Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Saltanatın ordusu - arruolamento

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view post Posted on 18/10/2014, 05:36


Praise the Sun


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Seregon
Donn~.
Un tonfo duro ma breve di quella che pareva una damigiana dal collo largo e chiusa da un tappo di sughero perfettamente levigato rimbombò per terra, dentro il distillato oscillò producendo un suono bagnato.
Baijiu, conosciuto anche come spirito bianco o acqua infuocata si dice che perfino una bambino sarebbe stato capace di mandarne giù un paio di sorsi senza ritrovarsi la gola in fiamme.
Dlob dlob, il liquido trasparente venne fuori finendo in un bicchiere in ceramica poco più piccolo di una mano e non molto curato, la superficie prima lisca era divenuta irregolare quasi ruvida tanti erano i graffi che ora la ricoprivano.

"Oplà."

Era troppo tardi perché vi fosse qualcun altro accanto a lui, non che durante la marcia nessuno gli si era avvicinato anche solo per sbaglio ma poterlo fare nel silenzio della notte dava tutto un altro gusto all'alcool, lasciando bere sotto il cielo stellato ciò che restava di un uomo.
Quel liquore era il solo e unico che piacesse a Tadlach, quel vecchio astemio, era un normalissimo alcolico che si poteva comprare un po' ovunque e non era nemmeno tanto forte, personalmente non gli piaceva nemmeno molto ma quel sapore gli ricordava lui e tutti gli altri... semplice e un po' nostalgico.
Quando era piccolo vedeva sempre Tadlach e Minwain allenarsi insieme e quest'ultimo finiva sempre con il pianger come un bambino, ma alla fine lo lasciava sempre vincere ogni volta così da farlo smettere, era senza dubbio l'uomo più forte del mondo... e anche uno dei più gentili, anche se a lui non l'aveva mai lasciato vincere, forse perché pensava che un giorno l'avrebbe battuto?
Il potenziale che Seregon aveva dentro di se Tadlach l'aveva sicuramente percepito ma... .

*No... io sono un debole, non sono neanche riuscito a proteggere una singola persona, sono ridicolo.*

Odiava con tutto se stesso quella sua debolezza, ma in uno scontro selvaggio non c'è né bene né male, nessun rancore sia che si vinca o si perda, bisogna soltanto mostrare rispetto verso il proprio nemico e combattere onestamente, non serviva che si incolpasse ed odiasse in quel modo, doveva saper aver rispetto anche di se stesso ed esser orgoglioso, per quanto potesse mortificarsi non poteva cambiare quanto che era successo, ma solo realizzare l'accaduto accettarlo e rialzarsi.
La vita è come un'altalena, più in alto e lontano ti spingi più rischi di buttarti altrettanto indietro, Minwain, Tadlach ed Edea... nessuno di loro tornerà indietro ma... nella sua vita era così indietro, che ora poteva ricevere solo un'enorme spinta in avanti e poi saltare in avanti allargando le braccia e volare verso il futuro che gli si apriva davanti.

"Futuro... ."

Questo gli fece tornare alla mente una cosa un particolare.

*Seregon, qual'è il tuo Sogno?*

*Il mio... sogno... .*

Prova a pensarci bene, Seregon, il tuo passato ti illuminerà la via del futuro che devi percorrere, solo ricordati sempre chi sei realmente, sveglio o dormiente non dimenticare mai chi sei.
Era presto per dire se la sua mente e il suo cuore fossero tornati sereni dopo quella tempesta, ma...

*Queste stelle, almeno, sono piuttosto belle, non trovi... Edea?*

Seregon

kugipunch

[CS: 2 Forza.]


Narrato Parlato Pensato Voce nei ricordi



Ferite Accumulate:
Alto al ventre, danni interni non visibili.

Status Psicologico:
Nella norma.

Energia Residua:
45%

Armi:

-Pelle coriacea: Resistente e al tempo stesso leggerissima, la sua epidermide risulta essere di consistenza pari se non superiore al cuoio rinforzato.
In termini di combattimento, la difesa del giocatore sarà pari a quella di una persona che indossa una comune armatura.

