Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Fetiales; Arife

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view post Posted on 23/8/2015, 12:55
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Chiunque si fosse alzato al di sopra del polverone sollevato da Mercuzio e avesse allungato lo sguardo verso sud, avrebbe visto stirarsi lungo l'orizzonte una sottile stringa nera, tutta a gobbe e balzelloni, dalla quale provenivano gorgoglii, sibili e ruggiti. Una macchia di pece con l'anima di un giungla di bestie feroci, che attendeva con pazienza che il sole sprofondasse dietro di sé.
Non era cosa da tutti i giorni poter osservare un plotone dei caduti in movimento. Era come se l'abisso stesso avesse allungato le dita sulle rocce del Sürgün-zemat, strisciandole a terra e lasciandovi profondi solchi in cui proliferava il male.
« Non ancora. »
I caduti potevano sentire distintamente la voce dell'Ahriman comunicare con loro, sebbene il signore dei demoni fosse distante, al sicuro alla bocca di Baathos.
« Abbiamo tutto il tempo. »
I demoni allungarono le proprie armi in direzione di Lamia, scontrandosi e correndo da parte a parte. Alcuni arrivarono ad attaccare i più rumorosi tra loro, sbraitando ordini che a causa della loro lingua suonavano come le grida di un folle. Mostrarono le teste degli agitatori e le gettarono in terra, calciandole lontano. « Pazientate. » continuò l'Ahriman, appena udibile al di sopra del rumoreggiare del suo esercito. « Non attaccheremo finché non ci sarà chiaro il destino di Lamia. » i caduti iniziarono a picchiare spada e scudo fra di loro al ritmo di un tamburo. Chi non li possedeva si mise a graffiare per terra, latrare e ululare, azzannandosi e spintonandosi col proprio vicino. « Per ora, limitiamoci ad avvicinarci. »
Col fragore di un terremoto, i demoni presero a marciare nella direzione della città. C'era chi procedeva correndo su quattro zampe, chi camminava sollevando le ginocchia come un soldato e chi si librava nell'aria sbattendo ali simili a quelle di un corvo. Insieme parevano una macchia d'olio grigia che si rovesciava giù per le colline, fagocitando i campi dei contadini e lasciando cenere alle proprie spalle.
La battaglia per Lamia giungeva al suo capitolo finale.

0uGhqyd


Nel frattempo, in piazza, la situazione era destinata a peggiorare.
« Uomini! » gridò Ettore sputacchiando saliva e sentendo una vena pulsargli sul collo. « In formazione! Difendete il popolo! »
Il tribuno poteva vedere i suoi soldati alzare lo scudo in direzioni differenti e obbedire a quell'ordine senza riuscire a raccapezzarsi. Digrignò i denti e sputò per terra. Aveva perso di vista Alcmena e Nereo, ma di quest'ultimo riusciva ancora a sentire il piagnucolio e le parole senza senso che pregavano i cittadini di calmarsi. Il resto della popolazione era come uno spettacolo di ombre cinesi proiettato sul polverone di sabbia: agitavano le braccia come marionette e urlavano uno più spaventato dell'altro, apparendo e scomparendo dal suo campo visivo di continuo. Gli unici a non essersi fatti prendere dal panico sembravano essere alcuni fra gli imputati del processo: l'eroe del popolo e l'uomo che gli si era presentato a petto nudo due giorni prima. Li vide comunicare tra di loro e preoccuparsi per le sorti dei cittadini mentre facevano di tutto per opporsi agli assalti del caduto. « Non preoccupatevi per me! » gli disse lui, capendo che nessun altro lo avrebbe ascoltato. « Aiutate le persone a lasciare la piazza; mi occuperò io di questa bestia! »
Mentre diceva ciò, sentì un sibilo provenire dall'alto e la voce di Nereo accanto a lui. « Attento, Ettore! »
Alzò lo scudo insieme allo sguardo e fece appena in tempo a rendersi conto della freccia che si abbatté su di lui. La deviò con la pelta e i suoi occhi incrociarono la figura di un secondo demone che si librava nel cielo: una donna con due corna ritorte su se stesse e un paio di ali da corvo. « Maledetti demoni... » gracchiò con voce spezzata, mentre socchiudeva le palpebre e cercava di identificare i propri nemici.
Fu in quel momento che sentì una sensazione umida bagnargli l'interno della pettiera, seguita da una contrazione dell'addome e dal dolore della sua carne che veniva strappata. Era certo di aver bloccato la freccia, ma abbassando una mano e toccandosi la schiena scoprì che qualcos'altro l'aveva ferito; allungò le dita e sentì la lama di un pugnale conficcatogli sopra al bacino, poco più a destra della sua spina dorsale. Toccare quella ferita fu come accendere un fuoco nel suo corpo, che lo costrinse in ginocchio.
« Tu hai ucciso Rea... » la voce della vestale sopravvissuta giunse da dietro di lui, deformata dalla vendetta. « Alcmena... » sussurrò Nereo, appena visibile e udibile attraverso la polvere.
Ettore pose entrambi i palmi in terra e si sollevò, spingendo con tutte e due le braccia. Afferrò la lancia ansimando e si volse lentamente in direzione del suo assassino.
« Devi pagare per ciò che hai fatto... » la sacerdotessa parlava muovendo appena le labbra, con gli occhi sgranati e gonfi per la sabbia e le lacrime. Le sue dita erano strette e unite tra loro, come se stringesse ancora tra le mani il pugnale che aveva conficcato nella schiena del tribuno.
Ettore sentì le vene del suo collo gonfiarsi più di quanto non avessero mai fatto prima. Si fece forza quanto poteva sulle gambe e sputò per terra; la saliva ne uscì rossa come il sangue.

2wOoUxq

« Alcmena! »



CITAZIONE
Ultimo giro di quest! L'avventura raggiunge l'apice della caoticità. Un plotone di caduti si prepara ad attaccare Lamia, mentre all'interno la situazione non migliora: Ettore si difende dall'attacco di Lilith, ma nel farlo si scopre e subisce la pugnalata alle spalle di Alcmena, pazza per la vendetta. valuto le vostre azioni del post precedente come al solito:

Lucious: difendere il proprio personaggio e non fare null'altro era il minimo necessario per portare altro caos nella piazza (non avendo agito per fermare il piano dei caduti). 1 punto per la corruzione.
Ul†ima e miky1992: non c'era una scelta più corretta fra difendere il popolo e difendere i tre PnG; l'ideale sarebbe stato per ciascuno di voi subire gli attacchi del demone (o almeno parte) e tentare di difendere con le proprie tecniche entrambe le parti in gioco. Detto questo, il vostro comportamento è senza dubbio a favore di Lamia, dunque 2 punti ciascuno per il salvataggio.
Misato Kojima: Come sopra, ma all'inverso: l'ideale sarebbe stato attaccare sia i PnG (uno in particolare) che il popolo. Comunque il tuo attacco contro Ettore va a buon fine, anche se riesce a difendersene; 2 punti per la corruzione.

La situazione, quindi, è di 14 a 11 per la corruzione. Tutto si deciderà in quest'ultimo giro! E il bello di questo giro... è che non avete indicazioni! È il finale, dunque potete agire come meglio credete e inventarvi la conclusione ideale di questa avventura dal punto di vista del vostro personaggio. Salverete il popolo? Fermerete Mercuzio? Interferirete fra Ettore e Alcmena? Oppure vi limiterete a combattere i demoni del vostro personaggio, trovando una conclusione anche alle sue personali vicende? Sta solamente a voi decidere che cosa scrivere; l'importante è, come al solito, non essere autoconclusivi!
Avete 5 giorni di tempo. Ho letto che Ul†ima sarà assente fino al 29 e mi dispiace che non possa fare quest'ultimo post, ma eventualmente potrà recuperare in un post conclusivo dopo che avrò assegnato le ricompense. A voi la tastiera!
 
