Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Cuore di Ghiaccio ~ The Blazing Rose

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Lunatic ( )
view post Posted on 17/4/2016, 18:24




[ Cuore di Ghiacchio : The Blazing Rose ]




Gli zoccoli del cavallo colpivano la terra dura e le vibrazioni sbattevano nei suoi denti. E pensare che fino a pochi mesi prima non si fidava di quegli animali. Quanti ne aveva montati, di recente?
Pensieri stupidi, che le rimbalzavano nelle tempie mentre macinavano il terreno. In effetti così sentiva: instupidita. Forse per la malattia che ancora si teneva aggrappata saldamente alle sue viscere. Forse perché ... Laplace avrebbe saputo cosa dire, invece correva a qualche distanza dalle bestie, muto.
Quando estrasse i pugnali e colpì il cavallo di Blackstone, lo fece automaticamente, senza pensarci. La creatura lanciò un nitrito acuto, che per un attimo fece fremere anche il suo destriero, poi si impennò di colpo. Bizzarro. La sagoma del capo dei razziatori tentò di attaccarsi alle redini, ma ben presto rovinò a terra. Ciale sapeva benissimo cosa doveva fare, ma non era quello a preoccuparla. Stava usando la freddezza con cui era solita uccidere per salvare la vita di una ragazzina e di suo padre. Non era da lei. Non era da inquisitrice.
Ma dopotutto, non c'era più inquisizione.


« Grazie. » farfugliò Dagshort « Non so se ci rivedremo ancora, ma sappiate che non me ne dimenticherò. Andatevene da quel posto finché avete tempo. Non ne vale la pena. Quella gente non combatte per i soldi o per la gloria; vi porteranno solo alla vostra morte. »


Ciale non disse niente, fissò invece un punto lontano all'orizzonte. Lo stesso punto dove sarebbero dovuti sparire lo stalliere e la ragazzina. Aveva dovuto sudare - e usare tutta la sua scarsa conoscenza della lingua comune - per convincere il mezzuomo ad abbassare le armi. Per dirgli che era irragionevole.

No, l'ottica di Rick era più che razionale. Ma lei non avrebbe potuto spiegare la verità. Non avrebbe potuto parlare di suo figlio e pretendere che lui capisse. Ogni debolezza era debito, alcune più di altre. Era meglio tacere, o darsi alla bottiglia, piuttosto che esporsi anche con un compagno d'armi. I soldi - i soldi di quell'incarico l'avrebbero liberata dalla fame e dal freddo di quella terra. E forse un giorno non avrebbe avuto più bisogno di affidarsi agli altri per le proprie debolezze.




[ Ciale ]

Altera, sociopatica, zelante;
Sguardo gelido, attraente, minuta


Corpo (75 %) - Mente (65 %) - Energie (95 %)
0 CS (Velocità)


• Lunatismo [Il paradigma base dell'Inquisizione è quello di saper provocare dolore nell'animo oltre che nel corpo. Di conseguenza, l'abilità di colpire la mente con attacchi fisici. Le ferite saranno quindi invisibili, ma il soggetto le avvertirà sottoforma di confusione e paura.]
(Numero di utilizzi: 4 - passiva del talento "Divergenza")


Equip estratto: //
 
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view post Posted on 22/4/2016, 23:11
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h e l l i s n o w
······

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PoV: Angela
(???)



Vi era da ammettere, che talvolta la vita sapeva metterti dinanzi con sconcertante chiarezza quanto poco contasse un'accurata programmazione d'intenti. Era un po' come costruire un castello di carte: per quanto bello e articolato potesse diventare, alla fine tutto ciò che bastava a mandarlo in pezzi non era che una folata di vento. Non si poteva prevedere, né evitare. Succedeva e basta.

« Sto cominciando a pensare che questo genere di cose ti piaccia... »

Intravide appena il movimento; aveva la prospettiva annebbiata da lacrime d'ilarità. Sentì però molto bene le nocche sgualcire le labbra, il sangue spillare giù per il mento, il riverbero del ceffone sulle mura di pietra. Così ci si trovava dalle comode coperte di una stanza d'ostello a una seggiola scricchiolante, con manette di ferro a segare i polsi e qualcuno che ti pestava la carne sino a deformarla. Oh sì, il destino sapeva essere un così beffardo giullare. Ma non avrebbe riso per ultimo - non con lei. Conosceva le sabbie mobili del fato come fossero un vecchio amante. Sapeva dove smuoverle, e dove lasciarle quiete. Dove toccare, cosa dire, quando dare, quando prendere.

« ...e io sto cominciando a credere che tu non nasconda niente in quelle brache. »
ci impiegò diversi secondi per trovare la forza di smettere di sghignazzare
« Colpisci come una femminuccia. »

Il colpo successivo arrivò duro come un maglio.
L'impatto fece a pezzi il sopracciglio destro e le mandò la faccia a sbattere contro la spalla. Non riuscì a ridere quella volta, ma solo perché ne era rimasta stordita. Non importava; si stava divertendo lo stesso.

Il suo aguzzino invece aveva l'aria di chi stava iniziando a perdere la pazienza. Digrignava i denti e si guardava attorno, ma non c'era veramente nulla da vedere in quel tugurio sotterraneo; nulla più che pietra e muffa, e una lampada a olio che spennellava l'ambiente di luce giallognola. Perciò non poteva star facendo altro che riflettere su qualche altro metodo potesse impiegare per farla parlare. Non dubitava che l'impresa gli sarebbe costata tempo e considerevoli risorse mentali. Quel Jeneva non era molto sveglio, e come tutte le persone poco intelligenti si crogiolava in un'illusione di superiorità senza fondamenta. Vedeva quello che voleva vedere. Sentiva quello che voleva sentire.

« Non ti preoccupare tesoro, più tardi te lo farò sentire bene quanto sono uomo. Ho idea che anche gli altri di fuori siano impazienti di fare la loro parte quando sarà il momento; e ti assicuro che non sarà una cosa veloce. »
le disse con un sorriso nervoso sulle labbra
« Ma se continuamo così temo proprio che saremo gli ultimi a volerti anche solo toccare. »
mani sui fianchi, le si fece vicino di nuovo
« Neppure il tuo amato Derek ti vorrà più a scaldargli le coperte. »

Le sue ultime parole rievocarono un guizzo d'entusiasmo in lei, che però si spense in un gorgoglio prima che potesse diventar risata. Sputò sangue ai suoi piedi, denso e rosso. Se la stava ripassando da ore ormai; o almeno così le sembrava. Non ci teneva particolarmente a cercarsi uno specchio per vederne i risultati, ma sciaguratamente aveva anche abbastanza fantasia da poterseli immaginare. Certo, a confronto di quello che a breve sarebbe successo a quell'idiota...

« Puoi evitare tutto questo, però. Davvero, è estremamente semplice! »
accompagnò l'esclamazione con un ampio gesto delle braccia
« Tutto ciò che devi fare è dirmi chi è! Dimmi chi è, dimmi dove vive, e come fa a gestire la sua rete di contatti senza che nessuno sappia neppure che faccia abbia. Io avrò la sua testa, i suoi soldi e il suo posto - » le ammicò « - perché diciamocelo, è facile sostituire una persona senza volto; e tu invece potrai scoparti Derek quanto e come vuoi senza doverti andare a rintanare in cloache sperdute nella speranza che nessuno lo venga a sapere. Vinciamo tutti, no? »
incassò lo stivale sulla sedia, in mezzo alle sue cosce, e si sporse in avanti
« Chissà, forse potrei essere generoso e continuare a dar lavoro a una storpia e a uno zoppo... »
spinse la punta dello scarpone più in profondità, sotto la gonna
« ...sono sicuro che potrei trovare qualcosa di adatto per te. »

Incastrò l'occhio scoperto in quelli di lui, e allargò le labbra in un ghigno scarlatto che mandò in pezzi l'arroganza del sicario.

« Sei così ingenuo... »

Riprese fiato e fece una pausa.
Si sorprese nel constatare che Jeneva riuscì a reggere lo scambio di sguardi e il silenzio dilatato che seguì; ma poteva già vedere l'ira montare in lui - la frustrazione di chi non aveva alcun potere e giungeva infine a realizzarlo.

« ...tu credi di aver avuto un colpo di fortuna nello scoprirmi? Hai davvero pensato che questa tua trovata geniale potesse funzionare? Tu, in cima alla catena di comando, uno stuolo di tagliagole alle tue dipendenze, con il conio in una mano e il culo di una baldracca nell'altra? »
si sforzò in ogni modo di contenere l'euforia ma vi riuscì solo a metà, sputando le parole a singhiozzi
« Non dovresti essere sorpreso nel vedermi riderti in faccia; sei meglio di un giullare! Non sai niente, e chi non sa niente non può capire niente. Non hai avuto nessuna buona intuizione, non hai trovato la tua gallina dalle uova d'oro e non avrai il futuro che desideri; l'unica cosa che sei riuscito a fare è scavarti una fossa prematura. »

BLOOD8_zpsqhw5ehz3

« Sei già morto, Jowain. E non sarà una cosa veloce. »




IX - LA CHIAVE


PoV: ???
(Nel bosco)


La notte aveva spento ogni luce nella Roesfalda, e trascinato le sue ombre sul mondo. Fra gli alberi i suoni degli animali si erano estinti, lasciando il passo al sibilare sommesso di ciò che si celava nella bruma.

« Ricordate il vostro compito. »

Un uomo incappucciato sussurrava agli spettri, agitando le braccia e le dita nel vuoto.

« Ricordate il volto del vostro Maestro. »

Scintille di luce azzurra brillavano sulla scia dei suoi movimenti.

« Portatemi la chiave. »



PoV: Blackstone
(Carsa, un edificio diroccato)



[...]

Vi era odore di stantio lì dentro, condito appena dall'aroma di bruciato che persisteva come un residuo dell'assalto su tutto il villaggio. Da quando il sole era calato si era insinuato anche un certo freddo, ma era un posto tranquillo, isolato, bagnato appena da strali di luce lunare che riuscivano a penetrare dalle fessure nel tetto. Esattamente ciò che andava cercando per una riunione privata.

