Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Posts written by Chomp

view post Posted: 10/2/2013, 17:20 Dall'abisso io t'invoco - Alcrisia



Ascolta. Dietro le impervie cime della catena delle Montagne Rosse, tra le silenti grida della Selva delle ombre e le richieste dei mendicanti di Oronero una regina, nera come il più basso ed immondo degli inferi, dall'interno del suo forte di morte estende il suo pugno di ferro sui territori meridionali insieme alla casata Vaash.
Ma un uomo, un demone, una creatura nata dalla sete di potere , ammorbata da un fato inscindibile, permanente, eterno, si è mostrata nella nebbia della cittadella di Fortescuro. Una scintilla di opaca luce dentro una grotta nera come il petrolio.
Era stato teletrasportato nella nera cittadella di Fortescuro, coperta da una nebbia più densa del sangue, dopo la morte del fu Francisco Corigliano. Il terreno era battuto in una pietra dello stesso colore grigiastro della nebbia che affliggeva quel posto ma abbastanza chiara da poter distinguere il suo sangue nero come la pece ed abbastanza diverso dal suolo di RotteNhaz per poter capire di essere altrove, fuori dagli artigli del Beccaio, tra le spire della sua Nera Regina.
Come un automa distrutto ma con un compito da portare a termine si alzò, tremando dal dolore causato dalla ferita all' addome. Si guardò attorno: Rockwhite era morta dopo l' assalto di Rekla; I torrenti di gente che giravano per le strette vie della città bassa erano stati sostituiti da una fitta foschia dentro la quale strani individui mal vestiti barattavano dogmi e cianfrusaglie tenendosi a debita distanza l' uno dall'altro, le bianche mura avevano lasciato spazio a cancelli e catene forgiate in un cupo metallo, alle urla dei saltimbanchi e dei banditori che riportavano le promesse di pace di Asad si era sostituito il berciare dei neri reggimenti ed i latrati dei randagi di strada cresciuti come spietati segugi assassini.
Tutto ciò non fece che farlo sorridere dinanzi alla spietatezza ed ai modi di fare che affliggevano Rekla, la Nera Regina che aveva scelto di seguire per sua spontanea volontà.

Per poi un giorno pugnalare anche le sue spalle senza alcuna esitazione e nessun rimorso.
Perché l' Inferi Sententia era così, un morbo senza cura che si costruisce la via per l' organismo da infettare attraverso la fiducia e la noncuranza dei particolari, per poi prosciugare tutta l'energia, l'anima ed il coraggio della sua preda, trasformandola in una mera ed insignificante fonte di potere per poi passare alla prossima vittima; per quanto la tecnologia possa essere stata avanzata nel suo tempo, gli istinti naturali di un essere vivente non possono essere repressi in alcun modo, possono essere solo nascosti da un fine velo di intelligenza adagiato sopra di essi.
Eppure il momento di agire non era ancora arrivato per Illidan, era ancora ibernato dentro il suo organismo, preparandosi per l' infezione.

meowz

Scorse nella nebbia Colonius, il secondo consigliere di Rekla nonché attuale maestro di Illidan. L' Inferi Sententia si avvicinò all' uomo voltato di spalle e, coperto dalla protezione della nebbia, parlò.
Devo incontrare Rekla. Disse, lasciando che dalla sua bocca sgorgassero gli ultimi residui di nettare cremisi per poi pulirsi le labbra con la lingua, pronto ad un altro pasto.
Ora.
L' uomo si girò, non era Colonius bensì il capo di un drappello di guardie che ora si erano materializzate nella nebbia, stando dietro di lui in tre file da quattro uomini. Gli occhi di Illidan e le sue sopracciglia si incresparono in un'espressione di sorpresa, seguita da una pausa di riflessione.
Come aveva fatto a pensare che quell'uomo fosse Colonius? Il secondo consigliere della Nera non era solito scendere nella città bassa e non portava la stessa armatura nero pece delle guardie di Fortescuro.
Quella foschia giocava brutti scherzi; o magari era solo la sua mente, esausta dopo la battaglia con Corigliano ed il demone traditore. La testa cominciava a fargli male, cadde a terra. Lo rivide, era lui.
Non puoi reprimermi per sempre. Uscirò dal tuo corpo ancor prima che tu lo possa immaginare ed allora sarò IO ad assorbire TE!
La sua immagine gli passò davanti come un raggio di sole, per poi volatilizzarsi nel nulla, lasciandogli come ricordo solo quelle parole. Doveva parlarne con Rekla, subito.

