Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

A Nation of Thieves - the high seas

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view post Posted on 8/2/2015, 16:58




( Oceano Zar, Garmurath )
pov - Xari Drenthe

Non esisteva al mondo desiderio più feroce dell'odio.
Intrappolato in una battaglia mentale, Xari combatteva contemporaneamente il nano e se stesso: ogni fibra del suo essere voleva scagliarsi fuori dalla gabbia d'acciaio e serrare le sue mani sul collo del vicecapitano della Garmurath. Non gli era stata concessa alcuna tregua: da più di due giorni il corsaro muto sedeva dinanzi a lui, oltre le sbarre di metallo, ed assaliva la sua mente. Come un muratore che saggia la resistenza delle mura di cinta di una fortezza, Kanca assediava ogni protezione che Drenthe erigeva attorno ai suoi pensieri; il nano era subdolo, ed abile: attaccava continuamente su più fronti, fingendo spesso di attenuare la propria ferrea presa su di lui per lasciare che la guardia si abbassasse ed un singolo spiraglio si aprisse.
La concentrazione di Drenthe, però, era totale. L'enigmatico pirata era un bugiardo così consumato che, anche nelle ore più buie, offriva al suo avversario soltanto piste fasulle ed indizi di poco conto - esagerando su particolari irrilevanti e nascondendo perfettamente quelli più importanti. Ciò non significava, tuttavia, che egli avrebbe resistito ancora a lungo: la supremazia di Kanca era incolmabile: al nano era concesso riposo, cibo, e sostentamento. Lui restava un prigioniero celato nel ventre della nave - un'alcova umida, scomoda e tetramente alienante.
Kanca raramente fiatava - per quanto potesse essere inappropriato quel verbo. Al vicecapitano non era più concessa la parola, poichè la sua lingua era stata strappata molti anni prima, durante la rivolta che aveva condotto alla Riunificazione; ciò, però, non gli impediva di comunicare attraverso la mente - per quanto rada fosse l'occasione. Ed era un fiume ininterrotto di domande.
Qual è il tuo piano. Cosa stai macchinando. Chi sono i tuoi alleati. Dove si trova Pirate's Bay.
Chi. Quando. Perchè. Dove. Che cosa. In che modo.

« Non mi sconfiggerai. »
Ogni ora che trascorreva, tuttavia, la sua sicurezza diminuiva. Era soltanto questione di tempo, e Kanca lo sapeva.
Tempo che gli mancava. Tempo che non aveva.
Il volto tatuato di Kanca era congelato in un'espressione rilassata, ma ostile. I segni scuri attorno agli occhi - grandi pozzi neri di insondabile risentimento - costruivano sul suo volto una maschera terrificante, un'arma di cui sicuramente il temibile nano si serviva spesso per accrescere la sua famigerata notorietà. Urrka era un famoso capitano anche perchè Kanca era il suo secondo, e ben pochi potevano permettersi il lusso di sottovalutarlo.

« ... »

Improvvisamente, la nave rollò pericolosamente; il nano interruppe il suo instancabile assalto, guardandosi attorno confuso. Il mare pareva diventato piuttosto irrequieto, e le onde colpivano la fiancata della fregata con furiosa violenza. Le lampade ad olio oscillavano incessantemente, creando mostruosi giochi di ombre all'interno della stiva. Cascate d'acqua si abbattevano con forza inaudita sul ponte della Garmurath, annunciando un pericoloso maltempo.
Un tuono, fortissimo e terribile, scosse l'intera nave; la fregata si impennò, tagliando frontalmente un'onda temibile. Il movimento fece perdere l'equilibrio a Xari, che abbandonò la sua forzata immobilità per non cadere malamente sugli assi di legno. La confusione non lo aiutò, perchè Kanca osservò ogni singolo istante della sua difficoltà - e nella sua instancabile ispezione notò il bagliore del suo bracciale di perle.

« ...! »

Drenthe si accorse con un istante di ritardo di ciò che la sfortuna gli aveva provocato; prima che potesse anche solo rialzarsi, il corsaro era già balzato in piedi, allarmato. Le corte gambe tozze del nano, che aveva intuito ogni cosa, si mossero rapide verso la botola che conduceva al ponte superiore. In un istante, il mago di bordo era scomparso, lasciando Xari finalmente solo - ma malauguratamente sconfitto.
« Siamo vicini, », mormorò imprecando. « ma non sarà valso a nulla se la Orgoglio va a fondo. »

( Oceano Zar, Orgoglio )
pov - Vaalirunah, Lirin, Ged, Floki Noctis



I cavalloni che la caracca oltrepassava erano immensi.
La pioggia spazzava violentemente il ponte di comando, dimezzando la visibilità e mettendo a dura prova l'intero equipaggio della Orgoglio. Le raffiche d'acqua cadevano radenti da diverse direzioni, come se il cielo stesso fosse impazzito. Nero, blu e viola erano i colori padroni di quella fortissima tempesta, trasformando il pericolo in un inquietante presagio di morte. Il vento ululava assordante rendendo difficoltose le comunicazioni, spesso provocando malumori ed errori che costavano minuti preziosi; non era facile camminare, poichè il pavimento era reso scivoloso dagli schizzi d'acqua sollevati dalle onde ed il vento spesso schiacciava i marinai contro le impavesate, impedendo per parecchi istanti qualsiasi azione.

« Non lottate troppo con il timone, capitano! », gridò Cleomenes, udibile a stento nonostante fosse proprio accanto a lei. La sfida che la giovane ragazza dell'Akeran stava vivendo era assolutamente improba: il ciclone che stava ruggendo attorno alla caracca avrebbe messo alla prova persino un timoniere esperto, figuriamoci un'ufficiale alle prime armi. Il nocchiero brizzolato della Orgoglio la aiutava costantemente sotto lo sguardo severo di Vaalirunah, ma c'era un limite anche a quel che Lirin potesse fare contro quella tempesta. Nonostante le insormontabili difficoltà, la nave reggeva la propria rotta nonostante stesse lottando contro la natura stessa, e ciò era di conforto per tutto l'equipaggio - che non mancava mai di scrutare la ragazza per trovare una singola crepa nel suo coraggio. Se lei fosse crollata in quel momento cruciale, il colpo sarebbe stato fatale.

Sulla coffa, Hoomer restava aggrappato al pennone dell'albero maestro come un bimbo affamato al seno della madre.
Era assolutamente terrorizzato dal caos che lo circondava, come se un dio gli stesse urlando nelle orecchie e la pioggia fortissima gli stesse lacerando la carne. Lassù, in balìa della furia degli elementi, la vedetta non aveva alcun riparo: poteva solo svolgere il suo incarico al meglio delle sue capacità, e pregare.
Un lampo - l'ennesimo - squarciò il cielo carico di orribili nuvole color ebano, rivelando una sagoma all'orizzonte.

Hoomer raggelò.
La sua vista acuta aveva penetrato la coltre temporalesca, scorgendo la forma di una nave; delle vele; un vessillo familiare.
« GARMURATH! GARMURATH A BABORDO!! »

Le grida della vedetta riuscirono a raggiungere le orecchie di Cleomenes - e di tutto l'equipaggio.
« Capitano, con il vostro permesso, prendo io il timone. », disse, con glaciale serietà. Il volto amichevole del timoniere si era trasformato, come se uno scultore avesse disegnato una maschera di assoluta, fredda furia omicida sul cinquantenne marinaio. « Guiderò la nave, ma spetta a voi », disse, rivolgendosi a tutti gli uomini attorno a lui Ged, Val, Lirin e Floki « dirigere le operazioni. »
Un boato chiuse i secchi ordini del timoniere: le vele della nave corsara ora erano ben visibili nonostante la tempesta, e la fiammata sprigionata dal suo mortaio annunciò con un terribile fischio il primo colpo in arrivo.

« CARICATE I CANNONI! PRONTI PER LA BATTAGLIA! »


QM POINT ::
Onestamente era dall'inizio della quest che volevo scrivere questo post e non sono neppure certo sia uscito come volevo.
State attraversando una tempesta epocale ma la Garmurath incombe su di voi! Che ci crediate o no, questo è frutto delle scelte che avete fatto. Al primo turno avete riparato la nave (i cui bonus verranno descritti a breve) ma avete perduto ore importanti che hanno accresciuto il vantaggio della fregata di Urrka su di voi. Sfuggire al mostro marino nel turno precedente vi ha fatto guadagnare tempo, ma questo non è stato sufficiente ad impedire che Kanca scoprisse l'amuleto Tracciante al polso di Xari. Se foste partiti subito da Nuronat, avreste agguantato la Garmurath il turno precedente e li avreste colti di sorpresa. Se vi foste attardati alla "secca", non l'avreste raggiunta prima di arrivare a Pirate's Bay e Kanca avrebbe scoperto tutto quanto vincendo le resistenze mentali di Xari. Non solo: se Hoomer non fosse stato risparmiato nella prima quest, non solo la Garmurath avrebbe avuto l'iniziativa, ma vi avrebbe anche colti di sorpresa.
Il motivo per cui ho atteso tanto ad aprire questo secondo capitolo di A Nation of Thieves è il seguente: le battaglie navali. Tenendo bene a mente che siete i primi a sperimentare questo "regolamento speciale" e che quindi si tratta di un beta-test, non potevo utilizzare il semplice regolamento del forum per una situazione così complessa come lo scontro tra due navi da guerra; qui di seguito troverete un regolamento apposito (adattato alla situazione corrente):

BATTAGLIE NAVALI: principi.
Le finalità che conducono ad uno scontro tra navi da guerra possono modificare il corso d'azione che i partecipanti decidono di mettere all'opera. Vincere una battaglia non è nè semplice nè immediato: si può affondare la nave nemica; conquistarla; abbordarla; costringerla alla resa senza sparare un colpo.
Nella situazione presente, Cleomenes vuole prendere vivo Urrka e Floki vuole ricongiungersi con Xari - ma questi potrebbero non essere i sentimenti di tutti gli uomini a bordo.

DATI DELLA NAVE:
La Orgoglio è una caracca di notevole potenza e resistenza, e le vostre riparazioni l'hanno riportata a pieno potenziale.
HP (scafo): 80 (pari a 2 Mortali + 1 Critico).
E (equipaggio): 97 uomini (su 150 effettivi). (soglia di resa: 30 uomini - pari ad 1/5 del numero totale)
Morale: alto.
Cannoni: doppia batteria per fianco di 12 colubrine (24 per fianco), per un totale di 48 cannoni da 38 libbre ciascuno.

Tipo di Fuoco.
Il fuoco di bordata (fuoco eseguito simultaneamente da tutti i pezzi di uno stesso lato) che vada perfettamente a segno equivale ad un Mortale (32) di danni. La bordata sottopone a sforzi notevoli i legni della nave.
Fuoco in successione (fuoco con leggero ritardo tra un cannone ed il successivo, in modo da non dare una sollecitazione concentrata): danno Critico (16). Il fuoco in successione viene usato anche quando si taglia la rotta (passando di prua) o la scia (passando di poppa) all'avversario, permettendo al fuoco dei pezzi di devastare l'intero ponte (o gli interi ponti nel caso dei vascelli) che non abbia paratie intermedie.

Munizioni disponibili:
Palle di cannone ordinarie: proiettile sferico tipicamente caricato sui pezzi d'artiglieria, utile sia per distruggere gli scafi che per ferire gli uomini a bordo. 1/4 del danno si trasferire all'equipaggio (E). Non hanno modificatori particolari.
Palle di cannone frammentate (cosiddetto "Tiro a mitraglia"): proiettili più piccoli delle palle di cannone ordinarie che esplodono a contatto con la nave avversaria. Sono munizioni incapaci di infliggere danni pesanti agli scafi, ma sono assolutamente letali per l'equipaggio. Il danno che infliggono è commutato all'equipaggio (E) e non allo scafo (HP) Non hanno modificatori particolari.
Sfere incatenate: si tratta di una coppia di palle di cannone ordinarie legate tra loro da una pesante catena d'acciaio e sparate puntando i cannoni del ponte superiore verso l'alto, mirando agli alberi ed alle vele della nave avversaria per bloccare ogni loro movimento e spezzarne il mastio. Hanno una bassa probabilità di andare a segno (-5), ma se colpiscono riducono drasticamente le capacità di manovra.

Modificatori speciali:
Cleomenes Lusìmako: Cleomenes è l'indiscusso miglior nocchiero di Dorhamat e forse dell'Akeran intero. Se si trova al timone, la nave può compiere 1 azione di movimento senza spendere alcun punto movimento (se dovesse compiere una doppia manovra, spende 1 punto movimento invece di 2).
Hoomer, occhio di falco: Hoomer è una vedetta eccellente. Questo consente un piccolo bonus tattico ai movimenti della Orgoglio in base alle mosse della Garmurath.
Lirin, il Capitano: finchè Lirin resta in vita e cosciente, la Orgoglio gode di un bonus al morale ed alla capacità di riuscita delle azioni d'attacco (+2).

La Orgoglio è distante 1 turno dalla Garmurath. L'abbordaggio consta di un'azione speciale che verrà descritta più avanti in Confronto ed è possibile solo dopo aver inflitto un danno pari a Critico allo scafo della nave.

DATI DELLA NAVE:
La Garmurath è una fregata corsara temibile che garrisce vele nere su ognuno dei tre alberi che si alzano dal suo ponte scoperto.
HP: 64 (pari a due Mortali) + 8 (pari ad un Alto - rune sullo scafo).
E: 68 (su 80 effettivi). (soglia di resa: 20 nani)
Morale: sconosciuto.
Cannoni: doppia batteria per fianco di 10 colubrine (20 per fianco), per un totale di 40 cannoni da 38 libbre ciascuno. Mortaio sulla prua (gittata lunga, danno Alto).

Modificatori speciali:
Urrka, il tecnologo: l'abilità tecnologica del temuto capitano della Garmurath è impareggiabile: non solo i suoi cannoni possono rivaleggiare in potenza con arsenali maggiori in numero, ma sono anche più precisi. Questa abilità garantisce la stessa potenza di fuoco della Orgoglio ai cannoni della Garmurath, nonchè un notevole bonus al successo delle azioni d'attacco (+4)
Rune di Kanca: lo scafo della Garmurath è stato incantato con alcune rune allestite dal mago di bordo Kanca. Questo garantisce un bonus robusto agli HP (+8).

REGOLAMENTO D'AZIONE.
Azioni per turno: 2 (come per un normale duello). La difesa dei singoli personaggi non rientra nel numero di azioni.
Attaccare costa 1 azione. Muoversi costa 1 punto azione (cosiddetto "punto movimento"). Muoversi due volte costa due punti movimento.
Ogni azione d'attacco è il risultato di un tiro di dadi effettuato dal QM con un d20, alla quale poi intervengono tutti i modificatori speciali. Se il risultato del tiro fosse un numero superiore a 10, il colpo si considera andato a segno.
Il primo colpo sparato dal mortaio della Garmurath si considera come automaticamente andato a segno.
A discrezione dal QM, gli attacchi andati a segni potrebbero colpire - in tutto od in parte - pg e png a bordo (con tutte le conseguenze del caso).

NOTA: I personaggi partecipanti POSSONO utilizzare le proprie tecniche durante la battaglia (es: palla di fuoco Alta, barriera Critica ad area, ecc). Queste non sono ovviamente soggette ad alcun tiro di dadi e si considerano come automaticamente andate a segno.

Si prosegue in Confronto.
 
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view post Posted on 17/2/2015, 14:08
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Ponte della Orgoglio
PoV: Vaalirunah



« GARMURATH! GARMURATH A BABORDO!! »

Il grido della vedetta lacerò la coltre di nubi scure e fulmini roboanti e arrivò dritta al cuore di ogni singolo membro dell'equipaggio. Dai marinai intenti a combattere contro l'acquazzone, a Lirin - aggrappata al timone nel disperato tentativo di vincere la furia del temporale e soprattutto la propria paura - a Val, fieramente stagliato al fianco della propria protetta, incurante della ferocia con cui la natura schiaffeggiava il suo viso squamato: tutti realizzarono l'imminente battaglia, fiutarono la vendetta sempre più vicina. Cleomenes più degli altri. Si fece avanti reclamando la guida della nave per se, con il tono di chi non ammetteva repliche. E benché non lo disse, la giovane Akeraniana fu ben felice di lasciare il pesante fardello sulle sue spalle.

