Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Faustus' Dream ~ La mano del destino

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balancer
view post Posted on 19/2/2012, 14:42




La scena era confusa, lui pure.
Stava steso al suolo, lottando con i conati di vomito e gli spasmi lancinanti che si susseguivano in sempre più rapide serie. L'ombra della morte continuava a stargli di fianco accarezzandolo come una tenera madre. La voglia di spaccare il culo a tutti quegli stronzi era probabilmente l'unica cosa che lo manteneva sveglio, vivo. Adesso quel corpo non era pronto a rispondere a gli imperativi della sua volontà, ma, forse, se solo avesse avuto un altro pò di tempo, avrebbe riacquistato un po' di forze. Non ne chiedeva tante... giusto quel po' necessarie a muovere il braccio, a spingere ancora una volta il grilletto. Doveva riuscire a prendersene almeno uno.
D'un tratto percepì lontanamente una pressione sul suo corpo...
Mani sconosciute e deformi lo esaminavano, lo spogliavano. Il rumore secco della camicia che si strappava. Quelle luride unghia che gli graffiavano la pelle delle coscie mentre gli venivano sfilati prepotentemente i pantaloni di dosso. Sentiva il suo corpo venir spupazzato, tirato su, buttato giù, a destra e a sinistra. Lui non si opponeva, si lasciava cullare. Infine il suo petto denudato toccò nuovamente il suolo, come le sue ginocchia, il freddo gli penetrò sin dentro le ossa facendogli rizzare tutti i peli del suo corpo, come un gatto minaccioso. Le mani gli cinsero il petto e lo sconosciuto amante iniziò la sua carica montandolo da dietro. La veemenza dei colpi gli faceva strusciare il volto contro quel pavimento liscio e rimbombavano in lui, la cosa non gli dispiaceva. Conosceva già quel piacere. La libidine iniziava ad animarlo meglio della coscienza. Le sue dita iniziarono a muoversi, scivolarono verso il ventre. Gli affondi si fecero più rapidi e meno profondi, Jack riusciva nuovamente a percepire chiaramente qualcosa: il respiro caldo dell'amante, il battito accelerato del suo cuore, il suo piacere dilatarsi e come la sua foga gli accecava i sensi fondendoli. La mancina del demone indugiava su un capezzolo inturgidito, la destra lavorava nell'oscurità.
Il godimento rapiva il demone e il mostro nel suo turbinio, la Bramosia riviveva storie passate, era con altri mille uomini e in mille altre donne. Lo spazio e il tempo avevano perso consistenza, pure l'istinto omicida per un attimo venne dimenticato. Ne voleva solo di più. Voleva sentirsi distruggere, voleva che la sua carne si aprisse, che il calore dei fluidi vitali dell'altro lo inondassero, e lo voleva per sempre in sè.

Più forte...puttana!

Si morse un labro mentre il suo volto assumeva i grotteschi tratti di chi è perso nell'amplesso.
D'un tratto sentì le mani stringergli le carni prive di controllo, senti l'altro scosso dai fremiti premonitori dell'arrivo del messia, il ritmo si fece più lento e profondo. Erano gli ultimi rintocchi.
Il demone mutò espressione, non era pienamente appagato e quella troia non poteva lasciarlo così presto. La mano destra aveva afferrato uno dei kunai nascosti nella logora giacca e si muoveva nascosta allo sguardo dell'incompetente. Ecco l'ultimo affondo prima dell'esplosione, non ci sarebbe mai arrivato, Jack con un rapido movimento della mano gli avrebbe mozzato il suo cannoncino di carne, proprio nel momento di massima debolezza. Jack avrebbe inghiottito in sè l'inutile virilità del mostro, tanto ad un amante scadente non serviva a molto, se non a raccogliere pessime figure. in fondo era quasi un atto di pietà.

Tenete il resto...

L'ira aveva risvegliato la voglia di sangue.
Tutti lo credevano ormai "morto", indifeso, inoffensivo. Questo lo rendeva più pericoloso che mai. Nessuno badava a lui, nessuno si sarebbe aspettato una minaccia di morte da lui in quelle condizioni, era già tanto che riuscisse a respirare. Avevano ragione, ma forse ignoravano che l'ultimo morso di un serpente, prima della dipartita, è il più velenoso.
Lo stupido mostro, inebetito ulteriormente dai primordiali appetiti, non si era nemmeno curato di allontanare la pistola della sua "vittima". Jack mentre veniva "stuprato" aveva pensato bene di recuperarla, senza farsi accorgere da nessuno. Per agire aveva il tempo di urlo e la forza di uno scatto. I bersagli erano già scelti. « Tienti la fighetta marcia. Io prendo gli sbandati. » Queste parole risuonavano ancora nella mente di Crow, erano quelle che avevano fatto scattare una molla in lui. I due stronzi erano arrivati imponendo le loro regole del cazzo. Jack avrebbe trasgredito.
Il nuovo obbiettivo era Montag, lui che era immerso nello scontro con Hilsa aveva un duplice motivo per ignorare Jack e trovarsi quindi indifeso dal suo attacco.
Il demone si issò con tutta la forza che aveva e con la mancina miro alla testa del capitano prima di fare fuoco. Bang.
Poi con una contorsione si sarebbe voltato e lasciato cadere supino al suolo, così da poter sparare un ultimo colpo al mostro stupratore. L'avrebbe colto mentre era ancora sconvolto dal dolore e dalla spiacevole sorpresa, il colpo gli avrebbe trapassato la trachea.
Questo era il suo ultimo atto, dopo probabilmente non avrebbe avuto realmente più modo di reagire ad alcunché sentiva tutto il corpo formicolargli e gli occhi gli si stavano chiudendo da soli, necessitava di immediate cure mediche o presto sarebbe stato fottuto...




Status Psicologico: Devastato
Status Fisico: Dolore muscolare da contraccolpo( BASSO+ BASSO+ BASSO ) Ferita da taglio leggera alla gamba sinistra, taglio profondo e sanguinolento alla tempia destra, orecchio destro temporaneamente sordo; Taglio profondo e sanguinante sulla schiena, danni in tutto il corpo con emorragie interne ed esterne ( Critico ) Retto anale leggermente irritato.

Energia: 11%

Armi:

Parabellum: 8\10
Kunai: 19\20

[ReC 250] - [AeV 100] - [PeRf 50] - [PeRm 200] - [CaeM 125]



Tecniche attive usate:

HeadShot!
Fiaccare il nemico significa marcarlo nei suoi punti vitali. Significa fargli saltare un ginocchio, rallentarne la furia con un proiettile sparato dove fa più male, significa fiaccarne il fiato diluendone la potenza nel suo proprio sangue, lasciandolo morire in un angolo, ammorbato dai propri propositi e maledetto dai suoi stessi rimpianti. Per questo, quando è necessario, Parabellum sa dove colpire: sa dove può far male. E sa che la sorpresa di un'esplosione, di un fuoco che incendia le fondamenta del nemico, può far la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Per questo, spendendo un consumo pari a Medio, l'arma sparerà un proiettile che per potenza e precisione causerà al nemico un danno Basso. Il proiettile, però, rimarrà incastrato nel corpo dell'avversario e, al turno successivo, esploderà generando una potente fiammata in grado di causare un danno Medio. La grande potenza dell'arma, però, spingerà all'indietro con violenza il braccio del portatore, causando anche a lui un danno Basso. [Tecnica magica incantata con l'elemento Fuoco a costo Medio. Causa un danno Basso al nemico nel turno di lancio, consistente in un normale attacco fisico potenziato dalla magia. Nel secondo turno causa un ulteriore danno Medio, questo basato sull'elemento fuoco. L'energia e lo slot vengono consumati solo al momento dell'attacco, quindi nel primo turno. Malus: al momento dell'attacco, causa un danno Basso al braccio con cui il portatore impugna l'arma. ]



Passive:

Rage of War
Parabellum vuole combattere. Vuole causare dolore: vuole saziarsi di male. Eppure, non è sempre possibile. La guerra è tattica e strategia, ma sopratutto fuga e riorganizzazione. Non sempre il suo utilizzo è possibile in combattimento: non sempre il portatore potrà servirsi del suo servizio. Eppure questo, Parabellum, non lo accetta: non lo accetterà mai. Ogni volta che il portatore si rifiuterà di utilizzarne i poteri in combattimento, infatti, l'arma si rivolterà contro il suo padrone, trasmettendogli la propria frenesia e causandogli un danno alla mente. [Malus. Per ogni turno di combattimento che il portatore non userà le tecniche di Parabellum, questa gli causerà un danno psionico Basso alla mente, sotto forma di furia, come se questo divenisse lentamente preda di una frenesia cieca che diviene, alla fine, vera pazzia. Il danno non sarà evitabile in alcun modo.]

