Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Correzione Artefatti - Patch di Bilanciamento [Luglio 2013]

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view post Posted on 1/7/2013, 19:17

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CITAZIONE

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Ramhat
- Dono del cielo -




Scartabellando fra i documenti sulla storia del continente troveremmo senza dubbio riferimenti a personaggi ed eventi straordinari. Si leggerebbe di eroi e popoli di cui oggi sopravvive a stento il ricordo; di mirabili creature e abominevoli mostruosità nei meandri più nascosti; di armi, armature e oggetti dalle virtù portentose, e tant’altro ancora - invero troppo da poter mettere per iscritto negli annali, timidi accenni di un ché di più grande. Alcuni avvenimenti sono stati infatti obliati dalla cronistoria di una terra troppo ricca di episodi da riportare, in costante mutamento politico, in crescente conflitto. Quel che resta viene narrato di padre in figlio, di bocca in bocca ingigantendosi di volta in volta; come di una cometa nel lontano Akerat, nella regione di Dorham. Accadde in una notte cupa, in cui dal manto nebuloso che separava asfissiante cielo e terra non filtrava che un pallido surrogato di quella che chiamiamo luce. Nel cuore di una tenebra quasi solida, silenziosa al pari di una belva in procinto di predare - unica sua vocazione - un ammasso informe di polveri, ghiaccio e roccia precipitò in una foresta ai margini di uno dei tanti piccoli villaggi. Nessuna vittima, nessun danno reale se non lo sconcerto di molti, di tutti coloro i quali, destati dal roboante fragore di un corpo celeste in picchiata sulla terra, si erano catapultati fuori dalle abitazioni, tra l’allarme e la curiosità. Un segno del cielo, dissero alcuni, presagio di morte e sventura. Il figlio di un nuovo dio in prossimità di mostrarsi all’uomo, dissero altri, constatando la natura divina di una simile comparsa. Catastrofisti, bigotti e plebe di campagna guerreggiavano con opinioni fuor di senno, in rude conflitto con la realtà che si palesava agli occhi. Obiettivamente quel cumulo di detriti cosmici non era più di comune roccia, terra e frantumi luccicanti; ma cosa significava in realtà? Perché lì? E più in particolare: perché loro? Il caso tuttavia non necessita di spiegazioni logiche, quanto più dell’arrendevole constatazione del dato di fatto. Presto fu giorno e la domanda sorse spontanea: cosa farne, venerarlo o distruggerlo finché ancora in tempo? Non con poca difficoltà fu tirato su dal cratere nella quale era sprofondato per poi essere trasportato ai margini del villaggio. Lì lo depositarono, lo lavarono delle scorie che vi si erano incrostate sulla superficie fino a scoprirvi il cuore di metallo all’interno, perfettamente levigato se non per sistematiche estroflessioni che si ripetevano in sequenza, come spuntoni, l’arma di un titano d’altri mondi. Lo sconcerto di quella prima notte crebbe ancora, il fanatismo divenne più di un ragionevole dubbio, tanto che la popolazione locale vi costruì attorno un magnifico edificio di culto, dove pregare la salvezza della propria anima e la protezione di un cielo prima disconosciuto.


gif



“Gli attribuirono un nome. Così lo chiamarono.”
I giorni si susseguirono rapidi, così come si succedettero le settimane, i mesi e gli anni. Ma è al volgere del dì che gli accadimenti più inspiegabili hanno luogo, come piccole creature notturne, pronte a sgattaiolare via ammantate d’ombre - e fu in una delle tante che quella gigantesca sfera sparì. In preda a folle esaltazione alcuni giurarono di aver visto un titano venire a riprendersi il suo tesoro, altri di aver udito come di sbatter d’ali, ma di un’intensità tale da appartenere a un altro mondo. La sparizione di quell’oggetto fu forse più misteriosa della sua caduta dal cielo, ma se davvero qualcuno era riuscito a riprenderne il possesso, il solo timore di affrontarlo gelò i più impavidi degli animi.


– Zip fastener.
Una cometa che viaggia nello spazio interstellare cosa è se non un labile bagliore e un timido sibilo? Eppure una simile accozzaglia di residui metallici lanciati nelle profondità del vuoto è in realtà un commisto di potenza e fragore, un paradosso quindi, un’incognita che sprofonda nella relatività delle cose. Mediante un consumo energetico pari ad Alto e impiegando Ramhat nell'offesa, quest'ultima brillerà di luce propria liberando un flash accecante. La sua traccia sarà appena distinguibile, tanto da poter ingannare i sensi ed eludere qualsiasi abilità passiva di percezione, per poi scagliarsi potente sull’obiettivo ignaro di quanto stia affrontando. La potenza dell’attacco risultante è Media, ha natura magica. {Tecnica di potenza Alta}

– Turn-out.
Al cospetto delle cose del cielo e dell’universo chiunque è per certo piccolo e misero. Dalla terra ogni cosa pare tuttavia lontana e insignificante, troppo distante affinché possa divenire fonte di preoccupazione, ma la sola vastità di quel che si rivela allo sguardo dovrebbe essere già indizio importante, spesso trascurato. Ma quando un corpo celeste precipita in tutta la solennità che gli è possibile, cosa fare? Spendendo un quantitativo Medio di energie, e mediando un’offesa con Ramhat, si riuscirà ad instillare nell’avversario una sensazione di panico e impotenza, come se non potesse far nulla per contrastare l’arma che veemente si abbatte su di lui. La tecnica ha natura psionica, infligge danni alla mente per un ammontare pari al consumo e può essere contrastata mediante opportune difese psioniche. {Tecnica di potenza Media}

– Impact.
Un’arma di queste proporzioni non potrebbe essere impugnata da nessuno che non possegga una forza straordinaria. Il suo peso è considerevole, la lega metallica che lo compone è di una densità tale da non rassomigliare ad alcuna già presente sul continente. Ma chiunque riuscirà a far uso di un’arma simile, saprà certamente come utilizzarla. Ad essa è infatti legata una catena, e sfruttando principi basilari della fisica come forza centrifuga e gravità, fintanto che l'arma viene impugnata dal proprietario essa dona 1 CS aggiuntivo alla potenza fisica. {Abilità passiva}

– Chasm.
Una cometa o un asteroide che precipita al suolo libera una quantità d’energia quantificabile matematicamente ma irriproducibile, tremenda. Con un consumo energetico pari a Critico e facendo uso dell’arma, il caster sarà in grado di scatenare un evento non dissimile. Nell’attrito con l’aria Rahmat assumerà tinte rossastre, surriscaldata dalla tensione esercitata, e una volta che impatterà sull’obiettivo scaricherà una potenza tale da distruggere qualsiasi cosa nel raggio di una decina di metri circa. Il terreno verrà prima percorso da fenditure sempre più larghe e profonde, fino a cedere e scavare un cratere profondo alcuni metri. A un occhio attento e analitico il punto d’impatto si troverà al centro di una bolla di distruzione senza pari, dove roccia diventerà polvere e polvere sedimenti ancor più fini. La tecnica ha natura magica, provoca danni Critici. {Tecnica di potenza Critica}

– Outburst.
Un’arma che vaga al pari di una cometa, che perfora nembi siderali attraversando realtà diverse e sconosciute, un oggetto non identificato che ha visto più di quanto essere vivente possa mai fare in cento vite, e tutto ciò nell’arco di un attimo neppure calcolabile. Se forza potesse mai reggere un simile sforzo, se corpo e muscolatura possa ripetere simile prodigio, Ramhat potrebbe ripetersi. Con un consumo energetico pari ad Alto e usufruendo della sfera di metallo, il caster potrà dar vita a un fenomeno portentoso. Una volta giunto a contatto con l’obiettivo dell’offesa si vuoterà della forza cumulata, per poi liberare un’onda d’urto che investirà chiunque e qualsiasi cosa nel raggio di qualche decina di metri e a trecentosessanta gradi. In termini di gioco il bersaglio primario della tecnica subirà un colpo di potenza Media, dopodiché un’onda d’urto dipanerà investendo qualsiasi cosa nel suo raggio d’azione, che si troverà a far fronte ad una forza repulsiva di potenza Bassa. La tecnica ha natura fisica. {Tecnica di potenza Alta}

– Tail.
Nonostante ciò, Ramhat è tutto meno che poco visibile. Un diametro di tre metri di ineguagliabile metallo, una catena così robusta da poter reggere forze e tensioni impressionanti. Così come uno stocco è agile e maneggevole per merito di forma e peso, così una sfera di tali proporzioni sarà poco pratica nonostante la forza di cui si possa godere. Le traiettorie che percorrerà fino a impattare sull’obiettivo saranno lineari e quasi prevedibili all’occhio di un eventuale avversario, che avrà così il tempo di rizzare una difesa più o meno stentata. Questo malus agisce sulle tecniche e gli attacchi fisici portati con Ramhat, a meno che non vengano occultati a loro volta da particolari tecniche. Forza bruta a determinabilità, uno scambio più che equo. Dopotutto ogni cometa ha la sua coda. {Malus}


CITAZIONE
-Libera un flash accecante durante l'attacco + inganna i sensi ed elude qualsiasi passiva di percezione + fa danno medio= Consumo alto.
-Tecnica di potenza media che incute timore e paura, infligge danni alla mente di consumo medio.
-Abilità passiva che dona un cs in potenza fisica
-Attacco consumo critico danno critico
-Attacco consumo alto, fa danni medi al singolo + attacco ad area basso.
-Malus

CITAZIONE

STORMBRINGER
Primo tra i draghi, ultimo tra gli Dei



Un cristallo talmente puro da apparire come acqua zampillante. Mai tanta purezza potè essere ammirata in natura, né mai alcun orafo ebbe la capacità di modificarne la forma o le dimensioni. Tanta perfezione era intoccabile e appagava tanto l’occhio quanto lo spirito. La spada che lo conteneva prese il nome di Stormbringer, e la leggenda volle che ogni qualvolta i condottieri ne gridassero il titolo in battaglia, una fitta pioggia scintillante si riversasse sulla terra. Dicevano fossero le lacrime dei draghi, il loro rombante canto di morte per ricordare il compagno perduto.
Il Primo tra i Draghi, il più lungimirante e il più antico, che aveva sacrificato se stesso per ottenere la pace. E l’Ultimo tra gli Dei, tra gli uomini immortali simili alle creature primordiali, che con il proprio sangue aveva macchiato la lama, rendendola uno strumento di morte. Nessun nemico affronterebbe il portatore di questo oggetto a cuor leggero. Prima ancora di un’arma esso è un talismano di vittoria, vestigia di un tempo al quale non sarà possibile tornare, in cui le creature dei cieli e quelle della terra erano unite da un unico sogno di benessere e di pace.
Ora solo il suono della tempesta, il roboante tuono, il sapore salato e il profumo muschioso della pioggia ricordano il tempo trascorso. Ora solo il lucido acciaio segna lo scorrere delle infinite ore di guerra, il gocciolare del sangue scandisce la fine di una vita. Ora non c’è più onore sui campi di battaglia e ben pochi potrebbero dirsi degni di impugnare la spada della promessa. Il potere del drago, raccontano le voci popolari, è tanto grande da concedere al cristallo di scegliere chi dovrà portarlo, da quali fianchi dovrà pendere il fodero. Ed è talmente impietoso da punire chiunque ne tradisca i principi, rendendolo un monito per tutti gli altri. Portare Stormbringer, raccontano i Corvi, non è una benedizione: è una condanna alla quale si può sfuggire solo con la morte.






