Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Alcrysia; il mare d'oro

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view post Posted on 5/10/2013, 01:27
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morpho
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Quando entrambi i fendenti colpirono il figlio del tiranno egli non rimase inerte, anche se leggermente stupito; infatti fece subito per gettarsi contro a Tiyr, debole, ma ancora retto in piedi. Ormai sulla soglia della disperazione egli cercava le più svariate soluzioni, quando notò che il braccio alzato da Theowin non collaborava alla calata.
Lentamente un tremore partì dalla mano e blocco l'intero corpo, quasi impercettibile. E poi, come in uno dei peggiori incubi, coloro che posavano in fronte ai due compagni implosero, riversando brandelli di carne e sangue nella stanza già devastata dal combattimento. Il cavaliere rimase perplesso per diversi istanti, chiedendosi quale intervento divino avesse potuto salvarlo.
Con passo leggero, quasi a risposta, un uomo avvolto in un manto cremisi raccolse il corpo di Rogozin -ricordò chiamarsi-; fino a portarlo oltre l'abitazione, facendo intuire il dovere di seguirlo.

La piazza pareva immutata, non fosse che i guerrieri ed alcune altre figure si ergevano simili a statue sulla roccia che componeva un piastrellato rovinato e di per sé non molto decorativo.
Un uomo parlò subito, Martin, scoprì chiamarsi, ed era un "rettore" di un'associazione parallela alla religione della Capitale d'occidente, inversa al credo dei Corvi. la definì la verità, la definì la certezza. Parole familiare al paladino, in vero, ma non fece troppo peso a certi istinti.

Terminato il discorso lasciò spazio a richieste e chiarimenti. Fra i primi a parlare ci fu proprio Tiyr, che esordì bruscamente chiedendo certezze e rivolgendo accuse forse eccessive, verso colui che ha salvato la vita a quei ragazzi lì riuniti. L'uomo al centro gli rammentò questo, e rendendosi conto dell'errore commesso egli subito si scusò, per poi porgere un veloce inchino ma dal profondo significato.
Altri fecero richieste sulle frasi che prima disse il Fratello, tentando di capire la corretta interpretazione di pareri quasi personali. Discussero anche sulla corretta collocazione di Imhrail, che, povera, accumulò tutto il discorso succube dagli avvenimenti, eccessivamente confusionali per la sua persona.

Alla fine chiunque terminò coll'osservare che la soluzione migliore fosse quella di aiutare la popolazione e ricostruire il distrutto, un dovere più che una scelta, forse, un obbligo morale.
Fece scorrere la mente mentre ancora alcuni discutevano, pensò sovrattutto al mutare della situazione, degli avvenimenti e di ciò che chiunque avrebbe previsto.
Pensò l'ennesima volta a Helen. Sbuffò esausto, doveva riposare, forse più la mente ed il cuore che il corpo.

 
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K a i
view post Posted on 5/10/2013, 19:02




~ Puzzle completo ~


Richiudere quelle ferite richiedeva uno sforzo immane. Kaitos percepiva l'enorme dolore proveniente dalle braccia e che l'emorragia peggiorava perché stava facendo sforzo sugli arti feriti, ma la tecnica di guarigione chiedeva al suo caster l'imposizione delle mani sulla zona da guarire e quindi quella sgradevole sensazione era necessaria per poter evitare il peggio.

Purtroppo le truppe di Thengel parevano intenzionate a rincarare la dose ed il giovane pensò che non sarebbe sopravvissuto ad un altro assalto di quella potenza. Per un istante venne tentato dalla voglia di ricorrere alla sua forma mostruosa, sfruttando ancora la presenza dell'astro in cielo, ma una ragione-jolly, in grado di farlo desistere immediatamente dall'idea balenò nella sua mente. Quel motivo si chiamava Imrahil.

Quando le armi si trovarono a pochi centimetri dalla pelle del mago, questi inconsciamente si abbandonò al destino, accettando la sua fine, con l'unica soddisfazione di essere in grado di proteggere la figlia del tiranno con il suo corpo ed evitarle così un colloquio con la signora incappucciata e munita di falce.

Una barriera, traslucida, sufficientemente grande da coprire le due vittime e soprattutto sufficientemente potente da sopportare senza incrinarsi quell'offensiva che avrebbe fatto tremare una prima linea di soldati coraggiosi e ben equipaggiati.

Dopo un secondo esame, il taumaturgo vide l'uomo che aveva provocato il sovrano di mandimartello a qualche metro da lui, sulla sinistra. Sapeva chi ringraziare, a chi doveva la vita.

Lo sconosciuto iniziò a parlare e, senza volerlo, aggiornò Iulai Jenos degli ultimi fatti. Seppe che fu Imrahil a ferire il padre mortalmente con una spada che in tutta onestà Kai non sapeva da dove fosse sbucata, considerando che non aveva mai visto la ragazzina con un coltello da burro in mano durante il breve periodo passato insieme, figuriamoci un oggetto pesante e pericoloso quanto una spada.

D'altro canto, la ragazzina sembrava essere, ancora una volta , vittima di una crisi di pianto, comprensibile, visto che aveva appena finito di avvicinare ulteriormente il padre verso l'ultimo respiro, interpretabile da molti come semplice legittima difesa, ma i suoi sudditi avrebbero accettato tale versione e non un semplice “golpe” con la finalità di conquistare il trono più importante dell'Alcrysia?

Fratello Martin tornò a parlare, invitando i militari a deporre le armi, la testa del manipolatore gli faceva male e considerata l'enorme “coincidenza” con l'inizio del discorso, ipotizzò che fosse stato il suo salvatore, colui che aveva avuto udienza con il genitore, cambiandolo ed originando quella sequenza di eventi che li aveva portati in quel villaggio e costretti ad affrontare quella situazione.

In pochi minuti la piazza si svuotò, lasciando solamente il gruppetto più i due incappucciati, ma uno dovette abbandonarli perché gli venne ordinato di andare a riprendere la coppia non pervenuta.

Stanco e soprattutto ferito, il risorto si lasciò cadere a terra e con le forze rimaste riprese il lungo processo di guarigione, solo che questa volta era volto agli arti precedentemente danneggiati.

Quando il subordinato tornò con i dispersi, Kaitos si rallegrò, ringraziando il cielo per la benevolenza dimostrata lasciandoli in vita; ciò significava che in quel posto pochi avevano perso la vita e non c'erano stati spargimenti di sangue inutili.

L'ambasciatore dell'ala rubra iniziò a parlare, spiegando ciò che era avvenuto e rivelando che cosa avesse fatto perdere il senno al regnante. Tali parole permisero all'angelo di poter finalmente concludere il rompicapo e comprendere che cosa avesse permesso l'aggravare la situazione di Mandimartello al punto da costringere un padre a dichiarare morta la figlia e sguarnire così tanto un avamposto ritenuto militarmente indispensabile.

