Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Rou ~ Verlos

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K i t a *
view post Posted on 27/3/2015, 16:43




Mancava poco: lo sapevano benissimo. L’aria si era fatta più rarefatta, e la poca che riuscivano a ingoiare era bollente e raschiava loro la gola. Solo pochi metri di dura roccia li separavano da quella creatura abominevole che si era divertito a tormentarli nell’ultima ora. Potevano sentire la pressione su ogni centimetro della loro pelle, come se si stessero abbattendo contro un muro che cercava di respingerli. La loro abilità gli aveva permesso di mantenere intatta la mente, conservando la lucidità necessaria per calarsi fino a quell’ultimo piano e affrontare il nemico.
Una volta raggiunto il foro sul terreno, Sapp si voltò verso il resto del gruppo. «Ci siamo.» affermò con sicurezza. Sembrava più determinato con mai, la fronte corrugata in un’espressione concentrata.
Cominciarono a calarsi lungo l’apertura, uno dopo l’altro. Si trovavano nell’ennesimo corridoio roccioso immerso nell’oscurità, che sembrava tanto fitta da essere quasi palpabile. Un profondo silenzio li circondava, tanto da poter distinguere i loro respiri. Sembrava chiaro a ciascuno di loro che la resa dei conti era ormai vicina.
Con l’aiuto della fioca luce emanata dalle torce, riuscirono a farsi strada lungo il corridoio, fino a quando da lontano scorsero il bagliore di luci ben più grandi. Ata, davanti al gruppo, allargò il braccio rallentando gli altri: dovevano fare molta attenzione, adesso. Sfilò dalla sua fodera la sciabola che teneva legata alla cintura.
Lentamente raggiunsero l’imboccatura del tunnel, entrando in un’ampia stanza scavata nella roccia. C’erano alcune grosse fiaccole, sistemate a ridosso del muro roccioso, che permettevano di vedere l’interno; il perché queste fossero accese, avrebbe costituito un grosso interrogativo, se non fosse stato per la creatura che sostava dall’altra parte della sala.

Sembrava composto solo da ombra, se non fosse stato per le iridescenze di un rosso cupo che s’intravedevano sul suo corpo, nei punti sottostanti alle sue scaglie. Erano simili a tizzoni ardenti nascosti da un cumulo di carbone; sul capo spuntavano due fori luminosi, anch’essi di colore vermiglio scuro, che lasciavano pensare si trattasse dei suoi occhi. Ai lati della testa spuntavano due sporgenze, che si allungavano per diversi centimetri; lungo il corpo potevano intravedere due membrane racchiuse, del tutto simili a delle ali. Teneva poi una lunga coda raccolta a ridosso del corpo, simulando una discreta eleganza. A primo impatto pareva privo di bocca, ma non appena li vide il suo volto si aprì, mostrando una fessura costellata da lunghe zanne, il cui interno era invece di uno scarlatto più acceso, come il fuoco vivo. I suoi contorni apparivano sfocati, come se fosse circondato da un’aura impalpabile, simile al fumo. Era imponente e terribile, e li scrutava con gli occhi vuoti come una fiera osserva la sua preda.
Eccolo, dunque: quello era il demone per cui si erano avventurati nella miniera, quella era la creatura che aveva provocato loro tanti problemi, che si era dilettata a invadere la loro mente con il solo scopo di farli desistere, di soggiogarli al suo volere per poi annientarli. Ma non era il solo essere vivente presente: in un angolo della stanza sedevano, con una quiete sinistra, un gruppo di goblin. Lo sguardo vitreo era perso di fronte a sé, osservando un punto imprecisato nel vuoto. Non erano tanti, saranno stati una quindicina, mentre sul pavimento c’erano molti più attrezzi disseminati tutt’intorno. C’erano dei superstiti, allora! Non era difficile indovinare per quale scopo li avesse trattenuti nella miniera; non erano altro che una riserva di cibo, necessario a sostentarlo in quel nido provvisorio, recuperando le forze sufficienti per sfidare l’oscurità e riversarsi su Theras.

Rimasero immobili per diversi secondi, troppo sbigottiti o spaventati per fare qualcosa. Mentre gli uomini guardavano il demone, cercando di saggiarne la forza o la resistenza, Sapp teneva gli occhi fissi sul gruppo di pelleverde inermi. Il suo viso era contratto in un’espressione dolorosa, un aspetto talmente insolito per il goblin da colpire i presenti come un pugno sullo stomaco.
Durò brevi attimi, perché si scosse all’improvviso, come colpito da un fulmine. Guardò gli uomini attorno a sé, con rinnovata determinazione: «Io ho piano.» sbottò. «Voi impegnate demone. Colpitelo se serve, qualsiasi cosa. Demone vostro.» snocciolò ai quattro mercenari e Misdra. «Noi invece… – aggiunse, indicando se e i beduin – penseremo a salvare tutti». I beduin si guardarono negli occhi, visibilmente perplessi. Misdra, che aveva perso diverse tonalità di colore alla vista del demone, intervenne con voce strozzata: «Non dovremmo pensare a salvarci noi?!».
Prima che Sapp potesse rispondere, in lontananza, diversi metri sopra le loro teste, si propagò un boato che fece vibrare le pareti rocciose. Si trattava indiscutibilmente di un’esplosione. Il pensiero di tutti loro andò a Jhadar e al suo delirio di pochi minuti prima: non aveva mentito, allora.
Il goblin li guardò, come in cerca di nuove obiezioni alla luce della spiacevole novità. «Moed! Tempo più nostro nemico che questa orrenda creature!».



CITAZIONE

QM Point ~

Ed eccoci qua! Tadan, c'è davvero un demone! E ri-tadan, sta davvero per esplodervi la miniera addosso! :8D:
Trattenete la gioia per queste notizie, il vostro compito per questo turno è chiaro: dovete tenere a bada il demone mentre Sapp e i beduin penseranno a salvare tutti i presenti. Ciò che dovrete fare, perciò, è ideare una strategia vincente per tenere occupata l'attenzione del demone su di voi, e lasciare liberi gli altri tre di agire. Potete utilizzare il confronto per mettervi d'accordo, e ovviamente anche per fare qualsiasi domanda.
Questo turno, dunque, non vedrà azioni dirette in confronto, avete 7 giorni di tempo per postare, perciò fino a Giovedì 03/04 alle 23:59. Moed ("coraggio") ragazzi, siamo davvero alle battute finali. Buon lavoro!

 
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view post Posted on 3/4/2015, 15:07

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Rou ~ Verlos: Mai dire, te lo avevo detto...
Il Re osservava il mostro con un’ espressione delusa dipinta sul volto
«Deludente come demone. Ingloriosa come morte. » – fece schioccare la lingua sul palato - «Se decidesse di sacrificarsi per questo … Bè rimarrei sinceramente deluso. »
______________________________________________________________________________________
«Ve lo avevo detto… » – già l’aveva fatto, ma quando mai le persone avevano preso per buone le parole di un Oracolo? La gente aveva la pessima abitudine di guardare ai profeti come ciarlatani prima, accusarli di aver portato la malasorte dopo. Come la cosa sarebbe andata a finire era chiaro dal momento in cui l’omone del sud aveva iniziato a sragionare. Il demone c’era, l’esplosivo anche e loro si ritrovavano a fare da esca.
«L’avevo detto io, le cose non finiscono mai bene quando scendi in una miniera infestata. Non finiscono bene no! »
Il demone era impressionante, doveva ammetterlo, ma ciò che lo preoccupava di più era rimanere intrappolato li sotto. L’esplosione poteva non ucciderli, era anzi molto probabile che li intrappolasse li sotto. Lui non aveva intenzione di ripetere l’esperienza.
«Dobbiamo fare da esca giusto? Bene, inizio io! Se proprio devo rimetterci la pelle, meglio morire per mano di quel coso, che patire la fame qui sotto! »
Trasse dalla tasca del mantello Diplomazia e consumò il piombo rimanente mirando agli occhi della bestia.
Ne attirò l’attenzione e quando sentì gli occhi ardenti su di lui lasciò che le loro menti si sfiorassero.
«Avanti dolcezza, vediamo che genere di luridi segreti nascondi! »
_____________________________________________________________________________________________


CS: 3 | Intelligenza 2 Volontà1
Critico 40 | Alto 20 | Medio 10 | Basso 5<p align="justify">Stato Fisico: Illeso.
Stato Psicologico:Incapace di agire razionalmente.
Energia: 30%-5 %= 25%


Passive in Uso:
° Nessuno svenimento al 10% di energie,
° Riconoscimento delle illusioni
° 2CS in Intelligenza quando l'avversario usa tecniche magiche,
° Capacità di percepire i segreti, comprendere quali tra questi siano più importanti di altri.
°Capacità di comprendere se una persona mente o dice la verità.
°La Prigione di Cera vale come arma che provoca danni da ustione magici e tornerà sempre nelle mani del suo padrone.
° Tecniche offensive ad area hanno cagionano un danno pari al consumo.
° Capacità di percepire la natura delle intenzioni altrui
° La voce di Malzhar è sempre udibile al di sopra di ogni voce o rumore.


Attive:

CITAZIONE


« Un accordo con le Ombre»
Uno dei molti vantaggi derivanti dalla capacità di insinuarsi stabilmente nello spazio tra i pensieri è quella di poter "estrarre" informazioni. La conoscenza, il sapere sono strumenti preziosi a cui raramente si può dare un valore.
Un Tiranno dei Sogni può dunque assorbire l'anima altrui, suggendone così le conoscenze e lasciando un corpo vuoto, un misero guscio mortale apparentemente inutile ma preziosissimo per le creature sibilanti che popolano l'Oneiron, che si vedranno così doppiamente ricompensate: non solo avranno di che nutrirsi ma riceveranno anche un corpo mortale da abitare. L'anima dello sventurato, una volta assolto il suo scopo, sarà mutata in un oggetto, un feticcio incapace di morire definitivamente e così di vivere.
[Personale Variabile 1/10 - A livello tecnico quest'abilità conterà come una comune variabile psionica tramite cui il caster potrà "estrarre" segreti, conoscenze, emozioni dai suoi bersagli cagionando un danno pari al consumo, da perdita della memoria. Consumo utilizzato: Basso]
CITAZIONE
Note:Nessuna nota di rilievo.



