Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Night's Watch - The Shadows we call home, [Cover Stories - Una dificile ricerca]

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view post Posted on 26/9/2012, 00:40
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Iesq2

THE SHADOWS WE CALL HOME
NIGHT'S WATCH — COVER STORIES

I
Calling to the Night


In the sun, we see, fighting over lines.
All our dreams and wishes, we send home for safe keeping;
fighting for what's right.

Calling to the night -to dream,
forgain in the light, waiting for a storm to ride,
feel the isoletion fleeting...
Calling to the night -to be, or not to be, fighting here.
Leaving without you, leaving my soul behind.

Calling to the night, for us, for every single life:
all the ashes of men remains as a perfect memory.

· · · · ·

— il custode del cimitero —

La lama balenò nell'oscurità disegnando un arco argentato.
Il sangue era ovunque.

Gli era parso di sentire un urlo, ma l'uomo non vi fece caso: fischiettando un motivetto innocente prese in spalla il cadavere, sollevandolo come non avesse peso, quindi si incamminò. Nel buio, le lapidi erano simili a denti sbeccati, e quella collina irta di croci riusciva ad avere l'improbabile parvenza di un campo fiorito. Sulle stele d'alabastro le ombre si muovevano come felini, rincorrendosi fra un nome e l'altro. Nessuna immagine, nessun ritratto, nessun epitaffio. Solo i nomi erano consentiti.
Arrivato a uno dei pochi spiazzi liberi, depose al suolo il corpo, non senza una certa delicatezza.
Allungò la mano destra, poggiando al muro il lungo bastone ricurvo che portava sempre con sé, alla cui sommità era legata una particolare lampada ad olio che soleva utilizzare come lume. Accompagnato dalla quella rincuorante -seppur fioca- luce, prese in mano la vanga e, sempre fischiettando, iniziò a scavare.

Era giunto quasi a metà del lavoro, come testimoniava il cumulo di terra smossa accanto alla fossa, quando un rumore lo riscosse dal torpore mentale che da sempre gli inducevano i lavori manuali. Sollevò il capo e tese l'orecchio alla notte, per ascoltarne il sussurro. Un latrato, non molto distante. Piegò le labbra in un sorriso, e aiutandosi con le braccia si tirò a sedere sul bordo. Un botolo, un randagio che aveva adottato alcuni anni prima, gli si fece accanto, ansante.
Con la meccanicità dei gesti dettati dall'abitudine, l'uomo gli diede una pacca affettuosa sul muso, grattando fra il pelo folto dell'animale -dietro l'orecchio. Solo a quel punto si rese conto che il cane -se tale poteva essere definitivo- aveva qualcosa fra le zanne.
«Cos--?! Cos'hai in bocca, Leini?»
Dovette lottare e armeggiare per qualche istante per ottenere quella che evidentemente considerava una preda succulenta. Un topo, forse, o una talpa. Da quelle parti abbondavano.
Invece, quando finalmente convinse il cane a mollare la presa, si ritrovò in grembo la mano mezza putrefatta di un uomo. Guardò con aria scontenta la bestia, che intanto con un guaito si era accasciata al suolo.
«E questa? Ti ho detto mille volte di non scavare nelle fosse comuni!»
Allungò la mano per prendere il bastone, ma il botolo si mise a uggiolare -sempre con maggiore intensità.
«Calma, calma! Non voglio mica picchiarti! Voglio solo vedere dove l'hai pres--»
L'uomo si voltò, e in quello stesso momento Leini prese ad abbaiare con quanto fiato avesse in corpo.
Fra le lapidi e le ombre del cimitero, due luci, fisse e glaciali, sospese a mezz'aria come due occhi, avanzavano lentamente ma non sicurezza. L'uomo lasciò cadere a terra la mano frollata, cercando a tentoni il proprio bastone.
«--oh cazzo!» esclamò.

«Questo l'avevo seppellito nemmeno tre giorni fa!»
La spada baleno ancora una volta -l'ultima, per quella notte.
Senza sangue.

aRFwx

— il committente —

RiNjo

Si grattò la barbetta ispida sul mento, scagliando un'occhiata al terzetto che aveva di fronte.
Non erano esattamente gli uomini che avrebbe scelto, se ne avesse avuto la possibilità, ma loro si erano presentati e avrebbe dovuto farseli andar bene. In fin dei conti non era necessario gli piacessero, bastava che fossero in grado di portare a termine il lavoro senza creare intoppi. E possibilmente senza crepare.
Quello che gli era stato affidato era un compito non facile, ma se il Maestro aveva deciso che fosse lui ad occuparsene, non si sarebbe certamente tirato indietro. Aveva finalmente ottenuto il ruolo che desiderava da tempo, un nuovo nemico da combattere, un posto in prima fila per farlo. Avrebbe dimostrato di meritarlo.

Spostò in avanti il peso del corpo.
Il cappuccio del mantello nero gli teneva in ombra il volto -accorgimento forse non necessario, visto il luogo desolato in cui si trovavano. La Stamberga Silenziosa teneva fede al proprio nome, e allo scoccare dell'ora del lupo si prestava deserta, il luogo ideale per chi volesse cospirare -o quanto meno discutere con la relativa certezza di non avere orecchie nemiche in ascolto.
«Il mio nome è Bowen» esordì, «e i vostri non mi interessano.»
Aveva la voce dura dei combattenti, e il tono deciso di chi è abituato a ricevere gli ordini senza discutere -e a trasmetterli allo stesso modo. Non granché simpatico, ma terribilmente efficiente.
«Se siete qui significa che accettate il lavoro.»
Come per caso, fece tintinnare la borsa che portava appesa alla fascia rossa che gli reggeva le brache di tela.
«Nulla di troppo difficile: dovrete semplicemente incontrare una persona e accompagnarla in un posto.»
Tornò a grattarsi la barba, dimostrando un certo nervosismo.
«Non so di preciso dove vi porterà, e non so dirvi quanto potrebbe rivelarsi pericoloso. In ogni caso, quando avrete finito, dovrete raggiungermi alla Torre della Chimera.»
Sorrise, compiacente. Tutti conoscevano quella orrenda costruzione, una torre d'avorio costruita a ridosso del nucleo centrale della Città Vecchia.
«Io sarò lì per sbrigare il mio lavoro. Dovrete semplicemente venirmi a riferire ciò che ha detto quell'uomo e dove vi ha condotti -poi verrete pagati.»