« Preparati al peggio, e cerca di starmi vicino! »
gridò Val alla ragazza non appena i due si sfiorarono, cercando di trionfare per un attimo sull'assordante temporale
« Me la so cavare anche da sola! »

La replica stizzita si perse trascinata dal vento, e con essa il rumore delle lame sguainate. Pochi attimi dopo, un colpo di mortaio partì dal vascello nanico - e per grazia divina Ged fu abbastanza rapido da ergere una barriera a difesa della nave, riducendo il proiettile ad un mucchio di coriandoli di metallo fiammeggiante. Val sapeva che in mezzo a quel caos parole di gratitudine sarebbero andate perdute, dunque quel che fece fu poggiare una delle mani artigliate sulla spalla del sacerdote, in un tacito gesto di ringraziamento. Non aveva idea di come fossero stati in grado di far fuoco a quella distanza, pur di fronte a l'ostacolo rappresentato dalla tempesta, con una simile precisione. L'importante era che non ne avevano risentito, e che ora stavano rapidamente guadagnando terreno - pronti per la controffensiva.

L'Orgoglio si avvicinò alla nave nemica, oscillando pericolosamente ad ogni manovra; le spazzate d'acqua gelida che giungevano a intervalli regolari sul ponte minacciavano ogni volta di travolgere i meno preparati e scagliarli fuori bordo, dritti in una morte per annegamento che non avrebbe reso al resto della ciurma neppure un cadavere da piangere. Ma alla fine, in un modo o nell'altro, riuscirono ad affiancare la Garmurath senza riportare praticamente nessun danno.
Erano in posizione per colpire duramente, e così fecero.

« FUOCO! »

Le colubrine vomitarono in sincronia la loro miscela di morte e distruzione sul vascello nemico, mandando in pezzi la barriera magica che ne rivestiva la superficie e penetrando oltre, squarciando legname e mietendo vittime. La contro-risposta giunse tonante e non poco distante dalla precedente, e a dispetto dei rinnovati tentativi del sacerdote di difendere l'equipaggio, non fu in grado di evitare completamente danni e perdite umane. Rimasugli infuocati delle palle di cannone si riversarono come pioggia incandescente sulla caracca, e fu il caos più totale. Soltanto quando le esplosioni cessarono fu possibile verificare vagamente l'entità dei danni subiti, e per fortuna non apparirono tali da aver ingiuriato le loro capacità di vincere la battaglia.

Vaalirunah, ancora rintronato dall'eco percettivo lasciato dalle fragorose deflagrazioni, non riuscì a cogliere con precisione le parole che Lirin stava urlando al resto dei marinai, ma comprese dalla frenesia che gli uomini si stavano preparando ad assaltare la nave nemica. Così decise di agire, e finché era in tempo, di tentare di rendere il più possibile difficoltose le reazioni dei nani al loro assalto. Si avvicinò di fretta al bordo del pontile, facendo attenzione a non scivolare o a perdere l'equilibrio - errore che gli sarebbe costato caro; giunto nei pressi, si morsicò rapidamente l'avambraccio provocandosi una ferita dolorosa, ma necessaria. E mentre il sangue fluiva nell'oceano sottostante, richiamò a se le energie e la concentrazione necessaria ad erigere quel faro spirituale che sarebbe stato di guida allo spettro che desiderava richiamare.

SOBEK1_zpswg7bjzp8

Sobek giunse dall'Oneiron riaffiorando dalle torbide acque dello Zar: si insinuò nelle fessure dello scafo della Garmurath come solo un predatore nel suo ambiente naturale poteva fare, e seppur il draconide non fu mai in grado di scrutare dentro il ventre del vascello, intuì dalle grida che giunsero in risposta che il rettile aveva iniziato la sua opera di distruzione. Non sarebbe stato facile per i nani fermare la sua furia omicida: li avrebbe tenuti occupati per un po', o se non altro era quanto Val sperava. Nel frattempo l'ennesima raffica di cannonate - che questa volta giunsero in successione - partì dall'Orgoglio e si abbattè su una seconda barriera: i colpi la infransero e centinaia di frammenti di ferro scheggiato vorticarono sul ponte, mutilando e uccidendo orribilmente diversi corsari. A quel punto non restava che assaltare fisicamente la nave. Lirin fu una delle prime ad afferrare una delle corde e lanciarsi in direzione della battaglia, seguita poco dopo da svariati pirati - fra i quali vi sarebbe stato anche lui. E una volta messo piede su qualcosa di solido, entrambi sarebbero immediatamente partiti all'attacco, pronti a colpire il primo nemico a portata di spada.




Vaalirunah ~ Starlight Shard
▌Stato fisico: ♥♥♥♥ ♥♥♥♥ ♥♥♥♥ ♥♥♥♥ (danno da lacerazione al fianco; graffi e ferite superficiali sparse; lacerazioni sparse di entità complessiva pari ad un medio; ferita all'avambraccio pari ad un medio)
▌Stato mentale: ₪₪₪₪ ₪₪₪₪ ₪₪₪₪ ₪₪₪₪ (danno alto da stordimento)
▌Energia residua: 90% (100% - 10%)

CS:
— 1 in Istinto
— 2 in Saggezza
— 1 in Intelligenza


Passive:
— Memoria fotografica
— Resistenza psionica
— Immunità al dolore psionico
— Percezione delle Illusioni
— Conoscenza geografica/culturale dell'Akeran
— Affinità naturale con le bestie
— Percezione di punti critici vitali (anti-immortale)


Attive: RICHIAMARE L'ABISSO

Sobek degli Abissi: così era conosciuta una divinità minore che per tempo ha terrorizzato alcune delle zone paludose ai limitari del territorio del Sultanato, rendendo impossibile la vita di quei pochi ostinati a voler fare di quei posti la propria casa; benché fosse abitudine diffusa spiegare la genesi dell'orrore come il risultato della corruzione del Baathos su creature originarie dell'acquitrino, non si riuscì a trovare nessuna prova evidente a riguardo. Quel che è certo, è che quando Val - all'epoca ingaggiato assieme ad un gruppo di mercenari per purgare la bestia - ha definitivamente ucciso il grottesco rettile anfibio, parte dell'essenza del mostro si è legata alla sua, come una sorta di residuo spirituale rimasto intrappolato tra le spire di un'anima più vigorosa. Attraverso questo legame, corroborato da un consumo di energie Medio e il pagamento di un pari dazio di sangue, la Scaglia è in grado di richiamare dall'Oneiron le fattezze di Sobek, costringendolo a servirlo sul piano materiale per brevi periodi di tempo. Il dio-coccodrillo è possente, alto più di tre metri, dotato di una forza spropositata (2CS a Forza) e una resilienza fuori dal comune (2CS a Resistenza). Assisterà Val e i suoi alleati combattendo con l'ausilio delle sue fauci e della sua lancia sbeccata per la durata di due turni, o finché non dovesse venire ucciso (possiede una sopportazione danni fino a un medio). La stabilità della materializzazione è inoltre subordinata alle condizioni climatiche presenti al momento dell'evocazione. La sua naturale affinità con gli ambienti paludosi lo rende infatti estremamente lento e goffo nei movimenti se richiamato in zone secche o molto calde; al contrario, se richiamato nel proprio elemento naturale - l'acqua - è capace di muoversi con velocità e destrezza superiori. In qualsiasi altra condizione le sue qualità non subiscono variazioni sensibili. Conta come evocazione, di conseguenza non va trattata autoconclusivamente. I suoi attacchi vanno considerati alla stregua di meri assalti fisici.

[Personale alta: Evocazione di potenza alta della durata di due turni]

Note: Niente di più da segnalare di quanto detto in confronto, a voi!




 
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.Azazel
view post Posted on 20/2/2015, 11:37




A Nation of Thieves
the high seas, Atto V
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~


« GARMURATH! GARMURATH A BABORDO!! »
La voce di Hoomer raggelò l'equipaggio intero. L'ora decisiva era finalmente giunta, l'ora del riscatto e della vendetta.

« CARICATE I CANNONI! PRONTI PER LA BATTAGLIA! »
L'espressione e la voce del quartiermastro mutarono, diventando serie e impassibili in un istante non appena iniziò a delinearsi la figura della Garmurath.
Dopo la prima offensiva della nave nemica, portata dalla distanza tramite i mortai, la risposta dell'Orgoglio fu pronta e devastante: tutti i cannoni sul lato sinistro di babordo aprono il fuoco facendo sobbalzare l'equipaggio intero, la barriera magica a protezione del legno della Garmurath si disintegrò in un intenso e fulmineo bagliore azzurro. La Garmurath rispose con le sue bocche da fuoco poste sul lato dove era presente l'Orgoglio ma la nave e il suo equipaggio vennero protetti una seconda volta dalla magia difensiva del sacerdote, Ged.
La violenta tempesta non riusciva a coprire il frastuono della battaglia sottostante: le urla degli uomini di entrambe le navi e i cannoni che ruggivano ad ogni colpo esploso producevano una melodia distruttrice e talmente caotica da rendere quasi ridicolo il fragore di un tuono.
Floki, dal canto suo, se ne stava a braccia conserte ad osservare il tutto con fare serio e distaccato: non poteva fare molto, attendeva come un predatore il momento giusto per abbordare e affondare gli artigli.
La barriera difensiva si sgretolò sotto la potenza di fuoco delle palle di cannone e schegge di legno e distruzione totale investirono il ponte della Orgoglio. Floki perse quasi l'equilibrio cadendo a terra per la veemenza dei colpi portati da entrambi gli schieramenti, ma con agilità felina riuscì a stabilizzarsi, tornando a braccia incrociate e fermo immobile ad attendere.
I colpi incassati dalla Garmurath fecero il loro effetto, quello di rallentare ogni tipologia di movimento e manovre.
Era ciò che stava aspettando Floki, abbordare la nave non appena quest'ultima fosse costretta a rallentare dopo i danni subiti dal cannoneggiamento. Senza dir nulla a nessuno o discutere di un eventuale piano d'attacco comune, Floki divenne invisibile e scomparve dinanzi gli occhi di tutti. Dubitò fortemente che qualcuno potesse accorgersi della sua immediata scomparsa visto il trambusto della tempesta e il caos della battaglia che li circondavano.
Raggiunse l'albero maestro e iniziò ad arrampicarsi, tra pioggia esplosioni e raffiche di vento anche il compito apparentemente più semplice poteva trasformarsi in mortale. Fece comunque molta attenzione e raggiunse il controvelaccio, da quella posizione aveva un'ottima visuale sulla nave nemica, decise infine di raggiungerla e giungere alle spalle degli uomini, sul lato cieco del ponte. Nonostante la tempesta e il tumulto dovuto alla battaglia cercò di raggiungere il pennone per il sartiame della Garmurath. Qualora avesse raggiunto incolume la sua meta sarebbe disceso lentamente e silenziosamente come un fantasma sino al ponte nemico, avrebbe poi individuato uno dei marinai più arretrati e meno in vista e l'avrebbe eliminato silenziosamente per poi gettarne il corpo nello Zar. Fatto ciò avrebbe bevuto la pozione camaleontica che teneva lungo la cinta, sotto il mantello, ne avrebbe bevuto il contenuto in modo tale da acquisire le sembianze dell'uomo appena eliminato, per poi tornare visibile.
Questo era il suo piano.
Insinuarsi come una serpe velenosa e invisibile sul ponte nemico, per primo, senza allarmare l'equipaggio e senza far scattare allarmi. Travestito come un uomo della Garmurath avrebbe potuto muoversi a suo piacimento o arrecare ingenti danni alla nave nanica.
Anche se, il suo vero obiettivo, era quello di raggiungere Xari.


Floki Noctis
lo Spettro

CS 8 ~ Agilità 1 - Destrezza 3 - Intelligenza 4

~ Basso 5% ~ Medio 10% ~ Alto 20% ~ Critico 40% ~

Energia: 100 - 20 = 80%
Status Fisico: Danno medio sotto forma di lacerazione (braccio sx).
Status Psicologico: Indenne.

Equipaggiamento in uso

Spada d'acciaio__ Riposta.
Pugnale__ Riposto.
Opale dell'Erynbaran__ Riposto. []
Veleno Necrotico (Miscela Necrotica)__ Inutilizzato.
Veleno Logorante (Miscela Logorante)__ Inutilizzato.
Liquido del Camaleonte (Gemma della Trasformazione)__ Utilizzata.


Abilità in uso

filius umbra__Impossibile da individuare attraverso i suoni o gli odori.
Nessuna vibrazione prodotta e non produrrà tracce sul terreno.
Annullamento completo dell'aura.
{Passiva Lvl.1, 2 e 3 Talento Assassino}

ante gradum__Non sarà possibile per gli altri personaggi intuire che cosa stia macchinando.
Si confonderanno le sue bugie con la verità e viceversa.
+ 2CS al campo "Intelligenza" ogniqualvolta il nemico usa una tecnica magica.
{Razziale Ombra "Allineamento Imperscrutabile" + Pergamena Discendenza Arcana - Mago}

spettro di Isla Sorta__ Il corpo di Floki è avvolto da un'aura smeraldina quasi invisibile o percettibile solamente dagli spiriti eterei. Segno inconfondibile del potere di Isla Sorta.
{Passiva di Immortalità}

aranae__Capacità di camminare ovunque, dalle pareti e ai soffitti
all'acqua, persino usando l'aria come appoggio.
{Pergamena Sostegno - Ladro}

oculi noctem__Le tenebre non ostacolano la sua vista, né il fumo o la nebbia.
{Pergamena Scrutare nelle Tenebre - Mentalista}

cerebrum inviolabilem__Difesa psionica passiva.
{Pergamena Mente Impenetrabile - Mentalista}

una cosa sola__Indistruttibilità, munizioni infinite dell'Opale.
{Passiva Artefatto}

l'infallibilità dell'Opale__+2 CS in Destrezza fino alla fine del turno ogniqualvolta si utilizzi una tecnica dell'Opale.
{Passiva Artefatto}


Attive Utilizzate

invisibilitatem__Spendendo un consumo pari ad Alto Floki è in grado di sfruttare la propria capacità per annullare anche l'ultima debolezza residua: la visione del corpo. Tale conseguenza sarà necessariamente riferibile alle capacità di mimesi del corpo del caster, che muterà fisicamente nel colore e delle fattezze fino a confondersi con l'ambiente circostante. L'effetto, di per se, non produce altre conseguenze che non sia la mera mimetizzazione visiva del corpo, mantenendo inalterati altri aspetti di esso (se non interessati, a loro volta, da altre abilità). Una volta invisibile, potrà agire normalmente nello spazio, senza pericolo di cancellare il beneficio della tecnica. Dunque, potrà attaccare, difendersi o spostarsi senza problemi, benché tali azioni potranno comunque indirettamente far intuire agli avversari la sua presenza effettiva. L'unica circostanza che annullerà gli effetti dell'invisibilità, però, sarà il danno subito, giacché i mutamenti del corpo saranno pregiudicati dalle ferite subite. Alla prima ferita, dunque, tornerà visibile e perderà ogni beneficio legato alla tecnica. La tecnica dura due turni ed è di natura fisica.
{Attiva III° livello Assassino}


Note: chiedo scusa per il post scarno, non ho voluto approfittare della proroga nonostante avessi deciso di richiederla, purtroppo sabato e domenica non avrei avuto molto tempo per postare, indi per cui ho preferito approfittarne questa mattina. Cercherò di rifarmi il prossimo turno, scusate.



