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Winterreise ~ Die Nebensonnen, Capitolo IX: I Soli Fantasma

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view post Posted on 11/7/2014, 17:10
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nebensonnen6

Tutto finì come un urlo troppo forte ed altrettanto breve.
Ainwen vide il nulla divenire tutto e la luce sovrastare il buio. Il disco solare, eclissato e nascosto da una patina di nera inedia, si liberò pian piano dai propri vincoli, come un'occhio che torna a vedere lentamente. La donna lo percepì distintamente, sentì il calore arrestarne i brividi gelati e l'orrore nel cuore rinfrancarsi di un afflato di vita che gli giunse fin troppo chiaro. Il nero divenne un sole brillante e l'oracolo cavalcò verso l'uscita come un infante che accorre al primo vagito. Un nuovo parto vita che valeva la salvezza propria e di molte, troppe, altre persone.
Così rinacque Ainwne, mentre una folata di turbato spirito le corse incontro, ma nel lato opposto. Invero, il petto di Kreisler divorò l'intero male, inglobandolo come una fiera che ingoia in un sol boccone la propria preda. Kreisler era l'eroe divoratore; benché fosse visivamente bieco ed abbietto, negò quel male con l'unico mezzo a sua disposizione. Anche il più improbabile: se stesso. Perché la speranza non ha mai un prezzo troppo alto, né troppo costoso. La speranza è la piaga del male che decidi di sfruttare; è la crepa nella solida integrità del marmo che decidi di calcare, facendola divenire un'immortale frattura tra le certezze che possono essersi opposte al tuo coraggio.
Questo era Kreisler il guerriero, che fissava il mondo da una patina di lacrime e decideva di farlo proprio. Decideva che l'ultimo momento sarebbe stato per quel suo velo di pavida volontà, che si ergeva a comando e signore di un domani apparentemente troppo lontano. Ainwen era li, distesa al suolo; rinata e viva.
Kreisler, invece, era poco distante. Anch'egli prono al suolo, ma morto.

Le lacrime divennero urla e le urla si dipanarono nel vento come scosse d'infinito.
Una voce dura aveva accompagnato l'attimo precedente e qualunque velleità fosse stata eretta tra loro ed i saggi si scosse e volò via, come uno straccio abbandonato al vento.

« Oh no, Kreisler, non oserai… NON PUOI! »
Shakan tuonava con una voce non sua; la burbera freddezza di qualche attimo prima, divenuta agio di un piano ormai inarrestabile, sembrava sparita.
Quando lo fece, però, era già troppo tardi e la sua voce pareva già tremula, quasi contorta dal dolore. L'impossibile era diventato soltanto difficile ed il suo trionfo si complicava di gradini sempre più alti.
« Qualunque uomo non avrebbe esitato un attimo a fuggire; nessuno avrebbe speso una sola parola per la tua morte, né avrebbe versato una goccia di sangue per la tua salvezza. »
Asserì dubbioso e turbato, quasi come se non capisse. Quasi come se l'infinita conoscenza dei Saggi non fosse comunque sufficiente a spiegare il più antico degli interrogativi.
Cosa spinge un uomo ad essere coraggioso? Cosa spinge Kreisler a sacrificarsi per loro?
« Per quale motivo fai tutto questo? »

Silenzio.
Interrotto da una frase.

« Nessuno che tu possa capire. »
E quando riprese a parlare, il Saggio si rispose da solo. E non era Borgan a parlare, ma qualcos'altro dentro di se.
Una voce che gli rispondeva; una voce che - forse - non era mai morta davvero.
L'uomo col volto dello spettro mutò l'espressione, come irradiato da milioni di frammenti impazziti; si scosse e si stupì, sentendosi parlare in quel modo.
« Sh-shakan...? » La voce tremula di Borgan, questa volta, mostrava paura. « Tu... tu resisti ancora?! »
Nel mentre, Borgan vedeva la lama di Cupiditas sfilare dal corpo dell'elfa. Fanie Elberim stava prona, fissando la mano del proprio boia che ritirava il ferro dal suo stomaco.
Quel ferro troppo profondo perché potesse colpire Kreisler; troppo scaltro perché davvero qualcuno non facesse qualcosa. Ed ancora una volta il dissennato coraggio di un mortale si era frapposto tra se e la vittoria. Qualcuno si era sacrificato per dar loro un'ulteriore speranza. Un altro istante di vita da donare a Kreisler e consentirgli di fare l'eroe.
Un circolo vizioso di coraggio e sacrificio. Qualcosa che - davvero - uno come Borgan non riusciva a capire.

« La... speranza... non muore... mai. »
La speranza non ha un corpo da perdere; né un sangue da versare.
La speranza vive e regna nelle lacrime di coloro che si sacrificano per essa.

Così sembrava parlare Fanie Elberim, mentre la lama ritornava al suo padrone.
Sfilava in un fiotto di sangue, disgregando quel suo sacrificio in decine di lacrime non versate.
Eppure, Borgan era scosso - distorto in un'espressione a metà tra il perplesso ed il terrorizzato.
La lama sfilava da un punto basso del suo ventre, molto lontano dal cuore in cui avrebbe voluto affondarla.
Molto distante da qualunque punto vitale che avrebbe potuto ucciderla. La lama si era rifiutata di uccidere Fanie Elberim.
No, non è possibile. Le lame non mirano il colpo da vibrare. La mano che le impugna, lo fa.

« La mano » asserì ancora, fissando il proprio pugno stretto attorno all'elsa « la mano di Shakan. »
Non ha vibrato un colpo mortale. La mano di Shakan aveva esitato ad uccidere Fanie.