Behold my true form.
Il Cristallo che ha dato potere a Stormbringer originò dal corpo di un drago, ma la sua lama si macchiò del sangue dell’ultimo uomo immortale. Due creature unite da una stessa promessa e da uno stesso destino, capaci di scegliere la morte. Alla presenza di ciò che resta del loro patto i draghi, gli angeli e i demoni potranno solamente inchinarsi, poiché nessuno di loro è all’altezza di coloro che li hanno preceduti. Sarà quindi impossibile per costoro assumere la forma draconica o la forma di avatar fintanto che Stormbringer sarà fuori dal fodero [Passiva]
Qualora poi il portatore della lama decidesse di stringere egli stesso una promessa con altri coraggiosi, essi dovrebbero poggiare entrambi il dito indice sulla pietra incastonata nell'elsa. Una luce azzurra brillerà e da questo momento in poi il loro legame diverrebbe indissolubile. Per un istante sui loro polpastrelli si proietterà un alone celeste che subito scomparirà, ma non per sempre. Al momento di ottemperare al patto, infatti, la punta del dito si illuminerà nuovamente, fino al momento in cui il contraente non compirà la propria scelta. E qualora questi si rivelasse un traditore, il suo polpastrello rimarrebbe macchiato d'azzurro per l'eternità, senza alcuna possibilità di lavare la macchia simbolo della sua onta. [Consumo Nullo. Tecnica puramente scenica, che se usata con personaggi giocanti necessita del loro consenso.]

Power flows through me. Il guerriero scelto dalla spada sarà riconosciuto sul campo per il proprio coraggio e la propria prodezza. Il suo grido di guerra risuonerà nei cuori degli avversari facendo sì che tremino come bambini di fronte a una storia di spettri. La lama, infatti, nasconde segreti inenarrabili dalle anime più fragili. Con uno consumo Medio essa verrà avvolta da una corrente d’aria vorticante in modo che diventerà invisibile. Non sarà possibile determinarne con precisione estensione o lunghezza per un intero turno e sarà distinguibile solo grazie al movimento più intenso dell’etere intorno ad essa, come se un continuo soffio o un vento misterioso si agitasse attorno alla spada. Questa aria magica non potrà comunque infliggere alcun danno e avrà solo lo scopo di rendere più difficile all’avversario comprendere il vero potenziale del cristallo dei draghi.
Ma il vero terrore giungerà nel momento in cui il guerriero deciderà di impugnare la spada e sollevarla verso l’alto, l’elsa puntata al cielo. Con un consumo Medio il cristallo risplenderà di una luce azzurrata tutto intorno a sé. Chiunque la guarderà o ne sarà colpito proverà per un turno immediato terrore nei confronti del portatore di Stormbringer. [Si tratta di una tecnica psionica, influenza ad area a livello Basso. È contrastabile come tale]

They have faced nothing like me. La lama della promessa è stata anche una lama di morte. Il cristallo è l’ultimo ricordo di una vita, il sangue dei draghi e degli uomini è stato versato su questo acciaio per ottenere la pace. E ricomincerà a sgorgare ogni qualvolta la violenza sarà necessaria per ristabilire le sorti del mondo. Con un consumo pari ad Alto, la lama prenderà a grondare sangue. Puntandola contro un avversario essa si frammenterà in una scarica di piccole scheggie di metallo tagliente che gli si dirigeranno addosso, per infliggergli un danno complessivo pari ad Alto. E poiché la spada uccise un immortale, i danni prodotti da questa tecnica sulle creature che non possono trovare morte origineranno cicatrici permanenti.
Non solo la lama però nasconde mortali segreti. Con un consumo Alto sarà il cristallo questa volta a mostrare il proprio potenziale. Esso si illuminerà e il guerriero potrà compiere un movimento che simuli l’attacco da portare al nemico. Pochi secondi dopo un’evocazione del tutto simile al caster apparirà alle spalle dell’avversario, compiendo il medesimo gesto in maniera speculare per infliggere un danno pari a Medio. La tecnica è contrastabile con opportune difese.

CITAZIONE
-Passiva, fintanto che l'arma è fuori dal fodero nessun avatar può trasformarsi
-consumo nullo tech scenica
-Consumo medio, l'arma diviene invisibile per un turno
-psionica di terrore ad area consumo medio
-attacco alto che contro gli immortali lascia cicatrici
-attacco alto che replica, dalla parte opposta un mio attacco.

Questi sono i miei due artefatti, il primo lo ha fatto Foxy, il secondo Anna.
Ringrazio chiunque si prenda la briga di correggerli. Ma a parte qualcosa non credo si debba cambiare tanto, sono relativamente giovani come artefatti.
 
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view post Posted on 1/7/2013, 23:49
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CITAZIONE
Io ho la passiva che mi permette di castare difese a 360° pari al consumo speso. In questo caso, Oculus pavonis mi permette di difendermi da un medio per due turni, giusto? altra domanda che mi è venuta in mente rileggendola. Dato che evito l'attacco facendomi "trapassare", è da considerarsi difesa assoluta?

Sì, però specifica che è Media grazie alla passiva. Anche se ti fai trapassare puoi interpretarla come una difesa normale, non ha importanza.

CITAZIONE
Ultima domanda, Ferus pavonis in origine faceva danno medio se colpiva, + un medio aggiuntivo se il pg urtava contro qualcosa, o almeno così mi era sembrato di capire. Ora credo che non possa più in virtù delle regole che non permettono di potenziare i danni, e quindi tu dici che fa basso ed eventualmente un altro basso, oppure che fa sempre danno medio, ma sta all'avversario decidere se tutto in una volta oppure in due parti?

Fa sempre Medio, sta all'avversario se decidere in due parti.
 
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view post Posted on 2/7/2013, 09:47
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CITAZIONE (Lud† @ 1/7/2013, 20:17) 
CITAZIONE

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Ramhat
- Dono del cielo -




Scartabellando fra i documenti sulla storia del continente troveremmo senza dubbio riferimenti a personaggi ed eventi straordinari. Si leggerebbe di eroi e popoli di cui oggi sopravvive a stento il ricordo; di mirabili creature e abominevoli mostruosità nei meandri più nascosti; di armi, armature e oggetti dalle virtù portentose, e tant’altro ancora - invero troppo da poter mettere per iscritto negli annali, timidi accenni di un ché di più grande. Alcuni avvenimenti sono stati infatti obliati dalla cronistoria di una terra troppo ricca di episodi da riportare, in costante mutamento politico, in crescente conflitto. Quel che resta viene narrato di padre in figlio, di bocca in bocca ingigantendosi di volta in volta; come di una cometa nel lontano Akerat, nella regione di Dorham. Accadde in una notte cupa, in cui dal manto nebuloso che separava asfissiante cielo e terra non filtrava che un pallido surrogato di quella che chiamiamo luce. Nel cuore di una tenebra quasi solida, silenziosa al pari di una belva in procinto di predare - unica sua vocazione - un ammasso informe di polveri, ghiaccio e roccia precipitò in una foresta ai margini di uno dei tanti piccoli villaggi. Nessuna vittima, nessun danno reale se non lo sconcerto di molti, di tutti coloro i quali, destati dal roboante fragore di un corpo celeste in picchiata sulla terra, si erano catapultati fuori dalle abitazioni, tra l’allarme e la curiosità. Un segno del cielo, dissero alcuni, presagio di morte e sventura. Il figlio di un nuovo dio in prossimità di mostrarsi all’uomo, dissero altri, constatando la natura divina di una simile comparsa. Catastrofisti, bigotti e plebe di campagna guerreggiavano con opinioni fuor di senno, in rude conflitto con la realtà che si palesava agli occhi. Obiettivamente quel cumulo di detriti cosmici non era più di comune roccia, terra e frantumi luccicanti; ma cosa significava in realtà? Perché lì? E più in particolare: perché loro? Il caso tuttavia non necessita di spiegazioni logiche, quanto più dell’arrendevole constatazione del dato di fatto. Presto fu giorno e la domanda sorse spontanea: cosa farne, venerarlo o distruggerlo finché ancora in tempo? Non con poca difficoltà fu tirato su dal cratere nella quale era sprofondato per poi essere trasportato ai margini del villaggio. Lì lo depositarono, lo lavarono delle scorie che vi si erano incrostate sulla superficie fino a scoprirvi il cuore di metallo all’interno, perfettamente levigato se non per sistematiche estroflessioni che si ripetevano in sequenza, come spuntoni, l’arma di un titano d’altri mondi. Lo sconcerto di quella prima notte crebbe ancora, il fanatismo divenne più di un ragionevole dubbio, tanto che la popolazione locale vi costruì attorno un magnifico edificio di culto, dove pregare la salvezza della propria anima e la protezione di un cielo prima disconosciuto.


gif
(FILE:www.youtube.com/v/9D4QIf4Ot7o&version=2&hl=it_IT)


“Gli attribuirono un nome. Così lo chiamarono.”
I giorni si susseguirono rapidi, così come si succedettero le settimane, i mesi e gli anni. Ma è al volgere del dì che gli accadimenti più inspiegabili hanno luogo, come piccole creature notturne, pronte a sgattaiolare via ammantate d’ombre - e fu in una delle tante che quella gigantesca sfera sparì. In preda a folle esaltazione alcuni giurarono di aver visto un titano venire a riprendersi il suo tesoro, altri di aver udito come di sbatter d’ali, ma di un’intensità tale da appartenere a un altro mondo. La sparizione di quell’oggetto fu forse più misteriosa della sua caduta dal cielo, ma se davvero qualcuno era riuscito a riprenderne il possesso, il solo timore di affrontarlo gelò i più impavidi degli animi.


– Zip fastener.
Una cometa che viaggia nello spazio interstellare cosa è se non un labile bagliore e un timido sibilo? Eppure una simile accozzaglia di residui metallici lanciati nelle profondità del vuoto è in realtà un commisto di potenza e fragore, un paradosso quindi, un’incognita che sprofonda nella relatività delle cose. Mediante un consumo energetico pari ad Alto e impiegando Ramhat nell'offesa, quest'ultima brillerà di luce propria liberando un flash accecante. La sua traccia sarà appena distinguibile, tanto da poter ingannare i sensi ed eludere qualsiasi abilità passiva di percezione, per poi scagliarsi potente sull’obiettivo ignaro di quanto stia affrontando. La potenza dell’attacco risultante è Media, ha natura magica. {Tecnica di potenza Alta}

– Turn-out.
Al cospetto delle cose del cielo e dell’universo chiunque è per certo piccolo e misero. Dalla terra ogni cosa pare tuttavia lontana e insignificante, troppo distante affinché possa divenire fonte di preoccupazione, ma la sola vastità di quel che si rivela allo sguardo dovrebbe essere già indizio importante, spesso trascurato. Ma quando un corpo celeste precipita in tutta la solennità che gli è possibile, cosa fare? Spendendo un quantitativo Medio di energie, e mediando un’offesa con Ramhat, si riuscirà ad instillare nell’avversario una sensazione di panico e impotenza, come se non potesse far nulla per contrastare l’arma che veemente si abbatte su di lui. La tecnica ha natura psionica, infligge danni alla mente per un ammontare pari al consumo e può essere contrastata mediante opportune difese psioniche. {Tecnica di potenza Media}

– Impact.
Un’arma di queste proporzioni non potrebbe essere impugnata da nessuno che non possegga una forza straordinaria. Il suo peso è considerevole, la lega metallica che lo compone è di una densità tale da non rassomigliare ad alcuna già presente sul continente. Ma chiunque riuscirà a far uso di un’arma simile, saprà certamente come utilizzarla. Ad essa è infatti legata una catena, e sfruttando principi basilari della fisica come forza centrifuga e gravità, fintanto che l'arma viene impugnata dal proprietario essa dona 1 CS aggiuntivo alla potenza fisica. {Abilità passiva}

– Chasm.
Una cometa o un asteroide che precipita al suolo libera una quantità d’energia quantificabile matematicamente ma irriproducibile, tremenda. Con un consumo energetico pari a Critico e facendo uso dell’arma, il caster sarà in grado di scatenare un evento non dissimile. Nell’attrito con l’aria Rahmat assumerà tinte rossastre, surriscaldata dalla tensione esercitata, e una volta che impatterà sull’obiettivo scaricherà una potenza tale da distruggere qualsiasi cosa nel raggio di una decina di metri circa. Il terreno verrà prima percorso da fenditure sempre più larghe e profonde, fino a cedere e scavare un cratere profondo alcuni metri. A un occhio attento e analitico il punto d’impatto si troverà al centro di una bolla di distruzione senza pari, dove roccia diventerà polvere e polvere sedimenti ancor più fini. La tecnica ha natura magica, provoca danni Critici. {Tecnica di potenza Critica}

