Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Chronicles of Morpheus ~ Weldenvard

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view post Posted on 12/1/2013, 14:58

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Aveva ascoltato le parole del Lord con moderato interesse, le parole che uscirono dalla sua bocca non erano molto interessanti, ben altro interesse era ciò che esse non ebbero il coraggio di dire. Il suo cuore, benché carico di rammarico e dolore, nascondeva segreti e atrocità, e nonostante la sua reale sofferenza, l’uomo non sembrava pentito di tutto ciò che aveva fatto nella sua vita. E Morpheus non riusciva a provare compassione per lui, le sue parole erano vuote e anche quando cercò di passare come vittima di tutta quella storia, l’interesse del drago scemò totalmente, altresì la sua mente gli venne aperta come un vaso di pandora carico di segreti, non era il vecchio buono che voleva dipingersi davanti a loro. A nessuno avrebbe augurato quella malattia, ma se fosse stato costretto a farlo, Henry Goldeer era una di quelle. La povera donna era stata vittima degli abusi dei potenti, era stata violentata dal sultano di Vento d’Oriente e messa incinta, quando si ribellarono trovarono solo l’omertà di un Lord e di un frate allora ambiziosi e giovani. Vennero condannati entrambi a impiccagione, ma qualcosa andò storto, il fato, il destino, fece sì che la donna riuscisse a scappare. E a quel punto maledirli. Un nome nella mente del Lord gli balenò totalmente inatteso e inaspettato: Amira. Allungò le mani nell’oscurità che lo avvolgeva, quando lo vide non era altro che un nome buttato lì come tanti, un ricordo di poco conto per Henry, avvolto in una nebbia fitta e sbiadita. S’addentrò nei banchi di spessa bruma e vide una cosa che non si aspettava. Pensava che la donna era una donna come tante altre violentate dal sultano, invece era proprio lei l’Elizabeth che diede origine a tutto, la mamma della bambina che un giorno sarebbe diventata Crystal null’altro che un fiore appassito e morto. Morpheus sorrise, scoprendo quanta ironia avesse il destino, e quanto fossero intrigate le trame di quella storia che solo ora stava iniziando a districarsi. Sapeva che si stava avvicinandosi alla soluzione, sospettava che dietro tutto questo c’era qualcosa, o meglio qualcuno, di molto più potente e antico, d’altronde l’Eldunarì di Caesar gli aveva rivelato la verità parziale, e ora lui iniziava a capire.
Non avrebbe ucciso la donna, ma non poteva dire la stessa cosa di Henry Goldeer, doveva solo aspettare – e sperare – che i suoi uomini capissero da soli ciò che era giusto fare.

[…]

« Vedo che hai scelto diversamente. »
Era fuori dal convento quando Lily uscì dal retrò trascinando un grosso carretto, sapeva ciò che si erano detti all’interno dell’abbazia, come con Henry, anche con il priore aveva letto nel suo pensiero poco dopo che congedò Lily all’esterno. Il priore non era un uomo fedele, aveva più interesse nel potere terreno e materiale, di quello che avrebbe ottenuto una volta asceso in cielo. Bramava il potere del Lord da quando divenne priore di Greenvalley, e la costruzione della cattedrale non era altro che un modo per affermare tutta la sua influenza. A occhio e croce la struttura che sarebbe sorta sarebbe stata un richiamo verso tutti i fedeli. Soprattutto in un periodo dove il nuovo culto del monarca decaduto si stava espandendo a macchia d’olio, il priore Thomas doveva fare qualcosa, e quella costruzione gli stava dando prestigio e potere, ben oltre ciò che lo stesso Lord si aspettava. Per questo ne ostacolò la costruzione, per questo tagliò i fondi per la cattedrale, e per questo, secondo il priore, il Lord doveva morire. Aveva trovato in Lily un’ottima alleata, era una donna che non si faceva scrupoli che un’opportunità di guadagno restava soltanto un’opportunità. Benché non condivideva di lei certe cose, in quell’occasione si rivelò la più utile dei suoi sottoposti. A lui non interessava il motivo per cui lei avesse scelto così, conosceva l’offerta del priore e la sua controfferta, ma per rispetto nei suoi confronti evitò di leggerle nel pensiero, di forzare così la sua mente, ma nonostante ciò sapeva che stava tramando qualcosa, ma quel qualcosa per il momento non costituiva una priorità.
Continuò a osservare la donna in quei suoi strani occhi gialli, cercando di carpirne le intenzioni, che tuttavia gli restarono celate avvolte in un velo di totale imprevedibilità. « Permettimi di accompagnarti, non posso toccare il Lord, ma potrei esserti molto utile. » Morpheus sorrise, perché sicuramente Lily non aveva tenuto conto delle guardie, sicuramente nella sua ingenuità aveva pensato che gli sarebbe bastato spacciare quel cadavere per restare sola con il Lord, ucciderlo e poi scappare del tutto indisturbata. Ma quello che aveva imparato nei secoli era che i castelli hanno occhi e orecchie dappertutto e che non si è mai realmente soli. Non sarebbe passato molto tempo prima che Lily sarebbe stata attaccata dall’ondata di guardie del Lord, e in certe casi nemmeno Ashardon avrebbe potuto fare qualcosa, confinato all’esterno di uno spesso muro di pietra.
« Penso che la tua sia stata una scelta molto saggia. » Condividevano interessi diversi, e avrebbero voluto uccidere il Lord per motivi diversi, ma Morpheus non poteva che appoggiarne la scelta ed essere lieto che almeno uno di loro, qualsiasi fosse il motivo, avesse scelto di non uccidere un innocente.
« Dimmi qual è il tuo piano, poi andiamo alla magione. »
Benché ne avesse già intuita una buona parte, ma voleva sapere tutto.
L'avrebbe accompagnata fino al cospetto del Lord, l'avrebbe aiutata, ma non per questo doveva essere una missione suicida.






Allora, io mi occuperò di Spark, gli altri dovete attendere un ulteriore post, ma fidatevi non ve ne pentirete.
Comunque Spark, Morpheus decide di aiutarti e non mandarti da sola dal Lord, scegli se approfittare del suo aiuto o meno, illustra il suo piano dopo di ché sei libera di andare alla magione, se accetti di farti aiutare puoi dire che il mio pg ti segue ecc. Per ddialoghi in confronto, comunque arriviamo dal Lord, a quel punto continueremo il dialogo in confronto, se hai qualcosa da dire a Lord e quindi sostanzialmente prendere tempo per un giro (magari nell'eventuale arrivo dei tuoi compagni) oppure attaccare il Lord al termine del post, Morpheus per un motivo ben preciso non può attaccare il Lord, ma potrebbe tornarti utile in altri modi. Comunque a te la scelta. Hai cinque giorni di tempo dal prossimo post, ma intanto possiamo iniziare a parlare in confronto se hai qualcosa da dire.
Un piccolo appunto per Lul, hai confuso un po' i nomi, non consegnerai la donna hai Marajah, tra l'altro è Marehjà, ma Henry Goldeer, sottoposto del sultano Marehjà, tra l'altro morto in mano di vega, in-gdr pochi mesi fa. È una piccolezza, ma te l'appunto perché non voglio che ti confondi nel proseguo della quest.
 
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view post Posted on 13/1/2013, 21:29

Esperto
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Il sibilo della freccia spezzò l'aria immobile della foresta come una lama squarcia un velo; un istante dopo, il sommesso fruscio di animali spaventati tra le foglie secche del sottobosco accompagnò il grido rauco di una cornacchia che scrutava la scena dall'alto dei fitti rami. La figura incappucciata si chinò sulla lepre morente, infliggendole un ultimo pietoso colpo con la lama del pugnale sospirò, chinandosi sulla bestiola come in assorta preghiera.
Poi si alzò, i sensi all'erta. Doveva stare attenta, rifletté.
I briganti che da qualche tempo infestavano come parassiti quell'angolo di foresta avevano preso a importunarla, credendola un bersaglio facile per le loro goliardate. Sorrise, nel ripensare alla fuga precipitosa di uno di loro solo pochi giorni prima con una freccia ben piantata nelle chiappe.
Di nuovo, rumori lontani ma distinti turbarono la quiete del bosco, inducendola a fermarsi dietro una grande quercia, indecisa sul da farsi. Ciò che udiva era inequivocabilmente il clamore di una colluttazione, e a giudicare dall'intensità delle grida si trattava di una dozzina di uomini. Che si avvicinavano rapidamente.

D'istinto, voltò le spalle e si affrettò verso il folto della foresta, dove pochi osavano addentrarsi.
Ma se invece qualcuno fosse stato in difficoltà?
Alcuni dei briganti del bosco non esitavano ad attaccare donne e anziani, al solo scopo di far valere la propria brutalità, lo sapeva bene; e sapeva anche che non si sarebbe mai perdonata il fatto di non essere intervenuta, se mai si fosse risaputo che qualcosa di brutto era avvenuto ai margini della foresta. La sua foresta.
Girò i tacchi e corse più rapida che potè impugnando saldamente il suo fido arco, raggiungendo in breve la radura all'estremità orientale del bosco. Si nascose dietro un cumulo di tronchi abbattuti e osservò la scena: una decina di uomini armati e maleodoranti avevano circondato uno straniero dall'aspetto fiero e ben armato. Ma pur sempre uno solo contro dieci. Di certo quelle luride bestie avevano preso di mira la lucida armatura dell'uomo, che sembrava cavarsela egregiamente senza bisogno di aiuto.
La donna nascosta tra le frasche lo vide spiccare un balzo incredibile anche per la sua alta statura che parve impressionare per un attimo i banditi, ma fu solo un istante. Gli furono addosso come mosche, e nemmeno quando lo videro estrarre la pistola parvero intenzionati a demordere. Lo straniero sparò e un grido lancinante sferzò l'aria, ma proprio mentre stava per esplodere il secondo colpo uno dei balordi gli fracassò un enorme randello sulla spalla, mandandolo a perdersi tra le cime degli alberi e facendo cadere l'arma lontano dal suo proprietario.
Elizabeth allungò il collo per vedere meglio, e si accorse che oltre all'uomo colpito dal proiettile, a terra si contorcevano altri due banditi. Ma gli altri sette si accanivano come cani affamati, e allora si risolse ad intervenire.
Si erse in piedi, e scoccò con precisione una freccia dal suo arco che passò da parte a parte la gola di uno dei malviventi. Per un istante l'aria parve raggelarsi, poi sette paia d'occhi parvero ripercorrere il percorso della freccia andando a posarsi sulla figura incappucciata appena emersa dagli alberi. Un sogghigno attraversò il volto di quello che con ogni probabilità era il capo della masnada e grugnì con aria divertita nel vedere che la persona che osava sfidarli era una donna.

- Ti è andata bene una volta, non potrai infilzarci a uno a uno con quelle tue dannate frecce!

E si mosse come per incitare gli altri a buttarsi su di lei.
Ma il suo sguardo atterrito fu costretto a spostarsi a terra: come un sinuoso serpente, un groviglio di radici era strisciato dalle viscere della terra fino a ghermirgli le caviglie, immobilizzandolo in una morsa dolorosa sotto lo sguardo inespressivo della donna. I viticci si avvolsero rapidi attorno alle gambe di altri due dei suoi scagnozzi che presero a strillare come maiali sgozzati implorando pietà. - Stre-strega...- sibilò annichilito dalla paura il capobrigante, mentre coloro che erano rimasti illesi aiutavano i feriti a rialzarsi e scappavano a gambe levate verso le case.

- Sei ferito. - disse la donna allo straniero. Non capì se fosse spaventato o infastidito dalla sua presenza, perchè i suoi occhi la fissavano gelidi senza tradire un'espressione. Si scostò una ciocca ribelle di capelli ramati dal viso e la nascose nel cappuccio. - Lasciali perdere, se la caveranno - disse accennando ai tre briganti che si dibattevano tra le radici. - Me la cavo bene nelle scienze delle erbe. Se vuoi seguirmi, ho un impiastro adatto alla tua ferita.

E si avviò nel fitto della foresta.
Se lui avesse voluto accettare il suo aiuto l'avrebbe seguita, ma lei non intendeva insistere. Era troppo abituata al disprezzo della gente per poter sperare in un briciolo di riconoscenza da parte di chicchessia.

Ma quando giunse nei pressi della grotta che da tempo ormai era abituata a chiamare casa, una sgradita sorpresa l'accolse. Tracce inconfondibili di passi erano ben visibili nel terreno umido, e l'intruso doveva essere ancora nei pressi poichè il silenzio tra le fronde era troppo innaturale.
Un fruscio tradì la presenza indesiderata, e la donna scoccò rapida una freccia d'avvertimento.

- Chi è là? Non un solo passo!


CITAZIONE
Finalmente mi aggrego alla compagnia! :V Poco da aggiungere a quanto scritto; lo "straniero" con la pistola è ovviamente Klaus che, avviatosi verso la foresta, viene seguito e poi accerchiato da dieci briganti armati di asce e randelli. Elizabeth assiste alla scena e decide di intervenire solo quando vede che Klaus è stato disarmato con una randellata alla spalla. Come da accordi via mp, Klaus si difende con Balzo (lo segnerai nel tuo prossimo post) e con dei colpi di pistola, uno solo dei quali va a segno. Alla fine della baraonda avrai una brutta ferita al viso, per cui Elizabeth ti invita a seguirla nella sua grotta per guarirla. Ho lasciato appositamente ampio margine descrittivo per te andandomene senza guardarti così puoi fare quello che ti pare. Arrivati alla grotta, Elizabeth nota la presenza di un estraneo (Lionet) e scaglia una freccia di avvertimento che si va a conficcare in un tronco a pochi centimetri dalla tua testa.
Ci si vede in Confronto per i dialoghi!
 
