Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Sotto un nuovo sole; Splendore degli abissi

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view post Posted on 23/3/2016, 22:04
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Time Lost Centurion (3dh Economic Crisis Edition)
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Roma! Roma? Si, Roma.

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??? - ???
«Long ago...»

Il vento che arriva da nord è sempre fresco, d'inverno punge la pelle come tanti piccoli aghi, per questo la mamma mi fa sempre indossare dei grossi e morbidi abiti pieni di piume. Con la primavera, però, cambia tutto. Il freddo diviene una fresca brezza che porta con se petali, polline e odori piacevoli, un misto di fiori e erba appena tagliata. So sempre quando è arrivata la primavera, la mamma mi porta sempre fuori in giardino. Tutti i nobili ne hanno uno, ma quello della mamma è il più grande e bello di tutti, lei ci tiene molto che sia così. Ci sono un sacco di fiori: Rose, Margherite, Papaveri, Campanule, Girasoli, Denti di leone ed anche altri di cui non so il nome. Sono tutti disposti insieme, un colore per volta, dal più freddo al più caldo, sono davvero bellissimi. Ma non ci sono solo fiori, la mamma ha anche tantissimi alberi da frutto. Peschi e Albicocchi, Peri e Meli. Alcuni li ha fatti portare da molto lontano, ma i loro frutti sono davvero saporitissimi, ma bisogna stare attenti alle Pesche e alle Albicocche. Una volta ho provato a morderne una, e mi sono fatta male ai denti, non sapevo avessero quel nocciolo così grande al centro. Al centro del giardino c'è un Melo, molto più grande degli altri, era qui da molto prima che la mamma vi si stabilisse. Si trova al centro del giardino, su un piccolo rialzo terroso, io e la mamma ci sediamo sempre sotto di esso quando comincia a far caldo. Sempre vicino al tronco, una volta mi è caduta una mela in testa perché mi sono sdraiata lontana, ha fatto davvero malissimo! La mamma mi legge sempre un sacco di storie, oppure prende quel grosso e pesante libro pieno di piante, insegnandomi nomi di fiori e alberi, le loro proprietà, i frutti commestibili. Ci sono davvero un sacco di piante colorate nel giardino, ma la mamma dice che fuori ce ne sono molte di più, talmente tante che non basterebbero cento di questi giardini per contenerle tutte. Però la mamma non mi porta fuori spesso, dice che ha paura che possano farmi del male, che sono ancora troppo piccola per difendermi da sola. Ho visto le persone che vengono da fuori per far visita alla mamma. Alcuni di loro sono buffi, un po strampalati, si vestono con dei vestiti variopinti ed insoliti. Altri, invece, hanno gli stessi occhi che aveva il padrone. Occhi cattivi, un sorriso finto sul volto, quelli sono gli uomini dai quali la mamma mi tiene lontana.



« E poi? Cosa ha fatto il cavaliere? »

« Dopo aver ucciso il malvagio drago, il prode cavaliere è salito sul proprio destriero insieme alle bella principessa, riportandola dal re. Quando giunse nel reame vi furono grandi festeggiamenti, il suo nome era sulla bocca di tutti, l'eroe che aveva salvato il regno. Vi furono grandi festeggiamenti in suo onore, il re lo promosse persino a generale dell'esercito, amato e rispettato sia dai suoi soldati che dal popolo del reame. »

« E la principessa? Cosa ha fatto la principessa dopo? »

« La principessa è convolata a nozze col principe del regno confinante, mettendo fine alla guerra tra i due vecchi re, garantendo una pace duratura per tutto il popolo. »

« Avrebbe dovuto sposare il cavaliere, non il principe. Nemmeno lo sapeva che faccia aveva il principe tanto. »

« Pensi che il cavaliere meritasse la sua mano più del principe? »

« Certo che si! Il Cavaliere ha affrontato mesi e mesi di viaggio, combattendo demoni, streghe, banditi e negromanti! Poi ha dovuto affrontare un castello pieno di trappole e trabocchetti per affrontare e sconfiggere il terribile drago che l'aveva rapita. Ha fatto molte più cose lui del principe, era lui a meritare la sua mano! »

« Hai ragione, piccola mia, lui meritava la mano della principessa. Ma... essere un cavaliere non significa indossare una bella armatura e combattere mostri. Un cavaliere esiste per servire fedelmente il regno ed il popolo, un cavaliere non può lasciare che i propri desideri e le proprie ambizioni entrino in conflitto con quelle del suo re. Eppure, un cavaliere deve avere anche il coraggio di schierarsi contro il proprio re, se questo si dimostra debole e crudele con il suo popolo. Essere un cavaliere, o semplicemente un individuo dedito a seguire la guida di qualcun'altro, implica essere disposti a fare dei sacrifici, persino a rinunciare ai propri sogni in favore di quelli un altro. »

« Essere cavalieri sembra davvero difficile, ecco perché ce ne sono così pochi in giro. »

« Esatto piccola mia, ed è meglio così, troppi uomini dalla volontà forte finiscono sempre col portare guerra. »



La sua mano scorre lungo i miei lunghi capelli, le dita affusolate come i denti di un pettine, la pelle candida e morbida come il velluto d'oriente. Riposo con la testa poggiata sulle sue gambe, l'ombra del melo mi protegge come una coperta invisibile dai raggi del sole. L'erba morbida e ben curata come un morbido materasso, il cinguettio delle rondini appena giunte da sud come una ninnananna. Mi porta sempre qui, ogni giorno. A volte la aiuto ad innaffiare le piante, mi fa vedere come si fanno le ghirlande, dove le rondini e i passeri fanno i loro nidi. le ho chiesto se potevo prendere un pulcino, ma lei mi ha chiesto come mi sarei sentita se mi avessero portata via da lei. Forse è per questo che la mamma non mi ha mai fatto prendere un gattino, perché non voleva portarli via dalla loro mamma, perché avrebbero finito col soffrire. Ed il cavaliere, invece? Credo che lui amasse la principessa, le voleva bene, però l'ha dovuta salvare solo per consegnarla nelle mani di un altro uomo. Non sapeva se il principe fosse buon o cattivo, se l'avrebbe trattata bene o le avrebbe fatto del male. la mamma dice che lo ha fatto per il bene del regno, ed è vero, però... questo non toglie che lui l'abbia abbandonata. Ha deciso di soffrire, di farla soffrire, per rendere tutti felici. Quando sarà vecchio e stanco, penserà ancora a lei? Si ricorderà della principessa? I miei pensieri sono tagliati bruscamente da un forte strattone intorno alla mia spalla, eppure non vedo nessuno intorno a me. Non riesco a parlare, fa freddo, non portatemi via da lei. Non voglio, non ancora!





Oceano di Zar - Dys
«People never change»

Uno strattone brusco e ripetuto, una grossa mano che si stringe intorno alla mia spalla, un breve attimo di torpore prima che il corpo e la mente possano realizzare all'unisono cosa stia accadendo. pensavo di essere al sicuro ora che il capitano si trova in un'umida cella in attesa di giudizio. Sbarro gli occhi, scattando in piedi sulla mia branda, davanti a me uno dei marinai della nereide. Dietro di lui le due guardie che avevano il compito di tenermi qui dentro, tramortite o forse morte, non ho il tempo necessario a valutare la loro condizione fisica. Fuori il suono cristallino del metallo che cozza duramente contro se stesso, suoni di battaglia, uno spargimento di sangue che il mio olfatto non fatica ad individuare. Qualcosa era andato storto, nemmeno la fluente parlantina di Turgùn è stata in grado di smuovere gli animi dei politici locali. Eppure so che qualcosa non è come dovrebbe essere, ritengo altamente insolito che abbiano deciso sommariamente di massacrarci nel cuore della notte, sembra una scena più consona ad una ribellione o un tradimento che non una semplice esecuzione. Mi precipito fuori insieme agli altri, la battaglia divampa anche nelle profondità abissali, anche nella penombra illuminata dalla grande cupola che copre Dys. Anche in questa notte fittizia e fasulla, le acque dello Zar reclamano un tributo di sangue e morte. Sangue, si, ma non il mio. Le sirene combattono senza pietà, con ferocia, i loro occhi sono carichi d'odio e di rancore. provano un perverso piacere nel massacrarci, rimpiazzato solo dalla sorpresa quando la stragrande maggioranza della ciurma non ha esitato a contrattaccare, mietendo la sua buona parte di cadaveri. Ma la situazione non cambierà, si combatte in un terreno sfavorevole, loro hanno il vantaggio di armi e armature. Dobbiamo scappare, ma scappare dove? E con cosa? Se non altro posso contare su degli alleati di circostanza, cosa da non sottovalutare, specialmente quando si parla di mezzi demoni e locandieri senza dio.



