Mille volti ostili e rozze voci indistinte mi presero d’assalto. Mi parve per un attimo che il mondo si sarebbe più fermato, tutto ciò che vedevo si muoveva vorticosamente, persino i muri dei palazzi avevan preso vita. Forse erano allucinazioni dovute all’emorragia in corso, ma tutto in quegli attimi sembrava l’opposto di ciò che era, tanto che scambiai il carnefice per salvatore.
HaHaHa... che finocchio!
Per Amon, è patetico!
Questo tizio ha dei seri problemi...
...oppure pensa di essere finito in chiesa
Quel tizio ha spianato Rudo! L'ha fottutamente ucciso, che cazzo stiamo ancora a parlare! Uccidilo, fallo a pezzi!
Di quegli uomini non riuscivo a percepire altro che le risa e la loro misera energia vitale, tutto di loro mi disgustava, ma lui sentivo che era diverso. Il suo aspetto era indubbiamente strambo, più del mio, e il suo gusto perverso quanto era malvagia l’aura che emanava, eppure non potevo far a meno di sentirmelo in qualche modo vicino, forse anche lui da piccolo era additato dagli altri come me e forse lo era ancora. Doveva aver sofferto, forse questo lo aveva cambiato. Ma si! Di certo doveva essere buono in fondo al cuore, umano. Non poteva essere una bestia, come gli altri suoi comari.
Hai ragione, bifolco. Ma...
Sorrisi, quel “ma” aveva alimentato ulteriormente le mie speranze. Mi sentivo salvo e, quasi, fra amici! Poi, senza preavviso, l’aria mi venne meno e la vista si spense.
Al mio risveglio mi ritrovai in una strafigata di arena, ricordava quelle dei film di arti marziali che amavo tanto anni fa. Un tempo mi sarebbe piaciuto combattere in uno di quei posti, proprio come Jean-Claude Van-Damme, con tutti gli occhi del pubblico puntati addosso e un cattivo muso giallo da massacrare - classico - innanzi. Mi sarebbe piaciuto, si, ma molto tempo fa e ora non ne avevo una gran voglia, a dir il vero. Mi guardai intorno: il pubblico era lo stesso, ancora una volta tutti contro il protagonista, l’eroe sembrava un po’ meno allenato del solito e al posto del muso giallo vi era il tizio strano di prima con in pugno un orrendo spadone.Ora la ferita al braccio aveva smesso di sanguinare ed era fasciata, qualcuno l’aveva medicata…
Sei stato tu?… grazie. Dove siamo?
Lentamente il tizio mascherato prese ad avvicinarsi. Non so perché ma non riuscivo proprio a vederlo come un nemico, anzi, era stato fin troppo gentile, sapevo perfettamente di aver esagerato un po’ altri al suo posto non avrebbero aspettato il mio risveglio ne mi avrebbero curato…
Combattimento alla morte, cocco. Se vinci nessuno ti tocca e puoi tornartene a casa. Non ci sono regole, se non l'aspettare che l'arbitro dia il via per cominciare. Buona fortuna
Con fatica mi rialzai dal suolo. A dire il vero non avevo prestato poi tanto attenzione alle sue parole…
Ah! Ok…
Mi ci vollero poco più di tre secondi, nei quali rimasi impassibile a fissarlo amichevolmente negli occhi come un fattone, per rimettere ordine nella mia mente e tentare di ricordare cosa avesse appena detto quel tizio.
Combattimento alla morte?!?!?!?… Sei pazzo?!?!… Lo sai che così rischiamo di farci male? Non possiamo rimandare a domani? Devo andare dall’ortopedico alle cinque!…
Tentai di persuaderlo in tutti i modi, cadendo probabilmente persino nel ridicolo, ma ormai lui mi aveva voltato le spalle allontanandosi da me ma non mi fermai fino a quando la voce di qualcuno riempi l’arena.
Dannazione!
Era l’inizio dello scontro, ormai tanto valeva prendere l’iniziativa. A dire il vero non avevo affatto voglia di ucciderlo - avrei preferito mettere le mani intorno al collo di quella sottospecie di traditore ammuffito - speravo di riuscire a fargli perdere i sensi, ciò sarebbe di certo bastato a sancire la mia vittoria. Spargere, senza motivo, il sangue di una persona gentile, per quanto stramba e forse malvagia, non era da me. Rapido come un fulmine scattai in avanti. Tentai di portare entrambe le mani lungo i fianchi, dove erano riposti alcuni kunai, ma il braccio sinistro continuava a esser indolenzito e non riuscii a muoverlo più di tanto, quindi afferrai tre kunai nel pugno destro e li scagliai verso l’avversario. Uno solo mirava realmente a lui, quello al centro, e più precisamente alla fronte, gli altri due ai lati, apparentemente, servivano semplicemente a impedirgli di evitare il primo attacco con un semplice movimento laterale. Mentre quello si sarebbe trovato a doversi difendere dai kunai io avrei frenato la mia corsa, trovandomi a circa quattro metri di distanza da lui, e avrei scagliato uno dei miei attacchi migliori. Una potentissima onda d’urto azzurrastra che mirava proprio la sua trachea. Potenzialmente in grado di frantumare il robusto tronco d’un albero, il suo impatto alla massima potenza, in una parte tanto delicata, inevitabilmente, avrebbe causato il decesso in un uomo comune ma quello non era un uomo comune e quasi certamente ne sarebbe uscito vivo e al massimo avrebbe perso i sensi - come desideravo più di ogni cosa-. Almeno uno dei tre kunai lo avrebbe oltrepassato finendo oltre le sue spalle e, quindi, la sua visuale. Infine avrei afferrato psicocineticame proprio quel kunai e rispedito verso la nuca di quello.
Ma sei sicuro che invece non possiamo diventare amici o giocare a morra cinese?
Status Fisico: Taglio profondo nel bicipite del braccio sinistro - danno Medio- (ora medicato e fasciato ma ancora dolorante)
Energia Residua: 58%
Passive:
Controllo Energetico Gli uomini sono famosi per non possedere né una gran forza, né un'eccellente velocità, quindi la maggior parte di loro hanno puntato tutto sulla magia, l'unica branca a loro disposizione. Grandi maghi e stregoni, il loro corpo porta una dote innata a favore di queste arti, come se fosse stato forgiato apposta. Raggiunto il 10% delle energie infatti, un uomo non sverrà, come invece potrebbe succedere a qualsiasi altro membro di un'altra razza. Ciò però non significa che non sarà stanco raggiungendo il venti e non morirà raggiungendo lo zero. [Abilità Razziale, Passivo]
Percezioni Extrasensoriali ogni essere vivente sulla terra, dal più insignificante filo d'erba all'uomo, è rivestito dalla medesima energia. Molti la chiamano semplicemente aura, altri Ki, in realtà sono pressoché infiniti i modi in cui è denominata. Non è altro che l'energia vitale di cui tutti siamo dotati innatamente e senza la quale cesseremmo d'essere, ma non solo... Gli Esper, come del resto molti altri, sono in grado imbrigliarla e controllarne il flusso per ottenere i poteri che li caratterizzano. Perché ciò avvenga la loro preparazione non può ovviamente prescindere da una perfetta conoscenza di tale energia. Tuttavia tale studio non un percorso di conoscenza particolare e parziale, come si potrebbe inizialmente intuire, della propria energia vitale ma generale ed universale di quella di ogni singola forma di vita. Da tale studio i più virtuosi riesco ad apprendere naturalmente un'altra peculiare abilità, ovvero, la visualizzazione e il riconoscimento di queste auree che apparirebbero altrimenti invisibili. Rufus rientra nella cerchia, non troppo ristretta, di quei virtuosi. Egli, di conseguenza, è in grado di percepire l'aura di ogni essere vivente in un raggio di venticinque metri riconoscendone il dominio dell'aura ( animale, vegetale, umano ) il suo allineamento. [3° slot Abilità, Passivo]
Attive:
Maestro Della Mente Senza ombra di dubbio Rufus ormai è , se non il maggiore, uno dei più grandi Esper che la storia conosca. Le sue capacità hanno raggiunto livelli quasi altrimenti inimmaginabili tanto che la sua attività psichica sembra esser nettamente diversa da quella di qualsiasi altro individuo. Essa è divenuta col tempo talmente potente da essere palpabile e si presenta come una sorta di magma azzurrastro con gli amblemi della divinità a cui è devoto Rufus. Il suo controllo della telecinesi e della Macro-Psicocinesi sono davvero assoluti. Ed è proprio grazie a questo controllo ora egli è in grado di plasmare a proprio piacimento la propria attività psichica. egli in altre parole potrà sfruttare quasi totalmente i poteri che la sua mente possiede. Inutile dire che un simile controllo può risultare realmente letale in battaglia, infatti, grazie a tale potere sarà capace di creare forti pressioni ovunque egli voglia, creando in questo modo potenti onde d’urto per sobbalzare un avversario o respingere un attacco elementale. Le onde d’urto potranno propagarsi per un massimo di 10 metri e il loro danno sarà pari all’energia spesa dall’esper, tranne nel caso che tali forze vengano esercitate a 360° allora si potranno propagare per massimo 5 metri e risulterà di un livello inferiore rispetto al consumo. Ovviamente in entrambi i casi l’origine del colpo proverrà dal corpo del mago. [2° slot Abilità, Consumo:Variabile]
»Location: Inferi - Mitghard »Time: Quasi il Tramonto
♪♫ Obiettivo individuato, procedere con il recupero ♫♪
Odiavo camminare, e odiavo farlo sotto il sole, sotto l'acqua e in qualsiasi altra fottuta situazione. Stavo coperto all'interno della mia tunica grigia, cercando di camminare evitando lo spiacevole riflesso del sole e i dannosi granellini di sabbia. Ogni tanto mi paravo la vista con la mano, o altrimeni procedevo a occhi chiusi, tanto non vi era che sabbia, nessun cazzo di ostacolo. In quel momento stavo sorseggiando dell'acqua dalla capiente borraccia, preferendola al solito bicchiere di vino. Preferivo idratarmi piuttosto che perdere altri liquidi preziosi. Udito l'avviso acustico, smisi di bere, riponendo la borraccia all'interno del suo scompartimento. In lontananza, a un centinaio di metri, si scorgevano tre sagome, entrambe ammantate con la nostra stessa tunica. Impossibile individuare il mago bianco, il che rendeva necessario uccidere l'intero terzetto. Fottutamente, avevamo a disposizione un solo attacco "A sorpresa" e il 33% delle possibilità di azzeccare l'obbiettivo. Mi tolsi in silenzio la tunica, appoggiandola all'interno dello scompartimento. Avrei preferito sopportare ora un po' di caldo e in compenso guadagnare una migliore destrezza nel combattimento, e cosa importante, essere facilmente distinguibile dalle prede. Sia mai che venissi, per sbaglio attaccato da uno dei miei colleghi. Se ciò fosse dovuto accadere, doveva essere ben chiara la natura tutt'altro che casuale dell'attacco.
