Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

La fossa del droghiere., Parte Prima.

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Lul~
view post Posted on 9/2/2012, 17:46




{One Post}

la FOSSA DEL DROGHIERE




da qualche parte al largo di Zar ~

La mascella scricchiolò sotto l'ennesimo destro portato con successo al volto del Nero. Il ragazzo che aveva di fronte sapeva il fatto suo. Si muoveva bene, sembrava addirittura inafferrabile. Ben pochi dei colpi del Cousland erano andati a segno fino a quel momento. L'aver spostato il volto all'indietro aveva sì attutito il destro dell'avversario, ma lasciava ora il petto di Lionet parzialmente scoperto ad un secondo affondo, che arrivò preciso e puntuale. Era veloce - quel tale - e più d'una volta aveva messo in difficoltà il Cavaliere del Re, che non poteva in quell'occasione contare sull'aiuto della fida Leonia. Gli schiavisti erano stati chiari. Nessun'arma nel primo combattimento, soltanto un paio di guanti d'arme e un panno a coprire il pube: le ricche signore - mogli dei facoltosi avvoltoi che scommettevano su quelle gare - potevano scandalizzarsi, o magari desiderare con lussuria il corpo d'uno di quei guerrieri, decisamente migliore di quello di uno qualsiasi di quei facoltosi ciccioni. Più d'una volta quello aveva tentato inutili scappatoie, nascondendosi alla vista del Nero e dei presenti, per poi riapparirgli alle spalle e colpirlo a tradimento. Evidentemente la lealtà non faceva parte della sua natura. Evidentemente aveva capito che sfidare apertamente il Cousland avrebbe significato la morte.
Lionet - di contro - compensava la mancanza di agilità con la forza fisica e le poche volte che aveva centrato il bersaglio, i suoi pugni si erano rivelati essere decisamente efficaci. Il problema era che - a bersaglio - c'era arrivato ben poche volte. Quello continuava a colpire, ed ogni volta che spariva, Lionet non faceva che restare immobile, fermo, tendendo ogni muscolo per diventare pietra, proprio come faceva in guerra. Quello colpiva, ma non otteneva effetto alcuno. Dopo aver capito quanto quella tattica potesse essere fallimentare, la abbandonò, puntando semplicemente sulla maggiore agilità. Schivava con estrema naturalezza la maggioranza dei colpi del Cousland, per poi tornare ad affondare il pugno ora sul volto, ora nel ventre. Montenti, ganci, diritti. Era un inferno e - forse - per la prima volta Lionet si rese conto di non essere nulla senza una spada. Senza la sua spada.
Il sudore gli annebbiava la vista, faceva sì che quello risultasse pressocché sfocato. Non riusciva a metterlo a fuoco, non riusciva a colpirlo. Era come se ci fossero due avversari, anziché uno. E il problema, quando in una stanza ci sono due uomini, è che tu ne puoi guardare soltanto uno alla volta.
Le ginocchia caddero a terra pesanti, sporcandosi anch'esse della rena che - fastidiosa - s'appiccicava al sangue e al sudore che le permeavano. Quel tale che aveva davanti, vestito come lui solo d'un panno e d'un paio di piastre metalliche a coprire nocche e dorsi delle mani, allargò le braccia con fare arrogante, continuando ad impugnare la catena con la mancina, e facendo cadere a terra lo scudo che - fino a quel momento - aveva tenuto con la mano destra. Probabilmente avrà pensato che il combattimento finisse lì. Probabilmente avrà pensato che il Cousland, dopo aver subito tutti quei colpi, fosse finito. Lionet, di contro, rise a fatica. Finalmente quel tale era nella posizione che lui aveva progettato sin dall'inizio di quell'incontro.