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view post Posted on 17/1/2013, 18:29
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– E l'inferno è certo.
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CHRONICLES OF MORPHEUS ~ WELDENVARD
alla ricerca di un motivo

« Vedo che hai scelto diversamente. »
La voce di Morpheus mi arriva alle orecchie mentre sono intenta a spostare fuori dal convento la salma della donna. Mi giro verso di lui, lasciando la presa sul carretto. Cerca di stabilire un contatto visivo con i miei occhi gialli, e io mantengo lo sguardo. Sembra il combattimento tra due pistoleri, nessuno disposto ad abbassare per primo gli occhi, scrutando nelle oscurità dell’altro.
« Permettimi di accompagnarti, non posso toccare il Lord, ma potrei esserti molto utile. » Il ragazzo sorride di quel suo sorriso strano, offrendomi aiuto. In fondo mi dirigo pur sempre in una roccaforte, un po’ di forza in più non mi può dispiacere. « Penso che la tua sia stata una scelta molto saggia. Dimmi qual è il tuo piano, poi andiamo alla magione. »

« Sappi una cosa, Morpheus. » Dico, con voce ferma, per fugare ogni dubbio. L’ultima cosa per cui voglio passare è per una Biancaneve-dal-cuore-d’oro. Se vuole seguirmi nella mia impresa, deve saperne il perché.
« Non l'ho fatto di certo per non uccidere la donna. Probabilmente questa suora qua sotto- » e tiro un buffetto sulla gamba del cadavere « più di lei meritava di vivere. Non sono una samaritana, voglio che te lo ficchi in testa. E sappi che, anche se ho fatto altri accordi con il priore, la mia paga nei tuoi confronti rimane invariata. Arrivata alla magione proporrò uno scambio simultaneo, il tuo anello per la donna. Una volta preso, scatenerò l'inferno prima che possano accorgersene, è l'unico modo per coglierli di sorpresa. Attaccherò il priore, sperando di dividere la difesa in quelli che ci inseguiranno e quelli che resteranno per cercare di salvarlo. »
Arriccio il naso, a parole non era un gran piano, e c'erano grosse probabilità di lasciarci la pelle. Scrollo le spalle, abbandonando quei pensieri. Se c’è una cosa che la vita mi ha insegnato è che la morte arriva, e tu non puoi farci proprio niente. Inutile fasciarti la testa. « In ogni caso, non mi paghi abbastanza per la mia vita. Se le cose si mettono male io mi metto in groppa a quello stronzo di un drago e sayonara, baby. Non puoi toccare il Lord? Bene. O aspetti che gli altri due incapaci che ti sei portato dietro trovino una donna sparita da più di vent'anni, e in quel caso buona fortuna, oppure mi copri le spalle. »
Porgo la mano al giovane uomo, a suggellare un patto. « Non fraintendermi, tu mi piaci, ma le incomprensioni potrebbero far perdere la testa ad uno dei due, o persino ad entrambi. Quindi, mentre io prenderò il tuo anello e cercherò di far fuori il priore, tu devi assicurarti che nessuna guardia mi dia noia. Poi ci apriremo la strada insieme. »
E attendo, con la mano ancora in aria. « Sono una cattiva, cattiva ragazza, Morpheus. Ma per te sono la migliore persona con cui potessi metterti in affari. »
Un ghigno mi divide in due metà il viso. Era vero, nessuno degli altri due guerrieri poteva assicurargli l’anello velocemente come potevo farlo io. Era tutta questione di differenza di vedute.

« Non giocare troppo con il fuoco Lily, » Lo guardo sorridere di nuovo, sentii la sua mano forte stringere la mia, poi uno strattone, e mi ritrovo con le sua labbra vicino alle mie orecchie, « potresti scoprire che brucia. »
« Che vuoi farci, sono una falena che batte le ali all'impazzata contro il fuoco. » Gli sussurro di rimando, il tono suadente di una mangiauomini di professione.
Morpheus ride piano, staccandosi dal nostro abbraccio. Di nuovo mi guarda negli occhi, ma non otterrà la verità così. Anzi, più lo fa, più se ne allontanerà. I miei occhi, come tutto il mio corpo, è falso, un prodotto di laboratorio. Di me non c’è più niente.
« Per il resto ti accorgerai da sola che ti sarò molto utile, » lo guardai allungare lo sguardo ad Ashardon, che a sua volta ci osservava da sopra i tetti, nella sua solita quiete « poi nessuno hai mai detto di portarmi la donna, » sospirò, probabilmente i nostri punti di vista erano più simili di quanto volessimo ammetterlo. « a me interessa solo l'anello. »
« Allora siamo intesi. Vedi di non farti troppo male, non vorrei essere costretta a fasciarti le ferite. » Rido anche io, ammiccandogli. Ripresi il manico del carretto, e ci incamminammo verso il castello.

« Lord. » Dissi, annunciandoci, una volta rientrati nella sala del trono. Un lieve inchino, forse l'ultimo che il sovrano avrebbe visto.
« Ecco la sua dannata strega, fredda come un blocco di ghiaccio. » E indico con il pollice il carretto dietro di me.
« Mi dia questo anello, così posso tornarmene a casa. » Faccio un passo verso il Lord, il palmo della mano rivolto verso l'alto. Non tradivo sentimenti, paura o concitazione. E, in segreto, pregavo di non venire scoperta.
Guardo l’uomo scendere con le sue gambe tremolanti dal suo scranno, e avvicinarsi al telo sotto cui giace una donna uccisa senza ragione. Alza il telo, e io istintivamente porto la mano alla Zanna. Vedo il suo sguardo illuminarsi, distendersi, mentre nota tutti i dettagli di una donna che assomiglia incredibilmente alla sua descrizione. Sto per tirare un sospiro di sollievo, ma come si dice: se le cose hanno la possibilità di andare male, lo faranno. Il suo sorriso muore, e io capisco tutto.

« Morpheus, » sussurro, perché mi senta solo lui, « piano B. »
Non era mai esistito niente come un piano B, ma penso che il “vai e ammazza chiunque respiri” sia una soluzione universalmente nota in situazioni critiche. Estraggo la spada, mentre il Lord si risistema sul trono.
« Guardie! » Urla, e una ventina dei suoi uomini seguono il mio esempio, tolgono le spade dai foderi e si gettano contro di noi. Stringo l'elsa ancora più forte, fino a rendere bianche le dita, come se potesse darmi un qualche conforto.
« E va bene, avete scelto di rendere il tutto più difficile. Vediamo se siete forti abbastanza per portare la vostra scelta fino in fondo. » Dico, alzando la lama e frapponendola al colpo di una guardia. Alzo la gamba, e con un gesto innaturalmente rapido gli allungo un calcio sul petto, allontanandolo da me. Mentre precedo un soldato nel suo affondo, colpendolo sul braccio con cui tiene l’arma. Il rumore di metallo che cade si diffonde per la sala. Mentre mi preparo a difendermi dal fendente della terza guardia, in quella danza di lame, cavi e colpi mortali, butto un occhio a Morpheus. Se si trova in difficoltà non lo dà certo a vedere.


2iw7jip
Energia ~ Verde.
CS ~ 2xdestrezza.
Condizioni Lily ~ Danno medio alla psiche.
Condizioni Ashardon ~ Danno medio da impatto.
Energie ~ 50%
- - -
Ashardon
Drago alto quattro metri e con un'apertura alare di sei, con fauci, artigli e scaglie usabile in combattimento e capace di utilizzare abilità e pergamene. {Razziale Elfi}{Passiva}
Scaglie di Drago
Pelle rinforzata che può proteggere da colpi fisici o rallentarli. {Arma}
La Zanna
Wakizashi indistruttibile che non può essere tolta dalle mani di Lily da colpi estranei o circostanze accidentali. {Arma}{Passiva Incantaspade I-II}
- - -
E’ un post. :v:
 
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.Azazel
view post Posted on 20/1/2013, 13:13




Chronicles of Morpheus
Weldenvard V
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Briganti.
Della peggior specie, per giunta; una decina in totale e tutti pronti ad uccidere lo Schwarz e a depredarlo del suo equipaggiamento. Un colpo di pistola rimbombò per tutta la foresta mettendo fine alla misera vita di un predone. Purtroppo però erano comunque dieci contro uno e sarebbe stato difficile pure per un soldato di prim'ordine come Klaus, avvezzo ad ogni sorta di combattimento avendo calcato miriadi di campi di battaglia, riuscire a fronteggiare, da solo, tutti quei nemici.
Tentò di sparare ancora e ancora ma ricevette una forte mazzata alla spalla che lo fece cadere e perdere la presa con l'arma da fuoco.
Si trovava in una situazione inaspettatamente nefasta e che non avrebbe portato a nulla di buono se non alla sua morte e allo sciacallaggio senza controllo dei suoi averi. Ma qualcosa rivalutò le carte in tavola: un sibilò saettò nell'aria e uno dei banditi si trovò conficcata nel collo una freccia.
Tutti, compreso il goryano, diressero lo sguardo verso la direzione iniziale in cui venne scoccata la freccia e dalle frasche era fuoriuscita una donna. Non una qualcunque: delle forti radici intrappolarono qualche nemico che, spaventato come un capretto la chiamava strega mentre gli altri scappavano nel fitto della vegetazione.
Forse l'aveva trovata.

« Sei ferito. Me la cavo bene nelle scienze delle erbe. Se vuoi seguirmi, ho un impiastro adatto alla tua ferita »
Proferì la donna dai capelli ramati, tornando nella direzione da cui era arrivata. La seguì senza dir nulla, dopo aver raccolto da terra la Flammenwerfer. Giunsero nei pressi di una grotta, probabilmente la dimora della donna da tanti anni. Non erano soli.

« Sei tu la donna che il Signore di queste terre sta cercando, vero? » chiese con fare gelido dopo essersi diretto a raccogliere la pistola e seguendo la sconosciuta attraverso la foresta. Era in debito con quella donna. Anche se era un guerriero brutale e poco avvezzo alla pietà, dopotutto anche lui aveva un codice, seppur molto difficile da decifrare e comprendere.

« E tu chi sei? Cosa sai di quella storia? » proferì con rabbia e puntando l'arco verso Klaus e non più verso lo sconosciuto che, infine, si rivelò essere Lionet.

« Conosco tutta la storia. Il Re mi ha ingaggiato per uccidere colei che ha scagliato la maledizione » disse con fare calmo, minimamente preoccupato dell'arco puntatogli contro. « Non voglio farti del male, il mio sangue guerriero me lo vieta, prima di essere un mercenario sono un soldato, e non dimentico chi mi salva la vita: pochi istanti prima mi hai tirato fuori da una brutta situazione. Ho un debito nei tuoi confronti. E io odio essere in debito. » Proferì, distaccato, ma con tono sincero; non accennando ad alcuna reazione difensiva.
Non appena Lionet pronunciò un nome che, vista la reazione della donna, un'orgia di radici avvolse le caviglie del ragazzo, immobilizzandolo: la strega sembrava spaventata ma al contempo aveva la situazione sotto controllo.

« Non intendo avere debiti con nessuno. Ti ho aiutato perchè è nella mia natura. Ma se avessi saputo che sotto quella corazza nascondi un cuore pavido e credulone ti avrei lasciato in balia di quei banditi. »

Le parole della strega risultarono più taglienti di spade e il suo corpo vibrò come scosso da una scarica elettrica, stizzito e incollerito.
« Non insultarmi, donna. » ringhiò estraendo la pesante Hekatombe posta lungo la schiena e facendo impattare l'estremità aguzza sul terreno, spaccandolo « Soprattutto: non essere sciocca. Hai la possibilità di far finire una volta per tutte questa caccia alla strega. Possiamo discuterne mettendo in atto un piano per ingannare il Monarca o passare alla maniere forti e concludere questa storia nel sangue. A te la scelta » Aveva la fortuna di scegliere, cosa ben rara visti i tempi e soprattutto la sua condizione: ricercata in tutto il Regno. Sarebbe stato stupido gettare via un'opportunità simile.

« E perchè dovrei fidarmi di te? Se hai parlato con Goldeer, potresti essere una sua spia. Potresti aver creduto alla menzogna che racconta da anni, ed essere qua per incassare chissà quale taglia sulla mia testa! Ditemi la verità, tutti e due, o morirete! » ringhià furiosamente facendo trapelare in lei un miscuglio di sentimenti quali rabbia e terrore, dovuti sicuramente ad un passato spiacevole e indelebile.

« La verità è che siamo mercenari assoldati per eliminarti. Scegli: o ci ammazziamo l'un l'altro, ma ricorda siamo due contro uno, o elaboriamo un modo per ingannare il tiranno di queste terre »
esclamò con un tono di voce piatto, calmo, in totale contrapposizione a quello della strega usato pochi istanti prima.
Riuscì finalmente a far breccia e riuscire nell'intento di tranquillizzarla: gettò a terra l'arco e sospirò profondamente.

« E' la verità. Non sei vile come mi sarei aspettata. Sono stanca di nascondermi e mentire. Dovrà finire, lo so. E se è giunta l'ora, sono disposta ad accogliere l'opportunità che a quanto pare la sorte mi sta offrendo per mano vostra. E a quanto pare, i miei...servigi sono richiesti altrove. Non ho ancora detto che mi fido di te, ma... Qual è il tuo piano? »

« Non sono la persona adatta all'elaborazione di piani. Io spacco teste e infilzo i nemici, questo è ciò che faccio. » proferì rinfoderando l'enorme spadone dietro la schiena, sollevato nel vedere che la situazione s'era stabilizzata. « Il Re vuole porre termine alla maledizione. Ci sarà un altro modo, oltre alla tua morte, per rompere questo sortilegio, una sorta di controincantesimo in grado di far credere al Monarca che siamo riusciti ad eliminarti. Comunque sia potremmo parlarne meglio dopo che hai liberato il mio compagno e rimetterai in sesto la ferita che ho ricevuto. » Esclamò indicando col pollice della mano destra il lungo e brutto taglio che aveva sul viso. Obbiettivamente non sapeva dove sbattere la testa: non era la persona adatta nel formulare piani, preferiva la pratica diretta.