Shakan viveva. Non ancora dissipato in quel turbinio di fallimento e dolore, aveva edotto un ultimo lascito di arroganza, ribellandosi al totale controllo. Gli aveva parlato tramite parole non sue; gli aveva strappato le certezze da quella virtù di cui andava fiero e che rinfacciava a più rimbrotti contro coloro che aveva scelto come proprie vittime. Allo stesso tempo, vide le proprie mani tremare. Vide la lama rintoccare contro il pavimento ed i contorni del proprio spirito trascendere dalle mani pallide di Shakan. Borgan si strappava via, come una pelle vecchia o un vestito troppo usato, scivolava lento e lontano da quel corpo così scomodo. Aveva provato a farlo suo: aveva meditato per anni il suo ritorno, architettando un piano troppo complesso per risultare fallace.
Eppure, non aveva considerato due elementi fondamentali, che dissacravano quel suo intonso progetto di trionfo.
Il coraggio di Kreisler e la virtù di Shakan.
Due facce della stessa medaglia; due soli splendenti, non più fantasmi.

Borgan veniva divorato nel nucleo del nulla, insieme agli altri Saggi ed a qualunque amenità avessero liberato con loro.
Scivolarono lontano, attirati come un enorme gorgo in un buco oscuro che li avrebbe ricacciati lontano. Trasportati in quella dimensione nera dalla quale erano venuti e nella quale - questa volta - sarebbero rimasti per l'eternità.
Così come i loro pensieri; così come il loro oscuro progetto di morte.
Distanti e sconfitti.

Quando entrarono nel nucleo, questo si richiuse totalmente, portando con se anche l'anima di Kreisler.
E lasciando il suo corpo ricadere sul pavimento, con un sonoro rumore acuto. Un rimbombo di morte. Un corpo morto.
Poi, seguì altro silenzio. Un placido volo di colombe invisibili che disarcionò ogni amena speranza di trionfo, sorvolando un gruppo di uomini sfiniti. Kreisler moriva, lambendo di lacrime il proprio fisico ormai spento. Ecatherine, poco distante, versava in un pallore ancor più bianco, mentre con la mano tendeva al volto del proprio amato.
Ricongiunti ed infinitamente uniti, ora, nella variegata saggezza del cielo che li avrebbe accolti. Un universo di tempo e spazio in cui sarebbero stati vicini: senza guerre, regni, saggi o città da patire.
Solo loro due: loro due, insieme.

D'altro canto, versava non in uno stato migliore Irwing. L'unica sua colpa era voler aver avuto un fratello.
Averlo amato, protetto e salvato anche quando nessuno più avrebbe voluto fare altrettanto. Stonava quasi quel suo sorriso placido, su di una bocca morsa dal rimpianto. Occhi serrati e corpo immobile, morto al pari di tutti gli altri. Ma, in qualche modo, sorridente; felice. Felice di aver ritrovato qualcuno da amare, felice di aver ridato giustizia a quelle sue colpe ingiuste.
Felice di aver donato verità alla vita, nonostante questa si fosse nuovamente spenta in una tragedia fin troppo annunciata. Eppure, nel profondo dolore in cui aveva stentato fino a quel momento, quel frangente di vittoria assumeva comunque un sapore dolce. D'altronde lui era morto già molti anni prima; era morto ogni volta che qualcuno urlava nella Lithien infestata.
Era morto ogni volta che ricordava il padre o il fratello. Era morto tante volte, ed era morto piangendo. Disperandosi nella tristezza.
Ora moriva felice, sicuro. Moriva per l'ultima volta, ma di una morte meno amara. Che, per quel che contava, valeva molto più di qualunque istante di vita passato negli anni precedenti.
Valeva la sua stessa esistenza.

L'unico ancora vivo, ora, era Shakan.
Perso in tutti i suoi ricordi. Tutti, proprio tutti. Finanche quelli di Lucian, della sua infanzia. Misti e confusi con quelli di Shakan, del Regno di Rainier e di tutta la sua vita successiva.
Misti tra la becera perversione di ciò che era stato prima e la fulgida lucentezza di ciò che era stato dopo. Confuso in una pallida penombra a cui - alla fine - stentava lui stesso a dare un colore.
A nominare in un qualche modo che non risultasse in un lamento, in un pianto ed in un frastuono del petto.
L'unica verità era che lui era stato colpevole di tutto. E, per una volta, non aveva margini di vendetta.
Non aveva nessuno contro cui vendicarsi, né città corrotte in cui confondere i propri dispiaceri.
Non aveva nulla, se non quei ricordi, un marmo freddo ed alcuni cadaveri a fissarlo.

« E' tutto finito » disse, biascicando parole tra se, con lo sguardo fisso nel vuoto « tutto finito. »
Finito. Come la vita di un figlio negli occhi di suo padre. Il Dottore prese tempo, prima di liberarsi nel pianto. Accorse, alla fine, sul volto scarno di suo figlio, stringendolo a se - come non aveva fatto mai. Non aveva rimpianti se non con se stesso; non aveva rabbia se non con se stesso. Era troppo stanco, vecchio e consumato per prendersela con qualcuno che non fosse lui.
Eppure, piangeva come un bambino, stringendo quel corpo freddo come fosse l'unica sua ragione di esistere.
Piangeva perché sarebbe voluto morire con lui; piangeva perché aveva donato a quel figlio l'unico potere che l'avrebbe ucciso.
Il potere con cui avrebbe salvato tutto e tutti. Ma che - però - l'aveva portato via.
Via da lui.