-Nocche ferree: Se un normale pugno dato da qualcuno come lui fa male già di per se, che effetti potrebbe mai avere se la normale "morbida" consistenza organica venisse a mancare perché sostituita da una più metallica? Beh, si spera di non scoprirlo mai a proprie spese.
A livello pratico i colpi sferrati equivalgono agli stessi che si darebbero con un tirapugni metallico.

-Breath bazooka: Se necessario, al pari di un'arma da fuoco di grosso calibro, Seregon sarà in grado di espellere dalla propria bocca un singolo colpo d'aria pressurizzata di ragguardevole potenza.
All'interno di un combattimento è possibile usarlo una sola volta.


Abilità Passive:

Una piccola storia che nessuno leggerà
Ho sempre avuto l'abitudine di sorridere senza importarmi di quanto fosse merdosa la mia vita.
Potrebbe essere perché ero a pezzi e stanco al punto che perfino il cielo mi sembrava nero, tutto mi buttava giù ma non potevo accettare che gli altri mi vedessero spaurito.
Stava piovendo quando sono entrato in quel posto all'ora di pranzo, e ogni fottuta persona aveva una triste e depressa espressione dipinta sul volto, ognuno di loro parlava a compagni e amici, ma non io.
Io ero lì con un sorriso da deficiente stampato sulla mia faccia, come se il sole splendesse solo per me.
Poco dopo che ero entrato un signora anziana entrò nello stesso posto, si sedette difronte a me disse che amava il modo in cui sorridevo sempre.
Le risposti che avrebbe dovuto guardarsi attorno, se ognuna di quelle persone presenti avrebbe sorriso perfino una pecora si sarebbe sentita meglio, e che valeva lo stesso concetto anche per tutte le altre cose, ecco perché qualcuno doveva iniziare a sorridere e sperare che contagiasse anche gli altri.
Quella vecchia signora sorrise per tutto il tempo che restò in quel posto e lo stesso fece un'altra persona che aveva ascoltato la conversazione.
Il mio giorno era stato reso migliore semplicemente vedendo quei due sorrisi.
Non lo faccio per aiutare gli altri, la verità e che sono fottutamente depresso e magari se gli altri iniziassero a sorridere, anch'io potrei finalmente apparire triste e lasciar che siano gli altri a tirarmi su.
Quest'abilità è una normale difesa psionica di livello passivo.

Cadi e Risorgi
Anche quando i colpi subiti si sono cumulati gli uni agli altri, persino con ossa spezzate e muscoli contusi, il corpo ancora in piedi per la battaglia.
In grado di camminare nonostante una gamba spezzata, di impugnare le armi quando le braccia appaiono inservibili, di muoversi con discreta disinvoltura col corpo leso e ammaccato.
Di non cadere a terra se non col cuore trafitto o la testa tagliata.
Quello visto prima come un dono si scopre poi come l'ennesima spada di Damocle pendente sul suo collo.
In termini di combattimento, il personaggio sarà in grado di proseguire nella battaglia anche dopo aver subito ingenti danni, perfino la mutilazione di un arto non sarebbe sufficiente a impedirgli di sferrare un altro attacco.
Quindi le ferite per quanto gravi, non gli impediranno di proseguire la battaglia al pieno delle proprie forze.

Omnifagia
Il personaggio potrà ingoiare e divorare qualunque cosa, nutrendosi di essa e non subendone comunque alcun danno. Ciò consentirà al personaggio di mangiare anche cibo marcio o avariato, senza venirne danneggiato o influenzato in qualunque modo. Allo stesso modo, il metabolismo particolare gli consentirà di non subire alcun danno da qualunque veleno non tecnica, potendo comunque soffrirne eventuali effetti collaterali agli stessi legati.

