Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

[color=black]Un ambiente difficile[/color], Arrivo di Crowen97

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RamsesIII
view post Posted on 5/10/2016, 22:37 by: RamsesIII
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Il tempo è la sostanza di cui sono fatto.
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Come c'era finito lassù?! Era entrato e senza pensarci avevano iniziato ad arrampicarsi su quello che rimaneva dello scheletro dell'edificio; aveva scalato le colonne semi distrutte, era saltato sui pochi grandi lampadari che ancora non erano crollati al suolo e si era tagliato mettendo la mano su un pezzo di vetro rosso che un tempo aveva disegnato qualcosa di meraviglioso sul rosone della Cattedrale. Aveva continuato a salire, sempre più su, anche quando le mani avevano cominciato a fargli più male del previsto e appena meno del sopportabile. Era uscito issandosi sulla facciata ed era rientrato in quel punto dove il muro era crollato, aveva trovato la vecchia scala di legno marcio che portava su una delle torri e in un modo o nell'altro era riuscito ad arrivare alla campana. La campana era un simbolo per tutti coloro che non avevano abbandonato la città, per chi diceva di credere ancora in un futuro a Basiledra ma che in realtà non aveva un altro posto dove andare. Ladeca non li avrebbe voluti, non si erano spostati subito ed ora erano reietti, e per quanto riguardava il vagabondare su Theras... dopo qualche mese tra le rovine una persona si abitua, e il mondo all'esterno sembra semplicemente troppo pericoloso.
L'aveva anche toccata la campana, stando attento a non farla suonare; per le strade si diceva che quella, l'ultima campana rimasta integra nella Cattedrale -e forse nell'intera città- avrebbe suonato nuovamente quando un nuovo Re fosse stato pronto a risollevare le sorti del Dortan. Ed era certo che se fosse stato lui a suonarla, nel bel mezzo di quel periodo schifoso che stavano vivendo senza peraltro portare buone notizie, l'avrebbero linciato.
Ma ora era lì, dopo il freddo dell'ottone toccava alla brezza leggera dell'autunno inoltrato gelargli la pelle. Fissava la giornata morire tra i tetti che aveva amato e amava, con tanto coraggio riusciva ancora a guardare il volto sfregiato di quella città che considerava sua moglie con affetto e orgoglio.
Il Sole si tuffava tra le case dilaniate dalla guerra e dal tempo, e si ritrovò a pensare che quello era proprio un bel posto dove andare quando voleva staccare un po' la spina: così in alto, lontano dalla strada, dai problemi. Lontano dalla miseria e dalla fame, dai rimorsi e dalle convinzioni. Guardare quel che rimaneva del Cuore di Marmo e rivivere gli antichi fasti forse avrebbe potuto aiutarlo.

Ehi, Duca! Quindi ce l'hai fatta ad arrampicarti fino in cima.
Il Rosso lo chiamava dalla scalinata della Cattedrale, aveva il naso all'insù ed era lì per ricordargli che dovevano trovare del cibo.
Sei molto bravo, lo ammetto, ma ricordati che qui sulla terra noi abbiamo fame!
E per quanto tu possa essere bravo a correre, saltare e arrampicarti, purtroppo ancora non ci sfamiamo di spettacolo.
Gli rispose sussurrando il Duca.
E per quanto tu possa essere bravo a saltare, correre e arrampicarti, purtroppo ancora non ci sfamiamo di spettacolo!
Era così ogni giorno.
Rosso! Dammi qualche minuto e sarò giù, poi potrai continuare a bombardarmi la testa con le tue chiacchiere.
Avevano dimenticato i loro veri nomi, o fingevano di averlo fatto; la strada gli aveva dato dei soprannomi ed ora così erano conosciuti.
Il Rosso, lo chiamavano così per via dei suoi capelli, un classico.
Lui era il Duca, aveva bei lineamenti, un portamento decoroso considerato l'ambiente in cui vivevano, e tutti sospettavano avesse qualche goccia di sangue blu nelle vene.

Il Duca era il leader di quel branco di pezzenti che si aggiravano tra le macerie di Basiledra cercando di che vivere: piccoli furti ai mercanti per il cibo, ispezioni nelle case abbandonate da anni in cerca di coperte e vestiti; ma non erano gli unici a farlo ovviamente, e muoversi in fretta era fondamentale. Avevano conquistato con non poca fatica una casa padronale nel vecchio Borgo Alto, miracolosamente sopravvissuta alla furia del Drago del Lorch, che li ospitava comodamente tutti -e non era facile sistemare nove persone in un colpo solo-.
Il fatto è che siamo tutti uomini attempati, perfino tu che hai poco più di vent'anni sembri più vecchio. Questa città ci consuma, è normale.
E cosa suggeriresti? Non puoi dirmi che non ci ho provato, ma è difficile fare pena ai viandanti se sembri piuttosto disposto a rubare il carro su cui viaggiano dopo aver tagliato loro la gola.
Il Rosso sembrava spazientito, si grattava nervosamente l'ispida barba rossiccia consapevole di avere le mani legate.
Lo so, lo so! Non siamo bambini! E allora dovr...
Il Duca lo interruppe alzando una mano.
Sì Rosso, sì! Sei un genio cazzo.
Sul volto dell'uomo si dipinse un'espressione quanto meno confusa.
Un genio?
Quanti ragazzini ci saranno a Basiledra? Ci passano davanti ogni santo giorno! La maggior parte muore di fame, ma a noi ce ne basta uno disposto a stare con noi.
Un ragazzino... sono un genio!



CITAZIONE
Benvenuto ancora Crowen! Nuovamente un Arrivo insieme, sai già che ti illustrerò le dinamiche di gioco e metterò alla prova te e il tuo PG. Per qualsiasi domanda mandami pure un MP.
La scena iniziale non coinvolge il tuo PG, ma presenta due PnG con cui poi interagirai ovviamente. Siamo in una ormai distrutta Basiledra, la popolazione rimasta in quelle vie vive in una situazione di profondo disagio e povertà, lotta ogni giorno contro il clima, la fame e la criminalità spietata e dilagante. Un bell'inferno per un ragazzino di quindici anni, quindi perchè il tuo PG dovrebbe esserci finito? Descrivi la permanenza del ragazzo in città, quello che fa per vivere e quali sono i suoi piani per l'immediato futuro (Vuole rimanere? Vuole andarsene il prima possibile? Inventa). Quindi quello che ti chiedo è un bel post di presentazione, dell'ambiente e del personaggio.

Buon lavoro e perdonami ancora per il ritardo.

 
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2 replies since 5/10/2016, 22:37   148 views
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