« Oh, sono contenta che voi siate riuscita a salvarvi, però anche se riusciamo a seminarle come faremo a tornare a Dorhamat? Siamo a giorni di nave dalla costa più vicina, non possiamo arrivarci nuotando! »



Ed era al verità, non disponevamo di alcun mezzo di trasporto in grado di garantirci un ritorno a casa sicuro e privo di pericoli, la buona riuscita delle negoziazioni era la nostra unica speranza di poter ritornare sul continente sani e salvi. Certo, forse io e la capretta disponiamo di forza sufficiente per sostenere una simile nuotata, aiutandoci a vicenda potremmo anche arrivare verso la salvezza costiera. Ma il sole, la disidratazione, la fatica... per un semplice essere umano significano solo morte certa. Se le negoziazioni fossero davvero fallite, Turugùn non se ne sarebbe certo stato a dormire serenamente insieme a noi, sarebbe stato il primo a consigliare una fuga o comunque un piano di riserva per scampare la giustizia di Dys. Forse questa non è Giustizia, forse questi soldati non stanno rispettando i propri ordini. Forse, la situazione è ben peggiore di quanto l'apparenza possa suggerire, ma ora devo preoccuparmi dei nostri inseguitori. Se quello che immagino è la realtà delle cose, allora queste guardie stanno seguendo ordini che vanno contro la loro volontà, per timore di ciò che potrebbe accadere loro se dovessero fallire o disobbedire. Armature di Aurorite, leggera e esistente, le armi normali hanno problemi a scalfirla. Ma le loro menti sono aperte, senza difese, vulnerabili agli influissi di chi sa come manipolare i loro pensieri. Non ho bisogno di ucciderle, solo di dilaniare i loro pensieri a tal punto da farle svenire per dirigersi verso un sonno pieno di incubi e rimorsi. Perché è questo che succede quando un soldato o un cavaliere eseguono ordini che vanno contro i loro ideali, il rimorso li consuma, come un veleno, distruggendoli dall'interno sino a lasciare un guscio vuoto e senza volontà alcuna. Scappare... forse c'è una scelta migliore.



« Se riuscissimo a sconfiggerle e a raggiungere il palazzo del governo, forse potremmo riuscire a ribaltare la situazione, senza rischiare una nuotata di due giorni dalla quale comunque non si salverò nessuno. »






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Riassunto

CS { 0 }

Fisico {75%} ~ Mente {55%} ~ Energie {60%}




Passive:

» Amuleto dell'Auspex: (5/6)
» Passiva Razziale - Scurovisione: (5/6)
» Passiva Razziale - Sensi Migliorati: (5/6)
» Passiva Razziale - Mira precisa: (5/6)
» Passiva Acrobata - Funanbolo: (5/6)
» Passiva Acrobata - Caduta Lenta: (5/6)
» Passiva Acrobata - Scalatore: (5/6)
» Passiva Acrobata - Contorsionista: (5/6)
» Passiva Ladro - Celarsi: (5/6)
» Passiva Ladro - Velo Sonoro: (5/6)
» Passiva Ladro - Velo d'Ombra: (5/6)
» Passiva Personale - Grazia del Duellante: (5/6)


Attive & Oggetti:

Grazia e Astuzia: Poi, beh, forse sto solo sottolineando l'ovvio ma molti vampiri sono tendenzialmente ben più rapidi delle comuni razze mortali. Oh, ci sono sempre i cavalieri pronti a votarsi alla pura forza bruta, ma i più furbi sanno che la velocità è alla base di ogni scontro. Qual'è il miglior modo per difendersi? Non farsi colpire, ovvio! Il cavarsi d'impiccio è un'arte a se stante, a dirla tutta. Ho speso qualche decennio di vita nella vecchia Tanaach e li ho conosciuto un ragazzino, uno dei molti orfani mendicanti che si trovano li. Mi ha insegnato un sacco di cose interessanti. Sfilare soldi dalle borse altrui, scassinare porte e divincolarsi dalle manette della guardia cittadina. Ahhhh... quelli si che erano bei tempi.
Pagando un prezzo equi-diviso fra Energia e Mente pari al danno in arrivo, Odette sarà in grado di evitare o bloccare qualunque offensiva di natura Fisica rivolta verso di lei, consumando l'Energia in caso di consumo Basso. A consumo Nullo la tecnica può essere usata per scassinare serrature e forzare manette che non siano protette da incantesimi o effetti specifici.

[Consumo Alto]

Colpa e Menzogna: Ed insomma, se tutti vanno in giro con un bel fucile, non vedo perché non dovrei farlo anche io! Imparare a bloccare le influenze mentali non è difficile, ma usare la tua contro gli altri ha richiesto svariati mesi di allenamento! Alla fine ogni vampiro sviluppa un'emozione specifica del suo anima che, quando richiesto, può instillare nella mente dei suoi nemici. La mia sembra essere l'empatia, un aumento della comprensione emotiva altrui che sembra spingere i miei nemici in una sorta di pausa riflessiva, facendogli riconsiderare le proprie azioni con quella che si può definire come la sensibilizzazione del proprio animo, intrappolandoli nei propri sensi di colpa a tal punto dal desiderare di essere feriti come una sorta di giusto castigo. Inoltre, con un piccolo aiuto da parte della mamma, sono in grado di raccontare anche la più grande delle fandonie e farla passare per la verità più assoluta. Chi potrebbe dire di no ad una povera bambina, in fondo?
Pagando un prezzo equi-diviso fra Energia e Mente di entità variabile, Odette sarà in grado di colpire la risorsa Mente degli avversari intorno a lei, cagionando danno pari al consumo e causando in essi un desiderio di punizione che li spinga a non difendersi dagli attacchi del nemico, consumando l'Energia in caso di consumo Basso. A consumo Nullo Odette sarà in grado di mentire spudoratamente e con naturalezza eccelsa, riuscendo a far passare anche la più assurda delle baggianate come verità assoluta.

[Consumo Alto]






Piccola nota, nel post precedente ho accidentalmente inverto i valori di Fisico e Energia. Ora dovrebbero essere a posto.




Edited by Lucious - 23/3/2016, 22:49
 
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Ashel
view post Posted on 29/3/2016, 09:20







Oceano di Zar; Isole di Barras


Il capitano scrutò le sue carte a lungo, indeciso sul da farsi. Fino a quel momento la fortuna non gli aveva certo arriso, sembrava anzi che fosse girata per tutti meno che per lui.
Attese un istante prima di sollevare lo sguardo e scrutare torvo i suoi compagni al tavolo da gioco. Kmor non aveva fatto altro che bluffare da quando avevano cominciato; quel dannato orco aveva imparato il mestiere dai più spudorati bari di Taanach ma se pensava di dargliela ancora a bere si sbagliava di grosso. Suriella, dal canto suo, era furba ma non abbastanza per impensierirlo: non era ancora giunto il giorno in cui una donnetta della Ystfalda sarebbe riuscita a ingannare il capitano Barras con un sorriso lascivo e impudico.
No, a preoccuparlo di più era senza dubbio il suo vecchio amico Khalid; raramente aveva vinto contro di lui, complice il fatto che nonostante i tanti anni di scorribande comuni ancora non riusciva a indovinarne i pensieri sotto quel suo brutto muso da nano.
Alla fine il capitano si decise: avvicinò al centro del tavolo tutto il denaro di cui disponeva e scoprì le sue carte.

