Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Zell vs. Serhat Satu

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view post Posted on 26/4/2012, 20:06
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Zell vs. Serhat Satu

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Verde Vs. Verde
E Vs. E


Primo post: Zell
Player Killing: Disattivato
Durata: Un solo post di presentazione e quattro post di combattimento.
Tempi di risposta: A cinque giorni dalla risposta dell'avversario verrà applicata una penalità di 0.25 punti alla sportività del ritardatario per ogni giorno d'attesa.
Arena: le strade di Basiledra – nei pressi della città dei mille volti, tra le voci assordanti dei mendicanti e tra i sordi passi delle guardie che sorvegliano il centro stesso si estende la magnifica e imponente strada di Basiledra, dove ogni cittadino, soldato, cavaliere o Corvo che sia ha almeno una volta nella sua vita ripercorso questa strada. La polvere regna incontrastata assieme alle maestose abitazioni che crescono imponenti lungo tutto il cammino, dimore dai colori accesi e spenti, di tutte le tonalità, alcune di vecchio stampo altre invece appena costruite e che danno l’idea di un continuo bagliore di speranza; i volti che sbucano dalle finestre di questi luoghi sono per lo più di donne e bambini, vecchi e giovani guerrieri ma tra loro si nascondono le espressioni asciutte e severe dei Corvi che attendono pazientemente l’arrivo e lo scontro dei guerrieri scelti. Il pavimento della strada è irregolare, e alle volte è possibile notare come alcuni carri trainati da cavalli comincino quasi a saltellare, le pietre incastrate nella fondamenta infatti sono abbastanza distaccate e grosse da lasciare solchi ben evidenti. L’unico spiraglio di luce che renderà visibile la grande strada sarà il cielo terso ben visibile sopra le teste di tutti. Durante lo scontro la via sarà deserta e ogni bottega, mercato e casa lì presente, al piano terra, verrà ben sigillato dai Corvi stessi, alcuni dei quali saranno disposti lungo tutta la strada e allo stesso tempo nascosti nell’ombra delle case.
Regole: Il duello non deve interrompersi per alcun chiarimento - usate vie private, nel caso. Non si possono modificare i propri post dopo le risposte dell'avversario. Si seguono le normali regole di un duello ufficiale.
Background: Ovunque essi si trovino, entrambi i partecipanti riceveranno una visita da parte di un gruppo di soldati che, dopo averli presi, legheranno loro le mani con una corda e li trasporteranno su due differenti carrozze, dalle estremità della grande strada di Basiledra faranno la loro comparsa i due partecipanti del Torneo che si vedranno letteralmente gettati lungo la strada. I due guerrieri avranno modo di tagliare la corda che stringe i polsi della mani tramite un piccolo uncino che fuoriesce dalle carrozze stesse. Entrambi lotteranno sulla strada e nessuno di loro avrà modo di scappare di lì poiché in tutte e due le estremità pulluleranno decine di soldati che osserveranno la scena abbastanza divertiti. I partecipanti inoltre vedranno le figure dei Corvi che gli osservano con sguardo fermo, nessuno dei due guerrieri potrà avvicinarsi a loro giacché protetti da un bozzolo di energia.
 
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Alist3r
view post Posted on 30/4/2012, 01:41






« Leviathan 2.1 »
Zell vs Serhat Satu



Rotolò a terra per qualche metro.
Le mani legate dietro la schiena.
Il sapore della polvere gli dava il voltastomaco.
La gola si seccò immediatamente al primo contatto con la strada e le narici si riempirono di quella stessa polvere facendolo starnutire.
Rotolò sulla schiena e si tirò su guardandosi intorno rimanendo seduto: la carrozza con la quale era arrivato era ancora li mentre gruppi di soldati cominciavano a posizionarsi in fila. Si trovava sulla strada di Basiledra ma, a differenza degli altri giorni, era deserta. Tutte le attività commerciali chiuse e almeno da quella parte non poteva andare via.
Si voltò nell'altra direzione, verso l'altra estremità della via: non poteva vedere bene perché era abbastanza lontano, ma distingueva chiaramente una figura, qualcuno a terra proprio come lui, qualcuno che proprio come lui cercava di capire cosa stava accadendo.

Qualche minuto prima...

Ma no, non si preoccupi, ho pensato che per cacciare possa servirmi un bel coltello!
Bene allora passi tra un paio di giorni
Molto bene, arrivederci allora!


Il proprietario della bottega era stato piuttosto gentile. Lo conosceva di vista e non ci aveva scambiato mai più di qualche parola quelle poche volte che aveva comprato qualcosa da quelle parti. Era una piccola bottega, ma ben rifornita; a differenza di molte altre era tenuta piuttosto ordinatamente, ogni oggetto posizionato al proprio posto su degli scaffali divisi per tipologia di merce. Vendeva un po di tutto: da utensili per la casa fino a strumenti per la caccia.
Dopo aver salutato il negoziante si apprestò verso l'uscio.
I battenti della porta si aprirono producendo il classico rumore di legno vecchio e rovinato lasciando entrare la luce prodotta dal sole che brillava in cielo ostacolato da nessuna nuvola.
La strada era in fermento come al solito. Ondate di gente arrivavano da tutte le direzioni, se non si stava attenti si rischiava di venirne letteralmente travolti.
Mentre girava l'angolo verso il vicolo che lo avrebbe portato alla strada dove abitava, pregustava già il buon sapore della carne che aveva comprato quella stessa mattina. L'avrebbe cotta a puntino, sulla brace del caminetto che aveva in casa; un pizzico di sale, un goccio d'olio e si sarebbe riempito la pancia con gusto.
Non si era accorto del sorriso che gli si era stampato in faccia, forse perché i suoi sogni vennero stroncati da un gruppo di soldati che gli si fiondarono addosso non appena girato l'angolo.

...cosa vogliono?...
Chi siete??
Nessuna risposta.
Lo circondarono. Non aveva vie di fuga e subito gli furono tutti addosso.
Provò a resistere ma erano veramente troppi.


Nonostante i suoi tentativi di ribellione, scalciando e mordendo dove capitava due minuti dopo si ritrovò su di una carrozza che si mosse immediatamente e rumorosamente.
Durante il viaggio, che durò pochi minuti, nessuno disse nulla, nessuno lo guardava.
Era una strana situazione perché non lo avevano disarmato, ne maltrattato.
Non poteva guardare al di fuori della carrozza e non aveva la minima idea di dove lo stessero portando.
Quando la carrozza si fermò venne scaraventato letteralmente al di fuori come un sacco pieno di rifiuti che non interessava a nessuno di dove venisse lasciato.
Solo un secondo prima aveva sentito queste parole:

I corvi. Vogliono che combatti nel Leviatano.

...


Non aveva un buon presentimento e prima che gli accadesse qualcosa di sgradevole voleva liberare le mani.
Si guardò intorno, cercando qualcosa che potesse tornagli utile e trovò quello che cercava in un uncino che sbucava dalla carrozza. Non ci pensò due volte a rotolare in quella direzione.
A differenza di quanto potesse pensare nessuno lo fermò.
Si tirò su con un colpo di reni e spezzo le corde con cui erano legati i polsi.
Era di nuovo libero.

...il Leviatano...
Sapeva che il Leviatano era un torneo.
In passato vi aveva già partecipato.
Fù il Re che non Perde Mai ad organizzarlo
e non aveva idea del perché anche i Corvi ne avevano bisogno.
... già... il Re ...
Era quasi nostalgico di quel periodo.
Ricordava chiaramente come da ragazzino era ossessionato dalla figura del Re.
Sorrise.



Era piuttosto evidente cosa doveva fare: avvicinarsi alla carrozza dall'altra parte della strada, presentarsi e iniziare il duello. Così mentre si massaggiava i polsi avanzava in quella direzione, ben attento a cosa gli accadeva intorno.
Venivano osservati.

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« REC ~ 195 AEV ~ 200 PERF ~ 285 PERM ~ 420 CAEM ~ 200 »
Basso ~ 2% Medio ~ 7% Alto ~ 17% Immenso ~ 37%




« ENERGIA » 100%
« STATUS FISICO » Illeso
« STATUS PSICOLOGICO » Normale

~ ABILITA' PASSIVE

IO DOMINO L'ELETTROMAGNETISMO » Permette di maneggiare un'arma (metallica) senza impugnarla
IO DOMINO L'ELETTROSTIMOLAZIONE » Resistenza al dolore
IO DOMINO L'INTELLETTO » Consumi ridotti del 3% + Cast Time ridotti a zero
PASSO DI RAME » +100 AeV / -75 ReC
IO DOMINO LA FORZA » +100 PeRF / -75 AeV
IO DOMINO LA MAGIA » Percezione delle manifestazioni Magiche


~ ABILITA' ATTIVE

»
»


~ AZIONI E NOTE

Ho chiuso limitandomi a dire che mi dirigo nella tua direzione. Quindi libero di venirmi incontro o aspettarmi.
Good Luck :V





 
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dra31
view post Posted on 30/4/2012, 23:36




Leviathan 2.1 - Ø
Basiledra, Capitale Toryu


Lungo la strada e le vie adiacenti, i residenti si accalcano sulle logge e le finestre dei colorati edifici che si affacciano sulla strada maestra. I preparativi che si sono susseguiti fin dalle prime luci dell'alba hanno destato l'atavica curiosità del popolo per tutto quello che si muove intorno ai signori e ai prelati, come i corvi che continuano a muoversi tra le botteghe e le locande.

Basiledra è una città ancora giovane, eterogenea, viva; un intreccio di vie e vicoli intervallati da molteplici piazze e crocevia, incastrati come solo è possibile in una trama spontanea di edifici addossati l'uno a l'altro, oasi di vita cittadina dove il viaggiatore può trovare quel che cerca, mercanti e taverne, bordelli e botteghe, ogni attività che alimenta la vita di Basiledra si affaccia su quegli squarci di cielo ritagliati tra le falde dei tetti e i comignoli fumosi delle residenze di un abitato in continua crescita. La strada che oggi sembra essere al centro delle attenzioni di ognuno è la via più imponente che attraversa la città del Sovrano, particolare che potrebbe suggerire l'origine del nome ad uno studioso delle arti liberali, e sulla quell'arteria pulsante scorre e vive una realtà caratterizzata da una tavolozza di molteplici colori, accesi e spenti, chiari e scuri, ocra, rosso, bianco, inserti azzurri, verdi, cornici di mattoni, di travertino, di peperino: una varietà di stili che indica la giovinezza di una comunità ancora incerta sulla sua identità, lasciando trasparire dalle facciate colorate delle proprie dimore una speranza di un futuro benevole.

E sulla quella via così carica di buoni auspici per l'avvenire, se qualcuno dei presenti provasse a chiedere ai corvi o alle guardie il motivo di tale attività, una sola risposta si sentirebbe dare: Il Leviathan. E con quelle parole, ogni domanda futura veniva messa a tacere, consci del fatto che solo i neonati di Basiledra ignorassero il significato di quel nome.

Nel frattempo...
Il suono vivo del metallo che cozza sul legno solido della porta distoglie l'attenzione dell'uomo chino sulle carte sparse sul piccolo scrittoio della camera. Il bussare viene ripetuto con maggiore decisione, dando l'impressione che la pazienza e il tempo a loro disposizione non fosse così tanto da giustificare un'attesa infinita. Pesante, l'uomo si solleva dallo sgabello e si dirige ad aprire la porta a chi lo desidera.
Sull'uscio ora schiuso le figure grigie di un piccolo manipolo di guardie occupa il pianerottolo fuori dalla stanza, uomini della guarnigione cittadina armati di picche e celate calate sugli occhi fissi sull'occupante di quella camera al primo piano di una locanda immersa nelle vie della città.

Serhat Satu, il costruttore?
Chi lo cerca?
Il Leviatano.

- Ad un cenno dell'ufficiale, gli armigeri si fanno strada nella stanza e prendono in custodia l'uomo e le sue cose, raccogliendo dal pavimento e dal giaciglio sacche e borse e attrezzi. Prima di scendere si premuniscono di assicurare i polsi dell'uomo con una robusta corda, senza dimenticarsi di riservargli un trattamento poco più mite di quello che solitamente danno ai ladri di quartiere. Il tragitto all'interno della locanda e al di fuori di essa non è immune al codazzo di sguardi curiosi e domande, in particolare quelle del locandiere che si affretta a chiedere rassicurazione all'ufficiale, guadagnandoci una parola detta sottovoce e l'improvvisa cautela di rimanere ignorante ma integro. E lui? Lui si è ben visto fin dall'inizio di fare una sceneggiata o di opporre resistenza, un pestaggio gratuito questi non lo negano a nessuno.
Una carrozza chiusa attendeva con il suo tiro scalpitante il drappello di soldati e il loro sorvegliato; un brusco invito a salire e una volta conclusasi le operazione di imbarco, il mezzo si muove sulla via, ignorando la comodità dei suoi occupanti, sballottati su un pavé che mostra i segni di un uso massiccio dei percorsi cittadini, oltre di una scarsa manutenzione degli stessi. -

Annamo de prescia?
Come?
Dico, andiamo di fretta?
Il Sovrano, nella sua benevolenza, preferisce non far attendere i suoi fedeli.

