Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Passatempi inopportuni., Scena free.

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view post Posted on 21/1/2015, 22:53


Praise the Sun


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Seregon

Cos'era diventato il suo tavolo, un ritrovo per pivelli o cosa?
Uno dopo l'altro per chissà quale ragione iniziarono tutti a radunarsi attorno a lui.

*Sì può sapere cosa vogliono questi sfigatelli?*

« Forse è il caso di fare un nuovo giro di presentazioni, magari con calma, potendoci vedere in faccia. »

*Ah ecco... .*

Mentre gli altri cianciavano delle loro cose Seregon rimase in silenzio con lo sguardo fisso, ogni tanto dava un paio di tiri al rametto ma non faceva altro.

*Dovevo restarmene sul tetto, una bevuta non vale abbastanza da farmi passare del tempo con loro.*

«Mi chiamo Viktor Stavrògin.»

*Non voglio proprio smettere a meno che non abbiano fatto l'appello completo eh?*

Se non altro erano arrivati i barili, ne afferrò uno per mano semplicemente allungando il braccio incurante del resto.

*Speriamo che almeno questa robah sia buona.*

Giusto il tempo di iniziare a bere dalla botte come si fa con un bicchiere che... .

“Per quanto riguarda lei, mademoiselle, invece mi dispiaccio di aver capito che la ragione per attaccare qualcuno potesse essere anche solo l'effimera affermazione della natura di non morto, ma sapete, sono abituato anche a vedere anche questo tipo di cose, io. Paladini che vedono la negromanzia come sbagliata in tutti i modi, guerrieri che disdegnano la magia fino a ripudiarla e tante altre cose idiote.”


Gli si mozzò il fiato, tanto era l'impulso di ridere che dovette darsi un paio di colpi al petto per mandar giù quei pochi sorsi presi.

"Allora? Queste birre? Portane un paio anche a me, e sbrigati oste!"

*Questo qui è così ritardato che se guarda avanti vede il passato.*

-Mi spiace ma come può ben vedere il signore accanto a lei ha esaurito le nostre scorte.-

Fortunatamente aveva smesso di sparare castronerie come se non ci fosse un domani e poté riprendere a bere, o forse non così fortunatamente?
Secondo quanto deciso dagli altri adesso toccava a lui infatti.
Rimanendo in silenzio a dispetto di quanto si aspettava il resto dei presenti finì rapidamente la prima bevuta, si guardò attorno osservando i volti degli altri e passo alla seconda come se nulla fosse, per lui potevano fare la muffa.

"Ah...!"

Aveva appena terminato di ingerire un quantità di alcool tale da stordire un elefante eppure si alzò in tutta tranquillità sbattendo una mano a palmo aperto sul tavolo ed aprendo bocca.

"Io sono il tizio a cui non frega nulla, e non ho tempo da perdere con quattro stramboidi come voi che passano dal tenere stretta la loro arma al voler far amicizia come se nulla fosse."

Mentre con l'altra fece presa sull'armatura di Azzurra che era accanto a lui.

"E tu Azzurra non farti imbambolare dai discorsi di un meticcio corrotto."

Come un fuscello la sollevò dalla panca tenendola sospesa a pochi centimetri da terra in tanto che la sua espressione assumeva man mano connotati sempre più seri.


"C'è sempre un motivo dietro la morte di qualcuno, chi cerca di cancellarla con l'uso della magia è semplicemente un debole o un egoista."

Più andava avanti a parlare più si faceva cupo in volto, non esisteva che rimanesse a guardare come un beota troppo impegnato a pavoneggiarsi per rendersi conto delle parole che gli uscivano di bocca confondesse le idee a quella che era poco più di una ragazza, per giunta su qualcosa di così importante.

"Che non rispetta e calpesta il dolore di chi invece la può solo accettare."

Portandosi la ragazza dietro scavalcò il tavolo continuando a parlare.

"L'unico motivo per cui è nata la necromanzia... ."

Terminando solo quando già gli dava le spalle ed accennava a mordersi il labbro inferiore.

"E' perché alla gente non bastava giocare i vivi... ."

Continuò a camminare fino ad uscire dalla locanda e dopo alcuni passi lasciò andare la paladina.

"Non posso dirti io in cosa credere, quella è qualcosa che spetta solo a te decidere."

Aveva subito molte ferite durante la sua vita, ma nessuna di quelle faceva male quanto quella che si portava in petto.

*Edea.*

"Ma lascia che ti dica comunque una cosa."

Alzò la testa al cielo per non farsi vedere ma quella lacrima scese giù fino al suo mento, faceva così male che per attimo credette fosse sangue.

"Non fidarti mai di chi ti propone una via facile per ogni cosa come la necromanzia, poiché sono uomini che non hanno mai realmente affrontato la vita."

Perché vivere richiede forza, non scappatoie.



Seregon

kugipunch

[CS: 2 Forza.]


Narrato Parlato Pensato



Ferite Accumulate:
Nessuna.

Status Psicologico:
Turbato.

Energia Residua:
100%

Armi:

-Pelle coriacea: Resistente e al tempo stesso leggerissima, la sua epidermide risulta essere di consistenza pari se non superiore al cuoio rinforzato.
In termini di combattimento, la difesa del giocatore sarà pari a quella di una persona che indossa una comune armatura.

-Nocche ferree: Se un normale pugno dato da qualcuno come lui fa male già di per se, che effetti potrebbe mai avere se la normale "morbida" consistenza organica venisse a mancare perché sostituita da una più metallica? Beh, si spera di non scoprirlo mai a proprie spese.
A livello pratico i colpi sferrati equivalgono agli stessi che si darebbero con un tirapugni metallico.

-Breath bazooka: Se necessario, al pari di un'arma da fuoco di grosso calibro, Seregon sarà in grado di espellere dalla propria bocca un singolo colpo d'aria pressurizzata di ragguardevole potenza.
All'interno di un combattimento è possibile usarlo una sola volta.


