Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Cronache dell'Abisso;kür, Dall'abisso

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Shavronne
view post Posted on 26/7/2015, 16:36









Era ancora scossa dai fremiti d'eccitazione, residui del sangue e dello scontro di pochi minuti prima. Guardò le macchie rosse sul suo vestito ma quando varcò la soglia di una nuova porta pronta per l'assalto dovette ricredersi. Ad attenderla, invece di altri ripugnanti caduti, seduta su un trono d'oro vi era una donna affascinante. L'attimo di stupore scaturito da quell'incontro venne spezzato dallo scambio di battute che avvenne tra lei e Lamrael.
Una orribile fitta le pervase il corpo. Come una mano invisibile in grado di farsi strada tra le sue viscere per salire fino alla gola, portando con se tutta la nausea raccolta. Se l'aver scoperto che la donna in nero li stava aspettando la fece sentire come uno stupido topo in trappola le parole di lui furono anche peggio. La conosceva, era lì per lei. Era stata trascinata in quella città fetente di carogna con l'inganno. Lo scopo non le era mai importato, non le importava di liberare quel luogo dai caduti ma il fatto di aver rischiato la sua vita per un'altra donna la fece sentire stupida. La menzogna aggiunse nuova acqua a quel vaso che troppo rapidamente aveva raggiunto il suo limite.
L'apertura della porta alle sue spalle avvenne con tempismo provvidenziale, interrompendo sul nascere lo sfogo della sua rabbia. Scortati da un gruppo di demoni entrarono tre nuovi ospiti: due sconosciuti e... una bambina. Ricordò con una smorfia il loro breve trascorso a Ardeal e non potè non chiedersi cosa diavolo ci facesse ora in quella sala. Era sicura che anche lei l'avesse notata; era una nemica? Sebbene l'idea di un pretesto per poterle torcere qualche capello le sembrava più che allettante, la complicata situazione richiedeva attenzione.
Poi tutto avvenne in una manciata di secondi. Il nano senza il minimo di buonsenso estrasse due siringhe dal contenuto violaceo e con fare compiaciuto iniziò a blaterare riguardo la cura contro la corruzione.

Era forse pazzo? Credeva che tutti l'avrebbero lasciato fare tranquillamente?

Come si aspettava il suo intento fallì ma la cosa che sorprese la principessa fu la reazione di Lamrael. Scattò come posseduto in cerca di quello che ormai aveva attirato l'attenzione di tutti: le siringhe e il loro contenuto.

In quello scenario dominato dal caos, dove tutto era diventato un ognuno per se, lei avrebbe detto la sua. Era finita in quel posto per trovare potere pensando che alleanze strette con un reciproco scambio di aiuti e favori fosse stata la strada. Come aveva anche solo potuto crederci? Quanto era flebile il legame che li avrebbe collegati. Non avrebbe mai potuto funzionare e anche se fosse riuscito sarebbe stata lei a romperlo. Ora era chiaro, con l'occasione aveva visto la falla del suo piano e il suo rimedio: sarebbe stato un rapporto alla pari. Ma vi era la soluzione, ottenere quello che tutti vogliono, rendere le persone schiave di quello che solo tu puoi dargli.
Rise per la fatalità di quella sorte, lei che avvelenava il prossimo con le parole e con il corpo. Che faceva della sostanza mortale la sua arma naturale e preferita avrebbe ottenuto il potere da una cura.

I suoi sogni di gloria però vennero minacciati dalle due persone che fino ad ora erano rimaste in disparte. La bambina che era letteralmente sparita comparve improvvisamente e con grande velocita sulle spalle di Lamrael conficcando la siringa nel suo collo. Le sembrò di vedere l'ago penetrare nella sua pelle al rallentatore e, millimetro dopo millimetro, accrescere l'odio verso quella piccola pazza. « Non osare sprecarlo! » Tra le mani teneva la cosa di un valore che probabilmente mai nella sua vita avrebbe rivisto e la stava semplicemente regalando.
Quasi contemporaneamente l'ultimo dei tre divenne un colosso nero che fece vibrare l'intero palazzo. E in quell'armatura di piastre, incastrata come il più grande dei tesori, vi era la seconda cura. La stava barattando per la fuga. Come poteva essere stata affidata a loro due? Non resistette un secondo di più, la sua voce fu alta e ricolma d'ira.

« Lasciatele a me, voi non ne siete degni. »

A seguire le sue parole un nugolo di serpenti verdi smeraldo scese dalle sue braccia alzate. Con interminabile lunghezza i loro corpi presero vita nella stanza attorcigliandosi e minacciando i caduti nelle vicinanze. Poi due di essi come braccia si diressero verso la fonte di tutto, con le fauci aperte come una mano dalla presa letale, pronte per strappare le siringhe dai loro possessori.
Iniziò a indietreggiare verso l'uscita, a breve avrebbe ripercorso il tunnel dalla quale erano entrati. Avrebbe corso, e veloce.




B. 5% - M. 10% - A. 20% - C. 40%
Energia [150] - Fisico [75] - Mente [75]


۩ Stato fisico:75%
۩ Stato mentale:75%
۩ Riserva energetica:70%
۩ CS:1 istinto
۩ Abilità passive:
CITAZIONE
Passiva di talento(Maledire): con il consumo di un utilizzo di questa passiva Hebiko potrà identificare un oggetto, un'azione, un evento o addirittura un essere vivente come fonte di pericolo dal quale il suo interlocutore dovrà tenersi a debita distanza. Conta come un'influenza psionica passiva.(Numero di utilizzi: 6 ->)

۩ Abilità attive:
CITAZIONE
Serpenti Le emanazioni magiche della principessa riflettono la sua stessa natura. Il suo corpo è capace di generare serpenti magici dai più svariati colori e dimensioni in grado di mordere e stritolare i suoi nemici.
Abilità personale(2-3/25):Con questa tecnica di natura magica Hebiko può creare serpenti per svolgere un singolo attacco a un gruppo di avversari. Il danno provocato è diretto al fisico e pari a un livello inferiore al consumo.
Consumo all'energia: medio. .

۩ Equipaggiamento:
Kasabuki: Arma da mischia: katana.
Aghi d'oro: Arma da lancio: aghi appuntiti.
Pugnale: Arma da mischia: pugnale.
Denti del serpente: Arma naturale da mischia: denti.
۩ Riassunto: Utilizzo maledire sulle siringhe per convincere gli altri a desistere dal desiderio di ottenerle e dal voler contrastare la mia presa. Per prenderle utilizzo la tecnica serpenti che verosimilmente attacca qualche caduto nelle vicinanze mentre due provano ad afferrare le cure da Odette e Ral(senza attaccare il loro corpo).
۩ Note: Purtroppo ho fatto qualche ora di ritardo e mi spiace. Spero inoltre che la fretta non abbia rovinato troppo il post.


