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| Camminarono a lungo tra le rovine deserte di Gilth'valar. Taliesin aveva avuto modo di conoscere tutti e quanti gli Orahn, nel breve tragitto che avevano percorso insieme. Era riuscito a memorizzare i loro nomi e a comprendere con chi avesse a che fare, e tanto gli bastava. Preferiva comunque parlare con Caleb ed affidarsi al suo raziocinio, prima di dare ordini a quelli che - strano ma vero - erano i suoi uomini. Non che il mentalista fosse un leader nato, ma tutti parevano rispettarlo e prendere in considerazione il suo parere. Taliesin non voleva imporsi e inimicarsi i suoi uomini, di sicuro non subito. Oltrepassate le vecchie mura sbriciolate dal vento, si erano trovati tutti d'accordo nel proseguire a passo deciso verso la meta, tenendo gli occhi bene aperti. E gli occhi degli Orahn, in particolare quelli della bella Layla, erano stati fin troppo attenti a qualsiasi dettaglio. Taliesin non riusciva a smettere di guardarla. Aveva l'aspetto di una giovane ragazza dai capelli rossicci e dagli occhi chiari, anche se avrebbe giurato di averla intravista, per pochi istanti, diversa. Rekla, il vecchio vestito di stracci grigi, aveva mormorato alcune cose incomprensibili sul suo conto. A Taliesin pareva di essere stato l'unico tra tutti a fare attenzione alle sue parole le quali, nonostante gli sforzi, non era riuscito a comprendere comunque. Non sapendo che fare, riusciva solo a lanciarle frequeni occhiate nervose. Quando quella se ne accorgeva, sorrideva in modo ambiguo (a metà fra l'allegria e la malizia), e Taliesin evitava di voltarsi per un poco. Sentirsi osservato da lei lo metteva a disagio molto più di quanto lo inquietasse, ad esempio, la presenza del Divoraincubi, la bestia alata e dai tratti mostruosi che volava accanto al gruppo senza fare alcun rumore. Lui, però, non lo guardava mai. Il rumore di passi sulla strada acciottolata spinse Taliesin ad accelerare il passo. Dovettero udirlo anche gli altri poiché, addentrandosi in un quartiere di enormi case ormai crollate, negli occhi di tutti vi era la certezza di trovare qualcosa. Tra le macerie, però, scorsero solo un grosso specchio impolverato. «Uh. Non è nulla» constatò il bardo, voltandosi e facendo per tornare indietro. I suoi compagni gli passarono accanto, senza nemmeno accennare a frenare la loro marcia. Non fece in tempo a chiedere quale fosse il problema, o a urlare loro di fermarsi, che quelli toccarono lo specchio e da esso fuoriuscirono cinque figure. Esse assunsero presto forma, dal fumo alla carne: lo stesso aspetto dei membri della gilda. Ben presto, tra urla di spavento e di sfida, qualcuno chiamò aiuto, ma il musicista non seppe quale tra i due Caleb era stato a rivolgersi a lui. Non riuscì più a distinguere amici da nemici, o viceversa, e gli Orahn cominciarono a fronteggiare a denti stretti le mostruosità uscite dallo specchio. Era evitente che non potessero permettersi di abbassare la guardia, nemmeno per un istante. Taliesin doveva risolvere la situazione. Il bardo balbettò qualcosa, impotente ed incerto sul da farsi. La sua mano era già scattata verso le armi, ma si trovò nelle condizioni di non poterle usare, senza rischiare di ferire i suoi. Per alcuni istanti pensò davvero di non poter fare niente, ma poi arrivò l'intuizione. Tanto ovvia da farlo vergognare di esserci arrivato in così tanto tempo.
C'è da dire che Taliesin ama raccontare questa storia in un certo modo, forse leggermente diverso: narra di come egli si sia eretto di fronte allo specchio, di come abbia acutamente sussurrato la dovuta frase specchio specchio delle mie brame... e di come infine lo abbia infranto, salvando i suoi compagni con una mossa tanto rapida quanto astuta. Sì, tralascia il fatto che in realtà arrivò alla soluzione dopo qualche istante, e ancora sì, non considera che non riuscì a mettere in fila due pensieri concreti, mentre sparava allo specchio e lo ricopriva di polvere per far tornare tutto com'era prima. In realtà anche dopo questo suo gesto le cose andarono molto diversamente, ma spesso la cosa giusta da dire o da fare viene in mente dopo. Taliesin non può tornare indietro nel tempo, ma può raccontare le sue storie come piace a lui. Con un pizzico di sale e pepe per insaporire un piatto altrimenti insipido.
