Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Under the Heavenly Law, Samael VS Fiore Reciso

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AzraelTheMinstrel
view post Posted on 28/3/2013, 00:08




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Samael Illixion

"Erynbaran... la base del tutto, insomma. Certo che fa un effetto affascinante."


Era stata una mia scelta personale prendere un po' di tempo per guardarmi attorno nell'area dell'Eden. La sede del Sorya si trovava in un'area precisa, ma il terreno di per sé era vasto, ed ero sicuro che, nonostante l'avessi osservato da lungo tempo dall'alto, visto anche dal basso, avrei avuto più possibilità di elaborare una plausibile strategia in qualsiasi caso di necessità. Sono sempre stato della convinzione che quando ci si piazza in un posto è necessario osservare i dintorni ed avere a conoscenza l'ambiente in ogni sua sottile sfaccettatura. Anche ricordarsi la presenza di un sasso in un preciso fosso può salvarti la vita durante un'imboscata. Quindi, quale primo luogo da mappare, perché non scegliere la base delle Montagne Innevate? Era una discesa simbolica, mi dissi in cuor mio, quindi sarebbe stato più saggio e corretto iniziare da lì.

Avvolto in un mantello da viaggio del colore del ferro, camminavo nella distesa di neve e roccia, attento osservatore di ogni particolare. Sapevo qualcosa sull'area in cui mi trovavo, mi dissi carezzando col palmo sinistro una formazione rocciosa.
Davanti a me si trovavano pilastri e monoliti, alberi e ceppi, tutto in pietra, pura pietra. Sembrava magia, tutto sotto la candida ala della morte gelida, delle montagne innevate che formavano continuamente crateri detritici con la caduta della neve. La spiegazione a quegli eventi era semplice, la roccia era formata appunto da quei sedimenti, ed appunto per questo si poteva classificare come "roccia sedimentaria". Un fenomeno piuttosto affascinante che avviene sia con fattori fisici che chimici, pensai osservando con interesse una macabra caricatura petrosa che probabilmente, tempo fa, fu un albero. Posai meglio gli occhiali sul naso, allungando una mano sull'alto ramo. Ancora attaccato, si poteva trovare un frutto, il quale aveva subito la stessa sorte dell'albero che lo formò. Fortunatamente dotato di un'altezza superiore alla media, riuscii ad afferrare il "bottino", studiando la forma sferica che si trovava di fronte ai miei occhi. "Beh, diamine, vedo difficile che un frutto sia così tondo, probabilmente è una crosta rocciosa.", mi dissi a bassa voce stringendo la pietra senza imprimere nessuna particolare forza. Nonostante ciò iniziò a sfaldarsi, crollando parte a parte in più pezzi che caddero a terra dalle mie mani, senza attuare ulteriore movimento.
"Era già destinata a rompersi.". Probabilmente non avrei mai soddisfatto la mia curiosità, non avrei mai saputo di che frutto si trattava prima di pietrificarsi, mi dissi con cruccio e delusione. Incrociai le braccia col vento freddo nelle orecchie, sentendo il cappuccio di lana scivolare via, rivelando una massa selvaggia di capelli trascinati in ogni direzione da esso. Il vento era presente solo perché mi trovavo nella parte più esterna di Erynbaran, ero sicuro che scendendo più in basso avrei trovato ciò che cercavo. Detto questo mi rimisi il cappuccio sulla terra e continuai col passo, lasciandomi alle spalle il frutto di pietra ormai fracassato. Appena voltai l'angolo dietro la parete rocciosa, non seppi che un'altra figura si chinò a raccoglierne i pezzi.

