Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

RoW ~ Dopo la Tempesta

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view post Posted on 19/7/2015, 05:24
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Cavalier Fata
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Rise of the Whisper ~ Dopo la Tempesta.
« Come si chiama una ricerca impossibile?
Una ricerca devoto alla fede in cui non si teme la morte?
Crociata. »

È quando si prendono decisioni difficili che, spesso, non si ha il tempo e il modo di portarle a compimento. Così, quando con quel sacchetto in mano guardai fuori dall'armeria, incerta su dove andare, qualcosa che avevo già sperimentato sulla mia pelle piombò su Basiledra. Che la buona anima di Medoro non potesse trovare pace nemmeno da morta, invero, non potevo accettarlo: i raggi di luce della sua spada, Angelica, irradiavano ancora la loro mortale lucentezza sugli uomini della capitale, macellando amici e nemici in egual misura, proprio come quel giorno di quasi un anno prima. E ancora una volta, nemmeno il fato avesse deciso di infangare la memoria di un uomo a cui nessuno aveva tributato abbastanza, quella spada era nel pugno di un immeritevole.
Le spade piombarono contro gli edifici, distruggendo quel già poco che restava, ed una sfondò il tetto dell'armeria proprio sopra la mia posizione, facendomi franare decine di detriti addosso che solo grazie alla mia prontezza di riflessi e preparazione difensiva riuscii ad innalzare una barriera abbastanza robusta da deviare la maggior parte delle rocce. Alcune, tuttavia, mi colpirono ammaccando la corazza e facendomi cadere al suolo. Per fortuna non avevo nessuna frattura ma solo svariati lividi e una sequenza infinita di graffi e abrasioni che, seppur dolorosi, non costituivano certamente una minaccia mortale. E quando credetti che non potesse andare peggio, un urlo agghiacciante mi perforò le orecchie obbligandomi a portare le mani alla testa per paura che mi scoppiasse; non avevo mai sentito niente del genere, ma temevo che provenisse dalla casa delle donne... dopo la tempesta di lame dubitavo che fossero sopravvissute in molte, visto che io stessa avevo faticato a uscirne. Quella non era più una missione di salvataggio, se lo era mai stata, ma una vera e propria corsa contro il tempo per uccidere Daved, o chiunque fosse il pazzo che brandiva Angelica, prima che cancellasse quel che restava di Basiledra da Theras. E noi con lei.

Mi tirai in piedi, infilando il sacchetto di erbe dentro il pettorale della corazza, cercando di correre il più velocemente possibile verso la cattedrale. Attorno a me non c'erano altro che edifici devastati, morti divelti e ustionati dalla furia delle lame, e gran parte dei combattenti superstiti sembravano più intenti a cercare una via di fuga da quell'inferno che a continuare quella scaramuccia tra bastardi senza gloria. Flinn probabilmente era morto e, assieme a lui, anche la maggior parte di rivoltosi e banditi, ma ancora il combattimento infuriava in alcune zone, andando in crescendo ad ogni passo verso la cattedrale. Quello era il fulcro di tutta la nostra storia, il luogo dove avrei riportato a casa Angelica e lasciato che Basiledra riposasse in pace.
Erein stava combattendo contro il capo dei briganti e, inaspettatamente, anche Lothar aveva fatto la sua comparsa in quel marasma. Onestamente non trovai né il tempo né la necessità di chiedermi cosa ci facesse quel nano a Basiledra, tutto ciò che mi interessava era fare in modo che Daved esalasse il suo ultimo respiro di li a pochi secondi, il come ed il perché di tutto il resto poteva tranquillamente passare in secondo piano. Conficcai la spada a terra, afferrando saldamente il fucile che portavo sulla schiena: non mi sarei buttata come una pazza di nuovo contro Angelica, dato che ancora bruciavano le cicatrici lasciate dal mio primo scontro con Mathias Lorch, stavolta sarebbe andata diversamente. Mi inginocchiai allineando la canna dell'arma con la spalla di quel bastardo, accarezzando il grilletto dolcemente.

« Óti o Theós échei éleos gia esás... »
Che dio ti perdoni.


A quel punto l'arma brillò per un istante di un acceso blu, come illuminata da una luce soffusa, prima di deflagrare con una violenza inaudita, sollecitando al limite il metallo, un singolo proiettile. Veloce, preciso, si abbatté contro la spalla destra di Daved aprendo una brutta ferita, insufficiente però a fargli mollare la presa. Digrignai i denti per la rabbia, mentre ricaricavo pronta a colpire di nuovo. Accanto a me Erein continuava a invocare i suoi Dei, cercando disperatamente di far soccombere quel cane prima che scaricasse su di noi un'altra tempesta di luce, ma nulla sembrava avere effetto. Era come animato dalla follia, dalla medesima pazzia che aveva ghermito Mathias e che sembrava seguire come un destino segnato coloro che si avvicinavano alla defunta capitale.
Poi il tempo parve come fermarsi, mentre altre urla strazianti si levavano nell'aria. Daved mosse la spada, ancora una volta, e una colonna di luce si scatenò contro di noi al pari di una valanga inevitabile. Sgranai gli occhi avendo appena il tempo di nascondere il viso dietro alle braccia prima che la bordata mi investisse in pieno.
Le urla che straziavano la mia testa, il mio cuore, la mia anima. Il calore intenso e terrificante che si insinuava sotto la corazza, bruciava i capelli, arroventava il metallo e scorticava la carne. Non avevo mai provato un dolore simile prima di allora, nemmeno quando credevo fosse giunta la mia ora contesa dalle fauci di una muta di cani bradi. Tutto quello che riuscii a fare fu pregare, pregare e urlare.
Sentivo la pelle ribollire, le ossa stridere, ogni muscolo stringersi nel tentativo invano e disperato di sottrarsi a quella morsa dolorosa, ma nemmeno la mia guarigione riuscì a proteggermi da quella devastazione. Nessuno ci sarebbe riuscito.
Quando tutto finì di me non restava altro che un rudere sanguinante, con l'armatura ridotta a brandelli e il viso lambito da orribili e sfiguranti ustioni. Le punte dei miei capelli, da bionde, erano passate ad una tonalità cinerea mentre labbra e palpebre erano coperte da un sottile strato di vesciche. Avevo la mente stravolta dalle urla, il cuore che batteva all'impazzata e l'adrenalina che scorreva nelle vene come un fiume in piena, tanto che quasi non sentivo il dolore lancinante che mi provocava anche solo respirare. Appoggiandomi al fucile restai inginocchiata, anche se oramai non avevo più la forza per tenere nemmeno gli occhi aperti, guardando Erein e Lothar che, decisamente più coriacei di me, avevano ancora abbastanza vigore da reggersi in piedi.

Quando l'elfo ordinò di avvicinarsi a lui ci provai, con tutta me stessa, ma tutto quello che riuscii a fare fu strisciare, quasi gattonando come un neonato, sino a pochi passi da lui, sputando grumi di sangue e saliva unitamente alle lacrime per il grande dolore. Cercai di dire qualcosa, ma persino la gola era riarsa e straziata.
Ma se dovevo davvero morire in quel modo miserabile, ridotta in fin di vita per l'ennesima volta da Angelica, l'avrei fatto come un vero soldato, non come l'ennesimo codardo incapace di assumersi la responsabilità delle sue azioni: lasciare la reliquia alla mercé di gente come quella avrebbe impedito al Dortan di rinascere, di ricordare ciò che eravamo stati. E cosa importava il mio dolore in tutto questo? Cosa importava se le mie mani non riuscivano più a chiudersi, se il mio viso era gonfio e martoriato o la mia anima straziata? Io non ero altro che uno strumento di Zoikar, in questa vita e nell'altra.
Afferrai il fucile con entrambe le mani, tenendomi in ginocchio senza il suo supporto più per disperazione che per forza vera e propria, prendendo di nuovo la mira. Stavolta in testa, senza mezze misure, senza pietà o rimorsi. Chiusi gli occhi un istante, ispirando e pregando il mio corpo di non tremare per un secondo, un misero, stupido secondo...

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« Io con questo colpo posso fare sempre centro.
Giacché agisco nel nome di Dio, che io muoia
uccidendo il mio assassino!
»

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...e li riaprii di scatto, sparando quasi nello stesso istante.


L'arma mi cadde dalle mani, il rinculo mi gettò al suolo oramai esausta. Respiravo appena, singhiozzando e annaspando per ogni boccata d'aria. Sentivo le palpebre pesanti, le braccia inerti e con gli occhi rivolti al cielo fissai la luce del giorno attraverso le navate divelte della Cattedrale. Le persone pensano che gli eroi, quando muoiono, lo facciano coraggiosamente, affrontando a testa alta il dolore e la sofferenza, pregando magari il loro dio di accoglierli a braccia aperte. Ma la verità è che si ha paura, tanta, tanta paura. Gli occhi velati dalle lacrime, le idee confuse, non ero in grado nemmeno di organizzare un pensiero coerente diverso da "sto per morire?". Non è eroica la morte, è eroico il sacrificio. Non potevo fare altro che aggrapparmi alla flebile speranza di averlo ucciso, di aver finalmente posto la parola fine al peregrinare di quella spada e di quell'anima che per tanto avevo idolatrato e che, alla fine, finiva per essere causa della mia scomparsa. Strusciai la mano sino al sacchetto di erbe che avevo nascosto nella corazza, tirandolo fuori e gettandolo ai piedi di Erein prima che il braccio cadesse al suolo, inerte.
Forse almeno uno di noi sarebbe riuscito a salvarsi da quell'inferno.

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Poi chiusi gli occhi, dimenticai di ascoltare, rimasi per un attimo da sola con la poca lucidità che mi rimaneva prima dell'oblio.
E di tante preghiere, di tanti accorati appelli per aver salva la vita, dissi l'unica cosa che una ragazza della mia età, con tante speranze e tanti sogni, potesse dire.

« Ho paura, mio Sovrano. »
« Non ho mai avuto tanta paura. »

E poi tutto scomparve, il dolore si attenuò, il mio corpo sembrò staccarsi dalla mente e galleggiare sospeso a mezz'aria.
Quel che restava di me era un flebile respiro ed un cuore che batteva sempre più lentamente.


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B. 5% - M 10% - A. 20% - C. 40%

Capacità Speciali: 1 Forza.
Capacità Speciali Guadagnate: 2 Riflessi 1 Tattica
Capacità Speciali Usate: 1 Forza +2 Riflessi + 1 Tattica (colpo di fucile)
Stato fisico: 90% -20% -10% -20% +5% - 40% = 5% (Svenimento)
Stato mentale: 65% -20% -30% = 15% (Confusione)
Riserve Energetiche: 90% -20% -20% -20% - 10% -10% =10% (Esausta)
Stato Emotivo: Svenuta.

