Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Le Cirque de Fou, ~ OUVERTURE: La Sala delle Fiaccole

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***Vale***24
view post Posted on 10/7/2008, 13:36






La testa era inclinata di lato, la guancia appoggiata sulla spalla.
Non riusciva a capire se stava sognando e cosa stava sognando.
Le braccia le dolevano all’inverosimile, una sofferenza simile a chi si trovava da troppo tempo in una medesima posizione. Ma non riusciva a cambiarla. Non ne aveva la forza. Sembrava che qualcosa glielo impedisse.
Sentiva delle voci, a volte più nitide, a volte più distanti.
Voleva aprire gli occhi, sentiva che doveva farlo ma le palpebre erano così pese da sembrare macigni.
Ma dove diavolo si era addormentata? Era ancora stanca, intontita, confusa ed aveva sonno, tanto sonno. Quella però non era una buona posizione per dormire.
Ancora cinque minuti…
Un dolce ricordo, una scusa patetica e infantile che usano i bambini nel tentativo di intenerire i propri genitori, con l’evidente scopo di ritardare il momento del risveglio.
Ma se avrebbe aspettato ancora le sue braccia si sarebbero staccate dal resto del corpo.
Le voci intorno a lei si intensificarono. A fatica riusciva a distinguere se provenissero da uomini o da donne.
Caldo! Insopportabile! Poteva sentire le goccioline di sudore che le scendevano dalla fronte, i capelli umidi e stropicciati erano quasi attaccati alla pelle del collo e delle spalle.
In un improvviso quanto breve momento di lucidità sbarrò gli occhi trovandosi a fissare un rogo luccicante che si contorceva su sé stesso dando vita a figure astratte e irriconoscibili.
Il dolore alle braccia si stava lentamente attenuando e sentiva in corpo comprimere contro il pavimento. Non c’era una parte del suo corpo che non le facesse male. Probabilmente era caduta.
Fu questo il suo ultimo pensiero prima di richiudere gli occhi ed abbandonarsi nuovamente all’oblio.
Stava accadendo qualcosa. Poteva percepirlo.
Lo sforzo sovrumano che fece per staccarsi dal pavimento e mettersi seduta contro la parete non poteva essere descritto.
Aprì di nuovo gli occhi cercando di mettere nuovamente a fuoco ciò che la circondava. Una donna interamente costituita da fiamme, parole, frasi sconnesse. Qualcuno che si rivolgeva a qualcun altro.
La fantasia, il sogno, la realtà continuavano a mescolarsi con malefico divertimento dentro la sua mente.
Doveva dire qualcosa. Voleva partecipare anche lei alla discussione. Aprì la bocca ma l’unica parola che riuscì a pronunciare fu un biascicato
Buo..n…gior..no..”



SPOILER (click to view)
[ReC 250] – [AeV 225] – [PeRf 125] – [PeRm 225] – [CaeM 175]
~Energia: 100%
~Status: Dolorante e confusa
 
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Melkon
view post Posted on 10/7/2008, 22:26




Altaforte. Suona a Charlie come già sentita, quasi fosse la sua stessa voce. Ma il risveglio non è piacevole come vorrebbe sperare.
Come in croce, la testa in un unico pulsare disordinato, ogni raggio di luce che colpisce gli occhi socchiusi un'agonia, ogni suono un pugno nello stomaco, ogni odore una fitta acida. Polsi, braccia, caviglie, collo, tutti sanguinanti, ogni piccolo tentativo di movimento una nuova piaga di cui viene a conoscenza.
Sono finito all'inferno?

Non è affatto duro come le canzoni che ascolta, il povero idiota. Ciondola la testa incapace di pensare ad altro che al dolore che l'ha aggredito d'improvviso, ovvero incapace di pensare punto. Quello che accade attorno a lui è solo un grigiore indistinto, l'impossibilità di muoversi un fastidio di cui non si capacita, le voci suoni inarticolati, fastidiosi e di troppo.
Può solo emettere un mugolìo sommesso, desiderare impulsivamente di essere altrove, e continuare in ciò che sempre fa: aspettare, immobile e inattivo.

CITAZIONE
La prima parola è un link, si. Piccolo regalo - o forse una tortura? - perché non avrei mai potuto lasciar passare inosservata questa canzone..
A livello indicativo, avviso che ho preso ad odiare i post inutilmente lunghi, e ad apprezzare invece il mirabile dono di chi è in grado di fare sintesi.
Edit: il link non funzionava. Ora dovrebbe andare. Mi scuso per il disguido.



Edited by Melkon - 11/7/2008, 11:32
 
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Hyuga Neji
view post Posted on 10/7/2008, 23:00




Darkness imprisoning me
All that I see
Absolute horror
I cannot live
I cannot die
Trapped in myself


Vi siete mai svegliati con la sensazione di essere in trappola, costretti da catene? No?
Beh, Neji si sentiva esattamente così. Imprigionato. E non è un iperbole, ma un dato di fatto.
A fatica riuscì ad aprire le palpebre, anche se non per più di qualche secondo.
Si sentiva spossato, appesantito da chissà quale fardello.
Intuì che qualcosa non quadrava, come se ci fosse un blocco mentale che lo opprimeva.
Sensazione di certo non dovuta alla grazia divina, semplicemente un cervello che, nonostante tutto, riusciva ancora ad accorgersi di essere intontito a tal punto da avere difficoltà a percepire la presenza di altre persone, come se qualcuno avesse calato un pesante mantello su di lui.
La voce squillante di una bambina riuscì a dargli la forza necessaria per aprire gli occhi e guardare intorno a lui nuovamente.
Non era una bella situazione: tanti prigionieri che, tranne che pochi forzuti in grado di spezzare le catene che li tenevano attaccati al muro, erano appesi come salami, in attesa di un cambiamento di scenario, probabilmente in peggio.
Provò anche lui a liberarsi, ottenendo solamente il fastidioso tintinnio delle catene.
Era meglio cercare di recuperare un po' di energie e di riprendersi dallo stato comatoso in cui si trovava: in poche parole il mezz'elfo rilassò i muscoli e chiuse nuovamente gli occhi, attendendo paziente di venire liberato.