Diversi minuti dopo riuscii ad arrivare all'incrocio del monte, in modo da giungere nel luogo prestabilito per il mio studio. Appena voltato l'angolo e aperti gli occhi mi resi conto che non era possibile descrivere con le parole la bellezza che vidi. Persino io, abituato a certi splendori che gli umani non sarebbero tenuti a vedere, rimasi scosso dalla perfezione naturale di quel luogo. Un luogo silenzioso e fuori dal tempo, in cui mi sentivo perfettamente come un estraneo, con davanti a me qualcosa di davvero, davvero incredibile. Potevo vedere le stesse, meravigliose sculture di pietra, ma stavolta molto più delicate e simili all'originale, come fatte da un artista classico, interessato a catturare l'animo della pianta da lui simulata. E lì potevo sentire la presenza della vita, grazie ad alcuni bellissimi fiori che non avevo ancora visto dal vivo. Girai lo sguardo verso sinistra, notandoli accostati ad un ruscello argenteo la cui sorgente arrivava dall'alto del monte, e mi avvicinai ad essi per poterne vedere uno da vicino. Quei fiori, simili a ninfee, erano meravigliosi nel loro essere effimeri. In un periodo chiamato "Passo della Morte", essi muoiono, appassendo tutti contemporaneamente. Le leggende popolari lo abbinano al risveglio della Dea della Morte, a quanto avevo sentito. Mi spostai vicino ad uno di essi, chinandomi e carezzandone la corolla.

"Così belli, così semplici, così obbligati dal destino. Chissà... chissà come dev'essere."



La morte, già. Avevo già vissuto abbastanza per vedere le vite di due umani, uno morto consecutivamente all'altro, ora che ci pensavo. Anche gli elfi ed i nani in minor misura condividevano questo destino con me, ma ancora in maniera inferiore. Senza spada, fiele, o magia, il mio corpo sarebbe rimasto invariato eternamente nel giro dei millenni e degli eoni. Molti angeli si domandano "come posso amare o essere amato se vedrò tutte le persone da me amate morire?". Una domanda sciocca e infantile, che non dimostra la maturità che dovrebbero raggiungere vivendo così a lungo.

"Gli umani amano la poesia, i fiori, gli uccelli e le farfalle colorate. Trovano l'ideale di bello in essi, e trovano l'ideale di giusto in leggi che vengono sostituite dal loro costante cambiamento, dalle idee di mille altri uomini che le alterano rendendole più o meno giuste. Quindi... la bellezza e la giustizia sono mortali? L'immortalità conduce eventualmente all'imperfezione e all'incorrettezza? Devo ricercare il vuoto?"



Il mio compito ultimo è portare il mondo sulla via giusta, ma se essere immortale è sbagliato, come avrei potuto portare la giustizia? Le teorie evolutive più conosciute spiegano chiaramente che la morte degli individui è necessaria per permettere la modifica, l'adattamento della specie. Se i batteri fossero immortali, probabilmente nessuna forma di vita evoluta sarebbe mai nata, mi dissi. Quindi era giusto essere immortali? L'immortalità era la salvezza o la piaga da sterminare? O qualcosa di assolutamente naturale? Non sapevo come dimostrare nessuna delle tre possibilità, e questo era il dilemma che mi seguiva da anni ed anni di reclusa, ascetica riflessione. Non era qualcosa da cui cavar piede con semplicità, per ora avevo capito solo questo.
Poi un fruscio, un'alterazione nell'aura, qualcosa mi scosse dai miei pensieri e mi costrinse a girarmi, solo per vedere una daga scintillante, sorretta da una mano diafana davanti a me di diversi metri, scagliata a tutta velocità verso il mio petto. Con un movimento rapido balzai lateralmente, slittando sulla nuda roccia per mezzo metro, vedendo la daga scontrarsi contro uno dei fiori, falciando la sua vita già predestinata. Alzai lo sguardo sulla figura che tentò nuovamente di nascondersi, spostandomi con rapidità dietro uno dei tanti pilastri di roccia presenti nell'area. Se la figura che avevo visto era ciò che potevo immaginare, avrei dovuto rimanere in silenzio, poiché l'essere con cui avevo a che fare era dotato di udito ed olfatto sovrumani. Olfatto. Mi annusai la mano, sentendo il lieve odore del fiore che avevo carezzato. "Merda.".

