Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

King's Doawn ~ L'Alba delle Tenebre

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balancer
view post Posted on 7/2/2012, 01:51




Puff puff!
Due fuochi di paglia bruciano in fretta, tanta preoccupazione per niente. I due nemici, che sembravano aver messo in difficoltà per un attimo gli altri ufficiali, spirarono come il fumo che subito segue a quel breve calore, anche se forse il loro viaggiò non si sarebbe proteso tanto in alto. A occhio e croce...
Jack non vide i volti della loro morte, era immerso nello scontro fra i suoi. Percepì lo spegnersi delle loro energie sotto due poderose forze oscure.
D'un tratto un dettagli ben più rilevante catturò la sua attenzione. L'urlo sgomento di un ufficiale...

« R E K L A A A ! »

Non era una richiesta d'aiuto, era un urlo di sgomento, disperato, perso.
Il demone sospettò il peggio. Rapidamente indietreggiò, sottraendosi allo scontro, si voltò e vide qualcosa di raccapricciante e confortevole allo stesso tempo. Rekla non era morta ma non era più la stessa. Un essere immondo aveva preso il suo posto.
Due lunghe corna spuntavano trionfanti, era il simbolo della Cerva, in quelle vene scorreva sangue demoniaco. Il fatto che lasciava sgomento l'ufficiale era che non se ne fosse mai accorto in tutto quel tempo. Forse aveva idealizzato troppo quella donna al punto di non vederla più per quella che era.
Crow tirò un sospiro di sollievo, chiaramente non aveva temuto per l'incolumità della nera Signora ma per la propria. Se Rekla fosse morta accidentalmente le sorti di quella battaglia avrebbero certo assunto tinte impreviste, e allora tutto sarebbe dovuto essere rimisurato.
Ma le sorprese non erano terminate, quello non era nettamente una battaglia come le molte che aveva combattuto fino allora. Un grosso uccellone squamoso era planato pesantemente sul campo di battaglia.
Un drago.
Era stupendo e imponente.
La sua corazza naturale era nera come la notte.
Ogni suo movimento manifestava la sua potenza.
Jack ne voleva uno uguale, a chi diavolo apparteneva?
La voce del meraviglioso essere penetrò forte nella mente del demone che rimase basito una volta in più da quel tempio di bellezza.

« Voi umani siete fin troppo deboli.
Salite sul mio dorso, il vostro compito è solo all'inizio
»

L'ufficiale rimase un secondo imbambolato a guardarlo, una reazione abbastanza normale esteriormente, ma non era paura quello che lo inchiodava. I suoi occhi erano quelli dell'innamorato, o del bambino davanti a un vetrina che fissa il giocattolo più agognato, talmente ricolmo di desiderio da non esser neppure capace di dire "Mamma lo voglio".
Passò almeno tre secondi in quello stato inebetitò, lì al centro dello scontro, poi si riprese.

Veramente, signor Drago non sono proprio umano... ma a un comando così imperioso non posso fare altro che obbedire...

Col cuore piccolo, piccolo e colmo di gioia e amore, la Bramosia si arrampicò goffamente sulla schiena rugosa dell'essere mitologico sino a raggiungere una posizione di comando sufficientemente comoda. Con lui al galoppo c'erano gli altri due ufficiali, guasta feste.
Op-op e l'immenso essere già solcava i cieli.
Che rabbia, non voleva condividerlo con quei due musoni pulciosi...
Se sotto di loro non vi fosse stato il fuoco della guerra li avrebbe fatti precipitare mentre loro erano tranquilli a godersi il panorama.

Vai Shenron! Yuuuuu-UH!

Il vento gli sbatteva in faccia fortissimo impedendogli quasi di respirare, ma gli piaceva lo faceva sentire libero. Peccato che sarebbe durato per poco.
Pochi attimi e il primo dei tre, Lionet salto giù schierandosi in aiuto di Lux, uno dei due ufficiali partiti in segreto prima dell'attacco. Ora toccava e quasi gli scendeva una lacrimuccia.

A presto... ci rivedremo... vero?

Non attese risposta, un agile salto con atterraggio in posa da figo.
Lui si era schierato al fianco dell'altro ufficiale partito precedentemente e sopravvissuto anch'esso, Illidan.

Dannato stronzo, mi hai fatto perdere due bottiglie di Rum! Avevo scommesso con un mio sottoposto che tu saresti morto di sicuro...

No, non era vero. Non aveva fatto alcuna scommessa ma dato il ruolo che ricopriva in quel momento doveva pur trovare una scusa per fare lo scorbutico.
Uno dei soldati nemici, il più incazzoso probabilmente, aveva scagliato un poderoso attacco. La massa energetica di quell'attacco era incredibilmente rilevante, col cazzo che se ne sarebbe occupato Jack.

Tua...

Lasciando la cura di quel pericolo imminente ad altri, non si può sempre esser d'aiuto a gli altri in guerra, sfoderò la sua amata Parabellum, avvicino la canna alle sue labbra carnose e la baciò teneramente, cioè senza lingua. Poi con un sol gesto la puntò sullo schieramento nemico. Erano in superiorità numerica ma non poi così rilevante... conta la qualità!

La volete un pò della mia merda? Eh?!Eh?! La volete?!

Un furiosa raffica di colpi travolse tutta la prima linea nemica e il misterioso tizio che aveva attaccato Illidan era uno dei bersagli.
Nel frattempo intorno a lui era iniziato un processo di trasformazione in esseri demoniaci ma la foga lo catturava integralmente.



Status Psicologico: Danno Basso, infuriato.
Status Fisico: Illeso

Energia: 66%

[ReC 250] - [AeV 100] - [PeRf 50] - [PeRm 200] - [CaeM 125]



Armi:

Spada: legata nella schiena.
Kunai: 20\20
Parabellum: 9\10

Tecniche attive usate:

Barricate
La guerra è rapidità, fame, cupidigia. E' il veloce movimento del braccio che si muove da un bersaglio all'altro, da un cuore all'altro, premendo il grilletto tutte le volte che un colpo può portare una nuova morte, un nuovo passo avanti: una nuova speranza di vittoria. Almeno fino alla battaglia successiva. Quando è nel pieno dello scontro, Parabellum sa come far valere la propria potenza: muovendo rapidamente il braccio, infatti, il portatore potrà sparare una velocissima raffica di colpi in un arco di 180° davanti a se, causando un danno Medio a tutti coloro che vengano investiti dalla raffica. Il raggio sarà comunque molto ridotto e limitato all'area immediatamente di fronte al portatore. La scarica di proiettili può avere anche applicazioni difensive, costituendo una buona strategia elusiva e, se possibile, anche uno strumento difensivo. [Tecnica fisica a costo Medio. Causa una raffica di proiettili in un arco di 180° di fronte al portatore. Non è considerata una tecnica ad area e fa danno medio al singolo bersaglio o ai singoli bersagli colpiti dalla raffica. Basata sulla CaeM.]



Passive attive:

Rage of War
Parabellum vuole combattere. Vuole causare dolore: vuole saziarsi di male. Eppure, non è sempre possibile. La guerra è tattica e strategia, ma sopratutto fuga e riorganizzazione. Non sempre il suo utilizzo è possibile in combattimento: non sempre il portatore potrà servirsi del suo servizio. Eppure questo, Parabellum, non lo accetta: non lo accetterà mai. Ogni volta che il portatore si rifiuterà di utilizzarne i poteri in combattimento, infatti, l'arma si rivolterà contro il suo padrone, trasmettendogli la propria frenesia e causandogli un danno alla mente. [Malus. Per ogni turno di combattimento che il portatore non userà le tecniche di Parabellum, questa gli causerà un danno psionico Basso alla mente, sotto forma di furia, come se questo divenisse lentamente preda di una frenesia cieca che diviene, alla fine, vera pazzia. Il danno non sarà evitabile in alcun modo.]

Scent of War
Parabellum è una macchina di guerra, caparbia nella propria gretta volontà di crescere nella battaglia, di sguazzare nel sapore del male che deriva da essa e di destreggiarsi tra le macellazioni della speranza come se fosse perfettamente a suo agio. Per questo nulla può davvero sorprenderla semmai venga affrontata su questo campo. Perché ella è in grado di avvertire il male, di scrutare nel buio e sentire l'odore della polvere da sparo, del proiettile in canna e della miccia che si prepara ad esplodere. Inoltre, l'arma trasferirà questa capacità al suo portatore, mettendolo in condizione di sapere sempre se vicino a lui c'è un'arma da fuoco, una granata o un fucile di qualsiasi tipo, ancorché nascosto, ancorché appostato in un cespuglio, pronto a tendergli un'imboscata. Incosciente di come il suo spirito sia ben più lungimirante nella guerra: nel suo ambiente naturale. [Tecnica passiva di auspex, permette al portatore di avvertire attorno a lui la presenza di armi da fuoco propriamente dette, ovvero fucili o pistole il cui utilizzo implichi l'uso di polvere da sparo, anche se nascoste o non visibili; l'abilità si estende anche alle granate e alle bombe, purché queste siano identificabili come "armi da guerra" o, per meglio dire, il loro funzionamento implichi l'utilizzo di meccanismi di innesco complessi, di materiali esplosivi anche alternativi alla semplice polvere da sparo. E' inefficace riguardo armi bianche, da mischia o da lancio che non siano assimilabili nella categoria predetta.]

Presenza demoniaca
Per quanto possano essersi pentiti del loro passato, o essere in redenzione, gli Avatar di stampo demoniaco sono comunque e in ogni caso delle creature infernali verso le quali le altre razze non si fideranno mai, o comunque non completamente. Le loro origini non possono certo essere ignorate... ed è per questo, infatti, che i demoni incutono un lieve timore in chiunque gli stia accanto, purché questo non sia un demone stesso, e che sia di energia pari o inferiore all'agente.
Non importa il carattere e l'allineamento del demone, quest'abilità funzionerà sempre e comunque, indipendentemente dai sopracitati fattori.

Onniscienza
Lo studio della magia, così come per qualsiasi altra disciplina, comporta una prima fase alla quale viene attribuita molta importanza, poiché consta nel punto di partenza del ciclo di acquisizione sapienziale denominata: osservazione. In grado di discernere la magia nella moltitudine delle sue manifestazioni, i portatori dell’innata saranno in grado di percepirla nell’area circostante, un sesto senso o un intuito al quale ci si potrà affidare con assoluta certezza. Si potranno individuare le trappole di origine magica sul campo di battaglia, riconoscere le illusioni ambientali come tali, avvertire la presenza di attacchi magici diretti alle proprie spalle e tanto altro ancora; ma si ricordi che non essendo un'abilità di Auspex, non potranno essere percepite le auree di altri individui nelle circostanze.



Note:

Arrivo, ignoro l'attacco rivolto a Ili e scaglio due Medi su tutti gli avversari che mi stanno d'avanti. La tecnica non è un attacco ad area è come se a chiunque mi sta davanti arrivassero due attacchi di potenza Media ossia un Alto, compreso Pharouk.
 
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Xord Gik
view post Posted on 7/2/2012, 19:25





le battaglia non sono mai leali


La spada si abbatté sulla piazza, scagliando strie infuocate e schegge di selciato come un letale - ma splendido - fuoco d'artificio. Il bagliore fu accecante, il fragore assoluto, e i pezzi di quello che fu un comandante delle truppe di Asaad andarono ad imbrattare le divise dei commilitoni. Un lavoro pulito, metaforicamente parlando: un sacco di sangue e budella, ma il pover'uomo era morto in un colpo solo. C'era solo un piccolo problemino: l'aura dell'essere umano appena morto non era davanti a lui.
Era alle sue spalle.



Iniziò a voltarsi con un muggito di furia allo stato puro, sapendo perfettamente di non essere abbastanza veloce da fermare il comandante. Era ridicolo pensarlo, in effetti: i tempi in cui combatteva dalla prima linea erano finiti da un bel pezzo, il suo periodo nell'esercito finito l'istante stesso del suo -quasi riuscito- tentativo di regicidio. Le mani tese del vecchio luogotenente si protesero verso la sua schiena, luminose di magia. Non poteva schivare, era troppo lento.
Affondò.



Il comandante urlò quando la freccia affondò nella sua schiena, e ancora più forte quando il fulmine lo scaraventò contro la schiena del demone che aveva voluto abbattere. Venti metri più in là il fucile di Jack pretendeva la vita di un soldato di Asaad, mentre poco lontano le labbra di Adamo si schiusero in un sogghigno prima che un altro dei soldati di Asaad cercasse di ammazzarlo, costringendolo ad arretrare mentre abbandonava l'arco per la corta spada. Tre fendenti dopo la testa del soldato rotolava sul selciato e Adamo inclinò la faccia all'indietro, ululando al sole morente per la furia sanguinaria che gli ribolliva nelle vene.



Il balrog si voltò, colpendo il luogotenente nemico con un gomito infuriato. Il vecchio soldato cadde a terra e rotolò, schivando per un soffio la spada di fuoco abbattutasi sulla piazza - ma non la frusta, che si avviluppò attorno alle sue gambe e lo scagliò urlando nel mezzo della mischia. Alcuni soldati furono abbattuti dal proiettile improvvisato, altri invece non persero l'occasione per infilzare altra carne viva: il luogotenente morì per opera dei soldati di Reika che aveva -quasi- respinto assieme ai suoi commilitoni. Una mezzaluna di lava si aprì sul suo viso, poi anche lui spalancò le nere ali e nel vorticare di ombra e fiamma mugghiò un verso di pura ferocia.
E dentro di sé rideva.
L'impeto bollente della battaglia, la follia di massa, la furia sanguinaria... tutto quello che spinge un uomo ad ucciderne un altro e altri due e altri dieci e altri cento, mille - tutte quelle emozioni che pure lui non poteva più provare infuriavano in lui come un'immenso oceano di sangue caldo mosso da una tempesta di livore, tempestandolo di potere a sufficienza da mantenere quell'incantesimo di trasfigurazione per un tempo che sembrava lontanissimo, infinito. Un tale potere! Le parole di Naxe, prima assurde farneticazioni in contrasto con tutto quello che sapeva della magia, ora diventavano realtà fisica e tangibile, proprio a portata di mano: la possibilità di attingere all'energia primeva dalla quale nasceva l'Oscurità stessa, manipolarla allo stato grezzo e incanalarla in forme prestabilite, raffinate, atte agli scopi più vari.
Rise mentre si scagliava di nuovo nella mischia, fendendo da vicino e da lontano con frusta e spada i nemici della Nera Signora. Progettava di custodire con cura quella scoperta - decifrarne i segreti poco a poco, fino a divenirne signore - ma con calma: prima aveva una fortezza, e una reputazione, da conquistare. Il suo sguardo incrociò quello di un piccolo gruppetto di soldati separati dal grosso delle truppe nemiche; il demone sorrise crudelmente mentre levava la frusta in alto, conscio dell'effetto paralizzante dell'aura di Oscurità che lo avvolgeva in quanto Nessuno, e...

« R E K L A A A ! »

...e si fermò.
Riconoscendo in quel grido un pericolo potente, spostò lo sguardo prima sul Cousland e poi sull'oggetto della sua paura: Rekla stessa, o meglio l'arma che stava per trafiggerla al suolo. Le sue narici di fiamma fremettero sibilanti per un secondo, poi il balrog voltò le spalle alla scena. Eccezionalmente non era stata la totale assenza di qualsivoglia frammento di moralità ad averlo trattenuto dall'aiutare il suo comandante -diavolo, sarebbe stato troppo perfetto se fosse riuscito a salvare la vita della Nera Signora!- ma era lontano, davvero troppo lontano per tentare. Tanto valeva lasciare Rekla a confrontarsi da sola con quel soldato... un Campione di Ray contro un semplice sgherro. C'era quasi da provare pietà.
Del soldato, beninteso.
Si guardò attorno con gli occhi e con i Sensi Oscuri. Mentre era distratto la dozzina o poco più di soldati aveva fatto in tempo a trovare riparo nel folto delle truppe nemiche, sfuggendo alla sua portata. In compenso c'era un'aura che sembrava decisamente degna di attenzione in rapido arrivo... dall'alto. Sorrise quando l'immenso drago si posò al suolo e li fissò dritto negli occhi, orgoglioso e superbo nella sua immensa manifestazione di forza. Non gli importava del disprezzo della voce nella sua mente, l'orgoglio era per gli stolti. Ma quello, quello era potere allo stato puro.

« Questa notte sarà memorabile... » mormorò.
Non si sbagliava.

~

Volarono veloci e sicuri, protetti dalla pura e semplice mole del drago, un vento funesto che li sferzava davanti e il vuoto sotto di loro: un'esperienza inebriante, da togliere il fiato a qualsiasi umano... cosa che loro, in massima parte, non erano. Non era la meraviglia del volo a sorreggere quel sorriso di norma falso come lo stato emotivo che fingeva giorno dopo giorno, ma la pura e semplice aspettazione del potere: potere da vedere, da guadagnare, da ottenere. Era come un amante dei dolci seduto sul tetto di una pasticceria, la mente rivolta alle leccornie che avrebbe pregustato di lì a poco. Si era unito all'esercito di Rekla in cerca del potere della fama, della reputazione e dell'esercito, ma non disdegnava certo il "grezzo" potere della pura potenza magica.
Ogni pensiero felice svanì rapidamente quando il drago fu abbastanza vicino da permettergli di percepire lo scontro. Imprecò sonoramente, coloritamente e con sommo (dis)gusto: sotto di loro, da poco evasi dalle prigioni di Asaad, il contingente Toryu catturato prima di quell'assalto finale stava lottando per la sopravvivenza contro un numero di nemici tre volte più grande. Le auree di Lux e di Illiadan splendevano in mezzo a loro, il primo proprio davanti ad un plotone di truppe fresche e il secondo ormai quasi solo a fronteggiare la furia nemica.
Non se avesse fatto a modo suo.

Chiuse gli occhi e unì le mani a coppa, concentrando freneticamente energia fra i due palmi congiunti. Un tiro preciso con pochissimo tempo per mirare... almeno non aveva bisogno di vedere per poter colpire, gli bastava poter sentire le Scie Oscure dei bersagli. Era un bene che il comandante di Asaad1 non avesse ancora attaccato gli uomini dietro Lux, perché questo gli dava un tiro pulito. Il globo di Oscurità nelle sue mani cominciò a pulsare in modo irregolare, mandando bagliori. Lui lo prese e lo scagliò verso l'alto, e quello salì per un paio di metri e raggiunse l'apice della sua parabola.

Poi iniziò a cadere.
E infine si spaccò in mille pezzi.

Il modo migliore per distruggere una vasta concentrazione di truppe supposte indifese contro gli attacchi magici non era un'onda d'urto o un'esplosione, che tutt'al più avrebbero causato contusioni e dolorose ustioni elementali, ma una nube di schegge magiche così fitte da essere quasi particellari: una scheggia da sola può fare al massimo un graffio, ma centinaia -migliaia- di esse tutte assieme possono avere un effetto dirompente, dilaniare e lacerare la carne in modo ben più atroce di una singola lama di energia.
E quello che cadde sui nemici dinnanzi a Lux fu un vero e proprio diluvio di proiettili,
scagliato a trecentosessanta gradi nel punto di massima concentrazione
delle truppe dell'uomo che aveva intimato la resa al figlio del diavolo.

A presto... ci rivedremo... vero? gli gridò Jack, sovrastando a fatica il fragore delle ali del drago che frustavano il vento. Smontò senza attendere risposta, iniziando a correre verso Illiadan ad armi spianate. Saltò giù anche lui, poggiando un ginocchio al suolo per ammortizzare l'impatto. Non si curò neppure di alzarsi dato che il tempo, anche quella volta, era un fattore cruciale: doveva fare un buon lavoro, e subito. Schioccò le dita, gli occhi fissi sul secondo comandante2 di Asaad.
La piazza si tinse di nero.



C'era un motivo per cui il suo plotone era chiamato i Mostri, e non era la crudeltà dei suoi soldati. Lui, a differenza del Cousland, non aveva bisogno di cavalleria leggera per spezzare le linee nemiche: ci pensavano i suoi Heartless, evocati nel cuore della battaglia al momento più opportuno, a sbaragliare ogni forma di difesa. Ci provarono anche questa volta, sorgendo tutto attorno al cavaliere che minacciava il compagno con la sua spada e la sua magia. La brama li spingeva, spronandoli a saltare sul cavallo e poi su di lui, tirarlo giù dalla cavalcatura, affondare i denti e gli artigli nella sua carne. Alcuni, più impazienti di altri, attaccarono il cavallo stesso, altri cercarono di straziargli le gambe come 'antipasto', i più audaci saltarono persino sopra i compagni per arrivare alla loro preda. Non conoscevano ragione né dolore, l'unica cosa che li smuoveva era l'insaziabile fame di Cuori che li portava a corrompere altri esseri viventi per tramutarli in loro duplicati, in eterno dannati.