« Altri modi ci sono, certo. Ogni sortilegio può essere spezzato, ma non sarà facile portare al lord una testa diversa dalla mia dal momento che la mia faccia gli rimarrà impressa finchè avrà vita. »
« Forse » continuò, guardando i due uomini con sfida « potrebbe essere un'altra testa a cadere » fece una pausa come volesse studiare le reazioni dei due mercenari a tal frase: « una testa coronata magari... E così finirebbe ogni cosa: maledizione e tormento, per tutti. Per me. »

« La testa del Re. » pensò ad alta voce, senza accorgersene.
« Potremo far finta di averti eliminata, portarti al suo cospetto e quando vorrà verificare di sua mano della tua morte lo eliminerai tu stessa senza problemi o, in caso, ci penserà uno di noi » disse volgendo uno sguardo d'intesa a Lionet.
« Il tutto dovrà esser fatto in maniera rapida e precisa, se falliremo avremo le guardie reali addosso in men che non si dica. »
Anche se fosse andato tutto secondo i piani, d'altronde.
Ma risparmiò fiato, evitando così di pronunciare una frase talmente scontata da farla rimanere confinata nei meandri della sua mente.

La donna sorrise, amaramente. Sembrava quasi che i due mercenari avessero risvegliato in lei un antico ardore: quello della vendetta contro un passato di ingiustizie e violenze perpetrate negli anni.
Contro il Re stesso.
« Ma non mi è chiara ancora una cosa. Io mi libero di un antico nemico. Voi cosa ci guadagnate in tutto ciò? Qualunque cosa vi abbia offerto il Lord, io non ho certo intenzione di fare lo stesso. »

« In un modo o nell'altro avremo ciò che ci spetta »
Rispose prontamente. In un castello senza padrone qualcosa di interessante e di valore doveva pur esserci.
Così fu deciso: avrebbero eliminato il Re.
La donna, prima di partire, diede un impiastro di erbe a Klaus dicendogli che l'emorragia si sarebbe presto fermata, dopodichè verificarono di avere tutto l'equipaggiamento necessario e partirono alla volta del Palazzo del Monarca.

Varcarono la soglia del palazzo reale e vi ritrovarono il caos più totale: tutte le guardie presenti e pronte ad accogliere i visitatori si riversarono verso la stanza del trono come se qualcosa di importante o pericoloso, stesse accadendo. Non seppe per quale motivo ma l'istinto gli diceva che vi era lo zampino di Lily.


Klaus van Schwarz
Lama Nera

CS 1 ~ Forza

~ Basso 6% ~ Medio 11% ~ Alto 22% ~ Critico 44% ~

Energia: 43%
Status Fisico: Danno Medio alla spalla sinistra. Danno Basso all'orecchio sinistro. Intontito dalla biglia stordente scagliata da Lily.
Status Psicologico: Indenne.

Equipaggiamento in uso

Hekatombe__Inutilizzata.
Flammenwerfer__Scarica. [º º º º º]
Klinge des Exils__Inutilizzata.


Abilità in uso

krieghund__Passiva razziale mezzodemone + Passiva lvl.1 Forza del Toro.

Attive Utilizzate

sprung__La tecnica ha natura fisica e consumo Basso. Consente al guerriero di compiere un balzo di altezza molto superiore al normale. Il peso e l'agilità del personaggio potranno influire sull'altezza del salto. La tecnica potrà servire per evitare attacchi di ampia portata, ma non sarà così rapida da poter evitare attacchi rapidi o movimenti frenetici. Potrà valere come una difesa di livello Basso. E' una tecnica istantanea, valida per il tempo di un solo salto. {Pergamena Balzo - Guerriero}

Note: :v:




 
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Lul~
view post Posted on 23/1/2013, 21:26




WELDENVARD
Born in the Dark II
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Fu Klaus il primo a parlare. Fu Klaus il primo a sbrogliare la situazione. Quando il Cousland giunse, quello era già lì, a parlar con la strega, a conferir con colei alla quale dovevano far saltare la testa con un preciso taglio di lama. Dal canto suo, non vide che una freccia piantarsi vicino al suo collo. Lo minacciò, la puttana, e sembrava non aver la minima voglia di farsi sgozzare senza opporre la minima differenza. « Sei tu la donna che il Signore di queste terre sta cercando, vero? » diretta e puntuale, quella cazzo di Montagna Nera che rispondeva al nome di Klaus van Schwarz. Cominciò in questo modo a seguire la donna. E il Cousland immaginò perché. Lei aveva salvato la sua vita. E un guerriero che si rispetti, sia egli un lord o un mercenario, avrebbe avuto un debito con lei. Un debito bello grosso, pergiunta.

« E tu chi sei? Cosa sai di quella storia? » Finalmente staccò l'arco dalla direzione del corpo del Cousland, puntandolo verso quello che non sapeva essere il di lui compagno. Grande errore, donna. Grande errore, anche se Lionet non potè far nulla di sensazionale: se era vero che era la donna che stavano cercando, e se vere erano le storie che si narravano su di lei, non c'era da prendere alla leggera una qualsiasi delle sue mosse. Il Cousland conosceva bene la pericolosità dell'arcano. Sapeva bene che cosa una strega poteva essere capace di fare.

« Conosco tutta la storia. Il Re mi ha ingaggiato per uccidere colei che ha scagliato la maledizione » il guerriero non sembrava minimamente preoccupato dall'atteggiamento della donna. « Non voglio farti del male, il mio sangue guerriero me lo vieta, prima di essere un mercenario sono un soldato, e non dimentico chi mi salva la vita: pochi istanti prima mi hai tirato fuori da una brutta situazione. Ho un debito nei tuoi confronti. E io odio essere in debito. » Se la stava cavando bene. Ricordava l'impresa a Colle Silente, il Cousland, e ricordava di essere stato lui quello a parlare, a fingersi un mercante. L'altro fungeva meglio da animale da soma. Il ragazzo, doveva ammettere, era migliorato parecchio. Fu allora che decise di prendere la parola. Per evitare altri danni.

« E' la moglie di tuo figlio a mandarmi, donna. » disse Lionet, senza identificarsi, facendo finta di non conoscere Klaus. Forse, sarebbe stato conveniente far finta di nulla. « Mi ha chiesto di salvarti, ed è quello che farò: da morta non mi servi a niente »

Inaspettatamente, fu lui a far degenerare la situazione. Alle parole pronunciate dal Cousland - al sentir nominare il nome della mandante -, la donna sembrò spaventarsi e agitarsi, tornando ad essere minacciosa e pericolosa. Fu allora che se ne accorse, quando un intrico di radici prese vita avvinghiandosi alle sue caviglie e rendendogli impossibile muovere un solo passo. « Stringerà fino a stritolarti, se oserai cercare di scappare. Mi devi molte spiegazioni. E quanto a te » disse tornando a rivolgersi a Klaus « non intendo avere debiti con nessuno. Ti ho aiutato perchè è nella mia natura. Ma se avessi saputo che sotto quella corazza nascondi un cuore pavido e credulone ti avrei lasciato in balia di quei banditi ». La corda dell'arco era ancora tesa e pronta a lanciare la freccia nelle membra del mercenario.

A quelle parole, la Montagna si destò. Scaricò il peso del proprio spadone sul terreno, facendolo vibrare e spaccandolo nel punto di impatto. « Non insultarmi, donna. Soprattutto: non essere sciocca. Hai la possibilità di far finire una volta per tutte questa caccia alla strega. Possiamo discuterne mettendo in atto un piano per ingannare il Monarca o passare alla maniere forti e concludere questa storia nel sangue. A te la scelta » Parole sacrosante, che in un istante gettarono su di lei la minaccia del sospetto. Stava a lei interrogare e interrogarsi. Voleva morire o vivere? E poteva o no fidarsi dei guerrieri che l'avevano scovata?

« E perchè dovrei fidarmi di te? Se hai parlato con Goldeer, potresti essere una sua spia. Potresti aver creduto alla menzogna che racconta da anni, ed essere qua per incassare chissà quale taglia sulla mia testa! Ditemi la verità, tutti e due, o morirete! »

No, no, no. Grande errore. Grande, grandissimo stolto di un guerriero senza re. Non farlo. NOn farlo. Lionet lo pregò in silenzio, evitando qualsiasi tipo di sguardo. Evitando anche di respirare per qualche istante. « La verità è che siamo mercenari assoldati per eliminarti. Scegli: o ci ammazziamo l'un l'altro, ma ricorda siamo due contro uno; elaboriamo un modo per ingannare il tiranno di queste terre » esclamò con un tono di voce piatto, calmo. Ebbene, fece la cazzata. Decise di intervenire, ancora. Provando a sbloccare la situazione. Provando a convincerla che a lui serviva viva, anche se in realtà non aveva bisogno che della sua testa posata su un piatto d'argento.
« Spiegazioni, mi chiedi. Ebbene, è come dice Klaus van Schwarz, il guerriero grosso come una montagna che ti è davanti. Quanto a me, sono Lionet Cousland, e sono stato assoldato per ucciderti. Ma è vero anche il resto: ho bisogno delle tue arti, per la mia Regina, e da morta non mi servi a nulla. E a giudicare da queste » provò a strattonare leggermente le radici che lo hanno imprigionato « a qualcosa dovrai pur servire. »

Elizabeth - questo il nome della donna - rimase immobile, sorpresa, osservando i due uomini rivelare l'intento segreto della loro ricerca. « Uccidermi dunque...E' la verità » esclamò. « Non sei vile come mi sarei aspettata » disse volgendosi a Klaus. Gettò a terra l'arco, sospirando. « Sono stanca di nascondermi e mentire...Dovrà finire, lo so. E se è giunta l'ora, sono disposta ad accogliere l'opportunità che la sorte mi sta offrendo per mano vostra. E a quanto pare, i miei...servigi sono richiesti altrove » disse osservando incuriosita Lionet. « Non ho ancora detto che mi fido di voi, ma...Qual è il piano? »

Riprese poi la Montagna, in un uno-due che sarebbe dovuto bastare a convincerla, o quantomeno a confonderla. « Non sono la persona adatta all'elaborazione di piani. Io spacco teste e infilzo i nemici, questo è ciò che faccio. » proferì rinfoderando l'enorme spadone dietro la schiena. « Il Re vuole porre termine alla maledizione. Ci sarà un altro modo, oltre alla tua morte, per rompere questo sortilegio, una sorta di controincantesimo in grado di far credere al Monarca che siamo riusciti ad eliminarti. Comunque sia potremmo parlarne meglio dopo che avrai liberato il mio compagno e rimetterai in sesto la ferita che ho ricevuto. »

Elizabeth sembrò essersi rassicurata. Il Cousland vide che a stento riusciva a trattenere un sorriso. « Altri modi ci sono, certo" disse a Klaus. « [color=green]Ogni sortilegio può essere spezzato, ma non sarà facile portare al lord una testa diversa dalla mia » sorrise, con gli occhi dorati che fiammeggiavano « dal momento che la mia faccia gli rimarrà impressa finchè avrà vita ».
« Forse » continuò, guardando i due uomini con sfida « potrebbe essere un'altra testa a cadere » fece una pausa per cercare di comprendere l'effetto delle sue parole sui due: « una testa coronata magari...E così finirebbe ogni cosa: maledizione e tormento, per tutti. Per me ».

Che cazzo stava dicendo, quella strega? Una testa coronata? Quella di chi?
Si accorse di aver ragionato a voce alta quando la donna rispose ai suoi pensieri, alle sue parole.
« Non la tua Regina, puoi stare tranquillo bel cavaliere. Ma non mi è chiara ancora una cosa. Io mi libero di un antico nemico. Voi cosa ci guadagnate in tutto ciò? Qualunque cosa vi abbia offerto il Lord, io non ho certo intenzione di fare lo stesso ». « Qualunque cosa il lord ci abbia promesso, è in suo possesso. Morto lui, sarà facile impossessarcene, non temere ».

Ma fu di Klaus l'ultima parola. La fine perfetta per quel dialogo. Un punto degno d'una grande epopea.
« In un modo o nell'altro avremo ciò che ci spetta ».

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« Morpheus, piano B. »

La voce di Lily giunse alle orecchie del dragone lentamente, in un momento in cui già sapeva cosa era giusto fare. L’idea di Lily non era andata a buon fine e benché non si fosse concordato nessun piano B, Morpheus sapeva esattamente cosa fare. D’altronde questa era l’occasione che attendeva per mostrarsi utile, per ribellarsi ancora una volta a ciò che il destino aveva in serbo per lui. Vide la donna accerchiata combattere e difendersi per salvarsi la vita dall’attacco delle guardie, vide il Lord Henry crogiolarsi di una vittoria ancora non avvenuta e distendersi sopra quello scranno d’oro e rilassarsi. Sorrise Morpheus, sorrise dell’atteggiamento dell’uomo, di quanto l’arroganza potesse carpire quel flaccido corpo al punto di sottovalutare chi aveva di fronte. Di fronte non aveva un uomo qualunque, ma un drago, un drago pari a quello che era contenuto nell’anello. Ma Henry non riuscì mai a utilizzare il potere dell’anello, non riuscì mai a carpire i suoi poteri, anzi essi furono la sua disgrazia, l’anello aveva risucchiato la sua vitalità come un parassita e lo aveva consumato nel profondo. Infine da dominatore era diventato dominato. Nient’altro che un sacco di carne da cui spolpare l’energia. A quel punto il tempo si fermò, ogni cosa intorno a Morpheus si bloccò in quell’istantanea, poté assaporare il viso contratto di Lily mentre cercava di sopravvivere; il ghigno di soddisfazione che trapelava dai denti marci di Goldeer; le guardie che caricavano all’attacco ancora non consci del pericolo che stavano correndo. Si mosse rapido tra i corpi cementificati, li colpì uno a uno, li attaccò uno a uno, ma nessuno di loro avrebbe raggiunto la morte, nessuno di loro sarebbe caduto spirando l’ultimo respiro. Bensì i più li addormentò, gli bastò colpire uno specifico tsubo all’interno del corpo per farli svenire, agli altri, poiché non aveva abbastanza tempo, si limitò a recidere i legamenti delle ginocchia, un semplice colpo a fil di spada mentre correva verso il successivo. Quando anche l’ultimo fu colpito, il tempo riprese il suo normale scorrimento. « Te lo avevo detto. » Si rivolse a Lily riservandogli un fulgido sorriso. I corpi si accasciarono al terreno, chi paralizzati dal dolore chi apparentemente senza segni di vita, poi l’espressione sul viso di Henry Goldeer mutò, quello che era un ghigno si squarciò in una maschera di malcelata e incredula sorpresa, a quel punto il Lord, vedendo la sua guardia personale ridotta in fin di vita, si dimenò ancor di più su quello scranno che parve ricoprirsi di spilli affilati e pungenti.

