Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Rou ~ Grysleer

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view post Posted on 15/11/2014, 19:06
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L'amore è un'anima sottile.
Strugge e spinge, come il pianto continuo di un bambino disperato. Si affanna, ricercando l'aria con ampie boccate, ma senza saziarsi. Il fiato non basta per svuotarsi di tutta la sofferenza, così come non basta per dimenticare l'amore, far finta che non esista. Sopratutto quando è in pericolo; sopratutto quando è lontano.

« Sei sicuro...? »
L'uomo soffiò ed un buffo di fumo riempì l'aria. Si diradò lentamente, lasciando solo un'espressione affranta, sconfortata.
« Non mi faccia queste domande Ser » rispose lui, disarmato « certo che sono sicuro. »
« Hanno preso la mia amata » aggiunse, quasi piangendo « la mia famiglia ed i miei figli... »
« Li tengono in ostaggio, non ho scelta. »
L'altro rimase immobile, fissando un punto indefinito nel cielo. Nascondeva a stento la rabbia, evitando di dar fondo alla disperazione.
« Com'è possibile che certa gente...? »
« E' possibile » disse ancora il primo, scuotendo il capo « ...è possibile quando si viene pagati molto. »
« Vogliono assicurarsi il successo dell'operazione e sfruttano l'unica arma che, sono sicuri, avrà successo... »
« la disperazione umana » concluse, ad occhi bassi.
L'altro attese qualche istante, sbuffando un altro fiotto di fumo. Poi posò la pipa e gli prese le mani con le proprie.
« Scoprirò chi sono » disse, con tono determinato « mi fingerò uno di loro e li catturerò »
« mi fingerò uno di loro. »
Sorrise, sperando di alleviargli il dolore. « So come funzionano certe cose » aggiunse, poi « sono un cacciatore di taglie »
« e la Falce d'Oriente ha una grossa taglia presso nei Quattro Regni. »
Il primo sorrise appena, alla fine, ma di un sorriso amaro, quasi finto. « Vorrei poterle credere signor... »
« Blitzeran » disse l'altro, ancora « puoi chiamarmi Blitzeran. »
« Vorrei poterle credere signor Blitzeran » proseguì il primo « ma non posso... »
« mi spiacerebbe coinvolgerla ulteriormente, quindi - la prego - quando sarà il momento, fugga... »
« Non arriverà il momento » ribadì Blitzeran, con tono fermo « li fermeremo prima. »
« Credimi... »

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Amore fa rima con disperazione.
La disperazione è la forma di amore sublime: è il cuore che perde un pezzo. E' un tuffo, un pianto disperato senza fine che si strugge per sempre e costantemente.
Si strugge per ogni emozione, variazione o sagoma astratta sullo spartito della vita.
La disperazione divenne un lampo, nella sala principale della diga.

« ...Taliesin il Rosso... ! »

Gli occhi di Boltz si colmarono di disperazione. Rimasero attoniti, fermi e - anzi - quasi sofferenti nell'udire quelle parole.
Avvenne tutto troppo in fretta e nemmeno si accorse del peso che cresceva, il corpo che diveniva pesante e la sua mente che si devastava di ataviche sofferenze, più grandi e gravose di lui. Rimase immobile, per un secondo. Poi, si voltò: alle sue spalle vide occhi, armi e virtù spianarsi contro di loro.
Lì la disperazione si materializzò. Divenne prima un tremolio del labbro, quasi un balbettio - un mero tentativo di chiamare aiuto o, forse, soltanto l'attenzione del suo compagno.
Poi, però, vide Kalladin sopraffatto da un'ombra scura, trascinarsi in un angolo e combattere ferocemente, soccombendo sotto ampi rumori di ossa rotte misti a schizzi variopinti di sangue e terriccio.
Allora capì che non valeva nemmeno la pena di avvisare l'amico. Valeva solo la pena salvarsi il culo.
Alzò un braccio e parò le due frecce rivolte verso di lui. Vide una ragazzina, poco distante, attentare alla sua vita, ma fallire.
« Piccola bastard--- » non fece in tempo a gioire, comunque.
Non appena inarcò il labbro per sorridere dello scampato pericolo, infatti, senti il braccio frantumarsi. Il rumore sordo gli giunse distante, quasi estraneo.
Poi, esplose come se una miriade di spilli gli avesse punto ogni angolo del corpo e fu costretto a strozzare in gola un dolore troppo grande perché potesse esprimerlo a parole.
Infine, nemmeno si accorse del sangue che gli sgorgava dal ventre. L'uomo che teneva dal mento, infatti, si era liberato e l'aveva colpito più volte.
Fino a fargli male. Fino a farlo sanguinare. Fino a farlo morire.
La disperazione, dunque, furono due occhi sbarrati che si avvicinavano al pavimento di pietra.
Furono gli occhi di Boltz che quasi piangevano di dolore, coscienti che la morte l'avrebbe colto nel ventre di quella maledetta diga, nella quale mai sarebbe voluto andare.
Prima di lasciare il mondo dei vivi, però, si ricordò. Si ricordò della missione e del fulcro fondamentale di essa: l'amore.
L'amore per la famiglia. Per la propria amante. O, forse, l'amore per un ideale.
Fissò, dal fondo, lo sguardo atterrito di un ragazzo che si struggeva: che si lacerava tra mille dubbi e patemi.
Fu allora che ritrovò il sorriso; la rivalsa, la nera giustizia. Ovvero, quella soddisfazione che si sarebbe tolto volentieri, prima di morire.
« L'esplosivo... » disse, scandendo piano le parole « è arrivato l'esplosivo. »
Gli occhi del ragazzo ricambiarono lo sguardo. Tremarono vigorosamente, scuotendosi da un torpore durato troppo a lungo.
La missione era ancora li. Non era cambiato nulla.
« Comunque vada, completa la missione » balbettò ancora, rivolto al ragazzo « o la tua famiglia morirà. »
« La Falce d'Oriente non muore mai. »

Il ragazzo tremò. Poi abbassò gli occhi, cercando qualcosa entro il suo mantello.
Infine, rispose con un cenno d'intesa. Insicuro, tremante, ma - purtroppo - convinto.
« V-va bene » rispose Calvin, con le lacrime agli occhi.
E due piccole sfere di metallo scivolarono dalle sue mani, rotolando nel centro della stanza.
Raggiunsero la colonna e presero a liberare fumo. Sempre più denso, sempre più nero.
Poi esplosero, in una nuova - più potente - fiammata.
« Perdonami Ririchiyo. »

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Quando il fumo si diradò, lo spettacolo era ancora più desolante.
La maggior parte dei presenti erano distesi ai margini della stanza, ricurvi in pose più o meno fetali. Sembravano cercar riparo da quel botto senza preavviso, proteggendosi dal peggiore dei pericoli.
Ovvero il pericolo che non ti aspetti, che arriva dall'ultima persona da cui te lo saresti aspettato. Dalla formica, dalla pulce o dalla blatta.
Oppure dal ragazzo spaventato che ha paura di tutto. L'unica persona che, in quel contesto, non sembra averci nulla a che fare.