- Nella semioscurità del veicolo, l'ovale lattiginoso di una maschera senza espressione fa comprendere al costruttore che è in compagnia di uno degli officianti della cattedrale, un corvo. Ha avuto modo di conoscerli e frequentarli al nord, durante la breve e dura campagna militare al seguito del Lord Shakan. E non è mai riuscito ad andare oltre il dovuto rispetto per la carica che coprono, incline com'è a non dare fiducia a dei e nobili. -

Capisco.

Il viaggio prosegue nel silenzio spezzato dal cigolio del legno sulle pietre dissestate per una buona manciata di tempo, fino a quando non si percepisce il progressivo rallentare delle bestie fino al completo arresto della carrozza. La lama di luce che fende il buio della cabina accoglie un Serhat che fa fatica ad abituarsi in fretta al cambio rapido di illuminazione, mettendo in fallo un piede sul predellino e rovinando pesantemente a terra, in mezzo alle risa di un folto numero di guardie presenti sul posto. Questione di attimi e gli occhi del costruttore tornano a vedere come devono, facendogli riconoscere a fianco a lui le sue cose e permettendogli di darsi un'idea di dove l'hanno trascinato. Una larga via, abbastanza da permettere il transito agevole di due carrozze affiancati tra due ali di pedoni o cavalieri, è il posto dove lui e un altro bistrattato come lui si sono ritrovati dopo quel trasferimento forzato.
Non aspettandosi un aiuto misericordioso, con un colpo di reni il costruttore si rimette in piedi e chiede di essere liberato, desiderio non esaudito ma spostato su un piccolo appiglio, un uncino di quelli usati per assicurare i carichi durante il viaggio, che si presta adeguatamente alla funzione liberatrice. Un ultimo strappo verso il busto e l'ultimo giro di corda cede lasciando liberi i polsi del costruttore, che si affretta a massaggiare per lenire il fastidio di una costrizione non meritata.
L'attimo successivo lo vede raccogliere e indossare le preziose borse con gli attrezzi che ciondolano da esse e la lunga sacca di tela dalla quale fanno capolino le strisce rosse delle lunghe aste in essa riposte, insieme al manico di un altro attrezzo. Una volta strette le fibbie delle borse, uno sguardo ai dintorni gli confermano che, mentre la carrozza si allontana nella direzione in cui è venuta, un muro di picche e armature si frappone tra lui e il veicolo, ad indicare che da quel punto in poi, solo quando il Sovrano sarà soddisfatto, lui potrà tornare alla sua locanda, o al primo camposanto nelle vicinanze.

Un'alzata di spalle e compie un passo deciso verso l'altro, un roscio gagliardo come un torello che è della sua stessa idea, dato che si avvicina a lui senza tante remore.

E che il cielo ce la mandi bbona.
Ah! no, è vero. Che il Sovrano ci illumini.

Sì, con una candela spenta.

Tra il pubblico presente, sono in molti a lanciarsi in pronostici sull'esito dello scontro, i quali danno quasi tutti per favorito il fulvo giovane. Già, chi darebbe per vincitore uno in carne come Serhat? Forse nemmeno lui stesso, ma tentar non nuoce.
Al massimo uccide.

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Basso × 5% | Medio × 10% | Alto × 20% | Critico × 40%
ReC × 325 | AeV × 175 | PeRf ×225 | PeRm × 200 | CaeM × 225


- condizioni › Ottimali.
- forma › Normale {100% = [0B+0M+0A+0C]}

+ ragionare › Ragionare, pensare, comprendere: il mestiere del costruttore è un lavoro intellettuale, prima che manuale. Alla base di una fondazione ci sono calcoli e analisi che ne determineranno la consistenza e la forma, tra le fughe ordinate delle pietre di un muro si mescolano conoscenze e esperienza così come le eleganti geometrie di una cupola poggiano su molteplici insegnamenti e formule.
Un incessante cigolio d’ingranaggi ben oliati è il suono che accompagna da molto tempo l’attività di Serhat, un meccanismo collaudato e tenuto in ottime condizioni da un’esperienza e una formazione continua che si protrae da vent’anni a questa parte, cioè dal primo giorno che prese in mano un badile e fece la sua prima trincea di fondazione dietro le direttive del capomastro di turno, suo padre.
Ad oggi, dopo una vita trascorsa a comprendere segreti e regole di un mestiere complesso seguendo maestri e insegnanti di ogni specie, Serhat ha raggiunto un traguardo che anni addietro riteneva una prerogativa paterna, quella capacità che gli permette ora di compiere ragionamenti e formulare soluzioni in tempi infimi e capaci di confutare le tesi di colleghi ed estranei al mestiere.
{Mente Lucida II: Passive di scioltezza logica e comprensione base di illusioni ambientali e non}
{Mente Lucida II: Attiva di difesa psionica, previa scoperta dell’attacco [variabile (da basso ad alto) basata su ReC]}

+ lavorare › L’altra faccia della medaglia, lavorare. L’attività fisica che questo mestiere richiede è pari a quella di ogni altro lavoro essenzialmente manuale; caricare, scaricare e stoccare i materiali da costruzione, modellarne la forma a colpi di scalpello e accetta, trasportarli dove richiesto sul cantiere: il lavoro del manovale è alla base del mestiere del costruttore, così come un scudiero è il primo passo per diventare un cavaliere. Manovali si diventa da giovani e ci si rimane per tutta la vita, anche se il proprio ruolo in un cantiere è diverso. Un ruolo dove il fisico diventa l’arma in più per non cedere alla fatica, dove vent’anni di pietre, terra e legname portati a spalla contribuiscono a formare una resistenza alla fatica, tale da impedire il collasso sotto lo sforzo a volte eccessivo, e a migliorare le azioni fisiche con movimenti precisi e puliti, andando così a risparmiare un poco alla volta quell’energia che permetterà a Serhat di lavorare un po’ di più, velocizzando così il proprio lavoro.
{Umano: Passiva razziale [Non sviene con il 10% delle energie]}
{Abilità personale II: Attiva di risparmio energetico del 5% su tecniche a base PeRf (un consumo ridotto del 0% diventa del 1%) con durata di n. 4 turni [Medio]}


- ... › ...
{...}

+ la strumentazione: attrezzi personali › Armi iniziali [Mazzetta x 1, Accetta x 1, Piombo x 1] per un peso variabile di kg 4~6 | Equipaggiamento GdR non offensivo [Borsa degli attrezzi x 3]
+ la strumentazione: strumenti di rilievo e misurazione › Armi acquistate [Palina x 15, Corda a tredici nodi x 1]
+ la strumentazione: attrezzi di cantiere. Armi acquistate [Badile x 1, Sacchetti di gesso x 15, Esplosivo x2]
+ la strumentazione: pacchetto di medicazione › Bendaggi con soluzione cicatrizzante [Erbe x 4 (cura bassa, istantaneo)], Integratori energetici [Linfa vegetale x 1 (+10% energia, istantaneo)] e Tonici [Tonico dell'orso x 1 (+50 Perf e Perm, -10% energia/turno, 2 turni)]
+ cianfrusaglie › Oggetto personale [Ciondolo]

- note › Bene, si inizia. Buon gioco e buon divertimento.

Venti e onde sono sempre dalla parte dei navigatori più abili.
Serhat Satu

 
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Alist3r
view post Posted on 6/5/2012, 12:51






« Leviathan 2.1 »
Zell vs Serhat Satu



Forse era l'aria che respirava.
Forse era la strada deserta.
Forse era il fatto che il torneo stava per iniziare.
Insomma non sapeva cosa fosse, ma era sicuro di una cosa: aveva fame.
Aveva fame ed era stato interrotto proprio mentre fantasticava sul bel pranzetto che si sarebbe preparato una volta a casa. Poteva sentire già il sapore sulle papille gustative della carne cotta alla brace. Doveva, voleva tornare a casa e l'unico ostacolo tra lui e il suo pranzo era l'uomo verso cui si dirigeva.
Mentre avanzava, tanto per chiarire le sue intenzioni, sfoderò entrambe le sue spade: Sulfureas stretta nella mano destra, Aranrùt nella sinistra. I muscoli erano tirati, lo sguardo deciso e fermo, le lame scintillavano sotto il sole.
Quello che aveva davanti, però, sembrava tutt'altro che un combattente pronto a partecipare al torneo; aveva le fattezze, piuttosto, di qualcuno che stesse li a lavorare per il torneo, forse costruire un ring o una cosa simile. Era un uomo alto, più o meno come lui, ma Zell al suo cospetto sembrava la metà. Forse perché quell'uomo era di qualche chilo sovrappeso, tanto che la pancia era ben visibile nonostante la canottiera. Però le braccia erano piuttosto forzute, segno di una certa prestanza fisica e il suo sguardo serio comunicava "non sono qui per giocare". Di certo non si sarebbe fatto ingannare dalle sembianze di quell'individuo, del resto gli piaceva il detto "l'abito non fa il monaco".

E che il cielo ce la mandi bbona.
Ah! no, è vero. Che il Sovrano ci illumini.

Lui aveva smesso di credere in qualcosa da molto tempo.
Non credeva in qualcosa di superiore.
Non credeva che ci fosse qualcuno che muoveva i fili.
Non credeva più nel destino.
Credeva nelle coincidenze,
nelle casualità,
nelle leggi probabilistiche.
Tu pensa per te... ne avrai bisogno.



La sua ombra si allungava sulla strada, deformandosi li dove il terreno lasciava spazio a buche, dossi o accumuli di terriccio. Chi li osservava, non parlava; un silenzio strano, insolito per la via di Basiledra.
Come un tentacolo l'ombra poi cambiò forma, allungandosi da un lato, perché Zell mosse il braccio, lasciando andare Aranrùt, libera di librarsi nell'aria come se fosse una piuma. Il suo arto era leggermente inarcato, il palmo della mano rivolto verso il suo avversario, le dita pronte a canalizzare il flusso di energia: una scarica elettrica, poco più di una scintilla diretta al petto del malcapitato; doveva fungere da diversivo, da distrazione, mentre lui svelava la sua vera forza, quella trasformazione, tanto forte, tanto temuta anche da lui stesso.
Impugnò nuovamente Aranrùt, mentre l'altra spada aveva iniziato il processo di mutazione: tentacoli di rame partivano dall'elsa e piano piano, in una spirale vorticosa, si avvinghiavano all'avambraccio di Zell, salendo fino su al gomito, poi fino alla spalla fondendosi con pelle, muscolo e osso. Scintillanti scariche elettriche contornavano la trasformazione, l'aria intorno bruciava. In pochi istanti il suo braccio era diventato un'arma letale, una lama fatta da metalli purissimi, una lama di morte.

la punizione di un dio


Intorno al suo braccio, scintille.
Dentro di lui, la presunzione di essere invincibile.
Era la conseguenza di quella mutazione: ogni volta aveva la sensazione di essere divenuto una macchina di morte inarrestabile, davanti alla quale chiunque avrebbe dovuto nient'altro che mettersi in ginocchio.
Scattò in avanti, veloce come una vera a propria saetta.
Il braccio/lama teso a destra, Aranrùt esattamente dalla parte opposta.
Frenò improvvisamente, puntando il piede destro a terra e sfruttando lo slancio tentò di colpire con la Spada di Drago, un fendente preciso, veloce verso il braccio sinistro. Poi facendo forza sullo stesso piede destro, piroettò su se stesso tenendo il braccio destro teso, per colpire in direzione del petto. Poi avrebbe colpito ancora come una furia, due fendenti diagonali, dall'alto entrambi ma uno da destra e uno da sinistra.

Non aveva idea del perché i Corvi avessero organizzato di nuovo questo torneo. In passato il Leviathan era indetto perché, si diceva, il Re volesse assicurarsi che il suo popolo fosse forte, che i suoi sudditi fossero potenti. Lui, però, era tra quelli che pensavano che il Re organizzasse il torneo per un suo sfizio, un divertimento.
Per quanto gli riguardava, i Corvi potevano averlo organizzato per qualsiasi motivo volessero.
Lui in quel momento voleva solo tornare a casa e mangiare.

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« REC ~ 195 AEV ~ 200 PERF ~ 285 PERM ~ 420 CAEM ~ 200 »
Basso ~ 2% Medio ~ 7% Alto ~ 17% Immenso ~ 37%




« ENERGIA » 100% -2% - 37% = 61%
« STATUS FISICO » Illeso
« STATUS PSICOLOGICO » Si sente invincibile.