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view post Posted on 25/8/2015, 12:51
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Time Lost Centurion (3dh Economic Crisis Edition)
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Sürgün-zemat - Lamia
«Due Giorni per Morire»

La situazione deve essere un vero disastro nella piazza. Non riesco nemmeno a tenere gli occhi aperti, ma posso ancora sentire le urla di paura e terrore della gente, il suono morboso della carne recisa dalla falce del caduto, l'odore acre e delizioso del sangue che riempie l'aria. I soldati fanno un sacco di baccano, si impegnano a difendere la popolazione al meglio delle loro possibilità. Ma dietro le quinte di quel caos, c'è dell'altro. Un suono differente, carne dilaniata dal metallo, solo profondo e rapido. Respiri irregolari, il battito cardiaco che scende per poi aumentare vertiginosamente. Sorpresa e paura, odio puro e semplice scandito dal un urlo. Un nome. Devo fare qualcosa. Se me ne sto qui con le mani in mano, Lamia andrà contro ad un destino di lunga peggiore della morte stessa. Gli abitanti trasformati in demoni assetati di sangue, fatti marciare come bestie mandate al macello per il puerile capriccio di una bestia deforme e malata. Poi un pensieri mi balena nella confusione della mia mente, una cosuccia che ho avuto con me fino a questo momento. Non riuscirò mai a prenderla da sola, ma con l'aiuto di Funda potrei...



« F-Funda... sacchetto sulla cintura... » Parlare si rivela alquanto complicato, i polmoni sembrano bruciare ad ogni parola. Ma devo fare qualcosa, devo farlo! Altrimenti... altrimenti... « Caramella rossa... dammela. »

« Odette!-... Così finirai col... » Non so perché si sia attaccata a me in questo modo, forse le ricordo qualcuno che ha perso, o forse non accetta l'idea di vedere qualcuno morire a questo modo. Kamelya, invece, è rapida nel raggiungere la sacchetta per profilarmi il mio piccolo tonico. L'effetto non tarda ad arrivare. « Aspetta! »

« Non preoccuparti-... c'è la farò. » Poggio entrambe le mani sulle sue spalle, cercando di darle conforto mentre mi rialzo, rinvigorita dall'assunzione della caramella anche se non so per quanto. « Se Lamia cade... non avrete un posto dove andare. »



Funda sembra essersi rassegnata all'evidenza dei fatti, sorretta da Kamelya mentre viene trascinata via in un luogo sicuro. Il polverone è ormai cessato, la figura scheletrica del demone cieco che si staglia sull'orizzonte incandescente della città. Inoltre c'è un altro problema, uno che avevo sperato di aver risolto poco fa. Ma il caos generato dall'arrivo del caduto l'ha salvata dall'esecuzione, ed adesso si è mostrata a tutti esattamente per ciò che è realmente. Nella vita tutti facciamo delle scelte. Di solito sono quelle sbagliate. Sono senza opzioni, debole e sul punto di stramazzare a terra, se non tro-... gracchiare. Un forte gracchiare a cui non avevo dato peso sino ad ora. Uno stormo di corvi che si tiene a debita distanza, attirato dal caos della piazza e dalla promessa di un lauto pasto sui cadaveri delle vittime. Hanno fame, posso sentirlo. E a dirla tutta anche io ho un certo languorino. Sollevo la mano destra al cielo, permettendo ad uno dei corvi di poggiarsi su di essa, i suoi occhietti luccicanti fissi su di me. Mi avvicino per sussurragli pochi e semplici comandi. Riunisciti ai tuoi fratelli e sorelle, scagliati sul gigante senza vista, strappa i tendini delle sue gambe. Poi dirigiti sul demone tentatore, saziati delle sue carni, cavale gli occhi. Non mostrate pietà, fate che le loro urla nutrano al vostra furia. Fate si che chi si erge al disopra degli altri comprenda la debolezza dell'esser solo e senza aiuto.



« Move onward, and carry on... » Ed essi andranno verso i miei nemici, daranno loro un motivo per temere ciò che nessuno teme. Per provare timore in quell'sonoro e opprimente gracchiare un attimo prima che un nero nugolo di piume li avvolga. « ...my murder of crows. »



Eppure so che non basterà, so che questo non sarà abbastanza per mettere a tacere la voce del dissenso e del tradimento. Gli stessi uomini che poco fa si ergevano alti sul patibolo stanno dimsotrando un impegno quantomeno apprezzabile nel difendere la popolazione e le colonne portanti della città. ma io devo ancora fare la mia parte. Se i corvi faranno la loro parte, anche solo distraendola dalla mia presenza, allora avrò qualche secondo di apertura. Ed il solo avvicinarsi già riempie la mia mente di mille e più sensazioni. Il suo cuore, che pulsa all'impazzata ora che si trova esposta e circondata dal pericolo. I suoi respiri rapidi e scostanti, sinonimo del timore e del nervosismo causatole dal putiferio che la circonda. Insieme sembrano quasi produrre uno strano e piacevole ritmo, accompagnato dallo sbattere d'ali e dal gracchiare della mia nera legione piumata. Mi porterò alle sue spalle, nascosta nella polvere residua e dallo stesso nugolo che ho scagliato contro di lei, aspetterò finché non abbasserà la guardia per dirigere il suo sguardo verso il bersaglio. Ed allora, come un lupo, balzerò alle sue spalle. Affonderò i miei canini nel suo collo, nutrendomi del suo sangue sino a farla diventare un guscio privo di qualsivoglia stilla vitale. Pianterò i miei artigli nelle carni del suo petto, come un gatto ostinato che non vuole separarsi dalla sua agognata preda. Non ti permetterò più di fare del male ad altri per un tuo capriccio. Facciamo tutti delle scelte. Questa... questa è la mia scelta.






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Riassunto

CS { 2 Forza; 2 Velocità }

Fisico {Morente - 15%} ~ Mente {Emicrania - 25%} ~ Energie {30%}




Passive:

» Amuleto dell'Auspex: (3/6)
» Passiva Razziale - Scurovisione: (5/6)
» Passiva Razziale - Sensi Migliorati: (2/6)
» Passiva Razziale - Mira precisa: (3/6)
» Passiva Acrobata - Funanbolo: (5/6)
» Passiva Acrobata - Caduta Lenta: (6/6)
» Passiva Acrobata - Scalatore: (5/6)
» Passiva Acrobata - Contorsionista: (5/6)
» Passiva Ladro - Celarsi: (3/6)
» Passiva Ladro - Velo Sonoro: (3/6)
» Passiva Ladro - Velo d'Ombra: (3/6)


Attive:

» Empatia Animale: Oh si, ogni vampiro ha dei talenti insoliti che variano dalla natura della persona prima della trasformazione, il mio è quello di poter parlare con gli animali empaticamente e fargli fare quello che voglio io. Non importa se siano mammiferi o pesci, insetti o uccelli, riesco a sentire gli animali intorno a me e loro riescono a sentirmi. Se sono in pericolo essi vengono in mio soccorso, dal ratto più piccolo al lupo più cattivo di tutta la foresta. I miei preferiti però rimangono i pipistrelli, loro sono molto più carini dei ratti o dei lupi.
Odette è in grado di richiamare intorno a se la fauna locale per attaccare il nemico, infliggendo un danno di natura Fisica pari al consumo. Gli animali richiamati non persistono nell'area e si ritirano dopo aver sferrato l'attacco. A consumo Nullo la tecnica può essere usata per generare effetti scenici o comunque non più potenti di un effetto Passivo.