« GUARDIEEEEEEEE. »

Urlò ancora più forte, talmente tanto forte da far girare quasi la testa a Morpheus, questa volta seppe, quasi inconsciamente, che il suo urlo sarebbe penetrato persino nella pietra, sarebbe risuonato l’allarme in tutto il palazzo e presto la sala del trono sarebbe stata invasa da una marea scintillante e reboante di guardie armate fino al collo. Morpheus si girò quando i cardini del portone cigolarono, strinse l’elsa di Stormbringer ancora più forte, l'afferrò con due mani nell’attesa dell’imminente attacco. « Tranquilla, ho altri assi nella manica, » cercò di rassicurare Lily, anche se non era sicuro dell’effetto delle sue parole sulla donna. Poi, d’un tratto, la porta si spalancò, ma davanti non gli si parò un esercito pronto a combattere ma due uomini e una donna. La donna inconfondibile dai capelli castani e gli occhi color oro, non mentivano sulla bellezza e sul potere degli occhi, appena ella entrò nella stanza, appena lei posò gli occhi su di lui, Morpheus, un drago, si sentì totalmente inappropriato, si sentì persino a disagio, era come se dentro i suoi occhi baluginasse qualche divinità eterea e impalpabile, ma talmente forte e vivida da scrutare dentro ogni animo. « Ce l’avete fatta finalmente, avevamo giusto bisogno di voi. »Guardò il viso di Henry Goldeer mutare per l’ennesima volta, vide il suo viso inorridire, e i suoi occhi riempirsi di paura liquida e incontrollabile, si avvinghiò sullo scranno come se avesse visto un fantasma, come se l’incubo più grande, ciò che gli aveva tolto il sonno in quei vent’anni, si fosse materializzato davanti a lui. Ma la sensazione fu breve ed effimera, un nuovo ghigno si sviluppò crescendo tra le ossa del volto, dietro di loro, davanti a Henry finalmente arrivò la marea di metallo, fuori dalla porta un centinaio di uomini si stavano riversando dentro la stanza, passando per il grosso portone di legno.
Di lì a poco si sarebbe scatenata una guerra senza confine sotto gli occhi trepidanti e vittoriosi del Lord di Greenvalley.





Innanzitutto mi scuso per l'increscioso ritardo. Comunque passiamo a noi, innanzitutto utilizzo in maniera sgravosa la pergamena Stop per mettere fuori combattimento tutte le guardie, dopo di che Henry utilizza Urlo di guerra per richiamare tutte le guardie del palazzo (per quelle della città ci attrezzeremo in seguito). :8D:
Urlo di guerra: il guerriero lancia un grido straordinariamente potente, che mira a stordire il nemico.
La tecnica ha natura psionica. Il guerriero emette un grido fragoroso, che si diffonde in tutto il campo di battaglia. Nel momento in cui giunge alle orecchie delle vittime ha un effetto stordente per qualche secondo. Il guerriero può scegliere liberamente cosa gridare, così come colui che subisce la tecnica può scegliere la concretizzazione dei suoi effetti, che potrebbero variare da un forte giramento di testa, a un senso di smarrimento, a semplice confusione. La tecnica non infligge altro danno al di là dello stordimento che ingenera e va affrontata come una passiva psionica.
Consumo di energia: Basso

Quindi Lily dovrà affrontare questa tecnica, ma visto l'imminente scontro scegli tu se difenderti o meno, comunque si unisce a noi anche il secondo gruppetto, voi arrivate prima delle guardie, quelle che avete visto al turno precedente erano difatti quelle che a messo fuori combattimento Morpheus, a questo punto veniamo alla battaglia.
Vi è un unico portone per entrare, è ovvio che non tutte e cento le guardie passano contemporaneamente, avete due slot tecnica come in un combat normale, Spark uno se ti difendi dall'Urlo, le guardie sono orientativamente energia bianca, non dovete essere autonconclusivi in nessun modo e non è detto che dobbiate affrontarle per forza tutte, anzi, se avete qualche idea provatela, aguzzate l'ingegno e fate una strategia decente, cinque giorni dal post di Zaide, a voi Baby! :winner:


Edited by Lud† - 27/1/2013, 12:56
 
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– E l'inferno è certo.
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CHRONICLES OF MORPHEUS ~ WELDENVARD
alla ricerca di un motivo

Sorride Morpheus, mentre entrambi ci dimeniamo in una danza di acciaio e sangue.
Stop. Tutto rallenta, ed è come se qualcuno avesse fermato il film, tagliando una parte della pellicola in modo maldestro.
« Te lo avevo detto. » Sorride di nuovo Morpheus, quando il tempo riprende a scorrere. E mentre i corpi dei nemici si afflosciano senza alcun clamore sul terreno, come addormentati, capisco che è stato lui.
« L'hai fatto arrabbiare. » Dico, buttando un occhio al sovrano che, seduto sopra il suo scranno, capisce per la prima volta di essere realmente in pericolo. Si agita, quel cadavere annunciato, vedo il suo volto farsi più bianco e i muscoli contrarsi. Poi, con tutto il fiato che ha in corpo, chiama le sue guardie. Il tono di un bambino capriccioso che vuole la mamma: senza di loro, senza quel trono, senza quella corona, quel vecchio sarebbe un perfetto nessuno. Nel più fortunato dei casi, sarebbe un barbone senza neanche la forza di chiedere l'elemosina. Provo una gran pena, per lui. Nel mio cervello rimbomba, ancora e ancora, il suo urlo, come onde che si infrangono sugli scogli, e io realizzo che ucciderlo sarebbe un atto di pietà. Un'eutanasia. Ucciderlo sarebbe la sua salvezza, lasciarlo vivo una tortura, e io non sono mai stata una salvatrice.

« Tranquilla, ho altri assi nella manica. » Dice Morpheus, come per rassicurarmi. Come se ne avessi bisogno.
« Non ti preoccupare per me, bello mio, mi sto solo scaldando. » Rispondo al suo sorriso, e finalmente il portone della sala si apre. Il respiro mi si blocca a metà, e quelli che vedo entrare non sono nemici, ma i nostri compagni. Alla buon'ora. Portano con loro la donna dai capelli oro, stavolta quella vera, e non posso che gettare un occhio al re sul suo scranno. Si dimena, suda freddo, il suo volto è segnato da spasmi. Dura un attimo, però, la sua espressione diventa tronfia non appena sente il rumore del metallo contro altro metallo e vede entrare nella sala i suoi servi.

Ancora una volta ci stringiamo a noi, istintivamente, per fronteggiare un esercito che ci supera per decine e decine di unità. Temo dovrò rimandare i convenevoli con la strega a più tardi. Apro le braccia, attorno a me si genera una nebbia azzurrina, una corrente fredda, un potere antico che ho rubato ai draghi. In un lampo tutto il mio potere si riversa sullo stretto portone, da cui entrano più guardie alla volta, con la speranza di colpirne il maggior numero possibile data la loro concentrazione. Scaglio una bufera di neve e ghiaccio contro di loro, per rallentare la loro avanzata e disorientarle: il buon vecchio e severo Generale Inverno.
Poi, un'idea. Mi giro di scatto, senza neanche guardare il risultato della mia offensiva, con la spada stretta in mano. Allungo il braccio libero al casco, ne estraggo una biglia nera, una delle mie invenzioni. Senza fermarmi la lancio contro una guardia che è riuscita ad entrare, troppo vicina al mio obiettivo. Pregusto già il rumore di un'esplosione nelle orecchie, che spero la sbalzi via e la metta fuori gioco.

« Fine. Dei. Giochi. » Sibilo, la Zanna che fende l'aria e crea uno squarcio in essa, un fendente di ghiaccio che si allunga dalla lama al corpo del sovrano. Miro al braccio e non a punti vitali, quel vecchio stronzo mi serve vivo. Ma devo calmarlo, fargli capire che non scherzo e che posso provocargli tutto il dolore che voglio nonostante le sue guardie, e che prima che mi raggiungano potrei averlo già decapitato. Procedo verso di lui, e solo davanti al suo trono mi fermerò, allungando la punta della spada verso il suo collo, a pochi millimetri. Perché senta il freddo metallo e decida di conseguenza. Perché sono stanca, voglio i miei soldi per riprendere i miei esperimenti, e voglio tornare a casa. E non sarà un qualunque re che crede di essere abbastanza potente a fermarmi. Spingerò ancora un poco la lama sulla sua carne morbida, abbastanza da fargli male senza far scorrere sangue. Perché si senta soffocare.
« Ordina ai tuoi soldatini di deporre le armi e di piegarsi a terra a faccia in giù. Ordina di portarmi l'anello. Non ci sono altre alternative, hai perso la possibilità di fare affari nello stesso momento in cui ci hai attaccati. O fai quello che voglio e resti in vita, oppure morirai qui. E la tua morte sarà vana, perché in un modo o nell'altro avrò quell'anello. » Nei miei occhi brucerà il fuoco della determinazione. Non mi piace scherzare, e sono una donna che ottiene sempre ciò che vuole. In un modo o nell'altro.

« Fai la tua scelta, il tempo sta per scadere. » Aggiungerò, girando leggermente la lama su sé stessa, per ricordargli ancora una volta chi tiene il coltello dalla parte del manico. Che tutti i suoi emblemi, arazzi e stemmi contro di me non sono niente. Che posso spazzare via un impero semplicemente volendolo, con un solo gesto.
Respirerò lentamente, imponendomi di non ansimare. Anche se mostro tutta la volontà del mondo incomincio a sentire la stanchezza, comunque vada sento che questo sarà l'ultimo atto.
Tempo per il gran finale.


2iw7jip
Energia ~ Verde.
CS ~ 2xdestrezza.
Condizioni Lily ~ Danno medio alla psiche.
Condizioni Ashardon ~ Danno medio da impatto.
Energie ~ 50-20-10=20%
- - -
Ashardon
Drago alto quattro metri e con un'apertura alare di sei, con fauci, artigli e scaglie usabile in combattimento e capace di utilizzare abilità e pergamene. {Razziale Elfi}{Passiva}
Scaglie di Drago
Pelle rinforzata che può proteggere da colpi fisici o rallentarli. {Arma}
La Zanna
Wakizashi indistruttibile che non può essere tolta dalle mani di Lily da colpi estranei o circostanze accidentali. {Arma}{Passiva Incantaspade I-II}
- - -
Soffio Gelido
Ashardon è un drago dei ghiacci, e come tale la sua arma più potente è il soffio gelido, contrapposto a quello di lava dei ben più famosi draghi comuni. Gelo che Lily ha imparato a manipolare a proprio piacimento, potendo controllarlo, generandolo dal proprio corpo e dandogli qualsiasi forma e potenza, a scopo offensivo, da dragoni che tenteranno di inglobare il nemico a vere e proprie tormente, a scaglie di ghiaccio a lance, avendo come unico limite la fantasia di Lily e di Ashardon. {Variabile Controllo del Ghiaccio} Alto
Esplosivo
Ha poi una piccola biglia nera del diametro di pochi centimetri, che se lanciata a terra si spezzerà, provocando un'esplosione di dimensioni contenute, che può provocare piccole lesioni e ustioni. Può essere anche gettata contro l'avversario.
Taglio del Drago
Lily con un consumo Basso potrà infondere le energie fredde anche nella Zanna, generando da essa un fendente con quelle caratteristiche, capace di provocare un danno Basso. Allo stesso modo, con un consumo Medio, potrà generare una bordata glaciale dalla lama capace di infliggere un danno Medio. {Attiva Incantaspade I-II} Medio
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La dinamica è semplice. Uso Soffio Gelido, sotto forma di una bufera ad alto, contro il portone, per colpire più guardie possibili e rallentarne l'avanzata. Mi volto verso il sovrano, e contro una guardia getto l'esplosivo, per poi riversare contro il re la seconda attiva dell'incantaspade. Poi, sperando di averlo calmato, tenterò di portare la lama al suo collo, il resto è nel post.
Sono quasi a secco, yuppi!
Edit: Errore di battitura puzzone+aggiunta specchietto.


Edited by Sparkleshark - 9/2/2013, 00:12
 
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Chronicles of Morpheus
Weldenvard VI
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Raggiunsero il resto del gruppo nella sala del trono il più velocemente possibile e seguendo il frastuono che metro dopo metro si faceva sempre più intenso. Lily e Morpheus erano circondati da un bel gruppetto di guardie, tutte a terra e prive di senso.
Non ebbero neanche il momento di parlare o salutarsi che un altro gruppo di soldati entrò dal portone ma rapida fu la risposta della strega: due caddero immediatamente a terra trafitti da una freccia abilmente scoccata, ben presto solo il sangue delle guardie avrebbe assetato il freddo pavimento del castello.
Avevano a che fare con un Re e di conseguenza vi erano chissà quante altre guardie da mettere al tappeto, erano in netto svantaggio e il tempo non era dalla loro parte visto che il rapido incedere di centinaia e veloci passi stava raggiungendo il portone per dar man forte al proprio Sovrano.
Dopo pochi istanti avvertì un brivido freddo, a lui famigliare e alquanto irritante da percepire: una bordata gelida scagliata dalla scienziata di ghiaccio impattò sul portone e sulle guardie che stavano entrando.
Senza nemmeno vedere l'effetto del suo attacco la donna girò i tacchi e si concentrò sul Monarca, sicuramente per riscuotere l'anello o chissà quale altro oggetto di valore in cambio della miserabile, e oramai giunta agli sgoccioli, vita del Re.
La priorità era riuscire ad isolare la sala del trono dal resto del Castello, in maniera tale da rimanere soli con il vecchio sovrano e non avere il suo esercito in mezzo ai piedi. Si sentiva come rinvigorito dopo esser stato medicato dalla strega, aveva voglia di scatenarsi un pochetto: la mano destra andò ad impugnare la lunga e grande impugnatura dell'Hekatombe dopodichè sembrò voler indicare, con lo spadone che pareva l'estensione del suo braccio, la parte del soffitto proprio dinanzi al portone.