Usai la mia capacità di percezione per notare che la creatura aveva deciso di spostarsi dal suo nascondiglio, facendo il giro su alcune rocce, fermandosi un secondo, probabilmente a tastare l'ambiente con i suoi sensi sviluppati, ed infine caricando a tutta velocità per tentare di colpirmi al lato sinistro. Purtroppo per quell'essere, avrei deluso le sue aspettative, poiché ero perfettamente cosciente della sua presenza. Una spada sottile si fece improvvisamente strada dall'altra parte della roccia, ma non riuscii a sfiorarmi, poiché la sua traiettoria fu deviata dall'asta di Execution, che estrassi tenendola a due mani, nella solita posizione diagonale. Mi spostai rapidamente dall'altra parte della roccia in modo da vedere in faccia il mio avversario, concentrando la sua figura negli occhi. E lì mi accorsi che le mie deduzioni erano corrette, e quindi il mio avversario non poteva fare lo stesso. Una figura snella e aggraziata, dalle orecchie appuntite tipiche della genia elfica. I lineamenti e gli zigomi erano allungati, tipici della sua razza, e la sua pelle era diafana. Portava una scintillante armatura di maglia, e alla cintura diverse spade e pugnali. Ma la cosa che spiccava maggiormente nella figura erano i suoi capelli scarlatti, in estremo contrasto col bianco della neve. Gli occhi del mio avversario rimasero fermi, nebulosi nella sua cecità. Un predatore di Neiru, elfi antichi, impazziti per misteriose ragioni di cui nessuno al mondo è a conoscenza, o almeno così so. A giudicare dal colore cremisi dei capelli del mio avversario, era uno di quelli che non aveva passato quella specie di test che facevano. Non ne ero molto esperto, ma da quel che sapevo, diventavano più forti iniettandosi precise dosi di veleno che alteravano il loro corpo. Questi erano all'incirca i tuttologi, quelli che sopravvivevano al fiele ma esso si espandeva in tutto il corpo, potenziandoli leggermente ma non rendendoli specialisti di nulla. Quindi era capace di muove il suo corpo in maniera molto più perfetta ed elegante della mia, sfruttandone tutte le sue potenzialità.

"Potrei doverti uccidere. Parla, e forse cambierò idea."


Dissi con voce sprezzante. Dovevo dimostrargli di non temerlo, ed infatti non ero per niente spaventato. La sua risposta fu tutt'altro che immediata, preceduta da movimenti di mani, convulsioni, urli e stridii dai toni alternati.

"Inutile... inutile... posso ancora fare qualcosa, no? Posso dimostrare di saper uccidere! Posso uccidere anche te... anche te con questo... sei strano... ti ucciderò. Ed i Veggenti saranno felici! Felici!"


Era completamente pazzo, un'entità servile usata come carne da macello. Lo osservai digrignando i denti e piegando le ginocchia, camminandogli intorno come un predatore. Notai le sue orecchie piegarsi, perfettamente in grado di udire i miei passi sulla neve. Ma non mi importava. Quel che contava era il fattore psicologico. Anche se avesse visto, sarebbe andato ulteriormente nel panico osservando una figura muoversi intorno a lui come un lupo selvatico.

"Uccidi senza ideale, per compiacere qualcuno che non ti rappresenta. Patetico. Falcerò la tua vita inutile e trascinerò la tua sporca anima dove merita. Prepara le tue armi, elfo."



Fu un movimento rapido, l'elfo strinse ulteriormente sulla spada lunga che portava nella mano sinistra, gettandosi su di me pronto a colpirmi con un semplice fendente verticale, che parai con semplicità. La mossa inaspettata fu la sua mano libera, che tolse una daga dalla cintura, muovendola per colpirmi al collo. Con rapidità scattante assestai un calcio al petto del mio avversario, ma questo non mi fece evitare completamente l'attacco. Strinsi i denti per il dolore quando il pugnale si conficcò nella spalla destra. Avrei dovuto prevederlo, mi dissi sussurrando a me stesso.

"Già... controllo totale del corpo... prevede anche l'ambidestrismo. Questa te la do' vinta, elfo."


