Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Sete di Ricchezza, corsa all'oro

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 25/8/2015, 08:48
Avatar


········

Group:
Administrator
Posts:
14,152

Status:


ricchezza_zps5r6pcc64

Li aveva osservati per tutto quel tempo.
Aveva seguito ogni loro mossa, dall'idea della giovane combattente al dominio dispotico dell'uomo della casata dei leoni. Li aveva visti organizzarsi e risalire le montagne, accamparsi per le notti, inneggiare a spiriti nazionalistici al di fuori delle proprie possibilità. Li aveva ascoltati dire che avrebbero sfruttato le terre dei suoi fratelli a loro vantaggio, come la colonia di un impero.
Aveva contato i loro numeri e si era reso conto che nulla avrebbero mai potuto contro il suo intero popolo, pronto ad agire in qualsiasi momento. La sezione più a sud - la migliore in termini di spionaggio - li aveva tenuti d'occhio tutto il tempo e aveva riportato le informazioni essenziali a lui, Tosh Gambacciaio, un vecchio nano che aveva visto il suo popolo crescere ed essere minacciato di sparire più e più volte. In quel caso si era preso personalmente l'incarico di scacciare gli invasori; perché per quanto potessero ambire a destreggiarsi in quei territori e trattarli come propri, quello che non avevano capito era che la montagna apparteneva agli uomini di pietra.
Tosh Gambacciaio era lì per ricordarglielo.
Li avrebbe affrontati di faccia, senza sotterfugi o imboscate - d'altronde, non era nel loro stile. Avrebbe radunato parte del suo popolo affinché le sue parole non fossero state vane, prive di un reale senso di intimidazione tale da poterli spaventare e indurre a rinunciare al proprio obiettivo di colonizzazione.
La gamba destra, di puro acciaio lavorato dai draghi costruttori, affondava nella neve lasciando enormi spazi vuoti al suo passaggio. Quando il gruppo di dortaniani riuscì a vedere quello degli uomini di pietra, ci fu qualche secondo di attesa; i primi fissarono a lungo i secondi, chiedendosi delle loro intenzioni. Sicuramente - e il loro capo non li aveva avvertiti, senz'altro - non avrebbero mai sospettato che un'intera popolazione potesse vivere in quel clima rigido e in quel territorio ostile.
Gli Anahmid e i loro cuori di pietra si scrollarono velocemente di dosso gli sguardi curiosi delle persone attorno a loro. In qualche attimo il gruppo del sud si sarebbe visto letteralmente circondato da guerrieri pronti ad assalirli al minimo segnale di Tosh Gambacciaio. Il nano si avvicinò a quello che sapeva chiamarsi Landon, colui che aveva organizzato la spedizione alla quale faceva capo.
Il mostro colonizzatore che voleva togliere la terra sotto i loro piedi.

« Vi onererei di un saluto e di una presentazione, ma non ho intenzione di perdere tempo prezioso. » il nano arrivò a qualche metro di distanza dall'uomo, sfidandolo con la postura e lo sguardo. « Queste montagne non vi appartengono, così come l'intera regione dell'Edhel.
I vostri domini non sono ammessi oltre questa catena montuosa ed è bene che facciate un passo indietro.
»
Gli arcieri Anahmid prepararono i propri archi.
« Non vorremmo essere costretti a farlo per voi.
Andatevene e non succederà nulla. In caso contrario, preparatevi a essere decimati dal nostro popolo.
I Cuori di Pietra non abbandoneranno la loro casa.
»

 
www //  Top
view post Posted on 25/8/2015, 11:25
Avatar

Competitore
·····

Group:
Member
Posts:
2,234

Status:


Va decisamente meglio, vi ringrazio Lòthspell.
Annuì Shimmen, sollevato dalla disponibilità dell’altro a collaborare nonostante avesse corrucciato lo sguardo alla manifestazione della capacità di cambiare forma ... non aveva lanciato nessun incantesimo, nessun gesto mistico. Era la prima volta che vedeva qualcosa del genere in vita sua e non aveva potuto fare a meno di pensare che uno così poteva assumere l’identità di chiunque in qualsiasi momento. Era un pensiero inquietante. Ma non l’avrebbe fatto in pubblico, no?
Aggrottò la fronte, prendendo in fretta una decisione. Semplicemente il suo aspetto era mutato, come fumo che assume una nuova forma plasmato dalle correnti, tutto qui. Poteva essere un’abilità pericolosa ma se si era mostrato così apertamente era chiaro che non aveva cattive intenzioni.
Ora davanti a lui c’era un uomo in carne ed ossa, folti capelli scuri e lineamenti marcati su corpo atletico e giovane; solo il mantello candido e gli occhi penetranti non erano variati. Potè perfino apprezzare quell’aspetto, lo fissò apertamente, gli ricordava vagamente una persona conosciuta in passato anche se non aveva mai saputo come si chiamava.
Un aspetto umano è sempre più rassicurante per le persone che non ci sono abituate.
Indicò il variopinto caos circostante con un ampio gesto del braccio.
Quanto al vostro compagno non è la prima volta che vedo una creatura come lui, se è con voi non ci dovrebbero essere problemi. Ma vi prego, non datemi del tu: è inappropriato in pubblico nel rivolgersi ad un nobiluomo.
Raddrizzò le spalle ed alzò fieramente il mento, atteggiandosi ad importanza e mettendo in evidenza lo stemma cucito sul davanti della tunica: una montagna stilizzata ed una spada in campo rosso.
Il mio nome è Shimmen Kasumaki, figlio di Yama Kasumaki e Lord del feudo di Vallegelida, ad un paio di giorni di marcia a nord del luogo dove ci troviamo ora. La famiglia Lancaster ha fatto richiesta di uomini che possano proteggere questa carovana e fungere da esploratori ed i miei soldati sono gente delle montagne, veri Anahmid come li chiamano gli elfi, Cuori di Pietra e varranno il denaro speso per ingaggiarli.
Si interruppe qualche attimo.
Da quel giorno la nobilità aveva perso prestigio, e l’autorità indiscussa che la contraddistingueva. Cosa accidenti aveva pensato quella testa bacata di Re Julien?! Concedere una voce al popolo era giusto, consentire a persone senza esperienza e rango di influire in quel modo sulle sorti del paese era ben altra!
In ogni caso lui era fiero di ciò che era.
La vita qui non è facile e bisogna cogliere le occasioni.
Ammise con quella che sembrava accettazione, invitando entrambi a muoversi verso dove la gente si stava radunando, alla chiamata di una sonora voce femminile, che riconobbe con un tuffo al cuore per quel che poteva significare.
Quanto a me, li ho accompagnati perché voglio tornare nelle terre del nord e vedere che né è stato dopo tre anni da che ci sono stato. Ma ora vi prego di scusarmi, c’è una persona che devo incontrare.
Si inchinò a mò di saluto e si allontanò rapido in direzione della voce, e del sempre più folto ammasso di persone che si avvicinava ad una pila di casse impilate al centro dell’accampamento.



Seduto su una cassa attorno a un enorme tronco d'abete tagliato, un nano particolarmente nanesco passava di mano una grossa cesta piena di pannocchie, mentre allo stesso tempo trangugiava qualcosa da una piccola borraccia che teneva nel’altra mano.
Shimmen lo stava osservando da qualche minuto, facendo finta di niente ma suo malgrado interessato. Era dai tempi del suo viaggio a sud che non vedeva un nano in carne ed ossa. Cosa ci faceva uno di loro così a nord? Aveva un bel coraggio a sfidare il preponderante razzismo degli abitanti di Dotran, un sentimento comunque che lui non condivideva per niente.

– Alla salute! –

Rifiutò la borraccia che gli veniva offerta a mò di saluto con un sorriso educato, levando a sua volta il bicchiere in un brindisi. Non era tentato di bere chissà cosa dalle mani di un perfetto sconosciuto, non perché era un nano sia chiaro, non gli sembrava un’abitudine particolarmente igienica.

- Alla salute signore, ed al successo di qualsiasi cosa stiate cercando in nelle terre del Nord: nel mio caso, denaro per la mia gente e curiosità di scoprire cosa è cambiato dall'ultima volta che sono stato in quelle zone così lontane dalla - cercò un attimo la parola giusta e la pronunciò con tono lievemente beffardo - politica. Nel vostro caso invece? –

– Oh, cerco solo un passaggio. –

Anche il nano brindò con la borraccia, per poi starsene a rimuginare per qualche istante.

– Certo di carovane così non se ne vedono spesso, no.

Ah, quello era poco ma sicuro.
Dovette convenire annuendo in assenso. Chissà dove stava andando.

-Non vi sarebbero i Lancaster alla sua guida, ne la scudiera di Ryellia Lancaster, Azzurra, alla guida di una qualunque spedizione. Questo e' certo.
A me hanno semplicemente chiesto di formare un gruppetto di gente per la scorta, visto che il mio feudo si trova appunto a qualche giorno da qui, sulle montagne... gente che conosce il posto si capisce, abituata al clima ... -


– Allora tu - voi... cioè, sei un nobile, e di un feudo a Nord anche! –

Tono sorpreso, immediato cambio di atteggiamento. Quel nano gli piaceva, decise d'impulso.

-Si, lo sono. Vorrei dire di poterlo essere da molto più tempo ma sono solo due anni che ho preso possesso di quei territori.

il nano si girò all'indietro e Shimmen allungò la testa per vedere anche lui cosa aveva attirato la sua attenzione. A poca distanza vi era un carretto attaccato a un cavallo nero, basso e robusto, un animale da trasporto a differenza degli esemplari addestrati alla battaglia che cavalcavano lui ed i suoi uomini ... li distingueva il portamento, la curva del collo e la forma dei muscoli delle zampe. Da sotto il telone che lo ricopriva arrivava lo scintillio di quelli che potevano essere oggetti di metallo, probabilmente armi. Poi il nano tornò a rivolgersi verso di lui.

– Beh, di cose strane nell'Edhel ce ne sono, se è quelle che qui vanno cercando. Ma di solito, chi le trova trova anche cose ancora più strane. Cose da starci attenti. – dice guardandoti di sottecchi.
– Insomma, così ho sentito dire. –

Shimmen socchiuse gli occhi con un accenno di preoccupazione, dardeggiando uno sguardo penetrante sul momentaneo compagno di bevute e chiedendosi se il nano lo stesse mettendo in guardia da qualcosa che lui non conosceva. Ovviamente sapeva delle voci che giravano tra le genti del nord, e a differenza di altri credeva pure che ci fosse qualcosa di vero in quelle storie. Ma non era il caso di diventare superstiziosi, si rimproverò silenziosamente.
Allungò le mani a prendere un paio di patate bollite dal piatto comune mentre meditava su quanto gli era appena stato detto, condendole con un po’ di quella deliziosa salsa ai funghi che aveva gentilmente offerto l’uomo coi capelli grigi che gli sedeva accanto.

Sono convinto che ci sia del vero in quelle dicerie ... come vi chiamate a proposito? Sarebbe assai interessante scoprire se c’è qualcosa di vero in quel che si racconta.