Passarono pochi minuti, o forse intere ore, non lo poteva sapere. Fatto sta che crollò al suolo come una mela matura, urtando violentemente il terreno. Nulla di grave, ma la botta riuscì a svegliarlo quel tanto che bastava perché potesse trascinarsi verso il muro e tirarsi su da terra.

Hot, hot, hotter than hell
You know she's gonna leave you well done
Hot, hot, hotter than hell
Burn you like the midday sun


Era ancora stordito ma percepì chiaramente che la temperatura iniziava a salire vertiginosamente. Faceva caldo, molto caldo!
Una creatura dalle forme sensuali stava dinanzi a loro, materializzata dal nulla. Una bellezza decisamente hot.
Il ninja aveva avvertito prima ancora dell'aumentare del calore la presenza di un essere estremamente forte ma, a quanto pareva, c'era gente stanca di vivere. Un tizio non ben definito si era lanciato contro l'elementale, convinto forse di riuscire ad uccidere quella che poteva essere identificata come la causa principale della loro prigionia.
A nulla servì l'urlo del mezz'elfo che ruppe il silenzio della cella, un disperato "NO!" gridato a pieni polmoni, nella vana speranza di evitare quell'inutile morte.
Un senso d'impotenza e di rabbia contro sè stesso e contro l'elementale pervase l'animo di Neji che si sentiva in parte responsabile per non essere riuscito a bloccare quell'assasinio a sangue bollente freddo.

L'amarezza nel vedere, inermi, quell'orribile spettacolo è un misto di emozioni che può diventare un cocktail pericoloso.
Rabbia, frustrazione, tristezza. Sensazioni che insieme possono portare un uomo a compiere gesti disperati ma che, fortunatamente, il ninja ha imparato a dominare.
Sono finiti i giorni in cui si lasciava trasportare dalla forza delle sensazioni che, indomite, lo spronavano a mettersi sempre e continuamente in gioco, a rischio e pericolo suo ma in particolare di chi gli sta intorno.
Pugni serrati e la consapevolezza che prima o poi sarebbe arrivata la vendetta per le morti ingiuste causate dalla perfida figlia del fuoco.
Ancora una volta rassegnarsi in silenzio in attesa di diventare più forti.
Un altro smacco da estirpare in un futuro, lontano o vicino che sia.
Sguardo fisso sull'elementale, in attesa che spieghi loro l'assurda situazione in cui li aveva cacciati.


CITAZIONE

[ReC: 200][AeV: 400][PeRf: 175][PeRm: 175][CaeM: 225]


Energia: 150%

Status Fisico: Provato a causa del blocco magico e della lunga permanenza in cella.

Status Psicologico: Inebetito dalla magia che agisce su tutti loro. In lenta ma graduale ripresa.

Equipaggiamento: Oppio (×5)

Abilità Passive:

Gear Second: Neji ha acquisito un notevole controllo del proprio spirito, riuscendo così a temprare il suo fisico. Grazie a questo miglioramento riuscirà a sopportare l'uso di un maggior numero di tecniche in un minor intervallo di tempo: potrà infatti utilizzare fino a tre tecniche nello stesso turno.

Sigillo degli Hyuga: La "Perfezione di Sarutobi" ha danneggiato irrimediabilmente la mente di Neji, rendendola labile e indifesa contro attacchi psichici, illusioni e influenze psicologiche, che avranno un effetto devastante sul portatore.
Dopo lunghi ed estenuanti allenamenti, Neji è riuscito ad esternarsi e a isolare il proprio spirito, creando un'invalicabile barriera psichica, e sfruttando a suo vantaggio gli effetti negativi di "Oltre il Simbolo".
In sostanza, attacchi ed illusioni che prima di questo cambiamento sarebbero stati deleteri per lui, ora non sortiranno alcun devastante effetto.
Neji sarà anzi più resistente alle illusioni che prima di essere stato "marchiato".

Oltre il senso: Come ogni Ninja che si rispetti, il portatore della Perfezione di Sarutobi dev'essere in grado di prevenire qualsiasi tipo d'attacco a sorpresa o scovare anche i nemici più subdoli e salvarsi dalle tecniche più infide.
Sostanzialmente, il medaglione fornisce al possessore il potere di percepire le auree delle persone, così da poter tracciare la posizione d'avversari nascosti o, ancor peggio, invisibili. Definire questo potere come "Percezione delle auree" è però un grave eufemismo. Il portatore potrà infatti, grazie ad esso, non solo definire con esattezza la forza del nemico, ma anche tracciarne la posizione, seguirne il battito cardiaco, studiarne i movimenti, esaminarne la struttura interna e, se estremamente forti, percepirne le sensazioni. Una sorta di potere complessivo che permette di esaminare totalmente il comportamento dell'avversario, anche quando questi non si trova all'interno del proprio campo visivo.
Naturalmente questo potere si sviluppa automaticamente all'aumentare del livello energetico del personaggio, divenendo sempre più accurato e preciso col passare del tempo, e permettendo al possessore della Perfezione di Sarutobi di divenire sempre più giusto e fidato nelle sue analisi.