Mi spostai lentamente sul terreno, osservando il mio avversario, pronto ad ogni possibile attacco. Era evidente che avrei dovuto consumare un po' di energia magica per metterlo K.O. Per cominciare, meglio tenerlo il più stordito possibile. Tentai di concentrarmi per ignorare il dolore lancinante alla spalla, alzando la mano del lato con la ferita e muovendone le dita con gesti somatici perfettamente studiati e calcolati. Finita l'esecuzione di essi, percepii una leggera stanchezza nel corpo, e vidi il mio avversario reggersi la testa confuso, come se qualcosa avesse attirato la sua attenzione, distraendolo dalla battaglia. Confondere i suoi sensi, il suo punto di forza maggiore, era la parte più importante del piano. E ora che non poteva temporaneamente rendersi conto della mia presenza, mi dissi, era il momento di mandare a buon fine un piano decente. Estrassi le ali metalliche dalla schiena, spiccando il volo a diversi metri d'altezza. Il nemico non si girò e non piegò le orecchie, quindi non aveva percepito la mia presenza. Presi immediatamente l'occasione sfruttando nuovamente la mano per un nuovo incantesimo. Puntai tutte e cinque le dita verso il mio avversario, rilasciando cinque raggi d'energia oscura violacea e corrotta. Essa si ripiegò a pochi centimetri di distanza, formando da quei cinque piccoli raggi un unico raggio cilindrico, che si diresse a tutta velocità sull'elfo, colpendolo al petto. Esso, accortosi dell'attacco, scrollò i suoi pensieri dalla confusione magica da me evocata, e tornò a percepire i suoni e gli odori. Tralasciando l'odore del fiore che ormai se n'era praticamente andato, quel che sentì il mio nemico fu il rumore delle ali metalliche che fendevano l'aria. Un umano normale non se ne sarebbe accorto, ed infatti ero piuttosto fiero delle mie ali silenziose, ma come aveva già dimostrato più volte, quell'elfo aveva sensi di gran lunga superiori.

Eventualmente esso srotolò dalla cintura una lunga frusta di cuoio, alla quale con un movimento fluido ai limiti dell'umano legò un pugnale simile a quello conficcato nella mia spalla. Una pesante bruciatura violacea svettava sul petto del mio avversario, che infatti ogni tanto la tastava con odio e sofferenza. Mi mossi in cerchio, tentando di evadere la sua futura mossa, ma fu inutile. Il gesto che compiette fu troppo rapido. Con una frustata perfettamente calcolata schioccò la frusta, liberando il pugnale in una traiettoria precisa e misurata da una mente sicuramente superiore a quella umana, ed eventualmente si conficcò nella mia coscia. Sibilai di dolore, profondamente disturbato dalla vista del mio sangue. Grazie a Dio non aveva reciso vene o arterie, ma nonostante tutto stavo provando un odio disumano per quell'elfo. Mi aveva davvero stufato.

"Finalmente i Veggenti capiranno che non sono inutile! Finalmente! AHAHAHAHAH!"



I miei occhi si illuminarono di una luce dorata, subito coperta dalla solita maschera di ferro, mentre uno stridere sordo iniziò a sentirsi nell'aria, come due coltelli che si affilavano, ma molto più rumoroso. Produssi questo suono facendo scorrere un'ala sull'altra. Il mio elfico avversario si tappò le orecchie delicate, troppo delicate per questo suono.

"Quelli come te sono il cancro che corrompe questo pianeta. Preparati al giudizio, debole."

.
Mi gettai sul mio avversario nel preciso istante in cui esso sfoderò spada e daga. Utilizzava due armi, come al solito, ma adesso ero preparato. Tentò la tattica di prima, con un colpo verticale ed uno al collo, ma il suo piano fallì miseramente, dato che dopo aver intercettato il colpo di spada piegai le lame di Execution nel preciso istante in cui la daga iniziò a muoversi, disarmando con rapidità il mio avversario. Con una mossa sleale, assestai una ginocchiata nello stomaco del mio avversario, che si chinò abbastanza da permettermi di ferirgli la mano sinistra facendogli cadere anche la spada. Ora era disarmato. La prima cosa che feci fu puntargli la lama alla gola.

"N...No! Ti prego! Sono un... sono un totale fallimento! Perché mi merito questo? Non voglio morire così!"


Lo guardai da dietro la maschera, col volto illeggibile, sbuffando e tenendogli l'arma alla gola solo con la mano destra.

"E allora, elfo, non morirai così."