Non sorrise, non questa volta: perché anche se conosceva bene la furia predatrice degli Heartless, e immaginava la devastazione che avrebbero portato nei prossimi minuti,
c'era ancora tanto lavoro da fare.


~
open your heart...



T e n e b r a · P r o f o n d a


Status fisico ≈ Illeso
Status psicologico apparente ≈ ???
Status energetico ≈ 75%
Consumi impiegati ≈ 1xNullo, 1xBasso, 1xAlto;
Riassunto ≈
1_ Morte del luogotenente di Asaad;
2_ Disattivo Balrog e salgo sul drago
3_ Scaglio, ancora sul drago, un Darkess Inside Us a 360° consumo alto contro gli uomini di Asaad, idealmente sparando un medio a testa per ogni persona (Asaad incluso) di quel gruppo.
4_ Smonto dal drago ed evoco le Neoshadow a consumo medio, scagliandole contro Pharouk.
Note ≈
1Sbagliato: si tratta di Asaad stesso, ma non avendone mai percepito l'aura il mio pg tira ad indovinare (e sbaglia).
2Questo è Pharouk.
Armi&Co. ≈
Dark Armour ≈
Armatura leggera forgiata in ferro sidereo e Oscurità;
Animofago ≈
Arma da taglio forgiata in Oscurità;
??? ≈
???


D a r k n e s s · i n s i d e · u s ≈
{ tecnica di dominio elementale offensivo ≈ consumo variabile ≈ istantanea }
{ passiva e bonus iniziale: +275 PeRm, -150 Caem ≈ passiva: casting da magie, Heartless e oggetti }
Sensi Oscuri ≈
{ passiva: auspex }
Razza: Nobody
{ passiva razziale demoniaca: timore }


Tecniche ≈


DaRKNeSS iNSiDe uS

sprofondare nelle tenebre


<blockquote>
Oscurità, ovvero delirio.
Qualora un essere dotato di emozioni si lasciasse cadere nella parte più vile, turpe e depravata del suo animo, allora e solo allora scoprirebbe di condividere con un'infinità di altre razze un potere più grande di qualunque altro: essa si manifesta genericamente come un'estensione del concetto di 'energia sacrilega', cui tuttavia non condivide nulla più che pochi superstiziosi preconcetti e qualche peculiarità cromatica. Non è quivi questione di energia, ma di desiderio: la pura, semplice, banale e mai scontata volontà di operare il male che, rivelatasi in alcuni soggetti più forte che in altri (ed egli è uno di questi), mostra la sua capacità di concretizzarsi in energia e potenza senza alcun nesso logico o legame tra le manifestazioni. Volere è potere, senza alcun limite: creare dal proprio corpo non è più difficile che farlo dalla propria energia, dai propri Heartless, persino da Heartless evocati come meri vettori delle proprie stregonerie.
Logica vuole che il semplice desiderio non sia capace di alcun danno, fintantoché rimane tale.
La logica, a volte, è in errore.
Il passaggio da leale soldato umano della propria patria a letale stregone dei Poteri Oscuri ha lasciato il segno sul fu Godrik VonTabark: pur conservando il bagaglio d'esperienze tattiche della passata vita militare, la sua abilità con le armi è diminuita notevolmente.
{ tecnica di dominio elementale offensivo ≈ consumo variabile ≈ istantanea }
{ passiva: +175 PeRm, -150 Caem ≈ passiva: casting da magie ed Heartless }


Neoshadow_________
Heartless Purosangue dalle sembianze più umanoidi delle Shadow, alti circa un metro e mezzo, capaci di andatura bipede ma tendenti alla quadrupede, con due sottili striature blu elettrico che scendono dalla fronte. Condividono con le Shadow la maggior parte delle differenze fisiche da un umano - pelle interamente nera, antenne sensoriali, occhi tondi e completamente gialli, la capacità di appiattirsi al terreno - ma sono più forti, veloci e resistenti nonostante continuino ad essere facili da richiamare. Queste peculiarità rendono le Neoshadow particolarmente adatte per un richiamo di massa, che su Asgradel si concretizza in un branco di venti esemplari lasciati alla mercé della loro fame di Cuori: scatenati su un numero ristretto di bersagli, probabilmente le Neoshadow appariranno trasudando da pozzi di Oscurità aperti su ogni superficie disponibile già in posizione per circondare le prede e saranno disposte a saltare le une sulle altre pur di raggiungerle.
Cruento, ma efficace.
{ pergamena non-morte }
{ consumo medio ≈ un turno ≈ 20 unità }
{ pre-cambio pg }






Basso 5%Medio 10%Alto 20%Critico 40%
ReC 250AeV 100PeRf 75PeRm 500CaeM 25



 
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view post Posted on 8/2/2012, 16:16

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« Salva la vita dei tuoi uomini »


Per un breve singolo istante a Lux venne in mente di acconsentire alle richieste di Asad, di piegarsi in ginocchio e consegnare la sua arma. Per un attimo la paura irrazionale prese possesso del suo corpo, immobilizzandolo a tal punto da non riuscire più a parlare.
E stava per cadere in ginocchio se le sue gambe tremolanti non gli impedissero anche quel movimento.

« E salva anche la tua: di' loro di deporre le armi. »

Le grida rimbombavano nella piazza, urla strazianti di dolore ricoprivano ogni rumore presente intorno a loro. E fu un massacro. Con gli occhi vitrei osservò gli uomini di Illidan cadere sopraffatti dalla potenza brutale del nemico.
E in quel marasma di voci e grida, in quel caos di budella che cadevano come pioggia d'estate, all'improvviso tutto tacque. Come se ogni cosa intorno a lui giungesse ovattata alle sue orecchie.
Come se una patina invisibile impedisse al suono di giungere nella sede dell'udito.
E in un momento Lux si trovò a contemplare quello spettacolo graveolente da super partes, come se fosse un'entità astratta eterea e luminosa e, d'un tratto, si sentì nuovamente vivo.
La bestia aveva smesso di urlare e graffiare, di tranciare e mordere, perché finalmente era salita in superficie e, abbandonarsi a quell'irrazionale furia omicida, risultò essere semplicemente una ritrovata pace dei sensi. Il raggiungimento del proprio Nirvana personale. Una pace tanto agognata e mai raggiunta.
La sua mente cadde in un oblio oscuro, in un ciclo vizioso fatto di sangue e viscere. Finalmente era libero dalle costrizioni umane, finalmente era libero dai sentimenti che lo torturavano, e fu come rinascere, come se la sua mente abbracciasse per la prima volta il mondo.
Proprio mentre la notte calava sulle loro teste, tutti si sentirono liberi dai loro vincoli.



« Arrendetevi »

La bocca si squarciò in quella che pareva essere l'orrida imitazione di un sorriso, la lingua saettò sulle labbra bagnandole, il pollice accarezzò indice e il medio per saggiare l'umidità nell'aria.
Con uno sguardo sornione, ai limiti della presa in giro, Lux osservò la figura di quell'uomo che tante volte aveva visto passeggiare per le strade del maniero.

« Vedi Asad... »

Con la mano indicò uno per uno tutti i suoi uomini.

« ...la notte ci ha resi liberi. »

La carne abbandonò le ossa del suo plotone, un'immensa massa di ossa ambulante si palesò in quella piazza, ai confini dell'immaginabile, tra il tetro e l'orrido, una schiera di non morti prese vita al chiarore di luna. Un drago volò sopra le loro teste, un drago nero come Nera era la regina, un drago partorito dalla sua mente e dal pozzo della sua anima. Un drago che portava tre uomini sulla gobba. Tre uomini che in passato forse significavano qualcosa per Lux, ma che quell'istante non erano nient'altro che carne da macello da aggiungere a quell'insensato massacro.
E mentre gli uomini mutarono, una risata gutturale e animalesca, ben oltre i limiti dell'umano, risuonò in tutta la piazza.

« La luce della luna ci rivela per ciò che siamo in realtà, siamo uomini maledetti, non possiamo morire per cui non siamo morti... »




« ...ma non siamo nemmeno vivi. »


Con un balzo venti dei suoi uomini oltrepassarono le linee nemiche e si gettarono nella folla dell'esercito. Avrebbero colpito al centro, sfruttando il sentimento comune che di lì a poco si sarebbe generato tra le file dei ribelli. Il sentimento della paura. Avrebbero dovuto lottare contro i loro incubi peggiori, non morti che li avrebbero attaccati mentre il loro sentimento li avrebbe inchiodati al terreno.
Uno schiocco di dita e ogni uomo avrebbe provato il dolore che li avrebbe attesi una volta giunti all'inferno. E mentre gli uomini avrebbero stretto la loro testa tra le mani per cercar di fuggire da quello strazio la schiera di non morti avrebbe approfittato per recidere gambe e braccia, per rendere più uomini possibili inermi alla battaglia che di lì a poco si sarebbe scatenata.
E intanto Lux osservò il firmamento sopra le loro teste, osservando come la candida luna, bianca come latte e pura come l'anima di un bambino, si sarebbe macchiata del colore delle tenebre.
Una luna nera come l'oblio in cui tutti erano piombati, nera come l'animo di quell'esercito.
Una vago ricordo del Re che non perde mai, per far capire ai ribelli come il mondo fosse ancora pregno dell'influenza del sovrano.
Ed era sicuro che tutti avrebbero alzato gli occhi al cielo e avrebbero osservato la sua creatura.
Che di lì a poco avrebbe scatenato l'inferno.

« Osserva. »


Mentre gli ultimi cinque uomini si lanciarono contro il suo interlocutore.
Qualcuno si gettò sul cavallo mirando ai legamenti delle zampe per azzopparlo, altri si buttarono sopra al capo dei ribelli cercando di ucciderlo.
Lux continuò a parlare con Asad, troppo preso a mirar la bellezza della sua luna, non vide ciò che intorno a lui si stava agitando.


« La luna è nera! »



CITAZIONE

Lux


ReC: 325 | AeV: 225 | PeRf: 150 | PeRm: 300 | CaeM: 225[/size]


Energia:57%
Status Fisico: Illeso
Status mentale: Forte emicrania [Medio]
Equipaggiamento: Kurikara.
Abilità attive:
Il Dolore di un Diavolo
Lux è un ragazzo tormentato dal gravoso compito che suo padre gli ha affidato, un dolore atroce gli oscura il cuore e dentro esso dimora, ma lui è padrone di questo dolore, è riuscito a reprimerlo e nulla nel suo aspetto fisico o nelle sue espressioni fanno scorgere quello di cui è portatore, magli basterà schiocchiare le dita per far conoscere tutte le sue sofferenze a chiunque gli si trovi davanti.
In termini di Gdr, spendendo un consumo Variabile, Lucifero colpirà la mente dell'avversario provocando danni alla psiche pari al consumo speso.

Valzer
Dicono che ogni qual volta qualcuno finisce in punto di morte e riesce a sopravvivere, così i suoi poteri accrescono. Lux fortunato astante del collasso che aveva colpito il mondo, è riuscito a emulare (seppur in maniera ridotta) il sole nero che aveva minacciato di distruggere l'umanità, come se lui stesso volesse farsi beffe dei suoi avversari, come se volesse mettere paura con vecchi ricordi. In termini gdr Lux scaglia un grosso ammasso di energia nel cielo, sopra il campo di battaglia; questo si scaricherà a terra solo più avanti, in maniera totalmente inaspettata.
La tecnica ha natura magica, elemento sacrilego. Lux lancia nel cielo una copia perfetta del sole nero di Ray sarà visibile e inquietante come una spada di Damocle che pende sul collo dei contendenti. La tecnica si riverserà contro l'avversario il turno successivo a quello del cast, avente potenza Alta e provocando un danno Alto sotto forma di ustione. Contro gli angeli il danno varia a Critico, mentre contro i demoni si abbassa a Medio: la potenza non subisce alcuna variazione.
Consumo di energia: Alto
Abilità passive:

La bellezza di un Diavolo
Sei la fotocopia di tuo padre.
Questa è la cosa che più gli hanno detto da quando ne ha ricordo. Infatti il giovane Lux risulta essere una fotocopia più giovane del padre, ma oltre a questo lui è molto di più. Lui è un ragazzo di diciotto anni, capelli neri sempre scomposti come quelli di suo padre, e i soliti occhi azzurri come il ghiaccio che solo osservandoli potresti innamorarti di lui. Al contrario del padre però, non apprezza molto quei vestiti che lui definisce "antichi" bensì il suo vestiario comprende un taglio molto più giovanile, una camicia e un paio di jeans, niente di più sportivo e al contempo elegante, e le scarpe, beh quelle si abbinano a seconda del Look. Il fisico lo potremmo definire magro, ma in realtà il suo corpo non è esageratamente mostruoso, ha un altezza leggermente superiore alla media, raggiunge il metro e ottantasei, il suo fisico è ben delineato e slanciato, i muscoli assomigliano più a quelli di una statua greca che ai colossi palestrati.
Come il padre risulta piacere alle ragazze, ma stranamente piace proprio a tutti, non c'è nessuno che incrociando il suo sguardo o sentendone semplicemente il profumo, non venga ammaliato.
Tutti, uomini e donne lo trovano attraente, nessuno escluso.
[Descrizione fisica + Tecnica di ammaliamento passiva.]

Le diversità di un Diavolo
Lux è l'incarnazione umana del diavolo, e come tale ci sono cose che lo differenziano da un normale umano, lui non è forte fisicamente, ma è instancabile, raziona le sue energie, non le spreca e non sverra quasi mai.
In termini di gdr ogni sua tecnica illusoria, di manipolazione o di evocazione illusoria, avrà il costo abbassato del 5%. Se una tecnica scendesse al di sotto dello 0%, il costo sarà automaticamente dell'1%. Questo effetto non è cumulabili ad eventuali altre tecniche di risparmio energetico,e per tutte le altre tecniche avrà un consumo energetico del 3% in meno, inoltre non ha bisogno di tempo, nemmeno sfiorare l'avversario, gli basta anche solo guardarlo, la sua mente potrà attivare all'istante qualsiasi tecnica illusoria. Lux al 10% non sverrà, ma al 20% proverà comunque fatica e allo 0% morirà.
Inoltre la sua abilità magica non ha eguali, e gli permette di conoscere illusioni che altri comuni mortali normalmente non conoscerebbero. In termini di gdr Lux ha accesso a livello del dominio successivo.
l'abilità illusoria è tale che le tecniche castate saranno di una potenza inaudita. In termini di gioco, ogni sorta di tecnica illusoria o manipolatoria utilizzata, sarà di un livello superiore. Una tecnica a costo alto, varrà per esempio come una tecnica di costo critico. Tecniche di costo critico invece avranno una potenza superiore ad altre tecniche di costo critico, a parità di PeRm.
[Passiva Domino I-II-III, Raziale umana, Cristallo della conoscenza]

Favore delle tenebre: Questa tecnica agisce sul negromante come un'abilità passiva, quindi non ha consumi di energia ed è sempre attiva. Il suddetto, nel momento stesso in cui entrerà in un'ombra che potrà coprirlo totalmente, diverrà completamente invisibile a qualsiasi tipo di occhio. Potrà muoversi all'interno dell'ombra come meglio crede, ma se anche solo un dito fuoriuscirà da essa, diverrà completamente visibile.
Se l'ombra, inoltre, venisse dissolta per qualche ragione, il negromante tornerebbe visibile.
Una tecnica utilissima per nascondersi e attaccare a distanza senza essere scorti.
La tecnica non è un'illusione, ma semplicemente una mimesi, in quanto il negromante si rende identico all'oscurità, tramite un processo magico. La potenza dell'invisibilità è minima, e quindi è contrastabile da qualsiasi tecnica di livello superiore.
Consumo di energia: Passiva

L’abito fa il monaco
Il demonio non si presenta sotto un unico aspetto. Come potrebbe? Egli deve convincere ognuno, deve piacere a tutti. E per questo deve mostrarsi loro nelle vesti che più li rassicurerebbero, che più li convincerebbero ad avere fiducia in lui.
Non c’è quindi da stupirsi se anche suo figlio è quindi in possesso di una tale facoltà. Non lui, ovviamente, perché mai potrebbe eguagliare il padre, bensì i vestiti che furbescamente indossa. Essi, infatti, appaiono ad ogni interlocutore nella forma che sarebbe più utile a rassicurarlo e farlo sentire a proprio agio. Ognuno dei presenti vedrà Lux indossare un indumento differente e nessuno potrà dire di aver visto la reale forma di queste miracolose vesti. [Passiva_ e' una difesa psionica e come tale può essere bypassata]
L’eleganza è essenziale
Queste vesti, che appaiono così ordinarie agli occhi di tutti, sono in realtà state intessute dell’essenza stessa del Portatore di Luce. Ne costituiscono un’emanazione, un pericoloso artiglio teso verso il mondo dei mortali. Sono, come colui che le ha volute, uniche e insostituibili. Per questo motivo non è possibile che la volgare mano dei mortali possa in alcun modo danneggiarle o distruggerle.
Le vesti di Lux saranno indistruttibili per qualsiasi colpo d’arma o d’incanto, che si limiterà a passarvi attraverso senza in alcun modo macchiarle o danneggiarle. I colpi ovviamente, se non opportunamente deviati, andranno però a colpire il corpo del giovane, provocandogli normalmente dei danni. [Passiva]

Punirò il peccatore non il peccato
I vestiti blackstati concepiti per Lux e per lui solo. Il padre, signore degli inferi, ha scelto che solo suo figlio potesse indossarli e sfruttarne il vasto potere. Nessun mortale potrà mai permettersi di appropriarsi di queste vesti. Nemmeno se riuscisse a sottrarle a principe degli inganni, nemmeno se in qualche modo egli se ne privasse. Chiunque diverso da Lux indossi le vesti le sentirà divenire sempre più strette. Se non riuscisse a spogliarle prima ne finirebbe irrimediabilmente stritolato. [Passiva]
And you... I wish I didn't feel for you anymore...
Compassionevole e Kurikara. Essa ama colui che la usa per combattere e desidera salvarlo dall’ultimo, tremendo viaggio. Colui che la stringe forse non sa, o forse non si interessa, a ciò che lo aspetta. Una volta morto la sua anima sarà per sempre risucchiata nella spada e mai libera, mai capace di fluire nell’onda cosmica dell’infinito.
Per questo motivo la spada porta attorno a sé l’aura oscura del demonio pur non essendo né pia né malvagia, ma semplicemente compassionevole. Chiunque la veda proverà immediatamente un senso di angoscia e di oppressione, a cui sarà estraneo solamente colui che la possiede. [Passiva]
Malus:
Il Peccato non ha volto
Le vesti di Lux appaiono agli occhi di chi lo vede come le più adatte a convincerlo. Esse hanno lo straordinario potere di nascondere e ingannare. Ma ad una cosa non possono sfuggire: la realtà che viene dal Padre, lassù, nel Paradiso. Per questo motivo quando l’immagine del giovane si trovasse riflessa in uno specchio o in qualsiasi altra superficie, essa rimanderebbe agli occhi di tutti la visione della verità, supremo bene per gli uomini. Il Peccato, si sa, non è onnipotente. E così essi potrebbero vedere riflesso Lux con indosso stracci grondanti di sangue, di inumano peccato, laceri e consunti, ben diversi da quelli che con i propri occhi gli vedono addosso.
Questo è l’unico modo in cui Dio, dall’alto, cerca di proteggere i propri figli. [Malus]


