Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

S a i y u k i, QM Shivian

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Il Dubbio
view post Posted on 25/1/2009, 16:00




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A m b u s h !


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Fece scorrere piano la porta, facendone sfregare le giunture...non le importava di fare poco rumore, se oltre la soglia ci fosse stato un comitato di benvenuto non sarebbe servito a nulla aprire con cautela.

...

Nessuno... disse Beatrix a voce bassa, quasi sospirando. Non sguainò la spada, ma entrò nella nuova sala che si presentava in modo in molto diverso dal corridoio appena percorso.

Il pavimento d'albero chiaro era coperto da uno spesso panno candido, un cotone che attutiva quasi del tutto i rumori dei passi della paladina; al centro della sala, su un altare scuro, bruciava un sottile ramo d'incenso alla vaniglia che diffondeva il forte odore del fiore in tutta la camera, coprendone ogni altro; vi erano anche due ampie finestre con panoramica sull'orrido di roccia sottostante...

Nessun rumore. Nessun odore oltre all'incenso. Beatrix guardò in tutti gli angoli della sala, ma non vide nessuno. Si diresse verso il centro della sala dopo aver fatto un nuovo cenno ai suoi compagni, invitandoli a seguirla...

Quando furono tutti dentro la donna indicò silenziosamente la porta che i mercenari avrebbero dovuto oltrepassare...eppure qualcosa non quadrava.

Beatrix non si diresse verso la porta immediatamente, ma continuò ad osservare quella sala silenziosa. Il pavimento era piatto e non poteva nascondere niente, gli angoli delle pareti erano illuminati, sui muri non vi era niente ed oltre le finestre vi era solo un profondo precipizio, ma poi...

< - Il soffitto... - >



Le sue parole trafissero il silenzio come una lama che divide la morbida carne di un bambino; lo ripeté un'altra volta, aumentando il timbro di voce ed alzando lo sguardo sopra di sé.
Erano tre, ed erano appesi alle travi di sostegno del soffitto!

Veloci piombarono a terra e Beatrix perse di vista i suoi compagni quando uno dei monaci la prese per il collo, dopo essere disceso alle sue spalle.

La cautela non era affatto servita, erano stati scoperti immediatamente e ora erano stati gli altri a sorprenderli.

Accadde tutto in un lampo: lei pestò un piede al suo aggressore, e nel contempo gli diede una gomitata nello stomaco ed una testata sul naso, rompendoglielo; l'altro fu costretto a mollare la presa e barcollò pochi metri indietro.

Il sangue che gli fuorusciva dal viso probabilmente gli disturbava la vista e la donna estrasse la sua lama più velocemenete che poté, per poi lanciarsi in un furioso affondo contro il nemico.

Il cultista sembrava però più abile dei suoi compagni dipartiti, e schivò il colpo con una rotazione verso destra, estraendo una corta katana e riuscendo a mettersi in guardia.
Beatrix si riposizionò di fronte all'altro, con la spada verticale e parallela al suo corpo, come se la lama le dividesse gli occhi. I due si guardarono per un lungo istante, poi scattarono all'unisono uno contro l'altro.

Seguirono numerosi fendenti, ed altrettante parate. I metalli delle armi tuonarono rumorosamente ma nessuno dei due feriva l'altro.
Il monaco era ben addestrato e i poteri di Beatrix non erano più quelli che aveva da viva; per un momento solo perse la concentrazione rammaricandosi della grande perdita: quando ritornò al presente la lama avversaria si stava abbattendo sul suo ventre.

Fece un rapido salto all'indietro ma la punta della lama aprì la sua pelle. La ferita non era affatto profonda, e nemmeno tanto dolorosa...ma era ampia ed il sangue che ne fuoriusciva bagnava il panno, scorrendo lungo le sue gambe ed imbrattando tutta la veste, una pozza vermiglia andò formandosi ai suoi piedi.

Sul viso dell'uomo che aveva di fronte si dipinse un sorriso soddisfatto, come se sottintendesse che quello era solo l'inizio; non avrebbe mai dovuto farlo...

Quel ghigno rese furiosa Beatrix, che non ha mai sopportato coloro che si prendono gioco di lei...Scattò in avanti con un un balzo velocissimo, stringendo la Save the Queen con tutte e due le mani. Emise un grido e si sfrozò di concentrare ogni singola briciola del suo essere in quell'ultimo affondo.

Il monaco pensava di riuscire ad intercettarlo come aveva fatto fino a quel momento, ma quando vide la sua katana spezzarsi a metà emise un singulto di sorpresa.
La spada della donna perforò lo sterno del nemico in una frazione di secondo, strappandogli ossa, cuore e polmoni. Il sangue schizzava, ma il suo fluire era tappato dalla spada che Beatrix rigirò nella sua carne.

Le braccia del religioso cercarono debolmente di impugnare la lama, ma ricaddero pesanti lungo il suo corpo...gli occhi gli si girarono indietro mentre dalla bocca iniziò a vomitare i fluidi corporei.

La paladina alzò una gamba, appoggiando il piede sulla pancia del nemico...spinse e strappò via la spada. Quando l'acciaio smise di frenare lo scorrere del sangue un fiotto di sangue straripò dal corpo avversario, quasi svuotandolo, andando a tingere le pareti ed il panno bianco, imbevendolo completamente.

La Save the Queen venne rinfoderata appena Beatrix si accertò che anche gli altri monaci fossero stati sconfitti, poi si rivolse a Dalys:

< - Dalys...curaci quanto puoi e poi saliremo oltre quelle scale...Questa era quasi sicuramente l'ultima disperata difesa, il nostro obbiettivo è ora scoperto... - >



Ansimava. La fitta allo stomaco ora pungeva, e affrontare un nemico che, secondo Sole Nascente, doveva essere così forte sarebbe stato difficile in quelle condizioni.

Attese che l'altra ragazza terminasse il compito datole, poi la rosa si rimise a capo del gruppo: salì le scale di corsa, dirigendosi verso la sala indicatale da Shivian. Lì avrebbe trovato termine il loro mandato....
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Status: ReC [175] AeV [150] PeRf [300] PeRm [100] CaeM [450] Energia [94%]
Abilità Usate: [Colpo della Rosa] -6%
Passive Attive: [Autosufficienza] - [Abilità delle Rose]
Equipaggiamento: [Save the Queen] - [Pistola Sputafuoco]
Ferite: Lungo taglio superficiale sul ventre (probabilmente curato)
Stato d'Animo: Preparato
CITAZIONE
Folgore di Shivian - Utilizzi 0/3

SPOILER (click to view)

Folgore di Shivian:


Prima della missione Shivian ha personalmente incantato l'arma di Beatrix con delle folgori magiche.
Esse possono essere sprigionate un massimo di tre volte nel corso della quest, senza consumi di energia ma semplicemente occupando uno slot tecnica.
Tuttavia gli utilizzi prolungati sono abbastanza sconvenienti.
Al primo utilizzo infatti verrà sprigionato un fulmine di livello alto senza malus di nessun tipo.
Il secondo utilizzo invece provocherà invece un ustione di livello medio al braccio, e il terzo invece porterà un danno di livello alto.

SPOILER (click to view)
Spero di non essere giudicato autoconclusivo nei confronti di Majo_Anna.....
Potevo ridividere la giocata in due, aspettando la cura di tutti se ci fosse stata, ma non si andava più avanti, per cui la parte finale del post è essenziale...
Inutile dire che se non vuoi curarmi/ci andremo contro il boss pieni di tagli (almeno io....)
Si insomma non ho sottinteso che Dalys ci avesse curati tutti, mi sono limitato ad una domanda lasciando implicito tutto il resto delle azioni (che scriverai tu)
...
Se avete capito cos'ho detto fatemelo sapere sul bando, nel caso edito il post....visto che questo comporterebbe di far postare Majo_Anna per ultima...
 
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Ta|k|
view post Posted on 25/1/2009, 19:01





C h a p t e r IV:
Saiyuki



Sole Nascente si trovava proprio dietro di me, mentre eravamo in fila indiana nel corridoio.
Speravo infinitamente che i compagni non avessero notato il mio gesto di captare il loro odore, altrimenti se la mia professionalità fosse stata messa in discussione avrei dovuto parlare della mia ambigua malattia.
Beatrix aveva finalmente aperto la porta, anche se con una lentezza molto snervante e aveva finalmente rivelato la stanza di passaggio per arrivare al luogo dove sarebbe avvenuta la battaglia più difficile.
Era un luogo di una calma e silenzio esagerati, c' era qualcosa che non andava e si poteva capire benissimo.
Il pavimento era veramente strano, era ricoperto da uno strato di tessuto morbido, ma a cosa serviva?
Una volta entrato anche io all' interno, preceduto da Dalys, mi allontanai dalla Leader che si era fermata, probabilmente aveva captato il mio stesso sentore.
All' improvviso la sentii sussurrare qualcosa, non avevo capito assolutamente niente di cià che aveva detto, mi girai cercando di capire cosa stesse succedendo.
Aveva lo sguardo rivolto verso l' alto, poi si ripetè con più fiato e forza.
Tre monaci si trovavano sopra di noi, appollaiati sulle travi di sostegno in legno di ottima fattura, come d' altronde quello che si trovava in tutto l' edificio.
Beatrix si trovava con la mano di un nemico che gli cingeva il collo, cercando di strozzarla, ma il problema era un' altro per me ora.
Un monaco mi si buttò addosso, le mie braccia non furono abbastanza veloci da sfoderare le Scimitarre del Destino e venni scaraventato a terra con forza, scaraventato qualche metro indietro.
La schiena aveva subito il colpo e faceva male, una smorfia si disegnò sul mio volto e un piccolo gridolino strozzato.
Mi rialzai, questa volta tirando fuori la Maledizione e basta.
Il monaco che mi trovavo davanti sembrava essere un esperto di arti marziali, ma era disarmato, aveva solo dei copriavambraccio in ferro battuto molto spesso, lo vidi scrocchiare il collo e le mani, per poi farmi un gesto provocatorio di farmi avanti.
Non potei fare a meno di sorridere, chi si credeva di essere? Lo dovevo far pentire della cazzata che aveva fatto.
Scattai in avanti, muovendo la Via di destra verso il fianco sinistro del nemico, che però, agile, fece cozzare la mia lama contro la protezione del suo avambraccio che venne solamente scalfita.
Non feci in tempo a provare un nuovo attacco che la gamba destra del mio avversario si mosse rapida, colpendomi in pieno al fianco sinistro e provocandomi diverso dolore.
Per fortuna non sembrava esserci nulla di rotto, ma stavo sottovalutando troppo il nemico, c' era bisogno di porsi al combattimento in un altro modo, così decisi di utilizzare una mia tecnica.
A seguito del calcione preso mi allontanai di qualche metro, mettendomi a debita distanza.
Sfoderai anche la Redenzione e cominciai a concentrarmi, socchiudendo leggermente gli occhi per permettermi di scorgere comunque un eventuale offesa del nemico, che sembrava a sua volta sottovalutarmi esageratamente.
La Scimitarra di sinistra si coprì di un alone magico azzurrino, appena percettibile ad occhio nudo, che avrebbe reso il mio prossimo colpo più potente e preciso.
Nuovamente un sorriso provocatorio e scattai in avanti.
Cercai apposta lo stesso attacco di prima, ponendolo in situazione di doversi difendere allo stesso modo di prima sapendo che la sua protezione questa volta non avrebbe retto.
Infatti riuscii a distruggere quel ferro, che comunque rallentò il mio colpo, e il mio affondo arrivò fino all' osso.
Un urlo straziante si levò dall' aria ed ora il monaco non faceva più lo sbruffone, si trovava in ginocchio, dolorante, consapevole che la sua ora era arrivata.
La Maledizione finì il lavoro, trafiggendogli la gola.
Il corpo giaceva in una pozza di sangue, mentre Ryan osservava le sue Scimitarre, erano zuppe di quel liquido scarlatto, che si univa a quello del precedente monaco ucciso, oggi aveva già mietuto due vittime e sperava che non fossero le ultime.
Proprio nello stesso momento Beatrix aveva ucciso il suo nemico e disse a Dalys di curarli in vista della battaglia più difficile.
Così la geisha avrebbe perso troppe energie e lo sapeva, alla fine poteva combattere anche con quei lividi, lo potevano rallentare leggermente al massimo.

.• Cura le ferite di Beatrix e Sole Nascente, posso continuare a combattere così, non sarebbe una buona cosa se tu sprecassi ora tutte le tue energie •.
CITAZIONE

[ReC - 175] [AeV - 275] [PeRf - 325] [PeRm - 100] [CaeM - 200]


Energia - 94%%
Status Fisico - Contusione da caduta e livido sul fianco sinistro
Abilità Attive
~ Futuro, donami potere
Il guerriero, concentrandosi sulla sua arma per almeno un secondo, la ricopre di un pesante alone magico, che la rende più potente.
Il prossimo colpo che sferrerà, che andrà a segno o meno, sarà notevolmente più potente del normale, rendendolo estremamente pericoloso.
In fattori numerici, la forza fisica del colpo sarà aumentata di 75 punti, che svaniranno al termine. Un ottima pergamena d'attacco, anche se non si può utilizzare in un fitto corpo a corpo senza possedere un'altissima concentrazione.
[Consumo: Basso]
Abilità Passive
CITAZIONE
Fato, individua la mia preda ~ La prima manifestazione della malattia di Ryan consiste nel "potenziamento" di una delle sue facoltà sensoriali. Ovviamente il suo olfatto è aumentato e gli da la possibilità di calcolare l' esatta posizione delle sue prede, di cui ha sentito almeno una volta l' odore. Ogni Mannaro non sopporterà l'odore e la vista dell'oro e dell'argento, essendone per natura allergico, dunque costretto a essere infastidito in presenza di questi due particolari oggetti.
Tuttavia il bonus alle statistiche fornito dal dominio sarà notevolmente più alto di quello fornito da altri domini.

Fato, rendimi la mia consapevolezza ~ Di tutte le razze, i mezzi demoni sono senz'altro quelli più denigrati, allontanati e scacciati di tutti. Proprio per questo, quindi, hanno dovuto imparare a cavarsela da soli e non farsi mettere i piedi in testa da nessuno. A forza di crescere in questo modo, i mezzi demoni si sono abituati a gente che tenta di intimorirli, minacciarli o irretirli e hanno sviluppato quella che potrebbe definirsi una particolare "Abilità razziale". Sono infatti parzialmente immuni alle influenze psicologiche. Non a tutte, si intende, altrimenti risulterebbero atoni e privi d'emozioni, ma senz'altro, a differenza di tutte le altre razze, si lasciano intimorire meno facilmente e persuadere con notevole difficoltà.
Il timore provocato dalla vista di demoni o possedenti della "Forza del toro", ad esempio, non avrà su di loro effetto.
Sensazioni profonde come forti paure, o tanto grandi, però, avranno comunque effetto.


 
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Rettore Raistlin
view post Posted on 27/1/2009, 22:48




Il Ragno Che Schiacciai

Il silenzio.
Spesso la gente lo giudica un amico - non a torto, ovviamente. Anzi, a volte un po' di silenzio è un dono inaspettato che può portare serenità ad un'esistenza nervosa e caotica.
Ma non è sempre così.
Quando ti muovi al buio, in un territorio sconosciuto dove ogni ombra può celare un nemico, allora il silenzio diventa la peggiore delle maledizioni.
Non senti niente, non sai quello che ti aspetta, e allora, mentre il tuo cuore è stretto in una morsa di ghiaccio, finisci per compiere qualcosa di stupido e sei in balia di ciò che si nasconde negli angoli oscuri.
Questo pensava Sole Nascente mentre Beatrix apriva la porta del tempio. Le fu grato per aver fatto almeno un po' di rumore interrompendo quel glaciale silenzio, ma non poté fare altro che stare zitto, affrettarsi a tenere il passo e lasciare che il terrore ritornasse ad assediare i bastioni della sua mente e della sua anima... o meglio, delle sue anime.
La stanza in cui entrò era completamente diversa da quella che avevano appena abbandonato. Il pavimento, coperto da cotone candido, attutiva ogni loro movimento e rifletteva i flebili raggi di luce provenienti dalle finestre affacciate sullo strapiombo portandoli ad infrangersi su un nero altare posto esattamente al centro dell'ambiente, sul quale un bastoncino di incenso alla vaniglia brciava tranquillamente. Probabilmente era una stanza delle cerimonie, ma stranamente assomigliava in modo piuttosto sconcertante agli altari sacrificali della città natia del guerriero... quanti ricordi... snague che pioveva a flutti sul pavimento, sgorgando dai corpi agonizzanti come l'acqua che sgorga da una fontana... no. Si era lasciato quel passato alle spalle. Doveva guardare avanti.
Purtroppo, guardare avanti gli servì solo a peggiorare le cose.
Proprio di fornte a loro, sull'altro lato, c'era la porta che conduceva alla stanza dove probabilmente avrebbero incontrato l'Incarna.
Bene. Erano sempre più vicini.
Eppure...

Cosa c'è che ti turba?
Non c'è nessuno. Mi ero aspettato un bel comitato di benvenuto, ma non c'è proprio anima viva...
Chissà... questi monaci usano tecniche che non ho mai visto prima.
Comunque, avverto una strana inquietitudine nell'aria...
Stiamo all'erta...