╗ Ora siamo protetti dal coso ferroso, e non siamo ancora stati individuati. Putroppo l'obbiettivo primario non è visibile, il che implica l'uccisione del trio. Il primo attacco deve essere il più efficace, la possibilità di ucciderne uno al primo assalto è assai elevata. Attaccherò io per primo. ╝
Parlavo con un tono di voce contenuto, limitando le possibilità di essere uditi da così lontano. Avevo già in mente cosa e come attaccare, ma visto che eravamo in quattro, tanto valeva suddividerci l'impegno. Mentre terminavo la frase, spensi del tutto la mia aura, diventando impercepibile anche all'esterno dell'area di anti-individuazione del golem.
╗ Punterò a uccidere uno dei tre, il più velocemente e furtivamente possibile. ciò dovrebbe aumentare le mie possibilità di successo. Concluso il mio attacco, datevi da fare. Attacchi a distanza, o qualsiasi cosa voi vogliate. L'importante è eliminarli, e in fretta. Una volta uccisi, recuperiamo il bottino e ce ne torniamo indietro. ╝
Ora ritornai a fissare il trio. La distanza che ci separava era ampia, ma non eccessiva. Io ci avrei messo un tempo esiguo, ma sfruttando le capacità del mio AlterEgo ce ne avrei messo molto meno, e avrei sfruttato dei riflessi molto più acuminati, e una precisione nell'attacco maggiore. Così era deciso, avrei sfruttato il suo potere, ma non direttamente. Incanalarlo in una mia copia, significava sfruttare il suo corpo, ma lasciare sopita la sua anima. Era passato così tanto tempo da quando l'avevo udito parlare nella mia mente, che apprezzavo l'idea di non doverlo, per ora, sentire.
La mia ombrà si animò, sorgendo dal terreno, e diventando identica a me in ogni paricolare. Anch'essa impercettibile e dotata di una forza spaventosa. Ma non fu l'unica sorpresa. Il suo aspettò mutò all'improvviso, trasformandosi nella bestia che ero solito vedere allo specchio, placando ogni rumore sconveniente. Si strappò silenziosamente i vestiti di dosso, lasciò spazio alla irta pelliccia, ai canini pungenti e agli affilati artigli. Rimase giusto il tempo di completare la mutazione, e poi scattò verso il nemico. La sua velocità era impressionante, e probabilmente ero l'unico che poteva percepire i suoi movimenti.
Non correva sulla sabbia, sofficie sabbia, tanto da poter rendere impossibile i movimenti a qualsiasi abile guerriero, ma su dei piani eterei, sollevati dal suolo. Tutto ciò rendeva semplice l'avanzata e maggiormente silenziosa. Avanzò in un lasso esiguo di tempo, meno di quanto avessi potuto immaginare. Avevo scordato le capacità sovrumane di quell'animale. Il resto dell'attacco era semplice da eseguire, diretto con cura dalla mia volontà, che esercitava un controllo assoluto sui suoi movimenti e azioni. La mano destra si contrasse, le dita si allinearono una di fianco all'altra, facendo si che si formasse una sorta di punta letale, formata dai cinque artigli ravvicinati. Restò in quella forma il tempo necessario ad avvicinarsi ad uno di essi, alla massima velocità, cogliendolo di sorpresa alle spalle. Il resto dell'attacco era semplicemente ovvio:
il braccio destro si sarebbe mosso a una velocità inimmaginabile, e reso un'arma micidiale, avrebbe penetrato con facilità la schiena del nemico. Nel contempo la zampa sinistra avrebbe fatto ciò che un qualsiasi lupo famelico avrebbe fatto: infilare il propri artigli nella preda, per garantirsi di tenerla stretta a se. E in fine le zanne, si sarebbero placate in un violento morso sulla parte posteriore della vittima, afferrandola e stringendola in una presa mortale. Sarebbero ruzzolati a distanza, se tutto fosse andato come previsto, data l'immane energia che possedeva il corpo della bestia sottoposto alla velocità della rapida avanzata. In quel rotolare, la presa non avrebbe ceduto minimamente, e una volta fermi, la testa si sarebbe mossa con rabbia, squarciando violentemente le carni, strappando la vita a quel corpo martoriato.
Lo vidi arrivare, oramai a destinazione. Era giunto il momento di lasciare spazio anche al resto della truppa.
╗ Ora fatevi avanti, è giunto il vostro turno. ╝
Dissi, appoggiandomi al millepiedi, con l'intenzione di osservare le prossime mosse.
Senza dubbio il viaggio era stato tranquillo, quasi noioso per alcuni tratti dato che nessuno dei suoi compagni, come lui stesso d’altra parte, non sembrava avere la benché minima intenzione di iniziare un qualche discorso o anche solo poche parole per far passare il tempo. A tutto questo si andava inoltre ad aggiungere il caldo torrido del deserto che rendeva la sabbia talmente calda da rendere la marcia qualcosa di estenuante. Unica nota positiva nella situazione era stata la previdenza dei loro datori di lavoro che gli aveva fornito di speciali tute per muoversi nel deserto oltre che delle borracce piene d’acqua. Per quale motivo le loro prede si erano andate a nascondere in un luogo così inospitale come il deserto? Grazie alle loro capacità sarebbe stato di certo più difficile rintracciarli ma dopotutto era un ambiente prevalentemente pianeggiante che non lasciava molte possibilità di fuga nel caso di uno scontro senza contare che richiedeva anche da parte loro un notevole sforzo continuo e costante per sopravvivere a quelle temperature e climi. Impegnato a porsi questi interrogativi iniziali Shivian perse la possibilità di iniziare lui per primo il piano d’attacco ma dopotutto, almeno formalmente, era meglio lasciar decidere colui che era il suo diretto superiore. Non che la cosa fosse poi così importante dopotutto. In ogni caso il suo piano non sembrava affatto male e soprattutto gli aveva dato la possibilità di apprendere nuovi dettagli sulle tecniche e sulle capacità del suo “capo”. A questo punto dopo che il suo attacco sembrava finalmente concluso fece lui stesso un passo in avanti a segno del fatto che voleva essere lui il prossimo ad attaccare.
Grazie alla velocità della copia di Revan la sua azione di attacco si era svolta in pochissimi secondi e Shivian non perse minimamente tempo tanto che quando il comandante del Goryo non aveva ancora completamente finito di parlare lui aveva già iniziato a portare avanti la sua strategia. Impugnata saldamente la katana nella mano destra la lasciò poi cadere con la lama verso la sabbia facendola innaturalmente sprofondare all’interno del suolo, senza più lasciare alcuna traccia di se.
“..questo è il giudizio di Dio!”
Rispondendo alla condanna emessa dal signore delle tempeste un immenso fulmine, del diametro di circa cinque metri si scagliò dal cielo senza alcun minimo preavviso contro l’uomo all’estremo opposto da quello attaccato dalla copia di Revan in modo da colpire principalmente il bersaglio scelto e l’altro soggetto vicino a lui. Il fulmine era partito a cielo sereno e come una immensa colonna di luce pareva intenzionato a riportare la luce in quel deserto in cui ormai andava a consolidarsi il regno della notte anticipata dal tramonto suo ambasciatore. Eppure la sua sentenza di morte non sembrava affatto terminata così semplicemente. Dalle sabbie del deserto davanti a loro si innalzò in tutta la sua maestosità una possente idra che, emergendo fluida dalle sabbie, si avventò in una sorta di mistica frenesia contro l’ormai ben bersagliato trio. Una simile creatura era dotata di dimensioni a dir poco colossali raggiungendo senza eccessivi problemi una distanza di quasi cento metri con un corpo terminante in nove teste diverse di cui ciascuna spira arrivava a misurare quasi dieci metri. Seguendo il volere del suo padrone l’idra attaccò più volte i tre soggetti cercando di infliggerli il più danni possibili, usando le teste come un pesante maglio per schiacciarli a suolo o anche tentando di ingoiarli. Qualsiasi cosa che potesse far terminare il prima possibile le loro vite. Grazie a questo dettaglio l’attacco dell’idra avrebbe richiesto molto più tempo di quello che era servito alla copia di Revan e questo permetteva ai suoi due compagni rimasti di cogliere l’occasione per tentare qualche ulteriore attacco a sorpresa contro il trio senza preoccuparsi troppo di una loro controffensiva immediata dato che il corpo stesso dell’idra forniva un ottima protezione contro qualsiasi loro attacco a distanza rivolto contro il punto in cui sostavano ancora adesso oltre al fatto che se si fossero mossi sfruttandolo come copertura avrebbero potuto godere di questa protezione fino a quando non fossero stati molto vicini al trio di avversari.
Senza spostarsi ulteriormente dalla sua posizione Shivian si guardò indietro osservando con insistenza Alec Bradwin come se da lui fosse ora in attesa di una dimostrazione di forza nettamente superiore a quella compiuta dai due Goryo in modo da valutare realmente quanto voleva dire il suo livello di classe Super-A.
