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Sotto un nuovo sole

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view post Posted on 16/5/2016, 11:21
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view post Posted on 1/6/2016, 13:31
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Sotto un nuovo sole chiude!
L'Akeran - come si evince dalle descrizioni dei territori - è stato influenzato maggiormente dalla fede (e per un buon margine); questo influenzerà i futuri eventi e ha già trasformato il territorio, esattamente come voi utenti avete fatto in modo che avvenisse.

Gli utenti: RamsesIII, A Way To End, Lill', Fatal_Tragedy, ¬K a h ø r i, Ashel, Liath, Last Century, miky1992, The Jedi Doctor Hobbit Who Lived, Lul~, Neéro, Lucious, Verel e A.Beck ottengono l'artefatto al-Iksīr così come è stato sbloccato.
Gli utenti: Numar55, RamsesIII, A Way To End, ¬K a h ø r i, Fatal_Tragedy, Lill', miky1992, Last Century, The Jedi Doctor Hobbit Who Lived, Liath, Lul~, A.Beck, e Neéro ottengono l'artefatto Rìastrad così come è stato sbloccato.
(i codici a fondo pagina)

RamsesIII e Numar55 ottengono inoltre un secondo premio segreto, essendosi qualificati come i maggiori investitori nelle due sfere. Trattasi di una passiva d'ambientazione che non andrà calcolata nella pericolosità, né nel limite di abilità personali per la propria fascia:

MECENATE
Che sia per i soldi, per le sue azioni o per semplice paura, il personaggio ha finito per essere ricordato soprattutto da una certa parte dell'Akeran, che lo conosce e lo rispetta come un'autorità. Quando si trova in alcuni territori, egli potrà esercitare una certa influenza sulle persone che lo circondano, come se detenesse effettivamente potere sulle loro vite. Questa passiva può essere esercitata in quest sotto accordo con il QM.

per RamsesIII i territori in questione sono il Qatja-yakin, il Sultanato e Dorhamat.
per Numar55 i territori in questione sono Taanach, il Bekâr-şehir e il Plaakar.
Gli utenti hanno il permesso di riscrivere l'abilità a piacere, purché l'effetto non cambi.

I Kurus rimasti a tutti i partecipanti verranno considerati Gold con cambio 1:1 al primo acquisto compiuto.
Per qualsiasi feedback, vi invito a utilizzare il topic dedicato in [confronto]. Grazie a tutti per la partecipazione!
That's all Folks~

« al-Iksīr »
WCIXXKn

Sembra ieri quando l'Akeran non era che una palude abitata da signori della guerra, demoni e schiavisti. I nani erano zingari, la tecnologia stava nelle mani di chi ne abusava per i propri interessi e non esistevano né fedi né tradizioni. Si era toccato il fondo; più in giù di così non si sarebbe potuto scendere. Eppure, guardateci oggi: il territorio più evoluto di Theras, diplomatico, multiculturale, ricco e civilizzato. L'Akeran ha saputo rialzarsi ogni volta, traendo dalle proprie sconfitte gli insegnamenti che l'hanno reso ciò che è oggi: un paradiso. Dopo la terza marcia dell'Ahriman, un nuovo, ennesimo, sole ha iniziato a splendere sul meridione.

Tra tutte le scoperte scientifiche compiute di recente nell'Akeran, la soluzione denominata al-Iksīr è senza dubbio la più affascinante: un intruglio sviluppato dagli alchimisti del Qatja-yakin e nominato con poca modestia la "panacea universale". Gli abitanti più agiati del Sultanato e delle città libere possono già contare su numerose dosi acquistate per uso privato, che portano allacciate alla cintola o nascoste in una borraccia. Il composto, quando preso in parti e quantità differenti, funge da rimedio contro numerosi acciacchi, può avvelenare, sciogliere materiali o addirittura esplodere. Le infinite applicazioni di questo prodotto alchemico sono ancora sotto studio, sebbene ciò non abbia impedito agli studiosi più avari di metterlo in commercio in grandi quantità, facendo sì che finisse nelle mani di generosi mecenati.


