Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

A Nation of Thieves - take what is ours

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.Azazel
view post Posted on 2/11/2014, 12:47




A Nation of Thieves
take what is ours, Atto VIII
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~


Avevano già perso troppo tempo anche se, dovette ammetterlo, era un piacere vedere Drenthe in azione: appariva come una danza, quella fatta dal mercenario, basata sull'acciaio della katana e la prontezza e l'agilità che infondeva nell'arma, estensione inanimata ma più che naturale del suo braccio. Una danza di combattimento incredibilmente vistosa ed appariscente ma certamente non meno efficace di un altro stile. Vaal, invece, stava dimostrando un'incredibile resistenza e tenacia: lui e Lirin apparivano come un duo alquanto preparato e pericoloso in battaglia. Floki invece non aveva fatto granché, poco attratto dallo scontro in sé ma interessato piuttosto dall'analisi dello stesso, se ne rimase in disparte con Crepuscolo ancora in pugno ed esaminava mossa dopo mossa, attacco e contrattacco di entrambe le parti. Assimilava informazioni e valutava ogni movimento, ogni gesto, ogni attacco e ogni parata. Sarebbe rimasto ancora un po' ma era proprio il fattore tempo a mancare. Olivia era già scappata da parecchio oramai, i capitani e gli equipaggi dovrebbero esser già stati informati di tutto, ciò significava solo una cosa: lui e Drenthe avevano poco tempo e non potevano permettersi di incontrare ulteriori ostacoli dopo Val e Lirin.

« Abbiamo perso troppo tempo, Drenthe. »
Il sorriso scomparve e il tono di voce si fece serio e deciso, gli occhi si posarono dapprima su Lirin poi su Val.
« Basta giocare. »
Afferrò il piumaggio di una seconda freccia e la incoccò senza mirare o tendere ancora la corda.

Alzò lo sguardo verso Val e si focalizzò la propria energia, pronto a scagliarla contro di lui.
« Ibl issh alasj-iutrash... »
Smetti di combattere uomo-lucertola...
Il primo attacco mentale l'avrebbe colpito al termine della prima frase. Un'offensiva brutale e devastante, in grado di stordire e mettere fuori combattimento con una sola mossa la maggior parte dei guerrieri, uno dei tanti assi nella manica dell'assassino.
Ma vista l'entità dell'ostacolo, decisamente fastidioso, e il tempo irrisorio rimasto a loro disposizione, doveva ricorrere all'artiglieria pesante.
« ...osh ul jushosh gremi vorka. »
...o per te e la tua amica non ci sarà un domani.
Erano parole grosse che componevano una minaccia ben chiara e definita che, probabilmente, nessuno dei presenti avrebbe potuto capire e comprendere appieno. Solo Val avrebbe inteso sulla propria pelle le parole di Floki, colme di magia oscura, cariche di negatività: nuove ferite e devastanti necrosi sarebbero germogliate maledicendo e appestando le scaglie dell'uomo-lucertola qualora le abilità di Floki fossero in grado di fare breccia nella mente del rettile. La freccia incoccata pochi istanti prima venne alzata e puntata su Lirin: era curioso di constatare se la compagnia di Val possedesse la sua stessa agilità nell'evitare frecce. Tese la corda sino alla sua massima estensione poi scoccò il dardo che viaggio rapidamente verso la coscia sinistra della donna.
Nonostante fosse un assassino, un sicario dedito solo all'omicidio, non aveva il benché minimo interesse di uccidere i due ostacoli che aveva dinanzi, tutt'altro: aveva addirittura dato una chanche a Val. La possibilità di decidere se desistere e lasciarli andare o continuare a combattere e, molto probabilmente, soccombere.
Di una cosa era certo: il tempo è denaro.
E non avrebbe permesso a nessuno di perderne altro.

Floki Noctis
lo Spettro

CS 8 ~ Agilità 1 - Destrezza 3 - Intelligenza 4

~ Basso 5% ~ Medio 10% ~ Alto 20% ~ Critico 40% ~

Energia: 90 - 20 - 20 = 50%
Status Fisico: Danno medio sotto forma di lacerazione (braccio sx).
Status Psicologico: Indenne.

Equipaggiamento in uso

Spada d'acciaio__ Riposta.
Pugnale__ Riposto.
Crepuscolo__ In uso. [º º º º º]
Veleno Necrotico (Miscela Necrotica)__ Utilizzata.
Veleno Logorante (Miscela Logorante)__ Inutilizzato.
Liquido del Camaleonte (Gemma della Trasformazione)__ Inutilizzata.


Abilità in uso

filius umbra__Impossibile da individuare attraverso i suoni o gli odori.
Nessuna vibrazione prodotta e non produrrà tracce sul terreno.
Annullamento completo dell'aura.
{Passiva Lvl.1, 2 e 3 Talento Assassino}

ante gradum__Non sarà possibile per gli altri personaggi intuire che cosa stia macchinando.
Si confonderanno le sue bugie con la verità e viceversa.
+ 2CS al campo "Intelligenza" ogniqualvolta il nemico usa una tecnica magica.
{Razziale Ombra "Allineamento Imperscrutabile" + Pergamena Discendenza Arcana - Mago}

aranae__Capacità di camminare ovunque, dalle pareti e ai soffitti
all'acqua, persino usando l'aria come appoggio.
{Pergamena Sostegno - Ladro}

oculi noctem__Le tenebre non ostacolano la sua vista, né il fumo o la nebbia.
{Pergamena Scrutare nelle Tenebre - Mentalista}

cerebrum inviolabilem__Difesa psionica passiva.
{Pergamena Mente Impenetrabile - Mentalista}


Attive Utilizzate

commotus__La tecnica ha natura psionica, consumo Alto. L'assassino attacca la mente dell'avversario direttamente, provocandogli danno. Questo si manifesta nella vittima come un fortissimo stordimento, che vedrà i propri sensi annebbiarsi - sarà ad esempio incapace di distinguere destra e sinistra e alto e basso come se il mondo fosse specchiato, non riuscirà a percepire correttamente la luce i colori o la distanza, le voci mescolate e così via in un unico turbine infernale e caotico. La tecnica provoca un danno totale alto alla mente della vittima, ha potenza alta, e può essere ostacolata solamente da opportune difese psioniche.
{Pergamena Sconvolgere i Sensi - Ladro}

necrosis animi__La tecnica ha natura psionica, consumo Alto. In seguito ad un'onda mentale emanata dal caster, la vittima inizierà ad osservare gravi e orride ferite aprirsi sul proprio corpo. Tagli infetti, necrosi veloci, e quanto di più cruento l'assassino sia in grado di immaginare. La mente della vittima percepirà questi danni in modo tanto reale e concreto da rifletterli sul corpo, che verrà ferito esattamente allo stesso modo della visione. Sebbene la tecnica sia di natura psionica, provocherà danni fisici pari ad Alto.
{Pergamena Necrosi Mentale - Mentalista}


Note: ok, non è un wallpost o un post sostanzioso ma nella botte piccola c'è il vino buono (?).
Btw, Floki scaglia due pesanti attacchi psionici dritti dritti su Val, per fargli comprendere che, anch'egli, è stufo di combattere e soprattutto di perdere tempo. Dopodiché scaglia una freccia - attacco fisico con 8CS - verso la coscia sinistra di Lirin. Non mira ad un punto vitale per far capire a Val che gli sta fornendo una scelta: o ci lasciate andare o rischiate la pelle (il succo è quello). Spero sia tutto chiaro :v:



 
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Wolfo
view post Posted on 3/11/2014, 16:38





A Nation of Thieves
take what is ours


Z18bS


- Non osare rivolgere la tua rabbia contro di me, prete! -

Urlò Belu-Maz poco prima di subire l'assalto di Ged.

- Siete stati tutti usati per scopi più grandi di voi, e li assecondate! Li appoggiate!
Voi siete le bestie! -


Il grido del mezz'orco fu terribile, capace di demolire le volontà più ferree. Ged stesso dovette dare fondo a molta della sua energia per resistere all'attacco, mantenendo la sua mente ben salda. Cleomenes non riuscì a difendersi, e dovette soccombere a terra, colorando di rosso le proprie vesti.
Il sacerdote riuscì a cogliere lo sguardo del nocchiero, il quale gli chiedeva silenziosamente aiuto. Furente, sposto lo sguardo su Belu-Maz, osservandolo mentre si preparava a un nuovo assalto. Ged strinse i pugni, irrigidendo i muscoli e concentrando tutte le sue energie nel proprio corpo. L'adrenalina gli scorreva nelle vene, dando al sacerdote la giusta carica per agire.
Con un rapido movimento laterale, il pastore riuscì a eludere banalmente l'attacco del mezz'orco, il quale aveva pensato di poter colpire Ged lanciandogli un semplice pugnale. Qualche istante dopo, rimase immobile a osservare Belu-Maz che lo caricava con il suo peso, facendolo volare fino a una spessa parete in legno, la quale si frantumò con un gigantesco fragore.