Quando la superficie tersa e perfetta dello specchio si incrinò per il colpo e venne annebbiata dalla polvere, lo stesso destinò spettò alla mente di Taliesin. Il rumore sinistro del materiale che si infrange continuò dalla realtà nella sua mente. Il ronzio metallico fu, per un attimo, insopportabile. Guardandosi attorno, le cose erano cambiate. Ora Taliesin riusciva a distinguere le copie dai suoi compagni, poiché esse parevano sbiadite e fumose. Ripresosi dall'acuto dolore alle tempie, comprese subito cosa fosse meglio fare. Si concentrò, e cominciò a cantare.
My eyes wide shut, jumping in the void. Falling so fast I touched the ground. Not a solution, just an escape: I might awaken again. I never could incorporate this frame, and I know I can run, but never find the way out of here Fu un istante di stasi, in cui le copie parvero fermarsi e barcollare. Davanti ai loro occhi era sceso uno scuro sipario. Taliesin ingoiò in fretta una piccola gemma di sale rossastro, lasciò cadere la pistola e cominciò a correre verso Caleb, il compagno più vicino. La fumosa sagoma che lo fronteggiava pareva essere l'unica ancora perfettamente in piedi. Era rivolta verso l'incantatore, come se l'insidia di Taliesin non avesse avuto effetto. Ma non aveva scelta, se non combattere. Aveva infranto lo specchio, ed ora toccava alle sue creazioni. Sfoderò Fabula e la affondò nel fianco della fumosa creatura, che non si era accorta di lui in tempo ed era rimasta immobile. Essa sembrò rompersi con un rumore secco, e cominciò a dissolversi come polvere al vento. Poco più in là anche Rekla, il vecchio, approfittò dell'occasione e masticò qualcosa tirato fuori dalle tasche. Il suo corpo intero venne percorso da un sussulto. Gli stracci che gli coprivano il torace si lacerarono, lasciando scoperti i molti tatuaggi e le vene che, a fior di pelle, pulsavano sangue ad una velocità spaventosa. Egli prese la testa della sua copia fra le mani, e presto di essa rimase soltanto poltiglia. Caleb ringraziò Taliesin con un cenno, e si voltò veso Marven, che indietreggiava e prendeva fiato dolpo la collutazione con il suo alter ego. Le mani del capo degli Orahn si illuminarono di una luce intesta ed azzurra, la stessa che si era accesa nei suoi occhi: in un istante fu accanto al compagno, ed i due ricominciarono a combattere, ma assieme. Il bardo si guardò attorno. Rimanevano ancora tre sagome fumose, ed una incombeva su tutte. Era il Divoraincubi, reso ancora più terrificante dalla sua natura eterea ed indefinibile. Aveva scaraventato a terra la sua versione reale, ed ora si apprestava a squartarla una volta per tutte. Taliesin fu rapido a raggiungerlo, ma la bestia si accorse di lui. Volse la sua mano artigliata e semitrasparente verso il musicista e si fiondò nella sua direzione. Egli riuscì ad evitare che il tocco raggiungesse la sua fronte soltanto grazie a un colpo di reni a dir poco prodigioso. Una volta alle sue spalle Taliesin fu abbastanza rapido e astuto da tranciare via le ali: tanto bastò perché la bestia scomparisse nel nulla. Caleb, Marven e Rekla circondarono la penultima copia, circondata da delle bestie translucide al suo comando che tenevano lontano i tre. Possono cavarsela, pensò Taliesin, che cercò ancora una volta gli occhi di colei che mancava all'appello. Non li trovò, e cominciò a preoccuparsi. Chiuse allora i suoi, di occhi, e cercò di individuarla grazie all'udito. Un rantolo, un respiro profondo, e intuì la sua posizione. Corse quindi verso ciò che rimaneva di una casa: un enorme muro, in piedi per miracolo, con una grossa apertura che un tempo doveva essere stata un portone. Attraversato l'arco si accorse della donna, stesa a terra e gravemente ferita. Quella, spaventata e meno affascinante del solito, parve sul punto dire qualcosa. Non fece in tempo, poiché un qualcosa di affilato tagliò il resistente mantello e lacerò il fianco del bardo. Ci pensò Taliesin ad urlare al posto suo. Egli, dolorante, si accasciò a terra. La copia di Layla si preparò a colpire di nuovo, ma la gamba del bardo si mosse con rapidità, facendole perdere l'equilibrio prima di assestare la pugnalata. Finì a terra, ma Taliesin comprese che non sarebbe mai riuscito ad alzarsi. Strisciò indietro, verso la vera Layla, proprio quando Marven fece capolino dall'altro del muro. Con agilità di fiondò giù, trafiggendo la copia ancora stesa a terra. Presto giunsero anche gli altri tre, mettendo la parola fine a quei concitati attimi di sgomento e terrore. Taliesin chiuse gli occhi, portando una mano al fianco e digrignando i denti. Non stava poi così male, ma un può di drammaticità non guastava mai. Layla e il Divoraincubi erano in condizioni decisamente peggiori: era a loro che doveva pensare, non al graffio che aveva sulla schiena. Udiva i loro lamenti sommessi, e ne era infastidito. «Che cazzo vi è passato per la testa?» sbottò il bardo. Si rimise in piedi, e si preparò a prestare soccorso ai suoi compagni. Non aveva garze o erbe speciali. Il suo era un metodo decisamente più pittoresco, e anche più apprezzabile. «Com'è potuto succedere?» si interrogò Caleb, incedulo. «Lascia che te lo spieghi io», replicò Marven con tono arrogante. «Zitti» intervenne Taliesin, cominciando a concentrarsi e a intonare un inno lento e melodioso.