Scent of War
Parabellum è una macchina di guerra, caparbia nella propria gretta volontà di crescere nella battaglia, di sguazzare nel sapore del male che deriva da essa e di destreggiarsi tra le macellazioni della speranza come se fosse perfettamente a suo agio. Per questo nulla può davvero sorprenderla semmai venga affrontata su questo campo. Perché ella è in grado di avvertire il male, di scrutare nel buio e sentire l'odore della polvere da sparo, del proiettile in canna e della miccia che si prepara ad esplodere. Inoltre, l'arma trasferirà questa capacità al suo portatore, mettendolo in condizione di sapere sempre se vicino a lui c'è un'arma da fuoco, una granata o un fucile di qualsiasi tipo, ancorché nascosto, ancorché appostato in un cespuglio, pronto a tendergli un'imboscata. Incosciente di come il suo spirito sia ben più lungimirante nella guerra: nel suo ambiente naturale. [Tecnica passiva di auspex, permette al portatore di avvertire attorno a lui la presenza di armi da fuoco propriamente dette, ovvero fucili o pistole il cui utilizzo implichi l'uso di polvere da sparo, anche se nascoste o non visibili; l'abilità si estende anche alle granate e alle bombe, purché queste siano identificabili come "armi da guerra" o, per meglio dire, il loro funzionamento implichi l'utilizzo di meccanismi di innesco complessi, di materiali esplosivi anche alternativi alla semplice polvere da sparo. E' inefficace riguardo armi bianche, da mischia o da lancio che non siano assimilabili nella categoria predetta.]

Presenza demoniaca
Per quanto possano essersi pentiti del loro passato, o essere in redenzione, gli Avatar di stampo demoniaco sono comunque e in ogni caso delle creature infernali verso le quali le altre razze non si fideranno mai, o comunque non completamente. Le loro origini non possono certo essere ignorate... ed è per questo, infatti, che i demoni incutono un lieve timore in chiunque gli stia accanto, purché questo non sia un demone stesso, e che sia di energia pari o inferiore all'agente.
Non importa il carattere e l'allineamento del demone, quest'abilità funzionerà sempre e comunque, indipendentemente dai sopracitati fattori.

Onniscienza
Lo studio della magia, così come per qualsiasi altra disciplina, comporta una prima fase alla quale viene attribuita molta importanza, poiché consta nel punto di partenza del ciclo di acquisizione sapienziale denominata: osservazione. In grado di discernere la magia nella moltitudine delle sue manifestazioni, i portatori dell’innata saranno in grado di percepirla nell’area circostante, un sesto senso o un intuito al quale ci si potrà affidare con assoluta certezza. Si potranno individuare le trappole di origine magica sul campo di battaglia, riconoscere le illusioni ambientali come tali, avvertire la presenza di attacchi magici diretti alle proprie spalle e tanto altro ancora; ma si ricordi che non essendo un'abilità di Auspex, non potranno essere percepite le auree di altri individui nelle circostanze.



Note:

Jack si lascia stuprare e gli piace pure. Aspetta il momento opportuno per tentare di castrare il mostro, poi tenta di colpire con una pallotola di potenza media alla testa Montag e infine si lascia cadere al suolo e spara alla gola il mostro.
 
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view post Posted on 21/2/2012, 00:57
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Lui era lì. L'uomo con il bastone.
Un uomo che aveva già visto, che inspiegabilmente non aveva subito riconosciuto, pur provando la netta sensazione di averlo già incontrato in altre circostanze. Un uomo che aveva su di sé il marchio dell'infamia, proprio come Lorencillo, divorato dal tarlo dell'odio e della ricerca della distruzione. Una discesa verso l'Inferno ben diversa da quella che il Flagello aveva immaginato. Socchiuse gli occhi, riportando alla memoria dove e quando quell'essere spaventoso gli era già passato davanti.
Lo rivide sul ponte di comando della Purgatory. Anche lì distaccato, che osservava i subordinati eseguire i compiti e le manovre previste senza preoccuparsi di celare il disprezzo.
Laurens aveva davanti un uomo che rappresentava la più folle evoluzione della cattiveria pragmatica, la vittoria definitiva del piano di distruzione sul semplice vortice caotico. Quell'uomo era insieme Michel du Grammont e Niklas Van Hoorn.
Lo chiamavano il Beccaio.
C'era da stare dannatamente attenti.

-

E poi, improvvisamente, non era più nelle segrete di Rottenhaz.
Erano sulla torre più alta di quella immensa fortezza errante, e sotto di loro si stagliava il devastato orizzonte di un regno che non esisteva più da secoli, che Laurens non aveva mai visitato ma che conosceva fin troppo bene.
Dietro ogni distesa rossa e infuocata, dietro ogni urlo di sofferenza, dietro ogni scheggia di quel caos che vorticando grondava sangue, lui percepiva una nota differente, scostante, capace di mutare il tono proprio sul nascere. Erano note che non esistevano, non più, quelle che trattenevano il segreto della Canzone del Ghiaccio e del Fuoco. Note che si perdevano in quel vibrante mondo perduto e ciononostante racchiuso nella Giara delle Ere, note che non esistevano prima che Lorencillo le suonasse, tirandole fuori quasi a forza dal suo strumento, violentando quell'universo e costringendo sé stesso a viverlo -ad amarlo!- perché chi non conosce un mondo non può cantarne la storia.
Le parole del Beccaio lo colpirono con la forza di scudisciate sulle sue carni piagate.
In quel momento si ricordò delle ferite che lo martoriavano, quelle ferite che sembrava non percepire più. Si guardò le mani, trovandole deformi, artigliate, sporche di sangue. Eppure ferme, consapevoli. Sicure.
Il tappeto di morte che si stendeva sotto di loro riusciva in qualche maniera ad eccitarlo. La spada caudale saettò nel vuoto, fendendo l'aria.
Con il corpo completamente nudo, la Bestia di Pirate's Bay si affiancò a Viktor, osservando compiaciuta lo scempio che ben conosceva, sognando di poterlo ricreare come sua somma opera, sfruttare il proprio potere per riuscire a costruire una siffatta distruzione, capace di sprigionare nuove note nella Giara delle Ere -più devastanti, più immaginifiche.
L'abbraccio di Viktor non ebbe nessun effetto visibile sul Demone, ma l'uomo, raggomitolato dentro quel coacervo di malvagità e represso desiderio di sangue, riuscì a percepire il gelido brivido al di sotto della spessa pelle del demonio, che coperta di striature dalle opalescenze vermiglie sembrava riflettere il caos che regnava sotto di loro.

Le parole del Beccaio avevano un retrogusto indefinibile,
quasi suonassero azzardate ma al tempo stesso facilmente conciliabili con ciò che Apocryphe aveva sempre desiderato. L'unione di intenti fra Laurens e il suo demone era giunta al mesto capolinea, questo il Corsaro l'aveva facilmente intuito: presto sarebbe cominciata una nuova lotta interna, ben più difficile da combattere delle precedenti.

Uccidere Hyena.
Il tradimento in sé non era certo un problema: benché avesse sempre cercato, negli anni, di mantenere un briciolo dell'onore che aveva ereditato dal padre, Lorencillo si rendeva perfettamente conto di come l'onore da solo fosse solo una pericolosa arma sempre puntata verso il suo cuore.
Bastava poco perché sferrasse il suo colpo mortale: un moto d'orgoglio, una parola di troppo nel momento sbagliato, un rifiuto opposto a qualcuno a cui non puoi o non vuoi dire di no.
Il tradimento era qualcosa di ormai totalmente connaturato nel suo animo. Il problema era un altro.
Ogni tradimento ha un prezzo. E Apocryphe sapeva per cosa Lorencillo si sarebbe convinto a tradire Hyena.
« Questo è il futuro, fratello » rispose, con voce atona, « e sarà nostro. »

« In cambio voglio il passato. Voglio l'Asgradel. »
E racchiudere la storia di quel Continente in Epoch.

 
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Stray
view post Posted on 21/2/2012, 10:42




Hilsa, la dolce Hilsa dai capelli ramati, la dolce Hilsa piena di pulci e cicatrici non si muoveva più. Gli avevano detto, gli era stato sussurrato da bocche imputridite dall’alcool che gli elfi, una volta morti, si tramutavano in alberi. Guardò il corpo della donna, premendo con lo stivale sul costato. Nessuna reazione, nessun respiro. Probabilmente, erano solo cazzate.
Torse il capo, per sputare altrove un grumo di sangue e saliva.
E il proiettile gli sfrecciò accanto.