Blackstone spostò gli occhi dalla soglia sfondata dell'edificio alle sue mani e ciò che reggevano.
Si stava passando tra le dita quei pezzi di metallo da svariati minuti ormai. Ne aveva esplorato la superficie sino a conoscerne ogni deformazione e ogni graffio, apprezzandone la forgiatura in qualche modo esotica rispetto a ciò che aveva spesso avuto modo di utilizzare nel corso della sua onorata carriera. Poteva dire di essere invecchiato tagliando gole e riempendosi le sacche di conio insanguinato, qualcosa che non molti su quella terra avevano avuto il privilegio di poter affermare; eppure davvero non riusciva a ricordare altre circostanze in cui avesse visto qualcosa di simile. Per certi versi era un bene. Rendeva le cose estremamente più semplici. Non erano dei pugnali da lancio comuni, e per quel che ne sapeva, li aveva visti usare solamente da una persona. La stessa persona che aveva mandato a chiamare circa un'ora prima; la stessa persona che stava aspettando nella penombra di quel capanno devastato, seduto su una cassa di legno in un angolo. Per altri versi, quel particolare poteva gettare pericolosi imprevisti nei suoi schemi. Per questo aveva anche fatto chiamare l'altro individuo che l'aveva accompagnata nell'inseguimento: perché nella sua visione delle cose, c'erano ancora troppi dettagli che non lo convincevano sulla fuga fortuita dello stalliere. E non solo su quello.

Anche se nella sua testa i pensieri e le congetture avevano già cominciato a prender forma definita, non era mai stato tipo da dare le cose per scontate. Non era così che si sopravviveva fra bestie sanguinarie. Il segreto stava tutto nel saper riconoscere l'attimo, e sfruttare le circostanze nel miglior modo possibile. E se quel che credeva era corretto...

« ...non mi sorprenderebbe. »
mormorò travolto da ricordi antichi e funesti
« No, non mi sorprenderebbe affatto. »

Intendeva vederci chiaro.



PoV: Braska
(Nei pressi della foresta)



[...]

La selva si era fatta silenziosa. Troppo silenziosa.
I suoi sussurri nella lingua antica non avevano trovato eco nella nebbia, e aveva vissuto nella Roesfalda abbastanza a lungo da saper riconoscere che quel particolare era tutto fuorché normale. Così un principio di disagio aveva iniziato a sbocciare in lei. Aveva passeggiato sotto le fronde prossime a Carsa affilando i sensi, alla ricerca quasi nevrotica di qualche turbolenza nelle vibrazioni dell'etere. Non ne aveva trovata alcuna, ed era così ritornata su i suoi passi, accompagnata in ogni movimento dal clangore dissonante dei cimeli che portava. Si era fermata sotto l'ombra della casa del reggente del paese - ove si era accordata per un appuntamento importante, e da lì non si era più mossa per svariati minuti.

Molte cose non erano andate come previste, negli ultimi mesi. Incognite lasciate in sospeso, domande e dubbi insoluti che come vermi affamati le stavano divorando il cervello - e in certa misura anche l'autocontrollo. Non riusciva a scrollarsi di dosso la sensazione che una qualche grande cospirazione le avesse messo un cappio al collo, e che il nodo si stesse facendo sempre più stretto, anche se i suoi occhi non riuscivano a scorgerne alcuna avvisaglia. La cosa peggiore, era che non aveva idea di come reagire. Non poteva combattere un nemico invisibile. Eppur da qualche parte doveva partire.

Anche se dubitava che qualsiasi cosa Cassandra potesse aver scoperto dal prigionero fosse particolarmente più preziosa di quanto lei fosse riuscita a estorcere al locandiere e al sindaco, al momento non aveva altre opzioni. Poteva solo aspettare, graffiandosi le braccia nude a ridosso di quel patetico muretto dove poche ore prima aveva discusso con la donna. Macerando in una speranza di risoluzione.



Q M
P O I N T

Questo giro è molto straight-forward. Ciale e Rick vengono convocati da Blackstone quando il sole cala, mentre Cassandra aveva già appuntamento con Braska; siete ovviamente liberi di non rispettare/rispondere a questi impegni, si farà infatti comunque una breve sezione in confronto. Ma non sarà lunga come le altre, soprattutto tenete da conto che la scadenza è comprensiva della stessa. Perciò dateci dentro, siamo quasi alla fine!

Scadenza: 28 Aprile



 
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Ashel
view post Posted on 28/4/2016, 08:12






La conversazione con Braska fu alquanto breve. Non sembrava aver creduto alle parole della sua sottoposta, perché continuò a guardarla con sospetto chiedendole se davvero il mercenario non avesse detto altro.
Che non conoscesse Lady Iceheart era un fatto decisamente imprevisto, dal momento che Cassandra l'aveva immaginata come una sua vecchia conoscenza, come Angela; invece la situazione era ancora più complicata del previsto.
Ad ogni modo sarebbe stata costretta a ricorrere ancora una volta alle sue abilità persuasive se non si fosse allarmata per un'ombra che credette di aver visto alle spalle della rossa: estrasse subito lo spadino, pensando che si trattasse di qualche sacca di resistenza di Carsa, o magari dei fantomatici uomini del 'boss'; spinse Braska da una parte, gettandola a terra, e si ritrovò davanti a una creatura senza volto e senza forma, coperta da un mantello che appoggiava sul nulla.
Qualcosa la trafisse all'altezza del fianco e fu scossa da un violento brivido di freddo; la lama di ghiaccio si muoveva dentro di lei, penetrandole le carni, poi uscì con un colpo secco, lasciandola boccheggiante e incapace di reggersi in piedi.
Il dolore era atroce ma ben peggiore fu la sensazione di stare combattendo un nemico molto al di là della sua portata: spettri.

- State bene? - chiese alla rossa, assicurandosi che potesse reagire a dovere a quell'attacco. - Vi copro io... Voi usate le vostre abilità!

Non avevano molte speranze di avere la meglio su quegli esseri infernali, partoriti dalle più bieche oscurità di quelle foreste maledette; che si trattasse di inviati di Angela per porre fine a tutta quella storia oppure di creature ribellatasi al trattamento imposto da Braska ai loro simili per il momento nessuno lo poteva sapere.
Li guardò senza temerli; era stremata, gli strascichi della malattia si facevano ancora sentire e le pessime cure ricevute da quel macellaio di Baf non l'avevano completamente rimessa in sesto, cosicché c'era ben poco che potesse fare prima di accasciarsi a terra e lasciare che fossero gli altri a occuparsi di quella sgradita sorpresa.
Mentre si chiedeva come avevano fatto a cadere in un agguato del genere, estrasse lo spadino impugnandolo saldamente e fissò il più vicino dei suoi avversari.
Presto sarebbe comparsa, tra lei e Braska, la figura di una donna simile, in tutto e per tutto, alla focosa leader della Rosa; la somiglianza era straordinaria ed era certa che nessuno, a parte lei, si sarebbe accorto della differenza.
Il simulacro della rossa si mosse rapidamente verso gli spettri con l'intenzione di ingannarli mentre la vera Braska avrebbe avuto tutto il tempo per usare i suoi poteri contro di loro; Cassandra, al contempo, si avvicinò alla creatura che aveva più vicino tentando di infilzarlo con lo spadino.
La sua illusione avrebbe provato ad attaccarli, a distogliere la loro attenzione come poteva; ma si trattava di una finzione destinata a sparire in pochi istanti: sperò che Braska riuscisse a sconfiggere i loro avversari prima che fosse troppo tardi e Cassandra perdesse i sensi.
Sentiva freddo, il mondo intorno a lei vorticava e la stanchezza pesava su di lei come un macigno.
Davvero Angela aveva pensato sin dal principio di abbandonarli a loro stessi?
Per questo la paga era stata tanto alta?
Ma che cosa ci avrebbero fatto con quel denaro una volta morti?
Tutto era iniziato perché aveva avuto la stramba idea di andare a Ladeca, ed era finita ad affrontare dei fantasmi - per la seconda volta - con una donna capace di ingoiarli con una gemma che aveva dentro di sé.
Non si poteva certo dire che Theras fosse un luogo noioso. Chi fosse andato in cerca del romanzesco idillio dell'avventura avrebbe trovato pane per i suoi denti; anche se di idilliaco in quella situazione non c'era proprio niente.


Cassandra



Mente: 100
Corpo: 50; Danno Medio al braccio sinistro, ferite superficiali di grado Basso diffuse; Danno Alto al fianco
Energia: 115 - 10 = 105
Armi: Spadino; Arco lungo [8/15]
CS: + 1 Velocità

Passive attive:

CITAZIONE
» Immagini fortificanti: Vedere le proprie illusioni muoversi sul campo di battaglia e ingannare il proprio avversario è una sensazione rinvigorente per una sirena, che immediatamente inizia a prepararsi per colpire alle spalle un nemico distratto dai suoi poteri.
Consumando un utilizzo di questa passiva quando lancia una tecnica d'illusione, essa può aggiungere 1CS alla Velocità alla sua riserva. Natura psionica.
Consumo: passiva; 6 utilizzi

Attive utilizzate:

CITAZIONE
» Illusione amplificata: Cassandra crea sul campo di battaglia un'immagine che inganna tutti i cinque sensi, in grado di spostarsi ed emettere suoni, e che può essere percepita da tutte le persone sul campo di battaglia, invece che solamente da una. Tale illusione può rappresentare una persona, una creatura, un avvenimento o persino modificare l'aspetto del campo di battaglia stesso per intero.
Influenza tutti i presenti, per un turno. Natura psionica.
Consumo: medio, energia

Riassunto: Mannaggia. Cassandra si piglia l'Alto e usa l'illusione per generare sul campo di battaglia una copia di Braska che si avventa sui Nazgul fingendo di volerli attaccare.
Poi usa la seconda psionica per avvicinarsi a quello che l'ha attaccata e provare a trafiggerlo con la spada.
Note: EDIT: Mezzo post era rimasto nella tastiera XD


Edited by Ashel - 28/4/2016, 18:04
 
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Lill'
view post Posted on 28/4/2016, 23:45





