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Perso a Taanach

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Centauro00
view post Posted on 12/1/2013, 10:40




Perso a Taanach
Cosa fare?



Poco tempo era passato dal torneo organizzato dal clan, dove il ragazzo si confrontò con un avversario che aveva dei tratti bestiali. Inizialmente questi riuscì a metterlo in seria difficoltà, poiché fece uso di uno stile di combattimento basato su una tecnica che gli permise di indebolire chi subiva i suoi pugni e calci. Indubbiamente si trattò di una forma di attacco molto originale ed efficace, ma alla fine, mediante una trappola piazzata dal ragazzo, riuscì a dominare sullo Stregatto. Tale impresa non gli costò poco, poiché durante il duello ricevette una ferita al collo che lasciò una cicatrice molto vistosa.
Dimesso dall’infermeria, si rese conto che doveva assolutamente migliorare come cacciatore.Tutti gli avversari e le prede che aveva incontrato durante la sua vita riuscivano a metterlo in difficoltà quando si trovavano troppo vicini; spesso Tabras dovette lasciare cadere a terra l’arco, la sua arma preferita per potersi difendere con il coltello. Per un arciere questa non era nient’altro che un’umiliazione. Nonostante il ragazzo utilizzò il periodo di convalescenza per cercare di intuire come fare fronte a questo problema, non apparvero soluzioni dal nulla, ne gli vennero idee in grado di aiutarlo.

Il giovane decise così di andare a cacciare, in modo da rilassarsi un po’ con la sua attività preferita. Quel giorno non riuscì a trovare niente adatto al suo livello, ma almeno poté affermare che non tornava a mani vuote. Il cacciatore decise di tornare al clan passando per la vecchia Tanaach, la città fantasma. Un luogo decisamente inospitale e lugubre, ma gli avrebbe fatto risparmiare qualche ora di marcia. La prima volta si perse per giorni dentro quel labirinto, ma adesso sicuramente sarebbe stato in grado di trovare la giusta via di “casa”.

Circa un paio di ore più tardi il cuore del ragazzo cominciò ad accelerare, in risposta all’aumento di stress del suo proprietario. L’urbanistica di quel centro (dis)abitato era troppo complessa e sicuramente aveva svoltato dove non avrebbe dovuto.

Gridare aiuto sarebbe stato decisamente patetico e l’avrebbe reso lo zimbello del clan. Quindi l’arciere optò per fermarsi e provare a trovare dei punti di riferimento con cui orientarsi. Sarebbe uscito da solo da quella città con le buone o con le cattive.
 
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