Un maroso d’odio e rabbia spazzò via in un istante l’attimo di stupore. Qualcun altro che doveva essere morto lo stava prendendo in giro. Si girò, lentamente, assaporando la scena con calma glaciale. Due corpi a terra, in una pozza scura di liquidi e interiora. L’Imbecille a culo scoperto e un suo fante, il cranio esploso e una chiazza di sangue sull’inguine dilaniato. Si avvicinò, disarmato, con passo pesante. La canna della pistola non smetteva di puntare il suo incedere.

Si piegò sulle ginocchia, prendendo in mano l’arma da fuoco.
Le palpebre socchiuse e le labbra strette, Montag guardò il piccolo demone.

« Spara da qui.
Magari riesci a colpirmi.
»

E si mise in bocca la canna di Parabellum, impassibile.

~~~ † ~~~

Assecondò la rotazione, trovandosi di nuovo a faccia a faccia con il ragazzo che, compiendo uno sforzo inaudito e raccogliendo a piene mani il coraggio, aveva deciso di attaccarlo di persona. Evidentemente, gli stava chiedendo qualcosa al di sopra delle sue capacità: bastò un calcio per parare e mandare altrove quel fendente maldestro e leggero. A questo punto, non valeva più la pena continuare, era tutto troppo noioso e scadente. Gli ospiti erano giunti fino a lì scappando come conigli, per pura fortuna, sottraendosi agli artigli dei demoni lasciando indietro i loro compagni.
E come conigli sarebbero stati finiti.

Poi, per la seconda volta, qualcosa esplose, accecandolo. Strinse gli occhi, sentì il terreno spaccarsi in più punti, germogliare e intrecciarsi verso l’alto. Attorno a lui, in quella giostra di luce e fumo, gli eventi iniziarono a muoversi con frenetica velocità. Sentì l’aria vorticare, la sua pelle venire squarciata e calde gocce di sangue sporcare il suolo. Qualcosa cozzò contro gli schinieri, un taglio sottile gli si aprì sulla coscia. Una punta fredda gli incise il braccio, facendolo voltare di scatto nel menare un colpo a vuoto. Lo stormo di piccoli oggetti continuò a graffiargli la pelle. Quando il fumo si diradò e ogni cosa smise di muoversi, dopo pochi secondi, si ritrovò chiuso in gabbia.
Il mago, lasciandosi dietro una scia di sangue, era già lontano.
Portava con sé la ragazza.

Rohan, guardandolo, rise.
Sentì la pelle prendere fuoco, il sangue delle ferite ribollire ed agitarsi in strali rossastri. Strinse i denti, e le sbarre scricchiolarono, l’aria fattasi densa, quasi palpabile. Due ali cremisi, fatte di zanne e lame si intersecarono alle sue spalle, nascendo dalle clavicole e chiudendosi davanti a lui. Quando si spalancarono, la gabbia si esplose.

« Hey, stronzetto…! »

Chiamò, camminando sopra i pezzi in frantumi. Alzò le mani, come un direttore d’orchestra, e le spade a terra presero il volo, radunandosi attorno a lui in un muro di ferri protesi e acuminati. Di nuovo, sorrideva, gentile e tremendo al tempo stesso. Mosse le dita, leggero, e una raffica di dieci coltelli andò a conficcarsi al suolo, ognuno a pochi centimetri dai piedi del mago. Il cavaliere nero apparve dietro la coppia, avvolto dalle fiamme, menando un fendente verticale verso il pavimento.

« Ti sfugge una cosa, sai? »

Disse Rohan, continuando ad avanzare.
Le spade si spostarono veloci, attratte verso l’alto, per circondare i due in un nugolo di punte affilate. Coltelli, lance, zweilhander, daghe, alabarde – l’intero arsenale si era mosso in volo, formando una cupola d’acciaio stretta attorno all’eroe senza nome. Alzò un braccio, stringendo il pollice contro il medio. Attraverso il reticolo d’acciaio vibrante, incontrò i suoi occhi. Fieri, orgogliosi, sprezzanti.
Cattivi.

« Se vuoi fare l’eroe, devi essere forte. »

Disse, senza alcuna vena di cattiveria, malizia o cinismo.
Semplicemente, era la pura verità.

Se vuoi fare l’eroe, devi essere preparato alla morte. Se vuoi fare l’eroe, devi sapere che i veri cattivi non esistono. Se vuoi fare l’eroe, devi avere compassione. Se vuoi fare l’eroe, devi sapere che certa gente non vuole essere salvata. Se vuoi fare l’eroe, devi essere pronto al sacrificio. Se vuoi fare l’eroe, e questa è la cosa più importante, devi amare»}

Schioccò le dita, e l’aria del sanctorum divenne un unico sibilo lacerante.




«« ReC: 125 AeV: 225 PeRf: 350 PeRm: 225 Caem: 250 »»
Basso: 02% Medio 06% Alto: 15% Immenso 33%

Stato Fisico » Danni bassi al busto, al braccio sinistro e complessivi bassi in escoriazioni e tagli vari {3/16}
Stato Psicologico » {0/16}
Energia » 40% -6% = 34%

Abilità Passive & Derivate da Artefatti •
«Appetize for Opposition / Havoc Hormones» Difesa psionica passiva. / Possibilità di impugnare armi enormi con facilità, forza fisica eccezionale. «Overwhelming Will» Immunità al dolore. «Scattering Steel» Telecinesi sulle armi possedute.
«Oko Boga nie zna barier» Auspex passivo, visione delle auree. {Stendardo di Gruumsh} «Era il loro campione e giusto il suo discernimento / La sua spada parrà incontrastabile, splendente e soverchiante.» Qualunque azione verrà commessa, gli altri la considereranno sempre giusta e necessaria. / Paura e timore di morire per chi fronteggia i colpi della spada. {Lascito dell'Alba} «Fremito» Impossibile percepire la direzione del colpo, l’arma appare incredibilmente sfocata. {Kharon} «Percuoticieli / Frangianimi » Creazione istantanea di appoggi immateriali orizzontali o in pendenza. / Ogni colpo o tecnica inferto da Rohan infligge il doppio delle sofferenze che potrebbe sortire, pur rimanendo invariato il danno in sé. / Rohan avverte dolore equivalente al danno inferto per mezzo degli schinieri. {SfregiaDiavoli}


Abilità Utilizzate •
CITAZIONE
Ambizione »» da sempre, l'ambizione è considerata un'entità immateriale, una sorgente interna di potere. Ma come si presenterebbe se qualcuno riuscisse a metarializzarla, estrarla dalle proprie viscere? Un liquido scuro e brillante, una pellicola simile a lava capace di condensarsi all'istante o rimanere più fluida dell'acqua, assumendo qualsiasi forma desiderabile, a volte nera come l'odio o chiara come l'amore, capace di uscire dalla pelle come geyser o stillando piano al pari del veleno. Aguzza, impenetrabile, inscalfibile, saettante: l'ambizione si nutre di vita stessa, e da essa è usata per raggiungere i propri obiettivi, sottoposta alla pura e immediata volontà. «Attiva Offensiva : Variabile – Usata a consumo Medio»



Note •


@Balancer ~ credo non ci sia molto da dire. Montag ignora il tuo attacco, visto che tu hai ignorato il mio (l’avevo scritto anche nelle note del post precedente... inoltre, ti avevo detto di non agire in modo autoconclusivo col mostro, ma vabbè) e viene da te. Qualunque cosa tu voglia fare (premere il grilletto o no) non essere autoconclusivo. Right?

@Nameless ~ …cioè, potevi schivare nell’altra direzione, in modo da colpirmi alle spalle, e vuoi provare con un fendente nello stesso verso in cui Rohan si stava girando? :v: In ogni caso, il Generalleutnant viene intrappolato e subisce tutto, il pugnale alla gamba viene in parte deviato perché le gambe sono corazzate dagli SfregiaDiavoli – ho portato i danni da fisico a basso, tanto per. Comunque, fa a pezzi la tua gabbia con la sua abilità personale e ne fa una versione made by steel. In seguito, impartisce una lezione di grande valore morale che spero ti aiuti in futuro: se entri di tua spontanea volontà in una torre buia e misteriosa, non puoi lamentarti e chiamarti fuori se ti fai male. Ora, ok, cool, hero sarkàn, but… if you wanna be the hero, you gotta be strong. Spero che queste giocate traumatiche facciano evolvere il pg :zxc:
Anyway, ecco che capita: c’è una finta per farti indietreggiare ed esporti all’attacco dell’armatura, quando tutte le lame del sanctorum si alzano in volo, comprese le mie, per stringersi attorno a te. Questa gabbia di ferro, poi, si chiuderà, formando una tecnica ad area di potenza alta a consumo critico, trafiggendoti da ogni direzione, per poi scomparire nel nulla una volta terminato l’attacco. In questo caso, tecnica ad area di potenza alta significa che c’è un alto per te e uno per la dolce Vipsinia, già in condizioni critiche. Fai quel che credi, ma poi non dire che non ti voglio bene, che ti odio da sempre o altro: è un’ottima opportunità, sfruttala! 8D



 
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Lenny.
view post Posted on 21/2/2012, 14:33




Faustus' Dream ~ la mano del destino
X - L'ultima scelta


« AhAhAhAhAhAh! »
Viktor esplose in una raschiante risata, mentre voltava le spalle ad Apocryphe, al Dothraki, a RotteNhaz. A tutti. E a tutto.
Non gli importava cosa desiderasse quel demone, né del sorgere di quell'inatteso conflitto d'interessi. L'Asgradel sarebbe stato conquistato solo da uno di loro due. E se era scritto che alla fine di tutto questo ci sarebbe stato uno scontro terminale tra lui e Apocryphe, Viktor avrebbe gettato via la sua maschera di benevolenza, e l'avrebbe reso martire del suo sogno.
Di certo il fato riservava molte altre sorprese prima della conclusione di quel dramma.