 
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view post Posted on 29/7/2015, 22:55

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Cronache dell'Abisso
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Lamrael

Era tutto così confuso.
Nella mente di Lamrael tutto si evolveva come una sequenza casuale d’eventi, un turbinio d’emozioni e pensieri che si accalcavano nella sua mente.
Voleva la cura, quella era l’unica certezza che sapeva d’avere ma, in un momento, non seppe davvero più nulla. Fu come se d’improvviso tutto il male che per anni aveva taciuto in fondo al suo cuore esplodesse in un attimo.
Divampò l’ira, la corruzione, il male.
Irruppe la bestia a reclamare sangue.
I posteri avrebbero conosciuto la storia d’una ragazzina vampiro talmente ardita da non pensare alle conseguenze della sua scelta. Nel futuro si sarebbe narrato come la Tentatio distrusse quasi mezza città, in un’esplosione che travolse tutti: caduti e non.
Invece Lamrael in quell’istante non seppe più nulla.
È difficile spiegare cosa gli accadde, difficile dire cosa prova un caduto durante la sua trasformazione.
Possiamo solo immaginare quel parassita che cresce dentro, che divora ogni lembo di pelle e ogni tessuto nervoso, che penetra nell’animo e nella mente corrompendo ogni pensiero più puro.
E d’improvviso Lamrael vide il potere che poteva ottenere, vide l’avidità crescere come una forza ineluttabile e inarrestabile. Sentì tutto quello esplodere, come un vulcano inattivo che covava e ribolliva da secoli magma nelle viscere più profonde.
Il Golem accanto a lui, quel mostro gigante, farfugliava qualcosa che lo stesso Lamrael non riusciva a comprendere eppure, lui, sarebbe stato privilegiato, non Hebiko, non Odette, lui sarebbe stato quello che avrebbe ottenuto ciò che voleva. Seagon, poco prima dell’esplosione, si sarebbe avvicinato al Golem e avrebbe preteso la cura in cambio dell’aiuto nella fuga.
Perché lui, Tigersoul, era l’unico che conosceva quel castello, l’unico che poteva farli fuggire da lì.
Hebiko, invece, sarebbe scappata da lì sola e senza nulla in mano, semplicemente perché lo stesso Seagon non glielo avrebbe permesso.
Ma l’avrebbe rincontrata, gli avrebbe fatto pagare il tradimento, glielo promise, a denti stretti.
Infine, tutto quel nero, esplose.
Era un’energia troppo grande per essere contenuta da un singolo uomo, seppur questo singolo uomo fosse più simile a una divinità. Ma non bastò, né sarebbe mai bastata.
Chi fosse stato abbastanza fortunato da poter guardare gli occhi di Lamrael ci vide dentro la disperazione, un dolore infinito come se tutt’a un tratto l’uomo fosse pervaso da ogni possibile tortura.
Eppure, dietro quella disperazione, si potevano cogliere i tratti di una sadica malvagità senza pari.
Turgay lo vide e non gli servì capire chi o cosa avesse scatenato quella reazione. Lui già sapeva, perché lo aveva previsto tra gli effetti collaterali.
Lamrael, probabilmente, era pervaso dalla Tentatio che, però, non aveva probabilmente preso totalmente piede nel suo animo e, la cura, invece di debellare quel virus, finì per rafforzarlo.

« Nonononono » disse, in preda al panico il nano.
« La cura non era per lui. »

Ma non fece a tempo ad aggiungere altro che la corruzione esplose portando null’altro che distruzione.
Fu un’onda d’urto micidiale, il nero e il viola che si mischiarono la potenza che investì ogni cosa.
Persino la Dama Nera rimase scioccata, incapace di preannunciare quello che sarebbe successo.
I fili del destino erano stati intrecciati da una sola ragazzina che lei, in quel momento, era l’unica che poteva vedere.
Urlò, con un urlò strozzato, prima che l’esplosione colpì lei e ogni cosa nel raggio di chilometri.
Fu qualcosa di mai visto a Dumašq, qualcosa che neanche tutte le guerre delle Tre ere avevano portato.
Odette, invisibile a tutti, venne sbalzata via lontano, investita a pieno dalla corruzione, stessa cosa accadde a Turgay, che cadde apparentemente morto dopo lo schianto contro una colonna.
Dopo il boato roboante dell’esplosione venne il silenzio.
Un silenzio atipico, di quelli che preannunciano una grande tempesta.
Lamrael per un secondo parve tornare normale, il suo corpo si rimpicciolì, la sua carnagione torno quella bronzea di sempre, i suoi occhi color oro.
Eppure crollò, come una marionetta senza vita e senza nessun filo a sorreggerla.

« La cu-cura… » Riuscì a balbattare, con un ultimo sforzo immane.
Nonostante la condizione precaria e moribonda, lui voleva ancora salvare lei.
Ma quel silenzio non durò molto.
Un secondo boato scosse l’atmosfera. Tutte le colonne portanti del palazzo cominciarono a cedere, come con un domino lentamente ogni parte del palazzo sarebbe implosa su se stessa, crollata sulle teste di tutti loro.
Il tetto sopra la Dama Nera fu il primo a crollare, lei e i nani vennero investiti da quintali di pietre spesse e dure.
Gli occhi di Seagon si sgranarono, disperati.
La tigre afferrò Lamrael, non lo avrebbe mai abbandonato li, nemmeno se fosse già morto.
Lamrael meritava, per tutto ciò che aveva fatto e combattuto, una sepoltura migliore.
Non meritava di essere lasciato lì, sotto quelle macerie.

« Se vuoi prendi il nano, » si rivolse al Golem, « e seguimi. »
« VELOCE! »

Lo disse, prima che un altro frastuono segnò l’inizio del cedimento della colonna portante accanto a loro.
Avevano poco tempo prima che il palazzo collassasse su se stesso e loro con lui.
Dovevano uscire da lì.
A ogni costo.
Per Lamrael e per lui.

Così, infine, crollava Dumašq, la città inespugnabile.


Cronache dell'Abisso - QM Point:

Ok, siamo giunti all'ultimo post di questa quest. Avete fino al 02/08/15 per postare.
Vi spiego brevemente come sono andate le cose.
Luciuos non mi ha lasciato molta scelta visto che è stato autoconclusivo, essendo un errore GRAVISSIMO, ci sono state delle conseguenze: Odette inietta la cura a Lamrael, tuttavia essa rafforza il virus, fonti certe dicono che va usata solo per soggetti completamente corrotti, Seagon fa il patto con il golem e Hebiko scappa a mani vuote. Tuttavia ora queste son le conseguenze.