Equipaggiamento:
• Spada Bastarda. (Arma bianca, spada bastarda) [Lasciata alle Donne]
• Spada Lunga. (Arma bianca, spada lunga) [Lasciata alle Donne]
• Braccio Corazzato. (Arma bianca, conta come maglio) [Sx]
• Pugnale. (Arma bianca, coltello) [Lasciato alle Donne]
• Corazza Mista. (Protezione mista, metallo-stoffa, medio-pesante)
• Moschetto. (Arma a polvere nera, da distanza,) [Caduto]

Passive in uso: ///
- Europa, il grande sguardo: Difendere se stessi è facile, spesso istintivo, si reagisce muovendo le gambe, muovendo la spada, spostandosi e danzando in un turbinare di acciaio e morte. Ma in battaglia non siamo mai da soli. Io non ero da sola, almeno. Mathias Lorch mi ha insegnato cosa possa significare doversi prendere cura di persone che non hai il potere di salvare. Sulla mia coscienza pesano già abbastanza innocenti da non volermi macchiare le mani di altro sangue... anche se so che sarà necessario. Ancora e ancora. Io vigilerò, sorveglierò, non mi lascerò ingannare più.
[Passiva Talento Guardiana II - Responsabilità. Capacità di lanciare difese ad Area con la medesima potenza del loro costo] (Utilizzo:5-1=4)

- Sigillo Benedetto - Grazia: Lo spirito umano è forte, indomito, capace di compiere le più mirabolanti imprese e costruire le più complesse architetture. Cade e sempre si rialza, vinto nel corpo ma invincibile nell'animo e nella fede. Esso è guidato dalla luce del Sovrano, benedetto con la Grazia di un futuro radioso disegnato attraverso la guerra e la distruzione, in un ciclo che solamente l'uomo stesso è destinato a fermare. I più devoti si prenderanno cura degli altri, allorché tutti, un giorno, possano finalmente ascendere al divino.
[Passiva del Campione: Guarigione Vigorosa. Azzurra potrà usare con la potenza pari al consumo usato per lanciarle, di qualsiasi natura e risorsa esse siano] (Utilizzi:6-1=5)

- Sigillo Benedetto - Illumina: Doversi guarire significa dover continuare a combattere, voler continuare a combattere. Ogni volta che un appello correrà al Sovrano, ogni litania ed ogni preghiera, questa amplierà le possibilità di Azzurra di continuare a lottare e battersi per la giusta causa. Non si tratta di semplice risanare delle ferite, ma di un incremento considerevole nelle capacità di ragionamento, nell'intuire come e dove colpire il bersaglio, nel tentativo di primeggiare in ogni scontro.
[Passiva del Campione: Guarigione Fortificante. Azzurra ottiene 1CS in Tattica ogni volta che utilizza una magia curativa] (Utilizzi:6-1=5)


Attive usate: ///
- Un solo Credo, un solo Dio, un solo Re: Ho una sola morale, un solo Sovrano ed un unico Re a cui inginocchiarmi. E questo è ciò che l'umanità tutta dovrebbe aspirare ad avere. Io combatterò per loro, combatterò per loro e per me stessa, fintanto che avrò fiato. Richiamerò gli scintillanti cavalieri di un remoto passato, possenti leoni e incantevoli draghi, tutti composti da una soffusa ed impenetrabile luce, pronti a morire diecimila volte per salvare l'altrui vita. Sarà questione di un singolo istante, di un fugace guizzo dal mondo delle tenebre, appariranno e spariranno prima che io possa anche solo guardarli. Eppure, quando tutto sarà finito, li ricorderò piangendo d'amore.
Azzurra è in grado di materializzare scudi dalle forme più disparate, animali o antropomorfe, in base al dispendio della tecnica. Maggiore è il consumo e più importante sarà la forma assunta dallo scudo stesso. L'effetto è puramente scenico.
[Personale 5/25. Difesa Variabile Alto di potenza un grado inferiore al consumo, ad Area, che materializza scudi. Attinge da Energia. Natura Magica]

- Furore Guerriero: Vi siete mai lasciati, in battaglia, guidare la mano dalla sorte? O voi, guerrieri dalle braccia nerborute e dai fisici scolpiti come statue marmoree, avete provato l'ebbrezza di far sì che il vostro corpo danzi con l'acciaio in un connubio indistinguibile di carne e metallo? Ebbene dovreste lasciarvi guidare dalla pura battaglia, ascoltarne ogni passo, ogni sussurro, ogni più piccolo cambiamento per poi scatenarvi come ire divine contro i vostri nemici. Ricordatevi, voi che avete ancora qualche dubbio, le parole dei santi guerrieri: « La guerra è vinta. Con un solo colpo della mia spada ho posto fine alla vita dei demoni e dei loro padroni. » Caricate il vostro cuore d'immortalità e colpite senza pietà. La mia spada rilucerà del coraggio che mi riveste il cuore.
Azzurra effettua un colpo di qualsiasi tipo, fisico, che verrà potenziato con una soffusa luce blu o azzurra cagionando danni molto elevati qualora colpisca l'obiettivo.
[Personale 4/25. Offensiva Variabile Critica di potenza pari al consumo, genera un singolo colpo fisico portato col corpo o con un'arma. Attinge a metà tra Autodanno Fisico ed Energia. Danneggia Fisico. Natura Fisica]

- Orazione della Fede - Fortifica: Il potere di guarire gli altri è immenso, ma a volte non è bastevole. In guerra ogni uomo, donna o ragazzo abile a brandire una spada deve lottare strenuamente per la giusta causa. Perpetrando il potere del Sovrano con l'imposizione delle mani o con la semplice preghiera, Egli risponderà guarendo le ferite ed irrobustendo il corpo, rendendolo capace di affrontare le avversità meglio di prima.
Azzurra potrà guarire un danno basso da se stessa o da un alleato, fornendo anche 2CS ulteriori alla Prontezza. La cura si manifesterà come una luce bluastra sulla parte lesa. A livello scenico, con consumo nullo, può essere usata per guarire fratture, ferite o veleni a discrezione del QM.
[Pergamena del Campione: Cura Leggera Fortificante. Potenza Media. Risana Fisico e fornisce 2CS alla Prontezza. Attinge a Energia. Se non usata con passiva apposita cura solo a livello scenico. Natura Magica]

- Orazione della Fede - Firmitas: Dal dubbio nasce la fede, dalla fermezza giunge la gloria. Rimanendo saldi nella propria mente, e nel proprio spirito, possiamo sconfiggere anche il peggiore dei mali ed il più brutale degli orrori. È una visione estatica, una voce lontana, qualcosa che tenga l'anima inchiodata saldamente a questa realtà, eliminando la menzogna, eliminando la falsità.
Azzurra potrà invocare in se stessa una visione liberamente interpretabile, che sia un amico, un parente defunto, in grado di difenderne la mente dagli influssi psionici degli avversari.
[Personale 6/25. Difesa Psionica di potenza Media. Attinge a Energia. Natura Magica]


Note:Tutto come da confronto, ho notato che per un errato copia incolla in confronto non finivo a 20% di energie ma al 10%, non cambia nulla per fortuna ma nello scrivere il post mi sono reso conto della cosa e quindi ho potuto postare i resoconti corretti.
Azzurra sviene, perché ha riportato danni esorbitanti e perché con meno dei 30% di energie complessive e un 5% di fisico mi sembrava oltremodo antisportivo non farla svenire. Prima di svenire però lancia il sacchetto di erbe a Erein, nella speranza che alcuno lui possa guarirsi e salvarsi.
Mi è piaciuto interpretare le CS in tattica e riflessi cercando di giocarle come un "attimo lucido" nel caos, quasi una preghiera. E devo dire che ho cercato, visto l'errore nel post precedente, di creare un post che potesse in qualche modo colmare quella mancanza. Per il resto credo che il post parli da solo, spero che vi piaccia! (si ho impiegato un sacco a graficarlo, ma vista la scena ne valeva la pena!)
 
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view post Posted on 21/7/2015, 17:00

Lamer
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Passò poco tempo prima che la piccola compagnia giungesse al maestoso edificio che racchiudeva la storia di quel posto in rovina. In quei minuti Lhotar ripensò a come poteva portare giustizia in quel mondo corrotto, quel mondo che sembrava ostacolare tutti i suoi tentativi di salvarlo. Se avesse scelto la spada per portare giustizia, sicuramente avrebbe concluso qualcosa prima o poi come era successo durante la guerra contro la Guardia Insonne pagando però in vite umane, se invece avrebbe rinunciato a combattere forse sarebbe riuscito ad alleviare tutto il dolore che da dentro lo stava divorando.

Sentiva distintamente un fuoco consumarli lo spirito, un qualcosa che non riusciva a comprendere a pieno, anche se in cuor suo sapeva cosa provocava quelle fiamme. Si sentiva debole perchè non era ancora riuscito a raggiungere i livelli di Iohan, debole perchè non era riuscito a salvare il regno, debole perchè non era riuscito neanche a difendere i suoi amici, debole perchè non riusciva neanche a sconfiggere i fantasmi del suo passato.

Fu però quando ormai la cattedrale era sotto di loro che dal nulla una luce folgorante esplose dall'imponente edificio. Cento spade di luce eterea e calda erano apparse sopra il cielo lucente di Basiledra, una luce che immediatamente riportò Lhotar al giorno in cui la sua vita era definitivamente cambiata trasformandolo nel nano che era ora.

Angelica e il suo potere erano sicuramente all'interno di quell'edificio, ma chi stava brandendo con tanto orgoglio quella spada era sicuramente incapace di soggiogare quel potere. Immediatamente le spade iniziarono a cadere velocemente sopra di loro e Lhotar dovette impegnarsi per non essere trafitto dalle spade di luce che però riuscirono comunque a penetrare le sue difese.

Tre spade gli lacerarono la carne della schiena non penetrando in profondità solo grazie ai riflessi del nano, ma fu ciò che
venne dopo che sconvolse il nano. In un attimo tutti i suoni vennero meno tranne un distinto urlo di una donna e immediatamente la sua mente tornò allo scontro con Iohan.

Non era la prima volta che gli succedeva di ricordare quei momenti e sapeva che non sarebbe stata l'ultima, ma quella volta fu diverso. Sentì la rabbia e la rassegnazione che durante quel duello aveva ghermito più volte il suo cuore. Sentì il calore delle fiamme di Brunnen e la lama di Iohan inciderli quella cicatrice che lo aveva condotto a un passo dalla morte e che lo aveva segnato come un perdente.

In quel momento si sentì realmente debole, sopraffatto dalle emozioni di odio e collera che provava verso se stesso. Come poteva lui sperare di combatterlo quando la sua vittoria era stata schiacciante? come poteva solo pensare di avere una possibilità? Fu proprio mentre quei quesiti gli logoravano la mente che la voce possente di Bolg lo richiamò alla realtà.