– Outburst.
Un’arma che vaga al pari di una cometa, che perfora nembi siderali attraversando realtà diverse e sconosciute, un oggetto non identificato che ha visto più di quanto essere vivente possa mai fare in cento vite, e tutto ciò nell’arco di un attimo neppure calcolabile. Se forza potesse mai reggere un simile sforzo, se corpo e muscolatura possa ripetere simile prodigio, Ramhat potrebbe ripetersi. Con un consumo energetico pari ad Alto e usufruendo della sfera di metallo, il caster potrà dar vita a un fenomeno portentoso. Una volta giunto a contatto con l’obiettivo dell’offesa si vuoterà della forza cumulata, per poi liberare un’onda d’urto che investirà chiunque e qualsiasi cosa nel raggio di qualche decina di metri e a trecentosessanta gradi. In termini di gioco il bersaglio primario della tecnica subirà un colpo di potenza Media, dopodiché un’onda d’urto dipanerà investendo qualsiasi cosa nel suo raggio d’azione, che si troverà a far fronte ad una forza repulsiva di potenza Bassa. La tecnica ha natura fisica. {Tecnica di potenza Alta}

– Tail.
Nonostante ciò, Ramhat è tutto meno che poco visibile. Un diametro di tre metri di ineguagliabile metallo, una catena così robusta da poter reggere forze e tensioni impressionanti. Così come uno stocco è agile e maneggevole per merito di forma e peso, così una sfera di tali proporzioni sarà poco pratica nonostante la forza di cui si possa godere. Le traiettorie che percorrerà fino a impattare sull’obiettivo saranno lineari e quasi prevedibili all’occhio di un eventuale avversario, che avrà così il tempo di rizzare una difesa più o meno stentata. Questo malus agisce sulle tecniche e gli attacchi fisici portati con Ramhat, a meno che non vengano occultati a loro volta da particolari tecniche. Forza bruta a determinabilità, uno scambio più che equo. Dopotutto ogni cometa ha la sua coda. {Malus}

CITAZIONE
-Libera un flash accecante durante l'attacco + inganna i sensi ed elude qualsiasi passiva di percezione + fa danno medio= Consumo alto.
-Tecnica di potenza media che incute timore e paura, infligge danni alla mente di consumo medio.
-Abilità passiva che dona un cs in potenza fisica
-Attacco consumo critico danno critico
-Attacco consumo alto, fa danni medi al singolo + attacco ad area basso.
-Malus

CITAZIONE

STORMBRINGER
Primo tra i draghi, ultimo tra gli Dei



Un cristallo talmente puro da apparire come acqua zampillante. Mai tanta purezza potè essere ammirata in natura, né mai alcun orafo ebbe la capacità di modificarne la forma o le dimensioni. Tanta perfezione era intoccabile e appagava tanto l’occhio quanto lo spirito. La spada che lo conteneva prese il nome di Stormbringer, e la leggenda volle che ogni qualvolta i condottieri ne gridassero il titolo in battaglia, una fitta pioggia scintillante si riversasse sulla terra. Dicevano fossero le lacrime dei draghi, il loro rombante canto di morte per ricordare il compagno perduto.
Il Primo tra i Draghi, il più lungimirante e il più antico, che aveva sacrificato se stesso per ottenere la pace. E l’Ultimo tra gli Dei, tra gli uomini immortali simili alle creature primordiali, che con il proprio sangue aveva macchiato la lama, rendendola uno strumento di morte. Nessun nemico affronterebbe il portatore di questo oggetto a cuor leggero. Prima ancora di un’arma esso è un talismano di vittoria, vestigia di un tempo al quale non sarà possibile tornare, in cui le creature dei cieli e quelle della terra erano unite da un unico sogno di benessere e di pace.
Ora solo il suono della tempesta, il roboante tuono, il sapore salato e il profumo muschioso della pioggia ricordano il tempo trascorso. Ora solo il lucido acciaio segna lo scorrere delle infinite ore di guerra, il gocciolare del sangue scandisce la fine di una vita. Ora non c’è più onore sui campi di battaglia e ben pochi potrebbero dirsi degni di impugnare la spada della promessa. Il potere del drago, raccontano le voci popolari, è tanto grande da concedere al cristallo di scegliere chi dovrà portarlo, da quali fianchi dovrà pendere il fodero. Ed è talmente impietoso da punire chiunque ne tradisca i principi, rendendolo un monito per tutti gli altri. Portare Stormbringer, raccontano i Corvi, non è una benedizione: è una condanna alla quale si può sfuggire solo con la morte.


(IMG:http://i47.tinypic.com/2pzdyeo.jpg)
(FILE:www.youtube.com/v/ZDFFHaz9GsY?version=2&hl=it_IT)




Behold my true form.
Il Cristallo che ha dato potere a Stormbringer originò dal corpo di un drago, ma la sua lama si macchiò del sangue dell’ultimo uomo immortale. Due creature unite da una stessa promessa e da uno stesso destino, capaci di scegliere la morte. Alla presenza di ciò che resta del loro patto i draghi, gli angeli e i demoni potranno solamente inchinarsi, poiché nessuno di loro è all’altezza di coloro che li hanno preceduti. Sarà quindi impossibile per costoro assumere la forma draconica o la forma di avatar fintanto che Stormbringer sarà fuori dal fodero [Passiva]
Qualora poi il portatore della lama decidesse di stringere egli stesso una promessa con altri coraggiosi, essi dovrebbero poggiare entrambi il dito indice sulla pietra incastonata nell'elsa. Una luce azzurra brillerà e da questo momento in poi il loro legame diverrebbe indissolubile. Per un istante sui loro polpastrelli si proietterà un alone celeste che subito scomparirà, ma non per sempre. Al momento di ottemperare al patto, infatti, la punta del dito si illuminerà nuovamente, fino al momento in cui il contraente non compirà la propria scelta. E qualora questi si rivelasse un traditore, il suo polpastrello rimarrebbe macchiato d'azzurro per l'eternità, senza alcuna possibilità di lavare la macchia simbolo della sua onta. [Consumo Nullo. Tecnica puramente scenica, che se usata con personaggi giocanti necessita del loro consenso.]

Power flows through me. Il guerriero scelto dalla spada sarà riconosciuto sul campo per il proprio coraggio e la propria prodezza. Il suo grido di guerra risuonerà nei cuori degli avversari facendo sì che tremino come bambini di fronte a una storia di spettri. La lama, infatti, nasconde segreti inenarrabili dalle anime più fragili. Con uno consumo Medio essa verrà avvolta da una corrente d’aria vorticante in modo che diventerà invisibile. Non sarà possibile determinarne con precisione estensione o lunghezza per un intero turno e sarà distinguibile solo grazie al movimento più intenso dell’etere intorno ad essa, come se un continuo soffio o un vento misterioso si agitasse attorno alla spada. Questa aria magica non potrà comunque infliggere alcun danno e avrà solo lo scopo di rendere più difficile all’avversario comprendere il vero potenziale del cristallo dei draghi.
Ma il vero terrore giungerà nel momento in cui il guerriero deciderà di impugnare la spada e sollevarla verso l’alto, l’elsa puntata al cielo. Con un consumo Medio il cristallo risplenderà di una luce azzurrata tutto intorno a sé. Chiunque la guarderà o ne sarà colpito proverà per un turno immediato terrore nei confronti del portatore di Stormbringer. [Si tratta di una tecnica psionica, influenza ad area a livello Basso. È contrastabile come tale]

They have faced nothing like me. La lama della promessa è stata anche una lama di morte. Il cristallo è l’ultimo ricordo di una vita, il sangue dei draghi e degli uomini è stato versato su questo acciaio per ottenere la pace. E ricomincerà a sgorgare ogni qualvolta la violenza sarà necessaria per ristabilire le sorti del mondo. Con un consumo pari ad Alto, la lama prenderà a grondare sangue. Puntandola contro un avversario essa si frammenterà in una scarica di piccole scheggie di metallo tagliente che gli si dirigeranno addosso, per infliggergli un danno complessivo pari ad Alto. E poiché la spada uccise un immortale, i danni prodotti da questa tecnica sulle creature che non possono trovare morte origineranno cicatrici permanenti.
Non solo la lama però nasconde mortali segreti. Con un consumo Alto sarà il cristallo questa volta a mostrare il proprio potenziale. Esso si illuminerà e il guerriero potrà compiere un movimento che simuli l’attacco da portare al nemico. Pochi secondi dopo un’evocazione del tutto simile al caster apparirà alle spalle dell’avversario, compiendo il medesimo gesto in maniera speculare per infliggere un danno pari a Medio. La tecnica è contrastabile con opportune difese.

CITAZIONE
-Passiva, fintanto che l'arma è fuori dal fodero nessun avatar può trasformarsi
-consumo nullo tech scenica
-Consumo medio, l'arma diviene invisibile per un turno
-psionica di terrore ad area consumo medio
-attacco alto che contro gli immortali lascia cicatrici
-attacco alto che replica, dalla parte opposta un mio attacco.

Questi sono i miei due artefatti, il primo lo ha fatto Foxy, il secondo Anna.
Ringrazio chiunque si prenda la briga di correggerli. Ma a parte qualcosa non credo si debba cambiare tanto, sono relativamente giovani come artefatti.

Stormbringer
- per la psionica ad area specifica che fa danno basso a ciascuna vittima.
- per quanto riguarda l'ultima tecnica, specifica che sia il tuo attacco che quello della tua copia contano come tecniche Medie.

Il resto è ok :sisi:
 
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view post Posted on 3/7/2013, 14:46
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Posto un altro artefatto ^^

CITAZIONE

Nodo


« Un anello. Niente altro che un banale, misero, anello. Eppure quanti significati, quanti ricordi possono essergli attribuiti. Ricordi d'amore, di tradimento, di sventura. Ricordi di morte, di sangue. Non dimenticherai mai, vero Ballerina? Finchè le Voci canteranno incubi nella tua mente, finchè l'ultimo petalo non sarà avvizzito. Non potrai dimenticare. Non potrai gettarlo via, piccolo, insignificante cerchio d'oro che ti lega al tuo passato, come un nodo. »



Ricettacolo ~ Le memorie del padre, della sua famiglia, della sua vita edella sua casa prima della sua fuga impregnano l'anello che Dalys porta al collo, potenti e tracimanti di rimpianto. Esso è il manifesto di quanto la ragazza fosse stata stupida e ingenua e lei stessa lo porta con se per non dimenticarsene: Difatti, la sola vista del gioiello riesce a riscuoterla e infonderle nuova determinazione, rendendola più attenta e concentrata su ciò che accade introno a lei. Il contatto con l'accessorio le dona quindi, numericamente parlando, un miglioramento di 2 CS ad Astuzia, passivamente.

Danza della Rosa ~ Dalys è una ragazza bellissima, meravigliosa, incantevole come una rosa e, come tale, provvista di dolorose spine. Spendendo un consumo pari ad Medio e iniziando una danza sinuosa e suggestiva, il terreno attorno alla ragazza si illuminerà di rosso, delineando una circonferenza perfetta avente il centro nel meraviglioso ballo di lei. Pochi istanti e dal suolo inizierà a ramificarsi un fitto cespuglio di spine color rosso sangue, che si innalzeranno verso l'alto e verso l'esterno, ferendo chiunque si trovi nelle circostanze e coprendo un raggio di circa cinque metri. Il roveto lascerà comunque a Dalys lo spazio di danzare al suo interno senza alcuna difficoltà, piegandosi docilmente a ogni suo gesto così da non ferirla. Le spine più vicine all'avversario, quindi, si getteranno su di lui nel tentativo di ferirlo, graffiandolo e trapassandolo con ferocia e provocandogli un danno pari a medio. Subito dopo torneranno nel sottosuolo, sparendo nel nulla.