Abilità Passive /// Il Mio Corpo Cambia ~ Chi possiede questo Dominio avrà denti aguzzi con canini decisamente pronunciati e mani con unghie affilate e poco più lunghe del normale. Mani e denti saranno leggermente più resistenti del normale, abbastanza da poter provocare ferite su corpi non protetti. Grazie al virus, inoltre, le statistiche di "PeRf" e "AeV" saranno ulteriormente incrementate, donando al personaggio un bonus di partenza più alto di quello donato ad altre persone con differenti domini, a pari energia. A questo livello il sole non provoca ancora né danni né fastidio al personaggio. [Passiva Primo Livello Dominio] Il Mio Corpo Si Evolve ~ Mani e denti si faranno abbastanza resistenti da tener testa ad armi come spade od altro. La loro consistenza sarà pari a quella dell'acciaio e potranno provocare ferite abbastanza gravi sui corpi degli avversari, anche se non saranno ancora abbastanza potenti da superare scudi o armature. Il portatore potrà inoltre scrutare attraverso qualsiasi tipo di oscurità, purché non illusoria, ma la luce solare inizierà a dargli notevolmente fastidio. Il vampiro non potrà infatti passare un intero post sotto la luce del sole, trovando rimedio coprendosi con pesanti vesti che impediscono ai raggi del sole di colpirlo, o rifugiandosi in un angolo buio. Un intero post sotto la luce del sole, infatti, provocherebbe al vampiro un danno pari a Basso sotto forma d'ustione. Per lo stesso motivo, è facile che i vampiri vadano in giro incappucciati, o coperti da lunghe vesti. [Passiva Secondo Livello Dominio] Il Mio Corpo Controlla La Magia~ Sparda, il padre di Dante, era un guerriero puro, uno al quale poco importava della magia in duello, abituato da sempre a combattere solo con la sua magnifica alabarda, sulla quale molte leggende sono state tramandate, anche contro i demoni più subdoli e in grado di scagliare potenti incantesimi contro di lui. Tecnicamente sarebbe stato spacciato, ma egli riuscì a cambiare la realtà grazie ai suoi enormi poteri, infatti, riusciva tramite un modesto dispendio di energie, ad ignorare i colpi magici, riuscendo così a contrastarli semplicemente con la sua forza, rendendo praticamente inutile il tremendo divario, sul piano magico magico, tra lui e l'avversario. Quest'abilità, è stata ereditata anche dal figlio, Dante, il quale grazie ad essa, non si troverà mai in difficoltà contro l'elemento magico, compensando questa mancanza con la sua forza fisica, immensa e al di sopra della maggior parte degli altri esseri viventi e non. Grazie a questo speciale potere, in termini di GdR, Dante riesce a far valere la sua PeRf per determinare i danni subiti da un attacco magico, invede della PeRm stessa, in cui è assai carente. [Terza Abilità Personale Passiva]
Abilità Utilizzate: ///
Pergamene Utilizzate: ///
Armi:
† Rebellion: ~ [Dietro la schiena, dentro una sacca, coperta per non dare nell'occhio].
Kron non poteva fare altro che pensare al caldo, i suoi vestiti erano piuttosto leggeri, anche se coprivano interamente il corpo tranne che per il volto non poteva negare che chiaramente preferiva il gelido inverno, dove poteva semplicemente coprirsi con più abiti per poter rimanere al caldo, invece dell'estate o più semplicemente del caldo torrido dove per quanto potesse vestire leggero avrebbe sempre sofferto la calura di quelle zone.
Da qualche ora il ladro camminava in compagnia di altri tre individui, tutti assolutamente muti, nessuno osava rompere il clima di assoluto silenzio che faceva da sovrano; solo il rumore dei passi poteva essere udito, inoltre c'era un'altra incognita che si aggiungeva alla già complicatissima vicenda: Il Golem. La creatura semplicemente continuava nel suo percorso, Kai per quanto potesse ragiornarci sopra non riusciva a venire a capo del nodo di questa complicatissima matassa, infatti non capiva come diavolo potesse essere entrato in questa faccenda, era stato reclutato da una fazione che si faceva chiamare "Pirati", forse un nome fittizio per un'organizzazione che non doveva esistere e quel golem forse era collegato al nano armato di fucile? Questo non lo poteva semplicemente sapere ed era inutile, poichè solo il tempo e probabilmente la fortuna avrebbero potuto aiutare il giovane a capire in che diavolo di situazione si era ficcato.
Obiettivo individuato, procedere con il recupero
Appena la creatura pronunciò quelle parole l'esper si fermò immediatamente, scrutando in lontananza potè notare tre tipi, e dato che da quella distanza e soprattutto parecchio lontano dal raggio della sua seconda abilità esp, ovvero la percezione delle aure, quindi l'unica opzione consisteva nel discutere con i propri "compagni" riguardo al modo migliore per riuscire a recuperare l'obbiettivo, anche se probabilmente avremmo dovuto prenderli tutti e tre se la situazione non fosse migliorata.
Ad un tratto uno del gruppo iniziò a parlare, dicendo che il primo attacco doveva essere assolutamente quello più efficace, quindi si moltiplicò partendo dalla sua ombra e questa partì immediatamente all'attacco, ma non prima di aver mutato il suo aspetto in qualcosa di assolutamente terrificante, un lupo mannaro, scattò ad una velocità talmente elevata da sfuggire alla mia vista, contemporaneamente, un'altro tizio, dall'aspetto serio gridò qualcosa riguardo al giudizio di Dio e conficcando la propria spada nel terreno provocò un fulmine dalla potenza assolutamente inimmaginabile che andò a dirigersi verso due dei tre, ora toccava al saggio muoversi e dare il proprio contributo per la riuscita della missione.
Approfittando di una creatura che sbucò dalla sabbia Kron si limitò a seguire la strategia del tizio con l impermeabile rosso si avvicinò ai tre maghi seguendo a distanza ultraravvicinata l'idra ed a circa 20 metri uscì dall'ombra del colosso e scagliò la propria offensiva, ovvero un calcio tirato a vuoto da cui sarebbe scaturita una lama energetica di modesta potenza diretta alle gambe del tizio vesito di grigio al centro.
Immediatamente dopo avrebbe indietreggiato di circa 50 metri continuando a fare affidamento sul suo auspex e guardandosi indietro per evitare particolari attacchi a sorpresa.
Pg:Kron Energia:76% Stato Fisico:Illeso Stato Psicologico:Curioso Abilità passive:Telepatia & Esper's Vision
†Esper's vision: Classe:Ladro Tipologia:Abilità Personale Passiva Descrizione:Non potendo rinunciare all'uso delle proprie abilità psichiche ed essendo impossibile ignorare il grave malus derivante dall'uso del guanto Kai ha deciso di trovare un modo per poter seguire ogni tipo di avversario indipendentemente dalla cecità dell'esper oppure dalle capacità dell'avversario, perciò grazie alle proprie onde cerebrali il saggio è in grado di individuare con precisione l'energia presente in ogni individuo ed eventuali manifestazioni di quest'ultima, potendo cosi continuare a combattere alla pari con i propri avversari nonostante la perdita della luce. [Questa abilità permette a Kai di poter rilevare le aure e qualunque tipo di attacco o manifestazione energetica nel raggio di 30 metri.]
†Esper's Hou Classe: Nessuna Tipologia: Abilità Personale Attiva Descrizione: La manifestazione tangibile delle abilità mentali è un grande traguardo per un ESPer, iinfatti si può dire che Kai dopo diversi anni di tentativi vani è riuscito finalmente a sviluppare quella che i combattenti chiamerebbero "Hissatsu" o tecnica mortale. In pratica facendo ricorso alle proprie facoltà ESP l'umano può creare un agglomerato rosso, ovvero dello stesso colore delle proprie manifestazioni psichiche che può prendere la forma di un sottile raggio, una lama energetica molto simile ad umna lama di vento oppure delle barriere dalla grandezza massima di 2x2m, che potranno essere disposte a proporzione di un lato oppure formando una cupola potrà difenderlo a 360° [In questo caso la potenza della barriera sarà dimezzata rispetto al costo speso]. [In termini di gioco questa abilità che permette di creare l'elemento non elementale da qualunque parte del corpo di Kai e plasmarla secondo il proprio volere.] Consumo di energia: Variabile (Alto)
Climax, prima risposta - [Dante, Kron, Shivian e Raven] v/s [ Rowe Lewen the 5th, "Kasshe" e Ricardo "Ric" Muerte] nel Deserto di Mithgard territorio di Akerat
Ogni cosa stava al suo posto, frutto sia del caos che dei calcoli. Non vi era bianco, non vi era nero, solo due sfumature di grigio molto accese, ognuna mossa dal proprio scopo: lo scrigno. Nonostante l'inferiorità numerica, il gruppo 'in fuga' aveva già fatto i propri calcoli, scegliendo il luogo dello scontro, formulando poi un piano d'azione per infine preparare il palcoscenico stesso. Not bad
Entrambi i gruppi dovevano essere coscienti che, in un modo o nell'altro, stavano per combattere una sfida alla morte. D'improvviso è l'uomo più defilato a interrompere il silenzio, facendo smuovere la veste in direzione di una delle dune dietro di loro.
- Ci siamo -
Dal centro del loro schieramento di vesti grigie, la sua mano si era mossa all'interno della veste, estraendovi una normalissima shirasaya, completamente anonima e priva di arricchimenti. Senza proferire parola, l'aveva lanciata di modo da lasciarla infilzare proprio nella sabbia di fronte all'uomo alla sua destra, che ancora non aveva detto nulla ma, come i due compagni, si era voltato verso la minaccia creando una sorta di linea difensiva con un uomo ogni dieci metri.
┐ Perfetto... └
Aveva reso evidente, sia dal tono di voce che dall'assenza di ogni altra reazione, che si aspettasse anche qualcos'altro.
- Ehm.. uno, due... cinque. No, una è una scissione del primo, che, dannazione ha lo stesso vostro tipo di emanazione d'aura. Gli altri sono almeno di un gradino più in basso... quel tizio... ha appena attivato una mutazione sulla sua copia... e si sta avvicinando -
Una breve risata da parte sua, e immediatamente era arrivato il primo e unico ordine che avrebbe caratterizzato quello scontro
┐ Che ognuno copra il proprio settore. Ric, tu fa da supporto, a difenderti ci penseremo noi due └
Ognuno approntò i preparativi necessari alla battaglia, mentre una creatura irsuta faceva capolino da dietro alla collina, correndo ad una velocità che mai aveva visto prima. Rise di nuovo, guardandola sgroppare leggermente rialzata dal suolo, e quindi al momento totalmente al sicuro dalle mine. Ooops!