- Capitano! Capitano Barras! - urlò qualcuno da fuori.

- Non ora, non vedete che stiamo finendo la mano?

- Capitano, è urgente! Ci sono... ci sono delle persone venute dal mare... a... a nuoto!

Kmor si voltò di scatto verso il marinaio.

- Che diavolo significa? - ringhiò - Sicuro di non aver bevuto un bicchierino di troppo?

- Venite a vedere voi stesso, capitano!

L'uomo gettò le carte sul tavolo con un'espressione rassegnata e, raccolto il suo cinturone, se lo sistemò intorno al fianco scrutando il pelleverde con odio.

- Riprenderemo più tardi - gli disse con un sibilo. Poi, verso il marinaio: - Fammi vedere questi naufraghi.

~

Oceano di Zar; Dys


La battaglia infuriava attorno a loro. Gli sforzi congiunti dei marinai avevano permesso alla ciurma di Aymar di raggiungere il gigantesco tunnel di minerali traslucidi che li avrebbe portati in superficie, anche se il prezzo di quella conquista era stato molto alto.
Alcuni, troppi tra loro erano stati trafitti dalle lunghe lance delle sirene, oppure decapitati o mutilati e lasciati quindi morire negli abissi. I loro corpi galleggiavano ormai senza vita per ricordare ai sopravvissuti quanto fossero fortunati ad essere ancora vivi.
Anche il nobile Turgün era riuscito a cavaserla, non certo però grazie alle sue scadenti abilità guerresche. Una ragazzina che aveva visto a bordo della Nereide poco prima di naufragare l'aveva salvato; non ricordava nemmeno il suo nome, e del resto come avrebbe potuto? Era paralizzato dal terrore, aveva visto la morte in faccia per la prima volta in tutta la sua vita e non certo su un ordine di cattura da firmare o tra le righe di una nemmeno troppo velata minaccia verbale. Non c'era niente di astratto in una situazione come quella: i cadaveri erano reali tanto quanto le lance o le loro avversarie.

- Non c'è tempo! - avrebbe detto Iris, tra le braccia di Zephyr - Non c'è tempo per tornare al Palazzo! Dobbiamo fuggire!

Imboccarono il tunnel nuotando a perdifiato. Molti di loro rimasero indietro e furono immediatamente passati per le armi; ma per il gruppetto di naufraghi che riuscì a raggiungere l'uscita la battaglia volse infine alla sua triste conclusione.
Odette, Zephyr, Ririchiyo e Gavin; il diplomatico di Qashra e la sirena di Dys.
Nessun altro.
Sbucarono nel bel mezzo del mare, nello stesso punto da cui erano entrati meno di due giorni prima.
L'Oceano era calmo e silenzioso. Il cielo sgombro da nuvole, l'aria tersa, il clima mite.
La luna primaverile avrebbe forse dato conforto ai fuggitivi, ma essi la videro piccola, remota, indifferente.
Erano scampati alla morte per mano delle sirene, ma la sorte che sarebbe toccata loro non era certo migliore. La sensazione era quella di aver solamente ritardato la fine, anche perché non avevano modo di raggiungere la terraferma a nuoto: Odette aveva visto giusto quando li aveva messi in guardia, ma avevano forse avuto qualche alternativa?
Non c'era dubbio che le soldatesse di Goetia li avrebbero uccisi ancor prima di raggiungere il Palazzo; potevano contare su una schiacciante superiorità numerica e i naufraghi non se la cavavano troppo bene con le battaglie sottomarine.

- Dobbiamo avvicinarci al continente o morirete - esclamò di nuovo Iris dando forma alla paura di tutti - Se ci muoveremo verso sud-ovest dovremmo raggiungere un atollo che fa parte dei territori di Theras.

Turgün bisbigliò qualcosa tra sé e sé. Conosceva le isole di Barras, si trovavano nell'Oceano di Zar, a diverse miglia da Dorhamat.
Era un porto neutrale in cui tutte le imbarcazioni, fossero navi di rappresentanza, di corsari o di volgari bucanieri, potevano attraccare tranquillamente previo pagamento di una tassa.
L'isola era difatti governata dal capitano Barras, dal quale aveva preso il nome, che la considerava a tutti gli effetti una sua proprietà. Esperto navigatore, era nato nei territori del Sultanato ma aveva passato tutta la sua vita in mare. Dopo aver accumulato una spropositata quantità di ricchezze grazie al commercio il governo di Qashra e quello di Dorhamat erano stati concordi nel chiudere un occhio su quella gestione ai limiti della legge in cambio della garanzia di un porto sicuro per i loro naviganti durante le lunghe traversate nello Zar.
Ma come avrebbero fatto a raggiungerla a nuoto? Sarebbero morti di fatica. I loro corpi avrebbero cominciato a putrefarsi nell'acqua salata di lì a poche ore se fossero stati sempre in ammollo.
Ma Iris non diede retta alle lamentele e cominciò a intonare uno strano canto in una lingua che nessuno tra i presenti seppe riconoscere. Era una nenia ripetitiva e anche poco gradevole rispetto ai gusti dei continentali.
Qualcuno tra i presenti cominciò a fissare Zephyr: era stato lui a portarla con loro. Quali erano le sue reali intenzioni? Potevano fidarsi di lei?
I loro dubbi furono presto appianati: a un tratto videro spuntare le sagome di grossi pesci, più precisamente delfini, che emersero dall'acqua e cominciarono a circondare i poveri naufraghi fischiando allegramente e nuotando attorno a loro con aria festosa.

- Aggrappatevi a loro, ci porteranno verso quelle isole abbastanza rapidamente. - fece lei, sorridente - Fidatevi, sono amici.

I naufraghi avrebbero guardato i grossi mammiferi marini con un misto di stupore e meraviglia e le bestie, per parte loro, avrebbero ricambiato quello sguardo con i loro sottili occhi intelligenti.
Non avevano molta scelta se non quella di fidarsi della sirena e così avrebbero fatto se non volevano morire.

~

Oceano di Zar; Isole di Barras


Tutti, in quell'ambiente, conoscevano il capitano anche solo di fama ed erano in molti ad aver beneficiato almeno una volta dei servizi di approvvigionamento forniti dalla sua isola.
Chiunque poteva chiedere aiuto, purché in grado di pagare. Non venivano fatte domande.
Agli ospiti veniva chiesto soltanto di non creare problemi. Non causare risse né prendervi parte. Non commettere furti o assassini durante la permanenza. Non mancare di rispetto a Barras o a uno dei suoi sottoposti e, soprattutto, non provare a trattare sul prezzo.
L'area in cui Barras esercitava la sua influenza era in realtà un insieme di piccoli atolli disabitati del quale solo il maggiore era utilizzato per far attraccare le navi e offrire vitto e alloggio ai marinai, che potevano prendere una camera in una delle tre locande gestite dagli uomini del capitano o rifocillarsi mentre le loro imbarcazioni facevano rifornimento di cibo, acqua e armi.
Albeggiava già quando i naufraghi della Nereide giunsero sull'isola. I delfini li avevano lasciati poco distante dalla spiaggia e su ordine di Iris se ne erano quindi andati dopo aver salutato i loro disgraziati amici con un fischio acuto e penetrante.
Esausti, affamati e assetati i fuggitivi non desideravano altro che raggiungere la terraferma, così si trascinarono sulla battigia dando fondo a tutte le energie che erano loro rimaste per poi abbandonarsi sulla sabbia.
Ma i guai non erano ancora finiti.
Se avessero alzato il capo, infatti, avrebbero visto sopra di loro la sagoma di un nano straordinariamente alto rispetto agli altri membri della sua razza, un ammasso di muscoli e peluria bionda dal viso barbuto che indossava pregiate vesti di lino monocolore e portava, legato intorno al fianco, un cinturone di cuoio nero sul quale spiccava distintamente il profilo di una grossa rivoltella.