Un sorriso ferino danzò sulle sue labbra.

Una vera avventura.

 
Top
view post Posted on 25/8/2015, 16:34
Avatar

Cavalier Fata
········

Group:
Member
Posts:
7,592
Location:
Valinor

Status:


scemochilegge_zpshcbh1lgt

Sete di Ricchezza. ~ Corsa all'Oro.
« Ystfalda settentrionale, passo a Nord »

Il clangore metallico di decine di spade, armature, balestre e lance si coalizzò all'unisono, mentre contadini e semplici rifugiati si stringevano gli uni agli altri inorriditi dall'idea di dover affrontare una battaglia in territorio sconosciuto ed in inferiorità numerica. Ai Lancaster, invece, la cosa non sembrava turbare minimamente. Erano il meglio che poteva offrire il Dortan, almeno dopo la caduta di ogni altro potere effettivo, ed avevano la nomea di essere indomabili sul campo di battaglia. Azzurra e Landon, che cavalcavano fianco a fianco alla testa della carovana si ritrovarono costretti ad ascoltare le parole del nano guardandosi attorno, incerti su cosa fare. Nessuno era riuscito a prevedere quel risvolto, ma nonostante la profonda e ovvia considerazione logica di indietreggiare, per l'anziano Lancaster quel mezzo aborto malnato non avrebbe dovuto più respirare. Azzurra lo vide increspare le labbra per trattenere una sequela di ingiurie e insulti, sforzandosi di rimanere composto. Alzò una mano ai suoi uomini per fermarli dal compiere qualche sciocchezza e si rivolse al nano.

« E suppongo che la montagna ti ha impedito anche di pronunciare il tuo nome. » quasi sorrise, deridendolo sottecchi. « Un mezzo uomo che minaccia ancora prima di parlare... in un paese civile ti avrebbero frustato... » a quel punto, per scongiurare il peggio, Azzurra s'intromise rapidamente nel discorso alzando la voce abbastanza da impedire a Landon di sproloquiare ulteriormente. « Volete davvero dare battaglia in questo posto, Landon? » tirò le briglie del cavallo per affiancarsi all'uomo in modo da non dover urlare eccessivamente. « Questo non è il regno, qui non valgono le vostre leggi, accampiamoci e decidiamo cosa possiamo fare, valutiamo le nostre opzioni. »

Il Lancaster si accarezzò la barba donando uno sguardo al vetriolo alla sua fastidiosa interlocutrice. Non avrebbe desiderato nient'altro che calpestare rabbiosamente il cadavere spellato di quel nano, ma comprendeva sin troppo bene che uno scontro diretto non avrebbe avuto un risultato positivo per lui. A malincuore, quasi come se dovesse togliersi un pezzo di anima nel cedere il passo, fece cenno ai soldati di rientrare nei ranghi.
Un coro di mormorii si alzò rapidamente dalla carovana: molti stavano tirando un sospiro di sollievo, altri imprecavano furiosamente contro i nani, altri maledivacevano il viaggio. Le opinioni erano contrastanti e quasi nessuno aveva preso bene quell'improvvisa battuta d'arresto. Solo Ramira, in disparte assieme ai suoi elfi, sembrava non essere affatto sorpresa di quanto avvenuto ma, nei suoi occhi, brillava comunque una vena di preoccupazione e incertezza.

Azzurra allungò una mano afferrando l'avambraccio di Landon con delicatezza. « Lasciate che parli per un secondo con questo nano, tornate al lago e fermatevi lì. » strattonando bruscamente la presa della ragazza l'uomo girò lo sguardo su quel nano per regalargli l'ultima frecciatina. « Sai cosa si dice ad un nano senza una gamba? Niente, gli è stato già detto molto bene. » alzò le sopracciglia un paio di volte nascondendosi dietro ad un sorriso acido e carico di disgusto, quindi procedette verso il lago assieme al resto della carovana.

La bionda ed il nano parlarono per alcuni minuti, chiarendo principalmente quali fossero i motivi della spedizione e che, per nessun motivo, sarebbe stato necessario usare violenza per sedare il disaccordo. Ovviamente il vecchio montanaro non era così certo delle parole di una ragazzina, non poteva fidarsi completamente, ma l'idea di lottare non entusiasmava nemmeno lui, non se c'era la possibilità di risolvere pacificamente il problema. Difficile era, difatti, stabilire cosa fosse giusto o sbagliato in una situazione come quella, persino Azzurra non riusciva a districarsi dal groviglio di indecisione che l'aveva colpita: andare contro gli uomini della montagna poteva significare un'altra, sanguinosa e logorante, guerra per il regno ma, d'altro canto, non passare nell'Edhel voleva dire perdere importanti ricchezze. Alla fine il discorso si interruppe con la promessa che, in ogni caso, i confini delle montagne non sarebbero stati superati da nessuno della colonia. Almeno per quel momento, per breve che fosse, non c'era pericolo.

[ ... ]

Sete di Ricchezza. ~ Corsa all'Oro.
« Ystfalda settentrionale, tende di comando. »

A metà pomeriggio, con l'accampamento ripristinato sulle sponde del lago ed in pieno fermento, tutti facevano a gara per strillare la propria opinione. Alcuni tra i più agguerriti si erano riproposti di chiedere aiuto ad altri nobili, facendosi inviare nuovi soldati, altri, più moderati, cercavano di far ragionare i compagni esprimendo il loro disappunto e la paura di un nuovo conflitto. Partirono, ovviamente, un paio di scaramucce e qualche brutta rissa, tutto prontamente sedato dall'intervento militare con annessa punizione corporale costituita da una brutta frustata. Nel giro di un paio d'ore, coadiuvata anche da una doppia razione di vivande, la situazione si tranquillizzò leggermente tra la folla.
Discorso diverso, invece, era per la zona ufficiali dove Azzurra, Landom e Ramira - invitata come rappresentante degli elfi - stavano litigando aspramente. Dall'esterno non era difficile carpire pezzi o interi discorsi, tanto più che non si stavano curando affatto, nessuno dei tre, di tenere la voce bassa o fare in modo che nessuno udisse. Erano, ovviamente, in aperto disaccordo sul come agire: Landon era per l'azione drastica, voleva armare i civili e cercare a tutti i costi di guadagnare il passo nell'Edhel, Ramira voleva l'opposto, avrebbe preferito tornare indietro e tentare di raggiungere casa in un secondo momento, sfruttando altre strade. Azzurra, dal canto suo, cercava di convincere entrambi a restare nei pressi del lago e chiedere il passaggio dei soli coloni, evitando l'intervento militare ma senza negare un minimo di profitto.

« Se ci stabiliamo qui abbiamo la possibilità di aprire le porte dell'Edhel al Dortan, non lo capite? » la paladina poggiò le mani su un precario tavolo con sparse sopra cartine e mappe poco accurate della regione. « È pericoloso, non siamo pronti per questo. » rispose Ramira, giusto un attimo prima che la voce tonante di Landon la sovrastasse maleducatamente. « Non ci penso minimamente! Ero con i Lorch quando sbriciolarono l'esercito del Re e non ho avuto paura di quei cialtroni, così come non ne ho dei mezz'uomini, degli orchi o dei cazzo di feticisti degli alberi! » si voltò verso l'elfa, sinceramente conscio di aver esagerato. « Rispettosamente parlando, s'intende. » lei lo perdonò con un'occhiata per niente gentile ma accondiscendente.
« Va bene, diciamo che non porto via i miei fratelli dalla colonia, voglio un posto per loro. Ci siamo già resi utili, alcune vostre guardie lo hanno visto coi loro occhi... » Landon sbuffò, insoddisfatto ma impossibilitato a controbattere la realtà di quelle affermazioni. « ...una convivenza d'opportunismo, voglio tenere la mia gente al sicuro e voi la vostra. » Azzurra scrollò la testa, esasperata da quella discussione inutile ed infruttuosa. « Sentite basta così. Ci sono argomentazioni a favore o contrarie ad ogni nostra idea... prendiamo esempio da Padre Zeno, facciamo decidere alla colonia! »
« AHAHAHAHAHAHA! » il Lancaster si portò le mani sul corpetto ridendo in maniera falsa e forzata, sol per il gusto di sminuire quell'idea. « Santiddio sei stupida come una scrofa! » la ragazza abbassò lo sguardo intristita da quelle continue vessazioni, ma non disse niente che potesse dar pretesto per altri litigi. Fortuna volle che Ramira, spazientita a sua volta, prendesse una decisione per tutti. « Facciamo scegliere a loro. faremo come vuole la nostra gente. »

Landon parve cercare nuove argomentazioni ma, certo di una vittoria schiacciante anche con quel sistema stupido e inutilmente favorevole al volgo, alzò le mani limitandosi a stringersi nelle spalle con un ghigno sulle labbra. Dal suo punto di vista stava giocando con due bambinette incapaci di capire chi doveva, effettivamente, comandare e gli piaceva in un certo qual senso... vedere sino a che punto avrebbero distrutto i loro sogni prima di venire a piangere alle sue ginocchia. E allora avrebbe riso davvero.

[ ... ]

Sete di Ricchezza. ~ Corsa all'Oro.
« Ystfalda settentrionale, comizio. »

Si erano dati poche semplici frasi per affidarsi nelle mani dei coloni, avrebbero parlato a turno ed espresso la loro idea, il resto era una scelta libera. Sotto il sole morente di uno degli ultimi giorni d'estate sulle montagne, prese parola Landon. Salì sopra un palco improvvisato e fu rapido, schietto e brutalmente onesto.

« Siamo qui per un motivo: espandere il nostro dominio e garantire pace e sicurezza a tutti. Questo lo otterremo solo con una rigida disciplina e senza sottometterci alle minacce. » indicò con la mano i suoi uomini. « Ci sono i soldati migliori del regno qui, non dovete temere niente, se non la paura stessa. Fidatevi di me e farò in modo che questo posto fiorisca e che nessuno osi più minacciarci. »

I Lancaster, particolarmente coinvolti, applaudirono ed esultarono a quelle parole. Tuttavia non tutti erano del medesimo parere, qualcosa aveva in qualche modo contaminato, seppur lievemente, le idee di alcuni dei più navigati soldati al mondo, spingendoli a rivedere le proprie prerogative. Le voci sulla generosità degli elfi si erano sparse e non c'era da stupirsi se più di un soldato voleva tenerseli amici, specie in un mondo dove in guerra la propria vita era solamente un numero che veniva depennato alla morte. Una frattura si era formata in quello che, per molti anni, era stato il granitico blocco di certezze e infallibilità del pensiero umano.

Landoncino_zpslbenpeoe
« Espansione, protezione e sicurezza. »


La seconda fu Ramira e, sebbene molti non sembrarono affatto felici della rilevanza che le stava venendo data, le sue parole colpirono.