« We're on a ship, Lionet.
What the fuck will you do on a ship?
»


La situazione non si metteva bene, non per il Cousland. Il sangue cadeva copioso sulla sabbia che era sparsa per l'occasione nella sitva della nave. Era ferito, e il sudore bruciava a contatto con i tagli e la carne viva. I sali - prima espulsi - si facevano sentire. Ma non c'era tempo di pensare. Non c'era tempo di ragionare. Il fendente di quel bastardo col corpo d'un eroe greco stava incalzando Lionet, che indietreggiò repentino, prima di tornare a proiettarsi in avanti con un destro ben portato all'altezza della bocca dello stomaco dell'avversario. Il pugno, robusto e ben portato, impattò sugli addominali tesi dell'avversario. Ebbe l'effetto voluto, tuttavia. Vide il bastardo aprire la bocca per respirare meglio. Era il momento che stava aspettando.

~~~


un giorno prima ~

La ruota del carro - sbattendo su uno dei sassi presenti sulla carrareccia - fece tremare l'intero carro, trainato da due cavalli e guidato da quel cocchiere finemente vestito. Strano, il proprietario doveva pagare bene.

« Ah! Ah! »


Il frustino colpì il cavallo di destra, quello che sembrava essere - fra i due - il trascinatore. Vedendo il proprio compagno accelerare, anche l'altro fece lo stesso: il carro si stava dirigendo verso il Porto. Quando - a causa dello strattone dovuto all'improvviso sobbalzo - il Cousland aprì gli occhi, si ritrovò insieme ad un'altra decina di uomini, con polsi e caviglie legati, e costretto in una gabbia che - presumibilmente - veniva trasportata su di un carro. Esatto, quel carro.
Chiese qualcosa al ragazzo che aveva accanto, biondo e col fisico ben scolpito, cercando intanto di ricostruire la sera precedente, provando forse a capire in quale dannato modo fosse caduto preda di quell'individuo. Passarono solo pochi minuti prima che dei flash gli passarono davanti. Flash della sera precedente. Rivide dunque quella bella donna offrirgli da bere, i suoi biondi capelli ricadere sulla schiena nuda. Poi più nulla, se non il buio. Fregato da una puttana. Niente di più scontato.

Quando il viaggio finì, il Cocchiere aprì la gabbia, chiusa a doppia mandata, e liberò le caviglie di tutti i prigionieri. Fece sì che si mettessero in fila, e li osservò bene ad uno ad uno, indicandone un paio - troppo sovrappesso o sottonutriti - che furono subito allontanati. Nessuno sa che fine fecero, probabilmente i loro corpi giacciono ancora lì, nelle acque di Zar, a far da nutrimento ai pesci più coraggiosi.

« So bene chi siete, guerrieri. Siete voi a non saperlo.
Da oggi siete schiavi, e combatterete per il mio padrone
»


« Tu! » disse puntando il dito contro il Nero « -quale è il tuo nome!? ». Il Cousland sorrise. Che patetica figura aveva davanti. Misera, davvero misera. « Ma come, non hai appena detto di sapere chi sono? » Il tono era quello di chi - spavaldo anche di fronte al pericolo - si mette a canzonar il Fato, pur sapendo che, in quel modo, non avrebbe fatto altro che peggiorar la situazione. Ma lui aveva combattuto a Rockwhite, aveva servito la Nera e l'aveva vista trionfare. Sapeva bene il significato della parola INFERNO.
Qualcosa di molto duro lo colpì alla testa, abbastanza violentemente da farlo cadere a terra, non abbastanza da farlo svenire, cosìcché potesse ben comprendere le parole che di lì a poco sarebbero state dette.

« Evidentemente, non tutti hanno colto il significato della parola schiavi...
Significa che, se mi farete guadagnare bene, riconquisterete la Libertà
»

« A voi la scelta »


La voce era quella di chi sapeva il fatto suo, probabilmente un ricco signore commerciante di schiavi, che aveva come passatempo quello di vederli combattere, e piazzare scommesse su di loro.
La passerella venne allungata dalla nave all'ormeggio, così che - in fila - i prigionieri potessero salirvi, preceduti e seguiti da un paio di gorilla, probabilmente alle dirette dipendenze dell'Uomo vestito bene, quello che aveva parlato, quello che sembrava essere il padrone e l'artefice di quella sceneggiata. Biascicò ancora qualcosa, quasi sicuramente diretta al capitano della nave. Qualcosa del tipo « Ultimate i preparativi e salpiamo ». La nave - nonostante fosse costruita in legno - dava l'apparenza d'essere incredibilmente solida e funzionale. L'ampio scafo non si giustificava se non con la tratta degli schiavi: era decisamente troppo grande per contenere semplici merci. I prigionieri vennero fatti portare sul ponte, dove ricchi uomini facoltosi e le loro puttane mogli si divertivano bevendo fiumi di alcol. Si misero in fila, secondo un ordine prestabilito, e uno ad uno scelsero il loro campione. Il Cousland fu il primo, scelto proprio da colui che l'aveva poc'anzi colpito, e che comandava quella giostra. « Hai un bel temperamento, ragazzo ».

La cella era piccola, e adiacente a quella di altri gladiatori. Erano stati fatti spogliare, rivestire solo di un panno e privati d'ogni proprio avere. Non temeva per Leonia, il Cousland: non sembrava che una semplice spada dal filo un poco rovinato. Nessuno avrebbe pensato a rubarla. Nessuno sapeva cosa potesse fare davvero.
Quando fu fatto chiamare, s'alzò lento, cosciente che - probabilmente - a sopravvivere alla finee sarebbe stato proprio lui. Condotto nell'arena, scoprì che ad affrontarlo sarebbe stato proprio il fisicato biondino che gli era accanto sul carro. Lionet non cercò nemmeno di guardarlo, era concentrato ad osservare che cosa aveva intorno. Notò che quell'improvvisata arena, condita di funi, ganci e speroni, si trovava proprio al centro dello scafo della nave. A due tre metri sopra le teste dei ragazzi, poi, stava una passarella sopra la quale sostavano i signorotti. Un buon punto di vista per osservare la scena, senza dubbio.
Sporchi vili e codardi bastardi. Non che al Nero dispiacesse uccidere gratis qualche perdente, ma quelli accendevano in lui una rabbia senza pari. Se ne stavano sulla passerella a guardare il Campione su cui avevano piazzato le proprie speranze far loro guadagnare o perdere denari. Ciccioni, puttanieri, viziati. Se solo uno di loro fosse caduto nella fossa - così chiamavano la stiva della nave improvvisata ad arena - non sarebbe resistito un secondo. E questo il Cousland doveva farglielo capire.

« Il primo incotro di oggi vedrà Lionet contro Oettir »