[Consumo Energetico Critico]


» Empatia Animale: Oh si, ogni vampiro ha dei talenti insoliti che variano dalla natura della persona prima della trasformazione, il mio è quello di poter parlare con gli animali empaticamente e fargli fare quello che voglio io. Non importa se siano mammiferi o pesci, insetti o uccelli, riesco a sentire gli animali intorno a me e loro riescono a sentirmi. Se sono in pericolo essi vengono in mio soccorso, dal ratto più piccolo al lupo più cattivo di tutta la foresta. I miei preferiti però rimangono i pipistrelli, loro sono molto più carini dei ratti o dei lupi.
Odette è in grado di richiamare intorno a se la fauna locale per attaccare il nemico, infliggendo un danno di natura Fisica pari al consumo. Gli animali richiamati non persistono nell'area e si ritirano dopo aver sferrato l'attacco. A consumo Nullo la tecnica può essere usata per generare effetti scenici o comunque non più potenti di un effetto Passivo.

[Consumo Energetico Critico]

Corallo: + 4CS






Odette sferra un attacco critico contro Marcuzio, puntando ai legamenti delle gambe, ed un critico a Misato, puntando alla completa eliminazione del suo corpo. Poi, sfruttando 4 CS e tutte le armi naturali, insieme alle passive del ladro e dell'Acrobata, Odette si scaglia sul PG di Misato cercando di prenderla alle spalle, affondando i canini nel collo e aggrappandosi al suo petto con gli artigli.


 
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view post Posted on 26/8/2015, 18:08
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥
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Fetiales; Arife - Il valore di un'idea -
La paura. Era quella che, secondo Lilith era in grado di disintegrare interamente una persona o, per lo meno, il suo spirito. Stava sperimentando lei stessa cos’era in grado di fare la paura ma, in qualche maniera, cercava di rimanere lucida. Per sua fortuna aveva qualcuno a cui affidarsi, per sua fortuna c’era Ririchiyo a vegliare su di lei, come un piccolo angelo ma in fondo era sempre stata quella la loro essenza. La ragazzina era quella buona, lei quella cattiva. E nonostante tutto aveva vinto e ne era fiera. Su quell’individuo aveva vinto il diavolo ed era riuscita a dimostrare che tutte le stronzate sul bene che vincevano sempre erano ormai superate in quel mondo imperfetto.
Cercò di riprendersi ma la paura era sempre lì, in agguato, pronta a saltarle addosso senza alcun preavviso. Cercò di guardarsi in giro per capire cosa fare. Era completamente ignara di ciò che si trovava al di là della città, dei soccorsi che stavano arrivando e della voce dell’Ahriman che li stava guidando. Lei però era sola, anche se Mercuzio stava facendo un buon lavoro, lei però si sentiva abbandonata e non sapeva cosa fare. Avevano portato scompiglio ma davvero il loro compito si sarebbe fermato lì?

”Padrona….padrona cosa devo fare?”


Lilith cercò di far arrivare il suo pensiero all’Ahriman e attese. Purtroppo non arrivò alcuna risposta. Era forse davvero stata abbandonata?

”…mia signora…”


I suoi pensieri però rimasero inascoltati, persi nel vuoto. Purtroppo, per quanto lei cercasse una soluzione e un altro modo per poter continuare ad agire, doveva stare attenta a quello che succedeva intorno a lei. Ettore stava cercando di riportare un po’ di disciplina nel suo esercito e, soprattutto, cercava di salvare quelle persone. Piccolo uomo che non aveva capito nulla, la vita di quella gente non valeva niente, non per lei almeno. Con gli occhi, in mezzo a quella folla, riuscì anche a scorgere Jean che la fissò per un attimo con uno sguardo carico di orrore e disprezzo prima di aiutare molti altri a fuggire. Panico. Ecco cos’avevano scatenato e questa poteva solo essere una cosa buona a suo vedere. Anche il suo attacco era andato a buon fine e il petto dell’uomo si bagnò di rosso…ah, quanto le piaceva quel colore. Forse il nettare degli dei era colorato di porpora. Poteva rimanere a bearsi ma di tempo ce n’era davvero poco. Tutto il resto fu troppo veloce da poter metabolizzare e la cosa che saltò prima di tutto al suo occhio fu l’attacco, di qualcuno che probabilmente conosceva, se non fin troppo bene, a sufficienza da capire che con quella creatura in giro la sua vita era in pericolo. Era lo stesso che era sceso nel buco insieme a lei, anzi la stessa, una donna. Non si sarebbe fatta prendere, non da qualcuno che era pronto a qualsiasi cosa per uccidere lei o i suoi simili.
Non attese ulteriormente, cercando di combattere la paura e la spossatezza che sentiva, e si concentrò per poter vedere meglio l’attacco di quella donna ed evitarlo. Una massa di corvi stavano andando verso di lei. Lilith fece illuminare ancora un po’ di più i suoi occhi per poter vedere meglio ogni singolo movimenti di quei volatili, quasi come a rallentatore e, uno per uno, riuscì ad evitarli tutti. Il potere di un demone unito alla velocità di una ex cacciatrice come Ririchiyo era in grado di creare una simile difesa e ne era orgogliosa. Purtroppo però non sembrò bastare perché il vampiro, nascondendosi nell’ombra, sbucò fuori, proprio alle sue spalle per puntare al suo petto. Il demone se ne accorse solo quando sentì i suoi artigli penetrare la sua carne dura. Cos’era successo alla sua armatura naturale? Perché la sua pelle aveva permesso a qualcosa di trapassarla? Però non era il momento di fermarsi, ignorò completamente il dolore nonostante la stanchezza e la spossatezza si facessero sentire ad intervalli sempre più regolari.

”Forza Lilith….non ti arrendere adesso…”


”…sei un demone…comportati come tale!”


Certo, non poteva fare la mezzacalzetta proprio adesso che aveva preso lei il controllo. Avrebbe permesso all’animo umano di Ririchiyo di arrendersi ma non alla sua natura demoniaca, questa mai. Alzò gli occhi davanti a sé fino a notare anche Ettore, fermo dove si trovava. Per lui aveva altri progetti, se le altre persone non avevano alcun valore ai suoi occhi, quell’uomo doveva morire. Perché? Perché non avrebbe mai permesso a qualcuno puro, come si era dimostrato lui, di sopravvivere. Uno come Nereo invece, in grado di portare corruzione, era solo un toccasana per i progetti che quel giorno avevano in mente per Lamia. In pochi secondi le sue unghie si illuminarono della stessa luce che usciva dai suoi occhi e si allungarono a vista d’occhio. Adesso era pronta. Con le sue ultime forze, veloce e scattante cercò di raggiungere il corpo di Ettore per colpirlo dritto al petto con i suoi artigli. Una volta compiuto il suo gesto si sarebbe ritratta per poter vedere la sua opera, per poter vedere la riuscita o meno del suo attacco. Sarebbe bastato? Avrebbe reso sufficientemente felice la sua padrona la morte di un uomo così influente? Di un uomo così idealisti? Se gli umani avessero visto com’è facile uccidere un’idea non avrebbero più osato seguire le sue orme, di questo ne era quasi certa.


CITAZIONE

LILITH


Basso: 5% - Medio: 10% - Alto: 20% - Critico: 40%


»Stato fisico: medio da paura
»Stato mentale: Indenne
»Sinossi: Egoista, indipendente e irascibile; coriacea, corna e occhi viola
»Energia:
    Energia 70/125 %


    Mente 100/125%


    Corpo 15/50 %



»Equipaggiamento:
    -Bastone
    -Armatura naturale

»Oggetti:
    -Cristallo del talento
    -Amuleto lunare

»Talenti:
    -Affascinare 3/6
    -Maledire
    -Focalizzare
    -Trasmissione

Difesa
[スピード] “Supiido”:
    »Ne corso degli anni di caccia Ririchiyo ha imparato a muoversi sempre più veloce e ora, con anche l’aiuto del demone, i suoi movimenti sono più fluidi e più leggiadri riuscendo a schivare senza alcun problema gli attacchi dei nemici ed ha natura fisica.«
    Consumo di energia: Critico Energia



Attacco
[妖怪の爪] “Youkai no tsume”
    »Sia in forma demonica che in forma umana, Ririchiyo e Lilith sono in grado di far creare delle lunghe lame energetiche che partono dalle unghie diventando simili a lame. Le lame svaniranno alla fine del turno ed è di natura magica. Se portata a segno causa un medio al corpo«
    consumo: basso mente, basso energia



Specchietto riassuntivo
-Difende il critico di Odette
-Incassa il medio da 4CS di Odette
-Attacca Ettore con un medio di natura magica



code by Misato Kojima ♥ don't copy


-GdrOff-

CITAZIONE
Lucious non vorrei fare la rompiscatole ma in confronto non si erano parlate delle 4CS in più altrimenti avrei cambiato di nuovo strategia XD la prossima volta se si sceglie di mettersi d’accordo tra di noi scrivi tutto per favore XD Io da parte mia preferisco agire come avevo già detto!