Al termine del discorso non riuscì a trattenere le seguenti parole:

Tanta distruzione....... per questo motivo?



Kaitos non riuscì a non ripensare a quella fontana dove aveva incontrato quelle donne di casa, intente a lavare i panni dei figli, dei mariti, costrette a dover sopportare tutto ciò che era avvenuto. Thengel era prossimo a cadere, ma c'era una cosa che aveva imparato con la sua seconda vita:

Non è il passato ad importare, ma il futuro che riserviamo per noi stessi e creiamo per coloro che amiamo e per la terra che calpestiamo.
Come ha giustamente fatto notare le devo la vita, non sarei sopravvissuto a quel secondo assalto, quindi ho un debito con voi.



L'aria iniziò a mancare nel polmoni ed aveva bisogno di quegli istanti per convincersi di ciò che stava per dire. Non era una decisione facile, ma aveva bisogno di schierarsi nella vita, curare gente in periferia non lo soddisfaceva e necessitava di qualcosa da fare. Quella terra aveva un disperato bisogno di stabilità e forse quella gente sarebbe stata in grado di fornirla.
Si guardò attorno ed il suo istinto gli diede l'impulso finale per dire ciò che pensava.

Ricostruire per lasciar distruggere non ha senso, possiamo arruolare cento uomini per rimettere in piedi tutti i villaggi distrutti, ma ciò non ci restituirà chi è stato chiamato dalla morte e ne fermerà le guerre che tolgono gli uomini necessari per ridare produttività a questo posto.

Ho bisogno di sapere quali sono i confini. Se volete un alleato l'avete trovato. In compenso vi chiedo che non avvenga più ciò che è successo a Thengel. Della gente ha sofferto e soffre per via di questa situazione.



Disse indicando Imrahil.

Vi aiuterò perché vi devo la vita e perché spero che siate più saggi di questi signori della guerra.
Voi mi ispirate una certa fiducia, avete cercato di fermare questo scontro inutile; ora ho bisogno di sapere come pensate di restaurare questa terra.



Poi si rivolse a Laurens e disse:

Oggi mi sono indebitato con molta gente, ti devo ben due favori, ma penso che il posto di Imrahil non sia vicino alle armi, ma al riparo dalla violenza e soprattutto vicino alla sua gente.



Laurens lo guardò malissimo, una reazione del tutto comprensibile, ma il figlio di mercanti non era decisamente il tipo di persona che tornava indietro e ripensò a colei che avrebbe dovuto assumersi la responsabilità di tutto quel potere.

Consideratemi come uno dei vostri. Metterò le mie capacità a disposizione per la ricostruzione dell'Alcrysia.



Poi si rivolse ad Imrahil.

La vita è tua. Ricordati di quel coraggio che ti ha spinta a cercarci ed appellati ad esso per compiere la tua decisione.






Energia residua: 15%
Capacità Straordinarie:Costituzione [1]
Stato fisico: Illeso (guarito complessivamente un alto nel turno precedente più un altro alto in questo).
Passive: Hedecos [Capacità di instillare una sensazione di terrore sotto forma di influenza psionica di livello passivo. Non ha effetto sugli angeli] e Sindolas [Le tecniche di guarigione hanno potenza uguale al consumo speso].
Riassunto azioni: Non necessario.
Note: Usato Yuniklos Jis a livello medio per due volte totalizzando un alto. Post terribile, ma ho preferito sacrificare la qualità per non ritardare il gruppo.
Tecniche utilizzate:

†Yuniklos Jis:
Classe: Mago
Tipologia: Abilità di dominio + Pergamena
Descrizione: I maghi di solito ricorrono a barriere per potersi difendere dagli attacchi, ma non è necessariamente l'unica via attuabile. Infatti quando non è possibile bloccare un'offensiva, si può sempre subirla per poi rimediarvi. Mediante l'imposizione di una mano, la destra, e concentrando in essa una quantità equivalente ad un basso oppure un medio sarà in grado di guarire una ferita di bassa o media gravità.
Consumo di energia: Basso o Medio.

 
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view post Posted on 6/10/2013, 03:26
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alcrysia

Inutile. Era stato tutto inutile.
Le sue azioni si era rivelate tardive, quando non direttamente dannose. Forse aveva perso lo spirito di un tempo, la prontezza e l'agilità mentale che derivavano da una doppia razione di istinto, il suo e quello della belva. Un istinto che sarebbe semplicistico definire animalesco, perché racchiudeva in sé la spietata ferocia dell'Ombra e la sua capacità di calcolo, insieme alla forza inarrestabile che lo teneva attaccato alla vita contro ogni probabilità. Il suo eremitaggio l'aveva forse arricchito -da una parte- ma sembrava averlo reso più lento, eccessivamente riflessivo. Imparando a conoscere quanto la caducità dell'esistenza del singolo fosse poca cosa rispetto a tutto il resto, aveva spostato il suo punto di vista, perdendo in parte il suo attaccamento alla vita.
Piegandosi ad altre regole, aveva disconosciuto l'istinto della belva, e ora veniva tradito proprio dai suoi pensieri, rivolti a molti altrove contemporaneamente. Se ora Thengel giaceva ferito, la colpa era interamente sua. Non del Re, non dei corvi né di fratello Martin. Sua e di nessun altro.
Misericordia. L'aveva chiamata misericordia, quell'uomo pieno di misteri. Non si trattava di misericordia, ma di un ennesimo errore. Avrebbe voluto decidere della sorte di Thengel solo dopo aver sentito tutto, dopo aver finalmente capito. Le spiegazioni, quando arrivarono, gli sembrarono quasi inutili. Certo, avrebbero permesso a lui e ai suoi compagni di capire -forse persino a Imrahil- ma non avrebbero sanato né la mente né il corpo del Lord. Un uomo solo, lasciato ad impazzire. Più di chiunque altro fra i presenti, Laurens comprendeva la situazione di Thengel: il dolore, il travaglio, il dubbio, la follia. Forse proprio perché, in realtà, l'unica vera colpa di quell'uomo era di possedere una parte oscura -come tutti- e di essere molto fragile -troppo fragile.
Non riusciva a compatirlo né a giustificarlo, tuttavia era in grado di comprendere. Fu per questo che, quando finalmente parlò, lo fece indicando proprio il lord.
«Se è in mio potere decidere, desidero che non muoia.»
Per un attimo parve ripensarci, e forse proprio per evitarlo deviò il discorso.
«Piuttosto, Fratello, ditemi: chi il vostro Signore?»