« Io credo fermamente nella libertà di autodeterminarsi di ogni popolo. Noi ci siamo uniti a voi nella speranza di tornare a casa, ma questo forse non sarà possibile... crediamo nella necessità di proteggerci a vicenda, di costruire un rapporto di reciproco interesse e collaborazione, mantenendo le nostre individualità. » parlò con calma, con una voce capace di entrare in profondità nell'animo, esprimendo un concetto difficile da accettare per la stragrande maggioranza degli uomini presenti.

Eppure, nonostante tutto, la sua proposta era allettante, offriva qualcosa di nuovo, di tangibile, che allo stesso tempo non avrebbe chiesto il dispendio di vite umane. Prima uno, poi un altro, una coppia di soldati... lentamente un numero ben più grande di applausi e urla di consenso si levò dalla folla radunatasi, acclamando l'elfa e offrendo il proprio appoggio a quell'idea. Landon, nel vedere persino i suoi soldati applaudire diventò paonazzo in viso trattenendosi a stento dal gettarsi a mani nude contro quell'adoratrice di alberi e cingergli il collo con le mani sino a soffocarla. Aveva già perso la possibilità di avere una vittoria facile in quel dibattito e la sua più odiata antagonista doveva ancora aprire bocca.

Ramira_zpswmmjlaih
« Ricchezza, stabilità, prosperità. »


Azzurra salì tra gli applausi, piuttosto patetici, di un'elfa dall'aria particolarmente svampita che batteva istericamente le mani strillando il nome della sua beniamina. Nola, questo il suo nome, venne prontamente azzittita dall'occhiataccia generale rivoltale dalla folla. A quel punto iniziò il breve discorso della bionda.

« Io credo che non sia necessaria la violenza e nemmeno che ognuno di noi debba vivere in una stanza diversa. Possiamo vivere tutti assieme, con le stesse leggi, gli stessi ideali, confrontando le nostre culture e, col tempo, magari riusciremo a farci accettare dagli uomini della montagna. » lei, come sempre, parlava più col cuore che con la testa. A differenza delle proposte precedenti la sua era meno tangibile, meno pratica e comportava immense difficoltà logistiche. Eppure aveva quasi il sapore del coraggio, della stessa sensazione che si ha facendo un passo nel vuoto. « Non cerchiamo interesse, né collaborazione, cerchiamo di diventare una cosa sola, tutti assieme. L'esperienza degli elfi, l'inventiva dei nani, la forza degli orchi e lo spirito indomabile degli uomini! Siamo ad una nuova era per il regno e dobbiamo dimostrarci coraggiosi nel compiere scelte difficili, pensando al futuro. »

La maggioranza del popolino, che ancora doleva il lascito di una guerra durata, con alti e bassi, per decenni non voleva sentire altro che quelle parole. Azzurra parlava con le stesse parole di Zeno, era questo il compito ed il fardello che le era stato imposto di portare con sé, eppur per lei non sembrava altro che la naturale evoluzione del suo essere. Era esattamente dove voleva e doveva stare. Applausi, al pari di Ramira, arrivarono anche per lei, dopodiché uomini, donne, soldati e civili iniziarono a dividersi schierandosi con i rispettivi gruppi.

AzzurAH_zpszqrqvudb
« Unione, uguaglianza, innovazione. »


Il fermento era notevole, le idee volavano, le speranze scoppiavano e si riformavano poco dopo, mentre i più fantasiosi e sognatori già si prefiguravano una vita nuova e sicura protetti da quegli inespugnabili picchi montani. Alla fine gli schieramenti si erano equilibrati: Azzurra aveva ottenuto il consenso di quasi tutta la popolazione e Landon di quasi tutti i militari. Ramira, invece, aveva preso un poco dagli uni e un poco dagli altri, riuscendo a dimostrare un certo peso politico nonostante l'apparente svantaggio. Tutto si sarebbe deciso in quelle poche ore, il futuro, le speranze... e la corsa all'oro.

Quest Master's Point ~Orbene ci siamo. Gli uomini di pietra bloccano il passo, non possiamo avanzare senza prima aver deciso un modo unico per affrontare le vicissitudini. L'accesso all'Edehl potrà avvenire solo con coesione e, visto che nessuno dei vostri tre leader sembra riuscire a concordare, viene indetto un voto popolare sull'onda del nuovo movimento liberale del regno. Ci tengo a precisare che in origine Ramira non avrebbe dovuto essere abbastanza influente da formare un'ideologia a sé, ma le vostre azioni in quest le hanno permesso di "emergere", quindi posso solo che complimentarmi con chi si è adoperato per questa risoluzione. A questo punto voi, tutti voi, siete l'ago della bilancia, parlate coi png e poi scegliete con chi schierarvi. Non è una scelta da prendere alla leggera perché avrà delle ripercussioni in futuro, quindi scegliete con saggezza e non lesinate sulle domande in confronto.
Il prossimo, conclusivo, post arriverà il 30/08/2015.
 
Top
view post Posted on 28/8/2015, 13:37
Avatar

Time Lost Centurion (3dh Economic Crisis Edition)
·····

Group:
Member
Posts:
2,248
Location:
Roma! Roma? Si, Roma.

Status:


Ystfalda - Campo Montano
«United we stand, divided we fall»

Gli imprevisti, si sa, sono il succo saliente della vita. Spezzano la routine con qualcosa di nuovo e inaspettato, rimescolano tutte le carte in tavola e mettono alla prova lo spirito di iniziativa delle persone. Ma non tutti gli imprevisti sono sempre ben accetti, alcuni meno di altri. Quando cerchi di fondare una colonia in terra sconosciuta le possibilità di venire a contatto con le popolazioni locali sono quasi una certezza. Che questa popolazione locale sia composta da nani di montagna, però, è davvero una sorpresa! Non sapevo neanche ce ci fossero i nani così a Nord, o almeno questo tipo di nani. Qualche studioso dall'Akeran ci sarà arrivato nell'Edhel, eppure non ho mai trovato alcun libro su di loro nel Sultanato. Certo è che sono davvero territoriali, rivolgersi a questo modo a dei semplici coloni, bel coraggio! Facile prendersela con un accampamento pieno di civili, neanche fossimo arrivati qui per conquistare e distruggere. Se non altro sono stati così cortesi da darci persino un ultimatum. Beh, andatavene o vi uccidiamo tutti non è proprio il migliore degli ultimatum, ma almeno c'è manovra per un po di sana diplomazia. Il problema è arrivarci alla sana diplomazia, cosa che si presenta assai ardua considerate le urla e i litigi che giungono dalla tenda di comando. Inoltre Landon non ha certo fornito la migliore delle presentazioni. Se non fosse stato per Azzurra probabilmente ci saremmo ritrovati in fuga, con un bel seguito di nani arrabbiati armati di archi e falcioni. Già, aveva davvero un bel falcione, quel nano. Devo trovare un modo per rimediarmene uno anche io, appena mi è possibile. Se non altro, domani potrò assistere ad un altro cocente scontro di ideali. Sto iniziando a prenderci gusto in questi giochi politici, anche se su piccola scala.



[...]



Sembra di essere tornati a quella prima volta, in quel piccolo villaggio di cui non rammento nemmeno il nome. Allora Azzurra era sempre li, si ergeva in piedi su un palchetto composto di casse e poco altro. Allora non era ancora molto brava nel fare certe cose, ma non aveva davvero paura di provarci! Come al solito gli sguardi del popolo sono rivolti verso quel palchetto, i loro occhi carichi di curiosità nell'attesa, pronti per ricevere le loro scelte. Pronti, forse, anche per fare la loro, di scelta. Al contrario di quella volta Azzzurra non è sola, infatti ha dei concorrenti pronti a sfilarle il suo ruolo di comandante. Pronti a scansare la sua idea di un futuro diverso, nuovo e unito. Preferendo ad esso delle vecchie idee sciocche e ritrite, usate in passato e conosciute per i loro difetti e margini di fallimento. Basta vivere nel passato, c'è bisogno di un cambiamento radicale per mandare il Dortan in una nuova direzione. Una direzione in cui, spero, ci siano anche una buona educazione per le nuove generazioni ed un'apertura mentale sufficiente quantomeno a far diminuire la xenofobia presente nel regno. Landon non è nemmeno un problema, scemo come è preferirebbe attaccare per primo e farci uccidere tutti piuttosto che cercare una risoluzione pacifica nel conflitto. Ramira, a lei interessa più mantenere l'individualità di ciascuna razza piuttosto che puntare ad un'armoniosa unione dettata non dalla semplice necessità, ma da un affiatamento costruito sulla fiducia e sul benessere reciproco. Un popolo unito da un'ideale, piuttosto che dal semplice "Io sono umano e tu invece no". Voglio stuzzicare un pochino Azzurra, vedere se le sue idee sono salde come afferma.



« Davvero un bel discorso, ti mancava solo una maschera bianca ed una bella tunica. » Compio una mezza piroetta, muovendomi da un lato all'altro rispetto ad Azzurra, un sorrisetto compiaciuto stampato sul mio viso. « Sei sicura di poter realizzare quanto detto? Non sarà mica facile con tutti questi capoccioni! »

« Scegliamo di realizzare qualcosa di grande non perché è facile. » Si rivolge a me sorridendomi con convinzione, ferma sul suo punto, priva di alcuna esitazione. « Ma proprio perché è nella difficoltà che siamo in grado di mostrare il meglio di noi stessi. »



Poi arriva, indesiderato come una brezza portatrice di miasmi venefici, con quel suo vizietto di dar fiato alla bocca senza ragionare sulle sue stesse parole. Si riferisce agli altri come popolino, assumendo quella tipica calma strafottente insita nella maggior parte della nobiltà. Vorrei davvero spiccare un salto per piantargli un bel ceffone a cinque dita e farlo capitolare giù dal palchetto. Fortuna vuole che le mie frecciatine miste ai rimproveri di Ramira ed al sonoro e ben meritato cazziatone di Azzurra spingano il samurai in un decoroso silenzio. Che poi gli abbiamo fatto un favore, se va avanti così finirà che i coloni vorranno avere la sua, di testa. Azzurra inoltre ci fa persino sapere che la gente comune ed i cercatori di fortuna avranno il permesso di attraversare il valico, fintanto che le forze armate se ne staranno tranquille a difendere l'accampamento. Mi sembra una buona proposta, inoltre l'area non sarebbe affatto male per stabilire una colonia fissa, visto il grande lago e la presenza di fauna locale. Persino Frey decide di gettarsi nella mischia diplomatica, ma il peso dell'ignoranza e le sue scarse capacità sociali fanno presto a farsi sentire. Non gilè ne faccio una colpa, in fondo peregrinare costantemente non ti permette di avere una conoscenza costante del mondo, se non sai dove cercare tali informazioni. Ciò che mi fa storcere il naso, invece, è l'insistenza di Ramira nel voler tenere le distanze con i nani delle montagne. Provo persino a farle notare come un approccio commerciale possa essere un buon primo passo per avvicinarci ai nani, facendogli capire che un'amicizia a lungo termine possa dimostrarsi eccellente per entrambe le parti. Solo adesso mi rendo conto di alcuni spiacevoli dettagli presenti nelle sue parole. Anche se cerca di levigarli con belle parole, mai una volta si è espressa nei confronti degli Umani o dei Nani con fare gentile. Li considera inferiori e ignoranti, inesperti per la sola colpa di essere diversi da lei. Ed in quell'istante mi sembra di aver parlato con quell'elfo brontolone seduto vicino al falò. Si sa, gli elfi dell'Edhel esistono su una società matriarcale, con le Sagge delle tribù che istruiscono i più giovani. Cerco di riportare un po d'ordine, sottolineando quanto Azzurra sia importante per quella spedizione, quanto le sue gesta abbiano significato per tutto il Dortan. Ed invece Ramira e Landon si permettono persino di denigrarla! Beh, adesso ve lo faccio vedere io cosa succede a far arrabiare una bambina!