"Lhotar ce la fai ad andare avanti vero?" Disse il drago con tono serio. "Hai molte ferite e se dovremo combattere a lungo il tuo corpo rischia di non farcela, anche se dubito tu voglia gettare la spugna."

Immediatamente il nano capì cosa il suo compagno stesse facendo e sul suo volto apparve un sorriso immediatamente ricambiato dal drago. Da sempre erano state le sfide impossibili a far crescere loro due, quelle prove che altri avrebbero reputato follia allo stato puro, ma che per loro significava solo un nemico con cui mettersi alla prova.

"Mi conosci fin troppo bene. Io non mi arrendo anche se il mio corpo e la mia mente si avvicinano al limite." Lo disse estraendo le spade che brillarono sotto la luce del sole riflettendo la tenacia che nel suo cuore contrastava l'urlo che probabilmente aveva scatenato quei ricordi folgorandoli con la bellezza di quel ferro. "Andiamo!"

All'urlo del nano fece eco il ruggito di Bolg che con decisione mirò alle finestre della cattedrale come gli aveva suggerito Sergey. La più grande avrebbe permesso al drago di entrare senza problemi e a lui un attacco a sorpresa. Velocemente Lhotar lasciò la squama a cui era attaccato e grazie ai ripetuti allentamenti riuscì raggiungere senza problemi la coda del drago.

Appena la bestia sorpassò la vetrata andata in frantumi per l'attacco del possessore d'Angelica il Doppielame vide ciò contro cui avrebbe combattuto. Davanti a lui c'erano un piccolo esercito di feriti e solo due persone sembravano in grado di combattere.

La prima era al centro della navata con Angelica tra le mani e con la faccia sconvolta probabilmente dal potere dell'arma brandita, il secondo invece sorprendentemente era Erein impegnato a rialzarsi probabilmente stremato dalla battaglia.

Immediatamente Bolg atterrò a una decina di metri dal capo dei briganti e usando lo slancio della coda Lhotar saltò verso il nemico. In quel momento percepì l'adrenalina al massimo e si sentì senza pensieri, libero da ogni frustrazione come se le spade nelle sue mani lo stessero difendendo da tutte le distrazioni che incombevano su di lui.

Le linee nere sulla faccia del nano indicarono immediatamente il suo obbiettivo e con risolutezza e maestria provò a colpire in volo il suo bersaglio atterrando a qualche metro da lui. Fu in quel preciso istante che sentì anche uno sparo provenire da dietro di lui e girandosi vide Azzurra con un fucile in mano ancora fumante e il capo dei briganti cadere a terra sfinito.

Eppure l'uomo non volle arrendersi. Con le poche energie che gli rimanevano in corpo decise di usare in un ultimo disperato tentativo di vittoria ancora una volta i poteri della spada. Un raggio di luce investì tutti i presenti e solo con uno scatto fulmineo Lhotar riuscì ad evitare quel mortale colpo spostandosi al fianco di Erein e Azzurra per dare spazio a quell'odioso elfo di agire, ma non ce ne fu il tempo.

Immediatamente tutto si fece nero e la mente del nano iniziò a vagare nel nulla. Poi apparve qualcosa in lontananza, una flebile immagine che lentamente si ingrandiva e al tempo stesso diventava più nitida. La paura afferrò il cuore di Lhotar mentre un terrore insensato si insinuava dentro di lui.

Poi apparve con il suo stramaledetto sorriso, con il suo stupendo drago e con quella spada gemella di quella che lui aveva appena usato per ferire il suo nemico. Iohan Lorch era davanti a lui e lo guardava dall'alto in basso sfottendolo sicuro della sua forza, ricordandoli di essere fuggito davanti al pericolo, di non essere stato in grado di vendicare il suo popolo quando la Guardia Insonne lo aveva sterminato, di essere un debole, un vile e di essere inutile a questo mondo e mentre il bastardo parlava, lui piangeva.

Piangeva perchè sapeva che aveva ragione, piangeva perchè quei ricordi gli bruciavano più di quanto volesse ammettere, piangeva perchè non aveva altro modo per difendersi e mentre la disperazione stava per sopraffarlo si ricordò che non poteva ancora arrendersi, che poteva ancora salvare Erein ed Azzurra che di fianco a lui sembravano sopraffatti da Angelica e da ciò che la loro mente gli faceva vedere; si ricordo di non essere solo.

La spada d'inverno trafisse la gamba destra risvegliandolo da quell'incubo mentre negli ultimi istanti di quella visione la sua nemesi veniva sopraffatta dalla luce della sua tenacia. Non poteva arrendersi, non ancora, non poteva fallire, non quel giorno.

"Io... Io ... ce la... ce la posso fare!"

Con le ultime energie si alzò guardando Azzurra svenire e Erein intento a combattere il male che lui era riuscito a battere. Velocemente prese l'arco e cercò di mirare all'uomo ormai distrutto che ancora si ostinava a brandire Angelica. Incoccò la freccia e tese l'arco e mentre lo faceva rivide ancora Iohan davanti a lui al posto del bandito.

"Iohan... Iohan Lorch... Questa volta... Questa volta no... non... non vincerai! Non te lo permetto!"

La freccia partì veloce verso il bersaglio. La mente del nano, distrutta dalle malie pscioniche che imperversavano nella sua mente, era riuscita a rigirare a sua vantaggio quel dolore e quella sciagura creando l'unico personaggio di tutta Theras che avrebbe permesso a Lhotar di combattere anche in quelle condizioni.

"Io.. Io non mi arrendo."

Lo disse con un filo di voce mentre l'arco gli sfuggiva dalle mani e gli occhi iniziavano a farsi vuoti. Riusciva ancora a stare in piedi e senza troppi problemi, ma la sua mente era pesante e le brevi immagini che gli apparivano non gli avrebbero permesso di continuare a combattere e fu in quel momento che Bolg finì il lavoro del compagno azzannando il braccio del bandito che ancora stringeva angelica.







Lhotar:

Corpo : 40%
Mente :15 %
Energia : 30%


Costi: Basso = 5% | Medio = 10% | Alto = 20% | Critico = 40%




Passive :

Resistenza (talento): Consumando un utilizzo di questa passiva il possessore potrà ignorare qualunque tipo di sofferenza fisica con il consumo di un utilizzo di questa passiva. Eventuali ferite e danni al loro corpo vanno però considerati per la loro importanza, come di norma. (Numero di utilizzi: 4)

Tattiche di combattimento (VII): Consumo di energia: Passiva (4 utilizzi)
Vittoria in caso di scontri tra cs alla pari

ira nanica(XIV): Attivando questa passiva il corpo di Lhotar verrà attraversato da righe ondulate nere che faranno affaticare di più il nano ma ne potenzieranno l'aspetto fisico. Tutte le mosse offensive fisiche avranno quindi una potenza doppia mentre tutte le tecniche nemiche dirette alle energie avranno una potenza doppia. (4 utilizzi)

Amuleto Elfico: possibilità di utilizzare il compagno animale in combattimento (4 utilizzi)

Stabilità [Il fisico tozzo e compatto dei nani permette loro di avere una stabilità e un equilibrio molto più marcati di quelli di qualsiasi altra razza. Questa passiva permette infatti ai nani di non perdere l'equilibrio pressoché in alcuna situazione, sia che si tratti di resistere a un urto violento, di non cedere alle scosse del terreno o di non agitarsi sull'orlo di un precipizio. Inoltre la passiva permette loro di non scivolare su superfici ghiacciate e simili.] (Numero di utilizzi: 5)

Attive:


Parata (VI):Consumo di energia: Medio alle energie, difesa al corpo

Il guerriero, muovendo abilmente la propria arma o scudo davanti a sé, può proteggersi da un attacco nemico.
La tecnica ha natura fisica. Il guerriero potrà mulinare la propria arma, o sollevare il proprio scudo dinanzi a sé per bloccare, deflettere o intercettare un'offensiva fisica volta a danneggiarlo. La tecnica consiste in una difesa ampiamente personalizzabile, e può essere attuata anche a mani nude purché nei limiti di buonsenso e sportività. In nessun caso l'attacco parato potrà essere ritorto contro l'avversario. Può bloccare offensive di portata Media o inferiore.

Destrezza nanica (I): Variabile di natura fisica, provoca danni fisici, consuma energie
Lhotar potrà compiere in simultanea due attacchi portati con delle armi (anche frecce) di potenza complessiva pari al consumo
Consumo alto

Scatto nanico (XIII): Natura fisica, consumo nullo, difesa assoluta.
Con uno scatto prorompente Lhotar è in grado di evitare qualunque tipo di attacco rivolto a lui.

Dolore nanico (XV): consumo fisico medio, difende le energie da mosse pscioniche, natura fisica
ferendosi l'utilizzatore della tecnica potrà salvaguardare le proprie energie. (Medio)




Oggetti usati:
Corallo X1


Riassunto:
Tutte le azioni sono riassunte in confronto in modo sicuramente migliore di come avrei potuto fare io XD. Comunque sia ci tengo a dire che chiedo perdono per l'errore fatto nell'autoconclusivo a inizio quest dove ho dimenticato (come nel duello con Hole, avvenuto nello stesso periodo) la passiva per l'utilizzo del compagno animale in combattimento (ho rimediato scalando entrambi gli utilizzi). Per il resto... Ark, si clemente con i nostri pg.

 
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Ark
view post Posted on 27/7/2015, 17:49






