Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Erdkun ≈ L'assedio di Qashra

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Andre_03
view post Posted on 3/7/2014, 16:32






Il sole splendeva alto e fulgido nel cielo d'autunno.
Le cupole di Qashra erano stelle del pomeriggio, limpide e dorate con innumerevoli pinnacoli ad attorniarle, lunghe dita protese verso l'infinita volta celeste. Tra i vicoli curati correvano i bambini, rincorrendo ora un gatto, ora una trottola sfuggita al loro precario controllo. Nell'aria si spandeva un piacevole odore di pesce fresco sotto sale, giunto quella mattina dall'oceano e dal Qatja-Yakin. Al bazar il tonno si vendeva per un pezzo d'oro alla libbra. Il pesce spada era più economico: due libbre, un oro. La cernia delle profondità, coi suoi denti aguzzi e gli occhi spiritati, costava di più. Ma era anche la prelibatezza ricercata esclusivamente dai ricchi mercanti della città alta. Uomini del settentrione si destreggiavano con meraviglia tra le bancarelle di frutta, verdura, e spezie dagli odori nauseabondi ma dai sapori eccezionali. Qualcuno urlava: un banditore portava notizie dai palazzi della politica, un predicatore insisteva col dire che i passanti avrebbero beneficiato della fede in T'al, i venditori berciavano prezzi bassi per attirare clienti.
Qashra era una città chiassosa e colorata. Gli abiti dei Nani erano sgargianti quasi quanto le loro barbe dipinte, e i capelli delle donne adornati di bigiotteria e gioielli. Per certi versi, era anche una capitale della gioia e della serenità: il Sultano non faceva mai mancare ai suoi sudditi il benessere, dovunque essi fossero e da qualunque sobborgo provenissero. Lungo i viali alberati, le piante di agrumi fiorivano rigogliose e i monelli andavano spesso a carpirne le primizie acerbe. Una vasta piazza si apriva di fianco al bazar, ciottoli bianchi a circondare una maestosa fontana su cui usignoli e pettirossi estinguevano la sete, cinguettando allegri in quella giornata afosa di Settembre.
Di quando in quando, una pattuglia di archibugieri e spadaccini attraversava il piazzale tra l'indifferenza della gente. Salutavano i conoscenti, scambiavano poche parole con la popolazione serena e portavano lo scalpiccio dei loro stivali altrove, vegliando su una pace che nessuno dava più per scontata. Uomini, donne e persino qualche bambino aveva vissuto in prima persona l'Assedio. Avevano visto i demoni assieparsi sotto le mura, brulicanti masse di corpi neri e informi. Avevano assistito al massacro di parenti, amici, estranei in armatura che avevano cercato di proteggerli e sacrificato le loro vite per salvarne molte altre. I primi tempi, nessuno aveva avuto voglia di scherzare. Con serietà e dedizione, i Nani si erano adoperati per ricostruire. La città, con le sue magnifiche opere. La civiltà di un popolo, che era andata perduta negli anni della disperazione. La semplice vita quotidiana, di cui alcuni non avevano mai provato l'ebbrezza.
Eppure i nani erano sopravvissuti all'estinzione che un male senza nome aveva evocato su di loro.
Avevano dato prova di roccioso coraggio, e di non essere soli: in molti li avevano aiutati a costruire quell'impero nascente che era il Sultanato. Uomini, elfi, progenie di chissà quale retaggio. Tutti uniti, verso quell'obiettivo comune.
Insieme, avevano vinto.