Oltre il simbolo
: La vita però non è solo rosa e fiori, e la Perfezione di Sarutobi non è solita passare inosservata, tanto da lasciare un tanto appariscente quanto pericoloso segno sul corpo dei suoi possessori, generalmente posizionato sulla fronte.
Questo, che si manifesterà come un complesso arabesco dalle origini shintoiste, e dall'aspetto tanto elaborato quanto inquietante, non è un semplice simbolo quanto più una pesante maledizione che affliggerà il possessore dell'artefatto, donando lui il permesso anche di poterlo utilizzare.
L'artefatto non potrà infatti essere rubato o usato da persone prive di questo segno che, tuttavia, si rivelerà uno scomodo fardello per il Ninja.
Le illusioni che lo colpiranno infatti, e le influenze psicologiche agenti su di lui, saranno molto più potenti e reali che su altre persone, in quanto il suo cervello e le sue membra saranno rese labili dal simbolo, e immensamente più vulnerabili.
Questo concerne un'immensa difficoltà per il Ninja nel liberarsi da illusioni avversarie, e l'inevitabile sottomissione innanzi a potenti psionici o subdoli avversari che tenteranno di colpire lui la mente, piuttosto che il corpo.

Oltre l'addestramento: Dopo essere stato ulteriormente incantato, la Perfezione di Sarutobi ha donato a Neji un altro di quei poteri che dovrebbero essere comuni a tutti i ninja, persino a quelli più agli inizi, e altresì a quelli più esperti. Questa forza apparentemente magnificente non consiste in altro se non nella notevole capacità di poter controllare le proprie armi con ogni parte del corpo, come se bocca, piedi, fianchi o chissà cos'altro fossero tutti nati per impugnare un'arma proprio come si riesce normalmente con le mani, senza alcun tipo di malus nel maneggiarla in questo modo.
Grazie a quest'abilità, quindi, il ninja diviene in grado, ad esempio, di utilizzare tre spade contemporaneamente, e nel frattempo, virtualmente, di lanciare una grande somma di pugnali... coi piedi.

 
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view post Posted on 11/7/2008, 01:16
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Chi ritarda anche nello svegliarsi,
sarà puntuale solo nell'ora della sua morte.


Avete mai ripreso conoscenza mentre eravate in procinto di cadere dal letto?
E' un senso di vuoto, di precarietà. E' come se il cervello percepisse il pericolo e vi richiamasse all'attenti, per evitare il peggio. Niente di diverso dallo scossone che sveglia tutti i passeggeri a bordo di un aereo, prima che questo precipiti inesorabilmente.
Aprire gli occhi e non sentire niente sotto i piedi, è forse una delle cose più disorientanti che possano accadere. E purtroppo per Set, l'avrebbe provato presto sulla sua pelle.

Pochi attimi di smarrimento. Abbastanza per aprire la bocca e sgranare gli occhi. Insufficienti per comprendere la sua posizione.
Un tonfo, e dolore lancinante in tutte le articolazioni. Secondi che non potevano terminare altrimenti.
Un risveglio simpatico quanto un finanziere in borghese.
Si ritrovava riverso al suolo, steso sul fianco sinistro, con il braccio disteso sotto il volto e la fronte sanguinante. Digrignava i denti e le palpebre dal dolore. Una bella botta davvero.
Pochi secondi e molte imprecazioni, seguite da un insopportabile mal di testa, e riuscì ad alzare il capo, aprendo gli occhi.
I polsi doloranti, le caviglie in condizioni pessime, il collo scricchiolante.
Si rese conto immediatamente dell'assenza delle sue armi, in particolare dell'Overarch sull'avambraccio, maledicendo quel momento e il fautore di quella situazione.


Dove.. dove cazzo è?



Non riuscì però a farsi domande ben più importanti.
Fece appena in tempo a scorgere stupefatto e a bocca aperta la serie di corpi ammassati al suolo e le catene poste in posizione verticale rispetto alla sua posizione - riconoscendole come il letto improvvisato di quello scomodissimo riposo - poi, che una fastidiosissima risata rimbombò per il locale, e nella sua testa.

« Oh, scusate, non volevo ridere di voi.
È che siete così carini, tutti agitati. »



Poche parole, provenienti dal centro della sala - quella era l'impressione, perlomeno -, e la maggior parte dei presenti si voltarono, in cerca di risposte.
Come unico responso, però, parve arrivare l'inferno.
Il calore della stanza si fece sempre più insopportabile. Tanto da dare l'impressione di bruciare quasi la pelle. Tanto da privare i polmoni dell'aria. Tanto da spingere istintivamente a spogliarsi per il caldo. Un calore nauseante, assassino.
Il sudore inzuppò le carni e la folta chioma del ragazzo.
L'ultima - l'unica - volta che Set aveva sentito una sensazione simile, era stato ai piedi di un vulcano. Presso Plakard. Cosa diavolo poteva mai sprigionare tanta energia?

Il fuoco, nel cuore di quella prigione sembrava evolversi, muoversi, danzare. Sembrava vivo.