L’idea di farsi avanti con Braska non andò esattamente liscia. Quando Ciale si mise in mezzo tra il nano e il povero maniscalco, Rick sperò per un attimo che cianciando abbastanza a lungo Blackstone li avrebbe infine raggiunti. Durante l’inseguimento era riuscito ad azzoppare il cavallo del fuggitivo, e così Dagshort si ritrovò a dover difendere con una balestra la figlia ancora in sella al suo frisone. Rick di attrezzi come quello ne aveva visti diversi, e non aveva paura; non più che trovandosi di notte in un campo di bestie e fantasmi.
Lasciagli il cavallo, Rick”, sentenziò Ciale, che per qualche motivo era vicina ai due poveri disgraziati in fuga. “Non c'é niente da guadagnare qui. O dal mettersi contro di me.
Gli echi del villaggio messo a ferro e fuoco arrivavano tamponati nella foresta, brutture lontane. Rick accarezzò il martello dietro la schiena con due dita sfregiate.
E tu in che casino ti vai a ficcare, se mi uccidi col tuo ferro?le rispose fissandola.
E tu da che casino speri di uscire, facendo favori a uno scarparo o a una mocciosa?
O pensi davvero che questo spalamerda qui ce la farebbe?
O pensi che questo gioco può durare davvero quando c'è la tua, di carne, di mezzo?
Farcela sta a lui.
Così Ciale convinse Rick a cedere infine il suo cavallo a Dagshort, e a lasciarli andare. “ Non c’è niente da guadagnare, e niente da perdere” gli disse. Quando Rick glieglo chiese, non gli disse però nulla su di sé, su cosa volesse da tutto quello. Sull’artefatto delle ombre fabulato da Cassandra.
Si assicurarono che nessuno li seguisse nella foresta, ammirando le due figure di padre e figlia perdersi tra i pini. Rientrarono a Carsa con qualcosa in meno: per Rick la fiducia di riuscire in quell’impresa, per Ciale un paio di pugnali.

Quando quella sera Blackstone li chiamò per chiarire la questione, così, il nano non fu sorpreso. Entrò nel casolare ancora armato di tutto punto, pronto a confrontare il peggio.
Il capo degli incursori aveva scoperto il trucco di Ciale.
Glielo spiegò seduto su una cassa in quell’edificio desolato, senza il rumore di anima viva all'esterno tranne gli sghignazzi dei mercenari. Il borbottio soffocato delle fiamme gli arrivava sullo sfondo, il fuoco vibrante da chissà quale casa in rovina lì intorno.
Il peggio arrivò in forma ancora peggiore.
Proprio mentre la lagomorfa stava difendendo la sua posizione, Rick notò un altro suono. Era stato zitto per tutto il tempo, perché più a fondo in quella questione non ci si voleva ficcare e, se tanto dava tanto, ormai c’era da parlare solo con le mani. Ma allora un verso graculo scosse l’aria; poi un altro, e un altro ancora.
Prima di riuscire ad associare quella specie di latrato a una delle diavolerie di cui aveva sentito ultimamente, il nano si portò istintivamente in piedi. Fu così che evitò di venire schiacciato dal crollo. Alcune assi del tetto rovinarono sotto il peso di una forma grigia, inusuale. Due bestie dagli occhi lampeggianti di sangue emersero dal baillame di pietre e legno del tetto abbattuto, puntando una verso Blackstone e l’altra verso il duo di mercenari.
...Altri ancora
Senza neanche rendersi conto d’aver dato voce ai propri pensieri, Rick si fiondò contro la più vicina, come gli aveva insegnato l'esperienza tra bande e demoni. La bestia lo guardò maligna dalla sua posizione, ancora supina tra le assi. Forse era sorpresa, forse era in attesa di trarre quel mezzo scricciolo di preda in trappola; aveva le iridi svuotate dai pensieri e dagli imbrogli del mondo degli uomini, tesi verso cose inessenziali. Rick le gettò uno sguardo desolato di rimando. Poi fissò l’altra creatura.
Avanti incitò i due compagni di setta, coloro che in quello stesso giorno aveva ponderato di uccidere.
Fateli a pezzi!
E slacciò il martello dalla schiena, pronto a calarlo una, due volte su quei nemici che nel buio dell’edifico non vedeva neanche bene.




SPOILER (click to view)
Fisico: 60 - 5 = 55%
Mente: 45%
Energie:= 25 - 20 = 5%
CS: 2 Intuito + 4 Forza - 6 = 0.
Equipaggiamento: Martello, schiena; Scudo di ferro e legno, schiena; Falcetto [Artefatto Vena di Pietra], cintola; Asce da lancio [2/2], custodie nelle gambe. Armatura di cuoio [artefatto Noloriau], indossata [copertura totale eccetto mani, collo, testa e piedi]

PASSIVE disponibili e in uso in questo turno
QUOTE
"Il tozzo ancora in piedi" - Passiva razziale Nano, Tenacia - resistenza a privazioni (cibo, sonno, comfort) [4 Utilizzi]
"Sopporta I" - Personale 1 di resistenza agli effetti dei danni fisici (fratture, etc.) [3 utilizzi]
"Sopporta II" - Personale 2 di resistenza agli effetti delle tecniche psioniche e al dolore psionico [3 utilizzi]
"Fino alla fine, la vostra"
- Personale 3, attacchi ad area pari al consumo [2 1 utilizzi]
- Personale 4, possibilità di cambiare bersaglio verso Energie per attacchi non tecnica [1 utilizzi]
- Personale 5, + 1 CS quando Rick infligge danni al Fisico all'avversario [2 utilizzi]
- Personale 6, + 1 CS quando l'avversario usa una tecnica psionica [0 utilizzi]
"Dono dell'Osurità" - Passiva legata al ciclo "I Primogeniti", maggiori interazioni possibili con le Ombre [ 2 utilizzi]
"La rabbia di chi ha fame" - Personale 7, Potenziamento/De-potenziamento tecniche natura Magica usate/Fisiche usate contro [1 Utilizzi]
"Io speriamo che me la cavo" - Passive di Talento I, II, Guardiano [5 Utilizzi, eccetto Aura di Fiducia, 2 1]
"Viandante I" - Personale 22 di resistenza a condizioni ambientali estreme [2 utilizzi]
"Viandante II" - Personale 24 di conoscenza avanzata delle realtà del territorio Edhel [1 Utilizzi]
Passiva di fama nell'Edhel quando la vena è impugnata [ 5 Utilizzi]
"Prima legge" - Passiva, Auspex di personaggi tendenzialmente Malvagi [2 Utilizzi]
"Terza legge" - Passiva, Telepatia con personaggi tendenzialmente Malvagi [3 Utilizzi]
l a s t d r o p f a l l s - incorporeità [1 Utilizzi]

ATTIVE
QUOTE
Fermi lì!
Fermi lì, smilzi; dove credete di andare?
Con un consumo Alto di Energie il vagabondo sarà in grado di riversare le leggi della sopravvivenza in un urlo, uno sguardo od una parola: forze che sono un'imposizione. I bersagli di questo attacco Psionico Medio ad Area saranno infatti costretti, qualora subissero la tecnica, a rimanere immobili nella propria posizione per tutta la durata del turno successivo. L'attacco non infligge danni oltre all'effetto di costrizione, è vero, ma data l'incazzatura garantirà a Rick 4 CS in Forza nella sua riserva. Mica pensavate di scappare così, insomma.
[Personale 15, Alta; Consumo Alto Energie, Costrizione Media ad Area e PU Medio][Natura Psionica]

SUNTO E NOTE
Rick lancia la tecnica Psionica Fermi lì! ad area contro le due creature, potenziata dalla passiva Fino alla fine, la vostra. Quindi lancia due attacchi non tecnica a 6 CS contro la bestia più vicina (le CS in intuito sono usate per accorgersi del pericolo e quindi "anticipare" l'attacco, quelle in forza per le classiche mazzate).
 
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Lunatic ( )
view post Posted on 29/4/2016, 18:48




[ Cuore di Ghiacchio : The Blazing Rose ]



L'ironia colpiva ancora, e duramente. Aveva dovuto salvare la pelle a Dagshort in virtù della figlia, senza nemmeno averne un compenso, e lasciando le sue vere intenzioni nascoste. Non era riuscita a dire al nano che negli occhi della poveraccia ci vedeva Efyil. E come avrebbe potuto farlo, con Blackstone?
Quindi guardava i coltelli, mostrando interesse a malapena. Non c'era molto da dire, se non che, certo, non si immaginava l'omone nell'atto di setacciare la tundra alla ricerca dei pugnali.

« Non ho la più pallida idea di che cazzo sia successo, ma questi sono tuoi. E non credo che tu li abbia persi nella galoppata. »

La lagomorfa sospirò, prima che la voce le uscisse dalla gola fredda come una glaciazione.

«Quindi cos'é che credi, grand'uomo? »



Un ululato in lontananza rispose alla domanda prima che chiunque potesse estrarre le armi. Laplace rispose, un latrato basso. Qualche attimo dopo, le assi del tetto schricchiolarono e cedettero, facendo precipitare due abominii nella stanza. Ciale non li aveva mai visti prima, ma non ci voleva una grande immaginazione per identificarli come le creature affamate di sangue che il segugio aveva spiato. La sua mano - che non se ne era mai allontanata troppo - corse allo spindalai, mentre il nano si risvegliava dal torpore e faceva altrettanto.

Erano fortunati: la coppia di mostri si divise, attaccando altrettanto loro che Blackstone. Sarebbe stato problematico freddare il mercenario da soli, tanto più se avesse avuto l'appoggio delle creature. Ciale scartò al lato, per dare al suo compagno spazio di manovra, e allo stesso tempo capire dove colpire: le rune luminose sul collo non c'erano nel racconto di Laplace. Quando Rick si fu tolto di mezzo, l'Inquisitrice caricò un affondo sulla creatura più vicina, mirando a uno di quei simboli. Alla peggio il suo attacco avrebbe comunque avuto buone chance di trafiggere quella che negli umanoidi in genere è la trachea; se la bestia respirava dalla bocca, avrebbe accusato il colpo. Ovviamente, quello non era tutto. In quella situazione non poteva sperare di cavarsela con i soli muscoli; doveva rispolverare le sue abilità di inquisitrice e aggravare le ferite del bersaglio, con un influsso psionico che avrebbe dovuto dilaniarlo.

Con la coda dell'occhio vide che Laplace caricava sulle zampe posteriori, balzando alle spalle dell'altra creatura. Non c'era modo di chiedergli spiegazione di quello slancio di generosità. Il suo compagno doveva essere giunto alle sue stesse conclusioni - che c'era qualcosa di strano in quelle rune - ma chissà perché aveva deciso di fiondarsi sull'essere che attaccava Blackstone.




