Il Fante di Cuori portò le braccia dietro la schiena, cominciando a camminare lentamente intorno a Zell, osservandolo con curiosità malcelata. Quel giovane avventuriero non doveva essere poi tanto male se era riuscito a penetrare nella fortezza con i suoi compagni, arrivando fin quasi a raggiungere la cella destinata ai più pericolosi e importanti prigionieri. Andreas interruppe la sua camminata per guardare il portone completamente scardinato: oltre quella soglia, proprio sul fondo dell'agujero ultimo, Nemo Aristotele de Focault e il Principino attendevano la loro sorte. Di certo avevano udito il susseguirsi delle esplosioni avvenute fra quelle mura. Sorrise, immaginando i loro volti speranzosi di poter trovare salvezza. Più tardi -si disse- sarebbe andato a fugare le loro vane illusioni. Tornando a concentrarsi sull'intruso, riprese a camminargli intorno. « Noi siamo quello che resta di un tempo in cui gli uomini erano liberi. Siamo esuli della storia. »
Allargò le braccia, i palmi delle mani rivolte verso l'alto, a indicare il forte nella sua interezza. « Vestigia di un passato che non tornerà. Siamo praticamente delle reliquie umane, ragazzo mio. Però non ci siamo arresi. Questo mondo prudente e diplomatico non ci avrà mai. » Chiuse le mani di colpo, schioccando un applauso violento. A quel suono secco e fluttuante, pericolosamente simile a una scudisciata, dalle mura cominciarono a fuoriuscire strali energetici dalle curiose cromature vermiglie e nere. « Morire si deve, ma per quello c'è sempre tempo. Noi siamo pirati... » Quei fazzoletti fluttuanti di energia cremisi circondarono il giovane Zell. « ...e vogliamo tutto! »
Gli strali si avventarono sul malcapitato giovane, trapassandolo da parte a parte, avvolgendolo come in un bozzolo crudele che voleva far mancare l'aria al suo ospite. Ogni istante di quella tortura era uno schiaffo in pieno volto. L'avventuriero non avrebbe sentito alcun dolore fisico -a parte delle fitte lancinanti alla testa. In compenso, la sensazione di soffocamento lo avrebbe attanagliato per parecchi secondi, terrorizzandolo per poi lasciarlo in bilico tra coscienza e incoscienza. « Per favore. »
Lasciando indietro uno Zell privo di sensi che non poté far altro che accasciarsi al suolo, i petali d'energia fluttuarono fino al corpo del Fante di Fuori, intrisi della storia del ragazzo, adagiandosi sulle sue vesti sparirono. L'intero processo impiegò per compiersi alcuni minuti, durante i quali accorsero alcuni uomini della guardia esterna del forte. Rimasero in religioso silenzio ad osservare un prodigio cui già più volte avevano avuto modo di assistere. Infine, il Flagello del Sud corrugò la fronte. « E bravo de Rognac! » esclamò « Hai davvero una bella rogna adesso perché il Principino perderà la testa. » Voltò le spalle ai suoi uomini, dirigendosi verso il portone divelto. « E forse non solo lui. »
Uno degli uomini lo richiamò, urlando ad alta voce. « Capitano! Che ne facciamo di questo? » Andreas Adrieszoon si fermò, senza neppure voltarsi. « Buttatelo fuori. Possibilmente vivo. »