TUTTI: subite tutti un immenso ad area, sta a voi difenderti. Lucious: Odette lo prende autoconclusivamente riportando tale danno permanente (esso ti accompagnerà in tutte le giocate, tuttavia può essere interpretato anche come uno spunto narrativo, quindi non è poi una punizione così grande) MALUS: l'esplosione farà penetrare la corruzione nel corpo di Odette, essa quindi inizierà a provare gli effetti negativi della Tentatio. Lascio a te come giocare questi effetti, tuttavia, visto che la corruzione che ti investe è quella di Lamrael, di tanto in tanto nella tua mente si affolleranno gli ultimi istanti di vita di vari caduti uccisi da Lamrael, in nessun modo dovrai descrivere le azioni del mio PG semplicemente sentirai la sofferenza dei Caduti nel momento stesso in cui Magnitudo è calata sulle loro teste uccidendoli. La tech usata è questa a consumo immenso:
~ Outburst
Pervaso dalla corruzione, infettato da quel morbo abietto, il potere più grande risiede all'interno del suo cuore corrotto. All'apice della sua corruzione, Lamrael sarà in grado di far esplodere, letteralmente, tutta la rabbia che risiede nel proprio cuore, riuscendo così a sfruttare a pieno tutta l'energia corrotta che risiede dentro di lui. L'esplosione generata sarà nera e viola, destinata a eliminare qualsiasi creatura mini la corruzione. La tecnica ha natura magica, offensiva. Lamrael spendendo un qualsiasi consumo energetico, potrà generare delle esplosioni che avranno come epicentro se stesso. Le esplosioni causeranno un danno inferiore rispetto al consumo speso e investiranno tutti i presenti. [Variabile personale]


Dante: Seagon fa un patto con te e iniziate la fuga, sta a te scegliere se lasciare il nano lì o salvarlo. La fuga, in ogni caso la descrivi tu, al termine di essa uscirete dalla città. Tuttavia, dovrai aggiungere, alla fine del turno, un danno/consumo di un totale pari a CRITICO diviso come ti pare tra le tre risorse. Gestirai tu il tutto, se da un masso caduto in testa o se da un attacco di Caduti. Coerenza e vai con Dio.

Shevronne: tu vieni allontanata da Seagon, scegli tu in che modo, durante la tua fuga ti investe comunque l'esplosione, tuttavia il crollo, durante la fuga non ti porterà danni/consumi per un totale critico ma per un totale pari ad ALTO diviso come vuoi tra le risorse, come Dante libertà di descrizione sulle modalità.

Lucious: Il tuo post sarà un po' diverso, dopo aver subito l'esplosione, qualora non ti difendessi, subirai un danno CRITICO per il crollo del tetto, prendilo come un attacco fisico non tech e dunque parabile con una difesa bassa. Sei invisibile, quindi nessuno verrà ad aiutarti. Termina il tuo post riuscendo a uscire in qualche modo dalle macerie descrivendo ovviamente il MALUS PERMANENTE che ti è stato assegnato.

La scelta del vincitore è stata forzata, difatto è stato l'unico a non fare errori da Regolamento. Lucious tu hai fatto un'autoconclusività ai danni di Lamrael, descrivendo ciò che hai fatto senza lasciarmi scelta. Ciò è gravissimo e da regolamento punibile, soprattutto in una quest e, soprattutto, se ai danni del pg del qm. Shevronne, come ti hanno fatto notare i tuoi compagni, il pg di Lucious era invisibile, altro errore grave non fare attenzione alle tech di un compagno/avversario.

Per i giudizi sulla scrittura rimando all'ultimo mio post della quest insieme alle ricompense.
Il finale, come avete potuto intuire è solo per conseguenze delle vostre azioni, siete stati voi i veri scrittori di questa storia.

 
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view post Posted on 30/7/2015, 17:23
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Time Lost Centurion (3dh Economic Crisis Edition)
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Bekâr-sehir - Dumašq
«Successo Imperfetto»

Errare è umano, ho imparato a farci il callo con queste parole. Tutti sbagliano, la perfezione è solo un illusione irraggiungibile, un obbiettivo destinato ad essere rincorso per sempre senza poterlo mai conseguire. Ciò che davvero importa è fare tesoro degli errori commessi, evitare di ripeterli ancora nel futuro per il bene proprio e di chi ci circonda. Ma a volte, per quanto ci si possa riflettere, per quanto si possa pianificare e schematizzare ogni possibilità, c'è sempre quel fato birichino che ci mette lo zampino. Manda a monte ogni piano, ribalta tavoli pieni di schemi e tattiche fino a lasciarti con nulla più che una mente confusa, costretta ad abituarsi alla nuova realtà delle cose. Non so cosa sia stato a cogliermi di sorpresa. Forse il fatto che la Cura di Mastro Turgay non sembra aver fatto altro che peggiorare le cose, lasciando che la corruzione presente nel cuore di Lamrael facesse qualcosa di più che trasformarlo. Turgay ha balbettato qualcosa, ne sono certa, ma ciò che ha seguito non mi ha permesso di comprendere cosa, di preciso. Per un attimo la mia vista si è fatta completamente cieca, come se un'oscurità sovrannaturale avesse circondato ogni cosa, divorato ogni luce anche se solo per pochi istanti. Rumori e sensazioni distinte che la seguono, la certezza che qualcosa mi abbia sbalzato in aria come un sacchetto di patate, facendomi cozzare contro ciò che posso solo identificare come il soffitto prima di farmi capitolare pesantemente al suolo. Ossa che si incrinano, forse un paio di costole rotte. I miei sensi si offuscano, quasi sembrano abbandonarmi, mentre il mio corpo cade nuovamente verso il basso e si sfracella contro le pietre nere che compongono il pavimento della sala. Altre ossa rotte, una bella botta in testa tra le altre cose, ma non abbastanza per farmi perdere i sensi. Non ancora, almeno. Poi, mio malgrado, lo vedo. Riverso al suolo, apparentemente epurato dalla corruzione che un attimo prima lo aveva trasformato ancora una volta in quel colosso dalla pelle color pece. Ma, per lunghi ed interminabili attimi, non sembra muoversi.