La guardia lo osservò, immobile come una statua davanti ad un cane randagio preso a calci. Illidan si rialzò digrignando i denti e, guardando con l' ira di un drago la sentinella, avvicinò il suo viso di qualche centimetro per poi tuonare:
Mi hai sentito? ORA!
Il capo del drappello non fece che scrutarlo attentamente per poi riconoscerlo dopo qualche lunghissimo secondo. Devi essere una delle vecchie tenebre della Nera Regina, ti vidi partire alla volta delle Montagne Rosse insieme a quell'altro uomo... L' uomo gli fece cenno di seguirlo mettendosi in mezzo alle guardie. ...come si chiamava?
E così fu.
Illidan venne trasportato attraverso cancelli, cadaveri e posti di blocco per poter trovarsi fuori dalla nebbia, nella città alta di Fortescuro.
Il clima era praticamente lo stesso ma l' Inferi Sententia notò subito tre torri equidistanti sorte oltre la piazza dove si svolse la battaglia tra le Tenebre della Nera ed Asad, il beduino rivoluzionario. Ricordava ancora il momento in cui Rekla strappò la testa a quell'individuo senza il minimo scrupolo; era la prima volta che vide un umano mostrare così tanta empietà verso un altro esemplare della sua stessa specie.
Sorrise, deridendo la stupidità umana. Non mi sognerei mai di fare qualcosa del genere ad un mio collega. Pensò.
Venne condotto nella più alta delle tre torri, la centrale, senza fare conto alle parole del capo delle guardie, dandogli una pacca sulla spalla quando entrarono nella torre.
Una volta dentro non poté che notare la grande collezione di cupissime armature che la Nera amava sfoggiare nei corridoi del suo castellino ed i pilastri neri come il più grezzo dei petroli sorreggere soffitti scuri come la sconfinata riserva di paure che la sua armata garantiva al nemico.
Passarono corridoi cupi e porte oscure sorvegliate solo da immobili armature che, come guardiane di un tempo ormai remoto, rimangono al loro posto, silenti e cupe. Il manipolo di uomini si fermò davanti ad una grande porta, conducente probabilmente alla sala dove Rekla spendeva la maggior parte del suo tempo. Eccoci arrivati alla Sala dei teschi, non hai da fare nient'altro che entrare e dire ciò che devi dire. fece la guardia, dandogli una pacca sulla spalla. Illidan guardò la porta con indifferenza, spinse un pomello nero come la notte ed aprì il portone, ritrovandosi nella Sala del trono di Rekla.

Sobeitz

Il suo occhio cadde subito sulle mura formate da calce mescolato ai cadaveri dei soldati nemici caduti durante l' assedio di Rockwhite. Ne riconosceva qualcuno, riuscì anche a capire quali aveva ucciso nonostante fossero ormai poco più che scheletrici, con qualche membra ancora attaccata alle ossa.
Passò la mano sul ruvido muro povero di vita, tenendo lo sguardo sui cadaveri.

C'è sempre della gente che riesce a lasciarsi indietro il passato, non credi? Fece, girandosi verso Rekla con aria maligna. Devo parlarti di Falkenberg... Sorrise, mostrando i denti sanguinanti.

...E di me.