« Andiamo dottore » disse Shakan, fissando la scena.
« Si sfoghi con me » asserì, placido. « Il mio cuore è vuoto, morto e pronto per l'esperimento »
« me lo strappi via e finisca tutto questo davvero; sfoghi la sua rabbia, mentre cura la città dalla malattia. »
Il Doctor attese qualche istante, tenendo ancora la testa di Kreisler salda sul petto, consumata dalle dita tozze e rugose con cui la stringeva a se.
« Finire? » disse, mentre lacrime amare gli lambivano il volto contorto, sfregando sulla grigia barba incolta.
« Non ci sarà alcuna fine, Shakan » stringeva i denti, tenendo stretta a stento l'amarezza tra le labbra « questo non sarà un lieto fine. »
« Non lo sarà per nessuno di noi, comunque. »

Shakan non comprese. Inarcò lentamente le ciglia, quasi facesse fatica a ricordare come si provavano emozioni.
Quasi come se lo stupore fosse l'ultima sensazione che avrebbe pensato di provare e - provandola - non ne ricordasse i dettagli.
« Che vuoi dire? » Chiese, senza capire. Chiese, mentre il suo cervello rifiutava ogni volontà che non fosse quella di sacrificarsi.
Per qualche motivo; in qualche modo. Il Dottore rise amaro, mentre ancora piangeva. Sbottò in una falsa risata sguaiata, tramutandola in orrore e straziante rimorso.
« La malattia è arrivata ad uno stadio troppo evoluto; ho fatto altri esperimenti, ma non hanno avuto alcun successo - siamo arrivati semplicemente troppo tardi. »
Fissò Shakan con insistenza, quasi fosse felice di dargli quel dispiacere. Quasi come se, a prescindere da tutto, quel momento se lo volesse godere fino in fondo.
« Nemmeno il tuo cuore salverà più Lithien, Shakan » aggiunse, amaro « ormai non c'è nulla da fare. »
« Non c'è cura alla malattia; Lithien sprofonderà nel baratro e - con essa - il mondo intero! »

nebensonnen7

Concluse, stringendo al petto il proprio figliolo morto. Baciandone il capo, come forse non aveva fatto mai.
D'altronde, poco gli importava se il mondo sarebbe finito il giorno dopo, o quello successivo. Oppure il mese seguente o quello ancora dopo.
Per lui il mondo era finito quel giorno, insieme alla vita di suo figlio. E, in tutto quello, forse Shakan se lo meritava anche quel dispiacere.
Si meritava di vivere con quel rimorso, forse.

« Co-cosa... posso fare? »
Chiese Shakan, prono a terra. Eppure, nessuno gli rispose più.
Nessuno gli avrebbe mai più risposto e - mentre lo capiva - non riusciva più a piangere.
Era vivo, ma non aveva più niente: nemmeno le lacrime.



littleqmpointwinterreis

Dunque, finisce così?
Evidentemente, no. Seguirà un'altra scena a questa quest, che sarà aperta tra poco. Il cerchio si chiuderà molto presto, non temete.
Vi ringrazio dal profondo del cuore per tutto quello che avete fatto per noi. Vi ringrazio per la quest, per il contributo e per l'impegno.
Spero vi abbia divertito, così come spero vi abbia interessato l'intero ciclo, che chiuderà subito dopo.
In spoiler vi metto le ricompense. Non c'è un giudizio per inciso, ma una valutazione chiara su tutti voi. Due tra voi hanno spiccato più degli altri e questo, comunque, mi sembra evidente.
Per questo motivo, ho pensato di assegnare due artefatti, piuttosto che uno solo. Li metterò in spoiler, spero li gradirete.
Per tutto il resto, non so davvero che altro dire oltre a grazie.
Grazie per l'esperienza, grazie per il contributo. Grazie per aver concluso insieme a noi Winterreise, l'ultimo viaggio.
L'ultimo viaggio per molti personaggi.

Majo_Anna, riceve l'artefatto "Memorie del Cuore del Nulla" dal valore di 1500 gold
Inevitabilmente le tue capacità scrittorie rimangono estremamente elevate e questa è una certezza pressoché perenne, che confermi durante tutta la quest. Invero, ogni tuo post è sentito e vissuto dal tuo personaggio con estremo sentimento, valorizzando ogni aspetto empatico del tuo essere. In tal senso, appunto, non credo di dover spendere troppe parole o parole troppo diverse da altre volte che mi sia trovato a giudicarti. E questo è - a suo modo - anche il "male" del tuo giudizio. Invero, non posso non notare che il tuo stile, alla fine, rimanga sempre nella sua immacolata bellezza. Tanto immacolata da non cambiare mai: ogni situazione sembra coperta da un velo di seta che accentua i risvolti emotivi di qualunque situazione tu viva, ma - al tempo stesso - ti rinchiude in una sorta di "distacco" da esse. Un distacco sempre uguale a se stesso. Eppure, nella quest vivi molte situazioni diverse, che avresti potuto descrivere narrativamente con un distacco maggiore, senza comprometterne l'emotività. Parliamo del tentativo di stupro, del salto del nulla, del muro ecc. Questo non avviene mai del tutto: il tuo personaggio sembra vivere tutto "molto", ma un "molto" sempre estremamente legato al personaggio e quasi mai alla situazione. La narrazione non sembra mai prescindere dal personaggio, spaziare o - alla fine - immedesimarsi in altri elementi / personaggi. E questo è un limite che sta diventando sempre più marcato. Ove tu voglia fare il salto di qualità, dovrai iniziare a sperimentare uno stile differente. Pian piano, ma iniziare a farlo. E' vero che la immacolata bellezza che proponi tutte le volte garantisce sempre un risultato elevato, ma un risultato sempre uguale. Rischiare non è un male, bensì un pretesto per elevarsi. Per il resto, hai gestito strategicamente molto bene la quest. Sei giunta nel ricordo più "importante" tra tutti e ti ho volutamente piazzato in un angolo marginale di esso, per deviarti (la prigione). Tu hai capito qual'era l'elemento in cui indagare (la riunione) e sei arrivata alla chiave di volta dell'intera quest, ovvero la scena del prigioniero di fronte al Conte Nero. Tante volte si era detto che Shakan era il prigioniero ed Irwing il conte nero: che fosse il contrario era praticamente l'elemento fondamentale. Tu hai fatto le domande giuste e sei arrivata quasi a capire tutto (hai capito che Irwing era il fratellastro ed il prigioniero). Non hai capito subito che Shakan era il conte nero (benché, a quel punto, mi sembrasse evidente) - o, almeno, hai finto di non capirlo. Comunque, apprezzo anche la scelta di saltare nel portale, che né io né Bastard ci eravamo immaginati potesse avvenire. Qui, ti ha spinto un misto di strategia e fortuna (avrai pensato "o la va o la spacca", piuttosto che fare una scelta ragionata). Ma la fortuna aiuta gli audaci. Bella e fortunata. Dalys è passata, però, Anna: è arrivato il momento di andare avanti.