« Perdonami Ririchiyo » disse Calvin, piangendo.
Se ne stava accucciato ai piedi della colonna. Il manto rosso che lo avvolgeva era finalmente scoperto, rivelando, intorno a se, sacchi legati ad ogni parte del corpo.
Tra loro si alternavano candelotti di dinamite e piccole fiale, probabilmente materiale esplosivo destinato a combinarsi con la dinamite per un unico - devastante - botto.
« Perdonami se ti ho ingannato » continuava a ripetere, più a se stesso che ad altri.
« Purtroppo, quando sopravvivi nel degrado non hai molta scelta. »
« La mia famiglia è legata alla Falce d'Oriente da anni » disse ancora, singhiozzando « [color=darkred]ed io ho provato a sfuggire da questo destino. »
« Ti giuro che ci ho provato, Ririchiyo. »
Poi levò gli occhi al cielo, implorando qualcuno. Erano bagnati, ricolmi di lacrime. « Ma non si fugge da certe persone. »
« Hanno preso tutta la mia famiglia e mi hanno costretto a fare questa cosa. »
Mentre parlava, una miccia vorticava non distante da lui, consumando un sottile filo scuro che terminava ai piedi della sua tunica.
Era bardato come un esplosivo umano e, presto, sarebbe esploso insieme a tutti loro.
« Io sono solo un debole, che non è riuscito nemmeno a proteggere coloro che ama » aggiunse, sconfortato.
« Forse questa morte ignobile è l'unico destino che merito » concluse, amaro « e se puoi, ti chiedo solo di perdonami. »
« Perdonami, Ririchiyo. »

CITAZIONE

QM Point ~

Bene, siamo all'ultimo post.
Le vostre azioni hanno successo - anzi, ho apprezzato molto la combo che avete messo in piedi e l'ho premiata, come vedete, col successo.
Eppure, vi siete dimenticati di un particolare. Chi aveva l'esplosivo? L'esplosivo "stava arrivando", ricordate?
Ecco, l'esplosivo è il buon Calvin, che è costretto a farsi saltare in aria. Nell'ultimo post dovrete semplicemente "impedire l'esplosione della diga" oppure, se volete, fuggire prima che esploda.
Nel post precedente avevo anche considerato l'opzione, portata avanti per tutta la quest, che alcuni di voi si accordassero con i membri della Falce d'Oriente per fare esplodere la diga.
Tanto per la cronaca, Maler era un membro della falce d'Oriente, destinato a "controllare Calvin". Ma è morto prima che qualcuno potesse "accordarsi con lui".
Ad ogni modo, avete due cose cui badare

- La prima esplosione è una detonazione "più lieve" che Calvin usa solo per farsi "campo libero". Le due sfere che lancia hanno un potenziale Alto ad area ciascuna. Quindi vi causano un danno Alto a testa, diviso tra Medio alla mente e Medio al corpo (esplosione, quindi da fuoco al corpo, e lo stordimento per la detonazione). Potete usare uno dei due slot di questo turno per difendervi da essa.
- La seconda esplosione è, invece, quella "fatale". L'esplosione ha un potenziale di danno pari a Mortale. Come potete evitare che esploda? Non potete tagliare la miccia, perché Calvin vi impedirebbe di farlo. Potete provare a convincere Calvin a non farsi saltare in aria o trovare altri espedienti. Il punto non è soltanto "coprire l'esplosione", ma evitare che esploda vicino alla colonna, cosa che causerebbe il collasso della diga. Organizzatevi e decidete cosa fare: anche questa volta, la vostra vita è nelle vostre mani.

Tempi, fino a domenica 23 novembre per postare. Ho allungato il termine per consentire anche a Dant& di postare.
Animo gente, siamo al post finale!


 
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view post Posted on 23/11/2014, 21:06
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Cardine
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R   O   U
Grysleer




Juan uccise.
   E uccise perché doveva, uccise e basta, facendo vorticare le sue armi e tranciando il nemico con movimenti decisi e spietati. E non avrebbe nemmeno potuto giustificare quella furia dicendo di di aver perso per un attimo il senno, poiché la realtà attorno a lui scorreva in modo particolarmente vivido e chiaro, come non mai nella sua noiosa vita. E quando la polvere da lui sollevata si posò, dei due nemici vi erano solo i resti morenti, e i due prigionieri erano ormai liberi da ogni impedimento.
   Ce l'avevano fatta.
   Juan, ancora incredulo di ciò che era riuscito a fare, guardò Taliesin, il quale solo adesso scendeva verso il pilastro centrale del salone. Ci aveva messo qualche istante per riprendersi del tutto dall'intenso malessere causato dal flauto demoniaco, ma ora - eccezion fatta per il passo ancora un po' incerto ed il sorriso sofferente - sembrava star bene.
   Vederlo camminare senza l'immancabile mantello lo rendeva in qualche modo buffo, come fosse nudo e se ne vergognasse. Aveva una sacca che gli penzolava da una spalla, la spada in una fodera più grande del necessario, una sciarpa rossa più simile a drappo e niente più di una camicia color panna a coprire le esili membra. Così, anonimo e fragile, pareva un'altra persona, non di certo Taliesin il Rosso. Sembrava poco più che un ragazzino, ma con lo sguardo spento di chi ha già visto il mondo.
   Somigliava un po' a Calvin.

   La detonazione colse completamente impreparato il povero Juan, che ancora osservava il bardo, ma con uno sguardo per la prima volta scettico nei suoi confronti. Venne investito dalla fiammata, e il mantello rosso ne uscì un po' bruciacchiato, oltre che intriso del sangue ancora caldo dei nemici. Taliesin invece udì in anticipo qualcosa che il ragazzino sussurrò a Ririchiyo, e fece quindi in tempo ad accorgersi del botto, ma non riuscì a trovare un riparo. Si buttò semplicemente a terra, portò le mani al capo e, per quell'istante solo, la sua mente fu svuotata da ogni pensiero per colpa del terrore.
   Terrore che il soffitto cedesse, e li seppellisse tutti quanti in una tomba di pietra ed acqua.
   Si rimise in piedi in fretta, ancora dolorante e confuso. Si guardò attorno, cercando di contenere il panico: Calvin si era mosso vicino al pilastro, ed il bardo intuì, come forse fecero gli altri, dove quel secondo carico d'esplosivo doveva trovarsi. Per qualche minuto erano diventati i personaggi di un racconto giallo, ma non si erano adoperati per trovare il colpevole. In fondo ormai erano tutti compagni! Ma per quale motivo lui? Perché proprio il ragazzino?
   «Fermi, fermi! Maledizione» urlò Taliesin, raddrizzando la schiena lentamente e con estrema difficoltà. La testa gli girava per via del botto, e la camicia si era incenerita all'altezza delle spalle. Sentirla staccarsi lentamente dalla pelle ustionata non era la migliore delle sensazioni.
   «Fermi!» gli fece eco Juan, con la sua voce ben più profonda e graffiante. Barcollava un po' anche lui, ma stava meglio del cantastorie. Erano rimasti coinvolti in un'esplosione minore, che doveva precedere una ben più grande e decisiva: Calvin era imbottito di esplosivo, anch'esso dunque a ridosso della colonna portante. Un bel pasticcio.
   Raccontò agli increduli spettatori la sua triste storia, interrotto solo dai suoi stessi singhiozzi; raccontò di come degli uomini spietati, la cui crudeltà era pari soltanto alla loro cupidigia, lo avevano ricattato, minacciando i suoi cari e costringendolo a fare del male - a farsi del male - per i loro terribili scopi; raccontò una storia triste, resa terribile dall'immanenza di quel gesto che Calvin aveva avuto intenzione di compiere fin dal primo istante di quella disavventura. Una storia che il bardo sentiva il bisogno di cambiare, in meglio: nel giovane rivedeva il se stesso di qualche anno prima, ancora inesperto del mondo, sballottato attraverso il continente da calamità e tragedie. Ricordò quando era ancora a sud, quando aveva incontrato Ryu ed erano stati a un passo dalla morte, e quando si era poi spinto a nord in cerca di pace e tranquillità. La testa, affaticata dalla quantità di ricordi che emergevano, cominciò a fargli male davvero.
   Ma lui e Calvin non erano simili soltanto per il colore del mantello, dopotutto.
   «Perché combattiamo tra di noi? I nostri nemici sono sconfitti» chiese lentamente Taliesin, anche se la sua era una domanda retorica. Non aveva molto tempo per perdersi in chiacchere, però; erano tutti a un passo dalla morte.
   «Non ricordi gli insegnamenti della tua famiglia, giovane? Loro non vogliono questo per te. Non vogliono che tu muoia» gli chiese, dando per scontate cose che non lo erano affatto, ma parlando con un'eloquenza tale che forse il giovane le avrebbe prese come vere. Come insegnamenti e preghiere che non poteva ignorare.
   Ma il dramma di Calvin pareva troppo grande, fuori dalla portata di Taliesin che, è brutto dirlo, doveva pensare prima a se stesso. Vide lo sguardo spietato del tuttofare e dell'altro prigioniero, e bastarono i loro occhi a costringerlo ad una silenziosa rassegnazione. Chi erano loro, se non esseri più crudeli persino degli aguzzini di Calvin? Forse non gli avrebbero concesso nemmeno il tempo di cambiare idea. Forse avrebbero ucciso un innocente per il bene superiore, quando per Taliesin l'unico bene superiore da preservare era la vita di un individuo, di un giovane destinato a qualcos'altro. Qualcosa di migliore.
   Smise di pensarci quando sentì la gola annodarsi.
   Fece quindi un mesto cenno al suo fidato compagno e indietreggiò, celandosi infine nell'ombra protettiva del palcoscenico.