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« È-- » mormorò Jahrir, con le lacrime agli occhi « È bellissimo. »
Esattamente come lo aveva sognato, anzi meglio: non aveva parole per descrivere ciò che la sua mente dipingeva sulla tela bianca del destino. Attonito, osservava come abbagliato quello spettacolo magnifico. Il suo cuore era leggero, a quella vista. Sapeva che la sua vita era valsa a qualcosa, e che l'ultimo prezzo da pagare per quei risultati sarebbe stato un passo facile da affrontare ormai.
La voce tornò, perentoria e atona: « Sen yalnız değilsin. »
Ogni immagine di gloria e prosperità scomparve, e dinanzi al Nano si estese nuovamente il salone del trono di Qashra. Con i suoi demoni, i cadaveri, il sentore di tradimento e tutta la tristezza che quel quadro desolante poteva conferire all'animo di un uomo. Senza lasciarsi prendere dallo scoramento, il condottiero trasse un profondo respiro. Chiuse gli occhi, li riaprì, e vide le persone a cui si riferiva lo sconosciuto.
Un uomo, stregone e cartomante di Taanach mandato fin lì per ucciderlo.
Una donna, driade dal cuore d'oro e amica del suo popolo, e della libertà.
Un tiranno, la cui brama di potere adombrava il mondo intero con una cappa di timore reverenziale.
Li osservò, soppesando ciò che vedeva nei loro volti e nelle anime dietro ad essi rinchiuse. Erano come lui, flebili fiati di vita in un mondo ultraterreno sospeso a metà tra il reale e l'immaginario. Li guardò, e inaspettatamente sorrise.
Sapeva tutto - istintivamente, lo vedeva tra le falde del tempo e dello spazio.
Si avvicinò a Fanie, le prese la mano fra le sue con fermezza ma al tempo stesso una dolcezza quasi paterna.
« Non temere » il suo era un sussurro, che tutti avrebbero sentito comunque:
« Ho già preso la mia decisione. »
"Uccidi Jahrir" aveva detto, il Priore; "Uccidi Jahrir" aveva detto il Beik dalla sua alta torre.
Né lei, né il fattucchiere avrebbero dovuto adempiere a un simile riprovevole atto di inciviltà.
Sospirò, un po' stanco e un po' paziente.
« Sei stata brava » le disse soltanto, un po' impacciato
« Grazie. »
"Qashra non sarà salva grazie a Jahrir" avrebbe voluto aggiungere, "Ma grazie alla forza di tanti, di tutti. E grazie a te."
Un istante dopo aveva lasciato le mani dell'elfa per scivolare quindi con grazia, camminando su un tappeto di sogni, fino al cartomante. La sua era come una processione funebre, in cui il morituro andava a salutare i suoi amici e nemici, tra conoscenti e sconosciuti.
« Jace » i suoi occhi si incontrarono con quelli dell'uomo, senza astio, né risentimento « Delegare la scelta non è codardia, o indecisione, ma saggezza. Per merito tuo, i Nani saranno padroni del proprio destino. »
Chinò il capo, con reverenza e rispetto immani. Lacrime di cristallo s'infransero sul pavimento lordo.
« Grazie. »
Infine, con la dignità di un uomo che piange per una giusta causa, avanzò fino a trovarsi faccia a faccia con Caino.
Lo osservò per un istante, cercando di capire cosa celasse quella maschera dietro la maschera, quel santo demonio che comandava sul mondo con i suoi lunghi artigli. Era un enigma, e gli enigmi - Jahrir lo sapeva bene - serbavano mille e un pericolo. Ma quando gli si rivolse, non lo fece con dolore, né orgoglio. Gli parlò da pari a pari, prendendo in un moto di fratellanza la sua mano nella sua.
« Non siamo mai stati nemici, o avversari. In fondo, desideriamo le stesse cose: ordine, pace, armonia » si guardò attorno, con aria affranta e aggiunse: « Questo caos non porterà che ad altro dolore. Perciò ti chiedo, amico mio, di impedire che ciò accada ancora. A te spetta un compito gravoso: mantenere l'equilibrio di questo mondo. Ma so che ne sarai in grado. Lo vedo. »
Il suo sguardo era perso oltre Caino, oltre Qashra, nell'infinito corridoio costellato di porte che era l'aldilà.
Un'ultima volta si rivolse al priore, sinceramente sollevato di lasciare a lui una responsabilità tanto grande.
« Grazie. »

L'assedio di Qashra
era finito.


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Nessuno seppe cosa accadde a Qashra quel giorno, perché i superstiti ne hanno ricordi frammentati e confusi.
L'esercito dei demoni scomparve come neve al sole, lasciando la città ferita ma viva. In molti raccontarono di essersi svegliati altrove, lontano dal luogo in cui credevano di essere impegnati a combattere. Altri semplicemente dissero di aver vissuto un sogno ad occhi aperti: avevano visto giardini pensili e archi di alabastro, case e villaggi di uno splendore indicibile.
Il corpo di Jahrir Gakhoor, trafitto a morte dai cultisti di Beiron, non venne trovato.
A lui intitolarono la statua che sta nei giardini del palazzo.

Jahrir Gakhoor - padre Riunificatore
Primo Sultano.