- Maledetto... - sentenziò il pastore - ...non ti rendi neanche conto. Stai facendo il gioco di Urrka. Pensi davvero che a lui non interessi Pirate's Bay? -

Senza aspettare alcuna risposta, Ged tese la macina verso Belu-Maz, liberando un lampo di luce abbagliante nel tentativo di accecarlo. - Presto... state giù! - urlò Ged ai suoi compagni, nella speranza che si allontanassero dalla furia che li aveva colpiti.
Nel momento in cui le ombre ripresero possesso della stanza, il sacerdote era scattato in avanti, con lo scopo di porre fine allo scontro. Afferrò l'arma in uno scatto fulmineo, per poi fiondarsi verso il suo avversario.

- È finita... mi dispiace, Belu-Maz. - disse mentre liberò due fendenti con tutta la sua forza. Un rapido colpo verso la gola del mezz'orco e, in seguito, un potente affondo verso il suo petto.

Questa volta, colpiva per uccidere.


legenda

basso: 5% - medio: 10% - alto: 20% - critico 40%

Stato fisico: danni critici al corpo (taglio di entità media al braccio destro / taglio di entità media al fianco sinistro / danni alti su tutto il corpo a seguito del contraccolpo);
Stato psicologico: indenne;
Energia: 35%;

CS: 7 (1 istinto / 2 astuzia / 4 velocità);

Equipaggiamento: Lancia, armatura naturale;
* utilizzato 1x rubino.

Note: Uso l'attiva del dominio (costo medio) per difendermi dall'attacco psinico. Poi, utilizzo un rubino per guadagnare 4 CS alla velocità (per 1 turno) e superare quelle di Belu-Maz, così da evitare il suo attacco fisico.
Subisco l'alto e contrattacco con la pergamena "abbagliare" e due attacchi fisici. Nel post recupero l'arma a terra, sfruttando i CS in velocità guadagnati.


- - - - - - - - - -


Passive:

- Ged ha ereditato dalla prestigiosa razza dei draghi un intelletto sorprendentemente acuto, che gli permette di ricordare anche i più infimi dettagli del suo passato.

- Nel caso in cui Ged si dovesse trovare innanzi ad una illusione, indipendentemente dalla natura di quest'ultima, sarebbe sempre in grado di discernerla come tale, pur non dissolvendola né distruggendola. Non si lascerà ingannare dalle più banali illusioni, riuscendo a distinguerle sempre per ciò che sono.

- Il sacerdote vanta di una normale difesa psionica passiva.

- Qualsiasi difesa ad area richiamata da Ged - che sia magica, psionica o fisica - vanterà di un potere difensivo pari al consumo speso.


Attive:

Spesso tale schermaglia non è sufficiente; molti mentalisti sfruttano il proprio potere per far vacillare la mente e distruggere ogni certezza. Per sopperire a ciò, Ged ha imparato a schermare la propria mente dalle offensive del nemico; semplicemente con un consumo energetico che varia da basso a medio, il sacerdote potrà difendersi da un attacco psionico di pari portata. Infine, da un determinato consumo in poi (medio), è possibile utilizzare questa tecnica anche sugli alleati, trasformandola in una difesa ad area. [medio]

La progenie dei draghi è una razza rara e potente, capace di compiere grandi opere, nel bene o nel male. Alcuni esemplari di questa specie sono dotati di possenti muscoli che gli permettono di eseguire le azioni più impensabili. Come esponente di questa gloriosa stirpe, Ged è in grado di manipolare il proprio corpo al fine di potenziare le proprie caratteristiche fisiche. A seconda dell’occasione, il sacerdote potrà diventare molto più agile del solito, sopperendo alle limitazioni dovute al suo stile di vita.
In termini di gioco, con un consumo nullo di energia e senza utilizzare slot, Ged potrà vantare di un power up alla velocità di movimento (+2CS per due turni o +4CS per un turno alla velocità, utilizzabili entrambi una sola volta a duello/quest).
[ oggetti ~ corallo x1, rubino x1 ]

Il sacerdote, con un consumo basso di energia, sarà in grado di risplendere di luce propria, richiamando a sé una tecnica di natura magica, infusa nell'elemento luce e con proprietà illusorie. Il bagliore emesso dal corpo di Ged, pur non causando danni, potrà essere usato come diversivo e avrà la proprietà di riportare le progenie dei demoni in forma "umana", permettendo al sacerdote di fronteggiare avversari meno pericolosi di quanto in realtà possano dimostrarsi.
L'effetto della tecnica ha valenza passiva, sarà quindi possibile schermarsi mediante apposite abilità che permettono di vedere attraverso luci intense; allo stesso modo, per una progenie dei demoni, sarà possibile risultarne immuni mediante abilità che permettano di trasformarsi anche durante il giorno.

 
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Drag.
view post Posted on 6/11/2014, 00:34




( Arcipelago di Dorhamat, estremo sud, l'ultimo porto di Nuronat - Akeran )
pov - Vaalirunah; Drenthe

Osservare la wakizashi ferire l'uomo-lucertola non provocò alcun piacere in lui; Drenthe non era un guerriero sadico - non amava far soffrire i propri avversari più del dovuto. Amava danzare e giocare con i suoi antagonisti, ma Vaalirunah non era un nemico. Ogni colpo sferrato era stato inferto con l'intento di sedare l'animo combattivo del draconiano, non di ucciderlo. La soddisfazione dovuta alla vista della lama damascata che scivolava via agile ed indenne oltre le sue difese gli piegò appena le labbra in un sottile, invisibile sorriso.
Vaal fu però estremamente lesto: la sabbia che circondava l'abitazione di Shaqra poteva essere utilizzata come arma, seppur impropria. La coda del draconiano sollevò una manciata di terriccio con una mossa che il mercenario non fu capace di calcolare, nè prevedere; il pulviscolo gli strappò un grido di protesta quando raggiunse i suoi occhi, ostacolando la sua vista e facendogli alzare la mano destra per proteggersi il volto da un diversivo che era già giunto.
Intravide il calcio del suo avversario con sufficiente certezza da riuscire ad evitarlo, ritraendo la propria gamba, ma c'era un limite a quel che lui potesse compiere dinanzi all'astuto "gioco sporco" di Vaalirunah.
La grande mano disarmata del draconiano lo raggiunse al petto, e il contatto scatenò un grido involontario.

[...]

Sembrava un bivacco - un falò al centro di cianfrusaglie, in riva al mare. Il cielo notturno era terso e la giungla orchestrava un magnifico canto naturale, incessantemente accompagnata dal mare e dalle sue onde.
...L'Annegato si inchinò ancora, mostrando però un volto sempre privo di emozioni. « Questo non significa che non ti aiuteremo. » Nelle sue mani apparve un libro, vetusto e consumato, che porse all'amico. « Come avevi richiesto. »
Xari lo aprì, cercando con gli occhi un punto ben preciso. Quando lo trovò, annuì visibilmente compiaciuto.
« Ci è costato molto. », ricordò Jericho. « Vi ho pagato molto. », rispose Xari, restituendo il libro. « Sai a chi consegnare questa mappa. »
« Muoverò le leve adeguate, ma questo è tutto l'aiuto che riceverai dai Prigionieri, Xari. »
Questa volta fu il turno dell'ex capitano di inchinarsi, senza smettere di sorridere.
« Basterà - mi serve soltanto un passaggio, dopotutto. »

[...]

Gli sembrava di sentire la sua voce - le sue carezze sulle guance.
Il sole faceva capolino attraverso le nubi, mosse placidamente verso occidente da una brezza leggera; il vento scivolava come un velo sull'erba che copriva il promontorio e che circondava la solitaria pietra sulla sua sommità. La roccia era sgraziata, malamente scolpita, quasi fosse stata divelta da qualche antica costruzione e piantata lassù, singola spettatrice sul nulla.
Era un monito - una promessa.



Quella tomba non aveva un nome, perchè non v'era nessun altro a cui importasse, nè che la ricordasse.
Solo Xari visitava quel luogo sacro.
Aika lo portava spesso lassù, quando era un bambino. "E' il luogo dove ho visto per la prima volta la nave di tuo padre", gli diceva. Sedevano a lungo così, osservando le maree e l'orizzonte. Cantava spesso, perchè quello era il significato del suo nome. Con il tempo, il piccolo Xari aveva imparato ogni strofa a memoria; non amava il silenzio, e forse era proprio per quello che Aika cantava. C'era sempre troppo silenzio, troppa austerità nei grandi saloni dei nobili.
Ancora oggi, dinanzi al suo giaciglio eterno, il pirata non poteva fare a meno di cantare sommessamente quelle parole. Il vento solleticava i suoi occhi umidi e induriva il suo cuore, ricordandogli ciò che era stato - e ciò che aveva perduto.
« Quando potrai volare sopra il mare e stringere i venti ai polsi... », recitò...

[...]

Il contatto mentale si interruppe con la stessa brutalità con il quale aveva avuto inizio.
Gli occhi di Drenthe ora avevano assunto un'espressione completamente diversa: per quanto mutevoli ed imprevedibili, prima avevano mostrato solo sagacia ed intrigo. Ma ora...
« Peccato. », sentenziò.

