| Stray |
| | Rohan guarda la spada con la coda dell'occhio e pensa che morire sarebbe da egoisti. Sente l'alito del giullare, i fuochi nei loro petti sono sul punto di fagocitarsi a vicenda, le ferite bruciano e spillano sangue. Rosso il primo, più nero il secondo. Io non ti voglio uccidere, è colpa tua se muori troppo in fretta & Ci tagliamo a vicenda finchè uno dei due non muore. Vedi di non crepare subito, voglio divertirmi. Strano come due strade tendano ad incrociarsi senza avere alcun contatto, pensa. Non riesce a terminare l'associazione, perchè il suo orgoglio difficilmente accetta di compararsi a qualcuno. Sì, sarebbe davvero da egoisti morire, troppo facile e veramente da vigliacchi. Hai sempre desiderato un palco, lasciarlo così sarebbe da stupidi - sussurra qualcuno, una voce dimenticata da tempo, risvegliatasi per associazione. Djinn e Ifriit, sempre demoni mediorientali, non cambia poi molto. E se anche quest'ultimo fosse stata una donna, come le spade del guitto? Questo avrebbe cambiato tutto. Non l'avrebbe insultata così tanto, per cominciare, magari sarebbe stata un buon placebo. Come quando si scopre che la persona scorbutica, dietro alla scorza, ha sempre avuto un debole per te. Sei nato per questo, una vampata che consuma l'anima fino alla radice, cosa ti ha fatto cambiare nel frattempo? - la voce indaga ancora, roca e calda - cosa ti spinge a cercare un senso ad ogni cosa? Già - pensa Rohan, mentre le figure si fanno indistinte - cos'è cambiato in tutto questo tempo? Dovremmo fare un salto indietro, rivederci la storia. Ma il ragazzo odia indirettamente qualunque associazione che lo veda come paragone, sia quando lui è l'esempio e sia quando, inconsciamente ma non troppo, è lui a prendere. Teme il confronto, forse, affronta le cose a petto in fuori quando invece dentro è scosso da mille tremiti. Magari, oltre a questo, capiremo pure perchè questa storia si ostini ad essere scritta, nonostante non sia niente di spettacolare, nonostante sia un concentrato di sfighe apocalittiche e frustrazioni. Com'era quella canzone? Ad ogni conquista... corrisponde la stessa quantità di delusione...?
Ma non c'è tempo. N o n c' è t e m p o ! « Cantate della moglie del Dorniano, figli di puttana. »
Possiamo concedervi solo un'ultima canzone. Musica.
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Qualcuno, nascosto nel buio, suonava una chitarra. O forse un mandolino. Uno strumento a corde non identificato, che sapeva di legno e spezie piccanti. Il ragazzo mosse qualche passo in avanti, in direzione del ritmo costante, nel buio totale. In quei momenti di lucida follia il tempo di un battito si dilatava fino a comprendere interi minuti, quindi non badò troppo al fatto che, fino a pochi insulti prima, stesse danzando con un guitto particolarmente irruento ed eccitato. O forse era già morto e questi erano i pensieri della sua testa che ruotava ruotava e ruotava ancora nel vuoto, ad occhi aperti e bocca spalancata, tirandosi dietro uno schizzo di sangue come il nastro sinuoso di una ginnasta.
Di fronte a lui, con uno schiocco secco, una luce si accese. Dentro il cono di luce, abbarbicato su una seggiola circolare, un tizio dai capelli scuri tirati indietro suonava una chitarra - lunga e panciuta, laccata di fresco - accarezzandone il manico. Fece l'ultimo accordo, curvo su di essa, poi lo guardò. Hyena sorrideva con straordinaria faccia tosta.
« TU! » « Ciao, pendejo. »
Poi il nero divenne colore, la luce si allargò fino a mostrare un orizzonte, il razziatore sparì e l'eroe si ritrovò solo, fra un mare d'erba brillante e un cielo azzurro su cui pascolavano grasse nuvole placide, con un'espressione particolarmente stupida in faccia.
