Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

King's Doawn ~ L'Alba delle Tenebre

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view post Posted on 27/2/2012, 21:15
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Memento mori.
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Essere pronti a perdere la vita per un altra persona, una cosa che continuo a non comprendere.
E' meraviglioso, però, il fatto che ogni giorno porti nuovi motivi per spingere un essere senziente al suicidio
.



L' offensiva nemica era stata respinta con grande successo, il mostro pregustava già la vittoria, ignaro di ciò che stava per succedere.
Un grande, sadico e spregevole sorriso apparve sulle fauci di Illidan, stava tentando di immedesimarsi in Pharouk dopo aver visto la sua ultima risorsa fallire, azzerando le sue possibilità di vittoria.
Azzerando il suo onore.
Perché del resto, da ciò che l' Inferi sententia aveva imparato, era l' onore a plasmare la prestigiosità di un guerriero.
Poteva ancora vedere fiocchi di luce poggiarsi a terra, fiocchi di luce che avrebbero potuto lacerare le carni del più forte dei combattenti.




La luna nera di Lux stava per sfracellarsi su Asad, quando Pharouk, in un disperato tentativo di proteggere il fratello, lo scaraventò via, evitando che il corpo celeste sfracelli il suo fratello.
L' unica grande falla nella tattica di Pharouk era una: Sarebbe dovuto morire per salvare suo fratello.
E così fu, il ribelle venne cancellato dalla faccia dell' Asgradel.
Una piccolissima macchiolina nell' intera storia dell' universo, che viene spazzata via.
Illidan guardò quasi disgustato la scena, Pharouk aveva si salvato il fratello per qualche altro attimo, ma a quale scopo?
Sarebbero morti tutti e due comunque, nessuno si doveva mettere contro il Toryu e lo sapevano benissimo.
Asad si mise a scrutare il corpo del suo morto commilitone, sembrava perso.

La tua armata è distrutta, il tuo più caro commilitone è morto e sei circondato dai migliori guerrieri dell' armata della Nera. Hai combattuto con onore, ma hai perso, è questo che conta. Il tuo sogno di utopia ormai è finito, quindi puoi abbandonarti alle lacrime, la tua esistenza su questo mondo è ormai giunta al termine.


Ma il feldmaresciallo non considerò le parole del mostro, non aveva più senso per lui rimanere a parlare, era accecato dall' odio, aveva perso tutto.

Voi siete andati oltre.
Oltre il limite di ciò che è umano, decoroso, sostenibile.


La sua voce era calma, nonostante gli occhi rigonfi di rabbia.
All' improvviso, Illidan vide colonne di luce sbucare dai piedi dei suoi commilitoni, da quelle dei suoi sottoposti, dappertutto.
Ebbe appena il tempo di creare una barriera aprendo gran parte dei suoi tentacoli, creando una sorta di parabola, che la colonna di luce investì anche lui, coprendo quasi totalmente il suo corpo dentro il grande fascio luminoso.
Una volta scomparso il fascio di luce, la tenebra prese letteralmente a fumare, aveva ustioni sulla base del corpo, una profonda ferita al tentacolo destro e varie ferite sparse sulla testa.
Non poté far altro che dimenarsi e urlare in preda al dolore, era sopravvissuto, ma con gravi conseguenze.
Ma aveva ancora un asso nella manica, non si faceva intimidire così facilmente, l' abominio.

Si rialzò, e perforò il terreno con un tentacolo, arrivando a poter inserirlo tutto.
Il profondo squarcio al tentacolo destro si rigenerò in poco più di un attimo, come un albero, l' Inferi Sententia si stava rigenerando, ma in modo molto più veloce.

Con una voce alquanto bassa iniziò a parlare.

Umano, sei la preda che mi ha fatto più faticare, mi congratulo con te. Sarà un onore accoglierti nel mio personale paradiso.


Un brutale risolino risuonò nel campo di battaglia.
Ma era tutta una tattica, la rigenerazione costava molte energie, ed Illidan ne aveva usato una grandissima quantità di esse, era sfinito.
Ebbe solo la forza di attaccare un ultima volta, ponendo il tentacolo a qualche metro sulla testa di Asad, per poi lasciarglielo ricadere sulla testa, col favore della forza di gravità.

Inferi Sententia

U  225ReC225 V
M     50AeV;50 I
A    80PeRf250 R
N 145PeRm200 U
O 100CaeM125 S



Basso 6%; Medio 12%; Alto 24%; Critico 48%



Status fisico: Ustioni alla base del corpo (Critico); ferite di poca importanza sul corpo (Medio)
Status mentale: Emicrania (Medio); Spossatezza (Basso)
Energie: 76 - 6 - 48 = 14%
Abilità passive: I'm a systematic error!!! :
L' avatar assorbito da Deus Ex Machina era di stampo demoniaco, incuteva timore alla gente nonostante avesse un aspetto umano.
Dopo aver assorbito l' avatar in modo eccellente, L' inferi sententia ha guadagnato questa abillità. La gente di certo non sentirà una presenza demoniaca, ma comunque sentirà qualcosa nella sua forma umana. Qualcosa di inumano e primordiale
Abilità utilizzate: La pace più sicura sarà all' ombra delle nostre spade
Deus Ex Machina apre i suoi due tentacoli da combattimento e quattro tentacoli meno lunghi per formare una barriera di carne più dura dello stesso adamantio tramite l' utilizzo della forza vitale dei cadaveri assorbiti durante la sua evoluzione nel tempo. Lo "scudo" assumerà la forma di una parabola e mostrerà i corpi delle vittime del mostro ancora in vita i quali potranno parlare, seppur in agonia.
Consumo di Energia:Per utilizzare questa tecnica Deus Ex Machina dovrà spendere un consumo pari a Basso e subire un danno psionico Basso.
Il livello di questa tecnica sarà di un livello superiore al consumo speso dall' utilizzatore, in questo caso sarà considerata di livello Medio

La sconfitta non può essere nemmeno presa in considerazione
Perforando la terra con il tentacolo sinistro, Deus Ex Machina può assorbire i materiali adibiti alla sua rigenerazione tramite l' osmosi utilizzando delle piccole radici nel suo tentacolo sinistro.
L'osmosi consiste nel trasferimento di molecole (o meglio ioni) da una soluzione più ricca di ioni a una più povera.
Le sostanze di solito assorbite sono sali minerali e acqua, ma altre sostanze possono essere convertite all' interno del tentacolo.
Dato l' alto livello evolutivo di Deus Ex Machina, questi può controllare l' effetto osmosi a suo piacimento e con degli sforzi appena percettibili assorbe molta più materia di una normale pianta.
Questa abilità ha lo scopo di curare l' utilizzatore. Il danno curato sarà sempre inferiore al livello di energia spesa.
Consumo di Energia: Variabile (Critico)
Note: Lol, quasi mi vergogno di questo post, non che sia mai stato un buon scrittore.
In sintesi: Mi paro dalla tecnica con una difesa media, subendo esattamente un Critico, un Alto e un medio, dopodichè uso la tecnica di rigenerazione e mi curo dall' alto spendendo un critico per arrivare ad essere ormai sfinito, Metto un tentacolo sopra la testa di Asad e, dato che non ho le forze per scaraventarglielo addosso, lascio che sia la forza di gravità a fare il suo gioco.
 
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balancer
view post Posted on 28/2/2012, 22:18




Crepa!

Il soldatino si fece riempire di piombo.
Incassò tutti i colpi che gli si erano diretti contro ma probabilmente non gli bastavano, ne voleva di più.
Così, rantolando, sacrificò la vita al proprio padroncino sino alla fine.
L'immensa luna nera di lux lo travolse devastandone l'esistenza e annichilendogli il corpo.
Il demone sogghigno.

Quanta vanità in quell'atto...
Probabilmente era morto convinto di essere un eroe, povero scemo. Forse non sapeva che gli eroi si sacrificano per qualcosa mentre la sua morte non sarebbe servita a niente... le tenebre erano calate e tutto era inghiottito in loro. Non vi era via di redenzione, non vi era possibilità di poter continuare a sperare. Asad presto sarebbe morto, la guerra sarebbe finita e l'ordine dispotico del clan ristabilito. Questa era la realtà, questo era il muro con cui quegli stupidi sognatori dovevano scontrarsi ora, negli ultimi sospiri della loro vita. Doveva essere una sensazione brutta... intendo dire convincersi di aver trovato un senso alla propria vita, lottare per quel senso e morire rendendosi conto che era solo un immatura, cieca e inutile illusione. Per fortuna Crow non ne aveva di questi problemi, non si era mai tentato di auto convincere di qualche boiata del genere, e del resto non poteva farlo perchè già conosceva la verità, la verità della sua pancia e del suo cazzo. Loro due sono gli unici sensi da percorrere, gli animali lo sanno... però l'uomo ha troppa mania di protagonismo per poterlo accettare, ha bisogno di ideali per sopravvivere alla sua stessa merda. La chiama "Virtù"... non capisce che è la sua miseria, sono le costruzioni artificiose della sua mente, un castello di sabbia innalzato davanti ai suoi occhi per celargli l'abisso dell'esistenza, il vuoto. Ma la morte è un vento caldo che evapora l'acqua che tiene uniti i granelli di sabbia e che spazza via quel che resta lasciandogli un attimo prima di accarezzargli il viso, l'attimo sufficiente per gettarlo nello sgomento costringendolo a vedere ciò che aveva sempre tentato di disconoscere. Il bene non esiste, e solo chi è realmente può vivere.

Voi siete andati oltre.
Oltre il limite di ciò che è umano, decoroso, sostenibile.



Anf...

Coglion...


Improvvisamente una luce accecante avvolse i due demoni.
La pelle di Jack bruciava, gli parve di essere tornato a casa. Il suo urlo strazziante si levò al cielo.
Forse ci sarebbe tornato realmente.
Per un attimo perse i sensi.

Si ritrovo steso suolo, la potenza dell'esplosione l'aveva scaraventato lontano dal compagno e riportato alla forma umana.
Sarebbe dovuto morire ma quel cosone immenso l'aveva protetto un altra volta. Un attimo prima che quell'energia cocente avesse potuto travolgere i loro corpi aveva eretto una qualche barriera, non sufficientemente forte da parare integralmente il colpo ma sufficiente a smozzarne un pò la potenza. Quel pò che separava la vita dalla morte.

Dan..Dannato pezzo di legno...

Ilidian sembrava messo male quasi quanto Crow ma era ancora capace di battersi e stava provando ad accorciare il ribelle di qualche centimetro con una tentacolata nel cranio.
Jack sorrise, non sarebbe stato certo da meno.
Strinse la pistola e scaglio una raffica di colpi diretti al nemico.
Provabilmente sarebbero state le ultime cartucce che avrebbe sprecato quella notte.
...




