Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Le Cirque de Fou, ~ OUVERTURE: La Sala delle Fiaccole

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»†Gryhu†«
view post Posted on 23/7/2008, 19:28




È sempre più affascinante, assistere ad un cambiamento d’umore.
Una vecchia anziana diceva sempre: ‘la nostra personalità, il nostro modo di essere… tutto, di noi, dipende da chi ti sta intorno; dal loro umore dipende il tuo, non dimenticarlo’.
Diamine se non c’aveva ragione!
Prima la tristezza ti fa padrone: i suoi occhi persi nel vuoto, le sue fiamme che prima ardevano avvampanti adesso sembrano smorte, la sua voce malinconica – o forse disperata? -, la sua triste storia… tutto, di lei, contribuisce a rendere tale sentimento padrone del mio corpo.
Gli occhi dorati che sempre mi contraddistinguono appaiono quasi del tutto spenti; non brillo più d’energia.
Ma poi…

« Il tempo delle parole è finito. Tra dieci secondi esatti la stanza crollerà: ciascuno scelga una porta e imbocchi il rispettivo corridoio, se non vuole morire.
Vi farò un dono, in nome di quel Camael che amava tanto le creature mortali come voi. Vi chiedo solo un favore in cambio: uccidete il mio padrone, a qualsiasi costo. »


Ma poi…


Sorrido, quasi divertito. Rudi, che prima sporgeva la testolina, si immerge totalmente nella tasca, tremando, preparandosi per il peggio.

… ma poi tutto si fa molto, molto più divertente!

«ANDIAMO!!!»

Corro a tutta birra, obiettivo: recuperare il Martello di Thor. Non dimentichiamoci delle nostre origini e del nostro potere; senza di quello con andrò da nessuna parte in questa ‘faida genocida’. Le armi, ammassate nell’altare di pietra, incontrano nuovamente i loro proprietari, ritornano alle mani dei loro padroni.
Dal canto mio, con la destra, afferro il lungo manico, per poi far mostra della mia enorme potenza, levando in alto l’abnorme arnese, colossale in tutta la sua forma. L’enorme macigno roccioso, con grossi e grezzi spuntoni di pietra, pesante sui quattrocento – ma che dico, di più! Molti di più! – chilogrammi, avrebbe forse messo timore negli animi.
Qui tutto crolla; il soffitto vuole sommergerci, vuole portarci all’altro mondo prima del tempo.
No, grazie.
Ed ancora si corre, obiettivo: l’uscita, anche chiamata ‘salvezza’.
Giunti alla soglia ci si lancia, rotolando per terra, proprio mentre una scheggia cade, ferendomi all’altezza della schiena. Un lungo taglio trasversale che parte dalla spalla destra ed arriva fino al fianco sinistro, nella parte posteriore del corpo.
Esce del sangue, ma non copioso, anzi… rispetto alla norma, le gocce stillate si potrebbero considerare quasi nulle. Le ossa, poi, dure come il ferro, non si sono fatte assolutamente nulla.


Salvi; salvi con l’arma del padre al proprio fianco.




SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Energia 100%
Status Illeso
Stat. [ReC]225 [AeV]175 [PeRf]375 [PeRm]150 [CaeM]250