 
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view post Posted on 4/4/2015, 12:05
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Il tempo è la sostanza di cui sono fatto.
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cysDWef





Erano scesi ancora, uno dopo l'altro avevano superato le aperture nel terreno che portavano ai corridoi più bassi. L'aria mancava a tutti, il gruppo faceva evidentemente fatica a respirare a quella profondità, schiacciati dalla montagna e con la gola infiammata dagli sbuffi caldi del tunnel. Le lanterne proiettavano sulle pareti deformate lugubri ombre tremolanti, che alimentavano la paranoia del Demone, consapevole che lì sotto, tra pressione e i gas della miniera, potevano da un momento all'altro essere preda di allucinazioni. Come se quello fosse stato il pericolo maggiore, come se il demone a cui davano la caccia non si fosse divertito da quando erano entrati nella miniera a torturare le loro menti. La visione che Montu aveva avuto era ancora vivida nella sua testa, immagini impresse nelle retine, e il pensiero di tanto in tanto correva a Jhadar, lasciato trenta metri più vicino alla salvezza, alla luce del Sole, abbandonato al suo destino e alla paura che ciò che diceva fosse vero.
Quando uno dei due beduin alzò il braccio e sguainò la sciabola, così fecero tutti gli altri. Erano vicini, terribilmente vicini. Le lanterne ormai non servivano più, la luce arrivava dalla fine del corridoio che stavano percorrendo; il silenzio permeava l'intera miniera, potevano quasi sentire l'incessante martellare del loro cuore nel petto, un suono che avrebbero ascoltato volentieri fuori di lì, ma nella miniera sembrava l'ultimo appiglio ad una vita che nessuno voleva abbandonare.
Arrivarono in una stanza illuminata da grandi torce, e lì, a pochi metri da loro, ad attenderli c'era la creatura per la quale si erano spinti nel cuore della terra. Che le gallerie di Misdra avessero incrociato quelle del profondo Baathos? Il perchè il demone fosse lì non era affar loro, erano pagati per liberare il sito dalla minaccia, le domande in quel momento erano tanto inutili quanto pericolose.
Il demone, completamente nero, sembrava avesse all'interno un fuoco vivo, che si intravedeva tra una scaglia e l'altra. Gli occhi non erano altro che due cavità infiammate, e Montu penso a quanto fossero simili, lui e il suo nemico, per alcuni dettagli. Le corna dell'Eterno tuttavia erano molto più sviluppate di quelle della creatura, che però poteva vantare due ali membranose chiuse lungo la sua schiena. Ai suoi piedi, avvolta come un serpente nelle sue spire, una lunga coda nera. Il volto non mostrava lineamenti, se non quei terribili occhi di fuoco, che tentavano Montu, lo imploravano di trasformarsi e mostrarsi per chi era veramente al suo nemico. Ma un altro demone lì sotto, così simile, avrebbe solo confuso i suoi compagni. Quando anche il mostro li vide, il volto si spaccò e mostro uno squarcio rosso intenso, mostrando lunghe zanne.
Li scrutava, e assaporava il suo pasto, gli invasori erano infine giunti, e lui li avrebbe uccisi tutti. Su un lato della stanza sedevano immobili una quindicina di goblin, inquietantemente impassibili di fronte all'arrivo di chi per loro poteva significare salvezza, gli sguardi vitrei fissi nel vuoto.
-Io ho piano.-
Sapp distolse tutti dalla contemplazione del demone. -Voi impegnate demone. Colpitelo se serve, qualsiasi cosa. Demone vostro.- Disse indicando i quattro guerrieri e Misdra. -Noi invece…- aggiunse indicando sè stesso e i beduin -penseremo a salvare tutti.-
Una fugace emozione comparve sui volti dei due beduin, sbigottimento forse. Ma Misdra parlò terrorizzato prima che potessero aprire bocca, se mai ne avessero avuta l'intenzione.
-Non dovremmo pensare a salvarci noi?!-
Ma prima che Sapp potesse rispondere un forte boato provenne da sopra le loro teste.
Jhadar aveva ragione! Akym voleva far esplodere la miniera, e se anche loro non fossero morti a causa dei crolli sarebbero rimasti intrappolati lì sotto. Morire come topi, e l'uomo che aveva cercato di avvertirli? Abbandonato e consapevole che stava per morire.
-Moed! Tempo più nostro nemico che questa orrenda creatura!-

Dovevano pensare al demone, e questo Montu sapeva farlo. Aveva già analizzato il suo avversario, pensando a cosa sapeva di lui, durante la discesa. Se la sua arma più forte era la mente, con cui aveva cercato di piegarli da quando avevano messo piede nella miniera, era la mente che l'Eterno avrebbe attaccato. Privarlo del suo punto di forza l'avrebbe reso estremamente vulnerabile a qualsiasi altro attacco.
Lo guardò negli occhi vuoti, stringendo la katana così forte da far diventare bianche le nocche, e annullò ogni sua attività cerebrale. Gli avrebbe fatto provare ciò che di più simile c'era alla morte. Un secondo prima di ucciderlo veramente.



Energia: 125 -40 =85%
Status Fisico: Graffi all'avambraccio (danno Basso)
Status Psicologico: Indebolimento (danno Basso)
CS Forma Umana: +3 Astuzia

Armi:
Shokan: Impugnata (Mano Dx)
Pistola: Riposta (5/5 colpi)

Armature:
Pelle Coriacea [Arma Naturale]

Oggetti:
Biglia Stordente: 1
Biglia Tossica: 1
Biglia Deflagrante: 1
Rubino: Forma Umana: +1 Forza; +1 Velocità; +2 Maestria nell’uso delle Armi. Forma Demoniaca: +2 Forza; +1 Velocità; +1 Intelligenza.
Gemma della Trasformazione
[Amuleto del Potere]

Abilità Usate:
Morte Cerebrale. Consumo: Critico (40%)
Il negromante annichilisce le facoltà mentali della vittima, riducendola in uno stato cerebralmente morto.
La tecnica ha natura psionica. Attraverso un contatto fisico o visivo, il caster sarà in grado di annullare temporaneamente qualsiasi attività cerebrale della vittima, facendole provare l'esperienza che più si avvicina alla morte. Questa afflizione, della durata di un solo turno, non solo causerà danni di entità Critica alla mente dell'avversario, ma gli farà perdere brevemente cognizione di sé e di ciò che lo circonda. Inoltre, quando si risveglierà, avrà la sensazione di essersi destato da un coma profondo. La tecnica è contrastabile con una opportuna difesa psionica e possono essere aggiunti effetti scenici che non ne pregiudichino la sostanza.