Danza dell'Uno ~ "Sia le donne troppo belle che gli uomini che le guardano compiono peccato." Spendendo un consumo pari a Medio Dalys si darà in una danza che non potrà fare a meno di catturare lo sguardo del proprio avversario e far sì che esso si concentri sulle proprie forme e sui suoi sinuosi movimenti, in grado di rapire e incatenare le fantasie di qualsiasi uomo. Attraverso i loro occhi la danzatrice capirà e comprenderà il loro prossimo attacco e, se diretto, magico o fisico che sia, riuscirà ad evitarlo con una grazia innaturale, come se stesse semplicemente continuando i suoi passi.
Questa tecnica conta naturalmente come una difesa assoluta.


CITAZIONE
Ricettacolo: passivamente conferisce 2 CS aggiuntive
Danza della rosa: con un consumo Medio si proietta un cerchio rosso sul terreno e da esso spuntano dei rovi che fanno danni ad area a chi si trova sul terreno salvo il caster
Danza dell'uno: Tecnica media di difesa assoluta
 
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view post Posted on 3/7/2013, 14:48
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Ricettacolo: specifica che conta come due passive ai fini della pericolosità.

Il resto è tutto ok.
 
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view post Posted on 4/7/2013, 10:21
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CITAZIONE

Quando una forza inarrestabile
Incontra un oggetto inamovibile
Uno dei due rimarrà deluso.


bleach-hollow-mask

Sigillo dell'Uròboro

« Un Kodoku » Il Re schioccò le labbra con superbia « è una creatura che viene a formarsi con l'amalgamarsi di numerose entità in una sola. »
Accompagnò la spiegazione con un ampio gesto delle mani
« Provate a immaginare di chiudere numerose, piccole creature in un solo barattolo »
e fece il gesto di chiudere un recipiente, poi quello di battervi una piccola bacchetta sopra
« e poi incantarlo, facendo in modo che quelle morenti divengano parte di quelle ancora in vita. »
fece quindi il gesto di schiudere il barattolo immaginario che teneva fra le mani
« L'ultimo sopravvissuto muterebbe in un demone che è conosciuto, in materia, col nome di Kodoku » sospirò « una creatura aberrante e incontrollabile, in grado di generare altre creature simili a lei - trafficando con le loro stesse anime al suo interno. Una fonte inesauribile di mostri, demoni e incubi della peggior specie. »

Rekla sapeva bene cosa fosse un Kodoku. Un antico Re che si era fatto Dio gliene aveva offerto uno in dono prima di dare il suo estremo saluto al mondo, per ricompensarla dei suoi servigi durante la Guerra del Crepuscolo. Cerbero, l'aveva chiamato la Nera. Tre paia di fauci fameliche pronte a riversare tre fiumi di abominazione nel mondo.
E da quel momento anche la Signora del Meridione aveva imparato a ricompensare i propri fedeli. Primo fra tutti l'Inferi Sententia, o qualunque essere si nascondesse dietro il corpo di quell'avatar.
Ad egli era stato concesso che il suo stesso cuore venisse sfiorato dal potere del Kodoku. E Rekla sapeva che così facendo gli donava un grande potere, perché aveva scrutato nel suo animo e vi aveva scorto la Bestia: il parassita che poteva assorbire infinite creature.
Il ricordo del tocco di un Kodoku sul cuore rimane impresso più di un marchio a fuoco. Esso trasforma le intime volontà, condiziona le esistenze: trascina, infine, le anime tormentate che vengono vomitate fuori dalla creatura che ne riceve il dono a una potenza superiore, inavvicinabile dagli esiti di ciò che del vero potere non è che mero riflesso.
[Abilità Passiva. Le evocazioni dell'Inferi Sententia guadagnano una CS aggiuntiva in Velocità.]
Dunque un'entità che produce infiniti mostri aveva toccato un'entità che assimila in sé infiniti mostri. Fu solo l'inizio di un processo di creazione e distruzione, replica di un ciclo antico quanto il creato stesso. Solo, più perverso. La forza trascinante di una reazione del genere sarebbe potuta risultare nella distruzione del cosmo stesso, se qualcosa non fosse intervenuto.
Già, perché Ilidan non era solo il prodotto di laboratorio creato per assorbire i pianeti: egli aveva in sé qualcosa che riassumeva apollineo e dionisiaco, luce e ombra.
Egli aveva in sé l'essenza di un demone.
Ed è proprio grazie ad essa, e al suo alterno volgersi alla creazione o alla distruzione, che il serpente che si morde la coda non divora il suo stesso corpo e con esso il mondo dalle sue spire circoscritto: dunque ora attorno a qualunque cosa Ilidan abbia al posto del cuore è avvolto da un sigillo a forma di maschera. Una maschera che copre solo metà viso, per ricordare l'anima a metà dell'Avatar. E sarà esso a decretare con la sua volontà quale aspetto emergerà del potere segreto che Rekla ha concesso al suo più fedele suddito. Il sembiante ingannevole, quello più simile all'aspetto anonimo dei mortali sarà legato al Kodoku, e ad esso attingerà il potere della Creazione; quello vero del Demone, il volto dalla Maschera candida invece si schiererà dalla parte della Distruzione, il potere donatogli dal Parassita. Non l'una parte userà il potere dell'altra, perché la serpe che si morde la coda in eterno può avanzare in una direzione soltanto.

[Malus di abilità: tutte le abilità attive sotto la voce "Volto di luce: Creazione" saranno utilizzabili dall'Inferi Sententia solo in forma Umana; parimenti tutte le abilità sotto la voce "Volto di Tenebra: Distruzione" saranno utilizzabili dal personaggio solo in forma Demoniaca.]


Volto di luce: Creazione


E' la prevalenza dello Ying, la generosità della terra e dell'acqua, l'elemento femminile che genera. Comunque lo si voglia chiamare, il frammento del Kodoku è ciò che nel corpo di Ilidan è volto alla creazione, alla generazione di una pur distorta prole. Grazie ad esso ogni essere assorbito dal parassita in passato potrà essere da questo vomitato fuori, e ottenerne poteri non concessi ai famigli dei banali evocatori.
Volto primo: Percezione - Quando le tenebre calano fitte, quando ogni rumore pare essere fuggito da un'opprimente cappa di silenzio, molti pregano per avere un altro paio d'occhi o di orecchie che li salvi dalle insidie di un assassino nascosto. Ebbene, il Deus ex machina può effettivamente avere qualcosa del genere: grazie alla sola concentrazione e facendo ricorso in pochi istanti al potere del Kodoku nelle sue sembianze umane, egli sarà capace di far crescere numerose paia d'occhi e orecchie da ogni parte del suo corpo. Mentre possono sembrare solo disgustose escrescenze, questi organi sensori aumenteranno invece a dismisura le capacità percettive della creatura, permettendole di individuare ed evitare in tempo attacchi fisici diretti alla sua persona provenienti da qualsivoglia direzione.
[Abilità attiva. Fisica, difesa a 360°. Consumo Basso. Durata: due turni]
Volto secondo: Ascensione - Spendendo un quantitativo irrisorio di energie, il Deus ex Machina potrà far germinare dalle scapole della sua forma Umana un paio di lunghe e membranate propaggini costituite interamente da ossa, tendini e muscoli di vittime da lui assorbite nel corso dell'esistenza del parassita. Tali estensioni potranno essere considerate a tutti gli effetti come un paio di ali, e donare così al loro portatore la capacità di volare elevandoi al di sopra della massa di esseri a lui inferiori. E rapide saranno, quelle ali. Più fiere di quelle di un grifone, più potenti di quelle di un'aquila reale. Perché in esse non vi sarà il ricordo di una vita soltanto, ma di milioni.
[Abilità attiva. Movimento. Consumo Nullo. Durata: due turni]
Volto terzo: Generazione - E infine, l'abilità principe del potere del Kodoku, quella per cui esso è famoso: come avrebbe potuto Cerberus non concedere una scheggia della sua enorme potenza al suo fedele guerriero? Spendendo un quantitativo di energie pari ad Alto, il Deus ex Machina sarà capace di generare un numero variabile di piccoli demoni che parranno putrescenti ammassi di carne e sangue. Essi disporranno di due punti CS in forza, uno in velocità ed uno in costituzione e avranno resistenza Media, suddivisa ovviamente per il loro numero. Si avventeranno sull'avversario con le loro dita molli e viscide di fluidi corporei, generando in chiunque le osservi un senso di ripulsa che quasi ne inibirà le reazioni, rendoli di fatto facili prede della loro fame disperata.
[Abilità Attiva. Evocazione. Consumo Alto. Durata: due turni. Le creature evocate disporranno di un'aura di terrore Passiva.]

Volto di tenebra: Distruzione


E' la prevalenza dello Yang, l'inesorabilità del vento e della fiamma, l'elemento maschile che combatte ed oblitera. Opposto al Kodoku, questo è il vero volto dell'Inferi Sententia, l'organismo che si nutre di ogni cosa che lo circonda, il divoratore di mondi. E' per merito di quest'abominio che Ilidan può ottenere poteri sconfinati semplicemente sfamando il mostro al suo interno. E quale modo migliore di sfamare una creatura dalla fame infinita con la possibilità di generare una mole infinita di materia?
Tormento primo: Divorare - Nulla si crea in questo mondo, nulla si distrugge: tutto si trasforma. Ogni atomo nell'universo può essere frantumato, assorbito, mutato in qualcos'altro. E l'Inferi Sententia lo sa bene, quando riesce a riassorbire una creatura che il frammento di Kodoku ha espulso: non un semplice pasto, ma un incredibile potenziamento per il guerriero sospeso tra creazione e distruzione.
[Abilità Attiva. Power up. Consumo Nullo. Durata: un turno. Distruggendo un'evocazione, l'Inferi Sentenzia potrà disporre di un numero di CS pari a quelle dell'evocazione più 1 da aggiungere alla Forza.]
Tormento secondo: Dominare - Non è tuttavia la mera forza bruta ciò che può essere rafforzato dai macabri pasti del germe che dimora in Ilidan: esso può incanalare le forze dell'evocazione divorata in un pericoloso fiotto di bile acida che sarà vomitato dalla creatura in linea retta davanti a sé. E la vittima del rivoltante attacco sarà corrosa nella carne dall'acido che oltrepassando le normali protezioni intaccherà i suoi muscoli e ne inibirà per giunta l'uso, fermando per pochi istanti quella che con grande probabilità potrà diventare la prossima preda della Bestia.
[Abilità Attiva. Fisica, elemento Acido. Consumo Basso. Distruggendo un'evocazione, l'Inferi Sententia potrà scagliare un attacco di potenza pari a Bassa più la forza dell'evocazione. Qualora esso vada a segno, la vittima subirà anche una paralisi di entità meno che Bassa per la durata di un turno.]
Tormento terzo: Annichilire - Ma non è solo divorando ciò che è già stato divorato che il demonio dall'appetito insaziabile può potenziarsi. La pietanza più prelibata, il piatto più succulento è proprio l'organismo che ospita il parassita, che in fin dei conti ne permette la vita. E dunque divorandone parte dei tessuti, causandogli una dolorosa emorragia interna, l'Inferi Sententia potrà scagliare una bordata psionica di potenza Media verso l'avversario. Questi, se non si difenderà opportunamente, vedrà la creatura nella sua vera essenza: un gargantuesco ammasso di fauci e carni flosce, lingue e cheliceri pronti a fare a pezzi e ingurgitare ogni cosa che capiti loro a tiro. E sarà difficile che non si inginocchi tra le lacrime, chiedendo pietà per la sua misera vita.
[Abilità Attiva. Psion. Costo Basso. Infliggendosi un danno fisico di entità Bassa, l'Inferi Sententia può scagliare un attacco psionico di potenza Media basato sul terrore. Esso non ha bisogno di vincoli di alcun genere se non di una relativa vicinanza tra caster e vittima.]

Questa dualità insanabile, questa spirale eterna di trasformazione della vita e della morte ha però un suo prezzo. Il Parassita e il Kodoku sono in equilibrio precario, essendo l'uno il sigillo dell'altro, e usare i poteri di una soltanto delle due parti potrebbe portare Ilidan a scompensi fisici anche di grave entità. La virtù sta nel mezzo, dicevano i saggi antichi, senza sapere quanto fosse oscura la corruzione di chi avesse perseguito uno solo degli estremi di due terribili abominazioni.
[Malus: Ogniqualvolta l'Inferi Sententia usa un potere del Sigillo dello stesso tipo dell'utilizzo precedente, subisce un danno meno che Basso alla psiche, che può manifestarsi come giramenti di testa, scarsa concentrazione o dolore, e a seconda della sportività del portatore può portare conseguenze più o meno gravi in combattimento.]