« M-monsieur-... Redskin?... » All'improvviso la gola fa per stringersi su se stessa, come se una mano invisibile si fosse avvinghiata intorno ad essa e la stesse stringendo quel tanto che bastava dal tagliare ogni parola senza farmi soffocare. La paura si fa rapidamente strada dentro di me, il nero timore di aver ucciso l'unico uomo forte abbastanza da poter sconfiggere i caduti. Sono quasi sul punto di piangere, quando lo sento sussurrare flebilmente qualcosa.« C'è l'ho fatta... c'è l'ho fatta. Grazie a Zoikar c'è l'ho fatta... »



Le sue fattezza sono tornate quelle di una volta, umane e pure, non toccate dal morbo della corruzione. Non so bene cosa sia successo, se la cura abbia reagito diversamente su di lui o se la corruzione che lo contaminava fosse diversa da quella presente nei caduti più comuni. Eppure era li, vivo quasi per miracolo, ma vivo non di meno. Forse non nei termini che avevo immaginato, forse non con gli effetti che avevo anticipato, ma c'è l'ho fatta. Sono riuscita ad estirpare la corruzione dal suo animo. Vorrei alzarmi, dirigermi verso di lui per dirgli quanto mi dispiaccia di avergli causato tanto dolore, quanto mi senta in colpa per averlo quasi fatto morire nel disperato tentativo di dare ad un uomo buono una seconda possibilità. Ma lui è forte, so che sarà in grado di sopravvivere anche a questo, so che riuscirà ad alzarsi ancora una volta per proteggere l'Akeran dalle orde demoniache vomitate senza sosta dall'Abisso. La mia contentezza si fa subito angoscia quando muovo lo sguardo intorno alla sala, vedendo il corpo di Mastro Turgay riverso contro una colonna, apparentemente privo di vita. Anche lui deve essere stato investito in pieno dall'esplosione, scaraventato contro la pietra come un barile di birra. Ma si tratta comunque di un nano, loro sono testardi, sono certa che lo zietto avrà premura di portarlo fuori di qui. Visti i rumori spiacevoli emessi dalla struttura della torre, oserei dire che dovrà anche sbrigarsi a salvare il suo collega se non vuole che l'intera torre gli crolli addosso. In quanto a me dovrò cavarmela da sola, ma a questo ci sono abituata.



[...]



Ho fatto quanto era in mio potere per fermarli, per gli dei se l'ho fatto. L'ultima carovana starà lasciando la città proprio in questo momento, ho dato ordine di sbarrare tutte le porte ed intrappolare i caduti all'interno. So che non li terrà a bada per molto, ma dovrebbe bastare a far allontanare la carovana abbastanza da farli desistere da qualsivoglia tentativo di inseguimento. Io non posso andare con loro, non posso metterli in pericolo per un mio capriccio. Una parte di me vuole che questo sia solo un brutto sogno, ma l'ineluttabile realtà dei fatti è questa. Il mio nome è Jorad Blackwood, e sono sul punto di divenire un corrotto. Però, prima che questo accada, ho intenzione di portare con me il maggior numero di quei putrescenti figli di puttana. Fintanto che io e i miei uomini saremo qui a tenerli occupati, la carovana avrà una possibilità di andarsene. Anche loro sono stati contaminati dalla corruzione, proprio come me, vittime di una guerra dove il confine tra nemico e alleato si fa sottile come il filo di una lama. Il filo della mia lama che, menando un fendente seguito da un urlo intriso di rabbia e paura, dilania il ventre di un altro abominio che si accascia a terra con le budella riverse sulla dura roccia della prima corte. Ormai siamo in pochi, presto i caduti riusciranno a sopraffarci. In quel preciso istante uno dei miei uomini spezzerà la catena del cancello ed intrappolerà la maggior parte di questi bastardi all'interno delle mura. Fendenti su fendenti, un affondo di tanto in tanto se il nemico è abbastanza generoso da abbassare la guardia, ma siamo tutti consapevoli che ben presto non saremo più in grado di rivedere i nostri cari. ma ci sta bene, loro almeno sono al sicuro, lontani dalla città e dall'esercito di caduti che assedia le sue mura.



« Serrate i ranghi, dannazione! » Sbraito con tutta la rabbia che ho in corpo, fracassando il cranio di un caduto con un colpo di scudo mentre chiamo a raccolta i pochi superstiti. « Volete andarvene come un branco di fighette o come degli uomini dell'Akeran?! »



Ormai nemmeno le parole possono fare molto per tirare su il morale dei miei uomini, sanno che la scelta risiede tra la morte o il divenire un caduto. Non serve dire che preferiscano farsi ammazzare combattendo come delle belve, che sopravvivere fino al fatidico momento in cui perderanno ogni ragione di se solo per diventare un altro fottutissimo sacco di carne aberrante. La sicurezza che le nostre famiglie siano al sicuro ci ha concesso la pace necessaria per andarcene senza alcun rimpianto. Poi, altre grida, dalle formazioni nemiche. Forse ero troppo preso per accorgermene ma questi caduti non vengono verso di noi per attaccarci. Sono spaventati, impauriti in una maniera che li fa quasi sembrare umani. Stanno scappando da qualcosa, un qualcosa che di certo non è loro amico. Rinforzi? Impossibile. Chi sano di mente azzarderebbe mai un attacco alle spalle contro un esercito di caduti di queste dimensioni? Per un attimo riscopro la speranza, la possibilità di poter in qualche strano e insolito modo scampare al mio triste fato. Scatto verso la porta, facendomi strada tra i caduti a colpi di spada e scudo. Tanto sono presi a scappare che non cercano nemmeno di colpirmi! Ma non si tratta di questo, vero? Quando vedo una mastodontica lama sollevarsi tra la polvere ed il fumo, pronta a calare sulla mia testa per tranciarmi a metà come una noce di cocco, capisco. L'unico motivo per cui non mi hanno attaccato è perché sono diventato uno di loro. Sono un caduto. Sono spacciato.



[...]




L'aria è densa e pesante, carica di polvere. Tutto ciò che si palesa dinanzi ai miei occhi è un flebile raggio di luce che penetra da uno spiraglio appena sopra di me, rannicchiata come un gattino in uno spazio appena sufficiente per permettermi di non finire schiacciata dai detriti. Piuttosto curiosa come cosa, visto e considerato che ero quasi certa di essere svenuta poco prima del crollo. Beh, finché si è vivi non c'è motivo di porsi domande sul come o sul perché. Striscio timidamente verso la fessura, notando che le macerie sopra di me non sono poi così pesanti. Insomma, abbastanza pesanti da spingermi comunque alla cautela. Come una piccola talpa allargo il buco quel tanto che basta per aprirmi un varco, ricorrendo ancora una volta alla mia flessibilità per infilarmi in quell'angusto buchetto e venire accolta da una ventata di aria fresca. Ho la conferma di qualche frattura nel riabbracciare la libertà dell'aria aperta, dovrò ritornare al sultanato-... no. Andrò da qualcuno di molto più affidabile per aver cura delle mie ferite.



