Grida dal cielo ~ Creazione - II
Verkstæði
Hjarta e álfurIncastrata tra le molte e variegate brynjur, le forme antropomorfe che i grandi draghi usano in varie occasioni, spicca la pesante brynja di
Eirgrænn, un costrutto dai riflessi ramati dalle linee tozze e massicce che si appoggia sui grossi arti superiori per stare eretto, in una posizione leggermente defilata. Mal sopporta la folla e la corsa alle posizioni migliori durante raduni come questo.
Rimane immobile per tutto il tempo della presentazione di Fyrirliði e la successiva dimostrazione delle potenzialità di questo Hjarta, marchingegno di carne e sangue per il quale il drago adamantino ha messo in gioco l'immortalità. È giusto che abbia pagato un prezzo così esagerato, per riuscire nel proprio progetto?
Eirgrænn non ha una risposta univoca alla domanda.
Álfur. Così Fyrirliði ha chiamato quel prodotto plasmato dall'Hjarta, una costruzione di carne e sangue dalle forme simili alle brynjur più delicate ed eleganti. Un artefatto
vivo. Non c'erano dubbi, Fyrirliði è riuscito nel suo intento. Forse, allora, anche l'impossibile è possibile. La rigida brynja di
Eirgrænn risuona di un debole gorgoglio, il drago sta ridacchiando al pensiero di succedere nei suoi progetti.
A dimostrazione finita, i draghi iniziano a manifestare il loro interesse verso l'álfur, o elfo. Tra i primi che parlano c'è chi inizia a sollevare qestioni etiche...
Fyrirliði spero tu sia consapevole di quanto possa esser pericolosa questa cosa.
Inoltre il poter creare un esser vivente non vuol dire nulla, chi ti dice che non siano gusci vuoti senz'anima, volontà o esperienza?
Chi ti dice che i tuoi non siano altro che burattini di carne?
... oltre a dubitare della reale portata di quell'esperimento.
Nessuno può dirlo con certezza. Ma...
Fyrirliði risponde tranquillo, sicuro della perfetta riuscita del suo progetto. E i fatti lo dimostrano, pensa Eirgrænn quando vede l'elfo rifugiarsi dietro una colonna.
A me sembra tutt'altro che privo d'anima.
La volontà e l'esperienza arriveranno nel momento in cui saranno liberi.
Altri sollevano curiosità di stampo prettamente tecnico, come se fossero davanti ad un'azzardata architettura.
E si regge in piedi senza una coda!
Eirgrænn fa risuonare la propria brynja di una voce roca, quando sceglie di parlare. Immobile, non accenna per il momento di avvicinarsi ad osservare meglio quella creazione, sciegliendo di rimanere ad osservare da lontano.
Da quel che vedo, l'istinto funziona a dovere, se vuole evitare il nostro collega.
Indirettamente, non vedendo il motivo di discuterci apertamente, risponde ad Óogilt e al giovane Thorsberg.
E sa muoversi anche bene. Avete i complimenti di Eirgrænn, Fyrirliði.
Ha ben compreso che l'odierno convegno ruota intorno a qualcosa che non è artificiale, sebbene attualmente ne abbia le caratteristiche. E dunque, affronta l'argomento con il giusto spirito.
Sa anche esprimersi?
Una domanda essenziale, almeno per lui. Dalla risposta è possibile fin da subito intuire se le future aspettative sono buone o meno. Per il momento, le premesse volgono a favore; la reazione alla paura è già un passo avanti.
Sviluppare il linguaggio richiederebbe del tempo.
Tempo che l'Elfo non ha ancora avuto...
Il drago adamantino non nega la possibilità e adduce ad una problematica comune ai progetti dei creatori: il tempo. Ogni creazione, viva o inanimata, ha bisogno del giusto tempo per manifestare la sua completa potenzialità. Qualcuno, però, sembra non capire un simile piccolo dettaglio.
Suvvia Eirgrænn, come tutti qui dentro sapete bene come i miei veleni abbiano salvato più vite di quante ne abbia uccise, e poi...
Esistono applicazioni che nemmeno immagini...
Óogilt, un lucido pazzo. Eirgrænn l'ha sempre considerato in tal modo, e ancora una volta gli dimostra il perché. Ah! per il nomignolo... il Verderame non ci ha fatto nemmeno caso.
