Ainille |
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| Indubbiamente era difficile per lei rivangare un così tal lontano passato, o meglio... lontano sì, ma solo dal suo cuore, non che non provasse amore per la sua famiglia, nonostante fossero tutti morti lasciandola sola in quel mondo, ma semplicemente aveva imparato a convivere con il rimorso e con il dolore semplicemente seppellendoli in fondo al suo cuore. Sorrise distrattamente al ragazzo che si scusava, ancora una volta lui non aveva colpe perché non poteva sapere cosa esattamente andava a rivangare ponendo quella domanda, all'apparenza innocua. - uhm... - mormorò riflettendo sulle sue successive parole - si, in effetti non avevo mai visto la cosa da questa prospettiva - in effetti aveva ragione, senza tutte quelle vicissitudini non avrebbe mai scoperto i suoi poteri co tutto quello che ne hanno significato nel proseguimento della sua strada. Stava ancora tergiversando sulle parole di Esiodo quando Aelia interruppe, fortunatamente, il turbinio di emozioni che le frullavano in testa. La bionda approfittò del fatto che la ragazza stesse disponendo il cibo nei loro piatti per viaggiare lungo il sito di costruzione. L'idea di costruire una città in quel punto del mondo era quantomeno interessante, anche se le vie che conducevano ad essa erano alquanto poco sicure, come quei pelleverde dimostravano. "chissà quanto tempo ci vorrà per vederla finita" pensò fra se e se mentre viaggiava con lo sguardo osservando soffermandosi sui particolari ogni cantiere aperto ma al momento deserto. - no... - mormorò scuotendo la testa mentre tornava a guardare la giovane che dopo aver finito di sistemare il cibo nei loro piatti le aveva chiesto da dove venisse - invece vengo proprio da Basiledra - disse con un pizzico d'orgoglio. - certo, la cosa potrebbe stupire ma quelle rovine sono alquanto interessanti, se si riesce a sopravvivere alle prime notti - cosa non semplice dato che li intorno brulicava di creature non proprio simpatiche. Osservò velocemente il piatto, sembrava buono e leu aveva comunque una certa fame, tuttavia non si sarebbe azzardata a toccar cibo fino a quando anche l'ultimo della compagnia del ragazzo che l'aveva salvata nel bosco, sarebbe stato seduto a tavola. Non poteva farci nulla, era fatta così. - non saprei... potete chiedere nelle gilde della capitale. Lì c'è sempre un gran via vai di gente. Oppure anche nei sobborghi poveri - disse mentre però il suo sguardo si soffermava inevitabilmente su Sulpicio che in lontananza stava decapitato un orco, che almeno a lei sembrava lo stesso che aveva tentato di rapirla. "E io che mi ero risparmiata dal fargli troppo male"
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