Scena free insieme a J!mmy.
Chiunque non sia me o Jimmy è pregato di non postare :qwe: .
view post Posted: 7/2/2013, 20:45 Deus Ex Machina - Incantatore
Here we go!
Richiedo un artefatto di ambientazione a livello avanzato, 1700 gold
L' oggetto da incantare è un oggetto dalle fattezze di una maschera teatrale in ceramica, che Rekla applicherà al cuore del mio pg in una scena free (Oggetto che compro qui, 75 gold mi pare)
Pregherei l' incantatore che si "prenoterà" per la confezione dell' artefatto di contattarmi per vie private, cosicché gli possa spiegare per filo e per segno l' imminente scena gdr dalla quale Illidan acquisirà l' artefatto.
view post Posted: 4/2/2013, 14:43 Rakuen - Regni del Leviatano

Era finita.
Sebbene la sua vista era appannata dai residui di nebbia ormai svaniti nel nulla, riusciva a vedere una delle tante lame del prete rosso trapassare il ventre di Corigliano. Le sue ciglia si aggrottarono, Corigliano era il suo obiettivo principale, ed ora era stato sconfitto.
Improvvisamente si ricordò delle parole di quello strano essere.
Tu devi realizzare il desiderio più recondito dell' umanità.
Ricchezza? Fama? Potere?
No, niente di tutto ciò. Sorrise, aveva capito cosa fare. Però non poteva rimanere in mezzo a quella rissa, doveva liberarsi di uno dei due schieramenti una volta per tutte.
Il demone era rimasto solo, senza energie. La sua unica speranza di uscire da quella situazione era Illidan.
Dall' altra parte c'erano il prete rosso ed il piccolo evocatore di animali. Il prete rosso era un bersaglio troppo potente, non poteva divorarlo in quel momento.
La scelta fu ovvia. Prese la pistola da terra e si avvicinò barcollando verso Chevel, ormai sicuro che lo considerasse un suo alleato.
O uno strumento.

Una voce gli penetrò nella testa come un giavellotto puntato al suo cervello. Era Corigliano.
Fa sì che un giorno Viktor von Falkenberg cessi di esistere, come tutti i folli che hanno voluto credere alle loro stesse menzogne d'immortali... Parole rivolte al prete assassino, accecato dalla luce dei suoi dei. Illidan sapeva già cosa fare.


Lo squarcio faceva sempre più male, le gambe sembravano cedere da un momento all' altro, tutto intorno a lui era sfocato, non riusciva a distinguere il materiale che componeva la stanza dalle librerie ricolme di antichi tesori. Un passo significava un metro di terra in più sopra la sua bara.
Digrignò i denti, si fece forza ed arrivo dietro Chevel. Il suo attacco avrebbe arrecato maggiori danni ad angeli o uomini, ma non aveva altra scelta.
Sai, demone. Io non sono come voi. Sospirò, sorridendo e lasciando colare un po' di sangue dalla bocca.
Sono superiore, più evoluto di tutte le entità presenti in questa stanza. Strinse la pistola e la puntò a qualche metro dalla testa di Chevel.
E quindi decido io chi vince e chi perde.
Adagiò l' indice sul grilletto, cominciava a perdere il controllo del braccio.
Tu hai perso. Lo presse, producendo un rumore che rimbombò per tutto il castello.

Le palle di energia si stavano per schiantare insieme al proiettile sul corpo del suo avversario, quando una luce familiare lo avvolse, non permettendogli di vedere cosa stesse succedendo.
Abbassò la pistola, rassegnato e sanguinante mentre quella luce divina lo accarezzava e cercava di rassicurarlo.




Si rialzò da terra, sputando i residui di polvere ed il sangue che gli si erano accumulati in bocca. Dove sono capitato? Si chiese, prima di alzare lo sguardo.
Era tornato a Fortescuro con -più o meno- tutte le membra al loro posto. Con la bocca increspata e sporca di sangue abbozzò un sorriso, vedendo i guerrieri della Nera Regina marciare, come al loro solito, sulla fu Rockwhite, teatro della decapitazione di Asad e della morte dei suoi sciocchi uomini.
I suoi occhi rivelarono Colonius, un espediente per incontrare la persona che cercava.

Devo parlare con Rekla. Tossì sangue, guardando gli occhi di Colonius con aria infuriata.



Noway

Ora.