Time took away
that glow in your eyes,
slew from your tears.

Joy turned to pain,
love to hate.
O-oh



بعيد علي غالي سنين
كل مـــا الشمس تغيب
تحرقلي قلبي تزيد
فنيت أيــــام شبابك
فــــــدا دارك وصغارك
كل يوم تزيد تذوق الويل

I cried tears - all the tears in my eyes
far away from my loved one, for years.
Every time the sun sets,
it burns my heart - more and more.
Your youth years are over,
you sacrificed them for your family and kids.
Every passing day you taste the woe.



Time swept away.
Passion and heat
out of your heart.

Pain grows in mine:
hate and madness
scars it hard.



بعيد علي غالي سنين
كل مـــا الشمس تغيب
تحرقلي قلبي تزيد
فنيت أيــــام شبابك
فــــــدا دارك وصغارك
كل يوم تزيد تذوق الويل

I cried tears - all the tears in my eyes
far away from my loved one, for years.
Every time the sun sets,
it burns my heart - more and more.
Your youth years are over,
you sacrificed them for your family and kids.
Every passing day you taste the woe.





Condizioni generali
Stato fisico - 10/16
• danno medio da contusione
• danno medio da lacerazioni su tutto il corpo
• danno medio da ustione sulla schiena
Stato mentale - 10/16
• autodanno alto, dolore alla testa
• stordimento di media entità
CS - 6 (2 intelligenza, 1 astuzia, 2 destrezza, 1 determinazione)
Energia - 20/100 (-10, -5)

Juan il nomade
Stato fisico - 14/16
• danno medio da ustione sulla schiena
Stato mentale - 14/16
• stordimento di media entità
CS - 3 (astuzia, concentrazione, riflessi)
Poteri passivi: Juan conta come un compagno animale utilizzabile in combattimento. Taliesin può inoltre lanciare (tramite dinamiche coerenti) le sue tecniche attraverso lui, consumando la sua energia e i suoi slot.

Equipaggiamento
Itinerante, artefatto/arma difensiva, mantello di panno rinforzato.
Fabula, arma bianca, acciaio, 48 cm di lama, 15 cm di impugnatura.
Pistola ad avancarica, arma da fuoco piccola, cinque colpi per giocata.
Pugnale celato, arma bianca, acciaio, 15 cm di lama, legata all'avambraccio sx.
Vene di Pietra, artefatto/set di armi da lancio, materiale sconosciuto, venti unità per giocata.
Liuto di Luke Mannersworth, oggetto generico, strumento musicale.
Il Flauto di Cenere, artefatto/oggetto generico, strumento musicale.
Amuleto dell'auspex, oggetto dell'erboristeria, conferisce un potere passivo.
Tomo magico, oggetto dell'erboristeria, conferisce un potere passivo.
Tomo furtivo, oggetto dell'erboristeria, conferisce un potere passivo.
Cristallo del talento, oggetto dell'erboristeria, conferisce un potere passivo.
Diamante, oggetto dell'erboristeria (due unità), conferisce un potere passivo.
Biglia fumogena, oggetto dell'erboristeria, un uso per giocata (utilizzata)
Erba rigenerante, oggetto dell'erboristeria, funziona come una cura dell'equipaggiamento.
Erba rinvigorente, oggetto dell'erboristeria, rigenera il 5% della riserva energetica. (utilizzata)
Miscela logorante, oggetto dell'erboristeria, applicabile a un'arma per danneggiare l'Energià nemica del 5% a turno, per due turni di gioco.
Corallo, oggetto dell'erboristeria, conferisce un CS ai riflessi e un CS alla concentrazione per due turni di gioco. (utilizzato)
Rubino, oggetto dell'erboristeria, conferisce due CS al vigore e due CS all'agilità per un solo turno di gioco. (utilizzato)
Biglia accecante, ottenuta grazie all'abilità attiva di Itinerante. (utilizzata)
Biglia deflagrante, ottenuta grazie all'abilità attiva di Itinerante. (utilizzata)

Poteri passivi
Audacia, passiva razziale umana, non sviene sotto il 10% delle energie.
Amuleto dell'auspex, auspex passivo basato sull'udito.
Tomo magico, accesso alle pergamene della classe Mago.
Tomo furtivo, accesso alle pergamene della classe Ladro.
Cristallo del talento, accesso al livello successivo del Talento.
Diamanti, 2 CS aggiuntive in Destrezza (due unità).
Illusionista, passiva di primo livello, le illusioni non necessitano di vincoli fisici, come il movimento e la voce, per essere castate.
Illusionista, passiva di secondo livello, possibilità di modulare tono, volume e punto di provenienza della propria voce a piacimento.
Illusionista, passiva di terzo livello, fintanto che un’altra illusione è attiva, come effetto aggiuntivo anche l'aspetto del caster può essere modificato a proprio piacimento, nonostante rimanga una semplice illusione.
Mente Impenetrabile, pergamena comune, classe mentalista. Difesa psionica passiva.
Seconda abilità personale, aura psionica passiva di fascino.
Quinta abilità personale, utilizzo della polvere in combattimento per avantaggiarsi infastidendo gli avversari.
Sesta abilità personale, cure di potenza pari al consumo.
Itinerante, "Nessuno farà domande a chi si nasconde allo sguardo della gente", passiva: qualora lo desiderasse, il mantello potrà celare sotto di esso le aure, proteggendole da auspex passivi.
Vene di Pietra, il possessore di una delle Vene sarà noto in tutte le terre come uno dei cacciatori che più ha abbattuto nemici del Sorya, e che più è sopravvissuto all'Edhel infido, rimanendo anonimo e irriconoscibile sino a che non paleserà la Vena.
Il Flauto di Cenere, razza selezionata: umana; razza scartata: progenie dei demoni. La razza selezionata subirà danni aggiuntivi dalle tecniche dell'artefatto, come specificato in esse; quella scartata sarà immune ai poteri del flauto.