« Wirkung »

Proferì a bassa voce ma con tono cupo e alquanto sinistro: dalla punta dell'enorme arma venne generata una bordata d'energia invisibile, ma percepibile ad occhio nudo attraverso una distorsione dell'etere, che andò a colpire la zona mirata. L'impatto fu violento e favorì ciò che era l'intenzione dello Schwarz, far crollare parte del soffitto dinanzi al portone magari eliminando qualche guardia e poi, cosa ancor più importante, bloccare l'affluenza di quest'ultime.
Ma neanch'egli volle vedere il risultato del suo attacco e focalizzò la propria attenzione sul decrepito Re.
Senza deporre l'Hekatombe balzò dalla sua posizione e giunse quasi di fianco a Lily, giusto qualche passo alle spalle della donna: « ...o fai quello che voglio e resti in vita, oppure morirai qui. E la tua morte sarà vana, perché in un modo o nell'altro avrò quell'anello » minacciò con determinazione.

« Non così in fretta »
S'intromise la montagna nera, allungando lo spadone e colmando con esso la distanza che vi era fra lui e il vecchio, il quale, ora, aveva a pochi centimetri dalla gola, oltre alla Zanna della donna, anche l'affilata punta dell'Hekatombe.
« Spero vivamente ci sia qualcos'altro di valore oltre a quell'anello, poichè altrimenti solo uno di noi lo potrà avere. Avanti sire, in questo sfarzoso castello ci saranno pure altri oggetti di valore che riusciranno a salvarle la vita, no? » Il tono di voce del guerriero non ammetteva altre risposte se non quelle utili al suo quesito.
Si rivolse poi verso la scienziata e parlò utilizzando un tono derisorio, alquanto insolito per lui.
« Sai Lily, non vorrei che ci scannassimo per un anello, anche se di valore. Questa volta non credo finirebbe come a Taanach. » Concluse mentre il volto dello Schwarz si deformava in quello che doveva essere un sorriso maligno e beffardo.

Klaus van Schwarz
Lama Nera

CS 1 ~ Forza

~ Basso 6% ~ Medio 11% ~ Alto 22% ~ Critico 44% ~

Energia: 85 - 22 - 6 = 57%
Status Fisico: Danno Medio alla spalla sinistra. Danno Basso all'orecchio sinistro.
Status Psicologico: Indenne.

Equipaggiamento in uso

Hekatombe__In uso.
Flammenwerfer__Scarica. [º º º º º]
Klinge des Exils__Inutilizzata.


Abilità in uso

krieghund__Passiva razziale mezzodemone + Passiva lvl.1 Forza del Toro.

Attive Utilizzate

wirkung__ La tecnica ha natura fisica. Il guerriero, attraverso un consumo energetico pari ad Alto, può originare l'onda puntando in avanti la propria arma o anche solo allungando un braccio a propria discrezione. Dalla lama o dalla mano si originerà quindi questa forza che si muoverà in linea retta dalla posizione del guerriero. Essa è completamente invisibile, ad eccezione del solco che scaverà nel terreno muovendosi. Il movimento è rapido e la forza d'urto tale da distruggere eventuali ostacoli, come ad esempio sgretolare rocce o divellere piccoli arbusti. Qualora il nemico fosse investito dall'onda d'urto, verrebbe scagliato lontano con gravi fratture sia per l'impatto che per l'effetto della caduta. {Pergamena Ruggito - Guerriero}

sprung__ La tecnica ha natura fisica e consumo Basso. Consente al guerriero di compiere un balzo di altezza molto superiore al normale. Il peso e l'agilità del personaggio potranno influire sull'altezza del salto. La tecnica potrà servire per evitare attacchi di ampia portata, ma non sarà così rapida da poter evitare attacchi rapidi o movimenti frenetici. Potrà valere come una difesa di livello Basso. E' una tecnica istantanea, valida per il tempo di un solo salto.. {Pergamena Balzo - Guerriero}

Resoconto: dopo la bufera scagliata da Lily, Klaus cerca di far crollare parte del soffitto per bloccare l'affluenza delle guardie del Re, riuscendoci (poichè in confronto Zaide conferma ciò) e utilizzando la pergamena Ruggito del Guerriero. Dopodichè anche lui si gira concentrandosi sul monarca che nel frattempo viene minacciato da Lily. Attraverso la pergamena Balzo colmo parte della distanza fra il trono e Klaus dopodichè gli punto lo spadone alla gola e lo esorto a dirmi se vi sono altri oggetti di valore. Naturalmente vi è anche una minaccia velata nei confronti di Lily, la quale non può aspettarsi che lo Schwarz accetti senza discutere di vederla intascare l'anello con facilità :v:

Note: ho ancora abbastanza energia poichè la cura di Elizabeth mi portò all'85% prima dell'utilizzo delle ultime due tecniche di questo turno :sisi:




 
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view post Posted on 10/2/2013, 13:00

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« Ok, portatemelo. »

La lama d’acciaio premeva contro la pelle ringrinzita di Henry Goldeer, tuttavia i suoi occhi color oliva parvero non incrinarsi del dubbio e della paura. Baluginava solo rabbia e ira tra le onde magmatiche all’interno dei suoi occhi. Ma la calma serafica, col quale affrontò la punta della spada che lambiva il pomo d’adamo, aveva qualcosa di innaturale e inumano, come se ormai il senno dell’uomo fosse perso nei meandri più remoti di un oblio caliginoso di una nera nebbia impenetrabile e qualsiasi sentimento, compresa la paura e il dubbio, si persero nelle profondità più tetre. Henry Goldeer, il ragazzo solare di vent’anni fa era ormai morto, tutte le ambizioni erano state risucchiate in un vortice stracolmo di disgrazie, malattie, e cattive azioni.
Corroso da un parassita che gli scioglieva l’animo lentamente.
Edoardo tornò con un piccolo scrigno d’oro, che mise nelle mani di Henry. Il Lord con la stessa cura maniacale con cui ogni giorno lucidava l’anello, aprì lo scrigno. L’anello d’oro dallo smeraldo verde brillò davanti agli occhi di Morpheus, le venature della pietra preziosa si mossero come un miasma verdeggiante cullato dai sospiri del vento. Infine, la mano ricolma di rughe del vecchio Lord, afferrò il cimelio stringedolo a sé come un dono prezioso, un oggetto di estimabile valore. Combattuto tra la voglia di arrendersi, e quindi consegnare l’anello nelle mani di Lily, e il desiderio di trattenere il gioiello nelle sue mani, Henry Goldeer se lo infilò nel dito. Il cerchio aderì perfettamente al suo dito adunco, la pelle parve tirarsi per un momento e gli occhi tingersi di rosso.

« Non è possibile. »

Gli occhi di Morpheus erano piantati sull’anello, le leggere brezze verdi di trasformarono in un maelström minaccioso che cresceva e si dilagava prima all’interno dello smeraldo, infine sfondando persino il suo confine, crescendo e allargandosi all’interno della stanza. Poi, senza preavviso alcuno, il vortice si ritirò all’interno dell’anello. Si generò un’implosione che investi la stanza di un vivido bagliore verde.


« AHAHAHAHAHAH
AHAHAHA »

Una risata profonda si diramò echeggiando tra le pareti, il bagliore si diradò, Morpheus tolse la mano dalla fronte e aprì gli occhi. Non voleva credere a ciò che aveva davanti, un mostro verde s’innalzava davanti ai loro occhi. Un connubio spaventoso tra drago e uomo, qualcosa di molto simile a un orco ma molto più terrificante. Gli occhi iniettati di rosso, il fuoco stesso che divampava dalle sue pupille. In vent’anni non era stata la malattia a corrodere l’animo dell’uomo, ma il potere dell’anello che pian piano succhiava l’energia vitale di Henry fino a sovrastarlo e a dominarlo. Fin quando anche la volontà del Lord cedette del tutto e il drago verde ne prese completamente il possesso, reincarnandosi in un corpo a cui aveva dato nuovo vigore e nuova potenza. Di Henry c’era ormai ben poco, e ciò che era rimasto era corrotto dall’ira di cui Garto’ si cibò come un vorace necrofago, fin quando non acquistò parte del suo potere, parte della sua antica forza.
Infine ciò che temeva Morpheus si realizzò, un potere così grande non poteva essere sopportato tanto a lungo da un umano comune, né tanto meno da un cuore così inquinato di impurezza.

« Morirete tutti.
Morirete tutti. »

La voce del mostro risuonò violentemente tra le pareti, il bracciò possente s’alzò mostrando un grosso spadone di pietra. I muscoli vibrarono, la grossa mano afferrò più forte l’elsa e con un singolo movimento del braccio un fendente orizzontale sfregiò l’aria come a creare uno squarcio nel piano dimensionale.

« Ci penso io. »

Morpheus si frappose tra lui e il colpo, tra lui e il mostro. Uno spesso muro di ghiaccio crebbe fino al soffitto, la forza del colpo s’infranse contro la parete che venne però distrutta, pezzi di ghiaccio si sgretolarono sotto la potenza del colpo, ma nessuno di loro ebbe danni. Nel frattempo Elizabeth fece crescere un intreccio di rami e rovi, di radici che sfondarono le mattonelle della stanza e avvolsero il piedi e le braccia del mostro.
« Tieni! » Elizabeth si girò verso Lily, gli porse una piccola fiaschetta contenente un fulgido liquido dorato, se ne era portata una per l’evenienza e al momento serviva più a Lily che a lei. « Bevi questo. »
La donna si girò verso Klaus, guardò il grande guerriero con l’enorme spadone nelle mani. « Non sarà troppo grande per te? » La donna dai capelli castani sorrise al guerriero, gli occhi color oro brillarono. « Non avere nessuna pietà. » Anche lei infondo bramava quella vendetta che per troppo tempo gli era stata negata. Di vedere morto colui che declamò la sentenza di suo marito.






Allora, il post non mi fa impazzire, ma spero che vi possa piacere lo stesso, soprattutto la piega che hanno avuto gli eventi. Allora. Henry si trasforma in un mostra, più o meno un orco gigante, ma più vicino a un essere mezzo drago e mezzo uomo.
Henry: Energia blu, razza orco, dominio warrior stile, classe guerriero.
Comunque Attacca tutti con questa tecnica:
CITAZIONE
Onda d'urto: il guerriero genera dai palmi delle mani un raggio di energia volto a colpire e danneggiare il suo avversario.
La tecnica ha natura magica. Il guerriero muove le mani compiendo gesti rimessi alla libertà descrittiva del caster. Da esse scaturisce un veloce raggio d'energia di colore personalizzabile e diametro di qualche centimetro, che si dirigerà verso l'avversario. Esso non è affilato e non è mirato a provocare danni da perforazione. Causerà invece al nemico un danno da urto e ustioni per un totale di danno di Alta intensità. Se incontra ostacoli lungo il proprio percorso, è in grado di distruggerli purchè non siano troppo grandi o resistenti. Per esempio potrà distruggere una pietra che lo impedisca.
Consumo di energia: Alto

Morpheus vi difende tutti, a questo punto Elizabeth immobilizza con una tecnica a consumo alo Henry e da una fiaschetta a Lily. Spark, la fiaschetta ti ridarà il 30% delle energie, fanne buon uso!
Comunque avete due slot tecnica, sfruttateli a dovere.
5 giorni per postare.
Energia residua di Henry 84%

 
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.Azazel
view post Posted on 14/2/2013, 12:34




Chronicles of Morpheus
Weldenvard VII
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~


E infine, l'ordine fu dato: il Monarca, sempre più infossato nel suo sfarzoso trono, chiamò a sè il paggio. Un giovane ragazzo comparve dalle retrovie portando seco un scrigno d'oro e lo porse al suo sovrano. Il Re, con cura maniacale, aprì lo scrigno come se all'interno vi fosse l'ultima delle più importanti reliquie. L'anello d'oro con lo smeraldo brillò per qualche istante prima che il vecchio dalla testa coronata lo mise al dito, preannunciando nulla di buono per Klaus e compagni, se non altro.
Gli occhi acquisirono il color del sangue e la pelle parve ritrarsi. Non ebbe bisogno di altre avvisaglie prima di decidersi d'allontanarsi dal trono e raggiungere Morpheus e la strega per capire e vedere cosa diavolo sarebbe successo di lì a poco.
Una specie di tempesta energetica si diffuse in ogni direzione e come fonte originaria aveva l'anello; l'ondata di energia pura, e dal color verde, sembrò poi ritirarsi per venir nuovamente rinchiusa in quel piccolo artefatto d'oro.
Non appena l'energia venne incanalata nell'anello vi fu una potente implosione che illuminò tutta la sala di una sfavillante luce verdastra la quale obbligò lo Schwarz a porre l'Hekatombe dinanzi a lui, utilizzando la larghezza di questa come protezione da quell'innaturale bagliore.
Una cavernosa risata riecheggiò tutt'attorno facendo vibrare le spesse pareti di marmo e ponendo fine all'accecante lampo.
Abbassò l'Hekatombe e dinanzi a lui non v'era più il vecchio e raggrinzito Re collassato sul trono, bensì un mostro dagli occhi fiammeggianti e la pelle verde, all'apparenza poteva sembrare un orco ma era qualcosa di molto più pericoloso.


« Morirete tutti.
Morirete tutti. »


La rauca ma nitida voce del vecchio Monarca rimbombò per una seconda volta prima di alzare un braccio e mostrando a tutti i presenti un enorme spadone di pietra con il quale poi tracciò con foga una linea orizzontale dinanzi a sè e sprigionando un potere mostruoso.

« Ci penso io »

Morpheus si frappose tra il gruppetto e il temibile colpo scagliato dal nemico: il ragazzo generò una spessa barriera di ghiaccio che raggiunse il soffitto della sala e che, dopo aver incassato il tremendo attacco, s'infranse in miriadi di cristalli. Dal canto suo, lo Schwarz, emise un lieve sospiro di sollievo, quasi impercettibile, se non altro leggermente rassicurato nel vedere che poteva contare sul resto del gruppo e sulle loro capacità.
Nel frattempo la strega generò una trama di radici e rovi che andarono a bloccare piedi e braccia del mostro, poi si rivolse a Klaus.