- Bene bene. Naufraghi.

A parlare non era stato lui ma un'umana al suo fianco, una donna sulla quarantina dai folti capelli rossi che le ricadevano sensualmente sulle spalle scoperte. Indossava un corto abito di seta beige dalla trama tanto sottile quanto trasparente e in circostanze diverse le sue gambe lunghe e sottili avrebbero fatto girare la testa a più di un marinaio.

- Sapete dove vi trovate? - chiese il nano con fare bonario.

- Sull'isola di Barras. Siete salvi.
Ammesso che siate in grado di pagare.
- continuò la donna; un bagliore di perfidia si accese nei suoi profondi occhi scuri.

- Raccoglieteli. Date loro un pasto caldo e una coperta. - urlò Barras contro qualcuno dietro di lui - Parleremo più tardi del mio compenso. Dovrete anche spiegarmi come diavolo avete fatto a raggiungere la spiaggia. - si portò una mano alla fronte come per proteggersi dal sole, scrutando oltre il sottile velo di foschia che all'alba risaliva all'orizzonte - Dove diamine è finita la vostra nave? Colata a picco all'improvviso!

~

I sopravvissuti si sarebbero guardati l'un l'altro, confusi.
Ora che tutto era precipitato sarebbe stato difficile trovare qualcuno che potesse rassicurarli circa il loro futuro.
Molti, a Dys, avevano guardato a Turgün come loro unico punto di riferimento mentre tutti gli altri erano troppo stanchi o scossi per avanzare proposte, ma a quel punto, in qualità di ultimi esuli di una spedizione disastrosa, nessuno avrebbe più preso il comando.
Si trattava di decidere il da farsi: come fare per tornare a casa? A chi raccontare di quanto avvenuto nella colonia?

- Dobbiamo fare rapporto al Sultano al più presto. I rapporti con Dys non sono ancora del tutto perduti: Aymar ha scatenato una guerra, ma c'è ancora la possibilità di porre rimedio ai suoi errori. - fece l'ambasciatore mentre sorbiva la bevanda calda e amara offerta loro per riprendersi dal viaggio - E consegnare le informazioni a Qashra.
Tu, mia giovane amica -
disse rivolgendosi a Iris - Saresti la benvenuta. Le tue conoscenze sarebbero molto preziose per il progresso del nostro popolo e di tutte le genti di Theras.
D'altra parte noi non dobbiamo più niente a Dorhamat. Aymar ci ha abbandonati e non ci sono altri sopravvissuti. Nessuno saprebbe come sono andate davvero le cose.


Era vero: potevano sentirsi liberi da qualsiasi responsabilità nei confronti del governo che li aveva assunti.
Il nobile Turgün si voltò allora verso gli altri sopravvissuti: la sua giovane e sveglia assistente, la ragazza che l'aveva salvato, il cuoco della Nereide e il giovane che non parlava mai.

- Voi che cosa proponete?

CITAZIONE

QM POINT

Bene ragazzi.
Se almeno una volta nella loro vita i vostri personaggi hanno desiderato cavalcare un delfino, ora sono stati accontentati :3
Grazie a Iris e alle sue abilità potete infatti raggiungere l'isola di Barras rapidamente, assicurandovi anche la salvezza nel caso in cui le sirene avessero voluto inseguirvi nel bel mezzo dell'Oceano.
Potete descrivere il viaggio e l'isola di Barras come preferite, vi ho dato qualche indicazione ma potete personalizzare il tutto liberamente.
Venite sfamati e rifocillati, potete soggiornare in una delle locande sul mare e per il momento nessuno vi fa troppe domande.
A questo punto avete varie opzioni davanti a voi. Siete in possesso di alcune informazioni fondamentali sul Regno delle Sirene, ciò che avete visto potrebbe essere molto prezioso anche perché siete probabilmente gli ultimi a conoscere la rotta per Dys.
Ririchiyo ha ottenuto dati e nozioni scientifiche di notevole importanza, Zephyr ha deciso di portare con sé anche Iris, una sirena studiosa di biologia, e Odette ha smascherato i loschi traffici di Dorhamat con le sirene.
Ci avviamo verso la fine della quest ed è il momento che voi ne decidiate l'epilogo.
A chi consegnerete le informazioni di cui siete in possesso? A Dorhamat? Al Sultanato? Al capitano Barras? Oppure ve le terrete per voi?
Dove deciderete di portare Iris? Qual è il posto migliore per lei? A chi racconterete la vostra storia?
Siete liberi di prendere la decisione che preferite. Tenete conto di alcune cose:
- Il capitano Barras vuole essere pagato per i suoi servigi e dal momento che non avete denaro dovrete saldare il debito in altri modi;
- Iris si fida di Zephyr e farà quello che lui le suggerirà di fare;
- Gavin sosterrà la decisione di Ririchiyo;
- Turgün sosterrà il Sultanato in qualità di suo rappresentante; di fronte a un'alternativa migliore potrebbe non opporre resistenza, ma non potete essere certi che rispetterà in pieno la parola data.

Non siete costretti ad agire tutti nello stesso modo. Ciascuno dei vostri personaggi può prendere la decisione che ritiene più opportuna, tenuto conto di quanto scritto sopra.
Nel vostro post potete narrare che cosa fa il vostro personaggio durante il soggiorno e che cosa decide di fare con le informazioni di cui è in possesso; potete accordarvi per scambiarvi informazioni, per raccontare in che modo i personaggi arrivano a una soluzione comune oppure che cosa li spinge a prendere strade diverse.
Se volete approfondire personaggi o situazioni possiamo fare un giro in Confronto (questa volta non è obbligatorio).

Spero che sia tutto chiaro, nel caso non abbiate paura di fare domande.
Il termine per postare è fissato alle 23.59 di Martedì 5 Aprile.
^_^


 
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Oceano di Zar - Isole di Barras
«The bitter truth»

Ho vissuto per quasi due secoli, fatto un sacco di cose strane e assurde, sfuggita dal pericolo nei modi più disparati. Ma cavalcare un delfino per raggiungere un'isola? Questa proprio mi mancava, anche se potendo scegliere avrei optato per una ben più confortevole Megattera, o anche una semplice Orca Assassina. Il solo problema adesso è che i sopravvissuti non sono più in numero sufficiente dal fare una differenza di sorta, se non altro a Dys avevamo a disposizione una ciurma malmessa, ma qui la nostra forza numerica si conta letteralmente sulle dita di una mano più uno. Senza contare che la gente qua la gratitudine non sa nemmeno che cosa sia, il nano a capo di questo piccolo arcipelago, al quale ha persino dato il suo stesso nome, è Barras. Un megalomane che non si è di certo fatto problemi a sfruttare la nostra posizione di svantaggio per esigere un compenso, consapevole che di soldi con noi di certo non ne avevamo. Fortuna che mi sono messa addosso l'armatura prima della fuga, altrimenti sarei finita col perderla, ma ora ho paura che possano esigerla come parte del pagamento per la nostra liberazione. Perché in fondo è questo che siamo adesso, prigionieri, debitori insolventi e senza un soldo in tasca. Se non altro ho portato a termine parte del mio lavoro facendo morire anche il capitano, inoltre adesso sono nella posizione di poter sistemare tutto. A Dhoramat il bastardo aveva una sirena come prigioniera, ci vorrà ancora qualche giorno prima che i suoi uomini inizino a pensare al peggio, per allora sarò già tornata e Jericho potrà assemblare uno squadrone di Onesti per ammazzare gli ultimi membri della sua ciurma e liberare al sirena. Grazie a lei Dhoramat potrà scoprire la posizione di Dys, e Jericho potrà mettere in guardia il governo in merito alla posizione belligerante delle sirene e alla concreta possibilità di attacchi ai danni delle navi mercantili. Al contrario di quello che crede la gente il Governo a Dhoramat sa quando bisogna farsi da parte, quindi non attaccheranno Dys. Nel frattempo, però, devo assicurarmi che l'Ambasciatore torni vivo e vegeto nel Sultanato. Non ne sono certa, ma credo di sapere cosa sia realmente accaduto a Dys, il modo in cui hanno cercato di eliminarci è un metodo da sicari, non da guardie cittadine. Quindi non tutto è perduto.