« Che vita lo aspetta ora che ha abbandonato ogni pudore e vive liberamente nel peccato? Dovrà essere tenuto in catene, oppure si rivolterà contro la sua stessa prole, ancora e ancora. » l'uomo si interruppe, sospirando « ...ma se insisti, sarai accontentato. »
Al solo nominare il Signore che servivano, gli occhi di Fratello Martin sembrarono riempirsi di nuova vita.
« La tua curiosità è grande, Laurens... » sussurrò « ...ma, come puoi immaginare, è nostro interesse tenere la sua identità segreta; guarda che cos'ha fatto all'Alcrysia attraverso i sogni, e immagina ciò che potrebbe fare a chiunque lo conosca di persona. Persino in pochi tra noi hanno il permesso di conoscerlo direttamente, ma non hai da temere. Collabora con noi e ti sarà mostrata la verità. »
«Chi dice che la mia richiesta sia dettata da quella che chiameresti misericordia?»
Lo sguardo del Metamorfo vagò intorno, cercando qualcosa che non c'era e non poteva esserci -forse nemmeno esisteva.
No, non si trattava di misericordia -né di giustizia. A suo modo, Thengel doveva essere un monito: per sé stesso, per Laurens, per Imrahil e per chiunque avrebbe regnato sull'Alcrysia. Doveva esserci un modo per far sì che quella storia -o almeno una parte- venisse ricordata. Era forse una sfortuna per tutti loro, ma l'unico modo che Laurens de Graaff conoscesse per perpetuare un ricordo, era il dolore. Dunque, Thengel doveva vivere.
«Per il resto, io voglio sapere. Se potrò conoscere il vostro Signore, allora collaborerò con voi.»
« Ma certo. Noi non chiediamo niente di meglio che potenti collaboratori. »
«Dunque abbiamo un accordo.»
Così dicendo, porse la mano al suo interlocutore -ma quasi subito si voltò a fissare i compagni. E se non avessero accettato di collaborare? Certamente avrebbero potuto, fra loro c'era chi doveva fedeltà al trono del Leviatano -e dunque ai corvi che lo manovravano. I servitori delle Quattro Casate non erano poi del tutto dispersi: pur acefalo, il corpo del regno era forte. O almeno abbastanza forte da costringere Fratello Martin e il suo Signore a nascondersi.
«E loro?» domandò.
« Potranno scegliere come te di contribuire alla pace dell'Alcrysia. » interloquì l'altro, giustapponendo un sorriso alle sue parole.
« Altrimenti, saranno liberi di andarsene, ora che sono al sicuro. »

Sollevato, ma non del tutto, al sam-enin rimaneva ancora un interrogativo. Cosa sarebbe stato di Imrahil?
Osservò la ragazza per qualche istante. Quegli uomini parlavano di riportare la pace in Alcrysia, e certamente Imrahil sarebbe stata al centro di questo progetto. Se volevano instaurare una sorta di avamposto in quella regione, avevano bisogno di lei, di presentare un legittimo erede al trono di Thengel.
Benché apparentemente sembrasse tutto fuorché un bugiardo, Laurens continuava a non fidarsi completamente di Fratello Martin -ancora memore delle parole utilizzate da Samael per descriverlo. Bisognava essere estremamente prudenti con quelle persone, e gli sarebbe dispiaciuto vedere Imrahil utilizzata alla stregua di un fantoccio. Non che il suo cuore si fosse intenerito fino a quel punto, ma saperla nuovamente al centro di chissà quali lotte ed intrighi non avrebbe certamente reso buona giustizia alle fatiche che avevano sopportato per aiutarla.
Inoltre, soppesò che finché Imrahil fosse stata di qualche utilità a Martin e ai suoi confratelli, ci sarebbe stato spazio di manovra -almeno per lui.
«Avrei ancora una richiesta» disse.

«Parla dunque» rispose Fratello Martin, incuriosito.
«Imrahil. Voglio che la ragazza venga con me.»
Prima ancora che il suo interlocutore potesse rispondere, un altro fra i suoi compagni si intromise nella discussione.
«Oggi mi sono indebitato con molta gente, ti devo ben due favori, ma penso che il posto di Imrahil non sia vicino alle armi, ma al riparo dalla violenza e soprattutto vicino alla sua gente.»
Laurens osservò Kaitos, non senza tradire un certo fastidio. Quel giovane imbecille si era innamorato.
Lui aveva imparato a sue spese che in guerra non c'è posto per l'amore -forse nemmeno per l'odio.
« Chi siamo noi per decidere al posto di questa ragazza? » rispose infine Martin, sorridendo « Ella non ci appartiene, e con suo padre in queste condizioni e suo fratello morto, il suo destino è quello di succedere al trono. La sua purezza di cuore le garantirà di essere una sovrana giusta e vicina al popolo, persino apprezzata dal padre. »
A quel punto, Laurens si rivolse direttamente alla giovane. Doveva darle un motivo, convincerla.
«Desidero portarti con me perché tu veda alcune cose, perché tu conosca. Se accetterai di seguirmi, potrai decidere in qualunque momento di tornare a casa, e sarà mia cura accompagnarti. In ogni caso, quando tutto in Alcrysia sarà sistemato, potrai tornare ad occupare il posto che ti spetta.»
Imrahil parve estremamente imbarazzata, del tutto impreparata a ricevere tutta quell'attenzione. Forse per la prima volta, in quel momento, capì cosa avrebbe significato reggere fra le sue mani le sorti dell'Alcrysia.
« Io... io... » rispose balbettando per qualche istante « ...non so cosa rispondere. »
Assumendo un tono più dolce, l'Eremità fece un cenno di assenso col capo: sì, capiva quell'indecisione.
Disse solo «Pensaci».

Si rivolse poi a Fratello Martin: «Adesso quale sarebbe il piano?»
« Domani partiremo per Mandimartello, in modo che Imrahil possa scegliere come impiegare il proprio destino. Questo sarà il nostro prossimo passo. Per questa sera riposate; ne avete senza dubbio bisogno. »
Di nuovo, Laurens assentì, e voltò le spalle a tutti. Tuttavia, quella notte non dormì. Era molto stanco, ma non sentiva la necessità di avere compagnia, e molti pensieri gli assediavano la mente. Insieme una grande curiosità e molte preoccupazioni -e la sensazione di aver scoperchiato un nido di serpi. E -si disse- quando succedono cose del genere, c'è sempre qualcuno che finisce per essere morso. Non doveva capitare a lui -né a Imrahil.
Fu con quella risolutezza che la notte lo accolse, e senza nemmeno accorgersene si ritrovò a cantare parole che non ricordava di aver appreso.

Dove sono cavallo e cavaliere? Dov'è il corno dal suono violento?
Dove sono l'elmo e lo scudiere, e la fulgida capigliatura al vento?
Dov'è la mano sull'arpa, e il rosso fuoco ardente?
Dov'è la primavera e la messe, ed il biondo grano crescente?
Son passti come pioggia sulla montagna, come raffiche di vento in campagna;
I giorni scompaiono ad ovest, dietro i colli che un mare d'ombra bagna.
Chi riunirà il fumo del legno morto incandescente?
Chi tornerà dal Mare e potrà mirare il tempo lungo e fuggente?