Fenie Elberim riceve l'artefatto "Frammenti di Cupiditas", dal valore di 1500 gold
Per quanto il tuo stile si attesti comunque poco al di sotto di una giocatrice esperta come Majo_Anna, a tuo favore gioca un'immedesimazione pressoché unica, almeno nella mia quest. Sai vivere la guerra, le emozioni di una rincorsa e di un duello, in modo molto forte ed introspettivo, al punto da coinvolgere il lettore con la tua emozione e con quelle del luogo in cui si vive la scena. Questo ti consente di adeguare la narrazione sempre a rivolti diversi, adattandosi sopratutto ad una quest piuttosto variegata - per situazioni proposte - come quella in cui avete giocato. E' in questo modo che ho vissuto l'attaccamento per i piccoli Lucian ed Agata, la presa di posizione a favore e tra le fila del padre Luther, oltre che il fermo giudizio contro il cugino Gustav. Poi il duello con Shakan e tutto quanto, tutto vissuto estremamente intensamente. Ti ha dato pregio, poi, la situazione in cui ti sei dovuta muovere. Per tua sfortuna sei andata a capitare nel ricordo più distante da Shakan e Irwing, in quanto il primo l'hai incontrato ancora bambino e del secondo hai solo sentito parlare. Questo, però, non ti ha fatto perdere d'animo: sei andata avanti ed hai indagato piuttosto approfonditamente, facendo da subito le domande giuste alle persone giuste. Per questo sei anche la prima che mi ha mandato un mp ed anche quella che più di tutti si è avvicinata alla verità in ciò che mi hai scritto. Per caso o sfortuna non hai individuato, in quel momento, quello che io volevo sapere, ma sul punto era solo un dettaglio. Tanto più che mi è pianto il cuore a dirti che avevi sbagliato, perché - in verità - avevi scritto molte, moltissime cose giuste. Questo, però, da la dimensione del tuo coinvolgimento e della passione che ci metti, nonostante tu sia piena di lavoro e giocate. Non demordi mai e questa è una qualità che noto e nella quale rivedo il me stesso di qualche anno fa - che poi è la tipica frase che dicono gli anziani e mi ero ripromesso di non scrivere, ma tant'è... Non fai alla fine il salto in lungo che ti consentirebbe di arrivare prima, giacché sei stata determinante nel duello finale come tutti, ma non più di loro. Eppure, ho trovato molto bella la scelta di opporti al colpo di Shakan per difendere Kreisler, tanto che ho voluto premiarla con una citazione particolare. Tutto questo, comunque, non ti pone ad un livello sotto anna, ma nemmeno sopra di lei. Pari e patta, come è giusto che sia ed un binomio che spero vi ispiri per il futuro. Una sola nota, Fanie. Non perderti eccessivamente nei ricordi degli altri: il tuo personaggio dovrà assumere anche più di adesso una propria identità, onde scrivere la propria storia e non vivere quella altrui. Molti nemici, molto onore. Molti artefatti, molta gloria. Ma tu sei Fanie Elberim. Non sei nessun altro che lei: la protagonista della tua storia.

PARACCO TRAVESTITO ALOGENO riceve 1100 gold
Non ti mentirò per la stima che ho per te, penso tu lo sappia. Invero, eri il personaggio col potenziale maggiore per questa quest, in virtù di un legame con Shakan che è iniziato molto tempo fa e - probabilmente - avrebbe dovuto culminare in quello che sarebbe stato praticamente il ciclo conclusivo della sua storia. Eppure, spesso capita che infinite responsabilità che si stagliano in un corredo di percezioni ed all'esito di un percorso molto ampio, finiscano per loro stessa natura disattese o parzialmente tradite. Non perché falliscano, in realtà, ma perché non sfoghino il proprio complessivo percorso in quell'exploit che tutti si aspetterebbero. Per tua stessa ammissione, tale "esplosione" non c'è mai stata nella quest, tutt'altro. Ti ho visto abbastanza sottotono, spesso con post brevi e ridotti a poche semplici parole, più portato verso un lento declino che in una risalita che avrebbe dovuto convogliare in un epico finale. Tanto più, che nel suddetto finale rimani assolutamente anonimo, lasciando agli altri il ruolo di protagonista. In generale, post brevi narrati adeguatamente, ma in cui non dai il meglio di te - non come mi / ci hai abituato a fare con Aang. Non ti accorgi nemmeno che l'uomo con cui inizi il ricordo è proprio Irwing ed al quale avresti potuto fare innumerevoli domande. Invero, ti riprendi più avanti con scelte strategiche anche abbastanza pregevoli ed una tattica che non mi sento dire ti tradisca mai, anzi ricalca l'esperienza che ormai hai alle spalle. Ma i tempi gloriosi col monaco sembrano andati e questa quest è un mesto - troppo mesto - atto di coscienza in tal senso. Per carità, chi ti parla ti capisce perfettamente. Che la mia gloria con Shakan appartenga al passato è placida e condivisa opinione, tanto più che io stesso non ho mai fatto mistero di aver ripreso un gusto infinito col nuovo personaggio. Anche per questo, aderisco ed approvo la scelta di cambiare personaggio, scena ed ambientazione, onde rinascere come scrittore altrove. Invero, il buon vecchio Aang sembra aver fatto il suo tempo ed in questa tua impresa sente un pò il peso degli anni. Quindi, il giudizio è un molto povero nulla di fatto: non perché tu non sia capace, ma perché non hai raggiunto, nemmeno eguagliato, le vette che mi / ci saremmo aspettati tutti quanti. Poco male, un peccato ma non una tragedia. Addio Aang, ti abbiamo voluto bene, però.

