Classe A? Notevole come classificazione, peccato che il suo ingresso fosse stato facilmente eclissato dal tipo entrato poco dopo di lui. Secondo la classificazione che quei malviventi avevano adottato quel tipo doveva essere un vero mostro. In ogni caso Shivian cercò di prestare buon viso a cattivo gioco, non aveva ancora veramente capito cosa stava succedendo in quel momento quindi non c’era nessun motivo per mettersi particolarmente in mostra o tentare di chiedere informazioni a chicchessia. Tanto valeva aspettare che quell’intricata matassa si svolgesse man mano in maniera automatica seguendo il suo naturale corso. Non dovette aspettare neanche una decina di minuti che il destino che era stato scritto per lui fece autonomamente il suo corso senza nessun contrattempo.
Inaspettatamente furono chiamati per una conversazione privata sia lui sia lo sconosciuto, almeno per lui, tipo di classe Super-A, era possibile che loro due fossero i due più forti individui presenti in quel luogo? Di certo la cosa sembrava essere particolarmente interessante.
Ora finalmente iniziarono a spiegare qualcosa, quel tipo sembrava dotato di una parlantina sciolta oltre che era chiaro come appariva di un livello superiore rispetto alla gentaglia che popolava quel bar. Le informazioni che gli aveva dato erano straordinarie, esattamente quello che stava cercando da ormai qualche giorno.. Una simile proposta era di certo interessate…
“In totale quanti membri avete assoldato per questa nuova squadra?”
L'uomo - incredibilmente divertito dalla rissa - senza neppure voltarsi, con un movimento talmente fulmineo da non esser visto, puntò una pistola contro il petto di Charlie. I battiti cardiaci accelerarono all'inverosimile sentendo il freddo del metallo contro gli abiti leggeri, rimase bloccato in uno stato di stallo pronto a far fuoco al minimo movimento del tipo, sperando di non rimetterci inutilmente la pellaccia.
x- Una figata spaventosa! Adoro le nostre risse, qualcuno muore sempre in maniera ridicola. Oh, la prima lezione è gratis ragazzo: mai far pensare a qualcuno che sei pronto a farlo fuori se non sei sicuro di riuscirci. Parlare ti fa perdere tempo, ma ti dà anche modo di fregare delle informazioni. Birra? -x
Birra? Era letteralmente allibito ma sollevato dal fatto che avesse riposto la pistola, fece lo stesso per poi prendere con entrambe le mani il boccale, mai rifiutare un offerta. Nel frattempo era giunto, per completare il quadretto, anche l'uomo che aveva ucciso il beone del locale presentandosi con una battuta squallida sull'orientamento sessuale di entrambi.
╗ Salve. Sto per caso disturbando una qualche relazione tra voi ragazzi? Qualcuno di voi viene da Sodoma? No, perché altrimenti leveri il disturbo. ╝
« Ah-ah. »
Rise in modo sarcastico. Poi, si limitò a tendere l'orecchio ed ascoltare i discorsi tra i due per apprendere preziose informazioni: aveva davanti a sé il capo del clan Goryo, Raven mentre rimaneva ancora celata l'identità dell'altro. Cominciò a bere la birra ignorando l'esplosione generatasi nella locanda, a quanto pare il maghetto non era del tutto un incapace. Appuntò tutte queste nozioni mentalmente.
Quel tizio è un traditore!! Non fidatevi di lui! TsK!!!
« Non capisco cosa c'entri tu in tutto questo, nessuno ti ha chiesto un consiglio od un opinione. Sei totalmente fuori luogo. »
Ma ovviamente le azioni sono molto più incisive delle parole e, sbalordito, osservò la sequenza devastante di attacchi del capoclan dei Goryo. Se ne sarebbe ricordato, in futuro.
Scena #01 [Raven, Rufus, Charles e Malto] nel vicolo dietro il Ritrovo dello Zoppo
Aveva perso la birra a favore del ragazzo, e in questo momento e se ne dispiaceva. No, in realtà non era vero, visto che l'ospitalità è la regola d'oro degli uomini al di sotto di Ty, ma era certo che con una birra in mano quella sorta di tentato omicidio sarebbe stato molto più godibile.
Ciò nonostante era preoccupato, nonostante lo celasse. Con tutto quel casino, sicuramente lo Zoppo e i suoi sarebbero arrivati a breve, e lui desiderava tutto fuorché l'aprire la caccia dopo una battaglia con i topi di fogna. Doveva prepararsi al peggio.
Si stacca con una sola mossa fluida dal muro, iniziando ad allontanarsi dai due combattenti, lasciandosi indietro solo un messaggio rivolto al tizio coi capelli neri. Quello che teneva in mano la sua birra.
x- Oi, spostiamoci più in giù, è meglio tenerci pronti... qui siamo tutti troppo scoperti. Oh, giusto. Per i miei soci in affari sono Malto... la mia vecchia mi aveva dato un altro nome, ma faceva schifo. Tu? -x
Ne era sicuro, quel ragazzo avrebbe fatto parte della squadra per la caccia. A differenza di Raven e dell'altro tizio, non aveva fatto niente di eclatante o insensato, eppure doveva essere alla ricerca della stessa cosa degli altri due, e se anche così non fosse stato, lo avrebbe indirizzato lui stesso.