Si guardò intorno.
Niente.
Alle spalle?!
Niente.
Fuori dalla finestra?!
Si mosse leggermente verso i vetri.
Niente. Ancora.
Si mosse verso l'altare, mettendo mano alle spade ed allentando le else dalle imboccature dei foderi.
Poi lo sentì.
Fu un attimo, come il tempo di un respiro.
Ma lo sentì.
Qualcosa gli cadde sulla spalla destra.
Si girò.
Sul dogi c'era una piccola macchiolina d'acqua.
Una goccia d'acqua gli era caduta addosso.
Acqua?
No.
Una goccia di sudore.
Quasi contemporaneamente, risuonò flebile la voce di Beatrix.
Il soffitto... ma certo!!
Alzò la testa con lentezza esasperante, e lo vide.
Un'ombra nera appesa fra le travi di sostegno.
Un monaco dalle vesti oscure con il viso coperto da un cappuccio del medesimo colore che lo guardava con occhi rossi come il fuoco pochi metri sopra di lui.
Poi fu la battaglia.
Veloci come saette, i tre adepti del culto pagano balzarono giù dai loro nascondigli. Sole Nascente perse la consapevolezza delle posizioni dei compagni e subito puntò il suo avversario.
Le sue braccia si mossero al pari con le sue gambe mentre cercava di abbassarsi e sfoderare le spade.
Non fu abbastanza veloce.
L'avversario gli cadde alle spalle e strinse le braccia attorno al suo collo mentre le gambe chiudevano le braccia del guerriero, impedendogli di muoverle.
Sole Nascnete cercò di liberarsi da quella stretta. Riuscì a liberare la mascella e morse fino a fargli uscire il sangue, ma il suo nemico non accennò a diminuire la stretta, anzi, alzò i comiti in modo da fargli arcuare il collo e da mettergli i palmi dritti proprio sotto al collo.
Un dolore lancinante lo attraversò mentre tre artigli per mano gli laceravano le carni, ma non mollò e morse ancora più a fondo, finché non incontrò l'osso.
E ancora resisteva e graffiava.
Con la forza della disperazione, il giovane guerriero si girò fino a trovarsi con le spalle all'altare e corse all'indietro in modo da far cozzare direttamente l'inguine del suo avversario contro la pietra nera.
Poi si ritrasse e ripetè l'intero movimento ancora, e ancora, e ancora, finché l'altro non lasciò la presa staccandogli le lame dalla schiena.
Un nuovo dolore minacciò di invaderlo mentre il sangue scorreva dalle ferite aperte, ma lo respinse, si alzò senza emettere un fiato ed estraendo entrambe le spade si girò, pronto ad affrontare il suo nuovo avversario.
Solo vedendolo capì che razza di mossa avesse usato. Quel bastardo che ora si preparava ad assumere una pozzione di combattimento nonostante soffrisse in modo evidente ed avesse una grossa emorragia al braccio destro aveva dei braccialetti con degli artigli dalla parte rigida indossati direttamente alle mani in modo da porre le lame sui palmi. Due armi da assassino professionista che ora grondavano di sangue. Il suo sangue.
assunse anche lui la posizione di combattimento e si lanciò verso l'altro. Questo tentò di schivare il primo fendente alla testa di Sole Nascnte, ma lui subito mosse Ombra di Luna in un affondo basso, costringendolo a parare il colpo con delle lamine di ferro molto simili alle sue nascoste negli avambracci. Poi il monaco avanzò e cercò di afferrare il guerriero per alle spalle, trovando solo un breve contatto che si infranse direttamente sulle protezioni delle spalle del ragazzo e ricevendo in cambio un doppio affondo al torace e al ventre, che al contrario trovò un bersaglio soddisfacente, tagliando il fianco vestito di nero e trapassando di netto la parte destra del torace, mancando di poco il polmone.
Quello imprecò in una lingua sconosciuta, quindi si strappò letteralmente la lama dal petto e saltò all'indietro, muovendo contemporaneamente le mani in modo da farsi cadere i bracciali. Quindi, massaggiandosi il fianco ferito, sfoderò due lunghi coltelli ricurvi da sotto la tonaca e si lanciò all'attacco con un urlo di sfida.
Due lame contro due lame, maneggiate da due esperti del combattimento...
Sole Nascente tentò un fendente obliquo con Ombra di Luna che fu prontamente fermato da uno dei coltelli e contrattaccato da un taglio mirato al ventre. Luce dell'Astro si mosse ed intrecettò la lama, quindi il guerriero fece roteare le braccia in modo da scoprire la guardia nemica e tentò un affondo con ambo le lame dritto al cuore.
Purtroppo per lui, aveva sottovalutato chi gli stava di fronte.
Con abilità formidabile, il cultista strinse le sue armi a tenaglia per conficcarle nei fianchi del guerriero.
Due linee rosse si disegnarono lungo la parte bassa della schiena di Sole Nascente, inzuppando la sua veste di icore. Non erano profonde e neanche tanto dolorose, ma ora si trovava in posizione svantaggiosa e doveva uscire subito da quel casino.
Aprì le braccia di scatto in modo da spostare i due coltelli e scattò all'indietro, mentre il monaco sorrideva con aria di superiorità.
Fu questa la sua rovina.
Se c'era una cosa che da quando era bambino il ragazzo guerriero non sopportava era che qualcuno lo deridesse. E, naturalmente, quel caso non faceva eccezione.
Mentre uno sguardo glaciale gli si dipingeva negli intensi occhi gialli, con calma rinfoderò Ombra di Luna e puntò Luce dell'Astro in avanti, socchiudendo gli occhi e passando le mani sulla lama tempestata di rune dorate per un attimo mentre sussurrava a fior di labbra la preghiera che tante volte aveva ripetuto.

Oh Giaguaro Ardente,
Fiammeggiante Spirito Dell'Hisil,
Colui Che Governa La Fiamma Purificatrice.
Dammi La Forza Del Tuo Fuoco,
Per Sconfiggere I Miei Nemici.



Riaprì gli occhi.
Sempre con uno sguardo glaciale, impugnò la spada con ambo le mani e pronunciò due semplici e fatidiche parole con voce solo apparentemente calma.

Ora... crepa.

Balzò in avanti alla massima velocità che aveva, puntando la punta della spada dritta verso il cuore crudele del suo avversario e urlano con quanto fiato aveva in corpo.
Questi mise le sue spade ad X, pensando di parare l'attacco senza problemi, mentre sul viso gli si dipingeva un ghigno superbo.
Ghigno che si trasformò in stupore e poi in puro terrore quando vide la lama coprirsi di fuoco.
Non fuoco normale, ma fiamme eteree, mistiche, di colore bianco-dorato e pervase di un evidente alone magico.
Anche il monaco se ne rese conto - non poteva non redersene conto - ma ormai era tropp tardi.
La punta della lama di Luce dell'Astro colpì i pieno le due spade rivalie, le spezzò con un suono cristallino di acciaio che si infrange e procedette rapida come una saetta contro il cuore del cultista, trapassandolo da parte a parte e lanciandolo all'indietro nel suo impeto fino a piantarsi nell'altare nero.
Il marmo scuro come la notte si tinse di rosso, il cotone candido venne invaso dall'icore del demonio urlante e l'intero altare fu percosso da un tremito che fece quasi rovesciare la ciotola dell'incenso.
Le fiamme spirituale bruciavano il corpo e le vesti mischiando l'odore di carne bruciata a quello di vaniglia, eppure il monaco non voleva ancora morire e per qualche motivo continuava a guardarlo con aria di superiorità cercando di strapparsi la lama di dosso, al che Sole Nascente incurvàò le sue labbra in un lieve sorriso.

Riposa in pace... bastardo!!!

Con uno spintone affondò ancora di più la spada nei muscoli e nella roccia, facendo schizzare sangue scarlatto tutto attorno e cancellando il sorriso dalla faccia di quel maledetto per sempre.
Il monaco morì con un urlo di dolore che gli deformava il volto.
Sole Nascente chiuse gli occhi, tirò un sospiro di sollievo e strattonò la spada fuori dai due corpi, la pulì sull'hakama e la rinfoderò con un unico gesto fluido, per poi cadere seduto a terra e rilassare i muscoli mentre il dolore delle ferite tornava a farsi presente e la consapevolezza dell'ambiente gli rientrava nel campo visivo.
Erano vivi. Beatrix e Ryan avevano fatto fuori gli altri due. Ormai il cotone si era quasi completamente tinto di rosso, eccezion fatta per la zona vicino alla porta, scampata miracolosamente alla marea cremisi.

Congratulazioni.
Davvero, complimenti.
Grazie. Era davvero un osso duro.
Eh si, per te mordere fino all'osso è un'esperienza nuova, ma ti ci abiuterai.
Cos...
E poi le ossa umane sono più dure di quelle di molti animali.
Ma che state dicendo? Bah, non m'importa. Piuttosto, devo fare una cosa...


Ritornando ad essere una sola mente, Sole Nascente si rialzò, non senza fatica, e gettò uno sguardo a tutti. Proprio nello stesso momento, Beatrix stava chiedendo a Dalys - la geisha - di curarli in vista della battaglia finale, ma così avrebbe perso troppe energie e il guerriero sapeva bene che in una battaglia contro un Incarna bisogna essere sempre pieni di energie o si diventa un peso per il gruppo. Per questo disse quello che disse, pur sapendo che forse se ne sarebbe pentito.

Non preoccuparti, Dalys. Magari dà un'occhiata a questi graffi sulla schiena e vedi se riesci a scoprire se i coltelli erano avvelenati, ma per il resto poso combattere senza problemi.

Non era completamente vero. Ma del resto, lei non poteva saperlo, no?

CITAZIONE

[ReC 225][AeV 225][PeRf 200][PeRm 175][CaeM 225]




Status Fisico: ferita al braccio destro per il kama, ferit sotto al collo per gli shuko, tagli alla base della schiena per i coltelli.
Status Psichico: calmo dopo un'intensa frenesia da battaglia.
Energia: 94%.
Abilità Passive
Controllo Spirituale: Sole Nascente è stato addestrato fin dalla nascita a resistere ad ogni avversità, sia questa dello spirito o del corpo, e il suo fisico e la sua mente si sono allenati nel costante miglioramento delle proprie facoltà, fino a raggiungere la capacità di muoversi e combattere costantemente e senza mai cadere se non morendo. Raggiunto il 10% delle energie, infatti, il ragazzo non sverrà come accade alla maggior parte delle creature e potrà continuare a combattere. Ciò però non significa che non sarà stanco raggiungendo il venti e non morirà raggiungendo lo zero.
Il Sigillo dalle Tredici Punte: Il sigillo impresso all'anima di Sole Nascente dal padre blocca la sua forza magica per tanti anni coltivata e rende il combattente relativamente mediocre nelle arti arcane e spirituali, necessarie anche per incanalare al meglio il potere dello Spirito del Giaguaro Ardente. Tuttavia, il genitore commise un grave errore: non tenne conto della furia del figlio, che esplodendo furiosamente per la perdita infame dell'amato fratello in qualche modo ancora non completamente noto usò le stesse linee catalizzatrici del Sigillo per condensarsi in una nuova forza, rapidià e capacità mentale, consentendo a Sole Nascente di distruggere Alaom una volta per tutte. In termini di gioco, ciò si traduce in una penalità di -100 a PeRm e in un bonus di +100 ad AeV e di +25 a PeRf e ReC.
Addestrato Nell'Arma e Nell'Arcano: Fin da piccolo, Sole Nascente ha imparato a fondere magia e abilità marziale in una singola arte, l'Arte dell'Incantaspade. Sebbene non riesca più a usarla come un tempo, quando con pochi fendenti riusciva a spazzare via un intero esercito di guerrieri addestrati, la memoria dell'Incanto della Lama è rimasta nella mente del ragazzo, fornendogli i benefici di un simile addestramento come un +25 a PeRf e PeRm e un'identica penalità ad AeV.
Runa dell'Acciaio Infrangibile: La spada principale di Sole Nascnete, Luce dell'Astro, ha incisa sulla lama una scritta dorata nel Primo Idioma: la Runa dell'Acciaio Infrangibile. Come suggerisce il nome, l'incanto rende la spada infrangibile e quindi le consente di superare alcune barriere fisiche senza rompersi e di parare colpi potentissimi restando integra. Una capacità passiva utilissima, che tuttavia non protegge l'acciaio dai pericoli della corrosione odell'incuria.
Abilità Attive Usate
Spirito della Spada Ardente: Potere che consente di incanalare la potenza infuocata del Giaguaro nella spada Luce dell'Astro spendendo un totale Basso di energie mentre si passano le dita sopra all'acciaio e si recita una preghiera al Fiammeggiante. Con questa operazione la lama viene impregnata di un alone di fuoco bianco-dorato e con un colpo andato a segno scaricherà l'essenza del colpo, infliggendo oltre ai danni della spada delle scottature o, in alcuni casi, ustioni e oltrepassando barriere fisiche come nulla e infrangendo difese magiche deboli..
Oggetti
Luce dell'Astro: infoderata.
Ombra di Luna: infoderata.
Corredo da Battaglia: indossato e leggermente rovinato.
Medaglione di Onice e Avorio: al collo.

 
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view post Posted on 28/1/2009, 17:12
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Capitolo III: Le mani di una geisha



Avvertì disagio alle proprie spalle, mentre aspettava che la porta venisse aperta. Le parve strano, perché dietro di lei c'era un uomo, e il fastidio era l'ultima sensazione che credeva gli avrebbe provocato. Ma non le dispiacque: adorava le creature fuori dal coro, che non cedevano nel primo istante. Erano prede più interessanti, vittime meno ingenue, per cui non avrebbe dovuto nemmeno sentirsi in colpa. Si chiese se avesse fatto qualche voto, se avesse promesso di non sfiorare donne per tutto il resto della sua vita, o se il segreto fosse più pesante, più profondo.
Ma era troppo tardi per indagare. Già la porta scorreva scricchiolando, come se le giunture non fossero state oliate. Le parve ancora più inquietante di ciò che percepiva dietro di sé. In un luogo tanto silenzioso e ordinato si erano scordati di oliare la porta? Oppure quel suono, gracchiante e acuto, serviva ad altro? Poteva essere una specie di campanello d'allarme? Si guardò attorno, nella nuova stanza il cui pavimento pareva ricoperto d'ovatta. Se il nemico fosse stato lì dentro avrebbe già dovuto uscire allo scoperto. Guerrieri come quelli che avevano già sfidato non avrebbero impiegato più di pochi secondi per giungere sul posto.
Perché non lo avevano fatto?
Mosse qualche passo sulla morbida superficie, guardandosi attorno in cerca di risposte. Si era avvicinata alla parete di fondo, la più lontana dalla porta che probabilmente li avrebbe condotti allo scontro finale. Le sue mani scorrevano lungo il muro, mentre i suoi occhi erano come ammaliati dal fumo che saliva in lente spirali dal ramo d'incenso. Aveva un odore dolciastro, avvolgente, di fiori di vaniglia. Le ricordava la cerimonia delle Vergini, i sacrifici, le danze davanti a sacerdoti e guerrieri. Era il mondo di un'altra lei, di quella giovane tremante e imbarazzata che arrossiva ai complimenti e trovava pace solo tra calde braccia rassicuranti. Il sangue lo aveva visto sgorgare soltanto dagli agnelli e dai buoi, con i grandi occhi innocenti spalancati per il terrore.
Più tardi avrebbe scoperto che per gli uomini non era poi molto diverso. Urlavano di più, si difendevano, non erano dignitosi. Ma morivano tutti quanti nel medesimo modo. Si passò una mano sul collo, nel punto in cui lui l'aveva stretta, cercando disperatamente di liberarsi dal suo attacco furibondo. Sentì un pulsare ritmico alle tempie, mentre un senso di pericolo le risaliva brulicante dalle caviglie. Non potevano non averli sentiti.
Una voce flebile, un richiamo d'allarme, ruppe il silenzio. A stento riconobbe il tono autoritario di colei che li guidava. Ci doveva essere proprio qualcosa di spaventoso per averla tanto arrochita, ma non era riuscita a capire le parole. Ci volle qualche secondo, il tempo di alzare gli occhi e scorgere tre saette scure balzare a terra. Realizzò che erano sempre stati lì, a guardarli, a domandarsi quale andasse eliminato per primo, quali fossero più pericolosi.
Nessuno pareva essere attento a lei. Si concentravano sulla donna e sui due guerrieri. Forse credevano che lei sarebbe stata una bella preda da portare al capo, oppure che si sarebbe lasciata uccidere spontaneamente una volta rimasta da sola. Digrignò i denti, in una smorfia di rabbia impotente. Avrebbe voluto intervenire, ma erano tutti occupati e non voleva rischiare di colpire i propri compagni durante lo scontro. Si avvicinò invece all'altare mentre non la vedevano e si inchinò rispettosa, rivolgendo qualche preghiera alle proprie divinità.
L'odore del sangue raggiunse le sue narici. Poi le grida finirono, i movimenti si fermarono. Si girò a guardare quelli rimasti in piedi: come prevedeva erano i suoi. Non ci sarebbe nemmeno stato bisogno di regolare personalmente i conti con quegli avversari. Ebbe un qualche attimo di sgomento, temendo che ora l'avrebbero abbandonata lei, propaggine inutile di quel mortale terzetto. A cosa poteva mai servire una giovane donna che non era neppure intervenuta in loro aiuto. Le sue guance si svuotarono del colore e le mani si immobilizzarono a mezz'aria.
Finalmente arrivò l'ordine. Beatrix non pareva adirata, solo stanca, ferita. Voleva il suo aiuto.

Dalys...curaci quanto puoi e poi saliremo oltre quelle scale...Questa era quasi sicuramente l'ultima disperata difesa, il nostro obbiettivo è ora scoperto...

Annuì, mentre sentiva la calma tornare ad animarla. Si avvicinò al loro capo, poggiando entrambe le mani sulla ferita che tagliava lo stomaco della donna. Aveva le dita fredde, formicolanti di magia. Questione di pochi attimi e la ferita era richiusa. In quella manciata di secondi ebbe la consapevolezza di ciò che l'altra provava, dell'incredibile malinconia al di sotto di quell'unico occhio visibile. Sapeva che il loro tempo era giunto al termine, che il nemico aspettava oltre la porta e che, ridotti com'erano, forse non ne sarebbero più tornati. Eppure avrebbe lottato fino alla fine.
Le sorrise, e il suo sorriso era silenzioso e sincero, perché sapeva che non ci sarebbe stato bisogno di parole.
Annuì, dirigendosi verso il secondo, quello che l'aveva tanto incuriosita mentre attraversavano il corridoio. Nei suoi occhi brillò una luce maliziosa. Lui la invitava a lasciar perdere, a passare avanti, ma per nulla al mondo avrebbe rinunciato al privilegio di capire un po' di più sul suo compagno di battaglia. Gli si avvicinò imperturbabile, tendendo le mani in avanti.

Cosa succede, guerriero, dubiti forse del potere di questa donna?



Non c'era accusa nelle sue parole. Erano invitanti, avvolgenti, lo mettevano alla prova. Voleva vedere se sarebbe arretrato di nuovo, se si sarebbe imbarazzato. Si portò alle sue spalle, appoggiando le dita sui suoi fianchi, entrambi, nonostante sarebbe bastato quello ferito. Era più bassa di lui, più esile, ma il potere fluiva potente attraverso le sue braccia. Poteva vedere il suo collo a pochi centimetri di distanza, poteva vedere la gola che faticava palpitante per lo sforzo appena compiuto e il sudore che gli bagnava la nuca. Ma mentre lo sfiorava, mentre entrava in contatto con lui, sentì che qualcosa non andava.
Non era semplicemente il fatto che lei fosse una maga, era qualcosa in lui. Qualcosa che andava al di là di banali voti di purezza, di mere faccende umane. Poteva percepire sotto le dita la forza d'acciaio di quel corpo che nulla aveva della molle pelle di un uomo qualunque. Aggrottò la fronte, sperando che nessuno notasse la sua sorpresa. Poi, prima di lasciarlo libero di muoversi, accostò leggera le labbra al suo orecchio, niente più di un alito, di un sussurro impercettibile.

Forse questo guerriero nasconde molte più cose di quante lasci pensare.