kremisy riceve 1000 gold.
L'impegno che ci metti è assolutamente encomiabile ed anche per questo ho voluto premiare il tuo lavoro con qualche gold in più. A parte questo, però, sono ancora evidenti dei limiti in scrittura (più che altro) che prescindono un pò da tutto il resto e ti riassumo brevemente, affinché tu li corregga. Abbiamo uno stile ancora troppo freddo e distaccato, con emozioni che spesso languono in un pallore abbastanza curioso. Vivi, nell'ordine, un funerale, un'aggressione ed una bevuta. Poi un duello molto acceso ed una somma di racconti, emozioni e dialoghi che ti passano oltre un pò troppo mestamente. Lothar mostra poche emozioni ed a ciò contribuisce una ben poca introspezione. Non mi sembra tu ti sia immedesimato a fondo con la quest, né con gli scenari dalla stessa proposta, al punto da preoccuparti troppo della strategia (delle azioni, nello specifico, dei vari duelli) piuttosto che dei coinvolgimenti emotivi / psicologici che avrei voluto da te. Perché Irwing viene cacciato dai briganti? Di chi è il funerale nel quale ti ritrovi? Perché un uomo apparentemente "cattivo" (come viene descritto per ciò che tu sapevi) decide di raccontarti la sua storia dinanzi ad un calice di birra? Nessuna di queste domande sembra sfiorati davvero, o - perlomeno - sembra emergere dal testo (che è l'unica cosa che conta). Invero, anche le domande che porgi ad Irwing mi son sembrate poco allineate col contesto che aveva preso la quest, dacché ti cimenti nel chiedere degli avversari politici di Irwing, che erano chiaramente una falsa pista messa li per crearvi delle difficoltà. Spesso manchi di leggere tra le righe della quest, ma - ciò - è solo una mancanza di esperienza che sono sicuro colmerai col tempo. Fino ad allora, concentrati nello scrivere bene, nel coniugare i verbi (che talvolta sbagli), nell'immergere il tuo personaggio nel cuore dell'emozione, come se vivessi tu direttamente le scene che si propongono. Che faresti tu in un funerale di cui non sai nulla? O in un vicolo di borgata inseguito da dei banditi? E cosa chiederesti ad un uomo cacciato come un ladro? Certo non chi siano i suoi avversari politici, mi auguro. Questi sono solo esempi. Inoltre, cura il testo: un layout abbastanza pesante come quello proposto può rendere difficoltosa la lettura. Spezza il testo con delle frasi di dialogo o con qualche variazione che possa alleggerire l'occhio. Insomma, cura questi elementi e vedrai che ben presto ti prenderai tante soddisfazioni. Lothar deve crescere ancora un poco e tu insieme a lui.

janz riceve, per la gestione, 750 gold.
Bastard de la nuit riceve, per la gestione, 500 gold.



Aspra fu la lotta che vide l’uomo prevalere sugli dei.
Sofferto il conflitto, gloriosa la vittoria.
Dalle rovine fumiganti della Torre Imperitura quattro eroi si ersero scuotendosi di dosso la polvere della battaglia pregna di sangue e sudore.
Diverso destino era stato riservato ai due che di Lithien furono allo stesso tempo salvezza e condanna: Kreisler Valrafkan e Shakan Anter Deius.
Di essi i bardi narrano il nobile sacrificio, il conflitto interiore che ne straziò la vita, il risollevarsi dopo ogni sconfitta e umiliazione fortificati nello spirito.
E ne tramandano la memoria per i secoli a venire, come monito e canto di speranza.
Lle leggende narrano che entrambi gli eroi furono sigillati insieme alla Triade di dei malvagi nella dimensione del Nulla.
Nessuna reliquia del loro corpo o dei loro tesori fu risparmiata dal Vuoto famelico che ne divorò le spoglie.
Ma il destino ebbe compassione della loro storia, e volle condensare il loro ricordo e un frammento del loro sconfinato potere per affidarli a chi se ne dimostrasse degno custode.


Memoria del Cuore del Nulla



Scintilla del divino, ricordo di un’anima divisa tra Essere e Non Essere, questa biglia d’ossidiana del nero più fondo pare catturare ogni raggio luminoso che vi rimaneva inesorabilmente impigliato. Eppure, a tenerla nel palmo della mano e a scrutarne i contorni nella penombra, una pallida luminescenza pare diffondersi attorno ad essa, come i raggi di un sole nascosto da un’eclissi.
Come quel passaggio dischiuso nel suo cuore che connetteva indissolubilmente la sua persona a un mondo desolato e senza nome. Il passaggio di Kreisler nel mondo è stato silenzioso ed epocale al pari di quello di una cometa nel cielo: nondimeno, egli raramente levava in alto lo sguardo, raramente distendeva la fronte perennemente aggrottata in atteggiamento di riflessione. Per lui il potere era un peso da portare più che un trofeo da esibire, e lo esercitava solo per avvicinarsi ancora all’esito della sua missione di salvare Lithien. Tale è il suo lascito, tale l’eredità della Memoria.
A lungo aveva viaggiato, e le trame estranee alla realtà non lo ingannavano più: come sapeva discernere la verità nelle parole e negli sguardi degli uomini, così anche le illusioni non avevano più potere sulla sua mente, che ne riconosceva inesorabilmente le false lusinghe. Verità cercava lo Straniero, e il suo desiderio era così ardente da impossessarsi inconsciamente di sensibilità altrui, di percezioni al di là dei cinque sensi: nessuno avrebbe potuto sottrarsi alla ricerca del guerriero silenzioso, alla missione del cavaliere della viverna.
[• Passiva, il portatore potrà riconoscere illusioni magiche nella zona in qualunque modo, in quanto il cuore del nulla mostrerà sempre al portatore la reale natura dei luoghi in cui si trova. Il portatore non avrà mai bisogno di guardare materialmente il cuore del nulla, avendo solo bisogno di averlo vicino. Le illusioni non saranno annullate, solo riconosciute come tali. / • Passiva, se il portatore è nelle vicinanze di qualunque persona, alleato o nemico, che possieda un auspex, il portatore condividerà quel tipo di auspex come fosse proprio; se più persone possiedono più auspex, il portatore dovrà decidere uno di essi.]

