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All'esterno del palazzo il sole si muoveva velocemente nel cielo, spostando l'ombra della grande meridiana che gli architetti reali avevano fatto costruire al centro della piazza. Ogni singolo uomo presente lì quel giorno attendeva con impazienza il momento in cui l'ombra avrebbe raggiunto il solco centrale, quando il Re avrebbe fatto l'annuncio che Ladeca e l'intero Regno attendevano da ormai un anno a quella parte. Gli abitanti di Ladeca fremevano: per ascoltare il discorso del Re avevano abbandonato le loro case nei quartieri periferici riversandosi su quello centrale e invadendo ogni strada non solo nei pressi del palazzo, ma anche le vie circostanti. Mark Smith prevedendo un simile comportamento aveva sparso le sue guardie in goni angolo della città, che insieme ad attenti osservatori posti sui tetti avrebbero evitato qualunque disordine di sorta. Sparsi per le vie del quartiere inoltre, diversi uomini addobbati con l'effige reale tenevano fra le mani una pergamena sigillata, da aprire e leggere ad alta voce allo squillo delle trombe: era lo stesso discorso che avrebbe fatto Julien, pronunciato in sua vece ad ogni angolo delle strade in modo da farlo arrivare chiaro e senza fraintendimenti ad ogni suddito giunto in quelle zone per ascoltarlo. Mancavano appena cinque minuti.
La schiena del Re era protesa in avanti, con lo sguardo fisso sulla lunga pergamena. La gamba si muoveva nervosa mentre gli occhi scorrevano velocemente tutte le frasi che avrebbe dovuto pronunciare. Aveva scritto quel discorso nei giorni precedenti, e i suoi collaboratori più fidati lo avevano modificato dove necessario per renderlo più semplice da comprendere da parte del popolo in modo da risultare più efficace. Alle sue spalle, Nicolaj Luciano lo osservava in silenzio ormai da qualche minuto. Decise di parlargli nonostante il divieto assoluto di disturbarlo: ne aveva bisogno, e lo sapevano entrambi. Pochi passi, poi la mano sula spalla.
« Non è mai facile. Non lo è mai nonostante tutto. » « Zitto Luciano! Lasciami memorizzare tutto: non posso certo leggere di fronte i mie sudditi. » Un sorriso gentile, come fosse un padre gentile. Era di questo che aveva bisogno quel ragazzo? « Se posso permettermi, maestà, non dovete impararlo a memoria. Non è questo che cercano i sudditi: non vogliono ascoltare parole efficaci ma tentennate, piuttosto vogliono essere coinvolti nell'entusiasmo. » « Si, appunto. » rispose seccato da quella interruzione « E' proprio per questo che sto imparando queste parole: sono le più efficaci, senza ombra di dubbio. » « Vero. Persino io ho revisionato il discorso, ma non per forza le parole più efficaci sono quelle che giungono meglio al cuore degli uomini. Tu non hai mai conosciuto Kuro, per questo non comprendi. » Era vero: Kuro era il primo Sussurro durante il suo regno, quando era un piccolo burattino nelle mani di Caino. Kuro era stato il motore e la mente dietro ogni evento nei suoi domini, ma non ne aveva mai colto l'essenza. Per questo rimase ad ascoltare. « Kuro era un uomo che avrebbe dato la vita per il Regno. Ogni sua azione, ogni suo discorso, ogni sua avventata discussione era finalizzata allo scopo ultimo di migliorare la situazione del momento. Lui aveva un gruppo di uomini che seguiva ogni suo gesto, e che mossa da una cieca fedeltà avrebbe risposto di si ad ogni richiesta per quanto bizzarra. Per perseguire il suo ideale e continuare ad avere un folto seguito faceva molti discorsi, capaci di unire i cuori e infiammare gli animi. Ma nessuno di questi era preparato prima. »
Julien ascoltava, ma continuava a chiedersi dove voleva arrivare il capo delle sue spie. Stava forse insultando la sua capacità dialettica?