Avanguardia
La forza per definizione non necessita di spiegazione alcuna, ed è per questo stesso motivo che inspiegabile è il loro potere. In grado di sollevare i pesi più grandi col minimo sforzo, questa particolare categoria di guerrieri vanta una forza straordinaria, tanto dal poter impugnare armi altresì inutilizzabili per forma e dimensioni come alabarde o bastarde a due mani, finanche mazze ferrate o magli dal peso insostenibile come fossero leggerissimi stocchi.

La Forza Di Sopravvivere
Sul campo di battaglia, tutti sono forti. Non vi è nessuno che è più debole di un altro. Tutti hanno lo stesso allenamento, lo stesso equipaggiamento, lo stesso comandante, e allora cos'è che permette ad alcuni di restare in vita e ad altri di morire? La risposta è molto semplice: è tutto basato sulla propria forza. Ma non la forza fisica, ma la forza della propria volontà. La prima guerra non è vinta sul campo di battaglia, ma nella mente di ogni guerriero. Ognuno di loro deve imporre la propria volontà a calmare la propria mente. Coloro che cadono in battaglia hanno affrontato opponenti con una volontà più forte della loro. Non c'è nulla di cui sorprendersi, davvero. Se ogni persona avesse la stessa forza di volontà, allora vedrebbero anche che non vi è alcun motivo per combattere. Ma non è questo il punto. La volontà della gente è proprio come la gente stessa, diversa tra loro. L'unico motivo per cui io sono stato capace di sopravvivere in queste battaglie è perché ho avuto la volontà più forte. Tutti sono caduti prima di me e nessuno è stato capace di fermare la mia avanzata. La mia volontà mi ha concesso la forza di restare in vita, ma per quanto ancora? Solo finché la mia volontà sarà la più forte, ma in questa guerra tutto è possibile... .
In termini pratici il portatore di tale passiva avrà un'immunità al dolore psionico, ma non dai danni.

Percezione ferina
Il suo senso più sviluppato è senza dubbio l'olfatto, tanto da usarlo spesso perfino per raccogliere informazioni. Per esempio è stato capace di determinare di determinare che la femmina di un esemplare che stava cacciando era incinta dal debole odore di liquido amniotico. E' perfino capace di percepire i feromoni con il suo olfatto. In caso di totale oscurità riesce ad usare questo suo senso per combattere, anche se per ovvi motivi non è molto efficace. Questa sua capacità unità alla vasta conoscenza di flora, fauna e non solo rivela essere ben più di un semplice senso sviluppato oltre i normali limiti umani ed animali, ma una vera e propria arma.

La Zanna della bestia
Il potere dell’artefatto è tanto grande da assoggettare chiunque si trovi nelle sue immediate vicinanze, intimando in loro un senso di impotenza nei suoi confronti. Ebbene si, gli avversari vedranno il possessore della Zanna come un nemico inarrivabile, si sentiranno inevitabilmente più deboli e saranno quindi spinti a riconoscere la sua superiorità.

Sussurro animale
Seregon riesce a comprendere appieno ogni forma di vita animale al punto da riuscire a stabilire con loro un forte legame empatico e comprendere cosa vogliono dirgli, questa tuttavia non è una forma di controllo della mente ed eventuali bestie pericolose non si tratterranno dall'attaccarlo se ne avranno voglia.
Tale forma di simbiosi non fisica nel caso sia molto forte tenderà a farlo agire più come un'animale che come un essere umano.


Abilità Attive:




Note: Lo ammetto non ho perso più di sei ore a scrivere, ho sol spiattellato la faccia per un paio di ore contro la tastiera senza rendermene conto mentre scrivevo :asd:

 
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view post Posted on 17/11/2014, 23:02