CITAZIONE
Erdkun ≈ « L'assedio di Qashra »
Siamo giunti alla fine dell'epopea di Jahrir, e vorrei cogliere l'occasione per fare i complimenti a tutti i partecipanti per il contributo dato al buon esito della giocata: a prescindere dai risultati e dalle valutazioni finali, siete stati tutti co-autori della trama, dando vita insieme a nuove ottime pagine della storia di Asgradel. Al netto delle considerazioni che hanno portato solo tre di voi a giocare l'ultimo turno, quindi, vi ringrazio a nome degli organizzatori e dello Staff, perché senza il vostro apporto, Erdkun non sarebbe andata com'è andata. Sembra banale, ma non lo è.
Trovare un vincitore qua in mezzo è stato come cercare soluzione ai grandi enigmi dell'umanità: era più forte Maradona o Pelè? Chi vince tra Goku e Superman? Dov'è finito il telecomando, mannaggialcazzo? Ebbene, la risposta a tutte queste domande è evidentemente janz. Più seriamente, abbiamo avuto difficoltà a individuare un giocatore che abbia prevalso sugli altri, perché siete stati tutti indubbiamente all'altezza della situazione (e anche di più). Tuttavia il torneo necessitava di un vincitore, perché una situazione di parità avrebbe lasciato quella sgradevole sensazione di "nulla di fatto", e siamo stati molto combattuti.

Ora, come promesso, ecco di seguito i giudizi estensivi per ciascuno di voi, seguiti da quelli per le fazioni (e dalle conseguenze in-game!).

janz

Costante. Non ci sono altri aggettivi per descrivere le tue prestazioni (avrei voluto scrivere ingenuo, ma temo le querele) dell'ultimo periodo di un anno, un anno e mezzo. Quale che sia la giocata in cui sei coinvolto, riesci a dare al tempo stesso tono, stile e caratterizzazione tanto al personaggio di Caino quanto alle circostanze. Di più: da giocatore di ruolo esperto (anziano, ndA), farcisci sempre la tua partecipazione con scelte attive, condizionando inevitabilmente la narrazione e le scelte del QM. Questa caratteristica, che pochi hanno sviluppato e ancor meno riescono ad esprimere, ti pone certamente su un altro livello - non necessariamente più elevato, semplicemente un parallelo diverso - rispetto agli altri giocatori, permettendoti di raggiungere sempre ottime vette di gradimento da parte dei lettori e dei Master. Ciononostante, come affermi tu, Erdkun è stata una giocata combattuta e particolarmente equilibrata. Il risultato è figlio di valutazioni lunghe e ponderate, a cui abbiamo deciso di non sottrarci nonostante la bravura espressa da tutti i partecipanti, soprattutto nell'ultimo turno. In questo senso, non ho particolari recriminazioni da rivolgerti: interpreti con coerenza e iniziativa tutte le situazioni in cui Caino viene coinvolto, mantenendo un regime di lungimiranza strategica tale che tutto ciò che fai va ben oltre la semplice giocata. Guardi, come il Priore, a un quadro d'insieme con maturità e al tempo stesso autorità. Ho apprezzato molte cose del tuo comportamento in questa giocata, tra cui l'utilizzo della Variabile per compromettere un obiettivo importante qual era la balista, e la decisione inaspettata di prendere le sembianze di un Nano. Avendo conosciuto Caino in altre circostanze, devo ammettere che mi ha spiazzato vedere questa scelta interpretativa originale e conflittuale per la psicologia del personaggio, ma comunque mai banale o incoerente. Bello anche il tentativo di manipolare Fanie come il Sovrano dei bei tempi, a metà tra il citazioni-stico, il cinico, e il cinematografico (allitterazioni vendesi).
PREMIO - Artefatto del valore di 3000g