 
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Wolfo
view post Posted on 20/2/2015, 17:22





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Z18bS


« GARMURATH! GARMURATH A BABORDO!! »

La voce di Hoomer si propagò nell'aria con la violenza di un tuono, ricolma di terrore.
La vedetta aveva avvistato la Garmurath, la quale non sembrava molto propensa al dialogo. Urrka e il suo equipaggio non avevano alcuna intenzione di trattare, non che ci si potesse aspettare di meglio da un corsaro che aveva di recente bombardato la costa di Nuronat con tutti i suoi abitanti.
Inaspettatamente, Cleomenes riuscì a mantenere il controllo: prese il timone e iniziò a manovrare la Orgoglio con abilità, lasciando al Capitano e ai suoi sottoposti la direzione dell'intera operazione.

Nonostante la tempesta, Ged non percepiva alcun fastidio dovuto all'instabilità della nave. Il suo mal di mare era di scarsa importanza se paragonato al terrore che stava provando in quel momento. Non aveva alcuna abilità utile in un combattimento navale; riuscì a stento a non farsi prendere dal panico, cercando di focalizzare la sua attenzione sul resto dell'equipaggio.
Doveva proteggerli a qualunque costo.

Nel caos generale la Garmurath diede inizio alla battaglia, sputando il primo colpo dalla sua bocca di fuoco.
Fu in quell'istante che il tempo parve fermarsi. Il sacerdote reagì prontamente, scattando verso la balaustra dalla nave. A quel punto, urlando contro la tempesta, impose il palmo della sua mano destra verso l'attacco imminente, sprigionando una forte luce biancastra che - rapidamente - andò ad avvolgere l'intera imbarcazione.
Il colpo si sgretolò a contatto con la barriera di Ged, il quale cadde in ginocchio in un sospiro di sollievo.
Val lo ringraziò poggiandogli una mano sulla spalla e il sacerdote, ancora scosso, si limitò ad annuire. Non riuscì a dire nulla, ma fu capace di percepire una sensazione di gratitudine provenire direttamente dallo sguardo dell'amico.

La Orgoglio si avvicinò con prontezza alla nave nemica, pronta a contrattaccare.
« FUOCO! » urlò il Capitano, poco prima che una raffica di colpi provenienti dalle colubrine si fiondasse contro lo scafo della Garmurath.

Il rapido scambio di colpi parve non finire mai, e Ged fu costretto a difendere nuovamente la nave con i propri poteri. Tuttavia, questa volta l'assalto della Garmurath fu troppo potente, costringendo a terra il sacerdote che, esausto, dovette assistere al suo insuccesso.

L'equipaggio della Orgoglio si lanciò all'arrembaggio, mentre il sacerdote preferì restare sulla nave. « Difendete la Orgoglio! » urlò ai marinai rimasti al suo fianco « Urrka pagherà per i suoi crimini! »

« All'arrembaggio! » gridò.
Avrebbero preso quella nave, consegnando Urrka e i suoi pirati alla giustizia.


legenda

basso: 5% - medio: 10% - alto: 20% - critico 40%

Stato fisico: danni critici al corpo (taglio di entità media al braccio destro / taglio di entità media al fianco sinistro / danni alti su tutto il corpo a seguito del contraccolpo);
Stato psicologico: indenne;
Energia: 40%;

CS: 3 (1 istinto / 2 astuzia);

Equipaggiamento: Lancia, armatura naturale;
Oggetti utilizzati: -

Note: -


- - - - - - - - - -


Passive:

- Ged ha ereditato dalla prestigiosa razza dei draghi un intelletto sorprendentemente acuto, che gli permette di ricordare anche i più infimi dettagli del suo passato.

- Nel caso in cui Ged si dovesse trovare innanzi ad una illusione, indipendentemente dalla natura di quest'ultima, sarebbe sempre in grado di discernerla come tale, pur non dissolvendola né distruggendola. Non si lascerà ingannare dalle più banali illusioni, riuscendo a distinguerle sempre per ciò che sono.

- Il sacerdote vanta di una normale difesa psionica passiva.

- Il sacerdote vanta di un auspex ad area passivo.

- Qualsiasi difesa ad area richiamata da Ged - che sia magica, psionica o fisica - vanterà di un potere difensivo pari al consumo speso.

- Qualsiasi tecnica di cura vanterà di un potere difensivo pari al consumo speso.


Attive:

[...] Allo stesso modo, il sacerdote potrà usare questo potere per generare una difesa ad area, creando una barriera attorno sé (e ai suoi alleati) al fine di contrastare un’offensiva nemica. Questa tecnica, come la precedente, è di natura magica e prevede un consumo di energia variabile. La difesa eretta avrà le sembianze di una semplice e abbagliante cupola (dal diametro di circa dieci metri), e proteggerà - per una sola azione - tutti quelli che staranno all'interno di essa. [alto x2]

 
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view post Posted on 6/3/2015, 00:20




( Oceano Zar, Garmurath )
pov - Xari Drenthe, Floki Noctis

L'ennesimo scossone schiacciò Xari contro la paratia esterna della cella; il pirata boccheggiò, terribilmente in ansia: la bordata aveva falcidiato l'intera fiancata della nave, pochi metri sopra la sua testa, e la tempesta infuriava attorno a lui con la stessa folle ingenuità di un neonato alle prese con la sua prima bambola di pezza.
Nonostante si ripetesse che quella battaglia era l'esito tanto atteso del suo piano, Drenthe non poteva non aver paura: sarebbe bastata una scheggia vagante per ucciderlo, lasciando il suo cadavere incatenato in una pozza di sangue nelle viscere della Garmurath. Era una scommessa enorme, sulla quale aveva puntato la sua vita intera: doveva affidarsi completamente al giudizio di quegli estemporanei alleati e pregare gli dèi che la schermaglia di fuoco tra le due imbarcazioni non mietesse anche lui. Nell'arco della sua esistenza egli non aveva mai dato così tanta fiducia a qualcuno totalmente estraneo al suo diretto controllo: il fatto che avesse deciso di mollare la sua sorte nelle mani di qualcun altro era un chiaro indice del rischio al quale aveva deciso di esporsi - lui, il subdolo e machiavellico burattinaio di Dorhamat.
Pregò Voljund perchè le onde non abbattessero la fregata; pregò T'al affinchè Cleomenes riuscisse a colmare il vuoto che separava i due vascelli; pregò Loec di risparmiargli un'altra volta la vita, conducendo da lui Floki e permettendogli di sfuggire dalle grinfie di Urrka e dell'instancabile Kanca.

« Siamo vicini. », disse, cercando conforto nella sua voce ed udendola appena per via del frastuono dei cannoni, del ruggire dei cavalloni e del brontolìo dei fulmini.
SOPRAVVIVRÒ.
Udì i lamenti dei nani; i comandi berciati nella lingua del popolo errante; le navi che si affiancavano, cozzando tra di loro; i rampini che venivano agganciati.
« SIAMO VICINI! », gridò ora, in preda alla frenesia ed esacerbato dall'attesa.

« Hai promesso molto. »
Dalle ombre che conducevano al ponte superiore si materializzò la sagoma scura di un uomo: il pugnale affilato che stringeva nella mano aveva aperto la gola ad un nano corsaro che aveva probabilmente avuto la sfortuna di passare vicino al boccaporto di sentina mentre l'assassino si infiltrava all'interno della fregata. Ammantato da un'aura di oscura invisibilità, Floki aveva mietuto la sua prima vittima facendola silenziosamente sparire rotolando giù dalla scaletta; il cadavere giaceva ora immobile e scomposto ai suoi piedi come una marionetta a cui erano stati tagliati i fili e le cui articolazioni ormai non seguivano più alcuna parvenza umana. Noctis era un sicario che stava gradualmente acquisendo una fama molto sinistra nell'Akeran, chiaramente giustificata dalle sue azioni.
« Ci hai trascinati sino ai confini di Theras invitando a prenderci ciò che era nostro di diritto, ma quel che abbiamo ottenuto al momento sono solo pericoli e menzogne. »
Il sicario avanzò con sicurezza glaciale sino alla porta della cella, squadrando il pirata che risiedeva al suo interno; nonostante l'evidente posizione di vantaggio di Floki, Xari non riuscì a sentirsi minacciato: l'eccitazione di vedere un suo alleato - o quantomeno non un suo nemico - a bordo della Garmurath significava la riuscita perfetta del suo piano. Floki non lo avrebbe ucciso: non si sarebbe imbarcato una seconda volta sulla Orgoglio se avesse valutato infruttuose le lucrose promesse di Drenthe. Per lui, il gioco valeva la candela... ma ciò significava ora sfruttare quella posizione predominante per ottenere risposte reali, prive di sotterfugi. Il piano di Xari era stato complesso ed estremamente rischioso, poichè aveva fatto perno su molti fattori: la sete di potere del Governatore di Dorhamat (che aveva addentato l'esca imbastendo una spedizione verso un Nuovo Mondo che non esisteva), la rivalità tra i pirati ed il Sultanato (ostilità che era poi sfociata nella paranoia tra le due navi, entrambe fedeli al governo ma pronte a saltarsi reciprocamente alla gola per via di profondi pregiudizi), l'opportunità di togliere di mezzo Ortiz e scatenare una caccia all'uomo che li conducesse oltre Nuronat - in territori sconosciuti ed inesplorati. Seminare zizzania tra le ciurme aveva portato a dubitare l'uno dell'altro, aveva condotto al definitivo tradimento di Belu-Maz; parlare a Shaqra di Pirate's Bay aveva consentito a Olivia di udire tutta la verità dietro la spedizione, e riferirla ad Urrka - con tutte le successive conseguenze. Farsi catturare dai nani era stata la scommessa più grande: un tiro di dadi con la sua vita in palio che dipendeva dalla scelta di Vaalirunah, Floki e Ged di convincere gli uomini della Orgoglio a seguire la Garmurath per vendicarsi, eliminando successivamente Urrka ed essere a portata di Pirate's Bay.
Si trattava di un castello di bugie così intricato da essere rimasto in piedi per puro miracolo. Xari non poteva aver paura delle minacce di Floki, per quanto reali e potenzialmente letali potessero essere: il fatto stesso che lui si trovasse lì, dinanzi a lui, era già un pieno successo.
« Ora non c'è tempo. », disse, liberando le mani dalle manette di ferro con una semplice, sgusciante torsione del polso - poichè non era mai stato prigioniero per davvero.
« Trovalo. », sibilò il sicario, afferrando le sbarre e bloccando all'interno il pirata con la pressione del suo peso sulla porta della cella. Gli occhi scuri di Noctis dardeggiarono di cupo furore, lasciando intendere che non aveva intenzione di permettergli la fuga senza prima rispondere onestamente delle sue azioni. Trascorsero diversi istanti di pura tensione, durante i quali i due si squadrarono reciprocamente inconsapevoli del clamore sopra le loro teste.
« Tra i tesori di Pirate's Bay c'è qualcosa di valore incredibilmente più grande dell'oro e dei manufatti. », disse infine, dichiarandosi implicitamente sconfitto.
« Di cosa stai parlando? »
« Te l'ho già detto: "il genere di affari che decide chi tiene in mano il potere".
Tu hai vissuto a Taanach: hai visto ciò che regnava sui suoi cieli, l'ombra che comandava incostratata sull'Akeran.
»
« Sei pazzo: la Purgatory è svanita molto tempo fa. »
Xari sorrise, incredibilmente eccitato.
« Tanto meglio: non esiste più nulla che possa contrastare la Neptune,
il brigantino volante di Laurens de Graaf.
»

( Oceano Zar, Garmurath )
pov - Vaalirunah, Lirin

Il caos li circondava con l'abbraccio stritolante di un orso infuriato.
Appena misero piede sul legno bagnato della fregata corsara, vennero accerchiati da molti altri arrembatori della Orgoglio. Due uomini caddero istantaneamente, il torace aperto dal fuoco di sbarramento dei fucilieri sulla mezzacoffa dell'albero maestro. I due corpi mollarono immediatamente la presa dalle funi che stavano sfruttando pochi secondi prima per lanciarsi sulla Garmurath, scivolando così a terra privi di vita con lunghi, lugubri tonfi. Nessuno, tuttavia, notò neppure la morte crudele di quei marinai: le onde colpivano ancora con forza le fiancate delle navi facendole cozzare tra di loro e spezzando così le impalcature esterne, oltre le impavesate di sopracoperta. Il frastuono era insopportabile e l'odore di fumo, sale, ferro e carn bruciata riempiva l'aria nonostante il vento ululasse rabbiosamente - come se si rifiutasse di spazzar via il profumo di morte che aleggiava attorno a loro.
Lirin sembrò tener fede alla sua reputazione di "benedetta" quando, nonostante fosse stata una delle prime a balzare sul ponte nemico, non venne colpita da nessuna pallottola; percepì rumorosi schiocchi - come spari molto attutiti - sopra la sua testa, ma non ebbe il tempo di osservare i fori che erano comparsi ai suoi piedi ed alle sue spalle. Come protetta da una mano divina, la ragazza ebbe qualche istante per scegliere il proprio avversario - una miriade di nani che si erano trovati improvvisamente a combattere sulla loro stessa nave.
Mezzo-pirati e corsari ingaggiarono una cruda battaglia, fatta di acciaio, polvere da sparo e scorrettezze: l'equilibrio era precario, le ferite si accumulavano ma la paura di morire veniva scacciata dall'adrenalina e dall'inesauribile odio che era cresciuto nei loro cuori durante quella malaugurata spedizione. I nani di Urrka, tuttavia, erano veri e propri soldati - briganti della peggior specie, addestrati ad una lotta spietata che non dava quartiere. Per quanto superiori di numero ed agguerriti, i mezzo-pirati della Orgoglio si scoprirono ben presto in svantaggio dinanzi alla prodezza bellica dei piccoli nani.
« CI STANNO RESPINGENDO! », gridò esterrefatto Liam, impegnato in duello contro due corsari armati di tridente. Il sedizioso pirata era comparso al fianco di Lirin combattendo con inaspettata abilità e ferocia, uccidendo un nemico sul posto per poi proteggere il fianco della neo-capitana mentre lei si preparava a gettarsi nella mischia. « RAGAZZINA! DEV-- »
Un'onda d'urto di energia vibrante lo colpì con violenza estrema sul fianco sinistro, scagliandolo come un moscerino privo di peso contro la paratia esterna della fregata. Lo spostamento telecinetico fu così brutale da fargli perdere i sensi all'istante, mollandolo inerte privo di spada e di difese.
L'aggressore di Liam non parlò, perchè gli era stata mozzata la lingua tanti anni addietro. Kanca levò la mano destra, tozza e tatuata, e questa luccicò di magici bagliori azzurri: una mano spirituale dalle vaghe forme demoniache avanzò verso la coraggiosa ragazza dell'Akeran, grande abbastanza per cingerle completamente il torace e serrarle le braccia in una morsa letale.

Pochi passi da lei, Vaalirunah aveva appena gettato fuori bordo un nano che aveva cercato di colpire alle spalle un marinaio della Orgoglio. Il progenie dei draghi torreggiava sui piccoli avversari come un colossale golem d'acciaio, ed era una vera fortuna che nessun tiratore lo avesse ancora preso di mira. D'istinto, egli si voltò per osservare la sua figlia adottiva venir aggredita dal mago di bordo della Garmurath, ma il balenare di due lame danzanti avrebbe dovuto costringere la sua attenzione altrove.
« Rettile, sono io il tuo avversario. »
Vaalirunah fronteggiava Urrka per la prima volta, ma non ebbe difficoltà a identificarlo come il capitano corsaro: l'anziano nano aveva un aspetto terrificante, e nessuno pareva in grado di fermarlo - nè tantomeno sembrava che qualcuno ne avesse la volontà. La barba bianca, lunga e solitamente adornata da perline preziose era arruffata e imbrattata di sangue così come l'armatura steccata color oro e cremisi. Per quanto la sua mole non potesse essere affatto paragonata a quella di Vaalirunah, la presenza del capitano della Garmurath era così totale ed autoritaria da tenere tutti quanti alla larga. Le daghe che normalmente adornavano la sua cintura stavano volteggiando sopra la sua testa, manovrate mentalmente dall'ingegno runico del loro padrone e perfettamente in grado di dilaniare la carne di un progenie dei draghi.
Senza ulteriori preamboli, Urrka si fiondò con inaspettata rapidità su Val menando una larga e minacciosa sciabola ricurva. Il colpo del nano era diretto al ventre dell'uomo-lucertola, mentre le daghe volanti sarebbero calate obliquamente sul suo torace e sulle sue scapole, tentando di distrarlo e farlo sanguinare per poi finirlo in un secondo momento.