« Uff-... » Sospiro con fare sollevato, guardandomi intorno per realizzare cosa sia effettivamente avvenuto. la sala del trono-... ma che dico, buona parte della città è stata completamente spazzata da quella deflagrazione, probabilmente ogni caduto all'interno della sala è stato ridotto a poltiglia. Compresa... lei? Ora che ci penso, poco prima di quell'esplosione, credo di averla sentita gridare. ha perso la sua compostezza, la sua calma inattaccabile, a causa di quello che ho fatto. Forse... lei sperava che Lamrael stava arrivando, così come sapeva che Turgay aveva la cura con se. Se avessi usato la cura su uno dei Nani e Lamrael avesse perso completamente le staffe... allora cosa sarebbe accaduto? Sarebbe semplicemente diventato un Caduto, con ogni probabilità. Quello che è successo a Lamrael è andato completamente contro le sue aspettative. « Alla fin fine... non è andato proprio tutto a rotoli. »



Parole dette a me stessa, o al massimo alle macerie che mi circondano. Ora che la città è caduta i suoi abbietti abitanti non avranno più un porto sicuro dove far riposare e marciare le proprie truppe, la pressione dell'Abisso sul Sultanato dovrebbe essersi affievolita parecchio. Lo Zietto... se ne è andato con Redskin e dil suo amico, devo assolutamente trovarli per accertarmi del benessere di Redskin. Non credo sia morto ma due dubbi non fanno mica una certezza, se gli fosse successo qualcosa non potrei davvero perdonarmelo. Mastro Turgay, non lo vedo in giro, se non è sotto una pila di macerie allora lo zietto deve aver deciso di prendere anche lui con se. Se anche si facesse notte non dovrei aver problemi a seguire le loro tracce, e comunque con un uomo e un nano in quelle condizioni non possono essere andati troppo lontano. Una volta fatto dovrò andare a fare una visitina dal vecchio Richtofen. Da quando sono diventata un Vampiro non ho mai avuto un incubo, o un sogno. Credo che quella deflagrazione mi abbia scombussolato il cervello più di quanto non immagini. Bene, tempo di mettersi in cammino!






¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯
Riassunto

CS { 0 }

Fisico {Mediamente Ferita - 45%} ~ Mente {Frastornata - 45%} ~ Energie {85%}




Passive:

» Amuleto dell'Auspex: (4/6)
» Passiva Razziale - Scurovisione: (4/6)
» Passiva Razziale - Sensi Migliorati: (4/6)
» Passiva Razziale - Mira precisa: (4/6)
» Passiva Acrobata - Funanbolo: (5/6)
» Passiva Acrobata - Caduta Lenta: (5/6)
» Passiva Acrobata - Scalatore: (5/6)
» Passiva Acrobata - Contorsionista: (4/6)
» Passiva Ladro - Celarsi: (4/6)
» Passiva Ladro - Velo Sonoro: (4/6)
» Passiva Ladro - Velo d'Ombra: (4/6)


Attive:

Corpo Sfuggente: Poi, beh, forse sto solo sottolineando l'ovvio ma molti vampiri sono tendenzialmente ben più rapidi delle comuni razze mortali. Oh ci sono sempre i cavalieri pronti a votarsi alla pura forza bruta, ma i più furbi sanno che la velocità è alla base di ogni scontro. Qual'è il miglior modo per difendersi? Non farsi colpire, ovvio! Il cavarsi d'impiccio è un'arte a se stante, a dirla tutta. Ho speso qualche decennio di vita nella vecchia Tanaach e li ho conosciuto un ragazzino, uno dei molti orfani mendicanti che si trovano li. Mi ha insegnato un sacco di cose interessanti. Sfilare soldi dalle borse altrui, scassinare porte e divincolarsi dalle manette della guardia cittadina. Ahhhh... quelli si che erano bei tempi.
Odette è in grado di schivare o eludere la maggioranza degli attacchi di natura Fisica e magiche con un consumo pari al danno inflitto. A consumo Nullo la tecnica può essere usata per scassinare serrature e forzare manette che non siano protette da incantesimi o effetti specifici. [Bassa]






A livello tecnico uso la variabile difensiva a basso per trovarmi un cunicolo dove non far finire Odette schiacciata come una sottiletta dal ricco Critico della macerie (volendo potevo anche usare un Critico ma essendo l'ultimo turno non farebbe un cacchio di differenza xD), poi la faccio scavare un po e uso la passiva del contorsionista per farla strisciare fuori dal suo riparo. In quanto al Malus di Lamrael ho pensato di dargli un tocco di profondità, trasformando le sensazioni provate dalla vittime di magnitudo in dei piccoli flashback che ne definiscono gli ultimi momenti di vita prima che una figura non meglio definita e armata di spadone li porti alla morte. Il post finisce con Odette che si rassetta il suo bel vestito rovinato dalla polvere e dall'impatto, facendo per uscire con l'obbiettivo di cercare Zietto e Tigre :sisi:

Questo è quanto, adesso vado a pregare :sisi:


 
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DanT&
view post Posted on 31/7/2015, 20:30