La proprietà che ha reso l'al-Iksīr popolare è innanzitutto la sua capacità, se assunto in dosi millesimali, di sanare qualsiasi malessere. Il composto agisce come un vero e proprio spurgante per l'organismo, bruciando gli elementi nocivi nel sangue e curando raffreddori, dolori reumatici, tisi e molto altro ancora. È sufficiente bagnarsi la lingua con una goccia di pozione per tornare in piena forma, mettendo al bando qualsiasi malanno o acciacco naturale che abbia colpito il fisico dell'individuo. Molti curatori sono stati attirati dalla soluzione e hanno sviluppato potenti incantesimi di guarigione sfruttandola come componente materiale.
[consumo nullo | consumo alto energetico, natura fisica, guarigione media al fisico]

Per la stessa ragione l'al-Iksīr costituisce un veleno micidiale se assunto in quantità elevate: una tossina in grado di bruciare il sangue nelle vene e provocare un dolore inimmaginabile a chiunque ne faccia un uso disattento. Si dice che gli assassini più crudeli dell'Akeran abbiano iniziato a bagnare le loro lame nelle ampolle di al-Iksīr perché le loro vittime provino la sensazione che le loro carni esplodano quando vengono ferite.
[passiva - 2 utilizzi]

Se se ne diluiscono poche gocce nell'acqua, l'al-Iksīr diventa una soluzione concentrante in grado di donare grande lucidità alla mente di chi la assume: una vera e propria pozione di intelligenza. Molti mecenati ne sono rimasti attratti, affascinati dall'idea di sviluppare una logica ineccepibile, una dialettica scorrevole, una memoria inattaccabile e una conoscenza deduttiva e induttiva impareggiabile. L'effetto, purtroppo, dura solo per qualche attimo: come se il cervello per un istante fosse libero di respirare per la prima volta.
[passiva - 4 utilizzi]

Quando viene agitato, l'al-Iksīr diviene immediatamente instabile e rischia di provocare danno agli oggetti con cui entra in contatto, sciogliendoli e corrodendoli. Si dice che alcuni alchimisti conservino il composto in piccole sfere d'argilla pronte a essere lanciate contro i nemici, per spezzare le loro armi e armature. Alternativamente all'utilizzo in combattimento, la possibilità di sciogliere e spezzare materiali resistenti come il ferro è largamente apprezzata da molti artigiani dell'Akeran.
[consumo Basso energetico, natura fisica]

I più pazzi fra coloro che hanno ottenuto un po' di al-Iksīr hanno provato a testarlo su di sé e hanno scoperto che se mescolato con fango e terra e applicata al viso, la pozione è in grado di cambiare completamente i connotati di una persona, trasformandola in un altro individuo per un lungo periodo di tempo. Non esistono modi per distinguere un individuo camuffato dall'al-Iksīr, e questa è un'altra delle ragioni che ha portato molti assassini ad acquistarlo. Il fango così applicato tende a seccarsi e spezzarsi dopo qualche ora, ma può essere anche lavato via a piacere.
[consumo Medio fisico, natura fisica, durata 4 turni]

Ma la reazione più sorprendente si ha quando si combina l'al-Iksīr con il fuoco: è sufficiente una minima scintilla perché la soluzione esploda in un inferno di fuoco e fiamme, per nulla commisurato alla quantità originaria. Questa reazione è talmente pericolosa da costringere gli alchimisti a conservare il composto in celle fredde e umide, lontano da qualsiasi torcia o fonte di calore. Ciò nonostante, si può ben immaginare quanto ciò sia apprezzato dai signori della guerra, che hanno già iniziato ad acquistarne in grandi quantità per creare delle micidiali sfere esplosive da lanciare contro gli eserciti nemici, a mano o tramite armi d'assedio.
[consumo Critico energetico, natura fisica, danno Alto al fisico ad area



CODICE
<blockquote><blockquote><blockquote><p align="center">[size=14][font=times]« [color=brown]al-Iks&#299;r[/color] »[/font][/size]
[IMG=WCIXXKn]http://i.imgur.com/WCIXXKn.png[/IMG]