[Quote]Equipaggiamento ≈Visiera del Gon-Grĩo [AI#003- Prototipo]: All'apparenza una semplice visiera nera, in vero nasconde molteplici proprietà. La visiera -infatti- pare svolgere due principali funzioni: una d'occultamento e l'altra di utilità.
Il principale è quello d'occultamento.
Gryhu, essendo un umano "speciale", non nato dall'incrocio di esponenti della sua razza ma partorito dalla terra per volere di Thor, ha gli occhi dorati. Le iridi sono splendenti come l'oro, ciò -alle volte- spaventa la gente vicina. Difatti i popolani -e generalizzando la gente comune- ritengono un tabù il portare gli occhi dorati. Per cui, qual miglior mezzo se non una visiera per occultare il colore di quest'ultimi?
La Visiera del Guerriero è infatti l'avanguardia della tecnologia, uno strumento non ancora in serie progettato da una società tecnologica privata. Gryhu ha naturalmente sgraffignato il protipo della Visiera dalla società che che prelevava abusivamente i fondi della ricerca dal volgo. Questo -naturalmente- è solo uno dei tanti casi d'aiuto da parte del ragazzino nei confronti di piccoli borghi e villaggi. Dopo aver sventato quindi le imprese della società decide di tenersi la Visiera, che gli sarebbe stata sicuramente utile per le sue proprietà.
Ma l'AI#003 non si limita solo ad occultare tutta la parte del viso superiore al naso ad occhio esterno, bensì funge anche mezzo utile per i combattimenti.
La parte caratteristica dello strumento è la lente nera, che -oltre ad occultarli- protegge gli occhi da raggi solari -quindi da forti abbagli improvvisi di luce- e da assalti, poichè è dura come il diamante o il corindone per via dell'eccessiva quantità di carbonio presente nell'oggetto.
≈Martello di Thor: Il Martello del Dio del Tuono, una delle più temibili armi d’assalto mai viste prima d’ora. Forgiato dallo stesso Dio delle Folgori con l’aiuto di Gaia -Dea della Terra- esso è dotato di una temibile forza d’assalto, in grado di sfondare pareti di roccia con la propria forza e di essere un ottimo mezzo per l’abbattimento di cancelli in caso di assalti di gruppo ai Clan contrapposti. La divinità consegnò il martello a Gryhu quando ancora egli aveva la tenerissima età di otto anni. La reincarnazione del Tuono era venuta al mondo, e la corrispondente divinità sua protettrice si sarebbe assicurata che il suo giovanissimo protetto avrebbe avuto un’ottima arma di difesa ed offesa.
Gryhu recuperò il Martello alle pendici del monte Gon-Grĩo, ai cui piedi senza concepitori nacque… come figlio unico della terra e non di uomini o individui di qualsivoglia razza. All’età di otto anni per volere del Dio si cimentò alla risalita dell’aspro monte, impresa assai ardua per un bimbo che non aveva con sé alcun sostegno al di fuori delle sue uniche abilità. Nel risalire il monte –inoltre- non era raro l’incontro con animali selvatici della zona o addirittura mostri feroci che più d’una volta minacciarono d’uccidere il bimbo disarmato… ma anche lì la provvidenza divina fu infinita. Coronò l’impresa con la sconfitta di un Drago delle Folgori, esame ultimale mandato dall’eccelsa divinità medesima per capire fin dove arrivassero le potenzialità del giovane che, dotato di una forza fisica fin dalla nascita al limite del concepibile, sconfisse ed uccise la Creatura Mistica per ottenere la più Grande delle Armi, che da quel momento in poi lo avrebbe accompagnato ininterrottamente per sette lunghi anni della sua breve vita…
Il Martello di Thor è un grezzo blocco di roccia –privo di levigazioni fini- adatto ad una personalità schietta e semplice come quella del giovane. Il blocco di roccia ha una struttura ad ovale, molto spesso e pesante raggiunge circa quattrocentocinquanta kilogrammi, rappresentando un pericoloso strumento di morte. Ma all’infuori della pericolosità del macigno unico vi è anche quella degli spuntoni rocciosi che costeggiano in maniera circolare tutto il centro del blocco in pietra. Gli spuntoni sono molto appuntiti e potranno facilmente trapassare la pelle oltre che causare notevoli danni d’impatto.
Il manico dell’imponente martello è forgiato in una lega semi-indistruttibile immune al cento per cento ad attacchi fisici. È lungo poco più di centoventi centimetri per cui risulta essere più della metà di Gryhu per altezza, ciò permette una buona presa in qualunque punto della grande impugnatura. Per l’impugnatura scende fino all’aggancio con il macigno una catena d’anelli metallici che lega al Martello una piccola palla di ferro rotante che si moverà insieme alla Grande Arma come fossero un corpo unico. Naturalmente la palla di ferro potrà essere mossa in maniera autonoma manualmente, prendendo alle mani il metro buono di catena fuoriuscente dal nodo. Od ancora potrà essere sganciata dal martello staccandola alla base.prelevava abusivamente i fondi della ricerca dal volgo. Questo -naturalmente- è solo uno dei tanti casi d'aiuto da parte del ragazzino nei confronti di piccoli borghi e villaggi. Dopo aver sventato quindi le imprese della società decide di tenersi la Visiera, che gli sarebbe stata sicuramente utile per le sue proprietà.
Ma l'AI#003 non si limita solo ad occultare tutta la parte del viso superiore al naso ad occhio esterno, bensì funge anche mezzo utile per i combattimenti.
La parte caratteristica dello strumento è la lente nera, che -oltre ad occultarli- protegge gli occhi da raggi solari -quindi da forti abbagli improvvisi di luce- e da assalti, poichè è dura come il diamante o il corindone per via dell'eccessiva quantità di carbonio presente nell'oggetto.
CITAZIONE
Passive ≈Equilibrio Energetico: Gli uomini sono famosi per non essere particolarmente dotati né in forza fisica né in velocità. Solitamente ad essi si accomuna la generale idea di debolezza fisica se paragonati ad altre razze innatamente portate per il corpo a corpo, quali Nani ed Orchi. Nonostante ciò –però- non vuol dire che anche gli uomini non abbiano sviluppato particolarmente alcuni loro campi. Molti di loro sono diventati abili stregoni e maghi, poiché innatamente legati e bendisposti con la magia. Raggiunte soglie quali il dieci per cento energetico l’umano –a differenza di chiunque altro- non perderà i sensi ma potrà continuare a combattere, sebbene notevolmente infiacchito. Raramente morirà per eccessivo spreco energetico.
Questa è solo un’universale quadro della razza degli uomini, che in Gryhu trova leggere differenzi sul campo della forza fisica cui –al contrario di quanto si pensa- è particolarmente fornito. Inoltre Gryhu, eccezion fatta per l’elemento delle Folgori, non sembra essere particolarmente legato alla Magia, sebbene sia portato per ottimali risparmi energetici come vige l’abilità corrente. [Passiva. Modifica effettuata all’Abilità razziale Controllo Energetico]