Note:Allora partiamo dal principio. 20 uomini usano la perga balzo per aggirare il blocco degli uomini di Asad e si gettanto nella mischia. Il primo colpo che mettono a segno è colpo paralizzante (che scenicamente ho caratterizzato con la paura) successivamente iniziano a colpire le gambe e le braccia per rendere quanti più soldati inermi. Io invece uso la mia abilità, il dolore di un diavolo, con un medio ad area ovvero un basso, che colpisce tutti i miei nemici. Ovviamente ho chiesto in domande se si potesse usare un'abilità variabile come attacco ad area e hanno risposto affermativo.
CITAZIONE
Balzo: il cacciatore compie un balzo fuori dal comune, riuscendo a raggiungere altezze incredibili normalmente precluse alle sue capacità.
La tecnica ha natura fisica e permette al caster di compiere un salto particolarmente alto, capace di fargli raggiungere notevoli altezze o di evitare semplici attacchi fisici o portati con tecniche di potenza bassa, ove non troppo ravvicinati o particolarmente veloci. La tecnica non è un "power up" e potrà essere accompagnata da effetti scenici di vario genere, purché non si associ ad essi alcun effetto se non quello di consentire il balzo in quanto tale. La durata è, ovviamente, istantanea. Vista la natura della tecnica, questa si fonda sulla AeV del caster, e non sulla PeRm.
Consumo di energia: Basso

e

CITAZIONE
Colpo paralizzante: il cacciatore dona al suo prossimo colpo proprietà paralizzanti, rendendolo in grado di ostacolare i movimenti dell'avversario e danneggiandolo.
La tecnica ha natura magica ed ha effetto sull'attacco immediatamente successivo scagliato dal caster, potendo interessare sia armi da lancio che armi da mischia. L'arma o il corpo del caster potrà essere interessato da effetti scenici che giustifichino la "carica paralizzante" del corpo: l'importante è che tale colpo sia sempre riconoscibile come "speciale" e quindi "differente" dal suo stato normale, a patto che non venga ostacolata la comune riconoscibilità dell'attacco e del caster in quanto tali. L'effetto subito dall'avversario dovrà consistere in un ostacolo ai suoi movimenti, potendo intorpidire i muscoli, ostacolare il movimento degli arti, o dilungare i tempi di reazione - azione dell'avversario. La durata è comunque istantanea, ma l'effetto durerà per tutto il combattimento e subirà anche un danno Basso dalla tecnica.
Consumo di energia: Medio

Mentre gli altri 5 si gettano su Asad:Uno di essi si getta sul cavallo per colpire i legamenti di esso e azzopparlo per far cadere Asad da cavallo. Usando la perga del cacciatore:
CITAZIONE
Recidere: il cacciatore acquisisce per un determinato lasso di tempo la capacità di recidere legamenti del corpo dell'avversario semplicemente toccandolo, danneggiandone gli organi interni.
La tecnica ha natura magica e riguarda la possibilità del caster di recidere legamenti interni dell'avversario. Tale proprietà si dovrà concretizzare in un effetto che interessi le mani del caster e che permetta, toccando un punto preciso del corpo del nemico, di recidere legamenti, vene, arterie o altri organi di questo tipo presenti all'interno del corpo avversario. L'effetto sarà personalizzabile ma, comunque, non dovrà materialmente distanziarsi da questo. La tecnica non implica automaticamente la conoscenza anatomica del corpo dell'avversario, rimettendosi alla sportività del giocatore, o ad altre tecniche a supporto, la capacità di conoscere il punto esatto in cui applicare la tecnica. Gli effetti diretti della tecnica consisteranno nella capacità del caster di causare un danno Basso ad ogni attacco fisico portato con le mani e nei termini di efficacia della tecnica. L'uso, o l'abuso, di tale capacità è rimesso alla sportività del giocatore, così come gli effetti permanenti della recisione sono rimessi a quella dell'avversario. La tecnica ha durata di due turni, compreso quello di lancio, terminando alla fine del secondo turno.
Consumo di energia: Alto

Mentre gli altri gli saltano addosso per ucciderlo utilizzanto la pergamena balzo sopracitata.
Infine io utilizzo "Valzer" per sparare, in questo caso, una luna nera nel cielo, l'obiettivo è Asad, tuttavia l'attacco avverrà solo nel prossimo turno.
Che fatica. :argh:
Ah, un pezzo del dialogo è preso dalla maledizione della prima luna, era una vita che volevo dirlo. u.u
Edit: Corretta una svista nelle note



Edited by Lud† - 8/2/2012, 16:56
 
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view post Posted on 8/2/2012, 18:50
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Memento mori.
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C'è chi dice: attenti! Vi ritroverete millenni di guerriglia!
E' una prospettiva che mi rallegra: una guerra permanente porterà il Toryu ad uno stato di allerta continua.


png



Niente più che un accozzaglia di grida strazianti e meri fendenti atti a sgusciare le sue truppe.
Una vera tristezza.
Soldati provenienti dal miglior esercito del continente conosciuto fino ad allora uccisi senza troppa difficoltà.
Una falla nella strategia, pensò Illidan. Nella foga del pre-combattimento non aveva pensato alla velocità della cavalleria nemica, aveva dato per scontato che l' incantesimo li avesse rallentati a dovere. Aveva creato un' offensiva improvvisata alquanto potente, un vero peccato aver sprecato così tanti uomini.
Da venticinque soldati altamente preparati rimasero ventidue cadaveri e tre ammassi di carne che riuscivano ancora a pensare.
Questa volta li avrebbe sfruttati al meglio, o almeno ci avrebbe provato.
Sospirò due, tre e quattro volte, ma niente gli veniva in mente se non una grande invidia nel veder ancora le truppe di Lux vive e vegete.
Abbassò la testa e guardò il pavimento della piazza che sembrava prendersi gioco di lui, facendo l' indifferente e lasciando che il sangue e le budella dei suoi commilitoni cadessero al suolo.
All' improvviso colui che conduceva la fetta di armata nemica destinata all' esercito di Illidan guardò quest'ultimo, e menò un fendente verso di lui causando un grande e veloce spostamento d'aria atto a trapassare l' Inferi sententia in due parti uguali.
O almeno ciò che la maggior parte degli spettatori pensavano fosse Illidan.
Guardò con aria stanca il colpo avvicinarsi, stava accettando la sua fine.
In quel singolo istante riuscì a contemplare tutti i suoi errori, la sua natura, la sua nascita e la sua dipartita.
Tutto un caso, nacque per caso, sbagliò per caso e morì per caso. Del resto la sua vita non gli apparteneva nemmeno. Era solo un virus nato in laboratorio atto a diventare un arma di distruzione di massa, un piccolo errore, un calcolo fatto male e ta-dan: Ecco il vostro flagello.
C'era chi lo chiamava destino, per lui erano solo statistiche. Niente all' infuori della semplice matematica o qualsivoglia altra disciplina scentifica.

Chiuse gli occhi, contemplando l' oscurità che si celava dentro i suoi lobi.



Is the game already over?



Alzò il collo, in modo che la sua morte risultasse meno lenta e dolorosa.

Tua...


Cos-



SVROSH~



Sentì quel suono, era come se l' ondata di vento si fosse infranta su qualcosa.
Riaprì gli occhi: Una parete di lame alta si e no tre metri si ergeva davanti a lui, scorse uno dei suoi soldati martoriati che puntava la mano col palmo aperto verso di lui, sorridendogli. Dopodiché alzò lo sguardo, notò un grande dragone saettare nel cielo il quale non era lì solo per bellezza: Aveva portato i rinforzi.
Gli altri tre generali si schierarono sul campo di battaglia, il Cousland si interpose tra Lux e Asad mentre Jack e Gik parvero schierarsi dalla parte di Illidan.
La battaglia era appena iniziata finita.

Forza, scagliate le sfere brucianti verso quello a cavallo, degli altri vermi che vi hanno ridotto così me ne occuperò personalmente!


Quei tre sapevano che Illidan era serio, si raccontava che durante i raid notturni non sopravviveva nemmeno un soldato nemico se a combattere vi era il loro capo. Quei tre, e gli altri venticinque uomini di Lux, avevano la possibilità di scoprire il segreto dell' Inferi Sententia, un'opportunità abbastanza rara, sopravvivere per raccontarlo.
Quindi, senza stare altro tempo a contemplare il nulla, i tre uomini feriti allungarono le braccia verso Pharox e generarono dei globi che brillavano di luce propria del diametro di trenta centimetri l'uno, scagliandosi sull'uomo a cavallo che minacciava Illidan.
Ma non era finita, non poteva star fermo mentre le sue truppe usavano le loro ultime forze per combattere, anche lui aveva un po' di onore.
Puntò il dito verso Pharox e dalla sua testa iniziò a fuoriuscire una scia di color verdognolo, che si poggiava a terra con dolcezza.

Crack, crack


Intorno ad Illidan sbucarono dal terreno dieci mostriciattoli simili a palloncini muniti di tentacoli, che si diressero subito verso la direzione imposta dal braccio del loro creatore.
Una volta arrivati davanti a Pharox, otto mostriciattoli avrebbero provato a far cadere il cavallo, mentre altri due, sicuramente i più temerari, si sarebbero scagliati verso la faccia del generale nemico.
D'improvviso il sole morì, lasciando posto alla notte, una notte nera come due gocce di petrolio.
E mentre l' armata del Toryu osservava estasiata la Luna, a conoscenza di ciò che sarebbe accaduto tra pochi secondi, Illidan tuonò:

CANE, QUESTA NOTTE POTRAI ASSISTERE ALLA PIU' GRANDE MANIFESTAZIONE DI POTENZA CHE I TUOI OCCHI POTRANNO MAI OSSERVARE.



I corpi delle varie ex-truppe del Re che non perde mai persero gran parte della loro carne, rivelando le interiora e minacciando chiunque non fosse loro alleato con una terribile sete di sangue.

Illidan abbassò la voce, ma la tenne abbastanza alta in modo che in quelle sudice orecchie da ribelle, Pharox avrebbe potuto concepire ciò che stava dicendo.

Spero che la scorsa notte tu abbia pregato molto, perché soffrirai, mi pregherai di ordinare alle mie truppe di ucciderti.
No, loro ti spolperanno, loro ti spaccheranno le ossa.
E io, io ti divorerò!



Il corpo di Illidan iniziò ad assumere un colorito verde ed ingrossarsi, perdendo le braccia.
I vestiti si strapparono.

Gli uomini non hanno ancora potuto concepire di cosa un vero mostro è capace.



Status mentale: Emicrania (danno medio)
Status fisico: Illeso, in mutazione.
Energie: 100% - 12% = 88%
Abilità passive: I'm a systematic error!!! :
L' avatar assorbito da Deus Ex Machina era di stampo demoniaco, incuteva timore alla gente nonostante avesse un aspetto umano.
Dopo aver assorbito l' avatar in modo eccellente, L' inferi sententia ha guadagnato questa abillità. La gente di certo non sentirà una presenza demoniaca, ma comunque sentirà qualcosa nella sua forma umana. Qualcosa di inumano e primordiale

Abilità attive: Rianimazione Parziale: Deus Ex Machina rilascia spore dal suo corpo, che penetrano il terreno infettando parti di corpo dei deceduti, trasformandole biologicamente in esseri simili a piccoli palloncini imbottiti di sostanza verdastra dotati quattro piccoli tentacoli non lunghi più di trenta centimetri. Questi piccoli mostri cercheranno di immobilizzare la vittima nel tentativo di renderla più facile colpirla. Questi esseri possono essere facilmente distrutti, sono un evocazione di potenza bassa e hanno un livello in meno di energia del proprio evocatore.
Gli arti rimarranno in campo per 2 turni ed appariranno vicini all' evocatore
Consumo di Energia: Medio

Abilità attive (soldati) : Sfera bruciante:
La tecnica ha natura Magica. Il guerriero allunga il palmo della mano e da esso genera una sfera luminosa di diametro variabile e di colorazione oscillante tra l'azzurro e il giallo a seconda di come il caster decide di personalizzare la tecnica. Quando colpirà l'avversario, oltre all'impatto gli provocherà anche un'ustione di bassa entità.
Consumo di energia: Medio

Barriera di lame:
La tecnica ha natura magica. Il guerriero può originare un muro composto di lame, spade e altre armi da taglio, liberamente caratterizzabile nella descrizione, che si intrecceranno a formare una barriera invalicabile. Il muro potrà essere anche molto ampio e fungerà da difesa contro tecniche di livello Alto o inferiore su un solo lato. Svanirà subito dopo aver assorbito il colpo. Le lame che lo compongono non potranno in alcun modo essere utilizzate per danneggiare l'avversario, in quanto saranno meramente decorative.
Consumo di energia: Alto



Note: Uno dei miei soldati mi difende utilizzando la pergamena "barriera di lame" a consumo alto, dopodiché lanciano la pergamena offensiva "Sfera bruciante" diretta verso Pharox mentre io uso "rianimazione parziale" , il post finisce con il calare del sole (finalmente) e la conseguente trasformazione mia e dell' esercito.
Ci tengo a dire che la prima citazione è di quel simpaticone di Adolf, ovviamente riadattata alla situazione.

Spero di non esser andato troppo male :arross: .
Edit: Corretto qualche errore grammaticale.


Edited by Chomp - 9/2/2012, 20:03
 
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Valar Morghulis ~
view post Posted on 10/2/2012, 02:32




La battaglia infuriava con la disarmante semplicità insita in tutte le cose che immerse nel caos appaiono complesse.
Il fragore delle armi che cozzavano cessò solo per pochi istanti quando il drago squarciò la monotonia del cielo scuro, rivelando la presenza di altri interpreti, nuovi personaggi che pretendevano di recitare una parte importante in quella scena -gente stolta che si illudeva di poter inseguire il suo quarto d'ora di celebrità in bilico fra la vita e la morte danzando al suono di cento spade. Sciocchi, non sapevano che tutto quel farfugliare di oscurità e rivalse non era che il tumultuoso preludio a quanto sarebbe avvenuto di lì a poco, lo scontro risolutivo fra Asad e Rekla.
Di questo il Capo dei ribelli era certo: nello stesso momento in cui il rettile aveva depositato al suolo tre nuovi uomini aveva capito di essere stato ingannato, di ritrovarsi nella parte più alta della città, lontanissimo dalle mura di cinta, ingabbiato in una battaglia che non poteva vincere se non decapitando l'alfiere del nuovo re -la Regina Nera.

Gli uomini che Asad si trovava di fronte, tramutati in bestie aberranti, vere e proprie abiezioni del genere umano, non riuscirono a spaventarlo, l'effetto scenico non era stato quello desiderato -o forse sperato.
La cruda realtà era che in tanti anni trascorsi ad aprire i cancelli del Bianco Maniero a sconosciuti, viandanti, guerrieri mercenari e altra varia fauna locale ed estera, le stranezze cui aveva assistito erano state ben peggiori. Un mondo che aveva conosciuto Ray non poteva più sorprendersi di fronte a nulla, nemmeno se un'orda di non-morti iniziava a lanciarsi addosso ad un ribelle, sradicandolo da cavallo.
Lo sguardo di Asad si spostò, per alcuni istanti, su Pharouk. Questi stava combattendo come un leone, ma un atroce boato, seguito da uno sguinzagliarsi di luci intermittenti, lo cancellò dal campo di battaglia per pochi secondi. Così, lo sguardo di Asad che chiedeva aiuto, andò perso nel nulla.

Trascinato al suolo dalla sua stessa cavalcatura con i garretti spezzati, il capo dei ribelli si ritrovò a fissare la luna nera evocata da Lud in tutto quell'inutile cianciare, mentre i dodici uomini dietro di lui faticavano a tenere il passo, in preda a crisi di dolore convulso, in parte anche terrorizzati dalla visione oscena che veniva loro propinata di quegli esseri dalle carni quasi del tutto erose dagli scheletri, scorie dell'umanità ormai cadute nel vortice della decomposizione delle carni e delle anime.
Non erano nient'altro che animali asserviti al potere, forse addirittura spade mercenarie che si svendevano al migliore offerente. Mentecatti che si credevano coraggiosi perché osavano sfidare l'Innominabile nelle loro battaglie, gli stessi che necessitavano di protezione.
Ma non li biasimava: anche lui, un tempo, era appartenuto a quella risma di gentaglia di cui il mondo è sovraffollato.
Non poteva biasimarli, nonostante non fosse certo avaro di biasimo per sé stessi. Tuttavia capirli non equivaleva a giustificarli. Erano nemici, come tali andavano trattati: eliminati. Non esistono rivoluzioni che non passino dal sangue sul filo di una lama.
Si rimise in piedi quando gli uomini del contingente avversario stavano per saltargli alla gola, ma il loro incedere venne rallentato da un nuovo boato, più crudele del precedente -e stavolta diretto proprio su Asad e i suoi commilitoni. Il Capo dei ribelli fu lesto a difendersi, ma riscoprirsi pochi istanti dopo con solo lievi graffi addosso ed un taglio di lieve entità sulla coscia sinistra fu ben misera consolazione: dei suoi dodici uomini, nessuno era sopravvissuto, lo scontro con i nemici e le esplosioni avvenute in rapida successione li avevano strappati dalla vita e dalla battaglia troppo, troppo presto perché Asad potesse rallegrarsi di essere ancora vivo, ancora capace di provare dolore. E rabbia.
Fu proprio quest'ultima a dominarlo, mentre si lanciava in avanti furiosamente, la spada tratta, menando fendenti ovunque riuscisse ad arrivare con il suo braccio. Ogni movimento era un arco cremisi che si apriva nel corpo di un nemico, ogni grido che accompagnava il colpo era seguito dall'esalazione di un lamento mortale da parte dell'avversario. In breve, dei cinque che lo avevano assaltato, tre erano periti in successione così rapida da non farlo accorgere di essersi fin troppo allontanato dal cuore del suo schieramento: volse il capo, cercando Pharouk nel mezzo di quello che sembrava un enorme cimitero privo di lapidi, una sorta di fossa comune a cielo aperto, in cui i cadaveri si accasciavano sui moribondi e viceversa.

Degli uomini che aveva affidato a Pharouk ne rimaneva forse un terzo, e per lo più erano incapaci di combattere.
Eppure sembravano instancabili, ribattevano colpo su colpo, tenevano la posizione anche scivolando sul sangue che ormai scorreva copioso sul bianco lastricato della piazza. Il suo luogotenente era gravemente ferito, il torace spruzzato di vermiglio presentava una profonda ferita, eppure arrancava tra i moribondi con passo barcollante, infilzando di punta tutti quelli che al suolo cercavano di rialzarsi, inchiodandoli definitivamente nei neri flutti del fiume dell'oblio.
Asad si voltò nuovamente verso i due nemici che ancora aveva ad un passo, entrambi gli saltarono addosso.
Tutto ciò che vide, oltre questo, fu bagliore vermiglio dietro di sé -sopra tutti loro.
E poi un cumulo d'ombre. La sensazione che tutto stava per finire.
E poi più nulla.
Oblio.


Eccoci qui. Passo subito alle spiegazioni del caso:
Asad viene trascinato a terra dagli uomini di Lux, che riescono ad azzoppargli il cavallo. Durante questa operazione, si susseguono sul campo di battaglia gli attacchi utilizzati da Xord e Jack. Lo stesso Asad è costretto a difendersi da questi, uscendone comunque con una ferita leggera (danno basso). Al contempo, quegli stessi attacchi causano una sorta di macellazione totale sul campo di battaglia: le truppe di Asad sono ridotte ai minimi termini, le vostre invece praticamente non esistono più.

Status Esercito Toryu: 50 membri iniziali; 47 deceduti; 1 ferito gravemente.
Status Esercito Ribelli: 100 membri iniziali; 68 deceduti; 12 feriti gravemente.

Lux: Hai ancora due uomini a disposizione, e sono praticamente già addosso ad Asad. Se non li togli di lì, tuttavia, creperanno in malo modo quando la tua 'Luna Nera' deciderà di affidarsi alla forza di gravità.

Tutti: Il 'bagliore vermiglio' intravisto da Asad in conclusione di post è in assoluto la tecnica più potente di Pharouk. Si tratta di un attacco Critico ad area -che in virtù di una apposita passiva posseduta dal PNG ha potenza Critica su ognuno di voi. Vi quoto di seguito la descrizione della tecnica.

CITAZIONE
~ edengenocide - consumo critico
Si tratta di una tecnica offensiva volutamente risolutiva, che tende a mostrare il massimo potenziale nei campi di battaglia particolarmente affollati. Solitamente Pharouk è restio ad utilizzarla se non in campo aperto perché la portata distruttiva dell'assalto è tale da riuscire a distruggere anche interi quartieri.
L'energia del combattente viene convogliata in una sfera dalle curiose cromature vermiglie che prende a gravitare a circa un metro dal suolo, sollevandosi rapidamente fino a raggiungere i tre o quattro metri d'altezza. Quando ha raggiunto la sua posizione di stallo, la sfera inizia a comprimersi, inducendo una sorta di falsa implosione che si conclude con l'espansione immediata dell'energia sotto forma di enormi e violentissimi flussi in guisa di strali energetici dal vago colorito rossastro che cercano i nemici per annichilirli con la loro soverchiante potenza.