The Grim

Sorprendente. Devo ammettere che non mi aspettavo una simile interpretazione da parte tua, e soprattutto un livello così alto mantenuto per tutta la giocata: da molto tempo non leggevo tuoi scritti e ciò che è emerso durante questo turno del torneo mi ha piacevolmente colpito. Sei maturato nello stile e nei contenuti, trovando un equilibrio notevole tra scorrevolezza e gusto (!). I tuoi interventi hanno costruito, sorpreso, interpretato le circostanze proposte con un'iniziativa che in pochi altri casi ho riscontrato nei giocatori. Ogni volta che ho proposto una situazione di gioco, tu l'hai interpretata con coerenza e intraprendenza traendone spesso vantaggio. Non ti sei limitato mai al compitino, e questo ti ha portato a giocare il turno finale con merito assoluto e incontestabile: fin dal primo turno hai saputo gestire le situazioni con un buon connubio tra la parte tecnica in possesso del tuo PG e descrizioni, interpretazioni, azioni di ruolo ben congegnate. Scrittura e strategia, a braccetto, sono state i tuoi cardini per tutta la giocata, tra ottimi exploit (come l'utilizzo della Variabile bonus, con cui hai avvantaggiato sia te che i compagni di squadra) e iniziative coerenti. Tuttavia sei riuscito anche a spiccare per sportività, mai venendo meno al rispetto delle regole e anzi dimostrandoti fin troppo onesto anche nelle piccole cose (ancora, la Variabile: la tecnica da te utilizzata in quel frangente era sbilanciata in negativo, nel senso che avrebbe potuto essere più potente). Il finale è stato l'apice di questo percorso narrativo e dalle intenzioni modeste: con la scelta di dare a tutti il potere di decidere delle proprie vite, hai forse condizionato più degli altri gli esiti dell'intera campagna, lasciando un'impronta indelebile sul destino di Asgradel intera. Ho anche per te una critica, ciononostante: traspare dagli specchietti e dall'ultimo intervento una certa insicurezza nei tuoi mezzi, a parere mio non giustificata. Sii più fiducioso nelle tue capacità, che sono più alte di quanto tu stesso forse non creda.
PREMIO - 2000g; Punto Promozione a energia Rossa



Fanie Elberim

Appassionata. Dal primo all'ultimo, i tuoi interventi hanno trasmesso un forte senso di appartenenza del PG all'ambientazione, ma anche tuo nei confronti del Forum. Si vede l'impegno massivo che hai profuso in ogni post, e i risultati non potevano che beneficiarne grandemente: intraprendi un percorso costruttivo di descrizioni introspettive e non, che si basa su solide premesse di gioco e guarda a promesse di sviluppi futuri. Fanie è un personaggio che vive, emerge dal testo e si fa conoscere in pochi passi anche da chi, come me, non aveva avuto occasione di leggere alcun tuo intervento in precedenza. Apprezzabile la personalità con cui hai indirettamente preso le redini della fazione di appartenenza, crescendo turno dopo turno con interpretazioni sempre corrette delle regole e delle circostanze narrative. Nel primo turno sei stata intraprendente eppure equilibrata, adoperandoti con successo nei confronti della situazione di gioco proposta; aggiustata la balista, poi, sei stata brava a integrarla negli interventi successivi come la risorsa essenziale che era, utilizzando persino tue tecniche per potenziarne gli attacchi. Intelligente anche l'utilizzo della Variabile bonus, a dimostrazione che non ti manca lungimiranza strategica e tattica. Nell'ultimo, decisivo turno, hai messo in mostra per l'ennesima volta una più che buona padronanza della lingua e un'abilità interpretativa notevole, restando coerente con te stessa al punto da essere meno incisiva nelle sorti finali della battaglia. Comunque ho storto il naso solo quando, per due volte, tu e Shinodari avete intrecciato i vostri interventi a tal punto che è risultato difficile valutarvi individualmente su aspetti strategici e di sportività, ma nel complesso la collaborazione tra voi è stata un ottimo spunto narrativo sfruttato a dovere. In quelle occasioni, tuttavia, entrambe avete approfittato poco della libertà descrittiva lasciata, facendo uno scarso sforzo di fantasia quando si è trattato di affrontare un pericolo proveniente dalla fazione nemica. Devo muoverti un'ultima critica (perché sono pignolo), i tuoi post sono stati talvolta troppo lunghi e la bontà dei testi ne ha risentito in negativo: non sempre occorre scrivere tanto per scrivere bene, e la sintesi è un'ottima qualità da sviluppare.
PREMIO - 1000g