≈Runa della Forza: Strani ed ironici –alle volte- gli scherzi degli Dei. Proprio nell’uomo –sostanzialmente meno dotato di forza fisica e velocità rispetto ad altre razze inumane- il Dio ha infuso grande forza bruta, estrema… disumana. Per altro non in un semplice umano, bensì in un moccioso di quindici anni che per costituzione dovrebbe essere debole di ossa e muscoli.
Per cui si deduce che nonostante le fattezze fisiche di un ragazzino quindicenne, e nonostante la razza umana, Gryhu è dotato di una mostruosa forza fisica ai limiti dell’immaginabile. È in grado di sollevare pesi mostruosamente elevati con uno sforzo minimo, rompere pareti rocciose con paio di colpi fisici ben assestati e fratturare ossa con il solo ausilio degli arti. Da qui deriva la maestria assoluta con il Martello di Thor che usa da ben cinque anni, il peso decisamente elevato dell’arma nelle mani del ragazzo si riduce a poco più di una normale spada.
Inoltre detiene anche una spiccata resistenza fisica, sia a livello osseo che intesa come robustezza del piccolo corpo. Difatti le proprie ossa non si piegano sotto il peso dell'Arma di Morte, la pelle molto più coriacea del normale non è comunque immune a colpi ben assestati mentri le perdite di sangue saranno minori, dato che è difficile procurare ad un fisico così resistente delle emorragie.
Quando desiderato –inoltre- il portatore della Runa della Forza –ovvero Gryhu- potrà aumentare cospicuamente la forza e resistenza fisica, con un riscontro visivo muscolare anche a livello estetico. Tale utilizzo prettamente attivo richiede solo un consumo energetico pari a Medio o per miglior risultati Alto. Tale potenziamento avrà fine al termine dello stesso turno in cui viene attivato.
La potenza della Runa della Forza proviene per l’appunto dalla runa tracciata nel suo petto fin dalla nascita. [Passiva ed Attiva. Personalizzazione del dominio Forza del Toro. +100 in PeRf o +125 in PeRf]

≈Runa della Padronanza: Assoluta è la padronanza di Gryhu sulle folgori. Tale runa, tracciata appositamente con le folgori dallo stesso guerriero, gli consente l’immunità e completa padronanza di questo splendido elemento. Grazie alla runa, infatti, il giovincello non riporterà ustioni né alterazioni al ritmo cardiaco né null’altro in seguito ad un fulmine o a tutto ciò che a che fare con la forza elettrica. Ma non finisce qui, infatti Tuonomartello sarà in grado di padroneggiare l’elettricità come fosse parte di sé, sarà in grado di muoverla a sua discrezione in qualsivoglia direzione. Le folgori gli saranno serve, e pertanto le applicazioni in battaglia grazie alla Runa del Tuono saranno amplificate, gli effetti più devastanti e molteplici. In termini di GdR si sarà totalmente immuni alle folgori emanate direttamente da Gryhu, mentre qualunque attacco nemico che sfrutti un simile elemento sarà abbassato d'un grado di intensità, da basso a bassissimo, da medio a basso e così via. [Passiva, può potenziare la Runa del Tuono in battaglia]

≈Runa della Vita:
Unitamente al Martello di Thor, vi è una lunga catena metallica attaccata con un gancio e avvolta lungo il manico dell’arma principale. Ebbene la catena non è uno strumento inutile, anzi! Dopo duri allenamenti Gryhu è riuscito a saperla maneggiare così bene da non aver nulla da invidiare al miglior guerriero con catena ferrata, la famosissima Gogo Yubari. Spettacolari tecniche d’avvitamento con la catena, capacità di farle prendere direzioni e compiere movimenti anomali, questo e molto altro gli consente la Runa della Vita, come se la catena avesse una vita propria.

≈Runa dell' Unione:
Gryhu, grazie anche alla Runa della Forza, riesce a controllare così bene il Martello di Thor da essere tutt’uno con esso. E la capacità di controllarlo a menadito sta anche nella rapidità dei colpi che può portare avanti, rapidità che – grazie a quest’abilità – viene notevolmente amplificata. Non si tratta di un power-up in AeV, ma semplicemente gli attacchi con il martello saranno molto più veloci del normale, senza influire la platonica lentezza del piccolo bimbetto armato, la quale si rifarà sempre al parametro originale.
In termini di GdR, la passiva gli consente di muovere il Martello in maniera molto veloce e rapida, con un controllo praticamente perfetto.