Note: //



 
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view post Posted on 4/4/2015, 19:59
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Aper army
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Վեժի ~ Rou ~ ՃԳեր

~~~O~~~O~~~O~~~O~~~O~~~O~~~O~~~O~~~O~~~O~~~O~~~O~~~O~~~O~~~O~~~
Verlos

Atto VII

(Vahram [pensato, lingua aramana], Malzhar, Montu, Shimmen, Sapp, Idir, Misdra, Jhadar, Akym.)


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Vahram fu scosso da un terribile brivido non appena si trovò di fronte a quella creatura. Lo prese un’innaturale angoscia mista a una certa soddisfazione nel constatare che il mostro albergante nella miniera era veramente un demone, ed estremamente potente, tra l’altro. L’aura oscura che emanava impregnava l’aria e la roccia, rendendo orribilmente opprimente quel già angusto antro nelle viscere della terra; il cavaliere grigio dovette fare appello a tutta la sua forza e la sua determinazione per non soccombervi. Una recondita rabbia iniziò a pervadere il suo corpo: odiava i demoni.
Sparsi sul pavimento e in ogni angolo dell’antro giacevano immobili e catatonici un gran numero di manovali, tutti pelleverde, e tutti soggiogati dai tremendi poteri mentali del mostro. Sapp osservò l’orribile scena che gli si parava dinnanzi con sguardo vuoto, scioccato; quella vista lo aveva paralizzato sul posto. Si riscosse all’improvviso, come se l’immane aggravio di quella situazione gli fosse pesato improvvisamente sulle spalle tutto di un sol colpo.

«Io ho piano.» Esclamò, riprendendo le redini della squadra. «Voi impegnate demone. Colpitelo se serve, qualsiasi cosa. Demone vostro.» Poi indicò se stesso e i due beduin. «Noi invece penseremo a salvare tutti.»

«Non dovremmo pensare a salvarci noi?!» Squittì Misdra, visibilmente più terrorizzato di chiunque altro nel gruppo.

Erano al capolinea, all’ultima e più critica tappa della loro delicata missione, ma un ulteriore singulto mise sottosopra l’anima di Vahram nel momento in cui qualcosa fece intendere a tutti che quella maledetta discesa suicida non sarebbe finita così presto... o forse sì, ma non nel modo che avrebbero sperato.
Un lontano roboante fragore squassò le pareti della caverna, un rumore che Vahram sapeva riconoscere: un’esplosione. E fu allora che gli mancò il fiato.

«Quella carogna di Jhadar aveva ragione...» Esclamò Vahram, quasi senza fiato per la sorpresa. «Quel pazzo di un moccioso ha davvero sigillato la miniera.»

Sapp squadrò tutti i presenti con un’occhiata sufficiente eloquente da far capire che, se intendevano uscirne vivi, avrebbero dovuto muovere il culo e lamentarsi di meno, e alla svelta.

«Moed! Tempo più nostro nemico che questa orrenda creature!»

Gli avventurieri non se lo fecero ripetere. Ognuno scattò imbastendo la strategia che riteneva migliore. Anche Al Patchouli non fu da meno: arco ricurvo in pugno, mise celermente mano alla faretra e ne estrasse due frecce, una delle quali era connotata da una cuspide di forma ogivale in legno fittamente bucherellato.
Incoccò la freccia dalla punta di legno, avanzò scattante verso la creatura d’ombra e senza pensarci due volte scoccò. In dardo non la colpì direttamente, ma gli sfrecciò innocuamente a una manciata di centimetri; un inferno di scintille rossastre però sfrigolo non appena passò di fianco al demone, ed era quella la vera natura dell’attacco: la polvere mentale di datura l’avrebbe presto investito carica della potente droga stordente.
Contemporaneamente il fragile mantello di cenere sulle spalle di Vahram iniziò a gonfiarsi, come se un forte alito di vento lo stesse sollevando con forza. Una fina nube grigiolina scaturì dai lembi della cappa e rapido quanto effimero volò sulle spalle di una brezza impalpabile, impaziente di avvolgere l’ala destra del demone in un abbraccio che si sarebbe rivelato deleterio.
Il cavaliere balzò dunque in avanti fino ad arrivare a una manciata di passi dal terribile nemico, onde farsi ben scorgere esponendosi indomito al pericolo al fine di distogliere l’attenzione del demone da Sapp e i due beduin.

«Gnal dzhokhk’ e, duk’ hibrid!!»


Berciò in faccia al mostro nella sua bizzarra lingua e gli scagliò la seconda freccia mirando dritto in mezzo alla sua fronte.

Ormai non vi era altra scelta se non combattere per la vita.
La missione era divenuta una faccenda secondaria,
lasciando il posto a una questione ben più personale.



Specchiettosfondoheaderpx_zps802a5de7

~~O~~O~~O~~ PG ~~O~~O~~O~~
Fascia: Rossa
Pericolosità: D

CS: (4)
2 Intuito, 1 Tattica, 1 Tempra


Basso 5% | Medio 9% | Alto 18% | Critico 36%

~~O~~O~~O~~ Salute ~~O~~O~~O~~
Corpo (Alto+Basso):
Graffio sulla guancia (Basso), ferita dietro spalla sx (Medio), contusioni su tutto il corpo (Medio).

Mente (Alto+Medio):
Inquietudine (Basso+Basso), Stordimento (Medio), danni mentali (Medio).

Energie: 59-18-9= 32%

~~O~~O~~O~~ Strumenti ~~O~~O~~O~~
Armi:
Yen Kaytsak: Infoderata.
Spada: Infoderata.
Arco (15-1=14): In mano.
Pistola (3): Infoderata.

Armature: Brigantina.
Oggetti: Biglia dissonante.


~~O~~O~~O~~ Abilità Passive ~~O~~O~~O~~

[Mamūluk ~ Abilità razziale Umana (Audacia)] Gli schiavi guerrieri sono vere e proprie macchine da guerra plasmate per affrontare irriducibili gli sforzi più inumani e le condizioni ambientali più estreme. Possono combattere senza posa per giorni interi. Raggiunto il 10% delle energie infatti, un mamūluk non sverrà. Ciò però non significa che non sarà stanco raggiungendo il 20% e non morirà raggiungendo lo 0%.

[ Disilluso ~ Passiva di talento Stratega (Capacità di discernere le illusioni)] La sua integrità mentale e il suo inumano addestramento lo resero congeniale ad affrontare senza timore anche la magia o le malie psioniche. Per questo motivo, nel caso in cui si trovasse innanzi ad una illusione, sarebbe sempre in grado di discernerla come tale, pur non dissolvendola né distruggendola.

[ Imperturbabile ~ Passiva di talento Stratega (Difesa psionica Passiva)] Addirittura, esistono alcuni nemici talmente potenti da poter manipolare la mente di chi sta loro intorno senza neppure doversi impegnare per farlo: è un processo naturale, che avviene spontaneamente con la semplice vicinanza e si diffonde come un'aura passiva tutt'intorno a loro. Ma simili poteri non influenzano Vahram: si rivelano inutili dinanzi alla sua sterilità emotiva e la sua totale estinzione della percezione della paura.

[ Irriducibile ~ Passiva di talento Stratega (Immunità agli effetti mentali)] La pervicacia e la ferrea disciplina dei mamūluk sono tanto proverbiali quanto terrificanti. Non demordono nel perseguire il loro obiettivo anche quando la loro mente è incredibilmente danneggiata. Per tale motivo, Vahram è tanto incrollabile e caparbio da essere pressoché insensibile al dolore psichico e a qualsiasi effetto di natura psionica, pur riportando i normali danni alla mente.

[ Flessibile (Pergamena Guerr. Tattiche di combattimento) ~ Passiva fisica (Padronanza del campo di battaglia)] In quanto ex membro delle Squadre Speciali dei Lancieri Neri e sicario professionista, Al Patchouli è addestrato a elaborare strategie e tattiche che sfruttino a suo favore il terreno circostante. Possiede dunque capacità di trarre vantaggio del terreno e delle circostanze in qualsiasi situazione di battaglia: strategie, tattiche, intuizioni. In combattimento ciò potrà anche tradursi nell'abilità di vincere scontri fisici a parità di CS, grazie alla superiore conoscenza del terreno di scontro.

Ricordo di cenere
[Malus Passivo] Vahram avrà nei suoi ricordi la mente di una bambina a lui sconosciuta che brucia tra le fiamme; non conta come un'influenza passiva, ma come un semplice spunto narrativo. Il guerriero ricorda anche il nome della bambina: Giselle

[Passiva Psionica (Obnublia i sensi dei nemici in prossimità)] Assecondando quella memoria, quel lutto mai affrontato e superato, Vahram saprà rievocare parte del dolore e della pena a cui non ha potuto opporsi. Appena sarà sua intenzione farlo, la cappa comincerà a perdere cenere dalle bruciature senza che alcuna fiamma la arda. La sottile polvere grigia si solleverà come nebbia offuscando i sensi di chi sarà abbastanza vicino al portatore pur potendovi scorgere attraverso. La sintomatologia della cenere avrà valenza di malia psionica passiva e difendibile in quanto tale.

[Passiva (La cenere può essere usata per portare attacchi fisici)] Ma la cenere potrà essere anche adoperata per altri fini, per infliggere un bruciante dolore, lo stesso che la piccola Giselle dovette sopportare nel suo piccolo inferno in terra, poiché nessun demonio – o quasi – raggiunge la malvagità insita nell'uomo. Vahram sarà infatti in grado di utilizzare la cenere posatasi sul terreno e quella ancora per aria come fosse un'arma, manipolandola a suo totale piacimento. Ustionanti al contatto, gli attacchi non avranno valenza di tecnica ma solo di attacco fisico, la loro potenza sarà direttamente proporzionale alle Capacità Straordinarie in suo possesso e potranno avere origine solo nelle sue strette vicinanze.


~~O~~O~~O~~ Abilità Attive ~~O~~O~~O~~


Polvere mentale di datura ~ Verrtigine, sgommento, toropore e giraffe rosa, aper.
[(Pergamena Ladro Sconvolgere i sensi) ~ Consumo Alto] La tecnica ha natura psionica. Vahram getta contro il nemico una polvere magica invisibile a base di datura concentrata, una droga molto potente. Questa sabbiolina non è influenzabile dalle correnti d'aria e reagisce a contatto, non necessariamente con la pelle, sfavillando scintille luminose, rilasciando in circolo quasi all’istante la potente droga. Può essere gettata semplicemente in faccia al nemico o appallottolata per essere lanciata a distanze maggiori.