[size=2]<i>Sembra ieri quando l'Akeran non era che una palude abitata da signori della guerra, demoni e schiavisti. I nani erano zingari, la tecnologia stava nelle mani di chi ne abusava per i propri interessi e non esistevano né fedi né tradizioni. Si era toccato il fondo; più in giù di così non si sarebbe potuto scendere. Eppure, guardateci oggi: il territorio più evoluto di Theras, diplomatico, multiculturale, ricco e civilizzato. L'Akeran ha saputo rialzarsi ogni volta, traendo dalle proprie sconfitte gli insegnamenti che l'hanno reso ciò che è oggi: un paradiso. Dopo la terza marcia dell'Ahriman, un nuovo, ennesimo, sole ha iniziato a splendere sul meridione.</i>

Tra tutte le scoperte scientifiche compiute di recente nell'Akeran, la soluzione denominata al-Iks&#299;r è senza dubbio la più affascinante: un intruglio sviluppato dagli alchimisti del Qatja-yakin e nominato con poca modestia la "panacea universale". Gli abitanti più agiati del Sultanato e delle città libere possono già contare su numerose dosi acquistate per uso privato, che portano allacciate alla cintola o nascoste in una borraccia. Il composto, quando preso in parti e quantità differenti, funge da rimedio contro numerosi acciacchi, può avvelenare, sciogliere materiali o addirittura esplodere. Le infinite applicazioni di questo prodotto alchemico sono ancora sotto studio, sebbene ciò non abbia impedito agli studiosi più avari di metterlo in commercio in grandi quantità, facendo sì che finisse nelle mani di generosi mecenati.[/size]

<table align="center">

<tr>
<td align="justify" valign="top" width="800px">[size=2]La proprietà che ha reso l'al-Iks&#299;r popolare è innanzitutto la sua capacità, se assunto in dosi millesimali, di sanare qualsiasi malessere. Il composto agisce come un vero e proprio spurgante per l'organismo, bruciando gli elementi nocivi nel sangue e curando raffreddori, dolori reumatici, tisi e molto altro ancora. È sufficiente bagnarsi la lingua con una goccia di pozione per tornare in piena forma, mettendo al bando qualsiasi malanno o acciacco naturale che abbia colpito il fisico dell'individuo. Molti curatori sono stati attirati dalla soluzione e hanno sviluppato potenti incantesimi di guarigione sfruttandola come componente materiale.
[<i>consumo nullo</i> | <i>consumo alto energetico, natura fisica, guarigione media al fisico</i>]

Per la stessa ragione l'al-Iks&#299;r costituisce un veleno micidiale se assunto in quantità elevate: una tossina in grado di bruciare il sangue nelle vene e provocare un dolore inimmaginabile a chiunque ne faccia un uso disattento. Si dice che gli assassini più crudeli dell'Akeran abbiano iniziato a bagnare le loro lame nelle ampolle di al-Iks&#299;r perché le loro vittime provino la sensazione che le loro carni esplodano quando vengono ferite.
[<i>passiva - 2 utilizzi</i>]

Se se ne diluiscono poche gocce nell'acqua, l'al-Iks&#299;r diventa una soluzione concentrante in grado di donare grande lucidità alla mente di chi la assume: una vera e propria <i>pozione di intelligenza</i>. Molti mecenati ne sono rimasti attratti, affascinati dall'idea di sviluppare una logica ineccepibile, una dialettica scorrevole, una memoria inattaccabile e una conoscenza deduttiva e induttiva impareggiabile. L'effetto, purtroppo, dura solo per qualche attimo: come se il cervello per un istante fosse libero di respirare per la prima volta.
[<i>passiva - 4 utilizzi</i>]

Quando viene agitato, l'al-Iks&#299;r diviene immediatamente instabile e rischia di provocare danno agli oggetti con cui entra in contatto, sciogliendoli e corrodendoli. Si dice che alcuni alchimisti conservino il composto in piccole sfere d'argilla pronte a essere lanciate contro i nemici, per spezzare le loro armi e armature. Alternativamente all'utilizzo in combattimento, la possibilità di sciogliere e spezzare materiali resistenti come il ferro è largamente apprezzata da molti artigiani dell'Akeran.
[<i>consumo Basso energetico, natura fisica</i>]

