Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Il Re degli Elfi

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IDSeeker
view post Posted on 4/5/2013, 15:50




davor
Il Re non prese bene la sfida di Davor. Sentendosi offeso da quel gesto, il regale essere nascose il proprio viso all'interno della montagna, evocando, nel frattempo, orde di esseri rocciosi dalle forme casuali e spesso inquietanti. Arti, tentacoli, busti malformati, piccoli occhietti che osservavano il guerriero dall'oscurità infernale da cui stavano uscendo. Man mano che il loro numero aumentava, un crescente mal di testa colse alla sprovvista il mezz'orco. Non sapeva di cosa si trattasse esattamente, ma questi sapeva che non poteva essere che l'opera dell'infido Re, troppo codardo per combatterlo frontalmente per difendere il proprio onore come un vero guerriero. Presto, tra le orde sempre crescenti di infidi esseri provenienti dal ventre delle montagne, cominciarono ad apparire delle fiammelle dal carattere etereo. A prima vista, potevano sembrare altri esemplari del piccolo mostro che aveva combattuto nella foresta poco prima, ma ad un esame più approfondito, Davor si accorse che in quelle fiammelle sembrava bruciare una persona, immobile e terribile. Le fiammelle si fecero rapidamente più grandi, mostrando sempre più particolari di quella persona. In pochi secondi, fu chiaro al guerriero di chi si trattasse: era la sua amata Ellen, che bruciava perpetua davanti ai suoi occhi, come quella notte, ma ripetuta decine e decine di volte tutte assieme. Non un fiato o un movimento venivano dal corpo semi-carbonizzato di lei, rendendo la scena in qualche modo ancora più terrificante di quanto già non fosse.

Reso cieco da sentimenti che imperversavano nel suo cuore, come rabbia, frustrazione, dolore, oltre che dalla malia stessa che lo stava affliggendo, il guerriero si catapultò su un gruppo di avversari che, nella sua mente, si era riunito per banchettare sui resti martoriati di una delle tante Ellen che ora bruciavano di fronte a lui. Si estraniò così tanto dalla realtà, in quell'istante, da non notare il corpo pietrificato dello sconosciuto incontrato alla locanda non molto tempo prima o l'ultimo alleato che gli era rimasto in quella terra maledetta: Kuryn'. Spada alla mano, coperta da un alone di energia azzurra, egli si fiondò ciecamente in mezzo alla massa di nemici, piantando la spada per terra non appena si trovò completamente accerchiato. Un'esplosione di energia spirituale lo avvolse, facendolo volare ancora più lontano da dove si trovava all'inizio, uscendo momentaneamente dalla morsa in cui i suoi avversari lo stavano costringendo a sua insaputa. Cadde di schiena, producendo un tonfo sordo mentre il metallo dell'armatura sbatteva contro la nuda roccia. L'elmo danneggiato durante il combattimento precedente volò via per via della forza dell'impatto, scoprendo il viso allucinato del mezz'orco. Impiegò qualche secondo affinché potesse rialzarsi, barcollante ed incerto, riprendendo mano alla spada che era volata via assieme a lui. Scosse la testa nel vano tentativo di far andare via la spiacevole sensazione che lo affliggeva, mentre tornava in una posizione da combattimento.

Fu a quel punto che, girandosi per assestare altri letali fendenti ai suoi avversari, notò come una delle figure di fronte a lui fosse più alta di tutte le altre ed intenta a fare altro. Nel suo stato attuale, non si rese conto che si trovava di fronte a Kuryn', che era venuto a dargli manforte durante la sua crisi di un attimo prima. Per il mezz'orco, la figura sfocata e male illuminata non era altro che un bersaglio più grande e facile da colpire su cui sfogarsi. Portò la spada al fianco, un altro strato di energia coprì il filo della lama. Con un movimento brusco, ma in qualche modo ancora abbastanza fluido, menò un fendente orizzontale in aria che fece nascere dalla punta della spada una mezzaluna di energia azzurra, la quale volò a tutta velocità verso il suo compagno di sventura. Nonostante il bersaglio a cui era indirizzato il colpo fosse il suo unico alleato, diversi esseri si trovavano ora sulla linea di tiro del guerriero, costringendoli a dover fare qualcosa per non finire falciati come spighe di grano durante la mietitura.