Just to be sure :lui:

Edit: Evidenziato i riassunti delle abilità ed i loro nomi per facilitare la correzione
 
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view post Posted on 4/7/2013, 10:38
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Volto primo: percezione - se è una difesa a 360° contro gli attacchi fisici della durata di due turni, deve avere consumo Medio. O alzi il consumo o la diminuisci ad un turno di durata, quindi.
Volto secondo: ascensione - anche qui devi alzare il consumo a Basso o ridurre la durata ad un turno, visto che la tecnica ti conferisce una passiva di volo.
Volto terzo: generazione - anche qui c'è una passiva di terrore che si aggiunge alla pericolosità della tecnica. Inizio a supporre che siano tutte leggermente più potenti a causa del malus forma demoniaca/forma umana, ma non va bene: non è un malus adeguato; senza contare che alcune sono più forti solo "di una passiva" e altre "di un basso". Togli la passiva di terrore dalle evocazioni, quindi, oppure dona loro 1CS in meno.

Tormento primo: divorare - togli il "+1 CS alla forza".
Tormento secondo: dominare - togli la paralisi.

Immagino che tutti quei piccoli potenziamenti alle tecniche fossero dovuti al malus che possono essere utilizzate unicamente in forma umana o demoniaca, tuttavia questo non è un malus adeguato: è il personaggio stesso a decidere in quale forma stare, in fondo, ed è pieno di tecniche ed oggetti che possono permettergli di assumere la forma desiderata in qualsiasi condizione. Sostanzialmente dunque avresti avuto un artefatto con tecniche leggermente più potenti del normale senza una vera ragione.
 
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view post Posted on 4/7/2013, 10:55
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CITAZIONE (Ray~ @ 4/7/2013, 11:38) 
Volto primo: percezione - se è una difesa a 360° contro gli attacchi fisici della durata di due turni, deve avere consumo Medio. O alzi il consumo o la diminuisci ad un turno di durata, quindi.
Volto secondo: ascensione - anche qui devi alzare il consumo a Basso o ridurre la durata ad un turno, visto che la tecnica ti conferisce una passiva di volo.
Volto terzo: generazione - anche qui c'è una passiva di terrore che si aggiunge alla pericolosità della tecnica. Inizio a supporre che siano tutte leggermente più potenti a causa del malus forma demoniaca/forma umana, ma non va bene: non è un malus adeguato; senza contare che alcune sono più forti solo "di una passiva" e altre "di un basso". Togli la passiva di terrore dalle evocazioni, quindi, oppure dona loro 1CS in meno.

Tormento primo: divorare - togli il "+1 CS alla forza".
Tormento secondo: dominare - togli la paralisi.

Immagino che tutti quei piccoli potenziamenti alle tecniche fossero dovuti al malus che possono essere utilizzate unicamente in forma umana o demoniaca, tuttavia questo non è un malus adeguato: è il personaggio stesso a decidere in quale forma stare, in fondo, ed è pieno di tecniche ed oggetti che possono permettergli di assumere la forma desiderata in qualsiasi condizione. Sostanzialmente dunque avresti avuto un artefatto con tecniche leggermente più potenti del normale senza una vera ragione.

C'è un'altro malus alla fine dell'artefatto che dovrebbe riguardare tutte le tecniche , nelle ultime due righe.
CITAZIONE
[Malus: Ogniqualvolta l'Inferi Sententia usa un potere del Sigillo dello stesso tipo dell'utilizzo precedente, subisce un danno meno che Basso alla psiche, che può manifestarsi come giramenti di testa, scarsa concentrazione o dolore, e a seconda della sportività del portatore può portare conseguenze più o meno gravi in combattimento.]
 
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view post Posted on 4/7/2013, 11:12
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[Malus: Ogniqualvolta l'Inferi Sententia usa un potere del Sigillo dello stesso tipo dell'utilizzo precedente, subisce un danno meno che Basso alla psiche, che può manifestarsi come giramenti di testa, scarsa concentrazione o dolore, e a seconda della sportività del portatore può portare conseguenze più o meno gravi in combattimento.]

Ok, allora l'unica da correggere è la prima, che ti da un Bonus Basso in cambio di questo malus "passivo".
 
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CITAZIONE (Ray~ @ 4/7/2013, 12:12) 
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[Malus: Ogniqualvolta l'Inferi Sententia usa un potere del Sigillo dello stesso tipo dell'utilizzo precedente, subisce un danno meno che Basso alla psiche, che può manifestarsi come giramenti di testa, scarsa concentrazione o dolore, e a seconda della sportività del portatore può portare conseguenze più o meno gravi in combattimento.]

Ok, allora l'unica da correggere è la prima, che ti da un Bonus Basso in cambio di questo malus "passivo".

Quindi se ho capito bene, devo sostituire il bonus basso (il secondo turno di durata) con un bonus passivo (Es: un cs in più) ? Potrei renderla di consumo Medio ed applicare un bonus passivo?
 
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view post Posted on 4/7/2013, 11:36
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No, alzarla di consumo e applicare un bonus passivo significherebbe variare troppo la pericolosità dell'artefatto rispetto a quanto inteso precedentemente. Limitati ad un turno con un bonus passivo (tipo un cs in più, sì).
 
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view post Posted on 4/7/2013, 13:43
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Altri due artefatti. Uno utilizzabile solo in pochi casi, l'altro di Noah ma funzionale anche a Kermis.

お金お金
Nanbāwan



Molti molti secoli fa, nel regno dove il sole si fonde a baciare i tetti dei palazzi, nelle terre dove il riso cresce rigoglioso sui volti e nei campi, viveva uno scaltro mercante. Non era semplicemente il più intelligente, ma anche il più accorto e il più esperto di tutti. Si diceva avesse iniziato sin dalla giovinezza a destreggiarsi con gli scambi, e che nessuno fosse mai riuscito ad ingannarlo o a strappargli un prezzo per sé favorevole.
Il mercante riusciva sempre ad ottenere il meglio da ogni transazione, e le sue tasche, quando tornava dalle proprie sortite in villaggi vicini, erano così ricolme di moneta sonante da annunciare il suo arrivo a miglia di distanza.
Tutti conoscevano il suo nome, e guardavano con benevolenza a quell’uomo abile e generoso, disposto a donare quanto a guadagnare. Facevano del batterlo al proprio gioco quasi una sfida, ben sapendo che mai si sarebbe approfittato del più debole o del bisognoso.
Ma un giorno tra gli dei serpeggiò l’invidia per quell’uomo tanto stimato, tanto da essere divenuto orgoglioso e da vantarsi di essere scaltro più di loro. Essi quindi calarono per qualche istante il loro sguardo imperturbabile ed inviarono, senza cattiveria e senza rimorso, il proprio messaggero sulla terra. Questi, il più infimo tra i demoni oltre le nuvole, assunse l’aspetto di un qualsiasi cittadino e propose uno scambio al mercante, offrendogli di contrattare il prezzo per la propria immortalità.
Fu una dura battaglia, giocata ad un piccolo tavolo di legno all’ombra di un grande salice. Ma il demone, per quanto insignificante, era pur sempre una creatura celeste e per questo più furbo di qualsiasi uomo. Il mercante alla fine offrì il prezzo più alto, la propria anima, in cambio della vita eterna. Egli era convinto di non poter morire, e quindi di non dover più pagare il proprio prezzo.
Ma questa ultima prova di scaltrezza venne duramente punita, poiché il demone allungò all’altro una sola moneta forata e, non appena l’uomo la sfiorò, i suoi occhi divennero foschi e la sua anima rimase imprigionata nell’oro senza poterne più sfuggire.
Questo ricordi agli uomini, ora e per sempre, che il pagamento nel commercio con gli dei è sempre anticipato.
[Leggenda popolare]



Nel suo nome
Riempirò i magazzini d’Oriente

La moneta nata per prima, nel regno oltre le nuvole, conservata per millenni tra le mani degli dei, dello stesso oro con cui gli Shogun hanno forgiato il proprio trono, fonda tra il mercante e il proprio signore un legame indissolubile. Qualora costui morisse, nel palmo della sua mano comparirebbe un tatuaggio raffigurante il simbolo del sovrano. [Nullo. Alla morte del portatore, gli compare sul palmo della mano un tatuaggio nero in forma di rosa.]
Questo oggetto, però, non è semplicemente un segno, ma anche un favoloso strumento per il mercante che svolga con esso la propria professione. Un mercante, prima di tutto è persona di intelletto straordinariamente agile, e potrà esserlo anche nei gesti. Qualora la moneta venisse lanciata, gettata, maneggiata o in qualsiasi modo allontanata, essa tornerebbe immediatamente nelle mani del suo legittimo proprietario. [Passiva] Inoltre, l’intuito innato del commerciante gli impedirà di essere ingannato o raggirato nel corso dei propri commerci in qualsivoglia maniera. [Difesa psionica passiva]

Nel suo nome
Di ogni cosa si farà commercio

Se già il portatore faceva del commercio la propria vita, ora potrà affermare di averlo reso la propria arte. La moneta infatti, contenitore di un’anima immortale, gli donerà il potere del migliore tra tutti e l’abilità di destreggiarsi in qualsiasi situazione con completa naturalezza. In particolare, spendendo un Medio, potrà per due turni contrattare il proprio prezzo. Qualsiasi prezzo egli offra o richieda, per quanto sproporzionato, sembrerà all’ascoltatore sempre equo e pienamente commisurato. [tecnica psionica che non infligge alcun danno] Qualora invece qualcuno degli acquirenti si fosse fatto troppo attento, al punto da divenire indiscreto, basterà lanciare la moneta verso l’alto e spendere un consumo Medio: lo sguardo del malcapitato sarà irrimediabilmente attratto dal movimento ed egli sarà distratto da qualsiasi altra cosa gli capiti attorno. Un mercante, si sa, deve anche sapere quando è opportuno la propria merce non desti troppa attenzione. [tecnica psionica] Al tempo stesso il buon uomo di piazza sa bene quanto sia importante far udire a tutti la propria offerta. Nessuno sa dove potrebbe celarsi il miglior acquirente o quanti curiosi potrebbero essere interessati ma non essersi avvicinati abbastanza. Se spenderà un consumo Medio, il caster potrà far sì che una propria frase o un proprio discorso sia chiaramente udibile a tutti anche in una vasta area e anche se ci fossero eventuali ostacoli ad impedirlo. [dura solo per un turno e per una determinata frase o discorso]
Tutti possono immaginare quanto, nella professione del venditore, l’abito faccia il monaco. Una dama comprerà certo più volentieri da una donna, un uomo si farà consigliare armi dal nerboruto maniscalco, un fine signorotto si farà servire preferibilmente da un poeta vestito solo di pizzi e gale. Il professionista saprà quindi essere un naturale trasformista. Se poi decidesse di spendere un consumo Alto, potrebbe assumere per due turni l’aspetto di qualsiasi individuo egli desideri ad eccezione dello Shogun in persona. Inoltre, sempre per un consumo Alto, potrà far cambiare aspetto ad un qualsiasi oggetto per due turni, facendogli assumere quello che predilige. Sarà un ottimo modo per rendere più appetibili le proprie merci, o smerciare oggetti di cui nessuno vorrebbe mai farsi carico. Perché un commerciante è innanzitutto un opportunista, e sa sempre cogliere le occasioni.
Qualora poi non fosse ancora riuscito a concludere un affare, e a fine giornata si trovasse con il gramo peso del fallimento, egli potrebbe decidere di spendere un ulteriore consumo Alto. Da questo momento, per due turni, qualsiasi cosa egli dirà apparirà agli ascoltatori incredibilmente giusta e coerente. [tecnica psionica]