( Oceano Zar, Orgoglio )
pov - Ged

Il sacerdote dell'Aurum era uno spettatore privilegiato - ed inorridito - del macabro spettacolo sotto di lui. Dalla postazione dei fucilieri di poppa egli poteva osservare da almeno sei piedi d'altezza quel che stava accadendo al di sotto: aveva visto la prima, brutale fase del combattimento - gli arrembatori che agganciavano la Garmurath e permettevano agli altri assaltatori di mettere piede sul ponte nemico - per poi assistere al rapido mutamento della lotta quando i nani avevano serrato i ranghi ed avevano dimostrato ai mezzo-pirati della Orgoglio cosa fosse la vera guerra da corsa.

« Attenti! Chiudete la vela di trinchetto! », sbraitava Cleomenes dal timone, lottando la sua personale battaglia contro le correnti e le impetuose onde dello Zar. Le due imbarcazioni erano assiepate, e ciò bloccava buona parte della manovra che qualunque nocchiero potesse mettere in pratica per far fronte agli alti cavalloni del mare in burrasca. In qualche modo, nonostante il pericolosissimo abbordaggio, Cleomenes stava riuscendo nell'impresa di non travolgere la Garmurath con la mole della caracca, potenzialmente in balìa delle altissime onde. Si trattava di un duello titanico contro la natura stessa, ed era una guerra che stava portando avanti completamente da solo.
Accanto a lui, Vassandra stava curando con la sua magia sciamanica alcuni marinai feriti e trascinati fuori dalla lotta; la giovanissima apprendista di Shaqra pareva un magro spettro della morte più che una guaritrice esperta: il pallore della sua pelle era esponenzialmente incrementato dal genuino terrore che stava provando in quei crudeli momenti, impreparata a fronteggiare avversità simili. Per quanto la sua missione potesse significare moltissimo per il sud di Theras, la sciamana non si era mai trovata in una tempesta simile nè aveva mai sperimentato l'incredibile crudezza di una battaglia navale. Quel caos era semplicemente al di fuori della sua comprensione, poichè tutta la sua esistenza era stata votata allo studio della Trama magica e della contemplazione dell'ordine naturale. Non esisteva nulla al mondo tanto perverso quanto quella guerra insensata.

Dalla sua posizione sopraelevata, Ged prese nota del duello in corso tra Urrka e Val, nonchè del pericolo che Lirin stava per vivere. Nello stesso istante, tuttavia, i suoi occhi notarono anche un bagliore rosso molto familiare: sul castello di poppa della fregata nanica infatti, la chioma cremisi ribelle e bellissima tradì Olivia; la ladra sembrò quasi in grado di percepire il suo sguardo, poichè anche lei si voltò, fissando il sacerdote dritto negli occhi.
Nonostante lo spazio che li separava, però, Ged potè leggere l'aperta ostilità - no, la pura avversione - negli occhi della donna.
Dimentica di qualsiasi altra cosa, Olivia tese il braccio mancino nella sua direzione materializzando una malevola sfera infuocata. Nonostante la pioggia, l'evocazione piromantica venne scagliata verso di lui, tentando di avviluppare nella sua conflagrazione anche i fucilieri che gli stavano accanto.


QM POINT ::
Turno di pura, cruda battaglia! Purtroppo mi trovo costretto a pngizzare Floki in accordo con Azazel che ha deciso di lasciare la piattaforma.
Per Fatal e Wolfo si prosegue direttamente qui, dove potete difendervi e contrattaccare come meglio preferire.
Fatal, l'attacco che Kanca rivolge a Lirin è una presa spettrale di potenza Alta; l'attacco con la spada di Urrka è un semplice fendente si potenza Media, mentre i colpi inferti dalle lame danzanti hanno ognuno potenza Bassa.
Wolfo, la palla di fuoco di Olivia ha potenza Alta ad area (quindi medio per tutti).
Nessuno di voi è vincolato al proprio avversario: per esempio, Wolfo potrebbe proteggere Lirin e Fatal decidere poi di attaccare Olivia - se riesce a vederla. Wolfo, se desideri puoi sfruttare anche i tiratori attorno a te (sempre che sopravvivano). Ah, ricordatevi che avete un certo asso nella manica verde...
Avete 6 giorni di tempo per postare (sino al 12/03). A voi!
 
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Wolfo
view post Posted on 8/3/2015, 20:03





A Nation of Thieves
the high seas


Z18bS


La battaglia infuriava senza sosta.
Il cozzare delle spade e il boato dei cannoni erano gli unici suoni che si udivano in quelle acque, per miglia e miglia. L’odore del sangue e della polvere da sparo era rivoltante, ma Ged non riusciva a concentrarsi su questi dettagli. Nel suo cuore, sapeva di dover dare il buon esempio ai propri compagni, dimostrandogli che la Orgoglio avrebbe potuto distruggere la nave corsara.
Quando sentiva un senso di nausea dentro il petto, il sacerdote sapeva di dover guardare verso l’orizzonte, dove cielo e mare erano la stessa cosa. Una volta che la sensazione lo abbandonava, il suo sguardo tornava a rivolgersi alla battaglia.

« Uomini della Orgoglio! Forza! » gridò al vento. Poi, come un deja vù, si ricordò che un guerriero mancava all’appello. Gli aveva giurato fedeltà e, per quanto buono, Ged non gli avrebbe mai perdonato il tradimento in un momento del genere.
« Belu-Maz! Chiamatemi Belu-Maz! » disse rivolgendosi all’equipaggio, sperando che qualcuno ascoltasse la sua richiesta « Ditegli che è arrivato il momento di ricambiare la mia fiducia! »

Poi, lo vide.
Sulla Garmurath, Urrka si palesò difronte a Vaalirunah, e abbozzò un rapido fendente nel tentativo di porre fine all’assalto. Se un ufficiale fosse caduto in un momento del genere, l’equipaggio avrebbe perso fiducia, e ciò avrebbe potuto compromettere l’intera battaglia. Ged doveva assaltare la nave nemica, dando manforte ai suoi compagni; rimanere sulla Orgoglio sarebbe stato stupido. Doveva vincere le proprie paure ed entrare nella mischia.
Per prima cosa mosse rapidamente la mancina, andando a creare una piccola sfera di luce che, con la rapidità di un battito di ciglia, si fiondò verso Vaalirunah. La sfera esplose in diversi raggi luminosi che, intrecciandosi, andarono a fermare il primo assalto del pirata; quest’ultimo non tardò a continuare la sua offensiva, ma a quel punto avrebbe dovuto occuparsene Val.
Il sacerdote fu colto alla sprovvista.
Con la coda dell’occhio notò la chioma scarlatta di Olivia, sul ponte della nave corsara. Stupito, intuì immediatamente le intenzioni della donna, ma non fu altrettanto rapido per contrastarle. La giovane ladra scagliò una fiammeggiante sfera verso Ged, il quale incrociò di istinto le braccia, per proteggersi. Il colpo esplose con furore, ferendo anche i fucilieri, i quali erano posizionati nei pressi del pastore.

« F-fuoco! » urlò Ged ai fucilieri, sperando che colpissero i pirati. Tuttavia, preso dalla bolgia che si era creata, il sacerdote non riuscì nemmeno a controllare se i suoi uomini fossero ancora in grado di combattere. Senza ulteriori indugi, afferrò una delle funi che pendevano dall’albero maestro, e si lanciò con foga sulla Garmurath.
Non appena i suoi piedi toccarono il legno della nave, un’onda silenziosa e invisibile si sviluppò dal suo corpo.
« Maledetto! » urlò a Urrka, a pochi metri da lui « La pagherai! »; terminò la sua arringa lanciandosi in un attacco rapido e incontrollato. Il sacerdote vibrò la sua lancia contro il nano, in direzione delle sue gambe. Un rapido fendente orizzontale, atto a mettere fuori gioco il capitano con un singolo colpo. In seguito, richiamò l’arma verso il corpo, per poi terminare con un affondo verso il fianco sinistro del nano.
Non voleva ucciderlo, ma non poteva permettergli di rialzarsi.
Se Urrka fosse caduto, i corsari si sarebbero arresi...
...o almeno, quello era il suo piano.


legenda

basso: 5% - medio: 10% - alto: 20% - critico 40%

Stato fisico: danni critici + medi al corpo (taglio di entità media al braccio destro / taglio di entità media al fianco sinistro / danni alti su tutto il corpo a seguito del contraccolpo / bruciature media alle braccia);
Stato psicologico: indenne;
Energia: 20%;

CS: 7 (1 istinto / 2 astuzia / 4 velocità);

Equipaggiamento: Lancia, armatura naturale;
Oggetti utilizzati: rubino x1

Note: 1) Difendo Val dall'attacco medio di Urrka, usando la mia difesa ad area di lv medio.
2) Subisco l'attacco alto ad area di Olivia, subisco danni medi
3) Balzo sulla nave nemica e lancio l'attacco medio di paralisi ad area. I nemici in zona subiscono una costrizione di livello basso. In questo caso, l'attacco è rivolto a Urrka (sono vicino a lui), ma immagino si estenda a qualche nano nei paraggi (così da aiutare gli uomini della Orgoglio). Non mi sono chiare alcune distante, quindi lascio al QM il compito di decidere se l'attacco raggiunge anche Kanka.
4) Uso un rubino, e attacco fisicamente Urrka con 7 CS. Due fendenti: uno orizzontale alle gambe e un affondo verso il fianco sinistro.
5) Adesso Fatal arriva con un calcio rotante e uccide tutti :sisi:

- - - - - - - - - -


Passive:

- Ged ha ereditato dalla prestigiosa razza dei draghi un intelletto sorprendentemente acuto, che gli permette di ricordare anche i più infimi dettagli del suo passato.

- Nel caso in cui Ged si dovesse trovare innanzi ad una illusione, indipendentemente dalla natura di quest'ultima, sarebbe sempre in grado di discernerla come tale, pur non dissolvendola né distruggendola. Non si lascerà ingannare dalle più banali illusioni, riuscendo a distinguerle sempre per ciò che sono.

- Il sacerdote vanta di una normale difesa psionica passiva.

- Il sacerdote vanta di un auspex ad area passivo.

- Qualsiasi difesa ad area richiamata da Ged - che sia magica, psionica o fisica - vanterà di un potere difensivo pari al consumo speso.

- Qualsiasi tecnica di cura vanterà di un potere difensivo pari al consumo speso.


Attive:

[...] Allo stesso modo, il sacerdote potrà usare questo potere per generare una difesa ad area, creando una barriera attorno sé (e ai suoi alleati) al fine di contrastare un’offensiva nemica. Questa tecnica, come la precedente, è di natura magica e prevede un consumo di energia variabile. La difesa eretta avrà le sembianze di una semplice e abbagliante cupola (dal diametro di circa dieci metri), e proteggerà - per una sola azione - tutti quelli che staranno all'interno di essa. [medio]

[...] In termini di gioco, con un consumo nullo di energia e senza utilizzare slot, Ged potrà vantare di un power up alla velocità di movimento (+2CS per due turni o +4CS per un turno alla velocità, utilizzabili entrambi una sola volta a duello/quest). [usato un rubino, +4CS alla velocità per questo turno]

Ged, con un consumo medio di energia, potrà creare una sorta di campo magnetico (dalle sembianze di una cupola trasparente, visibile soltanto per la leggera distorsione dell'aria) avente un diametro di circa dieci metri. Ad eccezione del sacerdote e dei suoi alleati, i bersagli presenti nell'area rimarranno paralizzati, incapaci di muoversi all'interno della cupola di energia.
In termini di gioco, si tratta di un attacco ad area di natura magica che genera, su tutti i bersagli, una costrizione di livello basso e dalla durata di un turno.

 
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view post Posted on 9/3/2015, 18:10
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Ponte della Garmurath
PoV: Vaalirunah



La battaglia infuriava a bordo della Garmurath, e per ogni secondo che trascorreva uomini e donne cadevano - le loro vite strappate al tempo delle bocche di fuoco in eruzione e dello schioccare di lame. Non aveva mai partecipato a una guerra in mare aperto, e seppur fosse suo malgrado avvezzo alla violenza, Val rimase quasi stordito dalla spiazzante brutalità con la quale il conflitto si stava rapidamente consumando.

Nonostante la pioggia torrenziale, le onde impetuose e il vento incessante, sentiva le proprie scaglie ardere come se baciate da tizzoni ardenti: sentiva il peso opprimente del sangue che si accumulava sui vestiti, della cenere rovente nei polmoni, delle grida strazianti che gli laceravano le orecchie. Non poté fare a meno di chiedersi se tutto quello fosse stato davvero necessario, se quel bastardo di un nano non avesse semplicemente potuto tener fede ai patti e concludere la spedizione come da programma. Ma in fondo conosceva già la risposta. L'avidità era un male che non poteva essere sconfitto. Si cibava di se stesso, crescendo e invigorendosi senz'altro scopo. E i segreti del Kraken dovevano essere stati un'esca fin troppo ghiotta perché l'animo corrotto di un corsaro d'altri tempi non potesse abboccare.
Tutto ciò che poteva far ora era cercare di mettere fine a quel massacro.

« Lirin! »

Occupato a difendersi dagli assalti dei nani e cercando, per quanto possibile data la sua mole, di evitare proiettili ed esplosioni, si accorse quasi troppo tardi delle difficoltà della sua protetta. Lirin aveva combattuto ferocemente, per fortuna graziata dalla furia esplosa nel cuore della nave nemica, ma ora si trovava a fronteggiare un nemico pericoloso. Un nemico al di fuori delle sue possibilità. E come Val intuì dalla sua posa fiera, dal suo sguardo carico di bruciante desiderio di rivalsa, ella non se ne sarebbe mai resa conto da sola. Per questo quando vide il mago silenzioso esercitare i suoi poteri gli si raggelò il sangue nelle vene.

« Rettile, sono io il tuo avversario. »

Per questo, anche quando Urrka lo minacciò in prima persona, ciò che lui fece fu ignorarlo del tutto.
Per questo, mentre il folle pirata lo caricava deciso a metter fine alla sua esistenza, ciò che il mezzodrago fece non fu preoccuparsi della propria integrità, ma evocare le proprie forze a difesa della giovane: spire di sabbia che sarebbero affiorate ai suoi piedi sbocciando come ruscelli danzanti dalle fessure del pontile, e che ne avrebbero carezzato la sagoma proteggendola dai malsani appetiti delle dita spettrali. E se non fosse stato per l'intervento di Ged, in un primo momento creduto manifestazione di divina provvidenza, probabilmente Val avrebbe pagato la decisione con le proprie viscere.
Invece, la Scaglia ebbe tempo di reagire.

Non riuscì a scansare la seconda offensiva, troppo insidiosa per il suo corpo già provato e dolorante per le ferite accumulatesi nel corso del viaggio - alle quale si aggiunsero vistose lacerazioni laddove le lame del nano avevano colpito; ma ebbe la forza di contrattaccare con un grido di pura rabbia e dolore, vibrando l'alabarda in sincronia con la lancia di Ged. Il colpo che sferrò al nano fu quasi speculare a quello dell'alleato, un violento fendente obliquo diretto al suo fianco destro, carico di tutto il livore che provava per quel pazzo assassino e traditore.

« La tua follia finisce qui, nano! »

A quella ruggente dichiarazione avrebbe infine accompagnato un possente calcio, indirizzato al petto dell'avversario.