La figura sfrigolò per un attimo alla vista del fendente energetico del guerriero, rispondendo a sua volta con un altro fendente che si scontrò con violenza con quello che già era in volo, producendo una piccola esplosione ed una grossa nuvola di fumo. Fu a quel punto che Davor si mise in ginocchio, con la mano ora scoperta che sorreggeva la dolorosa e sudata fronte, mentre l'altra usava la spada come sostegno. Nel suo stato, non riuscì neppure a capire cosa gli avesse urlato la figura, ma poco gli importava a quel punto. Fu a quel punto che, girando appena lo sguardo verso l'impervia parete di roccia di fianco a lui, vide incastonato nella roccia lo sconosciuto che stava seguendo nella foresta. Nonostante l'orribile fine, il suo sguardo sembrava felice, mentre tentava di afferrare qualcosa con la propria mano. Che il Re degli Elfi tratti così chi accetta i suoi patti? Aveva veramente rischiato di diventare un blocco di pietra se avesse ceduto alle promesse e le lusinghe della montagna, poco prima? Doveva riuscire a riprendersi, o il Re gli avrebbe fatto fare la stessa fine in ogni caso.

Nonostante il dolore, si rialzò e si mise in posizione da combattimento, pronto a ricevere qualunque altro infernale avversario quel codardo nella roccia avesse deciso di sguinzagliargli contro.
"Fatti vedere, Re" fece un'inflessione sarcastica sull'ultima parola.
"O hai intenzione di scappare per sempre?" lo schernì.

CITAZIONE
Corpo : |||||||| - Graffi e scottature lievi al braccio sinistro. Leggera ferita all'addome.
Mente : |||||||| - Poco lucido per via di ricordi e visioni dolorose.
Anima : 85% --> -22% -6% --> 57%

CS : Destrezza = 1
Costi: Basso = 6% | Medio = 11% | Alto = 22% | Critico = 44%
Passive :
Ciò per cui combatto - Abilità razziale - Soppressione del dolore
Inquinamento spirituale - Abilità personale - Danno Basso aggiunto agli attacchi fisici senza costo
Armi indistruttibili - Effetto del Dominio - Le armi impugnate da Davor sono indistruttibili
Attive :
Effetto esplosivo - Pergamena iniziale Guerriero - Alto - Gli attacchi normali provocano esplosioni/danni medi da ustione per due turni
Bordata elementale - Attiva del Dominio - Basso - Una bordata di energia spirituale scagliata con l'ausilio dell'arma
Effetti in vigore :
Effetto esplosivo - Turno 1
Consumabili utilizzati :
Arco - ↑↑↑↑↑↑↑↑↑↑↑↑↑↑ - 1/15
Note : Fare riferimento alla mappa nella sezione Confronto per avere una visuale su come si è svolta l'azione.


Edited by IDSeeker - 4/5/2013, 17:12
 
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view post Posted on 18/5/2013, 11:20

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Un boato percorse le montagne, mentre una profonda spaccatura si apriva nel terreno squarciando la roccia con gran fragore. Le creature superstiti scivolarono nell'abisso con lamenti da far accapponare la pelle: l'attacco combinato dei due avventurieri si era rivelato ben più efficace delle aspettative della misteriosa entità che si celava dietro al nome di Erydar. Fino a quel momento, ben pochi stolti erano riusciti a spingersi fino a quel punto, e a sopravvivere per poterlo raccontare: la statua di Valante era lì a dimostrarlo.
Un ruggito poderoso scosse le pareti rocciose. L'ira del Re delle Montagne cresceva ogni istante in cui quei due moscerini molestavano le sue terre. Doveva liberarsene.

- Fuggite!