« Alla fine di tutto questo, fratello.. »
Il Beccaio tentò un sorriso.
« ..entrambi avremo ciò che meritiamo. »
Il vento sulla Torre Nera divenne di colpo più forte, più torrido. Refoli di cenere vennero a invadere la cima del torrione. Strisciando, contorcendosi, tremando tra i due demoni. Costringendo Apocryphe a voltare la faccia dall'altra parte.
« Te lo prometto. »
E nel riecheggiare di quelle ultime parole, poste al confine tra la minaccia e la promessa, il vento si placò, rivelando un nuovo paesaggio.
Niente Dothraki.
Niente Torre Nera.
Niente Viktor.
Solo la dura e oscura pietra dei sotterranei di RotteNhaz.

______

Un cigolio sinistro accompagnò l'aprirsi di una porta, nella sala Centrale. Una figura in nero varcò la soglia. oltre la tenebra dei sotterranei, la luce dei candelabri accecava. Nessuna importanza. L'uomo avanzò tra i pilastri in arenaria simili a enormi sentinelle di pietra e i gli affreschi che si affacciavano su ogni parete. Si fermò solo di fronte alla scalinata.
La ragazzina che aveva ridotto così male il povero Apocryphe si trovava otre quella scalinata di granito. Portava il cadavere sgozzato di un uomo sulle spalle. Cercava a tutti i costi di mantenere il controllo della situazione, ricorrendo alla magia.
La figura in nero picchiettò il bastone sul pavimento. Una, due, tre volte. Un atto in qualche modo sacrale. Solo che non aveva senso. Non esiste nulla di sacrale in un re demone. E difatti, l'essere che aveva nome di Shisui svanì nel nulla, come se non fosse mai esistito.
Nessuna speranza, nessuna via d'uscita per Motoko.


« Ammiro il tuo rispetto nei confronti della vita, anche se sembra mal riposto. »
Disse, ammiccando verso il corpo del soldato.
I loro occhi si incontrarono.
Quelli coraggiosi di Motoko.
Quelli crudeli del Beccaio.
« Ho deciso di offrirti l'ultima chance e ho messo ogni tassello al suo posto. » Viktor indicò verso il corridoio alle spalle di Motoko, braccio teso, mano guantata di nero. « Oltre quel corridoio, un eroe sta sacrificando la sua vita nel vano tentativo di preservarne un'altra. La tua spada potrebbe fare la differenza, sai? » E senza staccarle gli occhi sanguigni di dosso, sogghignando di malizia, puntò il bastone alle sue spalle, verso il cortile interno, e verso i cancelli della fortezza. « Oltre quella porta, c'è la tua unica via di salvezza, e prometto che non dovrai combattere contro uno solo dei miei uomini per raggiungerla. Infine.. »
Il Beccaio rise in faccia a Motoko.
Quando la risata si spense, il vecchio scrollò le spalle in modo comprensivo.
« ..qui ci sono io, Viktor von Falkenberg, il signore di RotteNhaz. »

Il Beccaio fece un gesto in obliquo con il bastone a mezz'aria, come se stesse tagliando in due un oggetto invisibile.
« Ti offro l'onore di continuare l'opera della vita, tua o altrui. O di abbandonarti alla rabbia, ottenendo la distruzione di tutti voi. Io non dico bugie, guerriera, quindi non perdere tempo. »
Oh, si.
Non gli bastava riservarsi un posto in prima fila per assistere ad una strage. Il Beccaio aveva intenzione di partecipare al suo gioco malato. e giocare con la mente degli umani era quanto di più appagante potesse esistere.
« Fa' la tua scelta. »



QM POINT: Apo, l'effetto di Estasi svanisce e Laurens ritorna nei sotterranei. Dato che non è più in grado di continuare la quest, a te la decisione se fare un post di chiusura o meno. In seguito, Viktor ordinerà a qualcuno di portarlo in uno degli alloggi e curargli le ferite.

Yomi, il tuo pg riguadagna il 15% delle energie per il turno a riposo. Dalla porta sulla destra che ho citato nello spoiler del mio ultimo intervento, spunta un Viktor selvatico. Sfrutta i due slot per far svanire l'effetto di Stella e per non farti credere che stia mentendo, rendendoti la decisione più facile (forse). La scelta che devi fare è semplice: raggiungere e aiutare in un sol turno il povero Sarkàn -ridotto abbastanza male- , salvarti la vita dirigendoti verso i cancelli, o scontrarti con Viktor. Nel caso tu scelga quest'ultima, prolungheremo la scena in un combat non ufficiale a parte, con PK on.

Posta prima Yomi, poi gli altri in turnazione libera. 5 giorni di tempo dal mio post per Yomi e 5 da quello di Yomi per gli altri.


SelfportraitwithDeath

Umano: Rec 325 ~ AeV 150 ~ PeRf 125~ PeRm 525 ~ CaeM 225
Demone: Rec 400 ~ AeV 100 ~ PeRf 100~ PeRm 850 ~ CaeM 150

~ Basso 1% ~ Medio 5% ~ Alto 13% ~ Immenso 29% ~

Energia residua: 81% -1% -1% = 79%
Status Fisico: Illeso
Status Psicologico: Lucido

Passive rilevanti in uso
Certain burden_-Aura venefica che rinsecchisce e avvizzisce gli esseri viventi che lo circondano fintanto che gli restano vicino.
Achtung_Passiva psionica di timore (se i personaggi vicini sono di energia inferiore e non sono demoni).
-Auspex passivo. / Difesa da auspex passivi.
Sakrileg_Percezione visiva al buio/mimetizzazione completa all'ombra.
Streben (Arcanismo III liv.)_-Cognizione passiva di qualsiasi magia operata in campo.
-Abilità attive magiche castate immediatamente e senza bisogno di tempi di concentrazione.
-Tecniche magiche provocano danni di un livello superiore, a fronte di una diminuzione delle tecniche fisiche di pari natura.
Corigliano (compagno animale)_Tele-empatia completa tra il pg e il suo corvo.

Attive utilizzate



~ Haftbefehl__ _La magia è nata per servire l'uomo, dicono, e non per dominarlo. Adagio questo che non ha nessun valore, o almeno non per il Beccaio. Lui si serve della magia per dominare l'uomo. E questa sua mossa difensiva ne è un esempio più che fulgido. Un perentorio, marziale, assoluto ordine d'arresto proveniente dalla volontà del Falkenberg. Cosa possono gli altri insignificanti maghetti da due soldi contro il volere dell'Oberkommandierende, se non soccombere? Se non chinare il capo dinanzi al suo potere ultraumano? In questo caso il Beccaio, con il solo ausilio del pensiero, sarà in grado di dissolvere qualsiasi illusione lo circondi e qualunque magia lo minacci direttamente, come se non fosse mai esistita.
{Dominio Arcanismo Attivo: Consumo di energie Basso - Medio - Alto}

~ Schrecken__ _Il modo migliore che possiede il Signore della guerra eterna per mantenere il suo rispetto. No, non rispetto: terrore. Incontrastato e dominante, una furia imperiosa ed oscura che investe unicamente lo spirito di chi si trova dinanzi l'Oberkommandierende. Spaventare il nemico significa averlo praticamente sconfitto, questa la logica fondamentale del Beccaio, nuovo persecutore delle arti oscure. Concentrando la propria energia, il Beccaio diviene in grado di scatenare in coloro che lo guardano o percepiscono la sua aura pressanti sensazioni di paura e terrore, in proporzione all'energia consumata per attivare la tecnica. Così che rifuggano dall'andargli contro, così che siano costretti a sottostare ad ogni suo dettame. Il timore sarà paragonabile a un'immediata sensazione di pericolo, una paura che durerà solo per l'attimo in cui colpirà le vittime, lasciando in loro però una traccia di spavento che le perseguiterà per il resto della giocata. Conta come una vera e propria influenza psionica, contrastabile con una normale difesa adeguata.
Ma l'abilità coercitiva dell'Oberkommandierende non si limita all'imposizione attraverso il pugno duro del terrore: le parole possono scorrere anche calme e melliflue, serafiche o sibilline, a seconda della miglior utilità. Viktor potrà difatti supportare le proprie parole di una convinzione e un tono tale da farle sembrare a qualunque ascoltatore assolutamente veritiere. Una tecnica estremamente versatile quindi, utilissima in molti e differenti casi: con questa tecnica chiunque non disponga di una difesa psionica adeguata non avrà alcun dubbio sulla sincerità di Viktor, che riuscirà ad ingannare chiunque semplicemente attraverso le le giuste parole. Naturalmente l'inganno sarà tanto più difficile da scoprire quanto la scusa utilizzata sarà coerente con l'ambiente e le circostanze. La tecnica di consumo Basso ha una durata istantanea, e condizionerà solo poche frasi successive all'attivazione, senza recare danni alla mente dell'avversario. Essa è basata sulla PeRM, essendo un condizionamento di natura magico.
{Pergamena Timore incavata nel corpo: consumo di energie Nullo x1 - Variabile} & {Pergamena Non sono stato io: consumo di energie Basso}




Edited by Lenny. - 21/2/2012, 15:11
 
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view post Posted on 21/2/2012, 22:56

~ A Red Soul
···