Pochi passi ed era davanti all'altro, quello che aveva giudicato arrogante. Le dispiacque di essersi fatta un'idea iniziale che ora sembrava errata. Aveva combattuto come tutti loro, era stato ferito e non chiedeva nemmeno il suo aiuto. Era stato ferito in un punto molto improbabile, proprio sotto al collo. Si chiese che strano genere di armi avesse potuto procurare segni simili. E anche sulla schiena, dove due tagli simili ad ali facevano la loro bella mostra. Sorrise, di un sorriso rassicurante e accattivante insieme. Fu rapida, per impedire che lui la fermasse. Una mano sotto la gola, l'altra sulle spalle, mentre già la magia entrava in azione.
Sentì un brivido mentre l'energia usciva da lei, ma non si sarebbe fermata. Quelli erano i suoi compagni, quella la sua missione. Lei una guerriera, o almeno voleva dimostrare a se stessa di esserne all'altezza. Terminò e si passò una mano tra i capelli, avvicinandosi alla porta che avrebbero dovuto varcare. Delle scale, probabilmente una qualche sala. E là la fine di tutto. Forse la sua esistenza sarebbe terminata, ponendo fine a tutte le sue sofferenze. Forse avrebbe vinto, dando vita a una nuova serie di giorni senza un fine preciso. Qualunque cosa fosse accaduta era pronta. Sfoderò la spada mentre ancora correva, l'adrenalina che la attraversava, gli occhi che brillavano per l'impazienza.
Non le importava cosa cercassero tutti quanti gli altri. Lei cercava sangue, e vendetta, e il modo di zittire le voci del suo passato almeno per un po'. Rivolse uno sguardo agli altri, poi alla donna. Era lì che voleva essere, lì ed in nessun altro posto. Avrebbe riso, se solo non avesse temuto di attirare altri monaci. Avrebbe riso, se solo non avesse temuto che potesse essere il suo ultimo, patetico gesto.


CITAZIONE

(ReC 250) · (AeV 150) · (PeRf 200) · (PeRm 225) · (CaeM 200)



Status: Ferita al polpaccio, lieve contusione per la caduta
Consumi: 3 x Medio per l'incantesimo di cura (-33%)
Equipaggiamento: Spinadirosa (solo portata), Ara-Stherin (solo portati); Shaimal-Norhas (solo portato);
Pergamene: Guarigione- Purificazione

Note: //

 
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view post Posted on 28/1/2009, 22:01
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C a t a r s i

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P n g - H o m u r a T a i s h i



I colpi di spada, le urla e le grida strozzate dai mortali affondi erano come una meravigliosa sinfonia per le sue orecchie. Non era passato molto tempo da quando i suoi seguaci l’avevano disturbato per comunicarli la notizia del tentativo di invasione. Non aveva avuto bisogno di parole, tutti loro sapevano già cosa fare fin dal primo momento in cui avevano avvistato lo sconosciuto gruppo di mercenari.
Coloro che avevano deluso le sue aspettative erano stati sacrificati come animali, concedendo però loro la possibilità di un ultimo riscatto ai suoi occhi. Non aveva mai pensato che potevano avere la minima possibilità di successo e in realtà l’unica cosa che aveva concesso loro era l’onore di una morte in combattimento. Di certo atto misericordioso il suo, ma sempre di condanna a morte si parlava.

E infine erano giunti a lui. Li attendeva silente dall’altra parte del corridoio che aveva visto la fine dei suoi mancati adepti. La stanza successiva era in realtà una sorta di piccolo tempio: due file di colonne quadrate di marmo bianco si ergevano lungo la piccola stanza in modo da dividerla in tre diversi ambienti. Al centro di essa sorgeva una statua di un Buddha di dimensioni leggermente superiori a quelle di un umano in piedi. L’opera d’arte sembrava leggermente rovinata dal lento incedere del tempo e solo la mano sinistra, tenuta aperta con il palmo verso l’alto non appariva minimamente rovinata.
Inginocchiato di fronte alla sacra immagine sostava lui: Homura Taishi.
Un tempo si era potuto fregiare del titolo di divinità della guerra ma il suo tempo era ormai, inesorabilmente, fluito via. L’immagine che sarebbe apparsa ora al gruppo di invasori era si quella di un uomo ma il suo contorno appariva sfocato e distorto verso i bordi. Ancora troppo lontano dal raggiungere una forma completamente fisica rimaneva bloccato in una condizione tra la trascendenza divina e la mortalità umana ereditando gli svantaggi di entrambe le forme.

Homura, che inizialmente dava le spalle all’unica porta che si affacciava sul tempio interno, si sarebbe alzato una volta che tutti e quattro avessero varcato la soglia mentre contemporaneamente raccoglieva da terra la pesante spada che un tempo era stata simbolo del suo dominio e che ora appariva invece completamente priva della sua luce ultraterrena.









Q M P o i n t
Ottimo, siamo arrivati alla parte conclusiva, nonche anche quella più importante, di questa sorta di mini quest. Il vostro obbiettivo è stato finalmente svelato e ora dovrete combattere contro di lui.
Come vi avevo detto questo combattimento vuole essere una sorta di addestramento allo scontro per abituarsi alle regole di Asgradel. In pratica in questo combattimento cercherò di farvi notare qualsiasi tipo di scorrettezza o errore, in maniera simile agli arrivi al clan.

A ogni azioni antisportive da parte vostra, però, potrò effettuare a mia volta una cosiddetta "Azione da QM" che potrà consistere anche in veri e propri attacchi auto conclusivi ai vostri danni. Ovviamente i danni che subirete in questo modo saranno proporzionati alla gravità dell'errore da voi commesso.

E n j o y I t



SPOILER (click to view)
image


Nome ~ Homura Taishi
Razza ~ Divinità decaduta
Classe ~ Dio della Guerra
Energia ~ Verde


Dominio ~ Warrior Style x I guerrieri sono spesso una categoria molto soggetta a pregiudizi; ne è la prova il fatto che il tipo guerriero è sempre idealizzato come un armadio in armatura dotato di una potenza fisica a dir poco sconvolgente. Spesso a questa immagine si somma anche quella del berserk, una tipologia di guerriero che basa la sua potenza sull'ira e sull'insensibilità al dolore.
Sebbene questi due esempi possano rappresentare la maggioranza dei guerrieri non è detto che debbano essere per forza anche l'unico tipo e sopratutto non per forza devono essere considerati "i più forti". Esistono scuole di scherma che portano i nuovi guerrieri a focalizzarsi più sulla maestria e sulla precisione del colpo più che sulla forza fisica. Questo tipo di guerriero risulta essere sempre molto più pacato rispetto ai suoi simili e mai si lascerebbe andare all'ira e alla furia di fronte allo scontro preferendo sempre la logica e la tecnica. L'unica similitudine con i propri "colleghi" è l'essere molto meno portati verso la magia al confronto con gli altri membri della propria razza.I portatori di questo di livello uno avranno un bonus di 150 punti alla "CaeM", mentre la propria "PeRm" sarà diminuita di sempre 25 punti.
Con la sicurezza migliora anche il controllo delle proprie capacità combattive; fino a quando il possessore di questo dominio riuscirà a mantenere il sangue freddo e a non lasciarsi prendere dall'ira il suo valore di CaeM risulterà raddoppiato. Questo non influirà nelle sue doti di tiratore ma lo renderà estremamente abile in ogni genere di schivata, affondo o anche nel disarmare il proprio avversario. Chiunque apprenda questa disciplina di scherma risulterà essere un combattete eccezionale e ogni suo duello sarà un vero spettacolo in quanto a grazia e maestria.
Non sempre però la grazia nei movimenti e le abilità di schermidore possono contrastare la forza bruta; cercare di disarmare o anche solo contrastare un bestione di più di due metri con una spada dalle dimensioni più simili a quella di una trave di ferro risulta spesso una missione disperata anche per il combattente più abile. Questo però non vale per coloro che sono diventati sempre più abili in questo stile di combattimento; una delle ultime lezioni impartite dai maestri consiste appunto nel focalizzare la propria calma e il proprio sangue freddo per riuscire a contrastare anche il più forte degli avversari. Fino a quando il possessore del dominio non si lascerà prendere dall'ira ogni colpo portato con la sua spada conterà come una tecnica di livello basso rendendolo quindi superiore a qualsiasi colpo portato da avversari anche enormemente più forti di lui.
La maestria di un maestro non ha più limiti e il suo corpo si è abituato a fronteggiare qualunque tipo di avversario, anche quelli che normalmente non potrebbe vedere. Non ha più importanza che questi riesca a rendersi invisibile o a muoversi talmente veloce da non essere neanche visto; un maestro sarà sempre in grado di trovarli nello stesso istante in cui questi si trovino a portata della sua spada, le sue capacità di reazione saliranno immediatamente permettendogli di fronteggiare il nemico anche se questo gli si è appena mostrato. In parole povere qualsiasi creatura che normalmente non potrebbe essere vista diventa visibile quando si avvicina al portatore del dominio che acquista anche i riflessi necessari a difendersi e contrattaccare senza problemi.
Spendendo un consumo pari a Basso si sarà in grado di focalizzare ulteriormente le proprie energie sulla prossima mossa che si sta facendo riuscendo ad eseguirla con ancora più rapidità e precisione. Le possibilità di riuscire in un affondo risulteranno quindi maggiori, così come anche una parata o un tentativo di disarmare l'avversario. La potenza del colpo non viene minimamente influenzata da questa tecnica che semplicemente si limita ad aumentare le possibilità che il possessore del dominio riesca nel suo attacco.
In termini di gioco, il fendente diventa impossibile da bloccare se non tramite l'ausilio di una qualche tecnica difensiva.
Molti dei cosiddetti "berserk" o anche gli Ammazzadraghi sono soliti portarsi dietro spade dalle dimensioni colossali molto più simili a veri blocchi di ferro che ad armi e dotate della stessa grazia che avrebbe un tronco d'albero. Questi guerrieri non capiscono il vero potere di una spada ben fatta e dotata di un filo e di una maneggevolezza fuori dall'ordinario. I veri spadaccini quando impugnano una spada del genere sono in grado di fare dei veri e propri miracoli. Focalizzando nella propria spada un quantitativo di energie pari adAlto questa verrà dotata di un singolo attacco devastante che non avrà come bersaglio l'avversario ma proprio la sua spada fuori misura. Nel caso si riuscisse a colpirla dopo aver attivato la tecnica l'energia utilizzata andrebbe immediatamente a riversarsi contro la lama avversario rompendola irrimediabilmente in due pezzi distinti. L'arma rotta rimarrà tale per tutta la durata del combattimento e anche oltre; sarà necessario portarla in armeria e spendere un quantitativo di Gold parì alla metà del valore effettivo dell'arma per poterla riparare. Questa tecnica non aumenta in alcun modo le potenzialità fisiche dello spadaccino che potrà fare affidamento solo sulle proprie forze per colpire la spada avversaria; è possibile usare questa tecnica anche contro lame di dimensioni normali ma riuscire a colpirle risulterà molto più difficile rispetto a quelle fuori misura.
Raggiunto il livello di maestro le proprie abilità nel maneggiare la spada risultano superiori a quelle di qualsiasi creatura mortale elevandolo quasi a livelli semidivini sotto questo campo. Spendendo un consumo pari a Basso è possibile fornire alla propria arma un ulteriore potenziamento rispetto a quello garantito dall'effetto passivo del secondo livello: per 2 turni la propria spada diventerà un arma a tutti gli effetti perfetta e ogni colpo inflitto da essa risulterà pari a una tecnica di livello medio. In questo stadio sarà quasi impossibile che qualcuno riesca a contrastarne gli attacchi, inoltre sarà in grado di annullare con facilità ogni tipo di barriera di livello basso attraversandole come se non esistessero.


image


ReC
AeV
PeRf
PeRm
CaeM

Divinità

175
125
100
150
175

della Guerra



+25
-25
+25




+100






-25
+150






x2


+50
+50
+50
+50
+50

Potere

225
175
275
175
400/800



Affronti un dio x Homura, nonostante non possieda più lo stato di divinità che prima gli apparteneva, mantiene ancora la maggior parte delle caratteristiche che lo contraddistinguevano in quanto Dio della guerra. Nato e addestrato dall’eternità per questo compito possiede abilità talmente grandi che non possono essere semplicemente limitate dalla nuova forma che sta prendendo. Per questo motivo il suo dominio risulta essere già ai massimi livelli possibili, nonostante la sua attuale energia non lo permetta realmente. Oltre a questo anche la sua manipolazione del Ki è estremamente migliore della media dei mortali tanto che ogni tecnica gli verrà a costare, a conti fatti, il 5% in meno delle energie.
Caratteristica questa che gli permette di affrontare avversari sia numerosi che temibili.

Affronti uno spirito x A dispetto di quanto possa sembrare a guardarlo Homura non possiede ancora un reale corpo fisico. La sua attuale situazione è più simile a un tentativo di concretizzazione di qualcosa che prima doveva essere considerata solo un ideale astratto. A metà tra queste due fasi così opposte riesce ancora a passare da uno stato all’altro con relativa facilità: sebbene la maggior parte del tempo la passi in un corpo quasi completamente solido può scegliere per alcuni istanti di tornare ad essere una creatura di pura energia, un pensiero astratto. In quanto stato diventerà del tutto incorporeo non potendo effettuare nessun attacco così come non subendo alcun tipo di danno da tecniche che agiscono sul piano materiale. Siano queste di origine magica o fisica. Questa “trasformazione” richiede un consumo di energie pari ad un Medio, se usata per difendersi viene però considerata come difesa assoluta e quindi può essere utilizzata una sola volta.

Affronti la terra e il fuoco x Il potere di un Dio è qualcosa di grandioso e illimitato, un entità così potente è in grado di acquisire sempre più forza collegandosi intimamente al titolo così conquistato. Una nuova divinità degli oceani potrà diventare sempre più potente collegandosi in maniera ancora più intensa con il proprio elemento traendo da esso poteri sempre maggiori. Homura, allo stesso modo, ha reso l’arte della guerra qualcosa di eccelso diventando a tutti gli effetti uno dei più potenti combattenti che abbiamo mai calcato i reami divini o mortali. Il suo corpo possiede una resistenza fuori dal comune e oltre questo è in grado di sfruttare le energie del Ki per indurirsi fino a resistere a qualunque tipo di attacchi. Con un consumo variabile di energie potrà fortificare una parte del proprio corpo così come anche tutto per fronteggiare gli attacchi. Contro attacchi fisici o in ogni caso portati tramite armi questa difesa sfrutterà il punteggio di Perf mentre contro le arti magiche quello di Perm.
Non solo resistenza lo rendono un guerriero temibile ma anche una straordinaria struttura fisica che lo rende in grado di scatenare attacchi in grado di far tremare le stesse colonne del mondo. Con un consumo variabile di energie sarà in grado di rendere i suoi attacchi fisici pari in potenza a veri e propri attacchi magici, tutto contando semplicemente sulla forza dei propri muscoli. Questa tecnica in quanto mero potenziamento fisico sfrutta il punteggio di Perf.

Affronti la distruzione x Il guerriero, concentrandosi sulla sua arma per almeno un secondo, la ricopre di un pesante alone magico, che la rende più potente.
Il prossimo colpo che sferrerà, che andrà a segno o meno, sarà notevolmente più potente del normale, rendendolo estremamente pericoloso. Un attacco simile al colpo duro, ma leggermente più potente. Richiede però una concentrazione di alcuni secondi oltre che a un consumo di energie pari a Medio. La forza in valori numerici del colpo sarà aumentata di 100 punti.

Affronti le mie lame x Concentrandosi per qualche secondo, il guerriero sarà in grado di evocare innanzi a se un vero e proprio muro composto di lame, spade e altre armi da taglio che si intrecceranno tra di loro per formare una vera e propria barriera invalicabile.
Il muro sarà alto cinque metri e largo tre, arena permettendo, e fungerà da perfetta tecnica difensiva contro tecniche di livello alto o inferiore. Svanirà dopo qualche secondo subito dopo aver assorbito il colpo. Le lame componenti il muro sono mera decorazione, e non potranno in alcun modo danneggiare l'avversario.

Affronti chi resiste x Una tecnica piuttosto utile, sopratutto per il suo basso consumo d'energie. Dopo qualche secondo di concentrazione Homura potrà rendere la sua pelle più resistente del normale, tanto che sarà difficile scalfirla con piccole armi da lancio quali shuriken o kunai.
I proiettili di piccolo calibro, ad esempio, difficilmente potranno penetrare a fondo nella carne, e la pelle fungerà da perfetto scudo, riducendo, seppur non di molto, i danni sia fisici che magici. La tecnica dura due turni dopo quello d'attivazione, svanendo al termine del secondo turno. Mentre la tecnica è attiva ci si può spostare come più lo si desidera.
Va considerata come una difesa a 360° valida solo contro i normali attacchi fisici, seppur imperfetta, Indebolita dal fatto che dura più turni.

Affronti chi ha toccato il cielo x Il guerriero, concentrando la propria energia nelle gambe, compie un balzo fuori dal comune, che può raggiungere altezze di dieci metri, se non oltre. Il peso e l'agilità del personaggio influiranno ovviamente sul balzo, rendendolo più o meno alto. Il consumo rimarrà comunque lo stesso. La tecnica non richiede di particolare concentrazione, ed è, anzi, istantanea, utilissima per evitare un attacco di ampia portata.
La velocità del salto comunque non varia, non rendendola quindi una tecnica adatta ad evitare attacchi veloci o da distanze ravvicinate.
 
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Rettore Raistlin
view post Posted on 8/2/2009, 20:53




Il Fuoco Si Combatte Con Il Fuoco

Mentre si avvicinava alla porta, mille emozioni si agitavano nel corpo di Sole Nascente.
Di sicuro appena oltre avrebbero incontrato l'Incarna e il pugnale che l'Arcano desiderava tanto.
Col senno di poi, era contento che Dalys si fosse dimostrata così gentile con lui. Aveva fatto lo spavaldo per mostrare di non temere nulla e nessuno, che non gli serviva essere curato per sopravvivere, ma ora che stava per varcare quella soglia poteva percepire chiaramente il tremore delle sue gambe e ringraziò che le ferite fossero chiuse.
Ma la ragazza si era affaticata più del necessario e questo gli dispiaceva molto. Non era un tipo cartitatevole o sensibile - se aveva sterminato tutto il suo casato, non poteva essere un santo - ma aveva paura di perdere un membro utile per la missione prima del vero scontro e questo lo preoccupava. Nonostante ciò, aveva visto il carattere orgoglioso e ribelle della ragazza e non la guardò con ansia né con preoccupazione, ma ricambiò il suo sorriso accattivamnte che gli ricordava tanto quello della sorella con un grazie deciso e un sorriso di gratitudine sincera per poi girare lo sguardo e correre verso la porta subito dietro a Beatrix.
E poi, c'era anche un certo svantaggio iniziale...
Di tutti, solo lui conosceva le potenzialità del loro nemico e sapeva all'incirca come contrastarlo.
Una situazione spiacevole, ma un patto nel'Antico Idioma non si può spezzare.
In compenso, aveva un vantaggio non indifferente.
Ogni Spirito possiede una o più areee di influenza e le incarna in tutto e per tutto. Ad esempio, Giaguaro Ardente è uno spirito del fuoco e della guerra e come tale è emozionale, diretto e forte e non può mai rifiutare uno scontro se questo gli viene proposto da un degno avversario. Lupo Invernale, invece, rappresenta il freddo e la caccia ed è astuto, furtivo e intelligente, ma è obbligato a cacciare sempre una preda fino in fondo se la punta. Questi obblighi si chiamano Tabù.
Tanto più uno Spirito è potente, tanto il suo Tabù sarà vincolante e gli sarà difficile infrangerlo, in quanto molto più generico di quelli specifici delle entità minori.
Naturalmente, il loro avversario non faceva differenza.
Ma fra il sapere che un Incarna ha un Tabù estremamente forte e trovarlo...