~ ABILITA' PASSIVE

Io Domino L'Elettromagnetismo » Permette di maneggiare un'arma (metallica) senza impugnarla
Io Domino L'Elettrostimolazione » Resistenza al dolore
Io Domino L'Intelletto » Consumi ridotti del 3% + Cast Time ridotti a zero
Io Domino La Forza » +100 PeRF / -75 AeV
Io Domino La Magia » Percezione delle manifestazioni Magiche
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Perpetuo Esuriens » Ferite su creature di allineamento buono (inferte da Aranrùt) più lente a cicatrizzarsi. Sangue che fuoriesce color smeraldo
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Passo Di Rame » +100 AeV / -75 ReC


~ ABILITA' ATTIVE

IO DOMINO L'IMPATTO » Accumulando energia sul palmo della mano (indifferentemente destra o sinistra) Zell può invocare l'elemento del fulmine e poi rilasciarlo a suo piacimento. Accumulare l'energia non porta via molto tempo, stiamo parlando infatti di poco più di un secondo; inoltre non richiede grossa concentrazione quindi Zell può farlo anche mentre è in movimento. Una volta caricata l'energia (quanta è a discrezione di Zell) il palmo va appoggiato su di una superficie, che può essere il corpo di un avversario o qualsiasi altra cosa, dopodiche l'energia viene rilasciata tutta insieme creando un potente impatto sulla superficie toccata; tanta più energia è concentrata, tanto è più forte l'impatto. Colui che viene colpito avrà la sensazione che si ha quando si viene investiti da qualcosa e se non particolarmente pronto sarà facilmente scaraventato a terra e si sentirà stordito a causa della scossa. Oltre che come tecnica da combattimento, questo colpo può essere utilizzato per frantumare ad esempio dei massi o cose del genere (Variabile Offensiva).
Questo tipo di tecnica può essere adattata anche per colpire l'avversario ad una distanza più ampia. In questo caso però occorrerà qualche secondo in più di concentrazione e l'energia si manifesterà sotto forma di scarica elettrica. Questa può essere generata dai palmi delle mani o semplicemente a un dito e si dirigerà a grande velocità verso il bersaglio di Zell, anche se comunque più lenta della luce o del suono, dopo aver consumato un quantitativo di energie pari a Basso (Offensivo).


CATARSI DI RAME » Per punire il nemico, bisogna far conoscere a questi i veri valori di un guerriero, farglieli assporare sulla propria pelle ed imboccarlo col suo stesso sangue. Dimostrargli che quei valori sono in grado di distruggere i castelli di oscurità su cui è fondato il credo del rivale, colpo dopo colpo, cicatrice dopo cicatrice. Semplicemente volendolo, Zell sarà in grado di lasciare che Sulfureas, permeata del potere di Hodir, si avvinghi per tutta la lunghezza del braccio in una letale simbiosi sfolgorante. L'arto diverrà una letale appendice affilata, composta da rame e altri metalli purissimi, una protesi di fattura finissima ed eccelsa dalla quale partiranno potentissimi fulmini e lampi dorati. Quando ciò avverrà, la spada attingerà dalla riserva del portatore un ammontare di energia pari a Critico. In cambio di ciò, Sulfureas sprigionerà un potere così devastante da distruggere e solcare la terra ad ogni passo, emanerà fulmini così intensi da bruciare l'aria stessa. In questa modalità, il glorioso guerriero potrà vantare di un potere d'attacco e velocità sovrumana, tanto da sfuggire alla vista e alla concezione umana. Scatti impercettibili, quasi come apparenti teletrasporti, costituiranno la base essenziale di ogni futura offensiva di Zell. In sintesi: per due turni, compreso quello di attivazione, la somma di ogni attacco fisico - che sia uno soltanto o cento - portato con Sulfureas sarà considerabile al pari di una tecnica di livello Alto e contrastabile come tale. Nulla rimarrà del nemico, se non un cumulo di fumanti ceneri dalle quali nascerà il fiore dell'eterna gloria. La tecnica ha natura Magica.


~ AZIONI E NOTE

Dunque, dunque. Passo direttamente alle azione di combattimento.
Prima di tutto cerco di colpirti con una semplice scarica elettrica di potenza bassa (Io Domino L'impatto).
Dopo di che mentre tu dovresti difenderti o venire colpito dalla scarica, io attivo la tecnica Catarsi di Rame, che trasforma il mio braccio in una lama.
Poi scatto in avanti: provo a colpirti con un semplice attacco fisico portato con Aranrùt, mentre i tre colpi successivi fatti con il braccio mutato valgono un unico colpo ti potenza Alta.

Turni Catarsi: 1

Spero sia tutto chiaro, a te!





 
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dra31
view post Posted on 9/5/2012, 21:50




Leviathan 2.1 - I
Basiledra, Capitale Toryu


Le ombre della città e dei abitanti si rincorrono sul pavé in una sfida tutta loro, incuranti ed estranee di quello che sta per succedere sul loro stesso terreno di gioco, dove una partita tutta particolare sta avviandosi alle sue prime battute.

Tu pensa per te... ne avrai bisogno.

Battute verbali a quanto pare. Il torello si offre di donare consigli e suggerimenti a Serhat, dicendo cose di cui il costruttore è cosciente da qualche lustro a questa parte; non si vive in questo mondo sperando solo ed esclusivamente nella misericordia della gente.
E le ombre si deformano, seguendo i mutamenti della realtà.

Con la sacca appesa alla spalla e sotto il braccio destro, stringe la mano sull'impugnatura dell'attrezzo che spunta tra le aste colorate, quando lo vede sollevare una delle due armi e la lascia cadere, spada che si ferma a mezz'aria e che inizia a fluttuare per via di una magia dall'aspetto decisamente utile; la magia serve al torello per scaricare dalla mano libero uno strale nella sua direzione, saetta che lo prende decisamente fuori tempo e che si apre sul petto sguarnito, facendo arretrare di un passo per il colpo subito. Un brivido elettrico debole ma efficace si dipana lungo il busto e le braccia, provocando brevi spasmi muscolari che impediscono al costruttore di restare con le braccia strette ai fianchi, costringendolo a muoverle con impegno per lenire il formicolio di cui sono preda, lasciando per un'istante la presa sul manico, che viene poi impugnato in rapidità per sfilare il badile dalla sacca.
Non è l'intorpidimento delle braccia, però, a focalizzare l'attenzione del costruttore, un dolore profuso tipico di un'ustione nel punto d'impatto gli suggerisce che il baleno non era solamente un trucco atto a distrarre, piuttosto un chiaro segnale di quello che lui era capace di fare.

Segnale che viene seguito dallo scatto in avanti del giovane, che impugnata nuovamente la spada volante, manifesta al costruttore uno dei suoi trucchi magici, come se volesse istruirlo sulle proprie capacità e sulle palesi differenze che incorrono tra loro. Come se fosse necessario.
Uno scintillio e un lampo ramato caratterizzano i movimenti del braccio oggetto della magia, manifestazione che porta la spada a fondersi con il braccio che la sostiene, in un risultato che non ha nulla da invidiare ad una protesi di ottima qualità.
Protesi o meno, il torello si lancia su di lui con rapidità e decisione degna dei fulmini che lo stanno circondano da qualche istante, una carica che s'interrompe all'improvviso con l'impuntare del torello che, con un guizzo agile, muove la spada in un veloce fendente al braccio sinistro, armato del piombo sospeso nell'aria. Un colpo che non presenta particolari difficoltà per evitarlo, con una rotazione del busto verso il lato opposto, per un soffio lasciando che il filo della lama lambisca stoffa e carne in un lungo graffio sul braccio bersaglio dell'offesa.
Per un attacco evitato ecco arrivarne altri tre, in un incrocio di colpi portati con la protesi e indirizzati ad incrociarsi sul torace ferito, rimasto sguarnito ma non indifeso; un cozzare sordo dei tre fendenti sul busto indurito del costruttore è il risultato dell'offesa, mentre una macchia rossa inizia ad allargarsi sulla stoffa scura della camicia, segno che il colpo ha sì ferito il costruttore ma non così gravemente da precludergli il proseguimento dello scontro.

Il peso dell'attacco, però, si fa sentire e lo costringe ad indietreggiare soffocando un colpo di tosse sul nascere, un arretramento che Serhat non spreca invano. Arretra e solleva il braccio graffiato, portando il badile sopra la testa, e lì lo ferma per il tempo necessario a lanciare il sacchetto di tela che aveva pescato dalle borse nello stesso momento in cui veniva colpito dai colpi di spada.
Il solito diversivo -quegli involucri di tela riempiti di polvere di gesso hanno sempre svolto egregiamente questo tipo di lavoro- che anticipa l'attacco vero e proprio del costruttore.
Gli spettatori presenti, affacciati alle finestre e alle logge, giurerebbero di aver visto brillare la pala di un riflesso rossastro ma si convincono che sia uno scherzo dei riflessi del sole sul metallo macchiato di ruggine, mentre questo cala pesante sul pavé davanti ai piedi del costruttore. Il suono sordo e metallico del ferro sulla pietra si smorza sommerso dal rumore della strada che si apre e collassa su stessa, creando una crepa nel sottofondo stradale abbastanza grande da farci cadere un carro, figuriamoci un torello.
Non contento e con un certo sforzo richiesto a causa del dolore persistente al petto, impugna con entrambe le mani il badile e lo solleva di scatto verso la sinistra, sfruttando l'impeto per menare un fendente ascendente sulla mano armata di spada. Non è mirato a far male, solo a mettergli pressione e a fargli capire che anche lui deve pensare a se stesso.

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Basso × 5% | Medio × 10% | Alto × 20% | Critico × 40%
ReC × 325 | AeV × 175 | PeRf ×225 | PeRm × 200 | CaeM × 225


- condizioni › Ottimali. Bruciature e ferite medie al petto. Taglio superficiale al braccio sinistro.
- forma › Normale {85% [1B+1M+0A+0C]}

+ ragionare
{Mente Lucida II: Passive di scioltezza logica e comprensione base di illusioni ambientali e non}
{Mente Lucida II: Attiva di difesa psionica, previa scoperta dell’attacco [variabile (da basso ad alto) basata su ReC]}

+ lavorare
{Umano: Passiva razziale [Non sviene con il 10% delle energie]}
{Abilità personale II: Attiva di risparmio energetico del 5% su tecniche a base PeRf (un consumo ridotto del 0% diventa del 1%) con durata di n. 4 turni [Medio]}


- il cantiere: sicurezza attiva e passiva. › Il cantiere è uno di quegli ambienti di lavoro dove il pericolo di incidenti, gravi e non, è strettamente legato al tipo di lavorazione che interessa il cantiere in un preciso momento. Non è ancora possibile prevedere ed evitare questa percentuale certa di rischio, ma una buona e corretta applicazione dei sistemi conosciuti di sicurezza può ridurre e limitare la frequenza degli incidenti sul lavoro.
Un capocantiere attento e coscienzioso sa bene che non si sbaglia ad esagerare con i controlli e le precauzioni, sia che siano meccaniche, fisiche o magiche; salvaguardare l’incolumità fisica dei lavoratori è una spesa che vale ogni soldo risparmiato in ritardi, nuove assunzioni, cerusici e becchini evitati.
Serhat, nel suo piccolo arsenale di trucchi ed esperienze, si è diretto su una tipologia di sicurezza che riguarda principalmente il rinforzo fisico di parte del proprio corpo, arrivando al punto di renderla resistente quanto il miglior acciaio sul mercato. Certo, è una soluzione che necessita sempre di una buona dose di concentrazione, ma il vantaggio di avere un sistema di sicurezza attiva e passiva sempre a portata di mano, e di ritornare al lavoro in tempi rapidi senza perdere un giorno di paga, ne vale il sacrificio.
{Pergamena Tempra di Ferro: Difesa media e inferiore basata su PeRf [Medio]}