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Non aveva mai affrontato situazioni veramente limite, nel corso della sua breve vita. In effetti, le era capitato più e più volte di avere a che fare con demoni, bestie di malvagità indicibile, ma il talento innato con cui era stata benedetta e l'arma venerata che impugnava erano sempre stati sufficienti a porla di almeno una spanna sopra il proprio avversario, permettendole così di cavarsela sempre, in qualche modo. Aveva subito ferite, questo sì, ed anche per mettere in fuga i due demoni in cui si era imbattuta aveva versato sangue, ma... non aveva mai affrontato situazioni veramente disperate. Di quelle che provano il tuo animo e ti pongono di fronte ai tuoi limiti. Le situazioni che distinguono il forte dal debole, il codardo dall'implacabile, il coraggio insano dalla vera Forza. C'è un'enorme differenza fra gli scontri veramente difficili e quelli che non si possono assolutamente vincere, e la mente umana reagisce nel modo più assurdo quando casi del secondo tipo si presentano per la prima, fatale volta.
Dopotutto... lei era umana. Gli umani sono testardi per natura, presuntuosi per definizione, capaci di rifiutare la sconfitta anche quando questa è palese, spinti soltanto dalla forza di volontà o dalla muta tenacia, o fredda determinazione. Il sentimento che la muoveva non era dei più incrollabili: il dovere. Eppure quando infine realizzò di essere davanti ad una situazione senza via di uscita non vacillò, non si abbandonò al panico e reagì nel modo più inaspettato...

Aspra, semplice, inesorabile compostezza.
Figlia di un animo nobile, padrona di una volontà ancora ben lontana dallo spezzarsi.
La verità è che gli dei hanno voluto che gli uomini non potessero concepire l'infinito e l'impossibile.
Hanno ingannato gli umani, facendogli credere che non esista al mondo niente di irrealizzabile.

« Io sono Motoko Aoyama. »
Lasciò a terra il suo fardello, chinandosi senza staccare gli occhi limpidi dal mostro celato nelle profondità del castello.
Male personificato, demone generato dall'odio, nemesi nera.
Lentamente, sfoderò la spada per poi levarla davanti alla creatura chiamata Viktor von Falkenberg.
« ... E in quanto discendente di un casato di esorcisti, eseguirò quello che è il mio dovere. »
Rinsaldò la presa sull'arma, puntandola con decisione al petto del nemico, incanalando il Ki in quella destinata ad essere un ultimo, strenuo atto di sfida.

Cattura-63

« Distruggervi. »

Si dice che a volte compiere fino in fondo il proprio dovere val dieci volte l'eroismo...

 
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view post Posted on 26/2/2012, 11:35





Cos'è un eroe?
Un'idea, un concetto irrangiungibile e affascinante?
Una serie di dogmi intricati in un forse troppo complesso codice morale?
Un'indole, una vocazione, una capacità?


Volsung scomparve, e qualche istante dopo, anche l'immagine di quella che sembrava una gabbia solida si dissolse.
Lo sconosciuto era quasi illeso, ed aveva ancora fiato da dare alla bocca, e sfortunatamente anche alle braccia.
Alcune daghe si sollevarono in volo, puntando verso il Senzanome.
Pochi passi indietro gli permisero di eludere la pioggia di lame, ma era stato troppo facile.
Piovvero al suolo secche, ordinate. Che il nemico si fosse stancato?
Impossibile, considerando quanto appena detto da lui stesso.

Qualcosa apparve da dietro, Vipsinia era minacciata.
L'essere che prima fermò le due colonne monocromatiche era giunto inspiegabilmente alle loro spalle, ora pronto a tagliare veemente.
Il filo scese rapido, i due si accorsero troppo tardi della mossa.
Quasi troppo tardi.
Gli bastò un battito di ciglia – la lama a un paio di centimetri dal viso – per canalizzare quel poco di Vuoto che gli rimaneva in corpo e fermare l'acciaio.
Ogni istante che passava il suo corpo aumentava di peso, ormai sembrava di avere sostituito il suo con quello di un gigante.
Non riusciva a correre, a camminare, a muoversi.
La fine era giunta, e nei prossimi dieci secondi tutto avrebbe avuto il suo scioglimento.

Una, dieci, cento lame presero il volo.
Alla loro sola visione, prima ancora che queste si disporressero in assetto di sentenza, Sàrkan sentì il corpo congelarsi, cristallizzarsi in una posizione inerme e urlargli a pieni polmoni di arrendersi.
Era la fine, questa volta davvero.
Si muovevano ordinate, accerchiandolo senza che lui muovesse un dito; non ne valeva la pena.
Vipsinia non voleva crederci, non poteva accettare che tutto sarebbe finito così.
Mosse un paio di passi in direzione di Sàrkan, posizionandosi insolitamente vicina al suo fianco.
Lasciò cadere la daga, il viso immobile, il cuore galoppante.
Sàrkan in un gesto che sembrava quasi rituale si associò a lei, abbandonando la presa del ferro.
Caddero metalliche al suolo, quelle lame ormai erano proprietà di RotteNhaz.

Attorno non vi era che ferro; spade, pugnali, daghe, spadoni, spade bastarde, alabarde, lance.
Un'intera armeria era concentrata in pochi metri quadri.

Solo ora, risuonavano quelle parole alle quali fino ad allora l'Assente non aveva dato risposta alcuna.
«Se vuoi fare l’eroe, devi essere forte.»
Come biasimarlo? Per essere eroi si deve essere forti, è ovvio.
Da cosa è scaturita l'illusione di essere forti?
Dal proprio carattere? Dalla propria indole?
Dalla propria forza prettamente fisica?
Dall'essere perennemente incoraggiati da una singola ma sufficiente persona, forse?

Ora era inutile rifletterci, in ogni caso, mancavano solo pochi istanti alla sentenza, e l'imputato ne sarebbe uscito morto o moribondo.
Ma Vipsinia...?
Cosa c'entrava lei con tutto questo? Lui l'aveva coinvolta, lui l'aveva lasciata ridurre così, lui la stava per lasciare morire trafitta da mille e mille altre lame.
Non poteva essere.

Se vuoi fare l’eroe, devi essere preparato alla morte.

I piccoli demonietti di Vuoto si accostarono alla coppia, anche loro pronti alla morte.
Erano quasi illesi, e avrebbero probabilmente potuto schermarli dalla tragedia.
Ma certamente non del tutto. Lui sarebbe morto, e Vipsinia con lui: era inaccettabile.

Vipsinia non poteva morire.
Non poteva morire.
Non poteva morire.

Se vuoi fare l’eroe, devi essere pronto al sacrificio.

E le sue braccia avvolsero l'esile figura della ragazza, pietrificata non più dalla paura ma da qualcos'altro.
Flesse il corpo, componendosi in una posizione certamente sgraziata, ma non gli interessava affatto, almeno in quel momento, l'aspetto estetico di quella che era la sua ultima azione.
Le lame presero a muoversi, in una rapidità tale che i demonietti disposti a distanza da Sàrkan vennero polverizzati senza fermare minimamente la loro avanzata.

Se vuoi fare l’eroe, e questa è la cosa più importante, devi amare.
Un verbo sin troppo distante dal Senzanome. Fino ad allora.
Se non amore, però, da cos'era mosso?
Senso del dovere? Senso di colpa?

Giunsero, e quella posizione sgraziata si era evoluta in qualcosa di vicino ad un abbraccio.
Cinse il suo corpo, facendole scudo su un lato attraverso un muro vagamente solido, e sui restanti tre lati attraverso se stesso.

Il muro implose, fermando poche lame.
Allo stesso modo, Sàrkan collassò, ancora del ferro conficcato in corpo.
Vipsinia era salva. E questo era l'importante.
Era un dolore atroce, indescrivibile, così tanto acuto da rinominare il concetto ancestrale di dolore.
Dovunque, sempre. Onnipresente e incessante.
Il sangue grondava al suolo, traspirando dalle vesti, espandendosi odoroso in una pozza bianca e nera.
Ma lei era salva.
Solo adesso, che non aveva la forza nemmeno di muovere le corde vocali, gli avrebbe risposto che la forza di un eroe non si misura in cosa sconfigge, ma in cosa protegge.



Status Fisico: Danno da morso quantificabile come Medio, danno al piede quantificabile come Medio, perforazione al fianco e ossa scheggiate, quantificabile come danno Alto, perforazioni e tagli disseminati più o meno ovunque quantificabili come Alto+Medio. Danni totali: Critico+Medio.
Status Psicologico: Felice, ma moribondo. In procinto di svenire.
Energia: 16-2-7=7%
Abilità Attivate: Dominio non-elementale del Vuoto, già citato, utilizzato due volte rispettivamente a Basso e a Medio.
Passive Influenti: Casti istantaneo. Non credo ci sia bisogno di citare anche le altre passive.
Status Fisico Vipsinia: Danno Critico al busto, coste incrinate. Danno Basso causato dal vetro al mignolo.
Status Psicologico Vipsinia: Sconvolta?
Riassunto: Sfruttando la mia passiva di cast istantaneo riesco a fermare Dark Lancelot e il suo fendente con un consumo Basso.
Una volta accerchiato, cerco di salvarmi utilizzando l'evocazione del turno precedente, ma questa viene spazzata via senza sortire alcun effetto.
Infine Sàrkan capisce che deve salvare Vipsinia, e cerca di farle il più possibile da scudo, sul lato scoperto utilizza la sua personale difensiva a Medio.
Lui incassa tutto il resto.
I danni dovrebbero essere giusti, perché erano un totale di Critico, meno un Medio parato dal muro, meno un Alto+Medio bloccato, per così dire, da Sàrkan.
Infine Sàrkan cade a terra stremato, Vipsinia immobile in ginocchio.
Note: grazie per gli spunti, Stray :v:
E grazie a tutti quanti per la giocata.
 
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balancer
view post Posted on 29/2/2012, 17:21




La debolezza nella sua mano si faceva sentire...