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.Azazel

Frettoloso. Non mi viene in mente un altro aggettivo sufficientemente professionale da utilizzare in questo frangente (ma tanti altri epiteti che non mancherò di rivolgerti in via più confidenziale ♥): di fatto, il tuo risultato nella giocata è dipeso esclusivamente dalle azioni che hai, o non hai, intrapreso. A parte il primo intervento, in cui hai zoppicato sia in termini di descrizioni che di strategia, sei stato in grado di compensare scelte stilistiche non sempre eccellenti con ottime iniziative strategiche e di ruolo. Mi riferisco specialmente al turno che più ha condizionato la tua prestazione, il secondo: sei stato l'unico che abbia coniugato il pensiero del PG e quello del giocatore con coerenza, portandosi a protezione della vostra risorsa più importante, Jahrir. Tuttavia lo hai fatto nello stesso momento in cui hai dimenticato di utilizzare la Variabile bonus che avrebbe potuto garantirti un vantaggio strategico immenso, nonché riportarti prepotentemente in corsa per la vittoria finale quantomeno della tua fazione. Per questo dico che sei stato frettoloso: non c'era alcun motivo per non fare attenzione a questo dettaglio, che poi dettaglio non era, pubblicando il post un'ora o due dopo. In generale comunque ti sei comportato egregiamente anche sotto il profilo della sportività, peccando forse di sufficienza quando hai dovuto difenderti dall'offensiva nemica lasciata appositamente vaga dal QM. Lo scopo principale di molti interventi richiesti era infatti farvi dar sfogo all'inventiva, generando situazioni originali e coerenti col contesto, ma non sempre siete riusciti a sfruttarle e tu, in particolare, hai ragionato forse su canoni troppo standard. Il mio consiglio finale a margine di questa valutazione, perché essa sia costruttiva, è: non fare sempre quello che pensi il QM si aspetti da te, ma ragiona con rispetto delle regole di gioco e cerca di inventare qualcosa di inaspettato, sorprendente, ma soprattutto efficace. Come spostarsi a difendere Jahrir, per esempio, ma ergendo delle difese attorno a lui con le risorse fornite dal Master.



Shinodari

Compassata. Non prenderlo come un insulto, ma ho avuto l'impressione che fossi quasi svogliata o stanca, nei confronti della giocata. Fin dal primo turno il tuo ruolo nella riparazione della balista è vagamente passivo, nonostante un buon testo: le CS messe in gioco dal PG non sono state sufficienti a dare un apporto attivo nei confronti del gruppo, e della fazione in generale. Successivamente ti mantieni quasi in disparte, gestendo i tuoi scritti con la solita buona qualità - senza virtuosismi o interpretazioni spassionate, salvo forse l'ultimo turno - e ti limiti a svolgere le azioni richieste senza metterci troppo del tuo. Lasciando da parte le aspettative che nutrivo nei tuoi confronti in virtù di collaborazioni passate, ho valutato certe interpretazioni comunque meno brillanti di quelle degli altri partecipanti alla giocata. Un esempio già citato in termini di originalità è stato gestire le offensive nemiche come rappresentate da un unico, stereotipato demone; ma ciò che ti ha condizionata maggiormente, purtroppo in negativo, è stato il modo in cui hai gestito e personalizzato la Variabile bonus: posso capire che il tuo PG abbia una conoscenza approfondita della magia, e che possa quindi discernere tra una fonte arcana e l'altra, tuttavia ho trovato poco coerente la decisione di far castare da maghi nani degli incantesimi ad area basati sull'elemento sacro. A dire la verità, l'ho vista come una scelta particolarmente prevedibile e - nella circostanza - quasi di metagame; leggendo e rileggendo l'intervento, così come il mio post da QM precedente, ho visto la scelta della giocatrice dietro a quella del personaggio, senza possibilità che queste convergessero in una sola, coerente azione come quella (ad esempio) intrapresa da .Azazel nei confronti di Jahrir. Nel complesso, trovo che tu sia stata meno incisiva di quanto avresti potuto per le capacità oggettive messe in campo, espresse soprattutto nel post in cui Kirin si trova a fronteggiare i nani e la sua stessa natura, bello, vivido e corposo in termini di interpretazione. Ecco, forse in questa specifica giocata sei stata semplicemente incostante (e io inizio a credere di avere un problema serio con gli avverbi).