Una voce di donna sovrastò il sordo rumore provocato dalla caduta dei massi. Suonava ovattata, lontana...Eppure allo stesso tempo chiara e incrinata da una nota d'urgenza impossibile da ignorare. Urlò, straziante, come se mille spade le stessero trafiggendo l'anima.

- Fuggite! Kuryn, KURYN! Devi andartene, non avete speranze, ascoltami!

Improvvisamente Kuryn si rese conto che la voce proveniva da quella che fino a quel momento avevano scambiato per una pietra tanto liscia e levigata da potercisi specchiare: un guizzo rapido catturò la sua attenzione, un movimento a stento percepibile. E nel momento in cui cercò di fissare lo sguardo su quella figura impalpabile la vide: Sethra era imprigionata in quella lastra di pietra, sepolta a pochi centimetri da lui, e si divincolava dalla morsa feroce della roccia come se il solo sguardo tra i due fosse stato sufficiente per spezzare una sorta di incanto arcano.

E così fu: sotto i suoi colpi frenetici, la sottile parete calcarea cedette e andò in frantumi, e Sethra cadde ai piedi di Kuryn, sfinita.

- Vai via...Andatevene ora...Io non avevo capito prima di venire qui...la vecchia Hashka...lei sapeva...sapeva tutto...ho rovinato ogni cosa...

- ORA BASTA!

Il ruggito possente delle montagne sovrastò il respiro ansimante della giovane allo stremo delle forze.

- Hai parlato anche troppo...Ora è tempo di farti tacere!

Per un istante le pareti rocciose emanarono bagliori verde smeraldo da ogni lato, mentre paia d'occhi feroci di ogni forma, colore ed età si spalancavano tra le rocce fiammeggiando d'odio verso i due intrusi. Eccolo, il Re degli Elfi. Non esisteva alcun re, alcun essere corporeo, alcun nemico. Ma centinaia, migliaia di anime imprigionate, sperdute, dannate che vivevano e si alimentavano dell'odio e della paura di chi veniva a cercarle per annientarle. Migliaia di coscienze fuse in un'unica volontà: cacciare quei due intrusi.

- Non ve ne siete andati quando vi ho detto di farlo...

Sethra si era rialzata da terra. Non c'era traccia dello sfinimento che solo poco prima sembrava prostrarla a terra. Era bella e fulgida di una bellezza ultraterrena, e i suo occhi splendevano di un verde intenso.

- Ora è troppo tardi.

A un suo cenno, l'intera montagna alle spalle dei due avventurieri parve collassare su se stessa sotto forma di una valanga di rocce acuminate, rivelando l'apertura del tunnel che avevano percorso per giungere fino a lì.
Ma qualcosa parve stravolgere il volto della ragazza che fino a poco prima era stata loro compagna di viaggio: gli occhi da verdi tornarono del consueto colore castano, e parvero più stanchi e spaventati che mai.

- Non potete stare qui... - sussurrò, con voce strozzata. - Salvatevi...

Fu solo un istante. Lo sguardo tornò a splendere di smeraldo puro, e Sethra scosse la testa come per liberarsi di un insetto fastidioso. Guardò i due uomini con un sorriso crudele.

- Dicevamo...?

E dalle crepe del terreno strisciò fuori una creatura che di cui solo nelle storie più nere si osava narrare. Laddove squame lucenti avrebbero dovuto rilucere, solo squarci di carne scura e putrefatta; gli incavi vuoti delle orbite erano pozzi d'ombra da far accapponare la pelle. Ma gli occhi dei due uomini si sarebbero certo soffermati sulle possenti zanne e gli artigli della bestia: quanto il resto del corpo del Dracolich era marcescente, tanto le sue armi naturali apparivano letali e intatte.
Sethra rise. Una risata fredda, inumana. Lo sguardo vuoto del mostro si rifletteva nella luce glaciale dei suoi occhi mentre ne studiava i movimenti, il lento dispiegarsi delle ali scheletriche nell'aria gonfia di polvere e detriti.