Ponte della Garmurath
PoV: Lirin



Granelli di sabbia piovvero sulla sua testa, mischiandosi alla pioggia e al sangue.
Non ebbe neppure bisogno di dirigere lo sguardo più in la, dove sapeva trovarsi Vaalirunah - mai impegnato abbastanza da trascurarla, per sapere che cosa fosse successo. E per qualche ragione, si sentì umiliata da quella gentilezza che l'aveva salvata dalla furia omicida del nano che silente la fronteggiava. Forse perché non desiderava essere aiutata, o forse semplicemente perché desiderava dimostrare di potersela cavare da sola una buona volta. Liam aveva cercato di fare lo stesso, e pure dinanzi alla violenza con cui era stato punito dal nemico Lirin non riuscì a provare pietà. Non in quei frangenti. Gli riserbò solo uno sguardo carico di disprezzo, ai suoi occhi colpevole a sua volta di non averla considerata degna. Non abbastanza capace, non abbastanza sveglia, non abbastanza forte, mai abbastanza. Se avesse potuto udirla, gli avrebbe ricordato con rabbia che aveva iniziato quel viaggio maledetto come una ragazzina a malapena in grado di reggere una spada, e che ora si trovava al comando di una nave tutta sua, a gridare ordini in mezzo al pandemonio omicida che dilagava. Che altro doveva fare di più per dimostrare il suo valore? Quale altra impresa doveva compiere per mettere finalmente a tacere quegli stupidi pensieri? Ma Liam era svenuto, così ella decise di sfogarsi in solitudine, lasciando andare un sussurro che sarebbe rimasto inghiottito dal temporale.

« Dannati idioti... »

La presa si fece più forte sulla sciabola inumidita dalla vita di diversi nani, periti nel tentativo di frenare il selvaggio assalto della Orgoglio. Non aveva mai ucciso prima di quella spedizione. Non era mai stata costretta a farlo. In quelle rare circostanze dove era stato necessario combattere per la sopravvivenza, era stato Val a sporcarsi le mani per lei. Inizialmente aveva provato paura dinanzi alla prospettiva di doversi intagliare la sopravvivenza fra le carni altrui, aveva provato timore nel sapersi responsabile delle vite di svariati uomini e donne. Ma ora che si trovava nel mezzo di quel vortice caotico, tutto sembrava essere passato in secondo piano, un rumore di sottofondo privo della benché minima importanza. Tutto ciò che sentiva ora era il cuore batterle in petto come un tamburo da guerra, il torace che si contraeva spasmodico e le mani che tremavano - ma non di terrore, bensì di puro furore.

Guardò dritta in fronte a se, fissò quel maledetto nano dallo sguardo torvo e provò il bisogno di farlo a pezzi. Doveva essere qualcuno di importante su quella nave, aveva un aspetto diverso dagli altri, i poteri di cui aveva dato sfoggio lo differenziavano dal resto della marmaglia. Forse prendendo la sua testa avrebbe finalmente ottenuto ciò sperava. Finalmente l'avrebbero considerata. Non più un peso, non più un'incognita, ma una vera leader su cui fare affidamento. Una persona degna di rispetto e ammirazione, come Olivia in quel giorno di morte ove avevano condiviso quella danza d'acciaio.
Così partì alla carica, le vesti lacere come aquiloni fiammeggianti nella tempesta.

« Sei mio! »

Gli urlò contro mentre balzava su di lui come una pantera affamata, sfruttando una delle sporgenze della nave fracassata come trampolino di lancio. Avrebbe cercato di conficcare entrambe le lame che brandiva nel torace e nel collo dello stregone, impiegando lo slancio a suo vantaggio. Poiché aveva ormai compreso che solo così poteva veramente trionfare, solo spezzando un'altra vita poteva dimostrarsi degna di respirare. Tale era la legge del sangue, la legge dell'Akeran.
Una verità che Lirin aveva deciso di abbracciare con mani lorde di sangue, senza più rimorsi.



Vaalirunah ~ Starlight Shard
▌Stato fisico: ♥♥♥♥ ♥♥♥♥ ♥♥♥♥ ♥♥♥♥ (danno da lacerazione al fianco; graffi e ferite superficiali sparse; lacerazioni sparse di entità complessiva pari ad un medio; ferita all'avambraccio pari ad un medio; ferita alle spalle pari ad un basso; ferita al torace pari ad un basso)
▌Stato mentale: ₪₪₪₪ ₪₪₪₪ ₪₪₪₪ ₪₪₪₪ (danno alto da stordimento)
▌Energia residua: 50% (90% - 20% - 20%)

CS:
— 1 in Istinto
— 2 in Saggezza
— 1 in Intelligenza


Passive:
— Memoria fotografica
— Resistenza psionica
— Immunità al dolore psionico
— Percezione delle Illusioni
— Conoscenza geografica/culturale dell'Akeran
— Affinità naturale con le bestie
— Percezione di punti critici vitali (anti-immortale)


Attive:

1. DOMINIO DELLA SABBIA - Consumo Alto

Un insieme di arti magiche incentrate sul controllo e la manipolazione della sabbia (o terriccio, a seconda delle zone dove viene impiegato), affinato da Val sfruttando alcune delle conoscenze dello sciamano Kushaja. Per esempio, spendendo un obolo di energie Variabile, masse di sabbia vorticante si verranno a formare in difesa della Scaglia o di eventuali alleati, assumendo le forme più disparate a seconda della necessità del caso e arrestando offensive di pari o inferiore potenziale.[...]

2. STILE DELLA FALCE BASTARDA - Consumo Alto

Si tratta di uno stile di combattimento ibrido che integra diverse discipline nell'utilizzo di armi di fanteria, che siano a due mani, come lance, picche e alabarde, falci, o a presa singola come sciabole, scimitarre e asce da guerra, e le unisce ad alcuni incantesimi di base utili nella schermaglia. Se fornito di un'arma da taglio che rientri nelle categorie sopracitate, Val sarà in grado di effettuare attacchi rapidi e precisi mirati alle zone vitali dell'avversario, infliggendo danni di natura fisica pari al consumo speso (Variabile).[...]

Note: Val decide di ignorare l'assalto del nano e proteggere Lirin con la sua difesa variabile, a consumo Alto. Questo gli costerebbe caro se non fosse per l'intervento di Ged, che blocca il primo attacco. Il secondo viene comunque incassato dal lucertoloide (spero di non aver frainteso nel capire che i due attacchi di Urka contassero come Basso + Basso), che seppur ferito si decide a dar manforte all'alleato e a sferrare un attacco di potenza Alta con l'alabarda - speculare a quello del sacerdote. Il calcio finale è un semplice attacco fisico. Per quanto riguarda Lirin, le sue azioni non sono supportate da CS e come da regolamento contano come semplici attacchi fisici.




 
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Drag.
view post Posted on 10/3/2015, 23:25




( Oceano Zar, Orgoglio )
pov - Vassandra, Cleomenes

« No-- sacerdote!! »
La sfera infuocata esplose con lo stesso fragore dei cannoni di babordo, inghiottendo nelle fiamme i fucilieri sul sovracastello di poppa. Vassandra assistette impietrita alle fiamme che consumavano le carni di quattro validi marinai, accartocciandone la pelle ed annerendola come vecchia carta secca. Non udì grida: le orecchie della giovane sciamana erano colme di un sordo, lontanissimo ronzìo - come se il suo cervello fosse incapace di analizzare l'assurda quantità di informazioni che stava ricevendo. Il palmo della sua mano tremò, percependo la vita scorrere via dal torace dell'uomo sul quale stava materializzando i suoi poteri druidici; Vassandra realizzò con qualche attimo di ritardo il fallimento della sua magia, giacchè la sua attenzione ed il viso delicato e pallido erano voltati verso la balaustra dalla quale Ged stava manovrando le operazioni degli uomini.
Lo stesso parapetto ora in fiamme, circondato dai corpi agonizzanti di uomini che tentavano di trovare sollievo nella pioggia per spegnere l'inferno che li stava uccidendo.
« Ged... », mormorò la ragazza, convinta che il prete fosse stato ucciso o catapultato in mare dalla conflagrazione.

« LA CORRENTE...! »
Cleomenes non si era neppure accorto della distruzione occorsa a pochi passi da lui; avvezzo alle battaglie in mare aperto, la sua mente aveva probabilmente registrato quel caos come l'ennesimo colpo fortunato sparato da una colubrina della Garmurath - forse il mortaio, o qualche altra diavoleria nanica. Nella concitazione della lotta con l'oceano, il nocchiero non realizzò l'impossibilità di quella eventualità: le navi erano troppo vicine per sparare qualunque pezzo di artiglieria pesante. Per la prima volta, tuttavia, il volto del cinquantenne si tramutò in una maschera di terrore: non aveva più il controllo della caracca.
Entrambe le imbarcazioni ulularono, gridando il dolore ai propri scafi per via della titanica tensione alla quale erano sottoposti. Sino a quel momento Cleomenes era riuscito a indirizzare quello sforzo verso punti più dolci, attenuandone così la pressione e scongiurando catastrofi strutturali. Le vele, quasi sul punto di lacerarsi, sbattevano all'impazzata provocando suoni simili a migliaia di schiaffi. La tempesta perfetta li aveva catturati completamente, e ora ne erano alla completa mercè.
« Io... Io... », mormorò incredulo, mollando improvvisamente il timone per evitare che questo gli tranciasse le mani per l'inumana spinta che stava ricevendo. Il nocchiero strabuzzò gli occhi, guardando la ruota come se questa l'avesse tradito per la prima volta in vita sua e non fosse in grado di capacitarsi del motivo: febbrilmente, il suo cervello prese in considerazione milioni di scenari e possibili soluzioni, appellandosi alla decennale esperienza costruita sulle solidissime fondamenta di un talento innato nel leggere l'umore delle correnti e il carattere delle onde.
Ma lo Zar ora taceva, e non gli parlava più.
« L'oceano... si è ribellato. Siamo perduti. »
Vassandra, alle sue spalle, lo osservò sconcertata; vide un uomo immensamente più vecchio, curvo, inerme.
Ed ebbe paura come mai ne aveva avuta in vita sua.

( Oceano Zar, Garmurath )
pov - Urrka

Affondando la sciabola nel corpo del colossale progenie dei draghi, il corsaro Urrka non potè non lasciarsi sfuggire un sospiro di amarezza.
Aveva notato come quel mostro guardava la ragazzina che combatteva al centro della nave; non era desiderio, o lussuria: era puro affetto paterno. Lui era anziano: aveva vissuto a lungo, prima nel clan con i suoi famigliari e poi, dopo l'esilio, lungo la costa dell'Akeran. Non era mai stato padre per davvero: nonostante la glaciale ferocia che lo aveva sempre contraddistinto, persino tra i bucanieri di Dorhamat, egli non era mai riuscito a perdonare il terribile crimine che lo aveva costretto ad allontanarsi dalla sua gente. Quell'insopportabile crimine era ormai un giogo che non gravava più le sue spalle, gettato dietro di sè dopo lunghissimi anni di sopportazione e riflessione, ma Urrka era rimasto fermo nel proposito di non prolungare la sua stirpe germinando il seme dell'odio e della crudeltà in un mondo che lui aveva sicuramente contribuito a rendere peggiore, ma che non bisognava di un secondo, più giovane Urrka. Ogni prudenza, però, era stata spazzata via quando egli aveva deciso di crescere l'infante Olivia Herrera: da quell'istante, il corsaro aveva compreso cosa significasse la responsabilità di un padre. Per quanto non lo desse a vedere, Urrka capiva il tormento di Vaalirunah - la sofferenza di vedere la propria figlia messa in pericolo, in circostanze cui non avrebbe mai dovuto partecipare.
« Sciocco. », mormorò.
Alzò la lama, pronto ad infliggere il colpo mortale sul possente fisico dell'uomo-lucertola (già profondamente provato anche prima dello scontro)... e scoprì di non essere in grado di muovere oltre il braccio.
Sconcertato, il vecchio nano digrignò i denti, ringhiando e sbuffando come un toro bloccato al suolo da funi indistruttibili. I muscoli del capitano si gonfiarono, palesando una tenacia inimmaginabile. La mano si mosse di un centimetro, poi un altro, bagnata dalla pioggia incessante e dal sangue di numerose vittime che la sua sciabola aveva mietuto.
Udì il grido di Ged - ne osservò la lancia avvicinarsi inesorabilmente, così come quella di Vaalirunah, e si domandò per quale assurdo motivo quel prete comparso all'improvviso non fosse stato ucciso a Nuronat come il destino aveva comandato che accadesse.

( Oceano Zar, Garmurath )
pov - Kanca

Il mago della Garmurath era un incantatore esperto; percepì la manipolazione arcana esercitata da Vaalirunah nel momento stesso in cui le sabbia si levarono in un impenetrabile bozzolo attorno alla ragazza, proteggendola dalla stretta spirituale. La magia d'attacco era stata già attivata, e quindi non potè fare altro che osservare quell'inscosciente combattiva uscire del tutto illesa dalla morsa spettrale. Kanca era una creatura spregevole e spietata, piena di risentimento e piccole, cattive emozioni: la semplice capacità di respingere una sua offensiva, secondo la sua distorta mentalità, era un terribile demerito - un ineludibile cerchio rosso attorno al proprio nome.
Riteneva la ragazza poco più di un fastidio: i pezzi grossi da eliminare erano Cleomenes (non dubitava fosse lui a manovrare così abilmente la Orgoglio, e ciò significava che Belu-Maz aveva fallito nella sua missione omicida) e forse quel sacerdote, Ged. Si, era verosimile che anche quello spocchioso arrogante fosse sopravvissuto. Dubitava che quella colossale lucertola avesse la perizia magica per proteggere la caracca, poichè l'elementalismo con il quale aveva difeso Lirin era troppo grezzo, istintivo. Ci voleva vera arte per erigere una barriera a quattro livelli e deviare interamente i colpi del mortaio.
Salvo...
Kanca era davvero un incantatore esperto. Ancora una volta, percepì la distorsione nella Trama magica quando il cerchio magnetico di Ged si attivò, bloccando tutti sul posto.
Il nano potè osservare incredulo molti suoi compagni cadere rapidamente sotto le spade e i coltelli dei mezzo-pirati della Orgoglio, anch'essi quasi storditi dall'improvvisa facilità con cui riuscivano ad abbattere avversari indiscutibilmente tenaci e combattivi. Lo sguardo di Kanca, tuttavia, venne catturato dal duplice attacco che stava per falciare il suo capitano - l'unico nano che Kanca considerasse degno di seguire. Pateticamente, il muto e tatuato mago di bordo tentò di gridare - di avvertire Urrka del pericolo incombente - ma solo un rantolo sfuggì dalle sue labbra. Il decennio di mutismo non gli impedì di tentare, nel panico, di chiamare il proprio capitano.
Naturalmente, per evocare un incantesimo di protezione non era necessario nulla più di un pensiero.

Nello stesso istante in cui uno schermo traslucido di energia azzurra permeava Urrka (in maniera non dissimile a quel che era accaduto con Lirin), la mano destra di Kanca scomparve, tranciata di netto dal costo magico che il suo corpo aveva dovuto sopportare per castare un incanto così complesso senza tempo, preparazione, gesti ed energie. Il moncherino sanguinò brutalmente, mischiandosi con l'acqua salata che i flutti gettavano sul ponte della fregata. Kanca mugghiò di dolore, rompendo con la forza stessa della sua sofferenza la paralisi indotta dall'incanto di Ged, e perse ogni concentrazione.

A differenza di Urrka, egli non vide Lirin balzargli addosso.
Venne scaraventato a terra, la ragazzina a cavalcioni sopra di lui; percepiva l'umidità del legno sotto la sua testa rasata, i brividi di freddo scatenati dalla perdita di sangue e la disperazione montare nel suo cuore.
La punta della lama della neo-capitana della Orgoglio era ad un passo dalla sua gola, fermata soltanto dalla strenua presa della sua mano sinistra sul polso di lei. Era una lotta cruda e rivoltante; istericamente, Kanca tentava di allontanarla colpendole il volto con il polso mozzato e lordandola dei suoi fluidi scuri.
Ma era debole, provato, e il ferro era sempre più vicino...