« Non sarà troppo grande per te? »
Poi un sorriso, sempre rivolto al guerriero, e gli occhi dorati brillarono.
« Non avere nessuna pietà »
Concluse la donna. Klaus rimase in silenzio: non smetteva di togliere lo sguardo dal nemico, concentrato e pronto ad agire ma comunque sia ascoltando ciò che le disse la strega e percependo in lei il sentimento di rivalsa e di vendetta che avvertì durante il loro primo incontro nella foresta.
Alla fine decise: avrebbe attirato l'attenzione del mostro mentre gli altri avevano via libera nel colpirlo. A malincuore sapeva che la forza bruta non sarebbe servita a nulla contro un avversario di quel tipo. Erano in vantaggio numerico mentre il Re era uno soltanto, se non altro potevano iniziare da quel punto a loro favore.
Diede le spalle per qualche istante all'abominio e a bassa voce si rivolse al gruppo.

« Cercherò di attirare la sua attenzione e farlo infuriare più che posso in maniera tale che si concentri solo su di me e si dimentichi di voi. Spero solo che abbiate la strada spianata per attaccare... »
Si girò nuovamente con gli occhi puntati sull'obbiettivo, cercava di calcolare le probabilità di successo ma, obbiettivamente, vi erano fin troppe incognite per riuscire ad estrapolare qualche risultato utile.
« ...perchè non so quanto durerò. »
Terminò con voce dura e per nulla intimorita dalla situazione anche se dentro di lui, nel profondo, vacillava più di quanto s'aspettasse.
Con l'Hekatombe ben salda nella presa della mano destra, balzò in avanti arrivando a pochi metri dal colosso verde dopodichè, con voce sprezzante e con fare beffardo si rivolse al nemico.

« Vuoi che ti dia una mano a liberarti da quei due ramoscelli o ce la fai da solo? Anche indossando quell'anello rimani sempre un vecchio decrepito. »

Alzò la gamba sinistra portando il ginocchio quasi all'altezza del petto poi, repentinamente e con veemenza, fece impattare la suola dello stivale sul terreno: dallo Schwarz si scatenò una scossa tellurica che incrinò e spaccò il marmoreo pavimento e si diresse verso il trono distruggendolo e provocando un dislivello nel quale le macerie rotolavano.

« Non te ne farai più niente di un trono, dopo questa giornata ti servirà una tomba »

Esclamò sbeffeggiando pericolosamente l'enorme creatura e ammirando al contempo la distruzione creata dalla scossa da lui provacata.
Se vi fosse stato ancora qualcosa di umano in quella bestia non aveva dubbi che avrebbe reagito con rabbia e collera ascoltando e osservando parole e azioni così irrispettose nei confronti di un Monarca.
Aveva fatto un bel lavoro e molto difficilmente non sarebbe riuscito ad attirare l'attenzione su di sè compresa l'indignazione e la rabbia del tiranno.

Klaus van Schwarz
Lama Nera

CS 1 ~ Forza

~ Basso 6% ~ Medio 11% ~ Alto 22% ~ Critico 44% ~

Energia: 57 - 11 - 6 = 40%
Status Fisico: Danno Medio alla spalla sinistra. Danno Basso all'orecchio sinistro.
Status Psicologico: Indenne.

Equipaggiamento in uso

Hekatombe__In uso.
Flammenwerfer__Scarica. [º º º º º]
Klinge des Exils__Inutilizzata.


Abilità in uso

krieghund__Passiva razziale mezzodemone + Passiva lvl.1 Forza del Toro.

Attive Utilizzate

provokation__ La tecnica ha natura psionica. Adoperata per fini strategici, Klaus riuscirà, spendendo un consumo energetico pari a Medio, ad imprimere nelle locuzioni da lui pronunciate un’irritante carica emozionale, che però non infliggerà alcun tipo di danno diretto alla psiche avversaria. Questa susciterà, in chi ascolta, profonda rabbia verso la sua figura, tanto dal divenire il primo obiettivo della loro furia, per di più impossibilitando l’elaborazione di strategie troppo complesse. Ogni altro pensiero, obiettivo o compito verrà messo momentaneamente da parte, risultando di grande utilità per depistare l’attenzione di qualcuno o per attirarla su di sé con le relative conseguenze. Le risultanti della provocazione dureranno per due turni, e potrà essere espressa durante un insulto, una frase sprezzante, un urlo, un grido di battaglia, dimostrandosi di grande versatilità e personalizzazione. {Pergamena Provocazione - Paladino}

der abgrund__ La tecnica ha natura fisica e consumo Basso. Il guerriero colpisce il terreno o con la propria arma o con le mani e davanti a lui si apre una voragine a forma di V che ha come vertice il punto colpito. La lunghezza sarà variabile e la profondità aumenterà all'aumentare della lunghezza stessa. Cadendovi all'interno, una persona subirebbe soltanto danni fisici e lesioni da caduta ma nessun danno magico. La voragine rimarrà aperta per il resto della scena o del combattimento {Pergamena Voragine - Guerriero}

Resoconto: c'è poco da dire, a livello puramente combattivo utilizzo solo la pergamena Provocazione.

Note: mi sono preso la libertà "scenica" di distruggere il trono con la Pergamena Voragine in maniera tale da aumentare la possibilità di far infuriare il nemico oltre, poi, ad aver utilizzato la psionica a Medio del Paladino :sisi:
Lud, te lo giuro, è la prima e ultima libertà che mi prendo in una quest ma obbiettivamente ci stava troppo bene, non potevo non farlo :v:




 
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view post Posted on 14/2/2013, 17:56
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– E l'inferno è certo.
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CHRONICLES OF MORPHEUS ~ WELDENVARD
alla ricerca di un motivo

Il mio antico avversario unisce la sua spada alla mia, proponendo le sue condizioni. Che stronzo.
« Sei davvero un cagnaccio, Klaus. Finiamo questo affare, ti darò la rivincita fuori di qui... e puoi starne certo, non finirà come l'ultima volta. Questa volta non avrò pietà. » Dico, tenendo stretta l'elsa della spada. Vorrei sorridere, ma sento di non averne la forza. Ha ragione lui, questa volta andrebbe in modo diverso, è per questo che devo finire questo dannato incarico e tornarmene a casa il più presto possibile. Perché sono stanca. Sotto il freddo metallo posso sentire il sangue che circola nel collo del re.
Non paura. Non angoscia, non tremiti, neanche una lacrima per la propria vita. La calma che mostra mentre chiede ai suo di portargli l'anello è innaturale, la stessa di una pietra o di un salice piangente che oscilla lentamente al ritmo dello Zefiro. Trattengo il respiro dal momento in cui apre lo scrigno, lentamente, senza fretta, fino a quando non si porta l'anello in mano.
Poi, senza che possa impedirlo, si mette l'anello al dito.

Un lampo verde, d'istinto mi allontano con un balzo dal trono. Quando la luce scompare non è più un vecchio sifilitico il nostro avversario, ma un uomo drago, un orco delle fiabe in versione horror. Nonostante tutto, ghigno. Forse non tutta la fatica sarà per niente. Forse riuscirò a ricavarne un genotipo interessante... ammesso che io riesca ad uscirne viva.


« Morirete tutti.
Morirete tutti. »

Ringhia, mentre la sua gigantesca spada sibila nell'aria, aprendo un varco in essa, diretto verso di noi. Prima che possa anche solo portare le braccia al viso è Morpheus a proteggerci, con un muro di ghiaccio. L'impatto si realizza in un esplosione di fiocchi di neve e lame gelide. Sono ancora intera. Siamo ancora interi.
« Tieni! » Mi urla la strega, lanciandomi una fiaschetta contenente un liquido aureo. Senza chiedermi quale sia il contenuto lo bevo, anche se di solito non accetto bevande magiche dagli sconosciuti. La stanchezza si dissipa, e mi sento di nuovo pronta a sfasciare qualche grosso e draconico culo.
« Cagnaccio, immagino dovremo rimandare la resa dei conti ad un altro giorno. Arriverà il momento anche per te, non temere. » E sorrido, di quel sorriso antico di chi non ha niente da perdere - di chi non ha niente.

6897EAk

« Sai, stronzo... » Sibilo, mentre guardo Klaus che con una voragine inghiotte il trono di quello che era fino a pochi attimi fa il sovrano. Sbarro gli occhi, mentre attorno a me inizia a soffiare un vento gelido. In tutta la sala del trono scende la temperatura, e un leggero strato di brina ricopre ogni mobile e oggetto di valore.
Allungo la mano verso il mostro, abbassandola in un istante, generando dal movimento un dragone di ghaccio che si dirige verso di lui, le fauci spalancate. Non puoi giocare a fare il mezzo drago se non sei un professionista, e questo gioco lo conosco da molto prima di questo ridicolo re alla sua ultima cartuccia di pistola.
« ...morire sarà una splendida avventura. » Si può imparare da tutto, anche dalla morte. Ma sono certa che questa arriverà prima per quell'errore della natura che per me, il mio tempo non è ancora arrivato. Non sarò libera dalla vita, dalle mie catene, ancora per lungo tempo. Ansimo, ancora una volta la spossatezza si è impadronita del mio corpo.
Mentre guardo il mio attacco divorare i metri che lo separano dal suo bersaglio, non posso che pensare che tutto questo non era previsto nel mio contratto. Finito questo Apocalisse in una stanza penso proprio che io e Morpheus dovremo parlare di affari. Oggi è giorno di paga doppia.

Oggi è giorno di carneficina.


2iw7jip
Energia ~ Verde.
CS ~ 2xdestrezza.
Condizioni Lily ~ Danno medio alla psiche.
Condizioni Ashardon ~ Danno medio da impatto.
Energie ~ 20+30-20-10=20%
- - -
Ashardon
Drago alto quattro metri e con un'apertura alare di sei, con fauci, artigli e scaglie usabile in combattimento e capace di utilizzare abilità e pergamene. {Razziale Elfi}{Passiva}
Scaglie di Drago
Pelle rinforzata che può proteggere da colpi fisici o rallentarli. {Arma}
La Zanna
Wakizashi indistruttibile che non può essere tolta dalle mani di Lily da colpi estranei o circostanze accidentali. {Arma}{Passiva Incantaspade I-II}
- - -
Soffio Gelido
Dando fondo alle proprie conoscenze dei ghiacci e con un consumo Medio, Lily potrà congelare il campo di battaglia, richiamando le temperature dove il drago viveva, impacciando i movimenti altrui e rendendoli più goffi e lenti. Inoltre le tecniche basate sul ghiaccio di Lily aumenteranno di un livello il loro danno, ma non la loro potenza, diventando ancora più letali. Questa modifica all'ambiente varrà due turni, ma Lily può scegliere di annullarla prima. {Pergamena Campo Gelo}
Ashardon è un drago dei ghiacci, e come tale la sua arma più potente è il soffio gelido, contrapposto a quello di lava dei ben più famosi draghi comuni. Gelo che Lily ha imparato a manipolare a proprio piacimento, potendo controllarlo, generandolo dal proprio corpo e dandogli qualsiasi forma e potenza, a scopo offensivo, da dragoni che tenteranno di inglobare il nemico a vere e proprie tormente, a scaglie di ghiaccio a lance, avendo come unico limite la fantasia di Lily e di Ashardon. {Variabile Controllo del Ghiaccio} Alto
- - -
Utilizzo Campo gelo per boostare gli attacchi di ghiaccio (tranquilli, il rallentamento colpendo anche il mostro di fatto non cambia nulla) e dopo la variabile di ghiaccio ad Alto.
"Morire sarà una splendida avventura" è una famosa frase tratta da Peter Pan.


Edited by Sparkleshark - 14/2/2013, 23:28
 
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view post Posted on 18/2/2013, 11:24

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Per un secondo si sentì in trappola, le radici si avvinghiavano al suo corpo come rigide catene d’acciaio. Lo avvolgevano quasi soffocandolo. Come un leone in gabbia ruggiva e si dimenava per sciogliersi da quella morsa letale. La vista della donna lo imbestialiva ancora di più, i muscoli si gonfiavano e vibravano, l’oppressione cresceva.

« Vuoi che ti dia una mano a liberarti da quei due ramoscelli o ce la fai da solo? Anche indossando quell'anello rimani sempre un vecchio decrepito. »

Infine la voce dello Schwarz accrebbe l’ira, scosse il suo animo facendo perdere nell’oblio ancor di più la sua mente.

Poi fu freddo.

Ghiaccio.
Un alito gelido che gli ricordò il clima rigido della sua terra.
Il barlume antico di Henry Goldeer che parve ridestarsi per un momento in quelle iridi color sangue. Ma si perse nei meandri dell’ira. Si perse totalmente per un ultima volta.
Fu soltanto rabbia e nient’altro. Fu soltanto l’esilio della sua mente.
La perdizione definitiva del suo essere.

Il vento freddo gli sferzò la pelle.
Fu il gelo a martoriarlo, a scalfire la sua corazza verde e spessa. Eppure non avvertì dolore, avvertì soltanto il freddo per un istante. Lo stesso gelido alito che carpisce l’animo prima di morire. E Henry lo conosceva bene, era lo stesso vento che per vent’anni tempestò nel suo cuore. Gli occhi ormai non erano altro che un bagliore rubicondo iridescente, e le parole del guerriero portarono soltanto un ulteriore rabbia indomabile. Nella sua mente frastagliata da un’entità diversa e senza ragione, le parole rimbombarono irriverenti scatenando l’ira di chi ne possedeva il senno. D’altronde l’essenza stessa di Garto’ controllava in parte la psiche di Henry, e l’orgoglio di un drago è facilmente scalfibile. Per questo la bestia ruggì, un ruggito ferale che scosse le pareti e mosse il lampadario che pendeva sopra le loro teste. Il mostro si piegò come sconfitto, come inerme dinanzi alla sua prigionia e la suo dolore. Infine esplose, un singolo movimento e le braccia si aprirono, le gambe si allargarono.
Le catene vennero spezzate come inutili rami secchi, un singolo movimento e tutto si spezzò come se nulla fosse.

« Fottiti uomo.

