Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

La mano di Vega, Atto III: Stormbringer شنت تقتحم

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view post Posted on 18/4/2012, 19:18

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La mano di Vega
Atto III: Stormbringer
شنت تقتحم




Una luce porpora in alto nella grotta.
Un mezzo per sfuggire a tutto quello sfavillante luccichio di cui era pregna quella zona.
Capitava, adunque, che soggetti umani riuscissero a superare indenni i sentimenti di avidità e di voglia di ricchezza che si nascondevano nei loro animi.
Molti ambivano al potere, molti ambivano alla conoscenza, molti altresì ambivano alla fama.
L’oro e le pietre preziose avrebbero donato a loro ognuna di queste cose. Con l’oro si comprano artefatti leggendari e sottoposti mercenari, con l’oro si pagano libri e cantastorie pronti a leggerli, con il giusto utilizzo dell’oro, potevi far sì che ogni persona sul continente asgradelliano conoscesse il tuo nome. Piccole sfaccettature che forse per impudenza o malcelata stupidità, i cinque avventori avevano finito per dimenticare. La tentazione sublime del Dio del denaro si spense con rapidità inaudita, tant’è che il land van jakkalse esplose in un misto di rabbia e delusione, ed ecco che in un singolo istante la stella che indicava il cammino venne risucchiata in un turbinio di colori e luci, vortice caleidoscopico che attirò a sé i cinque umani, privandoli anche della facoltà di camminare sulle proprie gambe, li avrebbe sballottati a destra e a sinistra come semplici bambole di pezza, come se un’entità superiore si divertisse a giocare con i loro corpi. In questo modo vennero trasportati nella stanza successiva, come se i protettori del luogo non volevano far intuire agli intrusi la vera grandezza di quelle stanze. Lasciandoli nell’eterno dubbio di tesori di una vastità infinita. Tesori che, anche volendo, mai più avrebbero potuto rivedere, come una donna avvenente che si sente rifiutata, a quel punto solo un lauto prezzo da pagare avrebbe fatto scoprire di nuovo quelle ricchezze, e il prezzo da pagare non era altro ridondante oro.
Ma qualcosa di molto più prezioso.
Giunsero in quella stanza e, sotto i loro piedi, il pavimento non era altro che un mattonellato di un tenue color cenerino. Tutt’intorno a loro, invece dell’oro, schiere di librerie in delicato legno di frassino contenenti una quantità di libri antichi, rilegati in vecchie copertine adornate di arabeschi e di lettere dalle forme sinuose in un sommesso stile gotico di difficile interpretazione.
Molti libri che si credevano perduti, molte storie mai raccontate. Annales di vecchi imperi ormai defunti, diari di guerra di coraggiosi condottieri, o anche semplicemente storie per bambini.
Ogni cosa scritta in un remoto passato lì c’era.
Persino le prime teorie mediche e i primi rudimentali studi di anatomia, classificazione di ogni razza presente. Primi studi magici e delle conseguenze che la magia portava in quel mondo.
Erano nel Sancta Santorum della conoscenza.
Il Land Van Jakkalse fonte di sapere. Libri che solo da esseri dalla longevità draconica avrebbero potuto leggere in tutta una vita, quello era tutto il sapere dei Draghi, e, per alcuni versi, un tesoro ben più inestimabile di tante accozzaglie e patacche d’oro presenti nella prima stanza.

“Colui che conosce gli altri è sapiente; colui che conosce sé stesso è illuminato. Colui che vince un altro è potente; colui che vince sé stesso è superiore. ”.

Come se tutto quel viaggio infondo non avesse un premio finale, come se alla fine non ci fosse nessun artefatto tanto ambito, come se il vero tesoro fosse la possibilità di arricchire se stessi e la propria conoscenza. Come se tutto svanisse in una bolla di sapone come un sogno che prima o poi finisce. Il premio sarebbe stata la conoscenza di se stessi? O la conoscenza di se stessi li avrebbe portati al vero tesoro?
Poi, cinque forme si palesarono davanti a loro.
Cinque figure ognuna diversa dall’altra, come se a ognuno di loro fosse destinata una di esse.
Emersero dall’oscurità lentamente, a uno sguardo critico sembrava come se le loro forme fossero in via di definizione, come se lentamente stessero mutando in qualcosa che ancora non c’era.

...

La prima figura fu quella di una donna, capelli fluenti del colore della sabbia che risplende sotto al sole, occhi di un blu più lucenti di uno zaffiro, labbra rosee e carnose, una donna dai tratti che non si potevano dimenticare. Strisciava per terra con le ultime forze che a lei rimanevano, la pelle in via di putrefazione aveva assunto un aspetto marcio, lembi di pelle minacciavano di staccarsi. Gli occhi oltremare puntavano in un moto di disperazione quelli di Rohan, come se un grido smorzato d’aiuto non riuscisse a raggiungere quelli del giovane, uno sguardo che osservava il ragazzo, uno sguardo che gridava a eventi passati, sconsolata scosse la tesa, gli occhi assunsero una venatura che fino a quel momento ancora non si vide.
Era sconsolata, forse un po’ delusa.
Ma soprattutto era incazzata con Rohan.

« Ro..han. »

Disse solo questo.



Il secondo fu un vecchio, dal naso adunco e gli occhi iniettati di sangue, il lezzo pestilenziale del suo alito fetido si poteva intuire a metri di distanza. I capelli corvini, figura avvolta in un mantello color della notte, come la notte senza stelle si era presentata poco prima di inghiottirli, una rappresentazione tetra di un uomo di apparenza demoniaca, naso a becco, pizzetto e baffi come rovi pieni di spine,
Aura mortifera che circondava il suo aspetto duro ma familiare, identico all’uomo che aveva davanti.
La bocca si aprì, sputacchiando saliva e mostrando un sorriso imperfetto.

« Pensavo che avessi imparato dai tuoi errori. »
Eppure…
« Sei ancora uno schiavo. »

Con teatralità indicò la figura della donna che accompagnava il quartetto.
Déjà vu per Viktor, così come con Ray, così come con Crystal, lui non era nient’altro che un mezzo per arrivare a un potere più grande, un potere che non avrebbe potuto stringere, non con Crystal.
….

Un’altra ragazza, un altro specchio di qualcuno già presente nei cinque, capelli corvini e tratti orientali inconfondibili, figura seducente nel pieno della sua bellezza, demone che avrebbe mantenuto quell’aspetto invariato nei secoli. Una bellezza in grado di far tremare qualunque persona, sia uomo che donna, nel continente.
Gli occhi neri guardavano Jevanni, il guerriero dai capelli argentati che tanto la odiava, lei non era altro che Crystal, o meglio la rappresentazione di ella, si avvicinò al giovane, la mano leggera e flebile si posò sul corpo del giovane, tastandone la tonalità dei muscoli, la virilità che vibrava sotto le vesti, la mano scorse fino al basso ventre, irridendo l’uomo con il suo sorriso ammaliante.

« Vedi Jevanni, sei solo un mio schiavo. »

La voce candida e sensuale.

« Abbandonati a me, non te ne pentirai. »

Poi una risata che solo lo stesso Jevanni poté sentire.



Invero, tocco stessa sorte anche alla stessa Crystal, qualcuno che odiava, qualcosa che temeva, si presentò davanti ai suoi occhi. Una figura ammantata di nero, un cappuccio ad impedirne lo sguardo.
Il mistero avvolto in aurea di mistero.
Il suo benefattore che non si voleva mostrare, la voce potente e antica che era l’unica cosa conosciuta da Crystal.
Una persona che temeva, una persona che sapeva di essere di un’altra epoca, come se fosse il protagonista di vecchi racconti raccontati dalla madre prima ancora che tutto quello accadesse.
Era qualcuno di stranamente familiare.
Che odiava ma infondo non voleva deludere.

« Hai fallito. »
La voce greve tuonò nell'aria.
« Dov'è la mia spada? »



Infine, l’ultima figura fu quella di un guerriero, dai capelli argentati, dalla fiera prestanza.
Il buon Jevanni Glacendrangh si mostrò davanti agli occhi della piccola piratessa. Ma i suoi occhi non erano quelli di sempre, avvolti in una nebbia che non si poteva diradare, come se una patina oscura si era frapposta tra la retina e la cornea. Come se quegli occhi di cui si stava innamorando avessero assunto d’improvviso qualcosa di tremendamente sbagliato.
Non era il solito Jevanni.
Lì dove c’era la trachea, un profondo taglio rosso sangue percorreva il collo da parte a parte, da esso si diramavano strisce di sangue ormai secche, come se fosse troppo tardi per salvarlo.
Jevanni ormai era morto. Davanti a lei non c’era nient’altro che la figura di un cadavere riportato in vita da Crystal, l’ennesimo uomo che rinfoltiva le file della donna.
Era un non morto, come tutti gli altri.

« Ahinoe, non sei riuscita a salvarmi. »

Perché, infondo, era colpa sua se era morto.




CITAZIONE
Qm point:
Bene, ognuno di voi incontra un Oude Dragons uno degli antichi draghi, ognuno di essi può vedere solo il suo, ovvero dopo che prendono la forma vedete solo il proprio, e non quello degli altri.
Ecco a voi una piccola descrizione:
CITAZIONE
Oude Dragons: Essere antichi, i draghi leggendari di vecchi racconti, draghi protettori delle terre della propria specie, essi si sono liberati dalla restrizione del loro corpo e hanno raggiunto un piano di esistenza che nessuno altro ha mai raggiunto, figure eteree, inconsistenti, esseri di pura aria e spirito, essi proteggono il deserto del Land Van Jakkalse da millenni. Conoscitori di ogni cosa passata, presente e futura, conoscitori di ogni sentimento, ogni paura, ogni ricordo che lambisce l'esistenza di chi hanno davanti, e così loro si trasformeranno in qualcosa che chi ha davanti teme più di ogni cosa, carpendo uno dei ricordi più tragici e rimodellandoli a piacimento, mostrandosi a loro come pura rappresentazione del terrore.
Nessuno ha mai visto la loro vera forma. E nessuno mai la vedrà.

Energia gialla pericolosità D

Non necessariamente dovrete lottare, bensì state attenti a come reagite, solo una interpretazione coerente dei vostri pg vi farà andare avanti con successo.
Voi difatti non avete alcun modo di sapere che non sono i veri e solo copie.
Quindi, sotto a voi.
Avete tempo fino alle 23:59 del giorno 23/04/2012
Ps: A Rohan le informazioni le ho chieste direttamente in privato, a Lenny oltre al privato sono state prese dalle scene al valzer del crepuscolo, Coldest ti ho voluto dare un anticipo della tua vendetta, visto che, come tu stesso hai detto al momento ti interessa solo lei, Christine, ho letto in Anarchy Eden che il tuo pg si sta innamorando di Jevanni, quindi quale miglior cosa di mettere davanti l'uomo di cui ti stai innamorando morto e sotto il potere di Crystal? A voi.

 
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Lenny™
view post Posted on 18/4/2012, 23:54




___ _ ___

Avanzò nell'aria satura del lezzo di polvere stantia, di carta disgregata dal tempo, di sterco acido di ratti. Una biblioteca. Una biblioteca antica quanto il tradimento: continuò a marciare tra scaffali che svanivano tra le ombre, asserragliati da montagne accatastate di migliaia di libri voluminosi, mappe rosicchiate, tomi dalle rilegature smussate, rotoli fuori posto, pergamene in disfacimento. E il vago, remoto sentore di sterco acido di un qualche ratto particolarmente interessato alla lettura. Non era minimamente incuriosito o accattivato dalle promesse di eterna conoscenza e sconfinata erudizione che trasudavano dalla vastissima biblioteca. La conoscenza era un'arma tagliente, certo, ma Viktor era un corvo abbastanza vecchio da avere la sua bella fetta di esperienza alle spalle, lezioni di vita apprese in trincea, forze arcane donate dall'Oscuro Sire, e tanto gli bastava. Il resto della cosiddetta conoscenza, era ristretto nella cronaca. E la cronaca viene scritta dai vincitori. E i vincitori sono i più forti, i più potenti. E i più potenti sono gli appartenenti alla razza dei signori.
E lui, Viktor von Falkenberg, era uno di questi. Lo era sempre stato.

Avanzò, sino ad avere l'incontro sin troppo spiacevole e improbabile per non essere ritenuto sospetto. Il Beccaio lanciò una curva occhiata all'essere avvizzito e ricurvo su un bastone che si ergeva nella biblioteca dei draghi, tra dedali di polvere e festoni di ragnatele. Un vecchio dai lineamenti pesanti e scavati, lunghi capelli grigi venati di bianco, mantello nero come tenebra, occhi come bracieri ardenti. Era lui, Viktor von Falkenberg, e al tempo stesso non era lui, ma l'unbennenbar, l'Innominabile, l?oscuro Sire che gli aveva donato la forza necessaria a strappare l'Asgradel dalle mani di Rainier, l'entità nera che aveva nutrito nell'abisso della sua coscienza per raggiungere l'ecumene di potere. E che erra apparsa lì, in una polverosa biblioteca, per ricordargli il suo basso grado di schiavo.
Semplicemente, non aveva alcun senso.

Viktor ricordava.
Tre volte aveva incontrato l'Unbennenbar.
Tre volte era stato al cospetto di un albero morto. Carico di frutti morti.
Tre volte aveva parlato all'Unbennenbar.
Tre volte aveva esitato, tremato, privo di qualsiasi forza oscura, incapace quasi di reggersi in piedi. Non si trattava di terrore; non solo. L'aura dell'Oscuro Sire, semplicemente, inghiottiva quella del Beccaio.
Tre volte, e con quella quattro.
Ma questa volta, nonostante il brivido gelido che gli corse lungo la schiena, Viktor non fu in grado di avvertire altro, se non una ambigua forza magica pulsare nell'ambiente, concentrandosi proprio laddove si stagliava la sua perfetta copia.
Il Beccaio portò la mancina dinanzi a sé, palmo rivolto verso l'alto, dita contratte ad artiglio.
La sua espressione era rigida come un blocco di granito. Dura e ferma, così come la volontà di fare quel che doveva fare, per gettare luce sul dubbio che lo divorava dentro. Che la creatura comparsa fosse l'Unbennenbar o meno c'era solo un modo per saperlo. La mano nodosa e scheletrica fu attraversata da una serie di scariche violastre, dal cuore nero come pece. Magia oscura. Magia che mai il Beccaio sarebbe stato in grado di operare, non dinanzi all'Oscuro Sire.

« Hai osato troppo, patetica creatura, per sperare di uscirne viva. »

Sussurrò, rivolto al nulla. La stessa mano tesa verso il vuoto, questa volta, fu attraversata da una scarica tanto oscura e impenetrabile da essere decine, centinaia di volte più letale e inarrestabile di quella precedente.
Puntò uno sguardo di puro disprezzo contro la pallida copia di se stesso.
Un essere che aveva osato assumere le spoglie di una entità troppo grande, troppo immensa per essere sfidata da un vile, camaleontesco scarafaggio. Un affronto troppo infamante per non essere lavato con il sangue, mandando quella misteriosa creatura a leccare i piedi di qualche demonio giù all'inferno.
Ringhiò di cieca collera Viktor, avvampando in viso, mentre scaricava tutta quella nera forza in un raggio, concentrico e spiralizzato, che serpeggiò rapido contro il petto della creatura. E che, molto probabilmente, avrebbe scavato un cratere tanto profondo e bruciante nella sua cassa toracica, da eruttare dalla schiena.