Status Psicologico: Danno Basso, infuriato.
Status Fisico: Danno Basso al braccio, Ustioni di entità Critica più basso su tutto il corpo

Energia: 27%

[ReC 250] - [AeV 100] - [PeRf 50] - [PeRm 200] - [CaeM 125]

[ReC 250] - [AeV 50] - [PeRf 50] - [PeRm 575] - [CaeM 50]



Armi:

Spada: legata nella schiena.
Kunai: 20\20
Parabellum: 9\10

Tecniche attive usate:

Barricate
La guerra è rapidità, fame, cupidigia. E' il veloce movimento del braccio che si muove da un bersaglio all'altro, da un cuore all'altro, premendo il grilletto tutte le volte che un colpo può portare una nuova morte, un nuovo passo avanti: una nuova speranza di vittoria. Almeno fino alla battaglia successiva. Quando è nel pieno dello scontro, Parabellum sa come far valere la propria potenza: muovendo rapidamente il braccio, infatti, il portatore potrà sparare una velocissima raffica di colpi in un arco di 180° davanti a se, causando un danno Medio a tutti coloro che vengano investiti dalla raffica. Il raggio sarà comunque molto ridotto e limitato all'area immediatamente di fronte al portatore. La scarica di proiettili può avere anche applicazioni difensive, costituendo una buona strategia elusiva e, se possibile, anche uno strumento difensivo. [Tecnica fisica a costo Medio. Causa una raffica di proiettili in un arco di 180° di fronte al portatore. Non è considerata una tecnica ad area e fa danno medio al singolo bersaglio o ai singoli bersagli colpiti dalla raffica. Basata sulla CaeM.]

Metamagia
Creare e distruggere non sono che fasi del medesimo ciclo, e chi meglio di un mago, conoscitore dell’arcano, può saperlo? Creare dal nulla è la prima delle sue attitudini, ma tale sarà la padronanza della materia mistica dall’essere in grado di riportare al nulla il fenomeno oggetto della sua attenzione. Per mezzo di un consumo energetico pari a Basso e senza particolari tempi di concentrazione, il caster sarà in grado di annichilire una manifestazione magica di pari potenziale, nullificandola di conseguenza.



Passive attive:

Rage of War
Parabellum vuole combattere. Vuole causare dolore: vuole saziarsi di male. Eppure, non è sempre possibile. La guerra è tattica e strategia, ma sopratutto fuga e riorganizzazione. Non sempre il suo utilizzo è possibile in combattimento: non sempre il portatore potrà servirsi del suo servizio. Eppure questo, Parabellum, non lo accetta: non lo accetterà mai. Ogni volta che il portatore si rifiuterà di utilizzarne i poteri in combattimento, infatti, l'arma si rivolterà contro il suo padrone, trasmettendogli la propria frenesia e causandogli un danno alla mente. [Malus. Per ogni turno di combattimento che il portatore non userà le tecniche di Parabellum, questa gli causerà un danno psionico Basso alla mente, sotto forma di furia, come se questo divenisse lentamente preda di una frenesia cieca che diviene, alla fine, vera pazzia. Il danno non sarà evitabile in alcun modo.]

Scent of War
Parabellum è una macchina di guerra, caparbia nella propria gretta volontà di crescere nella battaglia, di sguazzare nel sapore del male che deriva da essa e di destreggiarsi tra le macellazioni della speranza come se fosse perfettamente a suo agio. Per questo nulla può davvero sorprenderla semmai venga affrontata su questo campo. Perché ella è in grado di avvertire il male, di scrutare nel buio e sentire l'odore della polvere da sparo, del proiettile in canna e della miccia che si prepara ad esplodere. Inoltre, l'arma trasferirà questa capacità al suo portatore, mettendolo in condizione di sapere sempre se vicino a lui c'è un'arma da fuoco, una granata o un fucile di qualsiasi tipo, ancorché nascosto, ancorché appostato in un cespuglio, pronto a tendergli un'imboscata. Incosciente di come il suo spirito sia ben più lungimirante nella guerra: nel suo ambiente naturale. [Tecnica passiva di auspex, permette al portatore di avvertire attorno a lui la presenza di armi da fuoco propriamente dette, ovvero fucili o pistole il cui utilizzo implichi l'uso di polvere da sparo, anche se nascoste o non visibili; l'abilità si estende anche alle granate e alle bombe, purché queste siano identificabili come "armi da guerra" o, per meglio dire, il loro funzionamento implichi l'utilizzo di meccanismi di innesco complessi, di materiali esplosivi anche alternativi alla semplice polvere da sparo. E' inefficace riguardo armi bianche, da mischia o da lancio che non siano assimilabili nella categoria predetta.]

Presenza demoniaca
Per quanto possano essersi pentiti del loro passato, o essere in redenzione, gli Avatar di stampo demoniaco sono comunque e in ogni caso delle creature infernali verso le quali le altre razze non si fideranno mai, o comunque non completamente. Le loro origini non possono certo essere ignorate... ed è per questo, infatti, che i demoni incutono un lieve timore in chiunque gli stia accanto, purché questo non sia un demone stesso, e che sia di energia pari o inferiore all'agente.
Non importa il carattere e l'allineamento del demone, quest'abilità funzionerà sempre e comunque, indipendentemente dai sopracitati fattori.

Onniscienza
Lo studio della magia, così come per qualsiasi altra disciplina, comporta una prima fase alla quale viene attribuita molta importanza, poiché consta nel punto di partenza del ciclo di acquisizione sapienziale denominata: osservazione. In grado di discernere la magia nella moltitudine delle sue manifestazioni, i portatori dell’innata saranno in grado di percepirla nell’area circostante, un sesto senso o un intuito al quale ci si potrà affidare con assoluta certezza. Si potranno individuare le trappole di origine magica sul campo di battaglia, riconoscere le illusioni ambientali come tali, avvertire la presenza di attacchi magici diretti alle proprie spalle e tanto altro ancora; ma si ricordi che non essendo un'abilità di Auspex, non potranno essere percepite le auree di altri individui nelle circostanze.



Note:

Jack viene travolto dall'onda distruttiva ma se ne para parzialmente grazie alla barriera eretta da ili e depotenzia ulteriormente la botta con un basso di attiva dell'ex metamagia, poi scaglia una barricate su asad.
 
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J!mmy
view post Posted on 28/2/2012, 23:43




Accampamento Toryu
(tre giorni prima)

________________

Pioveva.
La tempesta imperversava in piena notte, il vento frustava impetuoso sul rigido catino in pelle della tenda, arpionata a ben sei punti diversi di un perimetro vagamente esagonale. Al suo interno, Rekla Estgardel studiava sapientemente le scartoffie sull’attacco alla Roccia Bianca, consegnatole giorni prima dagli strateghi, facendo scorrere dall’alto in basso su di essi un pugnale di mediocre fattura nanica, largo sole poche dita e inquieto come un pennello sul papiro asciutto e chiazzato di sporco.
Fuori, nella bufera, un rumore di passi sul fango attirò presto la sua attenzione.
Un uomo alto, di media corporatura e con un vecchio pettorale in bronzo varcò la soglia affiorando tra le falde del tessuto, fradicio e con un’espressione tutt’altro che compiaciuta. Indossava uno spesso pastrano in lana grigia bordato di pelliccia, aveva lineamenti duri, una rossa ferita che gli attraversava la tempia destra ed un’ispida barbetta castana ai contorni della bocca. Da sotto il mantello, sul fianco, sbucava l'elsa cesellata in argento della preziosa spada lunga: quante vittime mietute da quell'arma...
Non appena entrò, si mise sull’attenti come un soldatino al passaggio del superiore in grado.

«Mi cercavate, mia signora?»
Rekla carpì la voce roca dell’uomo spezzarle i pensieri, precipitandosi in sua direzione fra tuoni e folate, fra un boato e l’altro.
Sentì l’odore della melma degli stivali di lui pizzicarle le narici, e il respiro del guerriero affannarsi per la fretta.

«Perché ti chiamano “Duevite”?» domandò in tono greve.
La pioggia scandì con vigore quelle poche sillabe intrecciate, che tuttavia non videro accompagnarsi ad alcun effettivo interesse della Nera. Questa, infatti, parlò a testa bassa, occhi strabuzzati sui fogli, con l’aria di chi non vuole niente da nessuno, non degnando l’ospite neppure della più misera occhiata. Era come rapita da quelle inutili cartacce: inutili, già, perché Rekla Estgardel sapeva sempre fin troppo bene cosa fare.

«Perché mi credono immortale, lady.»
Resse il gioco, non senza concedersi un rapido sorrisetto smaliziato.

«… ed è vero?» incalzò lei.
«Non saprei dirlo, ma penso che ogni uomo abbia sempre un punto debole.»
In effetti, erano in molte le voci che giravano sul conto di Nicholas Varry. Si diceva fosse stato incriminato per lo sterminio del suo stesso villaggio natio, un intero centro abitato fatto a pezzi da quell’uomo che ora stanziava a qualche passo con aria superba e orgogliosa; ma non v'era affatto nulla di cui essere orgogliosi, non quel giorno.
Doveva aver avuto un'ottima ragione per spingersi a tanto.
O forse no.

hCqtw

«Ho un compito per te»
Per la prima volta da quando Varry era entrato, la Nera Regina sollevò lo sguardo e lo piantò dritto sul volto rozzo e marcato dell’interlocutore. Parve rendersi davvero conto della sua presenza solo adesso. Adagiò garbatamente il pugnale sul tavolo, dunque, e intrecciò le dita all’altezza del mento. Nel riflesso opaco del moccolo semispento, il Dono esalò un debole scintillio cristallino.
«Voglio che mi aiuti ad uccidere un uomo, un "immortale", come te.
Ma se il Lord Assassino dice il vero, allora troveremo anche il suo, di punto debole.
»

~

Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow,
creeps in this petty pace from day to day
to the last syllable of recorded time,
and all our yesterdays have lighted fools
the way to dusty death. Out, out, brief candle!
Life’s but a walking shadow, a poor player
that struts and frets his hour upon the stage
and then is heard no more: it is a tale
told by an idiot, full of sound and fury,
signifying nothing.