Tutto sommato è stato molto divertente giocare con voi, spero che Illidan possa incontrare i vostri pg anche in altre occasioni.
Tutti gli attacchi rivolti a Chevel, come già stabilito in confronto, verranno schivati grazie al teleport. Speravo di poter rendermi utile infliggendo il critico a Corigliano, sfortunatamente (o fortunatamente?) è morto prima.
Se questo ultimo post non vi è piaciuto probabilmente è perché ho la febbre da venerdì. O magari ce l' avete voi :glare: .
gg wp all
view post Posted: 1/2/2013, 23:44 Rakuen - Confronto
CITAZIONE (Lenny. @ 1/2/2013, 22:03) 
-Si.
-No. Per fare breccia e far crollare tutto il tetto un critico non è sufficiente.

Come immaginavo. Grazie :8D: .
view post Posted: 1/2/2013, 20:37 Rakuen - Confronto
Ho due domande inerenti alle costellazioni:
1) Se tentassi di colpire un personaggio destinato a teletrasportarsi esso eviterà l' attacco?
2) Se tentassi di colpire una porzione delle mura della fortezza, ora che i poteri di Viktor sono diminuiti drasticamente, le due costellazioni potrebbero fare una breccia o qualcosa del genere?
view post Posted: 22/1/2013, 17:45 Rakuen - Regni del Leviatano

« Sei solo uno scarafaggio sullo sterco in attesa di essere schiacciato. »
«Sofferenza, solitudine o disperazione, puoi avere tutto ciò. Se ti metti contro di me»
«Uccidi l'elfo e il prete rosso, e scoprirai quanto posso essere riconoscente. A te la scelta»


Cos'è la sofferenza se non un metodo per elevarsi ad uno stato superiore ed una giusta punizione agli errori? No.
La solitudine è magnifica per due motivi: Permette di stare da soli e impedisce la possibilità di stare con gli altri. No.
La disperazione è un asilo nel quale ci si può riposare e pensare. No.

I due si ritrovarono nella stessa stanza, di nuovo. Pareti blu come l' abisso della sua anima, enciclopedie ricolme di libri contenti storie incomplete e strani meccanismi che tenevano in funzione una prigione.
Una prigione distrutta da tempo.
Le sostanze, la bava e la rabbia che disperdeva in quella stanza non riuscivano a contaminare niente di fronte alla presenza che gli si ergeva davanti.
La presenza più oscura con cui fu mai riuscito ad interagire.



L' entità rimase ferma come una statua davanti all' Inferi sententia. Sembrava non provare emozioni dietro il sorriso scolpito sulla sua maschera. Gettò il suo sguardo sul protetto della dea bendata, rilasciando un respiro somigliante ad una risata soffocata.
Illidan non aveva idea di cosa stesse agendo su di lui in quel momento: Aveva paura, tremava e temeva per ciò che sarebbe potuto succedergli.
Sono... morto?!
Eppure non ricordava nessuna bara, nessuna cerimonia ne funerale.
Il virus scrollò la testa, cercando di far schizzare via la paura dal suo cervello. Guardò nei due baratri di infinita oscurità sopra il naso dell' essenza e cominciò a parlare con voce cauta, stando attento a non farsi sovrastare dal terrore.

Tu sei... un dio? Terminò, sorpreso di non essere ancora svenuto.

Affatto, demone. L' Inferi sententia riuscì a sentire l' aria di rimproverò che quella voce così profonda possedeva.
Cos'è un Dio? Non è un entità sovrannaturale adorata dalla gente, in controllo di una consistente parte del tuo mondo? Disse l' essere, sospirando.
Io sono un mero osservatore, un' entità il cui compito è realizzare l' essere più recondito di ogni essere capace di morire. Agisco in funzione dei vostri cuori e delle vostre anime. Finì, enfatizzando quelle due parole per ricordare all' Inferi Sententia chi fosse veramente quest'ultima.

Quindi...perché sei qui? Chiese Illidan, rassicurato dal fatto che la sua ora non fosse ancora giunta.

Questioni la mia presenza? L' entità oscura sembrava infuriata.
Questiona la tua piuttosto. Sai perché sei qui? Chiese, sorridendo dietro la maschera.