Se avete domande, ponetele pure in confronto.
Ovviamente, prima di postare, attendete l'intervento di Jimmy.
 
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J!mmy
view post Posted on 10/2/2012, 10:31




Città Bassa di Rockwhite
________________

Non v’è pace nel mondo dei morti.
Il freddo attanaglia le ossa in una morsa di violenta distruzione di se stessi. Per quanto tu possa scavare, sfregare, raschiare, quel gelo non ti abbandonerà mai, mai, poiché parte intima ed indivisibile della nuova e inestimabile condizione.
Nel mondo dei morti, ogni cibo perde sapore, ogni emozione perde colore, ogni ferita perde dolore.
Nel mondo dei morti, niente ha più anche minima consistenza. Tutto si consuma nell’accettazione di sé, come in vita ma senza più alcuna reale possibilità di scelta.
Nessuna alternativa, non più.

DjfGD

Quel giorno, Rekla indossava uno spesso drappo in velluto, nero e lungo fino ad accarezzare le caviglie. Alle estremità di questo, finissimi ricami istoriati in oro e argento s’intrecciavano abilmente disegnandone l’intero contorno rettangolare, fino a risalire le cosce ed essere inghiottite dal corpetto color pece dell’armatura. Fra questi, poi, la pesante cotta di maglia si frapponeva con oscillante tintinnio ad ogni passo della ragazza, inerpicandosi fino a poco più sopra dei seni in un metallico abbraccio di protezione. Infine, sul petto prospero della fanciulla, lì dove la sfarzosa corazza sfiorava il proprio zenit, la dura incisione di una fiamma primeggiava vistosa sul resto del corredo, quasi posta appositamente a monito di ciò che nel profondo simboleggiava.
Eppure, in quello sfacelo di inutili indumenti, Rekla si sentiva lenta e goffa, ostacolata nei più soliti movimenti e vincolata ad una fiacchezza che sapeva non appartenerle. Sentì caldo, il respiro mozzarsi a tratti, il costato comprimersi fastidiosamente nelle fauci del metallo. Osservò uno dei soldati di Asad, un meridionale dalla pelle scura e occhi chiari come lastre di ghiaccio, che tremava e si contorceva nella fatale morsa della piccola, piantatagli nel ventre in uno squarcio oramai inetto a trattenere il groviglio di interiora e liquami, che finì quindi per debordare all’esterno in una maleodorante pozza nerastra.
In un secco movimento, il Bastardo si strappò il pettorale col solo aiuto di una mano, accartocciandolo nell’esatto punto della presa neanche fosse stato fatto di cartone e fango, mentre cavava con seducente lentezza ogni centimetro della lama, sorridendo sadico e appagato ad ogni gemito od urlo che l’uomo vomitava agonizzante, prima di spirare del tutto.
Sollevò lo sguardo, le palpebre ridotte a fessure e il crine smunto riverso sul volto come a coprirlo.
Eccone altri due, agguerriti e terrificati al contempo, larghe sciabole a mezzaluna in pugno e sudice lenzuola attorno a tutto il corpo: quei fottuti beduini erano tutti uguali; si disse che era impossibile comprendere quanti ne aveva maciullati in solo pochi minuti.
Mentre i due irruenti bruti trottavano in sua direzione, il Demone flesse le ginocchia e raggiunse il torace divelto dell’ennesima delle sue vittime. Infilò la mano e frugò curiosamente all’interno, come una bimba eccitata alla ricerca di Dio solo sapeva cosa.
Quando estrasse il cuore ancora pulsante dalla carogna sommersa da sangue e organi rovesciati, i soldati si piantarono sconcertati sui loro stessi passi. Rekla avvicinò distrattamente il muscolo alle labbra, dunque, e lo addentò con tutta la voracità che serbava, con naturalezza, lasciando che i propri spettatori si lanciassero una fugace quanto nauseata occhiata per poi ritornare titubanti alla vista dei denti della belva che affondavano nella carne. Un quadro che non avrebbero certo dimenticato fino all’istante della loro morte - ovverosia per un ultimo, interminabile minuto.

«A loro pensate voi» comandò la voce rauca ed estranea della Nera.
Senza che i due invitati al banchetto potessero accorgersene a causa del macabro spettacolo, erano già stati circondati da poco più di una dozzina di senzavita incazzati e famelici, cadaveri marcescenti le cui orbite semivuote fissavano con avidità le membra sussultanti dei loro pasti. Come iene in attesa del segnale, muovevano convulsamente la lingua tra i denti ancora integri, ansimando pesantemente al solo pensiero d’essere così vicini a quanto di più prelibato poteva esservi: un corpo vivo, ancora caldo, terrorizzato.
La paura era come nettare per quelle immonde creature, scacciate persino dall’inferno per la loro rivoltante indole saprofaga. Non avevano pace, non avevano ragione, non avevano cuore, ma solo fame; fame, fame e ancora fame.
Erano insaziabili.
«Andate»
La mano emaciata della donna si mosse con sufficienza, accompagnando il rapido disinteresse di quest’ultima a quanto sarebbe appena accaduto: le iene assalirono gli uomini in un singulto, uomini che non ebbero neppure il tempo di aprir bocca che già il primo morso li recideva al collo, abbastanza prossimi alla morte ma non sufficientemente a perdere coscienza.
Era la sofferenza a rendere il pasto più gustoso, non la carne.
Il sapore dell’adrenalina era impagabile.

Rekla sollevò il capo verso la parte alta della città, udendo il furente cozzare di spade tuffarsi dall’orlo dello strapiombo che dava direttamente sui quartieri popolari in cui si trovava.
Secondo il piano, Asad e i suoi migliori uomini dovevano trovarsi lassù, e Rekla doveva assolutamente raggiungerli. Vide il rettile allontanarsi di tutto punto e dissolversi fra le bigie nubi della notte, rammentando alla donna un’amara sensazione di strafottenza. Draghi, pensò, creature testarde e orgogliose; fidarsi di loro era come fidarsi di una puttana ben pagata.
Tirò una ciocca di capelli oltre il nodoso corno sinistro, mentre la mente ripeteva a se stessa parole dal significato celato persino a lei che le proferiva con impulsiva ridondanza.
Quando il pensiero si fu focalizzato, il corpo prese a sfilarsi in innumerevoli filamenti di polvere nera, ombre dall’animo inquieto, spiriti urlanti e grotteschi che divorarono in un battito i diversi piedi di altezza che li separavano dalla piazza dirimpetto le segrete, nel distretto sopraelevato.

[...]

Quando la sagoma della bestia si ricompose nello spiazzo della città alta, il tempo parve improvvisamente rallentare e trattenere il fiato come in un prolungato soffio d’apnea. Nel tumulo di polvere e nebbia scura fu possibile intravedere un unico sconnesso scintillio di cristallo infrangersi nel sordo ammucchiarsi d’arme e cavalieri.
Il Demone Bastardo era riapparso, arma in pugno, a soli pochi passi dalle cinque Tenebre e lo stallone martoriato, sciorinando la lama fatta d’ossa e vetro come un boia e la scure nell’attesa di un’esecuzione. In una rapida successione di affondi, Rekla colpì diverse volte entrambi i mezzivivi ancora in grado di reggersi in piedi, premurandosi dunque che non lo fossero più per molto: la sciabolata tranciò di netto il busto del primo cadavere, che stramazzò al suolo in un sordo fracasso come un moncherino inerte, per poi raggiungere implacabile i ginocchi dell’altro. Quest’ultimo si limitò a capitolare, schiantandosi in un lago d’umori, con il volto riverso sul terriccio umido, la lingua farfugliante tra la dentatura scoperta e sfatta e la mazza ben lontana dalla stretta oramai tutt’altro che salda. Tremava, lasciando che le ossa del bacino crocchiassero nel reciproco sfrigolio.

«Putridi rifiuti» inveì sfondando con la pianta dello stivale il cranio fragile dello scheletro.
Ruotò il collo giusto di qualche grado verso ovest, dunque, e vide ciò per cui quell’inutile pantomina diveniva un po’ meno “inutile”, ciò per cui tutto non aveva avuto senso… fino ad allora.
«Lui è solo mio» sghignazzò agghiacciante.
Ed eccolo, il fiero generale Asad, muscoli come marmo, turbante al volto e presa possente. Era esattamente come se lo ricordava: identico a qualunque stupido beduino del deserto, ma diverso per corporatura, portamento, abilità e carisma. In un attimo gli schizzò in mente il soprannome affibbiatogli quel dì, dinanzi le bianche mura del Clan Toryu: “bendato”.
Inclinò le labbra con amarezza, imprecando a se stessa, prendendo coscienza di quanto fosse stata ingenua e stupida nel lasciare che tornasse a casa vivo e sulle proprie gambe. Avrebbe dovuto ucciderlo quando ne aveva avuto l’occasione; ma era tardi, adesso.
Sollevò il braccio destro, munito della piccola, allungandolo lentamente verso l’alto, fino a che la lama non raggiunse una strana posizione orizzontale, il filo rivolto frontalmente al nemico.
«Abbiamo un conto in sospeso, se non erro.»
Unì la mancina all’impugnatura, stringendo vigorosa su di essa e sorridendo collerica e beffarda.
Infine, inspirò profondamente un’ultima interminabile volta.
«E' ora di chiuderlo.»

QO9Ma


CITAZIONE
[QM Point]
Indicazioni
Le indicazioni non sono molte in questo turno, considerando che il compare sopra di me ha precisato già più che abbondantemente al riguardo. La Rekla che avete dinanzi è ovviamente quella demoniaca - da cui il ripetersi costante di "Demone Bastardo" per l'intera durata del post - la stessa vista esattamente al turno precedente. Di seguito riporto le tecniche impiegate, ma vi basti sapere che raggiunge la città alta per mezzo di "Settimo Vizio dell'Animo - Illusione" nell'esatto istante in cui Asad affronta i cinque cadaveri-soldati di Lud. Si, qualora non fosse chiaro, Rekla attacca pesantemente i suoi stessi cavalieri facendo fuori i due rimasti ancora vivi, tanta è la voglia di uccidere lei e solo lei il capo dei ribelli. Per pura informazione, ricordo che Rekla ed Asad si sono già incontrati all'arrivo della donna, da cui l'interesse quasi maniacale della stessa a rivendicare la figuraccia di quell'evento. Infine, seppure a mero colpo d'avvertimento, lo attacca frontalmente con una menata alta della lama, potenziata per mezzo dell'Incisione del Bastardo. Essendomi materializzato molto vicino ad Asad, non vengo colpito dalla tecnica di Pharouk.
Spero vi sia di gradimento.
Turnazione • libera.
Tempi di risposta • 4 giorni di tempo, ovverosia fino alla mezzanotte di giorno 14 Febbraio.

CITAZIONE
Rekla Estgardel
il Demone Bastardo

Stato Demoniaco
ReC 250 | AeV 175 | PeRf 425 | PeRm 450 | CaeM 175

« Energie: 100 - 6 - 15 = 79%
« Status fisico Rekla: danno basso da lacerazione alla coscia destra; danno medio + basso da perforazione al ventre.
« Armi: Constantine • sfoderata; Dolore e Sofferenza • riposta - riposta


~ ~ ~

C o r r u z i o n e

Attiva
Incisione del Bastardo • III livello
Al terzo livello crescono le potenzialità del Demone, in ogni senso. Tutto ciò che si è sottoposto a incanto potrà, in qualsiasi momento e senza concentrazione, ricoprirsi di un alone argenteo, in virtù della manipolazione mercurica. Le modalità e gli effetti resteranno identici ai livelli precedenti, ma si potrà variare forma e intensità della magia riversata per ciò che concerne aspetto e potenza dell'incantamento. Una mezzaluna o un sottile raggio saranno una delle offensive possibili, così come rimane a discrezione di Rekla l'ammontare di energia (da cui consegue la forza dell'effetto) da spendervi. Consumo: Alto.

Settimo Vizio dell'Animo • Illusione
Un'illusione è una distorsione di una percezione sensoriale, causata dal modo in cui il cervello normalmente organizza ed interpreta le informazioni che riceve. Le illusioni possono coinvolgere tutti i sensi, ma quelle visive sono le più famose e conosciute, dal momento che la vista spesso prevarica gli altri sensi. Nel caso dell’illusione, il soggetto percepisce la realtà, ma, per diversi motivi, altera questa percezione. Si differenzia dall'allucinazione,caratteristica della schizofrenia, perché negli stati allucinatori ciò che si percepisce non è empiricamente presente nella realtà in quel dato istante. L’allucinazione viene anche definita come “percezione senza oggetto”. Proprio su quest'ultima distizione si fonda la capacità di Rekla di provocare, al solo tocco, un profondo danno illusorio di media entità nella mente dell'avversario. Una volta recepitolo, l'illusione svanirà, lasciando in quest'ultimo un danno medio reale nell'esatto punto in cui essa ha agito. La tecnica ha un impatto notevole non solo sul corpo dell'avversario, ma anche sulla sua psiche, che potrebbe rimanere decisamente sconvolta dall'accaduto. Contrastabile con una qualunque difesa psionica, essa richiede un dispendio energetico alto. Alternativamente, qualora ve ne fosse la necessità, Rekla potrà scompattare il proprio corpo in un ammasso d'oscure ombre - demonietti ridicoli e beffardi d'inferno stesso - che tra sguaiate risa potranno eludere un attacco o semplicemente spostare la giovane sul campo: durante il "passaggio" non le sarà possibile essere colpita né colpire, e dovrà ricomporsi nello stesso turno d'attivazione; il tutto con un dispendio d'energia pari a medio e, se usato per schermarsi, in qualità di difesa assoluta.


Passiva

La connessione tra l'evocatore e il mostro è molto più potente di quella che potrebbe mai avere con qualsiasi altra delle sue creature. Loro sono la stessa cosa, divisasi solamente con l'obiettivo di distruggere il proprio avversario. Per questo, i loro corpi sono legati insieme non solamente dalle mere catene che fuoriescono dal gauntlet. Nel caso in cui Rekla dovesse subire un danno provocato dal proprio avversario (e non autoinflitto tramite tecniche o atti impulsivi) ella potrebbe decidere di suddividere tale ferita e farne subire la metà esatta al proprio colosso, che griderà, alimentando la propria furia. Esemplificando, se Rekla dovesse subire un danno Medio, ella potrebbe decidere di prenderne solamente uno Basso, facendo sì che il mostro, tuttavia, subisca anch'egli un danno Basso. In poche parole, potrà smezzare qualsiasi danno rivolto alla propria persona, purché l'evocazione sia già presente sul campo. Viceversa, potrà anche decidere di suddividere i danni rivolti all'evocazione, subendone la metà, poiché i due non sono che diverse emanazioni dello stesso corpo [Tecnica passiva].

Incisione del B a s t a r d o I - II - III:
- Possibilità di caratterizzare una delle proprie armi da mischia con un particolare orpello (una runa, un simbolo, o una scritta). Quell'arma - e solo quella - potrà in qualsiasi momento innescare i poteri del dominio. Grazie all'incanto, inoltre, essa risulterà impossibile da distruggere nonostante gli attacchi che le potrebbero venir mossi. (I)
- Possibilità di caratterizzare una seconda arma tramite l'incantamento, anche una a distanza, anche se in questo caso dovranno essere incantati i proiettili. Le armi (e i proiettili) incantati potranno in qualsiasi momento innescare i poteri del dominio. Grazie all'incanto, inoltre, risulteranno sempre affilatissime e incapaci in alcun modo di perdere le proprie capacità offensive, oltre che indistruttibili. (II)
- Grazie all'incanto, si aggiunge un terzo effetto alle armi incantate, rendendole permanentemente prive di peso per quanto riguarda il possessore del sigillo. Ogni altra persona percepirebbe il peso reale dell'arma. Inoltre, non potranno neppure essere sottratte al portatore, e in alcun modo rubate. (III)


-Gola: Rekla raggiunge il successivo livello dell'Incisione del Bastardo. (Livello III)

-Superbia: Essendo innamorata di se stessa e di una forse inesistente superiorità, la giovane ha coltivato un carattere duro e scorbutico che non ispira affatto fiducia in chi la affianca ma, talvolta, insinua un timore lieve che però non ha alcun effetto contro i demoni o gli individui di livello superiore.

-Terzo Vizio dell'Animo|Ambizione: Che sia negativa o positiva, l’ambizione - così come la sua assenza - sottende tutte le azioni umane malvagie o meritevoli che siano. L’ambizione sfrenata può portare all’insoddisfazione perenne, a cambiare schizofrenicamente campo di interesse o obiettivo pur di avere una nuova vetta da scalare, mentre un’accezione positiva di questa attitudine psicologica può coincidere con una sana spinta a migliorarsi e non accontentarsi, a superare i propri limiti. Rekla Estgardel è forse l'essere più ingordo e privo di scrupoli del pianeta, pericoloso e raggelante nell'infinita contaminazione della sua mente. E' proprio grazie a quest'incessante bramosia, però, che la Nera Signora è riuscita a cogliere frutti misteriosi ed unici, rari e preziosi come le più pregiate ricchezze del mondo. In termini pratici, ella è in grado di usufruire delle capacità di una seconda classe: il ladro. A tal modo ciò potrà senz'altro spalancare alla regina dei morti molteplici vie ad un'innumerevole quantità di attacchi e strategie, tutte indubbiamente mirate a stroncare sul nascere l'esistenza del malcapitato avversario.

-Nel ricordo del dolore, l'unità di un cuore spezzato: indifferenza al dolore; pur provandolo, il portatore non si farà influenzare da esso.

-La comprensione del dolore, così da annientarlo: auspex passivo che si attiva una volta che il portatore viene ferito sia fisicamente che psicologicamente. Egli diverrà in grado di determinare l'esatta posizione di chi ha fatto partire l'attacco.

 
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Lul~
view post Posted on 14/2/2012, 14:18




{VI}

L'ALBA DELLE TENEBRE


fortezza di Rockwhite ~

Arrivò nel momento in cui Lux aveva appena finito di parlare con Asad. Lo vide cambiare insieme agli uomini, diventare una Bestia - forse a quel punto capace di sbarazzarsi da sola del capo dei ribelli. Poco importava. Lui era il Nero Leone, era Lionet Cousland, uno dei generali della Nera. Per niente al mondo si sarebbe perso quello scontro mortale. Per nulla.
La luna nera; la stella vermiglia. Quel che doveva essere una violenta conquista stava trasformandosi nel più macabro degli spettacoli. Un gioco di luci e colori che - probabilmente - gli uomini vedono solo prima di trapassare. Un paradiso per gli occhi, un inferno per le membra. Le urla e il clangore del cozzar di spade e scudi facevano da surreale cornice all'atto finale che - di lì a poco - sarebbe stato inscenato sul palcoscenico di Rockwhite. La vide, prima della Grande Luce. La vide, come un angelo giunto a tendergli la mano per salvarlo dall'Inferno che - di lì a poco - si sarebbe abbattuto su di lui. La vide, e la vide uccidere due dei suoi guerrieri, solo perchè avevano pensato di poterle sottrarre il gusto di tagliare personalmente il filo della vita di Asad.
Sorrise, il Cousland. Sorrise sinceramente. Mai fu più velice di veder la Nera. Ella giunse proprio davanti alla figura del capo dei ribelli, che già era stato sbalzato dal proprio cavallo. I soldati non-morti avevano fatto il loro dovere, e non restava che portare a termine il lavoro. Uccidere Asad, conquistare Rockwhite e - infine - ribadire la superiorità del Toryu su ogni altra forma di regno o di impero su Asgradel. Nessuno poteva ergersi al di sopra del Leviatano. Nessuno.
Il sorriso gli venne strappato dal volto con violenza, con la stessa veemenza con la quale Pharouk decise che era giunto il momento di mettere da parte remore e pietà. Di fatto, egli prese una stella dal cielo e la scagliò sulla roccaforte. La Vittoria a tutti i costi.