~

Città Alta di Rockwhite
________________

L'imponente cupola dettata dalla naturale commistione di ossa e argento, la voluttuosa mano che li aveva avvinghiati entrambi in un unico e caldo abbraccio materno, si sciolse come cera alla rovente blandizia del sole. Tutto, ogni misero elemento prima velato di buio, venne alla luce con sommo stupore generale, perché chiunque - vivo o meno - potesse adesso capire, sentire, vedere.
Nicholas Varry era immobile, i muscoli del braccio manco contratti per lo sforzo, il gomito disteso in avanti. La mietitrice che impugnava aveva un filo gelido come ghiaccio, ma screziato d’azzurro come forgiato nel grezzo sappheiros del nord. La lama vibrava ancora vistosamente per l’eccitazione, reduce dell'aver attraversato il petto granitico del ribelle in un unico e risoluto affondo. Era stato facile, persino più di quanto la Nera gli avesse fatto credere; in fin dei conti si sapeva che quella donna tendesse ad esagerare. Le parole di questa gli rimbalzarono feroci nella testa, pulsando nel cervello con assurda violenza.
“Colpisci non appena lo avrò distratto” ripeté a se stesso “Ferisci, ma non ucciderlo. Lui è mio.”
Eppure, solo adesso che aveva assolto al proprio compito comprendeva il reale significato dell’essere superiore, del potere: il brando incuneato nella cassa toracica dell’energumeno, gli occhi ridotti a fessure nel cranio dalla fatica e un agghiacciante ghigno tra le labbra aride. Era lui il più forte, adesso; lui e nessun altro.
Lui che era giunto laddove neppure il Cerbero aveva osato.
Lui che aveva sfidato la morte a volto scoperto.
Lui che era il Lord Assassino.
Da quel dì, vi sarebbe stato un motivo di troppo per quegli insignificanti soprannomi.
Duevite, l’Immortale, Colui che sopravviveva a tutto.
V’era chi diceva che fosse tale giacché plasmato dalle stesse fiamme d’inferno, chi ancora che non avesse cuore o anima o coscienza, e chi invece che fosse stato maledetto per via degli atroci peccati commessi. Tra i custodi del Culto del dio oscuro – i Corvi – erano in molti a giudicarlo empio e portatore di sventura, ma nella Nera Regina tutto ciò non fece che aizzare l’interesse. Lo volle con sé fin dal principio, perché era di uomini simili che aveva di bisogno, combattenti privi di alcuno scrupolo o speranza, gente senza nulla più da perdere, scarti della società. Uomini come lei.

«Ottimo lavoro» si complimentò la donna, mentre a piccole falcate raggiungeva il beduino.
Duevite abbozzò un sorriso ancor più ampio tra la barba irsuta, e non tanto per le attese parole, quanto per la forza che quest’ultime gli irrogavano in cuore – sempre che ve ne fosse uno. L’uomo si leccò le labbra ripulendole da quei pochi spruzzi di sangue fuggiti nell’impatto, premendo con la pianta dello stivale sulla schiena ingobbita dal dolore di Asad affinché questo scivolasse via dalla lama ed atterrasse in ginocchio a soli pochi palmi dal Bastardo.
Rekla guardò il suo rivale prostrarsi. Vide una leggenda creparsi di dura verità, assumere fattezze remote e prive di sostanza. Per un attimo le parve persino di guardare un monumento partorito da un artista tanto abile quanto cieco, di scorgere quello straccetto di tristezza nelle profondità di un ricordo, un lontano, lontanissimo ricordo. Provò pena per lui.

M57NV

Le palpebre di Asad, sfinite e pesanti, caddero come ghigliottine su sclere via via più pallide, che andavano velandosi di un bianco smunto, facendo loro l’assenza e la rinuncia di chi aveva perso tutto, ogni ragion d’essere, persino se stesso; di chi si arrende.
Mentre le corna intrecciate andavano ritraendosi e i lineamenti demoniaci mutavano in tratti nettamente più umani, Rekla allungò il collo verso il basso, di poco, il tanto bastante ad affiancare il volto dell'ex guardiano per sentirne il respiro lento affogare in intervalli via via più brevi e sporadici: stava morendo.
E l’ultimo brandello di ostilità affondava con lui.
Scoppiò in una risata talmente sgangherata e fragorosa da divampare per l’intero distretto sopraelevato.

«Era questo il tuo esercito? La tua resistenza?» lo schernì.
Gli sghignazzi della donna berciarono nel silenzio oramai tombale che aveva ricoperto il campo come una tonaca di sontuosa morte nera. Ogni anima, Toryu e non, era pietrificata dalla scena, inchiodata nel dramma che nessuno – se non in pochi – si sarebbe mai aspettato. Non più un clangore d’armi o urla di guerra s’udivano adesso per la fatiscente fortezza, ma gemiti e lamenti di coloro che, feriti gravemente, agonizzavano in terra e pregavano i loro dei. Avevano vinto.
«Porta i miei saluti a Lucifero, miserabile» gli sussurrò ringhiante all'orecchio.
Un rito, una preghiera, o forse una mera beffa di colui che - purtroppo - sapeva di dominarla nel profondo, una nenia che ripeteva ogniqualvolta un valido avversario le capitolava al cospetto e sanciva l’ennesima vittoria.
Vi sarebbe mai stato qualcuno in grado di fermarla? Qualcuno capace di... ucciderla?
Scoprì, suo malgrado, che una parte di sé urlava ardentemente a quell'affranta bramosia: il desiderio d'essere libera...
Poi, in una secca e decisa torsione del busto, la cotta che tintinnò in un ultimo rantolo, le dita della mancina avvinghiate all’apice del turbante dell'altro, menò una fatale sferzata orizzontale che segò di netto il corpo stanco e avvilito dell'uomo, nell'esatta posizione in cui collo e spalle si allacciavano. Il busto monco e irrorato di sangue rovinò frontalmente come un sacco di carne ormai rancida, sozza e nauseante, mentre la testa del capo dei ribelli rotolova oltremodo vergognosamente sotto l'occhio attento degli astanti.
Altra feccia in meno, si disse.
Infine sorrise.

[...]

Non appena si volse, niente più solleticava il suo incolmabile ego.
Ogni sorriso si spense con la stessa rapidità con cui la Constantine incontrò il fodero.
Tornò a focalizzarsi sui propri soldati, chi più vivo e chi più morto, squadrandoli uno ad uno come se cercasse qualcosa o qualcuno in particolare. Ma non trovò nulla, dacché non v’era nulla da cercare, nulla ad eccezione di sangue, brandelli di carne sminuzzata, pezzetti di carcasse maciullate e sparse per l’intero spiazzo, liquami di cadavere puzzolenti e vischiosi.
Quella che era stata la candida Roccia Bianca, di bianco non aveva oramai alcunché.
Si massaggiò noiosamente il mento affilato e si esibì nella più eretta postura che possedesse. Non doveva mostrare la ben che minima dolenza, non dinanzi alle sue bestie. Mentre un secondo, quanto più corposo, drappello di militi sbracava dai confini della città bassa per mezzo dell’ampio vicolo che congiungeva i due distretti, Nicholas Varry lasciò vorticare l’arma e a pugno alzato fece cenno ai ritardatari di arrestarsi. Questi si disposero in un perfetto rettangolo di spade e scudi grugnendo e scalpitando, una falange pronta a scattare in qualunque istante come fiere in cattività e bramanti l’apertura delle celle.
Volevano un segnale, però, che non sarebbe giunto.
La battaglia era finita.

«Avete combattuto bene.»
Rekla accarezzò l’aria con un ciuffo di crine nero, portandoselo oltre la nuca per vedere e farsi vedere, perché tutti notassero la severità e la durezza di quei tratti sgualciti dall’odio.
«Lo avete fatto per me, lo avete fatto per il vostro clan…» piegò il busto verso il basso ed intinse indice e medio nella pozza purpurea che avvelenava il lastricato «… lo avete fatto per il sangue.
Ma è ora che io vi restituisca l’onore.
»
Propose qualche lento passo in avanti, assecondando le crepe del lastricato come una bimba eccitata e divertita. Allineò i tacchi l’uno con l’altro, adagiando con superba autorità l’avambraccio metallico sul pomolo osseo dell’elsa alla cintola.
«Io posso darvi un potere inimmaginabile, un potere che farà riecheggiare il vostro nome negli eoni, fra le diverse lingue degl’uomini.
Chiunque, in ogni dove, tremerà di terrore al solo pronunciarlo.
»
Si fermò. Non era più tempo di giochi, adesso, né di morbidezza o comprensione. Bisognava frustare la verga con forza su quegli animi scossi dalla realtà, spremere quelle menti come prugne ancora acerbe ma gustose e promettenti. Bisognava percuotere le loro rosee guanciotte con una sberla di cruda verità.
Bianco o nero? Era sempre stato quello il problema: scegliere.
«Unitevi a me, siate miei preziosi alleati, miei sudditi.
Aiutatemi a costruire un nuovo, temibile futuro.
Aiutatemi ad erigere Fortescuro… ed avrete le giuste ricompense.
»

«Arrendetevi al potere della Nera Regina, sciocchi!» Varry abbaiò nella confusione generale, la lama perfettamente rizzata tra le dita «Inchinatevi a lei e alle sue Tenebre, e nulla vi verrà fatto!»


CITAZIONE
[QM Point]
Indicazioni
Ebbene, mi avvalgo di questo post per introdurre un PnG che verrà riproposto anche in seguito. Parliamo di Nicholas Varry, conosciuto anche come il Lord Assassino o Duevite o L'Immortale per varie voci che girano sul suo conto. Esse sono le uniche cose che sapete sull'uomo. Si dice che abbia sterminato gli abitanti del suo villaggio natio (di cui non si conosce il nome) e che, per questo, sia stato condannato a morte. E' stato soggetto ad un'esecuzione nella pubblica piazza per impiccagione, perdendo la vita dinanzi a centinaia di astanti. Tuttavia, contro ogni aspettativa o credibilità, è miracolosamente riapparso pochi anni più tardi. Nel terrore di questo avvenimento, credendolo maledetto dal demonio in persona, le autorità religiose si sono limitate ad esiliarlo. Il Toryu, però, ha offerto asilo all'uomo a patto che egli si unisse alla causa della riunificazione. E' stata Rekla stessa a reclamarlo personalmente e reclutarlo nelle Tenebre. L'uomo è l'unico dell'esercito a non essere mutato in non-morto (eccezion fatta, adesso, anche per Rekla stessa) e, ora che ci fate caso, vi rendete conto di non averlo mai visto fino a quel momento prender parte alla battaglia. Il motivo è semplice: ogni turno, l'uomo ha attivato la tecnica "Invisibilità" per celarsi da sguardi indiscreti, quali quelli di Asad e delle sue guardie, e poterlo dunque attaccare a tradimento come pattuito con la Nera. Il fatto che non sia trasformato deriva dalla condizione di autocontrollo che il Lord Assassino vanta sulla maledizione, a dispetto degli altri suoi commilitoni. Lo vedete riapparire nell'esatto istante in cui infilza Asad da dietro. Spero di essere stato sufficientemente chiaro in proposito.
Per quanto riguarda, invece, la seconda parte del post, la storia è facile facile. Rekla avvolge se stessa ed Asad con due strati di "Mutazione dell'osso" (Critico per parare metà del Mortale di Asad - ricevendo un critico - ed Alto per bloccare gli attacchi di balancer e Chomp), poi lo decapita non appena questo viene colpito alle spalle, e infine si rivolge ai propri soldati. Le ultime parole di Duevite non sono riferite a voi, ma ai ribelli, cui viene aggressivamente intimato di deporre le armi ed arrendersi. La reazione di quest'ultimi vi verrà comunicata dal mio CoQm; a voi, piuttosto, Rekla chiede di scegliere: servirla e fondare con lei la fortezza che, una volta riedificata su basi di pietra nera, prenderà il nome di Fortescuro, o rinunciare a qualcosa di cui non conoscete ancora la reale potenza?
A voi la scelta. Coloro che hanno perso i sensi udiranno comunque la voce della Nera infiltrarsi in maniera piuttosto nitida nella mente, come se vivessero personalmente la scena (non sentirete nient'altro, quindi neppure Varry). Ovviamente non potrete parlare, ma un solo vostro pensiero basterà a darle risposta: si tratta di un'abilità telepatica che Rekla acquisirà al termine della quest (la stessa del Drago, per intenderci). Se accetterete vi verrà comunicato il vostro effettivo ruolo all'interno del feudo nel mio prossimo post. Per più specifici chiarimenti vi rimando al confronto.