Fottiti uomo. »

Fu la rabbia che fuoriuscì come un fiume in piena, la bocca si aprì mostrando le fauci appuntite e bianche. La gola vibrò in un singolo sussulto, infine i polmoni si gonfiarono. Poi, come un demone che vomitando si libera l’anima, così il mostro si piegò in avanti rigurgitando dalla bocca un flusso d’energia verde tempestato di scariche elettriche nere. Il flusso aveva come unico e chiaro obiettivo lo Schwarz, lui era colui che arditamente s’era rivolto a un drago, impudente, incosciente, in un modo nell’altro avrebbe saldato quel salatissimo conto. Poi, sarebbero venuti tutti gli altri, nessuno doveva sopravvivere quel giorno. Il giorno della rinascita di Garto’. Per millenni era stato ingabbiato tra le mura dell’anello, per millenni attese la sua vendetta contro gli umani. Perché lui non aveva dimenticato ciò che quegli esseri inferiori avevano fatto a suo fratello. Come il patto penalizzava loro, la razza più grande e imponente che l’intero universo avesse mai conosciuto, rendendoli alla stregua di inutili schiavi.

« Fottetevi tutti quanti.

Fottetevi tutti quanti. »

I pugni vibrano contro il terreno, una scossa tellurica imponente fece vibrare tutto il palazzo, qualsiasi cosa ci fosse nei raggi di parecchie miglia. Il palazzo cominciò a crollare, il lampadario sopra le loro teste cedette dopo la scossa. Qualsiasi cosa cominciò a cedere: le pareti di pietra si trasformarono in una valanga dura e rovinosa; le mattonelle sotto i loro piedi si aprirono mostrando l’inferno.
Tutto sarebbe stato inghiottito, qualunque cosa sarebbe stata sommersa da una valanga di pietra. Chiunque sarebbe stato trascinato negli inferi, e Garto’ sarebbe rinato più imponente di prima.

---------------------------------

Morpheus si rialzò, intorno a lui non v’era altro che desolazione, il palazzo non era altro che un cumolo di pietre distrutte. L’epicentro del terremoto narrava di una zona che non c’era più, di un palazzo sepolto sotto le follie del suo padrone, e come un’onda la scossa si era propagata raggiungendo la città, distruggendo, con la follia del suo sovrano, molte case. Si sentivano urla e schiamazzi, si avvertirono grida di paura e pianti isterici. Tutti sapevano cos’era un terremoto, ma nessuno vi era mai stato preparato a ciò che successe quel giorno. Molti morti, soprattutto fra i soldati rimasti fuori dal palazzo, si sarebbero contati quel giorno, molti morti forse troppi da sopportare, persino per la calma mentale che Morpheus aveva avuto in dono dagli anni. Infine, quando anche lui dolorante e quasi morto, con notevoli ferite che gli lambivano il corpo, alzò lo sguardo e lo volse in direzione del mostro verde, la sua calma degenerò. Benché nei suoi occhi non baluginò l’ira incontrollata di Garto’ i suoi erano iniettati di qualcosa di tremendo e spaventoso, di qualcosa di maestoso ma al contempo imprevedibilmente potente. Anche il drago esplose. Fu una frazione di secondo breve e l’attimo dopo al posto dell’uomo, un maestoso drago color indaco dagli occhi zaffiro si innalzò sulle macerie delle città. Alzò il muso al cielo e un ruggito fece vibrare il mondo. Rahmat comparve attaccata alla sua coda, essa si muoveva come se non fosse fatta di pesante metallo, come se fosse leggera, si mosse ondeggiando insieme alla sua coda e al nervosismo che la muoveva. Infine, con una violenza inaudita, la palla si scagliò con un unico poderoso colpo verso il mostro verde. E fu di nuovo un terremoto, e fu di nuovo un sisma a scuotere la terra, ad aprire un nuovo cratere. A colpire in pieno il mostro. Fu un esplosione tremenda. Garto’ si piego su sé stesso completamente frastornato, completamente martoriato dalle ferite, ma ignorava il dolore, ma ignorava qualsiasi cosa. Si rialzò, quasi in fin di vita, ma si rialzò.





Eccoci qua, spero che il post abbia ripagato l'attesa.
Comunque Az, il tuo pg deve difendersi, oltre che dalla tecnica ad area anche da questo attacco:
CITAZIONE
Emanazione di ki: il guerriero origina dalle mani un raggio di energia che colpisce l'avversario ad altissima velocità.
La tecnica ha natura magica. Il guerriero stende le braccia, con le mani a coppa e i palmi rivolti verso l'esterno. Da essi scaturisce un raggio di energia dall'aspetto personalizzabile. Esso può assumere una colorazione a piacere del caster, oppure anche la forma di arma scintillante, scossa, sfere d'energia, purchè si tratti di un aspetto offensivo. La tecnica può essere direzionata a proprio piacimento. Infligge ustioni e danni da contusione dipendenti dal consumo speso.
Consumo di energia: Medio

La descrizione è un po' cambiata ma il succo è questo.
In più sia Spark che Az dovrete difendermi da questo altro attacco:
CITAZIONE
Hell on earth, destruction in place
La rabbia e l'ira che distruggono ogni cosa, che sotterrano ogni razza nel profondo dell'inferno. La rabbia che si trasferisce ai muscoli e alle mani, un singolo e potente colpo che viene trasmesso al terreno e fa vibrare ogni cosa. Il terreno trema, la terra si apre, l'inferno si fa vivo, la distruzione che lambisce ogni cosa nel raggio di parecchie decine di metri. La perdizione del cuore, la dannazione del mostro.
La distruzione del mondo.
Usato consumo critico ad area

Praticamente trovate un modo per difendervi e sopravvivere, Elizabeth perde i sensi, e rischia di essere travolta da tutto.
Quando finisce Morpheus si incazza letteralmente e si trasforma in un drago e attacca il mostro pensando di dargli il colpo definitivo:
CITAZIONE
– Chasm.
Una cometa o un asteroide che precipita al suolo libera una quantità d’energia quantificabile matematicamente ma irriproducibile, tremenda. Con un consumo energetico pari a Critico e facendo uso dell’arma, il caster sarà in grado di scatenare un evento non dissimile. Nell’attrito con l’aria Rahmat assumerà tinte rossastre, surriscaldata dalla tensione esercitata, e una volta che impatterà sull’obiettivo scaricherà una potenza tale da distruggere qualsiasi cosa nel raggio di una decina di metri circa. Il terreno verrà prima percorso da fenditure sempre più larghe e profonde, fino a cedere e scavare un cratere profondo alcuni metri. A un occhio attento e analitico il punto d’impatto si troverà al centro di una bolla di distruzione senza pari, dove roccia diventerà polvere e polvere sedimenti ancor più fini. La tecnica ha natura magica, provoca danni Critici. {Tecnica di potenza Critica}

Tuttavia, benché subisce la mia tecnica in pieno, il mostro ha un'abilità personale passiva che dimezza tutti gli attacchi che gli vengono rivolti dai draghi, difatti quando prima era un umano Morpheus non poteva attaccarlo per via del patto, adesso che il suo corpo è solo per metà umano il legame è dimezzato. Premetto che questa cosa non vale per tutti gli umani, ma solo quelli che a loro volta hanno stretto un patto con i Marehjà.

5 giorni per postare. Dai che è l'ultimo turno, fate il vostro dovere. Per domande confronto.
Energia residua di Henry 44% Danni: Alto + critico



Edited by Lud† - 18/2/2013, 11:58
 
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.Azazel
view post Posted on 20/2/2013, 13:13




Chronicles of Morpheus
Weldenvard VIII
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Sembravano essere sul punto di trionfare sul tiranno: vederlo cadere in ginocchio, imprigionato dai rovi, sconfitto e sofferente era l'inizio della fine del suo stato di autocrate.
Ma era fin troppo bello per essere vero, e anche fin troppo facile.


« Fottiti uomo.

Fottiti uomo. »


Un rabbioso e rapido movimento e le catene che lo avvolgevano vennero disintegrate come fossero state di carta.
Le fauci si aprirono mettendo in mostra le lunghe fila di denti aguzzi e bianchi come l'avorio, i polmoni si gonfiarono come se necessitarono ancor più di ossigeno. Dalla bocca della creatura venne generato un raggio energetico nero e verdastro che come unico obbiettivo aveva lo Schwarz.
Il guerriero portò immediatamente le braccia dinanzi a se, formando una "x", la superficie del suo corpo che avrebbe ricevuto in pieno il colpo del mostro si ricoprì di uno strato grigiastro.
L'impatto fu violento tant'è che il goryano volò qualche metro indietro ma senza la benchè minima ferita: c'era mancato poco, se fosse stato più vicino al Re non sarebbe riuscito ad erigere una difesa adeguata a tale colpo.


« Fottitetevi tutti quanti.

Fottetevi tutti quanti. »


Altre parole traboccanti d'odio e collera vennero vomitate dall'ormai non più umano Re.
I possenti pugni del drago picchiarono con veemenza il terreno generando una scossa tellurica in grado di distruggere l'intero palazzo.
Tutto iniziò a tremare, parti del soffitto cedettero dinanzi all'immane potenza del mostro, pure il pavimento sembrò staccarsi producendo dei baratri senza fine che portavano solamente all'Inferno stesso.
Era ancora a terra dopo essersi protetto dal colpo di pochi istanti prima e, obbiettivamente, non sapeva se fossero stati in grado di uscire vivi da quel posto.
Non voleva morire in quel modo, quel castello maledetto non sarebbe mai stato la sua tomba.
Proprio nel momento in cui decise di rialzarsi per attaccare il sovrano un pezzo del soffitto in marmo cadde dall'alto e colpì in pieno la gamba destra dello Schwarz rompendogli le ossa.
L'urlo di dolore conseguente era più che lecito, bestemmiò con tutto il fiato che aveva in gola ma sapeva bene che doveva portare a termine un incarico e così prese l'Hekatombe dalle spalle e la utilizzò come bastone per rialzarsi.
Fece qualche passo con fatica trascinando la gamba destra e lasciando dietro di lui una scia di sangue.

« Se proprio devo morire tu verrai con me! »

Urlò rabbiosamente, nell'inutile tentativo di scaricare un pò di dolore, dopodichè, con fatica, impugnò con entrambe le mani l'Hekatombe cercando di rimanere in equilibrio sulla gamba sinistra.
Portò entrambe le mani sul lato destro e la punta dello spadone il più indietro possibile, dopodichè scaricò il colpo, e tutte le poche energie che aveva in corpo, menando a vuoto un fendente orizzontale da destra verso sinistra e dal quale una bordata energetica invisibile venne generata puntando verso il muso del dragone.
Lo spadone a due mani si fece improvvisamente troppo pesante anche per lui, tant'è che lo slancio nell'eseguire l'ultimo attacco gli fece perdere l'equilibrio e cadde sul lato sinistro, esausto.
Strinse un'ultima volta la grezza impugnatura dell'Hekatombe nel vano tentativo di rialzarsi ma il cervello ordinava una cosa, il corpo non reagiva e se ne stava immobile, stremato.
Le dita si rilassarono mollando la presa con il freddo metallo e le palpebre scesero lentamente dinanzi ai suoi occhi come un sipario sullo spettacolo e con il buio che divorava voracemente ogni cosa e dal quale non si poteva far fronte.

Klaus van Schwarz
Lama Nera

CS 1 ~ Forza

~ Basso 6% ~ Medio 11% ~ Alto 22% ~ Critico 44% ~

Energia: 40 - 11 - 22 = 7%
Status Fisico: Danno Medio alla spalla sinistra. Danno Basso all'orecchio sinistro. Danno Alto alla gamba destra. Svenuto
Status Psicologico: Svenuto.

Equipaggiamento in uso

Hekatombe__In uso.
Flammenwerfer__Scarica. [º º º º º]
Klinge des Exils__Inutilizzata.


Abilità in uso

krieghund__Passiva razziale mezzodemone + Passiva lvl.1 Forza del Toro.

Attive Utilizzate

schutzwall__ In guerra, combattendo da soli e avendo dinanzi una miriade di nemici assetati di sangue, bisogna sempre pensare a come difendersi dalle offensive magiche o fisiche che vengono scagliate contro la propria persona: è per questo che durante lunghi ed estenuanti anni di addestramento Klaus è riuscito a perfezionare una tecnica difensiva atta a proteggerlo durante gli scontri. Tramite un consumo energetico Variabile potrà rendere duro come il metallo tutto il suo corpo o parte di esso per qualche istante e ricoprendolo di uno sottile strato grigiastro segno che la tecnica è stata attivata; diverrà quindi solido e resistente e sopporterà gli attacchi fisici e magici del nemico. Non sarà possibile utilizzarla in fase offensiva. {Abilità Personale - Consumo Medio}

wirkung__ La tecnica ha natura fisica. Il guerriero, attraverso un consumo energetico pari ad Alto, può originare l'onda puntando in avanti la propria arma o anche solo allungando un braccio a propria discrezione. Dalla lama o dalla mano si originerà quindi questa forza che si muoverà in linea retta dalla posizione del guerriero. Essa è completamente invisibile, ad eccezione del solco che scaverà nel terreno muovendosi. Il movimento è rapido e la forza d'urto tale da distruggere eventuali ostacoli, come ad esempio sgretolare rocce o divellere piccoli arbusti. Qualora il nemico fosse investito dall'onda d'urto, verrebbe scagliato lontano con gravi fratture sia per l'impatto che per l'effetto della caduta. {Pergamena Ruggito - Guerriero}

Resoconto: mi difendo con la variabile utilizzando appunto un consumo Medio e quindi nullificando il primo colpo diretto solo verso Klaus, dopodichè con la scossa tellurica prendo un danno alto (visto che era un consumo critico ad area) alla gamba destra sotto forma di un crollo del soffitto e la caduta dall'alto di un pezzo di marmo che ha praticamente spappolato l'arto inferiore di Klaus rendendolo praticamente inutilizzabile.
Infine uso l'Hekatombe come bastone, mi rialzo e faccio qualche passo avanti e utilizzo la pergamena Ruggito in direzione del muso del drago. Dopodichè Klaus cade a terra sfinito e sviene.