Il gesto inconsulto con cui aveva tentato di sottrarre la vita al tignoso e allo stupratore domenicale non era andato esattamente come avrebbe desiderato. Il primo colpo non si avvicinò molto al primo bersaglio, il secondo seccò sul colpo l'altro trasformando la sua testa in un geyser in eruzione.
L'impatto col suolo non era stato dei più dolci e aveva riacutizzato per un attimo i dolori omogeneamente sparsi nel suo corpo.

Arrgh...

Una densa maschera di sangue ricopriva il suo volto e i suoi vestiti, era uno schifo.
Si sentiva sporco e appiccicoso, tutto quel sangue addosso non era affatto piacevole, iniziava a desiderare una cazzo di doccia quasi quanto la morte di quei due coglioni che lo avevano attaccato sena motivo apparente. Che serata di merda, proprio una merda. Sicuramente la peggiore della sua breve vita. Se fosse sopravvissuto per un altro ultimo scherzo del destino a quella notte gliela avrebbe fatta pagare a tutti col tempo, questo era poco ma sicuro. Avrebbe trovato un modo, ad ogni costo. Non sarebbe bastata la morte, no. Li avrebbe ridotti in schiavitù, si... tutti quei figli di puttana dovevano diventare i suoi cagnolini, le sue troiette infernali. Gli avrebbe tagliato mani e piedi, gli avrebbe strappato dente dopo dente, avrebbero pagato ogni cosa. Anche a costo di scaraventargli contro tutta l'armata nera.

Senti il corpo esanime accasciarglisi sopra continuando a riversare fetidi fluidi vitali.

Fottiti pure tu!

Con un calcio sallontano quel peso inerme e strisciando si rigirò per vedere che stava succedendo intorno.
Solo allora si accorse che il suo colpo non era andato in porto. La cessa era morta, non un grosso spreco. Montag era sano e vegeto ma sembrava alquanto incazzato o comunque le sue intenzioni non sembravano le più pacifiche.
Jack gli puntò subito addosso la pistola stringendola con entrambe le mani.
Lui sembrava non curarsene.
Come un fottuto terminetor non faceva che avanzare, fottendosene completamente di tutto, come se la pistola di Crow fosse solo un superliquidator...
Tutto ciò accese un moto di odio e frustazione ancora superiore nella Bramosia.
Non solo era impotente per di più veniva trattato come tale.

« Spara da qui.
Magari riesci a colpirmi.
»

Le sue sporche mani avvolsero quelle del demone aiutandole a infilare la canna di parabellum nella bocca del bullo.
Era ridicolo, insensato. Che cazzo stava facendo? Forse voleva suicidarsi in preda ai sensi di colpa? Forse era immortale?
Probabilmente era solo un testa di glande.
Prima di sparare avrebbe voluto riempirlo di insulti, ma il costato gli faceva troppo male ad ogni parola quindi tentò di sintetizzare quanto possibile.

...Su...

...ca...


Chiaramente avrebbe accolto l'invito sena problemi, e l'occasione, al volo...
Non c'era molto da pensarci.






Status Psicologico: Devastato
Status Fisico: Dolore muscolare da contraccolpo( BASSO+ BASSO+ BASSO ) Ferita da taglio leggera alla gamba sinistra, taglio profondo e sanguinolento alla tempia destra, orecchio destro temporaneamente sordo; Taglio profondo e sanguinante sulla schiena, danni in tutto il corpo con emorragie interne ed esterne ( Critico ) Retto anale leggermente irritato.

Energia: 11%

Armi:

Parabellum: 7 o 8(se in qualche modo Mont mi impedisce di sparare)\10
Kunai: 19\20

[ReC 250] - [AeV 100] - [PeRf 50] - [PeRm 200] - [CaeM 125]



Tecniche attive usate:

Passive:

Rage of War
Parabellum vuole combattere. Vuole causare dolore: vuole saziarsi di male. Eppure, non è sempre possibile. La guerra è tattica e strategia, ma sopratutto fuga e riorganizzazione. Non sempre il suo utilizzo è possibile in combattimento: non sempre il portatore potrà servirsi del suo servizio. Eppure questo, Parabellum, non lo accetta: non lo accetterà mai. Ogni volta che il portatore si rifiuterà di utilizzarne i poteri in combattimento, infatti, l'arma si rivolterà contro il suo padrone, trasmettendogli la propria frenesia e causandogli un danno alla mente. [Malus. Per ogni turno di combattimento che il portatore non userà le tecniche di Parabellum, questa gli causerà un danno psionico Basso alla mente, sotto forma di furia, come se questo divenisse lentamente preda di una frenesia cieca che diviene, alla fine, vera pazzia. Il danno non sarà evitabile in alcun modo.]

Scent of War
Parabellum è una macchina di guerra, caparbia nella propria gretta volontà di crescere nella battaglia, di sguazzare nel sapore del male che deriva da essa e di destreggiarsi tra le macellazioni della speranza come se fosse perfettamente a suo agio. Per questo nulla può davvero sorprenderla semmai venga affrontata su questo campo. Perché ella è in grado di avvertire il male, di scrutare nel buio e sentire l'odore della polvere da sparo, del proiettile in canna e della miccia che si prepara ad esplodere. Inoltre, l'arma trasferirà questa capacità al suo portatore, mettendolo in condizione di sapere sempre se vicino a lui c'è un'arma da fuoco, una granata o un fucile di qualsiasi tipo, ancorché nascosto, ancorché appostato in un cespuglio, pronto a tendergli un'imboscata. Incosciente di come il suo spirito sia ben più lungimirante nella guerra: nel suo ambiente naturale. [Tecnica passiva di auspex, permette al portatore di avvertire attorno a lui la presenza di armi da fuoco propriamente dette, ovvero fucili o pistole il cui utilizzo implichi l'uso di polvere da sparo, anche se nascoste o non visibili; l'abilità si estende anche alle granate e alle bombe, purché queste siano identificabili come "armi da guerra" o, per meglio dire, il loro funzionamento implichi l'utilizzo di meccanismi di innesco complessi, di materiali esplosivi anche alternativi alla semplice polvere da sparo. E' inefficace riguardo armi bianche, da mischia o da lancio che non siano assimilabili nella categoria predetta.]

Presenza demoniaca
Per quanto possano essersi pentiti del loro passato, o essere in redenzione, gli Avatar di stampo demoniaco sono comunque e in ogni caso delle creature infernali verso le quali le altre razze non si fideranno mai, o comunque non completamente. Le loro origini non possono certo essere ignorate... ed è per questo, infatti, che i demoni incutono un lieve timore in chiunque gli stia accanto, purché questo non sia un demone stesso, e che sia di energia pari o inferiore all'agente.
Non importa il carattere e l'allineamento del demone, quest'abilità funzionerà sempre e comunque, indipendentemente dai sopracitati fattori.

Onniscienza
Lo studio della magia, così come per qualsiasi altra disciplina, comporta una prima fase alla quale viene attribuita molta importanza, poiché consta nel punto di partenza del ciclo di acquisizione sapienziale denominata: osservazione. In grado di discernere la magia nella moltitudine delle sue manifestazioni, i portatori dell’innata saranno in grado di percepirla nell’area circostante, un sesto senso o un intuito al quale ci si potrà affidare con assoluta certezza. Si potranno individuare le trappole di origine magica sul campo di battaglia, riconoscere le illusioni ambientali come tali, avvertire la presenza di attacchi magici diretti alle proprie spalle e tanto altro ancora; ma si ricordi che non essendo un'abilità di Auspex, non potranno essere percepite le auree di altri individui nelle circostanze.



Note:
Niente da dire, semplicemente Jack non si tira indietro e tenta di premere il grilletto per far esplodere le cervella di Mont...
 
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Stray
view post Posted on 5/3/2012, 18:26






Le dita tremanti del demone si chiudono sul grilletto sporco di sangue.
Il colpo esplode, il proiettile schizza via, l’aria trema.
Montag non fa una piega.
Duro come l’acciaio dell’armatura che lo protegge dall’esterno è anche il fondo del suo palato, perché, come sa bene il capo della Falange Villers, anche la lingua è un muscolo - un muscolo molto importante, estremamente importante – che nel suo caso è stato ben allenato.
Il Comandante sorride, ghigna con la canna della pistola ancora dentro la sua bocca, piegata dalla pressione dei denti tozzi e scheggiati. Prende con delicatezza la mano di Jack, la guida fuori dolcemente e sputa a terra il proiettile compresso in un bossolo senza più distinzione fra punta e coda, guarda il demone con occhi come lame ardenti. Occhi da mostro, occhi da Rottenhaz.

« …melo. »

Dita ruvide penetrano nel palato umido di Jack, frugano in fondo come serpi impazzite.
Qualcosa, in fondo, si agita, emette un grido strozzato.
Le falangi si chiudono, afferrano il pezzo di carne che si contorce.
Stringono. Fanno pressione. Tirano indietro con tutto il braccio.
Strappano.

Montag guarda il mozzicone fibroso che tiene fra indice, pollice e medio senza alcuna impressione. Nuova lordura sul pavimento, la lingua è una spugna imbevuta di liquido rosso che scorre copioso, ha ancora dei piccoli spasmi involontari.

« Hai rotto il cazzo, eh… »

Dice, gettandosela alle spalle.