La creatura si faceva sempre più vicina, e a quel punto era chiaro verso chi si stesse dirigendo. Ric, uno pseudo-veterano della Gilda dell'Occhio, certamente non era poi così navigato come pensava di essere, la sua paura era parecchio evidente. Certo, chiunque avrebbe un po' di timore nel vedersi correre direttamente addosso un licantropo, ma la paura era nemica del ferreo ragionamento logico. Nonostante ciò ebbe tutto il tempo di inviare un report e implorare protezione prima che la situazione si facesse troppo scottante.
- Attacco magico del massimo livello, in arrivo dall'alto su Kasshe.... e il licantropo? -
L'aveva sempre detto che parlava troppo, quel ragazzo. Per fortuna, non l'avrebbe fatto più. Qualcosa in effetti si interpose tra la bestia e l'ignaro ed esterrefatto specialista dell'auspex, ma si trattava di tutto fuorché quel che si aspettava il ragazzo, e cioè la veste grigia che fino a quel momento aveva coperto il loro capo. Gli artigli del mostro lacerarono il tessuto come se nemmeno fosse esistito, prima di affondarli anche nel bel mezzo del petto del ragazzo e ruzzolare nella sabbia con lui, sbranandolo.
┐ Onoriamo la sua morte salvandoci la vita. Tu attacca pure il tuo obiettivo, mi occupo io del resto └
Finalmente libero dalle proprie vesti, il mago aveva fatto roteare sopra di sè un'enorme orologio a cipolla, spiccando poi un balzo verso il lato, tanto per sottrarsi dalle vicinanze dell'enorme lampo che stava per cadere sul suo compagno.
Fu solo in quel momento che, per la prima volta in quel giorno, Kasshe spiccicò parola
> Meglio di no, per adesso me la caverò anche da solo, tu conserva le energie per il prossimo assalto <
Dopo di che, fu investito da una colonna di energia, facendolo sparire alla vista. Per un attimo solo si preoccupò, ma passato questo, si dovette occupare di altro: nominalmente un'idra e due giovani combattenti.
Un idra... divertente, era da molto che non ne vedeva una. Grosse, imponenti e tutto il resto ma... troppo grosse per essere impiegate in azione in maniera così spavalda, o meglio lui l'avrebbe messa in campo differentemente.
Premette il pulsante di testa della cipolla, e d'improvviso apparvero dal nulla due lame di metallo da due opposte estremità del quadrante. Su quella uscente dalle 3 iniziò senza indugio ad accumularsi energia, fino a rendere l'intera lama di un colore azzurro acceso.
Alla fine del processo, la lama venne indirizzata proprio come un fucile in direzione dell'idra, e un finissimo raggio azzurrino la investì in pieno. I risultati furono strabilianti: la bestia si era arrestata quasi di colpo, continuando a strisciare sulla sabbia solo per inerzia, mentre gli occhi perdevano vitalità e tutta la pelle si rattrappiva raggrinzendosi. Poco prima che l'enorme corpo riuscisse ad abbattersi a terra, la creatura si era vaporizzata nel nulla, lasciando dietro di sé solo una piccola e insignificante nube di polvere e un sorriso spavaldo sul volto del mago.
Quest'ultimo avvenimento non sembrava però intaccare ancora la grinta degli assalitori, o meglio dei due che correvano a piedi in prossimità del campo minato.
Avevano avuto fortuna, ma uno di loro non ne aveva avuta troppa, poiché quando si era voluto avvicinare forse in maniera eccessiva, era finalmente inciampato in uno di quegli ordigni, liberando un'esplosione che l'aveva gettato a una decina di metri di distanza. A giudicare dal botto e dai danni provocati, si poteva dire che fosse dello Scrap... un fortunato bastardo anche nel suo momento nero. Nel frattempo il suo compagno, probabilmente un tal Fortunello Fortunelli aveva avuto l'opportunità di farsi tutto il tragitto verso di lui e saltare acrobaticamente per rilasciare una lama d'energia con un calcio. Senza far saltare nessuna dannata bomba!
Per l'ira concentrò immediatamente energia nella lama principale, scaricandola poi con un ampio arco in direzione della mezzaluna che si dirigeva verso di lui, senza quasi nemmeno degnarla d'attenzione.
┐ Che dannati bastardi... e no, adesso è arrivato il tempo di smettere di giocare a 'Mr Nice Guy' └
Con quelle parole, gettò a terra lo scrigno ed estrasse dal vestito uno scatolotto nero, premendovi l'unico pulsante presente prima di gettare il tutto per terra.
Successivamente si girò verso il lupacchiotto che si stava intrattenendo con l'ormai deceduto Ric, puntando un dito della mano verso di lui. In risposta a quel gesto l'irsuto lupo cessò ogni occupazione ludica, voltandosi verso di lui con sguardo spento per un paio di secondi, prima di avvicinarglisi, ora completamente sotto il suo controllo.
┐ Benvenuto a bordo, pelosone └
Ed entrambi si girarono all'unisono in direzione di Shivian.
Nello stesso istante, come se quello fosse stato un segnale, la figura con indosso ancora la veste grigia, raccolse la shirasaya completamente indenne, procedendo ad estrarla per poi mettersi in posa per un affondo, mirando espressamente la schiena di Kaitos che stava nuovamente correndo. Dopo di che, svanì nel nulla, apparendo a tre-quattro metri sul lato alla sinistra di Shivian mentre terminava il proprio affondo, che liberò all'indirizzo del membro del Goryo un immenso aculeo di energia tagliente.
Il settore di Kasshe era infatti quello che Rowe definiva 'quello che si fa vedere', ovverosia il membro della squadra avversaria che sembrava essere più versato nei colpi di potenza pura. Grazie alle sue capacità, Kasshe era in grado, se non di finirlo immediatamente, almeno di tenerlo focalizzato verso di lui mentre il capo si occupava degli altri. Il far credere di puntare a un obiettivo diverso era soltanto un diversivo utile a sorprendere e mettere ancor più in difficoltà chi avrebbe subito il suo attacco.
Da parte sua, Rowe non si era mosso, preferendo dare spazio a un qualche piano suggeritogli dalla sua mente. Al contrario di lui però, il lupo mannaro ormai assoggettato si era gettato a piena velocità verso Kaitos, continuando a correre fino a oltrepassarlo e tagliargli la via di fuga parandoglisi di fronte ancora all'interno dell'area del campo minato.
Durante tutto questo, Rowe era rimasto al proprio posto, osservando con attenzione i suoi due compagni.
Epilogo, chiusura - [Rufus] nel ???
L'esper poteva benissimo intuire quanto le sue rimostranze fossero vane: sul volto di quel ragazzo dagli occhi così insoliti l'espressione non era cambiata di una virgola. Ciò che lui voleva, in quel momento, era solo un combattimento alla morte. Che fosse equilibrato, divertente o anche solo un massacro a senso unico gli era indifferente... voleva solo scaricare tutta quell'ira repressa negli ultimi tempi.
Eppure, gli incidenti e le deviazioni dal percorso si trovano ovunque: Rufus desiderava tirarsi fuori dagli impicci, Nil desiderava combattere, ma nessuno dei due desideri era stato esaudito.
Era stato un singolo uomo a negare all'uno e all'altro il raggiungimento del proprio obiettivo, usando una comunissima e banale pistola pistola. Nessuno l'aveva visto, nessuno era riuscito ad accorgersene se non quando il tuono fu nell'aria e Rufus cadde a terra. Di cosa accadde poi, nessuno sa nulla.
La sera del giorno dopo, Rufus si sarebbe svegliato in una vecchia casupola pastorale, indebolito e stanco come non mai, ma vivo. Delle bende coprono il suo addome, e la pelle vicino alla zona a cui hanno sparato pulsa ancora dolorosamente se sfiorata. Nonostante ciò, qualcuno doveva averlo guarito, poiché giudicando dalla zona in cui stava la cicatrice, lui doveva essere morto.
L’intero deserto sembrava tremare di fronte all’immensa quantità di energie che erano state messe in gioco in quell’inizio di combattimento che di certo appariva ricco di sorprese. Come prima cosa Shivian aveva dovuto costatare la totale inaffidabilità dei loro datori di lavoro: gli era stato garantito che il golem sarebbe servito come protezione dagli auspex avversari ma la loro reazione indicava un totale fallimento di questo sistema di protezione poiché i tre non si erano per nulla scomposti di fronte agli attacchi sia suoi sia di Raven e oltre a tutto avevano avuto il tempo addirittura di mettere in atto una specie di sistema di esplosivi nel terreno che avevano messo fuori combattimento il tanto atteso Alec Bradwin, il quale si era dimostrato una delusione senza precedenti. Oltre a questo non capiva neanche se il golem avrebbe avuto anche lui una parte in quel combattimento o se serviva semplicemente come cane da cerca e come mal riuscito sistema di occultamento dell’aura. In ogni caso dopo aver visto le sorprendenti abilità dei loro avversari, i quali erano riusciti a difendersi dal loro assalto “a sorpresa” senza neanche scomporsi troppo, aveva ormai deciso di non fidarsi più né del golem né dell’unico altro sconosciuto compagno che eppure aveva fornito prova di una parvenza di coraggio.
Unica nota negativa in quella situazione apparentemente critica sembrava essere la morte di almeno uno dei loro tre obiettivi che era stato facilmente squartato dall’ombra mannara del suo comandante. La gioia per questo primo successo era però durata pochissimo in quanto grazie ai suoi occhi Shivian aveva ben visto come la sfortunata prima vittima di quello scontro era stata quasi sacrificata dai suoi compagni di missione. Allora anche tra di loro il cameratismo non sembrava una dote molto considerata.
