Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Contrapunctus; Ode ai Redivivi

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Ki'ayl Mahyneer
view post Posted on 28/12/2013, 22:58




Honor thy Father
“They're leashed till the very end.”
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foresta011


« Forse non della stessa carne, ma certamente dello stesso spirito,
se i figli dell'Inquisitrice si nutrono al vostro seno. »


Altrove, in quello stesso momento ~

Il verde era verde e basta, privo di fronzoli, scevro da qualsiasi velleità. Non poteva essere paragonato a nient'altro che a sé stesso. Era ovunque, lì intorno: negli steli d'erba che si piegavano al leggero soffio del vento, sulle foglie che al quello stesso vento rispondevano sussurrando, nelle acque melmose del laghetto; perfino i suoni sembravano colorati di un verde brillante, meno cupo di quello a cui si era abituati nell'Eden -e forse per questo tanto straordinario. Verdi erano anche gli occhi di quella creatura: enormi sclere prive di pupilla, picchettate d'oro. L'essere, che un occhio poco attento ai particolari avrebbe battezzato come un umano (offendendolo non poco), sedeva tranquillamente ai piedi di un albero enorme e molto antico, mostrando una tale imperturbabile serenità che sarebbe stato lecito supporre che si trovasse lì da sempre, forse anche da prima di quello stesso albero secolare che gli faceva ombra con le sue fronde.
Quella quiete, più apparente che reale, cessò d'esistere nel momento stesso in cui era stata raggiunta: riverberi azzurri, come di un fuoco fatuo danzante, partivano da sotto le pieghe dell'ampio mantello che copriva interamente la creatura. Questa mosse lentamente le labbra esangui, che aveva contornate di una strana barba grigio-verdastra simile a muschio, sussurrando una nenia in una lingua incomprensibile.
Le opalescenze crebbero d'intensità, quasi che ora il suo stesso corpo venisse consumato da un terribile fuoco blu.
Le labbra si aprirono nuovamente, ma per parlare in un tono di voce normale -quasi seccato.

« Tàrlaidh dè, Valeni? »
Per tutta risposta, i bagliori parvero calmarsi, concentrandosi poi in un unico raggio che fuoriusciva dalle pieghe del mantello, andando a infrangersi sulla ruvida corteccia dell'albero, proprio dove due piccoli globi di zaffiro s'erano accesi improvvisamente. Più stupito che preoccupato, l'essere tolse il cappuccio che gli nascondeva il capo, rivelando una massa intricata di capelli castano scuro, circondati da un serto di rami e foglie che non era stato semplicemente posato su quella testa, ma proprio da quella nasceva.
« Shaogal Crann seòlta tha » disse ancora, e stavolta nella sua voce si riusciva a sentire un misto di piacere, curiosità e preoccupazione. Amdir, questo il nome dell'essere, sapeva bene che stava assistendo ad un evento tanto più preoccupante proprio perché così raro. Gli occhi-zaffiro dell'Albero Padre a cui stava facendo visita si erano accesi, e in quella luce azzurra ci sarebbe di certo stato qualcosa. Per un istante ebbe timore d'affacciarsi e scrutare l'ignoto, perché nessuno poteva sapere cosa avrebbe mostrato Shaogal Crann. A privarlo dei suoi dubbi fu una voce, argentina e fioca, quasi soffocata, proveniente dal suo stesso corpo.
« Non provarci nemmeno, Ki'ayl! » lo rimproverò.
« Voglio guardare anche io. »


Le sopracciglia cespugliose, dello stesso colore della barba, si incresparono, arrivando quasi ad unirsi sopra gli occhi pensosi. Un altro avrebbe potuto scambiare per rabbia quella reazione, ma chiunque conoscesse il Pastore di Alberi sapeva bene che si trattava semplicemente di un'espressione che assumeva spesso quando si rendeva conto di aver dimenticato qualcosa. Si chinò, armeggiando con il mantello verde scuro, incrostato di musco, fango e fogliame, accompagnato da un rumore sferragliante. Quando ebbe finito, dalle pieghe della pesante stoffa, retta dalla sua mano sinistra, venne fuori una strana lanterna, simile a quella di una vecchia lampada ad olio, contenente quello che sembrava un piccolo fuoco azzurro con sembianze umane in miniatura. Sorrise, sollevando la lanterna all'altezza degli occhi-zaffiro.
« In silenzio, Valeni. Guardiamo. »

[...]