Il Nulla ha lasciato tracce profonde dovunque lo Straniero sia passato nel mondo. Non tracce tangibili, no: quelle, anzi, venivano cancellate come se Kreisler non fosse mai appartenuto all’universo materiale. Le tracce del Nulla sono ricordi obliati, sogni svaniti prima dell’alba e parole morte prima di essere pronunciate, incanti e poteri falliti nel silenzio, o tutt’al più col fruscio di un castello di carte che frana su se stesso al primo alito di vento. Il portatore avrà facoltà di interferire e negare le azioni fisiche della mente sulla distanza, e perfino inibire l’altrui capacità di indagare e sondare la realtà attorno a lui. Come se l’eroe di Lithien, redivivo, gli avesse donato la sua leggendaria capacità di svanire dall’occhio della mente come da quelli fisici.
[• Bassa, il portatore può annullare per due turni in un'area qualunque passiva di controllo telecinetico delle armi o degli oggetti, che non potranno essere utilizzati o mossi in questo modo. / • Alta, il portatore può annullare su di se o su un alleato a scelta l'effetto di un'auspex specifica, di cui sia a conoscenza o di cui sospetti l'esistenza ed ogni emanazione fisica della sua esistenza, compresi rumori ed odori (ma non lo rende invisibile); l'effetto dura quattro turni.]

Ma la Memoria non è soltanto mero simulacro di potere, sorgente cui attingere per superare altri in forza e splendore. Essa è un monito, simulacro di una volontà che ha cambiato il corso della storia. Essa rammenta e invita a non dimenticare. E come tale estende il proprio dominio su ciò che è avvenuto nelle menti che sfiora, o nei luoghi in cui sosta. Omicidi efferati possono essere posti di nuovo davanti agli occhi di un reo impenitente, o inscenati sul luogo stesso del delitto anche secoli dopo il suo consumarsi. Amori dimenticati possono essere fatti rivivere, e assumere forse più forza persuasiva di mille parole.
[• Media, il potatore può rievocare parte della vita di una persona, leggendo la mente propria o quella di un alleato, spendendo un consumo Nullo; se usata contro un avversario, invece, l'abilità ha consumo Medio e causa un danno Basso; l'evento rievocato può anche essere stato dimenticato dal bersaglio, giacché l'abilità ricostruisce l'evento leggendo direttamente nell'inconscio del soggetto. / • Media, il portatore può rievocare un evento passato accaduto in un dato luogo, semplicemente sfruttando i poteri del cuore in quel luogo; inoltre, potrà dar forma a quell'evento rievocato, che ritornerà in vita sotto forma di illusione magica per due turni; l'evento rievocato può anche essere accaduto in un'altra dimensione o successivamente cancellato dalla storia, il cuore del nulla ne rievocherà l'esistenza leggendo direttamente nelle infinite trame del tempo.]

Vi è tuttavia un prezzo nel ricorrere a tale dominio sui ricordi del mondo: quanto la Memoria attinge a sentimenti ed eventi accaduti, essa deve sottrarlo al portatore in parti uguali. Non è raro che un portatore, dimentico del proprio posto nel mondo una volta ebbro del potere della biglia, lasci aperta la via della sua mente alla follia. E tanto più ciò avverrà se l’oggetto dovesse andare perduto o danneggiato, lasciandone sprofondare l’improvvido custode negli abissi dell’oblio. Il custode di reliquia tanto importante sia saggio nell’adoperarne i segreti, se vuole addormentarsi la sera ricordando ancora il suo nome.
[• Malus; ogni volta in cui il portatore utilizzerà un'abilità del cuore del nulla, dimenticherà il proprio nome e la propria identità fino alla fine del turno successivo /
• Malus; se il cuore del nulla dovesse venir distrutto definitivamente o rubato dal suo proprietario, questi perderà completamente la memoria come danno permanente.
]

Kreisler, guerriero del Nulla, figlio di Eyden il Guaritore, ultimo discendente della stirpe dei Valrafkan, cavaliere della Strega Ecatherine, aveva una sola nemesi. Un amico e rivale, a lui accomunato nel destino grande e terribile, nell'ascesa e nella disfatta, nel sacrificio e nella redenzione. Egli aveva nome Shakan, figlio adottivo del comandante Anter Deius, ultimo rampollo degli Alastor, Spettro dell’illusione, Assassino di Re. La Memoria porta ancora i segni di questa rivalità su di sé, profondi e caldi come una ferita ancora fresca e fumigante. Basterà la sola presenza delle vestigia lasciate dall'altro eroe a fiaccarne i rispettivi poteri, come se l’antico odio e la voglia di supremazia fossero rimaste vive negli oggetti. Come se Kreisler e Shakan stessero continuando la loro lotta da qualche parte, in un luogo e un tempo ormai sconosciuti.
[• Malus; se una qualunque abilità dell'artefatto "Frammenti di Cupiditas" colpisce il portatore o il Cuore del nulla, questa avrà come effetto aggiuntivo quella di inibire il potere del Cuore, come se questo avesse subito un normale danno all'equipaggiamento.]