P.S: i versi centrali sono del Macbeth, ovviamente.
Turnazione • Valar - Questanti.
Tempi di risposta • 4 giorni di tempo, ovverosia fino alla mezzanotte di giorno 13 Febbraio.

CITAZIONE
Rekla Estgardel
il Demone Bastardo

Stato Demoniaco
ReC 250 | AeV 175 | PeRf 425 | PeRm 450 | CaeM 175

« Energie: 64 - 33 - 15 = 16%
« Status fisico Rekla: danno basso da lacerazione alla coscia destra; danno medio + basso da perforazione al ventre; danno critico sparso.
« Armi: Constantine • sfoderata; Dolore e Sofferenza • riposta - riposta


~ ~ ~

C o r r u z i o n e

Attiva
• Mutazione dell'osso La manipolazione non conosce confini né ostacoli, la carne stessa non è d'alcuno impedimento ad essa. Per questa ragione, la mutazione è giunta finanche alle ossa dei cadaveri o della Nera stessa, la quale può sfruttarne i resti marcescenti e decomposti per richiamare difese impenetrabili in grado di proteggerla come più desidera la propria volontà. Sarà sufficiente un cenno, e la tecnica - di natura magica - avrà tutte le caratteristiche del mercurio fuso a spoglie derelitte. Rekla può compiere qualsiasi manifestazione le venga in mente, creando armature, barriere, scudi, cupole, difese dirette o a trecentosessanta gradi. Tutte queste dovranno però averla come punto d'origine e non potranno perdurare sul campo di battaglia oltre il compimento di ciò per cui sono state richiamate: dunque, svaniranno immediatamente dopo l'aver incassato il colpo. La potenza delle manifestazioni è Variabile Critico + Alto, pari al consumo speso per richiamarle, e di un livello inferiore se dislocate a trecentosessanta gradi intorno al caster.

Passiva

La connessione tra l'evocatore e il mostro è molto più potente di quella che potrebbe mai avere con qualsiasi altra delle sue creature. Loro sono la stessa cosa, divisasi solamente con l'obiettivo di distruggere il proprio avversario. Per questo, i loro corpi sono legati insieme non solamente dalle mere catene che fuoriescono dal gauntlet. Nel caso in cui Rekla dovesse subire un danno provocato dal proprio avversario (e non autoinflitto tramite tecniche o atti impulsivi) ella potrebbe decidere di suddividere tale ferita e farne subire la metà esatta al proprio colosso, che griderà, alimentando la propria furia. Esemplificando, se Rekla dovesse subire un danno Medio, ella potrebbe decidere di prenderne solamente uno Basso, facendo sì che il mostro, tuttavia, subisca anch'egli un danno Basso. In poche parole, potrà smezzare qualsiasi danno rivolto alla propria persona, purché l'evocazione sia già presente sul campo. Viceversa, potrà anche decidere di suddividere i danni rivolti all'evocazione, subendone la metà, poiché i due non sono che diverse emanazioni dello stesso corpo [Tecnica passiva].

Incisione del B a s t a r d o I - II - III:
- Possibilità di caratterizzare una delle proprie armi da mischia con un particolare orpello (una runa, un simbolo, o una scritta). Quell'arma - e solo quella - potrà in qualsiasi momento innescare i poteri del dominio. Grazie all'incanto, inoltre, essa risulterà impossibile da distruggere nonostante gli attacchi che le potrebbero venir mossi. (I)
- Possibilità di caratterizzare una seconda arma tramite l'incantamento, anche una a distanza, anche se in questo caso dovranno essere incantati i proiettili. Le armi (e i proiettili) incantati potranno in qualsiasi momento innescare i poteri del dominio. Grazie all'incanto, inoltre, risulteranno sempre affilatissime e incapaci in alcun modo di perdere le proprie capacità offensive, oltre che indistruttibili. (II)
- Grazie all'incanto, si aggiunge un terzo effetto alle armi incantate, rendendole permanentemente prive di peso per quanto riguarda il possessore del sigillo. Ogni altra persona percepirebbe il peso reale dell'arma. Inoltre, non potranno neppure essere sottratte al portatore, e in alcun modo rubate. (III)


-Gola: Rekla raggiunge il successivo livello dell'Incisione del Bastardo. (Livello III)

-Superbia: Essendo innamorata di se stessa e di una forse inesistente superiorità, la giovane ha coltivato un carattere duro e scorbutico che non ispira affatto fiducia in chi la affianca ma, talvolta, insinua un timore lieve che però non ha alcun effetto contro i demoni o gli individui di livello superiore.

-Terzo Vizio dell'Animo|Ambizione: Che sia negativa o positiva, l’ambizione - così come la sua assenza - sottende tutte le azioni umane malvagie o meritevoli che siano. L’ambizione sfrenata può portare all’insoddisfazione perenne, a cambiare schizofrenicamente campo di interesse o obiettivo pur di avere una nuova vetta da scalare, mentre un’accezione positiva di questa attitudine psicologica può coincidere con una sana spinta a migliorarsi e non accontentarsi, a superare i propri limiti. Rekla Estgardel è forse l'essere più ingordo e privo di scrupoli del pianeta, pericoloso e raggelante nell'infinita contaminazione della sua mente. E' proprio grazie a quest'incessante bramosia, però, che la Nera Signora è riuscita a cogliere frutti misteriosi ed unici, rari e preziosi come le più pregiate ricchezze del mondo. In termini pratici, ella è in grado di usufruire delle capacità di una seconda classe: il ladro. A tal modo ciò potrà senz'altro spalancare alla regina dei morti molteplici vie ad un'innumerevole quantità di attacchi e strategie, tutte indubbiamente mirate a stroncare sul nascere l'esistenza del malcapitato avversario.

-Nel ricordo del dolore, l'unità di un cuore spezzato: indifferenza al dolore; pur provandolo, il portatore non si farà influenzare da esso.

-La comprensione del dolore, così da annientarlo: auspex passivo che si attiva una volta che il portatore viene ferito sia fisicamente che psicologicamente. Egli diverrà in grado di determinare l'esatta posizione di chi ha fatto partire l'attacco.

 
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Valar Morghulis ~
view post Posted on 2/3/2012, 20:58




La morte ha un modo tutto suo di rimescolare le nostre priorità.
Asad aveva trascorso la sua vita inseguendo qualcosa di diverso da un semplice ideale: aveva inseguito un significato per la sua vita, uno scopo che andasse al di là della pura astrazione. Qualcosa di tangibile, qualcosa che un giorno avrebbe potuto toccare, mostrare agli altri e dire 'Io ho fatto questo!', con orgoglio.
Non sentì le parole del boia di Rekla, una ragazzina viziata troppo priva d'onore per capire che quando privi qualcuno della sua vita devi essere tu stesso a farlo. Chi non vuole sporcarsi le mani, ha già l'onore macchiato.
Cominciavano proprio bene i generali del nuovo sovrano.

Eppure ad Asad non importava più nulla, non avvertì il dolore fisico per le ferite subite, tutto ciò che lo preoccupava era l'aver finalmente raggiunto il suo scopo, il significato della sua vita. Lo raggiunse toccando terra, con le mani sulla bianca pavimentazione della piazza ora piagata da rigagnoli sanguinolenti.
Lo raggiunse con la forza di una stilettata che si fece strada da qualche parte fra la fine dei polmoni e l'inizio dello stomaco, lasciandolo senza fiato.
Lo splendido risultato che aveva raggiunto era lì, tutto intorno a lui: Pharouk morto, i suoi uomini sterminati, i pochi superstiti che abbassavano le armi, gli uomini della Regina Nera che assistevano alla fine della ribellione, orgogliosi di essere stati parte di quell'esercito che aveva ricondotto il meridione alla pace del re. L'indomani si sarebbero pavoneggiati nelle locande, o forse nella sala di qualche palazzo, ad un ricevimento. Si sarebbero vantati di aver sconfitto l'esercito di Asad, di essere sopravvissuti. No, loro erano troppo stupidi per capire che chi sopravvive non è il vincente. E' solo il colpevole.
Loro non lo avevano sconfitto. A sconfiggerlo era stato il tradimento di Occhio-di-Corvo, i giochetti di Rekla.
In un normale campo di battaglia o in uno scontro alla pari, le sorti di quella contesa si sarebbero risolte diversamente.
Purtroppo, non era più sua facoltà modificare il presente -né il passato. Poteva solo sperare che il suo -il loro gesto, fosse servito a qualcosa. Sperava che un giorno qualcuno avrebbe guardato a Rockwhite come a un simbolo di speranza per la nascita di una nuova era, non lo sdegno di chi si ritiene superiore e quindi pretende di imporre il proprio giogo. Erano stati sconfitti, ma quella sconfitta era un seme gettato alle generazioni future.

Prima di addormentarsi, prima di lasciare che il fiume dell'oblio lo trasportasse con sé presso i suoi avi, a rivedere i suoi genitori, Pharouk, i suoi vecchi amici, i suoi uomini, tutti quanti gli erano stati cari e anche tutti quelli che aveva combattuto, odiato, ucciso -prima di tutto questo, prima della resa dei conti che sarebbe avvenuta oltre, Asad chiuse gli occhi e sognò.
Sognò -o forse sperò- la guerra finita. Un giorno caldo d'estate in cui uomini come lui non avrebbero più avuto ragione d'esistere.
Sognò per un tempo che gli parve infinito, sentendosi infinitamente grande e infinitamente piccolo, perché enorme e minuscolo era il mondo intorno a lui, e il suo tempo che scorreva, e gli uomini che lo vivevano -o credevano di viverlo.
Poi riaprì gli occhi, e vide nuovi eserciti, nuove devastazioni.

فأنا متعبة جدا
Sono molto stanco -si disse,
chiudendo gli occhi per l'ultima volta.