No! Meno di tutto devo pensare a come trovare il Tabù del mio nemico!! Non posso farmi distrarre da simili preoccupazioni. Sono cose che richiedono un'esperienza che io non possiedo per essere svolte nel fitto di una battaglia e probabilmente il nostro nemico potrebbe facilmente batterci uno alla volta. Dalys si è stancata molto, per cui non potrà agire al meglio, quindi saremo noi che dovremo dare il massimo!!

Si concentrò sulle scale. Il rumore di ogni passo gli martellava nel cervello come un colpo di martello e il sudore che gli imperlava la fronte ed i capelli era salato e pesante, ma non ci badò. Era solo la solita tensione da battaglia. Non doveva farsi prendere dal panico o fermarsi, quindi velocizzò il passo fino a raggiungere Beatrix davnti alla porta.
Lanciò un'occhiata alle sue spalle per vedere che gli atri due fossero a posto, quindi guardò dritto negli occhi il suo capitano e gli fece intendere che sarebbe antrato lui per primo.
La mano destra si mosse lentamente verso l'elsa ricoperta di morbida seta di Luce dell'Astro ed il click familiare dell'impugntura che si distaccava dal fodero lo rassicurò. Quindi, la mano sinistra si alzò ugualmente lenta finché non si appoggiò sul lato della porra scorrevole.
Spinse di lato.
Un rumore soffice, ovattato, quasi nullo seguì la sua azione mentre la stanza seguente si mostrava davanti ai mercenari.
Un piccolo tempio. Non che non se lo immaginasse, del resto. Uno Spirito caduto non può rnunciare all'ammirazione dei mortali.
Due file di bianche colonne dividevano l'are ain tre zone. Al centro, proprio al lato opposto al quale si trovavano loro, si ergeva una grande statua del Buddha rovinata dall'incedere del tempo, se non per la mano sinistra, con il palmo verso l'alto.
E davanti, inginocchiato in meditazione, c'era lui.
Aveva sembianze umane, ma tradiva palesemente la sua vera natura.
Non solo per i bordi del corpo sfuocati, ma anche per l'impressione che emanava.
Dal momento esatto in cui i suoi occhi si erano posati sul suo avversario, aveva cominciato a sudare di brutto e aveva sentito il sapore dell'acciaio sulla lingua.
Solo un Incarna poteva trasmettere una simile sensazione alla prima occhiata.
Ma non doveva mostrare segni di debolezza. Non se lo poteva pemettere.
Per questo, sfoderò con un gesto fluido le due katane e fece un passo avanti per permettere ai suoi compagni di entrare dopo di lui.
Non avevano neppure il tempo di formulare un piano, ma con un po' di fortuna non sarebbe servito.
Così come era evidente la natura ambigua di quell'involucro, era evidente la sua perdita di potere.
Non era abituato a muoversi in un corpo fisico e questo forse sarebbe potuto diventare un vantaggio non indifferente.
Ma non dovevano comunque abbassare la guardia.
Aspettò che tutti fossero entrati, quindi girò lievemente lo sguardo e si rivolse ai tre in un sussurro appena percettibile, sperando che lo Spirito non se ne accorgesse.

Ora cercherò di distrarlo. Quando ve lo dirò, usate qualche tecnica a distanza, ma assicurtevi di poterlo colpire, perché non posso garantire che non si muoverà.

Quindi piantò gli occhi felini sulla figura che in quell'esatto momento si stava alzando a fatica con la grane spada in pugno.
I suoi piedi strisciarono leggeri sul terreno mentre si muoveva più vicino al Numea, lo Spettro, come chiamavano gli Spiriti i loro simili per metà di materia fisica, per poi inchinarsi leggermente senza mai deviare lo sguardo dal volto inespressivo del suo avversario.
Quindi parlò.
Parlò nella lingua segreta dell'Hisil, l'antico Idioma, che in quella sala solo loro due potevano comprendere, senza contare i due jaggling. Anche se sarebbe stato più onesto contare anche loro...

Salute a te, Incarna del Fuoco. Mi presento: io sono Sole Nascente, Guerriero dell'Eden e Portatore del Fuoco e del Ghiaccio.

Subito dopo, un'altra voce parlò dalla bocca del giovane guerriero. Una voce che sembrava la sua, ma che aveva un qualcosa di animalesco e di primordiale ed aveva un tono più rude e deciso, come un soldato veterano.

Salute, Incarna. Io sono Giaguaro Ardente, Jaggling Fiammeggiante e Custode dello Spirito Battagliero di Sole Nascente.

Infine, una terza voce intervenne, stavolta completamente diversa dalla precedente. Fredda, chiara e cristallina, ma allo stesso tempo forte e decisa come in freddo inverno che avanza senza essere fermato.

Salute, Incarna. Io sono Lupo Invernale, Jaggling Gelido e Custode dello Spirito Sapiente di Sole Nascente.

Noi tre siamo stati chiamati da un Arcano Folgorante per punirti della tua corruzione, Numea. Non ci arrenderemo finché non sarai spazzato via dalla Carne e dall'Ombra e il tuo tesoro non sarà stato riconsegnato nelle giuste mani. Combatti con onore, se vuoi, e mantieni un po' della dignità che avevi prima di diventare uno Spettro.


Mentre parlava nell'Antico Idioma, ben sapendo che quelle parole lo avrebbero obbligato a combattere veramente fino alla morte, cercando di non farsi notare aveva concentrato un po' di Ki nelle gambe in modo da rinforzarle per l'azione che aveva in mente e aveva assunto la solita posizione di attacco, volgendo il fianco sinistro al nemico in modo da offrire meno bersglio possibile e tenendo la spada nera orizzontalmente mentre la gemella bianca era con la punta ivolta verso il bersaglio e la lama appena sopra all'altra, mentre gli arti inferiori si piegavano e i piedi si allontanavano l'uno dall'altro.
Poi cominciò l'attacco.
Corse in avanti come per tentare una mossa frontale, ma all'ultimo momento incrociò le spade, scattò di lato e sollevò i piedi in modo da farli aderire per un istante ad una colonna sulla destra.
Fu allora che rilasciò tutta l'energia accumlata nelle gambe.
Il marmo bianco si crepò mentre sopportava la reazione del movimento del guerriero, che si era letteralmente lanciato in avanti ad alta velocità, una mossa abbastanza inaspettata da stupire probabilmente anche uno Spirito di rango così elevato.
Appena arrivato di fronte al suo avversario, Sole Nascente usò l'impeto ancora forte del salto vista la vicinanza per sferrare un colpo orizzontale con entrambe le spade, sapendo che con quella mossa avrebbe costretto il suo nemico a pararsi, in quanto spostarsi di lato sarebbe stato abbastanza sconveniente visto il tipo di attacco e la probabile posizione laterale dei suoi alleati e arretrando si sarebbe probabilmente scontrato con il grande Buddha. Aspettandosi eventuali contromosse, fece una capriola su sé stesso portando nuovamente le lame ad X e diede un calcio con ambo le gambe al Numea rilasciando il restante Ki che aveva accumulato negli arti inferiori in uno scatto di potere intenso in modo da ottener ela forza necessaria per proiettarsi all'indietro di parecchi metri e, una volta toccata terra, rotolare di lato in modo da lasciare campo libero ai suoi alleati e all'attacco che avrebbero dovuto preparare per l'occasone. Una mossa altamente rischiosa, ma allo stesso tempo abbastanza forte e inaspettata da poter spiazzare per un attimo le difese dell'Incarna, magari abbastanza per un'azione combinata alla quale non avrebbe saputo rispondere...

CITAZIONE

[ReC 225][AeV 225][PeRf 200][PeRm 175][CaeM 225]



Status Fisico: ferite guarite da Dalys.
Status Psichico: calmo dopo un'intensa frenesia da battaglia.
Energia: 82%.
Abilità Passive
Controllo Spirituale: Sole Nascente è stato addestrato fin dalla nascita a resistere ad ogni avversità, sia questa dello spirito o del corpo, e il suo fisico e la sua mente si sono allenati nel costante miglioramento delle proprie facoltà, fino a raggiungere la capacità di muoversi e combattere costantemente e senza mai cadere se non morendo. Raggiunto il 10% delle energie, infatti, il ragazzo non sverrà come accade alla maggior parte delle creature e potrà continuare a combattere. Ciò però non significa che non sarà stanco raggiungendo il venti e non morirà raggiungendo lo zero.
Il Sigillo dalle Tredici Punte: Il sigillo impresso all'anima di Sole Nascente dal padre blocca la sua forza magica per tanti anni coltivata e rende il combattente relativamente mediocre nelle arti arcane e spirituali, necessarie anche per incanalare al meglio il potere dello Spirito del Giaguaro Ardente. Tuttavia, il genitore commise un grave errore: non tenne conto della furia del figlio, che esplodendo furiosamente per la perdita infame dell'amato fratello in qualche modo ancora non completamente noto usò le stesse linee catalizzatrici del Sigillo per condensarsi in una nuova forza, rapidià e capacità mentale, consentendo a Sole Nascente di distruggere Alaom una volta per tutte. In termini di gioco, ciò si traduce in una penalità di -100 a PeRm e in un bonus di +100 ad AeV e di +25 a PeRf e ReC.
Addestrato Nell'Arma e Nell'Arcano: Fin da piccolo, Sole Nascente ha imparato a fondere magia e abilità marziale in una singola arte, l'Arte dell'Incantaspade. Sebbene non riesca più a usarla come un tempo, quando con pochi fendenti riusciva a spazzare via un intero esercito di guerrieri addestrati, la memoria dell'Incanto della Lama è rimasta nella mente del ragazzo, fornendogli i benefici di un simile addestramento come un +25 a PeRf e PeRm e un'identica penalità ad AeV.
Runa dell'Acciaio Infrangibile: La spada principale di Sole Nascnete, Luce dell'Astro, ha incisa sulla lama una scritta dorata nel Primo Idioma: la Runa dell'Acciaio Infrangibile. Come suggerisce il nome, l'incanto rende la spada infrangibile e quindi le consente di superare alcune barriere fisiche senza rompersi e di parare colpi potentissimi restando integra. Una capacità passiva utilissima, che tuttavia non protegge l'acciaio dai pericoli della corrosione odell'incuria.
Abilità Attive Usate
Balzo del Cacciatore: Forma di incanalamento spirituale che consente a Sole Nascente di concentrare la sua forza nelle gambe ed effettuare un balzo che lo porterà a grandi distanze e che gli consentirà anche di evitare facilmente alcuni attacchi a distanza o, raramente, in mischia, per un consumo Basso di energie. Molto utile in quest per superare baratri o raggiungere zone elevate. [2 volte]
Oggetti
Luce dell'Astro: sfoderata.
Ombra di Luna: sfoderata.
Corredo da Battaglia: indossato e leggermente rovinato.
Medaglione di Onice e Avorio: al collo.



Edited by Rettore Raistlin - 9/2/2009, 14:37
 
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Ta|k|
view post Posted on 8/2/2009, 22:49





C h a p t e r V:
Saiyuki



La calma dopo la tempesta.
I monaci erano stati abbatuti dal gruppo senza troppi problemi, avevano fatto semplicemente fatto la stessa fin dei loro simili.
Le mie armi erano riposte, mi sentivo in pace, il dolore non mi dava un notevole fastidio, erano ferite superficiali, tutt' altro che preoccupanti, ma la geisha non ascoltò le mie parole precedenti.
Dopo aver magicamente curato Beatrix si diresse verso di me, con parole provocatorie, ma pronunciate in modo dolce e leggero, sembrava più un' invito.
Si avvicinò a me, si mise dietro poggiando le sue candide mani sui miei fianchi, sentivo qualcosa di grande, l' energia di quella donna era incredibile.
Qualcosa si muoveva dentro di me, la magia scorreva dentro di me e la ferita sparì dopo poco tempo, sentivo un caldo ospitale, anche il suo profumo e le sue parole mi risvegliavano un calore fin dentro le viscere del mio corpo.
Una volta finito il suo lavoro Dalys avvicinò le sue labbra alle mie orecchie sussurrandomi qualcosa.
Aveva sentito qualcosa, sapevo esattamente di cosa parlava, la mia malattia era solo un tassello del complicato mosaico che era la mia mente.
Risposi immediatamente alle sue parole con estrema calma e con voce appena percettibile.

.• Ti assicuro che non vorresti conoscere quella parte di me •.

Le parole facevano trasparire un qualcosa in più, un' argomento ben più complicato e quello non era nè il tempo nè il luogo per parlarne.
Tutti insieme ci dirigemmo nella sala principale, lì sarebbe stato scritto un capitolo importante della mia vita, avrei dovuto combattere contro qualcuno ben più grande di me, eppure dovevo riuscire a terminare la missione con un successo.
Durante il passaggio per le scale la tensione era palpabile, nessuno di noi era calmo, ma era più che normale a differenza della situazione, sicuramente ambigua.
Davanti a noi una porta scorrevole venne aperte con calma, mentre la mia Maledizione stava per essere sfoderata, non era quello il suo posto.
Una volta entrati si poteva scorgere un luogo tutt' altro che infernale, se non l' avessi saputo per me potevamo trovarci anche nell' Eden.
Pochi attimi, un battito di ciglia e capii che era sola apparenza, c' era un disturbo in quel luogo, una presenza indesiderata e, anche se invasori, non eravamo noi a provocarlo.
L' imponente statua del Buddha e le file di colonne ai suoi lati catturarono subito la mia attenzione, ma non erano questi futili dettagli che mi interessavano, era lui.
Si capiva che non era un semplice umano.
Stava pregando, ma sembrava lui stesso una divinità.
Sole Nascente ci aveva avvertito della sua pericolosità e ci si rivolse avvertendoci che lo avrebbe messo in condizione sfavorevole per permettere di colpirlo, ma da solo non ce l' avrebbe fatta, dovevo agire insieme a lui.

.• Vengo con te, lo metteremo alle strette •.

Sussurrai le parole e subito dopo l' altro guerriero si rivolse in una lingua sconosciuta all' avversario, non mi piaceva quell' uomo, mi sembrava un' esibizionista, ma c' era bisogno anche di lui.
Lanciai un' occhiata a Dalys, per scorgere qualcosa all' interno della sua mente, anche una sola emozione.
In un attimo però Sole Nascente stava già attaccando l' avversario così levai rapida la Maledizione, una scarica di adrenalina mi attraversò il corpo, era cambiato tutto in me.
Il mio istinto felino si era risvegliato, i miei occhi brillarono di una strana luce e avevo paura di me stesso, avevo sete di sangue, ma non di sangue qualunque, del suo.
Scattai veloce dietro all' altro guerriero, correndo al massimo della mia velocità, appena vidi un movimento laterale verso destra di Sole Nascente lo ricopiai, ma io mi muovevo verso sinistra.
Il balzo e l' attacco del mio compagno avvennero in contemporanea al mio scatto e alla mia offesa, infatti, mentre lui attaccava con un fendente orizzontale della sua spada, la Maledizione cercava di colpirlo alla spalla, non prima di essersi caricata della mia energia.
Il colpo era potente e preciso e i muscoli delle braccia erano in completa tensione.
C' era una possibilità di difesa da parte dell' avversario, quindi avrei poi provato a colpirlo con un calcio diretto allo sterno, che gli avrebbe lasciato ben pochi spazi, soprattutto contando le mosse degli altri tre.
Il mio cuore demoniaco batteva più del dovuto, non mi sentivo freddo e distaccato come al solito, era veramente diverso questa volta... volevo ammazzare con ferocia selvaggia.
CITAZIONE

[ReC - 175] [AeV - 275] [PeRf - 400] [PeRm - 100] [CaeM - 200]


Energia - 83%
Status Fisico - Contusione da caduta
Abilità Attive
~ Bianco e Nero
Il Bene e il Male, la Giustizia e la Corruzione, il Bianco e il Nero. Due simboli palesemente opposti, che condividono il medesimo potere, che condividono lo stesso tagliente metallo. Che sia Bene o Male, però, la coppia di spade richiede il suo tributo per poterne attivare i poteri. Attingendo a un consumo Medio di energia, sarà possibile eseguire un singolo fendente avente la valenza del consumo utilizzato. Questo colpo energetico è utilizzabile una volta a duello, sia esso sferrato con una o ambo le spade.
[Consumo: Medio]
Abilità Passive
CITAZIONE
Maledizione e Redenzione ~: Le due scimitarre di Ryan hanno, come si può intuire anche solo guardandole, proprietà molto differenti e capacità esageratamente discrepanti; tanto che sembra quasi impossibile vederle l'una accanto all'altra, nelle mani di un solo guerriero. Come indicano i nomi, una lama è affetta da una maledizione che l'altra, candida, cerca di curare: Questo si risolve in una situazione di status normale nel momento in cui Ryan è a stretto contatto con entrambe... ma cosa succederebbe se dovesse decidere di abbandonarne una proprio durante il combattimento?
Nel caso in cui impugnasse soltanto la scimitarra della maledizione, infatti, la PeRf del guerriero salirebbe di ben 150 punti e lui si farà notevolmente più violento ed aggressivo del solito, rimanendo tale fino al momento in cui non reimpugnerà la Via della Redenzione. Riprendendo in mano entrambe le spade, tuttavia, il braccio con il quale impugnava la Via della Maledizione subirà un danno pari a Medio, che si manifesterà come un lungo taglio sull'avambraccio. Ovviamente nel momento in cui Ryan tornerà ad utilizzare entrambe le spade la sua PeRf tornerà alla normalità.
Tenendo solo la spada candida, invece, sarà la sua PeRm a salire di 150 punti e il suo carattere si farà molto più pacato e calmo fino al momento in cui non riprenderà anche la scimitarra nera. Reimpugnandola, provocherà un danno medio al braccio che teneva la Via della Redenzione e le sue statistiche torneranno alla normalità.