« Il popolo è uno solo e comprende tanto i soldati quanto i contadini. Dovresti tenerti al passo coi tempi, perché adesso la tua vita vale tanto quanto la loro. » Inspiro profondamente, chiudendo gli occhi mentre mi avvicino ad Azzurra, guardando l' Anziana con uno sguardo quasi deluso. « Azzurra ha rischiato la sua vita tantissime volte per aiutare le genti del Dortan, facendosi in quattro per offrire rifugio persino alla tua gente quando tutti vi disprezzavano, vecchia saggia. Anche adesso sta sopportando le angherie di Lardon per garantire un passaggio sicuro a te e al tuo popolo. Di ritorno, alla prima occasione proficua, tu non hai esitato ad approfittarti del primo problema incontrato per imporre la tua parola su quella degli altri. »

Forse dovrei stare zitta, lasciare che sevla vedano fra di loro, starmene in disparte. No! Posso anche perdonare l'ignoranza del Lancaster, ma non transiggo sull'ingratitudine di chi dall'alto della sua esperienza dovrebbe agire quantomeno con gratitudine nei confronti di chi di sta già sacrificando per loro. Ed in fondo sono solo una povera bambina emotiva, non ho certo le caapacità di criterio per comprendere la scomodità di quanto sto per dire, no? Sarebbe davvero sconveniente se facessi tutto questo di proposito, già!

«Gli elfi non hanno dato il sangue per il Dortan, gli elfi non hanno costruito rifugi per chi è stato privato di una casa da decenni di conflitto. E se non fosse stato per questi umani inesperti e stolti dal tuo alto punto di vista, gli Elfi non sarebbero mai stati in grado di rivedere le loro terre natie. Monsieur Lancaster e i suoi uomini hanno dato il sangue tanto quanto Madmoiselle Azzurra per il futuro di questa gente. Ma tu, tu hai solo belle parole e poco altro. Perché questa gente può sopravvivere senza di te, ma tu non puoi sopravvivere senza di loro. »



Ed eccola li, la grande verità rivelata davanti a tutti quanti. Azzurra non avrebbe davvero voluto una cosa del genere, infatti cerca di non guardarmi in volto ma le sue guance rosse come pomodori sono più che sufficienti a sottolineare quanto il mio discorso non fosse benvenuto. Dal suo punto di vista non posso darle torto, si tratta comunque di qualcosa che ha sottolineato senza messi termini le falle tanto degli elfi quanto degli uomini. A lungo termine c'è il rischio che discorsi come questo dividano ulteriormente il popolo, ma se una bambina se ne esce con qualcosa del genere fa solo un bell'effetto per zittire le opposizioni. In mezzo a quella che è ormai divenuta una ressa verbale ci si mette pure un nano che, senza mezze misure, fa sfoggio di qualche talento di condizionamento mentale per far scorrere il fiume nella direzione giusta. L'unica cosa buffa è che si è rivolto anche a me nel definrici "Signori del Dortan", lasciandomi un po perplessa visto che nel Dortan non sono signora proprio di un bel niente. Anzi, a dirla tutta non sono nemmeno una signora. Quando Ramira sottolinea la sua conoscenza in merito a questi nani allora penso come lei sapesse di loro, mentre gli altri erano semplicemente all'oscuro di essi. Ed è solo sottolineando la duplicità delle sue azioni, che comprendo di aver sbagliato. Anche Azzurra sapeva, solo non si aspettava un'azione tanto diretta. Inoltre, non sembra essere contenta della mia aggressività nei confronti di Ramira. Ho paura che lei non comprenda appieno quanto pericolosa e marcia possa essere quella donna, ma anche se glie lo dicessi non cambierebbe nulla. Perchè, in fondo, lei non vede altro che una bambina. La parola può anche essere più importante di chi la pronuncia, ma questo la maggior parte delle persone non lo comprende. Decido di rimanere in silenzio, facendomi un po più vicina ad Azzurra mentre fisso il suolo con sguardo atterrito, sconsolato, di chi ha appena subito un rimprovero da una persona a cui vuole bene. Posso solo sperare che, alla fine, anche gli altri facciano la scelta giusta.






¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯
Riassunto

CS { 0 }

Fisico {75%} ~ Mente {75%} ~ Energie {150%}




Passive:

» Amuleto dell'Auspex: (6/6)
» Passiva Razziale - Scurovisione: (6/6)
» Passiva Razziale - Sensi Migliorati: (6/6)
» Passiva Razziale - Mira precisa: (6/6)
» Passiva Acrobata - Funanbolo: (6/6)
» Passiva Acrobata - Caduta Lenta: (6/6)
» Passiva Acrobata - Scalatore: (6/6)
» Passiva Acrobata - Contorsionista: (6/6)
» Passiva Ladro - Celarsi: (6/6)
» Passiva Ladro - Velo Sonoro: (6/6)
» Passiva Ladro - Velo d'Ombra: (6/6)


Attive:

//






Tutto come in confronto, nulla da segnalare.


 
Top
Lill'
view post Posted on 30/8/2015, 02:08





  Fino al giorno in cui sarebbe morta, vecchia e sola in quella stessa catapecchia, la madre di Rick non avrebbe mai più giaciuto con un uomo senza l’uso di un preservativo o di un pessario, ricavati dalle parti molli dei gatti. Così decise il giorno in cui il suo ragazzo se ne andò, poco più che bambino.
  Il giovane nano attese che albeggiasse, l'alba crepuscolare di Nieurisens in cui la luce del sole cadeva giù a picco nella montagna tra tortuosi canali di roccia, per informarla della partenza. Lei era ancora a letto, perché aveva servito due clienti la sera prima e la schiena non reggeva più come un tempo. Fece appena in tempo a notare che i quattro stracci mangiati dai topi del figlio erano scomparsi dalle mensole, e una delle due pentole mancava, per rizzarsi di colpo e vedere la faccia maculata dalla prima barba di Rick salutarla. Il ragazzino fissava la madre dall’unica, sgangerata finestra con in spalla una bisaccia che non aveva mai visto. La guardò con occhi un po’ tristi, ma determinati:
- Ho deciso di partire con i Cani -
  Disse.
  E a lei non giungeva certo come una sorpresa: aveva visto il figlio aggirarsi tra il campo dei mercenari giunti in città da giorni, ma non aveva mai detto niente. Eppure, anche se sapeva, la nana non mancò di riempire quel botolo di improperi e di correre fuori a piedi nudi, col trucco sfatto e i neri capelli posticci, prendendolo per la collottola. Servì comunque a poco. Alla fine, non prima d'avergli fatto promettere su tutti i mal’uomini cari a Berion, a cui erano consacrati i cunicoli, di farsi rivedere tra un anno benché lei stessa non c’aveva creduto neanche per un misero secondo, lo lasciò andare. E mentre guardava il barcone smuovere le acque altrimenti piatte del Bacino, pensò che mai più avrebbe rischiato usando metodi strambi e comodi come quegli olii del sud, o il sangue di animali esotici: lei che s’era carpita nonostante tutto l’amore per mariti e figli che alla fine la lasciavano. Rimase per qualche istante così, a osservare i primi pescherecci che uscivano nel lago, mentre la luce aranciata dell'alba colorava gli edifici indifferenti della Città dal cuore nero.
  - A che serve, a che diavolo serve - confidò al lago, i piedi infreddoliti sulla rena nera
  - dare poi un nome alle cose -


1pJ6YLG



  - Io, dici, signore? -
  - Rick. -, aveva risposto Occhio di civetta al nobile coi capelli di fuoco, senza chiedere nulla a sua volta. E quando gli Anahmid sbarrarono il passo alla carovana fu sicuro, una prova in più, di aver fatto bene. Tornati al lago, aveva dato una mano a ri-piantare le tende agli elfi, per poi concedersi qualche ora di riposo tra loro, cercando le attenzioni delle fanciulle conosciute la sera prima. Benché fosse una ben magra speranza, perché praticamente mai in sua memoria gli era capitato di condividere un letto senza pagare o, un paio di volte, forzare la malcapitata, il nano diede persino fiato alla bocca nel tendone variopinto degli Arshaid; o almeno, più del solito.
  Così, in parte distratto, in parte rassegnato alla malasorte, non capì bene cosa intendesse Ramira quando sentì il suo discorso fuori, defilato dal palchetto. Chiese a Rune se intendeva allearsi coi Lancaster per sfondare le linee degli Uomini di Pietra, ma l’elfo gli rispose con un sorriso: - no, non cedo si tratti di questo; ho sentito che vuole insediarsi da qualche parte, e dare loro qualcosa in cambio…- Molti elfi erano a loro agio persino in quelle condizioni ostili, con la notte che incombeva sullo stretto passo montano. Si maledì per non avere le stesse capacità degli orecchie-appunta, quella calma sicurezza nell’accettare il proprio fato: come i loro strambi alberi-dei, radicati nel più profondo della terra, alcuni Arshaid sentivano sarebbero tornati comunque nelle lande del Nord, in un modo o nell’altro.
  Ma in quella spedizione erano gli umani a comandare.
  Gradualmente, senza fretta, Rick Gultermann si fece sempre più avanti nelle fila di chi ascoltava. I tre capitani della spedizione si erano radunati in uno spiazzo circondato da delle casse, non troppo lontano dal lago montano. Il nano ascoltava i vari discorsi infilato in una folla fatta da soldati, cittadini e poveracci senza arte o fortuna, per lui simile a un muro. Le due donne parlavano di collaborare; Landon invece non voleva essere ordinato da nessuno, e tra gli avventurieri e i soldati trovava cenni e parole di consenso. Così quando, costretto a guardare in su data la sua scarsa statura, notò alcune nuvole farsi strada nella luce calante del pomeriggio, Rick lasciò da parte l’amara pazienza che aveva tenuto con gli elfi fino ad allora. Prese a insinuarsi tra la folla. Più di una volta, da solo o in carovane come con i Cani o altri gruppi, si era trovato a passare l’Eydlyss sotto selve di grandine; più di una volta ne era uscito per pura fortuna. Il tempo cambiava in fretta lì, e per chi era impreparato quei monti riservavano sorprese ben peggiori quando il sole calava.
  Spintonando per giungere sin alle prima file, Rick trovò con gli occhi Azzurra, tra i pochi umani del Dortan che forse avrebbe capito il guaio in cui potevano ficcarsi.