Un sorriso si dipinse sul suo volto, e gli occhi ciechi si illuminarono, ma quel che non vide, e di cui si accorse poco prima di morire, fu la mia mano che estrasse Persecution puntandogliela in mezzo agli occhi e azionando il grilletto. Un rumore sordo di pistola azionata, sangue e materia celebrale ovunque. E questa era una vittoria. Maschera e ali sparirono, lasciandomi solo in quella valle innevata.

"Non avrai davvero creduto che ti avrei risparmiato, vero? Suvvia, sarò stato acido ma eri tu quello pieno di veleno nel corpo! Ahah! L'hai capita? Battuta chimica, questa."


Calciai il suo cadavere, avvicinandomi nuovamente ad uno dei fiori, cogliendolo ed infilandolo nel taschino della giacca insieme a Persecution.

"Forse se commetto un errore per la natura a vivere in eterno, posso rendermi utile nella selezione naturale uccidendo gli idioti come quello. Posso portare la giustizia anche in questo modo."


Osservai per l'ultima volta lo splendido panorama, aprendo le ali metalliche per l'ennesima volta ed osservando il sole tramontare dietro la catena montuosa. Oggi avevo scoperto qualcosa di nuovo. Iniziai a prendere quota istantaneamente, muovendomi in velocità verso la base. Lì si sarebbero occupati di quelle risibili ferite.

"L'importante è portare giustizia. Non importa il prezzo. Non importa chi la consegni e chi la riceva."





SPOILER (click to view)
Samael Illixion
Energia: Bianca Pericolosità: G
Status fisico: Ferite profonde alla spalla e alla coscia. Copioso sanguinamento.
Status Psichico: Determinato, spietato (effetti di Ruthless Angel). Consumi energetici in questo turno: -12%, -12%, -12%
Riserva energetica residua: 64%

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Abilità Passive:

» Abilità Razziale: Presenza angelica ~ Allo stesso modo dei demoni, gli Avatar di stampo angelico non possono nascondere totalmente la loro presenza, pur mischiandosi con gli esseri umani e viaggiando tra loro e per le stesse vie. Le altre razze, infatti, percepiranno sempre qualcosa di sbagliato in loro, qualcosa di differente, ed è per questo che gli angeli incutono negli esseri innanzi a loro un innato timore reverenziale, purché questi non siano angeli stessi, e che siano di energie pari o inferiori all'agente.
Non è importante l'allineamento dell'Avatar. Quest'abilità funzionerà sempre e comunque, indipendentemente dal sopracitato fattore.

»Auspex

» Effetto passivo: Prima capacità cardine dei nati sotto il segno di questo dominio è, ovviamente, la percezione delle auree. Queste ultime sono emanazioni spirituali che vengono emesse da qualsiasi corpo incapace di nasconderle, direttamente dipendenti dalla vita pulsante nelle loro membra, dai loro poteri e persino dalla loro semplice e sola presenza. E' logico concludere, dunque, che vi possano essere auree più deboli e più difficili da avvertire - come quella di un moribondo, di una creatura particolarmente priva di poteri o di un non morto - e altre invece talmente grandi la cui percezione è imprescindibile, come quelle di un nemico incredibilmente potente. Sta di fatto che, a meno che il bersaglio non abbia modo di oscurare la propria presenza, il possessore del dominio sarà sempre in grado di percepirlo e conoscerne la posizione, anche se a seconda dei casi questo potrebbe richiedergli più o meno impegno. Il raggio dell'auspex si estende molto in lontananza tutt'intorno al possessore del dominio, garantendogli anche una difesa perfetta contro qualsiasi genere di attacco a sorpresa o insidioso assassinio. E' comunque possibile percepire solamente l'aura di creature viventi o non-morte, ma non di oggetti o emanazioni magiche come un dardo di energia.
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Abilità Attivate:

» Abilità personale:

Ruthless Angel: La brutalità di Samael sta in questa pericolosa tecnica. Con un consumo Medio di energia, l'angelo assume uno stato di concentrazione sul nemico che non permette a quest'ultimo di sfuggire alla caccia spietata di quest'ultimo. Ogni sua mossa sarà accertata e controllata dal suo avversario, che da quel momento metterà davanti ad ogni cosa la cattura o la morte di chi ha davanti a sé. Neanche usando tecniche di occultamento o illusione sino a Medie riuscirà a nascondersi dalla caccia spietata di Samael, che passerà attraverso ogni ombra o travestimento per fare giustizia.