Fato, individua la mia preda ~ La prima manifestazione della malattia di Ryan consiste nel "potenziamento" di una delle sue facoltà sensoriali. Ovviamente il suo olfatto è aumentato e gli da la possibilità di calcolare l' esatta posizione delle sue prede, di cui ha sentito almeno una volta l' odore. Ogni Mannaro non sopporterà l'odore e la vista dell'oro e dell'argento, essendone per natura allergico, dunque costretto a essere infastidito in presenza di questi due particolari oggetti.
Tuttavia il bonus alle statistiche fornito dal dominio sarà notevolmente più alto di quello fornito da altri domini.

Fato, rendimi la mia consapevolezza ~ Di tutte le razze, i mezzi demoni sono senz'altro quelli più denigrati, allontanati e scacciati di tutti. Proprio per questo, quindi, hanno dovuto imparare a cavarsela da soli e non farsi mettere i piedi in testa da nessuno. A forza di crescere in questo modo, i mezzi demoni si sono abituati a gente che tenta di intimorirli, minacciarli o irretirli e hanno sviluppato quella che potrebbe definirsi una particolare "Abilità razziale". Sono infatti parzialmente immuni alle influenze psicologiche. Non a tutte, si intende, altrimenti risulterebbero atoni e privi d'emozioni, ma senz'altro, a differenza di tutte le altre razze, si lasciano intimorire meno facilmente e persuadere con notevole difficoltà.
Il timore provocato dalla vista di demoni o possedenti della "Forza del toro", ad esempio, non avrà su di loro effetto.
Sensazioni profonde come forti paure, o tanto grandi, però, avranno comunque effetto.


 
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view post Posted on 9/2/2009, 18:53
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Capitolo IV: l'abito non fa il monaco



Quando si trovarono davanti alla porta, non una come tante altre, ma proprio quella che avrebbe segnato il loro destino, sentì un brivido scorrerle lungo la schiena. Sorrise: finalmente, pensò, mentre la luce saettava tra i suoi denti candidi. Si passò la lingua sulle labbra, osservando il coraggio di quell'uomo proveniente dal Paradiso. Erano dunque tutti così pieni di spirito di abnegazione nel regno celeste? Se era veramente potente quanto affermava avrebbe dovuto restare indietro, salvarsi, tornare a riferire. E invece prima rifiutava il suo aiuto, poi si sacrificava per aiutarli.
Chinò il capo, seguendo con trepidazione il frusciare della porta che si apriva. Trattenne il respiro un istante, poi i suoi occhi poterono spaziare all'interno. Era molto, molto peggio di quanto si fosse immaginata. Pareva che quel mostro, chiunque fosse, si divertisse a giocare con i suoi sentimenti. Aveva ricostruito un piccolo tempio, dalle bianche immacolate colonne, che culminava in una statua del Buddha. Lei non credeva in un dio, non come gli altri, eppure le dispiacque vedere quanto il tempo avesse consumato quella sacra immagine. Decaduta, come se la cattiveria degli uomini avesse mangiato anche la purezza della pietra. Soltanto una mano rimaneva, levata in un'ultima, accorata preghiera, pronta a ricevere l'offerta del visitatore.
Aveva ancora nel naso il profumo acre dell'incenso, il ricordo del sacrificio. Rivedeva il corpo della vergine, vestito di bianco, risalire i gradoni del tempio al fianco dell'agnello. E sentiva i canti, e sfiorava quel vello morbido di vittima. Era da un luogo come quello che erano partiti con la lunga processione.
Sbatté le palpebre e fissò la figura ferma, come in preghiera, che rivolgeva loro le spalle. Avrebbe potuto sembrare un comune essere umano, ma chiaramente, perfino per lei, non poteva esserlo. I contorni della sua figura, come se fossero riflessi nelle acque incostanti di un ruscello, erano sfuocati e danzanti. Pareva debole, stanco, eppure da lui emanava una gelida aura di potenza. L'inviato dei cieli non si era sbagliato, non aveva mentito: quello non era un semplice monaco, sicuramente non aveva nulla che spartire con gli altri, con i cadaveri che giacevano sotto di loro.
E certamente doveva averli sentiti, nonostante sembrasse restio a guardarli in faccia. Cosa poteva temere da loro? Infatti, come se l'avesse potuta udire, distese un braccio e afferrò saldamente qualcosa che giaceva a terra. Era una spada, enormemente grande per uno qualsiasi di loro, ma che lui pareva maneggiare facilmente. E i suoi movimenti fluidi, carichi dell'antica grandezza, dovevano essere solo l'ombra di ciò che era stato.
Sentì che provava paura, sentì che era viva, e desiderò di non dover morire dopo averlo visto. Sentì da lontano la voce di Sole Nascente annunciare che avrebbe attaccato, che loro avrebbero dovuto colpirlo da lontano. Qualcosa si stava formando dentro di lei, come il grumo di argilla che aspetta di essere modellato. E l'artista, ancora intorpidito, stava lentamente risalendo a galla. Era la voce, la voce della battaglia, che le sussurrava suadenti parole d'amore. I suoi occhi lampeggiarono come mai in quella giornata, mentre il potere iniziava a scorrere attraverso i suoi arti.
Sentì che l'uomo parlava in lingue che lei non conosceva, con voci che lei non conosceva, e aggrottò la fronte. Forse era più che un semplice guerriero. Uno dei due toni era caldo e possente, l'altro freddo e astuto. Uno voleva il fuoco, voleva il suo stesso potere, sentiva l'affinità con quella pronuncia ardente. L'altro pareva avversarla, era sgradevole nonostante non capisse il senso del discorso. Certamente stavano sfidando quella...quella cosa, di qualunque essere si trattasse.
Ora avrebbe dovuto attendere che l'altro portasse a termine il suo attacco per fare la propria mossa. Avrebbero dovuto aspettare tutti. E invece Ryan, quel giovane misterioso che già una volta aveva avvicinato, si lanciò fulmineo all'attacco. Le passò accanto, come volando, e riuscì a vedere i suoi occhi. Non erano quelli di prima, erano terribili, assetati di sangue e di morte. La stessa voglia di vendetta che era riflessa nei suoi, lo stesso dolore. Si disse che quello che le aveva dato era stato un saggio consiglio.
Eppure non le pareva prudente attaccare così, senza sapere nulla dell'avversario. Non pareva particolarmente turbato da ciò che stavano facendo. Un senso impellente di pericolo si impadronì di lei. Non sarebbe stato meglio lasciargli la prima mossa? E lei cosa doveva fare, ora che loro due correvano così tanti rischi?
Si morse un labbro poi, rendendosi conto di essere troppo lenta per loro, iniziò la sua danza. Il tempo che ai due giovani occorse per percorrere la lunga sala le fu sufficiente: posando per l'ultima volta i piedi a terra sentiva che la sua velocità avrebbe potuto essere sufficiente. Socchiuse gli occhi, prima di lanciarsi anche lei in corsa.
Ma non percorse il corridoio principale. Non le piaceva affatto quella fila di colonne, incuneate una dopo l'altra come la canna di un'enorme fucile. Preferiva procedere di lato, rasente il muro, i capelli neri sparpagliati come le ali di un corvo. Quanto era ancora potente quel demone? Quanti danni gli avrebbero inflitto? Loro certamente pochissimi, forse nulli. Bisognava contare su di lei, sulla donna che li aveva convocati e che certamente doveva essere in grado di vincere. Bisognava morire per lei, per concederle una possibilità.
Vide che gli altri due saltavano dai lati, certamente con l'intento di ferire o almeno sbilanciare l'avversario. Non aveva tempo per calcolare le loro probabilità di vittoria. Sentiva il cuore che le era risalito in gola e batteva all'impazzata, quasi stesse per scoppiare. Sentiva il respiro che le si faceva corto nonostante non avesse ancora fatto nemmeno un gesto.
Il tempo pareva dilatarsi sotto i suoi occhi mentre si chiedeva nervosamente cosa, cosa accidenti fare. Si disse che se non poteva ferirlo poteva forse bloccarlo, anche solo per qualche secondo. Se gl altri fossero riusciti a sbilanciarlo, se solo lo avessero spinto indietro di nemmeno mezzo metro, contro la statua...
Balzò in avanti, felina, arrivando dall'unico lato ancora libero. Aveva preso i propri spilloni in entrambe le mani, l'oro che luccicava cupo nella penombra che regnava in fondo alla stanza. Scivolò di lato, portandosi di poco dietro le spalle del demone immobile. Ora avrebbe atteso. Non appena lui avesse accennato anche solo un passo indietro avrebbe conficcato entrambe le punte nei suoi piedi, una per parte, tentando di immobilizzarlo.
Guardò verso Beatrix, sperando che lei avrebbe capito, che avrebbe saputo perdonarla per quell'unica, stupida idea che le era venuta in mente. In fondo non si trattava solo di coraggio, ma di essere più svelta, più veloce, più furba di tutti. Caricò le braccia, semi accovacciata, preparandosi. E se gli altri avessero fallito?
Deglutì, e le sembrò che la saliva avesse il sapore dell'acciaio e del sangue. Se avessero fallito il dopo non sarebbe piaciuto a nessuno di loro. Ma sarebbe durato poco, di certo. Una goccia di sudore le rotolò lungo la tempia. Questione di secondi, di attimi. Pochi attimi. Per vivere.


CITAZIONE

(ReC 250) · (AeV 150) · (PeRf 200) · (PeRm 225) · (CaeM 200)



Status: Ferita al polpaccio, lieve contusione per la caduta
Consumi: Medio per la danza (-11%)
Equipaggiamento: Spinadirosa (solo portata), Ara-Stherin (solo portati); Shaimal-Norhas (pronti ad essere utilizzati);
Pergamene: //

Note: Potrebbero esserci differenze con la scheda causa cambio energia. Mi riferisco a questi dati fino a fine quest ^^

 
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Il Dubbio
view post Posted on 16/2/2009, 19:29




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H u m a n O r G o d ?



Finalmente l'ora era giunta. Aveva ancora la lama fra le mani quando arrivò al termine della scalinata; ora i quattro si trovavano in una sala strana, poco illuminata. Era simile ad un tempio, con grossi colonnati lungo tutte le arcate, al centro la statua di un Buddah con una mano rivolta al cielo.

Avanti a loro era una figura effimera, robusta, inumana. Ad una prima occhiata poteva sembrara normale, ma chiunque avrebbe potuto scorgere qui confini impuri che lo delineavano; sembrava sfocare nello sfondo, come un essere a metà fra l'uomo e lo spirito, qualcosa di evanescente...era come se vedendolo si avvertisse una sorta di errore nell'aria. Che strano...

Il primo a muoversi fu Sole Nascente, il quale incominciò a rivolgersi all'Icarna (?) con una lingua a lei sconosciuta. Si potevano avvertire addirittura cambiamenti di voce. Voltò lo sguardo agli altri compagno con espressione interrogativa. Pensava: Ma guarda questo...adesso si mette anche a blaterare in lingue sconosciute...

Scosse la testa facendo spumare la chioma castana continuando a ritenere quel ragazzo un odioso ribelle, non lo sopportava: secondo lei egli doveva fare tutto solo in funzione del capo. Parlando in lingua sconosciuta con il nemico per Beatrix poteva voler dire qualunque cosa, magari si stavando scambiando informazioni per tradirli tutti.

Sperava che non fosse così. Lo vide correre in avanti, propenso ad attaccare il nemico, e un po' dei suoi dubbi le si levarono di mente, ma continuava a non fidarsi. Vide Ryan seguire il "compagno" con la furia negli occhi. Lo attaccarono ai lati lasciandone scoperto il centro che, di li a poco, fu Dalys ad occupare.

La giovane donna lanciò un occhiata che la paladina non riuscì ad interpretare. Beatrix non comprendeva la scelta di combattimento dei compagni: troppo irrazionale! Si erano buttati sul nemico a capofitto, infittendo il corpo a corpo senza nemmeno conoscere il loro bersaglio. Anche la rosa era solita comportarsi come loro, ma prima studiava le mosse possibili e non si lasciava mai comandare dall'impeto. Ora però non c'era tempo.

Anche lei si sarebbe buttata nella mischia, tuttavia sembrava che tutti i lati fossero occupati dai suoi compari. Lanciarsi anche lei a spada impugnata avrebbe solo causato più confusione, doveva tentare un attacco a distanza.

Rimembrò l'incontro con Shivian prima della missione, quando egli infuse il potere della folgore nella sua lama. Sollevò la Save the Queen osservando la lama cosparsa di lampi: si conentrò sul bersaglio, individuandone un punto ancora scoperto. Focalizzò tutto il suo potere sulla lama che poi puntò repentinamente sul nemico.

Vide una grandiosa e luminosa saetta scivolare a spirale verso il fianco destro dell'Icarna, atta a frantumarsi sul suo costato. In quei pochi secondì pregò di non colpire nessuno dei suoi compagni, non conosceva la potenza di quel colpo e utilizzarlo in maniera così grossolana le diede un senso di preoccupazione.


R o s e O f M a y

ReC [175] AeV [150] PeRf [300] PeRm [100] CaeM [450]


A b i l i t à
Scambio dei Petali
Folgore di Shivian
Autosufficienza (passiva)
Abilità delle Rose (passiva)
Turni Precedenti

Colpo della Rosa

S t a t u s
Ferite: Nessuna
Energia Rimasta: 94% [-6%] = 88%
Consumi Precedenti
Basso x1 [-6%]

E q u i p .
Save The Queen
Pistola Sputafuoco [12/12]
CITAZIONE
Folgore di Shivian - Utilizzi 1/3

SPOILER (click to view)

Folgore di Shivian:


Prima della missione Shivian ha personalmente incantato l'arma di Beatrix con delle folgori magiche.
Esse possono essere sprigionate un massimo di tre volte nel corso della quest, senza consumi di energia ma semplicemente occupando uno slot tecnica.
Tuttavia gli utilizzi prolungati sono abbastanza sconvenienti.
Al primo utilizzo infatti verrà sprigionato un fulmine di livello alto senza malus di nessun tipo.
Il secondo utilizzo invece provocherà invece un ustione di livello medio al braccio, e il terzo invece porterà un danno di livello alto.

SPOILER (click to view)
Non ho avuto tempo di rileggere e correggere ben bene il post per cui mi scuso per errori grossolani ivi presenti. Vista l'attesa a cui vi ho costretti ho pensato di postare più con velocità che con qualità. Ora possiamo andare avanti, probabilmente senza più pause da parte mia!
 
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view post Posted on 19/2/2009, 18:16
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C a t a r s i

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P n g - H o m u r a T a i s h i




Follia.
Non comprendeva il senso di quel discorso. Il primo tra quel gruppo d’assalitori lo aveva ricoperto d’epiteti infamanti, indegni del ruolo che si era meritato, inoltre non comprendeva il motivo per cui si era rivolto a lui in quella lingua così arcaica. Voleva forse mettersi in mostra quasi a volerli mostrare d’essere lui a capo di quella spedizione? In ogni caso le sue parole non avevano senso. Quelle accuse erano prive di fondamento.
Così facendo si stava solo accorciando la vita.

Homura ringraziò mentalmente il momento in cui quel folle smise con i suoi vaneggiamenti senza senso per dedicarsi ad un attacco frontale. Aveva sempre odiato chi parlava troppo.
Assieme al chiacchierone si mosse anche un altro dei guerrieri di quel gruppo intenzionati evidentemente a caricarlo frontalmente in modo da lasciare ai compagni il compito di aggirarlo o di attaccarlo dalla lunga distanza. Una strategia talmente semplice e comune che erano molte le probabilità che potesse essere davvero quella adottata da quel gruppo.

Non batté neanche un ciglio quando, un istante prima, che i loro colpi arrivassero a ledere le sue carni un muro di lame si generò di fronte a lui assorbendo con facilità tutta la serie di attacchi dei primi due guerrieri. Le armi dei più valorosi combattenti del passato avevano formato quel muro come segno di devozione al loro dio. Non sarebbe bastato così poco per infrangerlo.
Allo stesso tempo, così come aveva sospettato, una delle ragazze aveva tentato di aggirarlo per colpirlo alle spalle. Eppure aveva esitato, forse sperando in una maggiore efficacia da parte dei suoi compagni, il suo era un gesto che gli sarebbe costato molto.

Mantenendo sempre la stessa espressione calma ad innaturale Homura si era girato verso di lei coprendo lui stesso la distanza che li separava attaccando in un rapido e potente affondo concentrando in quel gesto le sue abilità ancora più intensamente del normale. Ogni suo movimento era fluido come acqua e pericoloso come il fuoco, semplice eppure terribilmente efficace.
Nonostante il suo colpo fosse stato portato con l’intento di uccidere la ragazza il caso si mise in mezzo salvandola da una morte quasi sicura. Il fulmine generato da Beatrix aveva, infatti, infranto la barriera di lame e, seppur con minore potenza, lo aveva colpito in mezzo alla schiena destabilizzando il suo attacco che ora avrebbe dovuto solo colpire Dalys al fianco sinistro in una ferita superficiale.

Il dolore per quell’attacco a tradimento stupì Homura che non pensava di dover fronteggiare attacchi dalla simile potenza. Quale era davvero il motivo per cui quei quattro assassini avevano raggiunto la sua dimora? Il mandante di quella missione era uno di loro o agivano per conto di una terza persona? Cercando di rilassarsi per impedire al dolore della ferita di offuscare la sua concentrazione si mosse rapido in direzione della ragazza che lo aveva colpito con il fulmine. Non degnò minimamente i due ragazzi che dopo la loro serie d’attacchi si erano prontamente ritirati di qualche metro, ma puntò dritto a quella ragazza. Occorreva eliminarla in fretta! Un’altra di quelle saette poteva metterlo in seria difficoltà.
Non ci volle molto tempo per percorrere i metri che la separavano da lei, una volta a portata di spada si esibì in un dritto sgualembrato, un colpo di spada che, similmente a una potente spazzata, disegnava davanti a se una ipotetica diagonale da in basso a destra a in alto a sinistra così da aprire sul petto di lei una larga ferita. Una volta che il primo colpo terminava approfitto della posizione rialzata della spada per eseguire un nuovo fendente verticale dall’alto verso il basso che mirava a colpire la spalla destra così da rendere inutile il braccio che impugnava quella spada generatrice di fulmine.









Q M P o i n t
I miei complimenti. Per essere il primo attacco state andando molto bene, nessuno escluso.
Non ho visto nessun particolare errore, ne in sportività ne in strategia. che dire, cotninuate così.

Nota: il muro viene infranto dal fulmine in quanto questi possedeva una resistenza pari ad un Alto e aveva già subito colpi per un Medio e un Basso(questo ultimo quasi trascurabile). Il fulmine quindi avendo una potenza anhc'egli pari ad un alto riesce a sfondare la difesa perdendo però metà della sua potenza diventando pari ad Medio.
Se non sono stato chiaro in qualcosa mandatemi un mp o scrivetelo nel bando (meglio questo ultimo sistema).