Abilità Passive:

L'incubo dentro di me
Ho provato così tante volte a fuggire da questo inferno tuttavia ne sono ancora rinchiuso dentro,
continuo a lottare ma, non posso andare avanti in questo modo... .
Ma alla fine che importa se nessuno può vedere il mio lato più oscuro?
La rabbia mi torce la mente rendendo la mia anima facile da rubare.
Nessuno potrà cambiare mai questa bestia che sono diventato.
La rabbia mi torce la mente rendendo la mia anima facile da rubare.
Vorrei davvero credere che questo non sia il vero me... ma non succederà
mai che svegliandomi di colpo scopra che era tutto un sogno,
c'è già un numero tatuato sulla mia testa.
Benvenuti nell'incubo nella mia testa
Muori (muori)
Muori ancora (muori)
Giù (giù)
Senti il fuoco (fuoco)
Senti l'odio (odio)
Sto resistendo così strenuamente ora e il mio ventre grida così forte mentre lui mi guarda annegare.
Osservo me stesso sanguinare mentre mi spinge e mi strattona, vuole sangue e ucciderà per esso.
Tutto questo mi sta uccidendo dentro.
Continuo a lottare ma, non posso andare avanti in questo modo... .
Quest'abilità è una normale difesa psionica di livello passivo.

Cadi e Risorgi
Anche quando i colpi subiti si sono cumulati gli uni agli altri, persino con ossa spezzate e muscoli contusi, il corpo ancora in piedi per la battaglia.
In grado di camminare nonostante una gamba spezzata, di impugnare le armi quando le braccia appaiono inservibili, di muoversi con discreta disinvoltura col corpo leso e ammaccato.
Di non cadere a terra se non col cuore trafitto o la testa tagliata.
Quello visto prima come un dono si scopre poi come l'ennesima spada di Damocle pendente sul suo collo.
In termini di combattimento, il personaggio sarà in grado di proseguire nella battaglia anche dopo aver subito ingenti danni, perfino la mutilazione di un arto non sarebbe sufficiente a impedirgli di sferrare un altro attacco.
Quindi le ferite per quanto gravi, non gli impediranno di proseguire la battaglia al pieno delle proprie forze.

Omnifagia
Il personaggio potrà ingoiare e divorare qualunque cosa, nutrendosi di essa e non subendone comunque alcun danno. Ciò consentirà al personaggio di mangiare anche cibo marcio o avariato, senza venirne danneggiato o influenzato in qualunque modo. Allo stesso modo, il metabolismo particolare gli consentirà di non subire alcun danno da qualunque veleno non tecnica.

Avanguardia
La forza per definizione non necessita di spiegazione alcuna, ed è per questo stesso motivo che inspiegabile è il loro potere. In grado di sollevare i pesi più grandi col minimo sforzo, questa particolare categoria di guerrieri vanta una forza straordinaria, tanto dal poter impugnare armi altresì inutilizzabili per forma e dimensioni come alabarde o bastarde a due mani, finanche mazze ferrate o magli dal peso insostenibile come fossero leggerissimi stocchi.

La Forza Di Sopravvivere
Sul campo di battaglia, tutti sono forti. Non vi è nessuno che è più debole di un altro. Tutti hanno lo stesso allenamento, lo stesso equipaggiamento, lo stesso comandante, e allora cos'è che permette ad alcuni di restare in vita e ad altri di morire? La risposta è molto semplice: è tutto basato sulla propria forza. Ma non la forza fisica, ma la forza della propria volontà. La prima guerra non è vinta sul campo di battaglia, ma nella mente di ogni guerriero. Ognuno di loro deve imporre la propria volontà a calmare la propria mente. Coloro che cadono in battaglia hanno affrontato opponenti con una volontà più forte della loro. Non c'è nulla di cui sorprendersi, davvero. Se ogni persona avesse la stessa forza di volontà, allora vedrebbero anche che non vi è alcun motivo per combattere. Ma non è questo il punto. La volontà della gente è proprio come la gente stessa, diversa tra loro. L'unico motivo per cui io sono stato capace di sopravvivere in queste battaglie è perché ho avuto la volontà più forte. Tutti sono caduti prima di me e nessuno è stato capace di fermare la mia avanzata. La mia volontà mi ha concesso la forza di restare in vita, ma per quanto ancora? Solo finché la mia volontà sarà la più forte, ma in questa guerra tutto è possibile... .
In termini pratici il portatore di tale passiva avrà un'immunità al dolore psionico, ma non dai danni.

Percezione ferina
Il suo senso più sviluppato è senza dubbio l'olfatto, tanto da usarlo spesso perfino per raccogliere informazioni. Per esempio è stato capace di determinare di determinare che la femmina di un esemplare che stava cacciando era incinta dal debole odore di liquido amniotico. E' perfino capace di percepire i feromoni con il suo olfatto. In caso di totale oscurità riesce ad usare questo suo senso per combattere, anche se per ovvi motivi non è molto efficace. Questa sua capacità unità alla vasta conoscenza di flora, fauna e non solo rivela essere ben più di un semplice senso sviluppato oltre i normali limiti umani ed animali, ma una vera e propria arma.

Sussurro animale
Seregon riesce a comprendere appieno ogni forma di vita animale al punto da riuscire a stabilire con loro un forte legame empatico e comprendere cosa vogliono dirgli, questa tuttavia non è una forma di controllo della mente ed eventuali bestie pericolose non si tratterranno dall'attaccarlo se ne avranno voglia.
Tale forma di simbiosi non fisica nel caso sia molto forte tenderà a farlo agire più come un'animale che come un essere umano.