Cronache dell'Abisso
kur





Il guerriero esplose. Semplicemente.
Doveva essere la rabbia, la frustrazione, la corruzione, doveva essere un misto insopportabile da tenersi dentro da chissà quanto tempo ed era la naturale conseguenza che prima o poi venisse fuori. Non fu un colpo di fortuna, a dire il vero, essere lì mentre quel misto di emozioni e furore, paura e magia, si faceva largo all'interno di una fortezza.
Da quel mercenario dal braccio possente, da quell'armatura terribile e cremisi come il sangue di cui s'era tinta nella giostra per la conquista della cura, pareva che un altro universo si generasse come dopo una terribile esplosione. Nera come il colore dell'abisso, della notte più oscura, viola come il caldo e voluttuoso abbraccio della morte, l'esplosione inglobò tutto, vivi e non, amici e nemici, tutti quelli che abitavano Dumasq in quel momento e forse sarebbe rimasta lì a riecheggiare, per chissà quanto.
Ral urlò nella sua veste marmorea ed il suo urlo non fu altro che un miagolio impaurito a confronto di quello ben più potente che il guerriero non smetteva di lanciare. In tutta quella baraonda, il Golem non poteva fare altro che difendersi. Chiuse la mente, gli occhi, la bocca. Serrò la mandibola giusto in tempo e come quello, in una frazione di secondo, riuscì ad erigere una difesa insicura, fragile, raffazzonata, che però basto tanto da risparmiargli la vita.
Boccheggiò riprendendo aria.
Non aveva idea di fosse finita Odette, a malapena riusciva a scorgere Turgay, più morto che vivo. Il guerriero crollò, svuotato d'ogni potere e forse anche dell'ultimo barlume di vita, forse consumato da quello stesso potere che aveva scosso l'intera fortezza. Scosso, sì, e non era un modo di dire.
Le pietre su cui Ral si poggiava cominciavano a muoversi, ad ondeggiare, così come le colonne della sala che si muovevano sinuose ed in maniera inspiegabile. Qualsiasi architetto avrebbe giurato che sarebbero già dovute crollare da un po', ma forse la magia che le pregnava un tempo ancora resisteva. Uno, due, forse tre, minuti preziosi che avrebbero consentito una fuga rapida ed indolore, o almeno quasi, si augurava l'inventore che vedeva le crepe farsi largo lungo le pareti e raggiungere la volta della cupola sopra le loro teste, tipica del Sud.
Andiamo!
Concordò con l'umano che accompagnava il guerriero.
Aveva accettato lui, in vece del Terribile, lo scambio tra la cura e la salvezza.
Ral guardò il nano che lo aveva condotto fino a lì. Se la cura funzionava non era ancora dato saperlo. Serviva vivo, nonostante tutto non poteva lasciarlo morire, quindi lo afferrò con una delle possenti mani chiudendo delicatamente nel sinistro palmo ruvido. Con la mano destra, invece, come un cacciatore che si avventa su una preda ghermì l'uomo che cercava di trascinare il guerriero e sollevò entrambi senza sforzo, forte del potere dell'armatura che ancora lo proteggeva e lo rinfrancava, lo incalzava e lo rincuorava passo dopo passo, metro dopo metro.
Si affidava alle parole dell'uomo per addentrarsi negli alti corridoio che portavano all'esterno, ma dovevano sbrigarsi, non dovevano perdere tempo.
Camminava a grandi falcate, il golem inventore, facendo tremare ad ogni passo tutto ciò che lo circondava anche se in realtà tutto tremava non al suo passaggio, ma a causa dell'esplosione di qualche istante prima.
Ral non si fermò quando una grossa trave crollò dal soffitto proprio sulla sua testa tranciando via di netto parte dell'armatura né indietreggiò di fronte ad un ostacolo fatto di colonne crollate che lo costrinsero a fermarsi ed in quell'attimo di indecisione aggredito da alcuni caduti che, inconsci del pericolo, immonde creature, portavano avanti la loro miserabile esistenza votata alla distruzione di ogni alta forma di vita. Subì gli artigli scivolare tra le piastre protettive senza un fiato, incitato dall'umano a non fermarsi, e così fece, silenzioso e buio, rinchiuso in sé stesso e nel suo guscio fatto di inquietante pietra nera, quella che ultima, forse, restava di Dumašq, quella che era, la città che fu. L'inconquistabile.


Si piegò sulle ginocchia, esausto, poco dopo aver lasciato delicatamente i suoi passeggeri sulla sabbia rovente. Una dopo l'altra, le rocce e le piastre si staccarono dal suo corpo mentre la massa azzurra di magia scompariva sciogliendosi come neve al sole. Da sotto quel cumulo di pietra, il volto dell'inventore riapparve, stravolto, sudato, coperto di polvere scura che faceva risaltare ancora di più i suoi occhi azzurrissimi ed i capelli brizzolati scossi dal vento.
La sabbia trasportata dalle correnti d'aria gli solleticò le guance e lo invitò a voltarsi indietro. Alle sue spalle, la fortezza sembrava muoversi e cadere al rallentatore, pezzo dopo pezzo come un miserabile castello di carte, costruito da uno stolto e sopravvissuto per troppo tempo. I boati dei crolli venivano portati lontano spandendosi nell'aria come tuoni imperiosi, ma preoccupavano meno da quella distanza, come forse i tuoni veri spaventano meno un marinaio quand'è sulla terraferma piuttosto che in alto mare.
Ral guardò Seagon, sospirando, ed abbozzò un sorriso dando una scrollata alle spalle.
Dai...poteva andare peggio. Buttò lì.
Almeno siamo ancora vivi.









CITAZIONE

q8qu



Narrato
Pensato
Parlato

• Stato fisico: Medio da lacerazione al volto ed al torace

• Stato psichico: Illeso
• Capacità Straordinarie: [1 in Ingegno; 4 in Forza = 5 Totali]
• Strategia per il turno (Abilità + Oggetti):

Richiamo minore esteso – [Ancora attivo per turni 1] – Esce dal palazzo e si allontana dalla città.

{Alto, Natura Magica; l'utilizzatore dell'artefatto potrà rivestire il proprio corpo di una corazza che lo ergerà a figura di golem per una durata di due turni, ottenendo al contempo una passiva di forza straordinaria per la stessa durata. Infine, aggiungerà 4 CS in Forza alla propria riserva.} [Ancora attivo per questo turno]

9/25 Abilità Personale Difesa Variabile - Magica - Consuma Energia - Ral comprende la struttura di ogni tipo di tecnica, per questo è in grado di difendersi da qualsiasi tecnica di natura fisica o magica annullandole prima che arrivino a bersaglio. (usata a consumo Critico)


• Equipaggiamento:

E [85 – 40 = 45]

F [75 – 20 – 20 = 35]
M [65]
Bastone da mago – Niflaot Marahal [artefatto] [Integro]
Barlume [artefatto] [Integro]


• Riassunto:
Niente di particolare da segnalare, Ral si difende da parte dell'Immenso provocato da Lam con la tecnica segnalata alla voce delle abilità attivate in questo turno, successivamente afferra Turgay, Tigersoul e Lamrael sfruttando la passiva di forza straordinario e forte anche di 4 CS alla Forza fino al resto del turno. Dal mercenario, si fa condurre fuori dalla fortezza che crolla, non prima però di essersi beccato una tranvata in testa che gli procura un danno Alto da impatto e di essere stato attaccato da un branco di caduti che gli procurano un altro danno Alto da perforazione a causa dei loro artigli. Grazie all'armatura, riesce però a non farsi fermare, svicola via dall'agguato dei caduti grazie alle direttive di Tigersoul e riesce a guadagnare la libertà poco prima che la fortezza crolli interamente.

• Note:
Il poter afferrare Lamrael e Tigersoul, è stato concordato precedentemente con il proprietario stesso dei suddetti personaggi.
Volevo ringraziare tutti i partecipanti per il divertimento che mi è stato regalato.
Tutto molto bello.
 