I frammenti di Cupiditas

Un abbraccio troppo caldo per sparire in un lamento.
Come un vento che ti avvolge, l'acciaio di Cupiditas ha lambito le carni della guerriera Fanie Elberim come lo schiaffo solido di un padre.
Severo, rigido, ma non troppo violento. Non troppo contorto da sembrare distruttivo o denigrante, bensì un lascito di sapienza che si trasforma in una lezione di vita. Perché era premura della lama non far davvero del male alla donna, bensì di tramutarsi in un ultimo addio e, al tempo stesso, farle un ultimo dono. Ovvero trascinarle indosso un ultimo lamento di giustizia, una parola breve che si conforma in una volontà.
Nella speranza e nella giustizia. In quell'ambizione utopica di un domani migliore, che non si realizza mai, ma che qualcuno - sempre - dovrà immaginare. Dovrà portare avanti, in ogni caso.

Cupiditas era un'arma leggendaria.
Persa, tra le pieghe del fato, ella era l'arma con cui si dice che Shakan Anter Deius, il più potente guerriero di Re Rainier Chevalier, uccise il suo Signore.
Al termine della Guerra del Crepuscolo, quando il Re che non perde mai assurgeva ad un rango divino troppo alto perché qualcuno potesse fermarlo davvero, Shakan Anter Deius salì fino al cielo del suo signore, solo per fermare la sua follia e ridare al mondo la speranza di un domani migliore.
E nulla avrebbe potuto Shakan "il fantasma", senza "Cupiditas". Invero, la lama della katana si racconta fosse incantata dello stesso potere immortale dell'Asgradel, che gli donava capacità infinite e proprietà uniche nel suo genere.
Quando i frammenti si di Cupiditas si sono incastrati nel corpo di Fanie Elberim, dunque, questi hanno preso forma.
Scomparo il loro signore, i frammenti sacri della lama si sono imbevuti di una rinnovata volontà, sentendosi in dovere di proseguire la missione che il loro signore non poteva più proseguire.
Sentendosi in dovere di donarsi ad un nuovo eroe, ad un nuovo regno e ad una nuova utopia.
Perché la speranza non muore mai. E nemmeno Cupiditas.


La Forma della Speranza. I frammenti sono infiniti pezzi di un unico pensiero. Nessuno può dire quanti ne esistano davvero, in quanto contarli risulta stranamente impossibile. Si spargono e si confondono ogni volta che li si fissa, ed il loro numero sembra variare ogni volta che qualcuno prova a dare un senso alla loro esistenza. Invero, la loro forma non è conoscibile: ogni frammento ha volontà e contorni propri, apparentemente sempre diversi rispetto al passato. Eppure, ove il portatore lo desideri, i frammenti di Cupiditas assumeranno comunque una forma da lui definita. Che sia un coltello, una lama, un uncino o - diversamente - una tazza, un guanto o un cappello, non è importante. I frammenti risponderanno e si trasformeranno nell'oggetto deciso dal portatore, perché sono fedeli - nonostante tutto. Nonostante la loro forma sia sconosciuta, potranno sempre assumerne una - benché non sarà mai quella reale. La forma assunta rimarrà tale fino a quando il portatore non deciderà di cambiarla nuovamente: basterà un consumo Nullo di energie, infatti, perché i frammenti si dispongano nuovamente in modo diverso. E la speranza crescerà, cambiando forma ancora una volta.[Passiva: all'inizio di ogni giocata, il portatore può forgiare i frammenti che compongono Cupiditas in qualunque forma, anche non un'arma, benché questa sia semplice e non superi mai le dimensioni di un coltello, un uncino o una spada piccola; i frammenti manterranno quella forma per tutta la giocata. / Attiva, consumo Nullo: a costo Nullo il portatore potrà cambiare la forma assunta dai frammenti di Cupiditas all'inizio della giocata, diventando un'altra arma o un altro oggetto, ma rispettando le stesse limitazioni di dimensioni precedentemente illustrate; la variazione durerà fino alla fine della giocata.]

La Volontà della Speranza. Ove il portatore si trovi a contrastare i mali del mondo e debba svettare al di là di ogni difficoltà, i frammenti di Cupiditas non si sottrarranno mai a questa incombenza. I frammenti tremano di volontà propria e, oltre a disporsi a piacimento, possono spargersi in cerchio, ove il portatore lo desideri. In questo modo, invero, i frammenti si lanciano lontano dal portatore, dirigendosi come proiettili di metallo in direzione dei nemici della Speranza, o di tutti coloro che non ammettano l'immortale missione di portarne avanti il virtuoso messaggio. In questo modo, dunque, spendendo un consumo di energie Alto, il portatore causerà un danno Medio a tutti coloro che lo circondano. I proiettili, però, vagheranno autonomi, come fossero schegge solitarie ed impazzite, prescindendo dalla volontà collettiva che - in verità - li muove. Pertanto, alcuni di loro si lanceranno immediatamente, altri un istante dopo; altri cambieranno traiettoria, altri falseranno la fisica per accerchiare il nemico, piuttosto che colpirlo direttamente. In questo modo, la loro amena potenza sarà contrastabile come un'offensiva comune e diffusa in tutta l'area, decine di offensive singole, ma simultanee, mortalmente uniche per ciascuno dei bersagli. In ultimo, le schegge di Cupiditas, ove non richiamate dal proprio padrone, rimarranno incastrate a lungo nelle carni dei bersagli colpiti; in questo modo, stabiliranno un contatto mentale tra il portatore e l'anima del bersaglio, consentendo al primo, col dispendio di un consumo Medio di energie, di far riviere un triste ricordo di vita passata quest'ultimo. Il bersaglio subirà il ricordo come una malia psionica di potenza Media. Con la stessa offensiva, inoltre, il portatore potrà leggere brevemente la mente del bersaglio, apprendendo un frammento dei ricordi del suo passato, come se leggesse direttamente le trame del suo spirito. [Attiva, consumo Alto: i frammenti attaccano i nemici attorno al portatore, con un attacco di potenza Alta e danno fisico medio a bersaglio, difendibile con difese ad area / Attiva, consumo Medio: il portatore userà il frammento incastrato nelle carni di un bersaglio, come tramite per un attacco psionico col quale farà rivivere a questi un ricordo triste o doloroso del passato del portatore; inoltre, il portatore leggerà - contestualmente - la memoria del bersaglio, potendo apprendere un qualunque ricordo del suo passato o presente nella sua memoria; quest'abilità è utilizzabile soltanto se il bersaglio ha subito danno dalla tecnica precedente (Malus).]