Note: chiamate un Taxi, fate qualcosa, Klaus è svenuto :v:
*Vaneggiamenti continui*




 
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view post Posted on 20/2/2013, 16:04
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– E l'inferno è certo.
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CHRONICLES OF MORPHEUS ~ WELDENVARD
alla ricerca di un motivo

Patetico.
Per quanto possa essere cambiato il puzzo di morte che si porta dietro non l'ha ancora abbandonato. E' solo questione di tempo, le lancette continuano ad avanzare. La notte arriverà presto.
Il suo corpo, imprigionato da rovi e martoriato dal mio gelo, una povera bestia. Sfortunatamente per lui, la sua strada si è incrociata con la mia, e non posso alsciarlo procedere. Finirà schiacciato, come tutti coloro che si frappongono fra me e i miei obiettivi.

Sto già per cantare vittoria, ma il mostro si riporta lentamente in posizione eretta. Poi, con tutte le sue forze, ruggì. Un ruggito che mi rivolta gli organi interni e mi fa tremare. Non è ancora finita.
« Perché cazzo non ti decidi a morire, ammasso di steroidi? » Ansimo, guardandolo spezzare le radici che lo legavano, in un ultimo impeto. Urla di nuovo, facendo tremare le fondamenta stesse del palazzo. Sbatte con violenza i pugni sul pavimento, e tutto cede.

NlRzdKp

Gli occhi sgranati mentre precipito, in qualunque direzione solo pietre che cadono con me. Tutta questa ricchezza, spazzata via con un solo gesto dal suo stesso creatore. La caduta mi colpisce come un pugno allo stomaco. Cado di schiena, sento le ossa incrinarsi, ogni brandello di carne emanare urla di sofferenza. Sento ogni centimetro della mia coscienza spegnersi piano piano, uno alla volta.
« Come sempre devo porre rimedio ai tuoi errori. Quando imparerai, umana? » Una voce conosciuta, un ruggito profondo, gutturale, un rimprovero. Eppure, nascosta sotto la mia maschera di agonia, sorrido. Sopra di me l'ombra di un drago dalle ali spiegate, il mio drago. A terra, insieme al mio, vedo anche tracce del suo sangue. Il crollo deve aver colpito anche lui, troppo vicino al castello. Così so per certo che ora è infuriato, come lo sono io. Non sono fatta per combattere da sola, ma ora posso farcela. Non c'è niente che può fermarci, insieme. Per quanto ci scocci ammetterlo.
« Ce ne hai messo di tempo, si può sapere dov'eri finito? » Chiedo, portando la mano dietro la testa, a verificare i danni. Mi rialzo, malferma, e la prima cosa che noto è che un altro drago si è unito alla festa, e sta attaccando quello che un tempo era il sovrano. Sembra un cazzo di raduno di famiglia. Ora capisco perché ho accettato la sua missione, perché per qualche ragione provo una strana affinità con lui. Devo essere legata fin dalla nascita ad una razza non mia. Ma la pagherà anche lui, per non avermi rivelato la sua natura. In un modo o nell'altro, la sconterà. Ma, per prima cosa, devo pensare a portare il culo a casa.

« Voi draghi sarete la mia rovina. » Mi dico, dietro di me un battito d'ali. Vedo Ashardon volare verso il nostro nemico, per dilaniarne le carni con il suo morso. Non ha mai avuto problemi ad attaccare i suoi simili, a maggior ragione se non sono altro che meticci, metà uomini e metà draghi. Delle pallide copie degli originali. Immagino che facendo così immagini di affondare i denti nella mia, di carne; scrollo le spalle. Estraggo la Zanna, illuminata da una leggera luce azzurrognola. Cerco di focalizzare la vista, ormai doppia e sfocata, sul mio bersaglio. Mi pianto il meglio che posso sulle gambe tremanti, punto la lama verso di lui. Poi, con un rapido movimento, scaglio il fendente di ghiaccio.

« E così il mio compito è finito... ci rivedremo, Morpheus. » Dico, il mondo viene circondato da una patina nera, so che non farò in tempo a vedere il risultato del mio ultimo colpo. Per qualche ragione, so che mi risveglierò al sicuro.
« Puoi starne certo... » Quasi un flebile sospiro mentre di fuori imperversa l'Apocalisse, perso per sempre nel vento.
Poi, più niente.


2iw7jip
Energia ~ Verde.
CS ~ 2xdestrezza.
Condizioni Lily ~ Fisico: Danno alto. Psiche: Danno medio.
Condizioni Ashardon ~ Fisico: Danno medio, danno alto.
Energie ~ 20-10=10%
- - -
Ashardon
Drago alto quattro metri e con un'apertura alare di sei, con fauci, artigli e scaglie usabile in combattimento e capace di utilizzare abilità e pergamene. {Razziale Elfi}{Passiva}
Scaglie di Drago
Pelle rinforzata che può proteggere da colpi fisici o rallentarli. {Arma}
La Zanna
Wakizashi indistruttibile che non può essere tolta dalle mani di Lily da colpi estranei o circostanze accidentali. {Arma}{Passiva Incantaspade I-II}
- - -
Soffio Gelido
Dando fondo alle proprie conoscenze dei ghiacci e con un consumo Medio, Lily potrà congelare il campo di battaglia, richiamando le temperature dove il drago viveva, impacciando i movimenti altrui e rendendoli più goffi e lenti. Inoltre le tecniche basate sul ghiaccio di Lily aumenteranno di un livello il loro danno, ma non la loro potenza, diventando ancora più letali. Questa modifica all'ambiente varrà due turni, ma Lily può scegliere di annullarla prima. {Pergamena Campo Gelo} Secondo Turno
Taglio del Drago ~ Lily con un consumo Basso potrà infondere le energie fredde anche nella Zanna, generando da essa un fendente con quelle caratteristiche, capace di provocare un danno Basso. Allo stesso modo, con un consumo Medio, potrà generare una bordata glaciale dalla lama capace di infliggere un danno Medio. {Attiva Incantaspade I-II} Medio
- - -
Subisco il danno, finalmente arriva Ashardon e attacca con un morso il bestione, mentre io, ancora forte dell'up alle tecniche di ghiaccio, uso l'incantaspade a medio.
Fine.
 
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view post Posted on 22/2/2013, 11:54

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Non ebbe importanza quale fu l’ultimo attacco, o quale il più letale, nemmeno a quale dei due il mostro si parò. Perché infine anche lui cadde come tutti gli altri e l’antico splendore di Weldenvard cadde insieme a tutti gli uomini in prossimità del palazzo. Invero non v’era, in raggio di parecchi metri, un uomo che si reggeva sulle sue gambe, in molti giacevano esangui, altri, i più fortunati, avevano perso solo conoscenza ed erano caduti in un sonno privo di sogni. Un’unica creatura svettava in alto, un magnificente dragone indaco dalle scaglie screziate dai colori dell’arcobaleno. Il dragone sospirò, sbuffando una nuvola grigia fuoriuscì dalle narici carica di elettricità statica. I suoi occhi color zaffiro, che per un momento si erano accesi di una rabbia primordiale, tornarono a risplendere puri e vividi. Poi l’ennesimo bagliore verde, un esplosione lucente che preannunciava la fine di tutto, la fine di Henry. Il corpo del mostro mutò un’ultima volta, si rimpicciolì, divenne di un pallore innaturale. Cadde al suolo raggomitolato come un vecchio morente. Infine le sue nude spoglie esili sospirarono in un ultimo fatal respiro, un laconico e sofferto:

«Grazie. »

Gli occhi morenti color oliva si spensero per un ultima volta, tuttavia l’antico chiarore del suo sguardo si mostrò per un’ultima volta, l’iride, prima si spegnersi per sempre, baluginò per un momento in un acceso color smeraldo, come se un barlume di lucidità lo avesse accolto nell’attimo prima di morire. Morpheus tornò normale, l’unico uomo rimasto in piedi in tutto quel cataclisma si avvicinò all’ormai fu Henry Goldeer e come un necrofago razziatore di tesori, così gli tolse l’anello di smeraldo da dito che tanti danni aveva causato. Nelle sue mani lo smeraldo non brillò, chiaro segno che non era lui il prescelto di Garto’. Si rammaricò solo per pochi istanti, ben conscio che forse era meglio così. Morpheus si voltò, gettando un ultimo sguardo ai suoi compagni svenuti al suolo, loro non erano ancora pronti per addossarsi quel cimelio e quel peso. E forse non lo sarebbero stati mai, eppure uno di loro era destinato a qualcosa, era destinato a un Eldunarì, lo sapeva bene, lo aveva percepito chiaramente. Sorrise, li avrebbe riportati in una delle poche locande ancora in piedi, li avrebbe spogliati e curati, li avrebbe lasciati lì con la loro meritata ricompensa.

Infine un semplice biglietto di ringraziamento e una speranza di collaborare di nuovo in futuro.
E su uno dei due comodini, ci sarebbe stato lui, Akor’.

Morpheus se ne sarebbe andato con la consapevolezza che suo fratello era in buone mani, e che ora mancavano soltanto due Eldunarì per spezzare finalmente il sigillo che li rendeva prigionieri.





Scusate il post corto, ma credo ci sia poco o altro da aggiungere oltre alle tanto agognate ricompense, che zaide aggiungerà ai vostri conti il prima possibile.
Insomma, sono mediamente soddisfatto, nel finale siete cresciuti tutti, dispiace solo per Lul che ha abbandonato la quest in corso ma ne capisco in pieno i motivi. Sarebbe potuta finire in tanti modi diversi, addirittura se avevate un po' di intraprendenza poteva concludersi dopo solo due turni. Oppure potevate uccidere Elizabeth, addirittura se non chiedevate l'anello non si sarebbe nemmeno trasformato. C'erano tante variabili, una quest in sintesi molto libera, ma il finale vero e proprio era solo uno, io che recuperavo l'anello. Purtroppo mi sarebbe piaciuto assegnarlo a uno di voi tre, ma nessuno, vuoi per la durata della quest, o per vostri errori, nessuno si è meritato a pieno. Tuttavia ho voluto assegnare Akor', incantato con soldi miei e per questo slegato dalle ricompense di Zaide, a colui che io ho ritenuto il più costante, quello che più mi ha sorpreso di voi: Azazel. Benché non facendo nulla di eccezionale ti sei assestato su un buon livello e lo hai mantenuto per tutto il proseguo della quest senza incappare in errori grossolani. Spark anche la tua è una buona prova, ma a tratti mi aspettavo qualcosa di più e sembravi sul punto di esplodere da un momento all'altro, e verso la fine hai fatto emergere parte della tua bravura, colpa mia forse che non ti ho saputo coinvolgere ancora di più nella quest.
Comunque passiamo alle ricompense:

Sparkleshark: 800 gold + il diritto di partecipare alla prossima quest nel caso lo vorrai.

Azazel: 800 gold + Akor' il distruttore + il dovere di partecipare a una scena e il diritto di partecipare, nel caso lo vorrai, alla quest finale.

Lul: 400 gold

Lud QM: 900 gold

Zaide coQM: 400 gold

Artefatto:

A K O R'
لنفس من الوحش
Respiro della Bestia

Lo chiamavano Akor’ il distruttore, per la sua forza straordinaria. In ogni battaglia era capace di portare tanta morte quanta un’epidemia nel corso di mesi. Il suo corpo era nero tanto quanto la sua anima si era screziata di scuro. Non conosceva più la libertà e la pace, eppure continuava a confidare nella vita. Non voleva morire, e ogni giorno portava la morte. Non voleva andarsene, e i suoi artigli facevano strage di anime. Ha scelto di morire e voleva restare.
Per questo gli dei gli hanno fatto un dono. Mossi a compassione dalla sua forza hanno deciso di racchiudere il suo potere in una pietra nera, piccola tanto quanto lui poteva essere immenso.
L’hanno destinata a un cuore puro, tanto quanto lui era spietato. Chiunque la stringa tra le mani potrà sentirne la forza immensa. Potrà sentire il respiro della bestia contro la guancia, il suo fiato bollente al proprio servizio.





L’essenza di Akor’ è racchiuso nella biglia d’onice, e solo chi ne sia degno potrà liberarne il potere. Apparentemente piccola e insignificante, essa ha la forza di interi eserciti, la capacità distruttiva della creatura millenaria di cui rappresenta l’anima. Con un consumo Basso, per il portatore sarà possibile evocare un drago delle dimensioni di un grosso gatto. Esso sarà nero, dalle scaglie iridescenti e gli occhi screziati di scarlatto. Solo le sue ali saranno grandi, quasi il doppio del suo corpo, e con esse sarà in grado di spostarsi e di volare. Leggere, quasi filigrana. Indifeso, come un cucciolo. Incapace di entrare in battaglia. Eppure presente per due turni al fianco del proprio padrone.
Basterà castare un ulteriore consumo Medio perché il drago assuma le sue reali dimensioni. Egli diventerà un rinato Akor’, alto il doppio di un uomo, grosso quanto una macchina da guerra. Tra le sue fauci alito tiepido. Questa forma durerà per un turno, durante il quale il drago potrà lanciare una singola fiammata rivolta al nemico. Questa, se andrà a segno, infliggerà un danno pari a medio al malcapitato che si sia messo sulla sua strada.
Ma il potere del drago ha i proprio rischi. Così come il cuore di Akor’ venne corrotto dalla prigionia e dalla guerra, così potrà esserlo quello del suo padrone. Quando si troverà in battaglia, non potrà più graziare il proprio nemico né guardarlo con benevolenza. Una furia distruttiva innaturale lo possiederà, costringendolo a comportarsi nel modo più crudele e spietato possibile. [Malus]

Puoi ovviamente cambiare il Layout, e soprattutto l'immagine in cui ho dato il peggio di me, per adeguarlo alla scheda, tuttavia ti chiedo di non cambiare la descrizione dell'artefatto, in quanto perderebbe tutto il suo senso. Nel caso lo volessi rivendere ti pregherei di mantenerlo fino alla fine della campagna. Anche se non l'utilizzi.
Comunque questo è tutto, vi ringrazio e spero di rivederci nelle prossime quest.

 
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29 replies since 8/12/2012, 00:01   926 views
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