Si incammina lungo il vicolo sporco e terroso, scegliendo un punto ben preciso: una pila di casse su cui ha deciso di sedersi. Ed ecco che, raggiunta la posizione prescelta a circa cinque metri di distanza da Raven e il suo amico, scorge delle sagome sui tetti. Almeno sette cecchini armati di fucile, sicuramente affiliati dei ratti. E poco dopo alcuni sopravvissuti del bar fanno capolino dalla porta, ancora intontiti ma quasi illesi.
Tre contro... dieci? quindici? Lo zoppo?
x- 'fanculo... -x
Per l'ennesima volta, i soldi se li sarebbe dovuti sudare. Che palle
Scena #02 [Dante e Shivian] nella Terra di Nessuno
Domande che prevedeva, ma che un professionista navigato avrebbe potuto evitare di porre in una certa maniera. I due non avevano chiaramente esperienza di cacce o di come si lavorasse nell'ombra. Forse però Brangwin stava giocando.
Si versa un bicchier d'acqua, facendo segno ai due di servirsi pure prima di berlo.
» Quattro da parte nostra, un numero ignoto dagli uomini del Guercio, ma abbiamo accordato un minimo indispensabile. Non penso saranno più di due o tre. Per quanto riguarda le loro identità posso solo parlarvi dei nostri due. Il primo è il nostro Spymaster, Ernst. Non lo vedrete, sentirete o percepirete... quello è il suo lavoro. L'altro suo compito è farvi da ricognitore, quindi vi avviserà preventivamente nel caso vi steste per imbattere in qualcuno o qualcosa che reputa pericoloso per la missione. Una volta recuperato lo scrigno informerà anche i sopravvissuti degli ordini successivi. L'ultimo dei nostri è un Retriever. Non ci potete parlare, non vi capisce. È un mostro senz'anima, un costrutto simile a un golem, ottimo per le cacce grazie al suo fiuto. «
Solleva lo sguardo verso l'orologio a muro, prima di riprendere.
La missione sembrava continuare sotto ottimi auspici, non solo aveva trovato dei soci in affari particolarmente bendisposti ma questi sembravano anche dotati delle migliori conoscenze per il proseguimento della missione. L’unico particolare a inquietarlo e incuriosirlo allo stesso tempo era però il suo improvvisato compagno che, seduto affianco a lui, non appariva certo così terribile come il suo livello di forza indicava. Di certo si trattava di una messinscena ben studiata dato che finora i dati presi dall’organizzazione sembravano del tutto ineccepibili ma la prima impressione continuava a faticare ad andarsene. Non restava ora che aspettare di unirsi al gruppo messo in campo dai “pirati” della città. Shivian non aveva altre domande, i dati fondamentali erano già stati ampiamente comunicati e inoltre il loro contatto aveva specificato che nuove informazioni le avrebbero ottenute tramite lo spymaster che gli avevano affidato. Ancora una volta non c’era motivo per dubitare della loro parola.
Shivian avrebbe quindi atteso ancora qualche minuto, nel caso Bragwin avesse voluto porre lui stesso qualche altra domanda, per poi alzarsi assieme al loro misterioso interlocutore seriamente intenzionato a partire per la caccia il prima possibile.
La risposta del suo amichetto fu monosillabica e netta. Improvvisamente il corpo del mago venne avvolto da uno stormo di gracchianti volatili, sgranò gli occhi, non poteva crederci, non solo prima quel musone lo aveva abbandonato nel pub ma ora addirittura osa attaccarlo dopo che lui lo aveva persino difeso… certa gente davvero non ha riconoscenza ne onore ma doveva aspettarselo il suo amico alla fine doveva essere poco più di uno dei soliti furfanti che vivono ai margini della società, immersi in un mondo di tenebre e da cui non vi è ritorno, lo si percepiva… Quello stava per sparare contro il compagno un raggio intriso d’una misteriosa magia, tanto oscura da risultare sconosciuta persino al Planeswalker, quando dallo stormo si diffuse un intenso bagliore bluastro… No, sta volta non si trattava della tecnica precedentemente utilizzata dallo stesso, erano i suoi occhi a emettere quella strana luce. Poco prima che il raggio raggiungesse lo stormo da questo il mago schizzò verso l’alto. Mentre i suoi piedi divenivan sempre più distanti dal suolo si era materializzato una sorta di clone in tutto e per tutto uguale al Raven vero, quello, dal basso, tentò di affettargli gli arti inferiori ma ormai era troppo tardi e non riuscì a fare altro che sfiorare la suola delle scarpe del mago con l’affilata lama. Rufus dall’alto sorrise, normalmente si sarebbe vendicato per quegli atti tanto meschini e bassi ma la situazione non era delle migliori e se voleva restare in vita doveva far buon viso a cattivo gioco. Grazie ai suoi poteri extrasensoriali aveva captato l’immensa energia che proveniva da quello e per di più i gravosi guai in arrivo…
Ok! Per sta volta facciamo che son io il verginello…
Il suo corpo galleggiava sospeso a mezz’aria come se nulla fosse e i suoi occhi continuavano ad emettere quella spaventosa luce azzurrastra, in quel frangente doveva essere realmente spaventoso e ciò cozzava di netto con la frase precedentemente affermata… il mago fece l’occhiolino al furfante e dalla sua mente partì un messaggio psionico che avrebbe raggiunta quella del compagno in un istante.