Erein, Azzurra, Lhotar ╮



     Daved era estasiato dall’immenso potere che era stato in grado di generare. Non aveva idea che non fosse nemmeno comparabile con quello del suo vero padrone, ma per lui quel risultato era qualcosa che, con le sue mediocri capacità combattive, non aveva mai ottenuto prima d’ora.
     Ansante, abbassò la spada che smise subito di brillare, osservando con un ghigno soddisfatto il suo operato. Certo, aveva probabilmente ucciso chiunque si fosse trovato nell’accampamento, tuttavia era un sacrificio che non gli importava di pagare per aver eliminato quegli sciocchi che avevano osato sfidarlo.
     Un rantolo attirò la sua attenzione, e vide il dannato elfo ricoperto di sangue e che si teneva in piedi a fatica, ed il suo sorriso s’allargò ancora più di prima. S’incamminò verso di lui con passo lento, certo della sua vittoria, senza sapere che in realtà era ad un passo dalla rovina.
     Un forte battito d’ali e un’improvvisa ombra che oscurava la luce furono gli unici preavvisi del drago che si schiantò sulla finestra più grande della cattedrale, mandando in frantumi quel poco che era sopravvissuto dall’attacco di Daved, che rimase impietrito di fronte a quello spettacolo assolutamente incredibile.
     Un drago!? Con un nano in groppa!?
     Incapace di reagire o di pensare, Daved Hanlon fu colpito in pieno dal proiettile scagliato da Azzurra, che lui non aveva visto arrivare perché distratto da quella distruttiva entrata in scena, il petto lacerato in due punti dalla spada del nano, la mente terrorizzata dalla visione di una bellissima e terribile cacciatrice vestita di bianco, circondata da cani enormi che gli ringhiavano contro.
     Chi erano quegli uomini? Perché erano così decisi a rovinargli i piani? Sconvolto da quella terribile offensiva Daved non era in grado di parlare o pensare.
     In mezzo alla confusione un’unica cosa si fece strada nella sua mente martoriata: la rabbia. Puro e semplice odio verso coloro che s’ostinavano a non riconoscere il suo potere, ed in preda alla follia Daved si costrinse a stare in piedi e a non mollare la presa di Angelica, che riteneva sua di diritto. Con uno sforzo estremo alzò la mano sinistra verso i suoi sconosciuti nemici, gridando a pieni polmoni mentre un fascio di luce bianca partiva dal suo palmo investendo qualsiasi cosa, bruciandola col fuoco del suo potere.
     Ma nemmeno questo bastò.
     Vide solo la ragazza bionda venire completamente investita dal raggio, la sua pelle che diventava rossa e si ricopriva di bolle, ma che nonostante tutto aveva trovato le forze per un ultimo, disperato colpo di fucile.
     Uno scudo di pura luce apparve per un attimo intorno a Daved, tuttavia s’infranse come vetro molto prima di essere raggiunto dal proiettile che si conficcò in mezzo ai suoi occhi. La testa si gettò all’indietro dal contraccolpo mentre perdeva la presa con l’arma ormai spezzata. Forse perché utilizzata troppo, forse perché utilizzata da mani incapaci, o forse perché la spada stessa era stanca d’essere usata per fini ignobili… Nessuno lo saprà mai, ma sarà qualcosa che verrà deciso dai bardi che narreranno la storia di Angelica.
     Un terremoto scosse le fondamenta della Cattedrale, fortunatamente non forte abbastanza da far crollare anche la struttura portante, mentre il drago Bolg s’avventava a divorare l’arto destro di Daved ed una freccia lo colpiva al cuore che ormai aveva già smesso di battere. Attacchi fatali ma giunti tardi: la pallottola l’aveva ucciso all’istante.
     Quando tutto finì cadde il silenzio nella Cattedrale. Parzialmente distrutta, profanata, bagnata dal sangue di persone oneste e criminali…
     Ma finalmente in pace.

Qm Point
     So cosa state pensando: "non avevi detto che il post prima sarebbe stato il tuo ultimo da qm?" Beh, a quanto pare no.
     Quel che succede è questo: Daved muore, Angelica si spezza, e Astryd è finalmente uscita dal suo stato di berserk. La quest ufficialmente finisce qui, e nei prossim giorni Kuro metterà una "scena bonus" dove, se vorrete, potrete decidere di essere testimoni di quanto accade.
     Ma passiamo ai giudizi!

» Last Century ~ Ho davvero poco da dirti per quanto riguarda interpretazione e stile di scrittura, che mi sono sempre piaciuti parecchio. Le descrizioni sono sempre chiare e ben fatte, in uno stile scorrevole che personalmente ho sempre apprezzato leggere.
     Azzurra in questa quest oltre al suo lato altruista nel cercare di salvare una ragazza dopo soltanto una voce, ha mostrato sia il lato geloso e possessivo, pensando al matrimonio di Ryellia ed Erein, che quello più crudele e terribile quando affronta i briganti.
     Non il solito personaggio buono sempre e comunque, bensì qualcuno che ha in sé un lato più oscuro e che non perdona, ma che anche ritiene di commettere sbagli e si pente di non essersi comportata diversamente. Errare è umano, e secondo me usare un personaggio che è consapevole degli errori che fa è un buon modo per uscire dagli stereotipi del cavaliere senza macchia e senza paura.
     Ho apprezzato inoltre come Azzurra abbia discusso con Flinn di cosa è giusto o sbagliato, di quando ha senso combattere per la propria vita oppure chiare il capo ed aspettare il momento giusto.
     Il turno dell’attacco all’accampamento è stato quello più confusionale, ma per quello ho già agito come necessario in game e non trovo il caso di fargli avere un peso anche in giudizio. So che hai già appreso tutto quello che c’era da apprendere da una simile situazione, così come spero di aver fatto io.
     Infine, a mio parere sei quello che si è comportato meglio nel duello contro Daved. Non solo attacchi dalla distanza, in modo da poter permettere ad Erein di attaccare con le tecniche fisiche, ma sei anche stato l’unico che aveva la possibilità di subire del tutto lo spaventoso quantitativo di danni dell’ultimo turno e che ha effettivamente deciso di farlo. Ne hai tirato fuori un gran bel post dove Azzurra lotta contro il dolore e la fatica per un ultimo, decisivo attacco. E’ anche un po’ per premiarti questa scena che ho descritto la pallottola come colpo che ha definitivamente ucciso Daved, oltre al fatto che una pallottola in fronte è un attacco decisamente più mortale di un piccolo terremoto, una mano strappata a morsi ed una freccia senza un particolare bersaglio.
     Continua così.

» Malzhar Rahl ~ Anche tu ormai sei un utente che ho avuto occasione di leggere molte volte negli ultimi tempi, specie con Rise of The Whisper, e non ho problemi a dire che come stile di scrittura sei in continua salita. Mi è sempre piaciuto come nei tuoi post metti sempre citazioni di culture o sette o nomi che il tuo personaggio conosce, e con la quale trova similitudini, ad esempio quella parentesi su gli Inquisitori di Jhal-khar il Nefasto. Rende il tuo personaggio molto più radicato nel mondo di Theras, erudito e consapevole del passato di quelle terre.
     Di Erein ammetto però di non aver letto molto, e l’impressione che mi ha dato in questa quest è che sembra molto freddo e distaccato da tutto, quasi come se gli eventi che accadono non avessero alcun genere di impatto emotivo. Durante il tuo primo post, ad esempio, ti limiti semplicemente a descrivere quello che succede, eventuali reazioni del tuo pg al dolore, ma poco altro.
     Erein ha mai provato paura per sé stesso o per Azzurra? E’ un fedele a Zoikar, ha mai provato rabbia per vedere la Cattedrale consacrata al sovrano profanata dai briganti? Ho in ogni caso apprezzato come il tuo pg ha inveito contro Lhotar e la sua razza per come s'è scaraventato addosso a Daved rovinandoti i piani!
     Mi è dispiaciuto inoltre come tu abbia un po’ lasciato che Azzurra parlasse da sola con Flinn, senza fare altro che dare un commento alla fine senza però esaminare meglio cosa Erein pensasse a riguardo, nemmeno come semplici pensieri del pg.
     Per quanto riguarda il turno all’accampamento, ripeterò quanto detto da Last: ho già agito come necessario in game e non trovo il caso di fargli avere un peso anche in giudizio.
     Il duello finale con Daved è durato più di quanto sarebbe stato necessario, ma è stato siccome hai voluto seguire la personalità del tuo pg che non voleva coinvolgere un innocente nelle sue tecniche, ed alla fine ti sei comportato bene per quanto riguarda tecniche ed energia. Sei stato costretto ad usare una difesa assoluta a causa dell’ultimo attacco, siccome io avevo pensato ai consumi calcolando che Azzurra avrebbe usato una difesa ad area Alta in modo da farti sopravvivere, se anche tu avessi usato un po’ dell’energia rimasta per difenderti a tua volta. Così non è stato, ma il tuo pg è piuttosto avanzato per quanto riguarda tecniche ed è stato in grado di tirarsi comunque fuori da quella brutta situazione.
     Un ultimo consiglio che voglio darti è quello di mettere sempre, ad ogni post in game o in confronto, lo specchietto riassuntivo con le energie che ti sono rimaste. In questo modo la tua situazione è sempre chiara, e non possono esserci equivoci su come bilanciare i danni in modo da rendere la quest difficile ma fattibile.
     Sono sicuro che tirerai fuori la personalità di Erein sempre meglio, mano a mano che lo giocherai.

» Kremisy ~ Il tuo stile di scrittura è, tra i tre, quello meno elaborato o efficace, ma non prenderla nel personale: hai fatto una quest con utenti semplicemente più esperti. Sei migliorato col tempo, è innegabile, e noto con piacere che gli errori di battitura sono parecchio diminuiti nei tuoi post. Bravo!
     Per quanto riguarda la personalità del tuo personaggio, ho notato cambiamenti particolarmente repentini, come ad esempio quando interroghi il brigante. All’inizio sei cortese ed affabile, quando però il ragazzo ti risponde improvvisamente Lhotar cambia quasi completamente atteggiamento, giungendo a buttargli la cenere sulla fronte – un gesto di enorme disprezzo, a mio parere. Minaccia inoltre di torturarlo prima scavandogli la carne fino all’osso – cosa che alla fine non fai perché ti risponde subito, tuttavia l’avresti davvero fatto fare al tuo pg se il brigante avesse tenuto la bocca chiusa? Te l’ho voluto far notare perché mi è sembrato un po’ stonato, e trovo importante che tu segua una certa coerenza con la personalità del pg che ruoli quando lo giochi.
     Spero che tu non prenda questo discorso come una critica e basta nei tuoi confronti, voglio solo cercare di essere costruttivo e farti vedere dove io penso tu possa migliorare, sia chiaro!
     Un altro esempio che voglio mostrati è questo:
CITAZIONE
"Si, credo che il mio peso sia immenso data la mia stazza ahahahah."

     Qui semplicemente vorrei suggerirti una cosa: non mettere nel parlato la risata del personaggio, a mio parere è piuttosto brutto a leggersi. Piuttosto descrivi dopo aver parlato qualcosa come “Dopo aver parlato fece una vigorosa risata”, o simili.
     I turni seguenti sono stati piuttosto tranquilli, siccome ti sei unito a Ilyr e Sergey e non ci sono stati eventi particolarmente emozionanti se non delle rivelazioni di trama.
     Per quanto riguarda il duello contro Daved, ti voglio consigliare di consultarti con i tuoi compagni di quest per quanto riguarda il come muoversi, invece di postare al volo cosa intendi fare. I vantaggi sono parecchi, e in questo particolare frangente se vi foste messi d’accordo Daved sarebbe morto immediatamente. Ad esempio, se tu avessi parlato con Malzhar avresti capito che avvicinandoti a Daved gli hai impedito ad Erein di castare una tecnica che mirava al fisico, costringendolo a colpirgli la mente perché erano le sue uniche tecniche a bersaglio singolo.
     Quanto sarebbe cambiato del tuo post se invece di colpirlo con la spada gli avessi tirato due frecce, permettendo così a tutti di mirare una sola risorsa? Fai più attenzione alle tue prossime quest, perché è un atteggiamento che vale sempre la pena avere.
     Un altro appunto che voglio farti è lo specchietto riassuntivo: come per Malzhar, mettilo in ogni tuo post, anche in confronto, per evitare confusione e di doversi riguardare tutti i consumi e i danni subiti lungo la quest per capire come sei messo.
     Concludo dicendo che un po’ mi dispiace che tu abbia preferito usare una difesa assoluta per difenderti dall’ultimo attacco di Daved, nonostante potessi subirlo senza morire, mentre invece avrei apprezzato di più se ti fossi ruolato anche il danno fisico e all’energia, anziché solo alla mente con le visioni di Iohan.
     Per ultimo, è bene che quando attacchi tu descriva precisamente a cosa stai mirando. Due volte hai attaccato Daved, due volte ho scelto io qual era il bersaglio delle tue tecniche. Fai attenzione, perché gli avversari possono sfruttare questa mancanza a loro vantaggio!