La Zanna della bestia
Il potere dell’artefatto è tanto grande da assoggettare chiunque si trovi nelle sue immediate vicinanze, intimando in loro un senso di impotenza nei suoi confronti. Ebbene si, gli avversari vedranno il possessore della Zanna come un nemico inarrivabile, si sentiranno inevitabilmente più deboli e saranno quindi spinti a riconoscere la sua superiorità.

Passo Verticale
Se vai con lo zoppo finirai per zoppicare, se vai con il vecchio il tuo passo si farà lento, ma sei vai con gli uccelli non vuol dire che riuscirai a volare! O sì?
Che Seregon non sia normale si era capito da tempo e di certo per quanto possa osservare i piccioni di passaggio non imparerà mai a volare da loro, tuttavia è comunque riuscito a sviluppare qualcosa di notevole da chi come lui i piedi da terra non può sperare di sollevarli se non per il lasso di tempo di un salto.
Poggiando mani o piedi su una qualsiasi superficie riuscirà a farvi presa, non importa quanto possa essere ripida o liscia, riuscirà sempre e comunque ad avere un adesione tale da permettergli di scalarla e perfino rimanervi attaccato a testa in giù, cosa che tuttavia potrebbe non funzionare nel caso queste siano rese scivolose da tecniche altrui.


Abilità Attive:


Note: HHHHHHHHH :wow:
Dalla regia mi è giunta voce che qualcuno sorvola i background, quindi ho deciso di fare una ruolata che ruota attorno alla storia del mio pg :8):

 
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view post Posted on 22/1/2015, 21:32
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Cavalier Fata
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Passatempi Inopportuni - Basiledra.
Credo in un unico regno,
in un solo Re,
un solo Dio.

Forse, dopo tutto, Arthur non aveva tutti i torti riguardo al mio abbigliamento. Eppure era l'unica cosa che mi era rimasta della mia vecchia vita, di uomini e donne in armatura erano piene le strade, di sicuro non poteva dare più nell'occhio di quei capelli blu acceso che tracannavano alcolici come fossero aria. Però, sicuramente, avrei fatto tesoro di quel consiglio, seppur dettomi con un certo desiderio di scherno.
Gli altri che avevano risposto al mio invito, purtroppo, si ritrovarono a bocca asciutta a causa dell'onerosa richiesta alcolica del nostro compare muscoloso, ma questo non parve turbarli eccessivamente: immaginavo che la maggior parte di loro passasse di lì per caso, intenta a non attirare gli sguardi indiscreti degli Insonni, in particolare Viktor, che sembrava aver subito una sorte simile alla mia non appena messo piede in città. Avrei volentieri voluto continuare quella conversazione, informare anche loro che qualcosa di grosso stava per succedere, seppur con il doveroso riservo, ma quell'uomo di cui ancora ignoravo il nome mi prese di peso trascinandomi fuori dalla locanda.
Non sembrava volermi fare del male, invero, trovavo fosse più arrabbiato da quei discorsi "modestamente pacifici" che avevamo provato ad intavolare. Come dargli torto? Io venivo da un mondo pieno di lustrini e favole, ma quella gente era cresciuta in strada e per la maggior parte agiva in preda al bisogno, non all'idea. Era una specie di reazione istintiva, un qualcosa che si impossessava di loro per la necessità di adempiere ad un bisogno, qualcosa che io stavo sperimentando per la prima volta solo in quei momenti. E non si trattava semplicemente di negare o aborrare la presenza della negromanzia, era un sentimento più profondo, scavato nell'animo di chi aveva evidentemente perso qualcuno ed a cui non era stato concesso il privilegio del perdono, del dimenticare, del lasciar andare.
Grande e grosso come era, serbava dentro un qualcosa che avrebbe abbattuto anche il più maestoso dei titani, mostrandosi al tempo stesso irremovibile e vulnerabile.

Non sapevo come muovermi o cosa dire, avevo imparato a nascondere le mie emozioni e le mie debolezze al pubblico per una stupida questione di buone maniere, prediligendo il soffrire in silenzio, al buio della mia stanza... ma quell'ostentazione emotiva, quel rifiuto di accettare una verità tanto amara e disgustosa, mi fece rendere conto che il mondo, fuori dal mio castello di carte, non era fatto per chi desiderava trattenersi.
Alzai una mano, come a volergli dare una amichevole pacca sulla spalla. Cercavo di fargli capire, in un modo per me inconsueto ed inusuale come il contatto fisico, che non c'era nulla da temere nel mostrare chi si era e che io, a mie spese, lo avevo capito troppo tardi.

« Io non sono solita usare parole colloquiali con gli sconosciuti e, spesso, nemmeno con i miei amici... ma credo di poter fare una eccezione, per te. »
Mi avvicinai a lui, cercando di riportarlo verso l'ingresso della locanda senza troppe forzature.
« Sai ho perduto anche io qualcuno, più di qualcuno a dire il vero, e non ho mai pensato nemmeno per un istante di riportarlo in vita dalla morte. Ma sai perché? Perché sapevo che a quelle persone non sarebbe piaciuto, che avrebbero sofferto. So bene che ci sono dei rischi in quello che ha fatto quell'uomo, ma non puoi biasimarlo, non completamente! »
Mi portai le mani sul cuore, toccando la placca di metallo della corazza.
« Ma non vederci come un branco di stupidi seduti ad un tavolo, non oggi perlomeno. Questa città sta cadendo a pezzi e, purtroppo, quello in cui davvero credevo... » indicai con lo sguardo la grande cattedrale cittadina. « ...non mi aiuterà, perché è stato dimenticato, ripudiato per paura. »