 
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Miaka'
view post Posted on 25/7/2008, 00:58




Si sentì scossa da qualcuno. Scossa, non infastidita... non era il tocco etereo di Viaris che potevi ignorare se non lo vedevi, non era una piccola mosca che ti si posava sul nasino o sulla guancia e camminava su e giù finché non ti svegli a scacciarla. Era proprio una mano, che si posava sulla spalla e scuoteva, e scuoteva. Ed era indelicata. Ed era la mano di una sconosciuta. Certo, in quel momento Miaka era immersa nel profumo buono di quella mano, ma non era la mano che poteva svegliarla. Non era la mano della principessa bianca, né la mano che Miaka desiderava la cullasse o.
Era una manocattiva, come ne esistono soltanto nei sogni. Perché nella realtà se dormi non viene nessuno a svegliarti, al massimo c'è la padroncina che lo fa con una carezza, destandoti dolcemente cullando nell'intenso profumo dei fiori, ed allora Miaka sorriderebbe e direbbe "buongiorno padroncina". Nel sogno, però -come in tutti i sogni- Miaka ha difficoltà a dire "buongiorno" a chicchessia, a volte vorrebbe farlo ma tutte le volte si blocca perché non ricorda bene come fare. In questo caso, però, fortunatamente non avrebbe detto buongiorno a nessuno, proprio a nessuno, perché in quel momento Miaka era irritata come poche volte nella sua breve vita, mai, mai, mai qualcuno l'aveva fatta arrabbiare così tanto.

Alzandosi con tranquillità solo apparente ed incurvando le labbra in un tenero broncio, ebbe uno scatto del tutto inaspettato, di quelli che possono far sobbalzare un elefante. Soffiò. Soffiò come fanno i gatti messi al muro che si sentono minacciati, soffiò e si protese verso il viso di quella che l'aveva svegliata come a voler dire "che vuoi? Che vuoi? Vattene! Vattene!" Poi una prima pietra le rimbalzò sul vestito, stimolando finalmente un senso funzionante. Alzando lo sguardo al soffitto Miaka vide molte altre pietre, ma per quanto fosse l'ultima ad iniziare la fuga, poiché era rimasta immobile in mezzo alla pioggia di detriti che presagiva la vera frana, riuscì ugualmente a superarne molti dei più lenti.
Armi da recuperare non ne aveva, tutto al sicuro nel suo campanellino, zampettò rapida oltre le sbarre con il fantasmino che le correva dietro, sorridendo sornione, felice che la sua protetta fosse in salvo.


¬ Note tecniche

SPOILER (click to view)
CITAZIONE

[ReC 200] [AeV 575] [PeRF 125] [PeRM 200] [CaeM 225]



E prima avevo cannato le statistiche perché ho copiaincollato una vecchia versione della tabella -.-

¬ Dati di gioco
SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Status fisico: Illesa (per la precisione sta dormendo)
Status energetico: 95%
Consumi impiegati: Bassox1 Mediox0 Altox0 Criticox0
Katana: riposta nel campanellino
Wakizashi: riposta nel campanellino
Eagle dx: riposta nel campanellino, caricatore al completo
Eagle sx: riposta nel campanellino, caricatore al completo
Proiettili di riserva: 3 caricatori da 5 proiettili ognuno
Tecniche in gioco: -
Passive in uso: Chimere (Nessun odore proprio, nessun suono durante gli spostamenti, olfatto migliorato, priva di udito, forza e resistenza molto basse) I sette veli d'ombra (rilevazione dell'aura, ombre e funzioni vitali) La danza del gatto (abilità che permette di avere sempre un punto di appoggio sotto i piedi, in ogni momento)

¬ Tecniche&abilità impiegate
SPOILER (click to view)
CITAZIONE

-

 
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Yelle
view post Posted on 25/7/2008, 12:21






Le sorrideva, gentile, ma il suo sguardo era apprensivo e preoccupato, mentre le abbassava con delicatezza il braccio.
Yellë deglutì lentamente e strinse gli occhi a fessura, attutendo il colpo delle parole di Eris.

CITAZIONE
"Capitana Yelle, non siamo in un sogno, siamo realmente prigionieri. Si scrolli di dosso gli ultimi effetti di questa magia e tenti di svegliarsi da questo stato confusionario. "


Impossibile...
...
Ma gli effetti di un incantesimo, si sa, prima o poi spariscono, e questo era quello che stava accadendo, per fortuna o meno, anche all'intorpidimento causato da chissà cosa all'elfa; così, per quanto ancora mezza stordita e incapace di prendere pieno possesso delle sue facoltà mentali, comprese, almeno in parte, che la situazione di estremo pericolo in cui si trovavano era reale, che le catene le avevano stretto i polsi erano reali, e quel gigante in mezzo alle fiamme aveva pochissime possibilità di essere davvero Eitinel. E fu abbastanza fortunata da captare e capire le ultime parole che l'elementale del fuoco diresse ai prigionieri, prima di scomparire.