-GdrOn-
 
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miky1992
view post Posted on 26/8/2015, 21:16




La situazione in piazza stava degenerando troppo in fretta. Il colpo di Mercuzio si infranse sul mio scudo un attimo prima che spazzasse via me e i superstiti. Per un momento temetti che non bastasse, eppure il mio scudo resse l'urto. Ma i guai erano appena iniziati.
Fu l'urlo di Ettore ad attirare la mia attenzione.
Mi voltai e vidi Alcmena in piedi difronte a Ettore, tremava.
Maledetta stupida! Sgranai gli occhi e rimasi a guardare la scena per un momento, non riuscivo a capire, o meglio, non volevo capire. Quella maledetta aveva spinto la città giù per il baratro, ormai non mi illudevo di poter salvare l'ordine di questa città. Il primo impulso fu: vattene e lasciali. Che ti frega di una misera città? Hai dato loro una chance, se non l'hanno colta peggio per loro. Poi prevalse il buonsenso. Forse potevo ancora fare qualcosa.
Mi feci largo tra la folla, la testa mi girava e feci fatica a mantenere la concentrazione. Adesso ci vorrebbe un bicchiere di quelli forti, un bel letto e... c'era una locanda nel sultanato era buona. Scossi la testa, il dolore pulsante e i pensieri sconnessi si allontanarono. Tossii, la polvere sollevata dalla gente in fuga era fastidiosa. Balzai davanti ad Alcmena e tentai di colpirla in volto. Non volevo ferirla seriamente, solo metterla fuori gioco, per il momento.
Allora mi concentrai su Ettore. Poggiai la mano sulla schiena del tribuno, vedevo il sangue colare dalla ferita. Non potevo guarirlo. Ma potevo restituirgli un po' di energia.
Non mi illudevo di poter risolvere qualcosa, ormai la corruzione aveva vinto era un dato di fatto quasi certo per me. Con l'arrivo del caduto, la ragazza demone, ora Alcmena... Sono colpi troppo duri per Lamia, il popolo cederà. Anche sconfiggessimo il caduto e riportassimo l'ordine, il dissenso ha già preso il sopravvento, è solo questione di tempo. Eppure i soldati non si arrendono, mi chiedo se la loro sia dedizione o disperazione. Decisi di dar loro una mano.

Mi concentrai e avvertii le mie energie fluire fuori da me, il mal di testa e la confusione aumentarono. Brutta emicrania, ma ero ancora in gioco. Il battito cardiaco era accelerato, il respiro affannato mi bruciava in gola. Non sapevo se aveva funzionato, ma pregai affinché Ettore potesse resistere abbastanza da salvare il popolo. Devi comandare le truppe! C'è bisogno di te! Urlai. Sperai con le mie parole di aiutarlo a riprendersi e lasciare il torpore che doveva avergli attanagliato la mente.
Mi voltai verso il caduto, dovevo attaccarlo. Feci un passo e mi bloccai. Ma che stai facendo? Devi andartene subito! Vuoi crepare qui per queste merde? No, no! Hai una missione da compiere, devi riparare al tuo torto. Si, voglio andarmene, l'ho curato, ho fatto la mia parte.
Avevo paura. Avevo paura di morire, buffo, l'avevo desiderato a volte. Eppure adesso che ne avevo l'occasione non volevo, desideravo vivere!
E per vivere bisogna lottare, lottare per quello che si crede e io voglio che almeno il popolo di Lamia si salvi.

Grazie al mio allenamento balzai fluido tra la folla e decisi di mettere tutto me stesso in un ultimo attacco, poi a prescindere me ne dovrò andare. Del posto di Nereo non mi importa più, tanto oggi o domani Lamia è spacciata. Corsi, le mani strette a pugno, i denti serrati in una smorfia contrita. Due donne mi tagliarono la strada, una era ferita al fianco. Le evitai balzando di lato e puntai verso il caduto. Le urla del popolo mi avvolsero, la vista di me tra i soldati mi sconvolse. La bianca figura scheletrica del caduto troneggiava su ogni cosa, abbatterlo a solo era un impresa, ma con tutti i soldati a darmi manforte forse una possibilità c'era. Avevo il cuore in gola, i vestiti sudati appiccicati sulla pelle squamosa. Sorrisi. Non mi sentivo così da tempo, da quanto non mi cimentavo in una vera sfida? Troppo. Fu la risposta. Tremavo, ma non era paura, era eccitazione. E mi sentii sporco, provare gioia in questo era sbagliato e me ne rendevo conto. La violenza è un mezzo utile al mio scopo, niente di più. Se il fine giustifica sempre i mezzi la violenza è solo uno strumento utile, alle volte nemmeno il migliore. Ma trarre piacere da quel gesto era sbagliato, rischiava di avvicinarmi alla corruzione. In questo momento l'unico sentimento di cui ho bisogno e una sana soddisfazione, ecco l'unica cosa che potevo accettare da me.
Puntai alle gambe del caduto, dovevo danneggiare il legamento del tallone per azzopparlo e forse con quella mossa ameno uno dei frammenti sarebbe andato a segno. Misi tutte le mie forze nell'ultimo assalto; individuai a meno di un metro da me un paio di soldati utili come scudi umani nel caso le cose fossero andate storte, la distanza era utile per il lancio. Perfetto. Mi fermai e lanciai la palla di diamante diretta tra le gambe del mostro. Una volta fatto non sarei rimasto li a guardare, avrei guadagnato una posizione favorevole a una potenziale fuga. Nel bene o nel male avevo chiuso con Lamia, eppure se Ettore sopravvivesse potrei cambiare idea. Nereo, quell'idiota non merita di comandare, forse dovrei ammazzarlo, farei un favore al mondo. E Alcmena? Con lei non voglio sporcarmi le mani, ci penseranno i soldati.

STIG
Corpo:100%
Mente:75% - 20% 55% - 10% attacco di Mercuzio 45% - 20% 25%
Energia:125% - 35%+20% 110% -20% due scudi 90% - 10% 80%
CS:0» Studioso Magico: Gli Arcanisti sono maestri della magia, studiosi e discepoli delle arti magiche in grado di sviscerare ogni segreto della dottrina. Tale è la loro dedizione, infatti, che sono in grado di richiamare ed esercitare la magia in maniera istantanea, senza tempi di preparazione o di utilizzo delle abilità. Con il consumo di un utilizzo di questa passiva, l'Arcanista sarà in grado di utilizzare qualsiasi abilità di natura magica in tempi nulli, senza preparazioni di sorta o rituali specifici. (Numero di utilizzi: 3)
Figlio del fuoco. Le tecniche di natura magica vengono considerate di un livello superiori senza però che i consumi varino. Però le tecniche di natura fisica subite saranno considerate di un livello superiore senza che il nemico vari il consumo. Numero utilizzi 1

Cura incisiva (400G)
Il campione è in grado di risanare un danno di moderata entità a se stesso o a un alleato. Al momento dell'acquisto va specificata quale risorsa il campione intenda risanare con questa pergamena. Se si possiede la tecnica passiva "guarigione vigorosa" o equivalenti, questa tecnica permette di risanare un danno Alto, altrimenti risanerà solamente un danno Medio.Ha natura magica
Consumo: alto (attinge da mente e rigenera energia)

Palla di diamante. Creo una sfera grande quanto un pallone da calcio di schegge di diamante che verrà lanciata ed esploderà in una miriade di schegge che andranno a conficcarsi negli abiti e nella pelle dei nemici. Questa tecnica ha consumo medio e provoca danni bassi. Questa tecnica ha natura magica ed è una tecnica ad area. 2 pt consuma energia

IN PRATICA COLPISCO ALCMENA CON UN PUGNO, CURO ETTORE E LANCIO LA TECNICA CONTRO MERCUZIO.
 