Inspirò profondamente -ora veniva la parte più difficile da dire, perché da questa traspariva quanto tutta la vicenda fosse deliziosamente intricata e delicata.
«Non conosco il nome dell'uomo che incontrerete, posso solo dirvi che ha i capelli tinti d'azzurro
Non dubitate, comunque: sarà lui a trovare voi, ha i suoi mezzi.
»
E anche quella era fatta. Sperava solo che avessero capito.


angolo del narratore
Signori miei, a voi il benvenuto.
Come ho già detto, la quest utilizzerà il metodo già proposto altrove degli interventi nel topic di confronto (già aperto a questo indirizzo). Dunque, vi invito a fare in quella sede tutte le domande del caso. Vi ricordo inoltre che gli interventi in confronto non devono essere dei micro-post, poiché la natura del metodo richiede che facciate poi il post con le notizie ottenute: ciò che postate in confronto deve essere quanto più snello possibile, proprio per facilitare il vostro gioco ed il mio compito quale organizzatore.
Esaurita l'esacerbante premessa, passo alle specifiche: tutti e tre vi trovavate a Taanach (a voi decidere dove/perché) e siete venuti a sapere di un uomo che cercava almeno tre uomini interessati a guadagnare un bel gruzzolo per una sola notte di lavoro. Avete libertà in merito al come siate venuti a conoscenza dell'offerta di lavoro. Fatto sta che vi ritrovate alla Stamberga Silenziosa, una ex-taverna ed ex-bordello ormai chiuso da tempo, posto alla periferia di Vecchia Taanach, in compagnia del vostro datore di lavoro, a mezzanotte in punto.

Una allegra nota di Background: nel cuore di Vecchia Taanach svettano tre torri. La torre della Chimera è la più 'strana' delle tre. Non è la più alta, né la più grande. Però è quella rimasta disabitata per più tempo, e qualcuno ha giurato che al suo interno risieda ancora lo spirito dell'ultimo triarca che l'ha abitata. E -nemmeno a dirlo- secondo le dicerie non è uno spirito troppo amichevole.

E questo è tutto per il momento.
Per domande, curiosità, e qualsiasi altra cosa solletichi il vostro cervello, postate in confronto. Contattatemi su msn e sarete sodomizzati usando del pane carasau gentilmente offerto da Andre.
Il tempo limite per postare è fissato per le ore 23.59 di giorno 1 Ottobre.
Buon divertimento.


Edited by Apocryphe - 27/9/2012, 22:20
 
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.Azazel
view post Posted on 6/10/2012, 12:13




Night's Watch
The Shadows we call home I
___ _ ___


~


L'ora del lupo era scoccata e nella tetra e sinistra Stamberga Silenziosa non v'era più un'anima: luogo sicuramente perfetto per parlare tranquillamente di loschi piani o di qualsiasi altro argomento senza aver la benchè minima paura o sospetto che qualcuno stia ascoltando.
Il cappuccio del mantello nero copriva i lineamenti del viso del committente: soggetto a prima vista poco raccomandabile, ma poco importava, non poteva parlare per gli altri due mercenari ma quel che gli interessava era la paga assicurata.

« Il mio nome è Bowen e i vostri non mi interessano. »
Proferì con voce aspra e dura, tipica di chi esegue un ordine senza fiatare o porre domande: professionale e freddo.

« Se siete qui significa che accettate il lavoro. Nulla di troppo difficile: dovrete semplicemente incontrare una persona e accompagnarla in un posto. Non so di preciso dove vi porterà, e non so dirvi quanto potrebbe rivelarsi pericoloso. In ogni caso, quando avrete finito, dovrete raggiungermi alla Torre della Chimera » esclamò sorridendo con soddisfazione « Io sarò lì per sbrigare il mio lavoro. Dovrete semplicemente venirmi a riferire ciò che ha detto quell'uomo e dove vi ha condotti -poi verrete pagati. » inspirò profondamente come se avesse un'ultima cosa importante da dire prima di terminare il breve ma cristallino dialogo con i tre mercenari: « Non conosco il nome dell'uomo che incontrerete, posso solo dirvi che ha i capelli tinti d'azzurro
Non dubitate, comunque: sarà lui a trovare voi, ha i suoi mezzi.
»

Terminato il cerimoniale dedicato alla spiegazione di ciò che dovevano fare durante la missione, iniziò quello legato alle domande da porgere al committente prima di procedere.

« Se quest'uomo si rivelasse un pericolo abbiamo il permesso di eliminarlo? Ovviamente dopo aver raccolto le informazioni che desidera »
Bowen allargò le braccia come per dire che non vi erano grossi problemi ma se avessimo fatto qualche sciocchezza avremmo dovuto rispondere ad eventuali spiacevoli ripercussioni.
Eliminarlo, quindi, non sarebbe stata una scelta azzeccata.
E difatti le parole del committente confermarono ciò che aveva comunicato attraverso quel gesto.
« Chiaro. Non ho altre domande »
Tagliò corto, lanciò una fugace occhiata agli altri due per vedere se anche loro non avevano altro da dire, dopodichè s'alzo e si diresse verso l'uscita.
Mentre gli altri due compagni parlottavano fra loro riguardo alla scelta di uccidere o meno questo fantomatico uomo dai capelli blu, Klaus socchiuse gli occhi e sospirò: sapeva d'aver commesso un errore da dilettante.
Fece immediatamente dietrofront e rientrò nella taverna, speranzoso di ritrovare Bowen e porgergli la domanda più importante di tutte: dove potevano trovare il soggetto da scortare?
Purtroppo non fu possibile avere una risposta poichè l'uomo incappucciato s'era volatilizzato nel nulla. Il labbro superiore vibrò per qualche istante dalla rabbia convulsa che l'attraversò per quei pochi ma infiniti secondi, infine uscì per la seconda volta dalla cupe taverna.