Così Amdir, il Guardiano, dopo aver visto negli occhi-zaffiro il dialogo fra il capo villaggio e Lady Alexandra, tornò a sedersi, assumendo un'aria ancor più corrucciata mentre poggiava a terra la lanterna. Il Sorya si era nuovamente spinto fino ad incontrare il suo popolo, e benché la Regina Senza Regno professasse di non avere alcun legame con la Dama Bianca, l'eremita non era particolarmente convinto. Non biasimava il capo villaggio, stava solo cercando di proteggere il suo popolo -combattevano la stesa battaglia, sebbene in maniere assai differenti. Lui non desiderava alcuna vendetta, aveva perduto troppi amici ed il suo corpo, dopo il risveglio, non si era ancora ripreso dalle ferite patite ai tempi della guerra con le creature dell'Inquisitrice. Se si era svegliato, era perché un nuovo male -differente dalle Ombre- aveva attraversato l'Erydlyss. Restava pur vero che se Shaogal Crann aveva aperto i suoi occhi di zaffiro, il motivo doveva essere grave, né poteva essere un caso che fosse accaduto proprio mentre lui era lì ad osservare.
Lentamente, il Pastore di Alberi si rimise in piedi, accompagnato dal solito rumore di foglie e rami spostati. Raccolse la lanterna da terra, guardandosi intorno e accarezzando con un certo affetto la corteccia dell'Albero Padre.
« E' arrivato il momento di andare » mormorò, dispiaciuto ma determinato.
« Lungo è il cammino per giungere ai confini del nostro mondo. »

 
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.Neve
view post Posted on 29/12/2013, 14:41






Allorché il capovillaggio afferrò la pietra dalle mani di Alexandra, fu pronto a mostrar loro il luogo celato. Infilò dunque l'arto in una piccola cavità nascosta dell'albero e ne tirò fuori un sacchettino di pelle che diede alla Regina. La mano di Raphael giaceva lì, immota. Il marchio sul dorso, la pelle rinsecchita ed annerita dal tempo. Come fosse stata mummificata. La Regina senza regno sfiorò quella reliquia come fosse un prezioso, un tesoro nascosto. Ma quando le sue dita la strinsero, il suo corpo ebbe un fremito. Si sentì paralizzata, impotente. Ed allora si voltò. Gli occhi terrifici e allucinati, la pelle pallida ed il viso smunto. Balbettò qualcosa di incomprensibile al vecchio, spaurita. E lui non si mosse, non fiatò. La sua figura esile cominciò a divenire sempre più evanescente, cominciò a sgretolarsi come corteccia semimorta. Non vi era più parvenza dell'elfo di un tempo, solo il ricordo di una voce. Due occhi zaffiro che si illuminavano e poi si spegnevano. Egli scomparve, come mai nato. E lei rimase lì, incapace di dire o fare altro. La testa china, il corpo fecondo rannicchiato in terra. Alexandra cominciò a tremare ed una strana sensazione di vuoto la invase. Chiunque le si avvicinasse, da Anglide a Yu ad Afrah, veniva respinto indietro da una forza invisibile. Tutto divenne luce, e divenne bianco. Un cosmo infinito, una luce accecante che invase la foresta e costrinse i viandanti a chiudere gli occhi. E lei non fu più lì, non in quel luogo. Per pochi istanti la sua mente vagò, ricomponendosi e poi rinascendo nel luogo dei sogni, l'antro nascosto accessibile soltanto ai prescelti.

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Un abbraccio caldo la avvolse.
Un abbraccio materno.
L'Oneiron.

Morbida visione madreperlacea, dolce dolce stanchezza. Due occhi zaffiro la fissavano. Uno ferito di fresco dalla zampata di un rapace, l'altro vivido e luminoso. Il capovillaggio era lì con lei e le stava parlando.

"Questa è la mia luce, la nostra.
In questa luce io vivo.
In questo bagliore difendo la mia gente dalle ombre della bianca dama.
Dammi i tuoi poteri, Maestro di Chiavi.
Dammeli, adesso!"