CITAZIONE

« Il tempo delle parole è finito. Tra dieci secondi esatti la stanza crollerà: ciascuno scelga una porta e imbocchi il rispettivo corridoio, se non vuole morire.
Vi farò un dono, in nome di quel Camael che amava tanto le creature mortali come voi. Vi chiedo solo un favore in cambio: uccidete il mio padrone, a qualsiasi costo. »


E va bene, si disse. A dopo le spiegazioni.

"Corri!"



Gridò a Eris, come se anche fosse stato improvvisamente stordito da non udire le parole della donna e il crepitio delle pietre sul soffitto. Scattò in avanti, dirigendosi verso l'altare che, fino a un attmo prima, aveva ospitato le fiamme della fenice, anzi no, dell'elementale, e che ora, come per incanto (maledetti incanti!), conteneva un mucchio disordinato di armi, in mezzo alle quali Yellë distinse immediatamente la sua spda bastarda e, accanto ad essa, i suoi pugnali e il suo arco. Con una mano afferò la spada infoderata, che si mise sottobraccio, e i due pugnali, che tenne per l'elsa come se fossero stati due alti calici di cristallo; con l'alta, l'arco elfico e la faretra di frecce, che tenne per la cinghia.
E corse, senza quasi sapere perchè, come un animale braccato, rifugiandosi dentro il primo cunicolo che vide, misteriosamente aperto, proprio accanto al luogo dove era stata incatenata, proprio un attimo prima che le pietre iniziassero a crollare, seppellendo tutto, e tutti.
Chissà i suoi compagni... si chiese, ancora in trance, mentre risistemava le armi al loro posto.


SPOILER (click to view)
Energia residua: 125%
Ferite riportate: leggera contusione al fondoschiena
Tecniche effettuate: ///
Passive:
Empatia animale (abilità razziale): razza nata e evoluta all'interno delle foreste, in contatto con la natura, ha sviluppato con essa un'affinità non indifferente, crescendo e rafforzandola.
Alcuni vantaggi non possono essere certo ignorati... ed è per questo che gli elfi, talmente attaccati ai loro beni, sono l'unica classe a poter utilizzare il proprio compagno animale all'interno del combattimento, indipendentemente dal suo scopo.
Un'abilità apparentemente inutile, ma che può rivelarsi estremamente pericolosa, se si sa potenziare il proprio compagno in propria compagnia, insieme a se stessi.
Dominio (liv.1): La forza dei portatori di questo Dominio è, come già accennato, estremamente elevata. Non solo in termini numerici, sia chiaro. Essi sono proprio forti a prescindere da qualsiasi standard, tant'è che, a questo livello del Dominio, gli sarà possibile sollevare pesi molto elevati. Un esempio? Spade bastarde a due mani, mazze chiodate enormi, alabarde di grosse dimensioni...tutte queste armi saranno impugnate senza problemi dal possessore del Dominio, che le maneggerà come fossero spade normali, o fioretti leggeri.
Dominio (liv.2): Non solo forza, ma anche estrema Resistenza. I portatori di questo Dominio, man mano che il loro potere crescerà, riusciranno a scoprirne nuove ed esaltanti caratteristiche. La seconda in ordine crescente sarà appunto un notevole incremento della Resistenza Fisica, intesa come irrobustimento del corpo del portatore. In particolare, a prescindere dalla Razza, il possessore del Dominio a questo livello possiederà una pelle molto più coriacea del normale, più difficile da scalfire. Inoltre sanguinerà leggermente meno, in quanto sarà più difficile scatenare emorragie nel suo corpo, ed infine potrà avvalersi di un'ossatura pressoché indistruttibile, poiché sarà estremamente remota la possibilità che le sue ossa si fratturino.
Oggetti:
Anello del potere: Un semplicissimo anello che, se indossato, aumenterà l'energia del portatore del 25%. Questo, infatti, partirà in ogni quest o duello con il 125% delle energie rispetto che con il normale "100%" - indossato
Impacco naturale: se masticato, può curare una ferita profonda, o due leggere, e ridonare il 30% dell'energia totale (una volta a duello) - inutilizzato
Amuleto della visione: Un semplicissimo amuleto che, se indossato, aumenterà le capacità visive del portatore. Questo sarà infatti in grado di scrutare attraverso fortissime luci, tenebre assolute, non illusorie, e fumi o nebbie di qualsiasi tipo - indossato
Bomba accecante: la bomba accecante ha la forma di una biglia bianca del diametro di un paio di centimetri. Se gettata a terra si fracasserà come se composta di vetro, generando un immenso flash in grado di accecare più avversari. Il flash svanirà nell'arco di un secondo, ma sarà abbastanza potente da riportare i demoni in forma umana - inutilizzato
Occhio della pantera: uno strano medaglione che, se indossato, aumenta il controllo delle armi e la mira del portatore, anche se non esageratamente. +50 "CaeM" - indossato
Due Occhi della tigre: uno strano medaglione che, se indossato, aumenta la forza e la resistenza fisica del portatore, anche se non esageratamente. +50 "PeRf" l'uno - indossati
Caratteristiche fisiche:
Razza-Elfo Classe-Ninja Bonus iniziale-+100 Energia-Rossa ---Dominio-Forza del ToroAbilità  OggettiTotali
Riflessi e Concentrazione (ReC)175//////+75//////250
Agilità e Velocità (AeV)175+25+25+75//////300
Potenza e resistenza fisica (PeRf)75-25+75+75+100+100400
Potenza e resistenza magica(PeRm)150//////+75-25///200
Controllo delle armi e Mira (CaeM)150+25///+75///+50300