- lo scavo e le fondamenta: criteri e tecniche. › Nell’arte dell’edificare si devono considerare le fondamenta come la parte più essenziale di un edificio, per è quella che serve di base a tutte le altre. Ed dalla maniera con cui esse sono stabilite dipende principalmente la solidità; gli errori e le negligenze commesse nell’eseguirle sono sovente irreparabili, e possono produrre la rovina dell’edificio o danno gravi che trascinano sempre a gradi spese.
Prima di costruire un edificio, è dunque necessario conoscere la natura del terreno che sosterrà le fondamenta. Notizie su fondazioni di edifici vicini, l'esame di vicini pozzi e trincee, la conoscenza del livello della falda acquifera, ecc.; sono molti i punti da analizzare e l'esperienza, in questo caso, aiuta parecchio il costruttore in questo delicato compito, mettendogli a disposizione un moltitudine di informazioni con cui comparare gli indizi rilevati sul campo.
Al fine di recuperare queste informazioni e procedere celermente all’esecuzione delle opere di fondazione, il costruttore fa uso dei mezzi meccanici e fisici necessari per raggiungere l’obiettivo: trovare il piano d’appoggio più idoneo al progetto. Allora si utilizzano argani per i carichi più profondi, catene umane per quelli più superficiali, rampe di accesso per quelli più complessi. Oppure si usano mezzi non convenzionali, come lo scaricare sul terreno una poderosa mazzata, capace di aprire una voragine. Dalla canonica forma triangolare proiettato in avanti, con una lunghezza variabile tra i cinque e quindici metri e una larghezza alla base che passa dai due ai cinque metri, la fossa generata in questo modo ha il pregio di creare uno scivolo naturale di lavoro e di raggiungere una profondità massima tra i tre e i nove metri.
Certo: il rischio di frane e smottamenti delle pareti, oltre al pericolo di cadute accidentali, è alto ma è indubbio che velocizza di molto il lavoro di scavo nel cantiere.
{Pergamena Voragine [Basso, basata su PeRf]}
- ... › ...
{...}

+ la strumentazione: attrezzi personali › Armi iniziali [Mazzetta x 1, Accetta x 1, Piombo x 1] per un peso variabile di kg 4~6 | Equipaggiamento GdR non offensivo [Borsa degli attrezzi x 3]
+ la strumentazione: strumenti di rilievo e misurazione › Armi acquistate [Palina x 15, Corda a tredici nodi x 1]
+ la strumentazione: attrezzi di cantiere. Armi acquistate [Badile x 1, Sacchetti di gesso x 14, Esplosivo x2]
+ la strumentazione: pacchetto di medicazione › Bendaggi con soluzione cicatrizzante [Erbe x 4 (cura bassa, istantaneo)], Integratori energetici [Linfa vegetale x 1 (+10% energia, istantaneo)] e Tonici [Tonico dell'orso x 1 (+50 Perf e Perm, -10% energia/turno, 2 turni)]
+ cianfrusaglie › Oggetto personale [Ciondolo]

- note › Riassunto rapido: prendo in pieno la scarica elettrica, evito il fendente fisico e ammortizzo i fendenti magici con Tempra di ferro. Accuso il colpo e carico il colpo di badile, intervallato dal lancio diversivo di un sacchetto di gesso, che provoca Voragine. Chiudo rialzando la pala in alto andando a mirare la mano normale.

Venti e onde sono sempre dalla parte dei navigatori più abili.
Serhat Satu

 
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Alist3r
view post Posted on 13/5/2012, 19:37






« Leviathan 2.1 »
Zell vs Serhat Satu



Il flusso dei suoi pensieri venne però interrotto da un improvviso boato, che ammutolì tutto il resto e poi la terra prese a tremare.
Il terreno si crepò in più punti, deformandosi, cambiando la conformazione della piazza.
Coloro che erano stati investiti dall'improvviso sisma presero a urlare in preda al panico e cominciarono a correre a destra e a manca; qualcuno cadde, altri furono invece velocissimi ad allontanarsi. Caos.
Zell a causa delle scosse perse l'equilibrio e poi la terra sotto i suoi piedi cedette facendolo cadere per almeno 3 metri.
Si rialzò poco dopo, stordito, per capire cosa realmente era accaduto, nonostante avesse battuto dolorosamente un'anca.
Del sangue sulla tunica era segno che sulla pelle erano presenti delle escoriazioni.
Un'enorme "V" era stata disegnata a terra. Una voragine, che aveva scavato abbastanza da permettere a Zell di vedere a malapena il livello originale del terreno..
Seguì con gli occhi il profilo del fossato fino ad arrivare al punto di origine:
come si aspettava, vide il bestione;
era lui la causa del terremoto.



Era poco più di un ragazzino quando partecipò alla sua prima edizione del Leviathan. Nonostante fosse passato un bel po di tempo ricordava tutto come se fosse accaduto solo il giorno prima: il borgo era affollato, lui emozionato per il torneo e il suo avversario era veramente enorme. Aveva tante aspettative da quel duello ma, come spesso capitava, non sempre le aspettative rispettavano poi la realtà delle cose. E la realtà di quel giorno fu una totale disfatta: duello perso, il Re che andava sempre più lontano insieme ai suoi sogni. Soffrì molto nei giorni successivi, dubitando delle sue capacità e se fosse il caso o meno di rimanere nel Clan. Si sentiva debole e inutile. Del resto ogni volta che perdeva era così: talmente orgoglioso che ad ogni sconfitta qualcosa in lui si logorava e stava per distruggersi se non si fosse accorto in tempo che metteva solamente a rischio se stesso.
Ora, proprio come un petulante corteggiatore, quella realtà era tornata, ripresentandosi nel momento più inaspettato ma ironicamente anche più opportuno. Quel giorno, infatti, come nel passato, la strada prese a tremare ed insieme ad essa le case ai lati. Il "pubblico" provò a tenersi in equilibrio come poteva.
Una mazzata a terra che fece aprire una voragine sulla via, una voragine nella quale cadde senza poter replicare anche perché distratto da una furba mossa del suo avversario. La caduta non fu affatto piacevole, ma tutto sommato sarebbe potuta andargli peggio; cercò di attutire l'impatto a terra come poteva, ma questo non gli impedì di subire una brutta botta alle costole, ma nulla che non potesse sopportare.
Il fossato era alto, più di lui e di nuovo i ricordi si riformarono; cercò di cacciarli via come poteva, come uno scavatore butta via la terra cavandola dal terreno. Non c'era tempo per i ricordi e per i rimpianti, doveva uscire di li, in un modo o nell'altro, ed anche in fretta.
Di certo a quel tizio non sarebbe piaciuta la piccola sorpresa che gli aveva riservato: Sulfureas, ormai diventata il suo stesso braccio, prese a risplendere ancor più di quanto già faceva. Nuove scintille di rame si liberarono dalla lama e piano piano piccole scariche passarono dal braccio fino alla spalla, passando dietro fino alle scapole, dove due piccoli cerchi ramati si disegnarono magicamente; e dagli stessi cerchietti, due splendide ali color rame si aprirono in tutta la loro maestosa bellezza, facendolo sembrare più un angelo che un uomo.
Spinse sulle gambe, balzando in aria per poi sbattere le ali in modo da potersi alzare in volo, lasciandosi dietro un piccola nuvola di polvere; ma non gli bastava uscire dalla voragine, voleva arrivare più in alto, più su delle case. Come sempre, volare, era una sensazione magnifica: la libertà assoluta, non c'erano confini che gli impedivano di muoversi. In più era un vantaggio strategico non indifferente: non solo aveva una visuale perfetta del "campo di battaglia" ma aveva il vantaggio di non essere colpito qualora il suo avversario non disponesse di attacchi a distanza.
Era fermo a circa 11-12 metri di altezza. Con un colpo d'ali più forte cambiò la posizione del corpo, mettendosi quasi perpendicolare al terreno; lasciò ferme le ali, guidandole in una posizione che favorisse la sua discesa verso il suo avversario. Durante la picchiata, l'aria disturbava i suoi occhi, facendoli lacrimare ma non gli importava. A un metro di distanza dal suo obbiettivo caricò un fendente da destra verso sinistra con il suo arto/lama tentando di mozzare il braccio del suo avversario. Toccando terra frenò lo slancio puntando entrambi i piedi a terra, slittando leggermente sul fondo sabbioso. Intanto vorticò Aranrùt all'indietro; chi era lontano, proprio come chi era vicino la vide chiaramente risplendere di una intensa luce verde, svanendo poi un secondo dopo facendo rimanere solo la bocca di drago all'estremità dell'elsa. Chiuse entrambe le braccia in avanti, come un enorme morso e come un enorme morso due zanne di drago sarebbero apparse dal nulla cercando di mordere e frantumare la spalla del mal capitato.

... non cadrò di nuovo nei tuoi giochetti ...



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« REC ~ 195 AEV ~ 200 PERF ~ 285 PERM ~ 420 CAEM ~ 200 »
Basso ~ 2% Medio ~ 7% Alto ~ 17% Immenso ~ 37%




« ENERGIA » 61% -2% -7% = 52%
« STATUS FISICO » [ 1/16 ] Danno al costato (basso)
« STATUS PSICOLOGICO » [ 0/16 ] Deciso.

~ ABILITA' PASSIVE

Io Domino L'Elettromagnetismo » Permette di maneggiare un'arma (metallica) senza impugnarla
Io Domino L'Elettrostimolazione » Resistenza al dolore
Io Domino L'Intelletto » Consumi ridotti del 3% + Cast Time ridotti a zero
Io Domino La Forza » +100 PeRF / -75 AeV
Io Domino La Magia » Percezione delle manifestazioni Magiche
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Perpetuo Esuriens » Ferite su creature di allineamento buono (inferte da Aranrùt) più lente a cicatrizzarsi. Sangue che fuoriesce color smeraldo
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Passo Di Rame » +100 AeV / -75 ReC


~ ABILITA' ATTIVE

ANGELO DI RAME » Cos'è la gloria, se non il massimo degli umani riconoscimenti, lo strumento grazie al quale ci si può innalzare al livello degli Dei stessi? Cos'è l'onore se non le ali di angeli ai quali furono originariamente negate, la prova della loro devozione e determinazione? E in questo simbolico volo, il guerriero sognatore raggiungerà l'apoteosi, si ritaglierà un dovuto spazio nell'immensa volta celeste, lì dove risiedono soltanto le entità più pure e incorruttibili. Semplicemente spendendo un ammontare di energie pari a Basso, colui che impugnerà Sulfureas potrà lanciarsi alla volta delle stelle grazie a delle ali di rame che, scintillanti e finissime, si apriranno a ventaglio sulla sua schiena. Per ben due turni di combattimento, a meno di precoci e/o volontarie interruzioni dell'incanto, egli potrà quindi librarsi fra le nuvole, muoversi senza impedimenti anche nell'etereo oceano che scherma la terra, normalmente precluso ai mortali. La velocità di movimento in aria sarà la stessa che avrebbe normalmente a piedi. Lontano dall'ipocrisia dei peccatori che abitano il mondo, egli potrà sempre essere guidato dalla ragione poiché, dall'alto, sarà in grado di discernere il giusto dal facile.

PERPETUO ESURIENS » Terribile l’artiglio, affilato quanto una lama, ma ancor più letale il morso. File di denti capaci di smembrare animali di grossa stazza e decollare con una sola stretta un fante in armatura. Chiunque venisse afferrato e sollevato tra le nuvole era dato per perso. Con un consumo Medio anche il campione potrà usufruire di questo potere: la lama scomparirà, la sua bocca rilucerà di una luminescenza verdastra. Nel momento in cui egli, nel corso del turno, mimerò il gesto di un morso, due zanne di drago appariranno frontalmente al nemico, cercando di morderlo, infliggendogli un colpo fisico pari a Medio, opportunamente parabile. Una volta portata a termine la tecnica, la lama riapparirà al proprio posto.


~ AZIONI E NOTE


Turni Catarsi di Rame: 2
Turni Angelo di Rame: 1

La prima parte dello scritto è un "copia e incolla" di un mio duello del Leviathan 2.0 dove il mio avversario ha usato la tua stessa tecnica e quindi ho approfittato per riesumare vecchi ricordi :v
Ci tengo a precisare che ho voluto ignorare il tuo attacco rivolto alla mia mano e ti spiego perché; ho immaginato la situazione ed era così: io mi trovavo davanti a te, tu usi la tecnica voragine quindi avevo due possibilità: ignorare il tua attacco alla mano (perché cado e quindi non mi troverei fisicamente li, per altro non è nemmeno descritto se scendi nella voragine) oppure non cadevo nella voragine (perché trovandomi all'inizio della "V"). Dunque cado nella voragine, prendo il danno Basso e esco fuori volando (ANGELO DI RAME). Volo verso di te, ti attacco con Sulfureas (ancora danno Alto) e poi attacco ancora con la tecnica PERPETUO ESURIENS (Medio Fisico). Alla fine, in ogni caso, svolazzo in aria sopra la tua testa.







Edited by Alist3r - 21/5/2012, 15:10
 
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dra31
view post Posted on 17/5/2012, 23:58




Leviathan 2.1 - II
Basiledra, Capitale Toryu


Il colpo di ritorno del badile va a vuoto e finisce per posarsi pacatamente sulla spalla sinistra, dopo un rallentamento voluto del movimento da parte del costruttore; il torello è caduto nella fossa da lui creata, come quasi sempre succede quando si giostra in questi trucchi del mestiere. Uno sguardo verso il fondo e un luccichio ramato indica a Serhat dove è andato a finire il ragazzo, uno scintillio che si allarga in pochi attimi in un paio di ali che permettono al torello di librarsi in volo e uscire dalla voragine sotto lo sguardo incuriosito e allo stesso tempo contrariato del costruttore.
Ora, se il ragazzo pensava di sorprenderlo cadeva male: dopo aver visto reclutatori far piovere spade, tizi che diventano gatti macella nuche, pirati che veleggiano su navi volanti e che maneggiano le punizioni divine con fossero bombarde e tizi che si danno fuoco e che usano esplosivi come noccioline, un ragazzo col fisico di un torello che si trasforma in passerotto non è che sia tutto sto fenomeno. Anzi, la sequenza di azioni gli fa tornare alla memoria una canzone che sente cantare di tanto in tanto alla padrona della locanda nella quale l'hanno prelevato per questo scontro.