Feci un passo verso l'ingresso della taverna, poi mi voltai a guardarlo di nuovo.
« Guarda questa gente. Bambini, donne, anziani. Vuoi sapere perché mi piace provare a fare amicizia? Perché questa gente muore di fame, imprigionata o giustiziata senza motivo ogni giorno, non c'è alcun bisogno che una montagna di muscoli alcolizzata con i capelli blu e una ragazzina diseredata si mettano a giocare alla guerra con un drago e la sua promessa sposa cadavere! »
Mi ero un attimino alterata, non così tanto da attirare l'attenzione ma abbastanza da far comprendere al mio interlocutore quanto quel discorso fosse importante per me e quanto, anche io, soffrissi la perdita di qualcuno.
« Tu non puoi dirmi cosa credere, no, ed io non posso dirti di fidarti di me ma, per l'amore di tutto ciò che è sacro, piangerci addosso non cambierà niente. »
Mi avvicinai a lui nuovamente, abbassando il tono della voce sino a ridurlo quasi ad un sussurro.
« Invece aiutare questa città, defenestrare Mathias e sistemare il mondo prima che vada in frantumi, ti assicuro, farà sentire meglio entrambi. »
Lo guardai negli occhi per un lungo istante, dal basso all'alto, senza lasciarmi intimidire dall'aria feroce e rabbiosa di cui l'avevo visto capace poco prima.

« Io rientro, devo sapere se c'è qualcuno disposto a lottare con noi. »
« Non mi dispiacerebbe se ascoltassi. »

Rientrai dentro rapidamente, scusandomi con un gesto della mano e mettendomi nuovamente seduta.
Involontariamente arrossii in volto, non che ci fosse nulla di cui vergognarsi, ma sicuramente quell'uscita di scena piuttosto bizzarra aveva attirato l'attenzione e di lì a poco qualcuno avrebbe spifferato tutto alle guardie. Non che fosse una novità il venire traditi, ma speravo di non dover sempre fuggire in vita mia, e la mia occasione era proprio dietro l'angolo.
« Abbiamo poco tempo, cose tanto vistose attirano attenzioni indesiderate. »
Mi schiarii la voce, cercando di tenerla comunque un tono sotto il vociare del resto della clientela.
« Vi ringrazio per la gentilezza, questa città ha bisogno di persone disposte a sedersi ad un tavolo e parlare. Sarò breve, i miei movimenti devono essere chirurgici e non voglio mettere a rischio nessuno. Molti di voi hanno ricevuto dei torti dagli insonni... »
Guardai Viktor come a volerlo includere in quella discussione.
« ...immagino abbiate saputo dell'esecuzione in programma nei prossimi giorni... è importante che chiunque abbia a cuore Basiledra sia in città. »
Li guardai uno ad uno, alla ricerca di un vacillamento, di qualcosa che mi facesse scattare un campanello d'allarme. Ero arrivata al punto da non voler nemmeno pronunciare la parola "resistenza" in pubblico tanto era rischiosa e precaria la mia situazione.
« Non biasimerò nessuno che voglia deridermi, non mi conoscete ed è giusto così, ma se rimarrete in città sappiate che il Sovrano, credenti o meno, ve ne renderà merito. »
Alzai le mani e mi strinsi nelle spalle, come a dare l'impressione di aver detto qualcosa di stupidamente banale. Non ero certo la miglior attrice del Dortan, e non pretendevo di esserlo, ma nulla mi avrebbe impedito di cercare in tutti i modi di mascherare quell'importante discorso agli occhi curiosi del popolino.


Questo serve da appiglio a chiunque abbia voglia, ma non motivazioni plausibili, di partecipare a RoW ^^
 
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Humean
view post Posted on 30/1/2015, 10:10





Devo ammettere che mi sentii alquanto sollevato quando “il tizio a cui non frega nulla” decise di togliere il disturbo; per le ragioni di cui sopra, la sua sola presenza metteva alla prova la tenuta dei miei nervi. Ma in qualche modo presagivo che non dovevamo perderci per sempre. Certo, pensai, i suoi muscoli si sarebbero potuti rivelare utili in una situazione come quella in cui ci stavamo per ficcare. Ovvero, nella situazione in cui Azzurra ci avrebbe infilato con le sue parole.

...immagino abbiate saputo dell'esecuzione in programma nei prossimi giorni... è importante che chiunque abbia a cuore Basiledra sia in città. Non biasimerò nessuno che voglia deridermi, non mi conoscete ed è giusto così, ma se rimarrete in città sappiate che il Sovrano, credenti o meno, ve ne renderà merito. »

Trattenni un moto d'entusiasmo: la ragazza stava dicendo esattamente ciò che avevo sperato di sentire. Nonostante le ingiustizie, nonostante il caos, nonostante la violenza ingiustificata, a Basiledra viveva ancora la speranza. Non era tempo di andarsene, anzi più che mai era il momento di restare in città. Per il Sovrano e per la sua gente.
Tenevo lo sguardo piantato su Azzurra, mentre questa cercava di tenersi in equilibrio tra la necessità di essere prudente e il desiderio di cogliere quell'occasione propizia. Comunque, le sue parole risultavano fin troppo chiare per essere equivocate; tutti sapevano in città che l'esecuzione di cui si stava parlando non riguardava un criminale comune, ma un membro di rilievo dell'intricata rete sovversiva che minacciava il nuovo ordine di Lorch sin dalla sua costituzione.
Chiunque avesse dei piani su quell'evento non poteva che essere un nemico degli Insonni.
Dopo qualche istante di sbigottito silenzio generale, vinsi l'imbarazzo che ci ammoniva di non toccare argomenti così delicati in un luogo pubblico.

-Credo che tutti noi abbiamo capito dove volete andare a parare, madamigella.

Girai lo sguardo intorno, come a cercare delle conferme. I volti degli astanti erano inintelligibili. Forse perché la paura impediva loro di tradire qualsivoglia emozione, forse perché, in fondo, non erano sorpresi delle novità che la giovane paladina aveva svelato. In ogni caso, ci eravamo esposti troppo per esitare ancora. Tanto meglio essere franchi fino in fondo.

-Per quanto mi riguarda, sono disposto a compiere tutto il necessario perché i vostri e i miei desideri divengano realtà.