Qui di seguito le statistiche di Homura.
Energia rimanente: 84%
Ferite: Ustione alla schiena, tratto dorsale, di livello medio.
Abilità utilizzate: Affronti le mie lame, attiva 3° livello dominio.



SPOILER (click to view)
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Nome ~ Homura Taishi
Razza ~ Divinità decaduta
Classe ~ Dio della Guerra
Energia ~ Verde


Dominio ~ Warrior Style x I guerrieri sono spesso una categoria molto soggetta a pregiudizi; ne è la prova il fatto che il tipo guerriero è sempre idealizzato come un armadio in armatura dotato di una potenza fisica a dir poco sconvolgente. Spesso a questa immagine si somma anche quella del berserk, una tipologia di guerriero che basa la sua potenza sull'ira e sull'insensibilità al dolore.
Sebbene questi due esempi possano rappresentare la maggioranza dei guerrieri non è detto che debbano essere per forza anche l'unico tipo e sopratutto non per forza devono essere considerati "i più forti". Esistono scuole di scherma che portano i nuovi guerrieri a focalizzarsi più sulla maestria e sulla precisione del colpo più che sulla forza fisica. Questo tipo di guerriero risulta essere sempre molto più pacato rispetto ai suoi simili e mai si lascerebbe andare all'ira e alla furia di fronte allo scontro preferendo sempre la logica e la tecnica. L'unica similitudine con i propri "colleghi" è l'essere molto meno portati verso la magia al confronto con gli altri membri della propria razza.I portatori di questo di livello uno avranno un bonus di 150 punti alla "CaeM", mentre la propria "PeRm" sarà diminuita di sempre 25 punti.
Con la sicurezza migliora anche il controllo delle proprie capacità combattive; fino a quando il possessore di questo dominio riuscirà a mantenere il sangue freddo e a non lasciarsi prendere dall'ira il suo valore di CaeM risulterà raddoppiato. Questo non influirà nelle sue doti di tiratore ma lo renderà estremamente abile in ogni genere di schivata, affondo o anche nel disarmare il proprio avversario. Chiunque apprenda questa disciplina di scherma risulterà essere un combattete eccezionale e ogni suo duello sarà un vero spettacolo in quanto a grazia e maestria.
Non sempre però la grazia nei movimenti e le abilità di schermidore possono contrastare la forza bruta; cercare di disarmare o anche solo contrastare un bestione di più di due metri con una spada dalle dimensioni più simili a quella di una trave di ferro risulta spesso una missione disperata anche per il combattente più abile. Questo però non vale per coloro che sono diventati sempre più abili in questo stile di combattimento; una delle ultime lezioni impartite dai maestri consiste appunto nel focalizzare la propria calma e il proprio sangue freddo per riuscire a contrastare anche il più forte degli avversari. Fino a quando il possessore del dominio non si lascerà prendere dall'ira ogni colpo portato con la sua spada conterà come una tecnica di livello basso rendendolo quindi superiore a qualsiasi colpo portato da avversari anche enormemente più forti di lui.
La maestria di un maestro non ha più limiti e il suo corpo si è abituato a fronteggiare qualunque tipo di avversario, anche quelli che normalmente non potrebbe vedere. Non ha più importanza che questi riesca a rendersi invisibile o a muoversi talmente veloce da non essere neanche visto; un maestro sarà sempre in grado di trovarli nello stesso istante in cui questi si trovino a portata della sua spada, le sue capacità di reazione saliranno immediatamente permettendogli di fronteggiare il nemico anche se questo gli si è appena mostrato. In parole povere qualsiasi creatura che normalmente non potrebbe essere vista diventa visibile quando si avvicina al portatore del dominio che acquista anche i riflessi necessari a difendersi e contrattaccare senza problemi.
Spendendo un consumo pari a Basso si sarà in grado di focalizzare ulteriormente le proprie energie sulla prossima mossa che si sta facendo riuscendo ad eseguirla con ancora più rapidità e precisione. Le possibilità di riuscire in un affondo risulteranno quindi maggiori, così come anche una parata o un tentativo di disarmare l'avversario. La potenza del colpo non viene minimamente influenzata da questa tecnica che semplicemente si limita ad aumentare le possibilità che il possessore del dominio riesca nel suo attacco.
In termini di gioco, il fendente diventa impossibile da bloccare se non tramite l'ausilio di una qualche tecnica difensiva.
Molti dei cosiddetti "berserk" o anche gli Ammazzadraghi sono soliti portarsi dietro spade dalle dimensioni colossali molto più simili a veri blocchi di ferro che ad armi e dotate della stessa grazia che avrebbe un tronco d'albero. Questi guerrieri non capiscono il vero potere di una spada ben fatta e dotata di un filo e di una maneggevolezza fuori dall'ordinario. I veri spadaccini quando impugnano una spada del genere sono in grado di fare dei veri e propri miracoli. Focalizzando nella propria spada un quantitativo di energie pari adAlto questa verrà dotata di un singolo attacco devastante che non avrà come bersaglio l'avversario ma proprio la sua spada fuori misura. Nel caso si riuscisse a colpirla dopo aver attivato la tecnica l'energia utilizzata andrebbe immediatamente a riversarsi contro la lama avversario rompendola irrimediabilmente in due pezzi distinti. L'arma rotta rimarrà tale per tutta la durata del combattimento e anche oltre; sarà necessario portarla in armeria e spendere un quantitativo di Gold parì alla metà del valore effettivo dell'arma per poterla riparare. Questa tecnica non aumenta in alcun modo le potenzialità fisiche dello spadaccino che potrà fare affidamento solo sulle proprie forze per colpire la spada avversaria; è possibile usare questa tecnica anche contro lame di dimensioni normali ma riuscire a colpirle risulterà molto più difficile rispetto a quelle fuori misura.
Raggiunto il livello di maestro le proprie abilità nel maneggiare la spada risultano superiori a quelle di qualsiasi creatura mortale elevandolo quasi a livelli semidivini sotto questo campo. Spendendo un consumo pari a Basso è possibile fornire alla propria arma un ulteriore potenziamento rispetto a quello garantito dall'effetto passivo del secondo livello: per 2 turni la propria spada diventerà un arma a tutti gli effetti perfetta e ogni colpo inflitto da essa risulterà pari a una tecnica di livello medio. In questo stadio sarà quasi impossibile che qualcuno riesca a contrastarne gli attacchi, inoltre sarà in grado di annullare con facilità ogni tipo di barriera di livello basso attraversandole come se non esistessero.


image


ReC
AeV
PeRf
PeRm
CaeM

Divinità

175
125
100
150
175

della Guerra



+25
-25
+25




+100






-25
+150






x2


+50
+50
+50
+50
+50

Potere

225
175
275
175
400/800



Affronti un dio x Homura, nonostante non possieda più lo stato di divinità che prima gli apparteneva, mantiene ancora la maggior parte delle caratteristiche che lo contraddistinguevano in quanto Dio della guerra. Nato e addestrato dall’eternità per questo compito possiede abilità talmente grandi che non possono essere semplicemente limitate dalla nuova forma che sta prendendo. Per questo motivo il suo dominio risulta essere già ai massimi livelli possibili, nonostante la sua attuale energia non lo permetta realmente. Oltre a questo anche la sua manipolazione del Ki è estremamente migliore della media dei mortali tanto che ogni tecnica gli verrà a costare, a conti fatti, il 5% in meno delle energie.
Caratteristica questa che gli permette di affrontare avversari sia numerosi che temibili.

Affronti uno spirito x A dispetto di quanto possa sembrare a guardarlo Homura non possiede ancora un reale corpo fisico. La sua attuale situazione è più simile a un tentativo di concretizzazione di qualcosa che prima doveva essere considerata solo un ideale astratto. A metà tra queste due fasi così opposte riesce ancora a passare da uno stato all’altro con relativa facilità: sebbene la maggior parte del tempo la passi in un corpo quasi completamente solido può scegliere per alcuni istanti di tornare ad essere una creatura di pura energia, un pensiero astratto. In quanto stato diventerà del tutto incorporeo non potendo effettuare nessun attacco così come non subendo alcun tipo di danno da tecniche che agiscono sul piano materiale. Siano queste di origine magica o fisica. Questa “trasformazione” richiede un consumo di energie pari ad un Medio, se usata per difendersi viene però considerata come difesa assoluta e quindi può essere utilizzata una sola volta.

Affronti la terra e il fuoco x Il potere di un Dio è qualcosa di grandioso e illimitato, un entità così potente è in grado di acquisire sempre più forza collegandosi intimamente al titolo così conquistato. Una nuova divinità degli oceani potrà diventare sempre più potente collegandosi in maniera ancora più intensa con il proprio elemento traendo da esso poteri sempre maggiori. Homura, allo stesso modo, ha reso l’arte della guerra qualcosa di eccelso diventando a tutti gli effetti uno dei più potenti combattenti che abbiamo mai calcato i reami divini o mortali. Il suo corpo possiede una resistenza fuori dal comune e oltre questo è in grado di sfruttare le energie del Ki per indurirsi fino a resistere a qualunque tipo di attacchi. Con un consumo variabile di energie potrà fortificare una parte del proprio corpo così come anche tutto per fronteggiare gli attacchi. Contro attacchi fisici o in ogni caso portati tramite armi questa difesa sfrutterà il punteggio di Perf mentre contro le arti magiche quello di Perm.
Non solo resistenza lo rendono un guerriero temibile ma anche una straordinaria struttura fisica che lo rende in grado di scatenare attacchi in grado di far tremare le stesse colonne del mondo. Con un consumo variabile di energie sarà in grado di rendere i suoi attacchi fisici pari in potenza a veri e propri attacchi magici, tutto contando semplicemente sulla forza dei propri muscoli. Questa tecnica in quanto mero potenziamento fisico sfrutta il punteggio di Perf.

Affronti la distruzione x Il guerriero, concentrandosi sulla sua arma per almeno un secondo, la ricopre di un pesante alone magico, che la rende più potente.
Il prossimo colpo che sferrerà, che andrà a segno o meno, sarà notevolmente più potente del normale, rendendolo estremamente pericoloso. Un attacco simile al colpo duro, ma leggermente più potente. Richiede però una concentrazione di alcuni secondi oltre che a un consumo di energie pari a Medio. La forza in valori numerici del colpo sarà aumentata di 100 punti.

Affronti le mie lame x Concentrandosi per qualche secondo, il guerriero sarà in grado di evocare innanzi a se un vero e proprio muro composto di lame, spade e altre armi da taglio che si intrecceranno tra di loro per formare una vera e propria barriera invalicabile.
Il muro sarà alto cinque metri e largo tre, arena permettendo, e fungerà da perfetta tecnica difensiva contro tecniche di livello alto o inferiore. Svanirà dopo qualche secondo subito dopo aver assorbito il colpo. Le lame componenti il muro sono mera decorazione, e non potranno in alcun modo danneggiare l'avversario.

Affronti chi resiste x Una tecnica piuttosto utile, sopratutto per il suo basso consumo d'energie. Dopo qualche secondo di concentrazione Homura potrà rendere la sua pelle più resistente del normale, tanto che sarà difficile scalfirla con piccole armi da lancio quali shuriken o kunai.
I proiettili di piccolo calibro, ad esempio, difficilmente potranno penetrare a fondo nella carne, e la pelle fungerà da perfetto scudo, riducendo, seppur non di molto, i danni sia fisici che magici. La tecnica dura due turni dopo quello d'attivazione, svanendo al termine del secondo turno. Mentre la tecnica è attiva ci si può spostare come più lo si desidera.
Va considerata come una difesa a 360° valida solo contro i normali attacchi fisici, seppur imperfetta, Indebolita dal fatto che dura più turni.

Affronti chi ha toccato il cielo x Il guerriero, concentrando la propria energia nelle gambe, compie un balzo fuori dal comune, che può raggiungere altezze di dieci metri, se non oltre. Il peso e l'agilità del personaggio influiranno ovviamente sul balzo, rendendolo più o meno alto. Il consumo rimarrà comunque lo stesso. La tecnica non richiede di particolare concentrazione, ed è, anzi, istantanea, utilissima per evitare un attacco di ampia portata.
La velocità del salto comunque non varia, non rendendola quindi una tecnica adatta ad evitare attacchi veloci o da distanze ravvicinate.
 
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Il Dubbio
view post Posted on 22/2/2009, 15:10




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L i g h t A n d F i r e



I colpi portati dai suoi compagni non sortirono il minimo effetto sul quel portentoso guerriero, infrangendosi sulle sue tecniche come pezzi di sottil vetro. Fortunatamente la folgore, però, riuscì a sfondare quella barriera di lame e, seppur indebolito, il fulmine colpì il nemico riportandogli una ferita considerevole.

Beatrix era l'unica rimasta distante in quei pochi secondi ma, dopo aver portato quell'attacco, l'Icarna si voltò verso di lei e intraprese una corsa furiosa per colpirla, ignorando completamente gli altri tre combattenti. La paladina sorrise mentre la Save the Queen iniziava ad essere pervasa di una luce bianca, celestiale, propria solo della sacralità dei guerrieri benedetti. Homura impiegò pochi secondi per trovarsi a contatto con lei.

La donna non lo perse di vista un istante durante quella carica furibonda, focalizzando l'attenzione sul colpo che avrebbe portato, con la sua solita ed arrogante sicurezza di sempre. Essendo stata l'unica a ferire lo spirito pensava anche di poter essere al suo pari, al contrario degli altri tre che, insieme, avevano combinato poco o nulla.

I colpi portati dall'entità offuscata furono banali, ma anche troppo potenti per quanto si aspettava. Il primo fendente venne bloccato senza fatica, facendo tuonare i metalli delle due armi, con un eco tale che le colonne sembrarono vibrare in quella vacua sala. Il secondo colpo, atto dall'alto al basso e pronto a mozzarle un braccio, venne egualmente bloccato, semplicemente alzando le braccia e piegando la lama della spada in orizzontale. La potenza di ambo gli attacchi però le parve inumana, e nascondeva qualcosa di lugubre e sinistro.

L'ultima sferzata le fece piegare i polsi all'indietro, non riuscendo ad impedire il contatto della lama con la sua pelle. Come la spada dello spadaccino toccò la spalla della paladina una lunga linea di sangue le fuoriuscì dall'epidermide: era un taglio molto superficiale e non le avrebbe dato alcun problema...ma quel potere che sentiva aleggiare oltre quell'involucro di carne la spaventò leggermente.

La furiosa offensiva dell'entità astratta pareva essersi fermata, e Beatrix approffittò del faccia a faccia per chiarirsi. Si mise in guardia, con la spada verticale, parallela al suo corpo, dividendo a metà il suo viso. Con l'unico occhio castano profondo affondò lo sguardo oltre quell'espressione sfumata e, determinata come sempre, parlò:

< - Non siamo qui per te, dacci il pugnale e ce ne andremo: è quello che cerchiamo. - >



Era tutto vero. I suoi ordini erano di prendere l'arma e, nel caso, affrontare il capo della setta. Affrontare e non uccidere ad ogni costo. Era una differenza che in pochi riuscivano a comprendere, tuttavia sapeva che, se i suoi compagni l'avessero sentita, potevano anche non essere d'accordo con lei (poco male, li avrebbe obbligati ad obbedirla con la scusa di essere la leader). In realtà, Beatrix sapeva benissimo che il combattimento aveva alte possibilità di concludersi con la morte di qualcuno, la sua frase voleva distrarre il nemico, confonderlo, e di dare il tempo ai suoi compagni di attaccarlo all'improvviso ed in modo da non fargli erigere nuovamente delle difese.

Nell'istante in cui pronunziò l'ultima parola confluì tutte le sue forze sulla lama lucente, donandole tutto il potere intrinseco della sua anima, e si lanciò in avanti portando un terribile affondo. Entrambe le braccia allungate e la Save the Queen che mirava alla spalla sinistra dell'Icarna per distruggergli l'arto. Qualunque fosse stato l'esito del primo colpo avrebbe comunque effettuato anche un taglio orizzontale, da destra a sinistra che, vista la vicinanza dei due, sarebbe stato molto difficile da schivare lateralmente o saltando all'indietro. Mirò al suo costato, all'altezza del petto.

In realtà non voleva ucciderlo, non le interessava, non erano i suoi ordini: sperava di renderlo inerme, in modo da costringerlo a donare, di sua spontanea volontà, quel pugnale che Shivian voleva recuperare.


R o s e O f M a y

ReC [175] AeV [150] PeRf [300] PeRm [100] CaeM [450]


A b i l i t à
Scambio dei Petali (utilizzato solo nel primo affondo)
Arma Sacra (attiva per tutto il turno)
Autosufficienza (passiva)
Abilità delle Rose (passiva)
Turni Precedenti
Colpo della Rosa
Folgore di Shivian

S t a t u s
Ferite: Nessuna
Energia Rimasta: 88% [-6%] [-22%] = 60%
Consumi Precedenti
Basso x2 [-12%]

E q u i p .
Save The Queen
Pistola Sputafuoco [12/12]
CITAZIONE
Folgore di Shivian - Utilizzi 1/3

SPOILER (click to view)

Folgore di Shivian:


Prima della missione Shivian ha personalmente incantato l'arma di Beatrix con delle folgori magiche.
Esse possono essere sprigionate un massimo di tre volte nel corso della quest, senza consumi di energia ma semplicemente occupando uno slot tecnica.
Tuttavia gli utilizzi prolungati sono abbastanza sconvenienti: al primo colpo, infatti, verrà sprigionato un fulmine di livello alto senza malus di nessun tipo, senza dispendi energetici ma occupando semplicemente uno slot tecnica.
Il secondo utilizzo invece provocherà un ustione di livello medio al braccio, e il terzo porterà un danno di livello alto allo stesso.