Non ho dubbi...
Il drago ramato si ferma per l'intrusione di un altro sciroccato, il vecchio Arkais. Quello a cui assiste è uno scontro verbale tra forme diverse di creatori maniacali. La brynja di
Eirgrænn gorgoglia; in fondo chi è che non ha una mania, tra loro?
Se questa è la luce... allora dimmi, dov'è la tenebra?
Tenebra?
La tenebra nasce e finisce nel momento in cui dubitate della vita stessa, fratello mio.
Oh, io non dubito della vita o della tua creazione.
Ma è sciocco da parte tua negare la tenebra con una frasetta prefetta.
E comunque...
Hai forse dimenticato le basi della vita a forza di fare il giardiniere? La vita porta dentro si entrambe fin dal momento della nascita e spetta solo al suo portatore quale delle due far affiorare.
Usare i doni della natura su un giardiniere di prim'ordine come me è una mossa sciocca, giovinetto intraprendente.
PROVA DI NUOVO A DISTRUGGERE LA MIA CREAZIONE E DIVENTERAI POLVERE.
Ha ragione ad arrabbiarsi, Fyrirliði. E a mettere l'accento sulla proprietà di questo álfur. I tre, loro malgrado, rappresentano uno dei tanti difetti dei draghi creatori; la continua volontà di sperimentare, l'eterna superbia della perfezione, l'avida fame di gloria.
Eirgrænn gorgoglia e riprende da dove si è interrotto.
... che se gli lasciamo il tempo debito, prima o poi saprà rispondere alle nostre domande.
Eirgrænn si riferisce a quell'elemento necessario per ogni progetto accennato prima, giusto per marcare il punto, e continua spinto dalla curiosità...
Fyrirliði, quale sono le tue aspettative? Questo álfur... raccontaci qualcosa, Fyrirliði.
... che è il motore dei suoi progetti; ponendo quel genere di domande, il Verderame spera di carpire un qualsiasi indizio utile, ma...
Le mie aspettative? Io..
Voglio inaugurare il lascito dei Draghi Creatori. Voglio che il mondo evolva e che da noi nasca un nuovo popolo.
Il popolo dei "Figli del Cielo".
Ma, fratello mio, qui non è in ballo solo il mio volere.
Se voi accetterete di avanzare con me, decideremo quale sarà davvero il passo che intendiamo compiere.
Insieme.
Accorto e astuto, Fyrirliði. Evita di esporsi troppo nascondendosi dietro un velo di insicurezza, spostando abilmente la questione su un argomento piuttosto a cuore a molti loro colleghi. Il futuro. Nuove frontiere da esplorare, infiniti orizzonti da raggiungere e una varietà enorme di possibilità da scoprire. Sì, l'intelligente drago adamantino sa come parlare ai suoi simili.
Infatti la discussione si indirizza rapidamente su quelle questioni. I draghi, chiusi nelle loro brynjur si dilungano in dibattiti di vario genere: dal reclamare ipotetiche competenze tra pazzi al discutere su prezzi e produzioni; chi si diletta in questioni più
infantili e chi rudemente fa equiparazioni con i rinnegati, disprezzati da molti.
Il convegno sembra essere entrato nel vivo, quando il Verderame approfitta di un momento di quiete relativa per riprende la questione introdotta da Fyrirliði.
Un popolo? Credo che allora manchi qualcosa, per poter far nascere questo popolo.
Eirgrænn allude al processo di procreazione naturale e alle sue parti in gioco. Il minimo indispensabile per poter parlare di qualcosa.
Ma è qualcosa che possiamo rimediare anche subito...
Già, volendo, Fyrirliði può crearne un altro di sesso opposto in quel preciso momento. Rimane un dubbio, che viene naturale vedendo le loro brynjur, conoscendo la loro reale forma, osservando le loro immense capacità.
Ho però l'impressione che questo álfur sia "debole". Saprebbe resistere, come noi, a questo mondo?
Con la nascita di un nuovo popolo assisteremmo alla nascita di un nuovo mondo, senz'altro.
Un mondo adatto a loro.
Un nuovo mondo. Fyrirliði sembra aver già pensato a tutto, da prima di annunciare questa riunione.