Questa droga attacca direttamente la mente dell'avversario, provocandogli danni considerevoli. Questo si manifesta nella vittima come un fortissimo stordimento, che vedrà i propri sensi annebbiarsi. Sarà ad esempio incapace di distinguere destra e sinistra e alto e basso come se il mondo fosse specchiato, non riuscirà a percepire correttamente la luce i colori o la distanza, le voci mescolate e così via in un unico turbine infernale e caotico.
La tecnica provoca un danno totale alto alla mente della vittima, ha potenza alta, e può essere ostacolata solamente da opportune difese psioniche.

ᴥ Ricordo di cenere
[Tecnica di potenza Media]
Quella nube, quella polvere, potrà diventare quasi una tempesta malgrado la timida apparenza; proprio come se l'abbraccio di Giselle difenda il padre sempre amato, si ridurrà in sedimenti finissimi che si mescoleranno con l'aria. Sarà sufficiente spendere un ammontare Medio di energie, e una volta respirata dall'avversario, diverrà il veicolo attraverso il quale cagionare la paralisi di un arto a scelta per la durata di due turni di gioco. La tecnica ha natura psionica e infligge danni pari al consumo speso dilazionati per i turni in cui ha effetto.


~~O~~O~~O~~ Sunto ~~O~~O~~O~~


Eccomi! Vahram si fa avanti e scaglia contro il demone le due tecniche comunicate già in confronto, poi gli si avvicina a 5-10 passi di distanza per attirare la sua attenzione su di sé e gli scaglia una freccia (normale attacco fisico) diretta verso la faccia. Nello specchietto si vede consumata una singola freccia poiché ho considerato la prima parte dell'attacco "tecnica".

 
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view post Posted on 6/4/2015, 22:00
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Rou - Verlos



[color=black]E’ nella luce che gli esseri umani sono più forti.
E’ nell’oscurità che le creature del caos e del male prosperano con maggiore facilità.
E’ nelle tenebre che ci si deve avventurare dunque, se si desidera mettersi alla prova e superare i limiti della propria umanità, della propria anima: non c’è luce e non c’è oscurità nel mondo degli spiriti ... solo nebbia e forme confuse di grandi alberi grigi nel grigio della foschia.
Da li, noi veniamo in questo mondo di vivida fiamma e ombre danzanti e ne percorriamo i sentieri insicuri, spaventati e confusi dalle troppe possibilità che la vita ci offre e che non sappiamo bene assecondare: ci vorrebbero infatti cento vite anche solo per provare a comprenderle tutte.

Nella grande sala sotto la montagna, illuminata qua e la da grosse fiaccole addossate alle pareti, si ergeva il Re, il figlio dell’oscuro Bathos, ed era egli stesso oscurità e fiamma. Tizzoni ardenti parevano bruciare sotto scaglie nere come l’abisso più profondo delle miniere dimenticate, e lunghe corna ed ali raccolte con eleganza ferale facevano da complemento allo sguardo vuoto ed impassibile di una creatura terribile che sembrava uscita dalle leggende delle nonne, alla cupa luce di un fuoco morente. Poco distante, miseri relitti di esseri un tempo pensanti ma ora stravolti dal potere e dal terrore, stavano gobilin dall’aspetto lacero e perso, destinanti a diventare cibo per sostentare la crescita dell’oscurità in Theras, se la determinazione di un loro simile, e le forze di sei umani, non si fossero opposti a questo infausto destino.
Provava pena per loro, e la pietà ebbe per una volta la meglio sulla sua pragmatica visione che considerava importanti solo coloro con i quali si possedeva un certo legame, motivo per il quale aveva accettato di seguire Sapp in quell’avventura a rischio della propria vita: per i suoi compagni avrebbe dato molto, fors’anche la vita se necessario, e si rendeva conto che il piccolo goblin aveva organizzato tutto proprio per salvare i suoi simili ... abbandonarli per salvare se stessi come proponeva Misdra era equivalente rinunciare a tutto ed era convinto che Sapp non avrebbe fatto un passo qualunque cosa fosse successa a quel punto, ora che la meta era così vicina.
Doveva combattere, pensò mentre prendeva l’arco non avendo nessuna intenzione di affrontare un combattimento ravvicinato contro quella creatura alta il doppio di lui.
Poi il boato. L’esplosione predetta da Jhadar, quella a cui non aveva creduto.
NO!
Si sorprese ad urlare, convinto com’era che nessuno sarebbe stato così stupido da assumere una spedizione come la loro e poi intrappolarla volutamente dentro una miniera con un demone ed due dei propri uomini. Non aveva senso. Non aveva senso ...
Un ruggito da belva gli eruppe allora dalle labbra, mentre la sensazione di essere in trappola e la certezza di dover scappare via da li si scontrava dentro di lui con la certezza che non avrebbe potuto lasciare in quel modo delle persone che si affidavano a lui, anche se una di queste fino a poco tempo prima l’avrebbe uccisa volentieri con le sue mani. Mosse d’istinto due passi verso il tunnel da cui erano entrati, la confusione che sbocciava in un’ira gelida e profonda e la certezza che se fosse uscito vivo da li qualcuno in superficie avrebbe passato un terribile momento in sua compagnia, imparando sulla propria pelle cosa significava fargli questo.
Si girò di nuovo verso il demone, desiderando che al suo posto ci fosse il capo di Jhadar affinchè potesse provare quel che provava lui in questo momento, e protese la mano nella sua direzione, lasciando fluire una briciola degli inverni ghiacciati del Nord, un frammento di gelo e vento tratti direttamente dall’aria fredda che ora lo circondava e sferzava qua e là il mantello marrone. Increspature di ghiaccio lambirono i piedi e la coda del demone, cercando di intrappolarlo nella loro morsa per impedirgli di muoversi ed alzarsi in volo e nel contempo il Kasumaki scagliò una freccia vibrante di energia spirituale pronta ad esplodere non appena colpito il bersaglio, chiaramente percepito grazie all’ostilità che emanava oltre la coltre che occultava i suoi movimenti furtivi, e si spostò dietro le nebbia di Al Patchouli e dietro uno dei massi accostati alla parete di fondo della sala.
Scambiò uno sguardo con Sapp, facendogli segno di muoversi mentre incoccava una seconda freccia.


Energia: = 85% - 5% -20%= 65%
Status Fisico: Illeso
Status Psicologico: 2/16
CS: 1 destrezza, 1 forza
Armi:
arco e frecce 13/15
spada
pelle resistente come un'armatura di ferro

Oggetti:
- Erba Ricostituente 0/2 (+5% energie ciascuna)
- Gemma della Trasformazione

Abilità Usate:
- Fire: Allo stesso modo Shimmen potrà caricare una sua arma, un suo proiettile, o le sue sesse mani di una quantità Variabile di energia che risulterà esplosiva a contatto e che causerà una violenta deflagrazione di fiamme e calore al momento dell'impatto. L'esplosione non danneggerà mimimamente il Kasumaki. (perga Dardo Esplosivo)
- Eroe del Nord (artefatto): Le terre del Nord non sono mai state accoglienti, e Jules lo scoprì presto a proprie spese. Attraversò senza guide villaggi sperduti, foreste innevate e picchi ventosi. Senza mai fermarsi, senza perdere di vista i propri obbiettivi, senza fare deviazioni dalla propria meta: la conoscenza. Ad ogni passo che faceva nella neve viveva nuove esperienze e cresceva, come un albero ancora giovane ma dal futuro robusto e solido. In 10 anni esplorò le vette dell'Erydlyss e le foreste dell'Edhel, finchè non si ritenne soddisfatto. Conquistato il gelo del Nord, decise di ripartire.
[Passiva: attorno a Shimmen l'aria sembrerà di qualche grado più fredda, come se lo spadaccino portasse con sè il gelo del Nord. Chiunque gli si avvicini vedrà i propri movimenti rallentare a causa del freddo; Attiva, tecnica magica, consumo Basso: Shimmen sceglierà un nemico, e le gambe del bersaglio verranno ricoperte di una solida patina di ghiaccio che gli impedirà di usare gli arti inferiori per un turno. Non causa alcun danno, e il ghiaccio si scioglierà alla fine del turno. È possibile difendersi con una difesa di potenza Bassa o spezzando il gelo con un'offensiva di livello Basso.]

Abilità Passive:
- Chaos Istinct: passiva di auspex basata sull'ostilità rivolta verso Shimmen.
- In labor Force: passiva che dona un +2 cs sotto power up
- Non fa rumore e non lascia tracce al passaggio (dominio Assassino)
- Capacità di combattere anche se ferito gravemente (razziale)

Mantello dell'Esploratore: Esploratore dell'Ovest e Eroe del Nord.

Note Se Shimmen arriva di sopra sui suoi piedi qualcuno a caso si farà molto male. :zxc: Così impara a far esplodere le miniere sopra la nostra testa.
Detto questo la strategia con cui attacco il demone è bloccarlo al suolo con l'attiva dell'artefatto (costo Basso, intrappolamento di ghiaccio che si rompe o si difende con un Basso) in modo che non possa schivare la nebbia velenosa in arrivo e non possa alzarsi in volo o usare la coda per attaccare. Poi mi sposto dietro la copertura delle nebbia così provvidenzialmente usata dal caro Al Patchouli e gli tiro una freccia esplosiva Alta usando la passiva di auspex per "vedere" il bersaglio (il demone invece non dovrebbe riuscire a vedere le mie mosse grazie alla copertura, non bene comunque) nascondendomi poi dietro uno dei massi accostati alle pareti (da descrizone che mi ha fatto Kita) prima che l'attacco della foschia arrivi a destinazione (con il CS a Velocità dovrei riuscire a fare abbastanza in fretta il tutto, credo)
 
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K i t a *
