The Price of Vengeance, « Goryo - Main Quest »

L'attacco dei colossi si era rivelato formidabile, riuscendo in pochi istanti a disgregar e neutralizzare le forze del Goryo.
Le forze aliene volanti erano state adeguatamente bloccate ma rimaneva il problema dei colossi, che avanzavano compatti disgregando le file dei mercenari e calpestando i poveri diavoli che non erano abbastanza veloci da sfuggirgli.
Nessun'arma sembrava essere in grado di scalfirli o bloccarli, tanto che anche il falco dell'elfo Deowyr dovette ritirarsi in seguito ad un attacco non andato a buon fine; lo stesso elfo era rimasto ferito da quel confronto corpo a corpo.
L'esercito di montagne semoventi dal colore verdognolo si disgregò per la prima volta, formando gruppi ancora più piccoli.
Similmente a quello che accade con un proiettile a frammentazione, i giganti erano giunti compatti cercando di forzare le linee difensive avversarie, per poi dividersi ulteriormente in gruppi ancora più piccoli e mietere così più vittime possibili.
La loro forza e resistenza sembravano impareggiabili e lo stesso Shi'n non sapeva come comportarsi in quell'occasione, allenato principalmente per agire nell'ombra e non in piena vista, ad ottenere informazioni con la forza e non affrontare macchine semoventi senza scopo alcuno se non quello di uccidere e avanzare.

« Shi'ntara! »
L'urlo dell'elfo Deowyr giunse soffocato alle orecchie dell'elfo scuro, già disturbate dal fracasso generato dall'avanzata dei giganti di giada.
Gli occhi cremisi del cinereo notarono immediatamente la posizione favorevole del capitano dell'armata Goryo e gli giunse strano un particolare allarmante: poco distante era presente un secondo elfo, del tutto identico a Deowyr, dilaniato a morte dal fedele falco Astro.
Non poteva credere che la loro unione fosse così fragile da venir meno durante uno scontro, per questo trovò più probabile che l'uccello fosse sotto una qualche sorta di influsso mentale.

« Non ho tempo di pensare al falco, devo supportare la posizione dell'elfo o non ne usciremo vivi! »

L'unica cosa che poteva fare a quel punto era ricorrere ai poteri dei suoi antenati, richiamando così intense fiamme infernali nel palmo destro e scatenarle alla volta del minuto plotone verdognolo.
Un dardo di fuoco dipartì dalla figura dell'elfo scuro, che s'infranse come niente sulla pelle chitinosa dei giganti di giada, capaci ancora di avanzare senza mostrare nessuna sorta di dolore.

« Shi'nthara! »
Stavolta la voce non era dell'elfo Deowyr, bensì del compagno drow Wehlvyll, accasciato a terra agonizzante e attraversato da spasmi che gli procuravano un'indescrivibile dolore.
« Aiuta -mi! »

La mutazione avvenne lentamente, manifestandosi dapprima con la comparsa di uno spesso strato di pelle chitinosa dal colore verdognolo e per finire nel completo controllo dell'individuo.
Le mani del compagno drow si mossero da sole, quasi accompagnate da una forza invisibile, che portò la balestra a sparare il dardo già caricato verso la gamba destra del cinereo.
Shi'n non poté nulla, incredulo com'era di fronte ad una situazione come quella, dove nulla sembrava aver più senso.
L'unica cosa a cui doveva pensare era rendere innocuo Wehlvyll, mentre Deowyr se la sbrigava con i colossi.
Strinse i denti e con enorme sforzo raggiunse il compagno a terra, sfilandogli prontamente la balestra dalle mani e lo stocco dalla cinta, calciandolo deciso verso la boscaglia lì vicino.
Appoggiò infine il palmo sulla testa del compagno e vi sprigionò una delle sue tecniche illusorie, la stessa che gli aveva fornito numerose informazioni in tempi passati da tipi poco raccomandabili.
Numerose catene lo avrebbero tenuto fermo a terra, o almeno è questo quello che Wehlvyll avrebbe visto nella sua mente, mentre Shi'nthara poteva guadagnare tempo con i colossi.
Era deciso a toglierlo dal combattimento per un po', o almeno finché non avessero trovato una cura per quelle strane formazioni chitinose, evitando così di ucciderlo e perdere vitali informazioni che avrebbero richiesti mezzi di tortura ben più dolorosi.