Non passò molto, che tutti ne intuirono la ragione. Le pupille dolevano quasi alla vista di quel colore cocente, e mentre Set si parava gli occhi per cercare di comprendere qualcosa, la fiamma prese forma di donna.
Una fanciulla maestosa e splendida. Dalla statura imponente, adagiata su di un basamento in pietra.
Un prodigio affascinante, eccitante, ma che in quella situazione non fece altro che aumentare la confusione nella mente del ragazzo.
Che fosse tutto un sogno? C'erano ben poche certezze, in quel momento, mentre le risate dell'elementale non accennavano a terminare.

Cercò di sollevarsi da terra, lentamente, con un grosso sforzo, osservando un folle che cercava di attaccare senza ritegno la creatura formatasi dal rogo fallire e sublimare poi in un abbraccio.
La donna sospirò, in uno sbuffo in di fiamme:

« Bene. C’è qualcun altro che desidera fare una fine stupida e inutile, o posso parlare? Non ho interesse ad ammazzarvi, tanto dovrete farlo tra di voi. »



Set volse immediatamente lo sguardo agli altri esseri lì presenti, in cerca di assensi o di risposte. Scorse distrattamente alcuni uomini con cui aveva fatto conoscenza, ed altri che non aveva mai visto. Un curioso ammasso di anime.
Poi si susseguirono parole nei confronti dell'elementale, a cui il cacciatore non potè altro che domandare un'unica cosa, muovendo nervosamente il collo all'indietro, ancora tremendamente dolorante:


« Fiamma, cosa diavolo ci facciamo qui? »


Il volto perplesso e provato del ragazzo, non lasciava spazio ad interpretazioni sbagliate.

SPOILER (click to view)
EDIT per due errori di battitura dettati dal sonno di cui mi sono accorto ora =_='


Edited by dark espeon - 11/7/2008, 17:03
 
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Miaka'
view post Posted on 11/7/2008, 15:30




Gomiiiiitolo... tondo-tondo, bello. Si muoooooove...

Sebbene le fiamme siano luminose e brillanti, in quel preciso istante non ci sarebbe mai stato spettacolo in grado di attirare l'attenzione dei sensi di una piccola Chimera Bianca di Joffersen più di un gomitolo di nen tondo-tondo e soffice, pasticciato da qualche parte sul piano della realtà. Miaka ignorò piacevolmente il fiammeggiare furioso di una creatura assai più potente di lei, apparentemente limitandosi a fissare il vuoto con aria imbambolata e sognante, mentre invece in un mondo tutto suo ammirava le evoluzioni e i movimenti del suo giocattolo invisibile... questo almeno finché l'odore di carni orribilmente carbonizzate non giunsero al suo olfatto sensibile. A quel punto l'interesse per Viaris si spense, il suo sguardo mutò e dalla sua bocca proruppe in un ringhio basso e quasi impercettibile, i suoi lineamenti altrimenti delicati si alterarono in un'espressione a metà fra l'infastidito ed il disinteressato, ma d'altronde in quel momento era troppo rintontita dal sonno artificiale da cui era da poco emersa per concentrare la propria attenzione su qualcosa per più di pochi istanti. Il fantasmino fu subito dimenticato, ma pochi battiti di cuore dopo stessa sorte cadde su quell'afrore acre ed insistente di pelle e carne ustionata.

Scendendo di due passi dalla sua posizione rialzata, come scendendo altrettanti scalini, e arrivando così a meno di due metri dal suolo. Zampettò a quell'altezza verso un odore che giudicò interessante, tenendosi invece alla larga da quell'aura appena sopraggiunta (e pure, come altre, irrilevante per quanto potente) percependo istintivamente l'incalzare di un tutt'altro che lieve sentore di pericolo. La chimera non vide i canini pronunciati della femmina di fronte alla quale si era fermata, ma ne apprezzò l'odore ferino, e per questo si chinò seduta sulla propria ombra, stringendosi nelle ginocchia ed arrivando così all'altezza del viso della ragazza.
Aveva quasi voglia di domandare se c'era la padroncina, da qualche parte. Ma tanto le pareva abbastanza ovvio che quello era tutto un sogno, e raramente padroncina si poteva trovare nei sogni. Esibì lo sguardo vuoto e indeciso di chi non sa bene ciò che stava facendo, e nemmeno del perché lo fa. Un basso lamento identificabile come un miagolio a labbra socchiuse fu tanto il saluto quanto la presentazione che porse alla signorina con l'odore buono, nient'altro.


¬ Note tecniche

SPOILER (click to view)
CITAZIONE

[ReC 200] [AeV 575] [PeRF 75] [PeRM 100] [CaeM 225]


¬ Dati di gioco
SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Status fisico: Illesa
Status energetico: 95%
Consumi impiegati: Bassox1 Mediox0 Altox0 Criticox0
Katana: riposta nel campanellino
Wakizashi: riposta nel campanellino
Eagle dx: riposta nel campanellino, caricatore al completo
Eagle sx: riposta nel campanellino, caricatore al completo
Proiettili di riserva: 3 caricatori da 5 proiettili ognuno
Tecniche in gioco: -
Passive in uso: Chimere (Nessun odore proprio, nessun suono durante gli spostamenti, olfatto migliorato, priva di udito, forza e resistenza molto basse) I sette veli d'ombra (rilevazione dell'aura, ombre e funzioni vitali) La danza del gatto (abilità che permette di avere sempre un punto di appoggio sotto i piedi, in ogni momento)

¬ Tecniche&abilità impiegate
SPOILER (click to view)
CITAZIONE

-


 
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view post Posted on 11/7/2008, 21:24

Cardine
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Cadde.
Che orrenda sensazione.
Sentirsi privi di sostegno e liberi di precipitare senza freni.
D'istinto portò le mani, ormai libere dalle catene, in avanti, cercando di sorreggersi.
Gli anelli che gli stringevano polsi, caviglie e collo rimasero saldi ai loro posti.