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Lud†

Esuberante. Ho sempre ammirato l'entusiasmo con cui affronti le giocate di GdR più importanti, sia che vi partecipi in prima persona, sia che le debba commentare da spettatore. È una caratteristica importante, che traspare dai post e talvolta ti permette di sopperire a qualche testo meno brillante di altri (il polso rotto dev'essere stato una seccatura) con intensità notevole, dalle scelte semantiche a quelle tecniche. Tuttavia, ciò ti espone a dei rischi: l'esuberanza è una lama a doppio taglio, che non sempre si accompagna al successo o allo spirito di collaborazione. Lo specchio della tua giocata è il primo post, in cui la mancanza di un comparto tecnico adeguato al compito si è affiancata a una mancanza di iniziative sorprendenti con cui avresti potuto influire di più, e ad un intervento carico di potenziale, aggressivo, quasi rabbioso. Scrivi con costanza a ottimi livelli, ma sembra quasi che ti limiti (nel senso che imponi a te stesso dei confini) a svolgere il tema assegnato senza provare a lasciare una tua impronta in maniera costruttiva. L'interpretazione di Lamael è sempre coerente, ma forse ti si ritorce contro portandoti allo scontro con i tuoi stessi compagni d'avventura non giocanti; soprattutto, influisce notevolmente sulle considerazioni in ambito strategico che ho dovuto fare nei tuoi confronti: la scelta di far saltare il tunnel per combattere le difese dei Nani è certamente opinabile. Si tratta di un rischio enorme, quasi un suicidio, perché il tuo PG non poteva sapere (e non ha passive o tecniche che giustifichino tale conoscenza) se la struttura del corridoio avrebbe retto al colpo o se fosse collassata su se stessa, e stessa cosa dicasi per il PnG a cui hai assegnato il coltello-Variabile bonus. Tatticamente quella è stata una "zappata sui piedi" non indifferente, e non ho potuto non tenerne grandemente conto in fase di valutazione, nonostante nel complesso la tua prova sia stata più che positiva. Nota a margine: mi ha fatto piacere constatare che sei migliorato notevolmente nell'ultimo anno. Continua così.



Shinjuhi Chan

Timida. Non so se sia stato perché, di fatto, Erdkun era il tuo primo grande evento o se invece abbia influito l'impegno scolastico da te menzionato, ma nel complesso sei apparsa come la meno intraprendente dei partecipanti. Mi spiego meglio: fin dal primo intervento, i tuoi post sono ben scritti e strutturati, ma mancano di iniziativa strategica, tattica e di ruolo. Quando si è trattato di convincere gli assassini, hai perfino subito l'influenza di Jace per tua stessa ammissione, un'idea encomiabile dal punto di vista della coerenza ma meno da quello della strategia. Di fatto, ti sei volutamente asservita alle iniziative di un altro giocatore e hai tenuto questa linea più o meno per tutto l'arco della giocata. Ho trovato particolarmente confusa e cervellotica la decisione di tripartire la Variabile su diversi consumi: iniziativa senza ombra di dubbio interessante, ma non altrettanto utile e costruttiva. Al netto di queste considerazioni, comunque, ha pesato sul tuo giudizio finale anche la mancata partecipazione al penultimo turno di gioco, per il quale avevo concesso una proroga soprattutto per venire incontro alle tue richieste (e successivamente, anche a quelle di altri giocatori). Considerato che sei sul forum da relativamente poco tempo, questa fase finale rappresenta comunque un ottimo risultato e un punto di partenza notevole: nei tre campi di valutazione sei stata all'altezza della situazione salvo per quei dettagli sopra descritti ed è auspicabile che tu continui su questa strada, perché potrai di certo migliorare ulteriormente.



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Orto33

Promettente. Forse la vera sorpresa assoluta di questo evento, nel complesso. Raramente un giocatore appena approdato sul forum riesce a fare tanta strada in poco tempo, ma è indubbio che le tue qualità siano all'altezza delle circostanze in cui ti sei trovato a ruolare. Il tuo apporto alla narrazione e alle sorti della fazione è stato importante, fondamentale quanto quello del tuo compagno: per il raggiungimento della fase finale la differenza l'hanno fatta i dettagli, forse dettati dalla maggiore esperienza di janz in questo circuito. Ciononostante, per la tua prova ho solo parole di elogio, encomi e incoraggiamento. Hai preso iniziative importanti sotto l'aspetto strategico, per quanto teatrali (cavalcare il mostro da assedio è stato quanto di più tamarro si potesse chiedere a questa giocata, perciò applausi) senza mai perdere di vista tanto l'obiettivo finale quanto il tuo background, che appare già definito e ricco di spunti interessanti. Ecco, se dovessi trovare una piccola pecca nei tuoi interventi sarebbe il peso talvolta eccessivo delle parti "personali" rispetto a quelle legate alle descrizioni di ciò che accade attorno al tuo PG, ma non è mai un errore grave o invasivo nei confronti del lettore. Ci si augura che tu possa proseguire in questo senso, perché hai grandi potenzialità e - parrebbe - sufficiente maturità per esprimerle. Avrei voluto penalizzarti per il cambio di layout (si sa: su questo forum valutiamo anche quello...), ma dalla regia mi hanno sconsigliato di farlo perché, in fondo, i tuoi testi erano comunque molto belli.