~~~


I due erano allo stremo. Sudati, feriti, stanchi. Il duello s'era protratto più del previsto e quello vestito bene scoprì che forse non aveva puntato sul cavallo migliore. Poi, così come questi pensieri erano sorti, subito sparirono. Il Cousland sorrise. L'avversario gli aveva avvolto il braccio sinistro col catena, ben ancorata anche al polso di lui. Gli sentì dire « Ti ho preso! ». Poveraccio. « Guarda bene, biondino. Ti ho preso io! ». Fino ad allora quello aveva quasi sempre evitato i colpi del Nero. In quel momento, tuttavia, erano legati, e la maggior forza fisica del Cousland avrebbe prevalso. Fine.

Non proprio, non così in fretta. Come detto, il Cousland doveva far salire dei brividi lungo le schiene di quei papponi. Fu così che, dopo aver colpito l'occgio sinistro del ragazzo che lo fronteggiava con l'indice e il medio della mano destra, issò il corpo del giovane, appendendolo per la gola al gancio che pendeva proprio dietro di lui. Uno spettacolo macabro e scabroso. Riuscì solo ad aggiungere una frase, prima di essere afferrato e risbattuto nella propria cella.

« Beh? Non applaudite?? »


Quello vestito bene gli si avvicinò, e dopo avergli dato una pacca sulla spalla, gettò davanti a lui una lama bastarda lunga un braccio o due e grossolanamente intarsiata. A vederla così, di getto, sembra quasi scavata da un blocco di ferro quel tanto che basta perché possa percuotere e graffiare il proprio avversario. Tutt'altro che fine e lavorata. Un'arma decisamente rozza, ma decisamente resistente.

« Per il prossimo incontro, usa questa. Ti servirà.

