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| Il sole pomeridiano del Sürgün-zemat creava un netto contrasto tra le pietre bianche di calcare e i corpi neri dei caduti che scivolavano verso la città. Si muovevano privi di alcuna formazione, sibilando, schioccando le fauci e precedendo i loro compagni più lenti, senza preoccuparsi di nascondersi fra le fenditure della roccia o di attendere il profilarsi della notte. Dopo l'apparizione di Mercuzio i camminamenti delle mura di Lamia erano stati lasciati vuoti e le guardie si erano tutte riversate nella piazza cittadina. Quando arrivarono a toccare la cinta della città, erano ancora indenni e non visti.
« Attaccate. Uccideteli. » comunicò loro l'Ahriman, sempre con quel tono di tranquillità che per nulla si addiceva a ciò che stava accadendo. I pensieri della signora dei demoni si soffermarono per un istante su Ririchiyo: la ragazza l'aveva servita bene ma era inadatta a succederle, intrappolata com'era nella sua condizione di né umana né caduta. Ogni volta che tradiva qualcuno, un brivido di piacere si propagava lungo la schiena dell'Ahriman, ricordandole il destino a cui aveva costretto la città di ʤɛna e buona parte dei Maegon. Era una sensazione di rimorso al contrario: il lungo sospiro di chi si è lasciato andare e non ha più alcun interesse nella sorte di chi lo circonda. « Uccideteli tutti. » E i caduti attaccarono. Con zanne, armi e miasmi. Iniziarono ad arrampicarsi sulle mura e penetrarono all'interno della città dalle sue crepe, come un'infiltrazione d'acqua sporca.
Nel mentre il polverone sollevato da Mercuzio si era posato, e nella piazza di Lamia le persone erano tornate a vedere. La figura del gigantesco caduto si stagliava ancora contro il cielo, ma buona parte della popolazione era riuscita ad allontanarsi. Restavano presenti Nereo, Alcmena ed Ettore, più una decina di altri individui che ancora tentavano di raccapezzarsi in ciò che stava avvenendo. « Puttana... » il tribuno osservò i polpastrelli insanguinati con cui si era toccato la schiena ed estrasse la spada. « Duilio aveva ragione: voi vestali non siete che un cancro per Taanach. » Alcmena non rispose. Chiunque sarebbe stato in grado di capire che versava in uno stato di shock tale da impedirle di realizzare alcunché. Chiunque tranne Ettore: quell'ultima aggressione costituiva per lui la proverbiale goccia che fa traboccare l'anfora, e una perfetta giustificazione per sbarazzarsi delle sacerdotesse una volta per tutte. Aveva intenzione di eliminarla, ma prima che potesse sollevare la spada apparve accanto a loro il cosiddetto eroe del popolo. Il lucertoloide colpì Alcmena con un pugno sul viso, lasciando il tribuno a bocca aperta e col corpo immobile nell'atto di fendere la daga. La sacerdotessa cadde lunga e distesa, perdendo i sensi e lasciandosi sfuggire di mano il pugnale: una serie di avvenimenti che fu più che sufficiente a placare l'ira vendicativa di Ettore. « Tu... tu... » il tribuno abbassò l'arma, poi chiuse gli occhi. Stig gli si avvicinò per curarlo e lui gli lasciò fare, raccogliendone le esortazioni. « Devi comandare le truppe! C'è bisogno di te! » gli stava dicendo, e aveva ragione. Si alzò e impugnò la lancia, sollevando lo sguardo sui demoni che gli stavano intorno: il gigantesco caduto che aveva attaccato la piazza sembrava stare soccombendo sotto gli attacchi di alcuni abitanti coraggiosi, mentre la ragazza con le corna caprine si stava preparando all'attacco. Quando quest'ultima gli si lanciò contro, lui sollevò la pelta e la frappose fra il suo petto e gli artigli di lei. « Non vincerete, demoni! » le disse, mentre Mercuzio veniva abbattuto poco distante: uno stormo di corvi si era radunato intorno al suo corpo e Stig aveva contribuito richiamando una sfera scintillante che aveva fatto esplodere addosso al demone.