( Arcipelago di Dorhamat, estremo sud, l'ultimo porto di Nuronat - Akeran )
pov - Ged

Le scheggie della parete distrutta volarono impazzite assieme ai due corpi che l'avevano sfondata. Belu-Maz trascinò Ged nella sua devastante carica sulla spiaggia, proprio in mezzo alla ciurma della Orgoglio ed ai curiosi nativi dell'isola di Nuronat. Grida di stupore e paura si levarono simultaneamente da più labbra, ma nessuno si intromise nella lotta.
Il mezz'orco seguitava a sanguinare, ma le ferite non sembravano in grado di fermarlo, nè di scalfirlo. Il suo volto era una maschera di rabbia e delusione, come se la disperazione non gli lasciasse altra scelta. Nel suo cuore albergava soltanto il desiderio di vivere libero da ogni restrizione, ma ciò che Ortiz ed il Governatore stavano architettando prometteva di soggiogarli tutti: trovare Pirate's Bay e mettere nelle mani del Sultanato i poteri del Kraken avrebbe significato la fine di Dorhamat - una morte rapida e priva di compassione, come la soppressione di un cane rabbioso.
Un tempo erano stati temuti; ora erano appena sopportati. Se quella spedizione avesse cambiato quei fragili equilibri, due terzi della popolazione della città dei pirati si sarebbe trovata con il cappio al collo sotto le scintillanti alabarde dei nani di Qashra.
Ciò che più lo faceva soffrire, tuttavia, era il comportamento del sacerdote; Ged era una brava persona. Non poteva sbagliarsi anche su quello: era certo di aver visto del buono in quell'uomo. Il suo pregiudizio, tuttavia, era così totale da identificare subito come malvagio Urrka ed il suo equipaggio - non Ortiz, un aristocratico pomposo e ruffiano che non aveva mai provato la fame in vita sua. Urrka era un corsaro, Ortiz era un politicante: Ged aveva deciso di credere a quest'ultimo, e non al primo.
Ma Belu-Maz aveva un debito nei confronti del nano, e non aveva intenzione di deludere i suoi ordini.
« Anche a me, Ged. », rispose stancamente, alzando la sciabola con un'inattesa fatica.
Il bagliore improvviso lo colse alla sprovvista; Belu-Maz era un guerriero eccezionale, temprato dal mare e dall'avventura, ma la rapidità incredibile del suo avversario lo lasciò inerme. La sua difesa su lenta, tardiva, inefficace: il pugnale si fece largo tra la sua parata e gli sferzò la gola, bagnando con il suo sangue vermiglio la sabbia e facendo scoppiare grida inconsulte negli stupefatti astanti. Il secondo affondo ebbe peggior sorte, perchè il mezz'orco, per quanto gravemente ferito, poteva ancora fare appello a molte energie - forze che impedirono alla lama di piantarsi saldamente al centro del suo petto.
Il mercenario alzò la sua arma in alto, approfittando della posizione sbilanciata del sacerdote per colpirlo mortalmente...
...Ma un'esplosione - seguita da molte altre - trattenne la sua sciabola.

( Arcipelago di Dorhamat, estremo sud, l'ultimo porto di Nuronat - Akeran )
pov - Urrka

A memoria d'uomo, nessuno aveva mai visto il capitano corsaro così fuori di sè.
L'odio profondo che covava nei confronti di Ortiz e del Governatore avevano avuto la meglio sulla ragione e la prudenza; se da un lato aveva tutti gli interessi a stare dalla parte dei vincenti (e quindi del Sultanato), dall'altro non poteva mettere da parte il suo orgoglio e fingere di non essere stato menato per il naso per miglia e miglia oceaniche. Aveva messo a repentaglio la sua vita e quella del suo equipaggio per i sogni segreti e blasfemi di una cerchia di ignobili aristocratici che desideravano soltanto vederli morire. In quella stanza, Urrka si era reso conto che non sarebbe mai stato dalla parte dei vincitori: per loro, lui sarebbe stato sempre un corsaro - un rifiuto, un indesiderato. Non importava quanta fedeltà donasse loro: sarebbe sempre stato molti gradini indietro.
Quella consapevolezza aveva accecato la sua mente; invece di reagire brutalmente, tuttavia, il nano aveva risposto con la sua usuale, glaciale freddezza. Se quello era davvero il motivo di quella spedizione, allora li avrebbe uccisi tutti.
Era stato accorto nel piazzare due uomini a bordo della Orgoglio, realizzò. Si congratulò con se stesso per qualche istante, solcando ad ampie falcate il porticciolo al quale erano assicurate entrambe le navi. Kanca lo seguiva da vicino, senza voltarsi mai: sembrava stesse masticando qualcosa, emettendo strani versi gutturali e sommessi. Urrka sapeva che il suo vicecapitano stava intessendo fitte trame magiche attorno a loro, proteggendoli da qualunque cosa avesse malauguratamente deciso di attaccarli. Le acque sotto la Garmurath ribollirono estatiche, rispondendo all'incantesimo d'evocazione di Kanca affinchè facilitassero la partenza della fregata.
« Questa nave non merita di navigare nelle stesse acque della mia. », disse, affiancando la caracca dei de Santos con sguardo altero. Alcuni uomini della Orgoglio si affacciarono dalle impavesate del ponte scoperto per osservare il nano incuriositi, salvo poi gridare terrorizzati quando egli estrasse dalle piegature della cotta di maglia steccata due voluminose granate rotonde - malevole sfere nere colme di polvere da sparo, assicurate ad una miccia prontamente accesa da un gesto di Kanca.
Con gesto altrettanto incurante, Urrka lanciò le due bombe all'interno dei boccaporti della nave, facendoli saltare in aria ed aprendo un grosso squarcio nel maestoso fianco di legno dell'imbarcazione.



« Vai a fondo, maledetta nave. I fondali di Voljund ti aspettano. »

( Arcipelago di Dorhamat, estremo sud, l'ultimo porto di Nuronat - Akeran )
pov - Vaalirunah; Floki Noctis

Drenthe non contrattaccò.
L'esplosione degli ordigni di Urrka li raggiunse rapidamente, portata dal vento: il suono fu terribile - un fragore come mai era stato udito sull'isola, paragonabile soltanto ad una violenta eruzione del vulcano che dominava sopra il villaggio. Un'alta colonna di fumo nero si alzava dalla sagoma della caracca, appena visibile tra le fiamme che cominciavano a sprigionare dal ponte inferiore. La Garmurath si stava invece allontanando lentamente dal porto, levata l'àncora senza alcun indugio. Nonostante becceggiasse terribilmente, la caracca non era stata affondata - non ancora, per lo meno.
L'espressione di Drenthe cambiò nuovamente. Se prima era parso pronto a combattere sul serio - questa volta per uccidere -, ora l'opportunismo aveva avuto il sopravvento sulla furia per l'oltraggio subito.
Prima che chiunque potesse intervenire, perciò, decise di disimpegnarsi.

« Se avete intenzione di scovare il più grande tesoro che l'Akeran abbia mai visto,
cercate di tenere in piedi quella nave e di seguire la Garmurath.
»
Altrimenti, addio.

Dalle sue mani vennero scagliate due nuove biglie, questa volta stordenti; un fumo terribile si sprigionò da esse, incurante di alleati ed avversari. Avrebbe incapacitato il suo pubblico con sufficiente sicurezza da permettergli un'agile uscita di scena.
Celato da quella pesante coltre violacea, Drenthe svanì nell'istante stesso in cui Shaqra usciva furibonda dalla sua catapecchia, tenendo tra le mani l'amuleto che il pirata aveva scambiato con la mappa per Pirate's Bay.

( Arcipelago di Dorhamat, estremo sud, l'ultimo porto di Nuronat - Akeran )
pov - Urrka

La Garmurath non uscì immediatamente dal porto; avrebbe impiegato svariati minuti per prendere il largo, anche aiutata dagli elementali marini di Kanca - che la spingevano sotto lo scafo con forza titanica e corpi intangibili. Il nano scrutava la spiaggia e la carcassa parzialmente in fiamme della Orgoglio, accarezzando le daghe assicurate alla sua cintura color quercia. La caracca di Ortiz era una solida nave, ancora maestosa nonostante il terribile danno che l'esplosione le aveva arrecato. Nonostante i tentativi disperati dei marinai di spegnere l'incendio, però, presto sarebbe colata a picco se qualcuno non fosse intervenuto a salvarla.
Con suo sommo dispiacere, scoprì che la sua ira non si era affatto placata; era ancora in tempo per annientare tutti quei codardi - bastava un suo ordine.
« Caricate la prima batteria di babordo. »
Un grido di protesta si sollevò sotto di lui, nonostante i suoi uomini stessero eseguendo l'ordine con terrificante efficienza.
« Padre! Vuoi ucciderli tutti?! Belu-Maz è ancora laggiù! »
Olivia era salita con sorprendente agilità sulle scale di legno che conducevano al castello superiore di poppa, laddove Urrka stava osservando Nuronat in tutto il suo selvaggio splendore.
Il vecchio nano corsaro si voltò verso la figlia adottiva, accarezzandone con lo sguardo i bellissimi lineamenti e la chioma color fuoco. Nonostante la ferocia e l'indole indomita, Urrka era stato come un padre per lei; l'aveva cresciuta, allevata, istruita ed addestrata. Molte rughe segnavano ora il viso del corsaro, ma il suo affetto per quella ragazza era rimasto immutato. Ciò che tuttavia non poteva sopportare era lo smacco che tutti loro avevano subìto da parte di Ortiz e dei suoi uomini - un torto che dovevano pagare con il sangue.
« E' caduto, figlia mia. », mentì, serrando la mascella in un'espressione carica di tensione. « Il sacerdote lo ha ucciso. »
Olivia tentennò terribilmente dinanzi a quella notizia. Fece un passo indietro, cercando con la mano destra una salda presa sul parapetto di legno levigato. Vedere la sofferenza negli occhi di sua figlia turbò non poco il capitano della Garmurath, ma questi ebbe il buon senso - e l'esperienza - da mostrarle solamente la sua usuale espressione glaciale.