Accentuai bene le parole, per spazzare via ogni ombra di dubbio. Avevamo danzato sul filo anche abbastanza; ora il tempo della cautela si era esaurito, e con questo anche la necessità di un luogo affollato di occhi e orecchie veniva sicuramente meno.

-Ma forse è più opportuno definire i dettagli dell'affare in un posto più... discreto?

Il “forse” era stato aggiunto per semplice cortesia. Estrassi dall'abito logoro due piccole e ossidate monete di rame, e le poggiai sul tavolo. In verità il mio cibo non era mai arrivato, ma in quel momento non era la fame la mia prima preoccupazione. La mia anima era tutta rivolta a ciò che cercava da più tempo di quanto non credessi: una nobile causa alla quale consacrarsi, uno scopo. Finalmente era a portata di mano.
 
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Endymyon
view post Posted on 9/2/2015, 23:46




Passatempi inopportuni

Finalmente gli animi si erano placati. In fin dei conti era bastato solo dare da bere al tizio dai capelli azzurri e tutto stava prendendo una buona piega.
O forse no.
Il gigante si era fatto quasi pallido in volto, e da quando aveva dato loro le spalle, portando la giovane donna con sé, la sua voce sembrava un poco più rocca. Non riusciva a sentire bene tutto ciò che stava dicendo, ma un velo di malinconia traspariva dalle sue parole. E la ragazza lo assecondava nel modo migliore.
Un ubriaco che rimugina sul passato ed un amico che cerca di consolarlo. Probabilmente se avesse avuto modo, il bestione sarebbe andato dritto dalla sua ex con qualche discorso strappalacrime o la richiesta di qualche spiegazione, se non anche, nella peggiore delle ipotesi, una richiesta per tornare assieme.
Il volto di Arthur si addentrò nel palmo della sua mano, sconsolato.

Mentre la ragazza parlava, la mano sinistra del guerriero andò a posarsi sulla coscia di Rebecca, che con calma la prese, sollevandola e mettendola sopra al tavolo, contrariata.
“Ma siamo una coppia, no? E poi ti ho riportata in vita! Dovresti fare ciò che ti ordino, come minimo” disse sorridendo rivolto alla compagna.
“Ma se non sai nemmeno fare una semplice palla di fuoco! Anche un topo sa più di te quando si parla di magia!”
Quasi incredulo Arthur guardò in alto muovendo la testa come a voler dire di no, prima di posare di nuovo i suoi occhi su Azzurra.
“L'unico premio degno di nota sarebbe che i cittadini non fossero più oppressi da nessuno. Ma così probabilmente non sarà. Prima degli Insonni c'erano i Corvi a sfruttare la povera gente tramite i loro intrighi e la voglia di potere. In pochi lo ricorderanno, ma è giusto che qualcuno dia un monito: anche se rimaniamo, l'unica cosa che potrebbe succedere è il scegliere il male minore. Se veramente vogliamo restare, converrebbe che nella buona o nella cattiva sorte, ci si destasse e si ponesse fine alle ingiustizie.”
Infine abbassò il tono di voce ancora di più, quasi a non volersi far sentire.
Perché anche senza Lorch, Basilea sarà comunque lo stesso posto che vedete adesso, solo che la sporcizia verrà nascosta nei vicoli bui dove nessuno passa mai.

 
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view post Posted on 21/2/2015, 02:51
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Cavalier Fata
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Passatempi Inopportuni - Basiledra.
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un solo Dio.

I discorsi usciti da quella breve conversazione non erano propriamente sbagliati, in particolare Arthur si era espresso piuttosto bene nei riguardi del futuro della capitale. Eppure non c'era molto da poter fare, se non seguire i dettami della Resistenza e sperare che ogni cosa trovasse la sua naturale conclusione. Liberare l'intera città sarebbe stato quanto mai impossibile, un potere centrale sarebbe emerso, e non poteva essere altrimenti. Comprendevo, seppur non condividendole, quelle preoccupazioni sull'avvenire. Chi non aveva ricevuto la mia stessa educazione poteva non trovare nel ritorno al vecchio regime una nota positiva, eppure come altro avrebbero preteso di restaurare l'ordine in quel mondo ridotto allo sfacelo?
Certo, uccidere Mathias ed eliminare la guardia insonne avrebbe dato il benestare per un regno libero da qualsiasi restrizione, ma forse ciò che veniva dato per scontato era il livello culturale medio della gente comune: sempliciotti, devoti e rispettabili, ma pur sempre sempliciotti la cui comprensione del bene non poteva esulare dal solo prendersi cura di ciò che li circondava. Un paese governato da egoisti era pur sempre meglio che un paese governato da profondi ignoranti. Sebbene nessuna delle due spiegazioni fosse anche solo lontanamente piacevole da accogliere.

« Sì... avete ragione. » poi specificai. « Entrambi. »
Tirai fuori dalla cinta un piccolo sacchettino di monete, gli ultimi risparmi invero, poggiandoli sul tavolo per pagare la consumazione del mio commensale.
« E' un pensiero valido, mounsieur Arthur, ma è altrettanto sbagliato non fare assolutamente nulla e restare in disparte aspettando che qualcosa cambi. Un saggio uomo, di cui ho letto molti libri, diceva che è follia continuare a ripetere le medesime cose aspettandosi che qualcosa cambi. »
Mi alzai lentamente, accogliendo l'invito di Viktor ad abbandonare quel luogo per trasferirci in un posto più appartato.
« Porre fine alle ingiustizie è uno scopo nobile, ma la maggioranza degli uomini che vivono a Basiledra sono ignari persino del basilare concetto di indipendenza, si scannerebbero tra loro per un tozzo di pane, disattenderebbero le più semplici leggi morali alla prima occasione. Se vogliamo cambiare il mondo dobbiamo farlo un passo alla volta, non insorgere come una massa informe col solo scopo di scagliarci come onde contro una cresta montuosa. »
Sospirai, guardando Viktor e facendogli segno di precedermi all'esterno, se avesse voluto, assieme all'uomo dai capelli blu.
« Eliminare un tiranno e ritrovarsi certamente nel caos, o eliminare un tiranno e sperare in un futuro migliore? Questa è la domanda che dovete porvi. »
Mi inchinai, dopo aver atteso una eventuale risposta, prima di prendere congedo.