« Di Bowen non c'è più traccia e non sappiamo dove trovare il nostro uomo. Possiamo dividerci per cercare informazioni o meno. O avete altre idee? » esclamò ringhiando come un mastino e cercando di trattenersi dal non ammazzare qualcuno.
L'oscuro mercenario, anch'egli incappucciato, optò per muoversi in gruppo, subito dopo pure il dottore confermò tale scelta.
« Io mi recherò in una delle taverne della Città Vecchia. Scegliete voi se venire con me o meno. Il tempo scorre » esclamò gelido mentre s'incamminava verso la tappa prefissata. La sua scelta ricadeva per le locande: ricettacoli di informazioni per antonomasia.
Alla fine lo seguirono, con il dottore che come seconda tappa, nel caso in cui nella locanda in questione fossero usciti senza informazioni decisive, consigliava di dirigersi al Palazzo della Gorgone.
Taanach era un vero e proprio labirinto: era una continua biforcazione, un susseguirsi infinito di diramazioni secondarie e viottoli bui, per un viaggiatore doveva essere l'inferno, forse anche per chi ci abita, molto probabilmente.
Dopo una decina di minuti giunsero dinanzi ad una locanda, dall'esterno sembrava piccola e angusta poichè schiacciata lateralmente da due abitazioni notevolmente più grandi. L'insegna, mossa dal vento, rappresentava due granchi con una sola chela; oramai tutte le taverne gli sembravano uguali, dall'interno fuoriusciva sempre del gran baccano, musica scadente, gente ubriaca che importunava le cameriere: obbiettivamente ne aveva il disgusto.
Due uomini uscirono proprio in quell'istante e passarono di fianco al terzetto: "...e il Signore dei Mercanti!"
"Non può essere, la Chimera non lo accetterebbe!"
Stette in silenzio e fissò il dottore fare domande ai due tizi, molto probabilmente due ubriachi che parlavano a vanvera, uno dei due, quello più sobrio, liquidò rapidamente il mercenario e salutò l'insolito gruppetto mentre si incamminava lungo la via riaccompagnando il fradicio amico a casa.
Dopo quell'insipido siparietto entrarono nella bettola: una volta dentro ognuno andò per la propria strada, il dottore si diresse verso il bancone e a parlare con l'oste, il figuro incappucciato verso due uomini che portavano sulle proprie vesti il simbolo di un Grifone, - visto l'infimo luogo in cui si trovavano doveva trattarsi sicuramente di servi di una delle famiglie della città -. Non ebbe altra scelta che dirigersi verso lo sparuto gruppetto di miliziani a pochi metri da lui, intenti a sorseggiare birra e discutere.

« Sto cercando un individuo dai capelli azzurri, se sapete di chi sto parlando dove posso trovarlo? Dubito ci siano molti soggetti in città con questo particolare connotato »

Scrollarono il capo senza convinzione mentre uno di loro informava lo Schwarz che erano li solo per bere.
Non trovando niente di interessante nei miliziani e in ciò che avevano da dire girò i tacchi senza proferir parola e si affiancò Zero intento a dialogare con i due servi: sembrava aver avuto maggior fortuna rispetto al guerriero nell'estrapolare informazioni.

« Forse l'uomo che cerchi è Azhai-Nem, della Chimera. E' un uomo molto influente, e usa tingersi i capelli di blu, come facevano i triarchi appartenenti a quella famiglia ai tempi della fondazione della città. Un tipo eccentrico. La sua casa è un enorme palazzo nella Città Nuova, ma non è facile entrarvi »

Finalmente: informazioni degne di nota.
La porta della locanda si spalancò di colpo e due sagome incappucciate entrarono nello stabile mentre i ragazzi che portavano l'emblema del Grifone andarono immediatamente a rifugiarsi nell'angolo più lontano della taverna come cuccioli impauriti alla vista di un famelico predatore, sembrava fossero a conoscenza della pericolosità dei nuovi commedianti appena entrati in scena.



Scusate il wallpost, ho sintetizzato parecchio sul parlato poichè non mi piacciono gli scritti-arcobaleno :laserone:
Spero vada bene lo stesso :v:
 
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Vikisix
view post Posted on 7/10/2012, 20:10




«Tutto chiaro... ora possiamo andare?»
Stein guardò Bowen negli occhi e poi gli altri due. Sarebbero state le sue cavie per questo piccolo lavoretto. Aveva un’estremo bisogno di soldi.
Difatti il dottore era da poco uscito dalla sua lunga prigionia. Dopo il cane mangia cane, quel bagno di sangue così sublime.
Stare un mese intero al buio nelle celle della puttana volante lo aveva segnato. La sua psiche era stata provata duramente. Quasi tutto era tornato alla normalità. Però ora non poteva avere il lusso di condurre i suoi esperimenti. Tutto era perso. Ora doveva cercare di guadagnare soldi in modo serio, senza fare cazzate. Ne aveva assolutamente bisogno. Doveva ricostruire tutto da capo.
Sarebbe stato faticoso e dispendioso, sia in termini di risorse che di energia. Ma sicuramente ci sarebbe riuscito e l’avrebbe fatta pagare a tutto il goryo per ciò che gli era successo. Ora vedeva il clan come un’enorme e gigantesca cavia tutta sua.
Per questo aveva deciso di accettare quel lavoro, se così si poteva definire. Durante una delle solite serate in taverna a bere aveva sentito un tizio parlare di questo affare. Stein colse l’occasione al volo. Con gli ultimi risparmi gli offrì da bere fino a fargli perdere i sensi per sottrargli il foglio rovinato che conteneva tutte le informazioni necessarie.
Ora si trovava lì pronto a fare tutto il necessario per il suo datore di lavoro, ma soprattutto per la sua borsa piena di denari. Con tutti quei soldi chissà cosa avrebbe potuto farci. Materie prime, energia, strumentazione, cavie e molto altro ancora! Il sol pensiero di tutta quella roba lo faceva sbavare.
« Se quest'uomo si rivelasse un pericolo abbiamo il permesso di eliminarlo? Ovviamente dopo aver raccolto le informazioni che desidera. »
Una voce gelida ruppe il suo flusso di pensieri. Ecco un piccolo problema che non aveva considerato. Doveva condividere il malloppo con quei due individui. Aspetta un’attimo. Uno dei due lo conosceva...Zero. Questo facilitava un po’ le cose. Almeno sperava.
«Potrebbe essere notata la sua... assenza. Se proprio lo ritenete necessario, fatelo, ma ricadrà su di voi.Liberi di uscire di qui quando volete.»
«A buon rendere...»
Disse Franken con un sorriso sul volto. Il dottore uscì dalla stamberga silenziosa. Si accese una sigaretta e aspettò che gli altri due lo raggiungessero.
Si guardò intorno e si assicurò che non ci fosse nessuno. Infine sussurrò a entrambi in modo che solo loro due potessero sentire.
«Beh... nessuno ci vieta di uccidere il tizio con i capelli blu nel caso avesse qualcosa di interessante da prendere... non so se mi spiego...che ne dite?»
Ascoltò speranzoso la risposta, ma nulla. Erano dei palle mosce. Una possibilità di guadagno extra era appena divenuta spazzatura. Però non c’era tempo da perdere. Stando fermi sprecavano tempo prezioso che lo separava da quella splendida borsa piena di soldi.
«Comunque il compenso è garantito anche in caso di una sua eventuale... scomparsa. Ma facciamo pure come volete.»
Ripensò un’attimo alla missione. Ok. Forse non erano partiti con il piede giusto. Dove dovevano andare? Nessuno di loro lo sapeva. L’avidità lo aveva distratto. Lo sconosciuto entrò e dopo poco uscì. Ovviamente nessuno di loro si era presentato. O almeno l’altro, infatti conosceva già Zero e con lui non erano richieste altre formalità. Comunque Stein non aveva intenzione di presentarsi. Non è assolutamente possibile che l’unica persona a conoscere un po’ di educazione in questa città dimenticata da tutti fosse lui. Era una cosa inammissibile.
Prese una sigaretta, se l’accese con lo zippo e ascoltò attentamente quanto avevano da dire gli altri.
Alla fine dei conti l’ultimo arrivato non era uno così stolto. Si certo, non aveva coraggio, ma non è un prerequisito necessario per una cavia. Basta utilizzare la dose giusta di morfina o qualche altro composto chimico e tutti gli esseri viventi fanno quello che vuoi. Nessuno escluso.
Con un sospiro il dottore aggiunse.
«Speriamo che Bowen avesse ragione... comunque giriamo in gruppo e cerchiamo un tizio con i capelli strani...»
Il dottore stava riflettendo. Dove potevano andare? In una città così grande come Teenach non è facile trovare una persona anche se ben visibile.
La mano andò istintivamente sul bullone che aveva conficcato nel cranio. Gli fece fare qualche giro.
Crick...Crick...
Quella strana abitudine lo aiutava a pensare e a rilassarsi. Non sapeva perché ma era stimolante per le sue meningi. Si li avrebbe seguiti, sapeva bene che separarsi era una pessima scelta, però qualcosa gli diceva di controllare il palazzo della Gorgone, un istinto quasi animale.
«Meglio non separarsi in questi luoghi...Se non troviamo nulla, io propongo di andare al palazzo della Gorgone.»