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view post Posted on 27/8/2015, 16:17
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YR0gfJS

Il sole pomeridiano del Sürgün-zemat creava un netto contrasto tra le pietre bianche di calcare e i corpi neri dei caduti che scivolavano verso la città. Si muovevano privi di alcuna formazione, sibilando, schioccando le fauci e precedendo i loro compagni più lenti, senza preoccuparsi di nascondersi fra le fenditure della roccia o di attendere il profilarsi della notte. Dopo l'apparizione di Mercuzio i camminamenti delle mura di Lamia erano stati lasciati vuoti e le guardie si erano tutte riversate nella piazza cittadina. Quando arrivarono a toccare la cinta della città, erano ancora indenni e non visti.

« Attaccate. Uccideteli. » comunicò loro l'Ahriman, sempre con quel tono di tranquillità che per nulla si addiceva a ciò che stava accadendo. I pensieri della signora dei demoni si soffermarono per un istante su Ririchiyo: la ragazza l'aveva servita bene ma era inadatta a succederle, intrappolata com'era nella sua condizione di né umana né caduta.
Ogni volta che tradiva qualcuno, un brivido di piacere si propagava lungo la schiena dell'Ahriman, ricordandole il destino a cui aveva costretto la città di ʤɛna e buona parte dei Maegon. Era una sensazione di rimorso al contrario: il lungo sospiro di chi si è lasciato andare e non ha più alcun interesse nella sorte di chi lo circonda.
« Uccideteli tutti. »
E i caduti attaccarono. Con zanne, armi e miasmi. Iniziarono ad arrampicarsi sulle mura e penetrarono all'interno della città dalle sue crepe, come un'infiltrazione d'acqua sporca.

Nel mentre il polverone sollevato da Mercuzio si era posato, e nella piazza di Lamia le persone erano tornate a vedere. La figura del gigantesco caduto si stagliava ancora contro il cielo, ma buona parte della popolazione era riuscita ad allontanarsi. Restavano presenti Nereo, Alcmena ed Ettore, più una decina di altri individui che ancora tentavano di raccapezzarsi in ciò che stava avvenendo.
« Puttana... » il tribuno osservò i polpastrelli insanguinati con cui si era toccato la schiena ed estrasse la spada. « Duilio aveva ragione: voi vestali non siete che un cancro per Taanach. »
Alcmena non rispose. Chiunque sarebbe stato in grado di capire che versava in uno stato di shock tale da impedirle di realizzare alcunché. Chiunque tranne Ettore: quell'ultima aggressione costituiva per lui la proverbiale goccia che fa traboccare l'anfora, e una perfetta giustificazione per sbarazzarsi delle sacerdotesse una volta per tutte.
Aveva intenzione di eliminarla, ma prima che potesse sollevare la spada apparve accanto a loro il cosiddetto eroe del popolo. Il lucertoloide colpì Alcmena con un pugno sul viso, lasciando il tribuno a bocca aperta e col corpo immobile nell'atto di fendere la daga. La sacerdotessa cadde lunga e distesa, perdendo i sensi e lasciandosi sfuggire di mano il pugnale: una serie di avvenimenti che fu più che sufficiente a placare l'ira vendicativa di Ettore.
« Tu... tu... » il tribuno abbassò l'arma, poi chiuse gli occhi. Stig gli si avvicinò per curarlo e lui gli lasciò fare, raccogliendone le esortazioni. « Devi comandare le truppe! C'è bisogno di te! » gli stava dicendo, e aveva ragione. Si alzò e impugnò la lancia, sollevando lo sguardo sui demoni che gli stavano intorno: il gigantesco caduto che aveva attaccato la piazza sembrava stare soccombendo sotto gli attacchi di alcuni abitanti coraggiosi, mentre la ragazza con le corna caprine si stava preparando all'attacco. Quando quest'ultima gli si lanciò contro, lui sollevò la pelta e la frappose fra il suo petto e gli artigli di lei. « Non vincerete, demoni! » le disse, mentre Mercuzio veniva abbattuto poco distante: uno stormo di corvi si era radunato intorno al suo corpo e Stig aveva contribuito richiamando una sfera scintillante che aveva fatto esplodere addosso al demone.

Tutto pareva volgere per il meglio, quando la voce di Nereo ruppe quell'incantesimo. « Caduti... » mormorò, prima con fiato corto. « ...altri caduti! »
Ettore si voltò e i suoi occhi incrociarono le pupille verticali di un demone dalla forma canina. Era seguito da decine di altre bestie, alcune simili a lucertole, altre a corvi e altre a esseri umani, tutte nere come la pece; insieme erano penetrate nella piazza e stavano attaccando quel poco della popolazione che era rimasta, affondando zanne e artigli nei loro corpi. La loro avanzata era accompagnata da un caotico seguito di lamenti, ruggiti e bisbiglii, che formavano la melodia stonata di un bambino che gioca con i tasti di un pianoforte.
« Fuggite! » sbraitò il tribuno allontanando con la spada le creature che gli si erano avvicinate. « Anche tu, Nereo, alzati! »
Il governatore strisciò sul terreno, senza togliersi le mani dal capo, e si sollevò sulle ginocchia. « Ma io... » « È giunto il momento che anche tu faccia qualcosa per la città, idiota! » lo interruppe Ettore. « Non lo vedi? Lamia è perduta. Raduna gli uomini che sono fuggiti dalla piazza e conducili all'uscita settentrionale della città. Salva chiunque tu possa e per l'amor di T'al, alzati in piedi! »
Nereo ciondolò sulle sue gambe sproporzionatamente piccole e piegò il capo senza decisione, in un cenno d'assenso. « Ci... ci... ci proverò. »
« Muoviti, ebete! »

----------

Da lì in poi, la battaglia per Lamia si susseguì come in un albo di fotografie che ne sottolineava solamente i punti salienti, ma il cui termine era già certo.
Alcmena venne travolta dai caduti e il suo corpo scomparve nella battaglia, senza che nessuno si ricordasse di lei se non molti giorni più tardi.
Ettore rimase a combattere nella piazza fino a che le forze lo sostennero, radunando tutti gli uomini disposti a morire con lui; si dice che sia riuscito ad abbattere decine di mostri prima di cadere in terra esanime, e che sia morto con la sua lancia e la sua pelta ancora strette fra le dita. A chiunque gli si avvicinò durante i combattimenti per suggerirgli di fuggire, lui rispose: « Mai. Questa è la morte che T'al vorrebbe per me. »
Nereo riuscì sorprendentemente a salvare un grande numero di cittadini. Gli ordini di Ettore lo ispirarono a fare qualcosa di buono e a radunare i sopravvissuti all'attacco perché scappassero dalla città attraverso l'entrata settentrionale; riuscì persino a guidarli sino a Taanach, rifiutandosi di bere e mangiare regolarmente per la nausea e la tensione provocategli da tutte quelle responsabilità. Oggi pare che pesi la metà di quanto non pesasse a quei tempi, e che venga coinvolto sempre più spesso in faccende amministrative dalle quali vorrebbe tenersi lontano.
Chiunque altro si trovava nella piazza al momento dell'attacco dei caduti, si perse nella confusione: alcuni abbandonarono Lamia per conto proprio; altri si unirono ai sopravvissuti diretti a Taanach; altri ancora soccombettero ai demoni. La città è oggi un focolaio per i demoni e non è più rimasto nulla di ciò che la contraddistingueva: la pietra bianca delle case pullula dei corpi dei mostri e il piastrellato delle strade sta venendo sommerso di giorno in giorno dalla sabbia del Sürgün-zemat.