۞Carissimo, ho appena creato con la tua mente un canale telepatico ti basterà pensare intensamente una frase perché questa mi raggiunga immediatamente, così possiamo comunicare senza che orecchie indiscrete ci disturbino… Ora, quel che ti voglio dire è che percepisco da dietro le mie spalle un grosso pericolo e ho la vaga sensazione che sulla tua testa e sul mio culo ci siano disegnati due grossi bersagli, ergo,forse, è meglio fuggire…۞
Senza preavviso il mago scatto in avanti continuando a volare si diresse a gran velocità verso gli altri due, mentre volava aveva assunto una traiettoria a zig-zag per render il lavoro dei cecchini un po’ più complesso.
Risparmio energetico Questa tecnica conta come un'abilità passiva. Una tecnica utilissima per tutti i maghi e stregoni che fanno uso di magie complesse e dispendiose. Grazie a questa pergamena, infatti, i costi di tutte le tecniche e abilità attive saranno ridotti del 5%, e se una tecnica andasse, in questo modo, sotto lo 0% o allo 0% stesso, verrebbe riportata all'1%. La tecnica non ha consumi energetici, ed è sempre attiva. Una tecnica estremamente utile per qualsiasi combattente magico. Consumo di energie: Nullo; Passiva.
Telepatia Capacità che dona al possessore la facoltà di 'parlare' direttamente alla mente degli altri esseri viventi, instaurando un canale comunicativo immediato e soprattutto sicuro, essendo esente da possibilità di intercettazione da parte di ogni altra persona. L'abilità può creare una comunicazione biunivoca tra due persone, oppure creare uno spazio mentale in cui più menti possono comunicare, ospitato e regolato da quella dell'esper. Consumo di energia: Passivo
Levitazione La padronanza degli effetti telecinetici ha provocato nel portatore del dominio lo sviluppo di questo potere: la capacità di volare. Semplicemente tramite uno sforzo di concentrazione, egli sarà in grado di spostarsi e muoversi estendendo a sé stesso un campo telecinetico, e muovendolo di conseguenza. È un effetto passivo, e perciò necessita unicamente della concentrazione utilizzata per muoversi, ma costa comunque un lieve sforzo mentale, rendendo difficile utilizzare questa applicazione per lungo tempo. Consumo di energia: Passivo
Attive:
Precognizione Probabilmente il picco delle abilità di un'esper, che gli permette di prevedere effettivamente ed efficacemente il futuro. Concentrandosi fermamente, e spendendo un quantitativo di energia pari a Alto, riceverà immediatamente una visione che gli svelerà in dettaglio tutto ciò che accadrà nei momenti successivi, permettendogli di conoscere in anticipo le mosse avversarie, o effettuare una predizione relativa a ciò che sta per accadere. Le informazioni vengono recuperate a tempo 0, e l'unico ostacolo ad ogni operazione saranno i pochi attimi spesi ad innescare la capacità. Se questo potere dovesse venire utilizzato per difendersi, va considerato una difesa assoluta. Consumo di energia: Alto
»Location: Mondo Umano - Fort Longhorn »Time: 10.06
Purtroppo lo stronzo sapeva pure volare. Non sarebbe bastato segargli le gambe, me lo sarei trovato comunque appresso, svolazzante come un cazzo di uccello starnazzante. Aveva evitato i miei attacchi, non so in quale modo, e nemmeno volevo saperlo. Era riuscito a trovare l'istante - inesistente - per saltare via da quella trappola mortale, e ora galleggiava a mezz'aria sopra di me. Alzando lo sguardo notai dei nuovi simpatici compagni d'avventura. Cecchini sparsi sui tetti, forse interessati a chi aveva dissacrato uno dei bar sacri del luogo. Lo stesso che ora volteggiava felicemente davanti ai loro nasi.
CITAZIONE
۞Carissimo, ho appena Adagiare la pentola sulle braci ardenti, deponendovi all'interno due parti di grasso di maiale, tagliato ben fine. Aggiungere aglio selvatico, bacche di ginepro e gambi di Saggittaria. Lasciare che il grasso si sciolga dolcemente e il trito di verdure prenda colore. Appoggiare poi la bistecca di cervo, dello spessore minimo di cinque centimetri, e lasciare brasare su entrambi i lati. Cuocere per due minuti, e irrorare poi con brodo di Biancospino. Lasciare che evapori e bagnare a fine cottura, con un corposo vino rosso.۞
Nessuno poteva obbligarmi ad ascoltare cose che non volevo sentire. Mi girai incamminandomi verso l'omino della birra, che si era nel frattempo allontanato. Il verginello voleva volare? Ora erano solo cazzi suoi.
♪♫ Bim, Bum, Bam. Il cacciatore spara e le papere via di corsa a scappar ♫♪
Avvicinandomi a Malto, gli feci un cenno con il capo.
╗ Che dici, ci leviamo di torno? Devo offrirti da bere per ripagarti del premio perso! ╝
Scena #01 [Raven, Rufus e Malto] nel vicolo dietro il Ritrovo dello Zoppo
E peggio era stato. Come prevedibile tutto quel casino aveva risvegliato l'isolato intero, casualmente dominato dai ratti e dai loro collaboratori, ed entro poco quel vicolo si sarebbe fatto affollato. Estremamente, indecentemente, fottutamente affollato. La legge di quella città era una e inviolabile per chiunque volesse sopravvivere al soggiorno...