[ Ciale ]

Altera, sociopatica, zelante;
Sguardo gelido, attraente, minuta


Corpo (70 %) - Mente (55 %) - Energie (95 %)
2 CS (Velocità)


Ciale infierisce sul mostro bloccato da Rick, trafiggendogli il collo in prossimità di una runa nella speranza di provocare un qualche effetto. Inoltre usa Oppressione, una psionica media che dovrebbe aggravare i danni fisici sul bersaglio. Nel mentre si potenzia con un CS in velocità duplicato dalla passiva, for later use. Nel frattempo, Laplace balza alle spalle del mostro di Blackstone.

• Laplace [...]
(Numero di utilizzi: 4 3 - compagno animale)

• Metabolismo Migliorato [Il fisico dei Lagomorfi è più reattivo rispetto alla media delle creature antropomorfe. Gli effetti positivi riescono ad essere incanalati e quindi aumentati. Quando viene usato un power-up, può essere aggiunto 1 CS dello stesso tipo di quelli già aggiunti dalla tecnica.]
(Numero di utilizzi: 5 4 - passiva razziale "Perizia")

• Oppressione
[ La natura distorta e inquietante di Ciale può prendere corpo in un'altra capacità. Si tratta stavolta di un'offensiva di natura magica: il corpo dell'Inquisitrice si avvolgerà di un'aura elettrica dalle sfumature violacee. L'aura causerà una distorsione nell'aria, i contorni della sua figura tremeranno, appariranno e scompariranno vibrando con degli scatti di alcuni centimetri dalla sua reale posizione. Se il nemico non dovesse difendersi in alcun modo, le vibrazioni invisibili propagate dall'aura lo colpiranno, causandogli un danno fisico: generalmente la rottura dei capillari attorno all'area degli occhi o l'ingrandirsi innaturale delle ferite già presenti sul suo corpo. ]
(Attiva, attacco magico, danno al corpo. Consumo Medio, riserva mentale)


• Fortificazione guerriera

[ Il guerriero userà le sue abilità per potenziare il proprio fisico in vista dello scontro, ottenendo 1 CS (Velocità) da aggiungere alla sua riserva. Inoltre, questa tecnica fornisce al guerriero per la durata di un turno la capacità di vincere tutti gli scontri fisici, a parità di CS utilizzate. ]
( Attiva. Consumo Basso, riserva fisica )

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view post Posted on 30/4/2016, 13:51
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PoV: Jowain Jeneva
(???)



Aveva cercato di essere ragionevole.
Ci aveva provato con tutte le sue forze a mantenere la calma, a convincerla con le parole che non vi sarebbe stato che un guadagno da entrambe le parti se semplicemente avesse ceduto confessando. Ma quelle risate isteriche avevano preso il meglio di lui. Mentre le vene gli pulsavano sulle tempie, mentre afferrava la donna per i capelli e la scaraventava a faccia in giù sul tavolaccio, decise che non era importante. Era solo una puttana del resto. Non poteva che essere giusto trattarla come tale.

« Sai che ti dico? In realtà non me ne frega un cazzo. »
le fiatò sul collo, a due centimetri dall'orecchio
« Non ho bisogno di saperlo da te. Il tuo fidanzatino canterà come un uccellino pur di poterti riavere indietro tutta di un pezzo; perciò perché perdere altro tempo? Che ne dici? Possiamo cominciare a divertirci un po' insieme? »

La troia continuava a sghignazzare come fosse impazzita, e la cosa lo faceva infuriare. Gliel'avrebbe fatta passare in fretta la voglia di ridere. La costrinse a divaricare le gambe con un calcio e le sollevò la gonna.

« Hey, ragazzi! »
gridò inarcando la testa all'indietro
« Venite dentro, è ora che vi diate un po' da fare anche voi! »
continuò a urlare mentre armeggiava con la cintura dei pantaloni
« Non siate timidi! Questa non vede l'ora! »
ma dall'esterno non giunse alcun suono
« Strano che non rispondano Jowain. Molto strano! »
silenziò i suoi vaneggiamenti schiacciandole il capo con ancora più forza sul legno
« Taci! »


-------------------------
INSEDIAMENTO DI CARSA
-------------------------



— Cassandra —


L'azione si era concretizzata con la rapidità di un colpo di frusta, tanto da lasciare Braska momentaneamente disorientata. Fortunatamente, anche i nemici subirono le medesime conseguenze: l'illusione generata dalla sirena catalizzò l'attenzione della maggiorparte di loro, che si lanciarono su di essa come sciacalli a digiuno da settimane, ghermendola con i loro artigli deformi. Per il tempo che richiedette loro realizzare dell'inganno, la vera rossa aveva ripreso l'equilibrio e la corretta percezione degli eventi.

« Ora mi è chiaro. »
ringhiò notando qualcosa negli spettri che solo lei pareva in grado di vedere
« ...c'è un nuovo predatore a guidare il branco dell'Eclissi. »

Ci fu un boato e la figura della guerriera si frantumò.
Con un suono simile a quello prodotto da vecchie ossa schiacciate sotto uno stivale, la carne di Braska esplose e assunse nuove configurazioni. I vestiti si lacerarono sotto la pressione imperiosa dei muscoli, degli arti che si allungavano e del viso che si deformava. Nel giro di pochi istanti, di fronte a Cassandra e ai suoi nemici si palesò una bestia bipede di oltre tre metri d'altezza, ricoperta di una pelliccia rossa e con un minaccioso muso da lupo. Si proiettò in avanti come lanciata da una catapulta, seguita dalla coda lunghissima così simile a una fiamma nella brezza. Atterrò letteralmente sopra al fantasma che la giovane aveva cercato di allontanare con la propria spada, e lo schiacciò senza pietà sul terreno. Quando la controffensiva dei suoi simili si concretizzò in una carica diretta a entrambe, Braska li intercettò tutti con le possenti braccia prima che potessero sfiorare lei o la Sirena, e l'inchiodò al suolo.

« Cassandra... »
mentre le creature si dimenavano urlanti fra gli artigli della belva,
questa ruotò il mostruoso capo verso la sua compagna - esponendo zanne lucide di bava

« Mi occuperò io di loro e degli altri che stanno arrivando. »
dalla boscaglia lamenti sommessi preludiarono la comparsa di decine d'altri occhi brillanti
« Tu raggiungi i tuoi fratelli, allerta i soldati. »
gli occhi pulsanti si inchiodarono sulla ferita sanguinolenta della sirena
« E non osare cedere a una stoccata per me intesa.
Non ti è concesso morire ora.
»

Purtroppo per lei, Cassandra non ebbe il tempo neppure di considerare gli ordini della rossa; dal tetto dell'abitazione del sindaco balzò giù un mostro orrendo, un ammasso di cuoio fetido ricoperto a chiazze da peli, e con una faccia che pareva la versione storpiata di quella di Braska. Sul collo dell'umanoide sfrigolavano rune di potere dalle quali si alzava del fumo maleodorante. La creatura ululò al vento si gettò alla carica, con la precisa intenzione di azzannare la tenera carne della sirena, affondando i denti nel suo collo.



— Rick; Ciale —


Il poderoso grido del nano pietrificò entrambe le creature sul posto, quel che bastava perché non potessero in alcun modo reagire alla successiva batteria d'attacchi. Fra mazzate che scorticarono la spessa pelle celata dalla peluria, oltre a rinfrancare il guerriero con chiari suoni d'ossa spezzate, e il tremendo affondo della lagomorfa - che traforò da parte a parte la trachea del mostro - la vittoria pareva essere assicurata. Eppure la creatura non cedette; ruotò il muso schiacciato da parte a parte, e anche mentre l'influenza corrotta di Ciale allargava le sue ferite in un tripudio di zampilli cremisi, trovò la forza di allungare un braccio nel tentativo di afferrarla per la mano che stringeva lo Spindalai. La sua intenzione era sfruttare la superiore forza fisica per strattonarla e farla inciampare, e una volta che fosse stata a terra - scavarsi una strada nel suo ventre con le affilate zanne. E non progettava di lasciare che Rick interferisse con i suoi piani; l'abominio avrebbe difatti provato a scacciarlo nel corso della manovra, falciando in orizzontale con l'altra zampa artigliata, mirando al viso e agli occhi.

Il secondo mostro, quello che stava fronteggiando Blackstone, contrappose all'ordine di Rick una più ferma resistenza rispetto al fratello, tant'é che lo fece appena rallentare; abbastanza comunque a un veterano di mille battaglie per rimettersi in piedi e deviare con un agile colpo di sciabola l'attacco in arrivo. Una falce rossa si aprì su uno degli arti della creatura, ma questa non sembrò neppure sentirlo, proprio come il tentativo di Laplace - il quale benché fosse andato pienamente a segno era stato del tutto ignorato dall'ammasso di peli, che da canto suo continuava a combattere come fosse naturale avere quel peso estraneo attaccato alla schiena.

« Mirate al ventre! »

Il capitano degli incursori fece appena in tempo a lanciare quell'avvertimento prima che lo scarto infernale scattasse in avanti, trascinandolo attraverso strati di legno frantumato e pietrisco polverizzato, di nuovo all'aperto nella notte.

Forse i tre lì dentro erano stati troppo concentrati nel salvarsi la pellaccia per realizzarlo fino a quell'istante, ma di fuori le risate dei mercenari si erano trasformate in grida di terrore; animali simili a quelli che avevano fatto irruzione nel capanno avevano preso a scorrazzare per ciò che rimaneva di Carsa, pasteggiando con i corpi degli sventurati troppo lenti per reagire al loro attacco sorpresa. Nessuno aveva idea di che cosa diavolo fosse successo, e nessuno sapeva dove fossero gli ufficiali, a chi rivolgersi per ricevere ordini e indicazioni.
Il pandemonio aveva rivoltato il paese una seconda volta.