L’analisi della situazione fluiva nella mente di Shivian in maniera quasi innata, quasi fosse una sorta di automatismo maturato nel corso degli innumerevoli scontri affrontati in passato, nello stesso istante teneva sotto controllo tramite lo sguardo e la percezione dell’aura anche tutto l’ambiente circostante in attesa della risposta dei loro avversari i quali, ne era certo, non si sarebbero fatti attendere poi molto. Non furono però i suoi preziosi occhi a salvarlo questa volta ma più che altro la sua particolare aura che gli permetteva di individuare chiunque entrasse nella sua area di effetto. Reagire d’istinto a una situazione di emergenza è una caratteristica innata che in lui sembrava essersi oltremodo sviluppata. Le saette che prima aveva scagliato contro i suoi nemici ne avvolgevano ora il corpo con una intensità e una luce che nulla avevano da invidiare al potente giudizio divino emesso pochi istanti prima. Per un soffio le difese del divino non furono scardinate da quel raggio di energia scagliato praticamente a tradimento.
A questo punto, finalmente voltatosi completamente verso il suo avversario non poté che scatenare a sua volta il suo personale attacco a sorpresa sfruttando alcuni degli strumenti che, seppur tenesse quasi solo come ricordo del suo passato, gli stavano per essere dannatamente utili. Con un movimento fluido della mano sinistra, che era ancora parzialmente ricoperta da numerose saette azzurrine, lanciò contro il proprio avversario una sfera di vetro apparentemente innocua con una traiettoria che mirava a colpirlo a livello dei piedi, così da impattare o contro i suoi piedi o direttamente contro il terreno. Assieme a questo gesto dalla manica sinistra del vestito iniziavano a spuntare numerosi serpenti bianchi. Questi si lanciarono, allungandosi in maniera innaturale dall’arto del mezzo demone, all’inseguimento della piccola sfera di vetro, mirando però a colpire lo sfrontato spadaccino a livello del busto e del braccio destro.
Lo sforzo effettuato nel tentativo di sorprendere il misterioso trio duo e la sua difesa all’ultimo secondo gli aveva però portato via numerose energie e questo gli aveva impedito di evocare, in così poco tempo, un numero sufficiente di serpi in grado di costituire un serio problema. Per questo motivo questa prima manovra serviva più che altro come diversivo per il successivo attacco oltre che per indebolire la reattività avversaria tramite il veleno da inalazione contenuto nella sfera di vetro il quale, agendo sul sistema nervoso della vittima, provocava una forte sensazione di stordimento oltre che un generale offuscamento dei propri sensi. Oltre a questo anche le serpi avrebbero tentato di rallentare le reazioni dello spadaccino, riversando nel suo corpo le potenti scariche elettriche in grado di provocarli leggere paralisi nella zona del morso.
A questo punto, con un avversario in stato confusionario o se non altro già impegnato a dover fronteggiare numerosi attacchi, avrebbe avuto inizio la vera offensiva. La mano destra sganciò il fuuma shuriken che teneva legato dietro la schiena per poi lanciarlo in un rapido movimento in modo da spiegarlo in volo ricreando la mortale lama rotante che tanto amava manovrare con la telecinesi. Rispondendo al tocco del loro signore le lame del fuuma liberarono obbedienti la magia sopita in loro avvolgendosi di una tenue luce, apparentemente innocua ma dotata in realtà di un incredibile potere offensivo. Muovendosi parallelamente ai serpenti il gigantesco shuriken era stato indirizzato verso il busto del misterioso avversario con l’intenzione di chiudere il prima possibile quello scontro. Una simile determinazione in Shivian non era però motivata da una sopravalutazione delle proprie capacità quanto più dal timore di non riuscire a sostenere un eventuale nuovo assalto da parte loro. Oltre a questo dovendosi ora focalizzare completamente sul nemico più vicino la sua capacità di percepire chi entrava nel raggio d’azione della sua aura era notevolmente ridotto e non avrebbe notato un nuovo attacco a sorpresa come il precedente se proveniva dall’altro membro degli inseguiti.
La situazione era diventata veramente irreale, in pochi attimi erano successe fin troppe cose; entrambe le parti avevano perso un uomo, infatti il tizio dai capelli bianchi durante l'azione era probabilmente incappato in una sorta di trappola che lo aveva messo KO, mentre dei nostri avversari uno fu sbranato dall'ombra mannara evocata da un comagno di Kai, tuttavia con suo grandissimo stupore gran parte delle offensive scagliate verso gli avversari erano state fermate o semplicemente annullate.
Ma come diavolo hanno fatto a parare un fulmine di quella potenza senza mostrare il minimo di difficoltà. E' semplicemente impossibile.
I due rimasti sembravano formare un team temibile dato che nemmeno l'Esper's Hou rivolto al tizio nel mezzo era andato a buon fine; il morale del ladro era veramente calato ed ora poteva capire perchè diavolo si fosse cacciato in una situazione talmente assurda.
Come se tutto ciò non fosse abbastanza il clone d'ombra creato dal mannaro era passato dalla parte nemica, probabilmente grazie ad una particolare magia del nostro obbiettivo; la corsa di Kron continuò fino a quando non gli fu sbarrato il cammino dal suo nuovo avversario.
Un enorme lupo mannaro gli bloccava la strada e non sembrava affatto deciso a mollare l'osso, Kron doveva assolutamente escogitare un modo per riuscire a battere l'avversario e poter dare una mano, per quanto misera ai suoi compagni, in modo da poter finalmente eliminare gli obbiettivi e terminare la missione.
Merda, non posso assolutamente contare sul loro aiuto dato che devono occuparsi del tizio vestito di bianco e l'altro, quindi devo trovare un modo di sbarazzarmi del lupo.
Non gli veniva in mente nulla, aveva potutto notare durante il primo assalto la potenza di quell'essere e della facilità con cui aveva terminato la vita dell'uomo trasformandolo in un pasto, sapeva che se la cosa non terminava all'istante probabilmente sarebbe diventato un esper morto. Forse l'unica cosa che il saggio poteva fare era fuggire, ma sarebbe stato un atto di codardia e poi non poteva neppure garantirsi una facile e veloce via di fuga, dato che aveva un avversario troppo forte sul piano fisico e neppure un efficace diversivo.
A quanto pare avrebbe dovuto occuparsi dell'ex compagno sperando di essergli superiore sul piano magico; le sue facoltà mentali erano l'unica arma a disposizione di Kron, perciò pregando gli dei di poter sopravvivere allo scontro decise di ricorrere alla mossa in assoluto più azzardata; ovvero attaccare il nemico.
Puntò l'indice verso il cranio dell'avversario e senza curarsi troppo di quello che gli succedeva attorno l'esper lanciò il suo attacco, che a differenza della mossa precendente non era un raggio, ma semplicemente da esso scaturì un sottile raggio vermiglio. La speranza riposta in un solo attacco, il destino di un esper nella fiducia in qualcuno o qualcosa praticamente ignorato da lui fino a quel momento: Gli Dei.
Tuttavia sicuro di poter fare di meglio decise di estrarre un coltello da lancio e scattando verso sinistra e lanciando in modo poco accurato l'arma, che passò senza minimamente sfiorare il corpo del mannaro, tuttavia sfruttò una delle sue facoltà esp in modo da poterne deviare la traiettoria ed aumentare notevolmente la velocità dirigendolo questa volta alla nuca.
Merda, sono diventato cieco.
Immediatamente dopo aver sfruttato la telecinesi il ladro perse la facoltà di vedere a causa del guanto che portava sulla mano destra e non potè fare altro che affidarsi al 100% al suo auspex.
Pg:Kron Energia:48% Stato Fisico:Illeso Stato Psicologico:Curioso Abilità passive:Telepatia, Esper's Vision e Potere passivo del guanto.
Sage Glove:Si tratta di un particolare guanto in acciaio rosso che viene usato dal ladro solo a scopo difensivo, anche se la velocità che può vantare il giovane rende spesso obsoleto questo oggetto; questa particolare protezione permette di poter resistere ai colpi più leggeri ed è un prezioso ricordo delle proprie origini. Oltre a queste caratteristiche fisiche proprie del materiale particolare con cui questo guanto è stato realizzato questo oggetto possiede anche delle innate e potenti capacità magiche che lo rendono uno degli strumenti più potenti nelle mani di un bravo Esper. ‡Il potere offerto da questo oggetto è però un'arma a doppio taglio, se da una parte tutte le tecniche psioniche di Kron diventeranno nettamente più forte, subendo un aumento di 150 punti alla Perm, d'altra parte il processo per diventare un vero saggio comporta un progressivo distacco dal mondo materiale, dalle sue tentazioni e dalle sue limitazioni. L'utilizzo di una qualsiasi attività psionica attiverà infatti automaticamente il lato oscuro dei guanti che priveranno immediatamente Kron della vista. Rinunciare agli occhi per ottenere il vero controllo della mente, ecco il potere dei Guanti del Saggio.
†Esper's vision: Classe:Ladro Tipologia:Abilità Personale Passiva Descrizione:Non potendo rinunciare all'uso delle proprie abilità psichiche ed essendo impossibile ignorare il grave malus derivante dall'uso del guanto Kai ha deciso di trovare un modo per poter seguire ogni tipo di avversario indipendentemente dalla cecità dell'esper oppure dalle capacità dell'avversario, perciò grazie alle proprie onde cerebrali il saggio è in grado di individuare con precisione l'energia presente in ogni individuo ed eventuali manifestazioni di quest'ultima, potendo cosi continuare a combattere alla pari con i propri avversari nonostante la perdita della luce. [Questa abilità permette a Kai di poter rilevare le aure e qualunque tipo di attacco o manifestazione energetica nel raggio di 30 metri.]
Psicocinesi [Attivo] ~ chiamata anche telecinesi, è la capacità di muovere corpi tramite la mente. Al livello base, permetterà di sollevare pesi minori o uguali al proprio, che verranno ricoperti da una traccia di energia magica lievemente luminescente della propria aura, e dirigerli/proiettarli contro il bersaglio. La velocità con la quale si muove l'oggetto controllato è pari alla propria PerM, e con esso sarà possibile contrastare o sollevare un peso al massimo pari al proprio. Il costo associato a questa attiva è Medio. Nel caso in cui si desideri spostare oggetti dal peso molto minore, il costo viene ridotto a Basso.