« Scourge of the West »

( B: 4% ~ M: 8% ~ A: 16% ~ C: 32% )
forma umana - 4CS in Saggezza ; 1CS in Velocità.


Status Fisico » Illeso.
Status Mentale » Ottimale.
Riserva Energetica » 58%;

Equipaggiamento » Lagrima (mano dx); Spada (infilzata al suolo); Scaglie del Kraken (non indossata); Mantellemer (indossato - nessuna forma); Epoch (riposta); Henkeen (incastonato); Rosa dei Venti (riposta); Pride (riposta); Corte (riposto).

Abilità Passive » Aura di timore razziale, capacità di sopportare danni fisici fino ad un ammontare di due Mortali, capacità di passare alla forma demoniaca in qualunque situazione (the beast of pirate's bay). Eterna giovinezza (lympha aeterna). Auspex fisico su area limitata, facoltà di camminare in aria come su un pavimento solido, capacità di camminare su superfici non solide, possibilità di ignorare la gravità (called from darkness). Il Metamorfo riceve un bonus alle CS (+2 Intelligenza) ogni volta che in sua presenza viene utilizzata una abilità di natura magica, egli è inoltre in grado di ignorare ogni tipo di ferita invalidante (magia naturale). Egli è in grado di avvicinare un qualsiasi animale senza essere attaccato o considerato un pericolo (comunione animale). Ogni utilizzo di una delle tre Maledizioni Supreme priverà l'avversario di una (1) CS in più rispetto all'effetto normale dell'abilità, ogni utilizzo di una delle tre Maledizioni Supreme potenzia il Metamorfo (+2CS Saggezza), ogni Maledizione ha il suo effetto potenziato da una malia psionica che provoca momentanea perdita della memoria a breve termine (arbor mirabilis, il grimorio oscuro). Possibilità di vedere attraverso forti luci o nell'ombra più fitta, capacità di riconoscere illusioni o creazioni magiche che modificano la realtà (henkeen - visione). Difesa da passive di charm, malie, influenze mentali (rosa dei venti - and some are alive). La Lagrima concede un perfetto equilibrio in ogni situazione, non può essere rubata al proprietario (lagrima - el maestro digno, el navegador astuto). Capacità di intuire l'allineamento degli altri presenti, chi si trova accanto al Metamorfo nota che il suo mantello si muove da sé e avverte una violenta sensazione di freddo (mantellemer).

color=#071a26]Abilità Attive »[/color]
~ <i>metamorfismo: nessuna;
~ <i>metamorfismo: nessuna;


Riepilogo » Eccomi qui. Mi spiace di non aver inserito tutti i dialoghi nei post, ma ho preferito evitare il walltext, prediligendo ciò che riguarda Laurens. Probabilmente, nel finale del post, il ragionamento fatto da Laurens è più complesso di ciò che in realtà dovrebbe essere -o meglio, più di quanto la situazione off-game non richieda- ma mi sono divertito a immaginare nei dettagli cosa avrebbe pensato il personaggio una volta venuto a sapere tutte le notizie recate da Fratello Martin.
Spero infine che Ray apprezzi la citazione finale :v:
 
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view post Posted on 6/10/2013, 14:30
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Se era in un sogno, morto o trascendente la sua natura umana non poteva dirlo con esattezza. Il corpo era per terra e, sangue caldo e maledetto, bagnare le tavole di legno mischiandosi con altro sangue rappreso. Ormai era finita? La lama sarebbe caduta su di lui sancendo la parola fine con la sua testa rotolante?
Quello che successe dopo era troppo confuso e troppo strano perché Rogozin lo potesse mettere a fuoco durante quei minuti interminabili: difficile fare un riepilogo di quello che successe ma le immagini si accavallano nella sua mente e non erano in ordine.
La sua spada aveva finito il figlio di Thengel, così come l’entrata in scena del suo compagno e il tentativo di salvarlo. Ma lui ormai era a terra nell’incoscienza e, benché ferito, Theowin aveva ancora sufficiente forza per sconfiggerli e finirli entrambi. In ogni caso sarebbe stata una buona morte. Aveva combattuto seguendo il suo Io, le sue idee, la sua volontà; non era più una zattera in preda alle correnti ma aveva un timone e mani sicure tenevano la rotta della sua vita. Era una buona morte dopotutto. Era una morte che aveva cercato a lungo e ora poteva rivederlo ed esserne orgoglioso; ora non aveva più paura perché era diventato un uomo. Ora poteva ritenersi soddisfatto. Certo molto altro poteva essere fatto e molte domande aleggiavano intorno alla sua vita senza risposta ma almeno aveva acquisito una consapevolezza di sé che mai, prima d’ora, aveva avuto. Si era una buona morte nonostante tutto perché aveva finalmente chiaro chi fosse e dove stava andando. Un peccato però non scoprire cosa ci sarebbe stato dietro questa svolta, questa curva, ma andava bene così.
E mentre la sua anima si preparava qualcosa successe. Ma l’incoscienza, la perdita di sangue, il dolore non riuscivano a farlo essere lucido e così sembrava più un sogno che la realtà. Sentì le urla. Sentì i corpi squarciati. Sentì il sapore del sangue fresco. I loro corpi vennero fatti a pezzi1 Distrutti e sparsi ovunque. Theowin e le sue guardie ora erano solo brandelli di carne, di un macabro dipinto, sparsi sulle pareti, il loro sangue mischiarsi a quello rappreso delle loro vittime. Non riusciva a capire cosa fosse successo ma in ogni caso svenne…ma un lieve sorriso comparve su quel volto pieno di sangue. Il sorriso di chi sa che è tutto finito.



Certo non pensava che tutto questo potesse essere reale - dire che lui tentava sempre di squarciare il velo di menzogne del mondo – ma era indubbio di come la realtà, e la verità in essa contenuta , sia sempre più tremenda e scioccante di quello che si credeva. I due stranieri rivelatesi solo protettori, o meglio, solo interessati al bene di quella terra. L’Ala Rossa, i corvi e i loro intrighi per mantenere lo status quo; un popolo messo sotto la gogna e una regione che faceva da spartiacque per chi non era gradito al potere. Mandati qui, lontano da Basiledra, lontano dal potere, in maniera coatta. Il mare d’Oro teatro di nefaste guerre per accaparrarsi la perduta gloria o un potere effimero dato loro, da altre mani peggiori, e passato per loro. I Corvi e la loro seta di potenza. I Corvi che sedevano su un trono e il potere tutto nelle loro mani. E quel potere, ora, devastava quella regione e creava su sabbia d’orate e dune gialle macchia cremisi. Le stesse che vi erano in quelle case, e spade fraterne uccidere, un popolo ridotto alla fame e alla carestia e tutto questo perpetuato e condiviso dal potere di Basiledra e di chi, tra ombre, sedeva davvero sul trono del potere lasciato vacante dal Re Dio: i Corvi!