Q M
P O I N T

Ultimo turno per voi ragazzi, giocatevelo come preferite. Come da post, la situazione a Carsa è assolutamente fuori controllo ora, fra ombre comparse dal bosco e creature mostruose che uccidono gli uomini. Questo significa che è il momento buono per voi di decidere definitivamente cosa intendete fare circa il vostro scopo originario. Volete restare nella setta nella speranza di agguantare l'oggetto? Rimanete e combattete! Non ne volete più sapere di questa follia? Beh, è il momento giusto per darvela a gambe sfruttando il caos generale (sempre che riusciate a liberarvi dei vostri avversari diretti). La scelta in questione deve essere dettata esclusivamente da che volete farne di questa esperienza a livello di background per il vostro personaggio (e quindi in che posizione eventualmente volete incastrarvi per i prossimi seguiti della campagna). Non c'è scelta giusta e scelta sbagliata, quindi decidete pure cosa fare a seconda di cosa vi sembra meglio per voi.

Detto questo, vi lascio le info dettagliate del combat:


xCass: la tua azione ha effetto e garantisce a Braska il tempo di completare la sua mutazione e di passare poi all'attacco. La creatura che ti assale sul finale del post è uguale a quella che stanno fronteggiando i tuoi compari. L'ululato è una tecnica psionica di potenza Bassa che ha lo scopo di farti abbassare la guardia; la carica invece devi contarla come un attacco Alto - suddiviso a metà tra un Medio di carica frontale che danneggia il Corpo + power up di 4CS in forza, le quali vengono poi usate sull'attacco fisico (il morso diretto al collo).

xRick/Ciale: il primo abominio rimane pietrificato come desiderato, mentre l'altro si libera dalla costrizione attraverso la pura forza di volontà (una tecnica di pari potenziale); i vostri attacchi complessivi feriscono gravemente il bestio immobilizzato, ma non sembrano lo stesso sufficienti a ucciderlo ne a fermarlo, benché siano a tutti gli effetti mortali (in particolare quello di Ciale). Questo reagisce in due modi a) sfruttando un power up complessivo di 8CS a Forza (quindi Alto) tenta di afferrare Ciale per il braccio che impugna lo Spindalai e trascinarla a terra (azione fisica portata con 4CS) - seguendo poi con un morso al ventre (4CS) b) sferrando un'artigliata a Rick con l'altro braccio, mirando orientativamente nella parte superiore del corpo (tecnica di natura fisica, potenza Alta, danneggia il corpo). Quello che sta fronteggiando Blackstone incassa l'attacco di Laplace e sembra addirittura ignorarlo (idem per la sciabolata del capitano), dopodiché carica come descritto nel post e trascina Blackstone di fuori, sfondando il muro nel processo.


Al solito, se avete domande, chiedetemi pure.

Scadenza: 5 Maggio



 
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Lill'
view post Posted on 2/5/2016, 23:19




Quando gli artigli della bestia lasciarono delle righe di sangue sulla sua faccia, scavando negli occhi come piccoli solchi di dita nel burro, Rick non pensò di essere finito. Nel pantano di sangue e venature bluastre simili a fulmini che gli appannavano la vista, il nano poteva ancora distinguere l’ombra delle due figure: quella sottile e sfuggente di Ciale, e quella seghettata della bestia.
Cedé un paio di passi indietro, sbilanciato dal colpo.
Neppure quando udì il boato della parete che scoppiava mentre Blackstone e l’altro mostro ci passarono attraverso, no, neppure allora avvertì quella contrazione asfissiante nel petto, propria di chi si trova in un vicolo cieco. D’istinto Rick si voltò. Annusando l'aria che sapeva di cenere, il nano cercò di capire cosa fosse successo alle sue spalle: vide una finestra di luci calde e fiammanti aprirsi nel buio dell’edificio; dietro di esso, altre figure seghettate che correvano più lontane, tra le grida. Fece un altro passo indietro, per prendere la misura della stanza, e adattarsi alla sua nuova condizione di cecità. Le assi del pavimento gemevano in maniera continua davanti a lui, dove gli altri due stavano combattendo. Lo stivale toccava una superficie liscia.
No, ragionò menando un po’ all’aria il martello, per capire se riusciva a visualizzare la portata del suo braccio; no, quei mostri non erano simili a quelli che gli avevano raccontato dopo la battaglia. Era tutt’ora più che felice di essersi evitato quell’esperienza, perché ne aveva in scorta di simili. Ma se non erano i mostri che avevano combattuto Ciale e Cassandra, allora…
Un batuffolo di pelo che galleggiava tra merda e siero verde.
Si ricordò delle fosse dei cuccioli, degli scarti, come li aveva chiamati Obdella; bella fine avrebbe fatto pure quell’altra poveraccia, adesso.
Fu solo quando, ormai troppo tardi, Rick realizzò di aver messo il piede su qualcosa di cedevole che maledì la sua condizione. Si sentì scivolare all’indietro, per poi colpire con la schiena qualcosa di solido, probabilmente la parete. Fu solo quando cercò di rimettersi su, il fiato corto, che sentì un ennesimo scricchiolio, questa volta innaturale.


Uno scricchiolio più profondo di un topo che zampetta tra le travi del solaio, nascondendo la sua presenza ben più pericolosa di altre sventure.
Uno scricchiolio più sinistro di quello del letto di una baldracca, su e giù, finché ti scordi dei casini e del resto va bene.
Uno scricchiolio ben più solido di piccole ossa in una pozza di terra merdosa. Quello era il posto degli scarti.

Forse il tetto sarebbe venuto giù, anch’esso in fiamme, e l’avrebbe seppellito.
Se così doveva essere, allora il senso di vuoto e oppressione nei polmoni avrebbe raggiunto Rick Gultermann, vincendo la partita a nascondino di due amanti che giocano da una vita.

 
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Ashel
view post Posted on 4/5/2016, 14:43






Le parole della donna le arrivarono lontane e confuse.
Mentre Braska si trasformava nella stessa creatura che l'aveva aiutata durante la discesa tra le ombre della sua coscienza, lei rimase accasciata contro la parete dell'edificio, ansimante.
La ferita le doleva, la testa le pesava, le gambe non erano in grado di sostenerla.
Credeva di essere sul punto di vomitare e aveva perso totalmente la forza nelle braccia, cosicché lasciò cadere la mano che impugnava lo spadino e rimase in disparte mentre la donna si avventava sugli spettri con una furia disumana.
Li osservò mentre li artigliava con le sue possenti zampe ferine e a malapena riuscì a seguire le sue indicazioni.
Non aveva paura di lei, non temeva più nemmeno le ombre che presto avrebbe divorato o fatto a brandelli, ma solo perché era troppo stanca per pensare.
Strinse l'elsa della sua spada non sapendo dove andare; indietreggiò appena, si guardò intorno confusa e disorientata.
Fece un passo come per correre verso la piazza centrale, dove era certa di trovare qualcuno in grado di aiutarle, ma un urlo agghiacciante la raggiunse, costringendola a voltarsi e quindi a guardare sopra la sua testa.
Un altro abominio piombò dal tetto atterrando sulle sue gigantesche zampe da lupo; la sirena deglutì spaventata, dopodiché sollevò la lama e la frappose tra lei e quel disgustoso incrocio tra un mannaro e ciascuna delle creature più spaventose che avessero potuto mettere piede su quelle terre.
Rimase ad osservarla sentendosi come paralizzata; avrebbe voluto fuggire via, eppure le gambe non rispondevano ai suoi comandi.
Non fu in grado di muovere un solo muscolo fino a quando il mostro non scattò rapidamente verso di lei con la chiara intenzione di azzannarla: a quel punto cercò di indovinarne i movimenti e la traiettoria per scansarsi all'ultimo secondo, gettandosi a terra.
Incespicò un poco nel fango - il fodero della spada le impediva i movimenti - poi si alzò, si tastò il fianco sinistro trovando altro sangue, si sentì mancare e provò a correre verso il centro del villaggio, ignorando deliberatamente lo scontro con il grosso lupo.
Braska sarebbe stata in grado di badare a lui. Lei non aveva più le forze per continuare a combattere ed era ora di chiamare rinforzi.
L'umidità le penetrava nei polmoni e nell'aria c'era un forte afrore di muschio e un puzzo nauseante di pelliccia bagnata.
E poi il sangue caldo che sgorgava dalle sue ferite aperte, il dolore allo stomaco, i conati di vomito.
Il mondo girava e girava e tutto aveva assunto la forma di un sogno annebbiato e ingarbugliato.
La cintura di sempreverdi che circondava Carsa sembrava un buon luogo in cui nascondersi: nessuno sarebbe venuto a cercarla nell'immensa foresta di conifere della Roesfalda, l'avrebbero data per dispersa e lei sarebbe stata libera di andarsene, di rinunciare a quella vita e abbandonare quel branco di tagliagole e volgari assassini.
La battaglia della Rosa non era la sua. Non aveva niente da spartire con quella gente, nulla la legava a Braska o a Rick, o a Ciale, o a qualsiasi altro membro della setta.
La missione per la quale erano stati assunti era fallita; non c'era più alcun motivo di rimanere.
Solo che non avrebbe saputo dove altro andare.
Non aveva un posto a cui tornare.
Quando era fuggita da Afal non aveva fatto altro che vagare per la montagna in cerca di cibo come una bestia ferita e se non fosse stato per quel cacciatore sarebbe sicuramente morta di stenti nel giro di pochi giorni.
Che cosa le rimaneva, oltre al rimpianto di non essere tornata a casa quando aveva potuto?
Era rimasta invischiata nelle trame oscure di una terra straniera ed ora non c'era modo per lei di uscirne indenne: la spirale di violenza di cui faceva parte suo malgrado non si sarebbe più arrestata seguendo la sua volontà.
E poi era stanca di scappare.
Da Impero, da Deyrnas, da Afal, dal Circo delle Meraviglie.
Sempre in fuga, sempre sola.
In tutto quel parapiglia cercò piuttosto qualcuno che fosse in grado di soccorrerla, poi diede l'allarme urlando il nome di Braska e biascicando qualcosa a proposito di fantasmi e giganteschi lupi mannari.

Aveva smesso di essere una straniera.
Aveva smesso di essere una fuggitiva.