( Oceano Zar, Garmurath )
pov - Urrka

Urrka venne scagliato indietro, cadendo di schiena diversi passi più in là per via della foga di Ged e di Vaalirunah.
Salvato in extremis dalla barriera magica di Kanca, la paralisi gli aveva impedito di controbattere al duo - finendo così al tappeto e disarmato. La sciabola era stata strappata dalla sua presa, così come la concentrazione per manovrare le lame danzanti. Stancamente, il vecchio nano tentò di rialzarsi appoggiando la schiena contro il parapetto di legno, ma scoprì di essere ferito: evidentemente, la lancia di Ged doveva essere riuscita a raggiungerlo oltre le difese evocate dal suo vicecapitano.

« Avrei dovuto ucciderti personalmente in quella tenda, prete. », disse, scuotendo il capo. « Siete dei folli, dei burattini nelle mani di colui che ci ha giocati tutti. »

Gli occhi di Urrka dardeggiarono: una fierezza, una stoicità incredibile animava quei pozzi neri e malati. Urrka sospettava di Xari sin da quando lo aveva catturato a bordo della Garmurath, ma lo aveva sottovalutato. Le preoccupazioni che generavano le azioni del corsaro erano reali (l'instabilità politica di Dorhamat e la "rapida giustizia" del Sultanato), e così erano anche i tesori del Kraken; era un pensiero del quale non avrebbe mai immaginato di poter sognare, ma se esisteva davvero una rotta per Pirate's Bay, allora tutti i segreti di Laurens de Graaf sarebbero stati suoi. Con essi, avrebbe potuto cambiare le sorti di tutto l'arcipelago, forse persino sfidare il Sultanato... e donare ad Olivia la vita che meritava.

« Sciocchi... », ripetè, questa volta a voce abbastanza alta da preannunciare la sua vendetta.
Nonostante fosse seduto e apparentemente disarmato, una piccola pistola comparve nella sua mano - azionata da un diabolico meccanismo a molla assicurato al proteggipolso.
Con malcelata delizia, Urrka puntò la sputafuoco nascosta su Ged, premendo il grilletto.


QM POINT ::
Altro turno di combattimento! Kanca protegge Urrka dall'attacco Alto di Val, ma lo fa subendo un autodanno Critico (gli viene rimossa istantanamente la mano) per via dell'istantaneità dell'azione e per via della paralisi scatenata da Ged. Wolfo, i tiratori sono morti per la maggior parte, quindi non ti giunge nessun aiuto da quel fronte.
Gli attacchi fisici di Ged, tuttavia, riescono a ferire Urrka, che viene scagliato all'indietro dal calcio di Val. Per vendicarsi, tuttavia, il corsaro (riverso contro l'impavesata interna della nave) impugna una pistola nascosta e spara a Ged (potenza Alta).
Nel frattempo, Kanca non nota l'assalto di Lirin e viene buttato a terra da lei: i due ingaggiano una sanguinosa lotta per la sopravvivenza, ma sembra che Lirin stia per avere la meglio. Fatal, ti è concessa la scelta se uccidere (autoconclusivamente) Kanca o risparmiarlo. Sentiti libero di prendere qualsiasi decisione tu ritenga opportuna.
Si prosegue direttamente qui sotto. Avete tempo 5 giorni (quindi sino al 15/02) compreso.
 
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view post Posted on 11/3/2015, 18:17
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h e l l i s n o w
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Ponte della Garmurath
PoV: Vaalirunah




« Attento! »

Quel monito strozzato gli uscì dalla gola accompagnato da rivoli di sangue, mentre la sua mano si allungava in direzione del compagno consentendogli di canalizzare i poteri di cui disponeva nel tentativo di salvargli la vita. Aveva intuito appena in tempo che cosa il nano stesse macchinando di fare, e per fortuna disponeva ancora di abbastanza energie per ricambiare il favore. Un vortice di sabbia si materializzò dal nulla, avvolgendo la figura del prete in un guscio protettivo che smorzò pienamente l'infame attacco a sorpresa di Urrka. Val, già stremato al termine della precedente offensiva, in ginocchio, si trovò costretto a sfruttare anche entrambe le braccia per evitare di cadere completamente a terra. Il suo corpo era un insieme di fitte dolorose e brividi gelati; intuì di essere prossimo al collasso - ma era anche consapevole di dover rimanere sveglio. La battaglia non era ancora conclusa, le due navi nel mezzo di una tempesta di fulmini e fiamme. Soprattutto, Lirin era ancora lì, da qualche parte nel caos, a combattere.
Aveva bisogno di lui.

« Non so quale assurdo pensiero possa aver carburato le tue ossessioni, maledetto nano... »
grugnì con le forze che gli rimanevano, per poi rimettersi a fatica in piedi sfruttando l'alabarda come perno
« ...ma se tieni alla vita dei tuoi uomini, ordina immediatemente loro di deporre le armi!
Hai perso ormai, sei sconfitto! Metti fine a questo massacro!
»

In fondo, non desiderava la sua morte, benché sapesse fin troppo bene che anche nel caso si fosse arreso, ciò che l'avrebbe atteso al varco - a Dorhamat - sarebbe stata nient'altro che la forca. Forse persino la tortura prima, una sorte ben peggiore che morire combattendo nel mezzo dell'Oceano. Ma egli sapeva che da solo non aveva più le forze di portare alla conclusione quel conflitto, e che Urrka - pur nella sua disfatta - era l'unico ancora in grado di salvare qualche vita quel giorno.
Per la prima volta in quella feroce battaglia, Vaalirunah sperò che al corsaro fosse rimasto un barlume di coscienza.

---

Ponte della Garmurath
PoV: Lirin



Gli era ormai sopra, un Ayilar dalla pelle bronzea che aveva ormai inchiodato la preda - bramosa di affondarvici le zanne. Il nano si dimenava sotto dei lei, sfruttava l'arto mutilato come grottesca distrazione, tutto ciò che nella disperazione gli era possibile fare per sottrarsi all'avanzata dell'acciaio. Ma non gli sarebbe mai stato sufficiente. Lirin non sentiva più i boati delle cannonate, gli urli strozzati dei corsari che si scannavano a vicenda, e non sentiva più neanche il sangue viscido e impastato d'acqua marina che le impattava a intervalli regolari sul viso. Addirittura non vedeva più il boccheggiante Kanca, non veramente, avvolta com'era da un bozzolo d'invisibile incoscienza; tutto ciò che ne muoveva gli arti era primigenio furore, istinto omicida. Non vi era più spazio per i pensieri nella sua mente. E sotto tutta la forza che i suoi muscoli giovani erano capaci di sprigionare, la lama iniziò a incidere la carne, millimetro dopo millimetro...

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Da qualche parte nel deserto, due anni prima
PoV: Lirin

« C'è qualcosa che non va in te, e tu mi dirai che cos'è, ragazzina. »
« Smettila, ti ho detto che non è niente. »
« Stai mentendo.
Credi forse che non l'abbia notato?
»

Il sole batteva senza pietà sui loro capi stanchi, rendendo faticoso anche solo pensare di voler parlare. E lei non desiderava discuterne, non ora, non dopo, mai più. Non credeva che sarebbe cambiato nulla. Gli incubi erano diventati parte della sua vita. Ma la vecchia lucertola non avrebbe mollato il colpo, non così presto. Prima o poi lo avrebbe scoperto.

« Ormai è così quasi ogni notte. »
« E allora? Avrò mangiato qualcosa di pesante.
Non è il caso di farci una questione...
»

Si sistemarono all'addiaccio, coperti dalla penombra di una grossa roccia che poco faceva per sollevarli dal solleone. Lirin sbuffò sonoramente nel sentirsi il suo sguardo ancora addosso.

« Che cosa vedi nei tuoi sogni? »

Egli sospettava.
Non osava neppure ammettere a se stesso, non ad alta voce per lo meno, ciò di cui aveva quasi la certezza. Per quella ragione continuava a vessarla, desiderava che fosse lei a dirlo per lui, smascherando quel mostro senza volto che non aveva il coraggio di affrontare. Lo conosceva meglio di quanto lui credesse - probabilmente meglio di quanto facesse lui stesso... ed era per quella ragione che non voleva parlarne. Ogni cosa aveva il suo tempo, diceva sempre il musosquamato. Anche quella aveva il suo.

« ... »

Per diversi attimi vi fu solo silenzio fra i due, mitigato appena dal sottile fruscio del vento del deserto.

« Vedo... »

Poi Lirin cominciò a mormorare qualcosa, attirando tutte le attenzioni del mezzodrago su di se. Si dovette sforzare per nascondere l'emozione di quel momento, la sensazione di tenerlo sulle spine, di vederlo lì, a pendere dalle sue labbra... per poi semplicemente...

« ...vedo... »

LIRIN3_zps7xi0wmuu

« ...la tua brutta faccia. »

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Ponte della Garmurath
PoV: Lirin


Kanca la guardava con occhi sbarrati, grumi di sangue fra i denti.
Il suo volto niente di più che una maschera dai lineamenti disarticolati.

Morto.

Non era stato come aveva immaginato.
I suoi occhi dardeggiarono per l'imbarcazione - vide la schermaglia infuriare, la tempesta tuonare, la nave oscillare; niente era cambiato. L'impresa non le era valsa la vittoria. Nessuno si era reso conto di quanto aveva appena fatto, non un'anima dell'equipaggio giunse a congratularsi, non si alzarono grida di vittoria, neppure qualcuno degli altri nani si fece avanti per reclamare vendetta.
Nulla di differente, se non un corpo freddo in più a terra.

« ... »

Stringeva ancora la sciabola tra le dita fradice di sangue, e quando abbassò lo sguardo si rese conto di tremare. Il riflesso dello strenuo sforzo fisico? Il residuo dell'impeto che le aveva bruciato il sangue fino a quell'istante? O forse era qualcos'altro? Non ne era certa, non riusciva a capire. Si rialzò in piedi barcollante, il corpo improvvisamente fattosi fragile e a malapena in grado di reggersi contro la furia degli elementi. Strinse i denti, mosse qualche passo oltre il cadavere e si appoggiò a ciò che rimaneva di uno degli alberi della nave.
Vomitò tutto sul pontile.






Vaalirunah ~ Starlight Shard
▌Stato fisico: ♥♥♥♥ ♥♥♥♥ ♥♥♥♥ ♥♥♥♥ (danno da lacerazione al fianco; graffi e ferite superficiali sparse; lacerazioni sparse di entità complessiva pari ad un medio; ferita all'avambraccio pari ad un medio; ferita alle spalle pari ad un basso; ferita al torace pari ad un basso)
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▌Energia residua: 30% (50% - 20%)

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— 1 in Istinto
— 2 in Saggezza
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— Memoria fotografica
— Resistenza psionica
— Immunità al dolore psionico
— Percezione delle Illusioni
— Conoscenza geografica/culturale dell'Akeran
— Affinità naturale con le bestie
— Percezione di punti critici vitali (anti-immortale)


Attive:

1. DOMINIO DELLA SABBIA - Consumo Alto

Un insieme di arti magiche incentrate sul controllo e la manipolazione della sabbia (o terriccio, a seconda delle zone dove viene impiegato), affinato da Val sfruttando alcune delle conoscenze dello sciamano Kushaja. Per esempio, spendendo un obolo di energie Variabile, masse di sabbia vorticante si verranno a formare in difesa della Scaglia o di eventuali alleati, assumendo le forme più disparate a seconda della necessità del caso e arrestando offensive di pari o inferiore potenziale.[...]

Note: Val utilizza la sua variabile difensiva per proteggere Ged, come d'accordi; dopodiché - stremato - non riesce a far altro che chiedere a Urrka un ultimo gesto di buonsenso, ovvero quello di arrendersi. Il resto sta a Wolfo. Ho voluto inserire un breve flashback su di Lirin, relativo agli incubi che spesso le impediscono di dormire (dettaglio a cui ho fatto cenno già un paio di volte nel corso della quest), in vista di alcuni dettagli di background che se mi riesce approfondirò nella prossima quest. Mi dispiace per il wallpost xD






Edited by Fatal_Tragedy - 12/3/2015, 09:40
 
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Wolfo
view post Posted on 13/3/2015, 10:24





A Nation of Thieves
the high seas


Z18bS


« Avrei dovuto ucciderti personalmente in quella tenda, prete. », disse Urrka, chiaramente innervosito dalla presenza del pastore. « Siete dei folli, dei burattini nelle mani di colui che ci ha giocati tutti. »

Ged non riusciva a capire quale fosse la sottile trama di menzogne che legava tutti i personaggi in gioco. Si promise che, alla fine di quel viaggio, avrebbe indagato a fondo nella faccenda, cercando si smascherare il burattinaio che - abilmente - manovrava i fili di quel teatrino.

« Sciocchi... » ripeté il nano.
Il sacerdote non badò molto alle sue parole; non riusciva a mantenere il controllo della situazione. Ogni parte del corpo gli doleva immensamente. Sarebbe potuto svenire lì, sul ponte, da un momento all'altro. L'unica cosa che lo sorreggeva era la volontà di compiere un atto di giustizia; una volta fermato Urrka - e la battaglia - avrebbe lasciato al suo corpo la libertà di crollare.
Poi, all'improvviso, il pirata giocò un'altra carta.
Una piccola sputafuoco comparve nella sua mano e, prima che Ged se ne accorse, premette il grilletto. Il rumore del colpo si perse nell'immensità della battaglia, diventando un eco sordo e silenzioso. Il sacerdote non riuscì a difendersi in tempo e, quando si rese conto dell'imminente attacco, si limitò ad abbozzare un grido strozzato, e la sua vita gli passò davanti in un battito di ciglia.





Grazie, Val.
Una nuvola di sabbia si generò dal nulla, avvolgendo il sacerdote con rapidità. Il colpo del pirata si infranse sulla barriera creatasi e Ged, stremato, ringraziò il suo compagno con un semplice cenno. Era immensamente felice di avere un valido alleato in quelle circostanze; senza di lui, probabilmente sarebbe morto, trascinando la Orgoglio nella disperazione e dando una possibilità di vittoria al feroce corsaro.
Strinse i denti, cercando di non cadere a terra. Era così infuriato con Urrka che nemmeno si accorse di Lirin, il suo capitano, e di quello che la giovane stava per fare. Lo scoprì solo in seguito, quando ormai era troppo tardi.

« Urrka... » ghignò il prete, abbozzando uno scatto verso il pirata.
Il suo corpo si illuminò per qualche istante, nel tentativo di infastidire la vista dei nemici attorno. Il suo scopo era quello di confondere il nano, approfittandone per disarmarlo e mettere fine a quella folle guerra. Non sapeva se le parole di Val avessero avuto effetto sul corsaro; la sua reazione fu più che altro istintiva, motivata dal desiderio di sconfiggere una volta per tutte il nano.
Avrebbe tentato di disarmare Urrka con un semplice colpo alla mano in cui teneva ben stretta la sputafuoco, usando la lama della propria arma di piatto, per evitare di spargere altro sangue. Poi, una volta concluso l'attacco, avrebbe puntato la sua lancia al collo del pirata, intimandolo di arrendersi.

« Giorni fa, a Nuronat, hai attaccato la costa, sterminando centinaia di abitanti.
Io non conosco gli intrighi e le menzogne che vi state raccontando; quello che so, è che hai sacrificato degli innocenti per avere un po' di vantaggio.
»

Ged era furente; le parole di uscivano dalla bocca come una cascata indomabile.