Parla Pharouk. Parla della tua, della vostra, Rivoluzione. Se davvero credi che possa cambiare le cose. Se davvero sei convinto che - se anche voi miserabili riusciste nell'impresa di uccidere la Nera e la sua armata - mille altri generali del Toryu non calino veloci e violenti su di te. La risposta è che ti sbagli. La risposta è che no - non saresti riuscito a uccidere la Nera - nè a sapere se e come le cose sarebbero cambiate, per voi.
Il tuo colpo fu sublime per coreografia e forza. Una vermiglia stella s'issò sulla piazza e - quando fu a circa tre o quattro metri d'altezza - da essa si lanciarono rapidi dei raggi. Già, rapidi quanto gagliardi e forti, irresistibili.
Non fece in tempo a curarsene, il Cousland, e - investito sul fianco, venne sbalzato via di qualche metro, gettato contro le macerie d'una casa già ridotta a brandelli da chissàcchì.

~~~


Cadde a terra senza suono, come in una bolla di sapone capace di attutire qualunque rumore intorno ad eccezione del suo respiro. Un respiro affannato, profondo, lungo, boccheggiante.
Sputò a terra, il Cousland. Vide il sangue sporcare le mattonelle che lastricavano la piazza. Vide i gambali dei propri compagni, vide - quasi - la fine. Era a terra straziato. Era sopravvissuto ad altre guerre e - probabilmente - sarebbe sopravvissuto anche a quella. Molti altri colpi poteva sopportare prima di spezzarsi, ma certo aveva già superato il limite umano. Un limite che lo costrinse ad accasciarsi al suolo e - a fatica - aiutarsi con le mani portandosi fino al parapetto che dava sulla città bassa. Si appoggiò con la schiena al muretto; sputò a terra un'altra volta.


La vita gli aveva insegnato che c'erano momenti per tenere duro. Quella stessa vita - però - gli aveva insegnato anche che c'erano momenti per rinunciare, per accorgersi dei propri limiti e fermarsi un attimo prima dello strapiombo. Lux e Rekla, più forti ed esperti di lui, avrebbero sicuramente avuto la forza di abbattere il nemico. Lui - seppur sopportava quelle numerosissime ferite abbastanza agevolmente - non trovava la forza per combattere. Avrebbe solo rischiato di morire inutilmente. Un regalo alla Regina - tuttavia - poteva ancora farlo.
Vedeva lo spiraglio, Leonia s'issò come una sentenza. Due rapidi movimenti, due scarlatte scie di sangue dirette verso Asad. Avrebbe favorito la vittoria della propria Regina, sicuro che era proprio quello il compito d'un Generale, d'un - seppur importante - gregario.

« Coraggio Nera, ora tocca a te... »



CITAZIONE

Note a Margine

L I O N E T C O U S L A N D

rec ~ 15o · aev ~ 125 · perf ~ 3oo · perm ~ 25o · caem ~ 2oo
b ~ 6% · m ~ 11% · a ~ 22% · c ~ 44%

passive. x insensibilità al dolore, razziale;
x resistenza fino a due mortali, personale (1/4);
x leonia è indistruttibile, dominio (I);
x impossibilità di perdere la presa su leonia, dominio (II);

attive. x Eppure la Sanguinante ascolterà il tiepido tremolio dei cuori che si schiudono al male, pompando nelle arterie il fremito di ansia che sgorga da ogni danno subito. Librando nel vento le gocce di pietà, la spada sarà capace di sentirle e plasmarle anche se non ne viene a diretto contatto, imprigionandole sul filo della propria lama spezzata. Il portatore, spendendo un conumo Medio di energie, potrà trasformare il sangue richiamato da Sanguinante in un’ondata dell’elemento dal medesimo potenziale offensivo. (Consumo Medio; Attiva Dominio Lv.II)

energie residue. 77% - (2x11%) = 55%
stato fisico. danno ALTO da ustione sulle braccia e su parte del torace fino alla cintola;
danno CRITICO su tutta la superficie del corpo, investito in pieno dalla tecnica di Phrouk.
stato psicologico. desideroso di farla finita con questa battaglia.

riassunto azioni. E niente. Incasso il critico, mi porto arrancando in una buona posizione e sparo due medi, il massimo che posso fare, contro Asaad, così da facilitare il compito di Lux e Rekla :sisi:

~~~

edit: corretti alcuni errori sui nomi e sulla posizione degli alleati.


Edited by Lul~ - 14/2/2012, 14:43
 
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view post Posted on 14/2/2012, 20:25
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Memento mori.
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I can't allow you to live anymore, sorry.



Il tremolio delle gambe, l' inarrestabile potenza che ti scorre nelle vene e il senso di onnipotenza che ti pervade.
Le ossa si espandono scontrandosi, distruggendosi a vicenda nel vano tentativo di trovare altro spazio sotto la carne della tenebra.
Un corpo di forma sferica si fa strada tra i bronchi, per poi arrivare alla trachea e giungere alla faringe per poi fuoriuscire dalla bocca.
Le braccia cadono come foglie secche dal corpo di Illidan.
Un sorriso sagace, uno sguardo psicopatico verso Pharouk.
Lentamente le carni si lacerarono, mettendo alla luce ciò che era veramente l' Inferi Sententia e d'improvviso un rumore, simile alla rottura di qualche sasso.
E gli errori umani si riversarono in un unico, abominevole corpo.
Finalmente era uscito da quell' involucro, poteva fiutare l' odore di cibo con il suo reale apparato olfattivo.

png



Aprì le fauci, inalando una grande quantità d'aria, poi si mise a ridere con quelle voci, quelle cinque milioni di anime dannate, col solo peccato di aver sbagliato qualche calcolo.
Dopodiché stabilizzò la propria voce, e iniziò a parlare.

Credi che il tuo dio ti abbia concesso la libertà da un esistenza dannata, ma non troverai salvezza su questo mondo. Chi ha plasmato l' intero continente sapeva ciò che faceva: non fraintenderne l'intento!



Dalla sua testa caddero altre spore, penetrando il terreno e facendo fuoriuscire un' altissima quantità di altri piccoli mostri, intanto la Nera arrivò, uccidendo due dei suoi soldati senza alcun motivo logico, sprecare così delle vite alleate era qualcosa che odiava immensamente.
Tutti i suoi sensi ritornarono a contemplare ciò che succedeva nel suo campo di battaglia.
Le truppe erano ormai esaurite, erano in tre contro una ventina di uomini e Pharouk.
Un combattimento troppo impari, per il nemico.
Ma all' improvviso vide una grossa luce, che piano si alzava.

Dobbiamo concentrare le nostre forze su quell' ammasso di luce incandescente, ORA!


Tra tutte le tenebre, lui era sicuramente il più grosso, ma non il più resistente: Quello era il Cousland.
Lui era la mente del gruppo, lui era colui che muoveva le pedine nella grande scacchiera del campo di battaglia.

Le sue piccole creature si mossero velocemente verso la luce, verso quella ripudiante luce che annullava gran parte delle tenebre attorno al campo di battaglia.
La stella implose, dimenando grandi fasci di luce.
Niente di più semplice da evitare.
Lionet venne colpito subito da uno dei raggi, ma era ancora tutto intero. Tutti, persino i nemici sapevano che non sarebbe bastata nemmeno la più potente delle cannonate per annientarlo.
Le truppe di Gik e Illidan, invece, tentarono di schiantarsi sui raggi a gruppi di cinque, alcuni vennero evitati, altri si dissolsero insieme ai fasci di luce in grosse esplosioni.

Una volta evitato il disastro, l' Inferi sententia tese uno dei tentacoli principali verso Jack, entrambi sapevano come sarebbe andata a finire.

Un apocalisse.




Inferi Sententia

U  225ReC225 V
M     50AeV;50 I
A    80PeRf250 R
N 145PeRm200 U
O 100CaeM125 S



Basso 6%; Medio 12%; Alto 24%; Critico 48%



Status fisico: Appena trasformato, come nuovo.
Status mentale: Emicrania (medio)
Energie: 88% - 12% = 76%
Abilità passive: I'm a systematic error!!! :
L' avatar assorbito da Deus Ex Machina era di stampo demoniaco, incuteva timore alla gente nonostante avesse un aspetto umano.
Dopo aver assorbito l' avatar in modo eccellente, L' inferi sententia ha guadagnato questa abillità. La gente di certo non sentirà una presenza demoniaca, ma comunque sentirà qualcosa nella sua forma umana. Qualcosa di inumano e primordiale
Abilità utilizzate: (x2) Rianimazione Parziale:
Deus Ex Machina rilascia spore dal suo corpo, che penetrano il terreno infettando parti di corpo dei deceduti, trasformandole biologicamente in esseri simili a piccoli palloncini imbottiti di sostanza verdastra dotati quattro piccoli tentacoli non lunghi più di trenta centimetri. Questi piccoli mostri cercheranno di immobilizzare la vittima nel tentativo di renderla più facile colpirla. Questi esseri possono essere facilmente distrutti, sono un evocazione di potenza bassa e hanno un livello in meno di energia del proprio evocatore.
Gli arti rimarranno in campo per 2 turni ed appariranno vicini all' evocatore
Consumo di Energia: Medio
Note: Scusate per il post probabilmente brutto, ma ho avuto ed ho tuttora una forte emicrania, quindi non son riuscito a dare il massimo.
Comunque, passando al business: Io e Xord ci siamo messi d'accordo per fermare l' offensiva di Pharouk con le evocazioni.
Dato che i raggi, come detto in confronto, esplodono appena toccano un corpo e sono veloci come delle "kamehameha" ci è parso abbastanza impossibile evitare orde e orde di nemici che si scagliano addosso a questi raggi.
Una volta fermata l' offensiva, tendo un tentacolo a Balancer...
Vedrete
Edit: Corretto i nomi


Edited by Chomp - 14/2/2012, 20:37
 
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Xord Gik
view post Posted on 14/2/2012, 20:36





io non sono leale


Sentì quegli uomini morire uno dopo l'altro, abbattuti dalla letale pioggia come spighe sotto un uragano, le loro Scie Oscure spegnersi di colpo alle sue spalle... tutte tranne una. Ovviamente, il dannato luogotenente di Asad. Stavano cominciando a stancarlo, i luogotenenti di quel beduino: se non fosse fin troppo sicuro che Lux e il Cousland fossero più che in grado di abbatterlo ci avrebbe pensato lui stesso a finirlo. Non poteva provare rabbia, ma la seccatura di lasciare un lavoro a metà era alla sua portata.
E non solo quello.

Il beduino-capo davanti a lui stava lottando accanitamente contro le Neoshadow che gli aveva mandato contro come carne da macello, riuscendo a respingerle nonostante la loro foga. Sogghignò. Non si manda creature prive di sistema cerebrale ad attaccare sul piano fisico un guerriero provetto, anche in superiorità numerica di venti ad uno, poiché l'intelligenza batte sempre la forza. Altrettanto però non si poteva dire per la magia... e questa volta aveva intenzione di concentrarsi su un sol bersaglio.
Alzò le mani, la pelle percorsa da scintille crepitanti di puro buio. Non c'era bisogno di gesti, parole o cenni per comandare l'Oscurità, solo di volontà ferrea e desiderio di distruzione: gli stessi con cui accumulò nel suo corpo abbastanza energia da illuminarsi di un'aura nera e malefica, negazione della luce più che luce stessa. Era con una simile quantità di potere che da umano si era condannato da solo, rinascendo per puro caso a nuova vita. Era con una simile quantità di potere che aveva cambiato il tracciato di tre vite, tentato il regicidio, sradicatosi dalle sue radici, cercato una nuova vita con la donna che aveva amato. L'Oscurità in sé non è né cattiva né malvagia, pur nascendo da tali principi: come ogni forma di potere era l'uso che se ne faceva a determinarne la caratterizzazione morale. Ma, d'arvit, quanto amava distruggere e devastare a piacimento! Scoppiò in una risata, incapace di trattenere la sensazione inebriante del potere che scorreva come metallo fuso nelle sue vene. Uomini e dei sarebbero morti per qualcosa del genere, erano morti per qualcosa del genere.

Il potere si concentrò sulle sue mani.
E in quel momento Pharouk esplose in energia pura.

Imprecò quasi senza accorgersene. Il famigerato asso nella manica: un incantesimo da ultima spiaggia con cui fare a pezzetti le difese dei propri nemici prima di dar loro il colpo di grazia. Ben pensato, oltretutto si ritrovò a pensare Godrik: invece di una semplice esplosione di energia ad area - infinitamente più facile da gestire di quello - avevano a che fare con decine e decine di proiettili magici distinti che avevano tutta l'aria di essersi scelti i bersagli prima di precipitarsi a divorare la distanza che li separava.
La magia di quel mondo era rozza, spesso e volentieri lasciata alle capacità dei singoli di apprendere da autodidatti ciò che la trama magica aveva da offrire, ma altrove raggiungeva livelli di perfezionamento quasi scientifici. Lui sapeva che se quei dardi luminosi erano in grado di scegliere chi colpire allora erano anche in grado di girare attorno alle difese nemiche in cerca di un punto debole. La domanda era: lo sapeva anche Pharouk? Ed era quello il caso?
Non c'era tempo.

« VENITEMI VICINI! »

Dalla terra, dall'aria, dai cadaveri, dal sangue, dal niente: vennero a dozzine, nidiate dopo nidiate, al massimo delle sue capacità di evocatore. Non aveva mai evocato tanti Heartless senza una fonte di energia ausiliaria... non aveva mai neppure provato ad evocarne tanti in vita sua. Con tempo e potere a sufficienza poteva richiamare eserciti composti da migliaia di elementi, ma con pochi istanti a disposizione e il potere del suo solo corpo era un'impresa che dubitava di poter compiere da solo.
Molto peggio sarebbe stato subire anche in minima parte quel colpo disperato.

Con occhio critico osservò la piazza riempirsi di figure saltellanti, volanti e balzanti incontro ai proiettili magici - orde di schiavi privi di cervello gettarsi in modo suicida su colpi diretti non a loro. Aveva un problema di dispersione... i dardi potevano muoversi ovunque e lui poteva evocare Heartless tutto attorno a lui, ma con un numero limitato di corpi da far macellare non poteva difendere efficacemente una vasta area. Una sfida a chi si muoveva più rapido, se i 'missili' a colpire o lui le sue 'contromisure' ad intercettarli. Con poco o nessun controllo sul risultato finale, da parte sua.

« PIU' VICINI!! »

Che situazione di merda.


~
open your heart...



T e n e b r a · P r o f o n d a


Status fisico ≈ Illeso
Status psicologico apparente ≈ ???
Status energetico ≈ 45%
Consumi impiegati ≈ 1xNullo, 1xBasso, 2xMedio, 1xAlto;
Riassunto ≈
Evoco due volte le Neoshadow ~ non-morte a consumo medio e scaglio queste creature contro i dardi in puro stile kamikase.
Banzai!
Note ≈


Armi&Co. ≈
Dark Armour ≈
Armatura leggera forgiata in ferro sidereo e Oscurità;
Animofago ≈
Arma da taglio forgiata in Oscurità;
??? ≈
???


D a r k n e s s · i n s i d e · u s ≈
{ tecnica di dominio elementale offensivo ≈ consumo variabile ≈ istantanea }
{ passiva e bonus iniziale: +275 PeRm, -150 Caem ≈ passiva: casting da magie, Heartless e oggetti }
Sensi Oscuri ≈
{ passiva: auspex }
Razza: Nobody
{ passiva razziale demoniaca: timore }


Tecniche ≈


<div align=right><div style="margin-left: 10px; margin-top: 2px; margin-bottom: 0px; border-left: 2px solid black; padding-left: 8px; font-color: black;" align=right><p align=justify>
Neoshadow_<font color=white>________

Heartless Purosangue dalle sembianze più umanoidi delle Shadow, alti circa un metro e mezzo, capaci di andatura bipede ma tendenti alla quadrupede, con due sottili striature blu elettrico che scendono dalla fronte. Condividono con le Shadow la maggior parte delle differenze fisiche da un umano - pelle interamente nera, antenne sensoriali, occhi tondi e completamente gialli, la capacità di appiattirsi al terreno - ma sono più forti, veloci e resistenti nonostante continuino ad essere facili da richiamare. Queste peculiarità rendono le Neoshadow particolarmente adatte per un richiamo di massa, che su Asgradel si concretizza in un branco di venti esemplari lasciati alla mercé della loro fame di Cuori: scatenati su un numero ristretto di bersagli, probabilmente le Neoshadow appariranno trasudando da pozzi di Oscurità aperti su ogni superficie disponibile già in posizione per circondare le prede e saranno disposte a saltare le une sulle altre pur di raggiungerle.
Cruento, ma efficace.
{ pergamena non-morte }
{ consumo medio ≈ un turno ≈ 20 unità }
{ pre-cambio pg }




Basso 5%Medio 10%Alto 20%Critico 40%
ReC 250AeV 100PeRf 75PeRm 500CaeM 25



 
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balancer
view post Posted on 14/2/2012, 23:09




Waaaaaaaaah!
un ecatombe.
Ormai non era più una battaglia, era una rissa.
I due schieramenti si erano maciullati vicendevolmente e la fine si avvicinava. Erano rimasti davvero in pochi, ma buoni. Le Tenebre erano nettamente in minoranza ma tutti gli ufficiali erano ancora in forze e inoltre era appena arrivata la Nera, incazzata come non mai. Jack ringraziò il cielo di non trovarsi al posto di Asad appena la vide completamente pervasa dalla furia omicida mentre si dirigeva verso il ribelle. Due dei suoi gli erano di mezzo, questa era l'unica loro colpa, non sapevano quanto può diventare spietata una donna incazzata. Questo li condusse a morte.
Per fortuna del demone Asad gli era ben distante, tuttavia il rischio di venir risucchiato dalla potenza dell'ira della generalessa non era inesistente.
Ad ogni modo la sua attenzione doveva essere rivolta ad un altro, in quel momento...
Un uomo si era messo in mostra fra le file nemiche, era lo stesso che aveva precedentemente scagliato quella poderosa energia contro Ilidian. Doveva, senza ombra di dubbio, essere il braccio destro di Asad...
Aveva creato una poderosa sfera stracolma di energia che lentamente si era levata dal suolo sino a esplodere in mille piccole onde dalla potenza micidiale. Una di quelle travolse Lionet.

Merda!

Una goccia di sudore scivolò lungo il volto di Crow.
Non aveva modo di evitare un simile attacco, subire l'effetto di una simile energia poteva essere letale. Lionet era forte come un dannato toro, l'aveva visto uscire da situazioni peggiori ma non poteva evitare di temere per lui. Proprio lui che era uno dei principali motivi per cui Jack si era sempre sentito al sicuro nelle battaglie in tutto quel tempo.
Fu un grande sollievo rivedere la sua sagoma dopo l'esplosione...
Ma i cazzi restavano tali. Le altre simpatiche sfere assassine stavano per diriggersi contro i culi di Jack e i suoi. Lui non poteva fare nulla... solo una cosa, riporre la propria "fede" nei compagni di armi, gli stessi che gli avevano parato il culo già un altra infinità di volte.

« VENITEMI VICINI! »

Era la voce di Xord. Lui e Ilian avevano in poco tempo evocato un piccolo esercito di esseri saltellanti e senz'anima pronti a sacrificarsi per i loro padroncini come bravi soldatini. Una serie di esplosioni di potenza si susseguirono scatenando una potente folata di vento che schiaffeggio il volto del demone.

Ben fatto!

Jack scagliò un pugno al cielo felice di esser stato ripagato dalla sua fede.
Ili si era trasformato nel grosso figlio di puttana che nascondeva in sè e gli porgeva amabilmente un tentacolo. Crow lo guardò, storse il naso.

Aaaaaah... al diavolo! ok!

In fin dei conti aveva fatto un buon lavoro, per questa volta Crow sarebbe stato al gioco.
Con un agile salto salì sul tentacolo e da lì il demone si arrampicò sino a raggiungere la sommità del capo del gigante. Da lì aveva una visione perfetta per colpire, e infondo era pure meno esposto a gli attacchi nemici in qualche modo. Non voleva darlo a vedere, ma la cosa gli piaceva...
Prese Parabellum e la impugno saldamente.

Suca!!!

Iniziò a sparare un'altra raffica di colpi, questa volta aveva un unico bersaglio. Lo stronzo, Pharouk, si era mostrato pericoloso, era bene neutralizzarlo il prima possibile.
Finita la prima scarica scatenò la sua potenza, assumendo la sua vera forma.
I capelli iniziarono ad agitarsi come serpenti e a crescere a vista d'occhio, la sua pelle si fece bianca e sul suo volto si formò una maschera.
Trattenne il respiro, mise a fuoco la mira e sparò il suo colpo migliore. Il bersaglio era l'occhio del nemico e la pallottola era intrisa di magia. Si sarebbe rivelato letale se il tizio non si sarebbe adeguatamente difeso. Il rinculò fu violento, Jack emise un mugolio di dolore ma la sua furia l'estinse subito.