« Ora sapete tutto, e sono disposto a chiarire qualsiasi altro vostro dubbio. Dopodiché potremo dedicarci a ricostruire ciò che stato distrutto da questo spiacevole inconveniente: promettete di aiutarci in quest'ultimo compito e sarete ricompensati. » parole dette a sancire un’alleanza. Rogozin dopo che seppe tutto questo dovette pensare a lungo. Isolandosi. Lui amava la libertà e appunto per essa che voleva battersi ma senza essere legato a nulla; ma poteva lasciare quella terra così? Ora? E soprattutto la figlia di Thengel quella terra che era si difficile e dura ma aveva dentro di sé un che di magico’ Di mistico quasi’ Poteva essere sordo a quel richiamo? Poteva scordarsi quell’immagine vista nella casa? Forse…dopotutto non voleva legami di alcun sorta. Non voleva legarsi e non voleva sentirsi costretto in catene ma non poteva rimanere indifferente.

Che verità ci state offrendo? Se devo scegliere voglio vederci chiaro in questa faccenda. ma cosa volete che facciamo e quali saranno i nostri e vostri scopi?
La figlia di Thengel se vorrà le starò vicino. Se deciderà di salire al trono. Dopo la perdita del fratello e un padre pazzo non vorrei lasciarla sola.
Erano le parole più vere che potesse dire. Non voleva dire Si ne No ma voleva capire. Ma avrebbe protetto la figlia di Thengel. Nessuno dovrebbe passare quello che ha passato lei e dal suo esempio, forse, il mare d’Oro si sarebbe destato e sarebbe divenuto scintillante e fiero. Un augurio nel suo cuore.

« Non ci sono più verità; c'e n'è soltanto una, ed è quella che vi stiamo offrendo. » rispose stizzito uno di essi « E come ho già detto, il nostro attuale obiettivo è quello di far salire Imrahil al trono, e che voi collaboriate per renderlo possibile. Niente di più. » Per il momento poteva essere una buona idea; poteva vedere con i suoi occhi un'altra realtà nascosta e celata e capire di più. Capire e avvicinarsi di più ad un pensiero che ora gli sfuggiva. Il pensiero di “lui”.

Allora potrei anche dire di si. Questa terra ha pure sofferto troppo...è il momento che il popolo si ricordi che è libero e non schiavo di signorotti mandati dai Corvi solo per mantenere lo status quo. Il loro potere. I loro privilegi. Nessuno è nato schiavo... per il momento le loro idee coincidevano. Per il momento…

« Domani partiremo per Mandimartello, in modo che Imrahil possa scegliere come impiegare il proprio destino. Questo sarà il nostro prossimo passo. Per questa sera riposate; ne avete senza dubbio bisogno. »

Forse era il momento di guardare altrove. Ma non sarebbe stata l’ultima volta che posava i suoi occhi sul Mare d’Oro.

Dal dubbio, dal buio, al sorger del giorno
galoppò al sole, spada sguainata.
Speranza destò, in speranza partì;
oltre la morte, la paura ed il fato,
verso la pace, la speranza e la gloria.




Rogozin
Energia: Bianca Pericolosità: F CS: +1 Maestria armi
Status fisico: Ferita al fianco sinistro(Critica); Ferita al fianco destro(alta)
Status Psichico: Consumi energetici in questo turno: 5%; 20%
Riserva energetica residua: 5%

_ ___ _____ ___ _

Abilità Passive:
Presenza angelica:

Allo stesso modo dei demoni, gli Avatar di stampo angelico non possono nascondere totalmente la loro presenza, pur mischiandosi con gli esseri umani e viaggiando tra loro e per le stesse vie. Le altre razze, infatti, percepiranno sempre qualcosa di sbagliato in loro, qualcosa di differente, ed è per questo che gli angeli incutono negli esseri innanzi a loro un innato timore reverenziale, purché questi non siano angeli stessi, e che siano di energie pari o inferiori all'agente.
Non è importante l'allineamento dell'Avatar. Quest'abilità funzionerà sempre e comunque, indipendentemente dal sopracitato fattore.. [Passiva Razziale].

Duellante: il possessore del dominio ha sviluppato una capacità innata di sfruttare ogni oggetto riesca ad impugnare come una letale arma. Non solo, quindi, l'arma cui è legato e con la quale ha vissuto gran parte della propria vita, o della propria esperienza. Qualunque mezzo, per strano, informe o artificioso che sia, potrà asservire allo scopo designato di ledere il proprio nemico, sempre che la logica e la razionalità lo consentano. Pertanto, potrà sfruttare bottiglie, funi, cinte, sedie, falli, semplici assi di legno o pezzi di metallo, come armi letali che, nelle proprie mani, taglieranno il nemico al pari di una lama affilata o di una poderosa ascia.[Passiva Dominio]

Velenrancore Non è una casta vera e propria, si potrebbe dire - ma è solo parte dell'abominio generato dalla trasformazione della foresta nel Gwàthlaiss a causa dell'essenza del Gorgo scioltasi nel suolo - andando ad intaccare il profondo rapporto fra le fate e la natura. L'indole generalmente pacifica delle fate divenne distorta per alcuni in una paranoia, in altri per un desiderio impulsivo di uccidere coloro che minacciavano la propria tribù. Qualcosa che superava ben più la voglia di difendere i propri compagni che guidava i Frémalis, come se il rancore del Gorgo fosse divenuto insito all'anima delle Fate. Un furore che si manifesta nel loro stesso sudore, si dice, rendendo le loro lame portatrici di morte e pestilenza. Loro sono il cancro per curare il cancro.
[Ogni attacco fisico portato con le proprie armi può avvelenare l'avversario. Il veleno è quantificato come danno Basso al corpo, che sarà progressivamente debilitato da nausea e febbri ad ogni colpo andato a segno.][Passiva]

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Abilità Attivate:
spendendo un consumo pari a Basso, il personaggio è in grado di sfruttare la propria tecnica per difendersi da un'offensiva dell'avversario. La particolarità di questa difesa di potenza bassa è indubbiamente quella di poter agire anche contro tecniche magiche scagliate dall'avversario, non solamente fisiche: eventualmente, il guerriero potrà decidere di deviare il corso di una scarica elettrica, o anche di una palla di fuoco. E' una tecnica di natura fisica.(Attiva del dominio)

Scatto del lupo: tecnica di difesa Consumo di energia: Alto




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Riassunto e Note:
Non credo ci sia nulla da aggiungere al tutto.