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Shavronne
view post Posted on 1/8/2015, 15:59









Le sue nuove braccia vennero bloccate, le mani recise da un colpo inaspettato. A fermare il movimento dei due piccoli serpenti sibilanti fu la lama di Seagon che si abbatté su di loro con prontezza disarmante. Le teste smeraldo si librarono nell'aria staccandosi dal corpo e i loro occhi persero l'ultimo barlume di vita.
Hebiko non riuscì a trattenere la rabbia che sfociò in un urlo ricolmo di frustrazione. Aveva fallito. Il suo sguardo incrociò quello dell'uomo che si era intromesso, separandola dal suo desiderio quando ormai mancavano pochi passi. In quell'attimo si rese conto di aver perso la sua occasione e l'odio per la tigre del meridione iniziò a crescerle dentro come una fuoco incontrollato.
La mano si mosse verso l'impugnatura della sua spada pronta per reclamare vendetta ma una stretta fermò il braccio prima che potesse raggiungerla. Era Na'Haare, la sua presa fu decisa e salda, priva dei soliti modi galanti ai quali si era abituata. Quel gesto così diverso e inaspettato sembrò trascinarla fuori dalla nebbia dell'ira: era finita, non aveva più nulla per restare. « Andiamo via mia signora. » Sentì la sua presa delicatamente farsi più leggera, e mentre lui la lasciava lei perdeva le sue intenzioni di sangue.
Si diresse a grandi passi verso la soglia dalla quale erano arrivati. La spada, Seagon e perfino la cura stavano lentamente abbandonando la sua mente: ora doveva mettersi in salvo e uscire da quella città corrotta il prima possibile.
Poco prima di uscire dalla sala si fermò un istante. Alle sue spalle i rumori le suggerirono di nuovi cambiamenti. Non si voltò indietro ma si girò verso il suo campione regalandogli il suo viso in un'espressione sconosciuta, con un sorriso ricolmo di gratitudine . L'aveva salvata da sé stessa staccandola dalla sua testardaggine e dalla sua sete di potere, grazie a lui non sarebbe morta in un deserto sconosciuto tra quei mostri.

Aveva appena percorso il primo corridoio quando un rumore frastornante seguito da un forte scoppio e da una luce violacea la investì pienamente. Venne sbalzata a terra tra la polvere, il dolore fu così intenso da farla lacrimare. L'odore di bruciato del suo vestito e della sua carne ricoprirono anche il puzzo marcio di cadavere che aleggiava tra quelle mura. Le ci vollero attimi che le sembrarono secoli per riuscire a rimettersi in piedi, ovunque sul corpo diversi lembi di pelle senza vita stavano iniziando a staccarsi provocandole atroci fitte. Poco distante Na'Haare sembrava aver subito in egual modo l'esplosione e ora si stava avvicinando verso la sua signora per accertarsi delle sue condizioni.
In quel momento una forte vibrazione li riscosse dalla loro situazione incitandoli a proseguire. A ogni faticosissimo passo l'intera città sembrava tremare e soffrire come i loro corpi, poi i muri e le colonne alle loro spalle iniziarono a cedere dando vita alla loro paura. Il loro andamento zoppicante divenne una corsa disperata, contornata dal dolore e dalla fatica. Più volte uno dei due perse l'equilibrio e cadde, rialzandosi poco prima di essere sommerso dai mattoni e dalle rocce. Poi, sostenendosi a vicenda nella loro fuga, al fondo dell'ennesimo corridoio videro la luce. Raggiunsero l'uscita stremati, poco prima del crollo totale del passaggio.
Davanti a loro si sviluppò uno spettacolo maestoso e allo stesso tempo terribile; l'enorme palazzo collassò su se stesso alzando montagne di polvere e investendo velocemente il resto della città.
Le gambe della principessa sembrarono aver abbandonato la sua volontà facendola cadere sulle ginocchia e lasciandola spettatrice inerme di quella devastazione. Il suo piano e le sue aspettative erano distrutte, andate in fumo proprio come Dumašq.
Sola tra le macerie scoppiò in un pianto vuoto: mai come allora si era sentita così impotente, schiacciata dagli eventi che non era riuscita a controllare.



[SPOILER]

B. 5% - M. 10% - A. 20% - C. 40%
Energia [150] - Fisico [75] - Mente [75]


۩ Stato fisico:35%
۩ Stato mentale:65%
۩ Riserva energetica:60%
۩ CS:1 istinto
۩ Abilità passive://
۩ Abilità attive://
۩ Equipaggiamento:
Kasabuki: Arma da mischia: katana.
Aghi d'oro: Arma da lancio: aghi appuntiti.
Pugnale: Arma da mischia: pugnale.
Denti del serpente: Arma naturale da mischia: denti.
۩ Note: Eccoci alla fine. Allora, sotto il lato tecnico subisco interamente il danno da esplosione di Lamrael mentre, per quanto riguarda il crollo divido il danno in due medi: uno all'energia(giustificato come fatica per la corsa per la salvezza) e l'altro nella mente(giustificato come crollo psicologico della scena finale).


 
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view post Posted on 3/8/2015, 23:47

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Cronache dell'Abisso
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La Dama nera

Intorno a lei c’era le desolazione.
L’odore di pietra e polvere che s’alzava nell’aria le penetrava le narici, ma ancor più forte, sebbene lei non lo riuscisse a sentire, era l’odore di cadavere carbonizzato presente.
Le sue vesti erano lacerate e piene di tagli, ricolme di ferite sporche di terriccio e di sangue nero. Esso sgorgava lentamente dalle lacerazioni come fosse denso catrame. Il suo viso bianco, anch’esso ormai sporco di terra, fissava con gli occhi rossi il vuoto e la distruzione di quel luogo. Non provò nulla guardando quelle macerie, né nulla si mosse all’interno del suo cuore, diventato più simile a un globo nero e violaceo.
Era ormai diventata insensibile a ogni cosa, ormai da tempo la Tentatio si era impadronita di tutto ciò che non fosse la sete di potere, e quella era l’unico suo pensiero fisso. Provava rabbia per ciò che era successo, rabbia per non aver saputo prevenire quella situazione, rabbia per non essere riuscita a muovere lei stessa i fili del destino e per essersi fatta fregare da una ragazzina indolente.
Sorrise mestamente quando Odette uscì dalle macerie ancora viva, con il suo olfatto riuscì a sentire dentro di lei il cambiamento in corso, la Tentatio che penetrava nel suo cuore e nel suo corpo cambiandola inevitabilmente. Sarebbe diventata molto presto un corrotto, un mostro esattamente come lei.
« Dove credi di andare? »
Disse lei, con tono perentorio, muovendosi con dolcezza tra le macerie.
Era un fantasma che danzava in mezzo ai massi con un’eleganza letale. Una sinuosa signora della morte.
Le sue labbra rosse e carnose schioccarono.
« Ormai fai parte di noi, sei una Caduta. »
Rise, e quella risata divenne rumorosa, si espanse per tutta Dumašq, o ciò che ne rimaneva.
Odette sarebbe rimasta con lei, per molto tempo.
« Rassegnati, abbandonati alla Corruzione, e sarà tutto molto più facile. »
Prese la mano della ragazzina.
« Combatterla ti causerà solo dolore. »