Capì che tutti gli altri guerrieri erano stati liberati, proprio come lui; cattivo segno, chiunque li aveva portati lì si apprestava a presentarsi, ne era certo.
Come a rispondergli, una risata maliziosa scaturì dal fuoco magico... o dalle pareti? Non seppe dirlo.
Brutto, brutto segno; che la Dea li aiutasse, qualsiasi cosa si preparassero ad affrontare.

« Oh, scusate, non volevo ridere di voi. È che siete così carini, tutti agitati. »

Ecco, lo sapeva.
Ancora una volta il problema erano le pazzie di qualche folle sadico.
E dal tono della voce sembrava anche essere una donna; sempre se di razza umana si trattava, e ne dubitava fortemente.

Ma era una sua impressione o la temperatura si stava alzando?
Osservò attentamente il braciere che ardeva al centro della stanza; si stava espandendo.
In poco tempo avvampò come un incendio, lingue di fuoco lambivano il tetto e sembrò che solo una forza sconosciuta evitasse alle stesse di incenerire i presenti.
La temperatura diventò insopportabile, quasi si trovassero in un forno di quelli usati per cuocere i mattoni.

Poi passò.
Le fiamme si fermarono, come un vortice che si estingue si concentrarono nel centro della sala.
E una figura apparve.
Prima il tenero viso, poi gli sfuggenti capelli e il fiammeggiante corpo.
₪Bastet, proteggici₪ esclamò.
Un elementale.

Uno dei presenti corse incontro alla figura femminile; stolto.
Come una madre che accoglie il bambino in grembo, la ninfa avvolse il guerriero nelle sue fiamme.
Pochi attimi e un candido scheletro cadde ai suoi piedi.
Le altissime temperature consumarono la carne in pochi attimi, sublimandola in vapore.

« Bene. C’è qualcun altro che desidera fare una fine stupida e inutile, o posso parlare? Non ho interesse ad ammazzarvi, tanto dovrete farlo tra di voi. »

Avrebbe preferito sbagliarsi.

Qualcuno dei presenti decise di esibirsi in stupide esibizioni di potere.
Un ragazzo apparentemente normale... ma che di normale non aveva neanche un pelo.
Decise di non dargli conto.

« Fiamma, cosa diavolo ci facciamo qui? »

Ecco, ottima domanda.
Rivolse anche lui lo sguardo verso l'elementale, attendendo una risposta.




SPOILER (click to view)

~Eris~



image



~Statistiche Attuali


[ReC: 225] [AeV: 200] [PeRf: 125] [PeRm: 250] [CaeM: 150]


~Energia Residua ~ 100%
~Condizioni Fisiche ~ Illeso
~Stato D'animo ~ Spaventato
~Equipaggiamento ~ Bordone di Cibele(Riposto) ~ Pugnale elfico(Riposto) ~ Amuleto di Eos(Al collo, sotto le vesti)

Abilità Utilizzate ~




~Passive In Uso



~ Attive In Uso ~



~ Attive Mantenute ~



~ Pergamene Utilizzate ~



~ Note ~




 
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Sarnek.
view post Posted on 11/7/2008, 21:31




«Bella prova, bamboccio»

Maledetto... Che tu, Guitto, possa essere maledetto!




La vista, Confusa.
La mente, Affranta.
Il corpo, Soppresso.
La sconfitta, Orribile.
?



Sentii la fredda lama, sfilare dalle mie ripugnanti carni, indebolite dall’enormi pene a cui avevo dovuto far fronte.
In quell’interminabile battaglia, avvolta dalle sole urla e dai quei noiosi colpi di scena, privi d’un qualsivoglia divertimento.
E poi - senza rendermene conto -, tutto divenne buio, l’oscurità mi si presentò dinanzi ai miei candidi occhi. Il cuore si fermò, per qualche istante, ma impavido riprese a battere, seppur con un ritmo lento, cadenzato.
Avevo perso, e non sapevo cosa mi sarebbe capitato.
Le armi, abbandonate sulla terra, a quale contorta fine sarebbero andate contro?
In che loco mi avrebbe portato quel perfido Menestrello?
Questo era il mio destino. Fronteggiarlo, sarebbe stato arduo.
F o t t u t a m e n t e A r d u o.

~

Dove... dove cazzo sono?
Furono le prime parole che riuscii a ponderare.
Lemmi ovviamente, che si scaturirono solo nella mia mente frastornata, incredula a quel che stata accadendo.
Cercai di aprire gl’occhi. Ancora buio… dannazione! Mi aveva forse accecato, quel Giullare? No - per fortuna -. Vidi difatti, un fioche riverbero, nulla di più purtroppo. Disperatamente provai a muovermi, ma il corpo dilaniato non rispondeva ai miei basilari comandi.
La mente era intorpidita, non riuscivo a ragionare, non capivo un E m e r i t o C a z z o.
Senza destarmi, sperai che qualcuno di buon anima, mi portasse soccorso, ne avevo bisogno.
Pativo già... la mancanza dei miei amici, dei miei quattrini.



SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Sembra che per il mio Pg tutto cade a fagiuolo, questo post - scarno, non voletemene- è difatti il continuo di Questo. A chi interessa, ovviamente può anche leggere.
 
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Melkon
view post Posted on 11/7/2008, 22:39




Cadere a terra è niente, il dolore fisico, una botta qualsiasi, calore che fa scendere sudore a rigagnoli sulla fronte e inzuppa i vestiti prima di far evaporare il liquido. Non è niente.
Avete mai visto qualcuno morire? Alzate le mani, in sala, quanti di voi hanno visto la vecchia con la falce agire. Charlie no, non ha mai visto nessuno passare ad altra vita (migliore? peggiore?...).
Canticchiava Altaforte, l'idiota, prima di rendersi conto di quello che sarebbe successo. Prima di vedere, per la prima volta nella sua vita, morire una persona, davanti ai suoi occhi, a due passi da lui. Giusto un attimo, prima di dover muovere a fatica le mani e coprirsi il volto dal calore opprimente, dalla figura infuocata. Ancora la testa pulsa, ogni ragionamento è impedito. E dire che sarebbe ben in grado di arrivare alle giuste conclusioni, se fosse nella condizione di recepire la successione di fonemi emessi dalle altre persone.

Se non facesse così dannatamente caldo, se non fosse così terribilmente scosso, se una lacrima non stesse cadendo dalla sua guancia, confondendosi con il sudore, vorrebbe solo potersi accendere una sigaretta. Ma il caldo è troppo caldo, la scossa troppo scossa, il pianto troppo pianto.
Chissà quante persone muoiono ogni giorno, ogni ora, ogni minuto? Migliaia? Centinaia? Decine? Ma mai nessuna di queste era vicina a lui. Mai la morte era stata tanto vicina. Un racconto, "il nonno non c'è più", così aveva imparato da piccolo, meditandoci sopra qualche secondo, prima di tornare a giocare in silenzio, per non turbare mamma che chissà perché sembrava triste. Che cosa mai sarà successo? Se non c'è più, lo rivedremo dopo, quando torna..

E se non tornasse? E se la morte fosse davvero la fine di tutto? Se quella persona, unica ed inimitabile nelle sue caratteristiche, nelle sue capacità, e pure nei suoi difetti - se quella persona se ne fosse andata, per sempre? Ed era uno sconosciuto, un volto anonimo, un personaggio qualsiasi, una comparsa.. o forse era qualcosa di più, una persona, vera, viva, reale. A due passi da lui, un secondo prima respirava; il secondo dopo, ossa bianche.
Se non ci fosse niente dopo? Non può non chiederselo, adesso, in questo preciso istante, non può che porsi per l'ennesima volta l'interrogativo sondato fino ad ora solo come speculazione filosofica, come divertente passatempo per usare la mente, come piccolo esercizio di riflessione mentale. Ora non può che tornare a chiederselo, e tormentarsi prima di ritrovare la stessa risposta che sempre vale.

La voce è flebile, ma non parla per farsi sentire. Chi di dovere avrebbe capito in ogni caso.
- Requiem Aeternam dona eis Domine, et lux perpetua luceat eis. Requiescant in pace. Amen.
 
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Aron Vonn
view post Posted on 12/7/2008, 10:05




Capitolo II
"Un amico nascosto in un Mostro"


Lentamente e silenziosamente, senza che la volontà imponesse una qualche sorta di difesa, il principe stava scivolando una seconda volta nell’oblio che l’avrebbe reso, strano a dirsi, un docile agnellino. Sentiva un’aria irrespirabile e i conseguenti problemi. Sentiva persino la morte incombere, sensazione che lo rese, per una frazione di secondo, impaurito come non era mai successo in vita sua. Sapeva comprendere, dunque, ciò che provavano di volta in volta le sue terribili vittime, con la sola differenza che lui era innocente – o almeno, innocente su suo metro di giudizio: un atto malvagio e giusto allo stesso tempo può e deve essere espiato se ne controbilancia cento altrettanto malvagi -.
In quella scomoda posizione da crocifisso e con le droghe che sortivano gli ultimi effetti, coadiuvati dalla magia e da un cervello non comune, gli sembrò di essere addirittura preda di allucinazioni che non capiva. Arrivò a lui una voce conosciuta, che però non riusciva a collegare ad un corpo sulla terra. Era simpatica però, gli ispirava un senso di divertimento e guerra.
Alzò pesantemente la testa quando poté avvertire distintamente il calore di un corpo estraneo toccarlo – e non avvertì, al contrario, un aumento di peso – e un profumo pungente pervaderlo. Non sapeva dire se fosse buono o cattivo, ma di fatto lo aiutò a mettere i piedi per terra, letteralmente. Dopo alcuni lontani schiocchi che non seppe identificare – la presa delle catene era allentata, però! – la gravità continuò il gioco perverso di sempre, facendolo capitolare a terra dolorante. Lo stesso “buon samaritano” che l’aveva soccorso si assicurò che riprendesse veramente i sensi, con i tipici metodi “di brigata” – gli avrebbe buttato anche acqua gelata in faccia? -.
E nel buio del vuoto, gli ritornò distintamente alla memoria la filastrocca che il giullare, in sibili e sospiri, gli aveva dedicato liberandolo.