« CREPA! »




SelfportraitwithDeath

Umano: Rec 325 ~ AeV 150 ~ PeRf 125~ PeRm 525 ~ CaeM 225
Demone: Rec 400 ~ AeV 100 ~ PeRf 100~ PeRm 850 ~ CaeM 150

~ Basso 1% ~ Medio 5% ~ Alto 13% ~ Immenso 29% ~

Energia residua: 95% -0% -13% = 82%
Status Fisico: Illeso
Status Psicologico: Lucido

Passive rilevanti in uso
Certain burden_-Aura venefica che rinsecchisce e avvizzisce gli esseri viventi che lo circondano fintanto che gli restano vicino.
Achtung_Passiva psionica di timore (se i personaggi vicini sono di energia inferiore e non sono demoni).
-Auspex passivo. / Difesa da auspex passivi.
Sakrileg_Percezione visiva al buio/mimetizzazione completa all'ombra.
Streben (Arcanismo III liv.)_-Cognizione passiva di qualsiasi magia operata in campo.
-Abilità attive magiche castate immediatamente e senza bisogno di tempi di concentrazione.
-Tecniche magiche provocano danni di un livello superiore, a fronte di una diminuzione delle tecniche fisiche di pari natura.
Corigliano (compagno animale)_Tele-empatia completa tra il pg e il suo corvo.

Attive utilizzate
~ Dunkelheit__ _Quel che è accaduto al corpo e allo spirito di Viktor von Falkenberg non lo ha reso solo una creatura delle tenebre. La devastante esplosione malefica una volta investito lo ha reso un vero e proprio creatore dell'oscurità, un sofisticatore del sacrilego elemento delle ombre. Costui che un tempo era un Generalissimo della Sacra Nazione Germanica e oggi un padrone delle tenebre, un tempo Duca di Freidland e Signore dei macelli e oggi un grottesco feticcio in assetato di potere, alla fine rimane sempre una sola cosa: un manipolatore. Il Beccaio è difatti completamente in grado di manipolare l'elemento oscuro: potrà generare scariche oscure, lampi, sfere, raggi et simili. Nel momento in cui attiverà la tecnica verrà come circondato da una strana aura nera che servirà solo a detenerne l'attivazione. Da questo momento, dopo precisi movimenti delle mani e delle dita potrà emettere delle scariche oscure dal suo corpo, le quali potranno essere arbitrariamente manipolate dai gesti del Beccaio. L'oscurità fuoriuscita dal suo corpo potrà essere ancora gestita una volta abbandonata la sua figura, così come eventuali lampi oscuri potranno essere emessi anche in area nelle sue immediate vicinanze. Per manovrarli, comunque, sono necessari espliciti movimenti delle mani da parte di Falkenberg, in modo da dare degli ordini ben precisi alle scariche, come un grottesco direttore d'orchestra. Le scariche provocheranno ustioni sul corpo dell'avversario, potranno shockarlo per qualche secondo, e si muoveranno a grande velocità. I danni provocati agli angeli da questa tecnica vanno alzati di un livello. Ai demoni, invece, diminuiti di un livello.
Attraverso un quantitativo di energie pari a Medio, invece, Viktor sarà in grado di creare dinanzi a sé una barriera composta da forze oscure, da ombre, da tenebre fisiche. Questa barriera, delle sue stesse dimensioni, avrà un potere difensivo pari a Medio.
{Pergamena Dominio del male: consumo di energia Variabile Nullo e Alto} & {Bracciali dello Scudo}


Note: Vik usa dunkheleit a livello Nullo per scoprire l'inganno del nemico. un paio di sospetti li ha avuti avvertendo la passiva magica, e a causa del fatto che non appare nessun albero morto carico di scheletri impiccati, prima della comparsa dell'Unbennenbar (apparizione che, tutte e tre le volte precedenti è avvenuta, come si può constatare leggendo le scene del Valzer). Ma fato che anche questa creatura è circondata da un'aura di timore, Vik fa un'ultima prova: scaricando un Dunkeleit a consumo nullo sulla mano, si accorge che i suoi poteri non sono scomparsi, risucchiati dalla forza dell'unbennenbar, bensì sono presenti nel suo corpo. ciò svela l'inganno e scatena la sua rabbia, che scarica in un attacco magico -lo stesso- a consumo Alto contro il nemico. Ricordo le passive di cast istantaneo e la terza di Arcanismo, secondo la quale il danno causato dal Dunkheleit sale a Critico, invece che alto -senza contare eventuali raddoppi energetici basati sulla PeRm.

 
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view post Posted on 20/4/2012, 01:07
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A F L A M E
s t o r m t h e h e a r t



« Sacco? Sono abbastanza forte da prendermi un forziere... »

Lì per lì l'uomo non seppe se risponderle a tono o meno. Magari una qualche battuta sul fatto che non fosse nemmeno abbastanza forte da liberarsi dalla sua stretta, ma si rese conto che ciò l'avrebbe solo spinta a ribellarsi ancora di più e replicare. Dunque le rivolse un'occhiata supplichevole. Quello di una persona già spezzata, incapace di mantenere il controllo eppure troppo ragionevole per poter cedere al nervosismo.

" Risparmiami, Ahinoe. Ti prego. "
Non so per quanto ancora sopporterò me stesso.

divider8

Macinò ancora passi per quelle che parvero ere, liberando finalmente la ragazza quando sentì aveva smesso di dimenarsi. Una piccola pacca sulla sua schiena, a ricordarle di andare avanti.

Ancora un po'.

Quasi non se ne accorse - o è meglio dire, quasi non credette di essersene accorto.
Perché effettivamente era fra le ultime cose che si sarebbe aspettato in quel luogo - no, a dirla tutta era l'ultima cosa che mai si sarebbe aspettato. Punto. Perché nessuno mai aveva osato. Mai aveva avuto il coraggio.

Eppure, di tutto ciò che gli era capitato negli ultimi giorni, non pareva vi fosse una singola cosa che gli fosse andata bene.

« Vedi Jevanni, sei solo un mio schiavo. »

Qualche ubriaco, qualche maniaco, forse qualche goliardo privo di buon gusto avrebbe pagato per una situazione come quella. Il Guerriero non apparteneva a nessuna di quelle categorie però.

Nel sentire le dita della donna scendere dal proprio petto all'addome, poi ancor più sotto fino al proprio sesso, Jevanni sentì sudore gelido colare lungo la nuca e la schiena. Sebbene non facesse remotamente così tanto caldo, in quel momento l'uomo sentiva di bruciare come se le fiamme dell'inferno stessero lambendo le sue carni.

Solo la stretta di Moryan, che cercava di costringerlo alla pacatezza, gli fece da scudo contro il sentimento che gli stava facendo ribollire le viscere e il bassoventre.
Di disgusto.

« Abbandonati a me, non te ne pentirai. »

Incrociò lo sguardo d'ametista di Crystal. Il celeste delle iridi era ora meno sbiadito, molto più scosso e ardente, e le stesse pupille -per quanto solo un occhio più attento lo avrebbe potuto notare- si erano dilatate.

Non si era nemmeno accorto quando la donna s'era portata avanti a lui ed Ahinoe - Ahinoe, che lui in quel momento nemmeno aveva idea di dove fosse. Ma non si sarebbe voltato a cercarla, non proprio allora.
Profanato e violato, tutt'altro che ammaliato e voglioso, Jevanni aveva occhi e mente solo per una donna.
No, un'arpia. Per non usare gli epiteti che si stavano formulando nella testa rovente.
Visilne era certamente scomparsa per sempre, eppure non poté nemmeno frenare l'istinto di provare onta per esser stato toccato da altre che lei.

Perché anche se era morta, la dama del Focolare viveva ancora dentro lui, fra i suoi ricordi più cari.

E poi, tutto ciò era...insensato.
Perché quella scenata improvvisa?

Forse la puttana si stava annoiando, e trovava lui il suo giullare con il quale divertirsi? Assieme al ragazzino e al vecchio,
voleva provare l'ebbrezza di insultare il G u e r r i e r o d e l l 'I n v e r n o ?
Avrebbe provato il godere di ben altro. Lei che tanto accarezzava il fallo avrebbe presto goduto dell'intrusione di un'altra spada, ben più dura e desiderosa di penetrarla da tempo immemore.

" Apri il nuovo futuro. "
Un futuro sozzo di sangue. Sangue di puro demonio:

No, Jevanni non sarebbe rimasto fermo. Non in quel momento. Aveva atteso per troppo.
E ora, nella sua decisa intenzione di provocarlo, aveva oltrepassato l'ultima linea di prudenza che l'albino aveva a fatica tracciato.

Era quello il momento.
Non aspettava altro, dopotutto.

NUH8Z

« Fottiti. »

Le labbra si aprirono, sillabarono con una semplicità disarmante l'unica replica che lo spadaccino ritenne giusta, e prima ancora che il sapore velenoso della prima lettera svanisse...accadde.

La mano sinistra andò indemoniata a serrare senza pietà il polso del demone, mentre al contempo la destra andava in un singolo gesto ad estrarre Orizzonte. Uno stridio insopportabile riecheggiò nella caverna mentre l'arma veniva snudata del fodero, e lungo la lama del colore delle profondità del mare si precipitarono correnti di cristallo e borea. Una linea di luce, orizzontale all'altezza dell'addome.
E poi più nulla.





speedpaintbyheader

ReC 200 | AeV 200 | PeRf 325 | PeRm 150 | CaeM 450X

Nullo 0% | Basso 2% | Medio 6% | Alto 15% | Critico 33% | Mortale 69%

PJnzb
ͽH E A R T ~ B E A Tͼ
"of heart, soul and flesh"

energie
88%

stato fisico
0/16
...

stato mentale
0/16
...
PJnzb
ͽA R M A M E N Tͼ
"of steel and poison"

orizzonte
spada bastarda
stelle del tramonto
coltelli da lancio (12/12); pergamena 'stella' incastonata (4/4)
principe musashi
pugnale; poteri non attivi
tempo
pentadente; poteri non attivi; pergamena 'stop' incastonata (4/4)
brina
armatura media
dispense elfiche
abbagliante (1); fumogeno (1); esplosivo (1);
veleno indebolente -perm- (1); veleno psionico (1)


PJnzb
ͽI M M U N I T Yͼ
"of commitment and strength"

orichalcum
attacchi fisici più pericolosi e tagliano ogni materiale;
effetto boomerang applicato alle armi lanciate;
difese da attacchi fisici facilitate;
insensibilità al dolore;
velocità superiore non influenzata da confronto AeV;
risparmio del 3% su tutte le tecniche;
difesa passiva psionica
sacrificio mu
abilità dell'artefatto attivabili solo tramite sacrificio del proprio sangue
tempo
calma mantenibile in ogni situazione


PJnzb
ͽO B L I T E R A T I O Nͼ
"of blows and earthquakes"

il canto di guerra
pergamena urlo di guerra
consumo basso/ad area/istantaneo/perm/natura psionica
chi subisce l'attacco non ne è danneggiato, ma ne è stordito e avrà problemi a difendersi



danza dei cristalli
abilità personale (1/10)
consumo variabile/danno variabile fisico/istantaneo/caem/natura fisica
colpo di spada genera lama di vento gelido
neve che si posa dopo attacco (effetto visivo)
consumo scelto, medio




PJnzb
ͽS Y N O P S I Sͼ
"of deeds and struggles"

Credo il post sia abbastanza esplicito riguardo alle ragioni che hanno portato ad un così repentino scoppio. Comunque, mentre parlo tento di afferrare e stringere/stritolare il polso, che dovrebbe essere vicino dato che ti sei preso la libertà di palparmi i genitali, mentre con l'altra mano estraggo Orizzonte. L'estrazione particolare dell'arma genera uno stridio potente che sarebbe l'interpretazione dell'Urlo di Guerra. Senza fermare il gesto, eseguo la variabile di lame di vento che accompagna un fendente rivolto al fianco destro (destra di 'Crystal'), che mira letteralmente a tranciare in due orizzontalmente la donna. Detto ciò, ricordo che ciascuno dei gesti è reso molto rapido dalla passiva personale che emula quella del primo livello del dominio Libertà. Inoltre il fendente è chiaramente soggetto alle passive del Warrior Style. E che il fendente conta come attacco fisico, poiché le lame di vento che lo accompagnano sono una tecnica che precede il fendente - senza sostituirsi ad esso in ambito di danni.

 
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Christine`
view post Posted on 24/4/2012, 22:24





LA MANO DI VEGA
"uccidimi, se tieni a me"

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Si scatenò ancora per un po’, scalciando e dimenandosi dalla forte morsa del compagno, premendo le proprie mani su quelle –giganti al confronto- dell’uomo, seguendolo infine languida per il resto del percorso. L’acre quanto pensierosa speranza che finissero presto di fare da scorta alla psicopatica era sempre più accentuata dal percepibile tumultuoso desiderio di Jevanni di ucciderla.

Era chiaro quanto si sforzasse per non cedere ad Ahinoe e benché lei lo sapesse forse aveva ben capito che era metodo abbastanza efficace per tenerli entrambi in vita, da un lato obbligando il guerriero a tenere uno o due occhi puntati sulla ex piratessa e lontani da Crystal e dall’altro minori probabilità che Ahinoe potesse combinare guai.

Effettivamente, se parliamo di tempo perso a girovagare in cerca di qualcosa di cui nemmeno si ha idea –e quindi non di oro- è la noia a sopraffare, e tempo per Ahinoe di continuare il cammino svogliatamente e a sguardo perso che rimase completamente da sola. Intorno a lei, un’enorme biblioteca con, ovviamente, ammassi di libri quasi informi per Ahinoe, e quindi privi di vero significato. Poche erano le letture appaganti per una ragazza come la capitana, figurarsi se si fosse dovuta mettere a dare un’occhiata fra le librerie. Non preoccupatevi, sicuramente stavolta non corre il rischio di toccare niente.
Una presenza, si voltò.

Familiare, la figura argentea di un guerriero che aveva avuto al proprio fianco fino a momenti prima, ma scostante –come uno specchio appena infranto, con pezzi che non combaciano più fra di loro. Mancavano tutti quei piccoli elementi che tenevano insieme la figura di Jevanni, come la luce spenta negli occhi.

Sentì una fitta nel petto, illudendosi di non avere ancora capito cosa aveva davanti.

« Ahinoe, non sei riuscita a salvarmi. »
Un uomo con la gola recisa, ecco cosa. Ma ancora in piedi.
Jevanni era morto e lei non aveva fatto niente per aiutarlo. Si perse, non tentò nemmeno più di ragionare. Davanti aveva lo spettro del compagno, uno dei tanti cadaveri di cui Crystal teneva le redini, senza quel minimo di compassione. E tremava.