Illidan fu colpito dalla risposta dell' essere come se fosse una martellata diretta al suo ventre, pronta a spappolarlo. Sì ricordò di essere stato colpito da due potentissimi attacchi portati da Chevel e Corigliano, nel tentativo di metterlo fuori gioco. Man mano che anche il ricordo del momento in cui Corigliano gli dava dello scarafaggio affluiva nella sua mente, la sua espressione faceva sboccare un senso di rammarico grandissimo.
Poi si ricordò il buio.

No, non sono ancora morto. Rispose Illidan, sicuro della sua risposta.

Il sorriso celato dalla maschera della creatura fatta di tenebra e morte si trasformò in un ghigno di scherno. Sospirò, lasciando trasparire la compassione che provava per l' ignoranza di quella creatura mortale.
Sei qui per sapere il tuo vero scopo. Niente accade per caso, prodotto dell' uomo. Le parole sembravano distorcersi, una volta uscite dalla maschera dell' essere.
Il corpo di Illidan iniziava a volatilizzarsi, trasformandosi in chicchi di sabbia.
Non poteva rimanere lì dentro a lungo.

La sua nuova guida sorrise. Cercò di arrivare al punto il prima possibile.
Tu devi realizzare il sogno più recondito dell' umanità. Sei nato per ciò... Ghignò, notando che Illidan aveva quasi finito di dileguarsi, ascoltandolo.
E probabilmente morirai per ciò.
Ci incontreremo ancora.





Diventerà il pacifico mondo che l' umanità ha sognato per secoli.

Cos'è la sofferenza se non un metodo per elevarsi ad uno stato superiore ed una giusta punizione agli errori? Appoggiò il palmo della mano sinistra a terra, puntando il gomito verso soffitto.
La solitudine è magnifica per due motivi: Permette di stare da soli e impedisce la possibilità di stare con gli altri. Appoggiò il palmo della mano destra a terra, puntando il gomito verso il soffitto
La disperazione è un asilo nel quale ci si può riposare e pensare. Sputò il sangue che aveva ancora in gola nella sudicia pozza cremisi che aveva attorno e si rialzò, facendosi leva con le braccia.

Rifiuto.
Accetto, Demone. Disse, sorridendo.

Il campo di battaglia era coperto da una densa nebbia che ottenebrava la vista. Fortunatamente Illidan era riuscito a memorizzare le posizioni dei guerrieri e, basandosi sull' ipotesi che non si fossero spostati di molto, agì.
Ancora tremante puntò il palmo destro verso il tetto dell' edificio, concentrando gran parte della sua forza in quell' ultima, premeditata e magnifica offensiva.
Nessuno, a parte Illidan, ora sapeva che sopra RotteNhaz si ergevano due globi più incandescenti dell' inferno, pronti a ricadere sul suo nemico.

Gli umani guardano le cose come meglio credono. Disse, sorridendo nella bruma.
Non desiderano la verità e preferiscono essere rinchiusi nella nebbia.
Eppure, temono ciò che non riescono a vedere.
Si fermò a riflettere.
Questo principio è applicabile a gran parte degli abitanti di questo mondo.




Inferi Sententia

CS: Astuzia (1)

Basso 6%; Medio 11%; Alto 22%; Critico 44%




Status fisico: Piccole ustioni su tutto il corpo e squarcio sul ventre (Mezzo Basso + Alto)
Status mentale: Strada verso la pazzia (Alto + Alto + Basso + Mezzo Basso)
Energie: 78% - 44% = 34%
Abilità passive:
I'm a systematic error!!! : Passiva di timore verso non demoni ed energie pari o inferiori (razziale)
»Geneticamente superiore: Capacità passiva di discernimento di illusioni e tecniche psioniche (Mente Lucida I)
Abilità utilizzate:

Rising darkness (x2):
L' abilità nello sfruttare l' energia oscura del proprio trofeo di battaglia ha consentito ad Illidan di poter incalanare quest'ultima in un unico, grande, maestoso ammasso di materia incandescente di forma sferica dell' elemento sacrilego.
La sfera di energia verrà espulsa dalle fauci del mostro - una volta rivolte verso il cielo - e parrà incastonata nella volta celeste, come un gioiello. Un sadico, dannatamente malato gioiello.
L' emanazione energetica, dopo un turno, cadrà inesorabilmente sul suo obiettivo, causandogli un danno Alto da ustione.
Essendo il globo di elemento sacrilego, contro gli angeli il danno procurato sarà Critico mentre contro i demoni si abbasserà a Medio, la potenza non subisce alcuna variazione.
Consumo di energia: Alto

Note: L' avatar ha rotto la prigione nella quale era custodito (Aka l' Inferi Sententia ha perso la ragione) ed Illidan non lo riconosce, scambiandolo per una qualche sorta di divinità che non conosce. Il sogno più recondito dell' umanità lo scopriremo in qualche scena free (spero). La "dissolvenza" del corpo dell' Inferi Sententia sta a significare il suo risveglio.
Accetta la proposta di Chevel a modo suo e usa due volte "Costellazione" per preparare la sua offensiva non interferendo troppo nel turno attuale .
Le posizioni dei personaggi sono ricordate grazie al CS in Astuzia.
Ringrazio di nuovo Lenny per avermi dato la possibilità di rimanere in quest e non avermi cucinato in padella.
A voi la tastiera.

Edit: Corretto lo status fisico


Edited by Chomp - 23/1/2013, 14:04
view post Posted: 12/1/2013, 22:08 League of Legends Asgradel team - Giochi e Videogiochi
CITAZIONE (Neverwhere's Savior @ 12/1/2013, 10:53) 
Chomp, non costringermi a mungerti :wow:

Mess with the bull and you get the horns :8):

By the way, solo a me Tresh sembra dannatamentissimamente OP ?
view post Posted: 11/1/2013, 23:57 League of Legends Asgradel team - Giochi e Videogiochi
CITAZIONE (Neverwhere's Savior @ 8/1/2013, 14:41) 
Prima ranked che faccio: mid con zed, non vinco contro syndra ma non perdo nemmeno. Il top feedda jayce, il support feedda la bot --> persa.
Seconda ranked che faccio: top con jayce, vinco contro sion ma, guess what, a wild 10-1-0 Fizz ci stupra tutti. Il tutto perchè cassiopeia si riconnette al quinto minuto di gioco e l'adc focussa rammus ---> persa.

Uff.

Edit: nella terza hanno fatto l'errore di lasciarmi pickare amumu. lol.

Esci dal mio prato :glare: .
Ora :glare: .
view post Posted: 10/1/2013, 17:07 Rakuen - Confronto
I'm baaaaaaaaack.
Mi scuso con tutti, inizialmente con i QM per aver fatto perdere tempo, dopodiché con i questanti che, a quanto vedo, una mano non avrebbe affatto guastato.
view post Posted: 22/12/2012, 00:03 Rakuen - Confronto
Postato. Non proprio di sera ma ho postato.
Se ho commesso qualche errore di comprensione mi scuso profondamente.
view post Posted: 22/12/2012, 00:02 Rakuen - Regni del Leviatano

Cieli e costellazioni di pensieri inondarono la sua mente quando quell' oscuro portone rivelò i meandri maledetti che erano celati all' interno del castello, sudici meandri che non sarebbero mai dovuti porsi davanti alla strada di una creatura tanto nobile e potente.
Un mausoleo delle tenebre dimenticato dal Demonio stesso accoglieva gli infausti viaggiatori nei suoi più disparati dedali di amarezza e disperazione. Il silenzio tombale di quel luogo si intrecciava con il senso di oppressione e la paura che ci fosse qualcuno o qualcosa dietro ogni angolo.
Monumenti a personaggi di riguardo provenienti da tempi ormai remoti, probabilmente sconosciuti alle semplici genti meccaniche, erano le uniche guardie del corrotto maniero che vegliavano sui passi della più grande vittoria della scienza.
Lentamente e senza che lui se ne fosse accorto, tutti furono inghiottiti dalle tenebre del castello. Rimase da solo a vagare per gli oscuri meandri del castello accompagnato dal tonfo rumore della carne che di tanto in tanto si abbatteva sul pavimento, lasciando qualche piccola scia verdognola che segnasse il suo passaggio.