view post Posted on 20/4/2015, 14:26




Avrebbero dovuto agire in coordinato, ognuno nell’inconsapevolezza di ciò che avrebbe fatto l’altro. Potevano solo fidarsi e sperare che tutto quello potesse essere sufficiente a salvarli.
Mentre il gruppo di uomini s’ingegnava per tenere impegnato il demone, il trio composto dai beduin e il goblin si misero all’opera per mettere fine a quell’avventura. Sapp spiegò rapido ai compagni la sua idea, usando solo l’aardens: «Il fuoco è la fonte del suo potere. L’Hoepriest è stato chiaro: con il potere del fuoco soggioga le menti delle sue vittime. Senza, la sua forza si ridurrà. Dobbiamo placare le fiamme!». I beduin annuirono, avevano capito cos’avesse in mente il pelleverde. Quest’ultimo cominciò a sbottonare il legaccio che tratteneva il pastrano attorno al collo, per poi lasciarlo crollare ai suoi piedi. Sotto nascondeva una veste consunta e ugualmente bitorzoluta, ma finalmente si comprese il perché di quei bozzi e del tintinnio che contraddistingueva ogni suo passo: era, infatti, piena di tasche, con tessuti diversi uno dall’altro, come se fossero state aggiunte nel corso del tempo con stoffe di fortuna. Cominciò a frugare tra alcune di quelle, estraendo pezzi di metallo che metteva insieme con una manualità tale da lasciar intendere che fosse una sua peculiare abilità. Guardò i suoi compagni e annuì con fare solenne: «Andiamo!».

Fu tutto molto rapido, grazie all’apporto efficace del gruppo di uomini che si occupava del demone. I loro attacchi furono precisi e proficui: il demone era talmente impegnato a non soccombere sotto quel fuoco fatale che non si accorse minimamente delle azioni del trio. I due beduin, Ata da una parte e Idir dall’altra, si avviarono – rapidi e silenziosi come letali assassini – verso le fiaccole, mentre Sapp poté avvicinarsi al gruppetto di goblin inermi a ridosso della parete rocciosa. Con estrema velocità e decisione i beduin colpirono le grosse pile, demolendole, mentre Sapp lavorò celere sulle catene che legavano i goblin – di fattura umana, non dipendenti dal demone – liberandoli dalla morsa del ferro.
Successero varie cose, in una sequenza talmente veloce da essere parificabile a pochi battiti di ciglia: anzitutto lo sguardo dei pelleverde prigionieri riacquistò vita, cominciando a spostarsi da un lato all’altro della stanza, con comprensibile confusione. Non c’era tempo per le spiegazioni, e la vista del demone sembrò sufficiente per fargli comprendere la gravità della loro situazione: erano ancora prigionieri, e ora che avevano ripreso coscienza di sé dovevano muoversi a capovolgere quella situazione. «Seguitemi!» gracchiò Sapp in aardens, richiamando per la prima volta la loro attenzione. Bastò un’occhiata al goblin per sostituire l’espressione stupita con una quasi sollevata.
Mentre si alzavano, le pire crollarono, rovesciandosi sul pavimento; avvolte in un nugolo di polvere, impiegarono poco a estinguere completamente il proprio lume. Improvvisamente si trovarono nel buio pesto.
Infine, un ruggito. Atroce, doloroso, rabbioso. Rimbombò nello spazio vuoto, scuotendo le pareti quasi con la stessa intensità dell’esplosione di poco prima. Ed ecco il grido di Sapp, che chissà come era riuscito a creare una piccola fiamma con uno dei suoi bizzarri arnesi e li aveva raggiunti, seguito dal folto gruppo di pelleverde e dai due beduin: «FUGGIAMO!».

La risalita fu ben più veloce della discesa, ma decisamente più intensa e pericolosa; si trovavano in una situazione incredibile, il genere di vicenda che – se le sopravvivi – ti garantisce l’accesso alle cosce di qualsiasi donna. Correvano a perdifiato, risalendo i vicoli, con il demone alle calcagna che li inseguiva cieco e rabbioso, sentendo l’intera miniera vibrare a causa delle esplosioni che erano appena state innescate. Non potevano fare altro che correre, la gola in fiamme, le gambe distrutte, andare incontro alla propria salvezza, letteralmente inseguiti da morte certa.
Finalmente eccola; videro la luce alla fine dell’ultimo vicolo, il primo che avevano percorso, da cui sembrava trascorsa una vita. Con un ultimo, incredibile sforzo, riuscirono nell’impossibile: sbucarono all’aria aperta quando l’ultima, inesorabile, esplosione fece crollare il soffitto del tunnel, lasciando che l’intera miniera andasse in frantumi, franando sopra il demone, intrappolandolo per sempre in quel cumulo di macerie.
Furono accolti da un silenzio sconcertato, dovuto da motivazioni molto diverse, coperto solo dai loro respiri affannati. Gli spettatori nello spiazzo polveroso li osservavano con gli occhi sgranati, con lo stesso stupore di chi vede un fantasma. Era evidente che nessuno di loro si aspettava della buona riuscita della loro missione. Dopo un buon minuto, i lavoratori superarono lo sbigottimento, lasciando spazio all’entusiasmo e proruppero in una serie di applausi e grida di gioia, inneggiando al gruppo come eroi.
L’unico che non partecipava ai festeggiamenti era Akym, che alternava uno sguardo al gruppo di sopravvissuti a uno verso la miniera crollata, completamente grigio in volto. Aveva perso tutto, tutto. Come lo avrebbe spiegato a suo padre? Senz’altro Misdra avrebbe parlato, non se la sarebbe cavata con una menzogna.
Neanche a dirlo, il capo dei lavoratori marciava verso di lui e non appena fu abbastanza vicino, gli assestò un pugno sul naso, facendo capitolare il ragazzo al suolo. «TU! Figlio di puttana, volevi ucciderci tutti, non è vero?!?». Akym dalla sua posizione – che per la prima volta nella sua vita si sentiva sottomesso a qualcuno –, con il naso rotto da cui fuoriusciva un fiotto copioso di sangue, tremava, cercando di allontanarsi strisciando sul terreno polveroso. «Io… io non… non credevo voi…». Sapp ridacchiò, visibilmente soddisfatto. «Ve lo aveva detto, signore. La cava non ha più demone, ed io prendo i goblin liberati.» concluse serafico. I pelleverde si guardarono fra loro, spaesati e increduli: erano finalmente liberi? «IDIOTA!» tuonò Misdra «Abbiamo perso la cava e anche i minatori!!! Stupido ragazzino, farò cagare soldi dalla bocca di tuo padre per tutto questo!!!».
Mentre l’uomo inveiva contro il ragazzo, il goblin si avvicinò al gruppo di uomini: «Bene, bene, divertente non è vero? Avevo promesso grande avventura per voi, ed eccoci qua!» disse loro, entusiasta. «È tempo di saluti, adesso. Ricorderò vostri nomi se ancora avrò avventure divertenti per voi!» aggiunse, sorridendo felice. «Ah!» esclamò poi, come se avesse avuto un’improvvisa illuminazione «Idir e Ata avere vostra ricompensa, ma io penso voi meritare un extra, sì?» il suo volto si deformò in un ghigno malvagio e divertito. «Ragazzino là… – indicò con un piccolo movimento del capo il giovane Akym – Suo destino in vostre mani».



CITAZIONE

QM Point ~

Siamo arrivati all'ultimo giro di post! Tutto è bene quel che finisce bene: la vostra strategia è stata efficace e ha permesso al trio di occuparsi di sabotare la fonte del potere del demone: il fuoco.
Come si evince dal post riuscite a risalire e salvarvi! Non altrettanto si può dire del povero demone, che invece rimarrà schiacciato dall'esplosione; ecco il geniale piano di Sapp!
Dopo essersi ricordato delle vostre ricompense vi lascia anche il destino di Akym; immagino abbiate un conto in sospeso con lui!
Quindi, questo vostro post sarà meramente descrittivo e conclusivo della vostra avventura; decidete che volete fare di Akym e avremo terminato! Avete sette giorni di tempo, dopo di ché ci sarà il mio post con i giudizi (e i vostri soldi hehe :8D: ).
Buon ultimo post!

 
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view post Posted on 26/4/2015, 17:40

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Lo sciamano era piegato in due, respirava affannosamente, era sporco di fuliggine e polvere ma sorrideva.
Lo sceriffo lo osservò attraverso la superficie dello specchio, gli occhi sgranati per lo stupore. Una mano accompagnò la sua mascella inferiore in alto, fino a fargli chiudere la bocca.
«Le mosche Greg …»
«Come diavolo …»
Lo stesso sorriso soddisfatto sfolgorava sul volto del Re Stregone.
«Ti avevo detto che era un uomo pieno di risorse Gregory»
«Io direi un’unica enorme risorsa sul fondoschiena …»
Erein si lasciò andare ad una risata liberatoria, tutta la preoccupazione sull’esito di quella missione si era dissolta nell’esatto istante in cui gli avventurieri erano usciti ammaccati ma tutto sommato indenni dalla follia in cui si erano inconsapevolmente imbarcati. Posò la mano sulla spalla del suo fido servitore e con tono gentile ma fermo gli chiese -« Lasciaci da soli un istante Greg, credo di dovergli fare le mie congratulazioni …»
______________________________________________________________________________

La sensazione di piacevole calore che mi pervadeva le membra dovuta al calo di adrenalina non fu’ nemmeno lontanamente paragonabile alla carezza della sua voce.
« Mi hai fatto stare in ansia Sciamano, ma alla fine il tuo valore ha prevalso. I miei complimenti, per tutto. Sei un degno servitore del Regno e del Sovrano. Ora vai, goditi i festeggiamenti, te li sei meritati …»
Sorrisi, ancor di più. Non mi sentivo così bene da … Non riesco nemmeno più a ricordarlo!
Ci eravamo riusciti alla fine! Tutto era andato a finire bene, nonostante il Demone, nonostante le esplosioni e il crollo. Bè non era andata proprio meravigliosamente bene per tutti … Akym si era beccato un cazzotto in viso a causa della sua infelice scelta di farci saltare tutti in aria. I minatori avevano perso la loro fonte di lavoro e di reddito. Ma c’era qualcun altro incredibilmente soddisfatto, qualcuno incapace di contenere la propria gioia.