I più pazzi fra coloro che hanno ottenuto un po' di al-Iks&#299;r hanno provato a testarlo su di sé e hanno scoperto che se mescolato con fango e terra e applicata al viso, la pozione è in grado di cambiare completamente i connotati di una persona, trasformandola in un altro individuo per un lungo periodo di tempo. Non esistono modi per distinguere un individuo camuffato dall'al-Iks&#299;r, e questa è un'altra delle ragioni che ha portato molti assassini ad acquistarlo. Il fango così applicato tende a seccarsi e spezzarsi dopo qualche ora, ma può essere anche lavato via a piacere.
[<i>consumo Medio fisico, natura fisica, durata 4 turni</i>]

Ma la reazione più sorprendente si ha quando si combina l'al-Iks&#299;r con il fuoco: è sufficiente una minima scintilla perché la soluzione esploda in un inferno di fuoco e fiamme, per nulla commisurato alla quantità originaria. Questa reazione è talmente pericolosa da costringere gli alchimisti a conservare il composto in celle fredde e umide, lontano da qualsiasi torcia o fonte di calore. Ciò nonostante, si può ben immaginare quanto ciò sia apprezzato dai signori della guerra, che hanno già iniziato ad acquistarne in grandi quantità per creare delle micidiali sfere esplosive da lanciare contro gli eserciti nemici, a mano o tramite armi d'assedio.
[<i>consumo Critico energetico, natura fisica, danno Alto al fisico ad area</i>[/size]
</tr></td>

</table></p></blockquote></blockquote></blockquote>


« Rìastrad »
HBRLir8

Sembra ieri quando l'Akeran non era che una palude abitata da signori della guerra, demoni e schiavisti. I nani erano zingari, la tecnologia stava nelle mani di chi ne abusava per i propri interessi e non esistevano né fedi né tradizioni. Si era toccato il fondo; più in giù di così non si sarebbe potuto scendere. Eppure, guardateci oggi: il territorio più evoluto di Theras, diplomatico, multiculturale, ricco e civilizzato. L'Akeran ha saputo rialzarsi ogni volta, traendo dalle proprie sconfitte gli insegnamenti che l'hanno reso ciò che è oggi: un paradiso. Dopo la terza marcia dell'Ahriman, un nuovo, ennesimo, sole ha iniziato a splendere sul meridione.

Non avevamo credo. Non avevamo tradizioni. Non avevamo cultura. Non avevamo storia. Ora che abbiamo ottenuto tutto ciò siamo disposti a difenderlo a spada tratta, a discapito di chi cerca di nascondere le proprie origini e di chi le ha dimenticate. Gli dèi ci hanno armati poiché vedono nell'Akeran una terra santa per il loro popolo, dove vengono preservati i valori e le virtù dell'uomo. Che a ciascun generale venga data una Rìastrad: una lama sacerdotale estratta dall'Oneiron stesso, e che con essa possa difendere il suo credo e tagliare le gole degli infedeli. Non permetteremo al resto del mondo di predare su ciò che l'Akeran ha speso così tanto tempo per costruire. Questa è la nostra terra, la terra più bella e ricca del mondo, perché gli dèi hanno voluto darla a noi. Le nostre spade parlano per voce della storia e delle tradizioni.


Appena uscite dalla forgia, le Rìastrad si presentano come delle daghe di fattura povera, leggere e poco attraenti. La trama dell'Oneiron e la volontà degli dèi sono state intessute nelle loro lame, però, al punto da permettere loro di mutare. È sufficiente un desiderio e una preghiera perché l'arma si trasformi in un lampo di luce, assumendo una forma più consona agli obiettivi di chi la impugna: sia essa una spada, uno scudo, un arco o altro ancora. Ciò che rende i tribuni di Taanach così pericolosi è la loro versatilità nell'approcciarsi al combattimento.
[consumo nullo]

Le Rìastrad non sono solo in grado di cambiare, ma anche di spostarsi autonomamente, tornando al fianco del possessore nel caso in cui siano stati separati. Qualora il tribuno dovesse trovarsi senza la sua fedele compagna, gli sarà sufficiente desiderarla al suo fianco perché l'arma appaia in un lampo di luce, ovunque essa fosse precedentemente. Ciò rende i soldati di Taanach particolarmente resilienti, difficili da disarmare e - soprattutto - sempre pronti al combattimento, persino quando lasciano la lama a casa ed escono per divertirsi.
[passiva - 2 utilizzi]

