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| Sito Ufficiale (in Inglese, ma credo non sia un problema)CITAZIONE (Da Wikipedia @ Enciclopedia Libera,-) Il labirinto del fauno è un film fantasy del 2006 diretto da Guillermo del Toro; è conosciuto anche con il nome Il labirinto di Pan.
Il film è ambientato in Spagna nel 1944 come appare fin dalle prime immagini. Francisco Franco ha vinto la guerra civile e rimangono pochi ribelli da sconfiggere nei boschi. Durante il film un ribelle legge della notizia dello sbarco in Normandia, avvenuto appunto nel 1944 .
Nel 2007 si è aggiudicato tre Premi Oscar:
* miglior fotografia - Guillermo Navarro * miglior scenografia - Eugenio Caballero e Pilar Revuelta * miglior trucco - David Martí e Montse Ribé
Trama Attenzione: di seguito viene rivelata, del tutto o in parte, la trama dell'opera.
Per sfuggire alla realtà, tramite l'immaginazione, Ofelia viene in contatto con una realtà magica e fantastica. In questo mondo incontra esseri favolosi, tra cui un fauno; tale mondo fantastico è tuttavia anche un mondo reale, visibile.
Nelle scene iniziali del film, durante il viaggio che la porterà, insieme alla madre Carmen, dal patrigno, Ofelia ritrova un sasso. Il sasso costituisce l'occhio di una stele dedicata al fauno. Quando Ofelia ricolloca questo occhio, immediatamente un insetto alato la segue e la notte la condurrà fino al fauno che le svela la propria identità e la sua: le dice che lei è Moana,la figlia del Re del mondo sotterraneo e che per tornare nel suo regno d'origine dovrà superare alcune prove che compariranno a mano a mano su un libro magico.
Il mondo fantastico con cui la protagonista entra in contatto manifesta collegamenti diretti con quello reale: ad esempio, la malattia della madre (legata alla difficile gravidanza) non peggiora, ma anzi i disturbi hanno una remissione solo quando il fauno dice ad Ofelia di porre una radice di mandragola sotto il letto. Il medico curante sostiene che il miglioramento è inspiegabile e di non conoscerne l'origine.
Ofelia rifiuterà di obbedire all'ultima delle prove indicatale dal fauno. In realtà, la sua scelta di non sacrificare sangue innocente sarà la sua vittoria. Ofelia infatti, ritornata nel suo regno sotterraneo, incontrerà nuovamente il fauno, il quale le comunicherà che il suo disobbedire è stata la scelta corretta.
Interpretazioni
Notevoli sono i richiami mitologici. Al riguardo possiamo prendere come esempio la seconda prova di Ofelia. La prova consiste nell'accedere ad mondo sotterraneo, custodito da un "demone" che "non ha nulla di umano". Il Fauno raccomanda ad Ofelia di non mangiare nulla di quello che vi troverà. Ofelia recupera l'oggetto magico, ma mangia due chicchi d'uva. In questo vi possiamo ritrovare un richiamo al mito di Demetra e Persefone.
Altro elemento mitologico è la trasformazione dell'insetto alato che l'aveva riconosciuta come figlia del re. L'animale le farà capire di essere una fata. Ofelia prende un libro sulle fate e mostrando un'immagine gli dice che quella è una fata. Immediatamente l'insetto si trasforma, ed assume la forma della fata raffigurata nel libro. In mitologia il fenomeno è ben conosciuto, infatti le trasformazioni delle fate avvengono con le immagini culturali dell'osservante. Le fate cioè prendono le immagini della cultura di chi osserva, e per meglio essere comprese e comunicare, si adeguano ad esse.
La memoria può essere considerata una delle chiavi di lettura del film. All'inizio del racconto, apprendiamo dalla voce narrante, che una principessa salita da un regno sotterraneo, durante la salita perse il ricordo della sua natura. Il termine memoria viene anche utilizzato dal Fauno, rivolgendosi ad Ofelia, le dice che se fallirà anche l'ultima prova lui e le fate spariranno per sempre dalla sua memoria.
Nel film esistono anche due concezioni contrastanti del tempo. Vidal, il patrigno di Ofelia, è ossessionato da un orologio. Nei momenti più importanti Vidal osserva sempre questo orologio. Infatti poco prima di essere ucciso guarda l'orologio e dice ai suoi assassini di dire a suo figlio l'ora in cui morì il padre. Siamo dunque di fronte ad una visione lineare del tempo. Un tempo scandito e preciso, con un inizio e una fine, un tempo che Vidal non riesce a percepire ed utilizzare, deve ricorrere ad uno strumento per avere la misura del suo agire. Il tempo ciclico, non scandito, è rappresentato dal Fauno. Quando Ofelia lo interroga dice di essere molto antico. Altro esempio lo abbiamo nel re del mondo sotterraneo che aspetterà l'anima della figlia fino al suo ritorno. In questo caso siamo di fronte ad un tempo come evento, non conta quanto tempo trascorre, ma che un fatto avvenga.
Della scelta di Ofelia di non sacrificare sangue innocente è stata fatta una lettura contrapposta al racconto biblico del sacrificio di Abramo ed Isacco. Fine della trama.
Altre informazioni e curiosità
* "Il Labirinto del Fauno" è la seconda parte di una trilogia informale di film fantastici ambientati durante la guerra civile e il dopoguerra spagnolo. Il primo film della trilogia è La spina del diavolo (sempre diretto da Guillermo del Toro), ambientato in un orfanotrofio infestato da un fantasma negli ultimi giorni della guerra civile. * È il film in lingua spagnola che ha ottenuto nella storia i maggiori incassi. * La prima del film è avvenuta in Spagna l'11 ottobre del 2006, mentre in Messico è stato proiettato per la prima volta il 20 ottobre dello stesso anno. Il 15 ottobre 2006 si è tenuta l'anteprima statunitense a New York, alla quale hanno assistito il regista (Guillermo del Toro) e Doug Jones (l'attore che interpreta il Fauno e l'Uomo Pallido). La prima nazionale negli USA è avvenuta il 29 dicembre 2006. Chi l'ha visto? Io l'ho trovato molto ben fatto, i mostri sono perfetti... Non ricordo il nome, ma mi ha colpito molto quello che ha gli occhi nelle mani, si muove in un modo pazzesco... Mi ha fatto effetto XD Darei un 9.5 al film, peccato per la bambinetta -.-
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