Nel suo nome
Venderò la mia anima

Infine, un buon mercante conosce l’importanza del luogo ove esercitare la propria nobile arte. La magnificenza della sua tenda, gli oggetti preziosi e gli esotici animali che lo circondano potranno indurre stupore nelle folle. Egli potrà posare la moneta a terra in un punto a propria scelta e attorno ad essa lo spazio cambierà secondo il desiderio del caster. Egli potrà mutare sia gli elementi immobili che far apparire nuove figure in movimento purchè non troppo complesse, potrà nascondere ostacoli pur non modificando la reale natura del cielo e del suolo. [tecnica illusoria che dura per 4 turni]
Il potere più forte della moneta, però, è la capacità che essa possiede di generare un mercante ancora più subdolo di colui che la governa. Infatti, con una spesa pari a Critico si potrà evocare per un turno, sul campo di battaglia, un folletto commerciante di aspetto a scelta del caster. Questi sarà dotato di una passiva tale da monopolizzare l’attenzione della vittima e nel corso del tempo a propria disposizione proporrà uno scambio irrinunciabile: l’oggetto o il desiderio che l’altro desidera più di ogni cosa in cambio di un equo prezzo. Se questi accettasse, subirebbe un danno psionico alla psiche oltre a non raggiungere il proprio obiettivo. [Influenza psionica Alta che infligge un danno pari ad Alto].
Ma un così grande potere, nelle mani sbagliate, potrebbe provocare immani danni. Per questo le abilità della moneta non avranno alcun effetto sullo Shogun, che al campione ne ha fatto dono. [Malus]. E ugualmente, qualora costui fosse tanto avido da spendere nello stesso combattimento o nella stessa scena abilità di questo oggetto per un valore pari o superiore a due critici, l’anima gli verrebbe immediatamente sottratta per essere rinchiusa nell’artefatto ed egli rimarrebbe poco più di un fantoccio senza volontà. [Malus]







ES75Xor
Shaisar
Il Silenzio dell'anima


Narra una storia, una leggenda antica e strana, che nacque un giorno un uomo, che dell'Eternità aveva somma brama. Egli era un grande mago, un manipolatore, alchimista eccelso e sommo malfattore, che delle menti più ingenue faceva il proprio diletto, talvolta ingannando, talvolta con lo stiletto. E nella sua terra, patria di ori e argenti, non aveva eguali. Egli era l'unico, fra i mortali, sul cui indice pendessero le sorti di Re e Regine, poeti illuminati e voci argentine. "Non parlare di Shaisar il Lingua Forcuta" dicevano molti "Che ogni voce a lui ostile presto diventa muta". E così a lungo egli seminò tanta paura e tanto timore che nessuno pareva capace di arginare il di lui orrore tranne che una strega. Una fanciulla, in realtà, che non solo di sorrisi e beltà aveva fatto le proprie armi. Ella era stata a lui promessa in gioventù, ma quando entrambi cresciuti furono, egli per sé non la volle più "Non potrei mai sposare una comune contadinella" le disse Shaisar con disprezzo "Io prenderò per moglie una nobildonna, una stella, e tanto in alto io andrò che un giorno mai più vederti potrò". Che egli in realtà l'amasse, ahimè, è difficile dubitare, ma troppa era la sua brama, troppo il suo disio, egli non poteva aspettare. Soldi e onori forse non comprano la felicità...ma, pensava Shaisar...che dire dell'Immortalità? Così, disperata e ferita, la dolce fanciulla maledì del suo crudele marito l'Eterna Vita. "Che gli anni per lui non debbano mai avere Fine" gridò evocando dagli inferi le potenze divine "Così che a lungo egli possa patire le pene della propria crudeltà, eternamente Shaisar il Lingua Forcuta vivrà, ma un'esistenza desolata, una vita misera e spezzata. E che uno specchio sia il segno del suo travaglio, così ch'egli non possa mai dimenticare, o maligno, la turpe sembiante del suo maleficare". Così, come di profezia, egli vivette in Eterno. Estate, primavera, autunno ed Inverno, fino a quando delle stagioni il nome perse senso e tutto, in compenso, divenne triste e muto, sordo il tatto, cieco il fiuto. E quando del mangiare Shaisar perse perfino il gusto, pensò lasciarsi morire fosse infine giusto "Per riscattare il mio sommo torto" si diceva fra i deliri "Poichè mai più per Shaisar il senz'anima esisterà un porto". E dunque, invano, egli si sedette un giorno sotto la luna piangente, e chiudendo gli occhi promise, obbediente "Che mai più io mi muoverò, finchè perito non sarò. E anche se mai dovessi morire, ancora io continuerò a dormire fino a quando Lei, o somma beltà, a prendermi con sé non verrà". La leggenda racconta, trame contorte, che mai Shaisar trovò la sua tanto agognata morte. La maledizione infatti lo seguì senza perdono senza mai una concessione, un condono. Così quand'egli infine fu vecchio, ed il suo corpo non ebbe più che di continuare, essa lo mutò in uno specchio, dove la sua voce continuò per sempre a lamentare. Cercava una nuova storia, una nuova vita, un'ancora persona contrita che del desiderio avesse memoria per condannarlo, per continuare per mai la maledizione e Shaisar con lei, riposare.

Questa l'antica ballata che di Shaisar il Lingua Forcuta racconta la triste storia. Rime insolite, macilente, che di anno in anno sono state trasmesse di bocca in bocca fino a dimenticare perfino se stesse, onde sbiadire in una favola per cantastorie, per sagre popolane. Eppure pochi parlerebbero di "cattiva sorte" quanto più di "voluta sorte", come se le parole della strega, la sua antica maledizione, avesse seguito non solo Shaisar ma anche la sua memoria ben oltre la realtà ed il ricordo onde portare ad entrambi una condanna imperitura di degrado e dissoluzione. Eppur, impossibile non pensarci, rimane infine un interrogativo. Un quesito recondito, infimo, che della possibilità è padrone: quanta realtà si cela dietro ogni leggenda? E dietro questa Storia? Sarà mai capitato a qualcuno di veder passare lungo la propria strada un uomo avvizzito e contrito il cui nome un tempo era stato Shaisar?
Ebbene si, un tempo esisteva un uomo con quel nome -o forse era un altro- che della sua storia lasciò memoria attraverso un lungo manoscritto, un insieme di pagine tanto pesanti e numerose da lasciar pensare che la sua vita fosse durata per ben più tempo di quella degli uomini comuni. Forse cento anni? Forse duecento? Le prime pagine sono talmente sbiadite da far pensare che fossero state scritte ben prima dell'inchiostro stesso.

