Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Pointless will •

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Chomp
view post Posted on 15/1/2012, 16:32 by: Chomp
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Memento mori.
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L' uomo nasce per caso, continua a vivere per caso e muore per caso.
Ma perchè bisogna proprio morire?


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One of life's greatest blessings is the freedom to pursue one's goals

Illidan camminava nelle terre desolate del midgard centrale in cerca di cibo, il suo cibo.
Cosa lo portò a spingersi fin lì se non la succulenta carne di orco?
I loro forti muscoli rendevano il pasto nutriente mentre il loro stupido orgoglio era una delle poche cose che riusciva a rendere divertente l' abominio.
Il territorio veniva irradiato dai raggi lunari, quasi per dotare la cena di Illidan di un pizzico di eleganza.
Pura e sadica carneficina eleganza.

Nella luce emanata dalla Luna il predatore scorse una pattuglia di orchi, ne riuscì a contare tredici in totale.
Una volta trovato un piccolo cespuglio secco dove nascondere il proprio guscio Illidan iniziò ad ascoltare ciò che gli orchi farfugliavano. Sfortunatamente era troppo lontano per sentire tutte le parole. Riuscì solo a percepire un tono di paura in esse.
Dopo pochi minuti si stufò di aspettare e si trasformò dietro una grande roccia, non colpita dalla luce.
Si accorse che gli orchi compivano un movimento circolare intorno ad una piccola area per lo più buia, delimitata da metri di rocce e comprendente, al suo interno, un alto ammontare di piccole gallerie scavate probabilmente in una disperata ricerca di cibo.
E' risaputo che i servi di Gruumsh sono per la maggior parte degli stolti.

Un piccolo e lieve respiro bastò al silenzioso cacciatore per far cadere le spore dalla sua testa in terra, allo scopo di rianimare dei piccoli servi che spuntavano intorno a lui. Insieme agli otto mostriciattoli di carne e tentacoli si animò un piccolo sorriso nella mente dell' Inferi Sentenia.
I mostri si mossero dentro le cavità, avvicinandosi sempre di più ai bersagli ed emettendo suoni simili agli squittii dei topi.

Un orco monco da un braccio si accorse del rumore, e avvisò i compagni, i quali non lo stavano nemmeno a sentire.
Lo stesso orco si avvicinò a una di quelle piccole gallerie, per guardare cosa vi era all' interno.
La sua faccia si ritrovò stretta tra i tentacoli di una delle creature di Illidan che, insieme ad un altro mostriciattolo, riuscì a sbatterlo per terra e a intrappolarlo.
Gli altri dodici orchi si avvicinarono per liberare il loro compagno, ma tre vennero placcati rispettivamente da due creature a testa.
Illidan, durante la baraonda che si stava scatenando, si spostò cautamente tra i pochi arbusti e la povera ombra fornitagli da qualche grande masso dirigendosi verso gli orchi e fermandosi a una decina di metri da essi.
Evocò altri otto mostriciattoli che andarono a placcare otto unità da dietro.
Un solo orco rimase in piedi guardando i compagni che ormai si erano accorti di Illidan.
Un tentacolo penetrò il campò di battaglia, spappolando tre orchi.
Li strusciò per terra colorando gran parte del terreno di un color rosso cremisi. Dopo di che scagliò i tre cadaveri su una roccia abbastanza alta e larga da porre fine definitivamente alle loro vite.
L' orco che era rimasto in piedi sobbalzò vedendo i suoi tre compagni eliminati così velocemente.

C-chi sei t-tu?


Il pelleverde, spaventato alla vista di quella creatura proveniente da un altro mondo, iniziò ad indietreggiare.
Un troll ed un orco riuscirono a liberarsi stringendo ciò che non era tentacolare dei mostri che li tenevano ancorati a terra.

A cosa vi serve combattere? Cosa vi spinge a cercare di sopravvivere con le unghie e con i denti nonostante sappiate benissimo che un giorno finirete di esistere? Perchè vivete una vita senza senso?



Non sono fatti che ti riguardano, abominio schifoso!