La videro alzare le mani: una nuova oscura minaccia era pronta a piombare sulle loro teste, e nulla l'avrebbe fermata.

- Andatevene ora! - sibilò con ferocia. - O morite, dimenticati da tutti.







CITAZIONE
QM Point

La vostra offensiva combinata è stata efficace: le creature si disintegrano sotto i vostri attacchi, e quelle rimanenti cadono nella crepa che le scosse di terremoto hanno aperto nel terreno. Inutile dire che Erydar non l'ha presa bene; ma prima che possa attaccarvi di nuovo, Kuryn trova Sethra. E' lo stesso bagliore dietro la roccia-specchio di cui si era già accennato (nel caso di Davor, se non erro), e finalmente Kuryn riesce a capire che non è solo un riflesso della luce, ma una presenza umana. Tale consapevolezza fa sì che l'incanto si spezzi, e Sethra riesce a liberarsi. E' però stremata e priva di forze. Solo quando la voce del Re degli Elfi echeggia tra le montagne, si rialza come rinvigorita: ma questa volta vi attacca, pronta a uccidervi. Il primo attacco, di potenza Alta, è un attacco ad area che fa crollare l'intera parete rocciosa alle vostre spalle, investendovi in pieno e rivelando il misterioso tunnel da cui siete arrivati. Il secondo è un attacco magico di potenza Critica: un Dracolich sbuca dalle crepe del terreno e vi attacca: prima Kuryn, poi Davor. Inoltre, non appena appare, una profonda inquietudine vi pervade e strane immagini riempiono la vostra mente (vedete tutti i bambini, le donne e gli uomini prigionieri del Re degli Elfi: un istante sembrano felici, un istante dopo prigionieri contro la loro volontà e terrorizzati. Personalizzate le visioni a piacere); tale inquietudine vale come psionica di livello Medio: se decidete di difendervi prevenite il danno ma subite comunque le visioni.
Avete 5 giorni per rispondere...E potrebbe essere l'ultimo giro ^^
 
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view post Posted on 23/5/2013, 12:16
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Il Re degli Elfi

Inquietudine;
Fuga per la salvezza.





La polvere si sollevò rivelando la fuga delle creature superstiti.

- Perfetto, abbiamo fatto un bel casino. Pensavo sarebbe andata peggio...DAVOR! Tutto bene?

Non c'era tempo per i convenevoli: un boato e una nuova scossa squarciarono l'aria e la terra, trascinando le creature atterrite negli abissi più oscuri della terra. Nel caos generato da quella scossa, una voce flebile mi giunse all'orecchio, ovattata e tremante.

- Fuggite!

La voce, spezza ora da un dolore immenso, si rivolgeva direttamente a me. Voleva che fuggissi, che mi salvassi. Una pietra marmorea, liscia e levigata, colse la mia attenzione: era sempre stata lì, ma nella foga dell'assalto non avevo prestato un'attenzione vera e propria. Solo allora vidi cosa celava. Vidi la sua sagoma intrappolata in un velo simile a quello che prima mi separava da Davor. Lei era lì.

- Sethra!

Il suo calore questa volta era vivido e inconfondibile. Lei era la vera Sethra. L'abbracciai nel momento in cui, spezzato il laccio che la intrappolava dietro il velo, cadde a terra.

- Sei tu...sei viva...ti salverò!

Un ruggito furioso interruppe i miei pensieri.

- ORA BASTA!

Assordato mi guardai intorno e mentre osservavo la montagna che ci sovrastava, quella osservava noi con migliaia di occhi di smeraldo. Sguardi furiosi di anime maledette. Quegli sguardi trafiggevano il cuore come lame d'un acciaio incorporeo. La minaccia del re tuonava contro di noi.

- Non ve ne siete andati quando vi ho detto di farlo...

Sethra sembrava rinvigorita, ma la verità era ben altra: un'aura ultraterrena avvolgeva la sua bellezza, come se non fosse più di questo mondo. Lo sguardo delicato era svanito, rimpiazzato da due profondi occhi verdi, il cui bagliore aveva cancellato la distinzione tra iride e pupilla.