 
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view post Posted on 25/7/2008, 20:54

Cardine
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Un rumore metallico.
Sbarre che sparivano inghiottite dalle pareti.
L'elementale scomparso.
No, non era affatto una cosa buona.

Una pietra gli cadde proprio vicino al braccio.
Oh, maledizione.

"Corri!"

Yelle sembrava essersi risvegliata.
Vide gente correre, tentare la disperata via di fuga.
Seguì Yelle con lo sguardo e notò il mucchio di armi.
La raffinata gemma verde, un peridoto, brillò illuminato dalla luce delle torce.

Scattò.
Tentò di seguire Yelle; ma era troppo, troppo veloce.
La vide afferrare l'arma e sparire in uno dei cunicoli, illesa.
Con uno strattone riuscì ad afferrare il suo fedele bordone e il corto pugnale.
Gente che si accalcava, gente che urlava... era il finimondo.

Corse.
Puntò un cunicolo vuoto e gli si lanciò contro.
La porta era ormai vicina, quando un masso, dalle dimensioni tutt'altro che trascurabili, colpì la spalla sinistra.
Maledetto.

Il dolore si fece presto sentire, penetrante come un ago e intenso come il fuoco.
Ma non doveva arrendersi.
Tentò di tenere immobile il braccio e corse verso la porta.

Superò il confine.
Salvo.
Forse.


SPOILER (click to view)

~Eris~



image



~Statistiche Attuali


[ReC: 225] [AeV: 200] [PeRf: 125] [PeRm: 250] [CaeM: 150]


~Energia Residua ~ 100%
~Condizioni Fisiche ~ Danno medio spalla sinistra
~Stato D'animo ~ Agitatissimo
~Equipaggiamento ~ Bordone di Cibele(Impugnato mano destra) ~ Pugnale elfico(Riposto) ~ Amuleto di Eos(Al collo, sotto le vesti)

Abilità Utilizzate ~




~Passive In Uso

₪Ecate, sii la mia vista ~ Ecate, dea della notte e della stregoneria, è una delle tante personificazioni della Dea.
Dominatrice dei cicli della luna calante e protettrice delle Sibille, codesta dea è nota per il suo ruolo di primaria importanza sull'equilibrio degli elementi.
Grande dispensatrice di doni, non si limita nel concedere benedizioni ai suoi fedeli.
Se alle donne spesso concede il dono della preveggenza, agli uomini manifesta la potenza attraverso gli occhi.
I suoi sacerdoti non avranno difficoltà nel destreggiarsi nelle tenebre, riuscendo a distinguere ogni cosa come fosse giorno.
Non importa quanto profonda sia l'oscurità, purché non sia magica (Scurovisione)


~ Attive In Uso ~



~ Attive Mantenute ~



~ Pergamene Utilizzate ~



~ Note ~

Per favore scusatemi il post osceno



 
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Arøn
view post Posted on 26/7/2008, 12:25




Poteva esserci solo un motivo percui Shagwell si ostinasse tanto ad aiutarlo - arrivando addirittura a considerarlo un povero invalido: non aveva imparato niente?! -: doveva aver conquistato la sua attenzione. Chissà, probabilmente non aveva mai visto un principe cieco che uccide come se non meglio di qualunque sicario vestito di nero! O magari trovava divertente la sua parlata contenuta o la sua aria nobile che non aveva niente a che fare col Clan Toryu.
Di fatto, l'aveva liberato dalle catene, l'aveva aiutato a riprendere i sensi e, dopo il discorso dell'elementale - a cui in realtà non aveva prestato molta attenzione -, aveva intenzione di aiutarlo a fuggire da quell'inferno. Dieci secondi per recuperare ciò che c'era da recuperare e al tempo stesso far salva la propria pelle.
Una sala che vibrava - scuotendo quindi le proprie onde psichiche -, aure che correvano a destra e a manca in cerca di armi e vita: un pò di confusione, certo, ma nulla d'impossibile per un cieco no? Ma tra quelle aure ce n'era una che aveva progetti diversi. Con la forza che lo contraddistingueva, il Guillare riuscì a mettersi in spalla il Boia, quasi fosse un manichino privo di vita. Ok, l'interessamento è cosa buona e giusta ma..