Disse il secondo orco, caricando insieme ai compagni.
Uno di essi corse verso Illidan con una lancia. Arrivato a due metri di distanza saltò e cercò di trafiggere il tentacolo del parassita.
Contemporaneamente il troll, più basso di quanto fossero effettivamente i suoi simili, e l' altro orco cercarono di colpire il ventre del mostro utilizzando una lama d'acciaio.

Tutti e tre i colpi andarono a segno, ma senza risultati efficaci.
La lancia si spezzo in due dopo il colpo ma la punta penetrò la corazza di Illidan di un centimetro, rimaneno incastrata.
Il troll, invece, causò dei tagli nella corazza del mostro dai quali si poteva scorgerne la carne putrefatta.

Una smorfia di dolore apparve sul muso del ferito.

Quindi non avete ancora capito contro chi vi state mettendo contro?


I tentacoli di Illidan iniziarono ad emanare un' aura verdognola mentre altre spore erano calate, come neve, sui suoi tentacoli.

Adesso vi insegnerò il significato della parola agonia. E lo farò sulla vostra PELLE!


Illidan posizionò il tentacolo scalfito a una decina di metri da terra. perpendicolarmente alla testa di un goblin intrappolato . Dopodichè iniziò a trapassarlo lentamente come se fosse burro.
Il goblin urlava e sputava sangue davanti ai suoi commilitoni, disgustati dalla scena.

Tutto ciò è solo uno degli infiniti modi per causare dolore. Io potrei accogliervi in un posto dove non vi è ne guerra, ne odio. Ma prima dovrete morire.


L' altro tentacolo strisciò verso i tre nemici liberi, colpendoli con grande furore.
Emisero tutti un gemito di dolore, quasi all' unisono.
Come macchine, come fratelli cibo.
Si rialzarono, aggrappandosi alla lontana possibilità di diventare degli eroi all' interno della loro tribù. Con la speranza che un giorno avrebbero distrutto il Toryu.
Speranza vana.
Iniziarono infatti a tossire, gli girava la testa e la loro visibilità era ben ridotta.
Ma non erano morti. Con tutta la forza che avevano in corpo corsero a liberare i rimanenti compagni, ancora intrappolati dalle creature di Illidan.
Tornarono in nove, ma per quanto?

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Un paradiso lontano dalla sofferenza, un regno senza guerre, ne odio.
Dove trascorrere l' eternità insieme.
Questa parola continua ancora a rabbrividirmi. Dovrà pur esserci una fine... no?



I tre caddero per terra stremati per le fratture multiple e i danni all' organismo inflitti dal veleno.

Si sta come, d'autunno, sugli alberi, le foglie.



Abominio bastardo! Perirai per mano mia!


Urlò un orco con foga. Ma in un mondo dove è il più forte a sopravvivere chi darebbe ascolto ad un singolo ed inutile essere?

Gli orchi tentarono di lacerare il tentacolo destro, nel quale era ancora incastrata la punta della lancia.
Si diressero tutti e sei in quel punto, senza strategia ne tattica.
Come un branco di topi affamati che localizzano un pezzo di formaggio.
Ma la situazione era diversa: Loro erano il formaggio ed Illidan il topo.
Vennero scaraventati via da un brusco movimento del tentacolo accompagnato da un ruggito proveniente dalla bocca del possessore.
Si ritrovarono a terra, stesi come la pelliccia di un orso nella sala del cacciatore.

È veramente deprimente il modo in cui tentate di sfuggire al fato.



Il tentacolo sinistro del mostro cadde su cinque dei sei nemici, facendo schizzare le interiora degli orchi fuori dalla testa, la quale saltò via dopo l' impatto.

Rimase un orco, scioccato alla vista degli amici morti in modo tanto brutale.
Eppure è questa la guerra.

Il corpo dell' abominio lentamente si rimpicciolì e cambiò di colore, dopo qualche attimo ritornò un umano.
Un umano seguito da otto mostriciattoli tentacolari.
La folta chioma bionda ondeggiava nel povero vento, ormai riempito di silenzio.
L' orco venne ancorato a terra, stretto da due mostri per arto.
L'arma cadette a terra, una spada d'acciaio provata dal tempo.

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Complimenti per l' arma, scommetto che l' hai rubata da un soldato morto o qualcosa di simile. Ti dispiace se la prendo per ucciderti?