Status Psicologico: Danno Basso, infuriato.
Status Fisico: Danno Basso al braccio

Energia: 44%

[ReC 250] - [AeV 100] - [PeRf 50] - [PeRm 200] - [CaeM 125]

[ReC 250] - [AeV 50] - [PeRf 50] - [PeRm 575] - [CaeM 50]



Armi:

Spada: legata nella schiena.
Kunai: 20\20
Parabellum: 9\10

Tecniche attive usate:

Barricate
La guerra è rapidità, fame, cupidigia. E' il veloce movimento del braccio che si muove da un bersaglio all'altro, da un cuore all'altro, premendo il grilletto tutte le volte che un colpo può portare una nuova morte, un nuovo passo avanti: una nuova speranza di vittoria. Almeno fino alla battaglia successiva. Quando è nel pieno dello scontro, Parabellum sa come far valere la propria potenza: muovendo rapidamente il braccio, infatti, il portatore potrà sparare una velocissima raffica di colpi in un arco di 180° davanti a se, causando un danno Medio a tutti coloro che vengano investiti dalla raffica. Il raggio sarà comunque molto ridotto e limitato all'area immediatamente di fronte al portatore. La scarica di proiettili può avere anche applicazioni difensive, costituendo una buona strategia elusiva e, se possibile, anche uno strumento difensivo. [Tecnica fisica a costo Medio. Causa una raffica di proiettili in un arco di 180° di fronte al portatore. Non è considerata una tecnica ad area e fa danno medio al singolo bersaglio o ai singoli bersagli colpiti dalla raffica. Basata sulla CaeM.]

HeadShot!
Fiaccare il nemico significa marcarlo nei suoi punti vitali. Significa fargli saltare un ginocchio, rallentarne la furia con un proiettile sparato dove fa più male, significa fiaccarne il fiato diluendone la potenza nel suo proprio sangue, lasciandolo morire in un angolo, ammorbato dai propri propositi e maledetto dai suoi stessi rimpianti. Per questo, quando è necessario, Parabellum sa dove colpire: sa dove può far male. E sa che la sorpresa di un'esplosione, di un fuoco che incendia le fondamenta del nemico, può far la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Per questo, spendendo un consumo pari a Medio, l'arma sparerà un proiettile che per potenza e precisione causerà al nemico un danno Basso. Il proiettile, però, rimarrà incastrato nel corpo dell'avversario e, al turno successivo, esploderà generando una potente fiammata in grado di causare un danno Medio. La grande potenza dell'arma, però, spingerà all'indietro con violenza il braccio del portatore, causando anche a lui un danno Basso. [Tecnica magica incantata con l'elemento Fuoco a costo Medio. Causa un danno Basso al nemico nel turno di lancio, consistente in un normale attacco fisico potenziato dalla magia. Nel secondo turno causa un ulteriore danno Medio, questo basato sull'elemento fuoco. L'energia e lo slot vengono consumati solo al momento dell'attacco, quindi nel primo turno. Malus: al momento dell'attacco, causa un danno Basso al braccio con cui il portatore impugna l'arma. ]



Passive attive:

Rage of War
Parabellum vuole combattere. Vuole causare dolore: vuole saziarsi di male. Eppure, non è sempre possibile. La guerra è tattica e strategia, ma sopratutto fuga e riorganizzazione. Non sempre il suo utilizzo è possibile in combattimento: non sempre il portatore potrà servirsi del suo servizio. Eppure questo, Parabellum, non lo accetta: non lo accetterà mai. Ogni volta che il portatore si rifiuterà di utilizzarne i poteri in combattimento, infatti, l'arma si rivolterà contro il suo padrone, trasmettendogli la propria frenesia e causandogli un danno alla mente. [Malus. Per ogni turno di combattimento che il portatore non userà le tecniche di Parabellum, questa gli causerà un danno psionico Basso alla mente, sotto forma di furia, come se questo divenisse lentamente preda di una frenesia cieca che diviene, alla fine, vera pazzia. Il danno non sarà evitabile in alcun modo.]

Scent of War
Parabellum è una macchina di guerra, caparbia nella propria gretta volontà di crescere nella battaglia, di sguazzare nel sapore del male che deriva da essa e di destreggiarsi tra le macellazioni della speranza come se fosse perfettamente a suo agio. Per questo nulla può davvero sorprenderla semmai venga affrontata su questo campo. Perché ella è in grado di avvertire il male, di scrutare nel buio e sentire l'odore della polvere da sparo, del proiettile in canna e della miccia che si prepara ad esplodere. Inoltre, l'arma trasferirà questa capacità al suo portatore, mettendolo in condizione di sapere sempre se vicino a lui c'è un'arma da fuoco, una granata o un fucile di qualsiasi tipo, ancorché nascosto, ancorché appostato in un cespuglio, pronto a tendergli un'imboscata. Incosciente di come il suo spirito sia ben più lungimirante nella guerra: nel suo ambiente naturale. [Tecnica passiva di auspex, permette al portatore di avvertire attorno a lui la presenza di armi da fuoco propriamente dette, ovvero fucili o pistole il cui utilizzo implichi l'uso di polvere da sparo, anche se nascoste o non visibili; l'abilità si estende anche alle granate e alle bombe, purché queste siano identificabili come "armi da guerra" o, per meglio dire, il loro funzionamento implichi l'utilizzo di meccanismi di innesco complessi, di materiali esplosivi anche alternativi alla semplice polvere da sparo. E' inefficace riguardo armi bianche, da mischia o da lancio che non siano assimilabili nella categoria predetta.]

Presenza demoniaca
Per quanto possano essersi pentiti del loro passato, o essere in redenzione, gli Avatar di stampo demoniaco sono comunque e in ogni caso delle creature infernali verso le quali le altre razze non si fideranno mai, o comunque non completamente. Le loro origini non possono certo essere ignorate... ed è per questo, infatti, che i demoni incutono un lieve timore in chiunque gli stia accanto, purché questo non sia un demone stesso, e che sia di energia pari o inferiore all'agente.
Non importa il carattere e l'allineamento del demone, quest'abilità funzionerà sempre e comunque, indipendentemente dai sopracitati fattori.

Onniscienza
Lo studio della magia, così come per qualsiasi altra disciplina, comporta una prima fase alla quale viene attribuita molta importanza, poiché consta nel punto di partenza del ciclo di acquisizione sapienziale denominata: osservazione. In grado di discernere la magia nella moltitudine delle sue manifestazioni, i portatori dell’innata saranno in grado di percepirla nell’area circostante, un sesto senso o un intuito al quale ci si potrà affidare con assoluta certezza. Si potranno individuare le trappole di origine magica sul campo di battaglia, riconoscere le illusioni ambientali come tali, avvertire la presenza di attacchi magici diretti alle proprie spalle e tanto altro ancora; ma si ricordi che non essendo un'abilità di Auspex, non potranno essere percepite le auree di altri individui nelle circostanze.



Note:

Dopo aver osservato i miei compagni nella fase difensiva salgo su Ili, sparo un barricate su Pharouk ( Medio CaeM 125), mi trasformo, sparo un Headshot su Pharouk (Medio con PeRm 575).
 
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view post Posted on 19/2/2012, 10:47

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La molle Canna piegasi,
e resiste la Quercia anche ai più forti
colpi del vento, per un po', ma infine
sradica il vento il tronco,
che mandava le foglie al ciel vicine,
e le barbe nel Regno imo dei morti.


E come se in un attimo ti passaste tutta la vita davanti. Dai uno sguardo al cielo, la luna nera è ancora lì che ti osserva, che ti guarda, che ti sorride. Sembra più bella del solito, non ha quel viso pallido che solitamente la distingue. La vedi finalmente viva, finalmente più simile a te e per questo meno finta. Osservi tutti i tuoi amici che ti hanno raggiunto sul campo di battaglia, e quando speravi che avresti provato gioia nel vederli, ecco che nel tuo cuore non si accende nulla. Vige l'indifferenza più totale. Nel baratro oscuro in cui sei piombato non c'è posto per loro.
Guardi l'unica cosa che ti interessi veramente. Un uomo dei più banali e dei meno appariscenti. Ti hanno narcotizzato e buttato in una prigione, e nemmeno questo ti scalfisce minimamente.
No, ti interessa solo lui, Asad. E a quel punto quando all'arrivo dei maggior,i i minori dovrebbe cessare. Ecco che anche quando la Nera fai il tuo ingresso in battaglia, tu nemmeno la noti. Non vedi che qualcosa in lei è cambiato, non vedi che anche lei è diventata una bestia.

Ben più temibile di te.


Ma ostenti quell'aria da bambino viziato al quale nessuno deve sottrarre nemmeno un giocattolo. Nemmeno uno.
Potresti diventare isterico, ma questo loro non lo sanno. Gridi qualcosa di totale irrilevanza, parole che si spengono nel clangore delle armi. Con totale disinteresse osservi due dei tuoi uomini venir trucidati impietosamente. Da chi non ha importanza. Ti accorgi che del tuo piccolo esercito non è rimasto più nulla, ma sai che la vittoria non ti può sfuggire.
A quel punto ritorni ad osservare Asad, gli sorridi e speri che lui ti ricambi il sorriso. Ma forse è troppo impegnato per farlo. Non lo sai. A quel punto finalmente qualcosa riesce a catturare la tua attenzione. Lingue vermiglie, energia pura che balzava in ogni direzione. Un caleidoscopio mortale di onde cremisi. Mentre una di queste ti viene incontro, sorridi, come hai sempre fatto.

Tanto già sei sopravvissuto una volta al collasso del mondo.



...


In un orrido miasma di odori stridenti e di suoni aspri.
In una cacofonia maleodorante di grida e sangue, d'armi spezzate e d'urla disperate. In quel ritaglio spazio temporale dove la guerra si consumava distrutta dalla flebile fragilità umana. Lux era lì, ancora in piedi, come una fragile canna che alla fine di una tempesta trionfa vincitrice sulla quercia percorsa e sbalzata dal vento. Col sorriso sornione ancora dipinto in volto, col sorriso di chi ormai aveva vinto una battaglia.

« Guardatemi, io sono ancora VIVO! »

Ed esplose nella sua rabbia, una risata tetra si generò nell'aria. Rimbombò tra le pareti di una città fantasma. Le braccia alzate al cielo come a voler sfidare lo stesso Dio. Con calma glaciale, colmò quei pochi passi che lo dividevano da Asad. Poi, una mano scorse sulle vesti, e con un movimento naturale da essi ne stacco un filo, un singolo filo che venne gettato in aria.
Mentre la stoffa bianca volava, si ingrandiva trasformandosi in qualcosa di più grande e ben più temibile. Un serpente senza volto. Tetra rappresentazione del suo essere. Dimostrazione di come a volte cose piccole e banali, come lui, potessero diventare mortali. E di nuovo Lux sorrise. Mentre il serpente si preparò ad avvinghiare in una morsa l'uomo del deserto. Il diavolo aveva evocato la sua creatura preferita. E mentre tutto questo avveniva, Lux alzò lo sguardo verso la luna nera.
Il collasso era imminente. La materia si crepò come tartassata da un martello. Mille crepe si addensarono sulla superficie. Poi fu tutto nero. Per un'istante ogni cosa venne inghiottita nell'oscurità. La città cadde in un oblio senza fine. Orrori di un tempo passato sembrarono ripresentarsi come fantasmi erranti, E poi tutto improvvisamente tacque.
Come se il mondo si preparasse a una nuova apocalisse.
La luna collassò, e un pilastro di energia nera si abbatté sul suolo. Aveva un unico obiettivo, Asad. Ma chiunque avrebbe tremato al ricordo di quel giorno.
Quando il mondo, per pochi minuti, non esistette più.

« È Finita... »

La guerra sarebbe finita con la morte del comandante. Un popolo senza guida si sarebbe arreso agli invasori. I ribelli avrebbero capito la follia del loro piano. L'utopia con il quale quale si erano riempiti la mente non aveva portato nient'altro che alla loro distruzione. Nessuno poteva scappare alla legge del Toryu.
Nemmeno dopo la morte del Re che non perde mai.




CITAZIONE

Lux


ReC: 325 | AeV: 225 | PeRf: 150 | PeRm: 300 | CaeM: 225[/size]


Energia:33%
Status Fisico: Illeso
Status mentale: Forte emicrania [Medio]
Equipaggiamento: Kurikara.
Abilità attive:


L'onnipotenza di un Diavolo
Lux non può essere attaccato tanto facilmente, non può essere scalfito come se niente fosse, altrimenti non sarebbe il degno figlio di suo padre, una volta colpito, verrà trapassato come se non fosse mai esistito. I contorni della sua figura si faranno in seguito sempre più indistinti, e dopo qualche secondo il corpo stesso si scioglierà come acqua. Nel momento in cui il negromante viene colpito infatti, lascia una sorta di ombra nella posizione in cui si trovava prima, mentre lui si è spostato cinque metri più lontano, senza subire alcun tipo di danno.
[Consumo Medio/Difesa assoluta]


L’errore lega per sempre
Un solo filo dell’intera veste del Demonio possiede poteri oltre l’immaginabile per i semplici umani. Un solo filo contiene l’essenza tremenda e corruttrice della colpa. Basterà che Lux sfiori la propria veste e spenda un consumo pari ad Alto per ottenere uno di questi fili solitari. Se gettato esso aumenterà di dimensioni, fino a trasformarsi in qualcosa di simile a una grossa serpe nella forma, ma senza né volto né fattezze animali. Lo scopo di tale incanto è di avvinghiare il nemico tra le proprie spire, immobilizzandolo. Rimarrà in campo per due turni, nel corso dei quali cercherà sistematicamente di assalire l’avversario per bloccarlo. Avendo la consistenza di una grossa corda, può essere spezzata sia con le armi che con la magia, una volta che le sia inflitto un danno medio. Ogni turno, quando tenta di stringere l’avversario, vale come un attacco di potenza Media.

Pergamena valzer citata post precedente.

Abilità passive:

La bellezza di un Diavolo
Sei la fotocopia di tuo padre.
Questa è la cosa che più gli hanno detto da quando ne ha ricordo. Infatti il giovane Lux risulta essere una fotocopia più giovane del padre, ma oltre a questo lui è molto di più. Lui è un ragazzo di diciotto anni, capelli neri sempre scomposti come quelli di suo padre, e i soliti occhi azzurri come il ghiaccio che solo osservandoli potresti innamorarti di lui. Al contrario del padre però, non apprezza molto quei vestiti che lui definisce "antichi" bensì il suo vestiario comprende un taglio molto più giovanile, una camicia e un paio di jeans, niente di più sportivo e al contempo elegante, e le scarpe, beh quelle si abbinano a seconda del Look. Il fisico lo potremmo definire magro, ma in realtà il suo corpo non è esageratamente mostruoso, ha un altezza leggermente superiore alla media, raggiunge il metro e ottantasei, il suo fisico è ben delineato e slanciato, i muscoli assomigliano più a quelli di una statua greca che ai colossi palestrati.
Come il padre risulta piacere alle ragazze, ma stranamente piace proprio a tutti, non c'è nessuno che incrociando il suo sguardo o sentendone semplicemente il profumo, non venga ammaliato.
Tutti, uomini e donne lo trovano attraente, nessuno escluso.
[Descrizione fisica + Tecnica di ammaliamento passiva.]

Le diversità di un Diavolo
Lux è l'incarnazione umana del diavolo, e come tale ci sono cose che lo differenziano da un normale umano, lui non è forte fisicamente, ma è instancabile, raziona le sue energie, non le spreca e non sverra quasi mai.
In termini di gdr ogni sua tecnica illusoria, di manipolazione o di evocazione illusoria, avrà il costo abbassato del 5%. Se una tecnica scendesse al di sotto dello 0%, il costo sarà automaticamente dell'1%. Questo effetto non è cumulabili ad eventuali altre tecniche di risparmio energetico,e per tutte le altre tecniche avrà un consumo energetico del 3% in meno, inoltre non ha bisogno di tempo, nemmeno sfiorare l'avversario, gli basta anche solo guardarlo, la sua mente potrà attivare all'istante qualsiasi tecnica illusoria. Lux al 10% non sverrà, ma al 20% proverà comunque fatica e allo 0% morirà.
Inoltre la sua abilità magica non ha eguali, e gli permette di conoscere illusioni che altri comuni mortali normalmente non conoscerebbero. In termini di gdr Lux ha accesso a livello del dominio successivo.
l'abilità illusoria è tale che le tecniche castate saranno di una potenza inaudita. In termini di gioco, ogni sorta di tecnica illusoria o manipolatoria utilizzata, sarà di un livello superiore. Una tecnica a costo alto, varrà per esempio come una tecnica di costo critico. Tecniche di costo critico invece avranno una potenza superiore ad altre tecniche di costo critico, a parità di PeRm.
[Passiva Domino I-II-III, Raziale umana, Cristallo della conoscenza]

Favore delle tenebre: Questa tecnica agisce sul negromante come un'abilità passiva, quindi non ha consumi di energia ed è sempre attiva. Il suddetto, nel momento stesso in cui entrerà in un'ombra che potrà coprirlo totalmente, diverrà completamente invisibile a qualsiasi tipo di occhio. Potrà muoversi all'interno dell'ombra come meglio crede, ma se anche solo un dito fuoriuscirà da essa, diverrà completamente visibile.
Se l'ombra, inoltre, venisse dissolta per qualche ragione, il negromante tornerebbe visibile.
Una tecnica utilissima per nascondersi e attaccare a distanza senza essere scorti.
La tecnica non è un'illusione, ma semplicemente una mimesi, in quanto il negromante si rende identico all'oscurità, tramite un processo magico. La potenza dell'invisibilità è minima, e quindi è contrastabile da qualsiasi tecnica di livello superiore.
Consumo di energia: Passiva

L’abito fa il monaco
Il demonio non si presenta sotto un unico aspetto. Come potrebbe? Egli deve convincere ognuno, deve piacere a tutti. E per questo deve mostrarsi loro nelle vesti che più li rassicurerebbero, che più li convincerebbero ad avere fiducia in lui.
Non c’è quindi da stupirsi se anche suo figlio è quindi in possesso di una tale facoltà. Non lui, ovviamente, perché mai potrebbe eguagliare il padre, bensì i vestiti che furbescamente indossa. Essi, infatti, appaiono ad ogni interlocutore nella forma che sarebbe più utile a rassicurarlo e farlo sentire a proprio agio. Ognuno dei presenti vedrà Lux indossare un indumento differente e nessuno potrà dire di aver visto la reale forma di queste miracolose vesti. [Passiva_ e' una difesa psionica e come tale può essere bypassata]
L’eleganza è essenziale
Queste vesti, che appaiono così ordinarie agli occhi di tutti, sono in realtà state intessute dell’essenza stessa del Portatore di Luce. Ne costituiscono un’emanazione, un pericoloso artiglio teso verso il mondo dei mortali. Sono, come colui che le ha volute, uniche e insostituibili. Per questo motivo non è possibile che la volgare mano dei mortali possa in alcun modo danneggiarle o distruggerle.
Le vesti di Lux saranno indistruttibili per qualsiasi colpo d’arma o d’incanto, che si limiterà a passarvi attraverso senza in alcun modo macchiarle o danneggiarle. I colpi ovviamente, se non opportunamente deviati, andranno però a colpire il corpo del giovane, provocandogli normalmente dei danni. [Passiva]

Punirò il peccatore non il peccato
I vestiti blackstati concepiti per Lux e per lui solo. Il padre, signore degli inferi, ha scelto che solo suo figlio potesse indossarli e sfruttarne il vasto potere. Nessun mortale potrà mai permettersi di appropriarsi di queste vesti. Nemmeno se riuscisse a sottrarle a principe degli inganni, nemmeno se in qualche modo egli se ne privasse. Chiunque diverso da Lux indossi le vesti le sentirà divenire sempre più strette. Se non riuscisse a spogliarle prima ne finirebbe irrimediabilmente stritolato. [Passiva]
And you... I wish I didn't feel for you anymore...
Compassionevole e Kurikara. Essa ama colui che la usa per combattere e desidera salvarlo dall’ultimo, tremendo viaggio. Colui che la stringe forse non sa, o forse non si interessa, a ciò che lo aspetta. Una volta morto la sua anima sarà per sempre risucchiata nella spada e mai libera, mai capace di fluire nell’onda cosmica dell’infinito.
Per questo motivo la spada porta attorno a sé l’aura oscura del demonio pur non essendo né pia né malvagia, ma semplicemente compassionevole. Chiunque la veda proverà immediatamente un senso di angoscia e di oppressione, a cui sarà estraneo solamente colui che la possiede. [Passiva]
Malus:
Il Peccato non ha volto
Le vesti di Lux appaiono agli occhi di chi lo vede come le più adatte a convincerlo. Esse hanno lo straordinario potere di nascondere e ingannare. Ma ad una cosa non possono sfuggire: la realtà che viene dal Padre, lassù, nel Paradiso. Per questo motivo quando l’immagine del giovane si trovasse riflessa in uno specchio o in qualsiasi altra superficie, essa rimanderebbe agli occhi di tutti la visione della verità, supremo bene per gli uomini. Il Peccato, si sa, non è onnipotente. E così essi potrebbero vedere riflesso Lux con indosso stracci grondanti di sangue, di inumano peccato, laceri e consunti, ben diversi da quelli che con i propri occhi gli vedono addosso.
Questo è l’unico modo in cui Dio, dall’alto, cerca di proteggere i propri figli. [Malus]


Note:
Ho tante cosa da scusarmi. il Ritardo, il post corto, e l'assenza delle immagini. Scusate, scusate davvero. Solitamente non sono uno che fa ritardi, ma questa settimana è stata pazzesca.
Scusate ancora.
Comunque mi difendo con la difesa assoluta, sparo il serpente contro Asad e aspetto che la luna nera si scarichi su di lui. La prima parte di post ho preferito farla in quel modo per sottolineare l'estraneità di Lux a quello che accade, come se non fosse lui ad agire.