 
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view post Posted on 26/2/2009, 18:21
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Capitolo V: La pace eterna è un sogno, e neppure un bel sogno



Era vicina, così vicina. Poteva vedere i suoi piedi traslucidi e poteva quasi sentire il potere che emanava dalla sua pelle. Ma capì subito che qualcosa non era andato per il verso giusto. In teoria lui avrebbe dovuto destabilizzarsi, barcollare, almeno cercare una difesa. E invece pareva essersi accorto subito di lei, senza curarsi nemmeno degli altri. Subito la sua vista si focalizzò sul nemico,
estraniandola dal resto del mondo. Vide la lama della sua spada saettare verso di lei, capì che non sarebbe riuscita ad evitarla.
Ugualmente non si fece indietro. Se proprio doveva morire, avrebbe tentato almeno di ferirlo. Poteva sentire il sibilo, seppe che sarebbe stato veloce e doloroso, molto doloroso. Poi un lampo di luce illuminò l'aria attorno a loro e colpì l'avversario alla schiena, con forza, facendolo ondeggiare sulle piante dei piedi.
Il fendente venne deviato. Anziché la morte una dolorosa carezza le accese una serie di fastidiose scintille nella testa. Rotolò di lato, perdendo di vista gli spilloni, afferrandosi il fianco con una mano. Sentì subito che il sangue, tiepido e vischioso, le scivolava attraverso le dita sul pavimento. I capelli, sciolti sul viso, coprivano quasi totalmente la sua espressione di dolore e rabbia. Non sarebbe morta da eroe, soltanto dissanguata da un nemico distratto.
Con rabbia si risollevò. Non riusciva a rimanere perfettamente dritta, era costretta a piegarsi dal lato offeso, come una claudicante. Ma i suoi muscoli ricominciarono presto a rilassarsi. Il demone stava puntando su Beatrix, sul loro capo. Era stata lei a disturbarlo, a impedirgli il suo piano folle. Lo guardò sollevare di nuovo l'imponente spada e si disse che non sarebbe riuscita a respingerlo per molto, sebbene fosse una guerriera molto valorosa. Nessuno di loro sarebbe stato in grado di farlo.
Non cercò gli altri, anche se forse avrebbe dovuto. Aveva già constatato quanto potesse essere fatale qualsiasi esitazione. Doveva sfruttare al massimo la propria velocità, ora che lui era veramente impegnato contro un nemico degno della sua potenza. Strinse i denti, tastandosi la ferita sulla quale già il sangue iniziava a formare un fastidioso coagulo. Non aveva tempo per curarla, non aveva tempo per nient'altro.
Iniziò a correre verso di lui. Non fece deviazioni, non si premurò di evitare che lui potesse colpirla in distanza. Sentiva nelle orecchie il clangore delle spade, un rombo sordo come di tuono ogni volta che si sfioravano. Sollevò le mani, lasciando che il potere della lotta, della rabbia, della vendetta sorgesse e fluisse fino alle dita, rovente, fiammeggiante.
Nei suoi occhi brillò una luce scarlatta, poco umana, ferina. Sentì un viscido sfioramento e capì che l'aveva ferita. Non ebbe bisogno di sentirla parlare per capire come il suo fiato si fosse fatto più incerto, come forse avrebbe potuto cedere presto.
Gli intimava di lasciare loro un coltello, dicendo che lo avrebbero risparmiato. Si chiese se fosse pazza o se sinceramente credesse che lui li avrebbe lasciati andare con ciò che volevano. Esseri di quella specie avevano un solo posto a cui dover tornare, e non si poteva consentire che restassero in un tempio a fare i propri comodi. A lei di quel coltello, qualunque cosa fosse, non importava minimamente. Lei era una mercenaria, addestrata a uccidere, addestrata dalla vita e dai tradimenti di un uomo forse meno potente di quello, ma certamente altrettanto determinato.
Si chiese se ora lui avrebbe riso, ma già Beatrix non gli lasciava tempo di rispondere, ricominciando la carica. Sorrise: quella donna aveva veramente un'energia fuori dal comune. Se lo avesse messo fuori combattimento ci sarebbe poi stato tempo per decidere la sua sorte. Forse avrebbe perfino potuto decidere di obbedire, di lasciarlo stare. Sollevò le sopracciglia, soppesando scettica l'evenienza.
Intanto i suoi occhi seguivano attenti la lama, che puntava al petto. Ora l'altro avrebbe dovuto impegnare le braccia per parare, e istintivamente, come tutti i guerrieri, avrebbe piegato la schiena. Esattamente le due cose che lei voleva facesse.
Prese una piccola rincorsa e si lanciò in avanti, le mani ancora ardenti, lo sguardo fisso contro il nemico. Ma aveva imparato la lezione: non lo avrebbe più colpito da un punto per lui raggiungibile. Appena gli fu accanto si piegò anche lei all'indietro, le mani verso l'alto, scivolando sotto le sue gambe. Ora, non appena lui si fosse abbassato o mosso, lei avrebbe alzato le braccia, ponendo i palmi sulle sue scapole, all'altezza della spalla. Aveva visto molte volte in guerra i nemici abbandonare le armi perché feriti alla schiena, i tendini recisi o abbrustoliti, grida di sconvolto stupore e occhi sgranati. Gli avrebbe regalato un'esperienza senza dubbio esaltante e questa volta non avrebbe potuto fallire.
Gettò il collo all'indietro per primo, poi il resto del corpo. Mentre si muoveva sentì la ferita aprirsi di nuovo. Un tremito la percorse tutta, il triste ricordo di quanto aveva già rischiato. E tutto per un coltello di cui nemmeno conosceva le reali proprietà. Guardò il corpo della creatura sopra di lei, del nemico che tutti loro cercavano continuamente di colpire, dell'essere verso il quale stava indirizzando tanta sete di sangue.
Forse si assomigliavano, in fondo, forse nemmeno lui sapeva cosa fosse lì a fare. Magari provava rimpianto al ricordo di ciò che era stato e che non avrebbe mai più potuto tornare. In epoche lontani quelle mani, quell'arma, dovevano essere state tremende e invincibili, mentre ora erano in balia di quattro guerrieri decisi a ucciderlo. Il sangue, di chi non era sicura, gocciolò a terra. Le sue dita erano a pochi centimetri dal nemico.
Chiuse gli occhi, strinse le labbra. Provò una stretta al cuore che decise di non volersi spiegare. Dopo tutto quello era uno spirito già morto, niente altro che un'ombra distante. Che senso poteva avere per lui quella vita? Che senso aveva per lei la propria?
Morte, sangue, fuoco e vendetta. Ecco tutto il senso. E amore, a patto di poterci credere ancora.


CITAZIONE

(ReC 250) · (AeV 150) · (PeRf 200) · (PeRm 225) · (CaeM 200)



Status: Ferita al polpaccio, lieve contusione per la caduta, ferita al fianco di livello medio
Consumi: Medio per la danza (-11%); Basso per l'incantesimo (-7%)
Equipaggiamento: Spinadirosa (solo portata), Ara-Stherin (solo portati); Shaimal-Norhas (sul campo);
Pergamene: Tradimento (padronanza elementale di tipo fuoco)

Note: Mi scuso ancora per il ritardo a postare ^^

 
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Ta|k|
view post Posted on 6/3/2009, 15:42





C h a p t e r VI:
Saiyuki



La situazione in cui ci trovavamo non era sicuramente delle migliori e il nostro avversario non sembrava essere uno sprovveduto, anzi tutt' altro.
L' attacco non aveva forse dato l' effetto sperato, ma eravamo riusciti a metterlo in serio pericolo, forse non era più così sicuro di avere la vittoria in pugno.
La Maledizione fallì il suo attacco, andandosi a scontrare con una barriera formata da armi comparse dal nulla, che si unirono e si assottigliarono l' una contro l' altra per non permettere alcun tipo di ferita ai suoi danni.
La difesa riuscì a contrastare anche le offese di Sole Nascente e di Dalys, la quale era stata colpita dal suo avversario, anche se molto meno gravemente di quanto fosse stato se Beatrix non si fosse messa in mezzo.
La Leader della spedizione infatti diresse una scarica elettrica, di una potenza immane, contro quell' essere e distrusse la barriera colpendolo alla schiena e facendo perdere forza al suo attacco ai danni della geisha.
Il mezzo spirito non si curò di noi uomini, forse ci considerava i meno pericolosi ed in un certo senso aveva ragione, probabilmente le donne avrebbero condotto il gruppo alla vittoria, ma sul momento questa storia non mi andò giù.
Ero furioso e anche quest' ultimo avvenimento scatenò in me un' ira maggiore, doveva muovermi ed ucciderlo, non mi importava delle parole che stava pronunciando Beatrix in quel momento, quasi non le sentii, era stato solo fiato sprecato.
La mia energia si trasferì alla lama, rendendola più potente ed efficace, solo tre secondi, che contai mentalmente senza volerlo, e si poteva notare un alone di energia non elementale sopra la lama della mia arma.
La concentrazione sulla tecnica mi fece perdere per un attimo il controllo della situazione e l' offensiva di Dalys e Beatrix era già partita.
Non mi feci attendere troppo e partii in una corsa esagitata contro l' Incarna, pronto a mettere fine alla missione, lo volevo con tutto me stesso e sembrava che anche i miei compagni stessero facendo del loro meglio per metterlo in difficoltà.
La Maledizione si mosse veloce verso il fianco opposto a dove stava attaccando Dalys, cercando di ferirlo all' altezza delle costole per chiudere definitivamente la partita.
Solo ora capisco che fu un gesto di autostima esagerata, quello sì che era un osso duro...
CITAZIONE

[ReC - 175] [AeV - 275] [PeRf - 400] [PeRm - 100] [CaeM - 200]


Energia - 77%
Status Fisico - Contusione da caduta
Abilità Attive
~ Futuro, donami potere
Il guerriero, concentrandosi sulla sua arma per almeno un secondo, la ricopre di un pesante alone magico, che la rende più potente.
Il prossimo colpo che sferrerà, che andrà a segno o meno, sarà notevolmente più potente del normale, rendendolo estremamente pericoloso.
In fattori numerici, la forza fisica del colpo sarà aumentata di 75 punti, che svaniranno al termine. Un ottima pergamena d'attacco, anche se non si può utilizzare in un fitto corpo a corpo senza possedere un'altissima concentrazione.
[Consumo: Basso]
Abilità Passive
CITAZIONE
Maledizione e Redenzione ~: Le due scimitarre di Ryan hanno, come si può intuire anche solo guardandole, proprietà molto differenti e capacità esageratamente discrepanti; tanto che sembra quasi impossibile vederle l'una accanto all'altra, nelle mani di un solo guerriero. Come indicano i nomi, una lama è affetta da una maledizione che l'altra, candida, cerca di curare: Questo si risolve in una situazione di status normale nel momento in cui Ryan è a stretto contatto con entrambe... ma cosa succederebbe se dovesse decidere di abbandonarne una proprio durante il combattimento?
Nel caso in cui impugnasse soltanto la scimitarra della maledizione, infatti, la PeRf del guerriero salirebbe di ben 150 punti e lui si farà notevolmente più violento ed aggressivo del solito, rimanendo tale fino al momento in cui non reimpugnerà la Via della Redenzione. Riprendendo in mano entrambe le spade, tuttavia, il braccio con il quale impugnava la Via della Maledizione subirà un danno pari a Medio, che si manifesterà come un lungo taglio sull'avambraccio. Ovviamente nel momento in cui Ryan tornerà ad utilizzare entrambe le spade la sua PeRf tornerà alla normalità.
Tenendo solo la spada candida, invece, sarà la sua PeRm a salire di 150 punti e il suo carattere si farà molto più pacato e calmo fino al momento in cui non riprenderà anche la scimitarra nera. Reimpugnandola, provocherà un danno medio al braccio che teneva la Via della Redenzione e le sue statistiche torneranno alla normalità.

Fato, individua la mia preda ~ La prima manifestazione della malattia di Ryan consiste nel "potenziamento" di una delle sue facoltà sensoriali. Ovviamente il suo olfatto è aumentato e gli da la possibilità di calcolare l' esatta posizione delle sue prede, di cui ha sentito almeno una volta l' odore. Ogni Mannaro non sopporterà l'odore e la vista dell'oro e dell'argento, essendone per natura allergico, dunque costretto a essere infastidito in presenza di questi due particolari oggetti.
Tuttavia il bonus alle statistiche fornito dal dominio sarà notevolmente più alto di quello fornito da altri domini.

Fato, rendimi la mia consapevolezza ~ Di tutte le razze, i mezzi demoni sono senz'altro quelli più denigrati, allontanati e scacciati di tutti. Proprio per questo, quindi, hanno dovuto imparare a cavarsela da soli e non farsi mettere i piedi in testa da nessuno. A forza di crescere in questo modo, i mezzi demoni si sono abituati a gente che tenta di intimorirli, minacciarli o irretirli e hanno sviluppato quella che potrebbe definirsi una particolare "Abilità razziale". Sono infatti parzialmente immuni alle influenze psicologiche. Non a tutte, si intende, altrimenti risulterebbero atoni e privi d'emozioni, ma senz'altro, a differenza di tutte le altre razze, si lasciano intimorire meno facilmente e persuadere con notevole difficoltà.
Il timore provocato dalla vista di demoni o possedenti della "Forza del toro", ad esempio, non avrà su di loro effetto.
Sensazioni profonde come forti paure, o tanto grandi, però, avranno comunque effetto.


 
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Rettore Raistlin
view post Posted on 6/3/2009, 17:41




Un Osso Duro

Sciocco.
Fu la prima cosa che pensò dopo quell'attacco.
Erano anni che combatteva gli Spiriti, anche se si era sempre limitato ai Jaggling, e sapeva benissimo che non bisogna mai farsi avanti avventatamente prima di aver capito la vera forza di chi gli stava davanti.
Era vero che il solo scopo della sua mossa era di distrarre l'attenzione delo loro avversario. Si era fatto avanti pieno di sé per far cadere su di lui l'attenzione e distoglierla dai suoi compagni, aveva parlato nell'Antico Idioma apposta per innervosirlo o, se non altro, incuriosirlo, pur essendo consapevole di non migliorare affatto la fiducia che gli altri riponevano in lui, già ben scarsa, e si era fatto avanti con un attacco a sorpresa. E poi, Sole Nascente non era abituato a lavorare in gruppo. Anche nella sua città natale combatteva sempre da solo contro i compagni d'arme, sua sorella, suo fratello, suo padre. Per non parlare poi di quando aveva incontrato Giaguaro Ardente e, in seguito, Lupo Invernale, isolandosi da tutti gli esseri umani in meditazione nell'Eden.
Tuttavia, questo non scusava la sua stupidità.
Tutti i suoi deboli attachi erano rimbalzati miseramente su una barriera di spade composte di Essenza Spirituale talmente densa da essere quasi fisica e reale.
Se non fosse stato per Madama Beatrix e le sue folgori, la donna di nome Dalys sarebbe senza dubbio morta e sia lui che Ryan J. Preyer avrebbero subito pesanti danni.
Aveva sottovalutato il nemico. Il peggior errore che un guerriero possa mai commettere.
Ma rimuginare sui propri sbagli non serve a niente.
Doveva agire, e lo sapeva.
Ma stavolta doveva sfoderare un trucchetto un po' migliore.

Siete pronti per farlo?
Sicuro.
Comincia pure.


Il ragazzo piantò a terra con forza l'Ombra di Luna e appoggiò i polpastrelli della mano sinistra sull'altra spada, la Luce dell'Astro. Quindi chiuse gli occhi approfittando dello scatto in avanti dell'Incarna, ben sapendo che non aveva che pochi attimi di tempo, e cominciò a pregare mentalmente i suoi Guardiani di prestargli un po' della loro forza. Sentì due flussi di energia rovente e gelida emanarsi da qualche punto nella sua anima e mischiarsi nel suo Ki, per poi confluire nella lama sguainata. Era pronro.
Aprì le palpebre di scatto. Al lato opposto della stanza, Ryan si stava preparando ad attaccare. Gli lanciò una breve occhiata di intesa per farli capire che lo avrebbe seguito, sfilò la katana dal pavimento e la impugnò nella mano sinistra con forza, voltando lo sguardo e contemporaneamente saltando verso il Numea alla massima velocità. Si mosse in perfetta sincornia con l'altro, in modo da rendere i loro attacchi contemporanei e portati su due fronti, in modo da non essere arrestabili con nessuna tecnica fisica comune.
Mentre scattava, si mise sul fiano destro in modo da offire meno bersaglio possibile e posizionò modo da mettere la lama sulla destra in diagonale a protezione del corpo, mentre impugnava l'altra facendo si che l'elsa toccasse il lato interno della mano, nonostante in questo modo fosse meno manovrabile. Una volta arrivato ad una certa vicinanza, fece un balzo in lungo in nessun modo paragonabile a quelo che aveva effettuato poco prima ma abbastanza forte da permettergli di incrementare lievemente la forza d'impatto del colpo.
Una volta vicinissimo, quando più o meno lo Spirito aveva attaccato per la seconda volta Madama Beatrix, scagliò il suo vero attacco.
La spada impugnata nella destra si ritirò all'indietro, il corpo si girò sul fianco sinistro in un lampo e concentrando tutta la sua froza cercò di affondare Ombra di Luna nella parte alta a sinistra della schiena del nemico, proprio dove c'era ancora un po' di pelle ustionata, che trovandosi girato ed impegnato in un attacco probabilmente non avrebbe avuto il tempo di rispondere. Ma questo non era che un preludio al vero attacco.
Infatti, appena dopo il primo colpo sarebbe atterrato di peso a terra spingendosi sul pomo della stessa lama si sarebbe e girato Luce dell'Astro nella sua mano in modo da impugnarla facendo passare la lama parallela al braccio destro teso e carico di forza pura per poi ruotare alla massima velocità tutto il suo corpo facendo perno sul piede sinistro e portando contemporaneamente la katana perpendicolare al braccio. Contemporaneamente all'attacco, lanciò un urlo sovrumano che era insieme la voce sua e dei due Jaggling che lo abitavano il suo corpo e liberò tutta l'energia immagazzinata nella lama candida liberandola in un'esplosione di fiamme dorate e bianche provenienti direttamente dal suo Ki e formate da materia spirituale.
Spostando il perno dal sinistro al destro e continuando il movimento circolare che aveva iniziato, si rigirò verso il Numea e cercò di recuperare la katana dalla lama oscura, che fosse infissa nel sulo o nella schiena nemica, e di strapparla per poi arretrare con il piede destro e rimettersi nella posizione difensiva precedente, invertendo però l'ordine delle armi.
Per compiere quell'attacco aveva dovuto consumare molte energie e sforzare i muscoli al massimo per raggiungere la velocità massima, ma se non altro probabilmente era riuscito a infliggere qualche danno. L'altro era girato di schiena e ferito e si sarebbe dovuto preoccupare di ben tre attacchi alle spalle portati da direzioni diverse.
Ma con uno Spirito, a maggior ragione con un Incarna, non si può mai sapere come andranno le cose.
Si può solo sperare.
E Sole Nascente sperò con tutte le sue forze di non aver toppato.



Statistiche
[ReC 225][AeV 225][PeRf 200][PeRm 175][CaeM 225]
Status Fisico: illeso (guarito da Dalys).
Status Psichico: preso da una certa frenesia da battaglia ma ancora capace di pensare razionalmente.
Energia: 76%.