† † †

Camminarono tra i vicoli della città. Tutti uguali, tutti squallidi. Una persona estranea si sarebbe persa immediatamente. Soprattutto di notte e sicuramente non sarebbe ritornata a casa senza che qualcosa gli mancasse. In dieci minuti i tre del gruppo arrivarono davanti a quella catapecchia che si faceva chiamare taverna. Uscirono due individui un po’ sbronzi. Un pelato e uno con il pizzetto. Stein li fissò.
Forse sapevano qualcosa. Oppure era un'altra splendida occasione da cogliere al volo per fare rissa e magari guadagnare qualche cavia.
«Ehi tu! Pelato! Cosa sta succedendo? »
Tirò fuori la sua fiaschetta metallica di alcool e iniziò a sorseggiare la vodka. Intanto si accese un’altra sigaretta. Uno dei vizi più belli del mondo. Non avrebbe mai rinunciato a fumare. Lo rilassava e lo faceva sembrare più figo. Due ottimi motivi.
«Chimera? Signore dei mercanti? Ma nella taverna c'è alcool?»
Con questa domanda iniziò uno scambio di battute poco cortesi da ambo le parti. A quanto pare tutte e due volevano dimostrare che erano più duri rispetto al loro avversario verbale.
«E' una taverna, certo che c'è alcol»
«Sei anche sordo? Se non sbaglio ti avevo fatto anche delle altre domande...»
Il dottore li scrutava serissimo. Immobile ma pronto a reagire al minimo movimento. Sperava minimamente, aveva voglia di menar le mani e di sfogarsi. Però non accadde nulla. Nessuna rissa.
«E io rispondo che dovresti imparare a farti gli affari tuoi.»
Franken si trattenne. Voleva gonfiargli la faccia, bruciarlo e poi vivisezionarlo. Aveva altre faccende. Se ne sarebbe occupato un’altro giorno. Strinse i pugni fino a far sbiancare le nocche. Forse aveva iniziato con il piede sbagliato, era meglio cambiare strategia.
«Suvvia, forse davanti a una buona birra saresti più propenso a parlare?»
Questa volta rispose quello con il pizzetto.
«Perdonate, ma credo che il mio amico abbia bevuto anche troppo. Di solito non è così scontroso.Ora dobbiamo proprio andare. Salute a voi!»
“Fanculo...”
Pensò Stein tra se e se. Era furioso. Non aveva fatto una rissa e non aveva cavato un ragno dal buco. Con il volto deformato in un ghigno entrò in taverna senza dire niente. Si osservò intorno senza vedere nulla di interessante. Allora decise di dirigersi al bancone. Aveva assolutamente bisogno di una bella birra fresca e magari quel ciccione sapeva qualcosa.
Prima di andare avvisò Zero e lo sconosciuto delle sue intenzioni.
«Qui non c'è niente... beh io mi prenderò lo stesso una birra...»
Arrivato al bancone si seddette e con fare rude ordinò.
«Taverniere una birra!»
Però mentre aspettava che gli stillasse la birra dalle botte aggiunse sussurrando, facendo attenzione che nessuno lo sentisse. Era meglio essere prudenti per non attirare l’attenzione indesiderata di qualcuno.
«Pss... ehi... ho sentito delle strane voci, sai qualcosa su chimera e signore dei mercanti?»
Ovviamente quel incapace non sapeva nulla. Ma come faceva il suo mestiere? Era sordo? Stando a servire alcolici si ascoltano un sacco di cose interessanti, un sacco di informazioni. Però pareva che quell’omuncolo non sapesse nulla. Un vero fallito. Non sarebbe stato neanche degno di essere una sua cavia. Rimase seduto, degustando quella bevanda dorata. Una gioia per le sue papille gustative. Fresca e gustosa. Scendeva senza nessun problema attraverso l’apparato digerente. Per lo meno serviva qualcosa di decente. Si forse avrebbe potuto fare la sua cavia per qualche esperimento minore, ma il dottore non era ancora certo.
Mentre era assorto nei suoi pensieri gli altri due lavorarono. Zero arrivò e lo avvisò delle novità.
«Qui abbiamo finito. Abbiamo ciò che ci serviva.»
Si alzò dallo scranno. Si stiracchio e tentò di fare il primo passo verso l’uscita, però la porta si spalancò improvvisamente e due individui molto loschi entrarono. Se erano attaccabrighe avrebbero trovato pane per i loro denti. La mancata rissa di prima gli aveva lasciato l’amaro in bocca, forse ora si sarebbe rifatto.