La mano del vecchio si volse e fu un attimo, un lampo. Un vortice mentale prese a ricoprire gli occhi ambrati di Alexandra. Provò a resistergli, provò a lottare, ma era debole. Troppo debole. Come se fosse stata privata di tutte le sue forze. E quando ormai i suoi sensi erano lì per cedere, una luce ancora più pura scacciò il vortice di forza dell'albero padre. Daydream si mostrò a loro, la spada puntata sul vecchio, il volto fermo. Una veloce sferzata sul capo del fu capovillaggio ed il mondo di luce si sgretolò innanzi ai loro occhi. Alexandra si risvegliò come se avesse dormito per troppo, tanto tempo. Gli occhi spalancati, il sudore sulla fronte.
Anglide la soccorse prontamente e tutti poterono adesso riavvicinarsi alle sue membra febbrili.



Co-QM's PointNon appena Lady Alexandra tocherà la mano di Raphael il vecchio capovillaggio si sgretolerà e lei sarà catapultata nell'Oneiron, il reame del sogno di Eitinel in cui solo alcuni (i vincitori dell'Extirpanda) possono accedervi. Inutile dirvi che i vostri personaggi non potranno vedere niente di ciò che accadrà all'interno, infatti ciò che vedranno sarà soltanto Alexandra rannicchiata per terra, in un bagno di luce. Nessuno potrà avvicinarsi a lei. In questo mondo la regina si ritrova a parlare con un elfo, la vera identità dell'albero. Questo avrà un occhio solo, l'altro ferito da un'artigliata, una profonda cicatrice apparentemente ancora fresca; spiega che la luce in cui si è rintanato difende la sua gente dalle ombre partorite da Eitinel (gli Aneliti per l'appunto). Diviene così preda dell'ennesima malia, in cui l'elfo tenterà di assorbire la sua coscienza e con essa i poteri legati al Mastro di Chiavi. Alexandra dapprima resisterà, ma privata dei suoi poteri - relegati da qualche parte nel mondo di luce - perderà senza possibilità di scampo. Ma a salvarla subentrerà Daydream nei panni di Arthur Finnegan (compagno animale fantasma di Alexandra, nonché legato al marchio in quanto concorrente anch'egli all'Extirpanda) che schiaccerà l'elfo in quella dimensione puramente spirituale. Il mondo di luce crollerà di conseguenza, ed Alexandra tornerà nel mondo reale. Aspettate il post di Yu.
 
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view post Posted on 29/12/2013, 19:27
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Gaaaaaah ~

Il Risvegliato prese un enorme respiro. Era passato così tanto tempo da quando aveva assaporato il gusto della vita nel mondo reale, che aveva dimenticato come ci si poteva sentire. Immortale, potente, sicuro. Come se quel mondo potesse essere sottomesso al suo volere in qualsiasi momento. Perché lui, Shaogal Crann appartenente al popolo degli Arshaid, non aveva paura di niente. Né il Sorya, né l'Inquisitrice e le sue ombre potevano farlo desistere.
Ora che si era risvegliato, era deciso a non tornare più a dormire.
Mai più.

« Sono vivo, ancora una volta. »
Il capovillaggio era sparito, dissoltosi nel nulla come la proiezione che era; insieme ad esso, tutti gli Elfi nella stanza. L'ambiente esterno alla cripta sembrava essere mutato. I colori avevano assunto delle sfumature più scure, l'aria era diventata pesante e fetida, il terreno stava iniziando a sgretolarsi. Alexandra ed il suo gruppo, tutti avevano vissuto in un sogno, in un artificio tanto potente quanto insolito.
La figura scheletrica dello Shaogal Crann si guardò attorno, come un bambino guarda il mondo; curioso, affamato di novità.
« Grazie a voi, mia cara Regina, posso portare a termine l'intento dei nostri antenati. »
Appollaiata sulla spalla di legno del Risvegliato, la civetta iniziò ad alzarsi in volo, fino a volare veloce verso l'uscita della cripta. Per raggiungere chissà cosa, chissà dove.
Nei suoi possenti artigli, il Sigillo del Portatore del Silenzio.
La mano di Raphael Soren.
« L'eco di Velta mi sta chiamando. Riuscite a sentirlo anche voi?
Quella Torre. Quella è la chiave di tutto; anche senza il vostro aiuto saremo di sicuro in grado di risvegliarlo, l'Oneiron.
Distruggeremo il Clan che la sporca Inquisitrice ci ha sottratto, le basi dell'Impero che ha fondato sulla mistizia e sull'inganno.
Il Sorya verrà distrutto, Velta ne sarà responsabile. Tutto tornerà ad essere com'era in principio, nell'Edhel, anche se ciò ha comportato il prezzo del tradimento, della collaborazione con la sua progenie oscura: le Ombre. Ormai sono diventate figure ben distinte dalla loro creatrice, dotate di una propria ragione e di una coscienza in grado di sopportare il peso che loro stessi ricoprono nella vita dell'Edhel. Sono risorti dallo stato di abbandono cui anche il Sorya ed i suoi guardiani erano stati lasciati.
»
Sulla fronte del Risvegliato il simbolo del Portatore del Silenzio iniziò a brillare di una strana luce grigia.
Sorrise, lo Shaogal Crann.
« State attenti alla Velta che conoscete, perché non sarà più lo strumento di una donna che ha tentato di integrarsi fra gli dei, ma la vostra condanna.
La condanna dell'intero Eden.
»
Il Mercante e la Beduina scattarono verso il corpo del Risvegliato, ma qualche secondo più tardi - quando si trovarono alle sue spalle, sicuri di averlo colpito - realizzarono dell'impossibilità di colpire una figura del genere, basata sulla stessa inesistenza sulla quale si basava la Torre.
Velta.
Li aveva riuniti e poi condotti fin lì.
Ed ora era pronta ad ucciderli tutti.