     Spero che non me ne vogliate se nei giudizi ho voluto concentrarmi sulle cose che avreste potuto fare meglio, tuttavia è soltanto focalizzandomi su di essi che magari riesco ad essere effettivamente utile con un giudizio. Senza contare che si tratta semplicemente del mio modesto parere, con consigli che siete liberi di seguire o meno.
     Voglio ringraziarvi di cuore per la partecipazione e l’impegno che avete messo nel proseguire con questa mia prima quest, dove mi sono reso conto di aver commesso io stesso diversi errori e che ho ancora molto da imparare su come gestire una quest.
     Se avete voglia, mi piacerebbe molto leggere un vostro parere su come sono andato come QM, ovviamente indicandomi dove ritenete avrei potuto fare meglio, e se volete consigli su come potrei migliorare.
     Grazie ancora, e ovviamente ringrazio anche Kuro per il supporto che mi è stato in grado di dare.




Edited by Ark - 27/7/2015, 20:23
 
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view post Posted on 28/7/2015, 17:01
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Voragine di Basiledra

Finalmente qualcosa stava funzionando. La carrucola agganciata all'unico frammento di roccia meno friabile della restante massa sembrava assicurare una certa stabilità e sicurezza verso la vita del vecchio che di certo non avrebbe potuto sopportare una caduta di chissà quanti metri verso il basso.
Per un attimo si era chiesto se qualcuno, prima di lui, avesse avuto la folle idea di calarsi nelle profondità di Basiledra, nella voragine che Mathias Lorch aveva creato usando con scelleratezza il potere della Spada senza un Re. Solo per un attimo però: una scossa proveniente dall'esterno fecero oscillare non poco la corda, e una pioggia di trucioli di roccia costrinse il Pipistrello ad attivare un sistema di sicurezza in grado di bloccare la corda e ancorarsi alla parete.

Da solo nel mezzo del nulla, Ilyr Stephanich stava scendendo volontariamente in quelle fauci d'oscurità. Eppure era qualcosa che andava fatto, anche a costo della vita. Da quella posizione inoltre riusciva ad osservare l'unico segno umano presente: il solco lasciato da Sergey Himmler durante il salvataggio di Kuro. A giudicare dai suoi calcoli, doveva essere vicino.

« "Fai tu Ilyr, sarà sicuro!" "Io vado con Lhotar, continua tu qui" "coraggio, in fondo cosa sarà mai calarsi nella voragine più profonda di Dortan?" Ma che vadano al diavolo tutti, non ho più l'età per queste cose! »

Parlava ad alta voce per scaricare la tensione: le scosse all'esterno si facevano sempre più forti, e probabilmente il Torchio aveva trovato i banditi che tenevano sotto scacco le rovine della città. Se, come sospettavano, erano veramente in possesso di Angelica, allora la spiegazione ai piccoli sismi era abbastanza evidente.

I piedi su una superficie solida. Guardandosi attorno, la meraviglia.
La struttura della voragine di Basiledra era nota al Sussurro, che aveva avuto modo di esaminarla nel corso delle settimane precedenti: si apriva come una bolla dopo una ventina di metri, e la sua profondità era sconosciuta poiché non si riuscivano a sentire neppure i rimbombi di pietre o altri oggetti lanciati verso il basso. Ma come incastrata sulla parete, tenuto sospeso in aria chissà da quali ganci naturali coadiuvati da attriti di sorta, c'era il grande palazzo che non sembrava essersi distrutto durante il crollo e sulla cui parete Ilyr stava camminando.
Il Pipistrello aveva trovato il Cuore di Marmo.
Un gioiello congelato in un oceano di oscurità.







Campo dei Banditi

La donna continuava ad urlare. Disperata, scossa dalla vista del sangue e dal dolore che nessuna bambina innocente dovrebbe provare, la sua mente incrinata continuava a traboccare pura energia incontrollabile. Che colpe aveva lei negli eventi? Perchè era costretta a provocare quel dolore in cambio di un blando sollievo?
Per mesi interi era rimasta in balia degli eventi, rassicurata da uomini che la trattavano bene, circondata da donne che la guardavano con timore ma non mancavano mai di rivolgersi a lei con cortesia. Era quella la famiglia che una bambina meritava? Certo che no, ma Astryd Lorch non aveva alcuna memoria all'infuori di quel campo.

La ferita di Angelica aveva aperto l'enorme vaso di pandora che era la sua mente, rompendo parzialmente il sigillo che mesi addietro Nicolaj Luciano le aveva imposto. Una giovane innocente si era trovata fra le mani un potere ingestibile, e spaventata come mai prima di allora stava continuando a reagire nell'unico modo possibile: cercava di liberarsene facendolo traboccare all'esterno. E suo malgrado stava continuando ad uccidere ogni persona che la circondava: i corpi attorno a lei continuavano ad accasciarsi col cervello in frantumi e gli occhi spenti della morte.

Poi, il lampo.
Astryd voltò la testa di scatto verso un'unica direzione precisa, in risposta ad un'onda di energia gelida percepita da chiunque probabilmente nel raggio di miglia: qualcosa nella voragine di Basiledra si era mosso, e come fosse una luce in fondo al tunnel la donna riuscì a riesumare un ricordo dalla matassa oscura dei suoi pensieri.

« Sigrund... »

Niente più urla, niente più pianti. Il sangue non rappresentava più l'orrore proibito della mente di una bambina. Tornata in piedi Astryd Lorch iniziava a muoversi lentamente verso la sorgente dei suoi ricordi. Aveva sentito qualcosa, e voleva ritrovare il fratello che per così tanto tempo aveva dimenticato.
Uno degli uomini impegnato nella battaglia contro gli intrusi provò a svincolarsi dal guercio contro cui stava combattendo per fermarla, ma giunto a pochi metri da lei cadde privo di vita.
La Lorch aveva deciso, e nessuno sarebbe riuscita a fermarla.







Voragine di Basiledra

Il dolore alle gambe continuava ad aumentare, ma d'altronde che alternativa aveva? Tutto attorno a lui stava crollando, e il pavimento cedeva sprofondando nella voragine che fin'ora aveva risparmiato il palazzo: Ilyr Stephanich correva guidato nei corridoi del Cuore di Marmo dalla corda ancora fissata alla carrucola che lo avrebbe riportato in superficie. Fra le mani il tesoro che stava cercando: la Spada senza un Re.
Era riuscito a trovarla all'interno del castello, conficcata in un blocco di ghiaccio in quella che era la sala del trono; era riuscito a sfilarla dalla sua prigione generando inconsapevolmente una grande bordata di energia gelida che aveva perturbato l'equilibrio precario in cui si trovava il palazzo. Una corsa contro il tempo verso la finestra dal quale era entrato, impossibilitato dalla corda che lo vincolava a percorrere direzioni più brevi ed immediate. Riuscì a saltare fuori un attimo prima della fine, rimanendo a penzoloni sul baratro in cui precipitava, per l'ultima volta, il Cuore di Marmo.

La carrucola automatica riavvolgeva velocemente la corda, quindi cercò di prepararsi all'impatto: al termine della risalita la forza residua del meccanismo fu tale da sbalzare in aria per circa due metri il Sussurro, prima di cadere sonoramente a terra fuori dalla voragine. Una ventata d'aria fresca provò a lenire il dolore della caduta: era vivo e aveva preso la Spada, non gli importava nient'altro.
Continuava a guardare il cielo mentre il cuore batteva all'impazzata, fin quando l'adrenalina scaricata gli fece percepire un lieve dolore al braccio sinistro, con cui impugnava la lama; voltando lo sguardo in pochi istanti iniziò a realizzare quello che stava avvenendo, e uno sguardo di terrore puro si rifletteva sul ghiaccio che emanava l'arma.
La Spada senza un Re si era fusa col braccio di Ilyr, che aveva congelato fino al gomito impedendo al pipistrello di lasciare la presa per liberarsene; il congelamento saliva lento e inesorabile, e non impiegò troppo a realizzare che nel giro di qualche minuto sarebbe finito completamente congelato come qualche mese prima.
Il flusso di pensieri venne interrotto dall'impatto fragoroso.

Un colpo secco fece esplodere il ghiaccio, e mille schegge gelide colpirono in volto il vecchio troppo lento per proteggersi col braccio buono. Dopo un paio di secondi riaprendo gli occhi verso il braccio congelato vide una lama conficcata nel terreno, accompagnata da una voce fin troppo familiare.

« C'è mancato poco, eh? »
« Ma cosa... »

Impiegò qualche istante per osservare meglio quello che restava del suo braccio e capire le conseguenze delle azioni di Sergey.

« Non c'è bisogno di ringraziarmi, era mio dovere! »
Il Torchio tratteneva a stento risate di scherno mentre osservava la bocca ancora spalancata del Pipistrello
« RINGRAZIARTI?! MI HAI TAGLIATO UN BRACCIO, IMBECILLE!!! »
« Si, e ti ho salvato la vita! »
Ilyr non riusciva a credere alle sue orecchie, mentre Sergey portò una mano alla bocca per soffocare le risate
« E non potevi farlo senza tagliarmi un intero braccio?! Come farò adesso a portare avanti i miei progetti?! Questa è la mia rovina, stupida capra ignorante! »
« Bah, poche storie vecchio: quello era l'unico modo per salvarti e bon, fine. Era la prima idea che mi è venuta in mente e infatti ha funzionato, non rompere il cazzo e costruisciti un braccio nuovo se ne sei capace! »

Un braccio nuovo? Forse inconsapevolmente le parole di Sergey avevano risvegliato qualcosa dentro Ilyr: qualche anno prima aveva iniziato a lavorare ad un progetto per degli arti artificiali in grado di sostituire gli originali e rendere i Sussurri mutilati in grado di tornare a combattere. Non era mai andato troppo oltre nella ricerca perchè aveva altre priorità, ma certamente essere rimasto senza un braccio era uno stimolo notevole per portare avanti quella branca. Non sentiva neppure il dolore della perdita, essendo il moncherino ancora congelato grazie alla spada.