Tecniche e oggetti attivi
Menzogna. Raccontar fandonie è forse la più basilare delle capacità di un bravo ammaliatore come Taliesin. Egli, grazie alla sua autorevolezza, al suo linguaggio del corpo e alla decisione con cui pronuncia le parole, è in grado di renderle indiscutibilmente verosimili e credibili, che i malcapitati siano creduloni di natura o meno. [Menzogna, pergamena iniziale, classe mentalista. Natura psionica, consumo medio. Danno basso da confusione ad area, le parole del caster risultano incredibilmente veritiere]
Terza abilità personale, Ricordi. Come quella volta che... Le storie nascono e rimangono dentro di noi, e non è sempre facile destreggiarsi nel racconto della propria vita. Taliesin può ingannare il nemico, facendogli ricordare accadimenti mai avvenuti. Una menzogna destinata a durare poco, ma incredibilmente infida e pericolosa. [abilità personale, illusione di natura psionica, consumo basso. Il caster ricrea un ricordo illusorio nella mente della vittima, che verrà considerato al pari di un proprio ricordo. Dura un turno intero, e la tecnica può essere evitata con normali difese psioniche]
Corallo. Gemma alchemica di un rosso delicato che, se sbriciolata nella mano, garantisce un improvviso rilassamento muscolare e mentale. Questa sensazione di pace ed equilibrio persiste per un po', e ha come effetto quello di migliorare sensibilmente le prestazioni in combattimento. Il suo utilizzo è controverso, ma non sembra provocare effetti negativi all'organismo. [Corallo, oggetto dell'erboristeria, se utilizzato conferirà un CS ai riflessi e un CS alla concentrazione per due turni di gioco] (turno secondo di 2)

Riassunto
Ed ecco una nota un po' amara nel finale. La canzone è Tales Of The Sand degli adoratissimi Myrath (il link è nelle note musicali, ho preferito non mettere il player), fonte di ispirazione in questa quest. Il testo si è rivelato particolarmente adatto. Spero che il post, l'interpretazione di qualche concitato istante agli occhi di Taliesin, piaccia almeno un po'. Farò delle considerazioni più approfondite circa la quest in confronto, ma ragazzi, è stato bello scrivere con voi. Davvero.
 
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view post Posted on 23/11/2014, 23:21
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥
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Rou ~ Grysleer - Tradimento -
La loro azione non solo aveva funzionato ma era stato qualcosa di meraviglioso, qualcosa che la giovane cacciatrice non avrebbe mai potuto mettere in conto nemmeno lottando con gli stessi compagni di una vita intera. Sorrise quando vide il nemico cadere a terra.


”Si, l’ho preso!”



Riuscì solo a pensare tutta contenta mentre Calvin, che la teneva ancora in spalla, si avvicinava a quegli occhi sbarrati dalla disperazione. Adesso era il momento di finire il lavoro e tornare indietro, avevano tutti bisogno di cure, soprattutto i poveretti che erano rimasti appesi come salami e che adesso avrebbero avuto la possibilità di liberarsi da quelle catene perché i loro aguzzini ormai non avevano molto da vivere. Purtroppo qualcosa non andò proprio come nei loro programmi. La giovane strinse la mani sulle spalle del giovane che la portava fissando la sua nuca perplessa. Era arrivato l’esplosivo? Dove? Lì c’erano solo loro.
Solo quando si accorse che il giovane era in combutta con quella persona a terra morente si rese davvero conto di quello che stava succedendo. Lui l’aveva tradita. Le aveva chiesto di fidarsi di lui e poi l’aveva pugnalata alle spalle. Che senso aveva avuto salvare la sua vita se tanto il suo scopo era comunque porvi termine?
Una piccola esplosione comparve dal nulla ma Ririchiyo riuscì comunque a difendersi approfittando della presa debole che il giovane aveva dovuto allentare per poter provocare quelle piccole fiammelle e venne anche aiutata dal demone con un piccolo bozzolo di energia che riuscì a difenderla mentre si allontanava velocemente nonostante la gamba rotta e, alla fine, cadere rovinosamente a terra. I suoi occhi si fissarono subito sul giovane mentre questo si accovacciava a terra continuando a chiedere il suo perdono.


”Quante volte te l’ho detto piccola mia? Non ti puoi fidare degli esseri umani. Sono deboli e sono stupidi, perché ti ostini a volerti fidare di loro?”



Ririchiyo iniziava davvero a pensare che Lilith avesse ragione anche se la risata con cui si scuoteva ogni volta le faceva solo accapponare la pelle e basta. Adesso riusciva solo a guadare Calvin senza però saper capire le sue motivazioni. Avevano catturato la sua famiglia, e quindi? Bastava questo per farlo cadere? La cacciatrice era fermamente convinta che la propria fedeltà non andava presa attraverso il ricatto ma attraverso valori più alti e lei gli aveva salvato la vita, come poteva farle ora una cosa del genere?


”Uccidilo! Uccidi questo debole umano!”



Il demone provava continuamente a plagiare la debole mente della giovane che adesso si trovava combattuta ma, di sicuro, non aveva alcuna intenzione di fargli del male: non poteva.


”Io non lo ucciderò e adesso taci demone!”



Pensò Ririchiyo raggiungendo la sua controparte oscura e cercando di rialzarsi usando l’arco come bastone, in fondo era abbastanza forte per poter sostenere il suo dolce peso. Cercò di avvicinarsi senza sapere cosa dire ma Taliesin e gli altri la precedettero. Qualcuno gli puntò una pistola alle tempie mentre il cantastorie iniziò a parlargli facendo qualcosa che la giovane non riusciva a capire. Probabilmente poteva calmarlo con la sua voce tranquilla e profonda ma quella che non riusciva a stare tranquilla era lei. Lentamente, con la sua mente, percorse tutti i momenti vissuti fino a quel frangente e si ricordò del pozzo. Anche lei gli aveva fatto del male nonostante non se lo meritasse eppure lui non la odiava per quello, glielo aveva letto negli occhi mentre andavano lì e non poteva credere che fosse uno sguardo bugiardo, non poteva credere che tutto fosse stato una menzogna, che la loro amicizia non avesse avuto alcun senso.


«Vi prego non uccidetelo….ti prego Calvin non ucciderci tutti!»



Se gli altri sapevano mantenere i nervi saldi e il sangue freddo lei no. Se gli altri erano già adulti lei era ancora una bambina che quando si addormentava la notte chiamava la sua mamma piangeva perché non aveva il suo calore vicino. Se gli altri bevevano birra lei aveva ancora le labbra sporche di latte. Una bambina buttata nel mondo troppo presto, una cucciola che aveva dovuto imparare a cavarsela da sola troppo in fretta ma questo non voleva certo dire che il suo cuore era diventato freddo e duro come il granito.
I suoi occhi diventarono umidi e lentamente le lacrime iniziarono a sgorgare dai suoi occhi rigando quel volto ancora fanciullesco. Strinse le labbra mordendosele appena cercando di trattenere quelle parole che le morivano in gola perché non era mai stata tradita in una maniera così spudorata da quello che poteva considerare un amico, forse perché non ne aveva mai avuti in realtà. Fino a quel momento il mondo era o bianco o nero mentre adesso stava iniziando ad avere sfumature che fino a quel momento la ragazzina non aveva mai notato, non aveva mai visto.
Taliesin continuò con il suo espediente mentre la ragazzina ancora tentava di metabolizzare l’accaduto e alla fine scoppiò con la sua voce stizzita e rotta dal pianto.