♪♫♪ Passerotto non andare via
nei tuoi occhi il sole muore già
scusa se la colpa è un poco mia
se non so tenerti ancora qua. ♪♫♪

Versi che si intonano bene con la scena, sebbene la sua voce roca non sia la più indicata per queste esibizioni canore. Ma cosa gli importa ora se non ha le doti di un jongleur, quando ha un passerotto che dall'alto delle sue quattro pertiche d'altezza, stimata a spanne con l'ausilio dei caseggiati affacciati sulla strada, che lo sta osservando come un falco scruta il leprotto nel prato?

Un battito d'ali e si lascia cadere in picchiata verso di lui, una discesa rapida abbastanza da permettergli di imbastire una difesa adeguata all'occasione, non prima di aver ingerito il tonico delle emergenze; cala la pala e traccia una linea con la punta sul selciato e compie un passo indietro per lasciare spazio al muro che sta iniziando a formarsi sulla traccia segnata nella pietra. Un muro a sacco in stile opus reticolatum è la parete che il costruttore sta erigendo in pochi istanti: due file esterne di tufelli formano le parti a vista del muro, caratterizzato da un disegno di linee continue che formano una rete, e sono riempite da una malta cementizia amalgamata con pietrisco e frammenti di laterizio, continuando a salire nella costruzione per un'altezza di una pertica intera. Quanto basta per coprirlo interamente e per permettergli di fare almeno un passo indietro per sicurezza, che non guasta mai.
Il muro, largo due spanne, però non dura molto a lungo nella sua intera regolarità del disegno geometrico; l'attacco in caduta libera del torello alato si scontra sulla solida parete che assorbe su di sé tutto il peso dell'attacco, demolendosi sull'impatto in un'esplosione di pietre e detriti e lasciando passare la pioggia di macerie sopra la sua testa, dato che nel vedere esplodere il muro il costruttore si era inginocchiato a terra per sicurezza. Nel rialzarsi, il rumore della parete in crollo gli copre il fruscio degli stivali sul pavé e con esso il sibilo di quello che sta chiudendosi sul braccio destro rimasto indifeso durante quel tentativo appena sbozzato di schivare l'offensiva; una stretta vorace e fugace anticipa il suono di carne lacerata e di ossa sul punto di spezzarsi, facendolo seguire da un grido strozzato di dolore e una raffica di imprecazioni piuttosto colorite, sono il guadagno che il giovane Icaro si porta via con sé in cielo.

Un respiro profondo e fruga nelle borse fino a trovare uno dei bendaggi con il quale si presta immediatamente a medicare il braccio ferito. Il lieve sollievo provocato dai medicinali intrisi nel lino lo aiuta a riprendere la calma e lo spirito di prima, sebbene la voce aveva perso quella rude ma gentile nota che aveva contraddistinto le prime strofe di una canzone sentita di sfuggita; ora la nota era più dura e secca, un timbro che unito alla voce già sporca del costruttore non trasmette altro che un'incavolatura con i fiocchi.

♪♫♪ non lasciarmi solo no...
non andar via
non andar via
senza te
senza te
senza te ♪♫♪

Vede de venì giù, fringuè o te faccio scenne io.

Il tono di quello che dice al ragazzo, mentre solleva lo sguardo sopra di lui dopo essersi dato un'occhiata intorno per cercarlo, è quello delle minacce. E quando minaccia botte, Serhat non si rimangia mai la parola.

Lascia cadere a terra il badile e traccia nell'aria un quadrato per poi continuare una linea verso l'alto, segni di quello che nella mente del costruttore sta prendendo forma immergendosi nelle memorie di una vita di lavoro.
Una prima fila di mattoni cotti al sole del deserto si alza intorno a lui formando un quadrato largo due pertiche, un'altra fila mattoni, un'altra ancora e così via fino a creare una parete spessa tre spanne che inizia ad elevarsi verso il cielo. a completare il disegno in pianta, due muri profondi la metà di quelli perimetrali si alzano sulle diagonali del quadrato e proseguono il loro cammino verso l'azzurro sconfinato di pari passo con le altre. Una volta raggiunta l'altezza di una pertica e mezza, il quadrato si assottiglia fino a raggiungere lo spessore di una spanna e si apre in una serie di aperture regolari che si sviluppano su tutto il perimetro della torre che si sta creando. Il nuovo tratto in elevazione, un fitto colonnato distanziato in modo regolare, si alza per ancora una pertica e mezza, quanto basta per sovrastare di mezza pertica i caseggiati sulla strada. Chiude il tutto un solaio leggermente voltato nascosto alla vista da una cornice in rilievo di decoro alla struttura.
È un bâdgir, una torre del vento: in alcune provincie costiere del sud, queste torri sono il risultato di una secolare esperienza edile volta a migliorare le condizioni di vita nelle calde dimore del posto. La particolare struttura interna, combinata con le aperture nella parte superiore, incanala le correnti d'aria calda che circolano sopra le coperture della città e le raffredda grazie al particolare materiale con il quale essa è costruita, la muratura di mattoni si è rilevata, nel corso del tempo, un ottimo mezzo per refrigerare l'aria grazie anche all'escursione termica tipica di quei luoghi.

Ecco giustificato il perché di tale forma per una torre che nel contesto di Basiledra centra poca che niente. Non è per far comprendere a Icaro il fascino di quell'opera, il motivo perché si è scomodato di rievocarla dalla memoria; intende sfruttare il fatto dei canali interni della struttura per costringerlo a scendere di volontà propria e in caso contrario, sarà la palina che ha appena lanciato con tutta la forza che ha in corpo a farlo scendere. L'aveva detto: o scende lui o lo fa scendere lui.

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Basso × 5% | Medio × 10% | Alto × 20% | Critico × 40%
ReC × 325 | AeV × 175 | PeRf ×275 | PeRm × 250 | CaeM × 225


- condizioni › Ottimali. Bruciature e ferite medie al petto. Taglio superficiale al braccio sinistro. Ferita da morso media al braccio destro, medicata con Erbe.
- forma › Normale {45% [1B+2M+1A+0C]+[Tonico 1/2]}

+ ragionare
{Mente Lucida II: Passive di scioltezza logica e comprensione base di illusioni ambientali e non}
{Mente Lucida II: Attiva di difesa psionica, previa scoperta dell’attacco [variabile (da basso ad alto) basata su ReC]}

+ lavorare
{Umano: Passiva razziale [Non sviene con il 10% delle energie]}
{Abilità personale II: Attiva di risparmio energetico del 5% su tecniche a base PeRf (un consumo ridotto del 0% diventa del 1%) con durata di n. 4 turni [Medio]}


- le opere murarie: criteri e tecniche. › Un buon edificio si basa su delle fondazioni stabili e si eleva con delle murature solide. Ed è nelle murature e in come vengono erette, che si cela il segreto della stabilità di edifici imponenti come i castelli e le cattedrali.
Esistono molteplici tipologie costruttive, per realizzare un muro: a secco, a sacco, in terra battuta, in legno, in mattoni; ogni tipo di muro ha una sua tecnica e un suo criterio, legato all'ambiente e allo scopo che deve assolvere. I muri di fondazione saranno delle strutture massicce dove prevalerà la massa alla snellezza, caratteristica che si inizia a vedere man mano che si sale di piano. Se il muro deve contenere, allora si prevederà una sezione variabile e una costruzione adeguata a sopportare la spinta del terreno o delle acque. Se deve difendere, un muro sarà massiccio e imponente, con accorgimenti costruttivi che miglioreranno la resistenza della parete. Un buon mastro muratore deve conoscere queste nozioni e molte altre, dalla natura delle pietre che usa ai tempi di posa delle malte passando per gli stratagemmi atti a rendere valido il proprio lavoro, se vuole continuare a fregiarsi del grado di mastro.
Serhat non è nuovo ad integrare la tradizione con l'innovazione; l'abbiamo visto creare scavi con un singolo colpo di attrezzo, materializzare idee e progetti nella realtà. Il passo successivo non poteva essere quello di riuscire a erigere un muro in pochi momenti. Sebbene sia un muro di debole costituzione e non adatto per costruire, questo uso non convenzionale delle proprie conoscenze permette al nostro costruttore di rendere materiale parte di quello che è solito immaginare, al fine di dare un esempio concreto di cosa offre, oltre ad avere a disposizione un buon modo per proteggersi in caso di frane e altri pericoli insiti nel cantiere.
{Pergamena Barriera di lame: Difesa alta e inferiore [Alto]}

- progettare. › Non basta ragionare per poter edificare, è necessario progettare e stabilire in modo chiaro e definitivo i vari ragionamenti che man mano si susseguono nello studio dell’opera da realizzare. E progettare non è solo elaborare su carta soluzioni e forme finali, progettare è anche immaginazione. Pur mantenendo un solido legame con la realtà, i castelli in aria non sono ancora riusciti a costruirli.
Serhat è sempre stato in grado di visualizzare con la mente l’evolversi delle idee che formula, ancor prima di fissarne su carta i contenuti, sviluppando nel contempo un’immaginazione piuttosto forte. Forte quanto basta per valicare i confini della mente e manifestarsi sulla realtà, sotto forma di illusioni ambientali. E tutto senza stravolgere le abitudini del costruttore.
Da sempre ha fatto uso di una gesticolazione precisa, tracciare nell’aria linee rette e curve con l’obiettivo di concretizzare l’immagine, e la usa ancora oggi che riesce a rendere materiali le idee; proprio seguendo le direzione dei gesti e le indicazioni dettagliate della mente, il progetto di Serhat prende corpo sviluppandosi su un’area abbastanza grande, inscrivibile in cerchio di raggio pari a 10 ml, da poter rendere fattibile la progettazione completa di una abitazione signorile.
{Abilità personale I: Illusione ambientale con durata di n. 2 turni [medio]}
- ... › ...
{...}

+ la strumentazione: attrezzi personali › Armi iniziali [Mazzetta x 1, Accetta x 1, Piombo x 1] per un peso variabile di kg 4~6 | Equipaggiamento GdR non offensivo [Borsa degli attrezzi x 3]
+ la strumentazione: strumenti di rilievo e misurazione › Armi acquistate [Palina x 14, Corda a tredici nodi x 1]
+ la strumentazione: attrezzi di cantiere. Armi acquistate [Badile x 1, Sacchetti di gesso x 14, Esplosivo x2]
+ la strumentazione: pacchetto di medicazione › Bendaggi con soluzione cicatrizzante [Erbe x 3 (cura bassa, istantaneo)], Integratori energetici [Linfa vegetale x 1 (+10% energia, istantaneo)] e Tonici [Tonico dell'orso x 1 (+50 Perf e Perm, -10% energia/turno, 2 turni)]
+ cianfrusaglie › Oggetto personale [Ciondolo]

- note › Riassunto rapido: assumo il Tonico dell'orso quando Zell si alza in volo. Mi difendo dal fendente con Barriera di lame e accuso il morso spostandolo con un movimento dalla spalla al braccio. Infine uso Progettare per obbligare Zell a scendere e nello stesso tempo lancia una palina contro di lui nell'intento di farlo scendere. I due, nella torre, si trovano in uno dei canali interni, visto la sovrapposizione verticale dei due contendenti sul campo.
Per una comprensione del testo:
Pertica: unità di misura di lunghezza antica non standard e di valore variabile. Qui è assunta con un valore di ml 3.00
Opus reticolatum: sistema costruttivo di muratura a sacco dell'antica Roma. Si riporta un'immagine per una migliore comprensione (link)
Bâdgir: torre del vento, sistema di condizionamento naturale in uso in Iran. Si riporta un'immagine per una migliore comprensione (link)

Venti e onde sono sempre dalla parte dei navigatori più abili.
Serhat Satu

 
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Alist3r
view post Posted on 21/5/2012, 14:11






« Leviathan 2.1 »
Zell vs Serhat Satu



Prima di riuscire a colpire quel tizio dovette abbattere con una spallata un muro. Esatto, un muro. Una costruzione che, evidentemente, pochi secondi prima non esisteva e che era apparsa dal nulla, creandosi dall'alto verso il basso fungendo da barriera.
Zell intuì che doveva essere stato l'uomo a crearla in qualche modo, per cercare di difendersi ed effettivamente era riuscito nel suo intento, infatti l'attacco con Sulfureas era andato a vuoto. Invece le fauci del drago colpirono inesorabili il braccio dell'uomo.
Era davvero uno strano avversario: innalzava muri per difendersi e faceva franare il terreno per attaccare.