 
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view post Posted on 7/10/2013, 17:48
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Dopo tutto ciò che era successo, fu una grande consolazione passare senza imprevisto alcuno i giorni successivi.
Come prima cosa, il gruppo si diresse a Mandimartello. Trovarono il borgo nelle stesse condizioni in cui l'avevano lasciato, seppur provvisto di alcuna difesa militare; fortunatamente, però, due giorni non erano stati sufficienti a muovere guerra nemmeno per i signori dell'Alcrysia, che con ogni probabilità non erano neppure al corrente di ciò che era successo a Thengel.
Non ci volle molto a convincere gli attendenti dell'insanità mentale del Lord; nel particolare Haldyn, che rimase incredibilmente stupito nel vedere Imrahil viva e passò lunghi minuti a scusarsi di aver fatto braccare i quattro avventurieri per ordine del suo signore. Tutti - chi prima e chi dopo - convennero che Thengel non era più in grado di reggere il potere nel borgo, e che Imrahil avrebbe dovuto succedergli quanto prima.

Quando a Mandimartello si sparse la voce che Imrahil era viva, il popolo organizzò una grande festa in suo onore. Non erano in pochi a chiedersi che cosa fosse effettivamente successo, ma quelle domande vennero accantonate dalla gioia nel rivedere l'amata figlia di Thengel. Se suo padre era riuscito ad opprimere i cuori dei cittadini nell'ultimo mese, la rinascita miracolosa della figlia era stata sufficiente a risanarli.
Vino e miele scorsero a fiumi nel palazzo ramato del borgo, accompagnati da saporiti piatti di riso e carne, conditi con spezie piccanti. Gli avventurieri che avevano accompagnato Imrahil furono immediatamente elogiati come eroi e poterono godersi senza alcuna spesa i festeggiamenti, che durarono due intere giornate; con loro vennero omaggiati anche i due membri dell'Ala Rossa, che tuttavia a differenza dei cittadini parevano non essere inclini a lasciarsi andare a manifestazioni aperte di gioia con così tanta semplicità.

Ad una settimana di distanza avvenne l'effettiva successione di Imrahil.
Davanti ad una sala zeppa di attendenti preoccupati e consiglieri silenziosi, ella indossò le vesti reali della sua casata e si sedette sullo scranno di suo padre, completamente inadatta ad entrambi: le vesti pompose e ramate nascondevano il suo fisico elegante e contraddicevano la sua espressione di onesto imbarazzo, e il seggio era troppo grande per ospitare il suo corpo. Non passò nemmeno un minuto prima che i più subdoli iniziassero già a mormorarsi malignità alle orecchie, constatando l'inadeguatezza della figlia di Thengel a succedere al padre; sussurri che non mancarono di raggiungere le orecchie della ragazza.
A qualche notte di distanza, Imrahil raggiunse Laurens nella sua camera e gli comunicò la sua decisione:
il popolo la amava, e ciò era innegabile, ma altrettanto non si poteva dire dei consiglieri e degli attendenti, che erano rimasti troppo a lungo legati alla figura di suo padre. Ella temeva che prima o poi si sarebbero rivoltati contro di lei, specialmente nel corso dei tempi duri che li attendevano: l'Alcrysia non avrebbe passato sotto silenzio la sua ascesa al potere e il borgo di Mandimartello sarebbe stato presto preso da mira da tutti quei signori della guerra che vedevano in lei l'anello debole nel regno di Thengel.
Haldyn avrebbe retto il feudo in sua assenza. Sia i consiglieri che i soldati si fidavano di lui, ed aveva cento volte la sua esperienza.

« Ho deciso, Laurens. »
Si pronunciò con parole decise, frutto di lunghe meditazioni.
« Verrò con te. »

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Il giorno in cui gli avventurieri si apprestarono a ripartire dall'Alcrysia, era passato quasi un mese da quello del loro arrivo.
Martin e il suo misterioso compagno non li avevano mai abbandonati, pur senza aggiungere nulla di nuovo a quanto già detto. Soltanto quando la compagnia e Imrahil espressero il loro desiderio di lasciare la regione li fermarono.

« Vi siamo immensamente grati per ciò che avete fatto qui. » disse Martin per l'ennesima volta « Prima che le nostre strade si dividano, però, vorrei mostrarvi la verità che vi ho promesso. »
« Il mio signore ha espresso il desiderio di incontrarvi. »

Fu allora che il misterioso compagno di Martin si fece avanti.
Gli avventurieri non potevano saperlo, ma il muto viaggiatore che li aveva accompagnati sino a quel momento era ciò che i Corvi eretici avrebbero chiamato una Rooi Veer, ossia una "Piuma Rossa". Vale a dirsi una manifestazione concreta del potere del Padre di Ferro; del loro Dio. Sotto al suo mantello non vi era nulla: solo sabbia e polvere mosse in modo da formare una figura umanoide, ma che si sarebbero sparse al suolo nel caso in cui qualcuno avesse tentato di stracciare la tunica che le copriva.
Il Padre aveva concesso a Martin un minuscolo frammento del suo potere perché lo accompagnasse nell'Alcrysia. Un frammento a cui aveva dato forma umana, in modo che potesse materialmente stargli accanto e proteggerlo.
La Piuma Rossa strinse la mano in un pugno, e per la prima volta gli avventurieri poterono vedere che era secca e raggrinzita come quella di una mummia. Quando la riaprì, cinque piume rosse vi erano contenute; una per ciascuna di loro.

« Portate con voi queste piume, e il nostro signore vi farà visita nei sogni; lì potrete comunicare con lui, e saprete la verità. » disse loro Martin con orgoglio « Mostratele ad un appartenente al nostro ordine ed egli saprà che siete nostri alleati. Tenetele con voi, e forse il Padre sarà così magnanimo da ricompensarvi con nuovi, incredibili poteri. »
« Quelle piume sono il simbolo di una lunga, fruttuosa collaborazione. »

« Non dimenticatevi dell'Ala Rossa. »
poiché sentirete ancora parlare di lei.



CITAZIONE
Quest conclusa! Come potete vedere ho scritto un post conclusivo molto breve per due ragioni: la prima è che volevo lasciare a voi ampio spazio per un eventuale post conclusivo (di materiale ce n'è tanto, da me solo redatto sommariamente), e la seconda è purtroppo l'immane mancanza di tempo che grava sulle mie spalle in questa settimana (se non avessi postato oggi avreste dovuto attendere, presumibilmente, fino a venerdì).

La piuma che vi dona Martin al termine dell'avventura è la fonte del potere che ottenete come ricompensa (ma per perderla dovrete comprare una pozione dell'oblio, da regolamento :PP). Essa tuttavia non vi fornisce solamente l'abilità che andrò a descrivervi poi, ma vi garantisce anche altri vantaggi. Primo fra tutti l'essere considerati degli alleati in game dell'Ala Rossa, dall'Ala Rossa stessa: vi basterà mostrare loro questa piuma per evitare di essere attaccati. Secondariamente, grazie al contatto con la piuma potrete colloquiare con Charles-Etienne Chevalier attraverso i sogni: come svolgerli, quando svolgerli e se svolgere questi sogni è una possibilità che do a voi, rimessa interamente a voi, tramite vostre scene GdR che potete autogestirvi (o contattarmi, se avete dubbi) sulla base delle descrizioni della fazione mostruosa dell'Ala Rossa. Passo quindi a valutarvi singolarmente.