« Non ho idea di chi mi stia dicendo la verità, di chi mi stia mentendo o di chi mi stia usando. Il motivo per cui sono salpato da Nuronat, è solo per rendere giustizia ai suoi abitanti. Io sono su questa nave solo per te, nano. » concluse « Ferma questo massacro. »


legenda

basso: 5% - medio: 10% - alto: 20% - critico 40%

Stato fisico: danni critici + medi al corpo (taglio di entità media al braccio destro / taglio di entità media al fianco sinistro / danni alti su tutto il corpo a seguito del contraccolpo / bruciature media alle braccia);
Stato psicologico: indenne;
Energia: 15%;

CS: 3 (1 istinto / 2 astuzia);

Equipaggiamento: Lancia, armatura naturale;
Oggetti utilizzati: rubino x1

Note: Uso la pergamena "abbagliare", per distrarre tutti quelli nell'area (Urrka compreso). Poi, Ged abbozza un fendente alla mano del nano, per disarmarlo, e infine gli punta l'arma alla gola.

- - - - - - - - - -


Passive:

- Ged ha ereditato dalla prestigiosa razza dei draghi un intelletto sorprendentemente acuto, che gli permette di ricordare anche i più infimi dettagli del suo passato.

- Nel caso in cui Ged si dovesse trovare innanzi ad una illusione, indipendentemente dalla natura di quest'ultima, sarebbe sempre in grado di discernerla come tale, pur non dissolvendola né distruggendola. Non si lascerà ingannare dalle più banali illusioni, riuscendo a distinguerle sempre per ciò che sono.

- Il sacerdote vanta di una normale difesa psionica passiva.

- Il sacerdote vanta di un auspex ad area passivo.

- Qualsiasi difesa ad area richiamata da Ged - che sia magica, psionica o fisica - vanterà di un potere difensivo pari al consumo speso.

- Qualsiasi tecnica di cura vanterà di un potere difensivo pari al consumo speso.


Attive:

Il sacerdote, con un consumo basso di energia, sarà in grado di risplendere di luce propria, richiamando a sé una tecnica di natura magica, infusa nell'elemento luce e con proprietà illusorie. Il bagliore emesso dal corpo di Ged, pur non causando danni, potrà essere usato come diversivo e avrà la proprietà di riportare le progenie dei demoni in forma "umana", permettendo al sacerdote di fronteggiare avversari meno pericolosi di quanto in realtà possano dimostrarsi.
L'effetto della tecnica ha valenza passiva, sarà quindi possibile schermarsi mediante apposite abilità che permettono di vedere attraverso luci intense; allo stesso modo, per una progenie dei demoni, sarà possibile risultarne immuni mediante abilità che permettano di trasformarsi anche durante il giorno.

 
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view post Posted on 18/3/2015, 00:13




( Oceano Zar, Garmurath )
pov - Urrka

Quando il bozzolo di sabbia si chiuse attorno al prete, il corsaro capì di aver perso la sua ultima carta buona.
La sputafuoco che reggeva tra le mani era un'arma a colpo singolo, e richiedeva del tempo per poter essere ricaricata. Febbrilmente, il nano riflettè su quale mossa potesse mettere in atto per uscirne vincitore; le uniche opzioni che gli vennero in mente coinvolgevano le lame danzanti (richiamabili con un semplice pensiero, ma ben lontane dall'essere letali) e degli esplosivi.
Giusto, si congratulò con se stesso, ho ancora delle bombe di polvere da sparo.
Urrka offrì ai suoi avversari un sorriso sghembo e innaturale, deturpato dal labbro spaccato e dal sangue che colava dalla sua fronte; l'asta del sacerdote colpì violentemente la sua mano, strappando dalla sua presa la piccola pistola a pietra focaia. Il capitano non ascoltò neppure una parola di quel che quei ciechi fantocci gli stavano intimando: egli invece ridacchiò sommessamente, tossendo coaguli scuri e sporcando ancor di più la lunga barba bianca.

« Credete di aver vinto. », sussurrò, abbassando le braccia; la lancia del prete era ferma ad un passo dalla sua gola, minacciando di recidere il tenue filo che lo teneva in vita se non avesse ordinato ai suoi uomini di desistere dal combattimento. Anche volendo, tuttavia, Urrka non aveva le forze per gridare; tutta la sua volontà era stata convogliata e fortificata nella risoluzione all'autodistruzione. Le granate che portava alla cintola avrebbero avviluppato sia il gigantesco Maegon che il sacerdote: la conflagrazione avrebbe probabilmente aperto un largo squarcio nella paratia esterna della Garmurath, decretando la morte della gloriosa fregata. Doveva farlo: era l'unica soluzione, l'unico modo per consentire ad Olivia di sopravvivere.
Sapeva che Dorhamat era una nazione in pezzi, cui sarebbe bastata una leggera spinta per finire dritta nell'oceano. Tutti loro, dal primo all'ultimo bucaniere, vivevano di tempo rubato: un giorno, quasi sicuramente molto presto, il Sultano avrebbe deciso di chiudere completamente i conti con i riottosi sudditi delle isole meridionali. Quando ciò sarebbe accaduto, il loro destino sarebbe stato rappresentato da un corpo tremolante appeso ad un cappio - in mezzo ad una folla entusiasta e ostile. Non era solo un modo disonorevole di morire - era blasfemo.
Urrka non voleva quel genere di futuro per Olivia - per sua figlia. Aveva deciso di schierarsi contro i suoi principi, assecondando i desideri del Governatore. Aveva scoperto di essere stato tradito, e l'opportunità di conquistare Pirate's Bay lo aveva accecato: che genere di avvenire avrebbe potuto donare alla ragazza se avesse potuto disporre dell'eredità del Kraken?
Ma quel sogno si era infranto sotto gli attacchi di quei due - i mercenari della Orgoglio. Se l'avessero preso vivo - se essi fossero sopravvissuti -, non ci sarebbe stata alcuna chance per Olivia. Ladra e traditrice, l'avrebbero condannata al suo fianco - forse persino prima, giusto per gioire del suo dolore mentre da dietro le sbarre avrebbe osservato la bellissima giovane dimenarsi disgraziatamente, annaspando per un appoggio e dell'aria.

E Urrka avrebbe pregato che la caduta fosse abbastanza violenta da spezzarle immediatamente il collo, così da non offrire al pubblico il sapore della sua disperata sofferenza.

No, si disse. NO.
Era pronto; morendo, avrebbe quantomeno portato con sè molti nemici - garantendo a Olivia una possibilità di salvarsi. Se lei fosse balzata sulla caracca, e...
Le dita del corsaro si avvicinarono impercettibilmente alle spolette delle bombe artigianali, piccoli concentrati di distruzione e fiamme infernali. I suoi occhi erano puntati su Ged, che annunciava quale personale vendetta lo aveva spinto così lontano dalla civiltà. Era lì per lui, e lui soltanto.
Ma gli occhi scuri di Urrka videro anche oltre il sacerdote, e, pur nella pioggia implacabile, riconobbero i tratti di Belu-Maz.
Osservò Olivia farsi avanti come un uragano, spingere malamente da parte il prete per fiondarsi su di lui.

« Baba! », gridava. Ma non c'era alcun affetto in quell'invocazione.
Prima che la lama della ladra affondasse nel petto del corsaro, Urrka scoprì cosa significasse perdere l'anima.

( Oceano Zar, Garmurath )
pov - Ged, Vaalirunah

Ged venne spinto lateralmente da Olivia, la quale lo sorpassò con la velocità di un ghepardo; il suo volto era terreo, rigato da lacrime così profonde da scavarle nei solchi nelle guance; Belu-Maz osservava la scena alle loro spalle, ugualmente lacerato: egli era la prova vivente delle menzogne del capitano corsaro, nonchè della sua malevolenza omicida. Urrka aveva cannoneggiato la spiaggia di Nuronat ben sapendo che il mezz'orco era ancora su di essa, intento a lottare con l'abile sacerdote. Aveva semplicemente deciso di sacrificarlo, forse perchè non lo riteneva degno di sua figlia. Il nano, tuttavia, aveva soprattutto tradito la fiducia della ragazza: le aveva raccontato che Ged lo aveva brutalmente ammazzato in duello, mentendole senza alcun rimorso o ripensamento.
Quando Olivia lo aveva visto, ogni certezza si era sgretolata sotto i suoi piedi.

« Baba! », gridava lei, pronta ad uccidere il padre adottivo.
Incredibilmente, una mano le afferrò il polso teso nell'allungo - fermando la sua sciabola.
« Basta così. »

Xari Drenthe comparve accanto alla donna, allontanandola con fermezza dal corpo esanime del corsaro. Era riuscito a impedire che lei sferrasse il colpo fatale, compiendo probabilmente un'azione di cui si sarebbe pentita per il resto della vita. Urrka osservava la sua figlioccia dal basso, offrendo a tutti lo spettacolo più pietoso che chiunque avesse mai visto: il nano era istantaneamente invecchiato, mostrando al mondo tutto il peso dei suoi anni. La sua espressione non era più quella di un feroce guerriero pronto alla morte, ma quella di un semplce padre spezzato e smarrito, distrutto dai suoi stessi inganni e odiato dall'unica persona che costituiva il suo intero universo.
Xari fece arretrare Olivia, la quale crollò infine in ginocchio singhiozzando amaramente. Belu-Maz le corse accanto, ignorando il pirata.

Pochi passi più in là Floki Noctis trascinò Lirin in piedi, raddrizzandola con malagrazia e lasciando che ella potesse constatare la resa dei nani dell'equipaggio della Garmurath. Privati dei loro ufficiali, i marinai gettarono a terra le proprie armi, alzando le braccia sconfitti. L'assassino lanciò un'occhiata di cinico interesse nei confronti del corpo dilaniato del povero Kanca, annuendo silenziosamente dinanzi alla sua morte. Uno spartano cenno di approvazione fu tutto ciò che Lirin ricevette dal sicario.

« Siete vittoriosi. », esclamò Xari, allargando le braccia per abbracciare simbolicamente l'intera nave abbordata. « La Garmurath è vostra, e il vostro bottino è più vicino che mai. »
Il pirata sorrise furbescamente, indicando con la mano sinistra la prua della nave - là dove le nubi si stavano aprendo.

( Oceano Zar, Orgoglio )
pov - Vassandra, Cleomenes

Il nocchiero non aveva più il controllo della caracca, che ormai era in balìa delle onde in tempesta.
« Cleomenes-- cosa sta governando questa nave?? »
Il timoniere osservò prima la grande ruota in legno ed ottone ruotare come impazzita, poi bloccarsi istantaneamente come se fosse stata catturata dalla mano invisibile di un gigante. La Orgoglio, agganciata in un abbraccio mortale con la fregata di Urrka, stava cavalcando le acque irrequiete dello Zar con la stessa abilità del leggendario Cleomenes - senza tuttavia che egli la manovrasse. Seguiva una rotta precisa, come catturata dal richiamo irresistibile di qualcosa di potente, divino ed invisibile. Vassandra cercò di intuire quale incanto fosse improvvisamente all'opera, ma il timoniere abbandonò ben presto ogni tentativo di capire ciò che stava accadendo: lanciatosi verso il parapetto sopra il castello di poppa, egli cercò di scrutare attraverso il velo di pioggia e le onde altissime per comprendere quel che gli si parava dinanzi.
Le urla di Hoomer dalla coffa paralizzarono i cuori di ogni marinaio - amico e nemico - presente sulle due navi.

« TERRA! TERRA!! »

« Impossibile... », borbottò l'uomo di mezz'età, sentendo le gambe venirgli meno.
Le nubi si squarciarono improvvisamente, aprendosi come il pesante sipario di un teatro. La pioggia cessò con la stessa rapidità, e la luce del sole li investì tutti con poderosa ed inattesa forza. Molti furono costretti ad alzare le mani per proteggere i propri occhi da un bagliore così repentino, increduli dinanzi allo spettacolo che si parava ai loro occhi:
un gigantesco cerchio di acque agitate, circondato da un violentissimo vortice di nuvole nere e ululanti - alimentate da un vento capace di sradicare intere foreste. Quella era la tempesta che avevano appena attraversato.
Alzando lo sguardo, avrebbero potuto osservare lo spazio infinito - il cielo più terso che avrebbero mai visto in vita loro, un tunnel che li collegava direttamente con le dimore celesti delle divinità.
Loro si trovavano sul fondo di quel gigantesco pozzo - nell'occhio dell'uragano.

« Quella è... »

Al suo centro, un'isola.

« PIRATE'S BAY. »


QM POINT ::
Ta-dah! Ho deciso di risparmiare Urrka visto che le vostre azioni hanno sempre agito in tal senso. Il nano vive, ma è emotivamente spezzato. Vincete la battaglia, poichè la ciurma del corsaro si arrende. Compaiono Xari e Floki giusto in tempo per fermare Olivia e mostrare a tutti la meta finale di questo viaggio assurdo: Pirate's Bay.
Vi trovate nel centro esatto del ciclone, laddove non esiste vento nè pioggia: è uno spettacolo mozzafiato ed assolutamente incredibile - forse la più maestosa manifestazione naturale cui possiate mai assistere nella vostra vita.
Potete postare subito qui sotto, o proseguire in Confronto per alcune - piccole - battute. Avete 6 giorni di tempo a partire da oggi (sino al 24/03).
 
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view post Posted on 20/3/2015, 19:15
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h e l l i s n o w
······

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Ponte della Garmurath
PoV: Vaalirunah



L'occhio del ciclone.
Uno spettacolo di inconcepibile bellezza, al quale il mezzodrago dovette assistere con il peso di una cruenta battaglia sulle spalle.
Cercò di sollevarsi per scrutare il cielo terso, eccessivamente abbagliante per poterlo ammirare ad occhi pienamente aperti, ma le numerose ferite gli resero il compito più ostico, impossibile. Aveva perso troppo sangue e consumato troppe forze, sentiva la testa farsi sempre più leggera e i muscoli meno reattivi; in un certo senso, doveva essere grato al dolore pungente che lo trafiggeva ormai ovunque, poiché senza di esso a tenerlo sveglio, avrebbe certamente rischiato di perdere i sensi. Invece ebbe modo di osservare anche quell'ultimo, patetico atto; la disfatta finale del corsaro che aveva costruito la propria impresa su una pila di menzogne.

Anche se la Scaglia non comprese appieno la genesi della furia della ladra, una volta consumatasi Urrka gli fece talmente pena che per un attimo si trovò a considerare che se gli avesse inferto il colpo di grazia qualche attimo prima, quando ancora la battaglia infuriava, sarebbe stato un gesto più clemente che metterlo dinanzi agli esiti della sua follia.
Ma in fondo, non aveva più senso.

Sembrava tutto finito, la tempesta quietata, la schermaglia interrotta.
Olivia piangeva, Belu-maz la consolava, intravide persino il sicario bastardo avvicinarsi a Lirin - e per un attimo ebbe un tuffo al cuore, attimo che svanì perduto nella frenesia degli attimi quando realizzò che l'aveva soltanto aiutata a rimettersi in piedi. E poi, ovviamente Drenthe, con un sorriso che gli rigava il volto e che sembrava volerli prendere tutti in giro. Lui, che aveva tirato a sorte con le loro vite tanto quanto il vecchio nano. Il ghigno di una canaglia consapevole di aver giocato bene le proprie carte.

Sembrava tutto finito.
In realtà quella storia era ben lontana dalla sua conclusione.

« Che cos'è che vuoi, Xari... »

Rievocò per un breve istante quei frammenti di pensiero che era riuscito a strappargli a Nuronat, chiudendo piano gli occhi; aveva sperato di trovare una risposta nei suoi ricordi, quando le parole del pirata altro non facevano che spingere al dubbio. Tuttavia, la verità era che si trovava ad ammirare un mosaico del quale ancora troppe tessere mancavano.

« "...quando potrai volare sopra il mare e stringere il vento ai polsi." »
recitò, quasi inconsapevole
« Una promessa? »

I suoi occhi - pozze d'arancione spezzate da linea nera - si piantarono in quelli del corsaro, in attesa.
Sotto la luce tiepida di una ritrovata pace, seppur fugace, dinanzi all'isola che per molti altro non era stata che una leggenda che folli e spregiudicati alimentavano con il proprio cadavere, tutto ciò che gli importava era avere una risposta.
Una spiegazione, una giustificazione che potesse rendere accettabile il massacro, le perdite subite, i patti traditi,
pur sapendo che non vi sarebbe mai stata.