Cosa avrebbe fatto? Dichiarato lei stessa guerra alla stessa donna che programmavano da mesi di uccidere, senza mai trovare un vero e proprio piano? Lei da sola, suicidarsi in un atto che nemmeno sente suo?
No, basta, così che la stanchezza le crollasse addosso.
Fece un passo, arrivando ad un palo dal petto macchiato di rosso dell’uomo.

« I-io… io ero felice, questo viaggio per quanto duro è stato forse il periodo più perfetto che avessi potuto desiderare. E di questo ti chiedo scusa, se sono sempre stata troppo infantile e ti ho dato solo preoccupazioni.
…proprio come quando Velta stava crollando,
eravamo sul cavallo di Alexandra.
Dunque…
»
biascicò trattenendo i sussulti in gola.
Slacciò i fermi delle placche dell’armatura e sfilò la lama cristallina di Azuma,
afferrò l’impugnatura con entrambe le mani, puntando il filo dell’arma contro il suo stesso petto.
Porse, infine, la spada allo spettro di Jevanni, sicura di non avere alternative.
png
Uccidimi, se mi ami
uccidimi, se mi disprezzi
uccidimi, se vuoi che ti salvi.
Sangue sgorga come le lacrime.
"Uccidimi, come io ho ucciso te."


« …se tieni a me almeno la metà di quanto tenga a te…
…ti prego, uccidimi.
» Lacrime.
Sarebbe morta comunque li, se da sola, e se non lo avesse fatto avrebbe avuto il rimorso di non averlo ascoltato fino al momento di essere traghettata verso acque più nere. Fece pressione sulla lama, conficcando il metallo azzurro della lama nel petto. Se solo lo avesse pensato, lei non scherzava. E il primo sangue cominciava a impregnare i suoi abiti.
« Ahh… »






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S T A T I S T I C H E
- - - - - - - - - - - - -
Basso 5% - Medio 10% - Alto 20% - Critico 40%
ReC 200 - AeV 200 - PeRf 225 - PeRm 200 - CaeM 375
Energia 90 (-5; -5)
Stato Fisico Taglio profondo all'altezza dello stomaco, entità media (autoinflitto) (2/16)
Stato Psicologico Tremante, come se le fosse caduto il mondo addosso. Piange. (0/16)

❂ ❂ ❂ ❂ ❂

Sangre Rinforderata (Katana)
Manuka Rinfoderata (Katana)
Azuma Sfoderata (Wakizashi)
Breathings Rinfoderate [5/5 Proiettili di piombo] [15/15 Dardi in ferro]
Cien Almas Abyss Non equipaggiata (Armatura)

❂ ❂ ❂ ❂ ❂
P A S S I V E
- - - - - - - - - - - - -
In the cicada's cry - Manuka è indistruttibile.
In the cicada's cry - Manuka non può essere sottratta ad Ahinoe, questa tornerà sempre da lei.
Caricia - Ahinoe è immune alle influenze psicologiche passive.
Seguridad - Ahinoe non si lascerà influenzare dagli svantaggi in combattimento.
Eficacia - È possibile scorgere il punto debole di ogni oggetto (Tagliare oggetti/ disarmare con facilità)
Esgrima - Ahinoe noterà sempre i punti deboli dell'avversario e i suoi attacchi risulteranno più efficaci.
Esgrima - Auspex passivo.

❂ ❂ ❂ ❂ ❂
A T T I V E
- - - - - - - - - - - - -
Slot Libero - Nessuna abilità utilizzata.

❂ ❂ ❂ ❂ ❂
N O T E
- - - - - - - - - - - - -
Non è un post lungo, ma credo -almeno per quanto mi riguarda- che vada bene così. Qualsiasi sia la situazione, Ahinoe NON reagirà fisicamente -per lei è uno shock. Per chi conosce un minimo del BG suo, saprà che Ahy-chan non ha mai avuto praticamente nessuno di così vicino come Jevanni, e l'unica persona che è stata importante per lei -il suo vecchio capitano- è stato ucciso dallo stesso padre.
Vedere quindi Jevanni morire è stato troppo. Lei ha sopportato tutto, Crystal compresa, solo per lui, mai è stato suo interesse uccidere la ninfomane bastarda.
Dunque, ci rimane talmente male da non regire nemmeno contro Crystal, semplicemente vuole finirla. E che fa? Punta la lama di Azuma contro il suo petto e porge l'elsa alla mano dell'illusione/Jevanni chiedendo di ucciderla. Questo non vuol dire che tu me la debba uccidere, però. Vero? VERO? è_è *porge 50€*
Mi sono commosso ç_ç

❂ ❂ ❂ ❂ ❂
 
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view post Posted on 25/4/2012, 15:16
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Like a paper airplane


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Guardò l’uomo che improvvisamente le si parava davanti, il suo cappuccio nero, la notte dentro e fuori le sue vesti. Avvertì il brivido del proprio risveglio, nel momento in cui l’aveva riportata alla vita. Dita contro la pelle, contro gli occhi, il dolore del respiro che rinasce. La missione che incarnava calatale addosso con il proprio nome. Era la figlia di quel padre invisibile. Dentro il cappuccio non un volto, non l’ombra di un viso, ma semplicemente oscurità.
E tornava da lei in quel luogo, pretendendo la restituzione di ciò che aveva creato, accusandola di aver fallito il proprio compito.
Sbiancò, tremando per il dolore di quell’affermazione assurda: aveva lottato per anni, passando gli ultimi mesi a pianificare la vittoria finale. Aveva sfidato e ucciso il proprio padre e i suoi uomini, aveva rischiato di attirare su di sé le ire dei sovrani d’Oriente. E ora lui veniva ad accusarla di fallimento, come se lei fosse l’ultima delle schiave, la più sciocca delle sgualdrine.

Non ora... Presto. Presto sarà tutto compiuto”.

Strinse i pugni, chinando il capo.
Per un attimo pensò di consegnarsi a lui, di lasciare che la uccidesse. Sentì di avere sbagliato e di averlo deluso. Per un attimo un peso enorme la schiacciò verso il basso, come se volesse inghiottirla. Aveva fallito. Era tutto finito, tutto il suo sogno.
Ma le nocche divennero livide e dentro di lei divampò una rabbia ferina, terribile, inarrestabile. Non ora. Non era il momento. Non quando tutto era così vicino. Lui le aveva ridato la vita pensando di creare un proprio strumento, ma lei era Crystal e avrebbe portato a termine la propria missione.

Non ora”.

Un suono gorgogliante, di stomaco, che non ammetteva repliche. Sollevò il capo di scatto, guardando dritta verso di lui.
Aveva commesso un errore a ricomparirle davanti ora, quando il potere di lei era all’apice. Ora che le porte socchiuse di una nuova realtà le si paravano dinanzi.

Sei stato sciocco.
Presto il mondo sarà cancellato. E tu con lui.
Perché hai voluto sfidarmi prima?


Follia negli occhi di lei, ricolma di odio, acida.
Non provava riconoscenza. Uomini come quello, desiderosi di fermarla e prendersi tutto il merito delle imprese di lei, invidiosi della forza che aveva raggiunto, non erano degni di vivere. Forse lui le aveva ridonato un corpo, aveva racchiuso in nuova carne l’anima ormai fuggita.
Ma non era come lei, era uno stupido umano ammantato di nero, pretenzioso, disgustoso e puzzolente come tutti gli altri.
Stese la mano verso di lui. spirali d’ombra le sorsero dalle dita e si strinsero attorno al corpo di lui, lungo il collo, le spalle, le braccia.

Hai fallito.
Ora muori
”.

Gettò indietro la testa e rise, ben sapendo come sarebbe finita.



CITAZIONE
Subisco la psionica, ma Crystal reagisce superba alla provocazione e usa Dominio del male a Critico sull'illusione.

 
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Stray
view post Posted on 1/5/2012, 16:49




LA MANO DI VEGA
s t o r m b r i n g e r
{XI}




Per prima venne la ragazza, e poi Rohan non vide nient’altro.
Non per il fumo, non per i sortilegi della grotta, né per qualunque altra astuzia fallace: per il semplice fatto che il guerriero, in quel momento, aveva occhi solo per lei. Le armi caddero ad una ad una, tintinnarono a terra o si conficcarono al suolo, mentre il corpo stesso vacillava. Le iridi si sgranarono, esplosero come un sole all’ultimo dei suoi giorni, la pupilla mise a fuoco l’immagine e tutto il mondo, tutta la biblioteca, tutto quello attorno a lui svanì nel nero fumo.

« ...no. »

Sussurrò, e quel desiderio divenne sempre più forte, il sospiro si gonfiò come un uragano dentro al suo petto per poi scaturire con vigore maggiore, bruciante, disperato. No, disse, cercando di negare con le parole ciò che gli stava davanti, cercando di arrestare il suo incedere. Ma lei continuò a fissarlo, dietro quella maschera di odio e putrefazione.

« NOOOOOOOOOOOOOO! »

Ruggì, guardando il cielo nero sopra di lui.
In quella stanza, adesso, non c’era spazio che per loro. Spinse a fatica le pupille tremanti, costringendosi a guardarla ancora una volta, a incrociare ancora i suoi occhi. Crollò a terra, spezzato, le gambe cozzarono sul pavimento, cadde inerte al suolo sulle sue stesse ginocchia, non più un grado di stringere alcuna spada, di lanciare un solo coltello. No, boccheggiò, mentre la ragazza si avvicinava.
Un suono ripetuto e più nulla, un battito insistenze, un cozzare di campana, il sussulto del cuore.

Non capiva.
Come al solito. E come al solito non era importante, non serviva. Non capiva molte cose, ma lei era di fronte a lui e non serviva a niente pensare al perché. Si lasciò scivolare in avanti, abbracciandola, appoggiando il suo mento dietro la sua spalla, carne sana contro carne scheggiata, marcia, carbonizzata. Le sfiorò la schiena, passando le dita fra le ferite, gli sfregi, le putrefazioni. Deglutì una, due volte, serrò le palpebre e la strinse a sé, forte, trattenendo il fiato, iniziando a tremare.

« Mi… mi dispiace. »

Disse, sussurrandole all’orecchio queste parole così vuote, così inopportune, così inutili in quel momento, ora che tutto era ormai concluso. Mi dispiace, singhiozzò con voce spezzata, flebile e roca come quella di un bambino. Petto contro petto, appoggiati l’uno contro l’altra, Rohan si ricordò di poter piangere ancora, quando una grossa goccia gli rigò la guancia, seguita da tante altre. Mi dispiace, pianse, e l’immagine delle due Roxanne si sfumò nell’iride appannata dalle lacrime, unendo ricordo a presente, bellezza a orrore, orgoglio a rimpianto. Urlò, guardando il cielo, come l’ululato di un lupo o di un cane randagio, minaccioso e ferito al tempo stesso, maestoso e spezzato in quella pietosa ferocia.

La colpa era sua, ma tutti avrebbero pagato.
Questa era la sola cosa che sapeva. Tutti, dal primo all’ultimo, tutti i tasselli cadutigli d’innanzi, chiunque l’aveva portato di fronte a lei ancora una volta avrebbe dovuto soffrire, venire schiacciato e scaraventato altrove, fra lacrime e sangue, esattamente come lui. Ruggì, stringendola al petto, mentre dal suo corpo si agitavano pulsando fiamme rossastre e strali sanguigni, come lame ricurve o alghe mosse dal vento. Strinse i denti fino a sentirli stridere, deglutendo il sapore amaro e salato del proprio passato, e si lasciò andare.
Attorno a lui la sua rabbia esplose, scagliandosi in ogni direzione come una vampata accecante, una cupola di lame, fiamme e fruste cremisi.

Credeva di sentirsi meglio, e invece non riuscì a far altro che urlare più forte, piangere ancora.
Il petto gli bruciava come un marchio a fuoco, ogni respiro era una stilettata. Annaspò fra i capelli secchi e speziati, aggrappandosi a lei come un naufrago ad un relitto, stringendo gli occhi e respirando forte. Di nuovo, l’aria si fece satura di odio, si spezzò condensandosi attorno a lui ed esplose ancora, con fragore di tempesta, spezzando terreno e fumo in una cupola color sangue vivo.

« Pagheranno… pagheranno tutti. »

Giurò a quel corpo morto, a quell’illusione del passato.
Perché da qualunque realtà venisse non ci sarebbe stato scampo né redenzione, ma solo una cosa: dentro le pareti della grotta maledetta, urlante di rabbia e offesa, si scatenava la
TEMPESTA

png




«« ReC: 275 AeV: 225 PeRf: 325 PeRm: 225 Caem: 250 »»
Basso: 02% Medio 06% Alto: 15% Immenso 33%

Stato Fisico » Illeso ~ {0/16}
Status Anormali » ~ {0/0}
Stato Psicologico » ~ {0/16}
Energia » 94% -6% -6% = 82%
Equipaggiamento »
«Right Arm of th'demon» Innestata. «Lascito dell'Alba» ~ «Stendardo di Gruumsh» Dritta. «Kharon» ~ «SfregiaDiavoli» Equipaggiate a entrambe le gambe. «Nightcleavers» Assicurati attorno al torso {x15}


Abilità Passive & Derivate da Artefatti •
«Appetize for Opposition / Havoc Hormones» Difesa psionica passiva. / Possibilità di impugnare armi enormi con facilità, forza fisica eccezionale. «Overwhelming Will» Immunità al dolore / Non sviene raggiunto il 10% di energie. «Scattering Steel» Telecinesi sulle armi possedute. «Oko Boga nie zna barier» Auspex passivo, visione delle auree. {Stendardo di Gruumsh} «Era il loro campione e giusto il suo discernimento / La sua spada parrà incontrastabile, splendente e soverchiante.» Qualunque azione verrà commessa, gli altri la considereranno sempre giusta e necessaria. / Paura e timore di morire per chi fronteggia i colpi della spada. {Lascito dell'Alba} «Fremito» Impossibile percepire la direzione del colpo, l’arma appare incredibilmente sfocata. {Kharon} «Percuoticieli / Frangianimi » Creazione istantanea di appoggi immateriali orizzontali o in pendenza. / Ogni colpo o tecnica inferto da Rohan infligge il doppio delle sofferenze che potrebbe sortire, pur rimanendo invariato il danno in sé. / Rohan avverte dolore equivalente al danno inferto per mezzo degli schinieri. {SfregiaDiavoli}


Abilità Attive •
CITAZIONE
Ambizione »» da sempre, l'ambizione è considerata un'entità immateriale, una sorgente interna di potere. Ma come si presenterebbe se qualcuno riuscisse a metarializzarla, estrarla dalle proprie viscere? Un liquido scuro e brillante, una pellicola simile a lava capace di condensarsi all'istante o rimanere più fluida dell'acqua, assumendo qualsiasi forma desiderabile, a volte nera come l'odio o chiara come l'amore, capace di uscire dalla pelle come geyser o stillando piano al pari del veleno. Aguzza, impenetrabile, inscalfibile, saettante: l'ambizione si nutre di vita stessa, e da essa è usata per raggiungere i propri obiettivi, sottoposta alla pura e immediata volontà. «Attiva Offensiva : Variabile ~ Medio x2»

Riassunto Azioni & Note •
…l’avete fatto incazzare. Non è stata una mossa saggia mostrargli il suo passato, lud.
Diamo una svolta alla quest, che dite? Uso due attacchi ad area a consumo medio ciascuno, uniti a una raffica di pugnali e spade grazie alla telecinesi. Anche se non vi vede, Rohan dovrebbe colpire tutti, nessuno escluso.