Mai fare rumore, mai attirare attenzione
E quel ragazzo, facendo tutto quel casino e svolazzando qua e la come un peter-pan dei reietti se ne sarebbe presto accorto. Lui non era tipo da voler male al prossimo, quindi sperava che il ragazzo non incontrasse lo zoppo, o sicuro come l'oro...
╗ Che dici, ci leviamo di torno? Devo offrirti da bere per ripagarti del premio perso! ╝
Raven riuscì a malapena a terminare la propria frase, prima che Malto gli afferrasse un braccio e rispondesse con tono serio e pressante.
x- Perdona la schiettezza, ma qui non c'è più tempo per le cazzate... -x
D'improvviso furono inghiottiti dallo spazio, accecati dalla luce, e quando riaprirono gli occhi si trovavano altrove.
Al loro posto ora stava un pentacolo bianco della larghezza di un metro, bianco come il gesso a risaltare sul terriccio e lo sporco.
Scena #01 bis [Rufus] nel vicolo dietro il Ritrovo dello Zoppo
Aleksey Nikolaevitch.
Gliel'aveva fatta anche quella volta, il figlio della zingara. Quel dannato bastardo riusciva sempre e comunque a scappare al momento giusto.
Nonostante questo, gli piaceva. Non erano molti i tizi con abbastanza fegato da lasciarti sempre una via di fuga per scappare, la soluzione più semplice era quasi sempre la più adottata a Longhorn. Nemmeno l'avrebbe visto quel giorno se lo zoppo non gli avesse ordinato di investigare sul casino sorto al bar, e lui non era tipo da dire di no allo zoppo per un lavoro da cinque minuti come quello.
Il problema come sempre, era la legge. Chi aveva fatto casino? Chi era lì a fare affari? Quindi, per non danneggiare il prodotto più esportato di longhorn, la criminalità, era rimasto lì sul tetto a osservare in attesa degli indizi necessari. Uno di loro era scappato con Malto, e nemmeno Tyrell aveva voglia di una guerra tra bande.
Escluso il damerino
Restavano il tizio imbambolato che cercava di trovare la via più lontana da lì e lo svolazzante, quello che si era reso probabilmente alla propria insaputa la paperella del tiro al bersaglio di mezzo vicinato. Poi però Benny il Bifolco lo aveva additato con rabbia, iniziando immediatamente a sparargli nonostante la sua mira fosse rinomata come la peggiore della banda.
Aveva un obiettivo Di spalle Che lo ignorava
Il suo colpo di fucile era riuscito a risuonare più alto e roboante di tutti gli altri, grazie al calibro e ai miglioramenti che aveva subito quel ferrovecchio. Il risultato era stato quello sperato e programmato, sottraendo quel tizio alla propria traiettoria, mandandolo a impattare contro un mucchio di vecchie casse. Sotto la maschera anti-gas, il figlio bastardo dello zoppo sghignazzava soddisfatto, lasciandosi cadere acrobaticamente dal tetto per poi scattare con rapidità estrema verso il punto d'impatto raggiungendolo in un paio di secondi o poco più.
La preda stava ancora lì, appena appena intontita dalla caduta, molto meno dal colpo che lo aveva raggiunto, dopotutto il suo fucile a pompa era stato appositamente modificato. Considerando la zona colpita al massimo stava boccheggiando.
« Ehi, tu, guardami. Negli occhi.
Lo vedi, sono uno psicopatico figlio di puttana, più di quelli che hai già visto e incontrato. Non me ne frega niente di sporcarmi di sangue, e me ne frega ancor meno di tornare dal mio vecchio senza sapere i perché. Quindi... se vuoi una flebile speranza di uscirne vivo, rispondimi bene, in fretta, e ponderando bene le tue parole. »
Il suo fucile a pompa stava lì, a luccicare verso le vesti dello sgradito interlocutore. Se avesse risposto bene, l'avrebbe davvero lasciato andare senza fargli niente. Anche se forse un risarcimento per il bar era dovuto.
« Sarai ancora intontito, perciò iniziamo con qualcosa di facile: chi sei e cosa ci fai qui »
Tutti gli uomini stavano lontani dal bastardo, sapevano cos'era capace di fare, e quelli che erano ancora acciaccati dal colpo rimediato nel bar sapevano anche che quel ragazzo era abbastanza scemo da non cogliere la sua offerta.
Scena #02 [Dante e Shivian] nella Terra di Nessuno
Cosa c'era di meglio che navigati ed efficienti professionisti? Niente
Quei due tizi si erano dimostrati altamente professionali sin dal primo momento, e per un attimo un sorriso si era affacciato sul suo viso dall'aria di contabile. Se il gruppo dei pirati era all'altezza di quei due, avevano una buona probabilità di riuscita.
» Porte a sud della città. Entro quindici minuti al massimo arriveranno anche i vostri compagni. Buona fortuna e buon lavoro «
Bonus. Ci voleva un bonus, se avessero portato a termine il lavoro. Una perdita, sicuramente, ma ottima per assicurarsi che in qualche modo quei due lavorassero ancora per loro.
» C'è altro che volete sapere? «
Scena #02 [Malto e Raven] alla Porta sud
Apparvero direttamente laggiù a causa del casino combinato, saltando purtroppo il checkout della gilda. Il grande capo si sarebbe aspettato un bel rapporto su tutta la situazione, sicuro come l'oro.