png
Dottor Franken Stein


Basso 2% Medio 7% Alto 17% Critico 37%

~ CS: 2 Costituzione, 2 Resistenza Fisica
~ Status Psicologico: Arrabbiato con chiunque abbia osato sabotare la sua operazione. In cerca di un capro espiatorio.
~ Status Fisico: Illeso
~ Energia Residua: 100%
~ Energia Impiegata: 0%
~ Abilità Passive:
†Non sviene una volta raggiunto il 10% delle energie
†Lancia le difese istantaneamente [1°passiva Absolute Defense]
†Difese 360° stesso potenza dell'energia spesa [2° passiva Absolute Defense]
†Capacità di evocare difese anche inconsciamente [ 3° passiva Absolute Defense]
†Danni fuoco -1 livello potenza. Danni ghiaccio\acqua +1 livello potenza [ Passiva artefatto Burning Soul]
~ Abilità Attive[0/2] : //
~ Riassunto: //
~ Note:
Parlato Stein
Pensato Stein
Parlato Zero
Parlato Klaus
Parlato Altri

Viva gli arcobaleni :riot:

 
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view post Posted on 8/10/2012, 22:38

S c h e d aC o n t o


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swatchw
Non mi soffermerò sui noiosi antefatti che mi portarono in questo luogo e a quest'ora, nel torpore della notte a fianco di uno scienziato pazzo di vecchia conoscenza e di un mercenario dall'aria tanto truce quanto spietata. Eravamo li, tre persone reclutate secondo metodi differenti, tutti pronti a svolgere una missione della quale non sapevamo quasi nulla. Un uomo incappucciato si crogiolava nell'ombra della sera, sciorinando parole che ci avrebbero meglio illustrato il nostro compito. Un uomo dai capelli azzurri, questo era il nostro obiettivo, e non dovevamo fare altro che scortarlo per poi tornare dall'incappucciato a riferire l'avvenuta missione. Non vi furono domande, perversioni omicide del dottore a parte.
Prima cosa da fare, era certamente quella di cercare informazioni sul bersaglio, e quale luogo era meglio della più famosa bettola della città? Ero conscio del fatto che tre individui come noi avrebbero destato sospetti e attirato le attenzioni di mezzo continente, ma il fatto che l'intero Goryo si era appena trasferito in quel luogo mi diede da pensare. Quello che prima poteva sembrare inusuale, oramai era entrato di prepotenza nella quotidianità del luogo.
Ci accolsero immediatamente due ubriachi, che sbraitando e barcollando uscirono in malo modo dallo stabile. Pregai qualche divinità a caso per chiedere che non si trovassero da dire con Stein, ma evidentemente sbagliai religione, nome o semplicemente non mi ascoltò nessuno. Avevo già avuto modo di conoscere il Dottore nei quartieri alti di Babilonia, in un altro tempo e per altri motivi non inerenti a questo racconto, ma in quel poco che lo conoscevo, potevo di certo dire che non era assolutamente compatibile con il mio stile d'azione e pensiero. Se per qualche assurdo motivo, vi era anche la minima possibilità di non passare inosservati, lui la coglieva a braccia aperte. Si mise dunque a dialogare con gli uomini, ottenendo risposte fin troppo sensate da due spugne come quelle che si trovava innanzi. Dopo non aver concluso nulla, carico della grazia ereditata dalle poche parole scambiate con i due ubriachi, entrò nella locanda seguito a ruota da me e l'altro silenzioso guerriero. L'aria all'interno era caotica: luci tremolanti, clangore di boccali, urla che volevano imitare canzoni popolari ecc.
Mi guardai attorno, cercando di individuare la fonte di informazioni migliore per quell'occasione. Analizzando la situazione e ciò che ci aveva detto l'uomo in nero, questo individuo era di certo un tipo stravagante. Non ero stato molto a Taanach, ma di persona che si tingono i capelli d'azzurro non ne avevo vista nemmeno una. Pagare inoltre una notevole somma per essere scortati, nel cuore della notte, ed in totale segretezza, presupponeva che l'individuo fosse una persona quanto meno conosciuta nell'ambiente cittadino e non avesse problemi di tipo economico. Il campo si restringeva fondamentalmente a due macro categorie: mercanti o nobili. Esclusi i primi perché non ritenni Taanach una città di impronta mercantile tanto da arricchire di soldi e potere che si adoperasse in tale professione, e quindi rimaneva solo la pista del nobile. Senza pensarci due volte, mi diressi da quelli che sembravano essere a tutti gli effetti due servi di una delle casate di spicco nella città. Nella migliore delle ipotesi erano entrambi sottoposti del nostro uomo; al contrario avrebbero potuto con molta probabilità vedere l'uomo nel palazzo dei padroni, e visti i tratti particolari, identificarlo senza problemi.

“Poche chiacchere, sto cercando uno con i capelli blu. Che sapete dirmi?”
Non usai mezzi termini, dritto al punto per spiazzarli ed intimidirli. Così si ottengono le meglio informazioni. I due si guardarono un attimo attorno prima di balbettare e sovrapporsi in un discorso più o meno sensato.

«...n-non saprei... con i-i c-cap-capelli blu? L'uomo che cerchi è ricco?»
Un sorriso compiaciuto mi solcò il volto mascherato dalle tenebre. Bingo.

“Non ne ho la certezza, ma vi è una discreta probabilità che sia una figura quanto meno di una certa importanza.”
Usai un tono più rilassato, ormai il ghiaccio era rotto, e il gioco in parte fatto.

«Forse l'uomo che cerchi è Azhai-Nem, della Chimera. E' un uomo molto influente, e usa tingersi i capelli di blu, come facevano i triarchi appartenenti a quella famiglia ai tempi della fondazione della città. Un tipo eccentrico.»
“Azhai-Nem, abbiamo un nome. Sapete anche dove possiamo trovarlo? non so, ha ritrovi particolari...o ancora meglio, dove abita?”

«La sua casa è un enorme palazzo nella Città Nuova, ma non è facile entrarvi.»
Avevamo tutto ciò che ci serviva. Guardai per un istante il guerriero che si era portato nel frattempo al mio fianco e poi mi voltai verso il Dottore fermo al bancone. Gli postai una mano sulla spalla, avvicinandomi al suo orecchio per evitare il casino infernale di quel luogo.