Cassandra



Mente: 100
Corpo: 50; Danno Medio al braccio sinistro, ferite superficiali di grado Basso diffuse; Danno Alto al fianco, 1 Basso al fianco
Energia: 105 - 10 - 10 = 85
Armi: Spadino; Arco lungo [8/15]
CS: + 4 Astuzia

Passive attive:

Attive utilizzate:

CITAZIONE
» Concentrazione: Raggiungendo un grado incredibile di concentrazione, Cassandra sarà in grado di potenziare la sua mente guadagnando 4 CS all'Astuzia.
[Abilità personale 6/25, Power Up psionico, Consumo Medio, Energia, 2 punti]

CITAZIONE
» Scatto: Cassandra sarà in grado con uno scatto fulmineo e improvviso di evitare un attacco fisico a lei rivolto di potenza Media o inferiore.
[Abilità personale 5/25, Difesa fisica, Consumo Medio, Energia, 2 punti]

Riassunto: Sfruttando prima il power up e la difesa media Cassandra se la cava con una ferita di grado Basso, dopodiché fugge via in cerca di aiuto.
 
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Lunatic ( )
view post Posted on 5/5/2016, 15:51




[ Cuore di Ghiacchio : The Blazing Rose ]




A dispetto di ogni verosimiglianza, la prima delle creature non si annichilì sotto la grandinata di colpi, ma reagì afferrandole il braccio. Ciale avvertì quasi le ossa scricchiolare sotto la forza della creatura, il suo corpo che cercava di rispondere per le rime ma falliva inevitabilmente nel farlo. Come un attimo a rallentatore nella rapidità dell'azione, avvertì il centro del suo peso sbilanciarsi verso il basso, sul terreno già lordato del sangue della bestia. Da fuori, l'eco lontana di grida umane.

L'inquisitrice cadde schiena a terra, cercando di atterrare in modo da non mostrare le spalle al nemico. L'essere era già pronto ad approfittare del suo primo successo; fendette l'aria con le fauci. Poteva vedere le macchie giallastre incrostate tra le gengive e il bianco dei denti; un morso di quelle zanne affilate avrebbe potuto infettarla e ucciderla in tre giorni, ammesso che sopravvivesse al dissanguamento. I suoi muscoli riuscirono a reagire, finalmente; raccolse le forze che le rimanevano per sferrare una ginocchiata nel mento del mostro, chiudendogli e deviandogli la bocca.

Blackstone stava gridando qualcosa, i suoi occhi trovarono per un attimo l'immagine di Rick con la faccia coperta di sangue. Aveva la bestia ancora sopra e un rumore di tamburi incessante nelle sue orecchie. Panico. Provava panico. Ciale cercò di seguire le indicazioni del mercenario, menando unaffondo alla cieca con lo Spindalai. Il sangue era ovunque; sangue di una creatura a cui non importava di avere la gola traforata. Senza nemmeno riuscire a capire l'esito del suo attacco, ritirò la lama, la mano sinistra che si aggrappava freneticamente al terreno cercando appiglio per sgusciare via, i piedi che scalciavano la poltiglia di terra e fluidi corporei.

« laplace , »

quello che doveva essere un'ordine le uscì come un gemito, e poco importava se Blackstone avesse scoperto che il nome con cui si era fatta chiamare era in realtà il nome del suo famiglio. Ma il mercenario a quel punto era già sparito in un buco nel muro. Un'ombra nera si abbatté sopra la creatura, unghie contro unghie, denti contro denti. L'aria sapeva di cenere nella notte.
Ciale corse, lo sguardo estraniato e l'arma in mano.




[ Ciale ]

Altera, sociopatica, zelante;
Sguardo gelido, attraente, minuta


Corpo (50 %) - Mente (55 %) - Energie (95 %)
2 0 CS (Velocità)
2 0 CS (Forza)


Uso le passive per pareggiare tra Velocità (maturati precedentemente) e Forza i CS, e contrastare così l'attacco con una ginocchiata. Dopodiché Ciale tenta un affondo - Accusa - il cui effetto è dimezzato dalla malattia; chiama l'aiuto di Laplace e fugge.

• Laplace [...]
(Numero di utilizzi: 3 2 - compagno animale)

• Metabolismo Migliorato [Il fisico dei Lagomorfi è più reattivo rispetto alla media delle creature antropomorfe. Gli effetti positivi riescono ad essere incanalati e quindi aumentati. Quando viene usato un power-up, può essere aggiunto 1 CS dello stesso tipo di quelli già aggiunti dalla tecnica.]
(Numero di utilizzi: 4 3 - passiva razziale "Perizia")

• Vigore riflesso [ Molti guerrieri cercano nella guerra soltanto il compiacimento personale, e vedono negli scontri continui solo un modo per dimostrarsi il migliore sotto gli occhi del mondo, superando i propri avversari anche quando sembrano inarrestabili. Quando un nemico utilizzerà una tecnica attiva che aumenta le CS nella sua riserva, al prezzo di un utilizzo di questa passiva, il guerriero sarà in grado di guadagnare 1 CS (Forza) a sua volta. ]
(Numero di utilizzi: 6 5 - passiva razziale "Perizia")

• Accusa
[Prima di eseguire una condanna, è necessario avere un capo di imputazione che apra il passaggio alle indagini. L'Inquisizione Lunatica aveva una maniera particolare per assicurarsi che gli imputati non scappassero: al minimo cenno di resistenza venivano attaccati, e provavano un assaggio del processo. Nello specifico Ciale può eseguire un singolo affondo, in genere eseguito con la spada, mirato a ferire l'accusato (danno Alto al corpo). L'obiettivo non è mai uccidere, quanto infliggere dolore: tipicamente mirando a un punto debole.. ]
(Attiva, attacco fisico, danno al corpo. Consumo Alto, riserva fisica)


• Fortificazione guerriera

[ Il guerriero userà le sue abilità per potenziare il proprio fisico in vista dello scontro, ottenendo 1 CS (Velocità) da aggiungere alla sua riserva. Inoltre, questa tecnica fornisce al guerriero per la durata di un turno la capacità di vincere tutti gli scontri fisici, a parità di CS utilizzate. ]
( Attiva. Consumo Basso, riserva fisica )

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view post Posted on 5/5/2016, 17:39
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PoV: Braska
(nella foresta)


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« Avrei dovuto farti a pezzi l'istante in cui hai messo piede al campo. »

Le sue zampe affondarono fra i resti dei tralicci sollevando un nugolo di segatura. Fra gli artigli stringeva ancora le carcasse mutilate dei suoi figli: l'odore delle loro budella squarciate era come veleno, una tossina che le stava lentamente divorando ogni brandello di raziocinio. Il bastardo lo sapeva; se ne era resa conto quando i loro sguardi si erano incastrati, quando aveva scorto sotto l'ombra del cappuccio il ghigno mordace del cacciatore. Aveva programmato tutto, da chissà quanto tempo; e lei era stata così ingenua da farsi fottere per l'ennesima volta.

« È un po' troppo tardi per questo, mia cara. »

Vaelzan, lo stregone, levitava a pochi centimetri dal suolo a circa una ventina di metri da lei, avvolto da una fluente fiamma azzurra. La foresta tutt'attorno s'era trasformata in un cimitero d'alberi abbattuti e spettri ululanti. Dopo l'iniziale assalto a sorpresa, Braska ne aveva distrutti a dozzine senza riportare che poche ferite superficiali, uno sfoggio di pura potenza animale che li aveva intimoriti; così, mentre quelli avevano preso a danzare sul limitare del campo di battaglia senza osare muovere un altro passo in avanti, il fattucchiere aveva pensato bene di sguinzagliare l'arma segreta. I suoi cuccioli - la sua stessa carne - l'avevano aggredita posseduti da chissà quale follia, col cervello spappolato da chissà quale stregoneria ignobile; ed era stata costretta ad abbatterli tutti, uno a uno, in un cruento confronto nella boscaglia.
Ora il suo intero corpo grondava del loro sangue.

« Hai ragione, piccolo uomo, ma c'è ancora tempo per la vendetta. Non so che cosa il Circolo abbia pensato prendendo la decisione di allearsi con ciò che resta del Sole Nero... » il cadavere deturpato di uno degli ominidi cadde con un tonfo, liberato dalla presa d'acciaio che lo sosteneva « ...ma siete dei folli se pensate che vi proteggerà dalla mia furia. Non avrò riposo finché ognuno di voi non giacerà spezzato ai miei piedi. »

Lanciò un ruggito così tremendo che l'energia che irradiava la sagoma del mago ne venne scossa, come un lume travolto dal vento. Di riflesso, il circolo d'Ombre si fece un poco più indietro, un poco più silenzioso.

« Tutto questo non sarebbe stato necessario se solo quell'idiota di un tuo mercenario non avesse cominciato a infastidirmi rovinando i miei piani. » le parole uscirono dalle sue labbra come una scusa, velate appena da una ben nascosta paura che tuttavia non scappò all'attenzione della belva; non aveva idea a chi si stesse referendo, ma la certezza di averlo fatto tremare le irrigò i muscoli di rinnovata forza « Ma io ho promesso al mio Maestro che avrei portato lui la chiave; e così farò, con le buone o con le cattive. »
Braska serrò le zanne e divaricò le braccia. I suoi occhi parevano tizzoni ardenti.
« STUPIDO MORTALE! »
La terra tremò sotto le possenti zampe.
« DA ME NON RICEVERAI CHE UNA MORTE DOLOROSA! »

La belva si proiettò in avanti, sollevando un vortice di polvere e pietrisco, muovendosi a una rapidità impossibile per una creatura di simile stazza. Vaelzan mormorò qualcosa fra i denti, la fronte imperlata di sudore. Poi sollevò le braccia e avvenne l'impatto, in uno sfrigolio di luce da cui si propagarono saette e lingue di fiamme che sarebbero state visibili sin dal villaggio.


~


Nella seconda battaglia di Carsa, la Rosa aveva avuto la peggio.
I corpi martoriati dei mercenari e dei servi che fino a qualche giorno prima solevano chiamarsi "fratelli", erano ora calpestati dai vivi in fuga, terrorizzati dinanzi all'apparente forza inarrestabile costituita dal branco di mostri usciti dalla foresta. Pochi fra i membri della setta sapevano davvero che cosa fossero le bestie; e anche loro erano stati colti di sorpresa dall'irruenza dall'assalto, come un padrone improvvisamente tradito dal suo fedele segugio. Fortunatamente, la maggiorparte di essi aveva diverto presto l'attenzione a Braska - intenta a combattere al limitare del borgo - e questa fu l'unica ragione per cui qualcuno riuscì a sopravvivere. L'unica ragione per cui le grida disperate della Sirena vennero raccolte da un superstite.