 
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Valar Morghulis ~
view post Posted on 23/2/2012, 17:22




Ci sono momenti in cui ci si rende conto di immense verità -così, senza una ragione.
Semplicemente, con il tempo si matura. Vivere è solo questo: capire il mondo un po' alla volta, e poi morire.
Asad non è ancora abbastanza vecchio da aver capito tutto, ma ha attraversato da superstite decine di campi di battaglia, l'istinto del cacciatore si è innestato in lui radicandosi nel suo animo e nel suo intelletto, divenendo una seconda natura che a volte riesce a ottenere il predominio sulla prima. Questo succede in un momento particolare: quando dal giorno si passa alla notte. Quando l'ultimo raggio di sole si spegne, l'istante in cui non è più giorno ma non è ancora notte.
Allora gli odori si rendono più selvaggi, e prima che arrivi l'oscurità dei demoni e delle passioni più violente, in quell'istante tutto ciò che è più naturale, che trascende la logica umana perché fa parte dell'istinto ferino, viene fuori.
In quell'istante si è nudi per ciò che si è realmente, non si portano maschere, i demoni, i fantasmi, le passioni, i mostri che ci portiamo dentro erompono, cercando di venire fuori. Era successo pochi istanti prima, e Asad aveva avuto, in quell'attimo, la consapevolezza di essere perduto.

Era sconfitto, aveva non intravisto ma avvertito distintamente la sua morte. E non solo la sua.
Ecco perché ciò che accadde fu tanto più atroce: perché non ebbe bisogno di voltarsi per vedere ciò che accadeva: lui dava le spalle al suo amico, fronteggiando la schiera degli avversari, ma riusciva ugualmente a vederlo.
Lo vedeva, sapeva cosa stava facendo. Sapeva a cosa stavano andando incontro. E gli faceva paura.
Ma erano insieme. Sempre e comunque.
________ ___ _____________________ __ ______________________ ___ _________




Gli occhi del Capo dei ribelli erano fissi sulla Regina Nera.
Avevano un conto in sospeso loro due, un conto di quelli che si ostinano a perseguitarti, di quelle cose che pensandoci si potrebbe impazzire. Sono quelle cose per cui uno è in grado di attendere anche parecchi anni, ingannando il tempo e sé stesso nell'attesa o preparandosi per essere pronto per affrontare quel momento, quell'istante e quell'incontro che sai perfettamente essere l'unica cosa che ti ha tenuto in vita.
Lui aveva regalato un sogno di libertà e fratellanza a tutti coloro che lo avevano seguito. Ma adesso era solo. Non sentiva quasi più i lamenti degli uomini -dei suoi uomini. Pharouk invece sì, riusciva a sentirlo.
Sentiva il suo ansimare corrotto dal dolore, sentiva i suoi passi incerti e frettolosi rimbombare sul basolato della piazza. Riusciva perfino a vederlo, emaciato, sporco di sangue suo e non, sudato, con le vesti e la cotta di maglia stracciata.
Lo vide incassare i colpi scagliati contro di lui con uno stoicismo che rasentava la pura follia, gemere digrignando i denti e urlare, urlare per avvertire lui -Asad- dei colpi che lo stavano raggiungendo.
Ma Asad non lo ascoltò, non avvertì nemmeno il dolore per quegli assalti che gli martoriavano il corpo, perché anche senza togliere di dosso gli occhi da Rekla erano altre le immagini che lo tenevano ancorato a sé stesso, impossibilitato a muoversi.
Sapeva da sempre che lui e Pharouk si erano cuciti addosso un destino. Lo sapeva fin da quando era bambino, e già considerava un fratello quel ragazzino con il labbro leporino che giocava con lui. Lo sapeva fin da quando suo padre gli aveva detto "Pharouk non sarà mai un vero soldato". E quando un Asad ancora ingenuo gli aveva chiesto perché, il padre aveva risposto in maniera enigmatica -con la sicurezza di chi conosce gli uomini prima che le cose: perché è un uomo diverso.

Gli anni avevano testimoniato la veridicità delle parole di suo padre. Pharouk era diverso.
Per lui il servizio militare era stato solo un mestiere, non un modo di vivere. Tutto ciò che aveva fatto, tutto ciò che era diventato, era stato solo per lui. Per poterlo seguire, perché voleva disperatamente imitarlo, voleva essere come Asad. Ma anche perché voleva diventare più forte, voleva poterlo aiutare -proteggerlo.
Gli uomini hanno il solo compito -nella loro esistenza- di riuscire ad accettare sé stessi con le proprie debolezze e virtù, ognuno nella sua misura, perché non c'è nulla di più nefasto di un uomo che odia sé stesso. Pharouk era riuscito ad accettare sé stesso, senza che per questo qualcuno gli avesse mai fatto i complimenti, senza che il mondo se ne accorgesse; però era riuscito ugualmente a farlo, e con l'abnegazione che solo l'amicizia fra uomini sa dimostrare era anche riuscito a rimanere accanto ad Asad, riconoscendolo come il leader che era.
Erano fratelli. Ci sono legami più forti del sangue.

Ciò che fece Pharouk, Asad lo vide senza vederlo, anzi, alla fine chiuse perfino gli occhi. Sapeva di non potersi opporre; non che non volesse, ma sapeva che non sarebbe cambiato nulla, che non ci si può opporre al proprio Destino, perché un uomo e il suo fato si plasmano vicendevolmente nel susseguirsi degli eventi.
Rimase in attesa che si compisse la fine del suo amico fraterno. Lo vide resistere a tutti i colpi, avanzare con tenacia inenarrabile -ché descriverla la svilirebbe- fino a raggiungerlo, proprio mentre l'astro oscuro creato da Lux si preparava a impattare su di lui.
Il contatto della mano di Pharouk sul braccio riscosse Asad, che guardò per una frazione di secondo l'uomo che aveva accanto. Nei suoi occhi si leggeva solo una domanda che rimase inespressa dalle labbra, ma che l'altro colse ugualmente. Mentre Pharouk spostava di peso il Capo dei Ribelli, mandandolo a rotolare nella polvere, gli occhi di Asad chiesero "Perché?", con la stessa ingenuità con cui da bambino aveva chiesto al padre perché Pharouk non sarebbe mai stato un vero soldato.
Gli occhi dell'amico, del fratello, risposero insieme alla voce del padre.
"Perché è un uomo diverso."
"Per te questo ed altro."


Da terra, dolorante e immerso nel pulviscolo, Asad intravide la sfera schiantarsi su Pharouk, annientandone la più eroica resistenza. Quando quel fulgido e livido astro esplose, non riuscì a vedere più nulla. E poi, forse non c'era davvero più niente che valesse la pena guardare. O magari c'era, ma non era sicuro di volerlo vedere.
Poi riaprì gli occhi, e suo fratello era lì, riverso a terra, mezzo annegato dal suo stesso sangue. Rantolava a fatica. Con le mani tremanti di rabbia e disperazione, camminando sulle ginocchia e lasciando che le lacrime gli rigassero il volto, senza vergogna, senza preoccuparsi di chi fosse lì a guardarli, come un novello Achille sulle spoglie di Patroclo, pianse stringendo al petto il capo della persona che aveva amato più d'ogni altra al mondo, e che si era sacrificata per rimandare di pochi istanti la sua morte. Socchiuse gli occhi, perché tutto ciò che aveva davanti a sé era improvvisamente diventato scuro. Non per la notte, ma per l'odio che stava coprendo tutto -ogni maledettissima cosa.
L'odio non solo per gli assassini di suo fratello, ma anche verso sé stesso che non aveva reagito, che non si era opposto. Anche perché non era mai stato in grado di dirgli che lo aveva amato davvero.
Lanciò un solo urlo, terrificante. Non aveva nulla di umano, non era semplicemente un urlo di dolore.
Era il lamento di un animale ferito a morte. E come ogni animale messo all'angolo, era appena diventato estremamente pericoloso.
Si sollevò da terra ancora tremante di rabbia.

« Voi siete andati oltre » disse, con voce insospettabilmente calma.
« Oltre il limite di ciò che è umano, decoroso, sostenibile. »
Era questo il punto. Tutto il mondo che aveva giurato di proteggere non c'era più. Si rifiutava di accettare il mondo che Rekla e gli altri diadochi volevano costruire -ma era troppo soldato per fuggire da quel mondo. Aveva scelto di combatterlo, sapendo che prima o poi avrebbe perso. Ma aveva combattuto, fino alla fine.

Lasciò cadere la spada, che non gli serviva più. Non avrebbe alzato la voce, non avrebbe gridato con foga a quegli assassini perché lo era stato anche lui. Tutto ciò che il lui era rabbia, frustrazione, odio, sarebbe dilagato altrimenti.
Sollevò leggermente le braccia, un istante prima di schiantare i pugni al suolo, sfondando la piastrellatura della piazza, entrando in profondità nel terreno con i suoi arti, lasciando che ogni stilla d'energia uscisse dal suo corpo per annichilire tutto ciò che aveva intorno.
Come colonne di un tempio votato al dio della morte, fasci di energia distruttrice si sollevarono da sotto le posizioni dei nemici, pronte a distruggerli, annichilirli. Non avrebbe lasciato nulla di loro al mondo. Non erano uomini che avessero il diritto di sopravvivere a Pharouk.
E forse in definitiva stava facendo loro un favore: chi sopravvive è sempre colpevole.
Chi sopravvive non può avere pretese. Se ne rendeva conto in quell'istante: lui era sopravvissuto al suo unico vero amico. Non poteva chiedere altro. Non aveva giustificazioni.

Si sollevò da terra, estraendo le mani maciullate e rigate di sangue dal suolo.
Il suo sguardo iniettato di sangue era solo per la Regina Nera, unica ad essere rimasta esente dal suo attacco precedente. Scattò in avanti, deciso ad assalirla, attaccarla anche a mani nude se necessario. Voleva vederla morire lentamente, con le sue mani a stringere quel collo delicato e tornito.
Voleva, ma sapeva che non sarebbe andata così: nessuno può opporsi al destino che si è forgiato.
Così, quanto accadde dopo, era esattamente ciò che si aspettava.

Lo aveva detto: la libertà ha un prezzo -come ogni altra cosa.
Loro erano stati in grado di pagarlo.


Bene, allora. Pharouk è stato ucciso, mentre il buon Asad ha subito un danno complessivo pari ad Alto. Nell'ultimo sprazzo di follia, prima di avventarsi su Rekla, Asad ha utilizzato una tecnica ad area, che per ognuno di voi ha la potenza di un Mortale. Divertitevi a pararla.

Per quanto riguarda gli eserciti, i numeri rimangono i medesimi del mio post precedente.
Avete quattro giorni di tempo a partire da adesso per rispondere, Jimmy non posterà in questo turno. Turnazione libera -as always.
Se avete domande, chiedete nel solito topic.
 
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Lul~
view post Posted on 27/2/2012, 17:04




{VII}

L'ALBA DELLE TENEBRE


fortezza di Rockwhite ~

« Dunque.. finisce qui? »

Sorrise felice, il Cousland, che il fato riserva sempre belle sorprese. Pharouk, infatti, non era riuscito ad infrangere il proprio colpo sui corpi dei suoi compagni, che allora s'erano erti a difesa del Toryu, devastando il braccio destro del Capo dei Ribelli. Fu Lux a dar lui il colpo di grazia. Fu Lux ad abbattere la Nera Selene sul corpo del Ribelle, smembrandolo e annientando tutto ciò che quell'uomo era stato - in terra e per i suoi fratelli. Vide Asad non dar peso alla Regina e agli altri suoi compagni. Si raggomitolò sul proprio fedele compagno, sulla persona che - a giudicar da quel che vide - sembrava essere la più cara che avesse al mondo. Il Cousland lo sentiva. Qualcosa non andava, ma non potè far a meno di tirare un sospiro di sollievo.

« Voi siete andati oltre »

« Oltre il limite di ciò che è umano, decoroso, sostenibile. »

Sorrise amaro, il Cousland, che la realtà non è sempre come t'aspetti. Per chi vide il viso di Asad in quegli istanti, quello poteva benissimo essere il volto del demònio. Ecco cosa non andava. Un uomo - un guerriero - della statura e del calibro di Asad non avrebbe mai trascurato di finire i propri nemici prima di piangere un proprio compagno, anche fosse un suo fratello. Un guerriero come Asad avrebbe condannato tutti i presenti per ciò che avevano fatto, per ciò che avevano compiuto, per ciò che avevano commesso.
Achille e il suo Patroclo; Alessandro e il suo Efestione; Asad e il suo Pharouk.

E' il momento di piangere, Asad. E' il momento di arrenderti, di deporre le armi.
Hai già perso un fratello, non rischiare anche la tua preziosa vita.
Vivi Asad. Vivi per ricordare tuo fratello, vivi per Pharouk, fallo per lui.
Ferma quest'incubo, ferma questo scempio, ferma quest'apocalisse.
Risparmia la Nera, risparmia noi Toryu. Risparmia tante altre vite.
Fratelli, figli, mariti.
E' tutto nelle tue mani, Asad. Fermati un momento; pensa; ragiona.
E immagina di fermare tutto, di riportare i tuoi uomini all'ordine.

La loro vita non vale forse più della libertà?



Invece no. Scelse la Morte. Per sè, per gli altri, per Rockwhite. Scelse il nulla, il nihil, l'oblio. 'Chè sì, probabilmente avrebbe ucciso qualcuno con quell'ultimo impeto d'ira, ma altrettanto sicuramente avrebbe condannato a morte sè e il proprio esercito. Ne era sicuro il Cousland. Rivolse un ultimo sguardo a Lux, boia di Pharouk; alla Nera, la Regina; ad Illidan, Jack e Xord, insieme ed uniti ad affrontare il nemico. Li guardò, e fu fiero. Fiero di essere un loro compagno, fiero di di aver combattuto al loro fianco. Fiero di essere una Tenebra.
Poi svenne. E fu la fine.

Non potè sorridere, il Cousland, rapito com'era dall'oblio del momento.
Solo il buio, nemmeno il rumore del silenzio.



CITAZIONE

Note a Margine

L I O N E T C O U S L A N D

rec ~ 15o · aev ~ 125 · perf ~ 3oo · perm ~ 25o · caem ~ 2oo
b ~ 6% · m ~ 11% · a ~ 22% · c ~ 44%

passive. x insensibilità al dolore, razziale;
x resistenza fino a due mortali, personale (1/4);
x leonia è indistruttibile, dominio (I);
x impossibilità di perdere la presa su leonia, dominio (II);

attive. x ---

energie residue. 77% - (2x11%) = 55%
stato fisico. danno ALTO da ustione sulle braccia e su parte del torace fino alla cintola;
danno CRITICO su tutta la superficie del corpo, investito in pieno dalla tecnica di Phrouk;
danno MORTALE - vivo solo per miracolo (passiva).
stato psicologico. ---