Mentre si allontanavano da Lamia, Nereo e i sopravvissuti poterono voltarsi soltanto per vedere il corpo morto di Ettore trascinato lungo la terra da due caduti simili a cavalli, legati a lui tramite i tendini delle gambe. Tutti i demoni lo colpirono uno alla volta, senza ritegno, e il suo cadavere venne poi abbandonato ai margini dell'abisso, più a sud rispetto alla città.
E l'Ahriman disse:

« Ettore, dov'è finito il coraggio che eri solito avere?
Ti vantavi di poter difendere la città senza esercito e senza alleati,
tu da solo, con i tuoi fratelli e con i tuoi cognati.
Non uno soltanto di loro riesco a vedere o a riconoscere, ma come cani s'appiattono intorno al leone;
mentre noi combattiamo, noi che siamo solo alleati.
»



CITAZIONE
Quest conclusa! Riguardo al finale, ho optato per una soluzione mista; mi spiego:

miky1992 e Lucious: ho apprezzato i vostri attacchi a Mercuzio e anche la cura di Ettore, ma ciò che vi avrebbe fatto guadagnare i 3 punti per il salvataggio in questo turno, sarebbe stato informare la popolazione dell'armata di caduti in avvicinamento. Nessuno di voi due se n'è avveduto, quindi portate 4 punti al salvataggio.
Misato Kojima: viceversa, ciò che avrebbe più danneggiato la città sarebbe stato un modo per impedire alla popolazione di scappare. Comunque attaccare i PnG è sicuramente efficac: 2 punti per il salvataggio.

Ciò porterebbe il punteggio a 16 a 15 per la corruzione; non me la sono sentita, però, di far vincere i caduti al 100% considerando la mancanza di Ul†ima (che senza dubbio avrebbe operato in direzione del salvataggio). Quindi ho optato per una soluzione più mite: la città viene effettivamente conquistata dai caduti e andate incontro al finale negativo della quest, con il corpo di Ettore che viene iliadicamente trascinato fuori dalle mura di Lamia, dopo aver combattuto sino alla morte, ma Nereo riesce a salvare buona parte dei cittadini e a portarli a Taanach (parte del finale positivo).
I vostri personaggi rimangono coinvolti nell'attacco dei caduti come preferiscono: possono fuggire insieme a Nereo o da soli, oppure aprirsi una strada tra i corpi dei demoni. Ririchiyo nel particolare viene tradita dai suoi "compagni": i caduti la attaccano esattamente come ogni altro abitante di Lamia, sotto ordine dell'Ahriman. È proprio questo il problema con i demoni: non ci si può fidare di loro X'D avete la libertà di scrivere un post conclusivo con ciò che accade al vostro personaggio dopo l'attacco. Sentitevi liberi di prepararlo nei tempi che più ritenete opportuni, o di non scriverlo affatto.
Passo alle valutazioni singole.

miky1992: in generale, mi sei piaciuto. Soprattutto ho apprezzato le scelte che compi e il modo in cui muovi il personaggio, portando a termine azioni piene di iniziativa e particolarmente influenti su ciò che sta accadendo. Durante il breve combattimento hai dimostrato anche una certa comprensione delle regole di gioco, salvo qualche dubbio che comprensibilmente chiarirai col tempo e con l'esperienza. Il tuo difetto principale è la grammatica e la scrittura: i tuoi post contengono molti errori di distrazione, battitura, tempo e modo, di certo dovuti a riletture mancate o veloci - questo è il punto su cui devi lavorare maggiormente se intendi puntare alle fasce più alte.
Ottieni 750G e ti viene assegnata la fascia Gialla

Ul†ima: buona scrittura, ottima comprensione del regolamento, buona gestione del PnG compagno e buone strategie in combattimento. Mi è dispiaciuto molto per la tua assenza in quest'ultimo giro di quest, poiché sono certo che si sarebbe rivelata determinante. I tuoi difetti come giocatore - almeno per quanto dimostrato in questa avventura - sono solamente nei: sotto il profilo della scrittura dovresti imparare a levigare un po' i post eliminando tutte le informazioni superflue (che li rendono lenti e a volte poco digeribili dal lettore); sotto il punto di vista della strategia e della sportività, 12CS erano un consumo eccessivo per bloccare l'attacco di Mercuzio (tuttavia, meglio eccedere che essere in difetto).
Ottieni 500G e ti viene assegnata la fascia Verde

Lucious: ti ho già valutato di recente, quindi non voglio spendere troppe parole. Mi è piaciuta la sotto-trama della pozione e della rinascita di Odette per eliminare la corruzione dal suo corpo, e ho intenzione di premiarla; impara però a concordare questo tipo di cose con il QM, poiché altre persone avrebbero potuto non apprezzarlo. Basta un messaggio, in fondo! Esattamente come non è stato apprezzato l'attacco in più che hai sferrato a Ririchiyo nel post finale, non concordato in confronto; concordare le azioni tra giocatori in quest è importante per evitare che le situazioni siano troppo caotiche, non bisogna sottovalutarne l'importanza - se ci si vuole sfidare, ci sono i duelli X'D. Sotto il profilo della scrittura, ti ricordo di fare attenzione ai post e rileggerli attentamente prima di pubblicarli: contengono spesso errori di battitura, tempo e grammatica, senza i quali sarebbero molto più godibili. Ciò nonostante ho apprezzato e notato un miglioramento stilistico: i post sono più brevi, vanno dritti al nocciolo della questione e non si soffermano troppo su ragionamenti che li allontanerebbero dalle circostanze. Continua in questa direzione, che è quella giusta.
Ottieni 750G e ti viene rimosso il malus ottenuto al termine della quest abissy

Misato Kojima: essendo tu la "studente ufficiale" che ha richiesto la quest di mentoraggio, mi soffermerò sul tuo giudizio un po' di più X'D

Scrittura: scrivi bene! Non compi alcun errore e i tuoi post sono semplici e scorrevoli, come dovrebbero essere. Un buon esercizio che potresti fare sarebbe quello di scegliere con più attenzione i momenti in cui inserire le riflessioni di Lilith e Ririchiyo; spesso ti capita di incastrarli nel mezzo dell'azione, facendo perdere consequenzialità al narrato: il lettore sta leggendo degli avvenimenti in piazza, poi viene strappato via dalla piazza di Lamia per assistere a un dialogo/monologo interiore, poi viene ributtato a Lamia. Questo tipo di narrazione rischia di far perdere il filo della situazione e, inoltre, spessa la verosimiglianza del racconto poiché spinge immediatamente il lettore a chiedersi: "ma cosa sta facendo Ririchiyo, mentre pensa a queste cose?". L'ideale sarebbe distinguere i due momenti con precisione e limitare l'introspezione a concetti brevi, che non si ripetano, e che non siano troppo il cliché dello spiegone ("lei aveva fatto così, ma se aveva fatto così, perché non l'avevano apprezzato? Era rimasta sola dopo quell'evento e...").
Inoltre, devi eliminare gli orpelli sottintesi di cui sono ricche le tue frasi; ne prendo direttamente una dal tuo ultimo post per farti capire ciò che intendo:

"Lilith cercò di far arrivare il suo pensiero all’Ahriman e attese. Purtroppo non arrivò alcuna risposta. Era forse davvero stata abbandonata?"

Questa frase potrebbe tranquillamente diventare:

"Lilith mandò il suo pensiero all'Ahriman, che non le rispose. Era stata abbandonata?"