  - "Problemi per i capi", eh? - rivolse alla ragazza un leggero, asimmetrico sorriso. Rivangando il loro primo incontro il ramingo accennò alle sfortune che ti trovi di colpo per strada, quindi scrutò serio i nobili del Dortan lì riuniti, accennando lo stesso, malfatto saluto militare indirizzato a Landon la sera prima.
  - Però... qui non c'è una via con le armi, generale. - fece proprio al Lancaster. - Se andate di là, prendete qualcosa e non pagate, qualcuno ci sarà: magari non verranno gli Uomini di Pietra, ma i Rahm, i Nieru o qualcun altro. -

  - Beh, ci serviranno solo più uomini... - rispose il nobile dei draghi.
  - Voglio dare loro una possibilità... - seguì invece più accomodante Azzurra. Quando la cavallerizza chiese con chi fosse d’accordo lui, Occhio di civetta non parlò chiaramente a favore di lei o della saggia Arshaid. Si limitò piuttosto a ricordare tutti i pericoli a cui erano esposti se perdevano troppo tempo a cianciare sui dettagli, e se davvero avevano idea di dar battaglia ai Cuori di Pietra a casa loro, con la notte più lunga e fredda del mondo che incombeva sulla valle montana. Non fate questa cazzata, signori del Dortan. - disse loro Rick Gultermann. E forse il gelo di quell’idea penetrò davvero nella discussione, perché Landon concesse infine di lasciar perdere le armi, pur se alle sue condizioni; Azzurra pensò a giungere subito a un accordo: -Gli Anahmid capiranno una richiesta ragionevole e non motivata dalle armi. Sono convinta che capiranno il nostro bisogno e le nostre richieste se ci dimostreremo disposti ad accettare le loro... -
  Ramira sorrise alla volta di Rick. Guardò il nano con i suoi occhi di ragazza, che però avevano un riflesso più profondo, più incomprensibile, e Rick non poté fare a meno di paragonarla di nuovo a Kellen e alle sue altre conoscenze elfiche. - Io posso portarvi fuori da questa situazione e far si che la colonia funzioni bene, gli uomini della montagna conoscono le nostre tradizioni e io conosco le loro, farò da garante per un passaggio sicuro. Vi posso contare dalla mia parte? -
  Rick acconsentì con un cenno del capo, in silenzio. Quindi si fece strada fuori dalla discussione, spintonando e senza guardare in faccia nessuno.

______________________________



  Non ci volle molto perché raccogliesse le sue poche cianfrusaglie e preparasse il carretto. Passò di sfuggita nella tenda di Rune, dove un’altra, piccola comunità di elfi raccontava storie sugli Uomini di Pietra; parlavano della loro insensibilità nel comprendere davvero il volere della natura, tanto che, se non per i germogli sacri, non avrebbero saputo discernere le loro ombre dalle mostruose aberrazioni che li circondavano, si burlava Rune. Ma Rick Gultermann ci trovava poco da ridere. Così, trovato uno spiazzo con un fuoco acceso, attaccò Torbo a una pianta e si mise a rifare il filo alle armi. Fu mentre si destreggiava con una delle due asce da lancio, ricordi del suo ritorno a Neirusiens, che notò la figura seduta dall’altra parte del fuoco.
  - Ah, sei tu. Già… -
  - Mastro nano -
  L’uomo della sera prima lo salutò con un cenno.
C’era un sottile strato di neve sui suoi indumenti, e guardava perso tra le fiamme, senza curarsi un accidente della discussione che ancora proseguiva; non era diverso da lui.
  Il paesaggio ormai immerso in un tramonto color sangue, Rick continuò a battere per qualche istante l’arma contro una piccola pietra cote, tenuta nella mancina. Qualche scintilla si alzava ogni tanto e gli si attaccava spegnendosi addosso, sull’armatura, sulla barba, sulla fronte. Uomini -no- creature come quelle, altre Lanterne le avrebbero cacciate senza una tregua o un perché: ci si toglieva il rischio e via, con buona (o cattiva) pace di voltagabbana e possibili abomini. Tanto, anche se riesci a spuntarla in un modo, te la ritroverai addosso, cieca e grossolana, in altre dieci-cento maniere, aveva insegnato la vita a Rick. Così continuava a battere sulla cote, perché con quegli Anahmid era meglio pensare al peggio.
  Ma di colpo si fermò.

BPbgONO


   - Voi spettri, dimmi, per voi quelle chiacchiere laggiù, la guerra, un uccello o un buco - non conta niente, vero? - chiese Rick, e fece scorrere la lama dell’ascia fino all’avambraccio. Contro la pelle nera dell’armatura proseguì il gesto dell’affilatura, solo più lievemente, quasi stesse indicando qualcosa.

   - Tutto il resto, dico. -
  In quel momento pensò che forse valeva la pena di dare un nome a qualche cosa.
  Non a tutte. Qualcuna.


SPOILER (click to view)
Energie: 115 - 20 - 10 = 85
Fisico: 100
Mente: 75
CS: 0 + 4 = 4
Equip: Martello (cintola), Scudo tondo (schiena), Asce da lancio (fondine sulle gambe), Armatura di cuoio/Artefatto Noloriau (completa, eccetto testa e mani).

Passive
QUOTE
P ~Io speriamo che me la cavo.
Rick se la cava sempre, anche contro tutti i pronostici. Persino quando la situazione appare disperata, il nano sarà comunque in grado di imbastire una difesa: non importa quanto sia scomodo o inverosimile, qualcosa per salvarsi i fondelli se la inventerà.
Sarà dunque in grado di erigere le sue difese in maniera istantanea ed inconscia o, parimenti, di difendere eventuali alleati in un'area con lo stesso sforzo con il quale difenderebbe se stesso. Egli potrà, infine, ispirare una sorta di sentimento positivo - o meno negativo - nei suoi alleati, la voglia becera di tirare avanti e non farsi buttar giù con lui affianco. Azzardato chiamarla fiducia, però.
[Talento Guardiano, Passive liv. I, II; Possibilità di difesa istantanea, Difese ad area con Potenza pari al Consumo, Difese inconsce, Aura di Fiducia][6 Utilizzi eccetto Fiducia, 3 Utilizzi]

P ~Fino alla fine, la vostra.
Ma se è importante rimanere in piedi, il punto è farlo dopo che l'avversario cade - sia questo legionario nemico, creditore che ti da la caccia o demonio infernale. Per questo Rick potrà cavarsela nelle zuffe attaccando più bersagli con lo stesso consumo di un'offesa singola; potrà anche colpire, da vero lottatore della peggio risma, i suoi nemici nella riorsa (mente, fisico, energia) che riterrà più debole con i suoi attacchi non tecnica; ed egli sarà, inoltre, aizzato e quasi fortificato dal sangue e dalla lotta, aggiungendo 1 CS in Forza alla sua riserva quando infliggerà un danno al Fisico o quando l'avversario cercherà di giocarlo con una tecnica di natura Psionica.
[Personali 3, 4, 5, 6, Passive; Attacchi ad area pari al consumo, Possibilità di cambiare bersaglio verso Energie per i propri attacchi non tecnica, + 1 CS in Forza per ogni turno in cui un danno al fisico è inferto al nemico, + 1 CS in Forza quando l'avversario usa una tecnica Psionica][2 Utilizzi eccetto la 3, Attacchi ad area pari al consumo, 1 utilizzo]

Attive
QUOTE
SECONDA LEGGE
Tu sei libero. Il tuo corpo e la tua mente ti appartengono e nessuno può tenerti soggiogato. Non tutti però meritano la tua stessa libertà. Perciò approfitta dei deboli per sfruttare le loro capacità a tuo vantaggio. Quando puoi farlo, limita l'autonomia degli altri, costringili a compiere i tuoi doveri. Manifesta pure il tuo pensiero ed il tuo credo. Obbliga chi vuoi a pensarla come te. [Potenza Alta, natura psionica; con un consumo di energie Medio il possessore dell'artefatto potrà impartire un ordine alla vittima ed essa lo seguirà. La tecnica può essere difesa con un Basso e, se non adeguatamente contrastata, cagionerà un danno Alto alla mente della vittima sotto forma di umiliazione. La tecnica non può essere castata su se stessi.][Bersaglio Mente]A ~Fermi lì!
Fermi lì, smilzi; dove credete di andare?
Con un consumo Alto di Energie il vagabondo sarà in grado di riversare le leggi della sopravvivenza in un urlo, uno sguardo od una parola: forze che sono un'imposizione. I bersagli di questo attacco Psionico Medio ad Area saranno infatti costretti, qualora subissero la tecnica, a rimanere immobili nella propria posizione per tutta la durata del turno successivo. L'attacco non infligge danni oltre all'effetto di costrizione, è vero, ma data l'incazzatura garantirà a Rick 4 CS in Forza nella sua riserva. Mica pensavate di scappare così, insomma.
[Personale 15, Alta; Consumo Alto Energie, Costrizione Media ad Area e PU Medio][Natura Psionica]

Note:
Come da confronto.
 
Top
view post Posted on 30/8/2015, 16:06
Avatar

what a thrill
····

Group:
Member
Posts:
1,015

Status:


Fray sospirò.
Come era potuto degenerare tutto così velocemente?
In pochissimi momenti, il mondo aveva deciso di scrollare il monaco per le spalle e destarlo da quello stato di reminiscenza malinconica in cui si era immerso. Così intontito e incurante, si era reso conto troppo tardi dei pericoli che quella spedizione si sarebbe ritrovata ad affrontare ancora prima di aver messo piede nell'Edhel. Gli Anahmid, i nani di pietra, bloccarono l'interezza della carovana con la minaccia delle armi. Fray non poté fare altro che assistere mentre i rappresentanti dei due popoli -Azzurra e quello che sembrava il leader nanico- si consultavano per decidere il modo migliore di risolvere quel grave problema. Generalmente gli Anahmid non si curavano di piccoli gruppi o di viaggiatori come Fray, e dunque il monaco non aveva mai dovuto badare a loro. La presenza dei nani in quella zona gli era completamente scivolata di dosso preso com'era dal rimpiangere i tempi passati.
Così, assistette ancora.
Vide e udì i grandi discorsi delle tre fazioni presenti nella carovana, ma era profondamente turbato. Le parole di Azzurra, in particolare, lo avevano colpito. Lei gli ricordava il Fray innocente di sessant'anni prima, pieno di speranze e ideali, ma a differenza di lui Azzurra aveva un concreto potere che poteva usare per realizzare le promesse che stringeva. Tuttavia, Fray non riuscì a capire se quelle erano effettivamente promesse o se invece erano soltanto parole dolci, usate per calmare quei pochi ancora in grado di attraversare il confine degli Anahmid senza essere attaccati. Il pensiero -anzi, il sospetto che Azzurra sarebbe rimasta nell'accampamento mandando un gruppo imprecisato di civili in un luogo pericoloso come l'Edhel scatenò un'emozione antica in Fray: la rabbia.
Da quanto tempo non sentiva quel fuoco, quel furore bruciargli nelle vene? Pareva un'eternità, ed in effetti lo era. Fray era diventato così estraneo alla gente che ne era diventato completamente distaccato. I suoi pensieri erano ordinati in modo schematico, mai turbati dall'emozione. Era sicuro che il suo vecchio maestro Orobo si sarebbe congratulato con lui per aver raggiunto quello stato di apatia, tuttavia Fray non poté che sentirsi impotente e fondamentalmente sbagliato.
Forse fu la morte di quel gruppo di avventurieri che gli era iniziato a stare caro che lo aveva spinto a reagire in una maniera così diretta. Forse, in fondo, voleva solo evitare un'altra tragedia. Per questo si avvicinò ad Azzurra, che era già alle prese con una folla piuttosto gremita, e si fece strada per poterle parlare direttamente.
« Lady Azzurra. Ho molto da dire, vi prego: lasciatemi parlare. » Negli occhi di lui brillava una determinazione antica, rispolverata e lucidata da quel ritrovato impeto. « Ho assistito al vostro intervento, e posso capire come siete arrivata dove siete ora. Ma sarò franco con voi: l'Edhel non sarà più sotto la minaccia dei demoni, ma non è una terra pacifica. Non è il paradiso riflesso negli occhi di alcuni dei sognatori che ho visto tra di noi - e dicendo questo indicò alla soldatessa la massa di civili presenti nella carovana - siete intenzionata a privare questa gente dell'aiuto dell'acciaio e mandarla in avanscoperta in una terra che non conoscono, sotto alla quale zampettano incessantemente mostri aberranti e nelle cui acque nuotano ombre malevole? Volete mandarle a commerciare con popolazioni che si sono adattate a questo ambiente chiudendosi e diventando ostili a tutto? Ditemi, milady: sarete voi a prendervi la responsabilità di ogni vita persa nelle terre del nord o scaricherete la colpa su questo sistema popolare che ha deciso per voi? Io non accetterò una simile imprudenza, indipendentemente da quale ideale brucia nel vostro spirito. »

Fray fece quindi una pausa, realizzando di essersi fiondato in una discussione che non lo riguardava e iniziando a sproloquiare. Tuttavia, doveva finire:
« Vi ho vista mentre venivate colpita da quel Lancaster senza rispondere. Vi ho vista perdere la faccia piuttosto che disonorare il vostro ruolo. Rispondetemi Azzurra, rispondetemi perchè è l'unico modo in cui il mio cuore sarà in pace prendendo una decisione, oggi. Siete disposta a sacrificare il vostro posto tra le genti di Dortan e portare sulle spalle non solo le vostre idee, ma tutti coloro che credono il loro e in voi, e a difenderli nell'Edhel a costo della vita? O starete qui ad aspettare come il resto dei soldati come voi? »

Fray si sentì come svuotato. Aveva riversato tutte le sue energie in quelle parole. Azzurra lo guardò per un istante, sorpresa di vederlo apparire così di fronte a lei con un simile discorso, ma la sua risposta non si fece attendere: « Attualmente nel Dortan vi sono sanguinarie tribù di orchi che saccheggiano e uccidono ciclicamente dozzine di mercanti, per non parlare del banditaggio fiorito durante l'interregno. Io stessa mi sono procurata ferite quasi mortali per sgominarne una banda che rapiva donne inermi. A sud la situazione è ancora peggiore. Siamo su Theras, ogni posto è pericoloso. Inoltre mi preme ricordarle che le mie sono proposte, che le persone giunte qui sono volontari e che, in qualsiasi momento, se riterranno troppo pericoloso il viaggio saranno aiutate a tornare indietro. E sì, sono io che mi assumo la responsabilità di questo gruppo, è il mio compito e, per quanto non facile, cerco di svolgerlo al meglio e di non tarpare le ali ad un popolo che ha già sofferto abbastanza. Non stavo difendendo il mio ruolo, la mia storia è già stata scritta... credo che questo mondo abbia solo bisogno di fiducia. La paura genera altra paura che, a sua volta, genera odio. Non voglio creare cantoni in questa colonia, ma mostrare al bigottismo dei più che è possibile vivere sotto lo stesso tetto, la stessa legge e la stessa bandiera.
E non chiederò a nessuno che non voglia farlo spontaneamente di seguirmi, per questo ho indetto una votazione popolare.
»

Tra i due ci fu un istante di silenzio, nel quale il senso di colpa inondò l'animo di Fray. Anche se riconosceva la validità delle parole della paladina, ciò che aveva colpito più Fray era il sorriso con cui gliele aveva dette. La sua speranza era dunque genuina. Fray congiunse immediatamente le mani in segno di preghiera e fece un piccolo inchino, rimanendo fermo per alcuni istanti come faceva con il suo maestro. Si sentì completamente in errore per la prima volta da quando Orobo aveva smesso di dargli bacchettate. « Perdonate i miei modi, lady Azzurra. Ho mancato di riconoscere che il vostro spirito è onesto, e vi ho dato della codarda. Non ho altro da dire se non che le vostre parole mi hanno convinto a sostenervi. Il mio viaggio mi conduce nel cuore dell'Edhel; finché le nostre strade saranno vicine vi aiuterò come meglio possibile. In molti si dilettano a parlare dai pulpiti più alti, ma solo pochi sono in grado di reggere il peso delle idee di cui parlano.
Vi auguro di riuscire.
A presto, Azzurra.
»

Così dicendo, Fray si ritirò dalla discussione. Sapeva per chi avrebbe votato, ora.
Volse il suo sguardo a nord, e l'immaginazione ben oltre. Le terre dell'Edhel lo aspettavano.
Fermarsi ora sarebbe stato inutile.

Postucolo per riportare il dialogo in confronto e la decisione di Fray: votare per Azzurra.
 
Contacts  Top
view post Posted on 30/8/2015, 16:08

Esperto
······

Group:
Member
Posts:
4,411

Status:


Lòthspell non partecipò alla discussione; non era di nessun interesse, per lui.
Oh, all'inizio era stato incuriosito dall'imprevista comparsa di quei nani ostili e combattivi che li avevano accolti con tanto astio, bloccando il passaggio. Li aveva inquadrati in fretta, perchè non era la prima volta che gli capitava una situazione simile nei suoi viaggi: spesso le genti autoctone si mostravano avverse e minacciose verso i forestieri - lui compreso - da cui temevano di essere derubate di quanto di più caro avessero: la propria patria. I Cuori di Pietra erano tenacemente abbarbicati alle montagne che abitavano come molluschi agli scogli che tentano di resistere alla forza delle maree: rimanevano ancorati a quelle vette, a quei crepacci, gole e valichi perchè era l'unico loro modo per opporsi al flusso dell'esistenza che sballottava i mortali da una parte all'altra. La patria era uno dei pochi punti fermi, forse l'unico; senza di essa erano perduti, perchè incapaci di affrontare le sfide della vita dal basso della loro miserevole condizione: cosa che il Viandante disprezzava profondamente, ma di cui non poteva biasimarli. Era la loro natura, del resto.
Anche assistere ai fermenti dell'accampamento gli procurò spunti interessanti: c'era chi invocava una battaglia sanguinosa e chi raccomandava calma, chi suggeriva di tornare indietro e chi proponeva di cercare un accordo, chi pianificava di fermarsi lì e vivere separati ma in pace e chi invece auspicava un futuro d'integrazione. Quando però la folla si ammassò nel luogo del dibattito, soffocante e assordante come uno sciame di insetti, e iniziò a inneggiare a questo o quell'altro capo, a gridare e spingere, allora non potè più sopportarli e si allontanò con un'espressione di disprezzo dipinta in volto.

Insieme a Tanæquil trovò un angolo isolato dell'accampamento, dove i rumori della discussione giungevano a stento, ovattati dalla distanza e dagli strati di nevischio.
Si sedette sul soffice manto affianco a un braciere crepitante e chiuse gli occhi, meditando su ciò che lo aspettava. Qualsiasi decisione avessero preso gli uomini della carovana, per lui era indifferente: i nani non rappresentavano un ostacolo per chi era in grado di trascendere le barriere fisiche e viaggiare attraverso le dimensioni oniriche. Si sarebbe recato nell'Edhel, da solo se necessario, lì dove secondo il Figlio del Gelo risiedeva il cuore della conoscenza di quel vasto mondo. Forse in quel luogo avrebbe potuto trovare qualche risposta alle sue domande; forse il Sognatore l'avrebbe contattato ancora fornendogli nuovi indizi - era dal suo arrivo a Theras che non ne sentiva la voce. Nella peggiore delle ipotesi avrebbe comunque continuato a indagare la natura dei viventi, muovendo altri passi verso la comprensione della realtà e il modo in cui emanciparsi dalla sua precaria condizione di sogno.
Si perse nei suoi pensieri, fino a quando una voce non lo riscosse.


monti%20corsa%20_zpsmzsudfi9


Quanto tempo era passato? Il sole stava sprofondando dietro le montagne, la sua luce obliqua e rosata macchiava di sangue la neve sul terreno. Un velo sottile e candido si era posato pure su di lui e sul golem; i fiocchi bianchi affondavano lentamente nei gorghi d'oscurità di Tanæquil, come fiori nel fango. Il dibattito, lo sentiva, non era ancora terminato. Il fuoco scoppiettava accanto a lui.

« Mastro nano. » Salutò il nuovo venuto, lo stesso individuo che aveva incontrato la sera prima nella tende degli elfi. Si era portato dietro carro e cavallo, ma il Viandante, assorto nelle proprie riflessioni, non aveva udito nè il cigolio del primo nè i nitriti del secondo. « No, gli affanni dei mortali non mi tangono, » continuò rispondendo alla domanda dell'altro, ma con una nota d'esitazione nella voce. Non era del tutto vero: c'era pur sempre il Sognatore che gli stava molto a cuore, se non altro perchè la propria esistenza dipendeva da lui. Ma per quanto riguardava le decisioni della carovana era vero: gli erano del tutto indifferenti, come del resto sembravano essere al nano, altrimenti non si sarebbe trovato lì con lui. « Neanche te mi sembri molto interessato alla discussione. »

« Bah » rispose quello affilando le proprie armi su una cote, sprigionando scintille color del tramonto « Ho detto quello che dovevo dire. Qualsiasi cosa decidono, sarò pronto. » Scrollò le spalle e indicò la strada davanti a loro: « Certo, uno spera di fare una traversata più facilmente con una carovana, e si ritrova così. »

« Da parte mia, volevo solo dare un'occhiata agli abitanti di questo mondo. Il viaggio in sè non è un problema: arriverò nell'Edhel con o senza voi altri. »

« Mh-mh, » grugnì il nano, riponendo gli strumenti che aveva finito di utilizzare. « In un modo o nell'altro, sì. » Sembrava convinto e d'accordo con l'osservazione del Viandante.