Tutto pareva volgere per il meglio, quando la voce di Nereo ruppe quell'incantesimo. « Caduti... » mormorò, prima con fiato corto. « ...altri caduti! » Ettore si voltò e i suoi occhi incrociarono le pupille verticali di un demone dalla forma canina. Era seguito da decine di altre bestie, alcune simili a lucertole, altre a corvi e altre a esseri umani, tutte nere come la pece; insieme erano penetrate nella piazza e stavano attaccando quel poco della popolazione che era rimasta, affondando zanne e artigli nei loro corpi. La loro avanzata era accompagnata da un caotico seguito di lamenti, ruggiti e bisbiglii, che formavano la melodia stonata di un bambino che gioca con i tasti di un pianoforte. « Fuggite! » sbraitò il tribuno allontanando con la spada le creature che gli si erano avvicinate. « Anche tu, Nereo, alzati! » Il governatore strisciò sul terreno, senza togliersi le mani dal capo, e si sollevò sulle ginocchia. « Ma io... » « È giunto il momento che anche tu faccia qualcosa per la città, idiota! » lo interruppe Ettore. « Non lo vedi? Lamia è perduta. Raduna gli uomini che sono fuggiti dalla piazza e conducili all'uscita settentrionale della città. Salva chiunque tu possa e per l'amor di T'al, alzati in piedi! » Nereo ciondolò sulle sue gambe sproporzionatamente piccole e piegò il capo senza decisione, in un cenno d'assenso. « Ci... ci... ci proverò. » « Muoviti, ebete! »
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Da lì in poi, la battaglia per Lamia si susseguì come in un albo di fotografie che ne sottolineava solamente i punti salienti, ma il cui termine era già certo. Alcmena venne travolta dai caduti e il suo corpo scomparve nella battaglia, senza che nessuno si ricordasse di lei se non molti giorni più tardi. Ettore rimase a combattere nella piazza fino a che le forze lo sostennero, radunando tutti gli uomini disposti a morire con lui; si dice che sia riuscito ad abbattere decine di mostri prima di cadere in terra esanime, e che sia morto con la sua lancia e la sua pelta ancora strette fra le dita. A chiunque gli si avvicinò durante i combattimenti per suggerirgli di fuggire, lui rispose: « Mai. Questa è la morte che T'al vorrebbe per me. » Nereo riuscì sorprendentemente a salvare un grande numero di cittadini. Gli ordini di Ettore lo ispirarono a fare qualcosa di buono e a radunare i sopravvissuti all'attacco perché scappassero dalla città attraverso l'entrata settentrionale; riuscì persino a guidarli sino a Taanach, rifiutandosi di bere e mangiare regolarmente per la nausea e la tensione provocategli da tutte quelle responsabilità. Oggi pare che pesi la metà di quanto non pesasse a quei tempi, e che venga coinvolto sempre più spesso in faccende amministrative dalle quali vorrebbe tenersi lontano. Chiunque altro si trovava nella piazza al momento dell'attacco dei caduti, si perse nella confusione: alcuni abbandonarono Lamia per conto proprio; altri si unirono ai sopravvissuti diretti a Taanach; altri ancora soccombettero ai demoni. La città è oggi un focolaio per i demoni e non è più rimasto nulla di ciò che la contraddistingueva: la pietra bianca delle case pullula dei corpi dei mostri e il piastrellato delle strade sta venendo sommerso di giorno in giorno dalla sabbia del Sürgün-zemat.
Mentre si allontanavano da Lamia, Nereo e i sopravvissuti poterono voltarsi soltanto per vedere il corpo morto di Ettore trascinato lungo la terra da due caduti simili a cavalli, legati a lui tramite i tendini delle gambe. Tutti i demoni lo colpirono uno alla volta, senza ritegno, e il suo cadavere venne poi abbandonato ai margini dell'abisso, più a sud rispetto alla città. E l'Ahriman disse:
« Ettore, dov'è finito il coraggio che eri solito avere? Ti vantavi di poter difendere la città senza esercito e senza alleati, tu da solo, con i tuoi fratelli e con i tuoi cognati. Non uno soltanto di loro riesco a vedere o a riconoscere, ma come cani s'appiattono intorno al leone; mentre noi combattiamo, noi che siamo solo alleati. »
CITAZIONE Quest conclusa! Riguardo al finale, ho optato per una soluzione mista; mi spiego:
• miky1992 e Lucious: ho apprezzato i vostri attacchi a Mercuzio e anche la cura di Ettore, ma ciò che vi avrebbe fatto guadagnare i 3 punti per il salvataggio in questo turno, sarebbe stato informare la popolazione dell'armata di caduti in avvicinamento. Nessuno di voi due se n'è avveduto, quindi portate 4 punti al salvataggio. • Misato Kojima: viceversa, ciò che avrebbe più danneggiato la città sarebbe stato un modo per impedire alla popolazione di scappare. Comunque attaccare i PnG è sicuramente efficac: 2 punti per il salvataggio.