« Sono certa che monsieur Turgün saprà tirarci fuori dai guai se non combiniamo pasticci. Dobbiamo solo aspettare finché una nave del Sultanato non giunge in porto, non ci vorrò molto per far pervenire un messaggio alle autorità, non siamo certo le prime persone a naufragare qui vicino. »



La cosa più importante di tutte è sbrigarci. Non mi faccio illusioni, quella cagna di Goetia farà di tutto per prenderci e queste isole non sono particolarmente distanti da Dys, se riuscisse a rintracciarci non esiterebbe a guidare parte del suo esercito in un attacco per farci portare nella tomba i segreti del suo popolo e della sua città. Ma se usata a nostro vantaggio, questo problema potrebbe essere un valido modo per scappare senza lasciar traccia, spariti nel caos della battaglia. Ma in fondo sono solo congetture, nel migliore dei casi non dovremmo nemmeno affrontare un simile problema. Gli altri decideranno sul da farsi, ma ora c'è una sola cosa che devo fare, una certa curiosità che a Dys non sono riuscita a togliermi di dosso. Iris, questo il nome della nostra salvatrice, sono sicura che possa comandare creature ben più pericolose dei semplici delfini. Ma la mia curiosità è di natura ben più biologica, a dirla tutta. Sono contenta di quello che ho chiesto, se non lo avessi fatto probabilmente non avrei mai realizzato che cosa sono veramente le Sirene. Nel vedere Dys ho pensato a ciò che le altre razze di Thedas sarebbero capaci di ottenere se avessero messo da parte le loro sciocche dispute di fede e ideali per il bene comune. Ma mi sbagliavo, perché le Sirene sono esattamente come qualsiasi altra creatura di questo mondo, sono solo mostri. Iris ha parlato di necessità, di inutilità, come fosse qualcosa di banale e ovvio. Hanno arbitrariamente deciso che la popolazione maschile non serviva più a niente, e li hanno fatti sparire in silenzio, senza preservare alcun ricordo di loro. Sono come formiche, nascono per perseguire i loro scopi, muoiono senza cercare di essere più di quel che sono. Non sono nemmeno vive, non mi sorprende se alcune di loro decidano di ribellarsi ad un sistema così logico e inumano. Dovrò scusarmi con Iris, in fondo è nata e cresciuta li, decidendo di scappare insieme a noi e di salvarci da morte certa. Non si meritava tutto quell'odio. Ma se ne parla domani, adesso ho bisogno di riposarmi.






¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯
Riassunto

CS { 0 }

Fisico {75%} ~ Mente {55%} ~ Energie {60%}




Passive:

» Amuleto dell'Auspex: (5/6)
» Passiva Razziale - Scurovisione: (5/6)
» Passiva Razziale - Sensi Migliorati: (5/6)
» Passiva Razziale - Mira precisa: (5/6)
» Passiva Acrobata - Funanbolo: (5/6)
» Passiva Acrobata - Caduta Lenta: (5/6)
» Passiva Acrobata - Scalatore: (5/6)
» Passiva Acrobata - Contorsionista: (5/6)
» Passiva Ladro - Celarsi: (5/6)
» Passiva Ladro - Velo Sonoro: (5/6)
» Passiva Ladro - Velo d'Ombra: (5/6)
» Passiva Personale - Grazia del Duellante: (5/6)


Attive & Oggetti:

//






Fatto fattino :sisi:


 
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A Way To End
view post Posted on 5/4/2016, 22:13






Si divertì un sacco Zephyr, a cavalcare i delfini. C'era chi stava solo attaccato alla pinna dorsale, mentre lui, esuberante come un bimbo, stava in piedi sopra la schiena del delfino. In verità non pesava nemmeno molto sul animale, visto che aveva alleggerito, per così dire, il suo corpo, in modo da stare solo attaccato all'animale ma risultare più leggero di una manciata di sardine. Ma dopo un po' si stancò di stare in piedi come facevano alcuni akeraniani sulle loro tavole lisce e appuntite. Il ragazzo però non sapeva che quegli oggetti venissero usati per cavalcare le onde, e mai lo avrebbe immaginato. Una volta stanco di stare in piedi, si mise in sella come su di un mulo, mani all'aria e piedi ben stretti sotto al ventre del grande mammifero.

Quando arrivarono vicino ad un'isola i delfini li salutarono, e da lì a nuoto fino alla spiaggia. Fu una faticaccia, tanto che lui dovette nuotare a rana. Sebbene non fosse mai stato vicino all'oceano, nell'Edhel vi erano alcuni laghi e grandi fiumi, soprattutto a Matkara, e lui aveva fatto pratica nel nuoto. Non era mai arrivato ad essere tra i più veloci o quelli con più resistenza, ma quantomeno non affogava subito.
Ad aspettarli c'erano già delle persone. Una donna dai capelli rossi, già messa in posa per risultare più affascinante, fu la prima a parlare. Subito dopo un nano, burbero come gli altri della sua razza zittì la donna, urlando a destra e a manca che venissero dati loro un pasto e un letto dove dormire.
Ma lui aveva subito capito che volevano soldi, in qualche modo gli avrebbero dovuti ripagare, o pagare il loro soggiorno, poi il viaggio di ritorno a Dorhamat... molte spese che non sapeva come affrontare, avrebbe dovuto fare un colpaccio, ma su un'isoletta come quella tutti sapevano gli affari di tutti, quindi rubare non era qualcosa di fattibile. Avrebbe dovuto fare il truffatore, battere i migliori a braccio di ferro, o forse qualche trucco di magia? Barare a carte magari.

Si susseguirono vari pensieri anche durante la cena: stava cercando il miglior metodo per fare soldi in breve tempo, quando venne interrotto da Turgun. Fece un discorsetto che Zephyr non degnò nemmeno di attenzione, se non nei momenti cruciali. Era stanco, voleva dormire, ma sentiva che sulle sue spalle sarebbe gravato un peso enorme di lì a breve. Guardò in direzione di Iris mentre il nobile stava parlando. Vide gli occhi di lei illuminarsi un attimo, e lui non fece altro che sorriderle, scrollando un po' le spalle per dire: “Fai come ti pare”.

Subito dopo gli si avvicinò la piccola demonietta assieme al ragazzino che gli aveva già guarito la ferita. Si presentò con un libro. L'uomo la guardò sorridendo, capendo la preoccupazione della bambina, e la rassicurò. Non capiva del tutto perché fosse tanto attaccata a quel libro, ma ricordò quando anche lui faceva lo stesso: prima che il cinismo e la realtà lo rovinassero a tal punto da vedere morte e bruttezza ovunque. E così, un po' per ritrovare se stesso e un po' per altruismo le promise che sarebbe stato affianco a lei durante le contrattazioni dei nani. Avrebbe dovuto stillare un piccolo contratto da far convalidare da qualche notaio poi, per la legittimità, magari la bambina avrebbe potuto guadagnare qualche soldo e tenersi il libro.