Seagon

C’era il silenzio intorno a loro.
Il deserto di Nabir era una distesa d’oro immensa, la quiete lambiva le dune e tutti parevano in attesa di qualcosa.
Seagon e il Golem osservavano un uomo e un nano distesi sulla sabbia.
Erano ridotti tremendamente male. Soprattutto il nano apparentemente era quello ridotto peggio: sul corpo aveva terribili segni di bruciatura, mentre il sangue gli ricopriva per intero il corpo.
Seagon era con la testa china e una mano tra i capelli con la quale si reggeva il capo.
Non piangeva, non era il tipo che lo avrebbe mai fatto, eppure provava un dolore talmente intenso che non percepiva dalla notte in cui Aundara gli strappò via la sua famiglia.
Lamrael era più che un combattente, un compagno di vendetta e d’armi, era più che un comandante o un amico. Era un fratello con il quale aveva condiviso tutto in quei cinque anni.
Era forse l’uomo più forte che Seagon avesse mai conosciuto. L’unico in grado di brandire Magnitudo con leggerezza, l’unico capace di combattere come essere superiore contro i Caduti. Vederlo lì, sdraiato apparentemente senza vita sulla rena, era un dannato colpo al cuore.
Era così inerme, spogliato della sua armatura, ricolmo di cicatrici su tutto il corpo fuorché sul viso.
Viso che, glabro, era rimasto quello di un ragazzino, a cui la vita avrebbe potuto donare ancora tanto.
Perché in fondo non era altro che quello, un ragazzo cresciuto troppo in fretta per colpa del caso, un ragazzo messo alla prova da quella vita bastarda. Un ragazzo come tanti altri che si potevano trovare nei bordelli a scoparsi le puttane. Non a combattere Caduti senza un minimo momento di svago, non a combattere la corruzione ogni momento della sua vita, non potendosi abbandonare nemmeno un secondo alla tentazione, altrimenti il suo cuore avrebbe ceduto in un solo istante e si sarebbe trasformato forse in uno di quei Caduti in grado di distruggere il mondo.
I suoi occhi d’oro erano chiusi in quel viso gentile e in pace, come se si fosse finalmente liberato da ogni peso.
Seagon strinse i pugni dalla rabbia.
“Non può finire così.”
Pensò, con ira.
« Non può finire così! »
Urlò, con tutto l’odio che aveva in corpo, facendo tremare persino il deserto.

« Come vuoi che finisca idiota! »
Una voce, stanca, soave, bella, dolce, cristallina, familiare e conosciuta giunse dal basso, ai piedi di Seagon.

« Prima o poi tutti dobbiamo morire, meglio farlo per un motivo valido. »

Seagon lo guardò, per un secondo, felice di non aver perso un fratello. Tese la mano verso di lui, aiutandolo ad alzarsi.
Poi si abbandonò a una grossa risata, che rimbombò nel deserto del Nabir, a chilometri e chilometri di distanza.
Era tutto andato per il meglio, o quasi, anche se qualcosa nel petto di Lamrael era cambiato, qualcosa che preferì però tacere a Seagon.

Doveva renderlo felice, almeno quel giorno.
Continuò a guardarlo ridere, godendosi quel rumore così ordinario ma che parevano aver dimenticato ormai da tempo.




Cronache dell'Abisso - QM Point:

Con enorme piacere vi comunico che la quest è finita! Potete gioire, ce l'abbiamo fatta e anche fin troppo egregiamente rispettando in pieno la tabella di marcia. Passiamo alle ricompense.

Dante: 650 + 150 gold= 800 gold.
Sei stato indubbiamente il migliore della quest. I tuoi post erano piacevoli e scorrevoli e alla fine sei stato il vero trascinatore del gruppo. Hai saputo destreggiarti bene nei confronti delle piccole difficoltà che vi ho messo davanti anche se, e devo dirtelo, molto spesso sei stato fin troppo passivo nei confronti delle scelte azzardate di Lucious. Potevi non sempre assecondarlo, né subire le sue scelte, capisco che hai seguito l'interpretazione del tuo pg, ma devi anche capire che, più di una volta, ciò ti ha messo molto in difficoltà. Mentre nella seconda parte, complice anche il compito che avevate, sei riuscito a liberarti dalle "catene" e a prendere in mano la situazione. Dunque una prova buona ma non eccezionale, continua a lavorare sul tuo pg che lo trovo molto buono. I 150 gold di surplus sono per la vittoria del post principale della quest.

Shevronne: 600 gold.

Anche tu effettui una buona prova. Peccato per quel piccolo errore avvenuto nel post più importante dell'intera quest che non ti ha permesso di cambiare le sorti della storia né di spiccare rispetto a Dante. Sei stata svantaggiata fin da subito dall'assenza di un compagno, ma nonostante tutto te la sei cavata bene, hai gestito anche Lamrael in maniera coerente senza commettere errori di sorta che avrebbero pregiudicato il giudizio. Tuttavia i post sono troppo scarni, ancora non ho capito in pieno le motivazioni del tuo pg e per me le sue intenzioni sono rimaste del tutto oscure. Dovevi maggiormente spiegare le cose. Perché voleva la cura? Perché ha tradito Lamrael? Ma non lo spieghi, ed è un peccato, perché sicuramente avresti potuto migliorare la qualità dei tuoi post e la profondità del tuo pg e del tuo compagno (anch'esso troppo privo di personalità).

Lucious: 550 gold.

L'errore aggrava di molto la situazione, ma comunque ci sono altre cose che non vanno. Commetti troppi errori dentro i post, e quelli più gravi paradossalmente sono quelli relativi all'ambientazione. Spesso hai storpiato i nomi dell'ambientazione, o attribuito a esso caratteristiche che non aveva, tipo dire che il Nabir lo chiamavano Mare di Sabbia. Ricordati che l'ambientazione è fatta dal QM, ed è personale, puoi dire che a te sembra un mare di sabbia, ma non fargli affidare un nome. Fa pur sempre parte della mia ambientazione, ricordalo.
Inoltre ti vorrei ricordare del Malus, a tutti gli effetti Odette dovrà combattere la Tentatio per poi cederle. Essa diventerà un Caduto, quindi ricordati di giocare le prossime giocate in tal senso e non come se non fosse successo nulla.
Hai comunque la priorità assoluta nella giocata che interesserà la dama nera. La giocata verrà aperta intorno a ottobre, prima ci sarà un'altra quest.

Ps: No, non mi sono scordato di Gunter o di Parsa e Tulunay. :8D:

A me vanno 550 gold per la presenza scenica.


Edited by Lud† - 4/8/2015, 01:07
 
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