» Pergamene:

Confusione: Il negromante allunga una mano verso l'avversario e penetra nella sua mente; lì la sconvolge, costringendolo alle ginocchia e avvolgendolo in un potente senso di nausea e debolezza.
La tecnica è un attacco psionico che attacca la mente dell'avversario direttamente, provocandogli danno. Questo si manifesta nella vittima come un forte senso di nausea, debolezza e giramenti di testa, proprio come se il bersaglio fosse afflitto da una forte forma di influenza. Subire ripetutamente i danni provocati da questa tecnica può provocare conseguenze peggiori come l'attenuarsi della vista, l'incapacità di reggersi sulle ginocchia e simili. Per castare la tecnica è necessaria la percezione del proprio avversario, anche solamente visiva. La tecnica provoca un danno totale medio alla mente della vittima, ha potenza media, e può essere ostacolata solamente da opportune difese psioniche.
Consumo di energia: Medio

Sfera d'ombra: Il negromante convoglia in sé i poteri dell'oscurità e scarica contro l'avversario un'emanazione energetica di colore scuro, che brucerà il suo corpo.
La tecnica ha natura magica, elemento sacrilego. Il caster lancia un'emanazione di elemento sacrilego contro il proprio avversario; la forma, l'aspetto, il colore e le dimensioni della stessa sono a discrezione della personalizzazione dell'utente, anche se solitamente la manifestazione più tipica è quella di una sfera o di un raggio nero. La tecnica ha potenza Media e provoca danni Medi sotto forma di ustione. Contro gli angeli tali danni sarà alzato a livello Alto, contro i demoni abbassato a livello Basso: la potenza non subirà comunque alcuna variazione.
Consumo di energia: Medio
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Riassunto e Note:

Il mio avversario:
FIORE RECISO(I PREDATORI DI NEIRU), ENERGIA GIALLA, PERICOLOSITA' F.
D

CAPACITà STRAORDINARIE: +2 Destrezza, +1 Maestria d'Armi

STATUS FISICO: Nauseato dagli attacchi energetici / Deceduto
STATUS PSICHICO: Confuso dagli attacchi psichici / Deceduto
 
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view post Posted on 28/3/2013, 20:02
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CITAZIONE

Tempo di valutazioni.

Interpretazione e ragionamento
Il personaggio è mostrato in diversi aspetti della sua personalità, il che è bene perché lo rende variegato anziché piatto; ma forse proprio per questo, diviene soggetto a grattacapi e infelici incoerenze che trasformano il serafico angelo (se perdoni il gioco di parole) in armoniosa contemplazione delle bellezze del paesaggio in un combattente che però non vuole essere costretto ad uccidere - e infine, in un killer compulsivo di persone ed elementi che portano caos e che ostacolano la giustizia. Sono tratti un po' troppo opposti fra loro per non risultare strani a chi legge di questo personaggio per la prima volta (come il sottoscritto), e anche dopo aver letto la scheda e il paragrafo psicologia attentamente confesso di non essere riuscito a trovare un nesso fra questi cambi di "idea" così repentini da far sembrare il personaggio un vero e proprio "caotico neutrale" invece che un "legale malvagio". In futuro punterei soprattutto sul conciliare meglio i tratti della personalità di Samael invece di far vacillare così tanto i suoi modi di atteggiarsi, e se possibile credo che un modo per aiutarti in tal senso sarebbe confrontarti con altri personaggi - quindi durante quest, scene free e via dicendo - oppure strutturando dei personaggi non giocanti dotati di una psiche più elaborata e studiata per fare da controparte o complemento alla tua invece che semplice carne da macello (per usare tuoi stessi termini). Può essere inoltre molto più divertente sia da leggere che da scrivere far confrontare due mentalità invece che rappresentarne una dominante che trova inevitabilmente modo per...beh, dominare. Il voto in questo campo si basa anche su quello in fin dei conti.
Voto: 5/10