Alan ~: purtroppo non ho troppe cose positive da dire. Il tuo difetto principale è che scrivi poco; troppo poco per esprimere efficacemente i pensieri e le sensazioni del tuo personaggio (che nel corso della quest non ha parlato nemmeno una volta - almeno non nei post di questa discussione), né le descrizioni di ciò che effettivamente accade. Penso che ciò sia dovuto principalmente ad una scarsità di tempo con la quale gestisci i tuoi post: dedicaci più tempo, o non potrai migliorare. Quando poi si è parlato del combattimento hai compiuto una countermove contro i tuoi nemici, scagliando "schegge d'energia" (una mossa palesemente offensiva, con tanto di danno) per fermare la loro carica; dopodiché hai usato una difesa pressoché inutile, che non ho voluto farti sprecare facendo tirare un'ultima lancia alla schiena del tuo personaggio. Insomma, speravo di salvarti almeno nei campi estranei alla scrittura, ma non ci sono riuscito. Qui sotto ti scrivo la tua abilità di ricompensa; sei libero di riscrivere nome e descrizione, pur senza modificarne gli effetti.

Piuma Rossa: I servi più fedeli del Padre di Ferro hanno lentamente ceduto la loro umanità fino a trasformarsi in ibridi di carne e metallo, privi di emozioni, sensazioni e sentimenti. Ciò ovviamente non può accadere per gli alleati che il Signore dell'Ala Rossa tiene più in considerazione, seppure egli sia disposto a concedere loro parte dei poteri che contraddistinguono i suoi servitori più potenti, ad un misero consumo di energie. Spendendo un consumo Medio e per la durata di due turni compreso quello d'attivazione, Tiyr potrà attingere al potere della piuma rossa e rendere la sua mente e il suo corpo solidi come il ferro: egli diventerà completamente immune a qualsiasi sensazione di dolore fisico e potrà al contempo muovere senza alcun riscontro tutte quelle parti del suo corpo che in realtà sarebbero troppo danneggiate per potersi spostare; ossa rotte e legamenti lacerati non saranno più un ostacolo per il cavaliere, come nemmeno il dolore provocato dai dardi del nemico.

Wrigel: i tuoi principali difetti sono la disattenzione e l'ambizione mal riposta. In riferimento alla prima potrei indicarti nei tuoi post numerosissimi errori di tempo, di modo, di formulazione del periodo e di battitura (dorato, non d'orato) che potrebbero tutti essere corretti con una semplice rilettura del proprio post. Tuttavia non è ad essi che mi riferisco nel particolare, quanto più ai numerosi errori di distrazione concettuale: ad esempio al fatto che per tutta la quest descrivi un deserto quando l'Alcrysia non lo è (e ho postato tanto di immagini) e al fatto che nomini spesso Thengel Re quando Re non è (è il signore di un feudo dei Quattro Regni, anche questo spiegato). Tutti questi problemi sono la causa principale - e forse anche la conseguenza - del secondo: tendi a scrivere in maniera esageratamente impegnativa, e questo ti porta a perdere di vista le questioni fondamentali sopra espresse. Nei tuoi post tenti di trattare di argomenti impegnati, tenti di usare un lessico ricercato, e questo atteggiamento porta gli errori precedenti a diventare persino più gravi di quanto non siano: è come se tu costruendo una casa partissi dal tetto invece che dalle fondamenta. Il mio consiglio è quello di lasciar perdere per un bel po' di tempo lo stile ricercato, e concentrarsi invece su uno stile più semplice e sulla correzione dei numerosi errori che ancora compi nei tuoi post.
Per quanto riguarda la sportività, nulla da dire. Per la strategia nemmeno, se non che consumare un Alto di energie in combattimento solo per riposizionarsi prima di un normale attacco fisico è quasi degenerativo.
Qui sotto, la tua abilità; puoi riscriverne nome e descrizioni come preferisci, pur non modificandone l'effetto:

Piuma Rossa: Attraverso la piuma rossa ottenuta da Martin al termine delle sue avventure nell'Alcrysia, Rogozin è entrato in possesso di uno dei peculiari poteri del Padre di Ferro, che quest'ultimo gli ha donato come ricompensa per i suoi servigi. Come il Signore dell'Ala Rossa, l'angelo è divenuto in grado di modificare il proprio aspetto e trasformarsi a seconda delle necessità. Spendendo un consumo Medio e per la durata di due turni compreso quello d'attivazione, egli è in grado di assumere una forma completamente differente da quella originale, nascondendosi dai nemici oppure apparendo loro molto più terribile di quanto non sia in realtà; tali forme sono soltanto aspetti, e mutando in essi Rogozin non perderà alcuna delle sue capacità originarie. È una tecnica di natura magica e può essere dissolta con tecniche apposite.

Apocryphe: Perfetto, tranne che per un singolo elemento: i ritardi. Sei l'unico che ho dovuto PnGzzare, benché in effetti tutti i partecipanti abbiano compiuto la loro somma di ritardo, chi più chi meno. Questa è l'unica ragione che mi spinge a non darti un punto promozione, e voglio che tu ne sia cosciente. Non ho molto altro da dire, visto e considerata la tua ottima prestazione negli altri due campi (scrittura e strategia). Detto questo, goditi la tua Jordana Brewster :PP
Qui sotto, la tua abilità; puoi riscriverne nome e descrizioni come preferisci, pur non modificandone l'effetto:

Imrahil: A differenza degli altri avventurieri che l'hanno accompagnato nel suo viaggio fra l'erba gialla dell'Alcrysia, Laurens non se n'è andato stringendo fra le mani soltanto una misera piuma rossa e i vaghi accordi di un'alleanza. Il Sam-enin ha colto dal Meridione dei Quattro Regni il suo fiore più splendente ed è da quel momento accompagnato da Imrahil, una ragazza di origini nobili che ha deciso spontaneamente di seguirlo piuttosto che succedere attivamente allo scranno del padre. Ha i capelli neri, lunghi e incredibilmente lisci, che scendono lungo i lati della fronte senza coprirla. Le sue sopracciglia sono corte e curate, e fanno da cornice a due grandi occhi scuri che trasmettono una potente energia, una forza indomabile ed un curiosità spenta, come maturata. Il naso è piccolo e dritto, per nulla ingombrante; le labbra sottili e piacevolmente rosate. Il fisico è incredibilmente snello e tonico, dalla pancia piatta e dalla pelle ramata, tipico di una principessa del sud. Imrahil conta a tutti gli effetti come un compagno animale di Laurens, che può impiegare in combattimento come meglio preferisce. (sostanzialmente ottieni un compagno animale più la passiva per usare i compagni animali in combattimento, rappresentate in somma da quest'abilità).