...non male...


Ma era tutt'altro che finita li: mentre svolazzava libero sopra la testa del costruttore come un uccellino rimasto per troppo tempo in gabbia, ecco che quello comincia ad esibirsi in una sequenza di strani, dal suo punti di vista insensati, gesti. Sembrava stesse disegnando qualcosa nell'aria, in altri momenti sembrava invece stesse cercando di afferrare qualcosa.
Zell osservava incuriosito, aspettando che accadesse qualcosa.
Non dovette aspettare molto in realtà: all'improvviso si trovò intrappolato all'interno di un edificio. I poteri dell'uomo, dunque, non si fermavano al poter innalzare un semplice muro, a quanto pareva poteva costruire interi edifici con la sola forza della mente.
Spaesato per qualche secondo, sentiva mancare l'aria e iniziò a sudare. Tentava di abituarsi alla nuova situazione. Non si era nemmeno accorto che qualcosa lo aveva colpito all'ala sinistra, qualcosa che cadde a terra producendo rumore: una pallina.
Avendo difficoltà a rimanere in aria tornò a terra.
Se fosse stato all'esterno avrebbe potuto notare che la struttura assomigliava a uno di quegli edifici orientaleggianti che si possono trovare nelle aree desertiche, con ampie torri e ampi canali per ottimizzare l'utilizzo del vento.

...qualcosa non va...


Sentiva, dentro di se, che c'era qualcosa di strano in quel luogo.
I muri, il pavimento, tutto pulsava e riluceva di una strana luce. Era come se quello che vedeva fosse reale ma allo stesso tempo non lo fosse. Qualcosa all'interno del suo corpo si muoveva e si agitava cercando di avvertirlo di qualcosa e questo lo rendeva irrequieto. I suoi sensi si erano acutizzati ma era il suo sesto senso che più gli di dava pensiero, si era attivato e non accadeva spesso.

...magia...


Divaricò le gambe e piegò leggermente le ginocchia.
Allungò le braccia lateralmente e chiuse gli occhi.
I palmi delle mani ben posizionati verso i muri, le dita aperte.
Piccole scosse si muovevano da un dito all'altro, muovendosi velocemente poi su tutta la mano e tornando ancora sulle falangette. Al suo ordine una rete quasi invisibile di elettricità andò ad espandersi tutto intorno formando una sfera.
L'illusione creata dal suo avversario svanì nel nulla irretita dalle sue scariche elettriche.
Era nuovamente libero di volare, ma non riusciva a farlo benissimo a causa del danno riportato in precedenza: tornò a terra pronto ad attaccare.
Iniziò a correre in avanti, rinfoderando Sulfureas e lasciando volare Aranrùt: all'ultimo istante scartò a sinistra mente Aranrùt era rimasta sulla destra pronta a scagliare un fendente da quella direzione. Si sarebbe difeso? Non lo sapeva. Però si sarebbe avvicinato ancora di più all'uomo fino a poterne entrare in contatto; con il palmo della mano destra avrebbe cercato di toccare il petto del costruttore mentre con la sinistra avrebbe cercato di tenerlo a se.
In pochi istanti, una buona quantità di energia sarebbe passata dal suo braccio fino alla mano aspettando un suo comando prima di liberarsi all'esterno. L'energia compressa in un solo piccolo punto sarebbe fuoriuscita più forte dal suo palmo creando una vera e propria esplosione.

...vediamo cosa puoi costruire ora...



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« REC ~ 195 AEV ~ 200 PERF ~ 285 PERM ~ 420 CAEM ~ 200 »
Basso ~ 2% Medio ~ 7% Alto ~ 17% Immenso ~ 37%




« ENERGIA » 52% -7% -7% = 38%
« STATUS FISICO » [ 1/16 ] Danno al costato (basso)
« STATUS PSICOLOGICO » [ 0/16 ] Deciso.

~ ABILITA' PASSIVE

Io Domino L'Elettromagnetismo » Permette di maneggiare un'arma (metallica) senza impugnarla
Io Domino L'Elettrostimolazione » Resistenza al dolore
Io Domino L'Intelletto » Consumi ridotti del 3% + Cast Time ridotti a zero
Io Domino La Forza » +100 PeRF / -75 AeV
Io Domino La Magia » Percezione delle manifestazioni Magiche
--------------------------------------------------------------
Perpetuo Esuriens » Ferite su creature di allineamento buono (inferte da Aranrùt) più lente a cicatrizzarsi. Sangue che fuoriesce color smeraldo
--------------------------------------------------------------
Passo Di Rame » +100 AeV / -75 ReC


~ ABILITA' ATTIVE

IO DOMINO LA MAGIA » Tanto vaste sono le sue conoscenze che egli è in grado di individuare se nella zona sono attive o meno alcuni tipi di magie. Consumando un quantitativo di energia, quanta è a discrezione di Zell, sarà in grado di dissolvere tutte le manifestazioni magiche. Ovviamente più la magia da dissolvere è potente e tanto più Zell dovrà consumare energie. Con un consumo Basso sarà in grado di dissolvere magie di livello basso, con un consumo Medio dissolverà magie di livello Medio.

IO DOMINO L'IMPATTO » Accumulando energia sul palmo della mano (indifferentemente destra o sinistra) Zell può invocare l'elemento del fulmine e poi rilasciarlo a suo piacimento. Accumulare l'energia non porta via molto tempo, stiamo parlando infatti di poco più di un secondo; inoltre non richiede grossa concentrazione quindi Zell può farlo anche mentre è in movimento. Una volta caricata l'energia (quanta è a discrezione di Zell) il palmo va appoggiato su di una superficie, che può essere il corpo di un avversario o qualsiasi altra cosa, dopodiche l'energia viene rilasciata tutta insieme creando un potente impatto sulla superficie toccata; tanta più energia è concentrata, tanto è più forte l'impatto. Colui che viene colpito avrà la sensazione che si ha quando si viene investiti da qualcosa e se non particolarmente pronto sarà facilmente scaraventato a terra e si sentirà stordito a causa della scossa. Oltre che come tecnica da combattimento, questo colpo può essere utilizzato per frantumare ad esempio dei massi o cose del genere (Variabile Medio).


~ AZIONI E NOTE


Turni Angelo di Rame: 2

Dunque vengo intrappolato nell'edificio e colpito dalla pallina che mi costringe a tornare a terra. In quanto illusione ambientale mi accorgo della sua natura (abilità passiva) e la dissolvo con l'abilità IO DOMINO LA MAGIA (consumo medio). Torno a terra e carico, attaccando con un fisico base e poi cerco di toccarti con il palmo della mano utilizzando IO DOMINO L'IMPATTO.





 
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dra31
view post Posted on 24/5/2012, 19:36




Leviathan 2.1 - III
Basiledra, Capitale Toryu


La palina lanciata in una verticale non facile da compiere s’infila in una delle ali ramate che sostengono in volo il ragazzo, prima di ricadere per colpa delle forze naturali al suolo. Un centro del bersaglio che obbliga il novello Icaro a ridiscendere a terra, in difficoltà come sembra a mantenersi in aria. Ringraziando anche il fatto che con la torre rievocata dai ricordi è riuscito a prenderlo di sorpresa, permettendo così al particolare giavellotto di colpirlo e di onorare la promessa fatta pochi momenti prima: di farlo scendere.
Approfittando del momento di pausa forzata provocata dallo stupore del torello, Serhat riprende possesso del badile lasciato a terra e lo ripone nella sacca, dove era all'inizio del duello, sostituendolo con la più pratica e maneggevole mazzetta. Il perché di quel cambio? Il respiro che inizia a farsi pesante, insieme alle ferite riportate in precedenza, gli suggerisce di passare a un ritmo di lavoro più calmo, cercando di ottimizzare produttività con tranquillità. Non era più un ragazzino come il torello, per riuscire a mantenere a lungo lo stesso livello di sforzo fisico.

Uno sfrigolio elettrico nell'aria lo riporta sullo scontro, in tempo per vedere il bâdgir dissolversi al contatto con la magia come se fosse nebbia mattutina. Indizio, questo, che porta il costruttore a considerare che per il prossimo futuro quel trucco non sarà più così efficace; non sempre è preferibile puntare sempre a pulire il tavolo in una partita a carte, ogni tanto è meglio giocare una singola carta buona e raccogliere un punto fondamentale. E l'aver fatto tornare a terra Icaro è un punto essenziale in quella partita che si stanno giocando.

Ad ogni modo, la pausa è finita e lo scontro riprende con il torello che prova nuovamente a sollevarsi in aria, ma con un controllo del volo peggiore di quanto sembrava aspettarsi, visto che decide di rinunciare all'ennesima emulazione di Icaro e rimanere a terra. Il mancato librarsi in aria, però, non scoraggia il ragazzo e lo invoglia a lanciarsi in una corsa in avanti verso di lui, rinfoderando una delle spade in pugno e lasciando l'altra a fluttuare nell'aria come aveva dimostrato di sapere fare all'inizio di quello scambio di colpi che il Leviatano gli aveva gentilmente obbligato di fare.

Un movimento laterale sulla sua destra obbliga il costruttore a dover prestare attenzione su due distinti fronti d'attacco, frontalmente con la spada volante e lateralmente con il torello che prova a portarsi in un più materiale corpo a corpo; decidere su chi dare la precedenza è questione di un battito di cuore, alza la mazzetta all'altezza del petto e devia il fendente fluttuante con un colpo sul filo della lama, portandola abbastanza fuori traiettoria da far sì che sfila così vicino alla spalla da ferirla con un taglio non profondo ma abbastanza da far uscire un grugnito di disapprovazione a denti stretti, mentre non può far nulla per impedire al ragazzo di afferrarlo al polso e scaricargli un violento colpo al petto con la mano libera pervasa da un sfolgorio magico. Non può far nulla per negargli la possibilità di offenderlo ma può impedirgli di danneggiarlo ed è quello che fa irrigidendo i muscoli del petto ferito in una tempra di ferro capace di assorbire buona parte dei colpi che un operaio può subire in una vita di lavoro; l'impatto è potente quanto la scarica elettrica che lo attraversa, costringendolo a dover piegare le gambe per smorzare la forza d'urto, se l'intenzione del torello era quello di scalzarlo dalla sua posizione beh, emulare un sacco di calce non gli gioverà al suo intento.
Un nuovo grugnito di biasimo è la prima risposta del costruttore, seguita da un altro suono gutturale che caratterizza lo sforzo che sta compiendo per muovere la mazzetta con tutta la forza che ancora dispone, in un movimento laterale da sinistra a destra.

Ancora una volta gli spettatori presenti, stabili nei loro spalti privati, potrebbero raccontare di veder brillare la mazzetta di un riflesso rossastro, convinti ancora che sia uno scherzo dei riflessi del sole sul metallo macchiato di ruggine; un errore grossolano dettato dalla distanza e dalla concitazione degli eventi, questa volta in quel brillio rugginoso non si riflette la calda luce di un sole benevolo bensì anni di esperienza e nuovi trucchi di un mastro costruttore che per vivere si sta prestando ad un lavoro non suo.