Abilità Passive
Controllo Spirituale: Sole Nascente è stato addestrato fin dalla nascita a resistere ad ogni avversità, sia questa dello spirito o del corpo, e il suo fisico e la sua mente si sono allenati nel costante miglioramento delle proprie facoltà, fino a raggiungere la capacità di muoversi e combattere costantemente e senza mai cadere se non morendo. Raggiunto il 10% delle energie, infatti, il ragazzo non sverrà come accade alla maggior parte delle creature e potrà continuare a combattere. Ciò però non significa che non sarà stanco raggiungendo il venti e non morirà raggiungendo lo zero.
Il Sigillo dalle Tredici Punte: Il sigillo impresso all'anima di Sole Nascente dal padre blocca la sua forza magica per tanti anni coltivata e rende il combattente relativamente mediocre nelle arti arcane e spirituali, necessarie anche per incanalare al meglio il potere dello Spirito del Giaguaro Ardente. Tuttavia, il genitore commise un grave errore: non tenne conto della furia del figlio, che esplodendo furiosamente per la perdita infame dell'amato fratello in qualche modo ancora non completamente noto usò le stesse linee catalizzatrici del Sigillo per condensarsi in una nuova forza, rapidià e capacità mentale, consentendo a Sole Nascente di distruggere Alaom una volta per tutte. In termini di gioco, ciò si traduce in una penalità di -100 a PeRm e in un bonus di +100 ad AeV e di +25 a PeRf e ReC.
Addestrato Nell'Arma e Nell'Arcano: Fin da piccolo, Sole Nascente ha imparato a fondere magia e abilità marziale in una singola arte, l'Arte dell'Incantaspade. Sebbene non riesca più a usarla come un tempo, quando con pochi fendenti riusciva a spazzare via un intero esercito di guerrieri addestrati, la memoria dell'Incanto della Lama è rimasta nella mente del ragazzo, fornendogli i benefici di un simile addestramento come un +25 a PeRf e PeRm e un'identica penalità ad AeV.
Runa dell'Acciaio Infrangibile: La spada principale di Sole Nascnete, Luce dell'Astro, ha incisa sulla lama una scritta dorata nel Primo Idioma: la Runa dell'Acciaio Infrangibile. Come suggerisce il nome, l'incanto rende la spada infrangibile e quindi le consente di superare alcune barriere fisiche senza rompersi e di parare colpi potentissimi restando integra. Una capacità passiva utilissima, che tuttavia non protegge l'acciaio dai pericoli della corrosione o dell'incuria.



Abilità Attive Usate
Spirito della Spada Ardente: Potere che consente di incanalare la potenza infuocata del Giaguaro nella spada Luce dell'Astro spendendo un totale Basso di energie mentre si passano le dita sopra all'acciaio e si recita una preghiera al Fiammeggiante. Con questa operazione la lama viene impregnata di un alone di fuoco bianco-dorato e con un colpo andato a segno scaricherà l'essenza del colpo, infliggendo oltre ai danni della spada delle scottature o, in alcuni casi, ustioni e oltrepassando barriere fisiche come nulla e infrangendo difese magiche deboli..


Oggetti
Luce dell'Astro: sfoderata.
Ombra di Luna: sfoderata, forse conficcata a terra o nella schiena del nemico.
Corredo da Battaglia: indossato e leggermente rovinato.
Medaglione di Onice e Avorio: al collo.



Edited by Rettore Raistlin - 9/3/2009, 20:21
 
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view post Posted on 9/3/2009, 19:40
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P n g - H o m u r a T a i s h i




Quella ragazza, non poteva essere che lei quella a capo di quel gruppo d’assassini. Le sue abilità di schermitrice non erano poi così eccezionali, ma riuscì lo stesso a difendersi dalla sua prima serie d’attacchi. Quello che però attirò maggiormente la sua missione furono però le sue parole. Non erano, dunque, giunti lì con la sola intenzione di sterminarli. Qualcuno li aveva mandati lì per recuperare il suo tesoro.
Tutto iniziava ad avere un senso logico, non avevano avuto incertezze nel loro incedere, avevano puntato direttamente quella sala come se conoscessero già perfettamente la direzione giusta in quei corridoi così intricati. A questo punto era strano che nessuno di loro non si fosse già mosso a recuperare il pugnale, dopotutto non era nascosto e la sua presenza era ben visibile.

Aveva bisogno di riflettere! Con c’era il tempo per occuparsi ancora una volta di loro. Il suo corpo iniziò a diventare sempre più evanescente; perdeva la propria fisicità fino a tornare ancora una volta semplice spirito immateriale. La lama di Beatrix lo attraversò senza morderne le carni, contemporaneamente anche gli attacchi di Sole Nascente e Ryan andarono a vuoto ancora una volta. L’unico attacco destinato ad avere un seguito fu la sfera di fiamme della Geisha che, però, attraversato lo spirito senza danneggiarlo mirava ora a colpire Beatrix dato che quest’ultima si trovava proprio sulla sua traiettoria.

Homura conosceva le terribili conseguenze di quella sua azione, sapeva che non poteva rinunciare così facilmente al proprio corpo. Era qualcosa sulla quale aveva lavorato a lungo per strapparsi dal soffocante abbraccio del mondo degli spiriti e ogni volta che si abbandonava ad esso tornava indietro rispetto al suo obbiettivo finale. Doveva cercare di chiudere quello scontro in fretta.
Questa volta rivolse la sua lama contro i due guerrieri che poco prima aveva bellamente ignorato. Girando di scatto in senso orario vibrò un rapidissimo dritto tondo verso l’addome di Sole Nascente intenzionato ad aprirli una profonda ferita proprio nel basso ventre.
D'altronde, l'eviscerazione era sempre stato uno dei suoi più rapidi modi per presentarsi. (cit.)

Completando la sua rotazione si rivolse a questo punto verso Ryan, vedeva nei suoi occhi la furia del vero guerriero, vedeva in lui uno spirito affine. Se non fosse stato li in missione per ucciderlo sarebbe stato un ottimo discepolo, avrebbe potuto insegnarli molto e coltivare queste sue ottime capacità.
Peccato doverlo uccidere.
Vibrò un potente affondo verso il suo costato destro, intenzionato a sfondarli la cassa toracica fino a squarciare in profondità i polmoni.
Era stanco, le energie continuavano a venirli meno e sentiva di non poter continuare a lungo contro quei quattro assassini. Sentiva il triste fato del mondo degli spiriti sempre più imminente.
Chissà se la sua dipartita avrebbe davvero dato a quei quattro quello che cercavano.









Q M P o i n t
Ancora una volta state andando benissimo tanto che mi avete obbligato ad usare la mia difesa assoluta per resistere ancora un turno. Vi ho dato anche altri indizi sulla vostra missione in questo post che si ricollegano a quelli che vi ho dato nei precedenti turni. La citazione si riferisce al post al WD IV di Andrea_03 che ho appena finito di leggere.

Qui di seguito le statistiche di Homura.
Energia rimanente: 64%
Ferite: Ustione alla schiena, tratto dorsale, di livello medio.
Abilità utilizzate: Affronti la terra e il fuoco, Affronti uno spirito
Abilità attive: Attiva 3° livello dominio.



SPOILER (click to view)
image


Nome ~ Homura Taishi
Razza ~ Divinità decaduta
Classe ~ Dio della Guerra
Energia ~ Verde


Dominio ~ Warrior Style x I guerrieri sono spesso una categoria molto soggetta a pregiudizi; ne è la prova il fatto che il tipo guerriero è sempre idealizzato come un armadio in armatura dotato di una potenza fisica a dir poco sconvolgente. Spesso a questa immagine si somma anche quella del berserk, una tipologia di guerriero che basa la sua potenza sull'ira e sull'insensibilità al dolore.
Sebbene questi due esempi possano rappresentare la maggioranza dei guerrieri non è detto che debbano essere per forza anche l'unico tipo e sopratutto non per forza devono essere considerati "i più forti". Esistono scuole di scherma che portano i nuovi guerrieri a focalizzarsi più sulla maestria e sulla precisione del colpo più che sulla forza fisica. Questo tipo di guerriero risulta essere sempre molto più pacato rispetto ai suoi simili e mai si lascerebbe andare all'ira e alla furia di fronte allo scontro preferendo sempre la logica e la tecnica. L'unica similitudine con i propri "colleghi" è l'essere molto meno portati verso la magia al confronto con gli altri membri della propria razza.I portatori di questo di livello uno avranno un bonus di 150 punti alla "CaeM", mentre la propria "PeRm" sarà diminuita di sempre 25 punti.
Con la sicurezza migliora anche il controllo delle proprie capacità combattive; fino a quando il possessore di questo dominio riuscirà a mantenere il sangue freddo e a non lasciarsi prendere dall'ira il suo valore di CaeM risulterà raddoppiato. Questo non influirà nelle sue doti di tiratore ma lo renderà estremamente abile in ogni genere di schivata, affondo o anche nel disarmare il proprio avversario. Chiunque apprenda questa disciplina di scherma risulterà essere un combattete eccezionale e ogni suo duello sarà un vero spettacolo in quanto a grazia e maestria.
Non sempre però la grazia nei movimenti e le abilità di schermidore possono contrastare la forza bruta; cercare di disarmare o anche solo contrastare un bestione di più di due metri con una spada dalle dimensioni più simili a quella di una trave di ferro risulta spesso una missione disperata anche per il combattente più abile. Questo però non vale per coloro che sono diventati sempre più abili in questo stile di combattimento; una delle ultime lezioni impartite dai maestri consiste appunto nel focalizzare la propria calma e il proprio sangue freddo per riuscire a contrastare anche il più forte degli avversari. Fino a quando il possessore del dominio non si lascerà prendere dall'ira ogni colpo portato con la sua spada conterà come una tecnica di livello basso rendendolo quindi superiore a qualsiasi colpo portato da avversari anche enormemente più forti di lui.
La maestria di un maestro non ha più limiti e il suo corpo si è abituato a fronteggiare qualunque tipo di avversario, anche quelli che normalmente non potrebbe vedere. Non ha più importanza che questi riesca a rendersi invisibile o a muoversi talmente veloce da non essere neanche visto; un maestro sarà sempre in grado di trovarli nello stesso istante in cui questi si trovino a portata della sua spada, le sue capacità di reazione saliranno immediatamente permettendogli di fronteggiare il nemico anche se questo gli si è appena mostrato. In parole povere qualsiasi creatura che normalmente non potrebbe essere vista diventa visibile quando si avvicina al portatore del dominio che acquista anche i riflessi necessari a difendersi e contrattaccare senza problemi.
Spendendo un consumo pari a Basso si sarà in grado di focalizzare ulteriormente le proprie energie sulla prossima mossa che si sta facendo riuscendo ad eseguirla con ancora più rapidità e precisione. Le possibilità di riuscire in un affondo risulteranno quindi maggiori, così come anche una parata o un tentativo di disarmare l'avversario. La potenza del colpo non viene minimamente influenzata da questa tecnica che semplicemente si limita ad aumentare le possibilità che il possessore del dominio riesca nel suo attacco.
In termini di gioco, il fendente diventa impossibile da bloccare se non tramite l'ausilio di una qualche tecnica difensiva.
Molti dei cosiddetti "berserk" o anche gli Ammazzadraghi sono soliti portarsi dietro spade dalle dimensioni colossali molto più simili a veri blocchi di ferro che ad armi e dotate della stessa grazia che avrebbe un tronco d'albero. Questi guerrieri non capiscono il vero potere di una spada ben fatta e dotata di un filo e di una maneggevolezza fuori dall'ordinario. I veri spadaccini quando impugnano una spada del genere sono in grado di fare dei veri e propri miracoli. Focalizzando nella propria spada un quantitativo di energie pari adAlto questa verrà dotata di un singolo attacco devastante che non avrà come bersaglio l'avversario ma proprio la sua spada fuori misura. Nel caso si riuscisse a colpirla dopo aver attivato la tecnica l'energia utilizzata andrebbe immediatamente a riversarsi contro la lama avversario rompendola irrimediabilmente in due pezzi distinti. L'arma rotta rimarrà tale per tutta la durata del combattimento e anche oltre; sarà necessario portarla in armeria e spendere un quantitativo di Gold parì alla metà del valore effettivo dell'arma per poterla riparare. Questa tecnica non aumenta in alcun modo le potenzialità fisiche dello spadaccino che potrà fare affidamento solo sulle proprie forze per colpire la spada avversaria; è possibile usare questa tecnica anche contro lame di dimensioni normali ma riuscire a colpirle risulterà molto più difficile rispetto a quelle fuori misura.
Raggiunto il livello di maestro le proprie abilità nel maneggiare la spada risultano superiori a quelle di qualsiasi creatura mortale elevandolo quasi a livelli semidivini sotto questo campo. Spendendo un consumo pari a Basso è possibile fornire alla propria arma un ulteriore potenziamento rispetto a quello garantito dall'effetto passivo del secondo livello: per 2 turni la propria spada diventerà un arma a tutti gli effetti perfetta e ogni colpo inflitto da essa risulterà pari a una tecnica di livello medio. In questo stadio sarà quasi impossibile che qualcuno riesca a contrastarne gli attacchi, inoltre sarà in grado di annullare con facilità ogni tipo di barriera di livello basso attraversandole come se non esistessero.


image


ReC
AeV
PeRf
PeRm
CaeM

Divinità

175
125
100
150
175

della Guerra



+25
-25
+25




+100






-25
+150






x2


+50
+50
+50
+50
+50

Potere

225
175
275
175
400/800



Affronti un dio x Homura, nonostante non possieda più lo stato di divinità che prima gli apparteneva, mantiene ancora la maggior parte delle caratteristiche che lo contraddistinguevano in quanto Dio della guerra. Nato e addestrato dall’eternità per questo compito possiede abilità talmente grandi che non possono essere semplicemente limitate dalla nuova forma che sta prendendo. Per questo motivo il suo dominio risulta essere già ai massimi livelli possibili, nonostante la sua attuale energia non lo permetta realmente. Oltre a questo anche la sua manipolazione del Ki è estremamente migliore della media dei mortali tanto che ogni tecnica gli verrà a costare, a conti fatti, il 5% in meno delle energie.
Caratteristica questa che gli permette di affrontare avversari sia numerosi che temibili.

Affronti uno spirito x A dispetto di quanto possa sembrare a guardarlo Homura non possiede ancora un reale corpo fisico. La sua attuale situazione è più simile a un tentativo di concretizzazione di qualcosa che prima doveva essere considerata solo un ideale astratto. A metà tra queste due fasi così opposte riesce ancora a passare da uno stato all’altro con relativa facilità: sebbene la maggior parte del tempo la passi in un corpo quasi completamente solido può scegliere per alcuni istanti di tornare ad essere una creatura di pura energia, un pensiero astratto. In quanto stato diventerà del tutto incorporeo non potendo effettuare nessun attacco così come non subendo alcun tipo di danno da tecniche che agiscono sul piano materiale. Siano queste di origine magica o fisica. Questa “trasformazione” richiede un consumo di energie pari ad un Medio, se usata per difendersi viene però considerata come difesa assoluta e quindi può essere utilizzata una sola volta.

Affronti la terra e il fuoco x Il potere di un Dio è qualcosa di grandioso e illimitato, un entità così potente è in grado di acquisire sempre più forza collegandosi intimamente al titolo così conquistato. Una nuova divinità degli oceani potrà diventare sempre più potente collegandosi in maniera ancora più intensa con il proprio elemento traendo da esso poteri sempre maggiori. Homura, allo stesso modo, ha reso l’arte della guerra qualcosa di eccelso diventando a tutti gli effetti uno dei più potenti combattenti che abbiamo mai calcato i reami divini o mortali. Il suo corpo possiede una resistenza fuori dal comune e oltre questo è in grado di sfruttare le energie del Ki per indurirsi fino a resistere a qualunque tipo di attacchi. Con un consumo variabile di energie potrà fortificare una parte del proprio corpo così come anche tutto per fronteggiare gli attacchi. Contro attacchi fisici o in ogni caso portati tramite armi questa difesa sfrutterà il punteggio di Perf mentre contro le arti magiche quello di Perm.
Non solo resistenza lo rendono un guerriero temibile ma anche una straordinaria struttura fisica che lo rende in grado di scatenare attacchi in grado di far tremare le stesse colonne del mondo. Con un consumo variabile di energie sarà in grado di rendere i suoi attacchi fisici pari in potenza a veri e propri attacchi magici, tutto contando semplicemente sulla forza dei propri muscoli. Questa tecnica in quanto mero potenziamento fisico sfrutta il punteggio di Perf.

Affronti la distruzione x Il guerriero, concentrandosi sulla sua arma per almeno un secondo, la ricopre di un pesante alone magico, che la rende più potente.
Il prossimo colpo che sferrerà, che andrà a segno o meno, sarà notevolmente più potente del normale, rendendolo estremamente pericoloso. Un attacco simile al colpo duro, ma leggermente più potente. Richiede però una concentrazione di alcuni secondi oltre che a un consumo di energie pari a Medio. La forza in valori numerici del colpo sarà aumentata di 100 punti.

Affronti le mie lame x Concentrandosi per qualche secondo, il guerriero sarà in grado di evocare innanzi a se un vero e proprio muro composto di lame, spade e altre armi da taglio che si intrecceranno tra di loro per formare una vera e propria barriera invalicabile.
Il muro sarà alto cinque metri e largo tre, arena permettendo, e fungerà da perfetta tecnica difensiva contro tecniche di livello alto o inferiore. Svanirà dopo qualche secondo subito dopo aver assorbito il colpo. Le lame componenti il muro sono mera decorazione, e non potranno in alcun modo danneggiare l'avversario.

Affronti chi resiste x Una tecnica piuttosto utile, sopratutto per il suo basso consumo d'energie. Dopo qualche secondo di concentrazione Homura potrà rendere la sua pelle più resistente del normale, tanto che sarà difficile scalfirla con piccole armi da lancio quali shuriken o kunai.
I proiettili di piccolo calibro, ad esempio, difficilmente potranno penetrare a fondo nella carne, e la pelle fungerà da perfetto scudo, riducendo, seppur non di molto, i danni sia fisici che magici. La tecnica dura due turni dopo quello d'attivazione, svanendo al termine del secondo turno. Mentre la tecnica è attiva ci si può spostare come più lo si desidera.
Va considerata come una difesa a 360° valida solo contro i normali attacchi fisici, seppur imperfetta, Indebolita dal fatto che dura più turni.

Affronti chi ha toccato il cielo x Il guerriero, concentrando la propria energia nelle gambe, compie un balzo fuori dal comune, che può raggiungere altezze di dieci metri, se non oltre. Il peso e l'agilità del personaggio influiranno ovviamente sul balzo, rendendolo più o meno alto. Il consumo rimarrà comunque lo stesso. La tecnica non richiede di particolare concentrazione, ed è, anzi, istantanea, utilissima per evitare un attacco di ampia portata.
La velocità del salto comunque non varia, non rendendola quindi una tecnica adatta ad evitare attacchi veloci o da distanze ravvicinate.
 
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36 replies since 13/1/2009, 22:08   786 views
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