«Tu non stai condannando a morte soltanto noi! Se vuoi morire sei libero di farlo ma per i fati tuoi! Inoltre nessuno ti sta costringendo fare una cosa del genere, sei tu quello con la mano sul grilletto….puoi ancora non farlo, puoi ancora tirarti indietro! Non essere come loro, a me hai mostrato una faccia diversa da quella che vedo ora! Tu pensi che la tua famiglia sarebbe felice di sapere a quale prezzo verrà liberata? Mia madre avrebbe sputato sangue e piuttosto si sarebbe suicidata ma non mi avrebbe mai permesso di essere codarda come ti stai mostrando tu!»



Le parole le uscivano in fretta, a singhiozzi e a volte interrotti dal pianto e dalle lacrime che non sembravano aver intenzione di cessare. I suoi occhi, per quanto si sentisse tradita, non mostravano rabbia ma una profonda determinazione che rivelava quanto lei credesse nelle parole che lei aveva detto.


”Pensa alla tua vita ma non tradire mai quella degli altri!”



Sua madre glielo diceva sempre, soprattutto quando gli altri bambini la prendevano di mira e la deridevano.


«Tu sei libero di fare quello che vuoi della tua vita a non di quella degli altri. Quindi smettila di fare il vigliacco idiota e fermati immediatamente…»



Lo guardò con i suoi occhi di fuoco sperando che il giovane facesse la scelta giusta e lasciando agli altri la maniera giusta di agire. Cosa si faceva in quei casi? Lei non lo sapeva e, sicuramente, non avrebbe mai ucciso quello che era stato un suo amico, non gli avrebbe mai fatto niente di male, questa scelta la lascava agli altri.



CITAZIONE

RIRICHIYO


Basso: 5% - Medio: 10% - Alto: 20% - Critico: 40%


»Stato fisico: Danno alto (si è rotta la gamba sinistra)
»Stato mentale: Indenne
»Sinossi: Egoista, indipendente e irascibile; coriacea, corna e occhi viola
»Energia: 70%-20%=50%
»Cs: 2
    1 Maestria armi
    1 Astuzia
»Equipaggiamento:
    Arco, 13 colpi a giocata
    7 biglie esplosive
Difesa

Abilità personale:
    Nel corso dei suoi anni di solitudine e di caccia, Ririchiyo ha sviluppato dei movimenti particolarmente veloci, permettendole quasi di vedere un po’ più a rallentatore i movimenti del suo avversario. Questa variabile di tipo fisico le permette di fare un’agile scatto e poter così schivare l’attacco.
    Consumo di energia: alto


Specchietto riasuntivo
Si difende dalla sfera di Calvin e prova a parlargli per scuoterlo e farlo reagire.


 
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Vermilion
view post Posted on 25/11/2014, 12:32




ROU
Grysleer

Sentii la carne stridere al contatto col fuoco, il sangue che iniziava a bollire mentre sgorgava dal petto di quell'uomo che fino ad un istante prima si beffava di avere le nostre vite in pugno. La bocca gli tremava, tentava di mantenere la mascella serrata, di mantenere quel suo superiore attaccamento alle apparenze, ma le lesioni interne più di una volta lo costrinsero a sputare grumi di sangue e fumo. Rigirai la mano, guardando negli occhi quell'uomo e cercando di capire cosa stesse provando. Potevo vedere le venature roventi del mio volto riflettersi nelle pupille dilatate e ricoperte da un sottile e lucido strato di lacrime, uno specchio di ciò che stava guardando in volto: la morte; la fiamma. Il sangue smise di sgorgare dal petto, il solo contatto con la brace ustionante del mio corpo aveva cicatrizzato le ferite lasciandogli un foro scuro poco sotto il costato che si sarebbe portato nel suo aldilà. « Rah, talen siris. » sussurrai nella mia lingua come ultimo monito a quell'anima prima di estrarre il braccio dal corpo ormai morente.
La schermaglia non durò a lungo, la superiorità numerica e l'effetto sorpresa fecero finire il tutto in meno di un minuto, e senza prender parte a reimpatriate che presumevo ci sarebbero state mi diressi a recuperare il mio equipaggiamento. Carezzai le lame nere come fossero le ceneri della mia gente, un gesto fin troppo nostalgico per un pezzo di carbone. Spezzai la pepperbox al tamburo controllando che i proiettili ci fossero tutti, e con un suono sordo della fondina la assicurai al suo posto. Presi in mano la falce, voltandomi più per istinto che altro verso il gruppo poco distante da me. Passai lo sguardo su di loro, tornai con gli occhi sull'uomo che avevo lasciato moribondo e qualcosa nella sua espressione mi fece sollevare allarmato in piedi, lentamente, senza mai perdere il contatto visivo se non in quell'istante che col mio sguardo seguii il suo, trovandomi a fissare uno spaventato ragazzino che teneva in mano due piccole sfere metalliche: quelle due piccole sfere metalliche. Il mondo si chiuse ai miei sensi, il tempo parve scorrere lentamente quasi a volersi prendere gioco di noi, di voler prolungare quell'agonia che altrimenti si sarebbe spenta in un secondo. Gettò le sfere correndo subito dopo verso il pilone della diga lasciando trasparire nel muoversi un carico di esplosivo fissato addosso. Sentii solo il mio respiro: l'aria che entrava nei polmoni, attendeva qualche istante, e ne usciva seguita da un lieve fumo. Un istante dopo il fuoco divampò per la stanza, ma io sapevo già cosa sarebbe accaduto, l'avevo già vissuto e questa volta non sarei stato a guardare, avrei agito io per loro, per sdebitarmi, per compiere quella fottuta missione. Le dita persero la presa sul metallo della Warp dissolvendosi in fine cenere, e quando l'esplosione raggiunse il mio corpo, trovò solo una statua pronta a disintegrarsi in una nuvola di fumo. Guardai la scena dall'alto, attaccato con un braccio ad una sporgenza rocciosa e con entrambi i piedi in adesione alla parete, sfidando la fisica di quella terra che non aveva troppo potere sul mio essere. Tirai il cane della pistola, una scintilla mi corse per il braccio nudo e appena tornato a nuova vita mentre tenevo sotto tiro quel ragazzino, o meglio, quell'arma. L'indice accarezzò il grilletto, assestai la posizione e...« Fermi, fermi! Maledizione » Gli occhi persero l'obiettivo e il dito si sollevò, chiedendosi cosa stesse succedendo ora. Era uno del secondo gruppo, quello accompagnato dal bodouin che intimava a quanto pareva non solo a me di non compiere azioni avventate. Stava giocando la carta della diplomazia forse, pensava di poterlo convincere, o ignaro della mia mossa riteneva quella la sua unica soluzione per vivere. Rimisi il dito a sfiorare il freddo metallo, tornando a posizionare la testa del ragazzino tra le tacche di mira. « Perché combattiamo tra di noi? I nostri nemici sono sconfitti » provò a dire al giovane, sempre più scosso nel suo starsene li ai piedi di un pilastro portante con la miccia che lentamente scandiva i secondi. « Non ricordi gli insegnamenti della tua famiglia, giovane? Loro non vogliono questo per te. Non vogliono che tu muoia » Un tremito più accentuato degli altri, forse erano state le parole giuste, forse solo parole che gli avevano ricordato perché stava facendo tutto quello. Presi un respiro profondo, guardando per un istante quanta miccia ancora c'era da bruciare. Nei prossimi secondi, se avesse deciso di ascoltare le parole dell'uomo e avesse strappato l'innesco, tutti saremmo tornati a casa vivi, ma se a qualche secondo dalla detonazione ancora quel gesto non era stato compiuto, l'avrei fatto io dopo aver premuto il grilletto.
SWIFT■■■■ STR■■
Tenere il puntatore sulle tecniche per visualizzarle