K a i: Personalmente ti ritengo il migliore della quest. Pochi ritardi, pochi errori, molta iniziativa e molta voglia di partecipare. Sono rimasto colpito piacevolmente dal tuo entusiasmo e ho deciso di premiarti in accordo con questa sensazione. Per quanto riguarda la scrittura hai ancora da lavorare, specialmente per quanto riguarda la continuità del narrato (tendi ad allungare superficialmente alcuni pezzi - specialmente descrizioni e introspezioni - e a non dedicare la giusta attenzione all'azione); in generale penso che potresti provare a sintetizzare: scrivi molto in ogni post, e questo ti porta spesso a "perderti via" nel corso del narrato. Nessun problema per quanto riguarda la strategia e la sportività, per quanto ho potuto vedere. Per queste ragioni ti assegno un punto promozione, oltre alla normale ricompensa.
Qui sotto, la tua abilità; puoi riscriverne nome e descrizioni come preferisci, pur non modificandone l'effetto:

Piuma Rossa: La capacità principale del Padre di Ferro è quella di poter animare la materia intorno a sé. Il Signore dell'Ala Rossa (con il quale Kaitos è entrato in contatto dopo gli avvenimenti che l'hanno visto coinvolto nell'Alcrysia) è in grado di sfruttare anche la più minuscola scintilla di vitalità presente nel mondo circostante per dare vita a ciò che è inerte e renderlo un proprio servitore. Questa è la capacità che il ragazzo ha ottenuto quando Martin gli ha donato la Piuma Rossa, e che ora porta con sé: spendendo un consumo di energie Critico Kaitos può dare la vita alla terra su cui poggia i piedi in quel momento, donandole una forma qualsiasi e richiedendo il suo servizio: la terra si modellerà come una mano per difenderlo o come una lama per fendere i suoi nemici; la sabbia lo circonderà come un vortice o tenterà di intrappolare gli avversari; la pietra assumerà l'aspetto di un guardiano silenzioso, indistruttibile. Purtroppo Kaitos controlla questo potere in maniera incompleta e può usufruirne soltanto per un attimo, dopo il quale la materia tornerà ad essere inerte ai suoi piedi. In termini tecnici il ragazzo può generare un effetto di potenza critica offensivo o difensivo dando vita alla terra su cui poggia i piedi, anche a 360° (e in quel caso di un livello di potenza inferiore); la materializzazione durerà un istante e, al termine della sua funzione, tornerà al suo stato d'origine.

Spero che sia tutto, e in un vostro post conclusivo. Per qualsiasi domanda o chiarimento, il post in confronto è lì :D
Mi assegno 600G per la gestione della quest.
 
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K a i
view post Posted on 12/10/2013, 18:28




~ Invidia ~


Kaitos decisamente non se lo aspettava. La gente accettò quasi di buon grado il ritorno di Imrahil e la fine di Thengel, forse la loro stanchezza era giunta a livelli tali da metabolizzare un avvenimento del genere in pochissimo tempo. Un'enorme festa venne organizzata in onore della nuova carica di Mandimartello e nella gente si poté notare il clima disteso, le facce rilassate. Era curioso notare che la situazione non fosse eccessivamente cambiata, nonostante Imrahil fosse una bellissima ragazza, in tutta onestà il taumaturgo dubitava che ella fosse in grado di gestire un posto come quello, considerata la posizione strategica di quella fortezza e la situazione dell'Alcrysia.

Si rimproverò poi per la leggera invidia. Doveva essere felice per lei, aveva ritrovato il suo posto nel mondo, non doveva più nascondere il suo volto tra fetidi stracci ne dover camminare scalza su terreni rocciosi. In cuor suo era già felice riguardo quella situazione, ma l'offerta di Laurens non gli lasciava pace. Quali erano le possibilità che l'umana accettasse quella proposta? Se si, come l'avrebbe potuta rivedere?

La cerimonia di successione confermò i suoi dubbi, lei non era in grado di tenere in piedi un intero borgo delle dimensioni e dell'importanza di Mandimartello. Molti sussurrarono e la maggior parte di questi “sibillini”non elargì commenti positivi nei confronti del nuovo capo. Il manipolatore si impose di restare ancora qualche giorno per riprendere le forze prima di ripercorrere quell'enorme strada che l'aveva portato lì con la scusa di un genio in cerca di aiuto e promettendo tesori a Mandipastello. Ripensare a quella discussione lo fece ridere. Entro un mese al massimo sarebbe andato a riprendersi l'onore lasciato su quel tavolo. Parlando di onore, aveva ben due debiti da scontare con Laurens, ma decise di non ricordarglielo, dopotutto tutti sanno che coloro che tengono il conto dei debiti sono i creditori.

[…]



Passata una settimana Iulai Jenos decise di andarsene e mentre stava sellando il cavallo che lo avrebbe riportato in quella locanda, vide la nuova coppia incamminarsi verso l'uscita del borgo.
Senza pensarci due volte, lasciò cadere a terra la sella e corse in direzione di colei che aveva rapito e poi spezzato il suo cuore. Non era stato lui ad ottenere il suo favore, cosa comprensibile, dopo averla protetta ben due volte.

Imrahil!



Gridò avvicinandosi al duo. Si fermò solamente a tre passi di distanza da quel fiore perfetto fatto di carne e le diede l'addio che si meritava:

Comprendo la tua decisione di lasciare il comando a qualcuno mentre viaggi e diventi più matura. Credo che tu abbia fatto la scelta giusta.



Disse mentre lanciò un'occhiataccia a Laurens; si dice che l'invidia sia donna, ma in quel momento aveva la faccia dell'angelo.

Credo inoltre che sia giusto dirti un'ultima cosa. In questo momento non hai le capacità per governare il cuore ed il destino di questa gente ed è per questo che dovresti viaggiare, ma tieni sempre a mente che è qui dove appartieni.



Detto questo salutò entrambi e tornò a sellare il proprio destriero. Era certo che avrebbe sentito la mancanza di quella splendida rosa, ma con il tempo se ne sarebbe fatto una ragione ed avrebbe avuto altre possibilità. Mise la mano in tasca e trovò quella piuma rossa, dono di fratello Martin ed il suo accompagnatore e superiore. Aveva approfittato dei giorni di riposo per riadattare quel dono in un orecchino. Senza farsi troppi complimenti lo indossò con la consapevolezza di essersi fatto dei nuovi alleati da non sottovalutare.




Energia residua: 15%
Capacità Straordinarie:Costituzione [1]
Stato fisico: Illeso.
Passive: Hedecos [Capacità di instillare una sensazione di terrore sotto forma di influenza psionica di livello passivo. Non ha effetto sugli angeli] e Sindolas [Le tecniche di guarigione hanno potenza uguale al consumo speso].
Riassunto azioni: Non necessario.
Note: Mi è piaciuta troppo la quest, spero di partecipare ancora a questo filone legato all'ala rubra.
Tecniche utilizzate: Nessuna.

 
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50 replies since 24/7/2013, 15:13   1207 views
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