riassunto azioni. subisco il colpo e mi eclisso. E' stato bello :asd:

~~~


amici miei, chiedo scusa per il post penoso ma - se il pc non mi avesse abbandonato - avrei iniziato a prepararlo molto prima, senza ridurmi all'ultimo giorno disponibile.



 
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view post Posted on 27/2/2012, 18:03

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Di notte un ateo crede quasi in un Dio

In quella notte placida, la luna mostrava il lieve viso argenteo, ritornata pura dopo il cataclisma che s'era abbattuto su Rockwhite, sembrava burlarsi, con il suo pallido e latteo aspetto, della figura cromaticamente opposta del principe delle tenebre. Quando il corpo celeste collassò, a essere investito dall'esplosione, non fu il bersaglio designato, bensì a subir in pieno il satellite fu l'altro generale dei ribelli, Pharouk. Ciò che sfugge alle volte a persone come Lux è l'imprevedibilità della mente umana, nessun essere completamente pieno di raziocinio avrebbe fatto quello che fece l'uomo per salvare il suo fratello e, in un mondo privo di amore, Asad sarebbe di certo caduto sotto il peso dell'astro che sarebbe imploso sulla sua persona. A quel punto la guerra sarebbe terminata, e con esso il sogno che animava quegli uomini.
Ma in quel mondo, dove l'amore fraterno conta più della propria vita, dove la protezione di un principio negli uomini d'onore regna sovrano. Ecco che anche nella morte di un uomo non c'è nulla di scontato. Pharouk era ben conscio che con la morte dello stesso Asad il loro sogno utopico di libertà e anarchia sarebbe collassato insieme a quella luna nera.
E probabilmente, quel gesto, fu ciò che diede l'ultimo strattone a quella guerra ormai consumata.
D'altronde un uomo, rinfrancato dalla morte dei propri cari, diventa tremendamente potente e temibile. Perché quando ormai non si ha più nulla da perdere è arrivato il momento di dare tutto quello che si ha. Tanto la morte non ha più il significato che aveva fino all'attimo prima. E un uomo nullatenente non ha più paura di morire.
Ma una mente arretrata e demoniaca come quella di Lux non poteva ancora capire la potenza di quel gesto. Vergine a quei sentimenti, per Lux l'odio era il suo mondo, imprigionato in quel sentimento aveva imparato a bere, a mangiare e a respirare. Si era crogiolato nel suo profondo odio fin quando qualcosa non cambiò. Fin quando lui, a differenza di Asad, conobbe la paura della morte. Fu come se una scintilla d'improvviso animasse un uomo completamente abbandonato in balia degli eventi, un essere che si trascinava alla spasmodica ricerca del giorno in cui abbandonare quel freddo luogo per perseguire la pace eterna. Ma quando accadde, Lux si ritrovò a volersi aggrappare alla vita con ogni mezzo a sua disposizione, restio ad abbandonare quella condizione terrena che prima gli era stata negata, ma quando la bestia tornò a spodestare quelle certezze, ecco che Lux si trovò nuovamente a vagare in un oblio senza fine, dove l'odio era tornato a essere un sublime padrone del suo corpo.
E, nei momenti che precedettero la colonna di energia, Lux si piegò a terra in ginocchio, con lo sguardo malinconico a osservare quel folle gesto che stentava a capire. Come se a lui, molto più che ad altri, sfuggisse qualcosa di primordiale e antico. Perché lui non aveva avuto la fortuna di poter amare. Il suo sguardo incredulo e il silenzio che l'esplosione aveva provocato fu smorzato dalla risata isterica del principe. Nel surreale panorama andatosi a creare, nell'omertà di quella notte, un urlo straziante e disumano, simile a quello di una belva micidiale fu a rompere di nuovo la calma di quella notte. Ma non fu di Lux, né della Nera né di ogni altro suo generale, no fu lo stesso Asad a esplodere in quello stesso momento.
Poi, la terra sotto le ginocchia di Lux, tremò. Come se una mandria di bufali impazziti calcasse quello spiazzale, come se l'ennesima calamità naturale si stette abbattendo su quel luogo.
Per un momento, sembrò come se tutto fosse morto, come se il mondo intero aspettasse quel singolo istante in cui ogni cosa sarebbe esplosa. E dalle viscere della terra, una miriade di colonne di energia esplosero nell'aria, caricandola ancor più di elettricità.
Il corpo di Lux fu percosso da quel fascio mortale, e tra il rombo di tuono, tra il fragore dell'esplosione,!grida acerbe di dolore si dipanarono per tutto lo spiazzale. Per Lux fu come se la punizione divina si stesse abbattendo sul di lui corpo, sentendosi profanato in ogni anfratto da una scarica violenta mirata a distruggere ogni nervo presente sotto la sua pelle.
Finché, infine, il sistema nervoso non collassò del tutto, lasciando la mente di Lux a spaziare nell'oblio della propria conoscienza, in tenebre a lui familiari.
Poi i contorni sfumati della nebulosa di ricordi si fecero più nitidi. E la sua mente si trovò a vagare in un altro spazio e in un altro tempo. Lontano da tutte le vicissitudini della guerra. Ma non per questo di ricordi meno aspri, ma che ormai erano rimasti sopiti dimenticati nei meandri della sua coscienza.


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« Non morire. »

A fatica, il giovane, ostentava una respirazione normale, sentendo più vicino l'abbraccio della morte, vide scorrere davanti a sé, come in fotogrammi, i ricordi di una vita passata. Il rampollo di casa Guépard aveva vissuto tutto ciò che un ragazzo poteva vivere in quegli anni. Alle diciotto primavere compiute, la sua mente da adolescente era ormai stata temprata da guerre e malattie, da pestilenze e fame, da assurdi giochi di potere.
La rigidità della sua famiglia non avevano mai permesso a quel bambino di crescere nella spensieratezza e nell'ozio di altri suoi pari. Fin da piccolo era stato preparato a una guerra secolare che si protraeva per la libertà della sua casata, restia ad assecondare ogni parvenza di regime che il Mondo umano aveva voluto imporre. E, per ultimo, i Guépard si erano ribellati anche a quel Re che non perde mai, difendendo il loro diritto di terra libera.
Fino a quella sera, quando l'esercito del Re, fece capolinea a Perle du Nord , spodestandola con tutta la loro forza. Quella notte la gemma del settentrione cadde sventrata dall'interno per mano di rozzi soldati che della sua bellezza non lasciarono nient'altro che un pallido ricordo.
Per questo, quando il giovane Jacques fu consapevole che la morte lo stava attirando a sé in un freddo abbraccio, con glaciale calma abbracciò quel tremendo destino, e negli ultimi istanti della sua vita, trovò le ultime parole di conforto per la sua compagna. Parole esalate con l'ultimo respiro, con la difficoltà di chi sta abbandonando quel mondo per passare a miglior vita.

« No-non temere pêche, andrà tutto bene. »

Poi gli occhi incontrarono il buio delle tenebre, e nel silenzio dell'oblio una voce rotta dal pianto si dilagò rimbombando sempre più prepotentemente.

« Non morire. Ti prego! »

Come un goccia che cade nel piatto lago e crea milioni di cerchi concentrici. Così la voce si propagò fino alla superficie della mente.

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Tum Tu-tum.



Il cuore ri-iniziò a battere come percorso da una nuova linfa vitale.
Gli occhi si spalancarono con la violenza di chi vuole vivere. Qualcosa lo strappò dalla morte, lasciando nel suo cuore un gravoso dolore e vuoto, come se esso fosse chiuso in una morsa.
D'improvviso il respiro tornò, l'ossigeno inondò i polmoni d'aria paura. Il fu Jacques si risvegliò con una malinconia insita nella propria pelle, una tristezza che, nonostante gli sforzi, non riusciva a capirne la provenienza. Come se una parte importante di lui fosse stata rimossa.
Si risvegliò con le lacrime che colavano dai suoi occhi.
Inerme e inutile in quella guerra, giaceva a terra impossibilitato a compiere anche il più piccolo movimento. Con gli occhi fissava la figura di Asad, probabilmente affaticata e annaspante.
Osservava con la consapevolezza di uno che aveva perso la battaglia ma che aveva vinto la guerra.
Una guerra molto più importante di quella che animava quella città.
La guerra per il suo cuore.





CITAZIONE

Lux


ReC: 325 | AeV: 225 | PeRf: 150 | PeRm: 300 | CaeM: 225[/size]


Energia:16 %
Status Fisico: Gravi ustioni su tutto il corpo, impossibilità di qualsiasi movimento. [Danno critico + alto + medio]
Status mentale: Forte emicrania [Medio]
Equipaggiamento: Kurikara.
Abilità attive:

Il gusto difende dai rozzi
Il potere di una così straordinaria tessitura non può che risultare estremamente utile al proprio padrone. Il demonio, però, non si cimenta solo in inganni ed innocue seduzioni. Egli combatte contro i servitori del bene, che per un motivo o per l’altro l’abbiano smascherato. Durante l’accanita battaglia, quando la parola e lo sguardo non gli saranno più sufficienti, egli potrà decidere di spendere un consumo pari ad Alto. In quel momento i suoi vestiti diventeranno solidi come un’armatura, difendendo il corpo da un colpo magico e fisico fino a potenza Media. Dalla difesa, qualunque forma abbia assunto l’abito agli occhi dell’avversario, saranno esclusi la testa e il collo, le mani e i polsi, i piedi e le caviglie.


Abilità passive:

La bellezza di un Diavolo
Sei la fotocopia di tuo padre.
Questa è la cosa che più gli hanno detto da quando ne ha ricordo. Infatti il giovane Lux risulta essere una fotocopia più giovane del padre, ma oltre a questo lui è molto di più. Lui è un ragazzo di diciotto anni, capelli neri sempre scomposti come quelli di suo padre, e i soliti occhi azzurri come il ghiaccio che solo osservandoli potresti innamorarti di lui. Al contrario del padre però, non apprezza molto quei vestiti che lui definisce "antichi" bensì il suo vestiario comprende un taglio molto più giovanile, una camicia e un paio di jeans, niente di più sportivo e al contempo elegante, e le scarpe, beh quelle si abbinano a seconda del Look. Il fisico lo potremmo definire magro, ma in realtà il suo corpo non è esageratamente mostruoso, ha un altezza leggermente superiore alla media, raggiunge il metro e ottantasei, il suo fisico è ben delineato e slanciato, i muscoli assomigliano più a quelli di una statua greca che ai colossi palestrati.
Come il padre risulta piacere alle ragazze, ma stranamente piace proprio a tutti, non c'è nessuno che incrociando il suo sguardo o sentendone semplicemente il profumo, non venga ammaliato.
Tutti, uomini e donne lo trovano attraente, nessuno escluso.
[Descrizione fisica + Tecnica di ammaliamento passiva.]

Le diversità di un Diavolo
Lux è l'incarnazione umana del diavolo, e come tale ci sono cose che lo differenziano da un normale umano, lui non è forte fisicamente, ma è instancabile, raziona le sue energie, non le spreca e non sverra quasi mai.
In termini di gdr ogni sua tecnica illusoria, di manipolazione o di evocazione illusoria, avrà il costo abbassato del 5%. Se una tecnica scendesse al di sotto dello 0%, il costo sarà automaticamente dell'1%. Questo effetto non è cumulabili ad eventuali altre tecniche di risparmio energetico,e per tutte le altre tecniche avrà un consumo energetico del 3% in meno, inoltre non ha bisogno di tempo, nemmeno sfiorare l'avversario, gli basta anche solo guardarlo, la sua mente potrà attivare all'istante qualsiasi tecnica illusoria. Lux al 10% non sverrà, ma al 20% proverà comunque fatica e allo 0% morirà.
Inoltre la sua abilità magica non ha eguali, e gli permette di conoscere illusioni che altri comuni mortali normalmente non conoscerebbero. In termini di gdr Lux ha accesso a livello del dominio successivo.
l'abilità illusoria è tale che le tecniche castate saranno di una potenza inaudita. In termini di gioco, ogni sorta di tecnica illusoria o manipolatoria utilizzata, sarà di un livello superiore. Una tecnica a costo alto, varrà per esempio come una tecnica di costo critico. Tecniche di costo critico invece avranno una potenza superiore ad altre tecniche di costo critico, a parità di PeRm.
[Passiva Domino I-II-III, Raziale umana, Cristallo della conoscenza]

Favore delle tenebre: Questa tecnica agisce sul negromante come un'abilità passiva, quindi non ha consumi di energia ed è sempre attiva. Il suddetto, nel momento stesso in cui entrerà in un'ombra che potrà coprirlo totalmente, diverrà completamente invisibile a qualsiasi tipo di occhio. Potrà muoversi all'interno dell'ombra come meglio crede, ma se anche solo un dito fuoriuscirà da essa, diverrà completamente visibile.
Se l'ombra, inoltre, venisse dissolta per qualche ragione, il negromante tornerebbe visibile.
Una tecnica utilissima per nascondersi e attaccare a distanza senza essere scorti.
La tecnica non è un'illusione, ma semplicemente una mimesi, in quanto il negromante si rende identico all'oscurità, tramite un processo magico. La potenza dell'invisibilità è minima, e quindi è contrastabile da qualsiasi tecnica di livello superiore.
Consumo di energia: Passiva

L’abito fa il monaco
Il demonio non si presenta sotto un unico aspetto. Come potrebbe? Egli deve convincere ognuno, deve piacere a tutti. E per questo deve mostrarsi loro nelle vesti che più li rassicurerebbero, che più li convincerebbero ad avere fiducia in lui.
Non c’è quindi da stupirsi se anche suo figlio è quindi in possesso di una tale facoltà. Non lui, ovviamente, perché mai potrebbe eguagliare il padre, bensì i vestiti che furbescamente indossa. Essi, infatti, appaiono ad ogni interlocutore nella forma che sarebbe più utile a rassicurarlo e farlo sentire a proprio agio. Ognuno dei presenti vedrà Lux indossare un indumento differente e nessuno potrà dire di aver visto la reale forma di queste miracolose vesti. [Passiva_ e' una difesa psionica e come tale può essere bypassata]
L’eleganza è essenziale
Queste vesti, che appaiono così ordinarie agli occhi di tutti, sono in realtà state intessute dell’essenza stessa del Portatore di Luce. Ne costituiscono un’emanazione, un pericoloso artiglio teso verso il mondo dei mortali. Sono, come colui che le ha volute, uniche e insostituibili. Per questo motivo non è possibile che la volgare mano dei mortali possa in alcun modo danneggiarle o distruggerle.
Le vesti di Lux saranno indistruttibili per qualsiasi colpo d’arma o d’incanto, che si limiterà a passarvi attraverso senza in alcun modo macchiarle o danneggiarle. I colpi ovviamente, se non opportunamente deviati, andranno però a colpire il corpo del giovane, provocandogli normalmente dei danni. [Passiva]

Punirò il peccatore non il peccato
I vestiti blackstati concepiti per Lux e per lui solo. Il padre, signore degli inferi, ha scelto che solo suo figlio potesse indossarli e sfruttarne il vasto potere. Nessun mortale potrà mai permettersi di appropriarsi di queste vesti. Nemmeno se riuscisse a sottrarle a principe degli inganni, nemmeno se in qualche modo egli se ne privasse. Chiunque diverso da Lux indossi le vesti le sentirà divenire sempre più strette. Se non riuscisse a spogliarle prima ne finirebbe irrimediabilmente stritolato. [Passiva]
And you... I wish I didn't feel for you anymore...
Compassionevole e Kurikara. Essa ama colui che la usa per combattere e desidera salvarlo dall’ultimo, tremendo viaggio. Colui che la stringe forse non sa, o forse non si interessa, a ciò che lo aspetta. Una volta morto la sua anima sarà per sempre risucchiata nella spada e mai libera, mai capace di fluire nell’onda cosmica dell’infinito.
Per questo motivo la spada porta attorno a sé l’aura oscura del demonio pur non essendo né pia né malvagia, ma semplicemente compassionevole. Chiunque la veda proverà immediatamente un senso di angoscia e di oppressione, a cui sarà estraneo solamente colui che la possiede. [Passiva]
Malus:
Il Peccato non ha volto
Le vesti di Lux appaiono agli occhi di chi lo vede come le più adatte a convincerlo. Esse hanno lo straordinario potere di nascondere e ingannare. Ma ad una cosa non possono sfuggire: la realtà che viene dal Padre, lassù, nel Paradiso. Per questo motivo quando l’immagine del giovane si trovasse riflessa in uno specchio o in qualsiasi altra superficie, essa rimanderebbe agli occhi di tutti la visione della verità, supremo bene per gli uomini. Il Peccato, si sa, non è onnipotente. E così essi potrebbero vedere riflesso Lux con indosso stracci grondanti di sangue, di inumano peccato, laceri e consunti, ben diversi da quelli che con i propri occhi gli vedono addosso.
Questo è l’unico modo in cui Dio, dall’alto, cerca di proteggere i propri figli. [Malus]


Note:
In nottata se me lo permettete aggiungerò delle immagini purtroppo devo scappare e stasera sono ad un compleanno. Per il resto nulla, Lux sviene rivive i ricordi di una vita passata Qui
per approfondimenti. E si risveglia.
Per il resto mi paro tanto basta per non morire e per godermi gli ultimi sprazzi della guerra.



Edited by Lud† - 27/2/2012, 23:46
 
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Xord Gik
view post Posted on 27/2/2012, 20:47





__


Fallì.



Non era stato abbastanza pronto, o potente, o abile nel richiamare i suoi Heartless, e alcuni fasci di energia avevano oltrepassato la sua contraerea di carne Oscura. D'altra parte era stata una misura disperata, l'unica -l'ultima?- difesa possibile contro un'offensiva troppo potente, troppo elaborata perché potesse essere schivata senza subire qualche danno. Non era forse vero che la miglior qualità di un pugile fosse saper incassare i colpi? A volte vi era semplicemente costretto.
....
'fanculo ribatté allegramente, ammiccando a quel demonio in carne, tentacoli e anime di Illidan. Gioco di squadra, quella era la migliore qualità di un soldato in una guerra. Lui e il mutante erano riusciti là dove uno solo di loro avrebbe fallito e ora gli altri potevano fare a pezzi gli unici due superstiti della fazione nemica, il beduino contro cui aveva izzato le Neoshadow e - udite udite -
Asad in persona.
L'uomo il cui grido di disperazione ora scuoteva il cielo e la terra.

Inspirò a fondo e chiuse gli occhi, scacciando la stanchezza dalle membra. Era finita: le truppe avverse annientate, la catena di comando spezzata, i capitani nemici uccisi, il loro comandante a terra, ferito, sfinito, provato e logorato dal dolore fisico ed emotivo. Dopo un anno di sangue, morte e distruzione, alla fine le Tenebre avevano trionfato. E lui con loro.
I suoi Sensi Oscuri si protesero a sfiorare gli altri comandanti di Rekla: l'arguto Lux che aveva sentito gridare istericamente, l'indistruttibile Lionet che pur ferito aveva continuato a colpire, il pazzo Crow la cui arma era diventata rovente per i colpi sparati. Tutti salvi, a dispetto di ogni statistica e aspettativa - ulteriore prova del livello di quella che nell'ultimo anno era divenuta una squadra. Una vittoria sommaria, no, un massacro, cui per essere completo mancava solo l'ultimo taglio.
Alla gola di Asad da parte della spada di Rekla, beninteso.

Curioso come le cose possano andare male quando sei dimentico dell'emotività umana. Non è vero, non è mai vero che gli uomini si comportano come bestie: perché gli animali sanno riconoscere la sconfitta e non la combattono inutilmente.
Gli uomini no.

« Voi siete andati oltre »
Riaprì gli occhi, nella testa un oh cazzo squisitamente abbinato.
« Oltre il limite di ciò che è umano, decoroso, sostenibile. »

Non li guardò, calmo come solo i folli - coloro resi folli dalla guerra - possono esserlo. Solo, alzò le braccia e le schiantò a terra con ogni stilla di forza rimastagli.


« Imbecille. » sussurrò.

Non sarebbe sopravvissuto, non avrebbe avuto la minima possibilità di sopravvivere se fosse stato ancora umano. Mai da umano avrebbe potuto usare il suo stesso corpo come catalizzatore, richiamando da altri mondi quegli esseri di Oscurità e Cuori imprigionati alla velocità del pensiero. E mai avrebbe potuto pensare di invocarne di così potenti da reggere sia pure per poco alla furia devastatrice che seguì. Se fosse stato umano sarebbe morto lì, in quella piazzetta ricoperta di sangue e corpi e umori, scaraventato in aria dall'odio di Asad e lasciato ricadere a terra come una bambola spezzata.
Avvenne comunque, ma per sua scelta.

Tossì sangue, sforzandosi di rimanere cosciente ancora per un paio di secondi. Il suo corpo era percorso da scariche di agonia pura, aveva le gambe ridotte a pezzi ed era sull'orlo del collasso energetico... aveva difficoltà a pensare, figuriamoci a concentrarsi. Si sforzò di farlo in ogni caso, perché in un certo qual modo confuso sapeva che doveva farlo, che era importante farlo. Aprire gli occhi. Si, doveva aprire gli occhi. E girare la testa, guardare alla sua destra - verso la Scia Oscura di Jack Crow, ma questo non riusciva più a ricordarlo. E vedere... vedere se stava bene.
Gli aveva prestato metà dei suoi Heartless, dopotutto.

« ... »

Svenne, sommariamente sorridente.
Gioco di squadra: la qualità migliore, per un soldato.


~
open your heart...


T e n e b r a · P r o f o n d a


Status fisico ≈ Danno critico da ustioni elementali / lacerazioni localizzato soprattutto sulla parte inferiore del corpo.
Status psicologico apparente ≈ ???
Status energetico ≈ 5%
Consumi impiegati ≈ 1xNullo, 1xBasso, 2xMedio, 3xAlto;
Riassunto ≈
Evoco due volte diversi Heartless ~ II dominio a consumo alto affinché subiscano loro i colpi, uno a difesa mia e l'altro a difesa di Jack Crow. Le evocazioni hanno potenza media ed energia Verde, ossia la mia stessa resistenza ai danni.
Note ≈
Scusate il post da schifo ma sto abbastanza da schifo...
Armi&Co. ≈
Dark Armour ≈
Armatura leggera forgiata in ferro sidereo e Oscurità;
Animofago ≈
Arma da taglio forgiata in Oscurità;
??? ≈
???


D a r k n e s s · i n s i d e · u s ≈
{ tecnica di dominio elementale offensivo ≈ consumo variabile ≈ istantanea }
{ passiva e bonus iniziale: +275 PeRm, -150 Caem ≈ passiva: casting da magie, Heartless e oggetti }
Sensi Oscuri ≈
{ passiva: auspex }
Razza: Nobody
{ passiva razziale demoniaca: timore }


Tecniche ≈


H e a r t l e s s

uomo? non più


Tre sono i principi costitutivi dell'Essere comunemente noti in quasi tutti i mondi: il corpo, l'anima, il Cuore. Noti con un'infinità di nomi ciascuno - la Carne, l'Incanto e il Sogno; il corpo, la coscienza, le emozioni, ecc... - sono questi tre pilastri che con il loro interagire, o non interagire, danno luogo a quella enorme generalizzazione comunemente chiamata 'esistere'.
Secondo questa classificazione gli Heartless sono esseri composti unicamente dal Cuore: un Cuore nero, corrotto e sottomesso all'Oscurità, talmente avviluppato da essa che non potrebbe mai liberarsi. La loro storia è invariata: un umano conosce l'Oscurità, ne viene sopraffatto, cede, viene trasformato. Nel processo il corpo e l'anima vengono distrutti, solamente scartati in alcuni casi -i Nessuno- e tutto quel che resta è un simulacro di Oscurità che supplisce alla mancanza di un corpo. L'essere, ora pienamente un Heartless, è una creatura priva di cervello e dunque fondamentalmente stupida, che si muove seguendo i Sensi Oscuri in cerca dell'unica sorgente di potere che conosce: un altro Cuore. Trovatolo, lo attacca con tutte le sue forze per sottometterlo, corromperlo e infine tramutarlo in un suo simile: di qui, la continuità della discendenza degli Heartless. La loro pericolosità non viene tanto dal potere degli Heartless, quanto dalle conseguenze catastrofiche dello stesso applicato al più potente Cuore esistente: quello di un intero mondo, che gli Heartless bramano, cercano e infine distruggono assieme al mondo stesso e a tutti i suoi abitanti.
Fine.
{ passiva di dominio: istant-summoning ≈ passiva di dominio: evocazioni pari-energetiche }
{ tecnica di dominio: evocazione ≈ consumo medio-alto ≈ due turni }





Basso 5%Medio 10%Alto 20%Critico 40%
ReC 250AeV 100PeRf 75PeRm 500CaeM 25

 
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