Alla fine del tutto chiuse gli occhi, e si lasciò cullare dal letto immobile. Non gli girava la testa, ma la stanchezza, una volta chiusi gli occhi, gli diede una sensazione simile a quella provata quando si trovava sulla nave.


Riepilogo
Vitalità: 70%
Psiche: 50%
Energia: 130%
CS: 2 Forza, 1 Velocità

Danni totali: Alto + Medio sulla nave, di cui un Medio curato + ferita Media.

Oggetti usati:

Nessuno

Passive utilizzate:

CITAZIONE
Lascito del... Drago: Uccidere il drago Zaffiro invece mi ha fatto sognare di nuovo. Non solo ora riesco a fare ciò che faceva lui, ovvero creare a mio piacimento oggetti di zaffiro, ma anche volare. Senza ali, senza deltaplani, senza nulla. Ma lasciamo i sentimentalismi da parte, magari non tutti amano poter essere liberi nel cielo, però probabilmente anche a voi piace poter distruggere gli ostacoli che si mettono sulla vostra via. Ora posso fare anche questo. Personale Passiva- Zaffiro: Il caster è in grado di creare oggetti e armi di zaffiro che a fine turno spariscono 3 Utilizzi+ Personale Passiva- Volo: Consente al caster di muoversi in totale libertà anche nell'aria. 6---> 5 Utilizzi + Personale Passiva: Strenght: Il caster per un turno diventa forte abbastanza da sradicare alberi e muovere massi. 2 Utilizzi

Note: Zephyr lascia che Iris sia indipendente e accetti si fidi di Turgun e delle sue promesse. Essendo già fuori dal mare, non le potrebbe dire altrimenti. Con Ririchyo invece ci sono i discorsi in confronto.


 
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view post Posted on 6/4/2016, 21:13
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥
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Sotto un nuovo sole; Splendore degli abissi - Respirare -
La paura l’aveva avvolta come un manto difficile da togliersi dalla spalle. Durante quella sua fuga verso la libertà insieme ai suoi compagni di prigionia, cercava di tenere sotto controllo Gavin, era quello che non aveva intenzione di perdere perché, in qualche maniera, sapeva che doveva riportarlo sano e salvo sulla terra ferma. Glielo doveva o, per lo meno, lo doveva al biondino che non era riuscita a salvare e che aveva dovuto abbandonare sulla nave.
Quando finalmente riuscirono ad uscire da quell’ammasso di acqua e poterono di nuovo rivedere il cielo, gli occhi di Ririchiyo si fissarono sulla luna, piccola, lontana…ma presente. Era quasi consolatoria come presenza, importante, in fondo era sempre stata l’unica spettatrice delle sue trasformazioni prima di trovare la sua maschera.
In breve si presentò un grave problema: come raggiungere la terra ferma? Erano decisamente troppo lontani per poterci arrivare a nuoto e, in fondo, la ragazzina non era mai stata un asso. Certo, aveva imparato a stare a galla, a muoversi, ma non ce l’avrebbe mai fatta a coprire un tratto così lungo: sarebbe sicuramente morta prima. Cercò quindi lo sguardo di Gavin, quasi alla ricerca di rassicurazione mentre i grandi decidevano il da farsi.

"Se mi lasci fare e ti trasformi ci penso io a riportarti a riva….non ti devi preoccupare…."


”Riportarmi? No, mi spiace….non ho intenzione di salvarmi solo io. Se ci vuoi aiutare tutti può andare ma se pensi di riportare a terra solo me te lo puoi scordare.”


A volte la testardaggine della ragazzina era qualcosa che il demone faceva davvero fatica a sopportare. Ririchiyo poteva sentire la rabbia di Lilith crescere dentro di lei ma, allo stesso tempo, era anche consapevole che non le avrebbe potuto fare niente di male.

"Stupida ragazzina….tu ci stai condannando a morte!"


Non le importava, in fondo, forse, un’esistenza come la sua non aveva nemmeno il diritto di esistere, di essere.
Mentre dentro di lei si faceva avanti il teatrino degli orrori, i suoi occhi erano rimasti fissi su Iris che sembrava aver preso la parola. In pochi istanti furono circondati da qualcuno, o meglio, da qualcosa: delfini. Alla loro vista giocosa e gioiosa il sorriso della giovane si illuminò di un meraviglioso sorriso. Non ne aveva ami visti prima in vita sua e, soprattutto, non aveva mai avuto modo di nuotare insieme a loro. Si voltò verso Gavin e lo aiutò assicurandosi che rimanesse bene aggrappato alla pinna dell’animale mentre lei, dopo aver chiesto ovviamente il permesso all’animale, si aggrappò per salirgli in groppa e mettersi a cavalcioni sul suo dorso. Si chiuse poi nel mantello pronta a partire. Rimase appesa a lungo a quella pinna e quando finalmente riuscirono a vedere terra il suo cuore fece qualche balzo indietro. Finalmente erano salvi, erano davvero salvi.
A dare loro il benvenuto furono una donna decisamente terribile agli occhi di Ririchiyo, la classica guerriera di cui avere paura, e un nano. Decisamente, per quanto burberi, quella razza di basse e tozze creature le piaceva davvero tanto, non ne conosceva il motivo ma le cose stavano così.
Ebbero modo di cambiarsi, rifocillarsi e stare finalmente al caldo. Quando furono nella locanda per poter mangiare, la ragazzina aveva già deciso cosa fare. Teneva stretto a sé il libro che non era nemmeno particolarmente rovinato rispetto all’avventura appena avuta, ed era ancora leggibile; Gavin stava al suo fianco e, con gli occhi, cercò quell’uomo: Zephyr. L’aveva già incontrato prima di quell’avventura ma all’inizio non l’aveva notato, solo quando lui le aveva rivolto parola durante la fuga l’aveva inquadrato. Lei aveva bisogno di qualcuno a cui chiedere consiglio, qualcuno che non fosse il muto amico che camminava accanto a lei. Aveva in qualche modo paura, era la prima volta che tendeva la mano per ricevere qualcosa, ma doveva farlo, era troppo importante.
Senza ulteriori indugi si avvicinò al tavolo dove il ragazzo stava aspettando di mangiare tranquillamente. Era evidentemente stanco e questo stava rischiando di far cedere Ririchiyo e andare altrove ma, con un po’ di coraggio, sorrise sedendosi davanti a lui. Che maleducata. Gavin fece lo stesso accomodandosi al fianco della sua giovane amica.

«Buonasera. Chiedo scusa per il disturbo…il mio nome è Riirchiyo Shirakiin mentre lui è il mio amico Gavin. Purtroppo credo di avere un problema e una bella gatta da pelare….»


Appoggiò il libro sul tavolo mostrandolo finalmente a Zephyr.

«Non so bene cosa fare ma speravo di poter chiedere consiglio a Iris per capire meglio quello che c’è scritto e vedere se può esserci in qualche modo d’aiuto….»


Provò a proporre la ragazzina.
Per sua fortuna l’uomo sembrava essere molto gentile, forse l’aveva anche presa in simpatia, chi poteva saperlo?

«Piacere mio, sono Zephur Blackhart, ah forse il mio nome lo sapevi già. Per quanto riguarda Iris, penso che lascerò a lei la scelta di cosa fare, voleva andare al Sultanato e spartire e sue nozioni con i ricercatori lì presenti, non le chiederò di fare altro. Ma per il libro, di sicuro non lo darei a loro. Dipende cosa vuoi farne te, è tuo oramai, ma tutto dipende dalla tua fiducia nei nani, hanno fatto molto per il nome della scienza, e questo libro li aiuterebbe, ma io chiederei un buon compenso.»