- Ora è troppo tardi...

Un solo gesto. Con un cenno della mano la parete di fronte a noi franò. Una valanga di detriti e piante sradicate procedeva spedita contro me e Davor. Per un istante il corpo di Sethra si spense e la vera lei emerse per impormi di fuggire. Al di là dell'onda di rocce, si intravedeva il tunnel che avevo percorso all'andata.

- Un'altra scampagnata in quello sfintere maleodorante? Allegria...

- Così sembra. Ma prima dobbiamo evitare di farci travolgere...

A pochi passi da me stava Davor, dovevo fare qualcosa o anche lui sarebbe stato travolto. Lo spirito che possedeva Sethra doveva essere in difficoltà: la ragazza non si sarebbe fatta sopraffare così facilmente. Ed infatti riprese coscienza per qualche momento. Mentre lei raccoglieva le parole necessarie a implorarmi di fuggire e pensare solo a me stesso, io la presi in spalla e scattai verso Davor.

- Madre del mondo, che la tua mano sbaragli il mio nemico...Muro di rovi!

La feci scivolare a terra mentre con il palmo sinistro sfioravo il terreno. Un'onda di energia azzurrina abbandonò il mio braccio e sprofondò nella terra sotto di noi. Ad occhio e croce ero a poco più di due metri da Davor. Sollevai la mano dal terreno e nello stesso istante una fenditura nel terreno si aprì di fronte a noi: rovi spinosi e robusti sorsero pulsanti da quella fenditura, un muro pulsante e robusto lungo una decina abbondante di metri.

- Dannazione! I massi sono troppi...Davor! Il muro sta per cedere!...

E di fatto accadde ciò. Le rocce si erano fermate, la pressione era tale che in alcuni punti le piante furono letteralmente divelte. Alcuni dei massi caddero attraverso le fenditure investendomi. Il dolore fu tale da farmi cedere le gambe e oltre a quello, il dispendio di energie cominciava a farsi sentire: il respiro era molto più pesante...

- Non potete stare qui! Salvatevi...

Sethra cercò di ammonirci per l'ennesima volta, ma il demone al suo interno riprese il controllo facendo leva sul fisico già estenuato. Una nuova aura di energia e vigore si insinuò nel suo corpo. Un ghigno sadico e carico di crudeltà si fece strada sulle sue labbra.

- Dicevamo?

Questa volta la rabbia del re prese una froma diversa. Decisamente raccapricciante.
Dalle profondità della voragine aperta dalla precedente scossa emerse un corpo nero come la morte, coperto di scaglie putrescenti: un essere rinato dalla morte, fiamme verdastre lambivano le sue labbra e un'odore di morte lo accompagnava come fedele scudiero.

Una litania tetra si disperse alla sua risalita, migliaia di corpi biancastri e per lo più incorporei ne seguirono l'esempio, quasi fossero una sua cucciolata. Volti di persone di ogni età sorridevano con i corpi distorti e i volti storpiati da smorfie di follia, un sorriso enigmatico ed occhi privi di umanità...un brivido gelido mi percorse la schiena. Gli spettri di quell'orda erano bambini! Tutti i bambini caduti vitima del re...e adulti che probabilmente avevano perso la propria vita e la propria mente nel cercare i figli scomparsi. Ridevano. Ridevano con le loro voci ora delicate, ora gutturali. E il riso era urlo di dolore, straziante e soffocato, figlio quasi di una giugulare strappata a morsi. E la risata folle. E il grido maledetto...mi girava la testa e la nausea attanagliava il mio corpo con un nodo alla gola...

La voce di Wam'arn, dentro di me, era ovattata e schiacciata dal frastuono di quel caotico miscuglio di anime...

- Basta...basta...BASTA! TACETE! CHIUDETE QUELLE BOCCHE MALEDETTE!

