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| Si dice che la più pericolosa delle creature non sia la feroce pantera delle ombre, né il mortale basilisco dagli occhi di fiamma. No, niente di tutto ciò. Ciò che zanne e aculei intrisi di veleno possono fare alla carne non è nulla in confronto all'atroce sofferenza che può causare un cuore ferito, un'anima annerita dalla paura e accecata dalla vendetta. Non esiste creatura più pericolosa di una donna abbandonata.
E in cerca di vendetta.
Le giornate erano trascorse lunghe e tediose, in quel tetro palazzo chiamato Grauenhal. i primi giorni Caelian si aggirava nelle immense stanze della fortezza in rovina, ma piena di quel fascino intatto che solo i luoghi perduti possiedono. Osservava il suo viso perfetto nei grandi specchi argentei di quelli che, secoli prima, erano stati i saloni da ballo; cercava sul suo volto candido un segno di stanchezza, una ruga, una cicatrice delle mille battaglie della sua vita, ma la superficie liscia rifletteva solo un ovale di pura bellezza, gli occhi come due stelle splendenti e una cascata di capelli d'oro fino. Non vedeva nient'altro che il sogno segreto di qualunque fanciulla al mondo: la bellezza e la giovinezza eterna.
Ma i giorni erano diventati mesi, e Caelian si struggeva nella solitudine di quel tetro maniero, quel luogo che non molto tempo prima aveva chiamato casa, insieme all'unica persona al mondo che avesse mai amato. Che l'avesse mai amata. o almeno, così credeva.
Ogni mattina, lo specchio le restituiva l'immagine di una ragazza talmente bella da togliere il fiato, il ritratto della giovinezza, dell'amore e della serenità. Il riflesso di una purezza incontaminata e intoccata dagli anni e dagli eventi. Finchè una mattina, con un urlo selvaggio, Caelian si scagliò con i pugni chiusi contro il vetro levigato, incurante del dolore e del sangue che prese a colarle lungo i polsi fino a macchiare l'abito bianco. Colpì e colpì sempre più forte, finchè le schegge non le furono penetrate nella carne e dello specchio non rimase che una distesa di frammenti acuminati che finalmente riflettevano l'immagine che lei aveva di se stessa: una donna ferita, a pezzi, distrutta nel cuore e nella mente.
Non aveva chiesto lei quella vita, non aveva mai voluto quella bellezza maledetta. La morte sul rogo, secoli prima, avrebbe dovuto essere la sua fine, prima che un'anima nera la strappasse dalle fiamme per farne il proprio mostro. La morte tra le fiamme della cripta di Laslandes sarebbe stata l'occasione per distruggere quella vita fasulla che aveva imparato ad accettare nonostante tutto: ma ancora una volta, qualcuno l'aveva tolta dalle fiamme e consegnata ad una nuova esistenza. Zaide, la strega. La donna che l'aveva presa per mano e portata a Taanach nonostante Caelian avesse cercato di distruggerla; la donna che le aveva regalato le giornate più intense e perfette della sua intera, lunga vita. Un sogno, null'altro che un sogno. Infranto ora dalla sua lontananza, dal suo colpevole silenzio: la solitudine e la gelosia attanagliavano la fanciulla togliendole il respiro, ma non era più disposta a sopportare ancora a lungo quella maledizione. Gocce di sangue costellavano il pavimento segnando la traccia dei suoi passi nei lunghi corridoi del castello fino alle porte della grande biblioteca. Caelian indugiò un momento sulla soglia, prima di spingere la pesante porta di legno massiccio: quello era un luogo sacro per Zaide, la stanza dove la strega si rinchiudeva per ore a leggere e studiare tomi arcani in lingue dimenticate, il luogo che racchiudeva l'intimità più profonda della donna che un tempo amava con tutto il cuore.
Era il luogo perfetto per l'inizio della fine.
- Venite da questa parte, c'è qualcuno qui sotto!
- Laggiù, presto!