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Basso × 5% | Medio × 10% | Alto × 20% | Critico × 40%
ReC × 325 | AeV × 175 | PeRf ×275 | PeRm × 250 | CaeM × 225


- condizioni › Ottimali. Bruciature e ferite medie al petto. Taglio superficiale al braccio sinistro. Ferita da morso media al braccio destro, medicata con Erbe.
- forma › Normale {25% [1B+3M+1A+0C]+[Tonico 2/2]}

+ ragionare
{Mente Lucida II: Passive di scioltezza logica e comprensione base di illusioni ambientali e non}
{Mente Lucida II: Attiva di difesa psionica, previa scoperta dell’attacco [variabile (da basso ad alto) basata su ReC]}

+ lavorare
{Umano: Passiva razziale [Non sviene con il 10% delle energie]}
{Abilità personale II: Attiva di risparmio energetico del 5% su tecniche a base PeRf (un consumo ridotto del 0% diventa del 1%) con durata di n. 4 turni [Medio]}


- il cantiere: sicurezza attiva e passiva.
{Pergamena Tempra di Ferro: Difesa media e inferiore basata su PeRf [Medio]}

- i materiali: lavorazione e preparazione. › Una delle fasi più frequenti nel processo edile è la preparazione e lavorazione dei materiali da costruzione. Le pietre di fondazione vanno sagomate, al fine di facilitare la posa in opera e la stabilità; le stesse pietre, con dimensioni minori, vengono rifinite e lavorate per l’esecuzione di muri portanti e di sostegno.
Stesso discorso per i laterizi e per i legnami che andranno a costituire solai, pareti e coperture; ogni materiale provenienti dalle cave e dai boschi va modellato secondo le proprie necessità.
Non è necessario essere dei nerboruti per riuscire nell’intento; un buon attrezzo e l’esperienza bastano per fare buon uso della propria forza fisica, andando a focalizzare al momento giusto l’energia necessaria per il lavoro. E possiamo dire con cognizione di causa che bastano pochi colpi mirati per sbozzare un blocco di pietra o per squadrare un tronco, come ne servono pochi per demolire o esplodere un muro, stordire un rompiscatole...
{Pergamene Colpo duro e Accumulo di energie: Power-up istantaneo della PeRf [Basso +50, Medio +100]} + {Pergamena Effetto esplosivo [Alto, basata su PeRf]} + {Pergamena Bash [Medio, basata su PeRf]} + {Occhio del mago [Medio]}
- ... › ...
{...}

+ la strumentazione: attrezzi personali › Armi iniziali [Mazzetta x 1, Accetta x 1, Piombo x 1] per un peso variabile di kg 4~6 | Equipaggiamento GdR non offensivo [Borsa degli attrezzi x 3]
+ la strumentazione: strumenti di rilievo e misurazione › Armi acquistate [Palina x 14, Corda a tredici nodi x 1]
+ la strumentazione: attrezzi di cantiere. Armi acquistate [Badile x 1, Sacchetti di gesso x 14, Esplosivo x2]
+ la strumentazione: pacchetto di medicazione › Bendaggi con soluzione cicatrizzante [Erbe x 3 (cura bassa, istantaneo)], Integratori energetici [Linfa vegetale x 1 (+10% energia, istantaneo)] e Tonici [Tonico dell'orso x 1 (+50 Perf e Perm, -10% energia/turno, 2 turni)]
+ cianfrusaglie › Oggetto personale [Ciondolo]

- note › Riassunto rapido: osservo Zell dissolvere l'illusione e approfitto del momento per riporre il badile e impugnare la mazzetta. Successivamente rispondo all'attacco deviando il fendente (considerato come una stoccata al petto) sopra la spalla, ferendola. Non impedisco che Zell riduca le distanze e smorzo la violenza del colpo di palmo con Tempra di ferro. Senza perdere tempo, rispondo con un colpo laterale della mazzetta usando Occhio del mago.

Venti e onde sono sempre dalla parte dei navigatori più abili.
Serhat Satu

 
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Alist3r
view post Posted on 28/5/2012, 15:53






« Leviathan 2.1 »
Zell vs Serhat Satu



Il limite dell'essere umano...
Quali sono i nostri veri limiti?
Fin dove possiamo spingere il nostro corpo?
Fin dove la nostra mente?
Non credo qualcuno riesca a dare risposta.
Ho visto uomini distruggere montagne con un colpo.
Altri evocare demoni.
Altri mutare forma.
Eppure ci si può spingere sempre più in la.
C'è sempre un gradino in più che può essere salito.
C'è sempre un ostacolo che può essere saltato.
Quando pensi di aver raggiunto il tuo limite, trovi qualcosa,
qualcosa dentro di te.
Una molla che scatta e infrange quel limite.
Ed è solo chi riesce a superare i propri limiti che verrà ricordato da tutti,
solo chi infrange i proprio limiti riuscirà a compiere i propri sogni.

...



Non si poteva certo dire che quel tizio non avesse prestanza fisica. Resistette alla sua tecnica preferita come se una zanzara gli avesse sbattuto contro. Zell ne rimase sbalordito, perché poche persone che aveva incontrato erano riuscite a resistergli; tuttavia non era preoccupato, perché sapeva che poteva fare di meglio, quella non era tutta la sua forza e questo in un certo senso gli dava speranza di poter venirne a capo.
Non appena il suo colpo venne smorzato, sapeva bene che l'altro non sarebbe stato a guardare.
E così fu.
Così quando vide caricare un minaccioso colpo di mazzetta verso il suo braccio destro capì che avrebbe dovuto difendersi, perché proprio come prima quello non sarebbe stato un semplice colpo fisico. Se con un colpo aveva creato una voragine nella strada, non poteva sapere cosa sarebbe successo al suo povero braccio.
Riprese al volo Aranrùt che gli era rimasta vicino e questa ad un suo semplice comando eseguì gli ordini obbediente come un cagnolino ammaestrato. La lama sparì nuovamente e uno strano alone verdastro apparve sul suo braccio. Questo si mosse velocemente fino al punto di impatto con la mazzetta del costruttore.
Il colpo produsse un rumore metallico e qualche scintilla. La sua difesa però cedette e il suo braccio si piegò innaturalmente provocandogli una fitta di dolore. Con la mano sinistra tastò le condizioni dell'arto colpito. Si stava già gonfiando e non avrebbe di certo potuto più utilizzarlo.
Ci furono pochi secondi di silenzio.
Cominciava a sentire le prime avvisaglie di stanchezza. Non tanto per i colpi subiti, che erano stati pochi, ma perché aveva sprecato tante energie e molte delle quali le aveva spese anche a vuoto.
Quel tizio era bravo a difendersi.
Era come una roccia.
Salda a terra, sicura delle sue fondamenta.
Però sapeva una cosa: anche le rocce più dure e più grandi, goccia dopo goccia, onda dopo onda devono usurarsi.
Sarebbe stato stupido, forse, attaccare di nuovo allo stesso modo, ma in quei pochi secondi non riuscì a pensare a qualcosa di più fantasioso, un po per la rabbia un po a causa della stanchezza.
Lasciò andare il manico ormai vuoto di Aranrùt per conto suo in aria.
Diminuì la distanza con un passo in avanti, la faccia rabbiosa.
Portò la mano sinistra nuovamente verso il petto del costruttore.
Ormai era una sfida.

Vediamo se resisti questa volta!!
Urlò quasi.



A differenza di qualche istante prima, questa volta non si sarebbe trattenuto. Avrebbe richiesto al suo corpo quasi tutte le energie, lasciandogli giusto la forza per rimanere in piedi.
Il braccio benché fosse teso, tremava sotto la pressione che gli si stava creando all'interno. Le scintille a malapena riuscivano a trattenersi all'interno del palmo della mano.
Se prima Il costruttore aveva avvertito una forte scossa, ora avrebbe percepito una vera e propria tempesta scagliarglisi contro.
Per quanto riguardava lui invece, dopo quello sforzo avrebbe potuto fare poco altro. Forse avrebbe potuto tenere gli occhi aperti e guardare cosa sarebbe accaduto.

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« REC ~ 195 AEV ~ 200 PERF ~ 285 PERM ~ 420 CAEM ~ 200 »
Basso ~ 2% Medio ~ 7% Alto ~ 17% Immenso ~ 37%




« ENERGIA » 38% -7% -17% = 14%
« STATUS FISICO » [ 2/16 ] Danno al costato (basso), Danno al braccio destro (basso)
« STATUS PSICOLOGICO » [ 0/16 ] Arrabbiato.

~ ABILITA' PASSIVE

Io Domino L'Elettromagnetismo » Permette di maneggiare un'arma (metallica) senza impugnarla
Io Domino L'Elettrostimolazione » Resistenza al dolore
Io Domino L'Intelletto » Consumi ridotti del 3% + Cast Time ridotti a zero
Io Domino La Forza » +100 PeRF / -75 AeV
Io Domino La Magia » Percezione delle manifestazioni Magiche
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Perpetuo Esuriens » Ferite su creature di allineamento buono (inferte da Aranrùt) più lente a cicatrizzarsi. Sangue che fuoriesce color smeraldo
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Passo Di Rame » +100 AeV / -75 ReC


~ ABILITA' ATTIVE

VIRIDIS VIGOR » Dicono le leggende che Viridis fosse un drago possente. Ma ciò che più colpiva in lui gli osservatori terrorizzati era il suo corpo. «Viridis Vigor», sussurravano gli antichi guardandolo. Le sue scaglie rilucevano al sole come mai l’erba o le cupe foglie della foresta avevano fatto. Come un lampo calava sui campi di battaglia, e nessuna armatura era altrettanto scintillante. Gli occhi rimanevano accecati dai giochi che la luce ricreava sul suo corpo, quasi non fosse solido ma composto di una tinta liquida, mutevole, ricca di sfumature. Nessuno ebbe mai occasione di fissarlo troppo a lungo finchè visse, ma dopo la sua morte, mentre i figli di Gruumsh facevano incetta dei suoi resti, la bellezza di quelle scaglie venne subito in evidenza. Belle, preziose quanto il potere che racchiudevano: con un consumo Medio la lama scomparirà e l’elsa parrà perdere la propria forma. Si arrampicherà lungo il braccio del caster fino ad un punto scelto del suo corpo, ove comporrà una parte di armatura di dimensioni ridotte, capace di parare colpi di livello Medio [conta come una difesa Media a 360° per un turno sul punto scelto].

IO DOMINO L'IMPATTO » Accumulando energia sul palmo della mano (indifferentemente destra o sinistra) Zell può invocare l'elemento del fulmine e poi rilasciarlo a suo piacimento. Accumulare l'energia non porta via molto tempo, stiamo parlando infatti di poco più di un secondo; inoltre non richiede grossa concentrazione quindi Zell può farlo anche mentre è in movimento. Una volta caricata l'energia (quanta è a discrezione di Zell) il palmo va appoggiato su di una superficie, che può essere il corpo di un avversario o qualsiasi altra cosa, dopodiche l'energia viene rilasciata tutta insieme creando un potente impatto sulla superficie toccata; tanta più energia è concentrata, tanto è più forte l'impatto. Colui che viene colpito avrà la sensazione che si ha quando si viene investiti da qualcosa e se non particolarmente pronto sarà facilmente scaraventato a terra e si sentirà stordito a causa della scossa. Oltre che come tecnica da combattimento, questo colpo può essere utilizzato per frantumare ad esempio dei massi o cose del genere (Variabile Offensiva [Alto]).


~ AZIONI E NOTE

Dunque, post abbastanza semplice: Vengo colpito dalla tua tecnica in parte. Contro-attacco semplicemente con la stessa tecnica di prima ma stavolta con consumo Alto.
Avrei potuto fare qualcosa di più fantasioso, ma ho voluto pensare che Zell fosse troppo stanco per creare qualcosa di più articolato e che comunque volesse scagliare l'ultima attacco come se fosse la sua ultima speranza di vittoria.





 
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dra31
view post Posted on 30/5/2012, 19:58




Leviathan 2.1 - IV
Basiledra, Capitale Toryu


La testa metallica dell'attrezzo sbatte contro un alone verdastro, comparso come sempre al posto di una spada che svanisce, che provoca nell'impatto un chiaro suono metallico e qualche scintilla a causa dell'attrito prodotto dal colpo; la difesa smeraldina approntata dal torello resiste alla forza del costruttore fino al punto di collassare e lasciare via libera verso il braccio, che viene battuto con decisione come fosse carne sul banco di macellaio. Dalla reazione del ragazzo non gli ci vuole molto per dedurre che il colpo subito gli impedisce di poter usare quel braccio come vorrebbe, come lui vorrebbe usare il proprio arto morso da delle fauci metalliche. Occhio per occhio, dente per dente: così dicono nei villaggi più piccoli del regno.

Entrambi, però, hanno due braccia e un cervello per usarle. E così, come il costruttore si è affidato al braccio sano per colpire, il ragazzo ripone ancora una volta la sua fiducia su quella mano con la quale aveva appena colpito.
Gettata come fosse un rifiuto l'elsa di una spada scomparsa, si avvicina ancora una volta a muso duro, un impeto rabbioso che si rafforza con quello che gli urla addosso. Un'affermazione corretta, quella del torello, e giusta da farsi; vedendo l'andamento dello scontro, chiunque si sarebbe chiesto la stessa cosa, anche lui.
Comunque, questa volta riesce a muovere il braccio leso per difendersi dall'attacco, tenendolo stretto al corpo. Un attimo di concentrazione più che necessaria precede lo sforzo del costruttore per contrastare l'offensiva del ragazzo, che è la versione riveduta e corretta della precedente. Ora, se l'attacco di prima l'aveva paragonato ad un sacco di calce lanciato di peso, questo colpo lo può considerare come un trave di legno che, legato e sospeso ad una carrucola, ruota velocemente su se stesso e ti prende di sorpresa colpendoti dove meno te lo aspetti. L'unica differenza, però, è che lui la botta se l'aspettava e si era organizzato per subirne il minor male possibile. Un urto violento, il lamento delle ossa, il respiro spezzato e poi affaticato, le gambe che cedono all'impatto nel tentativo di smorzarlo: la resistenza del costruttore viene messa a dura prova, richiedendo nello sforzo un consumo elevato di preziose energie fisiche, ma pur di non darla vinta al torello avrebbe fatto questo e altro.