« APRITE IL FUOCO! »



QM POINT ::
Siamo quasi alla fine. Chiedo scusa per il ritardo ma, come potete vedere, si tratta di un post piuttosto corposo.
Fatal, ho deciso di premiare la tua strategia lasciandoti intuire un po' di cose del passato di Xari Drenthe e di intuire buona parte delle sue macchinazioni in merito a questa storia (fai conto che tu sia stato partecipe del pov:??? descritto nel primissimo post di questa quest). Drenthe si difende comunque con un Basso dovuto al talento Stratega e interrompe la comunione mentale, non facendoti vedere altro. Ricordati che devi difenderti ancora dagli attacchi di Az. Il pugnale scagliato da Lirin lo colpisce alla schiena, ma poichè non ha CS e lui indossa un'armatura non riesce a ferirlo se non lievemente.
Drenthe, comunque, scaglia due biglie stordenti a terra e ne approfitta per piantarvi tutti in asso. Per quanto le sue azioni sembrino contraddittorie, tutto ha una ragione. Notate, però, la sciamana uscita frettolosamente dalla sua casa con in mano l'amuleto.
Wolfo: Belu-Maz subisce il primo colpo (quello alla gola, ferita molto grave), ma dal secondo si difende con "Pelle di Drago" del Guerriero. Prima che possa contrattaccare, però, piovono su di voi palle di cannone!! Consideralo come un Critico ad area su tutta la spiaggia (quindi difendibile con un Alto). Nota che non sta attaccando (solo) te, ma tutto l'equipaggio sbarcato ed i nativi.
NB: tutti i discorsi che intercorrono tra Urrka, Kanca, Olivia ed il suo equipaggio sono da intendersi come pronunciati in lingua nanica (qui riportata in comune per pura praticità).
Avete tempo sino al 10/11 compreso.


Edited by Drag. - 6/11/2014, 09:22
 
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Wolfo
view post Posted on 7/11/2014, 10:16





A Nation of Thieves
take what is ours


Z18bS


Raggiunse la spiaggia con un rantolo, accompagnato dal suo avversario che, abilmente, era riuscito a resistere all'assalto del sacerdote. Ged fu contento che Belu-Maz fosse ancora vivo; aveva agito di istinto, per proteggere i suoi compagni da una furia cieca e indomabile, ma non aveva realmente intenzione di uccidere il suo avversario.
Le ferite gli facevano male, e sentiva sul suo corpo i residui dell'assalto notturno che aveva subito nel corso del viaggio. Non sarebbe riuscito a resistere ancora a lungo, il mezz'orco era un avversario troppo ostico e imprevedibile.

- Belu-Maz, sei furioso... e posso capirlo. Tuttavia, siamo vittime dello stesso inganno. - continuò - Non giustifico Ortiz per le sue menzogne... ma non posso guardarlo morire.
Ha sbagliato, è vero. Belu-Maz, io.. -


Fu interrotto bruscamente da un boato assordante.




- ...?! -


Una pioggia di fuoco cadde sulla spiaggia, tappezzandola di esplosioni e urla. La Garmurath stava bombardando l'intera zona, probabilmente per fare piazza pulita dei suoi rivali e prendere il largo. Voleva demolire ogni singolo ostacolo, così da raggiungere Pirate's Bay senza troppe difficoltà.
Ged reagì di istinto.
Raccolse la poca energia rimasta, e colpì il terreno con il palmo della mano. L'aria divenne più densa; il sacerdote respirava con fatica ma, in quella bolgia caotica, trovò la forza per raggiungere Belu-Maz con lo sguardo.

Proprio mentre una cupola d'oro li avvolgeva, il pastore disse: - ...questo è il tuo capitano, Belu-Maz.
Sacrifica te e molti altri per i suoi scopi... se davvero vuoi giustizia, aiutami a salvare queste persone. -
disse rivolgendosi all'equipaggio e ai nativi dell'isola, i quali non facevano altro che urlare in preda al panico.

- Non so cosa ci sia a Pirate's Bay, e disprezzo Ortiz per le sue bugie.
Tuttavia, ora il pericolo più grave è Urrka. -


Lo scudo di Ged riuscì a resistere alla potenza dell'attacco ma, al di fuori di esso, si estendeva un inferno di fuoco e lamenti.
Tornò a guardare il mezz'orco, questa volta in lacrime.

- Ti prego... aiutami a salvarli. -


legenda

basso: 5% - medio: 10% - alto: 20% - critico 40%

Stato fisico: danni critici al corpo (taglio di entità media al braccio destro / taglio di entità media al fianco sinistro / danni alti su tutto il corpo a seguito del contraccolpo);
Stato psicologico: indenne;
Energia: 15%;

CS: 3 (1 istinto / 2 astuzia);

Equipaggiamento: Lancia, armatura naturale;
* utilizzato 1x rubino.

Note: Lancio una difesa ad area "alta" per difendere Ged e tutti quelli nei paraggi (immagino Belu-Maz, Cleomenes, Ortiz, un po' di nativi e membri dell'equipaggio). La cupola è larga una decina di metri, sono stato abbastanza vago su chi riesco a difendere.
Ho dato per scontato Belu-Maz perchè stiamo combattendo, e si trova vicino al sacerdote.


- - - - - - - - - -


Passive:

- Ged ha ereditato dalla prestigiosa razza dei draghi un intelletto sorprendentemente acuto, che gli permette di ricordare anche i più infimi dettagli del suo passato.

- Nel caso in cui Ged si dovesse trovare innanzi ad una illusione, indipendentemente dalla natura di quest'ultima, sarebbe sempre in grado di discernerla come tale, pur non dissolvendola né distruggendola. Non si lascerà ingannare dalle più banali illusioni, riuscendo a distinguerle sempre per ciò che sono.

- Il sacerdote vanta di una normale difesa psionica passiva.

- Qualsiasi difesa ad area richiamata da Ged - che sia magica, psionica o fisica - vanterà di un potere difensivo pari al consumo speso.


Attive:

Allo stesso modo, il sacerdote potrà usare questo potere per generare una difesa ad area, creando una barriera attorno sé (e ai suoi alleati) al fine di contrastare un’offensiva nemica. Questa tecnica, come la precedente, è di natura magica e prevede un consumo di energia variabile. La difesa eretta avrà le sembianze di una semplice e abbagliante cupola (dal diametro di circa dieci metri), e proteggerà - per una sola azione - tutti quelli che staranno all'interno di essa. [alto]

 
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view post Posted on 8/11/2014, 19:08
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h e l l i s n o w
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Nuronat; spiaggia
PoV: Vaalirunah



Il colpo del draconide si aprì infine uno squarcio, ma non nella carne del suo avversario - bensì nella mente.
Sui ricordi del pirata venne aperta una breccia, una fessura attraverso la quale poté spiare frammenti di memorie intime e - forse - anche della motivazione che andava cercando. Vide un volto sconosciuto consegnare un libro dall'aria antica nelle mani del corsaro, poi una tomba, vibrazioni malinconiche nell'aria, la brezza sulla pelle. Nella realtà trascorsero solo degli attimi, ma in quei pochi istanti la mente di Vaalirunah assimilò fotogrammi, parole e odori che normalmente avrebbero richiesto minuti, forse anche ore, per poter essere normalmente vissuti. E come sempre succedeva, ognuna di quelle impressioni avrebbe lasciato per sempre il suo marchio dentro la sua anima, indelebile.

« Xari... »

Mormorò appena quando il contatto venne tranciato di netto.
E non ebbe tempo di aggiungere altro.