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Per tutta la vita, Rohan era rimasto in piedi. E ora si vedeva a gambe piantate, schiena dritta, sguardo fisso nel vuoto mentre il mondo, attorno a lui, si scioglieva e mutava, sempre più veloce, lasciando le tracce di colore che l'avevano percorso. La gente andava e veniva e non erano altro che macchie sfocate, rapidi mutamenti che plasmavano la struttura generale, mentre Lui rimaneva immobile, unico punto fermo in tutto il caos, statua d'apatia e rancore. Il paesaggio scivolava altrove come pelle morta, dal deserto alla città e poi al campo di battaglia, dalla luna al sole, dal sogno al vero, dal passato al presente, e le persone si incontravano, parlavano, gesticolavano, si baciavano e morivano a velocità raddoppiata, chi più vicine, chi più lontane. Nascevano amori, guerre, alleanze, complotti e tradimenti, e Rohan era sempre immobile, lo sguardo fisso nel vuoto, ora seminudo, ora con una maschera d'osso a coprirne il viso, ora con una folta criniera di capelli neri. Sul suo corpo comparivano e si rimarginavano a velocità sorprendente graffi e lacerazioni, i vestiti mutavano, le catene arrugginite si dissolvevano, la schiena si copriva con un mantello lacero e tutto esplodeva, lasciandolo di nuovo solo, bersaglio del fato ed eroe del caos.
Non era riuscito a cambiare niente, tranne che sè stesso. Immobile e fiero, lacero e sarcastico, sotto un cielo immenso e sconfinato. Continuava a combattere, senza vittoria nè sconfitta, contro tutti e contro nessuno, ululando al sole e alla luna come un cane randagio. Non era riuscito a cambiare niente, tranne che sè stesso, e forse pure in peggio.
« Avrei fatto meglio a morire sul serio, tempo fa. Andarmene davvero, anzichè ritornare dietro una maschera. » Disse all'erba spazzata dal vento. « Anzichè cambiare i miei colori, anzichè cambiare i miei modi. Anzichè rincorrere sempre gli stessi fantasmi, e farmene di nuovi, anzichè mentire. » Io non sono ciò che dico di essere. « Hai ragione, sei cambiato: pensi troppo, agisci poco e parli un sacco. Meno stupido di prima, ma non sono sicuro che sia un miglioramento. Una cosa è certa: morire è da egoisti. » « Non morire, stronzetto, così è troppo comodo. Chiudi il becco e soffri in silenzio. » « Continua a perdere, ma non morire. » Si voltò, girò su se stesso, non vide nessuno. « Se non potessi tornare indietro? » « Che importa? Se non riesci a tornare indietro, basta che tu vada sempre avanti. » « Sbaglia pure, sbaglia finchè vuoi. Ma dopo che avrai sbagliato, rialzati. » « E ricomincia a danzare. » « O a cantare. » « O qualunque cosa tu voglia fare, basta che non rimani fermo. » « Sono tutti capaci a restare fermi sotto il cielo. Il difficile è muoversi. » Quella fu l'ultima cosa che gli dissero gli spettri, riaprendo il sipario.
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Sentì il vento. Le urla, le parole, il battito del cuore. I rumori gli tornarono alle orecchie tutti assieme, come riemergendo dall'acqua. Scivolò all'indietro, mezzo passo in leggerezza. Veloce, come la fiamma di una candela danzante, animato dal vento caldo e orientale. Un incendio ogni respiro, da quando la battaglia era esplosa alla prima linea, Rohan seguiva un ritmo pressante che solo lui riusciva a sentire. Stava correndo - no, stava danzando, prima di piombare sul palco a luci spente, in cerca di un mantello rosso, in cerca di una regina, in cerca di un demone mascherato da fanciulla e di un beccaio, non per raggiungere ma per superare. Correva e danzava allo stesso tempo, muovendo braccia e lame con foga sorpendente, un continuo movimento unico di bagliori e sangue. Aveva il fiatone, sentiva i polmoni creparsi in tanti piccoli alveoli incandescenti, i muscoli delle gambe dilatarsi e contrarsi stretti attorno all'osso. Eppure sorrideva, stringeva il morso affilato e biancastro con un fuoco d'artificio negli occhi. Bastava solo continuare, reggere il gioco, bruciare ancora ossigeno, lasciare che il vapore caldo e l'odio uscissero assieme al sangue dalle ferite.
Sbagliava, un tempo, quando ancora aveva quella bizzarra maschera d'osso, nel suo egocentrismo: il pubblico, il palcoscenico, gli applausi... tutto questo non era necessario. Per uno spettacolo, bastavano soltanto gli attori.