Bye, domani mi operano.

 
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view post Posted on 5/5/2012, 00:40

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La mano di Vega
Atto III: Stormbringer
شنت تقتحم



« Ora basta! »

Una voce tuonò nell'aria.
Rimbombò tra le pareti come se l'origine della stessa fosse ovunque intorno a loro. Come se quel suono singolare, come è una voce umana, fosse l'essenza stessa di quella caverna. Come se non fosse composta di terra e sabbia solidificata, bensì da onde sonore che si propagavano nell'aria. In quel preciso istante, il soffitto sopra le loro teste iniziò a sgretolarsi, una pioggia di rocce crollò sopra le loro teste, fuliggine e granelli si sparsero nella stanza. Le librerie iniziarono a tremare e i libri a cascare come spinti da una forza invisibile. Furono investiti da una marea di tomi, uno tsunami di opere, un maelstrom di pagine strappate.
Un tesoro inestimabile che si avviluppò su sé stesso a formare un enorme tromba d’aria.
Ogni attacco portato da Rohan fu fermato, ogni offensiva resa inutile.
Quei cinque non sarebbero sopravvissuti alla prova finale. Nessun sentimento di amicizia e gioco di squadra – che abbracciava l’intero gruppo e non solo individuo per individuo – si scorgeva in quella che pareva essere un inutile accozzaglia dei primi cinque uomini trovati per caso in giro per il continente.
Eppure, il viaggio nella caverna delle meraviglie aveva tre semplici ed essenziali obiettivi:

la debellazione delle tentazioni terrene, quali l’oro;
l’Io che diventa cosciente di sé;
l’Io che trascende sé stesso per rapportarsi con gli altri.


Tre tappe in cui il genio sarebbe emerso differenziandosi dall’uomo volgare, l’uomo comune, quello cui l’intelletto è sprecato per la ricerca della soddisfazione personale: uomini seriosi, che non scherzano mai e sempre in “posa” per impressionare gli altri. Avrebbero potuto ambire a molto di più in quel viaggio nella conoscienza, un potere che una semplice spada non poteva garantire. L’argenteo condottiero s’era abbandonato agli impulsi primordiali della tentazione del sangue, gli altri due uomini, invece, avevano distinto realtà da finzione, peccato che uno dei due abbia perso la testa.
Discorso a parte merita la ragazza, ella aveva impressionato il giudice supremo che, seppure cadde nell’ovvia confusione tra realtà e finzione, riuscì a saltare un gradino di quella presa di coscienza, riuscì a compiere una salto di fede, abbandonarsi a un uomo, conoscere i propri sentimenti.
Porre la propria vita nelle mani del destino in un ultimo strenuo tentativo risolutivo.
Se avesse potuto piangere avrebbe pianto per quella scena commovente.
L’Oude Dragon sfilò la spada dal ventre della ragazza, e mentre quel marasma di pagine continuava a svolazzare nella stanza, la figura di Jevanni si sarebbe piegata su quella di Ahinoe.
L’avrebbe carpita, l’avrebbe protetta da tutto, una dolce nenia le avrebbe addolcito le membra e, come per magia, le sue ferite lentamente si sarebbero rimarginate, lasciando nient’altro che un lieve pizzico che sarebbe presto svanito, a quel punto il dolore non sarebbe stato nient’altro che un brutto ricordo.
La quiete avrebbe raggiunto gli uomini, la stanza sarebbe cambiata in un ultima roboante esplosione di luce. La stanza delle armi, dei tesori d’acciaio e metallo.
Il ferro del potere. Artefatti leggendari che aspettavano di essere carpiti ma che, come ogni cosa nella caverna, nessuno poteva toccare.
L’ultima stanza che non avrebbe avuto una prova da superare o un enigma da decifrare. No, solo un uomo – o meglio un ragazzo – era a difesa di quelle ricchezze di inestimabile valore.
Un corridoio centrale si apriva al mezzo della stanza, ai lati una montagna di spade, armi, e armature di ogni genere. Come per l'oro, collinette di armi accatastate l'una sull'altra senza apparente ordine.
Ma a uno sguardo più approfondito, man mano che i tesori si avvicinavano al ragazzo, così erano meglio curati, così il loro potere cresceva.

Un ragazzo dai capelli corvini e dai tratti dolci, un ragazzo dall’aspetto anonimo e dagli occhi simili a due lapislazzuli blu. E dietro di lui una teca di diamante, una prigione enorme e inscalfibile. Al suo interno – su un altarino in marmo – una sciabola dall’elsa in oro e con uno zaffiro incavato proprio al centro di essa.
Stormbringer si palesava in tutta la sua bellezza. L’arma leggendaria era a pochi passi da loro e tra loro solo un ragazzino.
« Io sono il guardiano di questa caverna » un sorriso scialbo si dipinse sul suo volto, « da cent’anni proteggo i tesori al suo interno. »
La voce si fece più greve, fredda. Come se ci fosse qualcosa di sbagliato in tutto quello.
« E voi » sospirò, « chi siete? »
Incrociò le braccia come fosse infastidito da tutte quelle persone.
« Ma soprattutto, che cosa volete? »
Benché conoscesse già entrambe le risposte.



CITAZIONE
Qm point:
Lasciate perdere le varie pippe mentali nel post, avete superato tutti la prova.
Ma, perché c'é sempre un ma, per i vostri comportamenti, non avrete comunque superato la prova successiva, e l'alternativa siccome era morire ho preferito farvi andare semplicemente all'ultimo livello. Yes! Non è una cosa necessariamente brutta, soltanto che hey, se non intervenivo Rohan vi attaccava tutti, Jevanni faceva fuori Crystal, Viktor si incazzava, e Ahinoe si suicidava. O forse no, anyway, passiamo a noi.
Blocco tutte le offensive di Rohan a lanciare le difese è l'Oude Dragon rimasto, ps gli altri non sono morti, sono solo svaniti nel nulla, lo stesso Oude guarisce completamente Ahinoe, perchè?! Il suo post mi è piaciuto particolarmente, finalmente Ahinoe l'ho sentita viva! Mentre TUTTI voi, recuperate il 10% delle energie, perché comunque avete superato la prova.
Comunque a quel punto vi trovate davanti a Stormbringe e quel losco figuro vi sbarra la strada.
Mi raccomando non siate cattivi con lui :sigh: è buono buono.
Avete la quasi totale libertà, ma ricordatevi che è scortese attaccare chi vi ospita a casa sua.
Avete tempo fino alle 23:59 del 10/05/2012 a voi i tasti. :asd:
Ah si, ps: La teca di diamante riflette ogni magia, e ciò che è al suo interno effettivamente è cose se non esistesse, potete vederla ma non capire la sua reale potenza.



Edited by Lud† - 5/5/2012, 02:05
 
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Lenny™
view post Posted on 5/5/2012, 10:20




___ _ ___

Viktor arretrò di fronte al bailamme caotico di sabbia gialla, polvere fitta e carta disgregata che si riversò nella sala, schermandosi il viso con la mancina. Un'esplosione lucente divampò ancora una volta, inghiottendo la pallida emulazione dell'Unbennenbar che aveva osato tentare di ingannarlo. Quando la tempesta si fu acquietata, ciò che si presentava sotto gli avidi occhi del Beccaio era uno spettacolo ancora più appetibile, ancora più seducente di quello delle montagne d'oro di poco prima. Potere. Viktor avvertiva forze magiche pulsare tutt'attorno a lui, ingabbiate nelle terrene spoglie di armi, corazze, spade, artefatti. Tutti accatastati uno sull'altro, a cumuli.
Potere.
Era questo il fulcro centrale che l'aveva spinto ad allontanarsi da RotteNhaz, dai suoi forzieri a RotteNhaz, dal suo esercito dentro RotteNhaz. Un potere ancestrale, appartenuto a popoli dimenticati dalla memoria umana. Viktor notò che l'oro con cui erano istoriate alcune armature virava al marrone, tanto era antico. Chissà se tra quelle armi accatastate alla rinfusa vi era una forgiata col prezioso acciaio che tanto assiduamente il Beccaio ricercava. Acciaio di Valyria.

Su tutti quei tesori, torreggiava colui che si fregiava del titolo di guardiano. Un giovane sbarbato dai capelli bruni, gli occhi come scaglie di cobalto. Se era vero che aveva protetto quei tesori per decadi, addirittura secoli interi, di umano poteva avere solo l'aspetto. Un po' come lui. Viktor si auguro solo che non fosse così ligio al dovere e così stolto da ostacolare il suo cammino. Perché quel giorno, il guardiano del tesoro cessava inesorabilmente di proteggere il tesoro. O il suo corpo senza vita sarebbe rimasto a riposare in quel luogo desolato per sempre.

« Il nome è Falkenberg. »
Rispose, con voce aspra e roca.
« Viktor von Falkenberg. »

Senza neanche accorgersene, il Beccaio si era lentamente incamminato verso il ragazzo, verso la teca alle spalle del ragazzo. Più si avvicinava al guardiano, più sentiva i poteri occulti di armi e armature farsi più forti, più prodigiosi. Se era il padrone di casa, il moccioso che gli era capitato davanti agli occhi, sarebbe stato meglio mettere subito le cose in chiaro. Senza tanti fronzoli.

« Voglio il tuo tesoro, ragazzo. Puoi consegnarmelo di tua spontanea volontà o puoi difenderlo a oltranza, francamente non mi interessa. »

Sentenziò, questa volta con voce calma e placida. Come se in terra o in cielo non potesse esistere il minimo dubbio che lui, il Falkenberg, sarebbe riuscito a impreziosire la sala del tesoro di RotteNhaz di una forza ancora più grande, ancora più inarrestabile. E gli occhi sanguigni del vecchio appoggiato al suo bastone frugarono dentro quelli bluastri del giovane. E dove blu e rosso s'incontrarono, quest'ultimo cercò di passare oltre lo sguardo del ragazzo, di scavare a fondo nella sua anima, di scandagliare la sua mente. Per carpire i segreti di quella caverna a forma di tigre, e dei misteri che vi erano dentro. Alla ricerca del tesoro più grande, dell'arma più straordinaria che lì, da qualche parte, doveva essere nascosta.
E le butterate labbra violastre dell'oberkommandierende si tirarono su, nella grottesca pantomima di un sorriso.

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« Ma stai pur certo che lo avrò. »





SelfportraitwithDeath

Umano: Rec 325 ~ AeV 150 ~ PeRf 125~ PeRm 525 ~ CaeM 225
Demone: Rec 400 ~ AeV 100 ~ PeRf 100~ PeRm 850 ~ CaeM 150

~ Basso 1% ~ Medio 5% ~ Alto 13% ~ Immenso 29% ~

Energia residua: 92% -1% = 91%
Status Fisico: Illeso
Status Psicologico: Lucido

Passive rilevanti in uso
Certain burden_-Aura venefica che rinsecchisce e avvizzisce gli esseri viventi che lo circondano fintanto che gli restano vicino.
Achtung_Passiva psionica di timore (se i personaggi vicini sono di energia inferiore e non sono demoni).
-Auspex passivo. / Difesa da auspex passivi.
Sakrileg_Percezione visiva al buio/mimetizzazione completa all'ombra.
Streben (Arcanismo III liv.)_-Cognizione passiva di qualsiasi magia operata in campo.
-Abilità attive magiche castate immediatamente e senza bisogno di tempi di concentrazione.
-Tecniche magiche provocano danni di un livello superiore, a fronte di una diminuzione delle tecniche fisiche di pari natura.
Corigliano (compagno animale)_Tele-empatia completa tra il pg e il suo corvo.

Attive utilizzate
~ Wissen__ _Allo stesso modo, Viktor può essere in grado di rivivere lui stesso gli incubi, i sogni, i traumi che hanno segnato la vita dell'interlocutore. Gli basterà solo incrociare il suo sguardo, e solo quello, per venire a conoscenza in poco meno di un istante di tutto il suo passato, delle sue sofferenze delle gioie e dei dolori. Solo scrutando la verità nei suoi occhi, venendo a sapere degli eventi più importanti e sconvolgenti della sua storia. Non sono necessari particolari tempi di concentrazione o imposizioni delle mani per attuare questa tecnica, che necessita di un consumo energetico Basso. Può essere contrastata con opportune difese psioniche; anche se non provoca alcun danno alla mente della vittima.
{Pergamena Spia: consumo di energie Basso}


Note: Niente di speciale. Viktor si presenta come al solito- in modo gentile e si avvicina di qualche passo all'Oude Dragon. Dopodiché casta la pergamena "Spia" per scoprire i segreti di quel posto e del suo guardiano, nonché dove si trovino gli artefatti più potenti. Non necessariamente solo Stormbringer. Ovviamente non conto di riuscire a prenderne qualcuno, ma il pg è molto avido, asd.

Ah, ricordo varie ed eventuali passive di terrore più una di invecchiamento istantaneo per il caro Morpheus :sese:

 
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view post Posted on 5/5/2012, 17:31
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B E F O R E F O R G E T
c r o s s o f s h a m e



« E voi chi siete? »
La domanda rimase sospesa nell'aria, gelida come se tutto d'un tratto si fossero spenti migliaia di fuochi tutt'attorno.
« .... »
Jevanni non seppe rispondere.

divider8

La lama percorse l'aria pervasa di brina con un sibilo assordante, eppure non trovo alcuna resistenza. Procedette in una movenza liquida, e ancora prima di accorgersene era già nella posa con l'arma pienamente sguainata e il braccio interamente disteso, immobile come una statua. Invece il cuore batteva forte come non mai, pulsante e rabbioso, ancora infiammato dall'onta. Gli occhi, ora vacui, non riuscivano a mettere a fuoco chi sino a quel momento avevano scrutato con odio. Collera. Veleno.
" Cosa sto facendo? "

Fissò con improvviso disagio la mano che reggeva l'elsa della spada, poi nuovamente davanti a sé.
Eppure non c'era nessuno.

...
" ...tutto un sogno? "
Forse un incubo.

Era accaduto così rapidamente che nemmeno era riuscito a controllarsi.
E se l'era solo immaginato...

« Sono cambiato così tanto...? »
La patina di ghiaccio che componeva la sicurezza gelida vide delinearsi una crepa più grossa delle altre.
« Cosa sono ora? »

Doveva essere almeno la terza volta che se lo chiedeva. E se prima pensava di essere un dio, distaccato dal denaro e dalle comuni ricchezze per perseguire un proprio scopo, ora si era improvvisamente reso conto di essere solo un animale.

ixDKS

Posò la mano sul proprio viso, asciutto e rigido come se non fosse stato il proprio. Non seppe perché volle farlo - forse per coprirsi di fronte al mondo. Forse per un urgente bisogno di assicurarsi di non avere la vista appannata. Forse voleva semplicemente sparire. Una volta per tutte.