Vaalirunah ~ Starlight Shard
▌Stato fisico: ♥♥♥♥ ♥♥♥♥ ♥♥♥♥ ♥♥♥♥ (danno da lacerazione al fianco; graffi e ferite superficiali sparse; lacerazioni sparse di entità complessiva pari ad un medio; ferita all'avambraccio pari ad un medio; ferita alle spalle pari ad un basso; ferita al torace pari ad un basso)
▌Stato mentale: ₪₪₪₪ ₪₪₪₪ ₪₪₪₪ ₪₪₪₪ (danno alto da stordimento)
▌Energia residua: 30%

CS:
— 1 in Istinto
— 2 in Saggezza
— 1 in Intelligenza


Passive:
— Memoria fotografica
— Resistenza psionica
— Immunità al dolore psionico
— Percezione delle Illusioni
— Conoscenza geografica/culturale dell'Akeran
— Affinità naturale con le bestie
— Percezione di punti critici vitali (anti-immortale)



Note: niente da segnalare.




 
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Wolfo
view post Posted on 25/3/2015, 01:34





A Nation of Thieves
the high seas


Z18bS


Fu uno spettacolo incredibile.

La pioggia cessò, liberando una moltitudine di raggi di luce che, silenti, squarciarono le nuvole rimaste, diradandole. Ged dovette coprirsi gli occhi per proteggersi da quella mescolanza di colori; una volta abituato lo sguardo, ignorando i presenti, si limitò ad osservare severamente quello che aveva tutta l'aria di essere Xari Drenthe, che emergeva dal nulla, ignorando la battaglia appena conclusa.

« Xari Drenthe.» disse il sacerdote al pirata; intuendo che Xari fosse prigioniero della Garmurath, proseguì sospettoso: « Sei esattamente dove volevi essere, vero? ». Quest'ultimo non rispose, rapito dal panorama che si sviluppava a poco a poco.

Ged si incamminò verso il parapetto della nave, esausto per le ferite riportate.
Non aveva ancora elaborato gli ultimi avvenimenti; la scelta di Lirin, l'arrivo di Olivia... erano tutte ombre nella sua mente, come delicati déjà vu privi di senso. Ogni parte del suo corpo gli doleva immensamente, tanto da rendere difficile persino il respiro. Mosso da una immensa forza di volontà, il sacerdote tentò di urlare contro il cielo, come per celebrale la vittoria, ma la voce gli rimase incatenata alla gola, incapace di raggiungere l'equipaggio.

Molti erano caduti, ma a quale scopo?

Si appoggiò alla balaustra e, esausto, abbozzò un vago sorriso.
Avevano vinto, erano riusciti a diradare le tenebre...
...ed era una sensazione bellissima.


legenda

basso: 5% - medio: 10% - alto: 20% - critico 40%

Stato fisico: danni critici + medi al corpo (taglio di entità media al braccio destro / taglio di entità media al fianco sinistro / danni alti su tutto il corpo a seguito del contraccolpo / bruciature media alle braccia);
Stato psicologico: indenne;
Energia: 15%;

CS: 3 (1 istinto / 2 astuzia);

Equipaggiamento: Lancia, armatura naturale;
Oggetti utilizzati: -

Note: Non sono molto fiero del post, ma ho un mal di testa assurdo e domani non potrei scrivere ^^"

- - - - - - - - - -


Passive:

- Ged ha ereditato dalla prestigiosa razza dei draghi un intelletto sorprendentemente acuto, che gli permette di ricordare anche i più infimi dettagli del suo passato.

- Nel caso in cui Ged si dovesse trovare innanzi ad una illusione, indipendentemente dalla natura di quest'ultima, sarebbe sempre in grado di discernerla come tale, pur non dissolvendola né distruggendola. Non si lascerà ingannare dalle più banali illusioni, riuscendo a distinguerle sempre per ciò che sono.

- Il sacerdote vanta di una normale difesa psionica passiva.

- Il sacerdote vanta di un auspex ad area passivo.

- Qualsiasi difesa ad area richiamata da Ged - che sia magica, psionica o fisica - vanterà di un potere difensivo pari al consumo speso.

- Qualsiasi tecnica di cura vanterà di un potere difensivo pari al consumo speso.


Attive:

-

 
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view post Posted on 28/3/2015, 11:59




( Oceano Zar, Garmurath )
pov - Ged, Vaalirunah

quando potrai volare sopra il mare e stringere il vento ai polsi

« Una filastrocca. »
Il volto di Xari si rilassò, distendendosi - come se avesse gettato a terra una maschera a lungo indossata. I lineamenti del pirata erano affilati, le sue espressioni opportunamente modulate; doveva essere uno spettacolo raro e scioccante incrociare i suoi occhi azzurri e scoprire che, infine, il re era nudo. Drenthe sospirò, abbassando le braccia che prima invitavano gli uomini della Orgoglio a invocare la propria vittoria: essi erano per lo più rapiti dalla straordinaria scena che circondava Pirate's Bay, ma Ged e Vaalirunah avevano concentrato la propria attenzione sul pirata burattinaio - e la citazione del mezzodrago aveva sfondato ogni sua difesa.

Avrebbe potuto giustificare quella debolezza con la stancante lotta cui Kanca lo aveva sottoposto, e quasi sconfitto... ma non sarebbe stata la verità - per una volta. Quella frase, pronunciata in quel luogo, scardinò ogni resistenza nella psiche del bugiardo avventuriero. La snervante fatica di una vita trascorsa nel sotterfugio e nella menzogna lo travolse, allontanando il suo sguardo dagli interocutori della Orgoglio per vagare sulla leggendaria isola del Kraken: il cono di luce solare che cadeva attraverso l'occhio del ciclone inondava la fantastica terra dei colori dell'oro e dell'argento - un fulgore quasi abbagliante in perfetto contrasto con il nero, il viola e il grigio del temporale turbinante che la circondava.

« ... una metafora. », sussurrò.
Xari Drenthe stava, silenziosamente, piangendo.

Vassandra non gli credette neppure per un istante; conosceva il pirata da più di quindici anni e, sebbene quelle lacrime fossero ora genuine, l'esperienza la convinse altrimenti. La giovane sciamana tribale era la figlia e l'apprendista di Shaqra: nonostante fosse più giovane di Xari di una decina d'anni, lei ricordava quando l'adolescente avventuriero di Dorhamat aveva varcato per la prima volta la soglia della casa di sua madre; a quel tempo nessuno di loro sapeva cosa avrebbe riservato il futuro, nè Shaqra aveva iniziato la sua vita solitaria nel capanno di Nuronat. Ella era soltanto una percettiva maga della natura, una scienziata... e matrigna di Xari.
Vassandra sapeva cosa aveva cambiato la vita del pirata - sapeva che era impossibile fidarsi di lui.

« Non mentivo quando vi parlai del bottino che avremmo trovato qui, », riprese, asciugandosi in fretta le lacrime - sintomo di una debolezza che non pensava potesse sopraffarlo. « io sono interessato soltanto a uno dei tesori di de Graaf. » L'intero equipaggio della caracca lo stava ascoltando, catturato dalla promessa di denaro e dalla facoltà di riscoprire uno dei più grandi miti della storia della pirateria. Anche i nani superstiti della Garmurath sembravano dimentichi della sanguinosa sconfitta, o del fatto che il loro famigerato capitano fosse ancora seduto - catatonico - contro l'impavestata. « Non sarei mai riuscito a raggiungere Pirate's Bay da solo. »
Belu-Maz si levò lentamente dalla figura esile e distrutta di Olivia, a pochi passi da Urrka. « Tu sei il capitano della Cobalto. Perchè tutta questa messinscena? » Il mezz'orco parlava cautamente, come se stesse cercando di strappare informazioni da una bestia imprevedibile.
« Ex-capitano: Jericho non ha voluto rischiare mezzi e uomini per inseguire una favoletta. » Drenthe ridacchiò, indicando l'isola dinanzi a loro. « ... a quanto pare si sbagliava. »
« Ma la rotta per il Nuovo Mondo, il sogno di Ortiz... Si trattava soltanto di menzogne? »
Xari scrollò le spalle: non sapeva se esistesse davvero una via per attraversare l'Oceano Zar, nè se esistesse un continente al di là dell'abisso blu; era un pensiero intrigante, ma una spedizione nell'ignoto era qualcosa di assolutamente azzardato - molto più della ricerca di un'isola leggendaria, rifugio del più grande pirata della storia di Theras. Quando il mezz'orco nominò l'arrogante nobiluomo che lui stesso aveva ferito a Nuronat, tuttavia, lo sguardo di Xari si indurì. « Provare compassione per Ortiz è una perdita di tempo; i De Santos hanno molto da farsi perdonare, a Dorhamat. »
« Quindi è questa la ragione? » Cleomenes interruppe improvvisamente il dibattito, zoppicando stancamente sulla passerella tra la caracca e la fregata corsara. Il cinquantenne nocchiero era provato nello spirito e nell'orgoglio, poichè aveva per la prima volta scoperto il silenzio del mare - l'ingovernabilità totale di una nave. Era stato come privarlo dell'unico motivo per il quale era rispettato - la sua ragione di vita. Le ferite che aveva patito a Nuronat non aiutavano certo il fisico indurito dall'età e dall'aspra professione: come Urrka, sembrava che quel periglioso viaggio avesse riscosso un pesante tributo ai due membri più anziani delle navi. « Farla pagare ai De Santos... per Guilherme? »
Xari scosse il capo. « No. Tutto ciò che mi interessa è ciò che è custodito a Pirate's Bay. Ortiz è stato un piacevole danno collaterale. »
Sentendo quelle parole, Cleomenes Lusìmako fu sul punto di sfoderare la daga che portava alla cintola. Non gli importava la vera identità di Drenthe: la fama di quel pirata - come combattente e stratega - era sufficientemente nota da fargli credere che le sue mediocri abilità potessero a malapena impensierirlo. Il timoniere della Orgoglio non era un duellante: avrebbe certamente perso. Come il nome della nave che guidava, tuttavia, egli non poteva accettare come quel pirata avesse manovrato il suo comandante come una pedina sacrificabile. Cleomenes non amava Ortiz - lo rispettava a stento - ma ciò non giustificava l'ignobile atto di insubordinazione e diabolica macchinazione di quell'eccentrico uomo.
Vassandra, tuttavia, lo superò sia in velocità che in irruenza: la sciamana impugnava un bastone nodoso e contorto, come se un titano avesse attorcigliato un lungo ramo pur tenendolo ben dritto. Il fresco profumo di resina e muschio s'irradiava dall'asta, vibrante di potere. Senza esitazione, la ragazza selvaggia lo puntò contro il torace del pirata.

« Ti devo fermare, Xari. »
Per la prima volta, Drenthe parve davvero confuso. I suoi occhi saettarono da Ged a Vaalirunah, fino a posarsi su Floki - ancora accanto a Lirin. « Perchè avete portato con voi la mia sorellina? » L'assassino ridacchiò, scuotendo il capo ignaro di tutto. Nessuno mancò di notare, tuttavia, come il sicario non avesse affatto riposto il suo arco d'ebano (nè ritratto la freccia dalla sua corda tesa).
« Sorellastra, », corresse la giovane, e il disprezzo con il quale disse quella parola fu quasi tagliente quanto le sciabole dei corsari della Garmurath. « e sto cercando di impedire una catastrofe. Shaqra l'ha previsto - gli dèi le hanno mandato visioni. Come a tua madre, tanti anni fa. Le ha ignorate, ma io non posso farlo. »

« Perchè mai gli dèi dovrebbero interessarsi del brigantino di Laurens de Graaf? », domandò Xari, esasperato. Non riusciva a comprendere il pericolo di cui Vassandra stava cianciando. La rivelazione scatenò un tumulto di esclamazioni tra gli astanti: tutti conoscevano la Neptune, l'invincibile nave volante del Kraken: paradossalmente, nessuno aveva realizzato come il più grande tesoro tra i potentissimi manufatti di Laurens potesse essere la sua vecchia imbarcazione ammiraglia.
« La Neptune è laggiù? » « Stai vaneggiando, Drenthe. »
« Il brigantino... Cosa--? »
Esattamente come era esploso, lo stupore si congelò nel pubblico contemporaneamente allo stupore di Vassandra nell'udire la vera ambizione del bugiardo fratellastro.
« Vassandra, », disse lentamente Xari, nonostante l'adrenalina ora improvvisamente stesse facendogli mancare il respiro. « mi stai dicendo che c'è qualcos'altro, su quell'isola? »
« Io-- »

« SPIACENTE DI DELUDERVI, AMICI, »

Nessuno di loro conosceva quella voce. Nessuno di loro si aspettava di udirla.
Alzarono lo sguardo all'unisono, osservando la sagoma di un uomo che sostava eretta nel vuoto - oltre la coffa della Garmurath - e che li stava squadrando tutti con un'aria divertita: la sicurezza di sè degli imperatori del mondo.
Nonostante i suoi contorni fossero confusi, slavati - come se il vento dell'uragano trascinasse via i suoi lineamenti -, riuscirono a distinguere chiaramente i suoi capelli biondi, gli occhi di un verde brillante e le raffinate vesti da capitano bucaniere. Un lungo mantello nero svolazzava pigramente appoggiato sulle sue spalle, instillando ondate di gelo ad ogni movimento.
Percepirono il soffocante potere di cui quell'uomo era ricolmo - e compresero di essere spacciati.

« MA NON SIETE I BENVENUTI SULLA MIA ISOLA. »

Laurens de Graaf alzò il braccio destro, evocando un gigantesco e rivoltante ammasso di roccia fuso.
Il Kraken si strinse nelle spalle, quasi scusandosi del meteorite che fece cadere sopra di loro.





A NATION OF THIEVES
the high seas // end


QM POINT ::
Quest conclusa!
Come al solito, posterò dopo i commenti conclusivi con le ricompense (in accordo con Paracco, che ringrazio un'altra volta per l'assistenza). Questa quest è stata decisamente più travagliata della precedente, e me ne assumo tutte le colpe. Era più breve e aveva alcuni passi importanti che tuttavia non ho scritto al meglio; molti ritardi (miei) hanno inficiato sia la mia che la vostra passione per questo racconto: spero vi abbia almeno intrigati e divertiti. Ho un paio di appunti da farvi: in alcuni casi avete ridotto all'osso i post, indice sia dello scarso interesse che la situazione vi suscitava. Questo credo sia soprattutto colpa mia e dei miei ritardi, e vi chiedo scusa. Un secondo appunto però a me non imputabile è la scarsa interazione con i png, a differenza di quel che avete fatto nella prima quest: in The High Seas ho introdotto l'importantissimo personaggio di Vassandra, e a malapena le avete parlato (soltanto Vaal l'ha fatto); Cleomenes ha rivelato a Ged di aver ucciso Barthèz: perchè? La cosa è stata subito dimenticata, e non vi siete interrogati affatto sulla questione. Persino Belu-Maz è stato quasi subito snobbato: bastava dire in Confronto "voglio parlare con Belu-Maz, se possibile" e avrei soddisfatto ogni vostra richiesta: interrogarsi sul suo rapporto con Urrka e Olivia, chiedergli se conosceva Xari (domanda che avreste potuto porre anche a Vassandra, essendo poi la sua sorellastra - stesso padre ma madre, Shaqra, differenti), domandargli le specifiche della Garmurath in vista della battaglia. Onestamente gli spunti c'erano, ma non sono stati sfruttati.
Peccato per l'abbandono di Azazel, ma rispetto la sua scelta.
Come ultimo colpo di scena, compare sopra le vostre teste Laurens de Graaf che vi spara un meteorite Mortale ad area (potenza quindi Critica); il dettaglio del mantello che emana freddo è un suo vecchio artefatto, il Mantellemer.
Appuntamento al terzo e ultimo capitolo, At World's End!
 
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