«Io sono il Deava del Fuoco Anarchico, Secondo dei Tre e Primo dei Quattro. In realtà, neanche questo è vero: sono solo una manifestazione, come una vaga immagine riflessa allo specchio vista da una lente opaca. Il dono dell'ubiquità non è mai stato esclusivo.
E, sinceramente, non so cosa diavolo io stia a fare qui. Ogni tanto qualcuno di voi bambini riesce a trovarmi, e in un modo o nell'altro riesce a strapparmi un favore. Distruggi con fuoco e zolfo su Sodoma e Gomorra, incenerisci la biblioteca di Alessandria, fai la guardia a questo portale, prendi il mio gattino che non riesce a scendere da quell'albero altissimo. Cose del genere, circa: da dove vengo io i favori vengono presi molto sul serio, di solito. Probabilmente avete fatto qualcosa che non dovevate fare. O non avete fatto qualcosa che dovevate fare. Questo dovreste saperlo voi: generalmente non mi interessa, arrivo incenerisco tutto e me ne vado.
Non ne ho voglia, oggi, quindi prima di dover risolvere questa scocciatura chiacchiero un pò.»
Forse il fumo ed il calore generatisi lo avevano inebriato, facendogli perdere la ragione, forse aveva intenzione di attirare l'attenzione su di sé, di trattenere lo sventurato gruppo mentre all'interno della circonferenza accadeva qualcosa, o, più probabilmente, Axel era solo un pazzo giunto nelle Viscere dell'Ombra per pura, sventurata coincidenza.
Parlava, sproloquiava incessantemente precipitando sempre più nelle profondità dell'assurdo e dell'insensato.
Sàrkan lo fissava attonito, cominciando a dubitare della sua stessa capacità di comprendere, spinto sempre più oltre i confini della sopportazione.
Viktor non sembrava comunque aver carpito molto dalle sue parole, così, probabilmente stizzito, prese a porre domande, le quali sicuramente non avrebbero avuto risposta.
Una scintilla traspirò fuori dal corpo di Axel, ascendendo sino al soffitto, crescendo in volume e luminosità, Sàrkan abbassò lo sguardo un paio di secondi prima che la sfera esplodesse.
Forse era un pazzo, ma di certo era un tipo pericoloso – anche se più per se stesso che per altri.
Attendeva una risposta, frenetico, impaziente e stranamente nervoso, come se all'improvviso fosse diventato allergico al silenzio.
Non sopportava più le domande di Viktor, non sopportava più la follia di Stein e certamente non aveva mai sopportato gli sproloqui di Axel.
Chiuse il pugno, nervoso, mentre il suo sangue si fluidificava sempre più, accelerando e mutando la carnagione dell'Assente.
Il suo corpo vibrò veemente, tanto da coinvolgere Vipsinia, scossa non solo fisicamente.
La sua voce tuonò insolitamente possente, trabboccante di stizza; per un attimo Sàrkan dimenticò le proprie, misere condizioni fisiche, rivelando una parte di sé di cui neanch'egli conosceva l'esistenza.
Dimmi solo come diavolo uscire di qui.
Si allontanò dall'ombra dell'Assente, serpeggiando con nobile grazia verso gli angoli delle Viscere, in cerca di una via di uscita o di un qualsiasi elemento che potesse rappresentare anche solo il più insignificante degli indizi.
Si mantenne lungo il perimetro della circonferenza, provando a entrarvi con un lembo di materia solo per un istante, giusto per verificare gli eventuali effetti di un atto simile, prevenendo Sàrkan da possibili – ulteriori – infortuni.
Benché sembrasse estremamente concentrata e speranzosa, Vipsinia era quasi certa che le Viscere non avessero alcuna via d'uscita, solo quattro fosse vuote.
Status Fisico: Danno Medio da pressione, danno Medio sparso su tutto il corpo.
Status Psicologico: Stizzito ed estremamente irritato. Danno Medio+Mezzobasso sottoforma di emicrania, Medio sottoformadi stanchezza cerebrale non definita, che peraltro è ciò che fa stizzire Sàrkan in questa maniera, spingendolo oltre il limite della sopportazione.
Riassunto: Sàrkan, sopratutto a causa del danno da cui si viene colpiti una volta ogni quattro turni, non riesce più a rimanere calmo, e utilizza la sua Nulla di spostamento PeRm-PeRf (tutto questo non è che un effetto scenico, infatti né cito l'abilità, né specifico quanti punti scambia; il suo unico effetto è cambiare il colore della pelle di Sàrkan, rendendo le braccia estremamente chiare ed il viso scuro.)
Inoltre Vipsinia si fa un giro per la sala, cercando di ottenere qualche informazione. Fine.