« S...Sigrund? Sigrund... sei tu? »

D'un tratto, la voce femminile attirò verso l'alto lo sguardo dei Sussurri che riconobbero immediatamente la gracile figura. Era deperita rispetto ai giorni in cui aiutava Mathias Lorch a governare Basiledra, ma nonostante tutto il ricordo dei suoi poteri era ugualmente terrificante. Aveva uno sguardo vacuo, perso indistintamente nella direzione della Spada senza un Re, poggiata a terra a pochi centimetri dai due uomini.

« Astryd Lorch?! »
Ilyr era sconvolto, ma il suo compagno aveva avuto modo di vederla pochi minuti prima, insieme a Lhotar.
« Già... si trovava nell'accampamento dei banditi che cercavamo. Avevamo ragione: avevano loro Angelica, e non riuscivamo a trovarli proprio grazie ad Astryd; era come impazzita. »
« Sigrund? Tu... TU NON SEI SIGRUND! »

Insieme all'urlo l'ennesima onda mentale. I Sussurri travolti dal potere della donna vennero costretti sulle ginocchia a digrignare i denti mentre cercavano di scacciare l'immenso flusso d'odio e rancore che Astryd stava riversando nelle loro menti. Sentimenti duri, a dir poco impossibili da sopportare per la mente umana, tanto che dopo pochi secondi i primi sintomi sul fisico iniziarono ad essere palesi: il sangue usciva copioso dal naso di Sergey, mentre Ilyr aveva entrambi gli occhi iniettati di rosso a causa della rottura di qualche capillare. Sarebbero riuscito a resistere ancora qualche secondo prima di perdere i sensi forse per sempre; l'ultimo pensiero rivolto alla loro missione, destinata a fallire per mano di una folle squilibrata.
Ma pochi istanti prima della fine, il silenzio.

La testa di Astryd era serrata nella morsa salda di due mani; un'aggressione alle spalle che sul piano fisico impediva alla donna di voltarsi per osservare l'uomo che aveva avuto l'ardire di toccarla, ma quando riversò in quella direzione l'onda mentale che stava uccidendo i Sussurri, non ci fu nessun accenno di debolezza nella presa. La donna provava a divincolarsi inutilmente, e l'urlo di paura venne soffocato dalla scossa che fece contrarre le sue pupille riducendole a poco più di un punto, prima di farle perdere i sensi.
L'uomo che aveva salvato i Sussurri ansimava come avesse corso per ore, quindi prese sotto braccio il corpo esanime di lei per avvicinarsi ai due compagni.
Nicolaj Luciano aveva fatto la propria comparsa.

« Brutta storia. Decisamente una brutta storia. »

Sergey fu il primo a rialzarsi, subito dopo aver vomitato due volte in seguito allo shock subito. Gli girava ancora la testa, e asciugava il sangue sul volto con la manica.

« Ce ne hai messo di tempo... dove diavolo sei stato? »
« Cercavo lei, ma nel posto sbagliato. »
Tendendo una mano verso l'unico braccio si Ylyr, lo aiutò a rialzarsi.
« E abbiamo un problema enorme adesso. »
I due rimasero in silenzio, aspettando delucidazioni. Erano da giorni a Basiledra per trovare Angelica, Astryd e la Spada senza un Re; e anche se la prima era andata distrutta avevano comunque ottenuto un buon risultato. Non riuscivano a capire i problemi citati dalla Foglia.

« Me ne sono accorto solo adesso, sondando la mente della Lorch: ha un legame con la Spada forte, quasi indissolubile. Le è bastato percepirla per rompere il vincolo mentale che le avevo imposto mesi prima a Basiledra, e anche adesso non so quanto potrà durare. Questo vuol dire una cosa sola... »
« Che siamo nella merda. »
« Precisamente. »

Sergey E Ilyr arrivarono immediatamente alla conclusione ultima di quel discorso: non potevano avere entrambi nello stesso luogo, e questo impediva la realizzazione del piano che segretamente stavano portando avanti.

« Quindi, che facciamo? »
Nicolaj stava riflettendo su tutto quello che avrebbe comportato rinunciare a quelle armi. Erano già estremamente compromessi, ma se ricordava bene le parole di Kuro forse sarebbero riusciti a spuntarla.

« Teniamo Astryd, lasciamo la Spada. »
« No! Ci ho rimesso un braccio per recuperare questo maledetto pezzo di ferro! »
« Mi spiace Ilyr. Ma lei è più importante. Posso riscrivere la sua mente, darle una nuova identità, renderla un Sussurro fedele, ma lontano dalla spada. Non dovranno per nessuna ragiona ritrovarsi nuovamente. Questo è il mio volere, e questo è quello che faremo. »

Sergey fece spallucce. In realtà gli importava poco, ma se dovevano scegliere preferiva avere la compagnia di una donna piuttosto che quella di un pezzo di ferro.

« Come vuoi tu, d'altronde, sei tu il Primo Sussurro! »
« E della Spada, che ne facciamo? »
I pensieri della Foglia si facevano veloci, supponendo e calcolando quanti più scenari possibili come gli era stato insegnato da Ludmilla. Fra tutti, le buone scelte erano poche, ma forse avevano una possibilità.

« C'è un uomo nel Regno che ci è estraneo. La daremo a lui: se penso bene la porterà esattamente dove voglio che vada a parare, e ne farà l'uso corretto volente o nolente. Glie la faremo letteralmente trovare davanti, e mi assicurerò personalmente che non sbagli ad usare il suo potere. »
« Oh, questa si che è bella! E chi sarebbe il fortunato a cui stiamo consegnando alla cieca l'arma più potente mai comparsa nel Regno dopo il Leviatano Rosso? »
Nicolaj sorrise: la sua mente era già avanti, e senza volerlo Sergey aveva nominato esattamente l'obiettivo finale di quella serie di scelte azzardate che stavano compiendo.
« Mai sentito parlare di Erein Dewin? »








CITAZIONE
Co-QM Point.
Signori, siamo alla fine. nulla da dire ai giudizi che il fido Ark ha stilato. Ci sono stati alcuni ritardi ma tutto sommato per essere a fine luglio siamo riusciti a andare avanti con una buona tabella di marcia. Grazie a tutti della partecipazione, e restate sintonizzati che i progetti per il futuro sono tanti e corposi -come si evince dal post, hehehe:*-

Ricompense
Ark: 1200 Gold
Malzhar: 1100 Gold
Last Century: 1200 Gold
Kremisy: 800 Gold
Io per l'aiuto nella gestione e questo post abbastanza scarno mi auto-assegno la cifra simbolica di 100 Gold

I Sussurri prendono Astryd Lorch, la ritroverete a breve in eventi moooolto imminenti :*
Angelica è rotta, fusa in seguito all'uso smodato e scorretto mostrato da Ark. I suoi resti -momentaneamente senza alcun potere- potranno essere recuperati da Last Century come ricompensa extra.
Malzhar inoltre, come premio extra -che ad onor del vero avanzava da Rise of the Whisper-, guadagna l'artefatto "La Spada senza un Re", che come si evince dal post troverà semplicemente di fronte il suo cammino passeggiando per le strade di Basiledra :*




« La Spada senza un Re »

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E' necessario portare la pace, ad ogni costo. Gli ignavi assoggettati dal sollazzo del regno hanno dimenticato. I traditori senza onore che hanno voltato le spalle ad ogni ideale saranno puniti sull'altare della Democrazia. E' necessario svegliare la coscienza dei popoli per combattere il Tiranno, E' necessario che ognuno tema la forza dei molti come unica arma in grado di portare la Giustizia nelle terre degli uomini. In qualità di Voce del Consiglio, giuro di portare avanti i nostri ideali. La Democrazia trionferà sulla bieca dittatura dei nostri nemici.
Con me un simbolo, pronto a scintillare sui campi, pronto a ispirare gli animi e infiammare i cuori di chiunque creda nella Libertà. Con me, la Spada senza un Re. Una lama forgiata per il popolo. Una lama che possiede un portatore, ma non un Re. Una lama nata per distruggere chiunque contravvenga al sacro diritto di autodeterminazione dei popoli tutti.
Io sono Sigrund Lorch, e chiunque riconoscerà la lama al mio fianco. Nei campi di battaglia sarà la prima a colpire e l'ultima a ritirarsi, e le pedine sudditi di ogni Re tremeranno alla sua vista, riconoscendo il simbolo di tutto ciò che rappresentiamo. Prendo questa Spada con me, in funzione del mio ruolo.
Da ora e per sempre chiunque la osserverà cercherà nel proprio animo la risposta ai suoi peccati, riconoscendo le proprie colpe come sostenitori di un tiranno o ritrovando fiducia come araldi della democrazia. Perchè nessuno potrà rimanere indifferente al simbolo che rappresenta la volontà dei popoli liberi. Nessuno.
[Passiva, 4 utilizzi. Mostrando la Spada senza un Re chiunque la riconoscerà e la spada susciterà un sentimento nell'osservatore dipendentemente dal suo rapporto con la Guardia Insonne e con gli ideali da lei rappresentata.]

Sigrund Lorch; giurando fedeltà dopo l'elezione a Voce del Consiglio.



Nei campi di addestramento dell'Altaloggia era incredibile. Da lontano lo osservavo mentre da solo teneva testa ad una decina di reclute, insegnandogli l'arte della spada in cambio di qualche ferita superficiale. In pochi avevano il coraggio di affrontare Sigrund, che fissato com'era col suo titolo di Voce del Consiglio si ostinava ad usare la Spada senza un Re anche contro adolescenti ignari delle potenzialità dell'arma. Eppure mi affascinava comunque: era un guerriero formidabile, l'unico Lorch che probabilmente non sarei riuscito a sconfiggere neppure con l'aiuto dei miei Cani Bradi. Erano tutti attorno a me mentre lo osservavamo: avevamo appena ucciso una spia del Tiranno, e banchettando con la sua carcassa continuavamo ad osservare le piroette di Sigrund e la Spada che, colpo dopo colpo, brillava tenuemente bevendo il sangue delle ferite superficiali che infliggeva.
Quei ragazzi erano degli idioti: abituati com'erano alla neve dell'Altaloggia non potevano sospettare che il terreno ghiacciato su cui si muovevano era creato dalla Spada stessa, che poneva chi la brandiva a proprio agio donandogli capacità fisiche senza eguali. [Consumo Medio, natura magica: la Spada crea un campo di ghiaccio per quattro turni. All'inizio di ogni turno compreso quello di attivazione il possessore della Spada aggiungerà 1 CS in Maestria delle Armi alla propria riserva.]
Uno due, tre colpi contemporanei, ma troppo lenti per costituire una minaccia. Sigrund li aveva colpiti, azzoppati, indeboliti, e nonostante la superiorità numerica niente potevano contro l'uomo che con pochi colpi precisi aveva reso i suoi avversari inoffensivi come fossero bambini. [Consumo Medio, natura Fisica: colpo di spada che non danneggia il fisico, ma sottrae 4 CS dalla riserva avversaria]
E via così, cadevano uno dopo l'altro mentre si chiedevano le origini della forza della Voce del Consiglio, che nonostante lo scontro sembrava fresco e riposato come all'inizio dello stesso. Poveri sciocchi: come potevano sapere che l'implacabile Lorch e la Spada senza un Re erano fatte per lottare il più a lungo possibile? Ogni colpo inferto era uno stimolo ad andare avanti, e per questo Sigrund non avrebbe mai perso contro una decina di giovani dalle belle speranze nemmeno dopo ore intere di combattimento. [Passiva, 4 utilizzi. Riuscendo a ferire con un colpo fisico non tecnica un avversario, il possessore della spada aggiungerà 1 CS in Agilità alla propria riserva.]
Allenamento dopo allenamento le reclute cadevano, ma lui le temprava al punto giusto per divenire vere Guardie Insonni. D'altronde per ricevere quel titolo dovevano essere addestrate da un Lorch, e se l'alternativa era Astryd che poteva sconvolgere le proprie menti o io che non avevo scrupoli nell'uccidere i più deboli, il successo di Sigrund fra i giovani era presto spiegato.