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ESITO IN GAME

Nonostante la vittoria schiacciante riportata dall'esercito dell'Abisso, vi sono poteri contro cui la forza bruta (e brutale) dei demoni non può nulla. Le belve vengono ricacciate indietro nell'inferno da cui provengono, Baathos. Tuttavia il varco verso il mondo di superficie non viene chiuso, ed anzi incombe terribile e inesorabile sulla regione. Questa risoluzione è frutto del fatto che nel flusso di potere in cui sono stati catapultati, Fanie abbia desiderato la salvezza di Qashra, Jace un destino da forgiare per tutti gli individui, e Caino la cessazione del caos attraverso la morte di Jahrir. Morto il Nano, l'Asgradel ha riportato ordine nel mondo lasciando ai Nani la possibilità di costruirsi un futuro. L'epopea di Jahrir Gakhoor è infatti considerabile alla stregua di una QFA in cui il condottiero, infine, ha affrontato le sue paure e i suoi desideri confrontandosi con altre volontà potenti quanto la sua (e forse di più). Lui ha desiderato un luogo per i suoi fratelli in cui prosperare, e l'ha avuto al costo della sua stessa vita; Fanie ha contribuito a forgiare questo desiderio in maniera più concreta dando a Qashra il risalto che si confà a una capitale; Jace ha conferito libero arbitrio, consentendo ai Nani di essere unici artefici del proprio destino, e mettendo un altro tassello a rafforzare ciò che voleva Jahrir; Caino, a sua volta, ha contribuito in positivo: la morte di Jahrir, già decisa, che tanto ha agognato, e l'ordine che auspicava si sono realizzati anche se non come lui avrebbe voluto. I Nani infatti si riuniscono sotto un'unica bandiera, fondando un regno noto come Sultanato e dando al defunto Jahrir il titolo onorario di Primo Sultano. Qashra ne sarà la capitale, ed esso prospererà in equilibrio senza compromettere la stabilità e il potere delle Città Libere, né influenzando in negativo i Quattro Regni. Nei mesi successivi, i Nani metteranno a frutto il proprio ingegno e creeranno infrastrutture in grado di accogliere tutti i loro simili dispersi per il continente, ma non solo.
Fanie Elberim sarà ricordata tra i nani come un'amica, e fedele consigliera di Jahrir. Jace Beleren acquisirà grande onore a Taanach per aver portato a termine la propria missione. Caino, dal canto suo, sarà sempre temuto tra i demoni e visto come un potente signore del mondo di superficie, e rispettato in egual misura. A margine di ciò, la sua influenza politica sul Sultanato (a partire dal secondo Sultano) sarà grande, rendendolo di fatto l'uomo più potente di tutto il continente.

Al termine della scena descritta, comunque, vi risvegliate tutti come da un lungo torpore. Siete altrove, lontani da Qashra, o tra i feriti sopravvissuti all'assedio. Ricordate quanto è accaduto, ma non come sia finita la battaglia o come vi siate allontanati dalla città. Potete proseguire qui di seguito con dei post di ruolo, o aprire altre giocate. A voi la scelta.

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RISULTATI DI FAZIONE

1. LE FURIE DELL'ABISSO - Sebbene respinti, i demoni hanno vinto: il varco tra il loro mondo e quello di superficie resta aperto, spalancato; nella persona di Caino raggiungono un potere immenso, di controllo pressoché globale sui regni delle razze senzienti.

2. I FIGLI DELLA TERRA - Ottengono, a prescindere da ogni cosa, ciò che desideravano: l'indipendenza e la libertà; grazie a Jahrir sorge il Sultanato e per mezzo di Fanie questo avrà come capitale Qashra, salvata dalle orde demoniache.

3. I BALUARDI DELL'INDIPENDENZA - Più che sconfitti, non vincitori. Di fatto, le Città Libere non ottengono alcun guadagno da questa epopea, ma nemmeno perdono potere. Devono soltanto interfacciarsi con un nuovo interlocutore, nella figura del Sultano; grazie a Jace i nasce una rinnovata alleanza tra Nani e regni degli uomini.
 
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