Movenze e descrizioni
Prolisse, in una singola parola. Non mi dispiace leggere molto, sia ben chiaro: mi piace chi decide di cimentarsi in qualcosa di più lungo e complesso; però qui passi parecchie righe a descrivere dei passaggi tutto sommato perfettamente comprensibili in meno della metà: mi riferisco ad esempio al paragrafo di 10-15 righe in cui lanci la tecnica "Confusione" e poi "Sfera d'Ombra", lasciando che l'altro lo subisse e si risvegliasse. Credo che gran parte del problema nasce dal fatto che troppo spesso ti soffermi a specificare cose che il lettore non ha bisogno gli vengano ripetute - tipo il perché decidi di usare Confusione e di come decidi di sfruttarla, cose che posso immaginare da me. O spesso ci tieni a sottolineare la "sovrumanità" dell'avversario e dei suoi movimenti quando l'avversario non è mai nemmeno stato umano, quindi spesso aggiungendo dettagli e/o spiegazioni non necessarie che allungano il brodo (anche prima del combattimento aggiungendo dettagli che sono già spiegati altrove) e fanno arrancare il lettore interrompendo la fluidità del testo. L'attenzione meticolosa ai dettagli necessari al combattimento però c'è, e questo è un bene, solo bisogna trovare il modo di rendere l'inserimento di questi dettagli senza che il testo cessi di essere una narrazione.
Voto: 5/10

Abilità e lealtà
Il nemico è particolarmente più forte di te per due ragioni: la pericolosità F e i suoi CS. Eppure è bastato letteralmente poco per ribaltare una situazione che ti vedeva prima sofferente per due attacchi "profondi" come hai scritto tu nello specchietto, e un attimo dopo addirittura capace di decidere che arma usare per la sua esecuzione. Nel momento stesso in cui è stato disarmato (e c'è da chiedersi COME può essere successo data la CS in maestria di combattimento) è come se avesse perso tutta la virilità e il vantaggio che in realtà ti avrebbe dovuto mettere alle strette, arrendendosi senza aver fatto nulla di particolare oltre ad una frustata capace di scagliare un coltello. Buon per lui, ma davvero può essere così facile da battere semplicemente con lo stridore di ali - ali che non sono nemmeno considerate in scheda come armi naturali? Non gli hai nemmeno fatto usare particolari abilità che dimostrassero la sua pericolosità F, per quel che conta, e nello specchietto di sicuro non hai specificato se lo ha fatto in un momento preciso. La strategia impiegata è variegata, forse un po' minimalista, adatta ad abbattere un nemico di potenza pari/inferiore; non però uno che tu stesso ti sei accurato di rendere più forte di te scegliendolo di pericolosità F e dandogli la bellezza di 3CS (quasi quelle ottenibile grazie al terzo livello di dominio). Quindi la principale pecca di questo campo è la grande sottovalutazione del nemico (non hai dovuto sprecare nemmeno metà delle proprie energie per abbatterlo), oltre che una sottovalutazione delle ferite (un coltello nella coscia fa male, vasi sanguigni o meno, dovrebbe impedirti di camminare - figuriamoci lanciarti contro l'altro e rimanere in piedi senza appoggi), il tutto accompagnato dalla strategia che avrebbe potuto certamente beneficiare di un utilizzo più creativo delle abilità a propria disposizione a mio parere; infine avrei reso un po' più dettagliato lo specchietto, per specificare meglio in che maniera e quando le varie abilità sono state utilizzate, così da non costringere il correttore fare costantemente avanti e indietro fra testo e specchietto per indovinare il tutto.
Voto: 4.00/10


~x~x~
Voto finale (media non aritmetica): 4,66




Il primo autoconclusivo è sempre difficile da azzeccare per la grandissima parte, soprattutto se si utilizza da poco il proprio personaggio, quindi non farti influenzare negativamente dall'esito di questa prima prova. Il sottoscritto ha ricevuto una media più bassa della tua all'epoca, ma con il tempo e la pratica si migliora. Spero di aver toccato i punti dai quali rimettere a posto gli errori, e di averlo fatto in maniera chiara.

A te 185G, a me 125G quando ritirerò lo stipendio per averti esaminato. Per domande, dubbi, altro, puoi mandarmi un MP. Aggiorno il conto.

Edit: corretto errore di battitura.


Edited by ~Coldest.Heaven - 28/3/2013, 20:28
 
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