« No maestà, non voglio insultarla. » Lo stava leggendo, era così chiaro. « Il punto è un altro: lui preparava dei discorsi, ma non li rispettava quasi mai, lasciandosi prendere dall'entusiasmo. Il suo cuore parlava per lui, e per questo riusciva a raggiungere gli altri. Nulla era pianificato, ma il suo carisma faceva tutto il necessario. Lo stesso carisma che lei possiede, ma che perderà del tutto provando a ripetere a stento qualche parola scritta su un foglio di pergamena. » « E quindi? » Il Re aveva compreso, ma non riusciva a capire come uscire da quella spinosa situazione. Il Sussurro tese la mano per impugnare la pergamena, osservandola nel suo insieme. Poi lo sguardo verso l'altro capo della stanza, sulle pesanti tende che coprivano il balcone sul quale sarebbe dovuto affacciarsi. « E quindi? Quindi questo non servirà. Julien Roi Chevalier. Sia il Re che merita questo popolo. » Di fronte agli occhi spaventati del ragazzo, le mani dell'uomo si mossero velocemente facendo a brandelli il discorso preparato. Non ebbe il tempo di rimproverarlo terrorizzato: le trombe all'esterno iniziarono a squillare, annunciandolo all'intera città.
Quando le tende si spalancarono rivelando la sua figura, un boato venne dalla piazza sottostante. Fece qualche passo in avanti, superando i due uomini che attendevano all'esterno: Mark Smith e Zeno. Entrambi gli rivolsero uno sguardo rassicurante, notando al risposta preoccupata nello sguardo del sovrano. Giunti a quel punto però, Julien era l'unico artefice del proprio destino. Due passi ancora per sporgersi definitivamente. Una altro boato. La piazza di Ladeca vista dal balcone centrale dell'Edraleo appariva immensa. Le persone coprivano ogni punto calpestabile, continuando ad estendersi anche nelle strade circostanti letteralmente a perdita d'occhio. Chiuse gli occhi per farsi coraggio, poi vennero le parole.
« P...popolo di Ladeca! Uomini, donne, madri e lavoratori... è giunto finalmente il giorno che tutti attendevamo! L'Edraleo... » Pausa. Panico. Un silenzio di appena qualche secondo, percepito come se fosse durato ore. Lo sguardo veloce alle spalle per cercare un conforto non trovato in Zeno e Smith. Aveva dimenticato le parole, ma una voce si fece spazio nella testa: "lasci parlare il suo cuore". Lo vide nell'ombra, Nicolaj Luciano. Un respiro profondo prima di continuare. « Scusate. » Di fronte lo sbalordimento di tutti, fece una piccola riverenza. « Non era questo che dovevo dire. Non era questo che volevo dire. Quello che importa è altro: io ho paura. » Lo stava facendo: stava parlando sinceramente. « Troppi errori sono stati fatti in passato, e non escludo che ce ne saranno ancora. Guardatevi attorno, guardiamoci attorno: tutti noi nel corso della nostra vita ci siamo fidati delle persone sbagliate, abbiamo compiuto errori di valutazione, abbiamo rischiato e abbiamo perso. Ma ci siamo rialzati. Guardatevi attorno: guardate Ladeca.
Noi abbiamo costruito tutto questo dal nulla, con le nostre sole forze. Noi abbiamo creato una capitale degna di questo nome, perchè dopo il crollo di Basiledra e l'inutile lotta per il potere siamo riusciti a trovare noi stessi. Questo è il nostro pregio, il nostro punto di forza: la capacità di rialzarci. Noi, uomini del Leviatano, siamo capaci di evolverci. »
Gli uomini sulla piazza si guardavano spaesati. Si aspettavano qualcosa di completamente diverso, ma non erano delusi. Le parole di Julien passavano di orecchio in orecchio sovrastando lungo le strade quelle dei paggi pagati per leggere un discorso di tutt'altro stampo.