“Qui abbiamo finito. Abbiamo ciò che ci serviva.”
Recepito il messaggio fece per alzarsi, mentre io ero già in direttiva d'uscita quando, padre di tutti i Clichè, le porte della locanda si spalancarono mostrando all'ingresso quelli che sembravano tutto forchè clienti del bar. Due uomini dal volto coperto, la quale sola presenza indusse un senso di terrore tale nei due servi con i quali avevo parlato che li vidi correre impacciati nell'angolo più nascosto del locale. Senza destare ulteriori sospetti, mi defilai dal centro della stanza, trovando virtuale rifugio dietro svariate persone. Se ben conoscevo i miei polli, da li a poco non sarebbero volate solo parole.
dividerpost
Status
Fisico. Illeso
Mente. Illesa
Energia. 100%

Tecniche
Attive
-
Passive
Perle 1,2,3,4 . Son of Sin


Diario
.Traccia.
Riassunto di tutto. Quando entrano gli uomini mi defilo leggermente, mettendomi in seconda o terza fila dietro ad altri uomini.
.Note.
Scusate la schifezza di post ma sono tornato alle 10 a casa dopo 10 ore filate di università e sono vagamente fottuto. O postavo ora o mai più. Perdono.

teschifinepost

___C 40% • A 20% • M 10% • B 5%

HEART OF DARKNESS_Le ombre non sono altro che un'elemento come il fuoco, l'acqua l'aria e la terra, e come tali possono essere manipolare a proprio piacimento con l'ausilio della giusta tecnica. Catalizzando parte della propria energia, Zero è in grado di richiamare l'elemento oscuro per manipolarlo a proprio piacimento. A differenza dei quattro elementi, ai quali si possono attribuire proprietà fisiche, alle ombre sarà difficile attribuire una consistenza specifica, in quanto si potranno manifestare in varie forme sempre diverse. Potranno avere sembianze di sfere fluide, forme solide e lucide come il metallo, sorrette da un vapore violastro o ancora muri o scudi duri come roccia. La tecnica ha natura magica e può essere utilizzata sia in campo offensivo, sia in campo difensivo.
_VARIABILE

MIDNIGHT_Mezzanotte, Ora X, 00:00 o che dir si voglia, il momento preciso in cui due giornate coesistono, il momento da sempre ritenuto carico di potere esoterico; l'ora della fine.
La mente umana resiste alla follia proprio perché non sa quando la vita defluirà dalla membra del corpo, l'ora esatta della sua fine. Se un orologio impresso costantemente davanti agli occhi delle persone li avvisasse di quanto tempo dispongono prima della morte, sarebbe un mondo di folli nel quale la ragione non esisterebbe se non come puro concetto astratto. Dare limiti temporali alla mente umana la porta ad andare nel panico, a ragionare rapidamente e senza cognizione logica, letteralmente a impazzire.
Sfruttare questa debolezza della mente è uno dei giochi più divertenti per chi ha superato tali barriere di incertezza. Materializzare spade che pendono sul capo dell'avversario, coltelli che assaggiano la tenera carne del collo o ancora pure e semplici emanazione di energia oscura che attendono fluttuanti il momento per scatenarsi è di certo un ottimo modo per far andare nel panico i propri avversari, anche se la reale preoccupazione non dovrebbe essere per loro il quando accadrà, ma il come sopravvivere.
Tutte le manifestazioni, si scateneranno contro l'avversario il turno dopo essere state castate, a insaputa ovviamente del bersaglio, per il quale potrebbero rimanere latenti qualche secondo, giorni, mesi o anni. Essendo una tecnica di natura magica, anche se le emanazioni riportano oggetti fisici, il danno inflitto sarà di entità Alta e da ustione, eccezione fatta per le razze Avatar, che rispettivamente subiranno danni Critici se Angeli e Medi se Demoni.

_ALTO 20%

PHASING OUT_Come Abitante di due mondi, al varco tra mondo reale e mondo di sogno, grazie al Mala Zero ha la possibilità di scambiare il proprio piano di esistenza. Normalmente, qualcosa che viene inviato nel mondo onirico, smette di essere manifesto nel mondo reale -e viceversa- ma come i poteri delle Sei Perle Nere valgono nel mondo umano, valgono anche nel mondo astratto del sonno. Una Volta Sfasato nell'altro mondo, la figura di Zero rimarrà visibile agli occhi di tutti, ma sarà tangibile solo da attacchi caricati con energia, distaccandosi completamente da tutto ciò che riguarda unicamente il mondo materiale. Se colpito con attacchi fisici, la figura del ragazzo si vedrà semplicemente passare oltre i colpi, come se egli stesso fosse manifesto tramite una delle sue illusioni. Essendo il mondo d'incubo e quello delle tenebre strettamente legati, il passaggio in tale piano offrirà anche vantaggi di tipo mimetico alla controparte terrena dell'illusionista. Se si trovasse in un punto d'ombra, infatti, le tenebre lo avvolgerebbero istantaneamente rendendolo pressoché invisibile ad occhio nudo. Purtroppo il tempo di permanenza nell'altro mondo è di unicamente due turni, in quanto il corpo del giovane è comunque appartenente al piano di esistenza materiale e come tale esso esercita un diritto di rivendicazione di ciò che concerne i propri averi.
_MEDIO 10%

CONSTRICTION_Come esiste il piano materiale, esiste anche quello detto d'ombra, parallelo e compenetrante per certi aspetti con quello materiale. Uno specchio del mondo umano, visibile ogni giorno attraverso le ombre di ogni singolo oggetto, e tuttavia indipendente da esso. Le ombre seguono costantemente gli oggetti alle quali sono legate, ma chi dice che sia proprio così, e che non siano gli oggetti a seguire ciò che fanno le loro ombre? L'ombra propria delle persone non è altro che un riflesso della stessa nel piano oscuro delle tenebre, legata indissolubilmente al corpo in una costante danza sincronica di movimenti. Come è vero che ogni movimento nel piano fisico comporta un movimento dell'ombra, vale anche il viceversa. Manipolare l'ombra di una persona equivale a manipolare la persona stessa, come infliggere danni alla sua ombra infliggerà danni anche al suo indissolubile compagno. Sfruttando tale legame, Zero sarà in grado di scagliare diversi aculei d'ombra atti a colpire direttamente l'ombra dell'avversario, provocandogli il medesimo danno -di natura magica- che sortirebbero se avessero colpito direttamente l'avversario.
_BASSO 5%

SON OF SIN_Le tenebre e l'oscurità sono ormai indissolubilmente legate a Zero, catalizzate dalla presenza del Mala e penetrate ormai ad annerire quella che un tempo era l'anima candida di un ragazzo. L'essere nuovo che è sorto dalle ceneri nere di un passato d'agonia, ora brama vendetta, e tale sentimento non fa altro che alimentare il potere oscuro delle tenebre dentro di lui. Ogni emanazione magica atta a produrre danni sarà dunque molto più potente del normale, sospinta dal cuore nero che batte nel petto del demone, risultando come potenza di un livello superiore a quello descritto.
_PASSIVA