Ah. Puoi chiamarmi il Droghiere
»



CITAZIONE
Note a Margine

L I O N E T C O U S L A N D

rec ~ 15o · aev ~ 125 · perf ~ 3oo · perm ~ 25o · caem ~ 2oo
b ~ 6% · m ~ 11% · a ~ 22% · c ~ 44%

passive rilevanti. x insensibilità al dolore, razziale;
x resistenza fino a due mortali, personale (1/4).

attive. x reiterato uso della pergamena CONCENTRAZIONE.

energie residue. 100% - (6x11%) = 34%

~~~


Step one: ho utilizzato un membro della Guardia Insonne come fosse uno dei tanti schiavi su quella nave. Non deve avere per forza la sua storia, ma il tizio ha una spada e uno scudo, proprio come un novizietto della Guardia dovrebbe avere. Non potendo modificare le parti descritte, ho deciso di mantenere la descrizione del tale, cambiando tutto il contesto intorno a lui.

Milizia volontaria: Come detto poco prima, questo è il grado effettivo più basso degli appartenenti alla Guardia Insonne. Di tutti quei miserabili che sognano, giorno dopo giorno, di raggiungere la rocca dell'Altaloggia, sono effettivamente in pochi quelli che si mettono in cammino verso i rigidi paesi del nord con l'idea di arruolarsi. Di questi, il numero di quelli che raggiungono il forte senza morire assiderati o sbranati dai lupi e dai cani bradi è veramente esiguo - sono in pochi a possedere la forza tale per permetterselo; tuttavia, tanto basta per entrare a far parte dell'ordine: alle persone tanto valorose (o tanto fanatiche) da essere riuscite a raggiungere la Guardia Insonne viene consegnato un minimo equipaggiamento di base - che generalmente consiste in una spada, uno scudo e un'arma dalla distanza - e gli vengono insegnati i rudimenti del combattimento, perché sappia come impugnare la propria arma e reggersi in piedi durante i combattimenti, senza cadere al primo colpo subito.

Step two: Mi sono divertito parecchio a scrivere questa scena, e devo avvisarvi che è solo la prima di un ciclo di 3-4 giocate ambientate su questa nave, quindi stay tuned.

Come avrete sicuramente notato, non avevo a disposizione Leonia, e di conseguenza le mie uniche due tecniche offensive inserite in scheda, derivanti dall'utilizzo del dominio Incantaspade. La mia pericolosità, dunque, cala sensibilmente nell'occasione. Per bilanciare il fatto, ho pensato che anche lui potesse e dovesse essere sprovvisto di armamenti, pur conservando tecniche personali non da essi dipendenti.

Ho immaginato il tizio come un Void Runner ad Energia Bianca, con pergamene Sfocatura e Copia Illusoria, entrambe interpretate come un affuscamento della vista di Lionet, dovuto alla stanchezza e al sudore negli occhi.

Lo schema del narrato è un intreccio, dunque non lineare. Inizia dal combattimento, per poi narrare l'antefatto, tornando infine sulla conclusione del duello. Le diverse sezioni sono separate da ~~~.

Oh, e l'arma ottenuta alla fine non è altro che la Metgesel comprata in Armeria qualche giorno fa.

Step three: So che non sta nè in cielo nè in terra che il giudicato scelga il proprio giudice, ma Stray mi ha fatto sapere che sarebbe felice di correggere lui questa giocata. So, vedete un po' voi, non voglio creare impicci o situazioni spiacevoli.
 
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Stray
view post Posted on 14/2/2012, 17:57




CITAZIONE
~ Interpretazione e Ragionamento « Voto : 6.75 »
C’è. La figura di Lionet emerge, anche se non troppo – questo dato anche dal fatto che, sostanzialmente, al buon Cousland non gliene frega granchè di trovarsi in simili situazioni, anzi: gli piacciono pure. Il voto va ad alzarsi, a discapito delle movenze e descrizioni, perché, sostanzialmente, nel combattimento non finisci mai di commentare – anche se non apprezzo, come approfondirò in seguito, questo tipo di scrittura. In ogni caso, Lionet ha una concreta linea di pensiero, sa cosa vuole e non rinuncia alla sua natura di ribelle… magari, trova un modo per farla emergere di più, senza stonare troppo. Mi aspetto che questa saga, se vorrai portarla avanti, venga bene: ho un bel po’ di idee su cosa potrà succedere nella nave. Sta solo a te scrivere meglio, di più e migliorare.


~ Movenze e Descrizioni « Voto : 6.50 »