« So camminare da solo, povero pazzo! »
gridò lui, tentando invano di sormontare il rumore osceno di quella sala in via di distruzione. Un suono che invece riusciva a distaccarsi da quell'inferno era una voce lontana. O piuttosto una vibrazione che poteva avere, con un pò di fantasia, forma di voce. Una vibrazione a forma di voce che Aron non poteva non riconoscere. C'era un legame tra loro, inscindibile, che dura da generazioni. Ganom.
Non vedeva la propria arma, ma la sentiva distintamente. E lo chiamava, chiedeva aiuto; una voce che si avvicinava ad ogni passo di Shagwell.
"A me, Ganom.."
Bastò un pensiero, un solo fugace pensiero per far bruciare l'anima del Metalion racchiusa nella pistola, che si mosse di volontà propria per volare letteralmente nelle mani del legittimo padrone, che ne aveva il controllo per diritto di nascita e, secondo motivi ignoti al principe, per amore. Era quell'artefatto l'unica cosa di cui aveva bisogno. Anche se.. la maschera. Non riusciva a scorgerla, c'erano ancora troppe armi nel mucchio e nella mente i riflessi concentrici gli trasmettevano solo un mucchio deforme di oggetti. Avrebbe dovuto toccare per capire, e semplicemente non ne aveva tempo.

Il disastro non aveva intenzione di aspettare nessuno: uscire da quella morte certa era solo questione di fortuna. Ammassi di pietre cadevano come pioggia, e probabilmente con la propria agilità avrebbe potuto farsi strada. La forza di Shagwell però, sovraumana, era compensata da una minore velocità. Divennero entrambi ben presto vittime dei frammenti di pietra, uno dei quali colpì il principe alla schiena, lasciando libero dalle labbra un gemito di dolore. Il Guitto stesso non mancò d'essere colpito; lui però era un guerriero, e piuttosto potente. La loro soglia di dolore era nettamente diversa - in tutti i sensi -. Ben presto l'appiglio della schiena calda di lui mancò, lasciandolo "in volo". Non aveva dubbi che avrebbe reincontrato il socio - e in occasioni meno caotiche, sperò in cuor suo -. Non senza una fitta di dolore, anch'egli dovette ruzzolare in quel suolo coperto di pietre che parevano trafiggere la pelle come coltelli. Ma una via di salvezza gli si parò davanti - che in realtà fosse il contrario, erano particolari -. Una porta, una via d'uscita: la fine dell'incubo. Ancora in ginocchio, scattò in avanti per superare la soglia, proprio quando una grata iniziò a calare, come ghigliottina. Si voltò indietro, e là la "vide": una forma arrotondata abbandonata al centro della sala. Troppo piccola per essere uno scudo - persino i nani hanno difese migliori! - e troppo strana per essere un'arma. Non poteva essere che un ornamento, e in cuor suo sperò di non diventare un ladro. Tese dunque il braccio, oltre la porta che inesorabilmente continuava a chiudersi. Necessitava di un'operazione tempestiva, e al diavolo i sacrifici.

« QUA! »
tuonò, consumando il più grande quantitativo di mana che il suo corpo debilitato potesse reggere. Un fuoco intenso intorno a sè, un vero e proprio incendo di energia che animò da lontano la maschera, facendola schizzare come un proiettile. Poteva avvertire vicino alla pelle le sbarre metalliche, quando la mano guantata afferrò il suo simbolo di morte. Malgrado le disavventure, la maschera aveva ancora quel ghigno sorridente in viso: la cosa poteva sembrare rassicuramente, dopotutto.

Là, nella sua via per l'Arena, potè dunque tirare un sospiro di sollievo.
Stranamente, avrebbe dovuto ringraziare Shagwell in futuro.. una seconda volta. Sorrise, nel buio, prima di avanzare.
Per un cieco come lui, quel tunnel che aveva l'aria dell'oltretomba aveva la stessa parvenza di un prato fiorito.


SPOILER (click to view)
IL BOIA DEL REAron Vonn

[ReC:375] • [AeV:275] • [PeRf:175] • [PeRm:225] • [CaeM:225]

« Energia__ 110%
« Consumi__ Critico [-40%]
« Equip__ Lama Latente ° | Mano di Ganom °°°°° °°°°° | Maschera del Contraente Nero
« Status Fisico__ Danno medio alla schiena. Dolorante per via della caduta.

