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| Apri gli occhi. Cosa vedi? Una sala festosa. Guarda meglio. Cosa vedi? Una trono magnifico. Ancora non ci siamo. Per l'ultima volta: cosa vedi? Un Trono che Non Trema. Osservalo, Regnante. Sarà tuo compito tenerlo in vita, ora e per sempre. Mi piace, come idea.
Campanellini. Tintinnanti risuonarono nelle sue orecchie, tonanti e dolci come le onde del mare, finendo col divorare ogni altro suono. Non riuscì quindi a concentrarsi né sui passi della figura, né sulla sua voce. Freddo, ne studiò ogni lembo. Benché all'apparenza potesse apparire sottile come un fuso, la pelle mostrava una muscolatura statuaria, forte e fiera. Per un solo, breve, istante, si passò la lingua sulle labbra invidiando e compiacendosi al tempo stesso della forza secolare che pareva tracimare senza sosta da ogni mossa del Giullare. Si scoprì a desiderarne la compagnia. A volerlo accanto; anche se sapeva che, sempre, le persone preferivano sfidare gli Dei e sacrificare se stesse, piuttosto che entrare in confidenza con lui. Subito dopo, si chiese come l'uomo innanzi a lui avesse potuto superare i portali ed arrivare sino alla sala del trono senza essere stato notato... e senza ferite. Un pensiero che lo sfiorò, però, per ancora meno tempo del primo, dissolvendosi poco dopo, mentre i suoi occhi tornavano ad accarezzare i bordi del Giullare. Vestiva in modo bizzarro, e aveva su di se numerose cicatrici, segno evidente di battaglia e... debolezza. Debolezza precedente, forse, poiché il Regnante non riusciva a capacitarsi di come una persona simile potesse avere tante stupide ferite sul proprio corpo. Certo, se avesse saputo che Shagwell, del quale nemmeno conosceva il nome, si era procurato la gran parte di quelle da solo, la sua impressione sarebbe stata radicalmente differente. Decise che era tempo di mostrarsi, dopo aver passato un buon paio di minuti nel silenzio, e la Sala del Trono si riempì del riecheggiare di battiti di ali che, compagno del gracchiare dei corvi, coprì il penetrante tintinnio dei campanellini. Lo stormo, prima sparso per la sala, si raggruppò sopra al trono, scontrandosi e ferendosi. Poi ogni corvo sembrò dare vita a un corpo, seduto, regale, soppesando ogni atterraggio e rimpolpandone le carni partendo dalla pianta dei piedi, e giungendo fino al viso. I battiti d'ali cessarono, e così terminò la maestosa apparizione del Re, sul cui volto si asprì una smorfia piacente, venefica allo sguardo. Attese qualche istante priva di proferir parola, benché tutto in lui sembrava spingerlo a rivolgersi al viaggiatore. Ogni parte del suo corpo tremava d'eccitazione al solo pensiero.
« Sì? »
Apri gli occhi. Cosa vedi? Divertimento.
CITAZIONE S i i l a m i a F o r z a ~ Ray è in grado di incutere paura nelle persone a lui accanto. Il livello di paura sarà sempre presente, e non condizionato dalle caratteristiche psicologiche dell'altro, ma in quantità diverse, a seconda di quanto e come si entrerà in contatto con lui. Percepirne solo l'odore, infatti, provocherà semplicemente un leggero brivido lungo la schiena. Ascoltare le sue parole, o i suoi passi, accrescerà questa sensazione, alimentando i brividi e la paura. Entrare in un contatto visivo profondo e analitico, oppure troppo prolungato con Ray causerà un lieve senso di terrore. Percepirne la presenza ma non poterlo vedere aggiungerà a questo anche un lieve senso di ansia. Un contatto prolungato con il suo corpo provocherà vero e proprio terrore, e cercare di entrare nella sua testa per utilizzare un'illusione, o qualsiasi altra tecnica che necessiti di manipolare la sua mente, è un rischio che nemmeno i più coraggiosi potrebbero arrischiarsi a compiere, uscendone sani. Quest'ultimo effetto risulta praticamente inutile in quanto Ray, possessore della abilità "Sii la mia Astuzia", resterebbe immune alle illusioni in ogni caso. Questi effetti sono comunque attuabili solo su utenti di energia pari o inferiore. La paura, in sostanza, equivale a quella di ritrovarsi da soli in una stanza completamente buia, senza sapere da cosa si è circondati. La paura non è né magica, né illusoria. E' semplicemente una sensazione emanata dal personaggio più assimilabile al concetto che "Ray fa paura" per i suoi comportamenti e il mistero che aleggia intorno alla sua figura. Un'abilità quindi più utile a scopo narrativo che all'interno di un duello. Tuttavia, questo potere può essere canalizzato tramite la parola. Come molti dei suoi avversari avranno potuto notare, infatti, Ray è una persona che ama molto ascoltare la sua stessa voce, nonché distruggere e infrangere l'orgoglio avversario tramite di essa, parlando e conversando all'interno del duello come se lui e l'altro fossero tranquillamente seduti a fare salotto. Tutto ciò ha conferito al ragazzo un carisma non indifferente, e un'invidiabile capacità persuasiva, impressionante a dire la verità. Impregnando le parole di terrore e paura, infatti, tutto ciò che Ray dirà alle orecchie dell'avversario passerà per vero, indipendentemente da ciò che lui dica. Le sue capacità di parlatore possono perfino convincere le menti più deboli del contrario di tutto ciò che pensano, distruggere i loro ideali, rigirarli a piacere o, addirittura, variarne i ricordi. In ogni caso, la veridicità delle parole di Ray sarà inoppugnabile in qualsiasi situazione, non importa quanto sia grande la bugia da lui architettata. Anche se questo non comporta all'avversario di comportarsi in un qualche modo. Non è infatti possibile per Ray ordinare a qualcuno di fare qualcosa tramite questo potere, e sperare che lui lo faccia, e non solo che vi creda. S i i l a m i a O m b r a ~ Un'ottima tecnica elusiva. Una volta subito un colpo, o in un momento del duello a sua scelta, Ray potrà dividere il suo corpo in innumerevoli corvi gracchianti spendendo un consumo pari a Medio, neri come la pece, che si disperderanno nell'aria muovendosi in gruppo, in un unico stormo. I corvi si riuniranno poi in un altro punto deciso dall'agente stesso, riformando il corpo del portatore. Questi corvi in realtà, sono mera illusione, in quanto non possono essere feriti e non possono ferire l'avversario, quindi la tecnica è solo una sorta di lento teletrasporto, facilmente individuabile, però, attraverso il movimento degli uccelli, che disegneranno nell'aria la traiettoria seguita dal ragazzo nello spostarsi. Va considerata una difesa assoluta.
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