Che cosa ho eliminato?
Ho eliminato il "cercò di", perché se scrivi che manda il pensiero e non arriva risposta, non serve specificare che è un tentativo; si capisce!
Ho tolto "e attese" perché è un riferimento generico: non si capisce quanto ha atteso e non si da un'immagine definita al lettore di ciò che sta accadendo, né per quanto; cerca sempre di dare al lettore dei riferimenti precisi e immaginabili, e stai il più lontana possibile dal generico. Inoltre scrivi soltanto ciò che serve <- questo è fondamentale. È importante scrivere che Lilith attese una risposta? Se è per specificare che "attese un tempo ragionevole", allora è sottinteso (il lettore non è sciocco, non penserà che l'Ahriman sia andato in bagno nel frattempo X'D), mentre se è importante per gli eventi specificare che lei aspetta immobile, allora sarebbe meglio una frase come "attese mezzo minuto", che da un riferimento al lettore che può immaginare facilmente.
Ho eliminato il "purtroppo", perché anche questo è sottinteso quando lei si chiede se è stata abbandonata. Ho eliminato il "forse" e il "davvero" perché 1. hanno lo stesso significato (e quindi erano una vera e propria ripetizione concettuale) e 2. non servono; la frase è già una domanda, quindi per il lettore sono solo parole in più che stancano senza aggiungere sfumature al concetto.
Così la frase ti sembra troppo stringata? Lecito, ma a questo punto se vuoi arricchirla di dettagli è importante che tu ti attenga a descrizioni ben definite e il meno generiche possibili; azioni che suggeriscano al lettore lo stato d'animo di Lilith, senza imporglielo; ad esempio:

"Lilith si concentrò sulla figura dell'Ahriman, comunicandole le sue incertezze. Dopo mezzo minuto d'attesa, però, si ritrovò a mordersi le labbra nell'assenza di una risposta. Era stata abbandonata?"

Si capisce che Lilith è insicura e non sa come comportarsi? Sì; non c'è stato bisogno di aggiungere tutti quei "forse" e "davvero" e hai persino aggiunto un avvenimento concreto nel post, creando un'immagine precisissima per il lettore (lei che si morde le labbra). Se avessi voluto esagerare, avresti potuto addirittura descrivere il sapore ferroso del sangue delle sue labbra, ferite nel morderle, ma lì sta a te decidere quanto andare in profondità!
La cosa più importante è che leggendo quest'ultimo esempio, è il lettore che decide che Ririchiyo è indecisa; non è lo scrittore che glielo sta dicendo chiaro e tondo. Ciò lo costringe a una lettura più attiva, meno noiosa, e lo spinge a restare più attento per tutto il post.
Quindi, questi sono i due punti principali su cui ti direi di lavorare come scrittrice: non inserire introspezioni troppo lunghe in mezzo all'azione e concentrarsi sull'esporre al lettore dettagli concreti di ciò che stai descrivendo, sfrondando i tuoi post di tutte le frasi inutili.

Strategia e sportività: in generale mi è piaciuto molto come hai mosso il personaggio all'interno della quest, anche se è emersa una tua non totale comprensione del regolamento. Specie del sistema tripartito delle tecniche. Per farti comprendere la cosa al meglio e una volta per tutte, ecco un piccolo schemino:

Barriera 1
La tecnica ha natura magica2. Il personaggio, sacrificando parte della propria lucidità, genera una barriera di energia cristallina che fluttua a mezz'aria, con potenziale difensivo Medio3 e che protegge contro offensive di natura fisica4.
Consumo: Autodanno Mentale Medio5


1. Nome dell'abilità;
2. Natura dell'abilità;
3. Effetto dell'abilità;
4. Risorsa Bersaglio dell'abilità;
5. Consumo e Risorsa dalla quale attinge l'abilità.


Come vedi, le tecniche difensive devono avere un nome (opzionale), una natura (fisica se sono azioni fisiche (saltare, colpire con l'arma ecc.); magica se coinvolgono la magia; psionica se avvengono dentro la mente dei personaggi), un effetto con una potenza dipendente dal consumo e una risorsa precisa dalla quale proteggono: questa Barriera, ad esempio, blocca soltanto le tecniche di natura Fisica. Nella tua tecnica "Supiido" quest'ultimo elemento non è specificato: è specificato l'elemento 2 (la natura della tecnica), ma non l'elemento 4 (naturalmente questo elemento potrebbe essere la natura fisica in entrambi i casi, sia quella della tecnica sia ciò da cui difende; comunque, va specificato!). Sono quasi convinto che questo non ti fosse del tutto chiaro, quindi ho preferito fare un piccolo schemino per aiutare tutti (anche chiunque altro legga questo post) nella comprensione: se nella vostra scheda non avete ancora specificato l'elemento 5 dello schemino qui sopra, vi chiedo di farlo il prima possibile X'D
Detto questo, spero di aver chiarito molte delle tue incertezze sul combattimento, durante la fase in confronto. Qualora tu avessi ancora domande, non esitare a farle: è importante che vi sia ben chiara la struttura del combattimento su Asgradel, o rischiereste di essere penalizzati in futuro per delle semplici disattenzioni!

Non ho un premio particolare da assegnarti per la quest, se non una ricompensa leggermente più alta rispetto agli altri partecipanti (ti sei comportata con coerenza e scrivendo bene, dunque la meriti; senza contare che eri tu lo "studente" principale della vicenda). Con questa avventura ho voluto mostrare al tuo personaggio che anche il lato dei demoni non è così amichevole, esattamente come nel suo BG si è dimostrato quello degli umani. Nel più classico dei classici, ho voluto fare in modo che Ririchiyo venisse tradita anche da un demone, così che possa trovare la sua propria strada. Né un demone, né un umana: meglio di entrambi o peggio di entrambi. Non è più questione di "da che parte stare", bensì di "costruire la mia strada prendendo il meglio (o il peggio) da tutto ciò che mi ha insegnato ciascuna delle mie stirpi". Spero che questa avventura ti sia d'ispirazione per il futuro!
Ottieni 1000G

edit: ah, io mi assegno 1000G per la gestione :v: me ne dimentico sempre.


Edited by Ray~ - 6/11/2015, 20:11
 
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view post Posted on 30/8/2015, 21:12
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥
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Lilith | Ririchiyo | Statistiche





Fetiales; Arife - Delusione -
Gli umani stavano cercando di rimettersi in piedi, stavano cercando di lottare con tutte le loro forze nonostante il loro comandante stesse cadendo dimostrando la debolezza degli umani che Lilith aveva dimostrato per tanto, troppo tempo. Non li sopportava, per lei erano soltanto insetti e trovava assurdo il doversi nascondere davanti a loro.

”Guardalo bene…”


”…Ettore non si arrenderà mai.”


”Non finchè ci sarà almeno una persona da salvare.”


La voce della ragazzina si levò alta nell’animo del demone che per un attimo si bloccò. Sapeva bene dove Ririchiyo volesse arrivare, la forza degli umani, la decisione di volersi salvare, l’istinto di sopravvivenza. Ma per lei erano solo un branco di inutili parole buttate al vento. Non aveva intenzione di arrendersi o di mollare, non ora che si levavano alte le urla di Nereo: i caduti stavano arrivando. Rinforzi? Davvero ne avevano bisogno? In fondo stavano facendo un così bel lavoro.
Purtroppo per lei le cose andarono diversamente. Vide i caduti irrompere nella città ed attaccare qualsiasi cosa: anche lei. Fece appena in tempo a vedere un colpo a tradimento lanciato dal potere magico di uno che pensava stesse con lei e che di nuovo si stava preparando a caricare. Né Lilith né Ririchiyo potevano credere ai loro occhi e non sapevano assolutamente come spiegarsi la situazione.

”L’Ahriman….pensi ci abbia tradito?”


Chiese Lilith, raggiungendo la sua controparte attraverso la propria coscienza.

”Temo di si…”


”E quindi cosa possiamo fare adesso?”


”Fuggire.”


”Non c’è altro da fare.”


”Lascia che ci pensi io.”


Lilith parò un altro colpo prima di cercare di fuggire verso la folla di persone che Nereo stava conducendo fuori dalle mura per poter far fuggire la ragazzina e lei con essa. Un’ultima luce violetta illuminò tutto ciò che si trovava intorno a lei, fino a sparire, fino ad estinguersi e lasciare solo una giovane ragazzina che cercava di fuggire senza più una meta.