Confuse. Non sei male a scrivere, perché devi cadermi nel controsenso come uno qualunque? A inizio combat, dici “Nessun'arma nel primo combattimento, soltanto un paio di guanti d'arme e un panno a coprire il pube” eppure il tuo avversario, verso la fine, fa comparire out fuckin nowhere uno scudo (scudo che impugna con la mano destra, con la quale nella prima riga ti tira un cazzotto di nocche?!) e una catena (?!) come se ce li avesse sempre avuti addosso. La lotta, comunque, è abbastanza viva e si capisce… ma visto che è un combattimento così semplice, fatto di puri colpi fisici, potevi anche dilungarti un po’ di più nel raccontarlo, inventarti delle tattiche alternative prima di dare il colpo di grazia al biondino. Questa è solo una mia preferenza, ma ti sconsiglio di spezzare i periodi d’azione e descrizione con i pensieri – o, per meglio dire, gli insulti – di Lionet: ci sono dei punti in cui improvvisamente il narratore si estranea dal testo e ironizza su ciò che racconta. Sarà pure il tuo stile, ma sa tanto da “offesa gratuita” che spesso fanno i novizi quando vogliono offendere più il giocatore che il personaggio – anche se questo non è il caso. Ci sono alcune spezzoni, quindi, che straniano un po’ il lettore da un testo che è coinvolgente: Lionet mena, pesta duro, e ti immagini bene cosa succede quando ci si trova in queste situazioni: proprio per questo motivo, mi sarei voluto emozionare un po’ di più, leggendo un tipo di combat (pura lotta fisica) che non si vedeva da parecchio. Inoltre ci sono alcune ripetizioni, e semplici errori ortografici di distrazione (“gli aveva avvolto il braccio sinistro col catena” – occgio al posto di occhio - sitva al posto di stiva) che possono essere evitati semplicemente con il correttore automatico di word – a meno che tu non abbia impostato il linguaggio in Ugrofinnico. Ok che non c’è limite ai combat, ma la prossima volta, bro, controlla meglio.


~ Abilità e Lealtà « Voto : 5.00 »
Assurda. Ti sei già resto conto di ciò che hai fatto, e non mi dilungherò molto: non è il fatto di non avere tecniche che ti penalizza, è il fatto di averne e non volerle usare per motivi di bg. Va bene personalizzare, contestualizzare il combat, ma quando questo danneggia eccessivamente il personaggio è troppo: avere una sola tecnica è un malus eccessivo. Neanche un’energia bianca appena arrivata sarebbe stata debole come Lionet in questo duello, visto che rinunci persino al dominio – le cui abilità passive, addirittura, sono legate alla spada che tu scegli di non usare. Ah, importante: non ho trovato lo status fisico di Lionet nelle note a fine post – ti salva il fatto che il tuo personaggio, comunque, abbia un’elevata forza fisica, e due passive di resistenza al dolore e al doppio mortale. C’è una cosa che non capisco, però: per quale motivo il biondo, che andava benissimo con la sua tattica (con le sue tecniche avrebbe dovuto avere un costante vantaggio, visto poi il dominio Void Runner) abbia voluto per forza agganciarti con la catena, quando poteva con questa colpirti dalla distanza: si è praticamente fregato con le sue mani. Se fossi stato un po’ più realista, lo scontro sarebbe stato più leale, lungo e divertente, e Lionet si sarebbe davvero trovato in difficoltà. Buono, però, il fatto di usare l’ambiente per avvantaggiarti – anche se i gestori sono scemi, dicono niente armi e vi mettono in una zona piena di ganci e uncini?


~ Commento Finale « Media - non aritmetica : 6.00 »
Lul, credevo di leggere roba migliore, sei peggiorato. Il voto è sufficiente solo per la media, ma i soldi sono quelli che sono per la castronata. La prossima volta cerca di limitare il masochismo, o comprati delle pergamene offensive per sopperire alla mancanza della spada – senza quella, sei a malapena una pericolosità G. Nel prossimo duello, riscattati: sai cos’hai sbagliato, cosa ti penalizza nella valutazione e sai come rimediare – hai i mezzi per farlo, ma se non li usi In conclusione, guadagni 90 gold, io 125. I conti sono stati aggiornati. Per domande, lamentele, gheggherie o minacce di morte, mandami un mp.

 
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