« Voglio veramente ucciderla così tanto...? »

.
.
.

« Tu eri morto! »
Le parole di Ahinoe lo presero alla sprovvista, facendolo sobbalzare e riscuotendolo dai pensieri.
" ...morto? "
Calò Orizzonte lentamente, spezzando la posa quasi comica nella quale era rimasto sino a quel momento, e la fissò interdetto e confuso senza capire.
« ...si? Solo, non...oggi...? »
rispose a mezza voce, consapevole di quanto la frase potesse sembrare canzonatoria - eppure, per sfortuna dell'albino, ciò era quanto di più veritiero potesse dire in merito.
« Ti ho visto cadere. C'era Crystal... e poi tu non mi hai ucciso... »
Quando ella perseverò nel delirio, con toni crescenti, l'altro si fece a sua volta prendere dalla paura rinfoderando del tutto l'arma. Pose le mani sulle spalle, gentilmente ma fermamente, e piantò gli occhi nei suoi.
« Calma. »
Pausa ad effetto, per permetterle di rasserenarsi il minimo indispensabile per ascoltarlo, quindi continuò.
« Non è successo nulla. Sono qui, leggermente vivo, e Crystal c'è pure. E non ti ucciderò, per l'amor del cielo, cosa ti salta in mente? »
Che anche lei fosse stata vittima di una qualche allucinazione, come lui? Ad un'occhiata spiccia, poté scorgere sia Rohan che Viktor e i loro lineamenti ben più che semplicemente alterati. Doveva essere successo qualcos'altro, in quel momento.

Ma a prescindere tutto era, e sarebbe rimasta, un'illusione. Crystal non l'aveva realmente umiliato.
E lui aveva comunque permesso a sé stesso di perdere il controllo cedendo alla tensione. Aiutò l'amica a raccogliere le placche dell'armatura, e quando terminò lei riprese la parola spezzando il silenzio cupo andatosi a formare.
« Non dovevamo venire. »
Al che l'uomo replicò con un cenno d'assenso. Erano perfettamente d'accordo.
« Non saremmo mai dovuti venire. »
Era colpa sua? Forse se quel giorno non fosse rimasto per terra, se si fosse alzato, non si sarebbero trovati in quel posto. Se quel giorno non si fosse limitato a tingere il proprio braccio di una croce di sangue, non segno di promessa ma di vergogna, tutto ciò avrebbe potuto essere evitato.

Prima che ci si potesse dimenticare del passato,
prima che ci si potesse dimenticare che si fosse marchiato di vergogna,
prima che ci si potesse dimenticare delle lacrime di una compagna,
qualcosa andava fatto.
« Oggi finisce, Ahinoe. »
mormorò, fissando Crystal da lontano con un nuovo sguardo, come se stesse fissando il mare vasto ed infinito.
« Quando il tempo arriverà... »
tentò di dire, ma si fermò non sapendo come continuare la frase.
In suo aiuto intervenne lei, facendo un cenno d'assenso e premendo i pugni l'uno sull'altro.
Jevanni annuì a sua volta, nuovamente, e socchiuse gli occhi.

...
« Ahinoe... »
bMmms
« ...sono un animale? »

divider8

« .... »
Quando la domanda posta dal ragazzo vagò nell'aria, Jevanni non seppe rispondere.
Non subito.

Il vecchio, nell'affermare il motivo per il quale era venuto - il tesoro - aveva ricordato al Guerriero caduto perché egli fosse, a sua volta, in quella maledetta grotta. Non era lì solamente per uccidere Crystal. L'altro dei motivi, difatti, giaceva nella teca cristallina dietro alla figura che s'era definita 'guardiano'.

Stormbringer era lì, proprio dove l'aveva vista quand'era di fronte al capo di tigre. Non era riuscito ad arrivare prima di Crystal, ma d'altronde non era nemmeno troppo tardi. Si trattava di azzardare un passo più lungo.
Procedette di qualche passo più in avanti agli altri, passando di fronte a Viktor. Gli lanciò un'occhiata torva, e sussurrò qualcosa che solo le sue orecchie riuscirono ad udire.

« ... »
" Non mi importa del tesoro.
Forse mi hai pugnalato tu, forse Rohan, non ne ho idea.
Ma se lo avete fatto per il tesoro
sappiate che io non ho il minimo interesse in ciò. Razziatelo.
Non vi fermerò.
Fatemi un solo favore - uno solo. Non opponetevi a me ora.
"


Vi prego, avrebbe voluto dire, ma la parola non volle uscire. Sarebbe bastato il tono a lasciar intendere all'altro che genere di richiesta quella fosse. Forse questi non avrebbe fatto niente. Forse si sarebbe opposto comunque, rovinando i suoi piani. Jevanni non ne aveva idea - poté solo, per una volta, sperare che una persona senza alcuna ragione per prestargli ascolto rispondesse alla sua preghiera mantenendosi in disparte.
Si allontanò, scoccando un'ultima occhiata a Rohan. Un mezzo sorriso, forse. Non seppe nemmeno lui che espressione gli avesse mutato il volto in quel preciso istante. Da un lato era ancora triste e rancoroso per cosa fosse accaduto, ma da un altro poteva finalmente sentirsi sollevato. Non fiero, ma comunque capace di sollevare il capo.
Chissà se lo ricordava, Rohan. Quel momento in cui aveva detto che aveva bisogno del suo aiuto per porre fine a Crystal, fra un boccale e l'altro. Chissà se ancora ci credeva, a quella promessa. La sua guerra l'aveva avuta, dopotutto. La sua buona somma di teste ruzzolanti. Chissà se non avesse preteso anche la sua, alla fine di quella dannata giornata.

Cosa volete, aveva chiesto.
Avrebbe avuto finalmente una risposta.

« Voglio che la qui presente Amira Marehjà,
figlia illegittima di Abdul Marehjà, ultima discendente della stirpe,
colpevole di numerosi reati fra cui patricidio e distruzione d'una città,
nemica del mondo,
venga impedita dal raggiungere la spada alla quale fai la guardia.
»

Fece un altro passo verso lo sconosciuto, quasi strascicato e molle, mentre di nuovo il cuore iniziava a battere. Non per collera, stavolta, ma per consapevolezza di star rischiando tremendamente.
Però il momento era quello.

« E chi sono, mi chiedi? »
Una domanda a cui non aveva saputo rispondere. Non subito.
« Sono lo spettro di chi ero prima di incontrare questo demone. »

Indicò, quasi teatralmente, la figura di Crystal. Si avvicinò a lei fino ad esserle praticamente davanti.
Faccia a faccia. Finalmente.

« Ora possiamo farla finita con queste assurdità.
Viaggi all'inferno? Caverne di sabbia? Illusioni? Draghi? Faide fra sultani e figliastre?
Oggi hai dato il tuo ultimo ordine.
»
Posò le mani sull'elsa di Orizzonte, e la fissò dritta negli occhi.
Che usasse pure i suoi trucchetti: lui era pronto a tutto.
« È finita. Temo che tu ci debba qualche spiegazione, sai?
Chi ti ha mandata a sacrificarci tutti quanti quaggiù e prendere Stormbringer?
Chi è dietro a tutto ciò e ti ha portata in vita?
»
Fece un cenno impercettibile ad Ahinoe, alle spalle del demone, per darle il segnale.
« Sii sincera. »








speedpaintbyheader

ReC 200 | AeV 200 | PeRf 325 | PeRm 150 | CaeM 450X

Nullo 0% | Basso 2% | Medio 6% | Alto 15% | Critico 33% | Mortale 69%

PJnzb
ͽH E A R T ~ B E A Tͼ
"of heart, soul and flesh"

energie
98%

stato fisico
0/16
...

stato mentale
0/16
...
PJnzb
ͽA R M A M E N Tͼ
"of steel and poison"

orizzonte
spada bastarda
stelle del tramonto
coltelli da lancio (12/12); pergamena 'stella' incastonata (4/4)
principe musashi
pugnale; poteri non attivi
tempo
pentadente; poteri non attivi; pergamena 'stop' incastonata (4/4)
brina
armatura media
dispense elfiche
abbagliante (1); fumogeno (1); esplosivo (1);
veleno indebolente -perm- (1); veleno psionico (1)


PJnzb
ͽI M M U N I T Yͼ
"of commitment and strength"

orichalcum
attacchi fisici più pericolosi e tagliano ogni materiale;
effetto boomerang applicato alle armi lanciate;
difese da attacchi fisici facilitate;
insensibilità al dolore;
velocità superiore non influenzata da confronto AeV;
risparmio del 3% su tutte le tecniche;
difesa passiva psionica
sacrificio mu
abilità dell'artefatto attivabili solo tramite sacrificio del proprio sangue
tempo
calma mantenibile in ogni situazione


PJnzb
ͽO B L I T E R A T I O Nͼ
"of blows and earthquakes"

---
.
.
.


PJnzb
ͽS Y N O P S I Sͼ
"of deeds and struggles"

Gran parte del post sono seghe mentali o discorso, ma posso dire che non si tratta solo di ciò.
Difatti questa per Jevanni è l'ultima occasione per opporsi a Crystal prima che ottenga la spada e dunque giunga al suo scopo. Sussurro qualcosa a Viktor facendogli una piccola richiesta enigmatica, rispondo a Morpheus (:v:) frapponendomi fra lui e Crystal, rivelando per la prima volta le intenzioni reali nei confronti di quest'ultima. I dialoghi e ciò che accade con Ahinoe è stato ovviamente concordato.



Edited by ~Coldest.Heaven - 5/5/2012, 19:53
 
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Stray
view post Posted on 9/5/2012, 09:03




LA MANO DI VEGA
s t o r m b r i n g e r
{XII}


Alla fine, tutto è illusione.
C’è da chiedersi se mai c’è stato qualcosa di concreto, in tutto questo.
O forse siamo ancora stesi sul bancone di quella locanda occidentale, l’ultima città prima del deserto, a parlare di demoni e vendette. O forse siamo una testa ruzzolante di fronte alla roccaforte di Vento d’Oriente, nell’infinito numero di morti necessarie. O forse non siamo e basta, come i sogni degli ouge dragon, e svaniremo in un turbinio di cenere appena sorga il mattino.
Solo i ricordi, fragili come lame di carta ingrigite dal fuoco, restano.
Sono i ricordi, in fondo, che fanno noi stessi.
Se dubitiamo dei nostri ricordi, dubitiamo anche di ciò che siamo.

« Roxanne? »

Rohan è ancora in piedi, fissa il vuoto ansimando mentre attorno a lui la grotta si scioglie e crolla in un turbine di pagine e sabbia dorata, senza più pareti solide, senza più oscura menzogna, senza più cadaveri e incubi. Ruggendo ha rotto il vetro, ha spezzato l’illusione e tutto torna a mutare per la terza volta, in un sabba infinito di streghe e draghi, lacrime e veleni – se è davvero per causa sua che Roxanne è scomparsa. Al suo fianco, come li aveva lasciati, sono ricomparsi i suoi compagni: il vecchio satanico, lo spadaccino malinconico, la gatta ladra – se compagni si possono chiamare. Fissano qualcosa, di fronte al gruppo, un ragazzo dai colori del mare e del cielo, al posto degli occhi ha pietre preziose, si presenta il guardiano – se ragazzo, essere vivente si può chiamare, e non ancora menzogna.
Se, se, se, se.
Se c’è mai stato un senso a tutto questo.
Per che cosa era giunto fin lì?

L’armigero ascolta distratto: nel banchetto dei desideri è servita un’altra portata, ben più preziosa dell’oro. Cumuli, cataste, montagne di spade intrecciate fra loro. Gli occhi di Rohan scintillano, diventano aguzzi, riflettono cupidigia. Con quelle, potrebbe conquistare una città, una regione, una nazione intera. Trema, un brivido di piacere gli percorre la schiena, di fronte ai mille aghi con cui tesserà la sua leggenda, intrecciandosi alla storia.
Il ferro, ripete nella sua testa, è potenza, ustione, gelo, dolore.
Con le armi contenute in quella stanza, davvero, potrebbe ascendere ad un livello che neppure l’Oberkommandierende osa sognare.

Potrebbe.
Ma in questo momento non è importante.

« Il mio nome è Rohan, e non sono qui per i tuoi tesori.
Né per la verità, né per la pace, né per un mondo nuovo.
»

Non adesso, almeno.

Porta una mano al petto, stringe il medaglione.
Il cuore di pietra pulsa nel palmo, brilla come un rubino.
Per un istante, nell’interno rossastro, si muove uno spettro, un volto di donna.
Ben diverso da quello di pochi istanti prima, ben diverso da quello che i draghi volevano far credere.

« Il mio nome è Rohan e sono un deprecabile rifiuto che ama, soffre e si incazza come tutti gli altri animali chiamati esseri umani. »

Roxanne, sì, l’ha vista, ma come peggior conclusione possibile, come avvertimento, come monito a non lasciar fuggire gli eventi ancora una volta, a non lasciarli andare, una bambola distorta e corrotta, neanche lontanamente simile, ora che l’incubo è passato, a com’era davvero. Jevanni gli sorride, per qualche strana ragione, mentre scopre le sue carte. Rohan sbuffa divertito, perché senza rendersene conto è stato costretto a ragionare, a riflettere, a placare l’ira. La vicinanza con il Guerriero dell’Inverno è servita almeno a qualcosa, in questo cazzo di viaggio.
Perché in questo momento il Berserker semplicemente pensa, ricorda, immobile.
Un passato che i draghi avrebbero fatto meglio a non risvegliare.

« E voglio la mia vendetta. »

Dice, mentre una corona di lame e spade si solleva splendendo alle sue spalle, mille zanne sfoderate e pronte a scattare, una raggiera di punte acuminate, due ali d’acciaio feroce.





«« ReC: 275 AeV: 225 PeRf: 325 PeRm: 225 Caem: 250 »»
Basso: 02% Medio 06% Alto: 15% Immenso 33%

Stato Fisico » Illeso ~ {0/16}
Status Anormali » ~ {0/0}
Stato Psicologico » ~ {0/16}
Energia » 92% -0% = 92%
Equipaggiamento »
«Right Arm of th'demon» Innestata. «Lascito dell'Alba» Dritta, impugnata «Stendardo di Gruumsh» Levitante «Kharon» Levitante «SfregiaDiavoli» Equipaggiate a entrambe le gambe. «Nightcleavers» Levitanti {x30}


Abilità Passive & Derivate da Artefatti •
«Appetize for Opposition / Havoc Hormones» Difesa psionica passiva. / Possibilità di impugnare armi enormi con facilità, forza fisica eccezionale. «Overwhelming Will» Immunità al dolore / Non sviene raggiunto il 10% di energie. «Scattering Steel» Telecinesi sulle armi possedute. «Oko Boga nie zna barier» Auspex passivo, visione delle auree. {Stendardo di Gruumsh} «Era il loro campione e giusto il suo discernimento / La sua spada parrà incontrastabile, splendente e soverchiante.» Qualunque azione verrà commessa, gli altri la considereranno sempre giusta e necessaria. / Paura e timore di morire per chi fronteggia i colpi della spada. {Lascito dell'Alba} «Fremito» Impossibile percepire la direzione del colpo, l’arma appare incredibilmente sfocata. {Kharon} «Percuoticieli / Frangianimi » Creazione istantanea di appoggi immateriali orizzontali o in pendenza. / Ogni colpo o tecnica inferto da Rohan infligge il doppio delle sofferenze che potrebbe sortire, pur rimanendo invariato il danno in sé. / Rohan avverte dolore equivalente al danno inferto per mezzo degli schinieri. {SfregiaDiavoli}


Riassunto Azioni & Note •
…mi sono ritagliato cinque minuti. Ignorando il dolore – entrare nel personaggio non è mai stato così reale! – ho fatto questo. Schifo, forse, ma credo che sia il mio ultimo post.