Ragazzi, questo è il mio ultimo post. Spero vi siate divertiti e di essere riuscito a sostituire degnamente il nostro buon Re. Come di consueto, avete quattro giorni per postare il vostro intervento -se possibile, evitate di richiedere proroghe. Siete inoltre invitati a indicare in una nota di spoiler la scelta che farete riguardo alla proposta di Rekla. Buon proseguimento a tutti.
 
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Lul~
view post Posted on 3/3/2012, 13:09




{VIII}

L'ALBA DELLE TENEBRE


fortezza di Rockwhite ~

« E così.. questa è la morte? »

Il vero inferno è svegliarsi ogni dannata mattina e non sapere perché esisti. C'è voluta una donna dalla stoffa di Regina e dall'aspetto di un demònio, ma - finalmente - ne era fuori. Quella vittoria, una vittoria a metà, era resa meno dolce dal guardar il sangue versato sulle bianche mura di Rockwhite, che quel giorno s'era tinta, per la prima volta, di rubinconde sfumature.
Lui - di contro - non vedeva che il buio del nulla, il nero dell'oblio, il non-colore della quiescenza. Per un po' c'è lo spazio profondo, senza stelle, freddo e nero, senza fondo. Cadde senza peso, come cade un fantasma. Poi i pezzettini delle ossa cominciarono a torturarlo. Piccoli bastardi appuntiti che danzavano come folletti. Si erano coalizzati contro si lui, gli ridevano dietro, gli dicevano che era più sfigato di quanto pensava di essere.
Gli fecero rivedere le cose al contrario. Dalla colonna di sabbia al raggio rubicondo, indietro fino alla pelle infranta della Nera.

Aveva fallito, Regina. Aveva combattuto, aveva resistito, ma alla fine era caduto. Ma se stava pensando a tutto quello, allora, forse, era ancora vivo? Poi arrivò il dolore; la ferita della vita, che sfreccia dietro gli occhi alla ricerca di punti per divertirsi a modo suo. La luce aumentò, di rumori ancora niente, a parte uan voce.
Inconfondibile.

« Avete combattuto bene. »

« Lo avete fatto per me, lo avete fatto per il vostro clan… »
«… lo avete fatto per il sangue. Ma è ora che io vi restituisca l’onore. »

« Io posso darvi un potere inimmaginabile, un potere che farà riecheggiare il vostro nome negli eoni, fra le diverse lingue degl’uomini. Chiunque, in ogni dove, tremerà di terrore al solo pronunciarlo. »

« Unitevi a me, siate miei preziosi alleati, miei sudditi.
Aiutatemi a costruire un nuovo, temibile futuro.
Aiutatemi ad erigere Fortescuro… ed avrete le giuste ricompense.
»


Riaprì gli occhi, mosso forse da una forza vitale che nemmeno sapeva di avere. O - più semplicemente - non voleva che dimostrarle tutta la sua devozione. Le pupille, già abituate al buio della scena, non ci misero molto a mettere a fuoco la piazza della città alta, interamente cosparsa di cadaveri e risuonante delle grida di gioia delle Tenebre. Un individuo sembrava festeggiare insieme alla Nera. Si mosse a fatica, trascinandosi su quelle braccia che credeva non essere in grado di reggere più nemmeno la spada. Ci mise qualche minuto. Lunghissimi ed interminabili secondi nei quali tutto sembrava moversi ad una velocità superiore, ma era lui quello lento, era lui quello i cui riflessi erano appena sufficienti per far battere il cuore e gonfiare i polmoni.
Eppure si trascinava fra i corpi.

« Nera... »



« portami con te..! »

Le aveva afferrato il gambale. Si trovava alle spalle della Regina e - se avesse evitato quel gesto così sprezzante - probabilmente con un solo passo ella avrebbe potuto portasri ad una distanza impensabile da percorrere su quelle braccia. Fu così che decise che - ancora una volta - non avrebbe avuto remora alcuna. Non ci sarebbe stato Re alcuno, dopo Ray.

Solo, per lui, una Regina Nera come la Notte.



CITAZIONE

Note a Margine

L I O N E T C O U S L A N D

rec ~ 15o · aev ~ 125 · perf ~ 3oo · perm ~ 25o · caem ~ 2oo
b ~ 6% · m ~ 11% · a ~ 22% · c ~ 44%

passive. x insensibilità al dolore, razziale;
x resistenza fino a due mortali, personale (1/4);
x leonia è indistruttibile, dominio (I);
x impossibilità di perdere la presa su leonia, dominio (II);

attive. x ---

energie residue. 77% - (2x11%) = 55%
stato fisico. danno ALTO da ustione sulle braccia e su parte del torace fino alla cintola;
danno CRITICO su tutta la superficie del corpo, investito in pieno dalla tecnica di Phrouk;
danno MORTALE - vivo solo per miracolo (passiva).
stato psicologico. ---