Al ritrovo ancora non c'era nessuno, quindi come annunciato la gilda non aveva ancora mandato nessuno. Che gli agenti avessero fallito? Al momento la squadra di caccia sarebbe stata composta solo da Raven e dal Recuperatore. R&R... nonostante tutto non gli piaceva.
Lasciò andare suo passeggero, allontanandosi di qualche passo da lui prima di iniziare a parlare e torturarsi nervosamente il pizzetto.
x- Cazzo, mi tocca anche farti il briefing... e io di solito quando spiegano 'ste vaccate non sto mai attento visto che non è il mio compito... cerchi un bastardo vestito di bianco, un mago sembra. Quello che vogliamo è lo scrigno in pietra che si porta dietro. Ha due compagni di cui non sappiamo niente, purtroppo... però... no, non me lo ricordo. I suoi due compagni sono prettamente inutili per quello che vogliamo, quindi se riesci a rubare lo scrigno e ritornare qui, non ce ne frega niente se hai corrotto o ucciso chi vuoi. -x
Finito questo pezzo, si era messo a indicare il grosso coso metallico a forma d'insetto, alto come un cavallo e largo come un carro.
x- Quello è un recuperatore. Ce l'hanno venduto i demoni, e serve a seguire le tracce di qualsiasi cosa interessi al padrone. L'abbiamo tarato quando il tizio bianco è passato di qui, quindi seguirà la preda al 100% Spiacente, ma detto questo, io non so altro. Ci conviene aspettare il responsabile di missione -x
Il furto purtroppo non era andato per il verso giusto, infatti il ladro aveva ricevuto una commissione circa un mese prima da un uomo talmente basso da sembrare un nano, anche se sprovvisto delle consuete caratteristiche della suddetta razza come la folta barba e la massiccia corporatura, questi aveva ottenuto da poco la pianta di una casa dell'est, abitata da un tizio con delle relazioni piuttosto strette con un'accademia magica nel Metefil, la terra dei maghi; l'oggetto del furto era una collana adorna di diamanti e zaffiri chiamata Stella dell'oceano, un oggetto molto bello che valeva una piccola fortuna ed il 30% di essa sarebba appartenuto all'aspirante saggio in caso di riuscita del colpo.
Esattamente 29 giorni dopo il ladro alle due del mattino entrò nella casa e riuscì ad ottenere la l'artefatto senza troppe difficoltà limitandosi a stendere gli eventuali testimoni scomodo con una bella botta in testa portata con l'impugnatura della pistola, tuttavia quando questi uscì e percorse pochi metri sentì il tipico rumore di un grilletto di un'arma da fuoco che viene premuto, una voce gli intimò di voltarsi molto lentamente e di tenere le mani alzate, la figura che trovò con un fucile a pompa puntato verso di lui e colui che lo stava impugnando non era niente di meno che lo stesso omino che lo aveva arruolato, anche se questa volta era vestito da pirata.
Gli fu spiegato che la sua fama come ladro stava iniziando a crescere e da comune ladro di provincia stava iniziando a diventare un professionista, perciò con quel colpo era stato messo alla prova con quel furto proprio per testare le capacità e grazie al fatto che la collana era riuscita ad uscire dalla casa senza che nessuno se ne accorgesse era la prova più palese della sua abilità e perciò gli voleva affidare un'altro lavoro che, a detta del "mezz'uomo", avrebbe aiutato Kron a diventare più ricco.
Alla fine il ladro rivolse una sola domanda all'uomo chiedendogli per chi avrebbe dovuto lavorare e la risposta fu:
Diciamo che lavorerai per la fazione dei pirati ragazzo. Inutile svolgere ricerche di qualunque tipo sul nostro conto dato che noi non ci facciamo trovare cosi facilmente.
Pronunciate queste parole l'essere se ne andò dicendo di farsi trovare di fronte all'ingresso di una certa citttà il giorno 14 del terzo mese dell'anno dove avrebbe dovuto aspettare ulteriori istruzioni. Kron nonostante tutto trovò il giorno dopo un pacchetto con dentro la somma pattuita per il lavoro più un piccolo extra, questa fu un'ulteriore convinzione che gli fece accettare questo lavoro.
[...]
Il giorno stabilito dal "nano" arrivò e Kron come gli era stato detto di fare andò nella cittadina indicatagli ed iniziò la sua lunga attesa, non notava nessuno di particolarmente sospetto o interessante per qualche furto per mantenersi in allenamento, tuttavia l'unico essere che lo fece preoccupare fu un centopiedi gigante della grandezza di circa un metro, inizialmente fu preoccupato della presenza della creatura, tuttavia non vedendo alcun comportamento sospetto da parte del golem il ladro si limitò ad ignorarlo in attesa del segnale da parte di qualcuno della fazione.