___C 35% • A 15% • M 5% • B 1%

NIGHTMARES_La capacità di manipolare la mente avversaria, facendole credere cose che in realtà non esistono, è molto affine con quello che accade nel sonno. Zero ha sviluppato tale pratica, rendendo del sogno il suo mondo e dell'incubo la sua arma, uno strumento di follia e terrore che non conosce limiti, che sfrutta il potere dell'immaginazione in negativo, dando vita alle più recondite paure, che spesso tormentano la gente anche da sveglia fino ad indurla alla pazia. Normalmente gli incubi straziano la nostra mente durante il sonno, relegati al mondo Onirico, ma quando il giovane ha ritrovato il Mala, il legame con il sogno è andato infranto. Il dolore mentale, l'incontrollata paura e la sensazione d'angoscia tipiche dei brutti sogni, al cospetto dell'artefatto, non sono più relegate al mondo dei dormienti, manifestandosi anche nelle menti sveglie delle persone. Un incubo ad occhi aperti: le principali paure, creature mostruose partorite dalle tenebre, acuti dolori, saranno solo alcuni degli effetti instillati nella mente avversaria, riducendo drasticamente le sue capacità cognitive fino ad indurlo ad un sonno perenne, un incubo costante dal quale nemmeno la morte potrà sottrarla. Gli incubi sono attacchi Psionici, e come tale per difendersi è necessaria una difesa adeguata.
_VARIABILE

TORTURE_Le torture sono da sempre afflizioni fisiche per indebolire la mente, sortendo un effetto psicologico attraverso numerose percosse, ma nulla vieta di fare anche il contrario. Affliggere la mente dell'avversario per indurre in essa dolori fisici è una pratica che rende molto più semplice il risultato finale. Mentre prima di sortire un effetto significativo, il soggetto deve essere a lungo torturato e snervato, proprio perché prima di intaccare la mente bisogna intaccare il corpo, agendo direttamente sulla mente si scavalca il problema principale della resistenza e dell'eventuale morte della carne. Tramite un contatto fisico, l'illusionista insinuerà nella mente dell'avversario un tarlo mentale,che indurrà nella sua mente attimi di estremo dolore: torture lunghe giorni, scene raccapriccianti, sconfitte dolorose, portandone al termine dell'incubo i segni tangibili sul proprio corpo. Nella realtà degli eventi la tecnica sarà istantanea, mentre per il bersaglio il tempo si dilaterà a seconda della tortura per esso scelta, e al termine della quale corpo e mente riporteranno rispettivamente un danno pari a Medio.
_ALTO 15%

STRUCTURAL MADNES_Piegare e plasmare lo spazio circostante senza deformarlo realmente, coprirlo semplicemente con uno strato illusorio capace di trarre in inganno chiunque capiti nel raggio d'influenza. Terre dell'incubo, lande da sogno o semplicemente una rielaborazione della conformazione strutturale del territorio. Tale architettura non sarà atta a provocare danni alla mente avversaria, ma a disorientarla, a farle credere di poggiare i piedi su solida roccia mentre si trova sull'orla di un precipizio, di dare la sicurezza di un riparo, quando in realtà si è più nudi di un bambino, o ancora di confonderlo e accecarlo con tenebre o nebbie illusorie. L'ambiente al completo servizio dell'illusionista, e da tale tranello mentale non sarà possibile liberarsene se non con apposite tecniche difensive: difatti anche se il bersaglio si rendesse conto di essere stato catapultato nel progetto folle della mente di Zero, gli sarà impossibile uscirne contando solamente sulla propria volontà.
_MEDIO 5%

GHOST_Fantasmi, emanazioni di un mondo ormai passato, semplici parti della mente che non vuole rassegnarsi allo scorrere degli eventi. Sondare nei ricordi, o creare tali immagini, sono la base dell'illusione e l'inizio della manipolazione mentale. L'illusionista sarà in grado di ricreare nella mente nemica, una sola immagine, che potrà essere un ricordo oppure un apparizione momentanea: un volto noto, una sensazione angosciosa, un'immagine di apocalisse. Oppure il momento migliore della sua vita, capace di distrarlo ed impedirgli di combattere. L'immagine colpirà solo la mente dell'avversario, modificandone le percezioni a tal punto da fargli credere che ciò che sta vivendo è effettivamente frutto della realtà e non di una mera fantasia indotta. Come ogni illusione, sarà possibile dissiparla tramite apposite difese psioniche.
_BASSO 1%

PAIN_La Mente è l'unica responsabile del dolore, allarme involontario che invia alla nostra consapevolezza per segnalarci l'entità di una ferita dannosa per l'organismo. Se si vuole provocare dolore, si deve prima di tutto colpire il punto designato, dal quale partirà una segnalazione al cervello e la risposta di esso sarà la sensazione di dolore. Chi riesce però ad agire direttamente sulla mente nemica, sarà però in grado di lanciare falsi allarmi, manipolando la mente nemica e facendo inviare segnali di dolore straziante in punti nemmeno sfiorati. Tramite questa azione alla base, l'intensità del segnale risulterà molto più vivida, disorientando il bersaglio e focalizzandone l'attenzione sulla zona colpita, distraendolo dal contesto ambientale e dalle situazione. Tale dolore, non sarà per tanto di tipo fisico, ma rimarrà sotto forma di danno puramente mentale.
_BASSO 1%



MIJUL | MAD DOG_ Fucile a due canne liscie tronche affiancate, piccolo e maneggevole negli spostamenti ma dotato di una potenza di fuoco fuori dal normale. Le due canne, infatti, sparano contemporaneamente due cartucce a pallettoni, liberando al momento dello scoppio una salva di sfere di piombo. Inutile dire che tale arma risulta letale se usata sulla corta distanza, e sulla media fornisce una potenza d'arresto notevole. Purtroppo, le ridotte dimensioni della canna, tendono a ridurre drasticamente la gittata totale del fucile e di conseguenza la sua efficacia. Mijul viene considerata un'arma di Medio calibro che necessita di essere ricaricata dopo ogni colpo tramite il meccanismo che spezza le canne dall'impugnatura facendo saltare i bossoli scarichi. In totale la lunghezza dell'arma è di circa 45cm: 35 di canne e 10 di impugnatura, ed è riposto sul retro della cintura nascosto dall'ampio mantello.

ARTAX | IRON SMASHER_Coppia di guanti che ricalcano le stile dell'armatura, mischiando alla stoffa e al cuoio placche di metallo per incrementarne la resistenza. Tali Armi -perchè di tali si può parlare- risultano mantenere nel complesso le funzioni di guanti, non impedendo dunque i movimenti, ma al contempo aggiungono potenziale d'impatto ai colpi sferrati a mani nude, grazie proprio ai rinforzi cuciti in essi.