Rimasero qualche minuto in silenzio, ognuno riflettendo tra sè; alla fine fu il guerriero dal volto segnato a spezzare la quiete: « Non ci siamo ancora presentati, noi due. Io sono Rick, Rick Gultermann, » e nel dirlo allungò il braccio destro verso Lòth per stringergli la mano. « E voi, ce l'avete i nomi, lì da dove venite? » Il Viandante rispose al gesto: la presa del nano era ruvida e robusta, ma tutto sommato amichevole. « Puoi chiamarmi Lòth. »

« Be' Lòth, mi sono sempre chiesto come sia il tuo mondo, qual è la vita di... quelli come te. E' un fatto curioso. »

Nel suo tono l'ombra leggeva il tentativo di non risultare troppo invadente unito a una curiosità difficilmente reprimibile; il risultato era un equilibrio incerto tra circospezione e sfacciataggine che a Lòth non infastidiva. In effetti quel nano gli piaceva, o almeno lo trovava meno insulso di molti altri tra i viaggiatori. Fin dal loro primo incontro aveva visto qualcosa di diverso nei suoi occhi, qualcosa che lo distingueva dal resto della massa: il desiderio di conoscenza. Non si accontentava di vivere la sua vita senza porsi domande che esulassero dal cosa mangio oggi e dove dormirò stanotte ; non gli bastava limitarsi al suo circolo ristretto di azioni quotidiane e necessarie: cercava di capirci qualcosa di più. Su un piano diverso, ma parallelo, gli ricordava se stesso in confronto agli altri sogni: mentre quelli si facevano trasportare in balia di un destino estraneo che non tentavano neppure di comprendere, tanto meno domare, il Viandante aveva mosso il passo ulteriore, si era evoluto. Decise dunque di esaudire le sue richieste.

« Ti racconterò la mia storia. Anzi, farò di meglio! » Sorrise, una strana luce negli occhi.

« Te la mostro. »

E così Lòthspell iniziò a narrare, e mentre parlava la sua storia si tratteggiava nell'aria incendiata del crepuscolo davanti agli occhi di Rick. Le parole fluivano e quasi per magia si trasformavano in vivide immagini, simili a pennellate gettate nel vuoto da una mano invisibile che coloravano un mondo lontano: calò la notte, più nera di quella consueta, e poi fu illuminate da una miriade di stelle, più di quante l'occhio umano avesse mai osservato. Il Viandante descriveva la sua nascita e così vi assisteva il nano; il tempo scorreva e restava immobile, gli astri esplodevano e rinascevano in coaguli di polvere siderale, e poi esplodevano ancora. Illusioni e fantasie si succedevano al ritmo di stagioni e istanti in un infinito ciclo di vita e morte, ma Lòth persisteva immutato, intrappolato nella stasi di un sogno infinito. Raccontò e mostrò di come acquisì consapevolezza di sè, di come maturò la decisione di abbandonare l'Oneiron per cercare il proprio sognatore guidato dalla sua voce evanescente, e di come attraversò i mondi più disparati prima di giungere su Theras, mentre gli impalpabili affreschi assecondavano lo sviluppo della storia come suonatori il direttore d'orchestra. Tacque i dettagli più intimi e personali: il sentimento irrisoluto e contraddicente che lo legava alle creature reali, disprezzate per la loro limitatezza e insieme invidiate perchè così concrete, vere in confronto a lui, e il desiderio recondito di affrancarsi dalla sua condizione. Rick lo ascoltava assorto, aggrottando di tanto in tanto la fronte nei passaggi più astratti e trascendenti, gettando un'occhiata al carretto e al cavallo impastoiato a un abete lì vicino nei momenti di pausa ma per il resto rimanendo in avida contemplazione. Narrò dunque dell'incontro col fauno nel cuore del deserto e della successiva decisione di recarsi nell'Edhel alla ricerca di risposte sul sognatore, fino a giungere agli ultimi giorni.

Alla fine Lòthspell tacque e le visioni si dissolsero.
La sera era calata con le sue ombre dalle vette dei monti.



In linea col carattere del mio pg, per questo turno mi tengo un po' fuori dai giochi e non partecipo al dibattito; Lòth, del resto, non ha alcun motivo per interessarsi a quello che succede. Non esprimo quindi neanche una preferenza per una o per l'altra proposta. Continua invece la scena concordata fra me e Lill, per la quale mi avvalgo ancora - più che altro a scopi narrativi - della tecnica riassunta qui sotto.
Energia: 110% (120-10)
Corpo: 75%
Mente: 75%

Abilità:

{°} illusione estesa ~ pergamena mentalista ~ medio ~ fonte energia ~ natura magica ~ illusione a bersaglio singolo, durata due turni

 
Top
view post Posted on 31/8/2015, 00:51
Avatar

Cavalier Fata
········

Group:
Member
Posts:
7,592
Location:
Valinor

Status:



YstfaldaIII_zps2cmmjxlt

« A volte la forza bruta non serve, nemmeno l'incedere potente e prospero delle idee di libertà e uguaglianza, semplicemente bisogna accettare che il mondo non sia pronto e disponibile al cambiamento. Mantenere lo stato d'equilibrio tra i popoli, la divisione delle forze e perorare gli scambi e la necessità di ricchezza. Questo abbiamo scelto, per il nostro futuro, e per i tempi a venire. »

Sete di Ricchezza. ~ Corsa all'Oro.
« Ystfalda settentrionale, sito della colonia. »

Contro ogni aspettativa, tra gli occhi pregni di rancore di Landon e quelli d'ammirazione di Azzurra, Ramira si ritrovò a pronunciare un breve discorso come vincitrice di quel piccolo, ma importante, dibattito. Per la prima volta nella recente storia dei regni umani, liberi cittadini del regno si erano offerti di seguire spontaneamente un'elfa e rimettersi alla sua volontà per essere guidati verso il futuro. L'aria vibrava, elettrica, quasi come se da un momento all'altro dovesse scatenarsi un temporale, ma nessuna nube oscurava il cielo notturno, solo il vociare felice dei mercanti e quello infervorato dei Lancaster emulavano il bubbolio dei tuoni. Avrebbero mantenuto una grossa fetta di profitto anche in quel modo, ma rischiavano di perdere l'egemonia da un momento all'altro, mentre Azzurra e i suoi sostenitori non sembravano affatto infelici di quella scelta: per loro era una vittoria l'aver allentato la catena di Aedh, il resto sarebbe venuto col tempo. Le ore notturne scorsero veloci, molti non chiusero nemmeno occhio, ed alle prime luci del mattino Ramira, Azzurra e una piccola delegazione di mercanti e lavoratori si mossero verso il posto di blocco Anhamid per discutere i termini del passaggio.

La discussione fu accesa, ma l'abilità diplomatica e la grande tolleranza delle due donne riuscirono a far valere alcuni piccoli, seppur importanti, diritti. Tornando al campo fu l'elfa a prendere la parola, come le spettava di diritto, per esprimere alla folla di curiosi i successi che avevano ottenuto con quella mediazione.

« Per favore fate silenzio. » alzò le mani per calmare l'immenso vociare, in modo da non dover urlare per farsi udire. « Grazie. »
Si schiarì la voce un paio di volte prima di iniziare a parlare, nel mentre nemmeno una voce sembrava osare interromperla.
« Io e dama Azzurra abbiamo ottenuto un accordo che permetterà a questa colonia di prosperare. Rinunciando a qualsiasi tipo di intervento armato oltre la linea delle montagne, è stato garantito il passo e la scorta di piccoli gruppi di viaggiatori, mercanti e minatori. » il mormorio tornò a diffondersi, tra lo sdegno generale dei Lancaster. « In cambio ci impegneremo a rifornire gli Anhamid di metallo, offrendo loro qualsiasi aiuto desiderino per difendere le loro terre. Non sarà facile, ma quando la nostra posizione sarà stabilita e i commerci fioriranno, potremo lasciarci alle spalle la pessima vita e iniziare a vivere di nuovo secondo le nostre usanze e tradizioni, senza intralciarci. » uomini, donne, elfi ed elfe si scambiarono lunghe occhiate di assenso, mentre qualcuno di indistinto in mezzo agli altri iniziò a battere lentamente le mani. Uno, due... nel giro di pochi istanti, proprio come il giorno prima, l'intera colonia stava applaudendo in maniera composta e genuina quel risultato.

C'era molto lavoro da fare, case da costruire, burocrazia da redarre, sopralluoghi da effettuare, ma sopra ogni cosa avevano dimostrato la forza della volontà collettiva, di come anche l'impegno e la voce del più insignificante potesse cambiare il corso della storia.

E mentre tutti si affaccendavano a trovare il posto più idoneo, attorno a quel piccolo lago, dove costruire la propria nuova casa, Azzurra si avvicinò sorridente a Ramira. Le due si guardarono intensamente ed in silenzio per qualche secondo, scambiandosi rispettosamente un cenno della testa ed una stretta di mano. I problemi non erano che all'inizio, il caos sarebbe arrivato ed entrambe ne erano certe, ma sapevano che senza il sostegno l'una dell'altra Landon avrebbe prevalso e non potevano permetterselo. La bionda fu la prima a rompere il silenzio, dicendo qualcosa che suscitò una piccola risata nell'elfa.

« Quindi... come la chiamiamo? »
« La colonia? Ahah! » Ramira nascose il sorriso dietro alle dita della mancina. « Un passo alla volta. »
« Per oggi accontentiamoci di aver aperto il passo a nord. »
Azzurra annuì di rimando, voltando la testa alle cime dell'Erydlyss poco distanti.
« L'Edhel ci sta aspettando! »