~~~ † ~~~

Il rumore del corpo che cade al suolo ha qualcosa di molle, da quanto è inzaccherato di sangue, come una spugna umida gettata al suolo. Alla fine, è stato lui a doversi impegnare per non massacrarli subito. Una ad una, le lame si dissolvono, lasciano il loro nuovo fodero di carne umana, portate via come cenere al vento. La ragazza è accovacciata al corpo sempre più pallido del mago, gocce di lacrime si mischiano al sangue.

« Tranquilla... »

png

Si volta di scatto, puntando sul Guerriero che sovrasta entrambi uno sguardo disperato e ferino. Rohan mostra i palmi disarmati e ostenta un ghigno affilato, guardandola sornione. Pochi istanti prima, nella sua testa aveva parlato il Beccaio. Un corvo nero pece si appollaiò su una teca distrutta, frugandosi col becco fra le piume.

« Il capo della baracca ha deciso che basta così.
Se fai in tempo, non muore.

Purtroppo.
»


Dal pavimento attorno agli ospiti di Rottenhaz, si alza la nebbia in ampie volute scure. Gli strali fumosi si dimenano sinuosi, si attorcigliano attorno all’eroe trapassato, alla fanciulla spettrale, al demone sprezzante, soffocano e proteggono i corpi martoriati dei tre con le loro spire. Rohan e Montag non muovono un passo, tacciono e basta, limitandosi ad osservare. Come se il pavimento fosse acqua, poi, scompaiono, dissolti nelle tenebre della roccaforte.

Montag tace.
Guarda Rohan, che sfrega su uno squarcio alla spalla con due dita zuppe di saliva. Guarda Hilsa, immobile e ad occhi chiusi. China la testa, accovacciato fra il vetro in frantumi e le macchie di sangue fresco, lo sguardo improvvisamente velato da un alone di mestizia.

« Guarda che è ancora viva… »

« Quella dell’albero è solo una leggenda, Generale. »

« Ma quale albero e albero, coglione…
È ancora viva perché vedo la sua aura con quest’affare.
»


Lo Stendardo si conficca al suolo, affianco a Montag. Cimelio degli Hoepriester, feccia della terra, razza stupida e testarda. L’unico pregio dell’alabarda razziata è quel tocco di magia percettiva donato al proprio possessore, per il resto, è un pezzo di ferro come tanti altri. Il Capitano di Brigata la prende in mano, guarda Hilsa.

« Altrimenti non so quando fermarmi, e il bello finisce subito. »

Rohan si incammina, mani in tasca, nel buio dell’ingresso. Stagliato contro la sala illuminata, sempre più immerso nell’ombra, sul profilo scuro del volto si allarga un sorriso appuntito e luminoso come il taglio di una lama.

E adesso…
Dice il Beccaio, scoprendo i canini.
…facciamo un salto a casa.



Note Finali •

@Balancer ~ Credo non sia scritto da nessuna parte, ma Montag è una energia Blu, quindi aveva ancora energie in serba dopo lo scontro contro Hilsa, energia Verde, per utilizzare una simile difesa - pergamena Tekkai Go del Guerriero). Ho ricevuto precise indicazioni per conto del Qm, Lenny, su come e cosa fare per “sanzionare” il tuo comportamento in quest - soprattutto la tua reazione all’attacco di Rohan, che, visto che non ti sei difeso in alcun modo, avrebbe dovuto letteralmente ucciderti due volte in virtù della regola del raddoppiamento, confrontando la mia PerF (statistica su cui si basa l’attacco) con la tua PerF, essendo un attacco fisico mirato a cui tu non hai apportato alcuna difesa. Non dire che non ce le avevi, contando anche la presenza del tuo compagno. Insomma, per questa e altre scorrettezze – che nel corso della quest ti sono già state segnalate, come autoconclusività inopportune – anziché perdere un braccio, ti viene strappata la lingua. Questo è un danno permanente, ovvero rimane per tutte le tue prossime giocate fino a quando non te lo farai curare o troverai un modo per rimediare. We hope you enjoy it, soon or later.

@Nameless ~ Niente da dire. Ho voluto andarci pesante (ah, una cosa: l’ultimo attacco, a consumo critico che non ho scalato dall’energia, avrei potuto eseguirlo lo stesso, visto che mi rimaneva il 34% - quindi, al di là del fatto che non avessi un’abilità che mi permettesse di rendere le mie armi come tecniche di potenza variabile, è come se fosse stato un vero duello fra Rohan e Sarkan, senza bonus da qm o altro) per smuovere un po’ (con le cattive) un pg che è sempre stato ai bordi per tutta la prima parte. L’ultimo attacco era ovviamente fatto in modo che tu parassi/prendessi anche i danni indirizzati a Vipsinia – ed è stato un bel gesto che tu abbia fatto scomparire le tue evocazioni non dopo un critico/mortale come è il loro limite massimo di sopportazione, ma lo abbia adeguato alle circostanze e alla loro massa effettiva. Io mi sono divertito, ma non lo dico perché mi piace vedere la gente che sputa sangue dopo i miei post - beh, non solo :v: .