« C’è un Guitto qui vicino.. lui ti spezza le catene.. » sillabò il principe all’ennesimo schiaffo – o era solo il secondo – quando gli occhi si aprirono, rivolgendo al Vice Comandante dei Toryu lo stesso sguardo morto che conosceva già da qualche tempo.
« Shagwell.. » Si, il cervello Auspice aveva messo a fuoco l’aura incolore del giullare, riconoscendola come familiare. Sorrise appena, toccandosi i polsi per trovare anelli di ferro a cingerli. Ancora. Non poteva comunque rimproverare il “Socio” per questo. Si mosse a fatica per cercare una posizione più comoda. Il cervello, nel frattempo, passivamente analizzava l’intera sala e i suoi ospiti.
« Pare che più di uno sia riuscito a liberarsi da solo da quelle catene. Sono troppo debole, per loro.. e per Te. Grazie Shagwell.. »

Chissà come reagiva ai ringraziamenti un Guitto Sanguinario. Era comunque certo di quel che aveva appena detto, e non era autocommiserazione: effettivamente, era più debole – molto – di altri, e le catene erano state la prova concreta. Non aveva però aggiunto che sapeva essere più pericoloso di molti altri, da libero. Con o senza armi, volendo sapeva rompere alla perfezione un osso del collo. E chissà, magari anche Shagwell lo sapeva. Percepiva una vaga complicità con quell’uomo vestito da pagliaccio; con essa, magari, si sarebbero capiti reciprocamente, prima o poi.

Un goccia di sudore scivolò dalla fronte del nobile per percorrere tutto il viso. Il respiro, improvvisamente, richiedeva ossigeno, molto più di quanto Aron potesse “prendere”. L’ennesima aura si era fatta avanti da quello che doveva essere un fuoco maledetto – o un elementale che dir si voglia: di fatto è la stessa cosa! – e aveva aumentato la temperatura di molto. Un Elementale di fuoco, e molto potente a quanto pareva. Un grido, e uno spirito minore era sparito, magari ucciso da quella stessa forza ardente che voleva a tutti i costi prendere la parola.
E, almeno dal Boia, l’avrebbe avuta volentieri.
Voltò appena il viso verso Shagwell, concedendosi poche parole.

« A dopo le teste mozzate, temo. »



IL BOIA DEL REAron Vonn

[ReC:375] • [AeV:275] • [PeRf:175] • [PeRm:225] • [CaeM:225]

« Energia__ 150%
« Consumi__ --
« Equip__ Lama Latente ° | Mano di Ganom °°°°° °°°°°
« Status Fisico__ Stanco e spossato

« Passive___

A me, le Aure del Mondo. (Auspex passivo - 50m) | A me, il Sondaggio del Terreno. (Onde psioniche a 360°)
A me, la Fermezza di Spirito. (Difesa contro influenze psicologiche) | A me, la Percezione di Spirito. (Auspex di mana)

« Attive___

 
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Yelle
view post Posted on 12/7/2008, 15:57




CITAZIONE

Yelle, voltati, sono qui, Eris.
Aiutami.


Chi...? Cosa...?
Stordita, ancora in bilico tra la realtà e l'immaginazione, Yellë voltò la testa dalla parte da cui credeva provenisse la voce che l'aveva chiamata, una voce che, tra l'altro, aveva un suono vagamente familiare. Peccato che fosse la parte sbagliata. Su quel lato, le ombre minacciose offuscate dal fumo e dall'incoscienza sembravano non far caso a lei. E allora chi era stato? Non poteva avere anche allucinazioni sonore! Un lampo di lucidità, per fortuna, le suggerì che la voce poteva appartenere a qualcuno che si trovava dall'altro lato. E sia. Si voltò da quella parte. L'elfa notò che non aveva mai fatto caso a quanto fosse pesante la sua testa, e a quanto fosse faticoso muoverla. E sì che lei di forza ne aveva parecchia!
...
Vabbè. Forse da quella parte avrebbe avuto maggior fortuna? Le tenebre che le impedivano un perfetto utilizzo della vista si diradarono per qualche istante, permettendo a quella figure, prima così indistinte e tremule, di assumere una forma concreta e conosciuta al suo sguardo. C'erano altri compagni del villaggio, e tutti, inclusi quelli che non lo erano, stavano cadendo al suolo come pere mature. Strano, però, che tutti avessero una forza tale da liberarsi... male, molto male! Ciò significava che, in caso di scontri, non le sarebbe stato facile avere la meglio... ma, ora che ci pensava, c'erano i suoi compagni con lei! E, come si dice in questi casi, "l'unione fa la forza"... sperando che loro fossero meno confusi di lei.
...
Un momento. Lì c'era tanta gente. Conosciuta e non. Molta era conosciuta, però. Che ci fosse tutto il clan? E se sì... dov'era Eitinel?

Trovarla. Salvarla. Aiutarla. Subito!


