And...bla..Bla..BLA ······· - Group:
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| - O - Ed è così difficile, è così strano tentare di ricordare un che del mio essere prima di allora. Prima di quel momento. Potrò mai tessere di nuovo i fili del mio passato? Quelle oramai obliate memorie che ora mi impediscono di ricordare? Di, semplicemente, come ogni giorno, come ora e sempre, impedirmi di svanire nella manchevolezza di me stessa?
" Ora su, da brava, Eitinel. Fà un inchino. Su, saluta. Non è forse questo ciò che meglio ti riesce? Ciò che ti è più in animo di fare? E non fare caso alla platea vuota. Non è di certo il pubblico a fare uno spettacolo degno di essere visto"
Ed alzando la testa, sollevando quel capo tanto candido quanto delicato, Eitinel potè quasi vederlo, potè quasi scorgere l'uomo che le stava innanzi.
Nel Verde del cielo. Nel blu della notte. Nel semplice stormire, ancora, della musica attorno a loro. Potè quasi sentire la fredda consistenza della sua anima sotto le dita, la dura asprezza del suo spirito, la ribollente fierezza del suo io. Ramon Espejo. Più una firma che un nome, in realtà. Ed era polvere. Era fumo. Era solo la tinta forte ma sfuggente di un quadro di cui si ignori l'autore e perfino il titolo. Era la nota sbagliata in una strana melodia, più atta ad essere il preludio di qualcosa che la vera e propria aria, solenne. Era l'acre ricordo di un profumo pregnante e quasi intollerabile al gusto comune che vada via via scemando, quasi che, sebbene ci fosse stato fino ad un attimo prima, oramai si trovasse già lontano, irraggiungibile distanza. El Diablo. Più un sostantivo che un appellativo.
Fu Solo un attimo, in verità. Solo quel tanto perchè questi potesse, di nuovo, smentire con un sorriso e poche parole ben ragionate la sua ben troppo saccente sicurezza nel percepire, capire, definire ed infine giudicare ogni cosa la circondasse. Perchè potesse suggerirle che no, ben poco di quel cascamorto che precedente l'aveva abbordata sopravviveva in lui, nella sua postura altera, compassata, consona più ad una fiera perfettamente ammaestrata che ad un comune essere umano che rispetti il galateo. Ma che ella era ben lungi dall'averlo capito.
Per un istante Eitinel si illuse, si sentì come prendere dal desiderio di volerne scorgere il volto, bello nonostante tutto, immaginandone con gli occhi i tratti asciutti, secchi e induriti da una compostezza ricercata, volutamente ostentata quasi si trattasse di un marchio di fabbrica, di un lasciapassare per qualsiasi luogo e dove. Ma poi, forse, si ricordò che l'idea non la tentava più di tanto.
E perchè mai, in fondo? Fintantochè erano le maschere a parlare, erano quelle gemme a spacciarsi per i loro occhi e le loro voci, lei sarebbe potuta essere Eitinel il Micio, una dama come le altre che civettuola danzasse senza pensieri o turbamenti di sorta. E lui Ramon el Diablo, un uomo come tanti che offrisse il braccio come un perfetto gentiluomo e che conducesse poi una danza lenta, elegante. Perchè chiedere di più?
Lui non l'aveva riconosciuta. Non aveva dato segno di sapere cosa significasse il suo nome in un luogo come quello. Forse, meditò con un sorriso malcelato, Ramon Espejo era davvero l'unico in quella dannatissima sala ad ignorare chi fosse Eitinel. E non le aveva chiesto nient'altro. Niente di assurdamente imbarazzante del tipo " Da dove viene?" oppure " C'è qualcosa sul suo conto che dovrei sapere prima di rimanermene incastrato in una faccenda *politicamente scorretta*?" Semplicemente aveva annuito. E basta. Punto. Come se un segreto fosse cosa perfettamente tollerabile per uno come lui.
Mentre il sorriso di El Diablo svaniva lasciando sul suo volto la dura manchevolezza di divertimento alcuno, l'elfa si chiese se anche per lei, anche per Eitinel un segreto potesse essere cosa tollerabile. Se ora anche lei avrebbe potuto sorridere, congedarsi con un inchino e andarsene, infine. Semplicemente. Il sapore della sabbia a seccarle la gola, a bruciarle gli occhi come fiamma rovente.
Sorrise, ricambiando senza aspettativa alcuna lo sguardo freddo che invece lui le rivolse. No. Mai. Non lei.
"Ricorderò ciò che voi ricorderete di me. E se sarà possibile che vi sia un ché di positivo nelle vostre memorie, allora sarà anche nelle mie" Rispose dolcemente, con una sincerità che stupì lei stessa.
" Ma non sarà mai Ramon Espejo l'appellativo che vi farà onore nella mia mente. Sarebbe cosa sgradita riassumere la vostra persona con un sostantivo tanto ispanico e tanto frivolo" . - O -
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