Semplicemente, evocato interamente l’arsenale, Rohan rivolge la sua ira verso la causa del suo dolore, colpevoli degli avvenimenti del post precedente, che sia Crystal o i draghi :v:
Immagino che dopo quanto detto da Jevanni, nel prossimo turno avremo una spiegazione.
E del sano pestaggio.

 
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Christine`
view post Posted on 10/5/2012, 20:31





LA MANO DI VEGA
time is over

png

La frenesia, l’impulso con cui si era gettata senza alcuna esitazione e la forza sempre più tenue con cui teneva l’impugnatura di Azuma le impedirono di realizzare quanto si fosse immersa nel pozzo che di elementi che le era stato posto davanti.
Un carattere tanto impulsivo da cedere emotivamente alle gelide immagini proiettate, come endorfine che le sbarrano completamente la strada.
E questa crolla su di lei.

Non poté spalancare gli occhi arrossati più di quanto avesse già fatto, senza riuscire a muovere un muscolo quanto il jevanni cadde su di lei, dopo aver estratto la lama dal petto insanguinato della ragazza. E mentre la figura morta del compagno svaniva, portava con se i brividi ed i fremiti, rivelando il vuoto di quei pochi istanti, momenti che non sarebbero dovuti essere.

Non si era gettata sulla sua stessa spada, non si era trafitta e non era sul punto di suicidarsi.
Ma solo seduta a terra, lacrimante.
Dove sei andato?
E, nonostante tutto, non realizzava ancora niente. Aprì il palmo della mano mentre tremava e dopo averla fissata un istante, chiuse il pugno e ferì la terra di quella dannata caverna. Più e più volte, fino a tornare da quella dimensione in cui si era chiusa. Non si asciugò nemmeno le lacrime, si limitò a rinfoderare la lama caduta a terra e rialzarsi, completamente alla sprovvista di qualunque cosa avrebbe dovuto fare.
Una sola: se proprio doveva lasciarci le penne in quel posto lo avrebbe fatto con la testa di Crystal. Non le interessava particolarmente prima, ma aveva osato qualcosa che non doveva fare.
Vadano al diavolo i tesori.

Jevanni era là, un po’ disorientato, ma era a pochi metri da Ahinoe, ancora in piedi.
Dunque, era vivo. Doveva porsi come domanda: perché?
Ma non lo fece, non capiva invece se non stava provando nulla o stava provando troppo. In ogni caso, non reggeva.

« Tu eri morto! » tuonò quasi sconvolta al suo compagno, quasi come fiamme che investono il ghiaccio.

Non si sforzò minimamente di lasciare i pugni dirigendosi, come riflesso, verso di lui e indicandolo con la mano destra.

« Ti ho visto cadere. C'era Crystal... e poi tu non mi hai ucciso... » biascicò il delirio che era sopraggiunto senza praticamente aprire bocca, digrignando i denti. E le lacrime ancora dovevano smettere di cadere.

« Calma. Non è successo nulla. Sono qui, leggermente vivo, e Crystal c'è pure. E non ti ucciderò, per l'amor del cielo, cosa ti salta in mente? »

No, non sta calma.
Lo ha visto morire, venire sgozzato e usato come manichino da quellla demone bastarda di Crystal e lui è vivo. Doveva stare calma quando la donna che stavano seguendo le ha fatto una cosa simile. La stava facendo suicidare, e non parliamo delle sole ferite fisiche. Doveva morire.
Sbuffò, poi si asciugò il volto bagnato dalle lacrime senza apparentemente scopo. Si ricordò solo in quel momento che si era slacciata l’armatura per ferirsi.

I due, in modo singolare, si misero a raccogliere le varie placche ed il guerriero aiutò Ahinoe a riallacciarle.

« Non dovevamo venire. » esclamò, dopo aver perso tempo a pensare come formulare quella frase. Erano così deboli da non poter disobbedire a Crystal? No. Potevano sgozzarla quando ancora erano nella sua fortezza, quel giorno nelle prigioni o addirittura andarsene.
Non avevano più alcun significato, e si pentì di aver pronunciato qualcosa di tanto banale.
« Oggi finisce, Ahinoe. » Si fecero un cenno, così che potessero intuire solo loro due cosa sarebbe successo nei minuti che avrebbero seguito. Solo che tu, Ahinoe, non hai ancora capito niente.

« ...sono un animale? »

« Qua dentro lo siamo tutti, Jevanni. »
...

Il ragazzo drago si fece avanti, come artefice della rete che proteggeva quelle stanze.
E adesso chiedeva chi fossimo.



png

Jevanni non perse anche solo un secondo di quelli messi lui a disposizione per rispondere, si frappose in mezzo a Crystal ed il ragazzo, pronunciando quella sentenza che si trainavano dietro da mesi, liberandosi dal fardello più grande che avessero.

Si, sei un’idiota. Ti sei circondata di guerriero e una spadaccina che vogliono la tua testa, e di due uomini che vogliono il tuo tesoro. Per quale recondito motivo aveva scelto loro?
Aveva commesso un errore madornale, punto. E adesso non ha via di scampo: la questione si chiude, qua e adesso.


« TU-STAI-FERMA » sottolineò a gran voce Ahinoe, puntando una pistola pronta a fare fuoco a pochi centimetri dalla schiena della ninfomane.
Mentre Jevanni impediva a Crystal di avanzare, Ahinoe l’avrebbe tenuta occupata. Ormai era chiaro, qualsiasi cosa avesse fatto il risultato sarebbe stato uno solo: avrebbero reso l’inferno in cui li aveva portati, degno di tale nome.
Mentre l’archibugio minacciava Crystal, l’ex piratessa sfoderò anche sangre in modo che la cupa lama della dama rossa fosse solo ad un passo dal recidere e strappare via la testa dal resto del corpo.
« Ahinoe Solis, della famiglia dei Castellvi.
Voglio la libertà.
» scandì con particolare attenzione il nome del padre, perché pronunciando il nome della sua famiglia sentiva quasi di fare un torto alla sua pover’anima.
E se così doveva essere, che lo conoscessero. Che sapessero della grandezza di quell’uomo, e quanto stavano perdendo. Voglio la libertà, voglio recidere ogni contratto.

« E adesso, per una volta, ascolta. » evitò di definirla anche una puttana.
Il grilletto era teso.




png
S T A T I S T I C H E
- - - - - - - - - - - - -
Basso 5% - Medio 10% - Alto 20% - Critico 40%
ReC 200 - AeV 200 - PeRf 225 - PeRm 200 - CaeM 375
Energia 85 (-5; -5; -5)
Stato Fisico Taglio profondo all'altezza dello stomaco, entità media (autoinflitto) (0/16)
Stato Psicologico Incazzata. Punto. Crede sia opera di Crystal. (0/16)

❂ ❂ ❂ ❂ ❂

Sangre Sfoderata (Katana)
Manuka Rinfoderata (Katana)
Azuma Rinforderata (Wakizashi)
Breathings Rinfoderate [5/5 Proiettili di piombo] [15/15 Dardi in ferro]
Cien Almas Abyss Equipaggiata (Armatura)

❂ ❂ ❂ ❂ ❂
P A S S I V E
- - - - - - - - - - - - -
In the cicada's cry - Manuka è indistruttibile.
In the cicada's cry - Manuka non può essere sottratta ad Ahinoe, questa tornerà sempre da lei.
Caricia - Ahinoe è immune alle influenze psicologiche passive.
Seguridad - Ahinoe non si lascerà influenzare dagli svantaggi in combattimento.
Eficacia - È possibile scorgere il punto debole di ogni oggetto (Tagliare oggetti/ disarmare con facilità)
Esgrima - Ahinoe noterà sempre i punti deboli dell'avversario e i suoi attacchi risulteranno più efficaci.
Esgrima - Auspex passivo.

❂ ❂ ❂ ❂ ❂
A T T I V E
- - - - - - - - - - - - -

Caricia A prima vista, in Ahinoe non si nota affatto la giovinezza, più che altro si viene catturati dalla sua portanza e dal suo sguardo da conquistatrice. A lei non basterà che fare un mero cenno di mano e pronunciare alcune parole per incutere timore nel proprio avversario. (Consumo basso, danno psionico basso. Usato per dare forza alle parole di Ahinoe. )
Slot Libero - Nessuna abilità utilizzata.

❂ ❂ ❂ ❂ ❂
N O T E
- - - - - - - - - - - - -
Bla bla bla, scena noiosa iniziale e cavoli vari. Il ragazzo parla, Jevanni si mette in mezzo e Ahinoe che fa? Punta l'archibugio e sangre rispettivamente alla schiena e al collo di Crystal, e usando un basso psionico minaccia Crystal di stare ferma. Stop.

❂ ❂ ❂ ❂ ❂
 
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view post Posted on 13/5/2012, 16:40
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Finalmente. Guardò il ragazzo che stava loro davanti, ne percepì la forza, la personalità. Una creatura rinchiusa a vegliare per tutto quel tempo su Stormbringer, il suo obiettivo finale. Si sarebbe quasi potuta commuovere, se simili emozioni non fossero state per i miseri umani. Sentiva sotto le dita il desiderio di stringere la leggendaria spada e liberarne il potere. Bramava quel contatto, quasi poteva anticiparlo nella propria mente, con lo stesso desiderio di una fanciulla in attesa dell’amato.
Fece un passo avanti, ma si vide improvvisamente la via sbarrata. Irritata, storse le labbra. Quegli stolti le erano forse stati utili all’inizio, ma ora erano diventati solamente un peso. Fortunatamente avrebbe dovuto sopportarli ancora per poco. Molto poco.
Fronteggiò Jevanni, concedendogli un mezzo sorriso pieno di sarcasmo. Una mano tesa in avanti, nel chiaro gesto di mantenerlo a distanza.

Non ho bisogno di mentirti, Jevanni, non ne ho avuto mai. Una come me non conosce la menzogna e il peccato.
Io sono Crystal, la prescelta per questa missione. Ma a mandarmi è stato qualcuno più grande di me, qualcuno di cui non conosco né il volto né il nome
”.

Sospirò, sentendo il brivido della vittoria imminente, la vicinanza dell’ultimo passo. Sarebbe stata libera, lo sarebbero stati tutti loro.

Comunque non preoccuparti. Tutto questo finirà.
Questa sera stessa
”.

« TU-STAI-FERMA »

Non si scompose, di fronte a tanta ingenuità. Non mosse un muscolo, non avanzò di un passo. Si limitò a stendere ulteriormente il braccio in direzione del giovane custode. Ora nei suoi occhi scintillava l’espressione grave di chi stia per assumersi la peggiore delle responsabilità.

Il mio nome è Crystal, io sono colei che rifonderà il mondo.
Sono qui per prendere Stormbringer, e trovo sarebbe meglio tu me la consegnassi spontaneamente
”.

Non un tremito nella sua voce, non un’incrinatura. Semplicemente la sicurezza di chi è nel giusto, la maestà che le derivava dal proprio rango. Avrebbe voluto gridare, invece la sua voce fu sommessa, rimbombò cupa alle loro orecchie. La voce di un demone che più nulla ormai ha di umano.

 
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view post Posted on 15/5/2012, 16:16

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La mano di Vega
Atto III: Stormbringer
شنت تقتحم




« Fratello. »
La sua voce rimbombò nella mente di Morpheus, una voce che non sentiva da secoli, una voce che aveva quasi scordato di una persona che per lui una volta contava molto.
Ma le loro strade si divisero, e non ebbe più sue notizie.
« Akor’ » sorrise, « che piacevole sorpresa. »
Cercò con lo sguardo dove fosse, ma nessun drago, né nessun pseudo essere umano che gli assomigliasse era presente in quella caverna.
« Sono qui. »
La tasca di Jevanni vibrò di una luce nera, nessuno, tuttavia, si accorse di quello che stava accadendo, dall’esterno avrebbero soltanto visto il ragazzo sorridere.
« Ah, sei andato in pensione dunque. »
Sul suo viso si aprì un sorriso di scherno.
« Non siamo qui per scherzare. » La sua voce era dura, e non ammetteva repliche.
« Raccontami tutto. »
[…]
Viktor si era avvicinato alla sua figura.
Volevo i suoi tesori, i tesori che lui gelosamente custodiva in quella caverna, e voleva il più prezioso.
Quello era Stormbringer, certamente, la spada creatrice di tuoni, la spada della leggenda.
Tuttavia, era una spada troppo pericolosa per essere concessa a lui, ogni cosa sarebbe stata distrutta e il mondo, come noi lo conosciamo, sarebbe imploso accartocciandosi su sé stesso come se il Big Crunch avesse come punto di inizio proprio quella spada. Si, era un potere che in molti avrebbero ambito, che in molti avrebbero desiderato di carpire nelle loro mani. E per questo, per evitare che cadesse nelle mani sbagliate, si decise di porre un freno a quella spada, di limitarla.
Nessun umano, nessun non drago poteva toccarla.
« Mi dispiace, ma non puoi averla. »
E sperava che lo capisse, che capisse che lo diceva per il suo bene.
Se avesse toccato quella spada si sarebbe sciolto come neve al sole, sarebbe esploso finendo in mille pezzi.
« Tradisci Crystal e ti darò un potere che altrimenti non puoi avere. »
Sorrise.
« Nulla di ciò che è qui dentro può eguagliarlo » a parte la spada sia chiaro, ma quella era fuori dalla sua portata, « un potere molto grande sospirò, il potere dei draghi. »
Nella mente di Viktor un anello con sopra uno smeraldo brillò, la luce che emanava era talmente forte da oscurare il sole.
Un drago ruggì all’interno di quella pietra preziosa e un’aura potentissima cresceva a dismisura cercando di romperne le pareti.
Non era volgare acciaio di Valyria, ma qualcosa di molto più antico, un potere che gli esseri umani ambivano da secoli.
« È custodito in una città umana, sottratto alla mia famiglia molti secoli fa. »
Una storia molto lunga che non aveva voglia di raccontare, non in quel momento.
« Dobbiamo solo recuperarlo, e l’anello sarà tuo. »
Chiedeva il suo aiuto, e lo avrebbe ricompensato. Dandogli in cambio qualcosa che non avrebbe mai potuto avere.
« Nel frattempo puoi tenere quello » con una mano indicò il coltello a forma di tuono che Viktor aveva in suo possesso,« con quello puoi entrare in questa caverna quando vuoi. »
Avrebbe potuto avere tutto l’oro che sarebbe riuscito a trasportare.
« Allora che ne pensi? »
Ogni persona aveva il suo prezzo, e Morpheus sperò di avere trovato il suo.
[...]
Girò le spalle ai cinque umani.
Si avvicinò alla teca di diamante, Stormbringer dietro di lui si agitava e più la distanza tra Morpheus e la spada si colmava, più essa brillava di luce propria, come se Morpheus fosse il suo naturale padrone, come se fosse l’unico a poterne risvegliare gli antichi segreti.
Poggiò la mano sulla teca, scariche elettriche partirono diramandosi per tutta la caverna creando un caleidoscopio vibrante di colori varianti tra il bianco l’azzurro e il giallo.
La mano affondò nella teca come se quest’ultima fosse inconsistente.
La mano si strinse attorno all’elsa d’oro.
La spada vibrò, e fu come se tutta la terra intorno a loro fosse a vibrare. Come se un terremoto scuotesse tutto dal profondo delle viscere.
La spada brillò, e fu come se il sole fosse sceso in quella tomba di terra.
Un baluginante fragore di tuoni e fulmini.
Morpheus si avvicinò a Crystal.
« È tutta tua. »
Lesse sul volto della donna un sorriso sinistro, un sorriso indemoniato.
« Vi ucciderò tutti. »
Poi tutto si oscurò.