« Urghh! »

Troppe cose successero contemporaneamente. L'esplosione nella distanza, l'ennesimo gioco sporco del pirata, e una nauseante sensazione che nel giro di pochi istanti si impadronì del suo corpo e lo fece crollare in ginocchio. Quando toccò il terreno gli sembrò quasi di sprofondarci attraverso, e quando alzò lo sguardo ricercando il volto di Lirin - in quella intenta a gridargli qualcosa che non riusciva a decifrare - vide la sua sagoma sdoppiata. Inizialmente non comprese che diavolo gli stesse succedendo, ma quando gli occhi saettarono sull'altra figura - il mercenario - e lo videro puntare la sua arma in direzione della ragazza, allora comprese.

Strinse i denti e si sforzò di rimanere lucido, mentre mormorava a bassa voce formule di meditazione che l'avrebbero aiutato a scacciare dalla sua mente il sortilegio. Quando il secondo impulso, il più malevolo, raggiunse le porte della sua percezione - queste si chiusero di scatto impedendo all'assassino di fare più danni di quanti ne aveva già fatti. O almeno così credeva. Ci volle l'ennesimo urlo della sua apprendista per fargli realizzare il contrario. Un'asta di freccia spuntava ora dalla sua coscia sinistra, lacerata e sanguinante. Purtroppo non aveva fatto in tempo a difenderla, e lei - ferita com'era - non aveva potuto evitare il colpo.

« Maledizione... »
imprecava la giovane tenendosi la gamba ferita con mani tremanti
« Bastardo infame! »

Comprendeva il suo dolore e condivideva la sua rabbia di fronte all'ingiustificata crudeltà di una persona che sarebbe dovuta essere dalla loro parte in quella spedizione. Ma d'altronde, che cosa ci si poteva aspettare da una feccia tagliagole? L'errore, semmai, era stato suo: pensare anche solo per un attimo di poter contare sul supporto di una canaglia era probabilmente una delle idee più stupide che avessero mai attraversato il suo cervello.

« Rimani calma, Lirin, peggiori soltanto la situazione. »

Tentò di rassicurarla ma in cuor suo sapeva che non sarebbe servito a granché. Furiosa e dolorante com'era, non faceva altro che agitarsi sul terreno nel tentativo di raggiungere e recuperare il pugnale che si era scontrato senza efficacia su Drenthe. Val non era in condizioni tanto migliori, ma dopo qualche attimo di confusione riuscì a rimettersi in piedi. Barcollava e il mondo pareva barcollare con lui, si sentiva stremato, e le ferite per quanto non gravi pulsavano fastidiose ricordandogli in continuazione la necessità di una pausa; tuttavia riuscì a trovare quel tanto di equilibrio e di forza di volontà sufficiente a reggersi. Si avvicinò alla ragazza e si affrettò a strapparsi un frammento di tessuto dalla tunica con il quale fasciarle la ferita più grave, quella derivata dal colpo di pistola. Purtroppo non aveva ne i mezzi ne il tempo per fare di meglio. Quando ebbe finito, scoccò rapido un'occhiata all'orizzonte - li dove la sagoma dell'Orgoglio bruciava avvolta da colonne di fumo - e infine riportò la propria attenzione sul sicario.

« Sei un povero idiota, Floki Noctis. Cosa pensi di aver guadagnato oggi? »

Ruggì in sua direzione, mentre rigagnoli di sangue denso gli colavano dalla bocca: nello sforzo precedente era finito per stringere le zanne troppo intensamente. Lo stava facendo tutt'ora, incollerito.

« Per tua fortuna non ho tempo di somministrarti la giusta punizione per il tuo tradimento. »
con un gesto secco puntò un artiglio in direzione della nave
« Non abbiamo più tempo. Se c'è almeno un briciolo di ragione in quella tua testa marcia, allora faresti meglio a sbrigarti a seguire il tuo amico Drenthe e a fare come ha detto, perché senza un'imbarcazione siamo destinati a rimanere su quest'isola. Tu compreso. »

Intravide infine la figura della vecchia sulla soglia dell'abitazione, e nella sua espressione colse qualcosa che forse poteva sfruttare.

« Signora, come può ben vedere siamo nel bel mezzo di un'emergenza. Sono costretto a chiederle aiuto. »
sfiorò appena con lo sguardo l'amuleto che la sua interlocutrice stringeva con tanta forza, prima di proseguire
« Se è in grado di prendersi cura della mia apprendista, penserò io stesso a ritrovare il corsaro e riportarlo qui. »

Lirin si agitava e si lamentava tra le sue braccia, e sperava vivamente di non essersi sbagliato nell'intuire la frode che il bugiardo Drenthe doveva aver tirato alla donna, poiché al momento era probabilmente l'unica speranza che aveva di ottenere soccorso immediato. La ragazza non era più in grado di camminare, e Val era troppo esausto per riuscire a trasportarla sino alla spiaggia.



Vaalirunah ~ Starlight Shard
▌Stato fisico: ♥♥♥♥ ♥♥♥♥ ♥♥♥♥ ♥♥♥♥ (danno da lacerazione al fianco; graffi e ferite superficiali sparse; lacerazioni sparse di entità complessiva pari ad un medio)
▌Stato mentale: ₪₪₪₪ ₪₪₪₪ ₪₪₪₪ ₪₪₪₪ (danno alto da stordimento)
▌Energia residua: 30% (50% - 20%)

CS:
— 1 in Istinto
— 2 in Saggezza
— 1 in Intelligenza


Passive:
— Memoria fotografica
— Resistenza psionica
— Immunità al dolore psionico
— Percezione delle Illusioni
— Conoscenza geografica/culturale dell'Akeran
— Affinità naturale con le bestie
— Percezione di punti critici vitali (anti-immortale)


Attive:
1 - Fortezza invisibile: La forza più grande non sta nel corpo ma nella mente, e quella di Val è una vera e propria armatura - non vistosa come quella scintillante del cavaliere, ma dieci volte più efficace nel garantire la sopravvivenza in condizioni critiche. Immune all'influenza di forti personalità capaci di soggiogare i più semplici, impassibile di fronte a manifestazioni di ferocia inaudita che farebbero tremare i più, e attento a non farsi raggirare dalle parlantine di scaltri mercanti, egli è anche in grado di ergere difese invisibili contro i più insidiosi tentativi di attacco alla propria e altrui mente.[...]


Note: Travolto dall'insieme di cose (rottura improvviso del contatto spirituale, esplosione nella lontananza e biglia stordente di Drenthe) Val non è in grado di reagire per tempo al primo attacco di Noctis, e lo incassa in pieno. Quanto al secondo, riesce invece a difendersi sfruttando l'attiva del terzo livello del talento stratega (consumo Alto) - e grazie alla passiva di resistenza al dolore psionico riesce a riprendersi in pochi attimi e a rialzarsi da terra per aiutare Lirin. Quest'ultima ovviamente non può fare niente per evitare la freccia, sia per la disparità di CS che per il fatto che la sua mobilità è già fortemente compromessa dal colpo di pistola incassato alla coscia. Data la situazione (Val è stremato non solo per le ferite subite, ma anche per l'energia consumata nel duello) non vede altra soluzione che chiedere aiuto a Shaqra.




 
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.Azazel
view post Posted on 9/11/2014, 02:24




A Nation of Thieves
take what is ours, Atto IX
___ _ ___


~


La terra fremette per qualche istante come se un vulcano si fosse risvegliato all'improvviso, brontolando e borbottando, facendo tremare le viscere di ogni essere vivente in ascolto. Ma il fenomeno che li aveva colpiti non era di origine naturale, tutt'altro: il chiaro e tonante fragore di un'esplosione aveva raggiunto Floki e gli altri, interrompendo la battaglia in corso. Una serpe nera e fumosa s'alzò dal porto sino in cielo; la possente Orgoglio era stata colpita da qualcosa e la sagoma indistinguibile della Garmurath stava abbandonando gli ormeggi dell'ultimo porto ai confini del mondo conosciuto.

« Se avete intenzione di scovare il più grande tesoro che l'Akeran abbia mai visto,
cercate di tenere in piedi quella nave e di seguire la Garmurath.
»
Due biglie, questa volta stordenti, vennero scagliate a terra celando la fuga di Drenthe, oramai restìo nel proseguire il combattimento. Floki ripose l'arco, conscio del fatto che vi era poco da combattere oramai, e con una calma innaturale osservò la sciamana uscire dalla propria abitazione sbraitando e agitando l'amuleto che il pirata aveva scambiato con la preziosa mappa. Era più che logico pensare che Shaqra fosse stata imbrogliata e questo fece pensare Floki, e non poco.
Fidarsi o non fidarsi.
Sulla proposta di Drenthe aleggiò un'incognita difficile da debellare ma d'altronde non aveva molte scelte: aveva intrapreso una strada, quella di giocare d'azzardo, puntando la sua fiducia su Drenthe e sperando che l'ombra dell'inganno non intaccasse minimamente le ipotetiche e future probabilità di guadagno promesse dal mercenario stesso.

« Maledizione... Bastardo infame! »
Lirin stringeva la gamba trafitta dalla freccia dell'assassino e gli imprecò contro senza alcun indugio. Come darle torto, d'altronde.
Floki le lanciò un sorriso mellifluo e si concentrò su Val, curioso di scoprire la prossima mossa del lucertolone.