« Addio, figli di Eitinel. »


CITAZIONE
QM Point.

Il Risvegliato si rivela a voi - come da immagine - e assistete alla sua rivelazione: Velta in realtà è un ente malvagio che vuole distruggere tutto ciò che è stato creato sotto il dominio di Eitinel. Afrah e Kermis provano a fermare il Risvegliato, ma questo scappa, insieme alla civetta e alla mano di Raphael. Uscite dalla cripta tutti quanti, voi due venite congedati mentre Alexandra, Donovan, Afrah e Yu si spostano verso la torre.
La quest è conclusa. Ringrazio tutti i partecipanti per l'interesse. :sisi:
Ecco le ricompense.

Wrigel: 1500 Gold e 1 Punto Promozione. Una partenza non molto brillante, che viene sanata però da un leggero ma continuo miglioramento durante il susseguirsi degli eventi nella quest. Ho trovato Rogozin molto partecipe nella storia, in particolar modo nel rapporto con Donovan - prima di arrivare al Villaggio - e in quello con Alexandra - alla fine della quest -; è infatti possibile osservare anche una maturità crescente che conferma un'ottima introspezione, segno evidente di un Rogozin vivo ed attivo. Migliorabili le descrizioni, in particolare dei luoghi che il tuo personaggio vede. Dal punto di vista strategico e sportivo sono stato molto soddisfatto del duello autoconclusivo, condotto secondo il regolamento e misurato da una buona strategia - anche se leggermente autodistruttiva, a volte -. Attento agli errori di battitura, spesso presenti nei post.
Abbiamo deciso di assegnarti un punto promozione perché entrambi pensiamo che tu meriti a pieno l'energia Gialla.
Blame: 1250 Gold. Al contrario del tuo collega, la tua strada è stata condotta esattamente all'opposto. Una buona partenza, con delle ottime premesse che si sono però spente dalla seconda parte di quest in poi - dopo il primo sogno, quello dedicato a Sepsaris solamente - nella quale ho visto una Sepsaris completamente assente, sia dal lato introspettivo che da quello descrittivo; diciamo che ti sei lasciato andare, scrivendo il minimo sindacabile, giusto il necessario affinché potessi continuare. In particolar modo non ho apprezzato per nulla il modo in cui hai condotto il tuo autoconclusivo: le azioni sono affrettate e descritte in maniera poco chiara, non c'è un riassunto delle azioni, né uno specchietto del tuo avversario. Un giocatore del tuo grado dovrebbe sapere che tutte queste informazioni vanno inserite in un autoconclusivo. Altra nota negativa riguarda l'ultimo turno. Vi avevamo detto che avreste recuperato fino al 50% di energie, mentre tu hai aggiunto alla tua riserva energetica il 100%. Se da una parte posso capire la mancanza di stimoli, dall'altra parte non posso che dirti che mi sarei aspettato un po' di più.

Per la gestione della quest, assegno 500 Gold a Foxy's Dream, 600 Gold a me e 600 Gold a .Neve.
 
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32 replies since 22/9/2013, 17:37   845 views
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