CITAZIONE
Qm point:
Scusate il post, ma pensavo di avere un parziale oggi, invece... Dannati prof.
Comunque niente di che, aspettate il post di Anna. Dal suo post cinque giorni.
Ah la scena tra Akor' e Morpheus non la vede nessuno.
Aggiunta sotto spoiler la scheda di Crystal, la scheda subirà modifiche nella descrizione, ma da adesso comunque avete qualcosa su cui basarvi in questa battaglia finale.



C R Y S T A L


Razza: Donna| Classe: Demone risorto (necromante) | Dominio: Illusionista | Energia: Blu | Pericolosità: ???
ReC: 400 | AeV: 200 | PeRf: 175 | PeRm: 425 | CaeM: 250


CaratteristicheUmanoNecromanteBonus
Iniziale
Energia
Blu
Illusionista IIIAbilità
Oggetti
Totali
ReC175 +25+25+100+75--400
AeV125-25--+100----200
PeRf100 ----+100-25--175
PeRm150 +25+75+100+75--425
CaeM150 ----+100----250





Immortalità:

Morta e risorta. Crystal non è nient'altro che un demone senza vita, un demone riportato in vita per assolvere un obbiettivo fuori dalla portata di un semplice umano: Depurare un mondo corrotto.
Per questo nel suo corpo non vi è più linfa vitale, né nelle sue vene scorre del sangue, è solo un involucro di carne riempito di un anima ormai persa.
Tuttavia ella diviene a tutti gli effetti immortale, rimanendo in vita indipendentemente dalla quantità di danni subiti. Non potrà comunque continuare a combattere con una somma di danni mortali sul corpo, non sarà immune al dolore né agli effetti dei danni - ad esempio, con una gamba spezzata non potrà camminare. Inoltre, giunto sotto il 10% delle energie residue, sverrà come di norma. La tecnica garantisce una difesa dalle scene in cui è possibile perdere il proprio personaggio o al termine di un duello con player killing attivo: l'unico modo per ucciderla, narra la leggenda, sarebbe trafiggerla con Stormbringer.
Consumo di energia: Passiva

Illusione suprema:
Creatrice di sogni e incubi, manipolatrice di menti.
Soggioca le persone mostrandogli il futuro, mostrandogli visioni da lei create.
Morte, distruzione, tutto ciò che una mente umana non potrebbe sopportare. Altresì potrebbe allietare la sua mente con visioni di effimero e utopico mondo dove la felicità regna sovrana prima di ucciderlo. Una tecnica che non ha limiti di tempo, una tecnica che può intrappolare l'avversario in un mondo fittizzio per secoli quando nel mondo invece saranno passati nient'altro che istanti. La potenza della tecnica è Critica, e così sono i danni che provoca alla mente della vittima.
Consumo di energia: Critico

Dracolich:
Evocatrice di creature infernali, di reietti rigettati anche dal posto più violento che esista.
Creature di storie antiche e tenebrose, dove il mondo piombava nella devastazione da loro creata. Viverne, enormi dracolich, o quant'altro si posso richiamare dal regno dell'oltretomba.
un drago reso schiavo dai suoi poteri e trasformato in non-morto, che lo servirà con obbedienza nel corso del combattimento. Le fiamme soffiate dal drago andranno considerate come normali attacchi fisici. Le sue azioni verranno dettate dal negromante stesso, e lui non andrà trattato in maniera autoconclusiva. Sua particolarità sarà la resistenza: la creatura andrà effettivamente eliminata due volte, avendo poteri di rigenerazione in grado di mantenerla in vita e in grado di combattere anche dopo aver subito danni mortali. Se non eliminato, resta sul campo di battaglia per due turni compreso quello d'evocazione, svanendo al termine del secondo o prima, al desiderio del caster. Il drago avrà potenza Bassa e andrà considerato di un grado energetico inferiore a quello dell'evocatore.
Consumo di energia: Alto

Dominio del male:

Il negromante è in grado di controllare a proprio piacimento l'elemento sacrilego, richiamandolo intorno a sé e usandolo per creare raggi o sfere.
La tecnica ha natura magica, e tutte le caratteristiche di un dominio elementale del sacrilego offensivo. A seconda della personalizzazione è possibile sostituire il colore dell'elemento sacrilego, ma non la sua natura. L'utilizzatore potrà compiere qualsiasi manifestazione offensiva dell'elemento gli venga in mente, creando raggi e sfere, armi, spazzate, attacchi diretti o a trecentosessanta gradi. Tutte queste manifestazioni dovranno però avere lui come punto d'origine e non potranno perdurare sul campo di battaglia dopo aver compiuto ciò per cui erano state richiamate: le offese si estingueranno dunque al termine dell'attacco. La potenza delle manifestazioni è variabile, pari al consumo speso per richiamarle, e di un livello inferiore al consumo se sviluppate a trecentosessanta gradi intorno al caster.
Consumo di energia: Variabile
Dominio delle ossa: Il negromante è in grado di controllare a proprio piacimento le ossa dei nemici sconfitti, richiamandole da sotto terra e usandole per creare scudi o barriere.
La tecnica ha natura magica, e tutte le caratteristiche di un dominio elementale delle ossa difensivo. A seconda della personalizzazione è possibile sostituire le ossa con altri elementi concreti, come la carne, il metallo o la pietra. L'utilizzatore potrà compiere qualsiasi manifestazione difensiva dell'elemento gli venga in mente, creando armature, formando barriere, scudi, cupole, difese dirette o a trecentosessanta gradi. Tutte queste manifestazioni dovranno però avere lui come punto d'origine e non potranno perdurare sul campo di battaglia dopo aver compiuto ciò per cui erano state richiamate: le difese svaniranno dopo aver incassato il colpo, dunque. La potenza delle manifestazioni è variabile, pari al consumo speso per richiamarle, e di un livello inferiore al consumo se sviluppate a trecentosessanta gradi intorno al caster.
Consumo di energia: Variabile

Timore:
Il negromante si insinua nel proprio nemico, scatenando in lui una sensazione di imprescindibile paura ed orrore, risvegliando in lui le fobie più acute.
La tecnica ha natura psionica. Il caster ammalia il proprio avversario, scatenando nel bersaglio una sensazione di paura crescente, di cui l'utilizzatore della tecnica è l'origine. A seconda del consumo impiegato, la vittima potrà dirsi solo inquietata o letteralmente terrorizzata dal caster. La potenza è pari al consumo speso per utilizzare la tecnica, che lascia anche un uguale ammontare di danni alla mente del proprio avversario in caso di successo. Può essere utilizzata su un singolo bersaglio o a trecentosessanta gradi intorno a sé, ma in questo caso avrà potenza inferiore di un livello al consumo impiegato per richiamarla.
Consumo di energie: Variabile

Golem di ferro: Il negromante richiama sul campo di battaglia una delle sue creature più potenti: un Golem d'acciaio, di dimensioni gigantesche e totalmente asservito a lui.
La tecnica ha natura di evocazione e richiama un Golem, ovvero una creatura umanoide dalle dimensioni gigantesche, composta unicamente da ferro e acciaio. A seconda della personalizzazione è possibile far sì che il golem sia composto da lame, carne o altri materiali di simile composizione. La creatura può anche avere fattezze non umanoidi, purché sia terrestre e gigantesca, non più piccola di un elefante. Le sue azioni saranno decise direttamente dall'evocatore e non andrà trattato in maniera autoconclusiva. La sua potenza sarà Critica e di un grado energetico inferiore a quello dell'evocatore. Il golem resta sul campo di battaglia per un solo turno, ma è possibile mantenerlo in gioco spendendo un consumo Critico ad ogni turno successivo durante il quale si vuole usufruire di lui.
Consumo di energia: Critico

Anelli neri:
Il negromante rilascia la propria energia in maniera concentrica intorno a sé, formando degli anelli di energia nera che tranceranno ogni cosa lungo il loro cammino.
La tecnica ha natura magica, elemento sacrilego. Il caster genera degli anelli intorno al proprio corpo a tre altezze differenti che si allargano intorno a lui, allungandosi fino all'orizzonte. A seconda della personalizzazione, può essere cambiata sia la forma che l'aspetto degli anelli, e persino la natura di "anello"; ad esempio, è possibile far sì che il negromante si circondi di spade fluttuanti composte di energia sacrilega, che poi affondino in tutte le direzioni, allontanandosi da lui tutte allo stesso modo. La tecnica costituisce un'offensiva a trecentosessanta gradi di potenza Media, che provoca danni Medi ad ogni bersaglio. Contro gli angeli tale danno è alzato ad Alto, contro i demoni abbassato a Basso: la potenza non subirà alcuna variazione.
Consumo di energia: Alto

Barriera nera:
Il negromante genera una barriera di colore scuro innanzi a sé; una protezione particolarmente efficace contro gli attacchi dei suoi simili e gli adepti delle tenebre.
La tecnica ha natura magica, elemento sacrilego. Il caster genera innanzi a sé una barriera di forma, aspetto e colore direttamente dipendenti dalla personalizzazione, ma alta almeno quanto lui. Essa ha potenziale difensivo pari ad Alto, e non ha alcun potenziale offensivo. Contro tecniche di elemento sacrilego, tuttavia, il potenziale difensivo dello scudo si alza a Critico. Contro tecniche di elemento sacro, il potenziale difensivo dello scudo si abbassa a Medio.
Consumo di energie: Alto
Passo nero: Il negromante scioglie il proprio corpo in una pozza d'oscurità, eludendo l'offensiva dei propri nemici e riassumendo aspetto umano poco distante.
La tecnica ha natura magica. Può essere utilizzata sia come tecnica di difesa che come tecnica di spostamento elusiva; nel primo caso conta come difesa assoluta. La tecnica teletrasporta il caster, sciogliendolo in una pozza d'oscurità e facendolo ricomparire in forma umana poco distante, permettendogli di utilizzarla anche da immobilizzato. A seconda della personalizzazione è possibile cambiare forma, aspetto e colore della pozza.
Consumo di energia: Medio

Corpo d'ombra:
Il negromante attinge ai poteri dell'oscurità, rendendo il suo corpo impalpabile e divenendo un'ombra, invisibile nell'oscurità.
La tecnica ha natura magica. Il caster rende il suo corpo un tutt'uno con l'oscurità, divenendo etereo, o come se fosse composto da vera e propria energia negativa - in questo stato gli attacchi fisici del nemico, di qualunque natura essi siano, lo attraverseranno come se non esistesse, scomparendo dentro di lui o oltrepassandolo. A seconda della personalizzazione è possibile associare a questa tecnica leggere mutazioni che non compromettano la riconoscibilità dell'utilizzatore, come lo scurirsi della propria pelle finché non divenga nera, leggeri tratti demoniaci o una figura semi-trasparente, come quella di un fantasma. La tecnica, oltre a garantire l'immunità dagli attacchi fisici garantisce anche la totale mimetizzazione nelle zone d'ombra del campo di battaglia, dove il caster diverrà pressoché invisibile, difficilmente rintracciabile ad occhio nudo. La tecnica dura due turni compreso quello d'attivazione, svanendo al termine del secondo o prima, al desiderio del caster.
Consumo di energia: Medio

Prigione d'ossa:
Il negromante richiama le ossa dei propri nemici da sottoterra, perché si chiudano intorno al corpo del nemico, ingabbiandola in una vera e propria prigione invalicabile.
La tecnica ha natura magica. Il caster richiama delle ossa che, da sottoterra, circonderanno il proprio avversario, formando una gabbia o una cupola per trattenerlo. A seconda della personalizzazione è possibile modificare la forma e l'aspetto della prigione, nonché il materiale che la comporrà, che potrà variare dalle ossa alla terra, alla carne, a delle lame e simili. La prigione può essere distrutta solo con una tecnica di potenza media o superiore; altrimenti resta sul campo per due turni, svanendo al termine del secondo o prima, al desiderio del caster.
Consumo di energia: Alto

Anello del potere:

[Un semplicissimo anello che, se indossato, concederà al portatore di risparmiare il 3% di energia su qualsiasi tecnica attiva castata (minimo 1% di consumo energetico). Gli anelli del potere non sono cumulabili, come non lo è alcun risparmio energetico: si applica semplicemente il più alto.]