Condizioni generaliStato fisico - 14/16 • danno medio al fianco destro Stato mentale - 14/16 • emicrania di entità media CS - 6 (2 intelligenza, 1 astuzia, 2 destrezza, 1 determinazione) Energia - 75/100 (-10, -5, -5 -5, -5, +5) EquipaggiamentoItinerante, artefatto/arma difensiva, mantello di panno rinforzato. Fabula, arma bianca, acciaio, 48 cm di lama, 15 cm di impugnatura. Pistola ad avancarica, arma da fuoco piccola, cinque colpi per giocata. (4/5) Pugnale celato, arma bianca, acciaio, 15 cm di lama, legata all'avambraccio sx. Vene di Pietra, artefatto/set di armi da lancio, materiale sconosciuto, venti unità per giocata. Liuto di Luke Mannersworth, oggetto generico, strumento musicale. Il Flauto di Cenere, artefatto/oggetto generico, strumento musicale. Amuleto dell'auspex, oggetto dell'erboristeria, conferisce un potere passivo. Tomo magico, oggetto dell'erboristeria, conferisce un potere passivo. Tomo furtivo, oggetto dell'erboristeria, conferisce un potere passivo. Cristallo del talento, oggetto dell'erboristeria, conferisce un potere passivo. Diamante, oggetto dell'erboristeria (due unità), conferisce un potere passivo. Biglia fumogena, oggetto dell'erboristeria, un uso per giocata. Erba rigenerante, oggetto dell'erboristeria, funziona come una cura dell'equipaggiamento. Erba rinvigorente, oggetto dell'erboristeria, rigenera il 5% della riserva energetica. (utilizzato) Miscela logorante, oggetto dell'erboristeria, applicabile a un'arma per danneggiare l'Energià nemica del 5% a turno, per due turni di gioco. Corallo, oggetto dell'erboristeria, conferisce un CS ai riflessi e un CS alla concentrazione per due turni di gioco. (utilizzato) Rubino, oggetto dell'erboristeria, conferisce due CS al vigore e due CS all'agilità per un solo turno di gioco. Poteri passiviAudacia, passiva razziale umana, non sviene sotto il 10% delle energie. Amuleto dell'auspex, auspex passivo basato sull'udito. Tomo magico, accesso alle pergamene della classe Mago. Tomo furtivo, accesso alle pergamene della classe Ladro. Cristallo del talento, accesso al livello successivo del Talento. Diamanti, 2 CS aggiuntive in Destrezza (due unità). Illusionista, passiva di primo livello, le illusioni non necessitano di vincoli fisici, come il movimento e la voce, per essere castate. Illusionista, passiva di secondo livello, possibilità di modulare tono, volume e punto di provenienza della propria voce a piacimento. Illusionista, passiva di terzo livello, fintanto che un’altra illusione è attiva, come effetto aggiuntivo anche l'aspetto del caster può essere modificato a proprio piacimento, nonostante rimanga una semplice illusione. Mente Impenetrabile, pergamena comune, classe mentalista. Difesa psionica passiva. Seconda abilità personale, aura psionica passiva di fascino. Quinta abilità personale, utilizzo della polvere in combattimento per avantaggiarsi infastidendo gli avversari. Sesta abilità personale, cure di potenza pari al consumo. Itinerante, "Nessuno farà domande a chi si nasconde allo sguardo della gente", passiva: qualora lo desiderasse, il mantello potrà celare sotto di esso le aure, proteggendole da auspex passivi. Vene di Pietra, il possessore di una delle Vene sarà noto in tutte le terre come uno dei cacciatori che più ha abbattuto nemici del Sorya, e che più è sopravvissuto all'Edhel infido, rimanendo anonimo e irriconoscibile sino a che non paleserà la Vena. Il Flauto di Cenere, razza selezionata: umana; razza scartata: progenie dei demoni. La razza selezionata subirà danni aggiuntivi dalle tecniche dell'artefatto, come specificato in esse; quella scartata sarà immune ai poteri del flauto. Tecniche attiveAllucinazione. [Allucinazione, pergamena iniziale, classe mentalista. Natura psionica, consumo medio. Danno psionico ad area di potenza bassa da confusione, e momentanea perdita della vista] Sfuggente. Una vita di avventure - e quindi di pericoli - ha abituato il viaggiatore a confrontarsi con qualsiasi genere di minaccia. I suoi riflessi si sono fatti rapidi, e le sue gambe scattanti. Nulla o quasi è più in grado di fermarlo, poiché