@Balancer/Nameless ~ quest finita, gentaglia, spero vi siate divertiti e che sia stato utile – oltre che figo, com’è vero. Anyway, Rottenhaz vi assorbe e la scampate, sotto volontà del Beccaio. Non serve che postiate ancora. Aspettate il post del QM, per altre due paroline e le ricompense :zxc:


 
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Lenny.
view post Posted on 5/3/2012, 20:01




Faustus' Dream ~ la mano del destino
XI - Eve of Destruction


Motoko Aoyama, discendente di un casato d'esorcisti, accettò la sfida.
Il Beccaio la osservò, intrigato, dilettato, affascinato da lla ferma, stoica impassibilità con cui la guerriera -una vera guerriera, bastava leggerlo nei suoi occhi- abbracciava il suo, di destino. Gli ricordava una di quelle figure caste e vergini, simboli di una cavalleria dimenticata da tempo, o forse mai realmente esistita.
Motoko Aoyama, giglio simbolo della purezza,
Motoko Aoyama, rosa colore del fuoco,
Motoko Aoyama, fiore di ogni virtù.

« Motoko Aoyama » Sussurrò con oscena dolcezza il Beccaio, assaporando ogni sillaba di quel nome straniero. Nessuna offesa, nessuna derisione, nessuna mancanza di rispetto. Erano solo lui e lei, uomo di tenebre e donna di luce, demone e angelo. « Sei tanto intrisa dal fuoco del tuo spirito, che la mia carne consunta della vecchiaia ritrova la giovinezza. »
Chiuse gli occhi.
Con dolcezza, bisogna capirlo.
E nel silenzio assordante che ammantava il salone centrale della Torre Nera, Viktor parlò -si, parlò davvero- a RotteNhaz, fortezza errante, madre di tutti i dannati, dente spezzato di una oscurità innominabile. E RotteNhaz ascoltò gli ordini, precisi e imperiosi del suo unico e solo Padrone, e li eseguì all'istante. Sputare, vomitare, defecare nel deserto del Midgard Centrale quegli esseri repellenti, ributtanti nella loro squallida debolezza, nella loro impotente fragilità, nella loro umana piccolezza. Sarkàn, Jack e Vipsinia furono avvolti tra le sue spire, inglobati in una tenebra senza fine, e subito rigettati via, tra i detriti del mondo umano. Gli ordini erano precisi.
Il Beccaio non voleva assolutamente essere tediato da simili scarafaggi.
Non dinanzi alla sua nemesi bianca.

Tirò un lungo, stanco sospiro il Signore di RotteNhaz, vagando con lo sguardo tra gli affreschi, i pilastri, le scalinate della sua umile dimora. La calma prima della tempesta fu spezzata al contatto degli occhi di Motoko Aoyama. Bramavano l'ultimo sangue. Il sangue più nobile, il più abietto.
L'ultimo sangue.
« Avanti, uccidimi. »
Disse, muovendo l'indice in segno d'invito.



QM POINT: Devo dire che sono decisamente soddisfatto della piega -inaspettata, devo ammetterlo- che ha preso la quest. In realtà il finale era progettato come uno scontro tra Viktor-Montag-Rohan contro voi e Hilsa, ma la decisione di contiuare il vostro triello ha modificato la trama iniziale, e io ho dovuto adeguarmi come meglio potevo alle decisioni prese dai vostri pg. Non siete riusciti a sconfiggere Montag, dunque -purtroppo- nessun artefatto sarà consegnato in sede di guadagno.
Spero di avervi fatto divertire, in ogni caso, e che la quest vi sia piaciuta quanto è piaciuta a me. Adesso, passiamo alle valutazioni.

Sakuta Kyouko: Player migliore, sotto tutti i punti di vista. Non spendo parole inutili sul tuo modo di giocare Motoko. Il personaggio ha una sua storia, una sua identità, una sua forma completa e hai saputo esternarla alla perfezione in ogni tuo post. L'indole del tuo pg è riuscita a spezzare l'atmosfera cupa di Rottenhaz, regalando sia momenti tragici e di grande spessore, che altri più comici, ma mai incoerenti con la psiche di Motoko. In combattimento sei riuscito a tener testa e "mettere in fuga" una energia superiore, complici una grande capacità strategica e un campionario di tecniche e abilità passive a dir poco invidiabili. Neanche l'ombra di una pecca in sportività.
Quando avrai voglia e ti sentirai pronto a continuare, apri pure un topic di duello non uccifiale -PK on, ti ricordo- nel Midgard centrale, scegliendo il titolo che più ti aggrada (magari mettendo come sottotitolo Faustus' Dream). lì continueremo il nostro combattimento dove l'abbiamo lasciato. i nostri ultimi due interventi direi che vanno bene come post di presentazione, dunque possiamo iniziare subito con le danze ^^
Guadagni 2000 G e passi a Energia Rossa

Apocryphe: Nell'interpretazione e nelle movenze la tua ruolata non è stata seconda neanche a quella di Yomi: ogni pensiero e azione di Laurens e Apocryphe sono esposti in maniera chiara e armoniosa con il resto del racconto. Non ho nulla da rimproverarti, se non una pecca in lealtà di natura infinitesimale, quando hai utilizzato l'evocazione per bloccare "casualmente" l'attacco di Motoko. Inoltre la strategia del personaggio, basata quasi esclusivamente sulla furtività e l'invisibilità regalate dal suo dominio, a nulla sono servite contro una semplice pergamena gialla usata da un tuo avversario, o da una passiva artefattosa di un altro. Sfortuna, forse, ma il risultato è quello che è. Hai giocato un'ottima quest, e se devo dare un parere personale sia tu che Yomi meritereste la blu. L'unica cosa che ti manca è raggiungere quella maturità tecnica e quella costanza che ti rendano la promozione, almeno al pari di quanto la tua capacità di scrittura già non faccia.
Guadagni 1800 G

Nameless: Ho apprezzato lo sforzo di far emergere il pensiero del personaggio, anche se privo di virtuosismi degni di nota, e talvolta sin troppo vicino alla banalità. Cerca di non essere troppo prolisso nell'interpretazione di Sarkan durante il combattimento, perché rischi di annoiare il lettore; in certe occasioni è meglio lasciar trasparire la psiche del pg dalle sue azioni, e non dai suoi pensieri. Altra cosa che ho apprezzato è il tuo tentativo di caratterizzare anche vari png volutamente tralasciati dal sottoscritto. Tu l'hai fatto con i soldati demoniaci, Apocryphe con la prostituta della Virago, Yomi con il mastino che lo ha assalito. Non segnalo nulla anche in campi di lealtà e sportività, attribuendo l'errore iniziale, fatto davanti al tavolo di gioco, a semplice disattenzione. Gravi lacune invece in campo strategico: il personaggio si rivela davvero troppo, troppo passivo, di fronte ai due boss finali. Prima decidi di affrontarli, poi al turno seguente cerchi di fuggire, ancora dopo tenti di proteggere Vipsinia. Sei una energia verde di pericolosità C, perché hai aspettato l'ultimo post, quello finale, per svegliarti?
Guadagni 1400 G

balancer: Troppi errori, balancer, troppi errori. Se da un lato apprezzo il lato trash e rude di Jack, deciso più che mai a violentare Motoko per poi finire a sua volta seviziato da un png (tranquillamente contrastabile, aggiungerei) dall'altro una ripetizione ossessiva di termini poetici da bordello arriva, a un certo punto, a tediare qualsiasi lettore. Ma se questo e la scorrettezza di alcuni tuoi post dal punto di vista grammaticale-sintattico sono pecche "passabili", gli erroracci fatti in sportività ti varrebbero una degradazione a energia bianca. Non è passato un turno senza una tua disattenzione, grave o meno. Te le elenco tutte qui, sperando di non dimenticarne qualcuna: hai utilizzato una tecnica non presente né in scheda né tantomeno acquistata, hai evitato in modo assolutamente erroneo un attacco fisico di Aocryphe, hai sfruttato -più volte, nonostante gli avvertimenti- una tecnica offensiva, ovvero il gatling, come difensiva (non hai a disposizione proiettili "rimbalzabili", quindi sparare addosso al tuo nemico per bloccare una carica vuol dire fare countermove), hai descritto la presenza di Viktor nella Virago mentre in realtà si trovava da tutt'altra parte, hai evirato un png in modo del tutto arbitrario e autoconclusivo (nonostante specifici ammonimenti a tal riguardo), hai ignorato l'attacco di Rohan (e il suo confronto di PeRf, in assenza di difesa, avrebbe dovuto farti molto male) e...credo sia tutto qui. Spero in futuro in una maggiore attenzione al regolamento. Spero. In ogni caso, il tuo pg subisce una menomazione permanente -gli viene strappata la lingua- e spero tu non te la prenda a male, perché in un'altra quest con PK attivo non saresti uscito vivo, credimi.
Guadagni 600 G

Stray Guadagna 650 G, per la sua partecipazione "speciale". Io 1000.
Aggiorno i conti.
Alla prossima ^^


Edited by Lenny. - 4/5/2012, 14:20
 
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