«Bene, bene, divertente non è vero? Avevo promesso grande avventura per voi, ed eccoci qua!» ci disse il piccolo, astuto pelleverde - . «È tempo di saluti, adesso. Ricorderò vostri nomi se ancora avrò avventure divertenti per voi!». «Ah!»
«Idir e Ata avere vostra ricompensa, ma io penso voi meritare un extra, sì?»
«Ragazzino là… concluse poi indicandoci Akym – Suo destino in vostre mani».
Posai uno sguardo sul giovane uomo e provai un senso di pietà. In un certo senso mi assomigliava… La sua scelta si era rivelata decisamente fuori di testa ma chi ero io per criticarlo?
Non ero stato io a non battere ciglio quando Yuri, l’Occhio della Mano, ci aveva chiesto di far saltar in aria l’intero accampamento? Eroismo, follia, giovinezza spesso vanno a braccetto. Mentre gli altri sceglievano di concludere più o meno gloriosamente la loro avventura io rimasi in disparte ad osservare. Quando l’attenzione sul povero Akym si fu ormai diradata mi accostai a lui. Lo guardai con severità.
« Amico mio hai fatto una cazzata …» – affermai cercando di non sembrare troppo solenne o minaccioso - «…ma spero tu l’abbia fatto in buona fede.»
Sollevai la mano sulla sua testa e il ragazzino si ritrasse improvvisamente coprendosi il capo con le braccia come se si aspettasse di essere picchiato ulteriormente. Una leggera luce avvolse la mia mano, una luce che colò su Akym come gocce dorate, facendolo risplendere per un istante fugace.
«Ho fatto molte, moltissime cazzate nel mio passato. Qualcuno mi ha detto che sono state proprio quelle cazzate a costruire l’uomo che sono oggi. » – gli sorrisi -
« Quest’avventura mi ha fatto rinascere, mi ha dato l’opportunità di sconfiggere i miei demoni. Sono un uomo nuovo e lo sono anche grazie a te. Per questo io ti dono una seconda chance … Vai, sembrerai innocente … Fidati di me. E la prossima volta usa la testa. »
Con quell’ultimo gesto mi congedai dalla compagnia e mi incamminai verso la mia Basiledra.
Malzhar il traditore era morto in quella caverna, definitivamente.
______________________________________________________________________________

Pianse. Di nuovo. Si maledì.
«Tutto bene mio signore?» – gli chiese sbalordito Greg.
Erein non rispose. No, non andava bene affatto. Malzhar Rahl era un brav’uomo, un cuore puro nonostante tutto. Sacrificarlo, ingannarlo e tradirlo era qualcosa di mostruoso. Lo Specchio delle Ombre non trasmetteva più alcuna immagine dal Dorthan. Era tornato a riflettere l’ immagine di chi gli stava dinnanzi e ciò che Erein di Deyrnas vedeva era l’immagine di un mostro. L’immagine di se stesso. E la odiava.

_____________________________________________________________________________________________


CS: 3 | Intelligenza 2 Volontà1
Critico 40 | Alto 20 | Medio 10 | Basso 5

Stato Fisico: Illeso.
Stato Psicologico:Incapace di agire razionalmente.
Energia: 25%-10 %= 15%

Passive in Uso:
° Nessuno svenimento al 10% di energie,
° Riconoscimento delle illusioni
° 2CS in Intelligenza quando l'avversario usa tecniche magiche,
° Capacità di percepire i segreti, comprendere quali tra questi siano più importanti di altri.
°Capacità di comprendere se una persona mente o dice la verità.
°La Prigione di Cera vale come arma che provoca danni da ustione magici e tornerà sempre nelle mani del suo padrone.
° Tecniche offensive ad area hanno cagionano un danno pari al consumo.
° Capacità di percepire la natura delle intenzioni altrui
° La voce di Malzhar è sempre udibile al di sopra di ogni voce o rumore.


Attive:
[QUOTE]


«Justice Herald»
E quando si accorgesse di aver giudicato male, quando la sua convinzione incontrasse il diniego della realtà dei fatti, egli non dovrà temere. Perché se il giudice decreta la colpevolezza, nessuno potrà sciogliere, e se egli decide per l’innocenza, nessun potere potrà incatenare. Basterà un consumo Medio e il portatore della bilancia potrà attribuire natura buona o malvagia a una creatura o a un essere umano. Per due turni costui sarà identificato con tale accezioni da tutti coloro che lo circondano [Illusione di natura psionica, dura due turni]

CITAZIONE
Note:Nessuna nota di rilievo.






 
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view post Posted on 26/4/2015, 22:26
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Rou - Verlos



E’ nell’oscurità che le creature del male prosperano con maggiore facilità, diffondendo odio e caos sulle terre di Theras.
E’ nella luce che gli esseri umani sono più forti, quando possono vedere errori ed ostacoli sulla propria strada e guardarsene per tempo.
E’ nella luce che si deve andare, se si desidera fare una scelta giusta: non c’è luce e non c’è oscurità nel mondo degli spiriti ... solo nebbia e forme confuse di grandi alberi grigi nel grigio della foschia.
Non è un mondo morale, quello da cui vengono le anime che ora convoco al mio cospetto. Non esistono concetti simili al Bene ed al Male in quella terra mai baciata dalla luce delle stelle.



Ma qui si.
Qui esiste la giustizia ed esiste la vendetta. Esistono uomini con la forza, o il diritto, di punirne altri per quanto hanno commesso.
Io sono uno di quelli.
Nobile per nascita ho il diritto di dispensare castighi ai miei inferiori, come lo ritengo opportuno.
E’ da quando siamo arrivati che non stacco gli occhi da Akym, chiedendomi quale sia il modo migliore per fargli passare quel che ho passato io, che abbiamo passato noi. Anche quando mi avvicino e gli ordino di darmi un motivo, uno solo, per cui dover trattenere quella sete di rivalsa nata dalla paura e dalla rabbia penso solo ai modi più crudeli di ferirlo: sfregiarlo in volto, tagliargli una mano, semplicemente buttarlo in qualche pozzo e lasciarlo marcire là dentro.
Forse dovrei usare la mia rabbia e la mia spada per portare giustizia in questo posto dimenticato dagli dei, per trarre rivalsa dell’atto illogico e spregevole che Akym ha compiuto nei nostri confronti: rinchiudendoci dentro la miniera dopo averci pagato per liberare la stessa dal demone, per un motivo che non sono tuttora riuscito a comprendere dalle sue incoerenti suppliche di pietà. E’ quello che desideravo nell’oscurità dei sotterranei, sfogare su di lui la mia paura e l'odiosa sensazione di tradimento, quando mi sentivo intrappolato in una scelta che non avrei voluto compiere, oltre che da fiamme e rocce.
Però in questo mondo esiste anche la pietà.
Indotta nel vedere un uomo che stà per perdere tutto: un flashback del mio stesso passato: talvolta anche uno come me può dimostrarla, soprattutto quando alla fine ho semplicemente aggiunto al mio repertorio un’altra storia da raccontare, e nessuno di quelli che erano là sotto con me ha subito danni irreparabili. Non sarebbe giusto assassinarlo a sangue freddo, anche se la sua colpa è chiara e lampante alla luce del sole e forse, per alcuni, lo meriterebbe. Avrà già i suoi problemi a spiegare la perdita totale della miniera che gli era stata affidata, a restare indenne dalla giusta furia degli altri minatori che hanno perso il lavoro a causa della sua decisione.
La vita di quell’uomo non corre pericoli da parte mia, almeno questo glielo assicuro.
Però insisto. Voglio una spiegazione.



Energia: = 65%
Status Fisico: Illeso
Status Psicologico: 2/16
CS: 1 destrezza, 1 forza
Armi:
arco e frecce 13/15
spada
pelle resistente come un'armatura di ferro

Oggetti:
- Erba Ricostituente 0/2 (+5% energie ciascuna)
- Gemma della Trasformazione

Abilità Usate:
- Fire: Allo stesso modo Shimmen potrà caricare una sua arma, un suo proiettile, o le sue sesse mani di una quantità Variabile di energia che risulterà esplosiva a contatto e che causerà una violenta deflagrazione di fiamme e calore al momento dell'impatto. L'esplosione non danneggerà mimimamente il Kasumaki. (perga Dardo Esplosivo)
- Eroe del Nord (artefatto): Le terre del Nord non sono mai state accoglienti, e Jules lo scoprì presto a proprie spese. Attraversò senza guide villaggi sperduti, foreste innevate e picchi ventosi. Senza mai fermarsi, senza perdere di vista i propri obbiettivi, senza fare deviazioni dalla propria meta: la conoscenza. Ad ogni passo che faceva nella neve viveva nuove esperienze e cresceva, come un albero ancora giovane ma dal futuro robusto e solido. In 10 anni esplorò le vette dell'Erydlyss e le foreste dell'Edhel, finchè non si ritenne soddisfatto. Conquistato il gelo del Nord, decise di ripartire.
[Passiva: attorno a Shimmen l'aria sembrerà di qualche grado più fredda, come se lo spadaccino portasse con sè il gelo del Nord. Chiunque gli si avvicini vedrà i propri movimenti rallentare a causa del freddo; Attiva, tecnica magica, consumo Basso: Shimmen sceglierà un nemico, e le gambe del bersaglio verranno ricoperte di una solida patina di ghiaccio che gli impedirà di usare gli arti inferiori per un turno. Non causa alcun danno, e il ghiaccio si scioglierà alla fine del turno. È possibile difendersi con una difesa di potenza Bassa o spezzando il gelo con un'offensiva di livello Basso.]

Abilità Passive:
- Chaos Istinct: passiva di auspex basata sull'ostilità rivolta verso Shimmen.
- In labor Force: passiva che dona un +2 cs sotto power up
- Non fa rumore e non lascia tracce al passaggio (dominio Assassino)
- Capacità di combattere anche se ferito gravemente (razziale)

Mantello dell'Esploratore: Esploratore dell'Ovest e Eroe del Nord.

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view post Posted on 28/4/2015, 00:23
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Aper army