« Sei un povero idiota, Floki Noctis. Cosa pensi di aver guadagnato oggi? »
La collera nelle parole del rettile attraversarono il nulla. Il sicario alzò le sopracciglia, stupito da tale frase. Non avevano ancora capito con chi avevano a che fare? Doveva per forza tagliare la gola a qualche innocente per fare vedere la vera indole di un'Ombra?
« Per tua fortuna non ho tempo di somministrarti la giusta punizione per il tuo tradimento. »
Indicò con fermezza il punto in cui l'Orgoglio veniva divorata dalle fiamme mentre minaccioso il fumo nero s'innalzava sempre più verso il cielo.
« Non abbiamo più tempo. Se c'è almeno un briciolo di ragione in quella tua testa marcia, allora faresti meglio a sbrigarti a seguire il tuo amico Drenthe e a fare come ha detto, perché senza un'imbarcazione siamo destinati a rimanere su quest'isola. Tu compreso. »

« Tanto astio nei miei confronti e per cosa? Perché sono un approfittatore e un opportunista? »
Sorrise verso Val, guardandolo dritto negli occhi: come diavolo faceva a non comprendere chi era veramente Floki Noctis? S'aspettava per caso che un sicario della peggior specie possedesse un codice morale o addirittura comprendesse valori come l'amicizia, il rispetto e la lealtà?
Sciocchezze.
Vi era un unico obiettivo: il proprio tornaconto, il resto poteva andare benissimo a puttane. Fece un rapido movimento per girare i tacchi ma si bloccò a metà, come se avesse un'altra cosa da dire, un ultimo e impellente avviso da esporre ai presenti.
« Non cercate di mettere i bastoni fra le ruote a me o a Drenthe. »
Il canzonatorio sorriso scomparve del tutto e il tono si fece serio e perentorio.
« O non ci saranno feriti ma solo morti. »
Diede definitivamente le spalle a Lirin, Val e alla sciamana e s'incamminò con una serenità paradossale verso il porto, cercando di intuire cosa fosse accaduto e perché. Non aveva il timore di rimanere a vita su quello spicchio di terra germogliato nel mezzo del nulla - una nave danneggiata poteva sempre essere riparata e lui aveva tutto il tempo del mondo - l'unico dubbio che la sua mente covava riguardava il pirata.
Pirate's Bay.
E Drenthe.
Due nomi che, forse, l'avrebbero portato su una strada lastricata di ricchezza e potere. Il tarlo dell'inganno, però, non gli permetteva di acquisire una sicurezza totale sull'intera questione.
L'unica speranza, ancora accesa nel suo animo nero era quella di aver scommesso sul cavallo vincente.


Floki Noctis
lo Spettro

CS 8 ~ Agilità 1 - Destrezza 3 - Intelligenza 4

~ Basso 5% ~ Medio 10% ~ Alto 20% ~ Critico 40% ~

Energia: 50%
Status Fisico: Danno medio sotto forma di lacerazione (braccio sx).
Status Psicologico: Indenne.

Equipaggiamento in uso

Spada d'acciaio__ Riposta.
Pugnale__ Riposto.
Crepuscolo__ Riposto. [º º º º º]
Veleno Necrotico (Miscela Necrotica)__ Terminato.
Veleno Logorante (Miscela Logorante)__ Inutilizzato.
Liquido del Camaleonte (Gemma della Trasformazione)__ Inutilizzata.


Abilità in uso

filius umbra__Impossibile da individuare attraverso i suoni o gli odori.
Nessuna vibrazione prodotta e non produrrà tracce sul terreno.
Annullamento completo dell'aura.
{Passiva Lvl.1, 2 e 3 Talento Assassino}

ante gradum__Non sarà possibile per gli altri personaggi intuire che cosa stia macchinando.
Si confonderanno le sue bugie con la verità e viceversa.
+ 2CS al campo "Intelligenza" ogniqualvolta il nemico usa una tecnica magica.
{Razziale Ombra "Allineamento Imperscrutabile" + Pergamena Discendenza Arcana - Mago}

aranae__Capacità di camminare ovunque, dalle pareti e ai soffitti
all'acqua, persino usando l'aria come appoggio.
{Pergamena Sostegno - Ladro}

oculi noctem__Le tenebre non ostacolano la sua vista, né il fumo o la nebbia.
{Pergamena Scrutare nelle Tenebre - Mentalista}

cerebrum inviolabilem__Difesa psionica passiva.
{Pergamena Mente Impenetrabile - Mentalista}


Attive Utilizzate

///


Note: penso sia tutto chiaro, Floki prima di abbandonare il luogo dello scontro lancia un avvertimento a Val e a Lirin, ossia non ostacolare Drenthe e lui in futuro, dopodiché si dirige verso il porto, con molta calma, per vedere cosa diavolo stava succedendo.



 
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view post Posted on 10/11/2014, 20:30




( Arcipelago di Dorhamat, estremo sud, l'ultimo porto di Nuronat - Akeran )
pov - Belu-Maz

Per qualche istante non comprese nulla di quanto stesse avvenendo attorno a lui; il rombo terribile che aveva udito prima di calare la sciabola su Ged era stato accompagnato da un fischio sordo, cui era seguito un impatto esplosivo così potente da lasciarlo boccheggiante. Il fortissimo botto che giunse dal bombardamento sconquassò la sua mente, lasciandola confusa e terrorizzata. Il mezz'orco venne colpito da qualcosa d'intangibile - un'onda d'urto - e cadde all'indietro, mollando la presa sulla spada. Roteò gli occhi, incapacitato dall'assordante rumore che gli ronzava nelle orecchie. Gli sembrava di aver appena fatto a pugni con un gigante - e perso malamente. Carponi, la sua mano arrancò nella sabbia, spostando un granello alla volta come se stesse lentamente affondandovi senza possibilità di scampo.
Un'enorme cupola dorata lo proteggeva - riusciva ad intravederla, luccicante, dinanzi a lui.
Il sacerdote aveva costruito una corazza per tutti coloro che si erano trovati nelle sue prossimità, respingendo l'inferno che li aveva assaliti; l'energia scatenata dall'impatto delle cannonate non era stata completamente assorbita, ma erano vivi: proprio com'era giunta, infatti, la momentanea sordità scomparve... aggredendo il suo udito con decine di lamenti e richieste d'aiuto.
Quando la barriera magica crollò, la spiaggia antistante il porticciolo di Nuronat pareva costellata di crateri - come se un qualche dio vi si fosse divertito, affondando ripetutamente un gigantesco punteruolo nella sabbia. Il puzzo era terribile: l'aria era densa e pregna dell'odore acre della carne bruciata e del fuoco che ancora consumava alcuni approvvigionamenti o le capanne più esterne del villaggio. Il fumo che si levava da essi era scuro e malevolo, tratteggiando perfettamente quello scorcio con i colori più violenti e crudeli che Belu-Maz avesse mai visto. Nonostante fosse chino a terra, in ginocchio alle spalle di Ged, riusciva ad intravedere molti uomini aggirarsi confusi, senza meta, spezzati come lui. E poi grida, lacrime, morte.
Un cadavere divelto giaceva ad alcuni metri da lui, le braccia spezzate verso l'alto e la pelle corrosa dal fuoco; più in là,, un bambino che stava giocando tra le botti e le casse della Orgoglio stava riverso sul terreno, mezza faccia cancellata dall'energia sprigionata dall'esplosione.
Alzò lo sguardo sul sacerdote, che lo stava guardando. Gli tendeva la mano, lo invitava alla ragione.
Era davvero Urrka il pericolo?
Aveva sparato lui sulla spiaggia? Aveva ucciso lui tutte quelle persone innocenti?

« -- »

Nessun suono uscì dalle sue labbra.
Con orrore, si accorse che la sabbia sotto di lui era madida del suo sangue.
La ferita alla gola era grave - più grave di quanto lui inizialmente avesse creduto. Ged aveva colpito bene, e neppure la temibile resilienza della sua razza poteva lasciarlo indenne da quel colpo.
Gorgogliando, Belu-Maz crollò a terra sotto gli occhi del sacerdote, abbracciando l'oscurità che la calda sabbia gli offriva.