- Impossibile, saranno altri corpi come quelli dei due poveracci carbonizzati davanti al vecchio forno...
- No, no, respira!
- Cosa? ...Com'è possibile?
- Ma come ha fatto l'incendio ad arrivare fin qui?
- In realtà dicono che sia partito proprio da Grauenhal, dalle vecchie sale.
- Però...
Nell'aria l'odore di bruciato ristagnava da due giorni. Erano occorsi gli sforzi di centinaia di volontari per domare le fiamme e arginare il pericolo prima che la catastrofe coinvolgesse l'intero sobborgo. Le voci stanche di chi aveva lavorato fino all'alba per spegnere l'incendio si mescolavano a quelle eccitate delle iene che approfittavano della confusione per frugare tra le macerie in cerca di tesori, o di cadaveri da spogliare. Ma nessuno avrebbe mai immaginato di trovare un sopravvissuto, non dopo due giorni. Non in quello che sarebbe stato ricordato nella storia come il peggior incidente mai avvenuto a Taanach.
- Largo, fatemi passare...Permesso, sono un dottore.
Il capannello di gente che si era riunito attorno al punto in cui era stato rinvenuto il corpo fece ala per lasciare spazio al dottore, che si chinò su quel lacero fagotto di carne e stracci che un tempo doveva essere stata una donna. La osservò con pietà: respirava, ma le ustioni avevano ricoperto il suo corpo completamente senza speranza. Sembrava una donna giovane, anche se non avrebbe potuto giurarlo.
- Figliola, riesci a sentirmi?
Un rantolo soffocato fu la risposta. Un silenzio lugubre era calato sulla piccola folla, mossa a compassione da quella povera vita spezzata. E poi un sussulto percorse gli astanti, quando videro la creatura muoversi nonostante le ferite mortali, ed alzarsi in piedi. Molti arretrarono, inorriditi. non c'era traccia di sofferenza, negli occhi di quella donna. Due occhi blu come il cielo e lucenti come stelle del mattino, incastonati in un volto informe e irriconoscibile per le piaghe; solo il dottore ebbe la forza d'animo di porgerle la mano e chiederle con voce tremante:
- Come ti senti, cara? Appoggiati a me, avrai tutte le cure necessa...
Non poté finire la frase.
- Non mi occorrono le vostre cure. Non mi occorre la vostra pietà. La voce della donna era un basso rantolo, arrochito dal fumo e dall'arsura. Il suo sguardo pareva perforare i presenti d'odio. - Morirete tutti.
Eccomi! Finalmente pronta ad iniziare questa scena, molto importante per me. Dato che Caelian è un PnG creato per la quest Messa Nera e successivamente diventato molto personale, per qualunque dubbio o dettaglio naturalmente chiedimi pure! I riferimenti agli eventi di cui si parla sono legati a Sandstorm, in caso di dubbi ovviamente sono qui ^^ Scusa se non sono ancora entrata nel vivo, ma mi serviva questa premessa. Puoi ora decidere tu se hai assistito a questa scena, o sei arrivato successivamente...insomma a tuo totale piacere. Riassumendo: Zaide e Caelian vivevano insieme più o meno felicemente a Grauenhal (ti rimando qui per approfondimenti), quando Zaide è partita per il sud in cerca di avventura e libertà (Sandstorm, che da una sono diventate tre quest, quindi anche a livello temporale l'assenza di Zaide si è fatta sentire), lasciando Caelian in preda all'incertezza e alla gelosia. Il resto penso sia chiaro: decidendo di distruggere ogni legame con la strega, Caelian dà fuoco alla biblioteca generando il più spaventoso incendio mai visto a Taanach, e sperando probabilmente di morirci. Solo che Caelian non può morire -cosa che non sa- (è un po' complicato da riassumere, la sua storia si trova in Messa Nera, ti basti sapere che per il capriccio di un potente negromante è stata salvata dal rogo secoli prima e trasformata in una specie di fanciulla eterna). A te la penna!
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