Carne contro carne, schiena contro petto, una pellicola d'aria di distanza. Strinse le dita per afferrare con la dritta il braccio del giullare, lo stesso che aveva mosso il fendente a sua offesa pochi istanti prima. Cercò il contatto, girò gomito e polso per intrappolare ossa e muscoli in quella presa ruvida. Non doveva sfuggirgli ancora. Lo guardò sbieco, da sopra la spalla, mentre spalancava la mancina al vuoto, il braccio disteso come a sollevare un'invisibile tela da matador.
« La moglie del Dorniano? »
« Non è troppo presto per pensare ad altro mentre danzi con me? »
Una serie di filamenti liquidi prese forma dal nulla, vorticò nel vuoto e si raggruppò in una spada cremisi, sottile e affilata, inclinata verso Shagwell. Rohan strinse l'impugnatura della bastarda e la spinse all'indietro, contro il fianco del giullare, come un violento rinfodero. Non pensò all'amore, non pensò ai paladini, non pensò alla nera signora, non pensò al comandante, non pensò allo straniero, non pensò al ragno e non pensò a nessun'altra vendetta. Tutti i suoi sensi erano focalizzati sul presente, sul movimento, sul dolore, sulla musica e sul contatto, e tutte queste cose assieme gli sussurravano la stessa frase. Qualunque cosa gli fosse davanti, con il tempo, l'avrebbe raggiunta. Sbaglio per sbaglio, secondo su secondo.
« Goditelo tutto, non si fanno repliche. »
«« ReC: 225 AeV: 200 PeRf: 400 PeRm: 275 Caem: 250 »» Basso: 02% • Medio 6% • Alto: 15% • Immenso 33%
Stato fisico » Danni bassi ad area per ferite d'arma da taglio - Danno medio ad area per frammenti di Naylah. Livello di Contaminazione » Alto. Stato Psicologico » Eccitato {100%} Energia » 40% -15% -15% = 10% Equipaggiamento » «Right Arm of th'demon» Innestata / Illesa. «Lascito dell'Alba» A terra, immediate vicinanze. «Stendardo di Gruumsh» A terra, immediate vicinanze. «Sfregia Diavoli» Equipaggiate a entrambe le gambe.
Abilità Passive & Derivate da Artefatti • «Appetize for Opposition» Difesa psionica passiva - Possibilità di impugnare armi enormi con facilità, forza fisica eccezionale. «Coagulation Check / Bones Unbreakable» Ossa e pelle molto più resistenti, emorragie e perdite di sangue drasticamente diminuite. «Orpello della Cabbalah Cremisi» Il braccio destro artificiale di Rohan è indistruttibile e non perde mai le sue proprietà offensive. {Right Arm of th'demon} «Oko Boga nie zna barier» Auspex passivo {Stendardo di Gruumsh} «Era il loro campione e giusto il suo discernimento - La sua spada parrà incontrastabile, splendente e soverchiante.» Qualunque azione verrà commessa, gli altri la consideranno sempre giusta e necessaria - Paura e timore di morire per chi fronteggia i colpi della spada {Lascito dell'Alba}
Riassunto Azioni • Rohan si muove all'indietro, con la sua variabile a consumo alto, schivando il fendente semplicemente entrando in una distanza troppo ravvicinata perchè la spada possa colpirlo. Successivamente, tenta di afferrare con il braccio destro il corrispondente braccio destro di Shagwell (a cui ho assegnato la Nera, non c'è un motivo particolare in questa scelta) per poi evocare una spada di medie dimensioni grazie alla variabile non-elementale, sempre di consumo alto, e tentare di trafiggere con questa il fianco del giullare, immediatamente dietro di lui.