Per tutto il tempo le aveva sorriso dolcemente ma parlando della sirena un po’ di amarezza riscì a scorgerla ma senza capire davvero il perché. Lei viveva ancora nel suo mondo dove già capire come funzionava l’amicizia con un’altra creatura era difficile, figuriamoci se poteva anche solo immaginare la complessità degli adulti e delle dinamiche che potevano scaturire tra loro.
Guardò quindi Zephyr con aria curiosa e facendo spallucce.

«Fidarsi è una parola grossa però si, gli affiderei un libro del genere, penso che loro potrebbero farne buon uso, in mano mia rimarrebbe completamente inutilizzato.....»


Annuisce spostando lo sguardo sul libro per poi guardare Gavin, lui le rimandò no sguardo fiducioso, avrebbe appoggiato qualsiasi sua scelta.

«Una volta che però glielo venderò non sarà più mio....secondo te i nani accetterebbero di farmi stare con loro per le ricerche riguardo gli argomenti di questo libro?»


In parte era curiosa e in parte riteneva quell'oggetto molto prezioso perchè le era stato regalato da una creatura che si era dimostrata gentile in quell'inferno di gabbia e acqua.

«Tuo il libro, tue le condizioni ed il suo prezzo.»


Annuisce con un sorriso per poi sospirare pesantemente.

«Ma capisco che tu possa avere un qualche attaccamento al libro, e se lo vuoi tenere potrei suggerirti di chiedere che ne venga fatta una copia e di tenere l'originale: se ti conforta»


Gli occhi dell’uomo si addolcirono, diventando quasi malinconici. Chissà a cosa stava pensando, a quali meandri del suo passato o quali speranze erano state riportare a galla. Riirchiyo non lo sapeva ma non poteva nemmeno fermarsi e guardarlo sospirare. Aveva bisogno di risposte e aveva bisogno di un piano di azione. Pensò quindi bene alle parole di Zephyr.
Farne una copia.....poter tenere la sua e dare l'alto ai nani. Non aveva pensato che una cosa del genere potesse essere possibile. Spalancò gli occhi fissando per un istante l’uomo con occhi vuoti prima di sorridere improvvisamente con dolcezza.

«Hai ragione, si. Farò così. Proporrò ai nani questa eventualità....grazie mille per il tuo aiuto e....»


Titubante prese a grattarsi la testa imbarazzata prima di schiudere nuovamente le sue labbra.

«Non è che verresti con me per aiutarmi a proporre questa cosa?»


Anche se al suo fianco c'era Gavin lei non era comunque sicura di poter fare una cosa del genere senza un supporto vero e proprio e quello davanti a lei le sembrava il tipo di creatura che sapeva bene cosa dire e, soprattutto, nel contesto giusto.

«Bhè, visto che il tuo amichetto mi ha dato una mano con la ferita, direi che posso benissimo ripagarlo anche così. Ma io starò attento che non ti freghino, dovrai fare tu le condizioni.»


Concluse alla fine con un occhiolino. Si, le andava anche bene che vegliasse semplicemente su di lei come un angelo custode, non aveva bisogno di altro.
Ci avrebbe però pensato l’indomani. In quel momento era stanca, provata dal viaggio e dalla fuga e aveva solo bisogno di dormire. Andò quindi nel letto che le era stato assegnato e si lasciò andare ad un sonno profondo abitato da incubi e da lei, da Lilith. La fissava con i suoi occhi rossi e gli angoli della bocca erano rivolti verso l’alto impegnati in un sadico sorriso.

"Tu, stupida ragazzina. Dovresti solo fidarti di me. Lui potrà anche essere il tuo angelo custode ma io sono quello vendicatore, sono l’unica che ti proteggerà sempre….tienilo a mente."



CITAZIONE

RIRICHIYO


Basso: 5% - Medio: 10% - Alto: 20% - Critico: 40%


»Stato fisico:
    • Danno alto
    • Danno medio
    • Curato un medio da Gavin
    • Danno alto diretta a Turgün
»Stato mentale: Indenne
»Sinossi: Egoista, indipendente e irascibile; coriacea, corna e occhi viola
»Energia:
    Energia 105/125 %


    Mente 105/125%


    Corpo 20/50 %



»Equipaggiamento:
    -Arco
    -Naginata
    -Armatura naturale

»Oggetti:
    -Cristallo del talento
    -Amuleto lunare

»Talenti:
    -Affascinare
    -Maledire
    -Focalizzare
    -Trasmissione

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Ashel
view post Posted on 6/4/2016, 21:59






Oceano di Zar; Isole di Barras


Quando il nobile Turgün si era presentato al bancone della locanda dicendo di stare aspettando Barras, l'oste si guardò intorno preoccupato e si affrettò a fare il vuoto intorno a lui, in modo che il suo capo non avesse dovuto trovarsi gomito a gomito con la plebaglia di bucanieri e scaricatori di porto che frequentavano di solito il locale.
Barras si presentò accompagnato dalla sventola che aveva accolto, assieme a lui, i naufraghi sulla battigia, oltre che da un pelleverde alto più di due metri. Un faccendiere stupido e senza cervello, ma che senza alcun dubbio sapeva maneggiare benissimo l'ascia che si portava appresso, senza contare che le sue grosse mani sarebbero state in grado di spappolare chiunque non gli fosse andato a genio senza troppe difficoltà.
Si accomodarono a un tavolo riparato, in un angolo della sala, e nessuno prestò loro attenzione. Tutti sapevano che non avrebbero mai dovuto ficcare il naso nelle sue questioni, per nessuna ragione.

- Allora, nobile Turgün... Il vostro messaggio dovrebbe già essere arrivato: presto potrete imbarcarvi per il continente. Siete diventato una celebrità tra i marinai di quest'isola.

- Non dite sciocchezze. Desidero solamente tornare a casa. - gli rispose lui con tono fermo. - Quanto al pagamento, direi che non c'è altro da aggiungere. Verrete ricompensato una volta che la nave di Qashra sarà giunta al porto.

- Oh, io non credo. - fece il nano - Non lo credo affatto.

Uno strano bagliore ne illuminava i profondi occhi scuri.

- Mi avete raccontato un sacco di balle da quando siete arrivati. - riprese - Nonostante la mia età gli occhi mi funzionano ancora benissimo. Quella creatura... Mai visto niente di simile. O forse sì, ma non sono affari vostri.

- Signor Barras, io...

- Capitano.

- Capitano Barras, questa conversazione si sta facendo un po' troppo enigmatica per i miei gusti.

- Voi siete enigmatico, nobile Turgün. Voi e tutta la vostra combriccola. Non mi vorrete far credere che un paio di ragazzine e quello smidollato effeminato siano dei marinai professionisti. No, io credo - continuò, rivolgendo all'ambasciatore un sorriso beffardo. - che vi siate spinti un po' troppo oltre, là fuori. Che il Sultanato abbia allungato troppo le mani. Non sapete quanto spesso ho dovuto constatare l'incompetenza dei miei simili di Qashra.
Ma anche questi non sono affari vostri.


- Veniamo al sodo. - fece allora Turgün, ignorando di proposito l'offesa neanche troppo velata che gli era stata rivolta. - Che cosa volete come pagamento per il nostro soggiorno?

La donna, fino a quel momento interessata unicamente al bicchiere di vino che le era stato messo davanti, cominciò a ridacchiare divertita, portandosi una mano davanti al viso.

- Non siate sciocco, nobile Turgün! - gli disse, giuliva - La ragazza, naturalmente!

Kmor confermò con un grugnito.