[ ... ]


« Eccoci. » esclamai una volta sulla strada. « Sarò breve e andrò subito al punto. »
Li esortai a seguirmi in una passeggiata per le strade: il metodo migliore per non attirare affatto l'attenzione era muoversi tranquillamente per i vicoli, alla fine l'altezza spropositata di uno di noi non avrebbe attirato eccessivi mali sguardi, tanto più se completamente indifferente nei confronti di chiunque. Inoltre era meno facile che qualcuno capisse per intero la conversazione, cosa che mi rendeva più sicura.

« Questo mondo sta sprofondando nel caos. Sì, forse quell'Arthur aveva ragione, rimettere al potere chi c'era prima non è la scelta più saggia, ma è l'unica praticabile. Sarebbe come dover scegliere se togliere un dente malato o aspettare che contamini tutta la bocca: in ogni caso si patirà un forte dolore e resterà una brutta cicatrice. Tutto sta nel capire quanto grave sarà quella cicatrice. »
Calciai un piccolo sassolino sulla strada, gettandolo contro la parete di una casupola. Le strade erano piene di vita nonostante l'aria cupa e oppressiva degli Insonni, indice che pur nell'ora buia in cui si trovava il popolo di Basiledra riusciva a reagire e sopravvivere seguendo una direttiva, una legge. Seppur ingiusta e brutale, pur sempre una legge.
« Tutto mondo è paese. Oggi è il Dortan, domani sarà il profondo nord. Non fatelo per la città, né per il regno, se non ci credete... ma almeno fatelo per la gente. Non c'è tempo per convincervi con belle parole o articolati pensieri, me ne dispiaccio, ma tra poche ore ci sarà l'unica finestra su Mathias da molti mesi... io sono giunta da poco e ho già rischiato la morte per mano sua. Se volete vedere un mondo che cambia, signori, questo è un magnifico momento per perorare la causa della Resistenza. »


Eccolo qui! Ho cercato di darvi un la per concludere la giocata, so che non è il massimo, ma vista la zoppia della cosa lo ritenevo preferibile al lasciarla mutilata! Eventualmente dopo RoW possiamo farne una seconda per vedere cosa è successo grazie a noi! ^_^
 
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view post Posted on 26/2/2015, 18:33


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Seregon

Tanto dedita alla sua causa e allo stesso tempo accecatane, parlava come uno di quei presunti eroi che dicono di voler salvare tutti non rendendosi conto quanto già il salvare una sola vita possa esser difficile, e poi...

*Perché dovrei salvarli, muoiono di fame, e allora? *

Edea aveva smussato molto la sua personalità egoista ma nonostante questo, per lui continuava a rimanere innaturale provar carità o compassione verso gli altri, se non in casi particolari.
Nel turbinio di pensieri e ricordi frammentati una frase continuava a ripresentarsi.

« So bene che ci sono dei rischi in quello che ha fatto quell'uomo, ma non puoi biasimarlo, non completamente! »

"Sì che posso... ."

Sussurrò fra se e se con solo un fiato di voce, si sedette su quello che per lui era poco più di un muretto e lanciando un'occhiata alla porta della locanda che in quel momento si andava a chiudere.
Una persona che ostenta una parlata piena di termini superflui solo per tentare di elevare i propri concetti, che basa la sua esistenza su qualcosa d'inventato come l'onore e che parla della magia come fosse un gioco non può pretender altro che venir biasimato, tratterà ogni cosa in maniera superficiale quanto il suo modo di pensare, sicuramente anche quella donna per lui non è altro che un balocco riportato in vita solo perché gli interessava, e che getterà via non appena gli sarà passata la fantasia.
Tanti muscoli quanto problemi, era rimasto lì senza rendersi conto del tempo passato e solo il sentirsi chiamato lo riportò alla realtà.

*Azzurra... .*

Se c'era una cosa che poteva affermare con certezza nonostante l'avesse incontrata da poco, era senz'altro sul come quel bagliore nei suoi occhi per quanto tenue non vacillasse mai, gli ricordava qualcuno.
Dall'angolo della sua bocca si alzò un sorriso mentre dal suo naso sbuffò leggermente, per quanto serie le sue preoccupazioni non era il tipo di persona che si lasciava andare per troppo tempo ai ricordi o che adora sguazzare nel suo brodo, non faceva proprio per lui, e poi era curioso, curioso di sapere fin dove quella ragazza si sarebbe spinta per seguire i suoi ideali, non sembrava mentire ma alcuni sono più bravi di altri ad indossare la propria maschera.
Alla fine erano venuti fuori solo due tra i tanti lì presenti, beh in realtà solo uno visto che l'altra persona era Azzurra ma restava di fatto che anche lui era lì, già, perché vi era anche lui?
In realtà quanto gli era stato detto fino a quel momento non era stato minimamente sufficiente per convincerlo ad imbarcarsi in quell'impresa, alcuni dei termini usati non sapeva nemmeno cosa significassero, eppure in quel momento camminava insieme a loro, perché?
Nel suo cuore albergava un sentimento torbido e nero come la pece che non sarebbe mai scomparso, in lui non vi era nulla oltre alle nere fiamme dell'odio che bruciando lo circondavano, ecco perché doveva seguirla, al momento era l'unico modo che aveva per iniziar a far cambiare le cose, o quanto meno non farle peggiorare.