SUIT | DARK SKIN_Abito insolito e tetro, costituito da un corpetto di acciaio misto a stoffa, che garantisce una discreta resistenza ai colpi nemici. Dall'ampio cappuccio che cela sempre il volto di Hastur, eclissandolo in una tenebra perenne, si snoda un soprabito lungo, rinforzato da spallacci metallici che si legano in intrecci di cuoio e placche sino ai guanti.
Sempre sullo stile del torso sono le protezioni per le gambe, mischiando alla scura stoffa tracce di opache placche d'acciaio. Nel complesso risulta essere un armatura leggera, che dona una capacità difensiva discreta pur conservando la comodità nei movimenti.


MALA | PERLE DI DOLORE_Le Sei perle del dolore, un artefatto dimenticato volutamente, esiliato dalla storia per il suo orribile potere, bandito dalla bocca dei bardi, esiliato dai libri. Le poche testimonianze che ancora parlano di questo rosario nero pece, ne parlano con timore, associandolo alle tenebre e alla pazzia. Voci narrano che chiunque lo possegga perda il senno, tormentato notte e giorno da creature nere: in sogno come incubi e da svegli come ombre fugaci. La parte dimenticata -o taciuta- narra anche che, ogni generazione, una persona dovrà possedere il Mala fino a che morte non lo separi da essa. Se il portatore saprà accettare il suo oscuro potere, sarà in grado di oscurare i cieli e dominare le menti, se lo rifiuterà troverà innanzi a se una vita di supplizi.
Prima Perla_I poteri del Mala saranno a completa disposizione del prescelto: le illusioni da esso generate saranno null'altro che l'estensione della sua mente, basterà pensare a qualcosa che questa si materializzerà a tempo zero agli occhi della vittima nelle forme più disparate e improbabili.
Seconda Perla_L'affinità col mondo surreale dell'immaginario è catalizzata dal Mala, ponendo il portatore sulla soglia dei due mondi; quello reale e quello onirico. Richiamare gli incubi dal loro mondo per insinuarli nelle menti sveglie degli avversari, richiederà quindi un minore sforzo di quanto sarebbe richiesto se il varco fosse stato chiuso.
Terza Perla_L'energia Negativa del Mala, oltre che agevolare il passaggio delle creature d'incubo nel mondo materiale, ne incrementa esponenzialmente il potere. Ogni illusione castata nella mente del nemico sortirà un effetto più intenso del normale, che sia esso di dolore o di una qualunque altra emozione. Le illusioni che invece si vedranno agire sui cinque sensi, risulteranno essere molto più solide, e necessiteranno di una maggior opposizione da parte del nemico per essere infrante.
Quarta Perla_La natura malefica del Mala si lega indissolubilmente al suo portatore, ricoprendolo di un'alone di timore e sottomissione. Le menti deboli che si troveranno in presenza dell'illusionista, difatti, si vedranno pervasi da questo senso di paura e sottomissione, come se qualcosa li opprimesse.
Quinta Perla_Oltre che favorire e potenziare le facoltà Psioniche del portatore, il Mala ne incrementa esponenzialmente le conoscenze e le abilità, aprendogli la mente ad oscuri segreti e inducendogli in una frazione di secondo tutto il sapere riguardo all'illusione, all'incubo e alla manipolazione mentale.
SestaPerla_Sarebbe un arma a doppio taglio quella che ti garantisce un immenso potere verso l'avversario, senza premurarsi della sicurezza di chi la impugna. Sesta e ultima perla del rosario maledetto è rivolta alla difesa della psiche di chi ha accettato il suo nefasto potere. Chi impara a convivere con incubi e tenebre, ne sarà inequivocabilmente meno soggetto. Senza alcun dispendio energetico a carico del portatore, il Mala stesso dissiperà un'attacco psionico di Media potenza rivolto alla mente di Zero, riconducendo le illusioni nel loro mondo d'origine.


SATANA | RINGS OF CHAOS_La leggenda dimenticata narra di otto anelli, ognuno con un potere differente, ma tutti ugualmente maligni e legati alle tenebre. Si dice che sette di essi fossero legati a quelli che vengono descritti come "I sette vizi capitali", mentre l'ultimo fosse legato al giudizio delle anime a seconda dei peccati da essi commessi. Gli otto artefatti si dice appartenessero a Satana -nella leggenda il signore delle tenebre- e che furono sparsi sulla terra in seguito alla sua disfatta per mano di un misterioso individuo. Il potere maligno degli anelli corrompe l'anima di chi li porta, offrendo in cambio poteri fuori dall'umano per chi non teme il buio delle tenebre.
¬Superbia_Credere di essere superiore, immortale, intoccabile, sempre pronto a rispondere ad ogni avversità: Questo è il peccato impresso nell anello. Concretizzando il concetto di Superbia stessa, con un consumo energetico pari a Medio, l'anello renderà immune il portatore da un attacco energetico di livello pari o inferiore al consumo stesso. L'attacco si infrangerà contro il bersaglio, ma inspiegabilmente esso non ne subirà nessun'effetto, come se il colpo non fosse stato portato.




≈ CAPACITÁ
HEART OF DARKNESS_Variabile difensiva Personale 1/10 En. Bianca + Pergamena Variabile Offensiva Dominio del Male
MIDNIGHT_Pergamena Costellazione
PHASING OUT_Pergamena Corpo d'ombra
CONSTRICTION_Personale 2/10
SON OF SIN_Personale Passiva 3/10
NIGHTMARES_Variabile Offensiva Psion Personale 4/10 En. Verde
TORTURE_Attiva Dominio 3
STRUCTURAL MADNES_Attiva Dominio 2
GHOST_Attiva Dominio 1
PAIN_Pergamena Dolore

≈ OGGETTI
MIJUL | MAD DOG_Fucile Medio Calibro. 3 Colpi
ARTAX | IRON SMASHER_Guanti da combattimento. Danni Contundenti.
SUIT | DARK SKIN_Armatura Leggera
MALA | PERLE DI DOLORE_Passive Dominio 1,2,3 + Passiva Raziale + Cristallo della Conoscenza + Fascia Protettiva
SATANA | RINGS OF CHAOS_Bracciali dello Scudo







 
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view post Posted on 1/2/2013, 23:15
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Comunicazione di Servizio

Lo Staff di Asgradel GdR, a fronte dell'abbandono del QM e dell'impossibilità di continuare a lasciare aperta una giocata a tempo indeterminato, ha deciso per la chiusura definitiva della quest. Ai partecipanti sarà assegnata una ricompensa di 100 gold a testa per il lavoro svolto. Lo Staff si scusa con i partecipanti per l'accaduto.

 
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