Ogni tribuno è votato a un sacerdote, e ogni sacerdote a un Daimon. Ogni tribuno dunque elegge e condanna determinati comportamenti dell'uomo, rimanendo nella sfera di competenza della propria fede. All'ottenimento della Rìastrad il soldato deve compiere un giuramento e nominare un preciso comportamento sociale gradito alla sua divinità, come fare la carità, dire la verità, non bestemmiare o altri. Ogni volta che un avversario del tribuno compirà il contrario, la Rìastrad rafforzerà chi la impugna, riempiendo la sua riserva con 1CS (decisa all'ottenimento dell'artefatto).
[passiva 4 utilizzi]

La forza del giuramento compiuto all'ottenimento della Rìastrad è tale da influenzare le capacità dell'artefatto. Non solo potrà rafforzare il tribuno innanzi alle bestemmie altrui, ma potrà anche imporre sugli altri il proprio codice morali, spingendoli a comportarsi come gli dèi vorrebbero. L'influenza dell'arma è una malia che induce il bersaglio ad attenersi al comportamento sociale nei confronti del quale il tribuno ha prestato giuramento, pena subire un danno Basso alla mente sotto forma di dolori acuti ed emicranie.
[consumo basso energetico, natura psionica]

Le proprietà soprannaturali delle Rìastrad sorprendono alle volte gli stessi tribuni, che accolgono con fervore la grazia degli dèi. Le armi sono intessute della fibra dei sogni, la volontà dei Daimon, e in quanto tali non possono essere spezzate: anche quando vengono distrutte, le Rìastrad sono in grado di ricomporsi in un lampo di luce, riassumendo l'aspetto che avevano prima di essere infrante. Questa qualità rende i soldati sacerdotali una forza resiliente e duratura, spalleggiata dal favore dei propri dèi e dalla forza della fede.
[consumo medio mentale, natura magica, guarigione dell'equipaggiamento]

In ultimo, le Rìastrad hanno la capacità di rinvigorire interi eserciti, ed è questa la ragione principale per cui vengono conferite ai tribuni. Evocando il favore della divinità, il generale può conferire nuova energia ai suoi uomini, riempiendo la loro riserva con 5 o 9CS ciascuno (a seconda del consumo, scelte all'ottenimento dell'artefatto), lui compreso, purché i suoi compagni si attengano al comportamento sociale nei confronti del quale il tribuno ha prestato giuramento. Nel caso in cui tradissero questo codice, perderebbero immediatamente le qualità fisiche donategli dai Daimon e rimarrebbero privi di grazia.
[consumo alto o critico mentale, power-up ad area]



CODICE
<blockquote><blockquote><blockquote><p align="center">[size=14][font=times]« [color=brown]Rìastrad[/color] »[/font][/size]
[IMG=HBRLir8]http://i.imgur.com/HBRLir8.png[/IMG]

[size=2]<i>Sembra ieri quando l'Akeran non era che una palude abitata da signori della guerra, demoni e schiavisti. I nani erano zingari, la tecnologia stava nelle mani di chi ne abusava per i propri interessi e non esistevano né fedi né tradizioni. Si era toccato il fondo; più in giù di così non si sarebbe potuto scendere. Eppure, guardateci oggi: il territorio più evoluto di Theras, diplomatico, multiculturale, ricco e civilizzato. L'Akeran ha saputo rialzarsi ogni volta, traendo dalle proprie sconfitte gli insegnamenti che l'hanno reso ciò che è oggi: un paradiso. Dopo la terza marcia dell'Ahriman, un nuovo, ennesimo, sole ha iniziato a splendere sul meridione.</i>

Non avevamo credo. Non avevamo tradizioni. Non avevamo cultura. Non avevamo storia. Ora che abbiamo ottenuto tutto ciò siamo disposti a difenderlo a spada tratta, a discapito di chi cerca di nascondere le proprie origini e di chi le ha dimenticate. Gli dèi ci hanno armati poiché vedono nell'Akeran una terra santa per il loro popolo, dove vengono preservati i valori e le virtù dell'uomo. Che a ciascun generale venga data una Rìastrad: una lama sacerdotale estratta dall'Oneiron stesso, e che con essa possa difendere il suo credo e tagliare le gole degli infedeli. Non permetteremo al resto del mondo di predare su ciò che l'Akeran ha speso così tanto tempo per costruire. Questa è la nostra terra, la terra più bella e ricca del mondo, perché gli dèi hanno voluto darla a noi. Le nostre spade parlano per voce della storia e delle tradizioni.[/size]