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Վեժի ~ Rou ~ ՃԳեր

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Verlos

Atto VIII

(Vahram [pensato, lingua aramana], Malzhar, Montu, Shimmen, Sapp, Idir, Misdra, Jhadar, Akym.)


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I caldi raggi del sole lambirono improvvisamente la sua pelle tersa di fredde gocce di sudore. Alzò la mano per proteggersi dalla luce accecante gli occhi ormai adusi all’oscurità del sottosuolo e corse ancora per diversi passi allontanandosi il più velocemente possibile dal fragore assordante di rocce schiantate, lamenti di tronchi lignei stritolati e di quegli orrendi e indimenticabili ultimi ruggiti di agonia della bestia. Solo quando il rumore si spense annegato in una nube di polvere e detriti, riducendosi a un ticchettare sommesso dei pochi ciottoli ancora non ben assestati, Vahram calmò la sua andatura fino ad arrestarsi per poi cercare sostegno alla sua fedele lancia, abbarbicandocisi. E fu allora, circondato dallo scalpiccio e dalle grida di gioia dei pelleverde liberati, che si rese conto di essere uscito vivo e integro da quel maledetto e claustrofobico abisso di orrori. Alzò la testa, socchiuse gli occhi e tirò un lungo sospiro di sollievo, assaggiando l’aria calda e così insolitamente rinvigorente della superficie. Riordinò le idee e rievocò alla mente ogni dettaglio della fuga che l’adrenalina pulsante non gli aveva permesso di notare in quei momenti concitati.
Per tutta la durata della corsa aveva mantenuto salda la sua lucidità, nei limiti che le gravi menomazioni alla sua mente gli concedevano; era stato per la maggior parte il suo imperterrito istinto di mamūluk a permettergli di salvare se stesso... e Jhadar.
Si rivide correre rapido come una belva alla testa del gruppo, insieme agli altri suoi compagni, mentre tutto intorno a loro si sdrucciolava e franava inesorabilmente in un orribile boato che assaliva le orecchie da ogni lato, faceva correre il cuore a mille e le gambe rapide come zampe di gazzella, obnubilando il cervello della sola smania di lottare per la sopravvivenza. Fu ad un certo punto che raggiunsero il luogo dove poco prima avevano abbandonato il possente guerriero, proponendosi di tornare a riprenderlo più tardi se avessero avuto l’occasione. E il povero Jhadar non si era spostato da dove lo avevano lasciato. Lo incrociarono mentre ritto in piedi guardava imbambolato, con espressione confusa e piena di terrore, la baraonda di goblin in fuga e la morte certa che a breve gli sarebbe arrivata dritta in faccia. Fortunatamente Vahram – che quantunque fosse un criminale della peggior specie, era tuttavia un uomo diligente – ebbe sufficiente freddezza da mantenere la parola data... o almeno fare un tentativo. Ebbe appena il tempo di assestargli al volo un altro ceffone e gridargli "Corri se ci tieni alla vita, aper!" L’energumeno inizialmente si portò la mano sul lato della faccia colpito e tentennò incerto, ma infine, vuoi per l’indebolimento dei poteri del demone, vuoi per il panico nel trovarsi di fronte un simile pericolo, vuoi per la foga del momento, anch’egli girò i tacchi e iniziò a correre a più non posso in direzione dell’uscita insieme al resto del gruppo.
Vahram pensò che fu probabilmente la compiacenza di qualche dio benevolo a permettere a tutti loro di uscire indenni da quell’abisso di morte e deliranti allucinazioni; non mancava nessuno, erano tutti miracolosamente salvi. E allora nel momentaneo giubilo che seguì, nei pensieri gioiosi di ognuno null’altro importò se non una cosa: ce l’avevano fatta.

L’oscura discesa lo aveva scosso e sfinito, sia nel corpo che nell’animo: aveva appena affrontato i peggiori incubi e fallimenti della sua giovinezza, rivisto in faccia gli orrori che avevano segnato la sua vita. Era entrato come l’infallibile e imperturbabile Al Patchouli, ma la persona che era uscita dalla miniera sembrava completamente diversa: era ferita, boccheggiante, camminava claudicante sorreggendosi alla sua arma astata. L’irriducibile mamūluk osservava il mondo che lo circondava con sguardo tremante, quasi si fosse riscoperto fragile.

Come se i colori della rena, il cielo cristallino, il vento sulla pelle e le espressioni vive sui volti della gente intorno a lui fossero riuscite dopo tempo immemore a suscitargli di nuovo qualche genere di emozioni.

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«TU! Figlio di puttana, volevi ucciderci tutti, non è vero?!?»

«Io… io non… non credevo voi…»

«Abbiamo perso la cava e anche i minatori!!! Stupido ragazzino, farò cagare soldi dalla bocca di tuo padre per tutto questo!!!»


Vahram restò a osservare Akym al centro del cerchio di minatori che a poco a poco si stringevano minacciosamente intorno a lui. Vedeva occhi pieni di disprezzo e bocche contratte dalla rabbia sui volti sporchi di quegli uomini, indignati e infuriati. Non c’era da sorprendersi se essi bramassero una giusta vendetta e una sonora punizione nei confronti del giovane rampollo, e magari anche un buon riscatto per tutto ciò che avevano perduto. Di sicuro quel disgraziato non l’avrebbe passata liscia; avrebbe dovuto considerarsi fortunato anche se solo fosse riuscito a tornare dal nobile padre con tutte le falangi attaccate alla mano.
Ma del suo destino invero al cavaliere aramano importava ben poco. Dal canto su Vahram non provò alcun rancore o desiderio di rivalsa verso quell’ingrato. In genere una persona normale almeno un poco di sdegno avrebbe dovuto provarlo dopo tutto ciò che avevano passato, ma situazioni del genere non tangevano affatto uno schiavo guerriero: era cosciente fin dal principio che la missione sarebbe stata un suicidio –– da qualunque risvolto la si potesse intendere –– e inoltre padroni senza il minimo scrupolo per la vita dei propri servitori era quanto di più ordinario e quotidiano potesse capitare a uno schiavo guerriero. Oltre a questo, il demone a quanto pareva era morto e fortunatamente più o meno tutti erano riusciti a tornare sani e salvi.
Per tale motivo si limitò a lanciare ad Akym una lunga e severa occhiata piena di disprezzo misto a commiserazione per il suo gesto oltremodo stupido. Per quanto si sforzasse, non riusciva ad afferrare il motivo per cui aveva deciso di agire in quel modo. Perché distruggere insensatamente l’intera attività fonte delle ricchezze della sua famiglia quando aveva appena assoldato un gruppo di avventurieri per risolvere il problema? Davvero sarebbe stato tanto idiota da far saltare in aria la miniera con loro dentro piuttosto che cedere i manovali pelleverde promessi a Sapp, perdendo entrambe le cose tra l’altro? Davvero non aveva pensato alle conseguenze di una simile azione? Fu tentato di avvicinarsi e domandargli quelle precise domande per fare ordine a tutta la confusione che gli affollava la mente, ma trattenne la sua curiosità.
Esalò un lungo sospiro e si guardò intorno, come per cercare un ultimo modo per rendersi utile prima di lasciare i suoi compagni d’armi. Poi si rivolse a Sapp.

«Abbiamo fatto un ottimo lavoro di squadra, eh, aper?» Rise gioviale, porgendogli la mano in segno di amicizia. «Quanti altri al posto nostro sarebbero stati in grado di uscire tutti interi da quell'inferno? Hai speso bene i tuoi soldi, hahaha...» Disse, facendo tintinnare da sotto il mantello la borsa piena di monete, il compenso della missione appena ricevuto, quanto bastasse perché il goblin lo sentisse. «Se avrai nuovamente bisogno di Al Patchouli, basta che mi cerchi: ti troverò io. Posso fare qualcos'altro per te?»

«Grazie tante, Al Patchouli, non dimenticherò tuo nome! Sono certo ci rivedremo, amico mio!» Gli rispose Sapp, ammiccando.

Buttò un’ultima volta lo sguardo alla valle, poi ai casolari dei minatori poco lontani e al crocchio di gente intento a lanciare ingiurie contro Akym, come per assicurarsi di non aver dimenticato nulla. A dire il vero aveva già ben chiaro cosa fare prima di partire: quello che faceva sempre alla fine di ogni battaglia. Quello che faceva ogni soldato con un po’ di furberia in testa alla fine di ogni battaglia. Infine si avvicinò a coloro che erano stati piacevolmente i suoi compagni di avventura e cominciò a parlargli a bassa voce, curandosi di non farsi sentire da nessun altro all’infuori di loro.

«Be', direi che qui il nostro lavoro è finito. Ora che il campo di battaglia si è raffreddato... hehe... arriva il momento che amo di più.» Ridacchiò malizioso, mimando il gesto dell'arraffare. «Credo proprio che farò un salto alla tenda di Akym a procurarmi qualche buon ricordino di questa scampagnata, prima di andare via.

Qualcuno vuole unirsi a me?»

Si rinfrancò il cuore.
Forse d’ora in poi la gente lo avrebbe chiamato “ammazzademoni” e non “cavalcademoni”.

A scanso di equivoci, s’intende.



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~~O~~O~~O~~ PG ~~O~~O~~O~~
Fascia: Rossa
Pericolosità: D

CS: (4)
2 Intuito, 1 Tattica, 1 Tempra


Basso 5% | Medio 9% | Alto 18% | Critico 36%

~~O~~O~~O~~ Salute ~~O~~O~~O~~
Corpo (Alto+Basso):
Graffio sulla guancia (Basso), ferita dietro spalla sx (Medio), contusioni su tutto il corpo (Medio).

Mente (Alto+Medio):
Inquietudine (Basso+Basso), Stordimento (Medio), danni mentali (Medio).

Energie: 32%

~~O~~O~~O~~ Strumenti ~~O~~O~~O~~
Armi:
Yen Kaytsak: Infoderata.
Spada: Infoderata.
Arco (14): In mano.
Pistola (3): Infoderata.

Armature: Brigantina.
Oggetti: Biglia dissonante.


~~O~~O~~O~~ Abilità Passive ~~O~~O~~O~~