Seregon

kugipunch

[CS: 2 Forza.]


Narrato Parlato Pensato



Ferite Accumulate:
Nessuna.

Status Psicologico:
Turbato.

Energia Residua:
100%

Armi:

-Pelle coriacea: Resistente e al tempo stesso leggerissima, la sua epidermide risulta essere di consistenza pari se non superiore al cuoio rinforzato.
In termini di combattimento, la difesa del giocatore sarà pari a quella di una persona che indossa una comune armatura.

-Nocche ferree: Se un normale pugno dato da qualcuno come lui fa male già di per se, che effetti potrebbe mai avere se la normale "morbida" consistenza organica venisse a mancare perché sostituita da una più metallica? Beh, si spera di non scoprirlo mai a proprie spese.
A livello pratico i colpi sferrati equivalgono agli stessi che si darebbero con un tirapugni metallico.

-Breath bazooka: Se necessario, al pari di un'arma da fuoco di grosso calibro, Seregon sarà in grado di espellere dalla propria bocca un singolo colpo d'aria pressurizzata di ragguardevole potenza.
All'interno di un combattimento è possibile usarlo una sola volta.


Abilità Passive:

L'incubo dentro di me
Ho provato così tante volte a fuggire da questo inferno tuttavia ne sono ancora rinchiuso dentro,
continuo a lottare ma, non posso andare avanti in questo modo... .
Ma alla fine che importa se nessuno può vedere il mio lato più oscuro?
La rabbia mi torce la mente rendendo la mia anima facile da rubare.
Nessuno potrà cambiare mai questa bestia che sono diventato.
La rabbia mi torce la mente rendendo la mia anima facile da rubare.
Vorrei davvero credere che questo non sia il vero me... ma non succederà
mai che svegliandomi di colpo scopra che era tutto un sogno,
c'è già un numero tatuato sulla mia testa.
Benvenuti nell'incubo nella mia testa
Muori (muori)
Muori ancora (muori)
Giù (giù)
Senti il fuoco (fuoco)
Senti l'odio (odio)
Sto resistendo così strenuamente ora e il mio ventre grida così forte mentre lui mi guarda annegare.
Osservo me stesso sanguinare mentre mi spinge e mi strattona, vuole sangue e ucciderà per esso.
Tutto questo mi sta uccidendo dentro.
Continuo a lottare ma, non posso andare avanti in questo modo... .
Quest'abilità è una normale difesa psionica di livello passivo.

Cadi e Risorgi
Anche quando i colpi subiti si sono cumulati gli uni agli altri, persino con ossa spezzate e muscoli contusi, il corpo ancora in piedi per la battaglia.
In grado di camminare nonostante una gamba spezzata, di impugnare le armi quando le braccia appaiono inservibili, di muoversi con discreta disinvoltura col corpo leso e ammaccato.
Di non cadere a terra se non col cuore trafitto o la testa tagliata.
Quello visto prima come un dono si scopre poi come l'ennesima spada di Damocle pendente sul suo collo.
In termini di combattimento, il personaggio sarà in grado di proseguire nella battaglia anche dopo aver subito ingenti danni, perfino la mutilazione di un arto non sarebbe sufficiente a impedirgli di sferrare un altro attacco.
Quindi le ferite per quanto gravi, non gli impediranno di proseguire la battaglia al pieno delle proprie forze.

Omnifagia
Il personaggio potrà ingoiare e divorare qualunque cosa, nutrendosi di essa e non subendone comunque alcun danno. Ciò consentirà al personaggio di mangiare anche cibo marcio o avariato, senza venirne danneggiato o influenzato in qualunque modo. Allo stesso modo, il metabolismo particolare gli consentirà di non subire alcun danno da qualunque veleno non tecnica.

Avanguardia
La forza per definizione non necessita di spiegazione alcuna, ed è per questo stesso motivo che inspiegabile è il loro potere. In grado di sollevare i pesi più grandi col minimo sforzo, questa particolare categoria di guerrieri vanta una forza straordinaria, tanto dal poter impugnare armi altresì inutilizzabili per forma e dimensioni come alabarde o bastarde a due mani, finanche mazze ferrate o magli dal peso insostenibile come fossero leggerissimi stocchi.

La Forza Di Sopravvivere
Sul campo di battaglia, tutti sono forti. Non vi è nessuno che è più debole di un altro. Tutti hanno lo stesso allenamento, lo stesso equipaggiamento, lo stesso comandante, e allora cos'è che permette ad alcuni di restare in vita e ad altri di morire? La risposta è molto semplice: è tutto basato sulla propria forza. Ma non la forza fisica, ma la forza della propria volontà. La prima guerra non è vinta sul campo di battaglia, ma nella mente di ogni guerriero. Ognuno di loro deve imporre la propria volontà a calmare la propria mente. Coloro che cadono in battaglia hanno affrontato opponenti con una volontà più forte della loro. Non c'è nulla di cui sorprendersi, davvero. Se ogni persona avesse la stessa forza di volontà, allora vedrebbero anche che non vi è alcun motivo per combattere. Ma non è questo il punto. La volontà della gente è proprio come la gente stessa, diversa tra loro. L'unico motivo per cui io sono stato capace di sopravvivere in queste battaglie è perché ho avuto la volontà più forte. Tutti sono caduti prima di me e nessuno è stato capace di fermare la mia avanzata. La mia volontà mi ha concesso la forza di restare in vita, ma per quanto ancora? Solo finché la mia volontà sarà la più forte, ma in questa guerra tutto è possibile... .
In termini pratici il portatore di tale passiva avrà un'immunità al dolore psionico, ma non dai danni.