( Arcipelago di Dorhamat, estremo sud, l'ultimo porto di Nuronat - Akeran )
pov - Floki Noctis

Il sicario si fece largo senza problemi lungo il porticciolo dell'isola, rimasto miracolosamente illeso dalla bordata di babordo sparata dalla fregata corsara. La Garmurath veleggiava ormai lontana, uscendo dalla baia indisturbata a velocità crescente: sarebbe stato un lungo inseguimento, se avessero deciso di prendere il mare e raggiungerla. Floki camminava con calma serafica e una serenità ultraterrena, a malapena sfiorato dai marinai che correvano incessamente sugli assi di legno - chi si dirigeva verso la caracca, chi fuggiva verso la spiaggia per portar soccorso agli sventurati. Come un fantasma intoccabile, raggiunse senza che nessuno osasse fermarlo il boccaporto dal quale Urrka aveva scagliato la sua granata nel ventre della nave.
La Orgoglio bruciava ancora, e i bordi anneriti e spezzati della paratia di sinistra denunciavano dei danni notevoli; anche dal basso, Floki poteva scorgere le fiamme ancora accese sul sartiame raccolto sugli alberi e molte ragnatele d'arrampicata consumate dal calore dell'esplosione.
Ma nonostante fosse stata stuprata nel profondo, la caracca cavalcava ancora le onde.
La Orgoglio era una nave più solida di quanto Urrka immaginasse, e non era riuscito ad affondarla del tutto. Per quanto potesse essere ferita, c'era ancora speranza di poterla vedere ancora solcare l'oceano.
Le assi scurite dalla fiamme, tuttavia, non erano l'unico spettacolo cui il sicario poteva osservare: piantata in mezzo al legno color nocciola stava una corta lama orientale, leggermente curva, non più lunga di mezzo metro. Il colore del suo filo era rossastro, come se fosse damascato, e parimenti vermiglia era l'elsa - elegante, levigata. Floki aveva già visto quell'arma: era la wakizashi che Drenthe aveva utilizzato sino ad una dozzina di minuti prima dinanzi alla solitaria capanna di Shaqra.
Assicurata dalla sua lama come il chiodo ad una parete, parzialmente infilata negli interstizi tra i monumentali assi dello scafo, si poteva intravedere una minuta pergamena bagnata.

vamos a tomar lo que es nuestro,
recitava.

( Arcipelago di Dorhamat, estremo sud, l'ultimo porto di Nuronat - Akeran )
pov - Ged

Belu-Maz respirava ancora, seppur debolmente; molti uomini della Orgoglio e molti nativi non erano stati così fortunati.
Ged ne aveva salvati molti, con quella barriera. Benchè sfinito, benchè dolorante, aveva scommesso tutto quanto se stesso sulla protezione di quella gente... e ne era uscito vincitore.
Il prezzo, però, era stato altissimo. Terribile - insostenibile.
L'aria era così pesante da riempire i polmoni, e soffocarli con il suo lezzo di morte. Poteva quasi percepire la vita che sfuggiva dai corpi di coloro che non erano stati così fortunati da perire istantaneamente, ed ogni anima che svaniva pareva una nuova ferita inferta sulla sua pelle.
Molti uomini, tra coloro che si erano salvati, osservavano quello scempio con occhi sbarrati. Qualcuno, più avvezzo al cruento spettacolo della guerra, aveva indurito il proprio cuore e si era subito adoperato per soccorrere i feriti e finire i moribondi. Nonostante fossero mezzo-pirati, tanti non avevano vissuto altro che battaglie nella propria vita: ad un certo punto, l'uomo si abitua a qualsiasi cosa.
Ve n'erano molti, anche, che piangevano: distrutti, spezzati, sedevano nella sabbia o sulle casse senza muovere un dito - quasi senza respirare, increduli dinanzi ad un attacco che non sapevano spiegarsi. Presto sarebbe montata la curiosità, poi la ragione, poi l'ira. Avrebbero tutti cercato vendetta. Alcuni, però, puntavano il loro sguardo sul prete: ancora una volta, Ged si era eretto baluardo delle loro vite. Li aveva protetti, difesi, salvati. Agli occhi di gente semplice e coraggiosa come i membri dell'equipaggio della Orgoglio, Ged era divenuto un profeta.
La sala grande che Ortiz aveva adibito a quartier generale era intatta. Anche il nobiluomo di Dorhamat respirava ancora, ma la vita sembrava aver abbandonato i suoi occhi. Catatonici e vitrei, quasi affogato in una pozza del suo stesso sangue, pareva incomprensibile come il rampollo della famiglia de Santos potesse essere ancora tra loro - e, in effetti, non era proprio così.

Avevano tanto da recuperare; da ricostruire; da guarire.

( Arcipelago di Dorhamat, estremo sud, l'ultimo porto di Nuronat, Orgoglio - Akeran )
pov - Cleomenes

Il nocchiero della Orgoglio arrancava sul ponte della sua nave, tenendosi il fianco ferito e sanguinante con fare spasmodico. Barcollava esausto senza tregua, appoggiando la mano libera sulla daga con la quale pareva tastare ciò che gli si parasse davanti, alla maniera dei non-vedenti. Il suo volto era una maschera di sofferenza e fatica: sfigurato dal dolore e dall'incredulità, Cleomenes si trascinò verso le cabine degli ufficiali; il suo passo era inesorabile, così determinato da poter scalzare le montagne stesse dalle loro radici sotterranee. Quando il fianco gli cedette, si trovò costretto ad appoggiare la spalla destra alla parete di legno - ma il suo passo non rallentò.
Non incontrò nessuno nel suo tragitto: tutti gli uomini dell'equipaggio che erano sopravvissuti al bombardamento ed all'esplosione si stavano prodigando altrove - all'esterno, lontano da lui. La mente di Cleomenes era fissa su un singolo obiettivo, un unico punto fermo.
Se Ortiz era morto, tutte le loro vite non avevano più senso.
Non si trattava di fedeltà, ma puro pragmatismo. Non doveva nulla al Governatore ed agli aristocratici di Dorhamat, nè oro nè rispetto. Il ruolo che ricopriva, seppur vitale per la spedizione, era sottostimato e dimenticato. In un tetro angolo del suo animo, Cleomenes era persino lieto della sorte occorsa al suo comandante: la fine di un cane. Tuttavia, Cleomenes credeva ancora nel destino - il buon destino, la bontà di tutti loro. Era ancora convinto di "dover fare la cosa giusta" - era semplicemente quel genere di uomo.
Perchè se non l'avessero fatto, si sarebbe ritrovato con un cappio al collo.
Cleomenes era un pirata, o lo era stato: sarebbe stato difficile giustificare la morte di Ortiz alla sua famiglia, e lo smacco della sconfitta alle alte sfere del governo di Dorhamat. L'isola dei pirati era ancora la sua casa, e la sua gentaglia era la sua famiglia. Sotto sotto, il nocchiero sapeva qual era la cosa giusta.
E, in fondo, voleva compierla con tutto se stesso.

« Sapevo che ti avrei trovato qui. », disse, la voce spezzata e decisamente insicura. « E' il rifugio migliore per i topi, ed i codardi. »
Rannicchiato e tremante, nascosto dietro le rastrelliere di vino che avevano fatto da pubblico alla morte di Padro, Barthèz Cristiano Silva alzò lo sguardo verso gli occhi grigi del miglior navigatore che lo Zar avesse mai visto - e ne ebbe una terribile paura.
« Ho un debito di sangue nei confronti di Urrka. Quando lo catturerò, voglio assicurarlo alla giustizia e vederlo morire appeso pisciandosi addosso come un verme. »
Alzò appena la daga, dirigendo la punta verso il torace del quartiermastro della Orgoglio. Barthèz squittì terrorizzato, annaspando nel legno come se potesse passarvi attraverso ed allontanarsi dal filo letale dell'arma. Sfortunatamente per lui, il legno non lo accolse - nè lo salvò.
« Ma se posso eliminare qualche inconveniente sul cammino...
...tanto meglio.
»

La lama affondò con inaspettata semplicità, e silenzio, nel corpo del triste quartiermastro.

( Arcipelago di Dorhamat, estremo sud, l'ultimo porto di Nuronat - Akeran )
pov - Vaalirunah; Shaqra

Shaqra affondò il suo sguardo strano negli occhi da rettile di Vaalirunah; nonostante l'apparente fragilità, la dimora dimessa e le vesti semplici, la sciamana sembrava dotata di una misteriosa forza interiore - qualcosa di primordiale, potente e selvaggio tanto quanto Nuronat stessa. Era facile immaginare perchè avesse deciso di ritirarsi così lontana dalla civiltà: quell'isola pareva lo spettro stesso della sua anima.
Le labbra sottili dell'anziana vulcanologa si stirarono contrariate, squadrando prima il sicario che se ne andava e poi Lirin, sofferente tra le braccia del suo padre adottivo. La ragazza pareva oscillasse tra la rabbia ed il dolore, cambiando umore con la stessa sicurezza delle maree. Il suo stato d'animo era comprensibile: se da un lato conosceva le sue potenzialità - e le aveva dimostrate combattendo assieme ad Olivia la notte precedente - dall'altro si sentiva oppressa dalla sensazione di sconfitta che percepiva dentro di sè; le ferite ricevute provocavano ira e dolore in egual misura, e solo la saggezza e l'umiltà di Vaalirunah potevano sanarla.