FISICO
M.Fianco sx M.Braccio dx M.Ustioni/Abrasioni
6/16
MENTE
B.Stordimento M.Disperazione/Follia
3/16
ENERGIA
20% (30-10)
PASSIVE
Ashes

ATTIVE
Reborn, 10%

RIASSUNTO
Come concordato, Scorch si difende con la assoluta portandosi lontano dal campo di battaglia appeso ad una sporgenza grazie alle passive del talento. Tiene sotto tiro Calvin ma attende comunque di vedere se le parole di Taliesin sortiscono l'effetto sperato. In caso contrario, giusto il tempo prima necessario per strappare in sicurezza la miccia, Scorch detona il colpo mirando alla testa del ragazzo.
NOTE
Fatto tutto. Vediamo se l'avete convinto :v
 
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DanT&
view post Posted on 25/11/2014, 21:14




Rou ~ Grysleer
Davvero? Calvin?






Mickey si ritrovò con la pancia a terra e la guancia che toccava la pietra fredda della stanza, addossato quasi alla parete. Socchiuse l'occhio, poco a poco battendo la palpebra, rendendosi poi conto di avere il labbro spaccato da cui colava un lungo rivolo di sangue che s'andava a gettare a capofitto sul terreno per formare una piccola macchia scura e ferruginosa.
La vista gli rimandava indietro un muro ed un soffitto vorticanti, le orecchie non smettevano di fischiare, riusciva a stento a respirare l'aria polverosa che gli tappava le narici probabilmente ustionate persino all'interno.
Provò a rialzarsi, ma non ci riuscì. Tutto quello che ottenne fu un conato di vomito che si andò a mescolare con il sangue su cui praticamente poggiava la faccia.
Merda...
L'unica cosa che riusciva a fare era pensare, anche se nemmeno tanto bene, ogni tanto perdeva il filo. Si sentiva esausto come qualcuno che era stato appena preso a calci da un intero villaggio di Grysleer. Gli venne quasi da ridere al pensiero che lui, quei fottuti orchi, si stava pure sbattendo per farli sopravvivere manco glielo avesse ordinato lo speziale.
L'unica cosa che era riuscito a cavare da questa storia, a pensarci bene, era un bel cazzo di niente. Solo esplosioni e mazzate. Prove, scalate, fantasmi, tagli, ustioni. Bei ricordi insomma.
Ripercorse con rapidi pensieri frammisti ad amarezza tutto quello che aveva passato da quando si era unito assieme a quell'altro stramaledettissimo bardo alla carovana che attraversava il deserto.
Promemoria, se mai fosse sopravvissuto, stare alla larga pure da quello lì, che porta solo guai...
Inerme, non riusciva a muovere nemmeno un muscolo, quindi non si voltò nemmeno rimanendo in terra in un angolo, immobile, mentre quella farsa stava per portarsi a compimento.
A dire il vero, a sentire tutte le cazzate che le sue povere orecchie erano costretti a sorbirsi gli veniva voglia di vomitare di nuovo. Effettivamente, forse a pensarci bene, era meglio che quell'idiota di Calvin li facesse saltare tutti in aria e se li portasse all'altro mondo, Pellegrigia compresi, che al massimo avrebbe fatto un favore all'umanità. Lui ormai era un relitto, l'ombra dell'uomo che era stato un tempo, sia fisicamente che psicologicamente, non andava che costantemente incontro a continui martoriamenti che lo riducevano il più delle volte in fin di vita. Schorch era scomparso. Probabilmente quel bastardo di fuoco se l'era data a gambe e aveva fatto pure bene. Taliesin si era perso nei meandri del buonismo cercando di convincere quel piagnone di Calvin a non farsi saltare come un petardo. Ririchiyo, alla fine, s'era rivelata semplicemente per quello che era in realtà: una ragazzina incapace di affrontare la vita.
Non capiva perché l'idiota che li teneva sotto scacco continuava a chiederle scusa, sinceramente. Aveva mica promesso di sposarla?
No, e allora?
I suoi piagnistei avevano smosso la rabbia sopita da tempo nelle viscere del Tuttofare.
Che cazzo ne sapeva, lui, del vivere nel degrado?
Come poteva anche solo osare dirgli davanti che al mondo non c'era scelta?
Proprio lì, proprio di fronte all'uomo che delle sue scelte aveva fatto vizio e virtù, che su ognuna basava la sua esistenza per il solo fatto di continuare a cercare di fare quella giusta, ma sempre e solo seguendo la sua volontà.
Storse la bocca il un ghigno che rappresentava rabbia e disgusto.
Sentiva la miccia sfrigolare quel tanto che bastava da avvicinarsi ogni istante inesorabilmente fino all'esplosivo che da lì a poco li avrebbe fatti saltare in aria.
E sinceramente, ecco, sinceramente ecco cosa pensò il Tuttofare.
Decise di agire, mosso da rabbia ed odio profondo, verso quel moccioso che urlava al mondo quanto non fosse libero e per dimostrarlo privava gli altri della propria. Tutto ciò era indipendente dalla voglia di sopravvivere, sì, il braccio che scompariva attingendo alle ultime briciole di energia e si apriva in piaghe profonde insanguinate per portare a compimento le ultime volontà del suo padrone era mosso da puro, cristallino, odio.
Le dita nere sfiorarono la falce poco distante alle spalle di Calvin, rendendola inutilizzabile ed infine strinsero tra le mani il coltello di Maler, il Mezzosangue, probabile membro della Falce d'Oriente.
Mickey assaporò l'impugnatura scomoda del pugnale come se l'avesse stretta tra i denti piuttosto che tra le dita mentre l'arto si mosse, oscuro e potente verso Calvin.
Non un briciolo d'esitazione.
Non un bricolo di compassione, né di pietà.
Non un attimo di rimpianto avrebbe sfiorato il Tuttofare, né ora, né mai.
Perché quello che faceva era giusto, per sé e per Calvin stesso che non meritava di vivere ancora per un solo altro istante su quella terra dove il debole veniva divorato dal debole per una dura legge della natura.
Guizzante, il sinistro peccatore parve abbracciare per un istante il ragazzo per poi tornare indietro, fulmineo, mentre con la lama azzurra s'accingeva a baciargli la gola.