Lo specchio_ Ricordo il giorno in cui trovai quello specchio. Se ne stava li, abbandonato sul fondo di quel fiume come un sasso qualunque, come una gemma preziosa ignorata da tutti all'infuori di me. Il vetro, nero come ossidiana, splendeva di una luce seducente, contraria a qualunque cosa avessi visto prima di allora eppure incredibilmente pura, nitida, intonsa. Più di ogni altra cosa rammento l'istante in cui lo afferrai e, specchiandomi, guardai su quella nera superficie il mio riflesso trovandovi il volto di un uomo sconosciuto, di una persona mai vista prima di quell'istante. Provai dunque un dolore lacerante, intenso e struggente come se la mia anima fosse stata divisa in due con la lama del destino, condannandomi a smarrire in un istante me stesso per non riuscire mai più a trovarlo se non attraverso la sofferenza ed il dolore. Allora piansi come un bambino, e per ogni lacrima, mi parve che lo specchio diventasse sempre più opaco, sempre meno definito infine sparendo in uno sbavo oscuro. Avrei voluto vederla ancora quell'immagine. Ancora una volta, poiché ero certo che, a chiunque appartenesse, essa sarebbe stata di certo importante per me. Eppure non mi fu concesso, mai più. [Shaisar si presenta con la forma di uno specchio dal vetro completamente nero. Nell'istante in cui il portatore lo prenderà in mano esso rifletterà una volta l'immagine di un'altra persona (l'Altro) per poi svanire dalle sue mani. Da quel momento in poi, esso non comparirà fino all'istante in cui il portatore e l'altra persona non si troveranno fisicamente l'uno dinnanzi all'altro. Il Portatore potrà vedere l’immagine dell’Altro solo una volta, quella in cui specchiandosi nello specchio si attiverà la maledizione di Shaisar. Ma da quel momento in poi l’unico aiuto per la sua ricerca sarà la sua sola memoria (Passiva)]
I sogni_Da quel giorno capii che qualcosa sarebbe cambiato per sempre. Non seppi mai descrivere cosa esattamente mi avesse portato a tale conclusione ma questa sensazione, questo indescrivibile presentimento, come un chiodo fisso, aveva preso a condizionare i miei pensieri inizialmente con vaga indecisione -temevo infatti di starmi immaginando ogni cosa- ed in seguito con sempre più forza fino a diventare un chiodo fisso, un qualcosa a cui non potevo in alcun modo sfuggire. Nel giorno tentavo il più possibile di ignorare questo presentimento, eppure di notte, quando la mia mente si abbandonava libera al pensiero e debole desisteva dall'assillarmi con i suoi soliti dubbi e avvertimenti, ecco che nei sogni smettevo di essere me stesso, con le mie incertezze e perplessità e divenivo Lui. Impossibile negarlo, il mio cuore infatti era troppo sincero per mentirmi anche su questa verità. Sognavo di agire e muovermi con sentimenti che mi erano estranei, secondo pensieri che mai prima di quell'istante avrei creduto di poter concepire, capaci di spaventarmi ed al contempo intrigarmi per la loro chiarezza e definitezza. E sapevo, ne ero certo, che tutto ciò fosse reale. "Si tratta di un sogno, non devi crucciarti" mi dicevano tutti "La mente fa strani scherzi nel sonno e solo gli stupidi si darebbero pena nel cercare ". Ma io sapevo che non era così. Che c'era qualcosa di grottesco nel modo in cui all'assopirsi della mia mente, ella si risvegliava ogni volta nei panni di un'altra governandomi come un pupazzo nelle esperte mani del destino. [Il portatore manterrà la propria personalità durante la veglia salvo avvertire di tanto in tanto emozioni e pensieri non suoi affacciarglisi nella mente. Inoltre il portatore svilupperà nel corso del tempo una sorta di ossessione nei confronti dell’Altro. Il pensiero di rivederlo, di incontrarlo e di potergli infine parlare assillerà sempre più la sua mente costringendolo a rintanarsi per tempi sempre più lunghi nelle proprie fantasticherie di quei possibili istanti, quei finali momenti di incontro. ]
La vita_ Eppure, malgrado le rassicurazioni delle persone a me più vicine, non potevo darmi per vinto. Qualcosa di strano mi stava per certo accadendo e non sarebbero state due pacche sulle spalle a convincermi del contrario poiché ogni giorno di più, ogni ora con più violenza, la consapevolezza cresceva in me schiacciando ogni negazione. Mi guadavo ogni mattina allo specchio, chiedendomi se avrei visto Lui o solo me stesso senza notare che, risveglio dopo risveglio, qualcosa di incredibilmente importante mi si mostrava in quella superficie riflettente senza che io, impagabile cecità, fossi in grado di vederlo. Aprivo gli occhi, chiudevo gli occhi, scrutavo la mia fronte aggrottata e l'alta curva degli zigomi piegando il capo prima a destra e poi a sinistra e sospiravo. Forse sto impazzendo, mi dicevo, tendendo con dita tremanti una pelle che da quel giorno, quel memorabile giorno, aveva smesso di mutare seguendo i segni del tempo. Sempre pallida. Sempre levigata. Sempre intonsa. O forse qualcuno ha deciso di giocarmi un brutto tiro perchè, malgrado all'apparenza nulla stesse cambiando in me, io mi sentivo diverso. Avvertivo qualcosa di sempre più differente in me e nel mio riflesso all'apparenza eguale. Sapevo -come dimenticarlo?- che la mia mascella non aveva quella forma. E nemmeno la curva degli occhi. E se davvero avessi dovuto pensarci, non ero nemmeno certo che la mia pelle avesse mai avuto quel colorito prima di allora... Inutile tentare. Se davvero quel grattacapo avesse avuto una soluzione, io no ero in grado di vederla. Ogni giorno che passava la mia confidenza andava via via scemando, costringendomi sempre più a pensare ad eventualità e possibilità fino a quell'istante improponibili. Che fosse stato Lui? O forse, ancora peggio, i miei incubi si stavano trasformando in realtà e pian piano il mio sonno stava diventando veglia? [Dal momento in cui entrerà in possesso di Shaisar, il possessore non potrà più in alcun modo mutare il proprio aspetto o sembianze. Tutto della sua fisicità parrà fermarsi a quell'attimo in cui la maledizione ha di nuovo preso vita. Inoltre sarà impossibile per il portatore morire fino a quando le due metà della sua anima saranno divise (Tecnica immortalità ascrivibile alla pergamena immortalità). Inoltre, man mano che passerà il tempo, di pari passo con l'ossessione di vedere l'altro egli comincerà a notare particolari differenti nel suo volto non ascrivibili alla sua persona eppure in qualche modo conosciuti. Con il tempo penserà che essi appartengano all'Altro. Verrà infine il giorno in cui egli non si riconoscerà affatto ed anzi sarà convinto di vedere Lui in tutto e per tutto. Paradossalmente, non è affatto detto che i tratti del portatore corrispondano all'Altro potendo viceversa essere il frutto di una semplice fantasia. Nella fase più acuta, convinto di essere divenuto l'Altro e viceversa in una inversione di ruoli, il Portatore desidererà vedere il proprio doppio anche e soprattutto per poter di nuovo guardare se stesso.]
Lo spirito_ C'erano certi momenti in cui, per davvero, ero certo della sua presenza, della sua esistenza. Lo sentivo. Lo avvertivo con la stessa forza con cui si riconosce la propria casa, si avverte il profumo dei propri vestiti o ancora, si avverte il contatto di una persona cara. Non era solo il frutto della mia immaginazione, della vanesia fantasia di un uomo oramai pazzo. Lui c'era, e la sua forza era tale da spaventare persino me per la chiarezza del suo esistere, del suo reclamare tutta la vita che invano io gli negavo ostinandomi a confutare ogni giorno la sua esistenza. Ed allora era impossibile arrestare il tremito delle mie membra, l'affannarsi del fiato, il divampare in me di una smania mista alla profondità di un dolore cieco, sordo a ragione e volontà. Come capire se in quegli istanti rimanessi ancora io o, una volta e per tutte, Lui divenisse parte di me e viceversa? Come tentare di ricordare se, ad un passo dal mio sogno più grande, mantenessi la lucidità di parlare con la mia voce o scimmiottassi invece la sua? E soprattutto, avrebbe senso domandarsi anche solo una di queste cose? Spesso, come veniva, il pensiero di essere finalmente uniti svaniva come neve al sole, lasciando di me solo la consapevolezza della disperazione e del disappunto. [Il Portatore sarà in grado di avvertire l'avvicinarsi o l'allontanarsi dell'altro nel risalire o viceversa disperdersi di una sensazione di gioia e ansia crescenti. Non potrà in alcun modo percepire posizione o luogo dove l'altro presenzia ma potrà solamente seguire il proprio "istinto" in un crescendo di agitazione e gioia. Durante un combattimento, quest o scena Gdr, quando il portatore riceverà un danno fisico Critico potrà scegliere di addormentarsi per un istante, lasciando scivolare la propria coscienza nella maledizione di Shaisar. Quando si risveglierà, per due turni, egli possiederà entrambe le metà della propria anima. Il suo aspetto sarà differente così come il suo carattere poiché nel suo animo coesisteranno se stesso e l'Altro (liberamente personalizzabili). Il portatore avrà dunque a disposizione un attacco. Potenza Mortale autoinfliggendosi un danno Critico Psionico e occupando slot tecnica senza consumo energetico. (Tecnica critica).
Il tempo_ "Com'è possibile che tu non mi riconosca?" Curiosamente, ed anche io stento a capire come ciò sia possibile, questa è la frase che in questi ultimi tempi mi ritrovo a ripetere con qualunque amico, conoscente, familiare o simili. Tutti mi guardano straniti, la pura espressione dell'incredulità mentre inutilmente io mi affanno a ricordare loro anni ed anni di bevute insieme, di notti passate a contare le stelle e balli al chiaro di luna con solo il nostro respiro ad accompagnare i nostri passi. Eppure nulla, niente, più mi guardano, più vedo nei loro sguardi la certezza che io non sia Quell'uomo che racconto di essere. "Ma no, lei si sbaglia, l'uomo di cui parla...". A volte penso che potrei accettare la cosa. A molti capita di essere dimenticati, sebbene ora non mi vengono in mente molti esempi di un processo tanto radicale ed immediato. A volte invece penso che la cosa potrebbe sembrarmi meno terribile se almeno anche io, anche l'uomo che tanto mi affanno a far ricordare agli altri, non avessi iniziato a perdere i ricordi di ciò che sono e sono stato. Come? Perchè? Talvolta sono solo frammenti. Talvolta visi e sorrisi importanti. Più spesso, ed è allora che tutto ciò che mi sta accadendo mi pare tanto assurdo quanto orribile, perfino il Chi Sono Io. [Entrato in possesso di Shaisar, il portatore inizierà a perdere progressivamente frammenti della propria memoria. Inizialmente tali dimenticanze saranno di scarsa rilevanza, ma col tempo essi diventeranno sempre più ingenti ed importanti. Tali vuoti verranno riempiti da Shaisar con memorie fittizie, plasmate secondo la propria maligna volontà o direttamente appartenenti all'Altro. Il portatore non potrà controllare questo processo. (Passiva) Coloro che conosco il portatore inizieranno progressivamente a non riconoscere più le sue sembianze fino a che tutti coloro che egli precedentemente conosceva non lo riconosceranno più scambiandolo per qualcun altro. A tratti lo crederanno effettivamente l'Altro (Passiva).]
Unione_ Alla fine credo che ci possa abituare a tutto questo. perdere te stesso, perdere il tuo passato ed il tuo presente in una strana confusione di ricordi. A volte pensavo ancora di ricordare chi fossi. Altre volte invece capivo perfettamente di non essere affatto ciò che ero stato un tempo, prima che quel dannato specchio attirasse il mio sguardo sbriciolandosi nelle mie mani insieme a quella che sarebbe stata la mia vita. Osservando il mio riflesso e non riconoscendomi più sentivo in qualche modo di dover essere triste per la mia condizione eppure...eppure è possibile credere che mi fossi già affezionato a quella mia nuova identità, a quel mio nuovo modo di essere ogni volta qualcosa di diverso e di differente...e a Lui. Lui, l'immagine che fui in grado di vedere solo una volta ma che sapeva perseguitarmi in qualsiasi istante della mia esistenza. Come dimenticarla? "Già, come?" questo Lui mi chiese quando finalmente i nostri cammini riuscirono ad intrecciarsi onde ricostruire i frammenti della nostra anima. Non ricordo cosa risposi quel giorno. Non ricordo come lo guardai e come, nel semplice spezzarsi di un respiro, mi dimenticai in un solo attimo di ogni turbamento, incertezza e confusione che mi aveva accompagnato in ognuno di quei tragici anni. E di Lui. Ed anche oggi, oggi che instancabile Shaisar mi trascina con sé attraverso il tempo senza che la maledizione dia un istante di tregua alla mia eternità non posso che domandarmi: qual'era il suo volto? Qual'era la metà perduta della mia anima? Ora nuove ossessioni popolano i miei giorni. Nuovi volti, nuove vite che ogni volta, nel circolo mostruoso di Shaisar, arrivano quasi a sfiorarmi per poi scomparire nell'Oblio della mia eternità. Eppure e a Lui, lui che fu il primo, che spesso vanno i miei pensieri prima che, addormentandomi, di nuovo mi trasformi nella concretizzazione di ciò che mai avrei voluto essere. [Quando finalmente il portatore e l'Altro si incontreranno, allora le due metà dell'animo del primo potranno finalmente ricongiungersi. Ciò avverrà con il riformarsi dello Specchio che anticamente li aveva uniti entro il quale, nuovamente, il Portatore potrà specchiarsi rivedendo per la prima volta la propria immagine com'era, ed esprimere alla stessa un desiderio. Un'anima immortale possiede infatti un infinito potere, se integra, ed egualmente anche quella del Portatore sarà capace di cose inimmaginabili nel momento in cui non sussisterà la maledizione a dividerla. Il desiderio esprimibile dal Portatore potrà essere onnipotente, purchè attenga la sua persona ed il buonsenso gdrristico. In quegli istanti di unione, inoltre, egli ritornerà mortale ed egualmente perderà tutte le memorie dell'Altro per acquisire nuovamente le proprie. Anche le persone da lui conosciute torneranno a riconoscerlo per ciò che era ma quelle che l'avranno conosciuto dopo l'attivazione di Shaisar ricorderanno di lui tutto tranne che l'aspetto. Dopo aver espresso il desiderio, l'immagine riflessa del Portatore muterà di nuovo, mostrando al poveretto un nuovo volto a lui sconosciuto prima di dissolversi nuovamente nel nulla. L'Altro perderà ogni memoria del Portatore mentre egli manterrà ogni ricordo di quest'ultimo salvo perdere ogni sentimento e affezione, già rivolto verso il nuovo altro. Non ricorderà inoltre il suo aspetto. Il circolo, dunque, ricomincerà da capo, fino all'Eternità.(Mortale, effetto Gdrristico da utilizzare in scene concordate o al termine di quest) ]

L'Altro


Il Riflesso_ Nell'istante in cui il Portatore guarderà il riflesso nello specchio, colui che verrà riconosciuto come l'Altro prenderà con sé questa parte di artefatto, potendo da quel momento in poi gestirlo come se fosse suo di diritto. La scelta di divenire l'Altro dovrà essere consensuale e potrà avvenire attraverso scene Gdr o azioni autoconclusive concordate il cui unico punto fisso sarà la non presenza del Portatore. L'istante di entrata in possesso verrà suggellato dal pronunciarsi del nome del Portatore da qualsiasi fonte (sussurro del vento, vociare di folla, scroscio di cascata etc) seguita da un dolore tanto lacerante quanto insopportabile in ogni parte del corpo come se la sua stessa anima stesse venendo lacerata in due e strappata da mani invisibili per condurla chissà dove. Egli non capirà la causa di simili fenomeno.
La realtà Da quell'istante in poi, l'Altro diverrà immortale, anch'esso legato al destino del Portatore e condannato a non mutare più il proprio aspetto fino al loro incontrarsi. Egualmente, i suoi sogni cominceranno ad essere popolati da strane visioni e accadimenti dove, pur inconsciamente, egli capirà di stare vivendo esperienze reali e concrete non attraverso i propri occhi ma quelli di qualcun altro. Anche l'Altro non potrà mai vedere direttamente il riflesso del Portatore ma continuerà ad intravederlo in modi frammentari, così che la sua immaginazione dovrà da sola ricostruire l'identità del suo alter-ego. In quelle visioni, talvolta anche diurne, egli potrà sempre e comunque avvertire il nome del portatore sovrapporsi al proprio, come se in quei momenti egli non esistesse ma venisse riconosciuto come altra persona, altra entità. (Passiva)
La MorteAnche l'Altro sarà in grado di avvertire la presenza del Portatore, ma per lui tale sensazione verrà caratterizzata dall'insorgere di una incontrollabile paura e tensione, quasi il profetizzarsi dei suoi incubi peggiori. Poichè infatti fino ad allora egli avrà veduto il Portatore solo nei propri sogni, la possibilità di affrontarlo in carne ed ossa equivarrà ad accogliere nella propria esistenza un'ombra mai realmente accettata, affrontata. Le persone che circondano l'Altro non smetteranno di ricordarsi di lui ma vi saranno dei momenti in cui, per qualche ragione, essi mancheranno di riconoscerlo o lo chiameranno con il nome del Portatore. (Passiva)
Divisione_ Quando Portatore e Altro riusciranno ad incontrarsi, anche a quest'ultimo sarà concesso di esprimere un desiderio. Egli potrà scegliere se conservare la propria immortalità o i ricordi del Portatore scegliendo fra le due. Inoltre guadagnerà per sempre una passiva che gli permetterà, di tanto in tanto, di sentire la voce del Portatore o vedere attraverso i suoi occhi per qualche frazione di secondo. (Passiva)