Ancora una volta i dibattiti si accavallano su sé stessi, discernendo nell'immediato di eventuali soluzioni per quella fragilità appena individuata. Non si risparmiano le rimostranze sulla correttezza di quanto fatto, dubbi etici e morali; domande legittime esposte in modo valido, peccato per la sede e il momento. E il Verderame, la cui brynja emette un sibilo basso indice di stress, s'infila ancora una volta nel flusso ininterrotto di parole.
Penso che, prima di parlare di mondi, di futuri probabili e del nostro intervento, sarà il caso di comprendere quale dovrebbe essere il nostro ruolo?
Una domanda rivolta a chi vuole sentire, nella speranza che qualcuno torni ad usare l'intelletto che li caratterizza. Inizia a peccare di boria, segno che inizia ad avere fastidio della folla e delle continue discussioni
Qual'è il compito di Eirgrænn, se vuole collaborare al tuo progetto?
Diretto e conciso. Il Verderame arriva al nocciolo della questione che gli interessa.
Voglio idee, suggerimenti, domande.
Voglio che il prossimo prodotto sia Nostro, non mio.
E che sia perfetto.
Spiccioli, briciole. Fyrirliði continua a non voler condividere nulla di veramente significativo, limitandosi ad esporre volontà e desideri. Un atteggiamento che il Verderame comprende ma che a lungo lo irrita. La brynja risuona periodicamente del basso sibilo di fastidio, rendendo
Eirgrænn non diverso dalle sue fallaci macchine a vapore, fino a quando l'ennesimo riferimento a quel fantomatico "nuovo mondo" gli suggerisce di porre la domanda.
Nuovo mondo...
Eirgrænn si avvicina lentamente ai suoi colleghi e all'elfo, con passi pesanti e misurati, rimanendo in ogni caso fuori dalla calca dei curiosi.
Si continua a nominare questo "nuovo mondo". Dove sarà questo luogo? Noi, che ruolo dovremmo avere, nel loro mondo?
Saremo semplici spettatori.
Tutto ciò che non è il Regno sarà il loro nuovo mondo.
Finalmente un accenno allo sviluppo della creazione. Alla fine, i draghi rimarrano ad osservare i progressi di questo progetto, adoperando in modo diverso tutto il tempo che hanno a disposizione. Un tempo che molti vogliono accelerare tra parole e azioni sciocche e infantili. Ah... i draghi! Creature eterne senza pazienza.
Rauðvín
Eirgrænn non è da meno.
Questo vostro "interesse" inizia a stancare Eirgrænn
La pesante brynja di Eirgrænn arretra con lenti cigolii dalla folla, emettendo bassi sibili di fastidio.
State già parlando delle infinite possibilità che cela il futuro, quando il presente è ancora incerto.
Un suono più acuto, come un lungo respiro, fuoriesce dalla brynja ramata mentre questa lascia il posto alla massiccia mole del drago ramato. La lingua agile saggia l'aria con nervosismo.
Fyrirliði, hai già avuto i complimenti e l'interesse di Eirgrænn. Se hai bisogno delle sue doti, sai dove trovarlo.
Eirgrænn si allontana dalla riunione, lento e goffo nella sua figura sgraziata, la lunga lingua irriquieta che indica il suo umore. Ritiene inutile continuare a rimanere lì, tra disfattisti e arrivisti, tra chi pensa poco e chi anche troppo. Quando una riunione di draghi creatori inizia a dilungarsi in infinite variazioni sul tema, il Verderame è certo che non si finirà mai in tempo per decidere quel che si voleva fare all'inizio. Abbiamo tutto il tempo di questo mondo, si dicono, perderne un po' in parole non è mai sbagliato. Vero, risponde
Eirgrænn, ma è preferibile usarlo anche in tanti altri modi.
Le sue invenzioni lo attendono.
Note:Si riporta, forse anche esageratamente, quanto elaborato in confronto fino all'uscita di
Eirgrænn. Inoltre, si è approfittato dell'occasione per aumentare la caratterizzazione del drago chiuso nella sua
brynja (
brynjur è il plurale) e sperimentare delle correzioni al modo di scrivere. Si spera che non risulti pesante da leggere.
Ogni cosa nuova trova contraddizione
Rauðvín Eirgrænn