q8qu


CITAZIONE

Narrato
Pensato
Parlato

• Energia: [25% - 10] = 15% Rimanente
• Stato fisico: Alto [Da perforazione, al petto] Alto [Da ustione, parte sinistra del corpo compreso il volto] Medio [Piaghe sul braccio sinistro]
• Stato psichico: Alto - Stanco
• Capacità Straordinarie: 1 [Intelligenza] 1 [Determinazione]
• Abilità Passive:
Sopravvivo alla faccia tua! [Razziale umana; Mickey non sviene al 10% di energie]
Tranquilli, tranquilli. Mickey è qui. [Talento Ammaliatore I; Malia psionica di Fiducia nei confronti di Mickey]
Il marchio del disertore. [Tatuaggio di maschera spezzata nell'incavo del gomito destro; qualsiasi abitante di Dortan diffiderà del portatore del marchio, sottovalutandolo e disprezzandolo innatamente, anche se non è a conoscenza del tatuaggio]
Red - Rivers - Reverie [Passiva della Spaccaculi che fa ignorare il dolore fisico e psionico nel turno in cui una tecnica della falce viene attivata; Raggiunti i tre utilizzi delle tecniche concesse dalla falce il portatore cade in berserk perdendo la capacità di ragionare ed attaccando amici e nemici indifferentemente]
Furia [2/3]
Lust [Tramite il Sinistro Peccatore Mickey intuisce la abilità di un personaggio od un oggetto che entrano a contatto con il suo tocco]
Envy [Una volta usato un consumo Alto delle tecniche dell'artefatto, il braccio si animerà per pochi secondi di vita propria, assorbendo, divorando o distruggendo un'altra arma in possesso di Mickey e causandogli un danno Medio al corpo. Nel caso in cui il tuttofare non disponesse di altre armi il braccio si sfogherà sul corpo del suo possessore, causandogli un danno Alto al corpo.][2/2]
Mente impenetrabile [Resistenza ad auree di potenza passiva.]
Shadow [Mickey diventa invisibile se nascosto in un cono d'ombra.]

• Abilità Attive:

Turno attuale:

Gluttony
[Attiva, consumo Medio, natura magica: colpendo l'aria o una qualunque superficie con il Sinistro Peccatore, Mickey creerà un circolo alchemico in cui il braccio scomparirà, ricomparendo in un altro punto visibile a sua scelta. In questo modo il Tuttofare sarà in grado di attaccare fisicamente il suo avversario con le armi che impugnava al momento dell'attivazione, di utilizzare abilità a contatto o di fare qualcosa che richieda il suo intervento. Anche facendo tornare il braccio al suo posto, l'effetto sarà riattivabile e usabile per la durata di due turni dall'attivazione. La tecnica non causa danni di alcun tipo e cambia il punto di cast delle tecniche se usate attraverso il braccio]

• Riassunto:
Bene, Mickey si lancia in alcune riflessioni per poi decidere cosa fare. Non ha le forze per difendersi e contemporaneamente attaccare. E' seriamente ferito e le energie ormai scarseggiano. Decide alla fine di non stare ad ascoltare i suoi compagni. Per Calvin, secondo lui, non c'è speranza per sopravvivere su questo mondo ed allora non fa altro che erigersi a giudice tanto da arrogarsi il diritto di volerlo uccidere.
Non avendo tecniche adatte a voler fare quello che volevo, mi limito quindi a far scomparire il braccio sinistro (grazie alla tecnica Gluttony sopra riportata) per fargli afferrare il coltello di Maler che era stato poggiato poco distante dai due png di prima e con quello provare a tagliare la gola di Calvin mentre non se lo aspetta, aggredendolo da dietro, portandogli contro un attacco fisico da 2 CS.
• Note:
La sete di sangue di Mickey è anche in parte dovuta ai 2 slot su tre utilizzati per le tecniche della falce. Le piaghe che si aprono sul braccio, sono dovute alla passiva-malus Envy che si attiva le tecniche del Sinistro Peccatore arrivano a consumare un totale di energia pari ad Alto, come in questo momento.
E' la fine e mi sono sinceramente divertito.
I ringraziamenti a dopo.

 
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view post Posted on 26/11/2014, 11:33
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Maestro
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Il caldo torrido della mattina trasalì per gli anfratti della diga.
Riempiva la stanza, brandendosi come fiotti di fuoco aspro entro gli animi già scossi e sconvolti dei presenti. Lambiva le mani di Calvin, strette attorno alla sua vita, tese quasi a reggere quei candelotti di dinamite che teneva legati ovunque e gli reggevano il torso come un corpetto. Un corpetto di vita e di morte; una sentenza ancora non pronunciata, che teneva gli animi sospesi tra la tragedia, la ragione e la mera retorica.

Non farlo, perché morirai. Non farlo, perché moriremo.
Non poteva dirsi dove finiva l'altruismo e cominciava l'istinto di conservazione.
Non poteva dirsi dove finiva l'affetto per il giovinastro ricattato dai briganti e l'odio per lo scapestrato che li aveva cacciati in quel guaio.
« Non ricordi gli insegnamenti della tua famiglia, giovane? » recitò il bardo « loro non vogliono questo per te. »
« Non vogliono che tu muoia. »

Cantava, Taliesin. Cantava una triste melodia di morte, alternata ad una sinfonia di archi che strideva contro la roccia come una rappresaglia che implora pietà. Pietà per se, pietà per gli altri. Pietà per tutte le anime che si sarebbero dissolte come polvere, mischiate al fango della diga e trascinate al suolo dalla corrente come pezze morte. Non era solo retorica, probabilmente. Era il convivio di sentimenti che rendeva quella canzone e quegli ardori umani e reali; era il bisogno di comprensione, misto ad affetto e rassegnazione.
E la giovane Ririchiyo lo fissava con l'occhio tremulo, combattuto nel suo personalissimo dramma e - anche per quello - ancor più vera nel proprio sconforto.
Eppure qualcosa la scuoteva ancor di più. Quel bisogno di autoconservazione che non l'aveva mai abbandonata davvero; che l'aveva sopraffatta nelle profondità del pozzo e che - ancora una volta - la convinceva a lottare più per se stessa, che per il tenero, ma sconosciuto, Calvin.
« Tu sei libero di fare quello che vuoi della tua vita a non di quella degli altri » disse, quasi piangendo « ...quindi smettila di fare il vigliacco idiota e fermati immediatamente. »
Poco distante, Scorch aveva evitato il peggio e si preparava a difender la propria vita coi denti. Nessuno avrebbe obiettato, alla fine. Nessuno avrebbe lottato per la vita di Calvin piuttosto che per la propria. Così, anche uno come lui non si sarebbe fatto problemi a premere un grilletto. A strozzare una vita in cambio della propria.
« Non ricordi gli insegnamenti della tua famiglia, giovane? » disse, lambendo il ferro con le dita « Non vogliono che tu muoia »
Non lo vuoi nemmeno tu, Calvin.

« Forse, avete ragione. »
Calvin abbassò lo sguardo, fissandosi il corpo. Era ricoperto della propria codardia, composta di esplosivi e candelotti di dinamite. Era la propria infamia che lo vestiva e gli donava la soluzione più semplice, ma anche la meno coraggiosa. Lasciarsi saltare era l'unico modo per abbandonare i problemi, fuggire da essi e - al tempo stesso - assecondare i propri aguzzini. Tutti contenti, tutti felici; anche Calvin, che non avrebbe dovuto fare l'eroe. Nemmeno questa volta..
« Forse c'è davvero una possibilità » balbettò, col labbro tremulo che scandiva parole pesanti « forse non è davvero tutto perduto. »
Poi carezzò il proprio cinturone, sul quale erano legati gran parte dei sacchi di esplosivo. Parve volerlo slacciare, lentamente, quasi ripensasse e pesasse ogni minimo suo gesto.
« Forse c'è una speranza al di là di questa pietra, che si fonda su un coraggio che solo voi avete saputo dimostrarmi. »
Infine, alzò gli occhi, con sguardo risoluto. « Potrei; potrei davvero salvar--- »

Non fece in tempo a finire la frase.
Un grumo di sangue gli riempì la gola in un secondo e prese a sgocciolare dalle labbra, per poi esplodere in un rantolo. Vomitò sangue con un getto secco, che sgorgò come una fontana per alcuni istanti.
Poi, dal corpo fece capolino una lama ricurva, che gli apparve all'altezza del cuore e lo passò da parte a parte. Era il coltello di Maler, stretto tra le mani di Mickey, che non si fece scrupolo alcuno.
La vita dei Grysleer e la sua valevano di più di qualcuno codardo. Più di ogni ripensamento; più di ogni meschinità.
Calvin sbarrò gli occhi e poi svenne, ricadendo su se stesso. La miccia si spense, poco dopo ed un silenzio irreale riempì la sala.
Solo il gracchiare di Alascura faceva da sottofondo; un gracchiare lontano, distante. Come se il piccolo drago fosse già in cielo, lontano.
Come se Geeste fosse fuggito, per mettersi in salvo. O per reclamare una insperato trofeo di guerra.