Ne hai da magnà de pagnotte per fregamme in testardaggine, torello.


Già, perché Serhat Satu è uno de crognolo, come si è soliti dire al suo paese natio alle persone testarde e cocciute. Il crognolo, o corniolo, che da origine all'aggettivo è un piccolo albero e un arbusto che cresce nelle foreste limitrofe al borgo natale di Serhat ed è caratterizzato da un legno di particolare durezza, che lo rende particolarmente indicato per la fabbricazione di pezzi di macchine soggetti a forte usura e per lavori di tornio. E da questa qualità, seguendo un lungo e complesso percorso che si perde nel tempo, si arriva al significato di quello che Serhat afferma sul suo conto.

Un colpo di tosse segue la dichiarazione del costruttore, che a fatica si riporta in posizione eretta. Si sente stanco, anzi lo è veramente e non vede l'ora di poter tornare nella sua camera della locanda e di potersi coricare per un lungo sonno ristoratore. Non ora, adesso è tempo di far comprendere ad un ragazzo fin troppo irruento che le rocce si sgretolano con calma, molta calma.

E quale miglior modo per farglielo capire, se non quello di ergersi fiero davanti a lui, come se nulla fosse successo?

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Basso × 5% | Medio × 10% | Alto × 20% | Critico × 40%
ReC × 325 | AeV × 175 | PeRf × 225 | PeRm × 200 | CaeM × 225


- condizioni › Ottimali. Bruciature e ferite medie al petto. Taglio superficiale al braccio sinistro. Ferita da morso media al braccio destro, medicata con Erbe, e contusione da impatto violento.
- forma › Normale {5% [1B+5M+1A+0C]+[Tonico 2/2]}

+ ragionare
{Mente Lucida II: Passive di scioltezza logica e comprensione base di illusioni ambientali e non}
{Mente Lucida II: Attiva di difesa psionica, previa scoperta dell’attacco [variabile (da basso ad alto) basata su ReC]}

+ lavorare
{Umano: Passiva razziale [Non sviene con il 10% delle energie]}
{Abilità personale II: Attiva di risparmio energetico del 5% su tecniche a base PeRf (un consumo ridotto del 0% diventa del 1%) con durata di n. 4 turni [Medio]}


- il cantiere: sicurezza attiva e passiva.
{Pergamena Tempra di Ferro: Difesa media e inferiore basata su PeRf [Medio]}

- ... › ...
{...}

+ la strumentazione: attrezzi personali › Armi iniziali [Mazzetta x 1, Accetta x 1, Piombo x 1] per un peso variabile di kg 4~6 | Equipaggiamento GdR non offensivo [Borsa degli attrezzi x 3]
+ la strumentazione: strumenti di rilievo e misurazione › Armi acquistate [Palina x 14, Corda a tredici nodi x 1]
+ la strumentazione: attrezzi di cantiere. Armi acquistate [Badile x 1, Sacchetti di gesso x 14, Esplosivo x2]
+ la strumentazione: pacchetto di medicazione › Bendaggi con soluzione cicatrizzante [Erbe x 3 (cura bassa, istantaneo)], Integratori energetici [Linfa vegetale x 1 (+10% energia, istantaneo)] e Tonici [Tonico dell'orso x 1 (+50 Perf e Perm, -10% energia/turno, 2 turni)]
+ cianfrusaglie › Oggetto personale [Ciondolo]

- note › Riassunto rapido: mi difendo dall'attacco nuovamente con Tempra di ferro, consumando entrambi gli slot nell'azione. Chiudo il post rimanendo fermo a sfidare Zell con il linguaggio del corpo.
E si, come vada il risultato è stato uno stimolante scontro. Grazie della giocata, Alist3r.

Venti e onde sono sempre dalla parte dei navigatori più abili.
Serhat Satu

 
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Clan Toryu
view post Posted on 2/6/2012, 14:57




Alist3r



CITAZIONE
Scrittura: Per quanto il tuo modo di scrivere sia fluido e ben coinciso in stretti periodi descrittivi non ho avuto modo di saggiare la psicologia del tuo personaggio. O per meglio dire: tralasciando la riesumazione di un pezzo riportato e completamente copiato dello scorso Leviatano e qualche altra idea scritta ad inizio post, non ho visto altro che una descrizione fittizia di ciò che il tuo personaggio sentiva, e non mi riferisco alle descrizioni di ciò che accade – quelle, diciamo, sono state peccaminose e forse troppo – ma proprio di quelle sensazioni, importantissime in un duello, che devono regalare squarci di anima a chi prende le redini di lettore. Attenzione non dico che sia stato completamente assente il fattore “psiche e interpretazione” ma un personaggio energia verde non può permettersi di avere una carattere cosi abbozzato e quasi meccanico; riprendendo il primo post attivo per esempio ci può benissimo stare che il lettore noti soltanto che il personaggio in questione abbia un unico pensiero: ovvero quello della fame. Tuttavia rendere troppo semplicistico un modo di essere che già di per sé lo è, vuol dire non avere idea del tipo di personaggio che si sta giocando. Avresti avuto mille modi e mille parole per descrivere un bisogno nel genere nella maniera più caratterizzante possibile ma ti sei limitato a un normalissimo “aveva fame, voleva tornare a casa” e questo in qualche maniera rende bizzarro, irreale un personaggio che dovrebbe avere pensieri ben più profondi di quelli che ho visto. Entrando più nel particolare dei tuoi post ti sconsiglio di usare il carattere sbarra detta anche slash in questa maniera e in tutte le altre “il braccio/lama teso a destra” e ripetuta addirittura due volte, non solo rischia di rendere la lettura per un attimo sporca ma in qualche modo può pure corromperne la fluidità, lo stesso ma questa volta più per una questione stilistica è il fatto di scrivere i numeri non a lettere e sembrare di rendere cosi paradossalmente lo scritto in un articolo di giornale.
Voto: 5.0

Strategia: superiore al tuo avversario, e di gran lunga, sia sul campo della difesa che su quello dell’attacco e lo dimostrano i fatti. Sei stato ineccepibile e sei riuscito ad ogni post a mettere alle strette Serhat vuoi per la natura di Zell molto più guerrigliera del suo nemico, vuoi per il comparto tecnico superiore, non ho visto alcun problema a creare difese e discrete offensive per permetterti di finire lo scontro con due irrisorie ferite. Avresti potuto dargli il colpo di grazia in ogni momento se solo in due turni di gioco in cui la tua doppia PeRm poteva permetterti di eseguire colpi di livelli superiore fosse stata realmente seguita da Dra31. Ma pur non accaduto ciò sei riuscito comunque a dimostrare di saperci fare. L’unico consiglio che posso darti riguardo a questo campo è quello di costruire e seguire una strategia già ideata prima ancora di iniziare lo scontro perché a prescindere dall’ottimo modo di eseguire certi colpi altrettanti li ho visti un po’ forzati e al tempo stesso esagerati.
Voto: 6.5

Sportività: a prescindere dal modo leggermente poco elegante di scrivere tra le note il come e il perché eviti l’attacco, o meglio fai proprio finta che non sia accaduto nulla, della pala poco dopo la caduta nella voragine non ho nulla da dire. Hai avuto un buona condotta e ti sei sempre comportato bene prendendo alcuni colpi e parandoli degli altri. Certo l’unica cosa che voglio dirti, che si collega poi alla strategia, e il vedere compiere attacchi fisici ad ogni turno di gioco, certo non è un abuso ma mi sembra un modo troppo facile per mettere l’avversario fin troppo alle strette, non conviene mai esagerare quando già il nemico è in discrete difficoltà.
Voto: 7.0

Dra31



CITAZIONE
Scrittura: A differenza del tuo avversario ho avuto modo di intravedere sempre qualcosa di diverso che caratterizzasse la psiche del personaggio durante il corso del duello. Ma prima di passare a questo devo farti i complimenti per la semplicità che adotti nel giocare un personaggio che non è né un eroe né un matto sanguinario ma soltanto un semplice carpentiere con un dialetto per fortuna facile da capire. Credo infatti che l’azione di aver portato un uomo del genere su Asgradel per quanto all’apparenza poco importante ti possa con molta facilità conferire il titolo di personaggio più originale per quanto semplice ripeto esso appaia. Devo dire che l’uso di nomignoli (come torello ad esempio) e parole di un certo livello culturale come i nomi delle costruzioni create e le loro descrizioni abbiano portato a rendere Serhat sempre più vivo all’interno della giocata, purtroppo e per fortuna non è stato un lavoro continuo e sempre uguale ma anzi ho intravisto una psiche sempre più marcata e caratterizzante. E’ stato un concretizzarsi sempre più evidente di pensieri e modi di essere, aiutati anche dal dialogo piuttosto specializzato, che hanno reso il personaggio un vero grassone piuttosto intelligente. Purtroppo però devo dire che non ho visto una manifestazione totale del suo modo d’essere e ancora infatti credo che gli manchi qualcosa, forse un obiettivo, un problema, un qualcosa che possa renderlo ancora più vivo, perché va bene la semplicità ma la mancanza di qualcosa di negativo, contrario, opposto, o per farla semplice di brutto – magari anche una paura - credo sia alla base di una persona per l’appunto che è caratterizzata dalla propria semplice natura umana. Devo dire comunque che molte frasi da te scritte mi hanno fatto sorridere per l’ingenuità e l’umorismo con cui traspaiano, ad esempio “Ah! No, è vero. Che il Sovrano ci illumini. Sì, con una candela spenta.” Oppure “Già, chi darebbe per vincitore uno in carne come Serhat? Forse nemmeno lui stesso, ma tentar non nuoce. Al massimo uccide.”
Voto: 7

Strategia: Ricollegandoci al discorso fatto sull’interpretazione purtroppo non posso dire di essere abbastanza convinto per quanto riguarda questo campo. Due punti fondamentali: il primo come detto da Alist3r l’attacco con la pala poco dopo aver effettuato voragine. Supponiamo che la tua idea fosse quella di creare la voragine con le misure più piccole, che comunque tu non hai descritto né in game né nello specchietto lasciando quindi libera interpretazione al tuo avversario, realmente sarebbe stato impossibile da sferrare un attacco con la pala volto addirittura a mirare la mano di Zell, ci sono troppi fattori da analizzare e la descrizione di entrambi in ogni caso porto molta a fantasticare su questo piccolo frangente di pochi secondi. Comunque questo punto non lo considero un errore quanto più una dimenticanza quindi tranquillo non andrà ad intaccare il voto della strategia. Lo farà invece il fatto di aver utilizzato per ben quattro volte la pergamena “tempra di ferro”, ti dovevi difendere e potevi farlo certo ne avevi tutto il diritto ma credo che abusarne in questa maniera, pur non intaccando il campo sportività, lo fa in maniera evidente su questo. A disposizione avevi tre pergamene davvero interessanti da poter utilizzare “Urlo del Guerriero, Effetto Esplosivo e Bash” e nessuna delle tre è stata usata, ti sei infatti limitato su quattro turni di gioco ad essere realmente offensivo solo in due momenti: durante la voragine e durante l’uso dell’occhio del mago. Non capisco davvero il perché di tutta questa difesa, in fondo alla fine non te ne sei uscito con moltissimi danni certo, ma cos’hai ottenuto? Sei stato messo alla strette certo, ma potevi prendere i colpi per risultare un tantino più offensivo.
Voto: 4.5

Sportività: 420 PeRm Zell, 200 PeRm Serhat. Non so perché non hai valutato alcune tecniche del tuo avversario di un livello superiore, d’altronde sei su Asgradel da molto tempo e questa cosa un po’ mi lascia perplesso. A prescindere comunque dai danni doppi che dovevi far considerare dal tuo personaggio, al primo turno attivo ti sei difeso da un basso più un alto – sto volutamente tralasciando il fatto che dovevano essere considerati di un livello superiore – e hai giustamente riportato un danno medio al petto, ma non mi spiego il motivo del danno addirittura superficiale al braccio quanto per lo meno doveva essere un danno medio. Alto meno medio fa infatti medio. Devo considerare questo campo come il peggiore fra tutti perché inoltre lo stesso errore lo hai fatto per il tuo ultimo post dove ha considerato un’altra volta il danno come alto e non come doveva essere ovvero critico, riportando di nuovo per la seconda volta nello schema una semplice “contusione da impatto violenta”. Se non avessi fatto questi errori gravi la tua sportività sarebbe stata di gran lunga superiore a quella che ti sto assegnando adesso, anche perché nel secondo e nel terzo post hai avuto un’ottima condotta.
Voto: 4.0

Media Alist3r: 6,16
Media Dra31: 5,16

Vincitore Alist3R

giudice: Sarnek~



Edited by janz - 2/6/2012, 16:32
 
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