~


Dys; Palazzo del Governo


Goetia si guardava intorno, palesemente soddisfatta.
Per quanto incredula, Astrea aveva dovuto scendere a patti con la realtà: a Dys era avvenuto un colpo di stato e la cosa peggiore era che nessuno aveva fatto niente per evitarlo.
Le soldatesse agli ordini del comandante in carica obbedivano sempre senza discutere, perché così era stato loro insegnato e nessuna voleva essere giustiziata a causa di quella situazione.

- Non la passerai liscia. - le sibilò allora con odio mentre le guardie la agguantavano per le braccia. - Che cosa pensi di ottenere in questo modo? Altri verrano, e ci uccideranno tutte se non stringiamo degli accordi con loro.

Il comandante, sedendosi sullo scranno come se pregustasse già il suo futuro da prefetto, non la guardò nemmeno negli occhi.

- Verranno e saranno uccisi. Non abbiamo bisogno di loro: non ne abbiamo mai avuto.
Chi è la sirena che li ha seguiti?
- chiese allora ad una delle guardie che la affiancavano.

- Una studiosa, madamigella. Era già stata su Theras in passato.

- La Regina lo verrà a sapere, e quando...

- La Regina è vecchia. - la interruppe, evidentemente scocciata. - Vecchia decrepita. Ha quasi trecento anni, Astrea. Le sue consigliere sono troppo impegnate a sbranarsi a vicenda per accorgersi di quanto sta accadendo quaggiù, e di che cosa succederà nelle altre colonie.

La sirena abbassò lo sguardo scuotendo il capo con decisione.
Sperava solo che Iris facesse del suo meglio per portare a termine la missione.

- Dunque è così che è finita. - disse a mezza voce, parlando piuttosto a se stessa.

- Non dire assurdità. - riprese Goetia, glaciale. - Questo è solo l'inizio.

~

La nave recante il vessillo del Sultanato arrivò dopo quattro giorni, tempo che i fuggitivi adoperarono per riposarsi e riprendersi da quello sfortunato viaggio.
Si trattava di un brigantino piccolo ma veloce, di fattura umana, in ottime condizioni. I naufraghi partirono all'alba dopo aver radunato i loro effetti personali, probabilmente desiderosi soltanto di lasciarsi alle spalle quella brutta faccenda.
L'assenza di Iris, impossibile da non notare, avrebbe forse rattristato Zephyr che l'aveva conosciuta per primo, e anche gli altri sopravvissuti: in fin dei conti erano vivi solamente grazie a lei e ai suoi amici delfini.
L'ambasciatore di Qashra li aveva informati solamente una volta a bordo della sua decisione, dicendo che in verità ella aveva scelto un'altra destinazione per il suo viaggio esplorativo alla volta di Theras; eppure sembrava adombrarsi all'improvviso quando parlava di lei, anche se nessuno conosceva le ragioni di quella sua particolare disposizione d'animo.
L'unico uscito davvero vincente da quella situazione era senza dubbio il capitano Barras, che li vide partire dal porto assieme alla sua assistente.
Li seguì a lungo con lo sguardo, cogitabondo.

Poi non divennero altro che un puntino all'orizzonte, minuscolo e insignificante.
Solo allora li lasciò.


CITAZIONE

QM POINT

Vengo subito al punto.
Poiché non avete pensato a cosa offrire da compenso per Barras, aspettandovi che si accontentasse di una somma di denaro da parte dei vostri salvatori da Qashra, egli ha deciso di trattenere Iris sull'isola e dunque sarete costretti a partire senza di lei.
Avreste potuto perlomeno provare a barattare qualsiasi informazione di cui eravate in possesso, non potevate semplicemente delegare tutto come in effetti avete fatto.
La nota positiva è che Ririchiyo può tenere il libro e portarlo con sé a Qashra; inoltre siete finalmente liberi di imbarcarvi per tornare a casa.
Il Sultanato dovrebbe ottenere le nozioni presenti nel volume preso dalla biblioteca: essendo di carattere scientifico sono molto preziose per l'avanzamento tecnologico del popolo nanico, ma l'originale rimane in mano alla sua legittima proprietaria.
Misato, se il valutatore lo riterrà opportuno potrai inserirlo in scheda, tra gli oggetti in tuo possesso. Chissà, magari un giorno ti sarà utile.
I nani dovrebbero ottenere anche buona parte delle informazioni riguardanti Dys, la sua organizzazione e la rotta per raggiungerla: ogni cosa, insomma, che Turgün conosce a riguardo.
Tutto ciò previo consenso del valutatore, a cui mi rimetto in ultima battuta.

La quest è conclusa.
Inizio subito facendovi le mie scuse: si tratta della prima quest che mastero, non solo su questa piattaforma, quindi mi rendo conto che ci siano errori, dimenticanze, ingenuità e davvero tanto su cui lavorare.
Comunque io mi sono divertita moltissimo e lo stesso spero valga per voi.
Vi ringrazio quindi per la vostra partecipazione, per la vostra fiducia nei miei confronti e per avermi dato l'opportunità di portare a termine questo progetto che da tempo volevo sviluppare. :)
Mi piacerebbe anche che avesse un seguito: come avete visto ho lasciato aperte di proposito alcune questioni. Magari più avanti... ;)
Ringrazio anche Ray per i preziosi, anzi direi vitali, consigli.
Ora uno staffer prenderà in carico la quest per valutare il mio e il vostro operato.
Per il resto... a presto in game! ^_^



 
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view post Posted on 12/4/2016, 06:59
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k3hQPky

Ho adorato questa quest. Davvero, l'ho trovata quasi perfetta sono ogni punto di vista: breve, gestita nei tempi corretti, libera e chiusa al tempo stesso. Mi ha ricordato moltissimo le giocate "originali" del forum, quelle che hanno dato vita a tutta la piattaforma, ma in una forma molto più moderna e raffinata. Anche la mancanza di ritardi da parte degli utenti non ha fatto che confermare la mia impressione di una giocata piacevole e gestita bene, che sento di voler premiare con tutto me stesso.
Davvero, ho pochissime recriminazioni da fare. Per quanto riguarda la gestione, forse una caratterizzazione più forte e particolareggiata di png e luoghi - che sono comunque ben scritti, sia ben chiaro - avrebbe spinto i partecipanti a fare delle scelte più decise in quel di Dys, invece di lasciarsi "trasportare dalla corrente", come è successo in certi casi. Piuttosto che la libertà totale, a seconda del tipo di quest alcuni giocatori preferiscono spesso avere delle scelte nette tra un'opzione A, una B, una C, e via così: definire il più possibile queste scelte è un lavoro lungo - che tu hai fatto molto bene in questo contesto - e pressoché infinito; potresti non finire mai di inserire dettagli riguardanti png e luoghi, ma più ne inserisci più coinvolgi gli utenti, che si andranno di andare a esplorarli.
I turni che ho preferito sono quelli del naufragio a Dys: prima perché presenti una situazione diversa per ciascuno dei personaggi, con png appropriati e dando loro delle scelte precise e molto influenti sul proseguo della quest, e dopo perché gli dai una libertà quasi totale nell'esplorazione della colonia delle Sirene - possibilità nella quale li ho visti comprensibilmente un po' persi, alcuni di loro.
In ogni caso, questa quest è un modello esemplare di ciò che dovrebbe essere una mini-quest sul forum; per gestione, tempisitiche e numero di partecipanti. Ora non ti resta che stressare i giocatori con trame ancora più coinvolgenti, fargli vivere colpi di scena ancora più forti e trasformarli nei protagonisti di eventi sempre più epici, e la strada per il trono da miglior QM sarà piastrellata di successi.

RICOMPENSE:

Ashel - 1200G e 120K

Misato Kojima - 1000G, 100K e la possibilità di inserire il volume in scheda
Lucious - 1000G e 100K
A Way To End - 1000G e 100K

k3hQPky



Edited by Ray~ - 12/4/2016, 10:33
 
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