CITAZIONE
Personaggio: Kron Energia: Gialla Armi: Da svelare Stato Psicofisico: Illeso e curioso. Energia: 100%
»Location: Mondo Umano - Fort Longhorn »Time: 10.10
♪♫ Bim, Bum, Bam. Il cacciatore spara e le papere via di corsa a scappar ♫♪
A certe proposta, uno non si aspetterebbe mai un due di picche. E invece.
x- Perdona la schiettezza, ma qui non c'è più tempo per le cazzate... -x
E una luce accecante ci avvolse, dopo che fui preso per un braccio. Ci ritrovammo lontano da quel posto, fuori dalla città ben lontano dall'imminente massacro. Mi lasciò il braccio, e Malto si allontanò di qualche passo, e prese a parlare nervosamente.
x- Cazzo, mi tocca anche farti il briefing... e io di solito quando spiegano 'ste vaccate non sto mai attento visto che non è il mio compito... cerchi un bastardo vestito di bianco, un mago sembra. Quello che vogliamo è lo scrigno in pietra che si porta dietro. Ha due compagni di cui non sappiamo niente, purtroppo... però... no, non me lo ricordo. I suoi due compagni sono prettamente inutili per quello che vogliamo, quindi se riesci a rubare lo scrigno e ritornare qui, non ce ne frega niente se hai corrotto o ucciso chi vuoi. -x
Mi girai nella direzione da lui indicata, scorgendo un grosso trabiccolo metallico, a forma di scarafaggio allungato. x- Quello è un recuperatore. Ce l'hanno venduto i demoni, e serve a seguire le tracce di qualsiasi cosa interessi al padrone. L'abbiamo tarato quando il tizio bianco è passato di qui, quindi seguirà la preda al 100% Spiacente, ma detto questo, io non so altro. Ci conviene aspettare il responsabile di missione -x
Ascoltai le sue parole, con attenzione. Più che altro ero talmente offeso da quel rifiuto che mi risultò difficile comportarmi come al mio solito. Me ne restai li, con aria triste a seguire il suo discorso. Non mi era mai successa una cosa simile, e tanta era stata la delusione che non trovai la forza per distrarmi in alcun modo. Nemmeno il pensiero del mio amico imbecille sforacchiato dai proiettili sembrava avere un briciolo di potere.
╗ Va bene. Tizio bianco, cosa di pietra, salire sul vermone. Finito il lavoro torno e fine. Andata. ╝
In quelle circostanze una bottiglia di vino aveva l'ottima funzione di paciere, ma sfortunatamente me ne trovavo sprovvisto. Rinunciai all'idea e salutai il mio reclutatore con un cenno della mano.
Mi allontanai da lui, dirigendomi verso il coso da trasporto. Precisione del 100%, il che significava che una volta saliti ci avrebbe portati direttamente in bocca al nostro obiettivo. Il concludere al meglio quella missione era di vitale importanza per i miei futuri piani. E non avrei certamente rifiutato un aiuto da parte degli altri arruolati. Il mio contatto non aveva specificato nessun problema sul numero delle persone che sarebbero tornate, per cui, a meno di particolari casi, avrei pensato a sistemare il tizio ammantato. Ovviamente quel pacco poi doveva giungere intatto dal Boss, e quella sarebbe stata sicuramente una seconda missione. Forse la più impegnativa.
Saltai in sella al coso, attendendo l'arrivo del resto della truppa, scorgendo soltanto un altro tizio vestito in nero. Lo salutai con un cenno della mano, e ripresi a contemplare la cavalcatura meccanica.
Riaprì gli occhi. Qualcosa doveva avermi colpito ma ora tutto mi sembrava così confuso, sentivo solo il calore del mio sangue riscaldarmi il braccio sinistro - in cui si era infilzato un grosso pezzo di legno delle vecchie casse su cui era “planato dolcemente“- il mondo sembrava girrarmi intorno e non aveva voglia di fermasi… fin’ora tutto mi era andato di merda ma fortunatamente le cose potevano anche peggiorare…
Argh!!
Pian piano stavo recuperando i sensi e il dolore andava aumentando. D’un tratto apparve innanzi a me un brutto faccione mascherato, forse c’era gia da tempo e forse mi aveva già parlato ma solo adesso riuscivo a percepirlo. Tuttavia, anche se mi ero perso metà del suo discorso, non ci misi molto a capire chi egli fosse… Un altro fottuto psicopatico. I suoi occhi mi ricordavano quelli di Mai, in essi brillava la stessa scintilla… Quella volta, in quello strano mondo, la psicopatica aveva cadaverizzato ed io ero rimasto solo, solo io e lei. Oggi la situazione non era poi tanto diversa, l’unica differenza stava nel fatto che se l’ultima volta i compagni erano stati uccisi in questa mi avevano semplicemente voltato le spalle.
se vuoi una flebile speranza di uscirne vivo, rispondimi bene, in fretta, e ponderando bene le tue parole.
Merda… queste parole volevano forse dire che era davvero l’ora di combattere o morire? Sapevo perfettamente di non esser mai stato un grande diplomatico ne un tipo particolarmente simpatico, l’unica cosa che mi riusciva bene era mentire… ma mentire a chi? E per dirgli cosa? Non sapevo chi fosse quel tizzio ne cosa voleva realmente…
Sarai ancora intontito, perciò iniziamo con qualcosa di facile: chi sei e cosa ci fai qui
Era gentile, tutto sommato, sicuramente mi stava più simpatico di quel musone. E dopo un breve silenzio di circa tre secondi, in cui tentai di ponderare al meglio una risposta non troppo auto lesionista compresi che comunque, per una volta, era meglio non mentire. Magari se gli avessi detto la verità non si sarebbe preoccupato più di me, non ero mica il solo alla ricerca di quell’uomo…e anzi, magari, poi avrei potuto fargli qualche proposta o riceverne.