l'esperienza lo ha reso libero e inarrestabile, come il vento. È in grado di evitare astutamente ogni attacco o intralcio, e nemmeno serrature, lucchetti, nodi o manette saranno in grado di bloccarlo. [Sfuggente, pergamena ultima, classe mentalista. Natura fisica, consumo variabile. Difesa da tecniche fisiche o magiche di potenza pari o inferiori al consumo speso, a consumo nullo è in grado di aprire serrature e lucchetti o disfare nodi] Colpo basso. Spesso il più classico sgambetto è la soluzione ad ogni problema. Mirando alle gambe, o ad altre parti basse particolarmente sensibili, Taliesin può far perdere l'equilibrio al nemico, oltre che ferirlo in modo superficiale. Non importa che egli usi la sua gamba, il piatto dell'arma, un bastone o qualsiasi altra cosa, il risultato non cambia: portarsi in vantaggio con un colpo ancora più infido del solito. [Colpo basso, pergamena iniziale, classe mentalista. Natura fisica, consumo basso. Tecnica offensiva che infligge un danno basso e comporta la perdita d'equilibrio di chi la subisce] Prima abilità personale, Guarigione. Il potere forse più prodigioso di alcune antichissime melodie è quello di lenire le ferite, persino quelle più gravi e disperate. Si tratta di un inspiegabile abilità che permette al bardo, tramite la musica o altri stratagemmi, di rimarginare le ferite, curare le contusioni e ridonare vigore al fisico, anche se il costo - non tracurabile - di questa strana magia è pagato in energie vitali. [Abilità personale. Natura magica, consumo variabile. Cura le ferite al fisico.] RiassuntoHo impostato il combattimento in modo piuttosto rapido, forte della grande differenza di pericolosità (B + pngs contro E). Ero indeciso su quanto questo combattimento dovesse essere intenso, e dato che davanti abbiamo ancora una bella fetta di quest ho preferito giocare d'astuzia. Dopo aver subito il danno medio psionico, Taliesin si ripiglia e utilizza Allucinazione, la mossa che permette al gruppo di ribaltare la situazione, accecando i nemici che non si aspettano un attacco da parte di Taliesin. Questo permette a Rekla di usare un 5% della riserva energetica dei png (ora al 45%) per potenziare i suoi CS/PP e distruggere la sua copia. Intanto il bardo assume un corallo, portando i suoi CS a 8, e forte di questa sua strapotenza da una mano a Caleb. Non viene percepito dalla copia, che per la cronaca possedeva un auspex passivo, perché ne è immune. Caleb, una volta sconfitta la sua copia, va ad aiutare Marven, e poco dopo anche Rekla si unisce a loro. Insieme, un po' lentamente, sconfiggono la copia di Marven. Intanto Taliesin corre dal Divoraincubi, che ha subito una ferita e sta per essere ucciso. Schiva la tecnica del doppione con un consumo basso di Sfuggente (ho considerato la tecnica come un'abilità di natura magica a consumo medio che infligge un danno alto alla mente ma può essere difesa con un basso, evitando il tocco) e poi gli taglia le ali, sconfiggendo anche lui. Mentre i tre png stanno ancora combattendo, Taliesin individua Layla con l'auspex passivo. Va da lei e la trova ferita. Distratto, viene colpito alla schiena da una copa (Attacco furtivo, pergamena classe Ladro). Si gira, la sbilancia con Colpo basso e indietreggia. A quel punto Marven salta giù dal muro, dandole il colpo di grazia con un pugnale rozzo ma affilato. Finito il combattimento Taliesin medica sia Layla (che aveva perso un PV) sia il Divorasogni (che ne aveva perso un altro) con due consumi bassi della variabile Guarigione. Infine, anche se nel post non lo descrivo, assume un'erba rinvigorente per ristabilire, anche se di poco, le sue energie. Spero di aver interpretato bene il tutto. Ho preferito usare risorse fisiche (il corallo e l'erba) in modo da risparmiare energie, e ho fatto intervenire il png (spero) quanto basta. Non volevo - e non potevo scrivere poemi - quindi mi sono trattenuto. A voi la parola! Le lyrics (immaginatevele cantate in arabo/nanico, quando Taliesin le intona) sono di Wide Shut by Myrath. Metal always wins.
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