« Passive___

A me, le Aure del Mondo. (Auspex passivo - 50m) | A me, il Sondaggio del Terreno. (Onde psioniche a 360°)
A me, la Fermezza di Spirito. (Difesa contro influenze psicologiche) | A me, la Percezione di Spirito. (Auspex di mana)

La fedeltà dell’acciaio ~ Dato che la pistola continua ad essere posseduta dallo spirito della metalion da cui fu ricavata, il fenomeno della risonanza, che consiste in una specie di affinità spirituale, è ancora attivo. L’arma può essere impugnata solo dal suo legittimo possessore, essendo questi l’uomo con cui ha stretto il legame: è per questo motivo che qualsiasi tentativo di furto fallirà subito miseramente. In mano ad un estraneo, la pistola si rifiuterà ostinatamente di funzionare, tornando in seguito dal suo padrone non appena egli deciderà di richiamarla con un semplice cenno. In cambio di questa prova di fedeltà, però, l'arma permette di sparare solo un colpo per round. Il potere è passivo.

« Attive___
A me, la Volontà in Movimento. E' senz'ombra di dubbio la mente l'arma più potente e letale del Boia del Re: capace di percepire la vita delle creature e non solo. E' uno strumento così fine e preciso che ha ampliato il suo potere anche a ciò che è possibile muovere, semplicemente con la volontà o, come alcuni amano affermare pomposamente, con la forza del pensiero: trattasi di "Telecinesi", termine derivante dall'etimologia greca che significa propriamente "Movimento a distanza". Ciò perché permette a qualunque cosa di muoversi senza che essa venga toccata, è appunto il pensiero a permettere il movimento. Una pratica, dunque, che necessita di ferrea concentrazione e dell'aiuto di braccia e mani per aiutare il cervello a delineare con precisione millimetrica la traiettoria che si desidera far compiere all'oggetto in movimento. Una delle tante regole della magia dice che "per compiere un'azione magica si necessita di tanta energia quanta ne servirebbe per compiere l'azione non magicamente"; ne consegue che la Telecinesi ha potere solo su ciò che lo stesso Aron avrebbe la forza di sollevare con le sue sole forze - lasciando stare quindi imprese apocalittiche quali alzare montagne o dividere le acque: comuni oggetti saranno più che sufficienti per questa esposizione di potere psichico. La questione più controversa resta quindi l'energia da utilizzare, perchè le cose si muovono sì con la forza della volontà ma un contributo di Mana è quantomai fondamentale: l'energia spirituale impiegata va a toccare il fattore "velocità di movimento". Il canone di velocità è ovviamente l'Aev di Aron: un oggetto si muoverà al 50% della velocità totale del sicario utilizzando un consumo basso di energia. Si passerà al 100% con un medio, al 150% con un consumo alto ed infine al 200% (esattamente il doppio della velocità del boia) spendendo un immenso costo di mana. E' necessario quindi calibrare la dose di energia e prendere in considerazione tutti i fattori per una tecnica che ha dello straordinaio.
E' importante sottolineare che si può spostare solo un oggetto alla volta. [Variabile Telecinesi]

« Note___ Ho ovviamente tenuto conto della velocità di Shagwell e della mia resistenza fisica.

 
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Hyuga Neji
view post Posted on 26/7/2008, 13:35




~ Fuego! It's better to run.


Lunghi discorsi, frequenti cambi d'umore. Una creatura bizzarra quanto pericolosa.
La mente ancora intontita dagli effetti dell'incantesimo, Neji se ne restava tranquillo ad ascoltare, riprendendosi sempre più velocemente.
Era ancora mezzo intorpidito quando l'elementale infiammò l'atmosfera, concedendo loro pochi secondi per fuggire.
Fortunatamente al posto della creatura infuocata c'erano le loro armi; almeno una gentilezza tra tutte le minacce.
Neji non perse tempo, scrollandosi di dosso l'intontimento e correndo a prendere le proprie armi.
Per prima cosa infoderò le tre katane, dopodiché afferrò lo shuriken gigante e i kunai, correndo verso la porta.
Sano e salvo in meno di dieci secondi e con tutte le armi, non male.

CITAZIONE
Il post fa estremamente schifo, ma non ho proprio il tempo materiale per scrivere di più -.-' Scusate.

CITAZIONE

[ReC: 200][AeV: 400][PeRf: 175][PeRm: 175][CaeM: 225]


Energia: 150%

Status Fisico: Fiatone per la corsa e per aver rischiato di venire schiacciato dalle macerie.

Status Psicologico: Nervoso ma felice per essersi completamente ripreso dall'intontimento.

Equipaggiamento: Oppio (×5); Katane (×3); Shuriken gigante (×1); Kunai (×10)

Abilità Passive:

Gear Second: Già citata.

Sigillo degli Hyuga: Già citata.

Oltre il senso: Già citata.

Oltre il simbolo
: Già citata.

Oltre l'addestramento: Già citata.

 
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.Wolf
view post Posted on 27/7/2008, 01:04





Cala il sipario.
Che parlino gli attori.



CITAZIONE
SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Giocata conclusa. Chiedo, al primo staffer di passaggio, di "sigillare" la discussione. ^^

 
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51 replies since 7/7/2008, 17:36   1877 views
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