Mathias Lorch; commentando gli addestramenti delle Guardie Insonni.



Li vedevo muoversi come formiche in preda al panico. Insomma, come diavolo gli era venuto in mente di affrontare Sigrund? Dovevano essere disperati per colpire in quel modo, come moscerini pronti ad essere divorati dalla violenta forza della Spada senza un Re. Dovevano essere loro, i Silenziosi Sussurri di cui tanto si parlava nelle ultime settimane, ma cosa potevano fare? Era una donna quella?! Bah, che sciocchezze.
Basiledra era appena a tre giorni di marcia, e non sarebbe stato un branco di uomini disorganizzati a fermarci. In groppa a Brummen mi muovevo, entrando di volta in volta nelle nuvole in tempesta per non dare nell'occhio e intervenire nel remoto caso di pericolo. Ma non avrei fatto altro che annoiarmi.
Sigrund era bastardo di Monmouth. La Spada senza un Re era di foggia Monmouth, e racchiudeva l'essenza stessa del ghiaccio fra i mille strati della sua lama. I Sussurri lo avrebbero provato sulla pelle.
Uno di loro era un guercio armato di spada, che insieme ad un bamboccio con un fucile provavano a colpire il loro avversario inutilmente: bastava un movimento con la spada per generare barriere gelide in grado di difendersi da ogni attacco, o lame di ghiaccio in grado di colpire a distanza. [Consumo medio, natura magica. Dominio del Ghiaccio in grado di generare forme difensive e offensive dell'elemento.- due tecniche distinte, la tecnica offensiva infligge danni medi al fisico avversario-]
Un colpo con la lama per far cadere il biondino in una pozza di sangue sembrava non fermare la determinazione di quelle formiche, che continuando ad aggirarlo pensavano di essere al sicuro o non essere colpiti tutti insieme. Bah, come se un padrone del ghiaccio potesse infastidirsi per simili trucchetti. Ecco, appunto: la Spada senza un Re verso l'alto, l'onda a propagarsi tutto intorno, e i piedi di tutti bloccati al terreno congelato. C'era terrore nei loro occhi, ma il peggio doveva ancora arrivare [Consumo Alto, natura magica: attacco di ghiaccio ad area che blocca gli avversari sul posto per un turno con vincoli di ghiaccio. Causa un danno Basso fisico e per liberarsi i vincoli dovranno subire almeno un danno Basso]
Quei miserabili avevano perso, naturalmente. E io che quasi speravo di far mangiare carne di Sussurro a Brummen! Poco male: Basiledra sarà un banchetto ben più ricco di una manciata di uomini, una donna e un vecchio.
Un ultimo sguardo in basso però rivela una nuova figura: parla con Sigrund, parla con il Traditore, e prova a salvare il gruppo con un ultimo disperato attacco. Sentivo poche parole, fra cui il suo nome: Kuro. Dall’altra parte potevo vedere il sorriso del Lorch mentre alzava la Spada senza un Re per rilasciare il suo vero potere: nel giro di un istante aveva mutato tutto attorno a se in sculture di ghiaccio, senza possibilità di risposta. Rimasi per un attimo a bocca aperta ricordando quando poche settimane prima Sigrud utilizzò quel potere per congelare completamente Briggs. Quanto poteva spingersi lontano il potere di quella lama? [Consumo nullo: capacità di congelare eternamente Pg e Png, edifici e città intere, mutando permanentemente il paesaggio attorno a se. Utilizzabile in quest solo in seguito a consenso del QM]

Iohan Lorch; osservando l'ultima battaglia prima della presa di Basiledra.



La Spada senza un Re? Un'arma potente, degna di essere impugnata solo dai più forti. Nell'Altaloggia ogni uomo, donna o bambino sa di non potersi avvicinare a quella lama senza il consenso della Voce del Consiglio o con un voto unanime del Consiglio stesso in assenza del primo. Alcuni ingenui però di tanto intanto riescono a raggiungerla di soppiatto, e prima di essere condannati a morte riesco a lenire le ferite nel corpo e nella mente di quegli uomini nonostante Mathias non sia d'accordo con l'alleviare le loro sofferenze.
Io Voce del Consiglio? No, non potrei mai: la mia mente è forte, ma non sarei accettata dalla Spada che avrei l'obbligo di portare. Il suo potere divora i corpi esili, perchè la sua lama brama il sangue dei nemici della Democrazia. Sigrund ne sarebbe capace: durante gli addestramenti era riuscito ad impugnarla senza venirne divorato, capendone l'essenza. Si muoveva agile e colpiva riversando verso i fantocci di paglia i poteri della stessa. Mathias era stato capace di impugnarla, ma non appena smise di colpire personalmente facendo attaccare uno dei suoi Cani istintivamente lasciò la presa e la spada congelò all'istante il terreno attorno ad essa.
Siamo ancora dei ragazzi, i candidati a diventare la nuova Voce. Solo il tempo potrà dire se saremo in grado di impugnare la Spada senza un Re, e cosa più importante, di rendere onore al nostro dovere di Guardie Insonni. Comunque andrà prego ogni giorno per il bene del popolo: ho paura della corruzione del potere. La vittoria contro il Re che non perde Mai ci renderà migliori o ci faremo corrompere divenendo tiranni a nostra volta?
[Malus: le abilità attive della Spada senza un Re potranno essere utilizzate solo con almeno 2 CS presenti nella propria riserva]
[Malus: dopo aver utilizzato una tecnica attiva della Spada senza un Re, il possessore dovrà attaccare fisicamente utilizzando almeno 1 CS della propria riserva]
[Malus: il possessore della Spada senza un Re potrà ignorare i malus precedenti, al costo di subire di volta in volta un danno Basso di congelamento da parte della Spada stessa.]


Astryd Lorch; molti anni prima dell'invasione dei Quattro Regni.




CODICE
<table Width=800 align="center" cellpadding="4" >
<td><p align="center">[size=7]« [font=Geneva]<b>La Spada senza un Re</b>[/font] »[/size]

[IMG=sCG0w]http://i.imgur.com/sCG0w.png[/IMG]


[size=2]
E' necessario portare la pace, ad ogni costo. Gli ignavi assoggettati dal sollazzo del regno hanno dimenticato. I traditori senza onore che hanno voltato le spalle ad ogni ideale saranno puniti sull'altare della Democrazia. E' necessario svegliare la coscienza dei popoli per combattere il Tiranno, E' necessario che ognuno tema la forza dei molti come unica arma in grado di portare la Giustizia nelle terre degli uomini. In qualità di Voce del Consiglio, giuro di portare avanti i nostri ideali. La Democrazia trionferà sulla bieca dittatura dei nostri nemici.
Con me un simbolo, pronto a scintillare sui campi, pronto a ispirare gli animi e infiammare i cuori di chiunque creda nella Libertà. Con me, la Spada senza un Re. Una lama forgiata per il popolo. Una lama che possiede un portatore, ma non un Re. Una lama nata per distruggere chiunque contravvenga al sacro diritto di autodeterminazione dei popoli tutti.
Io sono Sigrund Lorch, e chiunque riconoscerà la lama al mio fianco. Nei campi di battaglia sarà la prima a colpire e l'ultima a ritirarsi, e le pedine sudditi di ogni Re tremeranno alla sua vista, riconoscendo il simbolo di tutto ciò che rappresentiamo. Prendo questa Spada con me, in funzione del mio ruolo.
Da ora e per sempre chiunque la osserverà cercherà nel proprio animo la risposta ai suoi peccati, riconoscendo le proprie colpe come sostenitori di un tiranno o ritrovando fiducia come araldi della democrazia. Perchè nessuno potrà rimanere indifferente al simbolo che rappresenta la volontà dei popoli liberi. Nessuno.
<i>[Passiva, 4 utilizzi. Mostrando la Spada senza un Re chiunque la riconoscerà e la spada susciterà un sentimento nell'osservatore dipendentemente dal suo rapporto con la Guardia Insonne e con gli ideali da lei rappresentata.]</i>

<b>Sigrund Lorch</b>; <i>giurando fedeltà dopo l'elezione a Voce del Consiglio.</i>



Nei campi di addestramento dell'Altaloggia era incredibile. Da lontano lo osservavo mentre da solo teneva testa ad una decina di reclute, insegnandogli l'arte della spada in cambio di qualche ferita superficiale. In pochi avevano il coraggio di affrontare Sigrund, che fissato com'era col suo titolo di Voce del Consiglio si ostinava ad usare la Spada senza un Re anche contro adolescenti ignari delle potenzialità dell'arma. Eppure mi affascinava comunque: era un guerriero formidabile, l'unico Lorch che probabilmente non sarei riuscito a sconfiggere neppure con l'aiuto dei miei Cani Bradi. Erano tutti attorno a me mentre lo osservavamo: avevamo appena ucciso una spia del Tiranno, e banchettando con la sua carcassa continuavamo ad osservare le piroette di Sigrund e la Spada che, colpo dopo colpo, brillava tenuemente bevendo il sangue delle ferite superficiali che infliggeva.
Quei ragazzi erano degli idioti: abituati com'erano alla neve dell'Altaloggia non potevano sospettare che il terreno ghiacciato su cui si muovevano era creato dalla Spada stessa, che poneva chi la brandiva a proprio agio donandogli capacità fisiche senza eguali. <i>[Consumo Medio, natura magica: la Spada crea un campo di ghiaccio per quattro turni. All'inizio di ogni turno compreso quello di attivazione il possessore della Spada aggiungerà 1 CS in Maestria delle Armi alla propria riserva.]</i>
Uno due, tre colpi contemporanei, ma troppo lenti per costituire una minaccia. Sigrund li aveva colpiti, azzoppati, indeboliti, e nonostante la superiorità numerica niente potevano contro l'uomo che con pochi colpi precisi aveva reso i suoi avversari inoffensivi come fossero bambini. <i>[Consumo Medio, natura Fisica: colpo di spada che non danneggia il fisico, ma sottrae 4 CS dalla riserva avversaria]</i>
E via così, cadevano uno dopo l'altro mentre si chiedevano le origini della forza della Voce del Consiglio, che nonostante lo scontro sembrava fresco e riposato come all'inizio dello stesso. Poveri sciocchi: come potevano sapere che l'implacabile Lorch e la Spada senza un Re erano fatte per lottare il più a lungo possibile? Ogni colpo inferto era uno stimolo ad andare avanti, e per questo Sigrund non avrebbe mai perso contro una decina di giovani dalle belle speranze nemmeno dopo ore intere di combattimento. <i>[Passiva, 4 utilizzi. Riuscendo a ferire con un colpo fisico non tecnica un avversario, il possessore della spada aggiungerà 1 CS in Agilità alla propria riserva.]</i>
Allenamento dopo allenamento le reclute cadevano, ma lui le temprava al punto giusto per divenire vere Guardie Insonni. D'altronde per ricevere quel titolo dovevano essere addestrate da un Lorch, e se l'alternativa era Astryd che poteva sconvolgere le proprie menti o io che non avevo scrupoli nell'uccidere i più deboli, il successo di Sigrund fra i giovani era presto spiegato.