D O M I N I O


» Effetto passivo: L'attitudine del possessore alle illusioni sarà decisamente superiore a quella di un essere normale. Egli è particolarmente predisposto alle illusioni, quasi che i suoi stessi occhi e il suo corpo siano concepiti per generarle. Egli è talmente dotato da poterle castare istantaneamente, senza alcun vincolo fisico. Basterà il suo solo volere perchè la quasi totalità delle tecniche illusorie si attivi all'istante, prendendo in cotropiede qualsiasi avversario.
» Effetto attivo: Spendendo un consumo pari a Basso, l'illusionista sarà in grado di ricreare nella mente nemica, una sola immagine, che potrà essere un ricordo oppure un apparizione momentanea. Un volto noto, una sensazione angosciosa, un'immagine di apocalisse. Oppure il momento migliore della sua vita, capace di distrarlo ed impedirgli di combattere. Le percezioni del nemico saranno quindi modificate ed egli potrà reagire e liberarsi della malia soltanto spendendo una difesa apposita di livello Basso e non provocheranno alcun danno psionico.
L'immagine verrà vista all'interno del campo di battaglia, ma sarà visibile solo per colui che è affetto dall'illusione in se.
» Effetto passivo: L'illusionista pare essere nato per padroneggiare quest'arte. Tutto nei suoi gesti gli consente di ridurre al minimo lo sforzo per generarle. Per questo ogni sua tecnica illusoria, di manipolazione o di evocazione illusoria, avrà il costo abbassato del 5%. Se una tecnica scendesse al di sotto dello 0%, il costo sarà automaticamente dell'1%. Questo effetto non è cumulabili ad eventuali altre tecniche di risparmio energetico.
» Effetto attivo: A questo livello, con un consumo Medio, l'ingannatore sarà in grado di
mutare a piacere l'ambiente che lo circonda per il tempo di due turni. Non potrà mutarlo fisicamente, ma semplicemente calarvi sopra una sorta di coperta illusoria, tramutandone le sembianze e l'apparenza a proprio piacimento. Solo lui sarà capace di percepire la realtà dell'ambiente mutato, mentre per l'avversario o chiunque altro presente nel campo sarà impossibile rendersi conto della differenza a meno di disporre un'apposita tecnica per dissolvere l'illusione ambientale.
Questo incanto potrà spaziare in ogni ambito, coinvolgendo tutte le visioni del reale e della follia, del sogno e della veglia, ma dovrà essere necessariamente fissa. Potrà però nascondere insidie quali dirupi o cadute, o al contrario mostrare falsi ripari, falsi scudi e confondere i sensi del nemico con tenebre o nebbie illusorie.
Anche qualora il nemico si rendesse conto di essere nel mezzo di un'immagine ambientale, egli non potrebbe in alcun modo liberarsene con la semplice consapevolezza.
» Effetto passivo: A questo punto l'abilità illusoria si è talmente sviluppata che le tecniche castate saranno incredibilmente potenti. Non si tratta più di un principiante, ma di un esperto ingannatore, in grado di rendere tutte le sue tecniche illusorie o manipolatorie di un livello superiore. Ad esempio una tecnica Media provocherà danno Alto, una alta danno Critico e le tecniche di costo critico provocheranno un danno Mortale. Non c'è variazione nella potenza delle tecniche, ma solo nel danno risultante.
» Effetto attivo: Pagando un costo Alto, l'illusionista potrà ora utilizzare la più devastante delle proprie tecniche. Egli infatti scaglierà contro l'avversario una potente illusione, rievocante un momento del duello, o una scena attinta dalla fantasia di colui che genera la malia. Lo svolgimento sarà a pura discrezione di chi l'ha creata: l'avversario rivivrà ogni particolare come se si trattasse di realtà. Per ogni dolore provato nel corso dell'illusione, nel fisico e nell'animo, egli verrà fortemente provato. Sul suo corpo si apriranno vere ferite, fino a un danno totale pari a Medio. A questo punto l'illusione si scioglierà da sola e lascerà come unico strascico un danno Medio alla psiche.
Per poter imprigionare in tal modo il nemico è però necessario il contatto fisico con esso.


Abilità razziale: Controllo energetico ~ Gli uomini sono famosi per non possedere né una gran forza né un'eccellente velocità, quindi la maggior parte di loro hanno puntato tutto sulla magia, l'unica branca a loro disposizione. Grandi maghi e stregoni, il loro corpo porta una dote innata a favore di queste arti, come se fosse stato forgiato apposta. Raggiunto il 10% delle energie infatti, un uomo non sverrà, come invece potrebbe succedere a qualsiasi di un'altra razza. Ciò però non significa che non sarà stanco raggiungendo il 20% e non morirà raggiungendo lo 0%.



Edited by Lud† - 15/5/2012, 17:50
 
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view post Posted on 16/5/2012, 22:57
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E alla fine era giunto il momento di spannung, di massima tensione, quello che precludeva il glorioso epilogo. Finalmente le cose si erano piegate al suo volere e poteva stringere tra le dita l’elsa di Stormbringer. Proprio come l’aveva sempre desiderata, con quella consistenza, quella freschezza che sapeva di anime pure, verginità, assenza di peccato. Vibrante di una forza che raccontava di rinnovamento e del nuovo mondo che le era stato promesso. Ora avrebbe potuto compiere il proprio destino e quello di tutti loro.
Ora erano divenuti inutili, e al tempo stesso dei privilegiati, i primi che sarebbero stati purificati.
Le sue labbra si deformarono in un sorriso soddisfatto, sazio, che si allargò sinistro da un lato all’altro del viso.

«Siete stati utili, compagni miei. Un peccato che sia finita nella sfiducia, sarebbe stato tutto più facile altrimenti.
Ma dopo tutto è poco importante, ormai. Spero vi sentiate onorati di essere qui, con me, a fondare un altro mondo.
E spero abbiate salutato tutti e saldato i vostri debiti, ammesso abbiate soldi e coscienza per farlo.
Perché vi ucciderò tutti.
»

Tese avanti la spada, mirando a quello di loro che era più vicino. Ma faceva poca differenza, ora che stringeva quella lama fra le mani. Nulla l’avrebbe più potuta fermare, nulla avrebbe potuto arrestare la forza indicibile capace di scorrere in quel lucore sanguigno.
Loro sarebbero stati i primi e poi tutti gli altri, formica dopo formica, cancellando ogni nefandezza, ogni differenza sociale, ogni rimorso. Amore e odio sarebbero stati livellati allo stesso modo e così ogni altro sentimento o volgare emozione di quella gente insensata.
Dalla punta delle dita, scorrendo attraverso la lama, si dipanò un’oscurità densa. La donna sollevò il braccio e il buio parve piovere loro addosso. Li avrebbe sciolti e spazzati via come l’acqua di un nuovo battesimo. E nessuno di loro sarebbe rimasto, nessuno fuorchè lei, imperatrice di una nuova era.



CITAZIONE
Vi attacco con Dominio del male sotto forma di pioggia Critica ad area. A voi la parola ^^

 
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Lenny™
view post Posted on 18/5/2012, 17:09




___ _ ___

Nella mente del ragazzo-drago aveva visto ben più di quanto osasse sperare. Tra le montagne di tesori che si stendevano nelle sale della grotta, vi fu uno in particolare che spiccava più degli altri, e che Morpheus gli offrì in cambio di una improvvisata alleanza. Poter entrare in quella caverna ogni volta che volesse. Avere in dono l'anello del potere dei draghi. Non poter maneggiare la leggendaria spada che invece aveva posto nelle mani della donna orientale. Cosa fare, a quel punto?
Tradire colei che si era già dimostrata degna della sua fiducia?
Tradirla nel nome di qualcosa che avrebbe benissimo potuto strappare dalle mani morte dell'insolente moccioso? Il Beccaio non era un tagliagole pronto a servire qualsiasi borsa, non era una puttana ben disposta verso qualsiasi cliente. Il Beccaio voleva. Il Beccaio prendeva. E avrebbe pagato con l'unico conio disposto a concedere: il prezzo del ferro e del fuoco.
Fulminò quel povero stolto di Morpheus con lo sguardo, pronto a pisciare sulla sua generosissima offerta del cazzo. Ma furono altre parole a smuoverlo, parole che mai avrebbe pensato di sentir dire da lei. Parole che decretarono un'altra fine, un'altra morte, un'altra alleanza.

« Vi ucciderò tutti. »

Povera baldracca illusa.
Fu questo che pensò Viktor mentre avvertì le forze oscure pulsare alle sue spalle. Vorticò su se stesso. Strali di tenebra serpeggiarono dalla spada impugnata da Crystal, la spada portatrice di tempeste, la Stormbringer. Un gingillo che lo allettava, certo, ma non quanto la vastità interminabile di tesori e artefatti presenti sotto il cimitero dei draghi.

« Tu pensi di poter uccidere...me? »

Chiese soavemente, fingendosi disorientato. La mano scattò in avanti, e la tenebra del Beccaio sorse ad affrontare la tenebra di Crystal. Dal palmo teso dipanò un disco nero come ossidiana, che come uno scudo d'acciaio contrastò e ricacciò indietro l'assalto oscuro lanciato dalla donna. Per poi disgregarsi nel nulla, come se non fosse mai esistito. E il vecchio Falkenberg era ancora lì, fermo e immobile, che torreggiava diritto sulla schiena, pomo del bastone da passeggio stretto in una mano, calcio della pistola da cavalleria pesante serrato nell'altra. Cane alzato, colpo in canna. Proiettile calibro tre quarti di pollice, quanto bastava a far esplodere il cranio di una scrofa. E quanto sarebbe bastato a cancellare per sempre il bel visino della povera baldracca illusa.


kh02-06
« Temo che dovresti proprio metterti in coda, ragazza.»

Esplose improvvisamente in una risatina gracchiante e aspra. Hyena, Motoko, Rekla...i propositi della baldracca non erano certo più nobili di quegli altri tre poveri pezzenti. E anche altrettanto inarrivabili.
Viktor von Falkenberg, semplicemente, non poteva morire.

E questa volta fu un'altra tenebra, la tenebra del Beccaio, ad assalire la baldracca di nome Crystal. Crepacci scaleni si aprirono dal pavimento e dal soffitto, cicatrici dalle quali subito sorsero lunghi serpenti d'ombra. Stringhe nere che schizzarono contro i polsi e le caviglie della baldracca, tentacoli pronti a stringersi su di lei, a incatenarla a mezz'aria, in una postura tesa e forzata che l'avrebbe costretta a mollare la presa sulla spada, probabilmente. A Viktor non importava. Il Beccaio si limitò ad allineare il tiro della Eiserne Wache contro il petto della donna, canna puntata sul suo cuore. in gioventù forse aveva spezzato il cuore di qualche dolce fanciulla. Ma adesso era cresciuto anche in questo: glielo avrebbe fatto esplodere.
E mentre premeva il grilletto, un solo flebile sussurro sibilò fuori dalle sue labbra. Nessun sorriso d'irrisione, nessuna collera, nessun compiacimento nel fare ciò che semplicemente andava fatto. Calpestare l'ennesimo scarafaggio che si era messo tra lui e la sua ricerca del potere.

« Sempre se riesci a sopravvivere. »

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SelfportraitwithDeath

Umano: Rec 325 ~ AeV 150 ~ PeRf 125~ PeRm 525 ~ CaeM 225
Demone: Rec 400 ~ AeV 100 ~ PeRf 100~ PeRm 850 ~ CaeM 150

~ Basso 1% ~ Medio 5% ~ Alto 13% ~ Immenso 29% ~

Energia residua: 91% -13% -5% = 73%
Status Fisico: Illeso
Status Psicologico: Lucido

Passive rilevanti in uso
Certain burden_-Aura venefica che rinsecchisce e avvizzisce gli esseri viventi che lo circondano fintanto che gli restano vicino.
Achtung_Passiva psionica di timore (se i personaggi vicini sono di energia inferiore e non sono demoni).
-Auspex passivo. / Difesa da auspex passivi.
Sakrileg_Percezione visiva al buio/mimetizzazione completa all'ombra.
Streben (Arcanismo III liv.)_-Cognizione passiva di qualsiasi magia operata in campo.
-Abilità attive magiche castate immediatamente e senza bisogno di tempi di concentrazione.
-Tecniche magiche provocano danni di un livello superiore, a fronte di una diminuzione delle tecniche fisiche di pari natura.
Corigliano (compagno animale)_Tele-empatia completa tra il pg e il suo corvo.

Attive utilizzate

~ SternBlind__ _Una tecnica in grado di demolire ogni avversario, spazzandolo via come un sacco di escrementi. In questo caso la morte sovviene dal cielo, cogliendo il nemico in modo del tutto inatteso. La dinamica è semplice: a Viktor basta scagliare un grosso ammasso di energia oscura nel cielo, sopra il campo di battaglia; molto in lontananza, o la genera direttamente lì, visibile e inquietante come una spada di Damocle che penda sul collo dei contendenti. Questo si scaricherà a terra solo in un secondo tempo, in maniera totalmente inaspettata. La tecnica ha natura magica, elemento sacrilego. La forma, l'aspetto e il colore dell'emanazione saranno a discrezione del Beccaio. La tecnica si riverserà contro l'avversario il turno successivo a quello del cast, avente potenza Alta e provocando un danno Alto sotto forma di ustione. Contro gli angeli il danno varia a Critico, mentre contro i demoni si abbassa a Medio: la potenza non subisce alcuna variazione.
E come sopperire alle difese terrene, mentre la propria offensiva discende dal cielo? Il Beccaio ha pensato anche a questo, nascondendo sempre un asso nella manica nel caso venisse attaccato di sorpresa dal nemico, sfruttando sempre l'elemento sacrilego. In questo caso il Beccaio genera innanzi a sé una barriera di colore scuro; una protezione particolarmente efficace contro gli attacchi dei suoi simili e gli adepti delle tenebre. Tale barriera possiede forma, aspetto e colore direttamente dipendenti dalla personalizzazione, ma alta almeno quanto lui. Essa ha potenziale difensivo pari ad Alto, e non ha alcun potenziale offensivo. Contro tecniche di elemento sacrilego, tuttavia, il potenziale difensivo dello scudo si alza a Critico. Contro tecniche di elemento sacro, il potenziale difensivo dello scudo si abbassa a Medio.
{Pergamena Costellazione: consumo di energie Alto} & {Pergamena Barriera nera: consumo di energie Alto}

~ Schwarzketten____ _Manipolare, alterare, possedere, possedere sotto il proprio demente arbitrio l'oscuro elemento che lo ha generato. Incatenare, asservire, sottomettere attraverso l'oscurità qualsivoglia idiota tenti di ostacolare il suo cammino. Tenebre, tenebre e ancora tenebre, vero, ma non eteree, non astratte, non diafane. Tenebre come tentacoli, tenebre come catene. Questa l'ennesima forza del Falkenberg, questa la sua ennesima potestà! Dopo qualche secondo di ferma concentrazione, difatti, Viktor sarà in grado di far spuntare quattro tentacoli di colore completamente nero, formati dal terreno e dal soffitto, o da qualsiasi superficie orizzontale/verticale in mancanza di esso. E questi andranno, velocissimi, a bloccare gli arti dell'avversario, inseguendolo finché non riusciranno nel loro scopo, per poi tendersi, e immobilizzarlo a mezz'aria, a gambe e braccia aperte, come una croce. Come un Golgota. I tentacoli prenderanno di mira caviglie e polsi, e potranno essere attaccati, anche se, una volta colpiti, frantumabili facilmente, si riformeranno dopo solo qualche secondo, tornando all'attacco. Una volta legato l'avversario, risulteranno leggermente flessibili, come un elastico teso. I tentacoli, imprigionato l'avversario, resteranno attivi per tutta la durata del post del Beccaio, anche se potranno comunque essere attaccati prima. Gli attacchi fisici sono particolarmente efficaci su di essi, tanto che andranno considerati di un livello superiore. Quelli magici, invece, di un livello inferiore.
{Pergamena Catene d'ombra, consumo di energie: Medio}

Note:Viktor era pronto a tener fede all'alleanza con Crystal, ma il suo evidente cambio di bandiera l'ha costretto a cambiare idea. Né dalla parte di uno, né dalla parte dell'altro, Viktor si difende dall'offensiva con una difesa Alta per poi contrattaccare con la pergamena Catene d'ombra. E mentre le catene dovrebbero tenere Christie ben ferma a mezz'aria, il vecchio punta la pistola contro di lei e spara un bel colpo calibro 35.

 
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84 replies since 24/12/2011, 13:05   2537 views
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