« Ti sembro un pirata? », domandò, acida. Si avvicinò di alcuni passi, reggendo ancora nella mano destra l'amuleto che Drenthe aveva scambiato. « Pensi che voglia per forza qualcosa, in cambio del soccorso che potrei dare ad una ragazza sofferente proprio dinanzi alla mia porta? »

Tutt'altro che spontaneamente, Shaqra lasciò il portico macilento della sua capanna e si chinò sulla giovane donna dell'Akeran, strappando i lembi della sua tunica per improvvisare delle bende pulite. Le sue braccia erano esili e chiare, la pelle grinzosa ed asciutta, ma non v'era alcun dubbio sulla forza che scorreva in quelle mani.
La sciamana spinse da parte l'uomo-lucertola, imprecando sommessamente. Borbottando senza sosta, attese alle ferite di Lirin con alacrità ed esperienza, prodigandosi per fermarne l'emorragia e favorirne la rimarginazione. Era difficile comprendere cosa stesse dicendo (poichè spesso parlava nella lingua del mare), ma di tanto in tanto si udivano abbastanza chiaramente parole come "stupidi" e "uomini", draghi o meno che fossero. Era abbastanza evidente come non stesse affatto cercando di nascondere gli insulti che stava rivolgendo a Vaalirunah, ma essi erano sufficientemente innocui da lasciar intendere che nessuna animosità albergasse nel cuore della sciamana.
« Comunque, », disse, facendo aprire a forza la bocca di Lirin per darle da masticare una curiosa erba insapore, « non mi interessa rivedere Xari. »
Scosse il capo, continuando a preoccuparsi della ragazza.
« Voi vi prenderete cura di lui - si fida di voi come mai l'ho visto fare in vita mia. »
Lanciò l'amuleto nelle mani di Vaalirunah: il monile era costituito da un girocollo disadorno di metallo argentato, privo di particolari simboli o intarsi - persino intaccato in più punti. Al suo pedice, tuttavia, riposava una singola, piccola perla. Quel gioiello pulsava - e brillava - ogniqualvolta Val, impugnandolo, lo direzionasse verso il mare.
Verso la Garmurath, che usciva dalla baia di Nuronat.
« Lui vuole che voi lo inseguiate, e vi ha persino dato i mezzi per farlo.
Altrimenti, perchè mi avrebbe pagata con un amuleto Tracciante?
»

La sciamana osservò di sottecchi il guerriero-lucertola, squadrandolo con occhio clinico.
« Dì un po', drago, vorresti anche tu una sistemata?
Per te è a pagamento, però...
»

( Arcipelago di Dorhamat, estremo sud, Garmurath - Akeran )
pov - Urrka, Xari Drenthe

« Ora comprendo. »

Urrka aveva un aspetto tetro, grigio; si accarezzava cautamente la barba bianca, tenendo la mano destra allacciata alla fibbia decorata sul bacino. Nonostante si trovasse nei suoi ampi alloggi nel castello di poppa e molti membri dell'equipaggio fossero presenti - inclusa Olivia e Kanca -, i suoi occhi erano concentrati su un unico uomo. Questi, al centro della stanza, era stato condotto da lui in catene e disarmato, seppur indossasse ancora un'assurda armatura spaiata ed assemblata da pezzi diversi. Quel pirata era stato catturato dopo aver mietuto sette nani del suo equipaggio, e aver combattuto ferocemente sul ponte della nave sperando probabilmente che Urrka e Kanca fossero ancora sulla spiaggia, ad eliminare de Santos.
« Ortiz non aveva architettato nulla, vero? Era innocente. », affermò. Non era una domanda.
Xari sorrise; le sue labbra erano allungate in un ghigno strano, malizioso ma anche pericoloso - capace di mettere a disagio i propri interlocutori.
« Già. », si limitò a dire. La luce che si faceva spazio dalle larghe finestre di poppa gli illuminava il volto, senza tuttavia dare vera luce al suo animo ed alle sue intenzioni. Era difficile capire cosa stesse pensando, e ancor più discernere il vero dal falso nelle sue parole. Era una sensazione scivolosa, malferma, come restare in piedi su uno scoglio ricoperto di alghe: non esisteva descrizione migliore per raccontare le sabbie mobili nelle quali aveva gettato tutti loro.
« Sei sempre stato tu, dunque: il capitano della Prigione Cobalto, Xari Drenthe. » Anche Urrka sapeva partecipare a quel gioco. La sua indole glaciale, spezzata precedentemente dall'idea di essere stato usato da Ortiz e dal Governatore di Dorhamat, aveva acquistato nuova sicurezza. Benchè l'ira montasse nuovamente dentro il vecchio nano corsaro, questi non lo diede a vedere. Drenthe aveva mosso tutti come burattini, lui compreso, e messo a rischio decine di vite per il suo personale tornaconto. Le implicazioni e le conseguenze di ciò che loro (in quanto burattini) avevano compiuto erano terrificanti. Urrka aveva dato ordine di uccidere Ortiz, aveva demolito la sua nave e sparato sul suo equipaggio.
Il tutto per una menzogna.
« Ex-capitano. La Cobalto è nelle mani di Jericho, ora. », risponse Xari con candida sincerità. « Un comandante ancor più spietato che prende il posto di uno più velenoso... »
« Pirate's Bay esiste davvero? », domandò invece. « Sì. »
« Tu conosci la via per raggiungerla. », « Sì. »
« Dovresti ucciderlo, padre. », s'intromise Olivia, disprezzado il mercenario con tutta se stessa - e, segretamente, incolpandosi per non aver riconosciuto la serpe che era quando avevano viaggiato assieme sulla Orgoglio.
« Dovreste! », esplose Drenthe, ridacchiando. La sua risposta lasciò molti a bocca aperta, Olivia compresa. La ladra sfoderò un pugnale, pronta ad eliminare il pirata. « Se intendete farlo, tuttavia, non raggiungerete mai il tesoro del Kraken... »
Con un gesto teatrale, Xari liberò il cristallo dorato che aveva ricevuto da Shaqra; l'oggetto splendeva indomito tra le sue dita, finalmente reso visibile dal nascondiglio tra i guanti d'arme che proteggevano gli avambracci del pirata. L'azione per poco non scatenò un'incantesimo offensivo di Kanca, bloccato solamente da un secco ordine di Urrka. Il corsaro, il sopracciglio alzato e dubbioso, osservava il suo prigioniero con debita cautela.
« Oppure potrei ucciderti comunque, », commentò poi, facendosi consegnare una pistola a pietra focaia da un nano vicino e puntandola contro il pirata. « e prendere quella mappa dal tuo cadavere. »
« Ah, ma se tu fossi così barbaro allora non mi resta che distruggerla. »
In un lampo, il cristallo fu a terra: colpì le assi di legno coperte da un elegante tappeto quasi senza rimbalzare, soffocando il suono del suo impatto nel tessuto. Senza alcun rimorso Xari lo calpestò.
« Sei impazzito?? »
« Ora l'unico a sapere la rotta sono io, e quel segreto è custodito nella mia memoria. »
Per alcuni istanti, nessuno respirò. Neppure Xari. Stava scommettendo molto su una valutazione potenzialmente errata, ma era l'unica via che potesse percorrere. Quando Urrka abbassò la pistola, stette bene attento a non sembrare sollevato.
« Resterai in vita, allora.
Almeno sino a quando raggiungeremo Pirate's Bay...
»

Meglio, pensò Xari. Ho ancora molto tempo per inventarmi di peggio.

Venne condotto sottocoperta, in direzione presumibilmente della sentina - dove venivano tenuti i prigionieri ed i condannati.
Scendendo le scale, nonostante Urrka parlasse in lingua nanica, riuscì ad udire la possente e profonda voce del capitano della Garmurath urlare al proprio equipaggio.

« Mürettebat, Haydi!
ANDIAMO A PRENDERE CIO' CHE E' NOSTRO!
»

Una piccola perla, una biglia tra le tante che componevano il braccialetto al suo polso destro, brillò debolmente.
Spintonato dalle spalle, Xari sorrise.





A NATION OF THIEVES
take what is ours // end


QM POINT ::
Quest conclusa!
Spero vi siate divertiti almeno tanto quanto mi son divertito io nell'idearla e scriverne i qm point. Si trattava di una trama piuttosto complessa e decisamente lunga, come avete potuto vedere. Onestamente non potevo chiedere partecipanti più costanti e migliori di voi; posso dirmi fortunato di avervi scelti all'apertura del bando, soprattutto per le sinergie che già esistevano tra i vostri personaggi e che non solo calzavano a pennello per il clima di questa storia ma lo hanno anche arricchito moltissimo.
Per parte mia vi chiedo soltanto un feedback in Confronto, essendo questa la prima vera quest seria che mastero.
In-game avete la facoltà - non l'obbligo! - di compiere un ultimo post e decidere cosa intendete fare. Off-gdr, dovete comunicarmi in Confronto se intendete partecipare al naturale sequel di questa quest o fermarvi qui: i vostri personaggi resteranno a Nuronat e torneranno a casa non appena una nave mercantile passerà in zona (circa una volta al mese). Va da sè che avrei enorme piacere di vedervi ancora partecipi nel prossimo capitolo.
In serata discuterò con Paracco per le ricompense ed un giudizio più dettagliato e personalizzato. Grazie ancora, di cuore.
 
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36 replies since 31/8/2014, 16:28   785 views
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