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Il sole, al terminar della notte, iniziò a fare breccia tra le pareti nere dell’oscurità. I raggi si mostrarono dapprima a est, rischiarando dolcemente l’orizzonte. L’atmosfera slavata d’una pallida alba riscaldava ancora i corpi dormienti dei soldati. Il fuoco, ormai spento, era soltanto lo scialbo ricordo d’una notte passata tra mille dubbi e domande. Di essa, ormai non restava che cenere e fumo. Lentamente i corpi degli uomini iniziarono il loro risveglio, Tulunay fu uno dei prima a risvegliarsi dal torpore. Si mise in piedi, distribuendo ciò che delle scorte era rimasto. In verità davvero poco, qualche pezzo di pane rancido e un po’ di carne essiccata dal colore rossiccio.
Dovremmo rimetterci in marcia – disse appena terminato lo scarso pasto – fra poche ore saremo alle rovine Kötülük.
La città decadente si mostrava in tutta la sua prosperosa, ma ormai reminiscente, gloria passata. Di ciò che fu Kötülük non restava quasi nulla. Scheletri di edifici si abbarbicavano gli uni sugli altri, fagocitati da ammassi di pietre e macerie corrose dalle intemperie di quei luoghi. La polvere e la sabbia sembravano l’unica cosa che ancora animasse quella città. La rena veniva veicolata da parte a parte dal vento, ondulando come sinuose note musicali di uno spartito immaginario. Il vento ululava tra gli anfratti e i pertugi bui generati dalle macerie. Per il resto il silenzio più tetro pareva l’essenza dominante di quel luogo. V’era qualcosa di malinconico in tutto quello. Come se l’intera storia di una comunità, di una razza, fosse stata cancellata dai libri e dalle memorie degli esseri viventi, poiché, di quel passato sfarzoso, non vi rimaneva null’altro che tante pietre abbarbicate le une sulle altre. Camminarono per le stradine scoscese, osservarono gli enormi monumenti ai caduti, raffiguranti nani gloriosi e vittoriosi, maestosi con le loro spade e le loro armature. Statue tozze che troneggiavano sulla città, osservandola con sguardo corrucciati e severi, quasi colpevolizzanti. Il gruppo giunse al merkez della città ove, un tempo, si consumava il grosso della vita quotidiana. Era una piazza enorme, circondata da vari colonnati, ormai mezzi distrutti, che narravano in bassorilievo avvenimenti bellici o storie mitologiche. I disegni, seppur primitivi, mantenevano una bellezza e un’accuratezza dei dettagli di stampo classico che n’esaltavano il pregio delle colonne. Tulunay aveva il cuore che martellava dentro il petto, da studioso, ancor prima che da nano e da soldato, riusciva a comprendere la bellezza e l’importanza di quelle storie, e del valore di quei documenti. Erano dinanzi a una delle pagine più belle e dimenticate della razza nanica. La sua mente scorse pagine e pagine di manuali, rimembrò quelle storie raccontate dai suoi genitori e dai suoi nonni prima di loro. Racconti tramandati da generazione in generazione, eventi talmente lontani da aggirarsi in quel limbo tra il mito e la leggenda, tra storia e invenzione. La sua mente si perse in quel silenzio assordante fin quando, una voce a lui cara, a lui amica, a lui conosciuta, una voce che lo fece sobbalzare, non interruppe il flusso dei suoi pensieri.

« Salve fratello, benvenuto a Kötülük! »

Tulunay si voltò, sorpreso quanto bastava; sapeva della possibilità di rivederlo, eppure non voleva crederci, un po’ per non illudersi, un po’ per la paura di quel momento. Il suo fratello maggiore era lì, dinanzi a lui. I capelli erano d’un verde scuro, legati in una lunga treccia, la barba, del medesimo colore, era folta e lunga e gli arrivava fino alle ginocchia piccole e tozze. Gli occhi, tuttavia quelli, erano diversi, non più marroni come un tempo, ma neri come la pece e velati d’un male antico quanto potente. La corruzione s’era impossessata del suo corpo, il male serpeggiava nel suo essere e il suo Io interiore apparve fin da subito in totale disarmonia con ciò che erano i valori della razza nanica. Dal suo interno baluginavano rabbi e odio, rancore e invidia, erano sentimenti che Tulunay non riconosceva e non aveva mai visto in quegli occhi. Dal tempio principale, un immensa struttura antica che fungeva da luogo di culto per i nani, fuoriuscirono altri corrotti, che si andarono ad aggiungere a suo fratello. Erano in un numero maggiore rispetto alla scorta di Tulunay.