riassunto azioni. Lionet si riprende dopo le parole della Nera, si trascina ai suoi piedi e le spara la risposta, prima di ri-accasciarsi al suolo senza sensi :asd:
Quanto alla decisione, beh, quella è una scelta davvero afcile per il Cousland :asd:

~~~


Mi sono divertito. E' stato veramente bello, ragazzi.
Grazie davvero, a Jimmy, a Valar, ai miei compagni.
A tutti voi, davvero, nessuno escluso. Se non altro perchè Lionet si ricorderà di voi.



 
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balancer
view post Posted on 5/3/2012, 21:46




La sua pelle ancora fumava.
I suoi colpi non avrebbero mai raggiunto il bersaglio, la morte di Asad era stata programmata dalla Nera nei minimi dettagli tempo addietro, il disegno non poteva comprendere correzioni o sbavature. Chissà con quale piacere si era dedicata a tutto, chissà come si sentiva adesso che metteva in atto le sue fantasie. Forse era eccitata, anche sessualmente, forse era delusa. Il desiderio si muove sempre del resto e non si può raggiungere mai... ottieni una cosa e ne vuoi subito un altra e quella che hai già sembra non valere più niente. Magari la morte di Asad aveva svelato il vuoto in Rekla per un attimo ma sicuramente nella sua testa nuove mete, nuovi scopi, nuovi desideri temporanei si erano rapidamente intessuti per nasconderlo.
Jack osservò l'esecuzione con molta calma e divertito. Lui conosceva bene il cuore di quella donna, come quelli ogni lurido bastardo in quell'esercito, proprio per questo non fu poi tanto sorpreso nel vedere materializzarsi dal nulla il re dei bastardi per traffigere il capo ribelle, era: Varry, L'Immortale. Su di lui il demone non sapeva granchè, al di là delle storielle che come tutti aveva sentito nelle notti alcoliche, quando i soldati si divertivano a raccontare le cose più terribili con l'intento di spaventarsi reciprocamente. Buffo il fatto che quasi sempre quelle storie parlavano del passato di uno dei membri delle Tenebre. Ad ogni modo, se c'era un uomo fra tutti di cui era bene non fidarsi quell'uomo era senza dubbio Varry. A Jack gli stava proprio sul cazzo, con quel suo sguardo assente e quella barbetta curata e da frocetto. Ora che ci pensava, Jack non lo aveva mai visto in azione prima di quel momento e la cosa lo insospettiva ulteriormente.
Asad era prostrato ai piedi della Nera, sanguinante, forse aveva già perso i sensi, quando lei pronuncio quella frase che Jack ormai conosceva bene. Dio solo sa quante volte gliel'aveva sentita ripetere...

«Porta i miei saluti a Lucifero, miserabile»

Il nemico era stato annientato e ora che arrivavano i rinforzi quel che restava delle sue illusioni sarebbe stato convertiti ad un nuovo credo, un nuovo padrone.
La messa era finita si poteva tornare a casa, finalmente.

« Avete combattuto bene. »

Sbagliato...
Il corpo dell'agnello era stato immolato e consumato, quindi...
Restava la preghiera dopo la comunione.

« Lo avete fatto per me, lo avete fatto per il vostro clan, lo avete fatto per il sangue. Ma è ora che io vi restituisca l’onore. »

« Io posso darvi un potere inimmaginabile, un potere che farà riecheggiare il vostro nome negli eoni, fra le diverse lingue degl’uomini. Chiunque, in ogni dove, tremerà di terrore al solo pronunciarlo. »

Sbagliato ancora...
Quella non era una domenica come le altre.
Quella domenica si fondava una nuova alleanza.

« Unitevi a me, siate miei preziosi alleati, miei sudditi.
Aiutatemi a costruire un nuovo, temibile futuro.
Aiutatemi ad erigere Fortescuro… ed avrete le giuste ricompense.
»

Jack respiro profondamente.
Lui conosceva i cuori di tutti là, sapeva che la Nera non mentiva...
Sapeva che, però, quando non sarebbe stato più uno strumento utile per lei, avrebbe potuto fare la fine di quei due suoi soldati ammazzati solo per capriccio.
Sapeva che pure dagli altri suoi compagni fuori dal campo di battaglia, senza un comune nemico, si sarebbe dovuto guardare le spalle.
Sapeva tutto ciò ma un serpente non può che stare fra altri serpenti nel suo nido. Si trattava solo di essere più astuto degli altri per non fare la loro fine. Saper mollare quando era tempo, ma adesso era presto.

Si rialzò leggermente claudicante tentando di non ricadere e mantenendo un aspetto quanto più decorosamente marziale possibile.

Amen!




Status Psicologico: Danno Basso, infuriato.
Status Fisico: Danno Basso al braccio, Ustioni di entità Critica più basso su tutto il corpo

Energia: 27%

[ReC 250] - [AeV 100] - [PeRf 50] - [PeRm 200] - [CaeM 125]

[ReC 250] - [AeV 50] - [PeRf 50] - [PeRm 575] - [CaeM 50]



Armi:

Spada: legata nella schiena.
Kunai: 20\20
Parabellum: 9\10

Tecniche attive usate:

Passive attive:

Rage of War
Parabellum vuole combattere. Vuole causare dolore: vuole saziarsi di male. Eppure, non è sempre possibile. La guerra è tattica e strategia, ma sopratutto fuga e riorganizzazione. Non sempre il suo utilizzo è possibile in combattimento: non sempre il portatore potrà servirsi del suo servizio. Eppure questo, Parabellum, non lo accetta: non lo accetterà mai. Ogni volta che il portatore si rifiuterà di utilizzarne i poteri in combattimento, infatti, l'arma si rivolterà contro il suo padrone, trasmettendogli la propria frenesia e causandogli un danno alla mente. [Malus. Per ogni turno di combattimento che il portatore non userà le tecniche di Parabellum, questa gli causerà un danno psionico Basso alla mente, sotto forma di furia, come se questo divenisse lentamente preda di una frenesia cieca che diviene, alla fine, vera pazzia. Il danno non sarà evitabile in alcun modo.]

Scent of War
Parabellum è una macchina di guerra, caparbia nella propria gretta volontà di crescere nella battaglia, di sguazzare nel sapore del male che deriva da essa e di destreggiarsi tra le macellazioni della speranza come se fosse perfettamente a suo agio. Per questo nulla può davvero sorprenderla semmai venga affrontata su questo campo. Perché ella è in grado di avvertire il male, di scrutare nel buio e sentire l'odore della polvere da sparo, del proiettile in canna e della miccia che si prepara ad esplodere. Inoltre, l'arma trasferirà questa capacità al suo portatore, mettendolo in condizione di sapere sempre se vicino a lui c'è un'arma da fuoco, una granata o un fucile di qualsiasi tipo, ancorché nascosto, ancorché appostato in un cespuglio, pronto a tendergli un'imboscata. Incosciente di come il suo spirito sia ben più lungimirante nella guerra: nel suo ambiente naturale. [Tecnica passiva di auspex, permette al portatore di avvertire attorno a lui la presenza di armi da fuoco propriamente dette, ovvero fucili o pistole il cui utilizzo implichi l'uso di polvere da sparo, anche se nascoste o non visibili; l'abilità si estende anche alle granate e alle bombe, purché queste siano identificabili come "armi da guerra" o, per meglio dire, il loro funzionamento implichi l'utilizzo di meccanismi di innesco complessi, di materiali esplosivi anche alternativi alla semplice polvere da sparo. E' inefficace riguardo armi bianche, da mischia o da lancio che non siano assimilabili nella categoria predetta.]

Presenza demoniaca
Per quanto possano essersi pentiti del loro passato, o essere in redenzione, gli Avatar di stampo demoniaco sono comunque e in ogni caso delle creature infernali verso le quali le altre razze non si fideranno mai, o comunque non completamente. Le loro origini non possono certo essere ignorate... ed è per questo, infatti, che i demoni incutono un lieve timore in chiunque gli stia accanto, purché questo non sia un demone stesso, e che sia di energia pari o inferiore all'agente.
Non importa il carattere e l'allineamento del demone, quest'abilità funzionerà sempre e comunque, indipendentemente dai sopracitati fattori.

Onniscienza
Lo studio della magia, così come per qualsiasi altra disciplina, comporta una prima fase alla quale viene attribuita molta importanza, poiché consta nel punto di partenza del ciclo di acquisizione sapienziale denominata: osservazione. In grado di discernere la magia nella moltitudine delle sue manifestazioni, i portatori dell’innata saranno in grado di percepirla nell’area circostante, un sesto senso o un intuito al quale ci si potrà affidare con assoluta certezza. Si potranno individuare le trappole di origine magica sul campo di battaglia, riconoscere le illusioni ambientali come tali, avvertire la presenza di attacchi magici diretti alle proprie spalle e tanto altro ancora; ma si ricordi che non essendo un'abilità di Auspex, non potranno essere percepite le auree di altri individui nelle circostanze.



Note:

Jack accetta.
 
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view post Posted on 6/3/2012, 16:59
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Memento mori.
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La vita può offrire strane possibilità, del resto il mondo è caso.



Il colpo di Illidan venne bloccato da una cupola di cristallo che copriva Rekla e Asad da occhi indiscreti.

E' finita

si disse.

Passò un istante, e la copertura sparì nel nulla, lasciando spazio ad uno scenario molto più interessante.
Asad era trafitto dalla spada di un uomo, Nicholas Varry, o "Duevite", Illidan aveva sentito delle storielle sul suo conto, poco gli interessava, l' importante era abbattere Asad, e Nicholas ci era riuscito, con l' inganno, ma c'era riuscito.

La battaglia era finita, finalmente. Il silenzio calò su Rockwhite, come per sottolineare quell' evento, quel sanguinoso, brutale evento.
Sentì Rekla schernire il suo avversario, il mostro sogghignò, riuscì ad associarla ad una ragazzina che in qualsiasi modo cerca di un vincere un discorso, pur arrampicandosi sugli specchi.
Del resto Asad non era morto per mano di Rekla, ma per mano del suo esercito.
Delle sue tenebre.
Ma ad Illidan tutto ciò non interessava, non poteva interessargli. Si recò qualche metro più lontano dai resti di Pharouk, dove i cadaveri abbondavano e senza preavviso si mise a divorare qualche essere, inglobandoli nei grossi tentacoli.
Solo dio sapeva dove quelle povere anime andavano, solo dio.

Una voce ruppe il silenzio, era quella di Rekla. L' abominio si girò.

Avete combattuto bene. Illidan rispose con uno sbuffo.
Lo avete fatto per me, lo avete fatto per il vostro clan…
Illusa, pensò.
… lo avete fatto per il sangue.
Ma è ora che io vi restituisca l’onore.

La tenebra si sorprese e si girò, tornando vicino a Rekla ed ascoltandola con più attenzione.
Io posso darvi un potere inimmaginabile, un potere che farà riecheggiare il vostro nome negli eoni, fra le diverse lingue degl’uomini.
Chiunque, in ogni dove, tremerà di terrore al solo pronunciarlo.
rimase zitto, i tentacoli rigidi come il metallo.
Unitevi a me, siate miei preziosi alleati, miei sudditi.
Aiutatemi a costruire un nuovo, temibile futuro.
Aiutatemi ad erigere Fortescuro… ed avrete le giuste ricompense.



Un sadico sorriso apparve sulle sue fauci, notò che il Cousland, per un momento riprese coscienza, ed accettò la risposta della Nera, per poi svenire di nuovo.
Jack invece pronunciò una parola strana: Amen. Illidan non aveva idea di cosa significasse, e non gli importava.
Avvicinò il grande cranio al viso di Rekla in modo che risultassero staccati di qualche centimetro, in modo che Rekla potesse vedere ciò che nascondeva la sua corazza naturale.
Fece in modo che ella potesse squadrarlo per qualche attimo e poi parlò.

Ogni suo desiderio potrà essere considerato un ordine, come al solito. digrignò i denti, tratteneva delle risate malefiche.
Ha trovato un vassallo, mia Nera regina.



Si allontanò dalla faccia di Rekla e tornò a nutrirsi del suo nettare preferito, il sangue.

Inferi Sententia

U  225ReC225 V
M     50AeV;50 I
A    80PeRf250 R
N 145PeRm200 U
O 100CaeM125 S



Basso 6%; Medio 12%; Alto 24%; Critico 48%



Status fisico: Ustioni alla base del corpo (Critico); ferite di poca importanza sul corpo (Medio)
Status mentale: Emicrania (Medio); Spossatezza (Basso)
Energie: 14%
Abilità passive: I'm a systematic error!!! :
L' avatar assorbito da Deus Ex Machina era di stampo demoniaco, incuteva timore alla gente nonostante avesse un aspetto umano.
Dopo aver assorbito l' avatar in modo eccellente, L' inferi sententia ha guadagnato questa abillità. La gente di certo non sentirà una presenza demoniaca, ma comunque sentirà qualcosa nella sua forma umana. Qualcosa di inumano e primordiale