Cosa dire dunque di questa triste vicenda? Della spirale che stretta avvolge l'esistenza di Shaisar in un vincolo di dimenticanze e malignità? Lunga è l'Eternità, e se davvero infinito è solo metà del tempo che le fu permesso di rubare per dare inizio a questo meccanismo implacabile, allora non basterebbe una vita umana, un'esistenza intera per dispiegare realtà da fantasia, la pura leggenda dal racconto parafrasato. Eppure una cosa forse è certa. Una sola. Nessuna magia o sortilegio potrebbe essere abbastanza grande da eguagliare il potere che solo dell'Asgradel è portavoce: il potere dei desideri. Inutile ricostruire i frammenti del tempo. Inutile scavare le sabbie dell'esistenza onde ritrovare fra di esse legami oramai perduti, tracce sbiadite e dimenticate. Shaisar ed il suo mistero permarranno, frammenti di un tempo oramai perduto e, forse, di un grande potere ancora oggi sconosciuto [Shaisar potrebbe essere un frammento di Asgradel, un infinitesimo ricordo della sua onnipotente immensità. Né On Gdr né Off Gdr questa possibilità verrà tanto smentita quanto confermata]

 
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Nanbawan: la prima passiva trasformala in una passiva di immortalità dell'oggetto vera e propria. L'attiva che manipola il prezzo lascia un danno Basso alla mente della vittima per ogni turno di contrattazione in cui la tecnica è attiva. Anche la seconda psionica fa danno medio. La tecnica che amplifica la voce può avere consumo nullo. La psionica Alta fa un danno Medio in ogni turno in cui un ascoltatore non si difende e viene convinto delle parole del possessore dell'artefatto. Insomma, tutte le psioniche fanno danno.
La tecnica illusoria deve avere consumo alto, non è specificato. Nell'influenza psionica sottostante c'è scritto potenza e danno Alti, ma il consumo è Critico (?).

Shaisar: l'abilità "lo specchio" non sono certo che vada contata come passiva; di fatto è più una questione descrittiva/narrativa. "lo spirito" è abbastanza sballata: è composta da una passiva di auspex verso l'altro (questa volta da segnare) e da una tecnica Mortale che si casta con un solo autodanno critico alla mente (sì, solamente dopo aver subito un danno critico, ma non sarà mai un malus sufficiente per raddoppiare di potenza una tecnica critica). O la trasformi in una tecnica critica, oppure aggiungi anche un consumo energetico Critico (in entrambi i casi puoi togliere la necessità di poterla castare solamente dopo aver subito un danno critico). La due abilità de "il tempo" sono chiaramente malus, e vanno segnati e conteggiati come tali. Anche "la morte" è un malus.

Il "resto" è tutto ok.
 
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view post Posted on 6/7/2013, 13:13
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Eccoci alla seconda puntata :v:

CITAZIONE

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lagrima di pirate's bay ;
L'arma principe fra quelle a disposizione della Bestia di Pirate's Bay, donatagli direttamente dal Signore di Cagliostro. Dall'elsa d'oro antico, elaborata e cesellata, rivestita in parte da una stretta fasciatura, si diparte la guardia a campana sbalzata con arabeschi. La lama che viene fuori dalla guardia è lunga esattamente 78cm, estremamente flessibile nonostante la sua resistenza sia pari all'acciaio. Una lama di fattura pregiata, perfettamente equilibrata in ogni sua parte,
dai più considerata un'arma cerimoniale più che da combattimento.
appartenuta a: françois l'olonese.

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cruelty is softened by fear, not pity ;
Un nome caratteristico, per un’arma che pare quasi un trofeo da portare durante le cerimonie più che un vero e proprio strumento di guerra. Un nome evocativo, dovuto alla leggenda che circonda questa lama sin dalla sua genesi, persa nelle nebbie dei tempi. Si dice fosse l’arma di un potente quanto superbo ed orgoglioso signore della. Egli vagava senza pietà con la propria nave, distruggendo qualsiasi altra si parasse davanti al suo cammino, uccidendo e saccheggiando senza pietà, per il proprio divertimento. Si diceva egli non avesse un cuore, e fosse disposto a sacrificare il proprio uomo più fedele pur di ottenere una nuova vittoria o un doblone d’oro in più nel proprio già immenso bottino. Leggenda vuole che un giorno egli distruggesse la nave di un potente dignitario, uccidendo come al solito tutti i viaggiatori, ma mantenendo in vita e portando con sé la bellissima figlia di questi. Egli la rinchiuse nella propria cabina e approfittò di lei senza pietà, minacciandola se avesse reagito di infilzarla con la spada che aveva rubato al padre di lei, una magnifica arma cerimoniale. Ella, pur sottomettendosi al suo volere, lo minacciava ogni volta che avrebbe provocato il suo pianto.
Ma l’uomo, orgoglioso, pronunciava sempre la medesima frase: «Se dubitassi, ricorda che un Corsaro non piange mai».

Una notte, dunque, mentre il capitano senza cuore dormiva, la fanciulla incatenata al letto decise di portare a compimento la propria vendetta. Sfilò la spada e gliela conficcò direttamente dove avrebbe dovuto esserci il cuore, decisa ad ucciderlo. Ma, esattamente come sussurravano le voci tra i membri dell’equipaggio, il pirata non aveva cuore. Egli quindi aprì gli occhi, estrasse la spada, e con un moto repentino trafisse la bella dama da parte a parte. Essa, sentendosi ormai perduta, strinse l’elsa con entrambe le mani. Il freddo della morte la colse così, impedendo all’uomo senza cuore, per quanto ci provasse, di estrarle la lama dal corpo. Unite per sempre, donna e lama, finchè il corpo della prima non fosse stato ridotto a polvere. Vedendo sprecato il proprio prezioso bottino il pirata, dicono le leggende, finalmente pianse. Una lacrima sola, nera come la pece, che cadde sulla lama scintillante. Egli scaricò il corpo della fanciulla a Pirate’s Bay, in attesa che si fosse consumato e di poter recuperare la propria magnifica arma.
Gli abitanti della baia lo custodirono, ma egli non torno mai più, perdendosi come la nebbia o i ricordi, e la spada rimase in quel luogo, gelosamente celata, unica testimone della lacrima di un pirata senza cuore.


a wonderful name
abilità della lagrima


4TFr9

El maestro digno
« Un degno padrone non perde mai ciò che gli appartiene. »
Si diceva il pirata senza cuore fosse talmente avido da conoscere a memoria ogni singolo oggetto presente nel suo tesoro, ogni moneta, il valore di ogni pietra preziosa e di ogni coppa o piatto pregiato. Nulla gli si sarebbe potuto sottrarre senza che ne venisse immediatamente a conoscenza. Così la sua lacrima, nera come la pece, ha donato alla spada la proprietà di appartenere in maniera totale al proprietario. Se qualcuno tentasse di sottrarla, dall’impugnatura si dipanerebbe una sottile lamina d’orata, che si stringerebbe intorno al polso del malcapitato con sempre maggiore forza, fino a stritolarlo. L’unico modo per liberarsi da tale dolorosissima morsa sarebbe a questo punto tagliare la mano stessa, che verrebbe immediatamente liberata dalla presa.

El navegador astuto
« Un buon navigatore non perderà mai l’equilibrio sulla propria nave. »
I veri navigatori, che ancora oggi popolano le leggende, non dimostravano mai alcun segno di debolezza. Si diceva fossero capaci di arrampicarsi lungo le sartie senza un’esitazione, che potessero correre sul ponte durante una tempesta senza scivolare irrimediabilmente nel vuoto. E così erano i loro bottini, i loro suppellettili, perfino le loro armi. O le loro lacrime. Tutti oggetti intrisi della medesima leggendaria tenacia. Così chi impugna la spada non potrà vacillare, su qualsiasi terreno si trovi a camminare, che sia sabbia o acqua, né potrà sprofondare, ma manterrà sempre un perfetto equilibrio.

El pirata sin honor
« Il pirata non conosce l’onore o il Codice: semplicemente uccide nel modo più rapido e conveniente possibile. »
Il pirata senza cuore era uno straordinario combattente, le leggende dicono che i nemici fuggissero terrorizzati al suo arrivo. Silenzioso come un furetto, trapassava a fil di spada i malcapitati avversari senza nemmeno lasciare loro il tempo di rendersi conto della sua presenza. Così colui che ne impugna la spada, sfruttando i poteri della sua unica lacrima, potrà usufruire della medesima furtività. Con un consumo pari a Basso potrà compiere un movimento talmente rapido da occultarsi per qualche secondo all’avversario e quindi ricomparirgli sufficientemente vicino da portare l’attacco. Egli dovrà comunque ritornare visibile in tempo breve e prima di attaccare in qualsiasi modo. La potenza dell'invisibilità sarà di livello Medio.
Inoltre, se il corsaro decidesse di infondere nella lama un consumo di energie pari a Medio, essa si ricoprirebbe istantaneamente di un alone color della pece. Farebbe così riaffiorare il potere della lacrima, e il successivo colpo, nel caso in cui andasse a segno, avvelenerebbe il punto ferito. Il nemico vedrebbe i lembi della ferita farsi neri e proverebbe un dolore molto superiore al normale, tale da infliggergli un danno psionico pari a Medio. Per parare il colpo sarà sufficiente una normale difesa fisica.
Ma un buon pirata sa anche che l’onore non conta. Sarebbe sciocco, e non eroico, affrontare un nemico senza opportuni assi nella manica. Così, con un consumo pari a Medio, il combattente potrà ricreare, per il tempo di un attacco, una copia esatta della propria lama nella mano libera. Essa sarà un’illusione, e per tanto non potrà infliggere danno, ma se gestita con sufficiente furbizia renderà difficile al nemico individuare quale dei due diversi colpi debba essere parato. La spada illusoria scomparirà non appena portato a termine l’attacco.


{ El Corazon del Demonio }
« Dicono che sia un demone.
Ma sono soltanto un uomo senza cuore.
Letteralmente.
»

In molti sussurravano che il pirata fosse un uomo senza cuore, ma ben pochi sapevano quanto effettivamente avessero ragione. Impossibile da spiegare per una mente razionale, il flagello delle coste non aveva alcun organo pulsante nel petto, così che riuscì a salvarsi dalla morte dopo essere stato trafitto. La sua lacrima nera, però, suggerisce alle malelingue che si trattasse di una creatura non umana, forse un demone che amava assumere fattezze più rassicuranti di fronte ai propri uomini. Proprio per questo motivo la spada rivela proprietà particolari a coloro che sono di razza demoniaca. Il corsaro, infatti, potrà spendere un consumo pari ad Alto.
A questo punto, mimando due bordate, il caster potrà lanciare verso il nemico due falci color della tenebra. Ciascuna di esse, qualora colpisse il bersaglio, infliggerebbe un danno magico pari a Medio. Il danno potrà essere evitato solo con adeguate difese magiche. Qualora fosse in forma demoniaca, però, contro angeli e paladini il danno di ogni bordata sarà pari ad Alto, mentre il danno sarà pari a Basso per ciascuna contro altri Negromanti e Demoni.

 
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El maestro digno: trasformarla in una vera e propria passiva di "immortalità dell'arma" (non può essere sottratta/distrutta/allontanata in post autoconclusivi o da QM), e specificalo.
El pirata si honor: la prima trasformala in una vera e propria invisibilità della durata di un turno, a consumo Medio. La seconda, siccome basta una normale difesa non tecnica per difendersi, specifica che oltre al danno del veleno fa anche il normale danno dell'attacco fisico (potrebbe sembrare ovvio, ma non si sa mai). La terza il consumo va abbassato a Basso, mantenendo l'effetto invariato.

Il resto è ok :sisi:
 
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86 replies since 30/6/2013, 15:40   1435 views
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