Ciò porterebbe il punteggio a 16 a 15 per la corruzione; non me la sono sentita, però, di far vincere i caduti al 100% considerando la mancanza di Ul†ima (che senza dubbio avrebbe operato in direzione del salvataggio). Quindi ho optato per una soluzione più mite: la città viene effettivamente conquistata dai caduti e andate incontro al finale negativo della quest, con il corpo di Ettore che viene iliadicamente trascinato fuori dalle mura di Lamia, dopo aver combattuto sino alla morte, ma Nereo riesce a salvare buona parte dei cittadini e a portarli a Taanach (parte del finale positivo). I vostri personaggi rimangono coinvolti nell'attacco dei caduti come preferiscono: possono fuggire insieme a Nereo o da soli, oppure aprirsi una strada tra i corpi dei demoni. Ririchiyo nel particolare viene tradita dai suoi "compagni": i caduti la attaccano esattamente come ogni altro abitante di Lamia, sotto ordine dell'Ahriman. È proprio questo il problema con i demoni: non ci si può fidare di loro X'D avete la libertà di scrivere un post conclusivo con ciò che accade al vostro personaggio dopo l'attacco. Sentitevi liberi di prepararlo nei tempi che più ritenete opportuni, o di non scriverlo affatto. Passo alle valutazioni singole.
miky1992: in generale, mi sei piaciuto. Soprattutto ho apprezzato le scelte che compi e il modo in cui muovi il personaggio, portando a termine azioni piene di iniziativa e particolarmente influenti su ciò che sta accadendo. Durante il breve combattimento hai dimostrato anche una certa comprensione delle regole di gioco, salvo qualche dubbio che comprensibilmente chiarirai col tempo e con l'esperienza. Il tuo difetto principale è la grammatica e la scrittura: i tuoi post contengono molti errori di distrazione, battitura, tempo e modo, di certo dovuti a riletture mancate o veloci - questo è il punto su cui devi lavorare maggiormente se intendi puntare alle fasce più alte. Ottieni 750G e ti viene assegnata la fascia Gialla
Ul†ima: buona scrittura, ottima comprensione del regolamento, buona gestione del PnG compagno e buone strategie in combattimento. Mi è dispiaciuto molto per la tua assenza in quest'ultimo giro di quest, poiché sono certo che si sarebbe rivelata determinante. I tuoi difetti come giocatore - almeno per quanto dimostrato in questa avventura - sono solamente nei: sotto il profilo della scrittura dovresti imparare a levigare un po' i post eliminando tutte le informazioni superflue (che li rendono lenti e a volte poco digeribili dal lettore); sotto il punto di vista della strategia e della sportività, 12CS erano un consumo eccessivo per bloccare l'attacco di Mercuzio (tuttavia, meglio eccedere che essere in difetto). Ottieni 500G e ti viene assegnata la fascia Verde
Lucious: ti ho già valutato di recente, quindi non voglio spendere troppe parole. Mi è piaciuta la sotto-trama della pozione e della rinascita di Odette per eliminare la corruzione dal suo corpo, e ho intenzione di premiarla; impara però a concordare questo tipo di cose con il QM, poiché altre persone avrebbero potuto non apprezzarlo. Basta un messaggio, in fondo! Esattamente come non è stato apprezzato l'attacco in più che hai sferrato a Ririchiyo nel post finale, non concordato in confronto; concordare le azioni tra giocatori in quest è importante per evitare che le situazioni siano troppo caotiche, non bisogna sottovalutarne l'importanza - se ci si vuole sfidare, ci sono i duelli X'D. Sotto il profilo della scrittura, ti ricordo di fare attenzione ai post e rileggerli attentamente prima di pubblicarli: contengono spesso errori di battitura, tempo e grammatica, senza i quali sarebbero molto più godibili. Ciò nonostante ho apprezzato e notato un miglioramento stilistico: i post sono più brevi, vanno dritti al nocciolo della questione e non si soffermano troppo su ragionamenti che li allontanerebbero dalle circostanze. Continua in questa direzione, che è quella giusta. Ottieni 750G e ti viene rimosso il malus ottenuto al termine della quest abissy