<b>Mathias Lorch</b>; <i>commentando gli addestramenti delle Guardie Insonni.</i>



Li vedevo muoversi come formiche in preda al panico. Insomma, come diavolo gli era venuto in mente di affrontare Sigrund? Dovevano essere disperati per colpire in quel modo, come moscerini pronti ad essere divorati dalla violenta forza della Spada senza un Re. Dovevano essere loro, i Silenziosi Sussurri di cui tanto si parlava nelle ultime settimane, ma cosa potevano fare? Era una donna quella?! Bah, che sciocchezze.
Basiledra era appena a tre giorni di marcia, e non sarebbe stato un branco di uomini disorganizzati a fermarci. In groppa a Brummen mi muovevo, entrando di volta in volta nelle nuvole in tempesta per non dare nell'occhio e intervenire nel remoto caso di pericolo. Ma non avrei fatto altro che annoiarmi.
Sigrund era bastardo di Monmouth. La Spada senza un Re era di foggia Monmouth, e racchiudeva l'essenza stessa del ghiaccio fra i mille strati della sua lama. I Sussurri lo avrebbero provato sulla pelle.
Uno di loro era un guercio armato di spada, che insieme ad un bamboccio con un fucile provavano a colpire il loro avversario inutilmente: bastava un movimento con la spada per generare barriere gelide in grado di difendersi da ogni attacco, o lame di ghiaccio in grado di colpire a distanza. <i>[Consumo medio, natura magica. Dominio del Ghiaccio in grado di generare forme difensive e offensive dell'elemento.- due tecniche distinte, la tecnica offensiva infligge danni medi al fisico avversario-] </i>
Un colpo con la lama per far cadere il biondino in una pozza di sangue sembrava non fermare la determinazione di quelle formiche, che continuando ad aggirarlo pensavano di essere al sicuro o non essere colpiti tutti insieme. Bah, come se un padrone del ghiaccio potesse infastidirsi per simili trucchetti. Ecco, appunto: la Spada senza un Re verso l'alto, l'onda a propagarsi tutto intorno, e i piedi di tutti bloccati al terreno congelato. C'era terrore nei loro occhi, ma il peggio doveva ancora arrivare <i>[Consumo Alto, natura magica: attacco di ghiaccio ad area che blocca gli avversari sul posto per un turno con vincoli di ghiaccio. Causa un danno Basso fisico e per liberarsi i vincoli dovranno subire almeno un danno Basso]</i>
Quei miserabili avevano perso, naturalmente. E io che quasi speravo di far mangiare carne di Sussurro a Brummen! Poco male: Basiledra sarà un banchetto ben più ricco di una manciata di uomini, una donna e un vecchio.
Un ultimo sguardo in basso però rivela una nuova figura: parla con Sigrund, parla con il Traditore, e prova a salvare il gruppo con un ultimo disperato attacco. Sentivo poche parole, fra cui il suo nome: Kuro. Dall’altra parte potevo vedere il sorriso del Lorch mentre alzava la Spada senza un Re per rilasciare il suo vero potere: nel giro di un istante aveva mutato tutto attorno a se in sculture di ghiaccio, senza possibilità di risposta. Rimasi per un attimo a bocca aperta ricordando quando poche settimane prima Sigrud utilizzò quel potere per congelare completamente Briggs. Quanto poteva spingersi lontano il potere di quella lama? <i>[Consumo nullo: capacità di congelare eternamente Pg e Png, edifici e città intere, mutando permanentemente il paesaggio attorno a se. Utilizzabile in quest solo in seguito a consenso del QM]</i>

<b>Iohan Lorch</b>; <i>osservando l'ultima battaglia prima della presa di Basiledra.</i>



La Spada senza un Re? Un'arma potente, degna di essere impugnata solo dai più forti. Nell'Altaloggia ogni uomo, donna o bambino sa di non potersi avvicinare a quella lama senza il consenso della Voce del Consiglio o con un voto unanime del Consiglio stesso in assenza del primo. Alcuni ingenui però di tanto intanto riescono a raggiungerla di soppiatto, e prima di essere condannati a morte riesco a lenire le ferite nel corpo e nella mente di quegli uomini nonostante Mathias non sia d'accordo con l'alleviare le loro sofferenze.
Io Voce del Consiglio? No, non potrei mai: la mia mente è forte, ma non sarei accettata dalla Spada che avrei l'obbligo di portare. Il suo potere divora i corpi esili, perchè la sua lama brama il sangue dei nemici della Democrazia. Sigrund ne sarebbe capace: durante gli addestramenti era riuscito ad impugnarla senza venirne divorato, capendone l'essenza. Si muoveva agile e colpiva riversando verso i fantocci di paglia i poteri della stessa. Mathias era stato capace di impugnarla, ma non appena smise di colpire personalmente facendo attaccare uno dei suoi Cani istintivamente lasciò la presa e la spada congelò all'istante il terreno attorno ad essa.
Siamo ancora dei ragazzi, i candidati a diventare la nuova Voce. Solo il tempo potrà dire se saremo in grado di impugnare la Spada senza un Re, e cosa più importante, di rendere onore al nostro dovere di Guardie Insonni. Comunque andrà prego ogni giorno per il bene del popolo: ho paura della corruzione del potere. La vittoria contro il Re che non perde Mai ci renderà migliori o ci faremo corrompere divenendo tiranni a nostra volta?
<i>[Malus: le abilità attive della Spada senza un Re potranno essere utilizzate solo con almeno 2 CS presenti nella propria riserva]
[Malus: dopo aver utilizzato una tecnica attiva della Spada senza un Re, il possessore dovrà attaccare fisicamente utilizzando almeno 1 CS della propria riserva]
[Malus: il possessore della Spada senza un Re potrà ignorare i malus precedenti, al costo di subire di volta in volta un danno Basso di congelamento da parte della Spada stessa.]</i>

<b>Astryd Lorch</b>; <i>molti anni prima dell'invasione dei Quattro Regni.</i>[/size]</p></td>

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view post Posted on 28/7/2015, 18:05

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« Niente di niente. Nessuna informazione, nemmeno una traccia. Grazie tante Rainier, dovevi proprio cancellare ogni riferimento ai tuoi nemici o avversari? » – la frustrazione del Re Stregone aveva raggiunto il suo akmé. Azzoppato, ferito, umiliato, stordito, deluso tornava sulla sua strada convinto pienamente che le buone azioni non portavano nulla di buono.
« Al diavolo lei e le sue idee di bontà! Per quelli come me non esiste un lieto fine!» – rimuginava. Per la prima volta provava irritazione nei confronti di Azzurra, irritazione che crebbe esponenzialmente quando alla frustrazione derivante dal fallimento si aggiunse il senso di colpa per aver provato sentimenti negativi nei confronti di quell’anima sostanzialmente candida che si era sempre schierata al suo fianco e che ora giaceva in preda alla sofferenza nell’improvvisato ospedale da campo da qualche parte a Basiledra.
Improvvisamente qualcosa colpì la sua attenzione. Sentì le gambe tremargli ma non erano la sofferenza o la stanchezza a provocargli quell’effetto. Un brivido gelido gli corse lungo la schiena sublime e terrificante come la carezza di un amante concessa con la consapevolezza di star per essere scoperti.
« Non può essere..» – mormorò - «...per tutti gli Dei è impossibile!»
No, non si riferiva all’oggetto che gli era capitato tra i piedi. Non era un falso quello poteva dirlo anche solo osservandolo. L’elsa rappresentava un lupo che mordeva la lama, la terra intorno alla spada era ricoperta da una brina leggera. Vere e proprie ondate di potere promanavano da una delle armi più letali e potenti in tutta Theras ubriacando Erein di Deyrnas, facendolo quasi impazzire di desiderio.
Ciò a cui non credeva era che quella “benedizione” gli fosse apparsa dinnanzi quasi fosse una ricompensa al bene appena compiuto…. Le buone azioni non gli avevano portato mai nulla di buono, mai, almeno fino a quel momento. Che fosse un inganno? Un trucco? Una trappola?
Andando contro ogni logica, ogni prudenza, seguendo solo il suo istinto Erein si chinò e la raccolse.
« Ah ma quali buone azioni e buone azioni! Questo è un segno!» – dichiarò al nulla che lo circondava. - «...Il nord mi chiama, si offre a me, al suo Re!!! Gli Dei lo vogliono!»
Non era esaltazione a farlo parlare così ma una serie di logiche deduzioni tra loro connesse.
In pochi poteva dire di ignorare il significato e la storia della Spada senza un Re ma quasi nessuno sapeva qual’era la fonte di potere che la animava. Come molte creature del Nord, come tutte le cose viventi ed inanimate intimamente legate al gelo e all’inverno anche quella lama era figlia di Kjed.
Nessuno, nemmeno osava Zoikar impicciarsi nelle faccende della Gelida. Il Nord era la sua riserva di caccia, il suo regno, il suo dominio in cui il suo potere era pressoché incontrastabile. Il fatto che quell’oggetto fosse apparso proprio in quel momento era un chiaro segno della sua volontà di elevarlo al rango di assoluto monarca del Nord. Non c’erano dubbi. Tutto tornava. Almeno nella sua mente.
Si era diretto a Basiledra per cercare una motivazione alla sua pretesa, erano andato fin li per cercare il nome della sua famiglia e il suo stendardo. Aveva trovato qualcosa di ben più significativo. Nessun nobile del Nord avrebbe osato contrastarlo …
«Ora non mi resta che preparare la mia ascesa!» –affermò ebbro di gioia- «..finalmente il Nord ricorderà !»



 
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