†Esper's Hou Classe: Nessuna Tipologia: Abilità Personale Attiva Descrizione: La manifestazione tangibile delle abilità mentali è un grande traguardo per un ESPer, iinfatti si può dire che Kai dopo diversi anni di tentativi vani è riuscito finalmente a sviluppare quella che i combattenti chiamerebbero "Hissatsu" o tecnica mortale. In pratica facendo ricorso alle proprie facoltà ESP l'umano può creare un agglomerato rosso, ovvero dello stesso colore delle proprie manifestazioni psichiche che può prendere la forma di un sottile raggio, una lama energetica molto simile ad umna lama di vento oppure delle barriere dalla grandezza massima di 2x2m, che potranno essere disposte a proporzione di un lato oppure formando una cupola potrà difenderlo a 360° [In questo caso la potenza della barriera sarà dimezzata rispetto al costo speso]. [In termini di gioco questa abilità che permette di creare l'elemento non elementale da qualunque parte del corpo di Kai e plasmarla secondo il proprio volere.] Consumo di energia: Variabile (Alto)
Riassunto Post:
Continuo la mia corsa fino a quando non vengo fermato dal guerriero ombra di Elidarth Gli sparo addosso un raggio di lv alto Lancio un coltello sbagliando mira apposta mentre scatto verso sinistra per poi fare uso della telecinesi in modo da cambiarne la traiettoria ed in combinazione con il potere del guanto aumento la sua velocità a 350 (200 di perm + 150 del guanto) in modo da dirigerlo verso il cranio del lupo. Divento cieco e mi concentro sulla rilevazione delle auree.
»Location: Inferi - Mitghard »Time: Quasi il Tramonto
♪♫ Obiettivo individuato, procedere con il recupero ♫♪
Evidentemente il coso meccanico funzionava di merda. Archiviai il pensiero di frantumarlo, sarebbe servito per uscire dal deserto. Rimasi fermo impassibile, quasi fossi estraneo a tutto quello che stava accadendo davanti a me. Osservai l'attacco della mia copia, compiacendomi dell'eccezionale risultato. Fossi stato più vicino all'ex trio, avrei anche potuto ascoltare i loro discorsi, ma la distanza era troppa e riuscii solo a percepire distrattamente del vociferare. L'attacco di Shivian fu successivo al mio, meno discreto, e più appariscente. Decisamente poco efficace. Fosse poi stato zitto, invece di inneggiare a Dio e ai suoi cazzi, avrebbe evitato la decisa figura di merda successiva. In poche parole, un Epic Fail - "Ritenta sarai più fortunato". Per non parlare poi dei rimanenti due del gruppo. Una fiammata poco decisa, e tanti cazzi da pelare. Mentre l'altro ebbe almeno la fortuna di strapparmi una goliardica risata. Un bel botto, e volò a carponi qualche metro più in la.
╗*Ride* Dio che figata! *Ride* ╝
Un pensiero poco carino mi passò per la mente. Quella botta l'aveva messo KO, ma non per forza era il KO supremo. La mia copia era a pochi metri da li, e sarebbe bastata una decisa artigliata al collo per avere le idee più chiare. Niente zampillii di sangue, morto. Effetto fontanella a spruzzi, vivo. Non ci misi più di un secondo per decidermi, e proprio quando stavo per dirigervi il clone, il mio dominio su di esso svanì. Non fu ben chiaro subito che fosse successo, ma pareva che quello si fosse deciso a cambiare sponda. Faceva la sua porca figura. Rendevo un sacco trasformato da licantropo, peccato non poterlo essere in prima persona, troppe variabili rendevano la trasformazione scomoda e terribilmente fastidiosa. Perdere i vestiti, lasciare in giro spade e calzature, parlare con un altra voce, e ascoltare i discorsi di un dannato perdente. Molto meglio comandare i mie soci, anche se ora, averlo contro era poco simpatico. Però ero sempre io, e dovevo per forza tifare per lui.
Sembrava arrivato il momento del loro attacco. E sembrava figurarsi lo scontro Copia&Tizio contro Shivian e Collega contro Caio. Era fottutamente scomodo non conoscere i nomi delle persone, i miei soliti epiteti mi creavano solo una gran confusione. Poi qualcosa di strano rimescolò le carte in gioco. O io ero orbo, o si erano improvvisamente scambiati gli accoppiamenti. Vidi distintamente la mia copia lanciarsi contro il terzo collega ancora vivo, mentre a una decina metri davanti a me, apparve Caio. Una saettata di energia venne diretta verso Shivian il quale rispose con altrettanti fulmini. In tutto quel trambusto mi ritornò alla mente la mia nuova lama, e i vari poteri mai utilizzati. Poggiai su di essa la mano lasciando che vi fluisse parte della mia energia. Anche io potevo saettare, o quantomeno potevo provarci! Nel mentre osservavo i movimenti del Ninja, non potevo certo permettermi un colpo a vuoto! Bastava solo imbeccare l'attimo preciso, e scaricargli addosso tutta l'energia dell'arma. Stavo per estrarre l'arma e dirigerla contro il mio obbiettivo, quando notai in lontananza qualcosa che mi bloccò immediatamente. Qualcuno si era separato dal suo scrigno, che stava indifeso a qualche metro abbandonato nella sabbia. La parte difficile era avvicinarsi abbastanza per potersi impossessare dell'oggetto, e poi sparire immediatamente. Il ragazzone alle prese con Shivian non sarebbe stato un problema, differentemente da quanto poteva esserlo il suo collega che distava pochi metri dall'oggetto, e non era occupato a schivare attacchi su attacchi. Serviva dunque un efficace diversivo per potersi avvicinare e recuperare ciò per cui eravamo li. Bisognava agire, e rapidamente.
Con la mano ancora sulla spada feci per estrarla, quando improvvisamente scattai in avanti, correndo rialzato dal suolo per evitare mine e la resistenza della sabbia. Passai al fianco del ninja, dirigendomi contro l'uomo dal bianco vestito. La mia corsa fu rapida, e avanzai velocemente verso l'obbiettivo. La spada brillava ancora di luce viva, anche se sapevo che non mi sarebbe servita, per ora. Arrivai ad una decina di metri di distanza dal mago, appoggiando la mano sull'elsa della lama e estraendola per pochi centimetri. La lama perse ogni luce, poi la notte calò improvvisa su quella landa desolata, un buio non naturale, che andò a opprimere ogni cosa. Sapevo di poter sfruttare quell'improvvisa situazione per un tempo non infinito, ma decisamente limitato. Avevo già pensato che fare, anche se non ero per nulla sicuro della buona riuscita del piano. Il buio non avrebbe celato la mia figura, anche senza aura. Ci avevano percepiti anche prima del nostro arrivo, anche con il golem oscura-auree, il che implicava una loro capacità straordinaria di percezione. Ma tutta quella oscurità non serviva per proteggermi, ma solo per coprire temporaneamente le mie mosse. Come un illusionista attira l'attenzione lontano dall'oggetto che vuol far sparire, anche io intendevo lasciargli credere di doversi difendere da un attacco, e sfruttare quei pochi momenti d'attesa a mio vantaggio.
Il box lo vidi ad un metro scarso davanti a me e tesi subito la mano sinistra in quella direzione, lasciando saettare degli invisibili fili d'energia. Tentavo di arpionare lo scrigno con una elementare tecnica, per poi poterne disporre come meglio credevo. Con rapido movimento del mio braccio, quasi volessi lanciare un sasso, provai a spedire lo scrigno a una distanza considerevole lontano nel deserto. La speranza era di mantenere lo scrigno stretto ai fili d'energia e in qualche modo svignarsela da quel posto. Ad ogni modo regolai le forze e la direzione del lancio, per avere successivamente una qualche idea di dove fosse finito. Avrei sentito l'energia fluire rapida dalle mie mani, quasi come un pescatore osserva la propria lenza srotolarsi dopo che il pesce ha abboccato, e allo stesso modo, con tutta la delicatezza necessaria, avrei guidato lo scrigno fino a terra.
Una volta riuscito in quella parte del piano, avrei inverito la direzione della mia corsa, e con qualche rapido movimento mi sarei allontanato di una decina di metri dall'uomo bianco. Se tutto fosse andato come previsto, i due rimasti sarebbero quantomeno rimasti sorpresi dal non vedere più lo scrigno immobile nella sabbia. Speravo decisamente che il buio avrebbe distratto per qualche secondo il nemico a me vicino, e nel mentre gli attacchi di Shivian occupato anche l'altro rimasto. Le energie ancora non mi avevano abbandonato, e il mio corpo era leggermente affaticato dalla lunga corsa, tutto ancora poteva accadere, avremmo dovuto poi giocarci al meglio le nostre carte.
Climax, seconda risposta - [Dante, Kron, Shivian e Raven] v/s [ Rowe Lewen the 5th, "Kasshe" e Ricardo "Ric" Muerte] nel Deserto di Mithgard territorio di Akerat
A posteriori, Rowe avrebbe ammesso di aver fatto un errore: uno grosso, gigantesco e assolutamente irreparabile anche per lui. Stava ancora tenendo d'occhio il combattimento tra Kasshe e il suo avversario di quel turno, pensando a quanta poca fantasia dimostrasse il loro nemico e a quanto fosse utile e versatile la manipolazione spaziale di Kasshe che, nonostante lo sforzo necessario a richiamarla, si rivelava preziosissima anche per uno specialista della difesa come quel riservato mezzo-demone. Il resto aveva poi preso una piega del tutto imprevista e disastrosa: per prima cosa la scartina era riuscita in qualche modo a distruggere il suo nuovo compagno di squadra attraverso una combinazione di attacchi doppia e per il lupo impossibile da contrastare. Una performance del tutto degna di nota, nonostante provenisse da una persona di quel livello.