Sono un… Viaggiatore, un Ronin. Il mio nome è Rufus. Son venuto qui per indagare circa certe cose… e trovare un padrone che mi supporti o un compagno che mi stia al fianco…
Con ogni probabilità quello voleva solo farmi un bel buco nel cranio e di aiutarmi gliene poteva fregare meno di niente, ma perché non provare a gettare lo stesso l’amo? Sapete come si dice...? la speranza è l'ultima a morire...
Shivian non aveva bisogno di nessun altra informazione dato che il loro datore di lavoro aveva già specificato tutti i dettagli necessari oltre al fatto di aver esplicitamente detto che avrebbero ottenuto informazioni aggiuntive dallo spymaster una volta che avrebbero recuperato l’oggetto magico così fortemente agognato. Si limitò quindi a scuotere la testa con fare gentile, non c’era nessun motivo per mostrarsi scortese. Terminati i saluti si allontanò con il leggendario Bragwin di cui non sapeva assolutamente nulla verso il cancello cittadino che gli era stato indicato.
Il cammino fu estremamente tranquillo, nessuno osò infastidirli e addirittura riusciva a percepire come tutti gli abitanti di quel buco gli stavano ora ben alla larga, neanche arrischiandosi ad avvicinarsi loro. Un simile comportamento lo incuriosiva non poco, era dovuto alla fama dei loro nuovi datori di lavoro o era semplicemente la fama del suo compagno a produrre un tale effetto? Molta era la curiosità di tentare di sondare la mente del suo nuovo compagno al fine di scoprire qualcosa di più sul suo passato o sulle sue abilità ma per il momento opto per un approccio decisamente meno invasivo.
“.. Alec Brangwin… classe super-A… il Demone Bianco … per quale motivo hai accettato un simile lavoro?”
Shivian usò particolare cura soprattutto con le prime parole, elencando i titoli che aveva sentito poco tempo prima all’interno del Bar come se li stesse soppesando e valutando da molto tempo. Il suo tono di voce era tranquillo e non mostrava ne paura ne timore nei suoi confronti ma d’altra parte non era neanche un tono ironico o avventato. Era realmente interessato a conoscere qualcosa di più su di lui.
Indipendentemente dalla risposta di lui i due avrebbero continuato a camminare senza fermarsi, raggiungendo quindi dopo poco tempo il luogo dell’incontro prefissato. Strano a dirsi ma la figura che più sorprese Shivian non fu affatto il gigantesco costrutto dall’aspetto di un millepiedi ma la figura che stava tentando di salirgli in sella: Raven, il comandante del Goryo.
L’avventura si prospettava sempre più interessante.
Scena #01 bis, chiusura - [Rufus] nel vicolo dietro il Ritrovo dello Zoppo
Sono un… Viaggiatore, un Ronin. Il mio nome è Rufus. Son venuto qui per indagare circa certe cose… e trovare un padrone che mi supporti o un compagno che mi stia al fianco…
Le parole del ragazzo avevano provocato una risposta unanime da parte dei criminali che ormai rappresentavano un ampio semicerchio attorno a lui e al bastardo, risa. Nessuno osava avvicinarsi di più per non rischiare che Nil si girasse verso di loro scaricandogli addosso qualcosa peggio che il vecchio fucile da cattura, ma senza alcuna paura di commentare le parole del giovane ad alta voce.
HaHaHa... che finocchio!
Per Amon, è patetico!
Questo tizio ha dei seri problemi...
...oppure pensa di essere finito in chiesa
Chi più, chi meno rideva di quell'ingenuità e il completo stonare con l'ambiente, solo due uomini non stavano sghignazzando: il primo era proprio Nil, intento a pensare a qualcosa, mentre il secondo era un tizio in grado di passare per il fratello minore dell'energumeno messo KO da Rufus nel Ritrovo, e che ora si stava facendo largo tra la cordata di criminali per raggiungere Nil, urlando furioso.
Quel tizio ha spianato Rudo! L'ha fottutamente ucciso, che cazzo stiamo ancora a parlare! Uccidilo, fallo a pezzi!
Se l'ha sentito, il ragazzo non dà modo di lasciarlo intendere per 10 secondi buoni, quando per la seconda volta la sua voce ovattata dalla maschera si fa largo tra tutti gli astanti.
« Hai ragione, bifolco. Ma... »
Il roboare grezzo del fucile si fa strada nuovamente, colpendo lo straniero nella zona dell'addome, facendogli perdere conoscenza. Nessuna cartuccia viene sbalzata dal fucile, nessun bossolo e nessun proiettile: il segreto era aria compressa e dura come un maglio.
« ho voglia di un po' di sana competizione. Raduna i ragazzi, gli scommettitori e il personale. Entro in arena »
Caricandosi il corpo privo di conoscenza dell'esper, il figliastro dello Zoppo si era diretto al covo per avvisare direttamente dell'intrattenimento quel dannato genitore che si ritrovava.
Un quarto d'ora dopo, mezza città era al corrente di cosa si sarebbe visto presto in arena:
Nil il bastardo e Rufus, lo straniero che aveva raso al suolo il Ritrovo dello Zoppo
Scena #02, chiusura - [Dante, Kron, Shivian e Raven] alla Porta sud
Un mugugnare lamentoso preannuncia l'arrivo di qualcuno, che si rivela un ragazzetto adolescente con indosso una veste da laboratorio e dei fogli in mano.