Parto con lo scusarmi se, nei giudizi, ci saranno alcuni errori di battitura ma non volevo farvi attendere ulteriormente. Sono felice di come è andata e ho scelto di far vincere Ramira nonostante il pareggio perchè chi ha agito a suo favore si è comportato meglio e ha fatto cose molto più significative, ho usato quello come discriminante. Chiaramente l'ultimo post è solo un prequel a ciò che verrà, ma apre le porte dell'Edhel: da oggi in poi raggiungere il nord non sarà più così impervio e numerose carovane commerciali trasporteranno merci alla e dalla colonia al resto del Dortan. Quindi andate e vivete il futuro degli eventi Edhel!
    Vulcano1 - Purtroppo ci sono stati alcuni momenti veramente spiacevoli all'interno della quest che hanno compromesso il tuo giudizio. Partirò con le note positive: ho notato un miglioramento in Shimmen, una maggiore volontà di avvicinarsi agli altri, di uscire dalla clausura che lo ha portato, di fatto, a isolarsi e non riuscire più a integrarsi con l'ambiente e gli abitanti del Dortan. È encomiabile anche lo sforzo, l'ho notato, di farsi promotore, di voler esprimere il proprio punto di vista attraverso una giustificata e corretta interpretazione dell'idea del personaggio. A livello di mera scrittura non c'è né infamia né lode, qualche imprecisione soprattutto dettata dalla frettolosità con cui hai fatto i post, mi raccomando di prenderti il tempo necessario in futuro, perché con la calma ed il tempo per pensare molti errori si possono evitare.
    Ora le note dolenti, che non sono poche ahimé. Il primo post contiene un'autoconclusione notevole che, sebbene non abbia compromesso la quest, non posso esimermi come QM dal segnalare in sede di giudizio. Avevo scritto, testualmente, che per interagire con qualsiasi dei PnG era obbligatorio passare dal confronto... ma tu hai parlato con Azzurra in maniera completamente arbitraria e senza chiedermene il permesso in confronto. Se lo avessi chiesto ti avrei permesso di farlo senza problemi e davvero non capisco perché tu abbia ignorato il Qm-Point. È un errore sciocco, frutto di una grave mancanza di attenzione che potevi evitare semplicemente leggendo con più attenzione quelle poche limitazioni che aveva la quest. Poi hai continuato a ribadire di "vivere in quella regione" quando ti avevo più e più volte detto che non era plausibile e che, al massimo, avresti potuto citare qualcosa durante il viaggio. Questo più che un errore è una forzatura di ambientazione che, pur non compromettendo il post in sé, denota un ignorare le informazioni del Qm e, per quanto io non ti abbia in alcun modo penalizzato per questo, mi preme dirti che non è stato piacevole. In ultima istanza mi sarei voluto complimentare con te per aver ruolato, nel primo post, il malus di timore che hai sulle donne... ma poi, nell'ultimo turno, hai avuto un atteggiamento completamente avulso da quello del primo, facendo discorsoni e intavolando persino dibattiti non con una, ma con ben due donne presenti. Non va bene. Ho chiuso volutamente entrambi gli occhi sul fatto che tu abbia postato dopo il post di Yuu, ignorando persino il post di confronto dove intimava di attendere il mio per rispondere, considerandola l'ennesima disattenzione in buona fede.
    Alla luce però dell'autoconclusione del primo post, aggravata da tutte le altre piccolezze, mi trovo costretto a darti un malus permanente interpretativo, nella speranza che questo possa spingerti a migliorare.
    Sin troppo a Nord - Shimmen, per le sue idee estremamente conservatrici, non sarà più benvisto nei territori del profondo Nord (Ystfalda). Questo è un malus interpretativo che spingerà le persone provenienti da quella regione a vedere nello spadaccino una persona poco fidata che non ha a cuore i loro interessi ed il cui unico ideale è "i nobili sono meglio del popolo", facendoli di fatto avere un atteggiamento ostile nei suoi confronti. [Malus permanente, rimovibile a discrezione del qm in qualsiasi giocata]
    Come tutti i malus di questo tipo, basta una singola giocata in cui riuscirai a giocarlo in maniera coerente perché ti venga rimosso, inoltre mi preme dire che ho cercato di renderlo non mutilante ma stimolante, così che tu possa imbastire su questa diffidenza una crescita per il tuo personaggio. Altra cosa, i malus, se permanenti, dovresti specificarli nello specchietto riassuntivo/notificarli al qm. Se io non fossi stato vigile e presente non avrei mai saputo del tuo malus permanente... è scorretto e poco trasparente come atteggiamento, ma questo è un avviso perché tu possa rimediare in futuro, in quanto sono certo che sia un'altra svista in buona fede e senza intento fraudolento.
    Per qualsiasi cosa puoi contattarmi in via privata e sarò disponibilissimo a spiegarti qualunque dubbio o perplessità, come sempre.
    Guadagni 150G

    'Alchimista del Drago - Sei un giocatore navigato, l'esperienza c'è e si vede, ho ben poco da segnalarti se non che sono rimasto davvero colpito dalle tue azioni, che ho voluto premiare facendo diventare Ramira un personaggio importante per questa quest. Sono convinto che premiare l'impegno dei giocatori sia la base del fare il buon QM, così come sono certo che l'essere propositivo di un giocatore sia la base del buon gioco. Tu ne sei stato l'esempio più alto in questa quest, non ho davvero niente da poterti recriminare.
    Guadagni 500G

    Lucious - Sei stato uno degli utenti più attivi, indubbiamente, e la cosa mi ha fatto non poco piacere. Su di te ho poco da dire, Odette emerge, c'è, si sta affinando e sono felice che tu la senta tua e che riesca a gestirla in modo sereno e coerente. A livello di scrittura ci sono ancora incertezze, alcuni periodi che scorrono male, o troppo lunghi, ma niente che la pratica possa risolvere facilmente. Una cosa su cui porre lo sguardo, invece, sono i dialoghi: so bene che parlare è la base della relazione umana, specie per alcune persone, ma il "monoblocco" di testo parlato è pesante! Spezzalo, intramezzalo con azioni, pensieri, e vedrai il testo alleggerirsi. Altra cosa che mi sento di riproporti: Odette è una bambina di otto, dieci anni agli occhi delle persone, farle fare discorsi supercomplessi, argomentando sui massimi sistemi, stona davvero tanto e, in una situazione normale, nessuno prenderebbe in considerazione le parole di una bambinetta. Una gemma della trasformazione, una tecnica, qualsiasi cosa per assumere una forma "adulta" aiuterebbe molto questo "weird" che ha Odette.
    Guadagni 500G

    Snek - C'è l'esperienza, c'è la conoscenza, c'è un buon player. Sono stato felice di poter leggere i tuoi post e ho veramente poco da dirti: azioni sempre coerenti, scrittura scorrevole e una consapevolezza estremamente valida di quello che accade attorno al pg fanno di Fray un personaggio che vale la pena leggere e apprezzare. Ho trovato spunti validissimi nei tuoi post, pensieri giustificati e reazioni - forse talvolta davvero passionali, come quella con Azzurra - che hanno però dato come esito sempre e solo un superamento delle proprie idee ed una grande apertura al cambiamento. Vedere un personaggio "vergine" ossia privo della forma mentis creatasi con altri eventi (quali RoW) mi ha permesso di vedere il contrasto tra chi ha vissuto e chi non ha vissuto determinate esperienze, il che mi è stato davvero di grande aiuto come Qm e scrittore. Spero di avere l'occasione di ruolare con te in veste di giocatore, non solo di Qm, un giorno.
    Guadagni 500G

    Lill' - Tu più di molti altri hai compreso l'importanza di interagire con più PnG, hai cercato di capire l'indole di chi avevi davanti, non ti sei lasciato accecare dal pregiudizio e hai voluto sondare con mano ciò che la storia ti metteva davanti. Rick è uno dei personaggi che sono emersi di più, breve, incisivo e ogni suo intervento ha lasciato il segno. Con poche frasi e le tecniche giuste hai dato una svolta alla fase conclusiva della quest, perorando le idee del tuo personaggio anche davanti a dilemmi sociali, riuscendo di fatto a mantenere una coerenza encomiabile, che non ho mancato di notare. Sei un giocatore valido con cui desidererei certamente avere ancora modo di giocare, che è riuscito a integrarsi e il cui livello di scrittura è ben più che apprezzabile, è bello. Continua così e lascia che Rick cresca e trovi la sua strada nell'Edhel!
    Guadagni 500G

    Atelstano - Il tuo post era partito in maniera semplice ma apprezzabile, il problema è stata la mancanza di continuità. Non hai fatto azioni di confronto, non hai interagito e non hai postato per due turni di quest, un pochino troppo poco sia per fare una valutazione che per darti anche solo qualche consiglio. Ho visto che sei attivo altrove e, spero, tu riesca a ricevere un giudizio più dettagliato.
    Guadagni 100G

    Assegno inoltre 300 gold a me e a Yu per l'aiuto e il brainstorming precedente alla quest, senza la quale non avrei mai potuto intraprendere questa avventura.

Ci tengo a ringraziare di cuore tutti i partecipanti. Questa è la mia primissima esperienza da QM e, lo ammetto, non è stato facile gestire una questa di questa importanza e che si basava sull'ambientazione, anziché su una storia dove avevo il pieno controllo. Nondimeno è stata un'esperienza fortificante, dove mi sono messo alla prova e ho cercato di rendere piacevole la storia, di valorizzare le scelte e spingervi a interessarvi ad un argomento che, per gli standard del forum, può risultare noioso: i conflitti sociali. Ci sarà un seguito, questa volta di mie quest, per quanto riguarda la colonia e mi piacerebbe che voi - se vi interessa - ne faceste parte. Ovviamente se qualcuno ha consigli, feedback, se anche vuole esprimere una considerazione, si senta libero di contattarmi per vie private (TS-FB-MP) e dirmi la sua. Ho ancora molto da imparare, ma maggiore è la pratica più rapidi i risultati, ed il feedback è alla base di tutto questo.

Nondimeno ho voluto fare una cosa per voi, ossia dare ai vostri pg un piccolo "bonus" per aver partecipato: un titolo on-gdr valido solo all'interno della colonia e nei territori limitrofi all'Ystfalda. Non è molto, ma ci tenevo a lasciarvi qualcosa che potesse ricordavi di questa, spero piacevole, esperienza.
(I titoli si diversificano in base alla fazione che avete votato, per quello ci tenevo molto a farvi esprimere l'opinione On-Game!)

Chi ha votato per Azzurra otterrà:
je%20maintiendrai_zpsd0manwdw
Je maintiendrai: Avendo scelto di schierarsi con l'innovazione, cercando un futuro luminoso oltre le nubi dell'incertezza, abbandonando la mera materialità nella speranza di creare qualcosa di molto, molto più importante e benevolo, il personaggio sarà sempre benvoluto e considerato degno di fiducia dai coloni meno abbienti e dai lavoratori. Sarà invece malvisto dai mercanti e da coloro che si sono schierati a favore di Ramira. I militari al servizio di Landon saranno invece ostili e restii anche solo a comunicare. (Tu Manterrai, proteggerai)

Chi ha votato per Ramira otterrà:
AYBABTU_zpspa0tx6ol
All your gold are belong to us... : Avendo scelto di schierarsi con una centralizzazione del commercio e una stabilità che evitasse il rischio di impelagarsi in problematiche sociali, coloro che si sono schierati con Ramira hanno dimostrato un grande interesse per lo status quo e la possibilità di stabilire rapporti commerciali con gli uomini del nord. Questo porterà il personaggio ad essere benvoluto dalla comunità elfica della colonia e dai mercanti, ma leggermente meno apprezzato dal popolo, che di conseguenza vedrà il personaggio come qualcuno poco interessato alle tematiche sociali, pur senza disprezzarlo. Anche i soldati della colonia non avranno alcun risentimento nei loro confronti se non una blanda aria di diffidenza. (Citazione di Zero Wing, riadattata per l'occasione)

Se qualcuno avesse avuto a cuore il povero Landon (Lui vi odia, sappiatelo, perché vi voleva bene e lo avete lasciato a sé stesso)
venividiAVICII_zpsotqlcb12
Veni, vidi, vici. - Non avendo votato nessuno per lui ho preferito non stilare un raccontino, ma di fatto sarebbe stato antitetico a quello di Azzurra, come è intuibile. (Direi che è sin troppo famoso per spiegarlo XD)

 
Top
22 replies since 15/8/2015, 05:54   772 views
  Share