Dopo quella delusione, aveva fatto capolino il loro personale godot degnandosi di cercare di caricarlo. Tutto bene fin qui, se Rowe non fosse caduto nella sua trappola girandosi a fronteggiarlo, finalmente sollevato nel godere di un minimo di attenzione. L'improvvisa comparsa delle tenebre più fitte l'avevano reso cieco a metà, distraendolo e mandandolo in confusione nello stesso momento, e quasi di riflesso l'uomo bianco vestito si era ritrovato a cercare di guadagnare qualche preziosissima frazione di secondo con due improvvisi balzelli all'indietro. Si aspettava un attacco a sorpresa, uno di quelli che tanto piaceva architettare a lui, ma non era stato così. In qualche modo doveva aver trovato un modo migliore per avvantaggiarsi.
Con qualche decimo di secondo in ritardo lo aveva compreso, quel modo: per gestire meglio le funzioni del Tributo, aveva lasciato a terra lo scrigno, e qualcuno di assolutamente a caso ne aveva approfittato. Lui aveva sempre tenuto lo scrigno nella mano secondaria, e a peggiorare le cose proprio dal lato del corpo opposto rispetto al monocolo che gli permetteva di vedere anche nel buio pesto. Era passato così tanto tempo dall'ultima volta che aveva approfittato del monocolo che quell'espediente l'aveva fregato alla grande.
Chiunque potrebbe immaginare la delusione, l'imbarazzo e la rabbia che avevano seguito un tentativo vano di muovere il corpo verso la posizione dello scrigno che in precedenza aveva distrattamente memorizzato, la differenza di velocità e l'attacco a sorpresa avevano avvantaggiato grandemente il suo avversario, che proprio in quel momento si ritrovava a scagliare lontano il tanto agognato contenitore.
Aveva avuto bisogno di un secondo abbondante per pianificare le mosse successive e decidere definitivamente come muoversi. La pazienza, dopotutto, era proprio il suo forte. Non gradiva gridare, ma era impossibile riuscire a farsi sentire da Kasshe senza farlo.
┐ 7!4!45!E! └
Immediatamente dopo avergli fornito gli ordini, il mago e il gigantesco orologio da stasca sparirono nel nulla: stavolta Rowe aveva stampato sul volto un sorriso soddisfatto.
Le capacità di difesa erano il picco delle sue abilità, era impensabile o quasi per lui venire impensierito da attacchi frontali o quasi del tutto palesi. Non aveva nemmeno dovuto pensare a come destreggiarsi, a quella distanza sapeva benissimo di non averne il tempo, ma grazie al contratto anche l'argomento preferito di Rowe non rappresentava per lui un problema, così come, grazie al suo amuleto, non lo era neanche l'oscurità scesa sul campo di battaglia.
Con qualche attimo di ritardo anche il suo braccio si allungò verso Shivian, materializzando nello spazio di fronte a lui un grosso disco nero e opaco, una visione più disturbante per lui che per il suo avversario. Questo disco non era una barriera, no, di quelle ne aveva anche fin troppe a disposizione, si trattava di un metodo più 'attivo' di difesa, e sia la sfera di vetro che i serpenti ne stavano per saggiare gli effetti.
Dei due, lo stordente era stato rubato alla sua traiettoria, andandosi poi entrambi a dirigere proprio verso il cerchio, fino al momento in cui la biglia vi era sparita all'interno e i serpenti vi si erano avventurati ormai per una ventina buona di centimetri. A quel punto il portale era svenito, decapitando letteralmente le serpi che fino a qualche attimo prima si stavano dirigendo verso il suo busto.
Era il suo potere, ma allo stesso tempo anche una droga a cui era impossibile resistere, sicuramente uno dei motivi che nel subconscio lo spingevano a continuare ad essere il partner di Rowe, e dividere i suoi rischi.
La seconda offensiva era a un attimo di distanza, e per controbatterla si era dovuto spostare di qualche passo all'indietro per assumere la posa necessaria dopo aver accarezzato quasi affettuosamente quella lama così comune e vecchia. Stranamente la posa era la stessa dell'attacco precedente, con il braccio sinistro arroccato sopra la spalla e pronto a una stoccata, e anche la concentrazione di energia sembrava ricalcare la precedente offensiva. E così era stato, liberando stavolta un aculeo di energia nera e dalle fattezze simili a un fulmine: entrambe le offensive si erano fronteggiate per un solo e interminabile attimo, prima di annullarsi a vicenda facendo svanire il fulmine e lanciando lo shuriken parecchi metri lontano. La sua sicurezza era impossibile da intaccare, ma se la cosa avesse continuato a procedere in quel modo, tutto si sarebbe trasformato in una gara di resistenza tra loro, e quella era l'ultima cosa che voleva.
Ora perà arrivava la parte difficile, l'attacco. Sapeva che non sarebbe toccato a lui attaccare l'uomo a lui davanti, e quindi doveva occuparsi del ragazzo che aveva sconfitto il licantropo.
┐ 7!4!45!E! └
A salvarlo da qualsiasi strategia, l'ordine perentorio e categorico di Rowe. Significava grossi problemi, e sicuramente una buona dose di lavoro extra. Era rimasto quasi in maniera ridicola a terminare la triangolazione, prima di svanire a sua volta nel nulla, più stupito che frustrato.
»Location: Inferi - Mitghard »Time: Quasi il Tramonto
Passarono pochi istanti dopo il mio assalto, sentivo il cuore battere forte nel mio petto a seguito della lunga corsa, e cercavo di rallentare la respirazione per recuperare velocemente le forze. Immaginavo di dover fronteggiare una violenta reazione, dettata da rabbia e frustrazione. In quei pochi attimi concentravo le mie percezioni sul mago bianco, lasciando che i miei sensi percepissero il primo movimento del nemico. Finii per rimanere leggermente stordito. Il tizio si limitò ad urlare un qualcosa di incomprensibile, e sparì dalla mia vista. Riuscì solo a farmi ronzare per qualche secondo le orecchie, tese a percepire il leggero fruscio prodotto dai suoi passi.
╗ Fanculo. ╝
Sospirai, mentre sfregavo con forza l'orecchio, cercando di allontanare il fastidioso fischio. Sentii anche il secondo avversario blaterare la stessa parola, e lo vidi anch'esso sparire nel nulla. Inutile dire che non sentivo la loro presenza nelle vicinanze, avendo sondato con ogni mio mezzo l'area. Camminai lento verso la cima della collina, intenzionato a girare quel coso gambuto e ritornare da dove eravamo venuti. Tenevo stretto alla mano il nostro obbiettivo, muovendomi senza alcun risentimento, in quella oscurità assoluta. Senza badare al resto della comitiva, raggiunsi il golem, e mi sedetti sopra con un saltello. Presi prima dell'acqua, e senza alcun ripensamento, la finii con molta soddisfazione. Aspettai a recuperare lo scrigno, ben convinto che quella fosse solo una pace apparente. Non avevo alcuna fretta, forse quel dannato essere zampettante si sarebbe rimesso in moto, riportandomi in tutta tranquillità nella città dei ladri. Forse sarebbero tornati i due tizi di prima, per un ultimo assalto. Tanto valeva provare a far ripartire il golem, mentre aspettavo un nuovo colpo di scena.
╗ Parti ferraglia. Muovi il culo. ╝
Dissi in direzione del golem, mentre coi piedi cercavo di rifilargli qualche colpo deciso al guscio vuoto.
Ci vollero alcuni secondi prima che Kron potesse capire di essere riuscito nel suo intento, era completamente inutile basarsi sulla vista oramai irrimediabilmente persa fino a quando non si sarebbe concesso una buona notte di riposo; tuttavia questo il giovane ladro non poteva assolutamente permetterselo, l'unica cosa di cui fu assolutamente sicuro era il fatto che il suo avversario era morto grazie all'esper's vision sentì che l'aura che era completamente scomparsa.
Che il lupo abbia utilizzato qualche tecnica per occultare la propria energia? L'unica cosa che mi conviene fare è tornare dagli altri e sperare di sconfiggere gli altri due.
Detto questo mentre l'aspirante saggio stava per incamminarsi verso il golem, per quello che riusciva a ricordare sentì espressamente qualcuno gridare numeri e lettere a caso, probabilmente un comando oppure un modo per distrarre l'attenzione di qualcuno. Kai non riconosceva quella voce e dato che il le sorgenti energetiche dei suoi alleati e nemici erano situate fuori dal raggio dei 30 metri, l'unica opzione rimasta era avvicinarsi fino a quando non avrebbe riconosciuto le due auree dei due alleati.
Dopo essersi avvicinato di una ventina di metri dalla sorgente dell'urlo l'esper riuscì solo a percepire l'aura del mannaro e del fulminatore, sembrava che gli avversari fossero spariti o forse avevano deciso di ritirarsi, ad ogni modo il giovane doveva sapere e quindi si rivolse ai due:
Sapete dirmi che cos'è successo?
Detto questo semplicemente continuò a concentrarsi sul rilevamento energetico nel caso la sparizione del nemico fosse solo un espediente per preparare qualcosa di più grosso.
Completamente assorto dal combattimento tra lui e Kasshe Shivian aveva completamente dimenticato tutti i suoi compagni che, ben lontani dal raggio d’azione minimo del suo auspex, erano per lui completamente irraggiungibili con i normali sensi. Le tenebre che erano giunte sul campo di battaglia, non avevano minimamente influenzato il suo avversario che si era difeso in maniera impeccabile, allo stesso modo anche per lui quella variazione atmosferica non era un problema. Nello stesso tempo osservava le sue serpi essere divorate e decapitate dallo scudo di energia avversario già temeva di dover proseguire quello scontro per ancora troppo tempo. Shivian non era poi così sicuro di riuscire ad uscire vittorioso da un simile sconto dato che già ora iniziava a soffrire i continui consumi massicci d’energia.