Abilità utilizzate: ///
Note: Accetto la proposta di Rekla.
Che dire, è stata una figata giocare con voi, ragazzi.
Mi son divertito davvero tanto.
 
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view post Posted on 6/3/2012, 17:20

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Sopravvivere fu un modo come un altro per riiniziare. Scampare nuovamente alla morte, per Lux fu come rinascere per la terza volta. Quella vicenda gli aprì gli occhi su quanto la vita terrestre fosse sfuggevole, fragile come un vetro che cade in terra rompendosi in mille pezzi. In quei pochi istanti in cui lui cadde svenuto a terra, qualcosa dentro di lui cambiò. Come se adesso, non gli importasse più di nulla per lui nulla aveva più il significato che aveva avuto qualche attimo prima. Aveva spalancato gli occhi, come un bambino che vede il mondo per la prima volta, e s’era risvegliato felice. Le preoccupazioni che gli attanagliavano lo spirito era come se fossero esplose in una bolla di sapone lasciando nell’aria nient’altro che un fresco odore di pulito. Il profumo della libertà che mai più avrebbe puzzato di oppressione. Era un uomo nuovo, il fu Lux era deceduto in quell’istante, non vi sarebbe stato più nessun diavolo a controllarne l’anima, nessuna bestia a profanare il suo corpo. Finalmente era tornato a essere un ragazzo poco più che diciottenne, finalmente era tornato a guardare il mondo con l’innocenza di un giovane carico di aspettative ancora deluse. Con fatica e il fiato corto, si girò, sentì finalmente il beato dolore invadergli ogni singolo muscolo, sentiva la stanchezza che quella guerra durata più di un anno aveva deteriorato il suo corpo umano. Ma quando il suo capo si voltò verso l’alto, e quando per la prima volta i suoi occhi videro il firmamento, sentì una pace mai provata invadergli il cuore e, ben presto, ogni preoccupazione, ogni dolore svanì, a palesarsi con maggiore intensità, fu finalmente notare come gli astri nel cielo fossero di rara bellezza. In quel bianco gioioso che raccoglieva ogni colore, finalmente ci riconobbe la vita, e capì come il nero che per anni aveva caratterizzato la sua vita non era altro che un assenza di colore, un esistenza nulla. Aveva trascinato la sua permanenza in quel piano dimensionale con totale apatia, era un fuscello in balia della corrente degli eventi, e con forza veniva sbattuto a destra e a sinistra, corroso da vicissitudini di cui non voleva far parte. E quando la nera signora parlò, Lux non sentì nulla, quelle parole gli scivolarono via come innocente acqua.

«Io posso darvi un potere inimmaginabile, un potere che farà riecheggiare il vostro nome negli eoni, fra le diverse lingue degl’uomini.
Chiunque, in ogni dove, tremerà di terrore al solo pronunciarlo.»

Lux non perseguiva il potere, non più ormai. Ciò che veramente desiderava era condurre la sua vita nella pace e la serenità che fino a quel momento gli era stata negata e le persone che un giorno lo avrebbero conosciuto non avrebbero pronunciato il suo nome con terrore, ma con amore e rispetto. Non gli importava più essere ricordato per l’eternità, l’idea di un uomo malvagio resta immutata nel tempo, e lui avrebbe ricercato un altro tipo di memoria, che non si sarebbe potuta imporre con il terrore.
Desiderava ritirarsi in vita privata, coccolarsi fra le braccia di una donna, annoiarsi nella sterile monogamia, tramandare il suo gene per generazioni e generazioni. E tutto questo non avrebbe potuto sussistere in quella circostanza.

«Unitevi a me, siate miei preziosi alleati, miei sudditi.
Aiutatemi a costruire un nuovo, temibile futuro.
Aiutatemi ad erigere Fortescuro… ed avrete le giuste ricompense.»

Il volto di Lux si rigò con una singola lacrima, come rugiada scese sulla pelle incrostata di fango, come se la purezza di quella lacrima cancellasse ogni sua malefatta e rendesse al mondo un uomo nuovo, un uomo buono.

« Sono un uomo libero, ora. »

I suoi occhi, ancor prima della sua bocca, sorrisero.
Jacques Bosquets Guépard era tornato.
Ed era finalmente libero.






CITAZIONE
Non credo serva ancora lo specchietto, dato che dal post precedente non è cambiato nulla. Comunque, se non si è capito rifiuto. Spiego perché, sul serio mi sarebbe piaciuto far parte di quel progetto, e Jimmy lo sai, gdristicamente parlando ho un debole per Rekla, tuttavia dovevo cambiare. Lux iniziava a starmi stretto, non perché sono diventato chissà quale scrittore, ma perché allo stesso Lux stava stretta la sua esistenza, e credo di aver fatto la scelta giusta a finire in questo modo. Ma la sua storia non è finita, perché comunque ci sono affezzionato, ma ho bisogno di un po' di tempo dove devo riordinare molte idee, e devo rielaborare tutta la sua storia. Ho già un mezzo progetto in mento, ma come detto lo riprenderò solo quando sarò pronto. Per adesso mi lancio in una nuova avventura, con un nuovo pg completamente diverso, giusto per staccare la spina.
Mi dispiace di questa scelta e auguro a voi un buon proseguimento e un buon divertimento. Con un altro pg sarei stato in prima linea, ma con lui non potevo, inoltre la quest è stata svilluppata all'interno dei post con questo intento, sarebbe stata la sua ultima quest, e spero che almeno un po' sia stata all'altezza.

 
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Xord Gik
view post Posted on 6/3/2012, 20:37





La mia razza non dovrebbe esistere


Non sarebbe mai dovuto nascere.

Non era un pensiero 'terribile', semmai una semplice constatazione. I Nessuno - quella razza nata da ciò che resta del corpo e dell'anima degli Heartless - non dovevano esistere; lui stesso aveva provato assieme a Naxe a sterminare il resto della loro razza, prima di essere ingannati da Xemnas... anche se probabilmente avrebbe rinunciato comunque, prima o poi. Era una semplice questione di equilibrio: il mondo, tutti i mondi, vivevano tramite leggi dinamiche che esprimevano iterazione non distruttiva tra le parti. I Nessuno no, i Nessuno non avevano emozioni - e senza emozioni i rimorsi, senza i rimorsi la moralità, senza la moralità i limiti.
Loro erano le incognite che scardinavano l'equazione.

Per questo, quando lui e Naxe avevano dato l'assalto al castello dell'Organizzazione - una mossa apparentemente stupida, quasi sicuramente suicida se qualcosa fosse andato storto - nessuno dei due aveva mostrato esitazione alcuna.
Era, semplicemente, indifferente.



« Tu... tu sei morto. »

Sorrise, lui. « Naturalmente. »


All'altro capo di un abisso di tenebra infinita, avvolto dalla medesima Oscurità che lambiva le sue membra, Godrik vonTabark lo scrutava con beffarda commiserazione. Indossava ancora gli abiti che portava il giorno della sua morte, l'uniforme militare rattoppata fin troppo a lungo dopo aver abbandonato Asghabard e il mantello di lana grezza e locale. Ad un occhio veloce sarebbero parsi gemelli; ad uno più attento, la medesima persona.

« Tu sei morto. » ripeté. « La tua anima, il tuo corpo appartengono a me. »
« L'hai già detto; io non l'ho negato, tutt'altro. »
« Tu non puoi essere qui. »
« Lo sono, lo vedi con i tuoi stessi occhi. »

Tacque.

Godrik emise un verso mezzo esasperato e mezzo divertito, la bocca distorta dal suo medesimo sorriso ghignante. Erano praticamente identici, esclusi occhi e capelli: i suoi erano gli uni d'un marrone naturale e tagliati nello stile militare, le iridi nere appena velate da pochi tocchi ambrati; i suoi erano lunghi e dalle sfumature bluastre, gli occhi completamente rossi. Avevano lo stesso viso, lo stesso naso, lo stesso profilo squadrato della mascella, lo stesso naso affilato, gli stessi piccoli movimenti involontari, lo stesso atteggiamento beffardo/serioso. Due copie non dissimili se non per pochi tocchi.
Due esseri mai così diversi.

« Proprio non ci arrivi, vero? » I suoi occhi, gelidi pozzi privi di calore, si posarono sui suoi altrettanto glaciali. « Sono morto, non distrutto... ma una parte di me è comunque andata distrutta. »
Affilò lo sguardo. « Il tuo Heartless... » « ...il nostro Heartless, si. » lo corresse Godrik. « E quando sia l'Heartless che il Nessuno di una stessa persona muoiono » « e sono riconsegnati all'Oscurità, le parti dell'essere prima divise possono riunirsi nell'Ombra » « e si ritorna a nuova vita. Luce nelle Tenebre, per così dire. » finì l'umano, chiudendo con la battuta che lui non avrebbe mai aggiunto; non poteva, senza umorismo.

Stessi schemi mentali annotò mentalmente. Stesso modo di parlare, stessa cadenza

« Tu sapevi di questo fenomeno, dovevi averne conoscenza. » mormorò Xord Gik. « Sei riuscito ad eliderla dalla tua mente, affinché io non l'ereditassi alla tua morte - la mia nascita. »
Il suo sorriso s'affilò di un altro paio di denti. « Prosegui, avanti. »
« Io ero la tua ancora di sicurezza, il tuo asso nella manica: avrei dovuto sfruttare le tue conoscenze di evocatore di Heartless per cacciare e uccidere quello da te generato, in modo che alla mia morte tu avessi nuova vita. »
« Finora te la stai cavando perfettamente. » Un guizzo di divertimento balenò nei suoi occhi.
« Sapevi che Tanek Asjurbag ti avrebbe distrutto. »

La sua faccia si accartocciò, il sorriso cancellato da un colpo di spugna. Xord Gik sorrise, il medesimo sorriso affilato che un istante prima esibiva la sua controparte umana. E stessa mancanza di controllo emotivo sogghignò,
Non erano poi così uguali, sotto l'aspetto fisico.

« Era una possibilità, si. » disse lui, la voce tagliente come pietra.
« Il mio compito era trovare l'Heartless, ucciderlo e tirare le cuoia. Tu avresti ottenuto la tua vita, una nuova possibilità di vendicarti di Tanek... ma qualcosa è andato storto. » Pausa. « Io, per l'esattezza. »
« Non saresti dovuto sopravvivere tanto. » ammise Godrik. « Comunque, non ha più molta importanza. »
« No, non ne ha. » convenne Xord Gik.

Tacque di nuovo, la sua controparte come per riflesso, lui riflettendo sull'unico dettaglio che ancora mancava.
Ad un certo punto Godrik annuì.

« Hai capito. » disse soltanto.
« Ho accumulato il potere dell'Oscurità nei Cuori dell'esercito di Reika, poi ho consumato quello e le energie del mio corpo fin quasi all'ultimo. Se tu avessi dimenticato la possibilità della tua resurrezione con un incantesimo, questo avrebbe dovuto cessare già in passato, quando sono arrivato a sfiorare il limite ultimo delle mie forze. »
Un accenno di sorriso, lento e soddisfatto. « Corretto. »
« Ho liberato le memorie perché ho spremuto troppo potere nel mio corpo. »
« Esattamente » - il biancore maledetto d'un altro dei suoi denti - « e l'unica conclusione è... »
« Il potere mi uccide »
« Bingo! »

Ai due capi di un abisso di tenebra infinita, avvolti dalla medesima Oscurità che entrambi dominavano, l'uomo che fu Godrik vonTabark e il Nessuno che si faceva chiamare Godrik vonTabark si scrutarono guardinghi, null'altro che glaciale calcolo nei loro occhi di mostri.

« Allora, 'Godrik' » sarcasmo puro nella sua voce « cosa farai? Rifiuterai l'offerta di Reika, scegliendo una vita lunga ma normale, oppure seguirai le scarne curve di quella piccola demonietta... »
Pausa.
« ...e morirai? »




« Accetto, Reika. » disse Godrik vonTabark.

« ...non ne avevo dubbi. » sussurrò Godrik vonTabark.



Non sapevo bene cosa fare dato che tecnicamente parlando sono svenuto, ma poi mi sono ricordato di un 'dettaglio' piccino picciò che avevo lasciato in sospeso.
E comunque la risposta è si. :8):
 
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J!mmy
view post Posted on 6/3/2012, 22:08




Eccoci, amici miei, ai tanto attesi giudizi. Per come si è conclusa la giocata, ho trovato superfluo un ulteriore post.
Sarò breve, giacché non è per essere giudicati che siete stati presi in quest. Coloro che mi conoscono, sanno già come questi si snoderanno, ma vedrò di ripeterlo anche per chi non ne è ancora a conoscenza. In particolare, i campi in cui riceverete valutazione sono tre: introspezione, strategia ed interazione tra voi e l'ambiente. Per ognuna di queste voci otterrete un + o un - a seconda della qualità della vostra performance. A differenza del "+", al segno "-" corrisponderà un malus in gold che lederà la vostra ricompensa per un importo tra i 100 e i 300 gold. Il tutto, giustamente, nel rispetto del nuovo incremento post-patch.