Fetiales; Arife - Fuga -
Dove sarebbe andata? Questo lei non lo sapeva, l’unica cosa di cui era assolutamente sicura era che ora non sapeva più dove andare, cosa fare e che metà prefiggersi. Era stata tradita da coloro che pensava la volesse ma in fondo chi poteva mai desiderare un obbrobrio come lei? Si tirò su il cappuccio cercando di scivolare tra la folla e mimetizza dosi piuttosto bene grazie alla sua esile statura e alla confusione della fuga di tutte quelle persone.

”Gli umani non ci vogliono.”


”I demoni non ci vogliono.”


”Cosa faremo da oggi delle nostre vite?”


Era una domanda difficile e la ragazzina poteva capire bene la preoccupazione della sua controparte demoniaca. Tutti in quel mondo potevano vantare di avere un posto, ne esisteva davvero uno anche per lei?

”Cercheremo di sopravvivere…non c’è altro da fare…”


Per ora aveva solo in mente di fuggire il più lontano possibile da quel posto maledetto, lontano da Lamia, dove nessuno avrebbe potuto più riconoscerla con indosso il suo cappuccio.





CITAZIONE

RIRICHIYO


Basso: 5% - Medio: 10% - Alto: 20% - Critico: 40%


»Stato fisico: medio da paura
»Stato mentale: Indenne
»Sinossi: Egoista, indipendente e irascibile; coriacea, corna e occhi viola
»Energia:
    Energia 70/125 %


    Mente 100/125%


    Corpo 15/50 %



»Equipaggiamento:
    -Arco
    -Naginata
    -Armatura naturale

»Oggetti:
    -Cristallo del talento
    -Amuleto lunare

»Talenti:
    -Affascinare 3/6
    -Maledire
    -Focalizzare
    -Trasmissione



code by Misato Kojima ♥ don't copy

 
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Ul†ima
view post Posted on 31/8/2015, 22:26




Fetiales; Arife
~ Epilogo


La falce gli passò sopra il capo con la forza di una cannonata; quasi gli strappò di mano le armi usate per deviarla. I suoi sforzi erano riusciti a salvare le persone attorno a lui, ma non avrebbe avuto tempo per gioire del successo: il nemico era ancora in piedi e finché non fosse caduto non vi sarebbe stata vittoria. Non prestò attenzione a nulla, lanciandosi inconsciamente verso il gigante nel tentativo di abbatterlo prima che avesse modo di preparare un secondo attacco.
Sfrecciò in mezzo alla polvere che andava depositandosi, tagliando in mezzo ad una folla di cadaveri e gente ferita. Il caos delle urla e del sangue gli passava in fronte come foto sbiadite, prive di dettagli e volti: la preda, solo la preda aveva importanza. Il cuore rombava più forte di un tamburo, assordandolo; ogni respiro era sempre più pesante. I suoi occhi erano iniettati del vermiglio colore che preannunciava la sua trasformazione: quella nella Bestia, nel demone che da sempre scorreva nelle sue vene.
Distruggilo! Abbattilo!
Serrò la mandibola, preparando il palato al gusto del sangue. Sangue di Caduto.

«RAAAAAY!!!»

Un grido familiare lo lasciò pietrificato. La voce di Sheila. Lo chiamava, invocava aiuto. Nel voltarsi il cuore gli si bloccò in petto. In mezzo al parapiglia che si era lasciato alle spalle giaceva il corpo riverso della giovane elfa: le vesti chiare imbrattate di sangue.
Cos'era successo? Era stato l'attacco del demone? No no, avrebbe dovuto essere al sicuro, non poteva averla colpita! Forse si era alzata? Aveva cercato di aiutare la gente rimanendo così vittima dell'attacco della creatura?
Mille pensieri gli passarono la mente, ma nessun ragionamento concreto. Tutto parve cadere nella confusione, sommerso da una fitta nebbia che gli ovattava i sensi. L'istinto gli diceva di non preoccuparsi, di continuare per la sua strada e uccidere la preda; in qualche remota parte del suo cuore, però, qualcosa gli suggeriva di tornare indietro. Due sussurri, del Cacciatore e dell'Uomo.
Salvala! Uccidi!

Infine furono altri a compiere la scelta per lui. Due incredibili attacchi finirono per dilaniare il colosso maledetto, privandolo del bersaglio che avrebbe dovuto eliminare.
Vedere il proprio obiettivo strappatogli da sotto gli occhi gli lasciò una spiacevole sensazione di amarezza nelle viscere, ma gli tolse qualunque dubbio sul da farsi. A rotta di collo tornò sui suoi passi, scavalcando cadaveri e spingendo via corpi, fin quando non raggiunse l'esanime compagna. La falce aveva scavato un profondo solco sulla schiena e la ragazza era riuscita solo a chiamare il suo nome prima di svenire per il dolore. Doveva portarla via, aveva bisogno di cure imminenti.
Ancora una volta però nulla sarebbe stato semplice.
Prima che potesse soccorrere la ragazza un'ondata di butterate creature si abbatté dalla piazza; in breve l'intera Lamia venne assalita dall'esercito dell'Ahriman. Nel giro di pochi attimi gli scontri dilagarono per le strade: contingenti di mostruosi parti demoniaci cozzavano contro le dorate armi dei soldati. Alcuni dei cittadini più coraggiosi imbracciarono i ferri dei caduti e provarono a guadagnare tempo alla popolazione per fuggire. Nereo prese straordinariamente il controllo degli esodati, dirigendo un passaggio sicuro che li portasse fuori dalle mura ormai assediate.
Rayleigh da canto suo si fece largo fra i Maledetti, portando Sheila sulle sue spalle, fin quando non ebbe modo di affidarla alle cure dei guaritori. Solo una volta assicuratosi delle condizioni della giovane osò tornare nel cuore della pugna, fianco a fianco agli altri guerrieri. Era ormai chiaro a tutti che Lamia era perduta, ma nondimeno ognuno di loro lottava con tutte le sue forze, cercando di massacrare il maggior numero di nemici possibili. Per un breve tempo si trovò anche a combattere alle spalle del possente Ettore, che con brillante orgoglio guerriero affrontava le orde nemiche; a braccetto con la Morte l'uomo lottava senza sosta: un vero condottiero.

Infine anche il Cacciatore dovette arrendersi, decidendo di ritirarsi dalla battaglia prima che l'ultimo convoglio lasciasse l'urbe d'alabastro, ormai dipinta del rosso della sua popolazione. Ettore morì quel giorno, ed il suo corpo venne trascinato lungo l'intero perimetro della cinta, sotto gli occhi dei sopravvissuti diretti a Taanach.
Seduto al capezzale dell'elfa ancora incosciente, il Lupo non provava che malessere. Non aveva fatto abbastanza per salvare quella città; no, nulla di ciò che aveva compiuto era servito. Era giunto a Lamia sperando di contribuire alla guerra, credendo che la sua forza avrebbe aiutato ad annientare la minaccia dei demoni una volta per tutte. Ed invece non aveva ottenuto niente: non si era dimostrato un abile diplomatico come Sheila; non era riuscito a convincere i cittadini con i suoi discorsi, e persino durante la battaglia non era riuscito ad abbattere il nemico. Si sentiva debole, inutile, sconfitto.
Gli eventi di quei tre giorni l'avevano segnato nel profondo: gli avevano insegnato quanto potesse essere insignificante, e ciò lo feriva. L'umiltà e la vergogna bruciavano come veleno per tutto il suo corpo, ricordandogli dopo tanto tempo quanto potesse essere crudele il mondo.
Troppo aveva vissuto nella solitudine del proprio io, come un bambino chiuso nel suo mondo di fantasia.
Doveva cambiare, crescere: il suo viaggio era appena iniziato.
 
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