Il Coraggio della Speranza. La speranza è anche frutto del coraggio di chi la brandisce. Il portatore potrà beneficiare dei poteri di Cupiditas soltanto brandendo le virtù che un tempo li resero magici, esattamente come gli eroi prima di lui hanno fatto nel passato. In questo modo, però, esso potrà sfruttare un ulteriore potere dei frammenti, sempre in virtù del contatto mentale che esiste tra se ed i frammenti. I frammenti, infatti, potranno essere fatti aderire contro la propria pelle, o contro la pelle di un alleato, che non si sottragga ad essi, con un dispendio di energie Medio. In questo modo, l'alleato o il corpo del portatore sarà protetto contro eventuali auspex nemici, in quanto i frammenti annulleranno l'aura del bersaglio e qualunque emanazione non fisica che consenta di rintracciarli, aumentandone anche le capacità motorie con 1 CS aggiuntivo alla Destrezza. Inoltre, con un dispendio di energie Nullo il portatore potrà comunque far fluttuare un frammento e condurlo a posarsi in un dato luogo o in una data zona, applicandone i poteri nel luogo prescelto, così come descritto di seguito. Ove questo venga fatto aderire contro il corpo di un nemico, lo stesso potrebbe rilevarlo - benché il frammento non abbia aura e non emetta alcun rumore - semplicemente vedendoselo addosso e potendo, in questo modo, difendersi da esso (o scacciarlo) con un semplice attacco fisico non tecnica. Infatti, il potere reale dei frammenti è, appunto, il legame empatico che mantengono col portatore. I frammenti di Cupiditas, infatti, potranno consentire al portatore di vedere ed udire tutto ciò che accade in un luogo in cui gli stessi siano stati posati o lanciati; tale effetto si applica in conseguenza a qualunque dei poteri dei frammenti, ivi compresi quelli che consentono agli stessi di posarsi sui corpi degli alleati, di incastrarsi tra le carni dei nemici colpiti o di aderire ai corpo dei nemici che non si avvedano della loro presenza. [Attiva, consumo Medio: se fatto aderire contro il corpo del portatore o di un bersaglio, un frammento di Cupiditas protegge quest'ultimo da auspex nemiche annullando ogni aura che lo stesso emani e donandogli 1 CS aggiuntivo alla Destrezza, per due turni / Attiva, consumo Nullo: il portatore può lanciare un frammento contro una parete o farlo fluttuare in un luogo, finanche contro il corpo di un nemico (il frammento non ha aura e non fa rumore), il quale - però - potrà difendersi da esso con attacchi fisici non tecnica / Passiva: il portatore rimarrà in contatto empatico con i frammenti, potendo vedere ed udire ciò che accade intorno a loro, benché non potrà interagirvi direttamente in alcun modo.]

Il Peso della Speranza. I frammenti di Cupiditas sono legati a doppio filo con l'artefatto "Il Nucleo del Nulla". Shakan Anter Deius, infatti, signore di Cupiditas, era legato a doppio filo col potere di un altro guerriero della sua città natale: Kreisler, lo straniero, il quale si racconta si sacrificò per salvare il mondo intero, utilizzando il proprio potere del Nulla. In virtù di ciò, il potere del nulla è l'unico che può di fatto annullare totalmente il legame esistente tra il portatore ed i suoi frammenti, tramite le interferenze generate nello spazio. Ove presente nelle vicinanze l'artefatto "Memorie del Nucleo del Nulla", dunque, i poteri passivi dei frammenti non funzioneranno e quelli attivi potranno attivarsi solo con un consumo doppio di energie. Inoltre, il legame presente tra il portatore ed i frammenti sarà tale sia in positivo che in negativo: invero, ogni potere psionico utilizzato su di un alleato, su di un nemico sul quale sia presente un frammento, o finanche in un luogo in cui sia presente un frammento nelle immediate vicinanze, influenzerà indirettamente anche il portatore. Qualunque abilità psionica usata nelle vicinanze di un frammento, in qualunque occasione, avrà un'influenza anche sul portatore, che ne subirà gli effetti della malia, confondendolo, ammaliandolo o stordendolo per alcuni istanti, benché senza causargli alcun danno duraturo. [Malus: se è presente l'artefatto "Memorie del Nucleo del Nulla" nelle vicinanze, le passive dell'artefatto si annullano e le attive costano il doppio, pur non aumentando la loro potenza / Malus: ogni volta che un'abilità psionica viene utilizzata nelle vicinanze di un frammento di Cupiditas, che sia su di un alleato, su di un nemico o in un'area, questa influenzerà indirettamente anche il portatore, confondendolo, stordendolo o ammaliandolo, a seconda degli effetti dell'abilità - pur senza cagionarli alcun danno effettivo. Non si applica alle psioniche lanciate dal portatore.]



Edited by janz - 11/7/2014, 22:18
 
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