In effetti si sentiva a suo agio nel caldo abbraccio delle tenebre.
Esse gli consentivano di pensare e riflettere insieme all' unica persona che considerava suo pari: Se stesso.
Come sarebbe uscito da quel castello? Cosa avrebbe riservato per l' arcidemone arrogante?
Come avrebbe contribuito all' annientamento della specie umana?
Tante domande quanti i granelli di sabbia in una spiaggia dorata.
Tante risposte quante le pepite d'oro trovabili nel deretano di un suino.

I misteri della sua ormai corrotta mente si volatilizzarono nel nulla di quella strana stanza piena di scaffali contenenti chissà quali antiche cianfrusaglie e secolari tomi.
La sua vista rimise a fuoco ciò che prima non riuscì a vedere: Il mondo reale.
Dodici finestre, un soffitto a volta, più scaffali contenenti oggetti di dubbia entità: niente di che, classico arredo da megalomane.
Ciò che gli interessava non erano i discutibili gusti artistici del padrone di quel castello, bensì coloro che arrivarono in quella stanza insieme a lui.
Erano tutti così vicini, eppure non li aveva notati: Il prete rosso, il piccolo elfo e lui.

Quando lo vide cominciò a ringhiare. La bava usciva dalle fauci andando a creare una piccola, sudicia pozza nel pavimento sul quale strisciava. Non desiderava altro che banchettare con il cadavere di quel lercio essere sbucato dagli inferi.
Una rabbia fin troppo sproporzionata per essere contenuta, una brama di vendetta in grado di annientare interi pianeti. Doveva approfittare del fatto che fosse da solo per poterlo privare delle ossa.

Poco prima che un tentacolo potesse essere mosso verso il demone un corvo nero come la notte si posò al centro della stanza, trasmutandosi nel vero avversario che il gruppo avrebbe dovuto combattere.

« Gli ultimi quattro chiodi nel coperchio della bara. »

Un uomo con ormai un piede nella fossa si rivolse a loro con una voce calma come la notte stessa, le sue labbra si deformarono in un sorriso addolorato come se fosse uscito da un combattimento di poco impegno, ma riportando qualche ferita gestibile.

« Dovreste essere consapevoli di ciò che siete. » Fece il castellano.

« Qualcosa a cui tu, vecchio, non hai neanche il diritto di anelare » Rispose l' Inferi sententia con un tono di sfida, a bassa voce.
L' ennesimo ostacolo: cominciava a stufarsi.

Il custode accennò un inchino, facendo notare involontariamente una macchia di sangue sul suo mantello nero pece.
« Corigliano. Francisco Alfredo Corigliano »

La vide: la risposta a tutte le sue fatiche, il motivo per cui era arrivato lì: quella scimitarra.
Doveva ottenerla, doveva ottenerla a qualsiasi costo. Persino a quello di annientare tutti gli abitanti del castello.

Tutti coloro che gli stavano vicino erano a rischio di morte sicura. I suoi occhi si posarono sui due nemici principali: Il castellano ed il demone arrogante.
Due piccoli pedoni da ingoiare, niente di più e niente di meno.
Il demone osò rivolgergli delle parole, con ancora la lucentezza di quella scimitarra negli occhi.

« Porta i miei saluti a Ray » Fece, mentre litri di tenebre affluirono sotto i suoi piedi, per poi sollevarsi davanti a lui formando ciò che pareva essere una mano demoniaca.

« Sapete benissimo contro cosa vi siete schierati... »

L' artiglio destinato a schiantarsi sulla creatura si infranse sullo scudo creato dall' apertura dei suoi tentacoli.
L' interno delle diramazioni dell' Inferi sententia era tanto spettacolare quanto raccapricciante: corpi putrefatti ricoprivano ogni centimetro cubo della sua carne, sormontati da arterie grandi quanto un ordinario collo umano.
L' inferno si richiuse in un attimo, insieme a grida e preghiere delle vittime di Illidan.