Con eleganza Illidan prese la spada.
Fendette l' aria senza motivo, gli piaceva la sensazione di avere un arma da taglio in mano.

Mostro, la mia morte sarà solo l' inizio della tua fine.



Dalla faccia di Illidan scappò un sorriso. Socchiuse gli occhi un attimo per poi riaprirli con lo sguardo fisso sull' orco.
Tutto ciò è possibile, ogni cosa giunge ad una meta prestabilita dal fato. Io stesso sono una di queste mete. Ma credo che parlarne con un morto non servirebbe a niente.
Senza alcun indugio la trachea dell' orco venne perforata da un colpo netto di spada.

Il sangue schizzò sulla faccia dell' assassino
e tutto tacque.

Energia rimasta: 100% - 12*5 = 40%
Status fisico: Un basso al tentacolo destro e due medi al torace.
Status psicologico: Deluso
Passive attive:
»Geneticamente superiore: i possessori del dominio custodiranno, da subito, un'innata capacità di discernere l'illusione dal reale, in combattimento come nella vita quotidiana. Lo stratega sarà capace di riconoscere quando un'illusione è in atto, mentre il paladino sarà in grado di capire quando un ammaliamento psionico sta cingendo la sua mente, seppur i mezzi per difendersi da esse risulteranno ancora inadeguati. Infatti, gli effetti di qualunque illusione o psionica, seppur capaci di essere compresi perfettamente, non potranno ancora venir annullati o aggirati in alcun modo. Capacità passiva di solo discernimento di illusioni e tecniche psioniche.

I'm a systematic error!!! :
L' avatar assorbito da Deus Ex Machina era di stampo demoniaco, incuteva timore alla gente nonostante avesse un aspetto umano.
Dopo aver assorbito l' avatar in modo eccellente, L' inferi sententia ha guadagnato questa abillità. La gente di certo non sentirà una presenza demoniaca, ma comunque sentirà qualcosa nella sua forma umana. Qualcosa di inumano e primordiale

Abilità utilizzate

Rianimazione Parziale: Deus Ex Machina rilascia spore dalla base del suo corpo, che penetrano il terreno infettando parti di corpo dei deceduti, trasformandole biologicamente in esseri simili a piccoli palloncini imbottiti di sostanza verdastra dotati quattro piccoli tentacoli non lunghi più di trenta centimetri. Questi piccoli mostri cercheranno di immobilizzare la vittima nel tentativo di renderla più facile colpirla. Questi esseri possono essere facilmente distrutti, sono un evocazione di potenza bassa e hanno un livello in meno di energia del proprio evocatore.
Gli arti rimarranno in campo per 2 turni ed appariranno vicini all' evocatore
Consumo di Energia: Medio


Proprietà velenose: Deus Ex Machina, concentrandosi per qualche secondo, riesce a far assumere ad un suo tentacolo uno strano alone verde per via delle spore rilasciate dalla bocca le quali assumeranno sostanze energetiche che le renderanno vive, quindi velenose. Solo a contatto coi tentacoli potranno vivere, dato che le irradiazioni di energia non arrivano alla testa e in gran parte del corpo serpentiforme. Da questo momento qualsiasi tipo di danno inflitto dal tentacolo Farà inalare all' avversario delle spore, dopo averlo ferito.
Le spore provocheranno all'avversario una tosse convulsa per il resto del turno, vista sfocata, e leggero tremore, che gli impediranno di combattere al meglio delle sue possibilità, nonché un generale senso di spossatezza.
I tentacoli restano avvelenati dalle spore per due turni compreso quello d'attivazione, tornando alla normalità al termine del secondo turno.
La somma dei danni immunitari è più grave contro gli angeli e i paladini, e sarà pari ad un danno Medio. Contro chiunque altro, il veleno provocherà un danno totale pari a Basso - se non contro i demoni, che potranno considerare questo tipo di danno particolarmente infimo. I colpi sferrati con l'arma avvelenata andranno considerati come normali colpi fisici al momento della difesa.
Consumo di energia: Medio

Note: Prima caccia al mostro, ho giocato molto sul fatto che dei tentacoli lunghi venti metri con un diametro massimo di tre metri rivestiti da una corazza possono spappolare degli individui di corporatura umanoide, specie se ancorati a terra.
 
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