« Ladeca è sorta nonostante tutto. Non siamo perfetti, è vero, ma sappiamo non mentire a noi stessi! Per costruire la nostra città abbiamo dovuto lottare principalmente con noi stessi, con i nostri pregiudizi, con le nostre paure e la nostra ignoranza. Il nostro più grande nemico siamo noi stessi, l'istinto tipico degli uomini di mondo che li spinge a raggirare gli altri, a complottare ai danni di qualcuno o per accrescere il proprio potere. Tutto questo dicono di noi, e tutto questo è vero. Ma noi, sudditi del Leviatano, siamo questo e molto altro. abbiamo affrontato e superato ognuno di questi ostacoli, e alla fine ci siamo riusciti: questa è Ladeca, ed è la vostra casa. Questo è l'Edraleo, ed è la nostra voce! »
Un boato. All'inizio erano pochi, timidi applausi. Ma la sincerità aveva pagato e tutti seguirono gli entusiasti pionieri nell'ovazione verso le parole del Re.
« L'Edraleo è il nostro nuovo inizio. In questa struttura le voci del Regno si riuniranno e guideranno il Regno verso un periodo di nuovo splendore. Perchè una persona sola può sbagliare, ma la ragione dei molti alla fine porterà consiglio dove necessario! Per questo risorgeremo, più forti e potenti di prima! » Un'altra pausa, un altro applauso. « Lasciatemi concludere con poche parole: un gruppo di saggi sta studiando il miglior metodo di selezione per i seggi dell'Edraleo, e presto verrà reso pubblico. Ma ricordatevi che da oggi in avanti tutti, nessuno escluso, sarete responsabili del futuro del Regno del Leviatano. Noi siamo una cosa sola. Noi siamo il Leviatano. Abbiate l'accortezza di non dimenticarlo. »
Concluse in quel modo, con quelle parole rievocate da qualche parte nei suoi ricordi. Il giovane Re osservava dall'alto il popolo che applaudiva entusiasta, mentre alle sue spalle Zeno e Smith si scambiavano uno sguardo compiaciuto. Nessuno di loro poteva prevedere il futuro, ma su una cosa tutti quanti erano certi: era l’inizio di una nuova era.
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CITAZIONE
QM POINT
Signori, che dirvi. Scusatemi in anticipo per la qualità infima di questo post, non perderò tempo neppure con tediose spiegazioni riguardo il grave e ingiustificato ritardo. Semplicemente mi dispiace, sul serio. Ma abbiamo terminato.
Ladeca è stata terminata, e io ringrazio tutti voi della grande partecipazione indipendentemente dalla qualità della stessa. Come Julien ha sott’inteso si può sempre fare di più e meglio, specialmente a ridosso di determinate situazioni compromettenti anche in real. Mi avete riempito di orgoglio, e vi ringrazio.
In questo post le ricompense, ma NON l’esito dei vostri progetti: quello che avete costruito è troppo grande e importante per rientrare all’interno di un mero QM point: a breve –presumibilmente subito dopo il termine del Lucca Comics, sarà scritto il nuovo topic d’ambientazione della capitale, in cui TUTTI i vostri progetti saranno elencati nel dettaglio, descrivendoli in uno status quo in attesa solo di essere giocato da tutti! Forse vi aspettavate di più, forse vi aspettavate di sapere tutto subito, ma fidatevi per l’ultima volta: ne varrà la pena! :*
Ancora una volta, grazie di cuore della partecipazione. A voi le ricompense!
Last Century: 1500 Gold Lucious: 1300 Gold Y u u: 500 Gold Miky1992: 750 Gold Vulcano1 900 Gold Ashel 300 Gold Stella alpina 900 Gold Malzhar 1400 Gold Majo Anna 1300 Gold Liath: 350 Gold Orto33: 750 Gold Ark: 500 Gold Lill': 400 Gold RamsesIII: 700 Gold
Personalmente rinuncio ad ogni ricompensa. Grazie ancora della partecipazione e... a fra qualche giorno con la descrizione completa e definitiva di Ladeca!
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