[Mamūluk ~ Abilità razziale Umana (Audacia)] Gli schiavi guerrieri sono vere e proprie macchine da guerra plasmate per affrontare irriducibili gli sforzi più inumani e le condizioni ambientali più estreme. Possono combattere senza posa per giorni interi. Raggiunto il 10% delle energie infatti, un mamūluk non sverrà. Ciò però non significa che non sarà stanco raggiungendo il 20% e non morirà raggiungendo lo 0%.

[ Disilluso ~ Passiva di talento Stratega (Capacità di discernere le illusioni)] La sua integrità mentale e il suo inumano addestramento lo resero congeniale ad affrontare senza timore anche la magia o le malie psioniche. Per questo motivo, nel caso in cui si trovasse innanzi ad una illusione, sarebbe sempre in grado di discernerla come tale, pur non dissolvendola né distruggendola.

[ Imperturbabile ~ Passiva di talento Stratega (Difesa psionica Passiva)] Addirittura, esistono alcuni nemici talmente potenti da poter manipolare la mente di chi sta loro intorno senza neppure doversi impegnare per farlo: è un processo naturale, che avviene spontaneamente con la semplice vicinanza e si diffonde come un'aura passiva tutt'intorno a loro. Ma simili poteri non influenzano Vahram: si rivelano inutili dinanzi alla sua sterilità emotiva e la sua totale estinzione della percezione della paura.

[ Irriducibile ~ Passiva di talento Stratega (Immunità agli effetti mentali)] La pervicacia e la ferrea disciplina dei mamūluk sono tanto proverbiali quanto terrificanti. Non demordono nel perseguire il loro obiettivo anche quando la loro mente è incredibilmente danneggiata. Per tale motivo, Vahram è tanto incrollabile e caparbio da essere pressoché insensibile al dolore psichico e a qualsiasi effetto di natura psionica, pur riportando i normali danni alla mente.

[ Flessibile (Pergamena Guerr. Tattiche di combattimento) ~ Passiva fisica (Padronanza del campo di battaglia)] In quanto ex membro delle Squadre Speciali dei Lancieri Neri e sicario professionista, Al Patchouli è addestrato a elaborare strategie e tattiche che sfruttino a suo favore il terreno circostante. Possiede dunque capacità di trarre vantaggio del terreno e delle circostanze in qualsiasi situazione di battaglia: strategie, tattiche, intuizioni. In combattimento ciò potrà anche tradursi nell'abilità di vincere scontri fisici a parità di CS, grazie alla superiore conoscenza del terreno di scontro.

Ricordo di cenere
[Malus Passivo] Vahram avrà nei suoi ricordi la mente di una bambina a lui sconosciuta che brucia tra le fiamme; non conta come un'influenza passiva, ma come un semplice spunto narrativo. Il guerriero ricorda anche il nome della bambina: Giselle

[Passiva Psionica (Obnublia i sensi dei nemici in prossimità)] Assecondando quella memoria, quel lutto mai affrontato e superato, Vahram saprà rievocare parte del dolore e della pena a cui non ha potuto opporsi. Appena sarà sua intenzione farlo, la cappa comincerà a perdere cenere dalle bruciature senza che alcuna fiamma la arda. La sottile polvere grigia si solleverà come nebbia offuscando i sensi di chi sarà abbastanza vicino al portatore pur potendovi scorgere attraverso. La sintomatologia della cenere avrà valenza di malia psionica passiva e difendibile in quanto tale.

[Passiva (La cenere può essere usata per portare attacchi fisici)] Ma la cenere potrà essere anche adoperata per altri fini, per infliggere un bruciante dolore, lo stesso che la piccola Giselle dovette sopportare nel suo piccolo inferno in terra, poiché nessun demonio – o quasi – raggiunge la malvagità insita nell'uomo. Vahram sarà infatti in grado di utilizzare la cenere posatasi sul terreno e quella ancora per aria come fosse un'arma, manipolandola a suo totale piacimento. Ustionanti al contatto, gli attacchi non avranno valenza di tecnica ma solo di attacco fisico, la loro potenza sarà direttamente proporzionale alle Capacità Straordinarie in suo possesso e potranno avere origine solo nelle sue strette vicinanze.


~~O~~O~~O~~ Abilità Attive ~~O~~O~~O~~


(Nessuna)


~~O~~O~~O~~ Sunto ~~O~~O~~O~~


Scusate i probabili refusi nel post, ma questa sera sono proprio fuso... :scl:
Comunque, in questo post salvo Jhadar e poi, una volta uscito, agisco come ho descritto in confronto. Non ho inserito lo scambio di battute con Shimmen, giacché nel post di vulcano ho visto che ha preferito non inserirli.

EDIT: aggiustati alcuni errori nel codice e corretti alcuni refusi.



Edited by Orto33 - 28/4/2015, 02:09
 
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K i t a *
view post Posted on 30/4/2015, 09:02




CITAZIONE
Eccoci ragazzi, tempo di giudizi e ricompense!

Malzhar – Sei stato indubbiamente il migliore della quest. Sempre puntuale, mai una proroga, sempre il primo a postare; qualità eccellenti in una quest. Non solo, hai avuto una buona resa anche a livello di interpretazione del personaggio: nonostante lo abbia cambiato nel corso della quest, gli sei rimasto fedele, e anzi, forse hai giovato di questo cambiamento che ha maturato anche il tuo stile. Ho sinceramente apprezzato lo sforzo di approfondire Malzhar nonostante avessi la consapevolezza di doverlo mettere da parte, come ad esempio la sua claustrofobia, e tante altre piccole cose che hai inserito nel post.
Ci sono comunque anche delle critiche che devo muoverti, e cioè: fai attenzione agli errori. Non sono tanti, ma ci sono. Qualche coniugazione, qualche errore di battitura, per lo più dettati dalla distrazione. Come ti ho detto altre volte, queste cose inficiano sul quadro complessivo del post, ed è un peccato perché i suoi contenuti sono sempre interessanti e promettenti!
Ricompensa: 950 gold.

Vulcano1 – Ormai è da un po’ che ti leggo e che mi trovo nella situazione di doverti correggere; conosco il tuo stile, le tue potenzialità e i tuoi punti deboli. Perciò è su questi che vorrei premere, perché alla fine i principali sono sempre gli stessi: sei distratto, e lo sai bene. Questo è il tuo maggiore problema, la distrazione. Anche la costanza ti frega, ma più a livello di prestazione che di “presenza” vera e propria. Hai sempre postato in tempo, in un modo o nell’altro, quindi non è questo il punto. Piuttosto: la tua distrazione finisce per demolire gran parte della qualità dei tuoi post. Quando ti impegni riesci a fare dei post interessanti e gradevoli, che ben evidenziano la personalità di Shimmen, che ormai è sempre più strutturato e complesso. Però nei post ci sono quegli errori che fanno storcere il naso, errori dovuti alla fretta, a una mancata rilettura, alla distrazione.
Per quanto riguarda la “costanza”, hai degli alti e bassi nei vari post molto evidenti, dovuti immagino all’ispirazione dl momento. Questo è un problema perché è normale non essere sempre ispirati allo stesso modo; la vita ovviamente condiziona il nostro umore, il nostro tempo ecc., perciò è perfettamente comprensibile non essere sempre nel giusto mood. Però è così per tutti, e questo non può condizionare in modo così evidente il tuo lavoro. È solo una questione di pratica ed esercizio, di costanza, appunto.
Ricompensa: 800 gold.

Orto33 – Tu sei sicuramente il giocatore più esperto e lo scrittore più efficace tra i tuoi compagni di quest, senza dubbio. I tuoi post sono sempre ben scritti e piacevoli da leggere, senza errori grossolani, e che ben rappresentano Vahram e la sua personalità. Il problema nella quest è stato altro, e lo sai bene: tanti ritardi, qualità che è andata a scendere durante l’arco della giocata, probabilmente proprio perché dovevi combattere contro il tempo. I tuoi post sono sempre articolati e particolarmente approfonditi, questo finisce per impiegarti molto tempo, tempo che evidentemente la tua vita non ti fornisce. Personalmente ti trovo un giocatore molto bravo, l’unico consiglio che posso darti è di rivedere il tuo stile, in modo da renderlo più coinciso – e non per questo meno efficace – e più congeniale alla tua vita di tutti i giorni.
Una cosa che mi preme segnalarti è che in alcune situazioni hai peccato di eccessivo zelo, cosa che mi ha sorpreso da parte di un giocatore esperto come te. Mi riferisco, per esempio, al combattimento con le talpe, preso in modo “troppo serio” rispetto a quanto effettivamente meritasse. Sicuramente questo è un punto condiviso anche con altri tuoi compagni, ma ovviamente da parte tua mi ha sorpreso maggiormente.
Ricompensa: 750 gold.

RamsesIII – Poco tempo prima della quest ho avuto modo di giudicarti in un’altra situazione, e sono rimasta piacevolmente colpita dal notare dei miglioramenti nel tuo modo di scrivere. Fai meno errori, i post scorrono più facilmente e appassionano di più. Questi progressi sono sicuramente degni di nota, visto il poco tempo passato.
Come Orto, ciò che però ti ha penalizzato è stato il tempo a tua disposizione, che non metto in dubbio dipenda da cose importanti. Mi rendo conto che certe cose abbiano la priorità, ma purtroppo queste condizioni sono riscontrabili nei tuoi post, che hanno avuto un andamento altalenante, passando da buone prestazioni a prestazioni mediocri, ed è molto frustrante vedere che hai tante potenzialità ma non le sfrutti come dovresti. Spero riesca a trovare una via di mezzo tra uno stile efficace e un’ottimizzazione del tuo tempo, perché è ciò che ti manca per fare un vero salto di qualità in una quest.
Ricompensa: 650 gold.

Assegno invece a me e Dra 800 gold per il lavoro svolto. In generale complimenti a tutti ragazzi, è stato bello fare questa quest in vostra compagnia! Spero di ritrovarvi anche in altre occasioni!
 
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39 replies since 29/12/2014, 11:41   1009 views
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