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La sala principale dell'accampamento dei Grysleer era silenziosa, spettrale.
C'era un fuoco spento fumante che riempiva la sala di una sottile nebbiolina, tenue e persistente. Attraverso di essa, si confondeva il fumo della pipa del grosso Grysleer che se ne stava ricurvo sul proprio trono di ossa e pelli essiccate, fissando in basso con uno sguardo vacuo. Udiva le parole quasi con rassegnazione; disarmato ed inerme, pur nella propria immensa compostezza.
« Sapevi che sarebbe stato così, Gurghanosh » disse Geeste, costruendo le proprie parole con estrema attenzione « sapevi che non c'era scampo. »
Gurghanosh, di tutta risposta, emise un sonoro sbuffo con la pipa, soffiandolo esattamente in direzione del volto del Pelleverde. Geeste quasi si spaventò della cosa, ma sforzandosi di mantenere una parvenza di sicurezza e determinazione.
« La diga è stata danneggiata e - comunque - presto ne verranno altri » aggiunse, sforzandosi di non tossire « il tuo popolo non è al sicuro qui. »
Poi fece una pausa, ergendosi in piedi. In tutta la sua altezza, Geeste era comunque molto più basso di Gurghanosh da seduto. Svettava sulla sala Grysleer come una formica svetta nel proprio formicaio. Piccolo, indifeso ed insignificante. Per sua fortuna, però, non era il suo corpo a dover riempire l'aria. Ma le sue parole.
« E' il momento di uscire da questa tana » aggiunse, secco « e di lottare per il proprio futuro; di combattere contro l'ipocrisia e la rabbia che vi ha trasformato in nomadi. »
« E' il momento di unirvi a Bara-katal, Gurghanosh. »

Il grosso Grysleer lo fissava con aria fredda. Erano indecifrabili quei minimi movimenti del volto, che si districava appena in qualche smorfia di comprensione, mista a diffidenza. Soffiò un altro sbuffo di fumo verso il cielo, Gurghanosh. Poi posò la pipa e si schiarì la voce con un colpo di tosse.
« Ho un dubbio, Geeste » chiese, immobile « ...mi chiedo come un ragazzo ripieno di esplosivo possa essersi unito ai Bedouin senza che questi se ne accorgessero. »
« Mi chiedo come possa essere entrato nell'accampamento, trovato la via della diga e raggiunto il cuore della stessa » sentenziò, disturbato dalla sua stessa domanda « senza che nessuno lo notasse. »
Geeste rimase silente; poi liquidò la domanda con una risatina nervosa « Oooh, beh -- capita » balbettò, minimizzando « non darti pensiero; certe cose semplicemente succedono. »
« No » sbottò Gurghanosh, alzandosi in piedi in tutta la sua colossale altezza « a noi non succedono mai. »
Fece qualche passo, diretto verso Geeste. Il Pelleverde per un attimo sudò freddo e si scostò di lato; poi, però, il Grysleer si limitò a superarlo e camminare verso l'uscita.
« Però hai ragione, non possiamo più stare qui » aggiunse, con tono più calmo.
« Comunica a Bara-katal che lo raggiungeremo prima della prossima luna piena; alla fine una promessa è una promessa. »
« I Grysleer entrano in guerra » disse soltanto, prima di lasciare la stanza.
Geeste sospirò sonoramente, sollevato. Poi sorrise appena, malevolo, prima di lasciare la stanza a sua volta.

CITAZIONE

QM Point ~

Quest finita. Lasciatemi dire che non credo di aver mai avuto dei questanti tanto capaci, diligenti ed attenti come voi XD
La quest è filata liscio molto meglio del previsto e, alla fine, ha avuto un esito anche inaspettato. Ho reso la morte di Calvin più scenografica del previsto, anche per rimarcare la bellezza dell'azione nel complesso. Che dire, complimenti davvero e ricompense e giudizi di seguito.

Hole. 1500 gold
I tuoi post assicurano sempre un livello molto elevato di prestazioni. Taliesin è un personaggio sempre vivo e perfettamente integrato all'azione; nella quest ti sei distinto anche grazie all'intervento di Juan, che ti ha concesso di interpretare in maniera variegata e di riempire le azioni di strategie spesso innovative. Non ho molto altro da aggiungere, davvero complimenti.

Dant& 1400 gold, 1 Punto Promozione per la fascia Verde
Mickey è un personaggio ben caratterizzato, un arrivista che sfrutta ogni elemento a suo vantaggio, anche nelle situazioni più pericolose. Il finale credo sia l'emblema di questo concetto: quando tutto sembrava orientarsi verso il convincimento "morale", Mickey decide per la scelta più "radicale" ma anche la più sicura. Uccidere Calvin. In generale, ho apprezzato un alto livello di scrittura ed una strategia sempre molto buona, che mi hanno piacevolmente stupito. Anche per questo ho pensato di assegnarti un punto promozione: per quanto mi riguarda, ti considero pronto per la verde.

Vermilion, 1200 gold
Hai uno stile di scrittura molto buono, che si adatta abbastanza bene alla realizzazione del personaggio. Invero, non disdegni preziosi virtuosismi che rendono pregevole la lettura ed assumi strategie affinate, variegate e legate alla particolarità del personaggio. Ciò che non ho apprezzato e l'esiguità di alcuni post; talvolta sembri scrivere "lo stretto indispensabile", giusto per arrivare a fine post. E' una sensazione, probabilmente sbagliata, che si evince talvolta e molto fastidiosa. Abbonda le descrizioni e caratterizza ancor di più il personaggio, riuscendo a non dare adito a (talvolta frequenti) presunzioni di "banalità". E' un confine stretto, che devi colmare con le tue indiscusse capacità.

Misato Kojima, 1100
Per essere la prima quest, devo dire niente male. Hai uno stile pulito e corretto, adatto al personaggio. Il dualismo che è insito ad esso lo distingue dalla massa di personaggi simili, ma non spesso come sarebbe necessario. E' il caso che tu approfondisca questo legame, studiandolo e sviscerandolo a fondo, di modo che il lettore ne rimanga stupito. Inoltre, ho denotato talvolta una mancanza di iniziativa nella quest, ovvero ti sei abbandonata a scelte ovvie, piuttosto che ingegnarti in qualcosa di più virtuoso. Per carità, questa è tutta esperienza: imparerai a "leggere tra le righe" dei post ed a stupire anche il QM, ma devi approfondire meglio la strategia. In generale, però, una ottima "prima volta" che spero ti sia stata utile come "base di partenza" per la tua futura crescita.

janz, 700 gold per la gestione.



 
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50 replies since 7/9/2014, 21:53   909 views
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