Un ghigno disperato mi si dipinse sul volto come la pennellata inesperta di un mimo. Ero sul punto di gettarmi contro il drago. Non mi ero minimamente accorto delle fiamme verdi che la bestia mi aveva rivolto contro.

Sentii la pressione dell'aria aumentare contro la mia pelle, il terreno mi mancò sotto i piedi e capii solo dopo qualche istante che in realtà ero stato sbalzato via. Davor aveva fatto esplodere il terreno accanto a me per proieddarmi fuori dalla traiettoria della fiammata. Vidi il drago avventarsi su di lui, ma non riuscii a seguire esattamente la scena. La mia attenzione si rivolse dunque a Sethra.

La sua risata era glaciale. Non era più lei. Sentii una lacrima scendere lungo la mia guancia. Non potevamo restare lì...
Le minacce del demone che la possedeva sibilavano come frecce nelle mie orecchie. Non potevo restare, ma non volevo abbandonarla.

- Wam'arn? Cosa faccio?...

Le mie parole furono spazzate via da una nuova esplosione. Vidi Davor fuggire verso il tunnel. Era deciso: combattere era inutile...almeno per ora.

- Scusa, Sethra...è per il tuo bene

- Se la porto fuori di qui...forse posso indebolire il legame tra il demone e lei, permettendole di ribellarsi...

- Lo spero! Altrimenti sarà un problema...

Liberai un gelido colpo magico dal cuore di Viral'ja puntando alla spalla di Sethra, per cercare di distrarre il demone. Per avere una maggiore possibilità di catturarla, lasciai che Wam'arn prendesse il mio posto...corsi verso di lei, tentai di afferrarla e caricarla in spalla per poi fuggire verso l'esterno attraverso l'apertura. Un'altro viaggio nello "sfintere maleodorante", come aveva detto Wam'arn.




CITAZIONE
Status
Energia: 50-12-6=32%
Fisico: Triplo danno Medio distribuito su torace, arti sinistri e tronco (-6)
Mente: Danni Medi dovuti a visioni angoscianti e profonda rabbia/inquietudine.

Passive
Presenza angelica: incute timore riverenziale, inefficace contro altri Avatar.

Tecniche
-Muro di rovi (Medio)

-Attiva Dominio (Basso)

Azioni generiche:
Carica contro Sethra e tentativo di catturarla e trascinarla fuori.
Passaggio in forma Avatar (1CS Des -> 1CS For)

Riassunto:

Molto sinteticamente: Kuryn' ritrova Sethra (quella vera) e ne prova una gioia inattesa; il re possiede Sethra e le fa evocare una frana. Kuryn' decide di difendere tutti con una barriera naturale, ma non è sufficiente e di suo subisce un danno (comunque ridotto) da delle peitre che hanno fatto breccia. Ne consegue il secondo attacco di Sethra-posseduta, il dracolich e la sua schiera di fantasmini. Kuryn' letteralmente perde la ragione e l'angoscia gli impedisce di agire attentamente, mentre è Davor questa volta a ricambiare il favore e lo sbalza via dalla traiettoria dell'attacco del dracolich. L'attenzione si sposta su Sethra. Kuryn' si accorge che Davor se ne va e lo segue, ma prima usa la bordata energetica del propio dominio per cercare di distrarre il demone e portare via Sethra, trasformandosi in Wam'arn per avere una presa più salda. Il ragionamento è: portiamola fuori e speriamo che il re faccia fatica a seguirla.

Piccola nota tecnica: Re, Sethra, Sethra-posseduta.


Note finali: mi rendo conto che l'ultima azione di Kuryn' possa essere un po' ambigua, ma cerco di chiarire qui; la scena come l'ho pensata vede il rapimento andare, o meno, in porto all'interno del tunnel. Sostanzialmente il demone potrebbe scalciare e riuscire a liberarsi dalla presa di Wam'arn e la cosa verrebbe descritta come "avvenuta nel tunnel" nel mio prossimo post... Giusto per specificare ecco :D

Per il resto, spero sia piaciuto :D
 
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17 replies since 11/3/2013, 21:26   634 views
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