« ...Quindi cosa vi spinge a combattere? »

Una modesta quantità di spore, partendo dalla sua bocca, crearono una piccola nuvola verdognola che andò a posarsi sul pavimento.
Passò un istante.
Dal pavimento uscirono tre esseri che non appartenevano né al mondo dei vivi né a quello dei morti. Vie di mezzo, li considerava. Creature umanoidi dotate di lame al posto degli arti: oggetti senz'anima al servizio del loro padrone.
Scrutavano il campo di battaglia gorgogliando qualche parola incomprensibile in una strana lingua in attesa di un ordine.

« Avete già perso. »

uno dei tre umanoidi si gettarono sul vecchio: Tentò di penetrargli il cuore in un unico, letale affondo. Gli altri due, invece, si slanciarono verso il piccolo arcidemone, tentando di recidere le sue gambe e, quindi, di lasciarlo alla mercé del tentacolo che si stava per abbattere sulla sua testa.

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« Quella spada... nostra. »
« No, mia »






Inferi Sententia

CS: Astuzia (1)

Basso 6%; Medio 11%; Alto 22%; Critico 44%



Status fisico: Lievissime ustioni su una piccola porzione del corpo (Mezzo Basso)
Status mentale: Berserk (Alto + Basso + Mezzo Basso)
Energie: 78%
Abilità passive:
I'm a systematic error!!! : Passiva di timore verso non demoni ed energie pari o inferiori (razziale)
»Geneticamente superiore: Capacità passiva di discernimento di illusioni e tecniche psioniche (Mente Lucida I)
Abilità utilizzate:

La pace più sicura sarà all' ombra delle nostre spade
Deus Ex Machina apre i suoi due tentacoli da combattimento e quattro tentacoli meno lunghi per formare una barriera di carne più dura dello stesso adamantio tramite l' utilizzo della forza vitale dei cadaveri assorbiti durante la sua evoluzione nel tempo. Lo "scudo" assumerà la forma di una parabola e mostrerà i corpi delle vittime del mostro ancora in vita i quali potranno parlare, seppur in agonia.
Consumo di Energia:Per utilizzare questa tecnica Deus Ex Machina dovrà spendere un consumo pari a Basso e subire un danno psionico Basso.
Il livello di questa tecnica sarà di un livello superiore al consumo speso dall' utilizzatore, in questo caso sarà considerata di livello Medio

Living Dead:
L' Inferi Sententia, sfruttando le sue spore, può rianimare i caduti in battaglia trasformandoli in vassalli totalmente asserviti al suo volere.
La tecnica ha natura di evocazione e richiama sul campo da uno a tre organismi infetti armati di due lame al posto delle braccia poco più lunghe di un femore umano.
La potenza della somma degli abomini richiamati sarà pari a Basso e di un grado energetico inferiore a quello del proprio evocatore. Resteranno sul campo di battaglia per un totale di due turni, svanendo al termine del secondo o prima, al desiderio del caster.
I mostri evocati saranno gestiti dal caster e non andranno trattati autoconclusivamente. Le evocazioni vanteranno 1 CS in forza ed 1 CS in velocità
Consumo di energia: Medio

Note: L' inferi sententia si incazza quando scopre che anche Chevel è nel castello e vuole vendicarsi del torto che ha subito a modo suo. Arrivato corigliano si becca tutte e due le tecniche. Una volta in stato di furia cieca richiama tre creature dotate di lame al posto delle braccia: Una cerca di trafiggere il cuore di Corigliano mentre le altre due si slanciano sulle gambe di Chevel in modo da esporlo alla martellata che Illidan sta preparando dell' alto.
Ci becchiamo al prossimo giro.

Edit: Corretti alcuni errori grammaticali nelle note.


Edited by Chomp - 22/12/2012, 10:08
view post Posted: 21/12/2012, 15:16 Rakuen - Confronto
Lo so, sono già a buon punto. Questa sera credo di riuscire a passare la penna ad Andre.
193 replies since 13/12/2008