Proprio quel lungo confronto dettato più che altro dalla resistenza posseduta stava per scrivere un nuovo importante atto. Un nuovo fascio d’energia oscura era partito dalla spada del mezzodemone avversario. Sarebbe stato possibile sia contrastarlo con la propria energia che annullarlo del tutto ma un simile comportamento avrebbe soltanto portato a proseguire quel continuo scambio di bordate energetiche. Lui e il suo avversario sembravano incredibilmente simili, entrambi in grado di emettere furiose scariche energetiche e dall’ampio potere magico che quasi oscurava le loro capacità combattive. Oltre a questi dettagli possedevano un’altra importante caratteristica, entrambi eravamo in grado di spostarsi ad una velocità quasi istantanea. Così come prima aveva già fatto Kasshe questa volta fu Shivian a sparire nel nulla per evitare il colpo avversario per poi ricomparire affianco allo scintillante shuriken che aveva lanciato pochi istanti prima. Era già pronto a lanciarlo ancora una volta in modo da sorprenderlo questa volta con un attacco alle spalle quando la voce del loro obbiettivo primario ruppe il silenzio di quello scontro dando un secco ordine al suo compagno. Questi sparì ancora una volta senza più attaccare ne altro.
Shivian n’era rimasto a dir poco sorpreso, che cazzo era successo? Approfittò di quel momento per guardarsi finalmente attorno, Revan era ancora completamente indenne e anche lui stava tornando verso di lui e il golem e lo stesso, seppur più lentamente, stava facendo anche Kron. Durante tutto questo tempo il grande Alec Bradwin, che era stato messo KO fin dal primo istante, ancora non si rialzava.
“.. ce ne stiamo già andando?... l’altro folle svenuto lo lasciamo qua?..”
Le sue parole erano rivolte a Revan, dopotutto lui aveva affrontato il capo dell’altro gruppo e probabilmente era quello che possedeva maggiori informazioni su quanto era successo. Approfittando di quel momento prese uno dei suoi medicamenti che teneva nelle tasche posteriori ingerendolo rapidamente in modo da ripristinare, almeno di un poco, le proprie energie spirituali.
Climax, epilogo - [Dante, Kron, Shivian e Raven] v/s [ Rowe Lewen the 5th, "Kasshe" e Ricardo "Ric" Muerte] nel Deserto di Mithgard
territorio di Akerat
Il golem non accennava minimamente a muoversi, nonostante i calci di Raven ne minassero l'integrità strutturale lasciando dei bei solchi sulla lamiera. Sicuramente però, l'attenzione di Raven si sarebbe scostata dal golem non appena avrebbe percepito l'azzerarsi della tensione sui suoi fili, individuando una figura poche decine di metri più in la raccogliere lo scrigno e prenderlo in mano, prima di avvicinarsi al gruppo. Una persona come tante, incapace di spiccare per alcunché se non la folta barba che ne ricopre buona parte del viso, e avvolta in una lunga veste nera sformata. Quello che però lo distingue da chiunque altro, è la completa assenza di qualsiasi segno della sua presenza al di fuori della stessa figura. Non ha odore, non lascia impronte sulla sabbia al suo passaggio, e non provoca alcun rumore. Allo stesso modo, la sua aura è impossibile da percepire.
Tranquilli, sono lo spymaster assegnato a questa zona. └
Allunga la mano libera verso Raven, stringendogliela per poi mollarla, lasciando con un movimento impercettibile in mano alll'uomo in piccolo foglietto piegato, per poi giranrsi in modo da potersi rivolgere a tutti e tre.
┐ Mi è stato detto di riferirvi che, a causa della sensibilità di questa missione, il pagamento vi verrà consegnato a breve da terzi. Questo scontro dovrebbe avervi fornito un margine di mezz'ora circa prima che qualche iena si avventuri qui intorno, se volete evitare delle scocciature mi azzardo a consigliarvi di sparire in fretta. Sono spiacente di dover sparire così all'improvviso, ma mi sono già esposto troppo, addio └
Senza aggiungere mezza parola in più, l'uomo sparisce alla vista, tornando ancora una volta nel mondo vuoto e privo di consistenza a cui appartiene. Com'era prevedibile, Kasshe aveva lievemente sbagliato la triangolazione, finendo a poco più di un centinaio di metri dalla sua posizione, non che gliene facesse una colpa, dopotutto era già abbastanza che riuscisse a farlo con quella tolleranza, e tra tutti i suoi soci, era sicuramente quello con la mente più sveglia.
Per prima cosa Kasshe si era tolto dal viso il cappuccio della veste grigiastra, facendo apparire il suo viso denotato da un'espressione perplessa e scocciata, sputacchiando probabilmente la sabbia che gli si era infilata in bocca e passandosi una mano tra i capelli biondi per lo stesso motivo.
> Perché ci siamo ritirati? Avremmo potuto sconfiggerli, con un po' d'impegno <
Dal canto suo, il mago vestito interamente di bianco aveva scosso la testa con fare deciso, intento a spiegare al proprio partner tutte le zone d'ombra di quella situazione
┐ Avremmo anche potuto batterli, ma non era quello il vero interrogativo che mi ha spinto a lasciar perdere. La vera domanda è: dopo averli battuti, saremmo riusciti a sconfiggere i nostri veri nemici e al contempo riportare a casa il cristallo? Non credo proprio. Loro erano già forti, quei due elfi sicuramente avrebbero poi sicuramente sfruttato la situazione └
Gli occhi azzurrini del suo partner mezzodemone erano appuntati su di lui, fiammeggianti. Subito dopo si era ritrovato afferrato per il bavero e sollevato da terra, mentre Kasshe sibilava le conclusioni a cui era arrivato. Dopotutto lo conosceva ormai da sette anni, e nonostante non fosse in possesso della sua genialità, era piuttosto sveglio per qualunque canone di misura.
> Quindi ho messo io stesso in giro la voce e ho assunto degli sciacalli per darmi la caccia! È questo che volevi dire?! Brutto coglione, quando intendevi dirmelo, sottoterra? <
Proseguendo la frase, però, il tono di voce aveva perso aggressività, arrivando poi a lasciarlo andare verso la fine, lasciandogli la possibilità di spiegarsi. Rowe si era per prima cosa aggiustato la giacca, per poi finire il debriefing
┐ Il prima possibile, ossia non appena quella sanguisuga fosse morta. Ric ci aveva venduto a loro per mille monete più la promessa di altre mille a lavoro compiuto. L'avrei ucciso prima, ma tenendolo lì vicino, ero a conoscenza di tutto ciò che loro stessi venivano a sapere. Se l'avessi ucciso da subito, avrebbero trovato altri modi per tenerci d'occhio. Convengo che abbiamo perso dei soldi, ma è un successo al 100% invece di uno che anche nel migliore dei casi non avrebbe superato il 50 └
Per qualche secondo era rimasto a osservare la figura stoica del proprio compagno, prima che la stessa iniziasse a incamminarsi con fare lesto verso una direzione che a malapena sapeva dove portasse. Guardava dubbioso la sua schiena, rimanendo fermo a scrutarlo
> Allora? Il piano prevede di prenderli in controtempo e uccidere i loro due agenti mentre ancora pensano che abbiamo noi il cristallo. Ci possiamo curare durante la marcia d'avvicinamento, tanto vale non perdere tempo <
Scrollato il capo con fare sconsolato, aveva allungato il passo per raggiungerlo verso quel nuovo massacro.
Dopo essersi avvicinato al gruppo Kron non potè fare a meno di sentire distintamente i calci di qualcuno che se la stava molto probabilmente prendendo con qualcosa di metallico ed a giudicare dalla situazione e dal luogo non poteva essere altro che il golem che il giovane aveva trovato di fronte alle porte della città, probabilmente era un caldo invito a rimettersi in moto e portarci lontano dal campo dove si era tenuto il breve scontro.
Non penso che prendendo a calci la macchina questa torni a muoversi, però non è mia e non ci tengo a voler rischiare con due tipi di quella potenza.
Escludendo il rumore naturale del vento e degli altri fenomeni che potevano verificarsi in un deserto non potevano verificarsi degli eventi interessanti ed oltretutto la percezione psichica di Kai lo avrebbe avvisato dell'avvicinamento di qualunque essere dotato di aura nel raggio di 30 metri e non riusciva a sentire altro che i due compagni di squadra, il quarto era troppo lontano ed oramai lo dava per morto dato che in tutto quel tempo non si era mai rialzato o dato qualunque tipo di segno vitale.
Ad un tratto una voce catturò l'attenzione del ladro, qualcuno si era avvicinato riuscendo ad eludere completamente l'auspex dell'esper dicendo di essere un certo spymaster, per qualche istante di assoluto silenzio il ladro immaginò di esserselo sognato, dato che era impossibile superare un auspex e non compiere neppure il minimo rumore, non riteneva che ci fosse qualcuno al mondo in grado di compiere prodezze di quel genere.
La voce continuò a parlare dicendo che il deserto entro poco tempo saremmo incappati in qualche iena e quindi consigliò molto gentilmente al gruppo di levare le tende, però fece piacere al ladro sapere che sarebbe stato pagato, forse il tizio appartenente alla fazione dei pirati lo avrebbe pagato, anche se c'erano fin troppi elementi oscuri in tutta quella faccenda.
Lo spymaster ci salutò e molto probabilmente se ne andò come era apparso, ovvero senza riuscire ad essere captato da alcun segno del saggio.
A questo punto il ragazzo si voltò verso le sorgenti di energia che percepiva vicino a sè e pensò fra se e se che doveva assolutamente trovare qualcuno che lo aiutasse a superare questo grosso Handicap fornito dall'artefatto che portava sulla mano destra, dato che senza la vista ed individui con quelle capacità in circolazione l'unica cosa che poteva fare l'aspirante saggio era trovare il modo di poter diventare molto più forte, non sapeva se sarebbe stato in grado di raggiungere il livello degli altri due, ma sapeva che doveva sforzarsi sempre di più per raggiungere il suo obbiettivo finale, ovvero l'ottenimento del titolo di saggio, sinonimo di esper più forte in circolazione.
Pg:Kron Energia:48% Stato Fisico:Illeso anche se stanco. Stato Psicologico:Determinato a migliorare. Abilità passive:Telepatia, Esper's Vision e Potere passivo del guanto.