Misato Kojima: essendo tu la "studente ufficiale" che ha richiesto la quest di mentoraggio, mi soffermerò sul tuo giudizio un po' di più X'D
Scrittura: scrivi bene! Non compi alcun errore e i tuoi post sono semplici e scorrevoli, come dovrebbero essere. Un buon esercizio che potresti fare sarebbe quello di scegliere con più attenzione i momenti in cui inserire le riflessioni di Lilith e Ririchiyo; spesso ti capita di incastrarli nel mezzo dell'azione, facendo perdere consequenzialità al narrato: il lettore sta leggendo degli avvenimenti in piazza, poi viene strappato via dalla piazza di Lamia per assistere a un dialogo/monologo interiore, poi viene ributtato a Lamia. Questo tipo di narrazione rischia di far perdere il filo della situazione e, inoltre, spessa la verosimiglianza del racconto poiché spinge immediatamente il lettore a chiedersi: "ma cosa sta facendo Ririchiyo, mentre pensa a queste cose?". L'ideale sarebbe distinguere i due momenti con precisione e limitare l'introspezione a concetti brevi, che non si ripetano, e che non siano troppo il cliché dello spiegone ("lei aveva fatto così, ma se aveva fatto così, perché non l'avevano apprezzato? Era rimasta sola dopo quell'evento e..."). Inoltre, devi eliminare gli orpelli sottintesi di cui sono ricche le tue frasi; ne prendo direttamente una dal tuo ultimo post per farti capire ciò che intendo:
"Lilith cercò di far arrivare il suo pensiero all’Ahriman e attese. Purtroppo non arrivò alcuna risposta. Era forse davvero stata abbandonata?"
Questa frase potrebbe tranquillamente diventare:
"Lilith mandò il suo pensiero all'Ahriman, che non le rispose. Era stata abbandonata?"
Che cosa ho eliminato? Ho eliminato il "cercò di", perché se scrivi che manda il pensiero e non arriva risposta, non serve specificare che è un tentativo; si capisce! Ho tolto "e attese" perché è un riferimento generico: non si capisce quanto ha atteso e non si da un'immagine definita al lettore di ciò che sta accadendo, né per quanto; cerca sempre di dare al lettore dei riferimenti precisi e immaginabili, e stai il più lontana possibile dal generico. Inoltre scrivi soltanto ciò che serve <- questo è fondamentale. È importante scrivere che Lilith attese una risposta? Se è per specificare che "attese un tempo ragionevole", allora è sottinteso (il lettore non è sciocco, non penserà che l'Ahriman sia andato in bagno nel frattempo X'D), mentre se è importante per gli eventi specificare che lei aspetta immobile, allora sarebbe meglio una frase come "attese mezzo minuto", che da un riferimento al lettore che può immaginare facilmente. Ho eliminato il "purtroppo", perché anche questo è sottinteso quando lei si chiede se è stata abbandonata. Ho eliminato il "forse" e il "davvero" perché 1. hanno lo stesso significato (e quindi erano una vera e propria ripetizione concettuale) e 2. non servono; la frase è già una domanda, quindi per il lettore sono solo parole in più che stancano senza aggiungere sfumature al concetto. Così la frase ti sembra troppo stringata? Lecito, ma a questo punto se vuoi arricchirla di dettagli è importante che tu ti attenga a descrizioni ben definite e il meno generiche possibili; azioni che suggeriscano al lettore lo stato d'animo di Lilith, senza imporglielo; ad esempio:
"Lilith si concentrò sulla figura dell'Ahriman, comunicandole le sue incertezze. Dopo mezzo minuto d'attesa, però, si ritrovò a mordersi le labbra nell'assenza di una risposta. Era stata abbandonata?"