Note • Alcune precisazioni: per questo ultimo post, torno a usare la combo blockquote + center. E lo schizzo nel parlato della penultima immagine, sì, l'ho preso dall'immagine di Shagwell. Nessuna soundtrack: ho fatto dei test con un amico, lui legge molto piano e se uno legge piano l'effetto va a puttane. Poi, i personaggi citati nel post sono sempre le stesse: Finnegan e Alexandra, vera ossessione per Rohan, rappresentano per lui l'idea del paladino che, fingendo di odiare, da sempre ammirava e che sta tentando di raggiungere. Viktor è un'idea di potere, guida e comandante, un vincolo al passato irrazionale e da mercenario del guerriero che rappresenta per lui una forza incredibile con cui è più propenso a collaborare che a combattere. Poi, anche Rekla, che ha incontrato di sfuggita nella prima free, questa è il ribaltamento delle concezioni di Rohan: una giovane apparentemente indifesa che poi si rivela essere un mostro ben al di sopra delle capacità del ragazzo, percependone l'aura. Ultimo ma non ultimo, Hyena - che a quanto han detto è morto, ma non lo sa ancora - è - o meglio, era - l'obiettivo principale del personaggio e una sorta di sua nemesi, dopo gli eventi di Collapse e l'apparizione all'arrivo di Raven. Per chi volesse saperlo, poi, le voci in grigio in quell'ambiente che vagamente richiama broken places... beh, sono state le prime a parlare, in un topic di anni fa, l'arrivo al clan, capitanate dallo spettro di un macellaio turco con un buco nello stomaco, e con questo fanno la loro ultima apparizione. Ultimamente ci sono fin troppe seghe mentali in questi post, devo rimediare. Con questo post si può concludere il Valzer di Rohan, al 10% di energie, prossimo allo stupro a svenire.
Edit: ripetizione. Corretta.
Abilità Utilizzate •
CITAZIONE ♦ Ambizione »» da sempre, l'ambizione è considerata un'entità immateriale, una sorgente interna di potere. Ma come si presenterebbe se qualcuno riuscisse a metarializzarla, estrarla dalle proprie viscere? Un liquido scuro e brillante, una pellicola simile a lava capace di condensarsi all'istante o rimanere più fluida dell'acqua, assumendo qualsiasi forma desiderabile, a volte nera come l'odio o chiara come l'amore, capace di uscire dalla pelle come geyser o stillando piano al pari del veleno. Aguzza, impenetrabile, inscalfibile, saettante: l'ambizione si nutre di vita stessa, e da essa è usata per raggiungere i propri obiettivi, sottoposta alla pura e immediata volontà. «Attiva Offensiva : Variabile - Alto»
♦ Foga »» un movimento rapido, uno spostamento fulmineo, ricolmo d'ardore, anche solo un passo di lato. Foga è un'abilità molto versatile, consiste prevalentemente nel poter eseguire un movimento, balzo o scatto che sia, indipendentemente dalla superficie su cui ci si trovi, imprimendo un'immensa forza grazie ai muscoli delle gambe, che in caso scalceranno l'aria ad una velocità nettamente superiore al limite umano per consentire un'accellerazione verso una zona sicura per evitare l'attacco o avvicinarsi al proprio obiettivo. In più, grazie al principio della lattina mezza piena, per la quale un corpo riempito di un liquido grazie a questo è capace di spostarsi senza stimoli esterni, utilizzando quell'energia interiore che alcuni chiamano Ki, altri Nen, altri Chackra o più banalmente Ambizione, Rohàn sarà in grado di calibrare al massimo l'accellerazione e la frenata dello spostamento, riuscendo così a fermarsi poco prima dell'obiettivo o dopo un misero metro, spostandone ingenti quantità nella parte opposta alla direzione, frenando la foga, riuscendo a schivare qualsiasi tipo di mossa con l'abilità di un contorsionista. Una tecnica la cui potenza è uguale al consumo speso, e che basa la propria efficacia sulla PeRf. «Attiva Difensiva : Variabile - Alto» Unofficial Notes • Mi sono davvero divertito, cazzo. Grazie, Andre - e compagnia cantante della free.
Shagwell è stato il motivo per cui, nell'estate del 2009, mi iscrissi ad Asgra. Non è un segreto che la prima versione di Rohan (quando ancora non c'era nulla dietro a questo nome, e aveva ancora una maschera d'osso bianco) sia stata ispirata dal guitto... poi col tempo le cose sono cambiate. E cambiano ancora
Ci sono andato pesante, so che non lo farai morire come per Rhagga. Già è trapassato Hyena, che iniziava a starmi simpatico, se dovesse succedere cosa analoga anche per il giullare, sarò io a dare gli schiaffi.
Edited by Stray - 6/11/2011, 11:56
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