Ma bando alle ciance...

CITAZIONE

[Lud†]

• Che dire? I tuoi post sono scorrevoli e - salvo qualche raro errore di battitura o qualche virgola fuori posto, errori comunque veniali - privi di errori grossolani. Il tuo personaggio è ben caratterizzato, "centrato" rispetto ai tuoi post e rispetto agli altri. L'unico appunto che ti si può muovere in questo senso è l'alternarsi di post di buon livello con altri in cui stenta ad emergere il carattere di Lux in toto. Tieni a mente che un personaggio raggiunge la tridimensionalità quando in ogni post vengono mostrate quante più sfaccettature possibili. Questa mancanza di costanza, a mio parere, ti impedisce di compiere il vero e proprio salto di qualità. In ogni caso, è stata una prova positiva: +

• Anche strategicamente, sei altalenante. L'interazione con i png che ti sono stati messi a disposizione è limitata al minimo indispensabile - li diversifichi poco, rendendoli poco più che un mero ornamento, piuttosto che una schiera potenzialmente mortale. Hai un buon comparto tecnico che tutto sommato ti garantisce una discreta capacità di scelta, e questo è stato notato e apprezzato. Peccato che, per quanto il tuo colpo sia stato quello che ha effettivamente stroncato Pharouk, tu non sia stato particolarmente incisivo nel combattimento. Comunque, nel complesso, hai assunto un comportamento nella norma, senza sbavature evidenti: +

• L'interazione con il circostante non è elevatissima. I tuoi compagni sono citati al passaggio, ma senza trarne un reale confronto. Perfino quando ti viene data la possibilità di interloquire con Asad preferisci puntare su una sorta di monologo che poi è per metà una citazione. Su questo piano mi sarei aspettato qualcosa di meglio: -

Totale: 1600 - 200 per malus mediamente grave + 200 = 1600 gold

[Chomp]

• Premessa di carattere generale: con i giudizi non voglio insinuare che non ti impegni o non presti cura ai tuoi post. Tuttavia, questi risultano scarni, recanti solo l'essenziale. L'impressione è che tu voglia fare il minimo indispensabile per andare avanti nell'avventura e divertirti, senza la pretesa di impressionare. Questo è un peccato perché nel complesso traspare una discretà capacità che andrebbe coltivata: -

• Sei il più "debole" del gruppo, e si vede. Hai meno possibilità di variare, e in qualche caso -per evitare di ripeterti - sei costretto ad alcune 'scelte obbligate', che comunque pagano. Non commetti errori particolari, ti mantieni nella norma e - quando ti viene concesso - cerchi di piazzare anche un buon colpo. Insomma, fai quello che puoi: +

• Un campo che mi ha lasciato indeciso al momento della compilazione dei giudizi. I tuoi post - come già detto - constano delle informazioni essenziali, non lasciando grande spazio all'interazione con i compagni di viaggio o i png (la cui gestione ha comunque lasciato a desiderare). Tuttavia, nel tuo calarti nei post e nella scena, tieni discretamente conto di ciò che ti accade intorno, evitando di isolarti eccessivamente: +/-

Totale: 1600 - 300 per malus grave - 100 per malus non grave + 100 per la puntualità = 1300 gold
A seguito del ripetuto utilizzo delle tecniche di guarigione, vieni nominato "attendente" di Maestro Colonius, esperto guaritore, erborista e Secondo Consigliere della Nera Regina.

[Lul~]

• Energica, questo il termine che mi sovviene nel descrivere l'introspezione di Lionet. Il tuo personaggio è potenzialmente radicato nella scena, vive, persiste, cresce e scruta ogni atteggiamento del proprio carattere e per questo mostra un tendenza ad avvinghiare il lettore in una morsa coinvolgente e interessante. Tuttavia, mi duole dirlo, manca ancora un po' alla perfezione, e le motivazioni sono diverse. M'è parso, per tutta la durata della quest, che il tuo personaggio fosse troppo arpionato ad una figura di riferimento che è Rekla, al fine da renderlo troppo dipendente dagli eventi che lo circondavano e poco da quelli che lui compiva. Il mio solo consiglio, pertanto, è quello di utilizzare questi stimoli per trarre spunto e non per determinare le azioni del tuo pg. In poche parole, sii più autonomo e matura una tua personalità (tua nel senso di "personaggio giocante" e non "utente"). Ah, e sfrutta un maggior numero di sinonimi. In linea di massima, tuttavia, trovo tu sia stato tra i migliori della giocata. Bravo: +
~
• Strategicamente, nonché sportivamente parlando, anche qui sei stato il primo della classe. Ti sei saputo destreggiare più o meno abilmente in situazioni difficoltose, uccidendo il generale di Asad nella prima metà della quest e mettendomi delle volte in seria difficoltà. Anche a livello di sportività ti sei comportato saggiamente, prendendo i danni che dovevi e non giungendo illeso come gran parte del gruppetto. Se devo proprio lamentarti qualcosa, questo è senza ombra di dubbio l'eccessiva passività bellica, che certe volte dà come l'impressione che tu tenti prima di saggiare il terreno e solo poi di attaccare. Sii più diretto ed incisivo, ed evita il più possibile - quando possibile - l'attacco frontale nel folle tentativo di primeggiare in forza contro avversari di cui conosci poco e niente: +
~
• Interattivamente, purtroppo, ho qualche punto a tuo sfavore. Tra tutti e tre è il tuo campo peggiore, a differenza di alcuni tuoi compagni. In effetti, se volessi buttarla sul ridere, potrei definirti "l'asociale del gruppo", ancor più marcato dal più o meno efficace tentativo dei tuoi colleghi di organizzarsi a tuo discapito. Rimani sempre in disparte, ti isoli, ma non è solo questo: i png, ragazzi, i png! Nessuno di voi tre (parlo dei miei nella città bassa, laddove avevo dato massima disponibilità dei soldati commilitoni) ha usufruito della facoltà gestionale dell'esercito, o per lo meno non nel modo che mi aspettavo. Mi duole, pertanto, darti un segno negativo in questo caso: -

Totale: 1600 - 100 per un malus non grave + 200 per la puntualità = 1700 gold

Vieni promosso ad energia Verde.
A seguito della grande fedeltà verso la Nera Regina, vieni nominato "Capitano della Guardia" di Fortescuro.


[balancer]

• Sarò schietto e crudo come pochi. Jack è ancora troppo piatto, troppo privo di sensazioni e vuoto di sentimenti, e mi sono spesso trovato a vagare per i tuoi post alla ricerca di particolari virtuosismi, o qualcosa che elevassero sommariamente i toni. Attenzione, la mia non è una critica, ma un suggerimento stilistico. Rileggi attentamente prima di inviare, non scrivere tanto per farlo, perché leggendo i tuoi post in altre giocate ho notato una certa superiore attenzione ai dettagli ed una maggior premura. Per l'intera durata della quest, quindi, non mi è parso di rilevare alcun vero coinvolgimento tuo come di Jack, il quale è perlopiù rimasto quasi una comparsa della scena. Ripeto, non è una critica, ma un consiglio: usa i sinonimi, allunga alcuni periodi ed abbreviane altri, rimugina sul corretto utilizzo della punteggiatura: -
~
• Strategicamente, come sopra. Poco incisivo, nonché poco propenso a fare davvero del male. Ti limiti a piombare da un drago per osservare e sparare fin quasi a casaccio, senza una reale logica o un concreto intento, e quando questo sovviene rimane confinato ad un'operazione ariete: attaccare, attaccare ed attaccare. Nessuna riflessione sul come aprirsi un varco, nessuna strategia in senso proprio, o analisi sul come poter realmente fare del male ad un avversario che sai essere di molto superiore a te. Sportivamente? Bè, qui sei andato anche peggio: sei arrivato al termine di una battaglia campale, contro un esercito ritenuto tra i più forti del continente, dopo aver subito un mortale e svariati critici, con SOLO un critico ed un medio fra taglietti e ustioni varie? Scusa, ma m'è un tantino parso che scopo di ogni tuo post, invece del rendere tutto più piacevole, fosse evitare più danni possibili. Mi dispiace essere tanto franco, ma non è solo a forza di pacche sulla spalla che si migliora. Prendile come critiche costruttive, per piacere: -
~
• E infine l'interazione. Bè, su questo campo non ti si può certo lamentare nulla, se non altro il solo fatto di avere un po' trascurato l'ambientazione. Per il resto, tuttavia, interagisci fin da subito con i tuoi commilitoni (gli arcieri), entrando in contatto con questi, e fai lo stesso anche con i pg altrui. Seppur al limite della sportività, se non al di fuori di essa, sfrutti il rapporto con gli altri questanti in maniera piacevole ed efficiente, instaurando un legame che sono certo potrà ritornarti utile in future giocate: +

Totale: 1600 - 300 per un malus grave - 300 per un malus grave = 1000 gold
Per la scelta iniziale di guidare gli arcieri, piuttosto che dirigere l'assalto frontale, vieni nominato "apprendista" del Mastro D'armi e di Cavalli Renly Karstark.

[Xord Gik]

• Il punto di maggior vigore del tuo stile è certamente il lessico. La padronanza delle parole, difatti, è ottima e spesso ricorri a termini particolarmente evocativi. Tuttavia, proprio per questa ragione, a mio avviso dovresti limitare l'uso di vezzeggiativi come "problemino" (che ho letto in un tuo post) e perfezionare il ricorso a periodi leggermente più articolati e complessi, accoccolati in una più rigorosa attenzione dei dettagli linguistici. Generalmente, comunque, non ho proprio nulla da lamentare: forse, tra tutti, credo tu sia stato quello stilisticamente più piacevole da leggere e coinvolgente nell'interezza della quest. Il tuo personaggio è vivo e pulsante fra le righe tanto della battaglia quanto del post stesso. Continua su questa strada, quindi, ma tenta di approfondire di un'altra spanna l'interiorizzazione del tuo personaggio: +
~
• Strategicamente, come sopra, non ho nulla di cui lamentarti. Qualche pecca in sportività dove - come larga parte dei questanti tuoi compagni - sei arrivato illeso fin quasi al termine della giocata, ma per il resto (per la strategia) sei stato quello che ha forse meglio sfruttato l'apparato tecnico in suo possesso. Seppur non sempre con evidenti risultati, né tanto meno efficienti, hai saputo organizzare le tue abilità e talvolta difendere anche i tuoi compagni. Ciò premesso, non mi sento di darti un "+" per il semplice fatto di essere giunto al termine di una battaglia campale con uno stato fisico pressoché illeso (fino all'incontro con Asad/Pharouk). Peccato, però: -
~
• Infine, l'interazione. Per quanto possa non aver condiviso la scelta di controllare un drappello di militi che non ti era stato esplicitamente assegnato, l'iniziativa ha provocato in me piacevoli riscontri. Forse complice una tendenza a limitare il contatto con PnG vari dei tuoi compagni, o forse per mera follia del sottoscritto, ma quella piccola infrazione delle disposizioni ti ha fatto guadagnare svariati punti interattivi. A questo, si aggiungano poi le varie operazioni strategiche - tanto offensive quanto difensive - imbastite con gli altri questanti, piuttosto che isolatamente. Peccato solo per l'ambientazione, che un po' tutti avete eccessivamente trascurato e non preso adeguatamente in considerazione: +

Totale: 1600 - 200 + 50 per la puntualità= 1450 gold

Per l'iniziativa di guidare un drappello proprio, vieni nominato "Comandante degli Esploratori" di Fortescuro: adesso disponi di 100 militi armati e personalizzabili (ovviamente, non utilizzabili in combattimento come compagni animali). Il tuo grado è inferiore a quello di Lul.

Giudizi redatti da Apocryphe e J!mmy.

- - -

Apocryphe riceve: 1200 + 200 di puntualità = 1400 gold
Il sottoscritto riceve invece, in virtù del nuovo regolamento, 900 gold.

Non mi resta infine che ringraziarvi tutti quanti. Grazie ad Apocryphe per aver soppiantato egregiamente Maionese e grazie a voi partecipanti che avete reso la quest davvero ma davvero entusiasmante. Spero che la giocata vi sia stata gradita, così come i ruoli affidatevi. A tal proposito, avete diritto ad inserire la professione in scheda e di avvisarmi nell'eventualità di un cambio pg. Grazie ancora e arrivederci! :8D:
 
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54 replies since 2/12/2011, 00:51   2067 views
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