Si capisce che Lilith è insicura e non sa come comportarsi? Sì; non c'è stato bisogno di aggiungere tutti quei "forse" e "davvero" e hai persino aggiunto un avvenimento concreto nel post, creando un'immagine precisissima per il lettore (lei che si morde le labbra). Se avessi voluto esagerare, avresti potuto addirittura descrivere il sapore ferroso del sangue delle sue labbra, ferite nel morderle, ma lì sta a te decidere quanto andare in profondità! La cosa più importante è che leggendo quest'ultimo esempio, è il lettore che decide che Ririchiyo è indecisa; non è lo scrittore che glielo sta dicendo chiaro e tondo. Ciò lo costringe a una lettura più attiva, meno noiosa, e lo spinge a restare più attento per tutto il post. Quindi, questi sono i due punti principali su cui ti direi di lavorare come scrittrice: non inserire introspezioni troppo lunghe in mezzo all'azione e concentrarsi sull'esporre al lettore dettagli concreti di ciò che stai descrivendo, sfrondando i tuoi post di tutte le frasi inutili.
Strategia e sportività: in generale mi è piaciuto molto come hai mosso il personaggio all'interno della quest, anche se è emersa una tua non totale comprensione del regolamento. Specie del sistema tripartito delle tecniche. Per farti comprendere la cosa al meglio e una volta per tutte, ecco un piccolo schemino:
Barriera 1 La tecnica ha natura magica2. Il personaggio, sacrificando parte della propria lucidità, genera una barriera di energia cristallina che fluttua a mezz'aria, con potenziale difensivo Medio3 e che protegge contro offensive di natura fisica4. Consumo: Autodanno Mentale Medio5
1. Nome dell'abilità; 2. Natura dell'abilità; 3. Effetto dell'abilità; 4. Risorsa Bersaglio dell'abilità; 5. Consumo e Risorsa dalla quale attinge l'abilità.
Come vedi, le tecniche difensive devono avere un nome (opzionale), una natura (fisica se sono azioni fisiche (saltare, colpire con l'arma ecc.); magica se coinvolgono la magia; psionica se avvengono dentro la mente dei personaggi), un effetto con una potenza dipendente dal consumo e una risorsa precisa dalla quale proteggono: questa Barriera, ad esempio, blocca soltanto le tecniche di natura Fisica. Nella tua tecnica "Supiido" quest'ultimo elemento non è specificato: è specificato l'elemento 2 (la natura della tecnica), ma non l'elemento 4 (naturalmente questo elemento potrebbe essere la natura fisica in entrambi i casi, sia quella della tecnica sia ciò da cui difende; comunque, va specificato!). Sono quasi convinto che questo non ti fosse del tutto chiaro, quindi ho preferito fare un piccolo schemino per aiutare tutti (anche chiunque altro legga questo post) nella comprensione: se nella vostra scheda non avete ancora specificato l'elemento 5 dello schemino qui sopra, vi chiedo di farlo il prima possibile X'D Detto questo, spero di aver chiarito molte delle tue incertezze sul combattimento, durante la fase in confronto. Qualora tu avessi ancora domande, non esitare a farle: è importante che vi sia ben chiara la struttura del combattimento su Asgradel, o rischiereste di essere penalizzati in futuro per delle semplici disattenzioni!
Non ho un premio particolare da assegnarti per la quest, se non una ricompensa leggermente più alta rispetto agli altri partecipanti (ti sei comportata con coerenza e scrivendo bene, dunque la meriti; senza contare che eri tu lo "studente" principale della vicenda). Con questa avventura ho voluto mostrare al tuo personaggio che anche il lato dei demoni non è così amichevole, esattamente come nel suo BG si è dimostrato quello degli umani. Nel più classico dei classici, ho voluto fare in modo che Ririchiyo venisse tradita anche da un demone, così che possa trovare la sua propria strada. Né un demone, né un umana: meglio di entrambi o peggio di entrambi. Non è più questione di "da che parte stare", bensì di "costruire la mia strada prendendo il meglio (o il peggio) da tutto ciò che mi ha insegnato ciascuna delle mie stirpi". Spero che questa avventura ti sia d'ispirazione per il futuro! Ottieni 1000G
edit: ah, io mi assegno 1000G per la gestione me ne dimentico sempre. Edited by Ray~ - 6/11/2015, 20:11
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