Percezione ferina
Il suo senso più sviluppato è senza dubbio l'olfatto, tanto da usarlo spesso perfino per raccogliere informazioni. Per esempio è stato capace di determinare di determinare che la femmina di un esemplare che stava cacciando era incinta dal debole odore di liquido amniotico. E' perfino capace di percepire i feromoni con il suo olfatto. In caso di totale oscurità riesce ad usare questo suo senso per combattere, anche se per ovvi motivi non è molto efficace. Questa sua capacità unità alla vasta conoscenza di flora, fauna e non solo rivela essere ben più di un semplice senso sviluppato oltre i normali limiti umani ed animali, ma una vera e propria arma.

Sussurro animale
Seregon riesce a comprendere appieno ogni forma di vita animale al punto da riuscire a stabilire con loro un forte legame empatico e comprendere cosa vogliono dirgli, questa tuttavia non è una forma di controllo della mente ed eventuali bestie pericolose non si tratterranno dall'attaccarlo se ne avranno voglia.
Tale forma di simbiosi non fisica nel caso sia molto forte tenderà a farlo agire più come un'animale che come un essere umano.

La Zanna della bestia
Il potere dell’artefatto è tanto grande da assoggettare chiunque si trovi nelle sue immediate vicinanze, intimando in loro un senso di impotenza nei suoi confronti. Ebbene si, gli avversari vedranno il possessore della Zanna come un nemico inarrivabile, si sentiranno inevitabilmente più deboli e saranno quindi spinti a riconoscere la sua superiorità.

Passo Verticale
Se vai con lo zoppo finirai per zoppicare, se vai con il vecchio il tuo passo si farà lento, ma sei vai con gli uccelli non vuol dire che riuscirai a volare! O sì?
Che Seregon non sia normale si era capito da tempo e di certo per quanto possa osservare i piccioni di passaggio non imparerà mai a volare da loro, tuttavia è comunque riuscito a sviluppare qualcosa di notevole da chi come lui i piedi da terra non può sperare di sollevarli se non per il lasso di tempo di un salto.
Poggiando mani o piedi su una qualsiasi superficie riuscirà a farvi presa, non importa quanto possa essere ripida o liscia, riuscirà sempre e comunque ad avere un adesione tale da permettergli di scalarla e perfino rimanervi attaccato a testa in giù, cosa che tuttavia potrebbe non funzionare nel caso queste siano rese scivolose da tecniche altrui.


Abilità Attive:


Note:

 
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Humean
view post Posted on 27/2/2015, 16:18






Rimanemmo al tavolo giusto qualche altro minuto, mentre il locale si faceva sempre più animato con l'andar del tempo. I convitati erano ancora intenti a discutere sul tema; Azzurra cercava caparbiamente di fare proseliti e di vincere le resistenze disincantate dei più cinici fra gli astanti. Per quanto mi riguardava, avevo parlato fin troppo. Seduto a fissare le venature nel legno della mobilia, seguivo solo distrattamente il filo dei loro discorsi. Non avevo alcun interesse nella politica, negli intrighi, nelle recriminazioni, nelle complesse visioni della società; certamente non sentivo il bisogno di soppesare con pignoleria i rispettivi torti e ragioni delle parti in lotta; tutto quello che sapevo era che una banda di profanatori, apostati, assassini stava schiacciando in tutti i regni degli uomini la Fede sacrosanta. E il mio voto di perpetuo servizio, da solo, mi imponeva di percorrere una e una sola via: schiacciarli senza esitare. Non per i re superbi, non per i capricciosi nobili, né per la massa indistinta del volgo, e neppure per il clero intiepidito dalle mondanità. Avrei combattuto per la gloria immensa del Sovrano. Riguardo l'avvenire, questo era solo nelle Sue mani.

Solo quando la giovane scattò in piedi mi riscossi dalle mie riflessioni e mi accinsi a seguirla, dopo aver lesinato un appena percettibile cenno di deferenza agli altri commensali.

[…]

Una corrente gelida mi investì appena fuori la locanda; il clima si stava facendosi sempre più impietoso. Camminare era un ottimo modo per non infreddolirsi, perciò seguii di buon grado Azzurra ed il gorilla, che nel frattempo sembrava essersi anch'egli rabbuiato, in un'insolita passeggiata. In tutta sincerità, non ricordo una sola delle parole che ci scambiammo in quei minuti; in effetti non mi servivano nuove esortazioni, dal momento che ero fermamente sicuro nei miei propositi.
Ricordo solo come fui colpito dal portamento e dalla voce della fanciulla, così luminosamente sicuri, che sembravano quasi emanare un'aura di pietà e fiducia dalla sua piccola figura. C'era qualcosa in lei, qualcosa di invisibile e impercettibile, che pure donava un grande vigore alle sue idee, tanto da renderle quasi già realtà. Sorrisi lievemente, ammirando i suoi occhi ardenti di volontà che si posavano ora su di me, ora sull'altra recluta.

«Basta così, mademoiselle. Non serve dire altro, per quanto mi riguarda. Insieme ripuliremo questa città e, se Dio vuole, tutto il continente dalla feccia che vi scorrazza impunemente. Ci rivedremo presto.»

Chinando lievemente il capo, tesi la mano destra verso la mia nuova compagna d'armi, a sfiorare appena la sua. Quindi, con uno sguardo che abbracciava entrambi, mi congedai silenziosamente dalla comitiva.

Camminavo con disinvoltura per le stradine di Borgo Basso, come se avessi passato una mattinata qualsiasi. Eppure, non riuscivo a togliermi quello stupido sorriso dalla faccia.


Qui si chiude la role per il mio PG; mi sono divertito molto anche se la lunga sessione d'esami mi ha un po' impedito di dare il massimo. Vi ringrazio tutti e spero che anche voi abbiate gradito.
Last, spero che perdonerai la mia piccola autoconclusione (la stretta di mano con Azzurra) ma mi sembrava un po' stupido venire a chiedertelo in confronto. Se volete replicare l'esperienza, sapete dove trovarmi!
 
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21 replies since 6/1/2015, 01:10   739 views
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