« Vieni con me ragazza! »

Baf sembrava essere comparso dal nulla, afferrando Cassandra per le braccia - aiutandola a sostenersi. Era a sua volta coperto di brutti lividi e ferite sanguinanti, ma pareva ancora in grado di reggersi in piedi; una solida ancora di salvezza per una giovane prossima a perdere i sensi nel mezzo dell'inferno. La condusse per una stradina che serpeggiava fra due delle poche case ancora in piedi, col rumore della battaglia nelle orecchie e il puzzo della morte nelle narici. Attraverso uno degli squarci fra le mattonelle, intravide Arsòn abbattere uno degli abomini, e un altro paio già morti ai suoi piedi. Il segaossa svoltò bruscamente infilandosi in una delle baracche, e poi fuori di nuovo sfruttando un buco nella parete, in direzione dell'altro capo della boscaglia. A quel punto però Cassandra era già al suo limite; l'ultima cosa che vide prima di perdere conoscenza fu un lampo di luce blu infiammare l'orizzonte alle sue spalle.


~


Lo spindalai affondò nella carne senza che vi venisse opposta alcuna resistenza.
Nella penombra del locale, stordita dall'aria appestata dell'odore dei fluidi mostruosi, Ciale non poté vedere se il suo segugio aveva o meno portato a termine il suo ordine; ma poté udire un guaito di pura sofferenza, il suono delle budella spiaccicarsi sul terreno, e infine la bestia caderle addosso - seppellendola sotto il suo pelo e la sua carne nauseante. Il soffitto scricchiolò per l'ultima volta; una montagna di travi e pezzi di roccia cadde su entrambi, giusto un istante dopo quel bagliore alieno che illuminò a giorno l'intera cittadina.
Poi per la lagomorfa fu il buio.

Un paio di mani forti afferrarono Rick per la collottola prima che potesse seguire la stessa sorte della sua compagna; reso cieco dall'artigliata dell'umanoide, non poté realizzare immediatamente chi fosse stato a trascinarlo di fuori. Fu soltanto quando il suono dei calcinacci in caduta si dissipò che una voce affannata gli parlò da qualche parte poco dietro alla nuca.

« Non svenire ora, dannazione --- » Obdella aveva appena salvato la pellaccia al nano: forse non si era impegnato abbastanza nello spaventarla e nel minacciarla; o forse si era trovata lì per puro caso, e non era stata capace a volgere il capo altrove « - non riesco a portarti! »
Purtroppo per lei però Gultermann aveva davvero sparato le sue ultime cartucce, e si addormentò fra le sue braccia.



X - EPILOGO



PoV: Angela
(???)



Il suo aguzzino giaceva a terra con quasi quaranta centimetri di legno e ferro incastrati nel collo. La guardava incredulo, i pantaloni ancora abbassati e le mani strette attorno alla gola nell'inutile tentativo d'arrestare l'emorragia. Rialzandosi a fatica dalla posizione in cui l'aveva costretta - a mani ancora legate - Angela rifletté sulla possibilità di canzonarlo, di dargli un calcio nei coglioni esposti, o di sputargli in faccia; tuttavia osservando il terrore nei suoi occhi - la certezza di esser appena stato ucciso sul ciglio delle proprie deliranti fantasie - si trovò abbastanza appagata dal rinunciare all'umiliazione.

« Mi aspettavo un'entrata in scena meno appariscente. »

Commentò cercando una posizione sul tavolaccio che potesse soddisfare entrambi i suoi bisogni di comodità e pudore. Le vesti lacerate lasciavano ormai ben poco spazio alla fantasia, eppure all'uomo sulla soglia non pareva importare: il suo sguardo era gelido e disinteressato.

« Un tempo gli adepti dell'Eclisse sapevano essere mortali quanto invisibili. »

L'individuo non aveva certo i tratti di un sicario, né tantomeno i modi. Aveva sfondato la soglia senza mezzi termini, dando a Jeneva tutto il tempo per voltarsi prima di trafiggerlo con un quadrello di balestra; e ora era lì, a squadrarla impettito dietro un'elegante corazza d'oro bianco che brillava di luce propria. Pareva piuttosto un cavaliere delle favole: i capelli chiari e ben curati, occhi simili a gemme azzurre, un mantello rosso come il sangue.

« Temo che tu abbia frainteso. »
commentò con voce incolore - abbassando l'arma
« Gli adepti che erano sulle tue tracce non arriveranno. »
dall'esterno del tugurio non giungeva alcun suono
« Sono morti, tutti quanti. »

Si guardarono vicendevolmente per diversi secondi, il silenzio spezzato esclusivamente dai rantoli del criminale che stava lentamente spirando ai suoi piedi. Improvvisamente si fece più seria, il ghigno che fino a quell'istante aveva dominato ogni sua espressione si smorzò.

« Chi sei? »

Domandò lei con apprensione.
L'interlocutore lasciò cadere a terra la balestra, e prese ad avanzare lentamente in sua direzione. A ogni passo la corazza che indossava emetteva suoni cristallini, una melodia intrigante e sorprendente. Non aveva idea di chi fosse: tutto ciò che era accaduto nell'ultimo periodo si era verificato fuori dai suoi schemi, aldilà d'ogni previsione; ma quel giovane dal pallido crine l'aveva visceralmente affascinata. Si sentiva pulsare d'eccitazione come da tempo non le succedeva.
« Sono un messaggero. » affermò lui senza rallentare il passo « Una tua vecchia conoscenza desidera rivederti, miss Vatrich. »
Non si aspettava di risentire quel nome. Ne aveva quasi dimenticato il suono, aspro come la terra della Roesfalda.
Attese che proseguisse.
« Non si aspettava certo di vederti tornare così vicino ai luoghi che hai dissacrato - ai cadaveri che marciscono nella terra urlando il tuo nome. » il cavaliere si fermò in prossimità di Jowain, e gli posò sulla testa la suola dello stivale rinforzato, incurante della sua condizione « Francamente, neppure io avrei potuto prevedere da te un simile coraggio. O forse dovrei dire -- » li schinieri cominciarono a scricchiolare sul cranio del malcapitato « - imprudenza. »

La faccia di Jowain Jeneva - prode criminale dai grandi sogni - venne sfondata dal piede dello sconosciuto come fosse fatta di porcellana. E lei guardò, osservò intensamente il grumo repellente rimasto spalmato sul pavimento, i rivoli cremisi insinuarsi fra le fessure della pietra, il cadavere che scalciava in preda agli spasmi terminali. In quel preciso istante percepì un brivido tiepido invaderle il bassoventre; dovette stringere le dita e mordersi le labbra per costringersi a trattenere un gemito.

« Entrambe parole prive di senso, mio giovane cavaliere. » disse boccheggiante, forzandosi a volgere lo sguardo su di lui « Ciò che domina questo mondo e i suoi abitanti è la mera necessità. Il desiderio non è altro che un astuto inganno del destino. »

« Tu credi davvero? »

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« Cosa mai può averti costretto a tornare,
dunque mi chiedo.
»

Si era fatto ormai così vicino che poteva sentirne l'aroma floreale; così vicino da poter notare nei suoi lineamenti qualcosa che fino a poco prima le era sfuggito: disprezzo. E anche qualcos'altro; una somiglianza.

« Qualcosa mi dice che sai già la risposta. »

Il silenzio che cadde di nuovo fra di loro le confessò tutto ciò che aveva bisogno di sapere. Anche lui sembrò comprendere molto: le rughe sulla sua fronte si dispersero. Le allungò una mano con il palmo rivolto verso l'alto - un gesto di inaspettata gentilezza.

« Permettimi di farti strada, allora. » la donna inclinò appena le labbra tumefatte « Dimentichi che ho le mani legate. »
gli ricordò con tono di scherno « Ti spiace? »
Fece un cenno con il capo piuttosto eloquente, che tuttavia non ricevette la risposta immaginata.
« Non credo che tu abbia bisogno del mio aiuto. »

No, non ne aveva bisogno, ma aveva sperato che assecondasse quel suo vezzo da damigella in pericolo. Poco importava.
Di nuovo eretta, la bionda fece pressione sulle manette. I muscoli delle sue braccia si contrassero ben oltre la soglia del naturale, distorcendo le tante piccole cicatrici sulla pelle, fino a che il rumore di ferro spaccato sancì la ritrovata libertà articolare. Si massaggiò i polsi arrossati, in attesa che le linee di tensione nella carne si normalizzassero di nuovo riportandola al suo aspetto originario. Infine, con un sorriso che fra i lividi era quasi grottesco, accettò la mano di lui.

« Possiamo andare. »

Furono presto fuori, sotto la pioggia temporalesca - mano nella mano.
Come fratello e sorella.


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TO BE CONTINUED...
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Q M
P O I N T

Bene ragazzi, siamo arrivati finalmente alla fine! Non mi dilungherò eccessivamente nei giudizi individuali perché credo vi verranno fatti da chi di competenza in sede di valutazione (tuttavia posso farveli avere per privato se lo richiedete), però ci tengo a dire che in generale sono rimasto soddisfatto dall'attitudine con cui avete affrontato l'avventura. Verso la fine la qualità dei post è scesa un poco e i ritardi si sono accumulati, ma questo è accaduto anche da parte mia, quindi non me la sento di rimproverarvelo; del resto è quasi fisiologico che accada in quest di così lunga durata. Come ho detto in confronto, la struttura aperta della quest dava spazio a concreti rischi di inerzia e di spaesamento per gli utenti, e sono stato lieto di constatare che invece non è stato il caso; avete quasi sempre sfruttato bene i giri in confronto, prendendo l'iniziativa quando necessario, e interagendo a dovere con gli NpC che vi avevo messo a disposizione. Se proprio devo recriminare qualcosa, vi direi che avreste potuto anche interagire un po' di più fra di voi (anche se Ciale e Rick qualcosa hanno fatto, è stato abbastanza occasionale) ma date anche le tempistiche con cui si sono svolte le sezioni in confronto, e considerando l'oggettiva difficoltà di potersi sempre accordare per bene entro le scadenze, capisco che non ci sia stato sempre lo spazio necessario.