Cammina lentamente, ripetendo pezzi di un discorso incomprensibile e a bassa voce, senza guardarsi minimamente attorno, per poi gettare a terra i fogli senza preavviso, accompagnati da una piccola granata incendiaria che va a detonare quando lui è a malapena al di fuori del ristretto campo d'azione. Notando il camice prendere fuoco all'estremità, lo spegne calpestando quella parte che, data la bassa statura, gli fa da coda.
» uffi, questa l'ho riempita il 25% più del necessario «
Accelerando ora il passo arriva proprio di fronte al millepiedi, rivolgendosi per primo all'uomo che era salito in sella al golem.
» ehi, man, forse è meglio che scende dal coso. Cioè, dovrebbe reggere, ma quell'idiota l'ha comprato di quarta mano e non ha idea di chi contattare per ripararlo senza farsi tutta la strada verso Garmurath. Oh, tutti qui, fintanto che mi ricordo cosa devo dire. «
Avvicinandosi ulteriormente al millepiedi, si china sotto la pancia dell'animale, raggiungendo un pulsante nascosto dietro una zampa che, una volta schiacciato, provoca l'apertura di una delle placche metalliche rivelando una piccola stiva.
Dandovi un'occhiata dentro si rende conto che ha aperto lo scompartimento giusto, per poi voltarsi genericamente verso i ragazzi.
» Qui ci sono delle vesti che vi aiuteranno contro la calura del deserto e delle borracce piene, fatene uso. Lo spymaster incaricato non ci ha fornito altri rapporti, quindi il gruppo rimane formato da tre elementi, il cui mago vestito di bianco è di eliminazione prioritaria. Chiunque doveste incontrare durante il percorso è da considerarsi ostile, e infine verrete contattati da chi di dovere quando vi troverete in possesso dello scrigno. Il golem proietta costantemente un campo anti-individuazione nel raggio di 5 metri da se, e con questo ho finito. See ya, vado a riscuotere «
Senza degnare nessuno della minima attenzione ritorna sui propri passi con fare allegro, avvicinandosi poi a Malto per informarlo dell'ultima notizia in città
» Ehi, socio! All'arena danno uno spettacolino. Il figlio psicopatico dello Zoppo contro un tizio arrivato in città adesso e che gli ha rovesciato un bar, rufus mi pare. Ti va? «
Con un ghigno da parte del vecchio brigante, i due fanno ritorno all'interno di Longhorn, lasciando il gruppo di mercenari al proprio destino.
Qualche secondo dopo, il golem viene attivato, e con il passo sicuro delle numerose zampe inizia a farsi strada nel deserto di Mithgard.
Climax, apertura - [Dante, Kron, Shivian e Raven] nel Deserto di Mithgard parte di Akerat
Quattro ore di cammino all'interno di un deserto renderebbero chiunque meno baldanzoso e sicuro di sé. Il golem aveva tirato dritto per tutto il tempo con un passo affrettato ma facilmente sostenibile, passando oltre numerosi cadaveri umani e orcheschi lungo la strada.
Il caldo è opprimente, quasi insostenibile, e solo l'arrivo del tramonto rende il tutto più sopportabile, anche se vuol dire che a breve si scatenerà una nottata gelida.
Di colpo il golem produce alcuni lievissimi suoni di chiaro stampo meccanico, e si appiattisce contro la sabbia del deserto. Con un po' di sforzo, tre sagome umanoidi si trovano a un centinaio di metri dalla sua posizione, oltre la duna dietro la quale stanno sostando.
Una voce impersonale e atona risuona nelle teste di ognuno dei mercenari, avvisandoli.
Obiettivo individuato, procedere con il recupero
Tutte le figure indossano delle vesti lunghe e grigiastre, che rendono inutile la direttiva di attaccare con priorità il mago vestito di bianco.
Epilogo, apertura - [Rufus] nel ???
Un vociare insistente e una secchiata d'acqua gelida risveglia il giovane esper dal suo sonno, facendogli aprire gli occhi su quello che è indubbiamente una qualche sorta di ring ricavato scavando dalla pietra naturale.
È impossibile dire se il luogo si trovi all'interno di un edificio o sottoterra, anche se l'odore di chiuso e muffa lascerebbe intendere la seconda opzione. Il cosiddetto ring circolare li eleva dal pavimento circa di 5m, e nonostante tutto, è piuttosto pulito. Alla sinistra del ring stanno delle scalinate improvvisate e piuttosto grezze su cui sono sedute una ventina di persone, tutte dall'aria non proprio raccomandabile o trasandate. Molte di queste si stanno passando soldi accennando a delle scommesse, altri imbracciano dei fucili, tutti rigorosamente puntati verso di lui.
Accorgendosi che il ragazzo è di nuovo coscente, Nil gli si avvicina con passo tediosamente lento, rivolgendoglisi divertito indossando sempre la maschera anti-gas, ma stavolta non ha nessun fucile addosso, solo una spada vecchia e consunta snudata in mano e una veste leggera.
« Combattimento alla morte, cocco. Se vinci nessuno ti tocca e puoi tornartene a casa. Non ci sono regole, se non l'aspettare che l'arbitro dia il via per cominciare. Buona fortuna »
Tornando sui propri passi, si allontana da lui fino a portarsi a 10 metri di distanza, la metà delle dimensioni del ring, per poi iniziare ad aspettare il benestare del loro arbitro.
D'improvviso, una voce autoritaria si fa largo tra gli spalti, dando il via a quella che si preannuncia come l'ennesima carneficina a longhorn.