« Non deve per forza finire così, fratello. Puoi sempre venire con noi. »

La voce di Parsa, e solo ora se ne accorse davvero, era molto diversa da quella che ricordava. Era metallica, profonda, quasi mostruosa.
« Io so cosa ti ha cambiato Parsa – disse Tulunay con voce rotta – ed è solo colpa mia. »
Il senso di colpa trafiggeva il suo cuore ormai da anni, lo corrodeva da dentro come il male che abitava il cuore del fratello. Era solo per colpa sua se ogni cosa era andata a rotoli.

« Già, infatti è solo colpa tua. »
Disse Parsa con cattiveria, privo di qualsivoglia amore fraterno.
« Della tua codardia, della tua debolezza, della tua inutilità. »
Lo guardò furioso.
« Sei stato solo un peso per me. »

Qualcuno, dietro Tulunay urlò, ruppe quello scambio di battute. Il nano, immobile, non reagì, non disse nulla, come se fosse in balia dei suoi pensieri, delle sue paure, e di tutte le sue emozioni.
Lo stesso uomo che aveva urlato, partì alla carica e, altri ancora, lo seguirono. Per loro, l’odio verso i corrotti, era più grande del rispetto che portavano a Tulunay, per questo non aspettarono il suo ordine.
« Fermi – disse Tulunay, ma la sua voce si perse nelle urla, nel rumore, si perse e basta, sovrastata da ogni cosa – non osate alzare un dito. »
Poi ci fu un esplosione, tremenda ed enorme che investì tutti quanti e alzò un’immensa nuvola di fumo.
I compagni di Tulunay vennero sbalzati via, lontano.
Il nano aveva tradito la sua patria, la sua gente.
Li aveva traditi per suo fratello Parsa, perché lui era l'unico colpevole.




CITAZIONE
Note: Ok, la quest finisce qua. Scusate il ritardo ma è stato un mese travagliato. Come detto era una quest corta e senza pretese che mi serviva per presentare Tulunay e Parsa. In sintesi Tulunay fa esplodere tutto, dopo l'esplosione svengono tutti e, al risveglio, Tulunay e Parsa non ci sono più. Liberi di far assimilare questa cosa ai vostri pg come meglio credete.

Giudizi:
Ashel e Joconno: Affrontate il contest facendo un lavoro di squadra, il risultato, seppure non eccezionale, risulta piacevole e di buona fattura. La psiche dei due nani è ben presente, così come il tema della notte nei due scritti. Tra i due ho particolarmente apprezzato, tuttavia, più quello di Joconno, l'ho trovato molto profondo e convincente, a tratti quasi malinconico. L'empatia col suo pg è cresciuta di riga in riga facendomelo svelare lentamente. Il tema della notte è centrato in entrambi i testi. Ottimo lavoro dunque ma, come da regolamento, la ricompensa verrà dimezzata tra i due partecipanti.
125 Gold a testa.

Akuma: Il tema del contest non è centrato, sembra più una riflessione temporanea del tuo pg. Il materiale è insufficiente e realizzato di fretta, doppiamente penalizzante in quanto non sono stato, lungo tutta la quest, uno molto fissato sulle tempistiche, dato che io in primis ne ho abusato. Lo scritto risulta dunque insufficiente e non meritevole di una ricompensa. TUTTAVIA, essendo in una quest ti assegno 50 gold per il post.

Ricompense Totali.
Ashel: 600 gold (475 prove + 125 primo post)
Joconno: 580 gold (480 prove + 100 primo post)
Akuma: 485 gold (335 prov + 100 primo post + 50 ultimo post)

Me: 300 gold.
 
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16 replies since 27/8/2014, 22:15   420 views
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