Venendo invece all'in-game: successivamente a quanto narrato nel post, i vostri personaggi saranno liberi da qualsiasi vincolo nei confronti della setta o della campagna; se dunque per il successivo sviluppo delle vostre storie volete distaccarvi da tutto ciò, potete tranquillamente considerarvi fuggiti dopo la battaglia. Se invece desiderate continuare su questa strada, rimanete allora sintonizzati perché probabilmente aprirò a breve una scena GdR che descriverà il periodo immediatamente successivo a questa fine di capitolo (sono inoltre disponibile nel caso abbiate domande o richieste particolari).


Vi faccio qualche esempio:

- Ciale sopravvive grazie alla carcassa del mostro che l'ha schermata dalla frana (idem Laplace); a questo punto ti puoi risvegliare da sola quando ormai ciò che resta della setta se n'è andata, e proseguire per la tua strada. Altrimenti può recuperarti Blackstone (che sopravviverà) scavando nelle macerie, e fornendoti un primo soccorso.

- Rick sopravvive perché Obdella l'ha cacciato fuori dall'edificio prima del crollo. Riceverai delle cure immediatamente dopo alla battaglia e a quel punto puoi tranquillamente inventarti quel che vuoi per fuggire o per rimanere.

- Cass sopravvive perché viene trovata da Baf prima che perda i sensi per via della perdita di sangue. Riceverai delle cure immediatamente dopo alla battaglia e a quel punto anche tu puoi decidere cosa e come fare.


Infine giusto qualche ultimo appunto

- xAshel&Lunatic: la malattia indotta dall'avvelenamento ovviamente non sparirà nel nulla. Non dovete necessariamente considerarlo come malus permanente (anche perché non lo sarebbe - tempo ancora qualche settimana in-game e teoricamente i vostri personaggi dovrebbero morirne), ma è chiaro che dovreste trovare una giustificazione per la sua rimozione nel vostro prossimo background. Questa può variare a seconda di cosa decidete di fare: se rimanete con la setta ci sono un po' di opzioni particolari, e se ne può discutere in privato; se invece fuggirete, potete tranquillamente inventarvi qualsiasi cosa di coerente per rimuoverlo (un guaritore itinerante, una pozione acquistata in una città della Roesfalda, etc).

- xAshel: il tuo malus permanente - ricevuto nella missione che ti aveva visto coinvolta ad Afal - può essere rimosso, dietro previa conferma del correttore di quest. Come descritto in confronto qualche manciata di giri fa, Braska ha divorato gli spettri che ti perseguitavano, rimuovendoli permanentemente dal piano materiale. Di conseguenza, la maledizione non può più avere effetto.

- xLill: circa la ferita che hai riportato nel tuo ultimo post attivo... non sono sicuro che non sia stata volontaria da parte tua, perché alla fine avresti potuto difenderti con un braccio, o prendere la zampata solo su un lato della faccia, senza necessariamente rimanerne accecato. Nell'eventualità che l'accecamento non sia stata una trovata da te desiderata per qualsiasi ragione, puoi farti guarire da Obdella immediatamente dopo la battaglia: ella difatti è segretamente una praticante di magie guaritive, una particolarità che ha sempre tenuto nascosta per ovvie motivazioni. Non era mia intenzione causarti una ferita permanente, insomma!

Rinnovo i miei ringraziamenti a tutti e tre per avuto la pazienza di seguirmi in questa avventura sino alla sua conclusione. Alla prossima!



 
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view post Posted on 21/5/2016, 13:29
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Cardine
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  Introduzione
Valutare una quest è complicato. Sviscerarla in ogni suo aspetto (ce ne sono innumerevoli che potrebbero essere pesi in considerzione) da un punto di vista esterno significherebbe fare un lavoro parecchie volte più corposo di quello che un master è normalmente tenuto a fare per i suoi utenti. Ci sono molte altre cose da valutare, dal mio punto di vista, come il comportamento del master stesso; posso anche fare considerazioni più generali in merito alla struttura e alla godibilità da parte degli utenti o di un lettore qualsiasi. Sono questi gli aspetti più inediti rispetto alla normalità dei giudizi, e sono anche quelli su cui ho intenzione di concentrarmi maggiormente, appunto perché è l'unica occasione per farlo. Vi invito, qualora voleste delle opinioni più precise delle mie sui campi tradizionali di valutazione, di contattare Fatal Tragedy stesso (anche se immagino qualcuno di voi lo abbia già fatto), che vi ha seguiti passo passo per tutta la durata della storia.
   Il mio ruolo è insomma quello di sovraintendente. Voglio assicurarmi che abbiate fatto un buon lavoro (spoiler: avete fatto un ottimo lavoro), spiegare cosa va bene e cosa al contrario si poteva migliorare e, in ultima istanza, elargire delle ricompense equilibrate.

  In generale
Eccezion fatta per le primissimi fasi della quest (c'erano però di mezzo le feste natalizie a falsare le scadenze, e si tratta di periodi in cui è del tutto comprensibile si proceda a rilento) e, come ribadito da Fatal Tragedy, gli ultimi post, la quest è stata condotta con un buon ritmo di gioco e una qualità ben più che accettabile: trattasi di un giudizio, il mio, che non prende in considerazione solo i ritardi, ma tutta la struttura, la durata più o meno corretta dei turni e il carico di lavoro al quale eravate tutti voi sottoposti. Il merito di questo buon incedere è certamente degli utenti, ma anche del master: denota una certa competenza nel progettare i vari turni e far procedere la trama con sicurezza, e in secondo luogo mette in evidenza la capacità da parte dei partecipanti di di procedere come previsto. I ritardi ci sono stati, certo, ma la puntualità è stata apprezzabile un po' da parte di tutti (con solo qualche episodio negativo notevole) e, vista anche la rispettabile estensione della quest, non ha comportato sostanziali penalizzazioni.
   Quindici post attivi è infatti un gran traguardo, contando anche il fatto che la metà di essi erano di una certa corposità o gestiti in modo capillare tramite il confronto, colmi di possibili interazioni o intensi da un punto di vista tecnico, e quindi più carichi in termini di impegno personale. La vostra condotta, in questo senso, è un gran punto di forza per il risultato, ottimo, del progetto. Mandare avanti un racconto così corposo è segno di grande dedizione e abilità, soprattutto in un momento di depressione della vivacità del forum come lo sono stati gli ultimi mesi. Un merito che si va a sommare a quelli già elencati.
   Sono infine convinto che una Quest, per essere considerata di successo, debba somigliare a una storia organica raccontata da più o meno numerosi punti di vista. Si tratta di una situazione utopistica, visti i limiti (che per altri aspetti sono invece pregi) di questo sistema di gioco. Nel leggere la quest nella sua interezza, però, mi sono immedesimato notevolmente e ho continuato la lettura con grande piacere. Ognuno di voi ha saputo dire la sua e, da un punto di vista complessivo, devo dire che questo racconto a otto mani è risultato ben riuscito e convincente. Non mi dilungo nei dettagli, poiché avrò modo di esplicarli brevemente qui sotto, assieme alle ricompense.

  Il QM
Hai dato prova di indubbie abilità nel gestire questo tipo di giocata, sapendo volgere strutture complicate a vantaggio del gioco. Il tuo terzo post, che corrisponde al terzo turno, è a mio avviso esemplare: dimostra impegno, impegno e ancora impegno, e dona al gameplay una profondità sorprendente, che in altre situazioni è irripetibile. E ho molto apprezzato anche il tuo modo di gestire i combattimenti e le indicazioni in essi, dando ai giocatori varie linee guida ben precise che non hanno limitato, ma bensì dinamicizzato le scene più critiche. In generale, mi è piaciuto il tuo approccio abbastanza stringente, anche per evitare, come tu stesso hai fatto notare, il rischio che si giungesse a uno stallo della trama. Hai dato ai partecipanti grandi possibilità di azione ma sei stato contemporaneamente capace di guidarli verso l'obiettivo ultimo.
   Un ulteriore appunto andrebbe fatto alla trama, probabilmente la parte più delicata e meno oggettiva da valutare, dal mio punto di vista. Ritengo sia quindi importante sottolineare il valore della trama rispetto all'esperienza di gioco: le caratterizzazioni dei png sono ottime, spesso ben curate, e favoriscono l'interazione con essi dei personaggi; la quest nel suo complesso è stata strutturata nel modo più congeniale per essere giocata, insomma, e questo è un gran punto a tuo favore. L'equilibrio tra azione, mistero e sviluppo è infatti ben azzeccato. Nonostante questa sia la prima parte di un progetto più lungo, il racconto è già ricco, profondo e complesso; fa ben sperare per un suo proseguo e un grande successo.
   La ricompensa che ho deciso di assegnarti è di 1400 gold.

  Gli utenti
Parlando a voi nell'insieme non voglio svalutare il vostro operato individuale, ma invece sottolineare la partecipazione collettiva che avete saputo dimostrare. Anche per questo, la parte In generale è un continuo riferimento, in fondo, al vostro operato. Non ho potuto fare a meno di assicurarmi che i miei giudizi corrispondessero con le impressioni del Quest Master, e così è infatti successo.
   Ci sono state delle ricadute di qualità, dei ritardi, degli errori strategici (minimi) e delle antisportività, da parte di tutti voi; piccoli nei di una prestazione altrimenti esemplare. Lill' si è distinto, a mio avviso, in termini di qualità generale dei suoi interventi, forte anche di una certa esperienza. Ashel ha invece brillato nell'aspetto interpretativo, evidente soprattutto nella fase iniziale e intermedia della quest. Di Lunatic ho molto apprezzato lo stile originale (anche se talvolta troppo sommario), sempre piacevole da leggere.
   Una qualità che ho riscontrato in tutti voi è stata la capacità di scrivere interventi essenziali, dove nessuno di si è dilungato in aspetti poco utili. La brevità dei post, soltanto laddove essa non comprometta la qualità, è un grande punto di forza soprattutto in quest così lunghe. Complice il fatto che grosse fette siano state giocate e approfondite in confronto - e che solo una parte di esse traspaia dai testi - siete stati capaci di procedere senza appesantire e questo, che ogni tanto è visto come una lieve deficienza di impegno o qualità, è più spesso una scelta vincente per una buona riuscita "generale". Pertanto:
   Lill' guadagna 1400 gold.
   Ashel guadagna 1400 gold.
   Lunatic guadagna 1250 gold e un punto promozione per l'energia Gialla.

Procedo ad aggiornare i conti. Complimenti!


Edited by Hole. - 22/5/2016, 01:43
 
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