<table align="center">

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<td align="justify" valign="top" width="800px">[size=2]Appena uscite dalla forgia, le Rìastrad si presentano come delle daghe di fattura povera, leggere e poco attraenti. La trama dell'Oneiron e la volontà degli dèi sono state intessute nelle loro lame, però, al punto da permettere loro di mutare. È sufficiente un desiderio e una preghiera perché l'arma si trasformi in un lampo di luce, assumendo una forma più consona agli obiettivi di chi la impugna: sia essa una spada, uno scudo, un arco o altro ancora. Ciò che rende i tribuni di Taanach così pericolosi è la loro versatilità nell'approcciarsi al combattimento.
[<i>consumo nullo</i>]

Le Rìastrad non sono solo in grado di cambiare, ma anche di spostarsi autonomamente, tornando al fianco del possessore nel caso in cui siano stati separati. Qualora il tribuno dovesse trovarsi senza la sua fedele compagna, gli sarà sufficiente desiderarla al suo fianco perché l'arma appaia in un lampo di luce, ovunque essa fosse precedentemente. Ciò rende i soldati di Taanach particolarmente resilienti, difficili da disarmare e - soprattutto - sempre pronti al combattimento, persino quando lasciano la lama a casa ed escono per divertirsi.
[<i>passiva - 2 utilizzi</i>]

Ogni tribuno è votato a un sacerdote, e ogni sacerdote a un Daimon. Ogni tribuno dunque elegge e condanna determinati comportamenti dell'uomo, rimanendo nella sfera di competenza della propria fede. All'ottenimento della Rìastrad il soldato deve compiere un giuramento e nominare un preciso comportamento sociale gradito alla sua divinità, come <i>fare la carità, dire la verità, non bestemmiare</i> o altri. Ogni volta che un avversario del tribuno compirà il contrario, la Rìastrad rafforzerà chi la impugna, riempiendo la sua riserva con 1CS (decisa all'ottenimento dell'artefatto).
[<i>passiva 4 utilizzi</i>]

La forza del giuramento compiuto all'ottenimento della Rìastrad è tale da influenzare le capacità dell'artefatto. Non solo potrà rafforzare il tribuno innanzi alle bestemmie altrui, ma potrà anche imporre sugli altri il proprio codice morali, spingendoli a comportarsi come gli dèi vorrebbero. L'influenza dell'arma è una malia che induce il bersaglio ad attenersi al comportamento sociale nei confronti del quale il tribuno ha prestato giuramento, pena subire un danno Basso alla mente sotto forma di dolori acuti ed emicranie.
[<i>consumo basso energetico, natura psionica</i>]

Le proprietà soprannaturali delle Rìastrad sorprendono alle volte gli stessi tribuni, che accolgono con fervore la grazia degli dèi. Le armi sono intessute della fibra dei sogni, la volontà dei Daimon, e in quanto tali non possono essere spezzate: anche quando vengono distrutte, le Rìastrad sono in grado di ricomporsi in un lampo di luce, riassumendo l'aspetto che avevano prima di essere infrante. Questa qualità rende i soldati sacerdotali una forza resiliente e duratura, spalleggiata dal favore dei propri dèi e dalla forza della fede.
[<i>consumo medio mentale, natura magica, guarigione dell'equipaggiamento</i>]

In ultimo, le Rìastrad hanno la capacità di rinvigorire interi eserciti, ed è questa la ragione principale per cui vengono conferite ai tribuni. Evocando il favore della divinità, il generale può conferire nuova energia ai suoi uomini, riempiendo la loro riserva con 5 o 9CS ciascuno (a seconda del consumo, scelte all'ottenimento dell'artefatto), lui compreso, purché i suoi compagni si attengano al comportamento sociale nei confronti del quale il tribuno ha prestato giuramento. Nel caso in cui tradissero questo codice, perderebbero immediatamente le qualità fisiche donategli dai Daimon e rimarrebbero privi di grazia.
[<i>consumo alto o critico mentale, power-up ad area</i>][/size]
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