La follia di Yellë, fomentata dall'intontimento magico di quella stanza, cambiò l'oggetto della sua attenzione: dal rischio di un attacco da parte degli astanti alla volontà di trovare il suo capitano, e salvarlo. Chissà perchè, poi, era così convinta che Eitinel avesse sempre bisogno di una mano... forse perchè era cieca? Eppure, gli addestramenti con lei avevano ben dimostrato che l'apparenza inganna, e che una persona come lei, seppure privata del dono della vista, rimaneva comunque un'ottima combattente.
Si guardò intorno, alla disperata ricerca di un segno che indicasse la presenza dell'elfa dai capelli corvini e lo sguardo grigio... ma nulla da fare, il mal di testa ritornò, insieme con lo stordimento, e tutto, dai mattoni della stanza, al fuoco al centro di essa, ai personaggi che man mano si stavano rialzando, riacquistò forme grottesche.
Ma cos'era quella sensazione di calore, intenso, torbido, bruciante? Lo sguardo innaturalmente vacuo dell'elfa si spostò, com'era naturale, sulla grande fiamma posta nel mezzo della stanza, l'unico oggetto che poteva essere considerato, almeno fino a quel momento, fonte di calore. Ma si era ingrandita. A dismisura. Ed emetteva un caldo terribile, asfissiante.
E ora, che accadeva? Una figura dalle fattezze umane nacque dalle fiamme, e si erse, in tutta la sua immensa statura, al di sopra dei presenti. Qualcuno, uno stolto, corse verso di lei, urlando, forse, o parlando, Yellë non udiva bene... non riuscì a capire quello che successe dopo, ma dall'odore, inconfondibile anche per un'elfa temporaneamente rimbambita, di carne bruciata, intuì che la vita dell'imprudente si era estinta.
Ma gli interrogativi rimanevano. Il primo, su dove si trovasse Bringham, il suo fedele compagno equino, era stato momentaneamente sostituito dal dove fosse Eitinel, sostituzione che, nella mente sconvolta dell'elfa, era ampiamente giustificata dal fatto che il suo cavallo sapeva cavarsela benissimo da solo, e non aveva il problema di essere incatenato ad un muro, mentre la comandante no. Già questo basterebbe a far capire quanto fosse stata messa a soqquadro la testolina già di per sé poco ordinata di Yellë; ma un altro fatto ne sarebbe la inequivocabile conferma.
Una persona qualunque, alla vista di quella creatura emersa dalle fiamme, alta due volte un uomo, avrebbe immediatamente intuito che si trattava di un elementale del fuoco, una semidività, o qualcosa del genere; Yellë, invece, sempre a causa del maledettissimo intontimento causato dalla maledettissima magia di cui la maledettissima stanza era impregnata, trovò subito la risposta a uno di quei suoi due famosi interrogativi: la figura femminile nata dal fuoco era Eitinel, ovvio. Come la fenice, animale associato a lei, anche il capitano del clan Sorya doveva essersi rigenerato all'interno delle sue stesse ceneri, che, evidentemente, per qualche motivo ancora ignoto, si trovavano in mezzo a quella stanza. Semplice, no? E, per confermare l'ipotesi, una Yellë trionfante si rivolse alla creatura ardente, chiedendole, biascicando:

"S-sei Eitinel?"


Forse, una delle due domande avrebbe ricevuto una risposta.


SPOILER (click to view)
Energia residua: 125%
Ferite riportate: leggera contusione al fondoschiena
Tecniche effettuate: ///
Passive:
Empatia animale (abilità razziale): razza nata e evoluta all'interno delle foreste, in contatto con la natura, ha sviluppato con essa un'affinità non indifferente, crescendo e rafforzandola.
Alcuni vantaggi non possono essere certo ignorati... ed è per questo che gli elfi, talmente attaccati ai loro beni, sono l'unica classe a poter utilizzare il proprio compagno animale all'interno del combattimento, indipendentemente dal suo scopo.
Un'abilità apparentemente inutile, ma che può rivelarsi estremamente pericolosa, se si sa potenziare il proprio compagno in propria compagnia, insieme a se stessi.
Dominio (liv.1): La forza dei portatori di questo Dominio è, come già accennato, estremamente elevata. Non solo in termini numerici, sia chiaro. Essi sono proprio forti a prescindere da qualsiasi standard, tant'è che, a questo livello del Dominio, gli sarà possibile sollevare pesi molto elevati. Un esempio? Spade bastarde a due mani, mazze chiodate enormi, alabarde di grosse dimensioni...tutte queste armi saranno impugnate senza problemi dal possessore del Dominio, che le maneggerà come fossero spade normali, o fioretti leggeri.
Dominio (liv.2): Non solo forza, ma anche estrema Resistenza. I portatori di questo Dominio, man mano che il loro potere crescerà, riusciranno a scoprirne nuove ed esaltanti caratteristiche. La seconda in ordine crescente sarà appunto un notevole incremento della Resistenza Fisica, intesa come irrobustimento del corpo del portatore. In particolare, a prescindere dalla Razza, il possessore del Dominio a questo livello possiederà una pelle molto più coriacea del normale, più difficile da scalfire. Inoltre sanguinerà leggermente meno, in quanto sarà più difficile scatenare emorragie nel suo corpo, ed infine potrà avvalersi di un'ossatura pressoché indistruttibile, poiché sarà estremamente remota la possibilità che le sue ossa si fratturino.
Oggetti:
Anello del potere: Un semplicissimo anello che, se indossato, aumenterà l'energia del portatore del 25%. Questo, infatti, partirà in ogni quest o duello con il 125% delle energie rispetto che con il normale "100%" - indossato
Impacco naturale: se masticato, può curare una ferita profonda, o due leggere, e ridonare il 30% dell'energia totale (una volta a duello) - inutilizzato
Amuleto della visione: Un semplicissimo amuleto che, se indossato, aumenterà le capacità visive del portatore. Questo sarà infatti in grado di scrutare attraverso fortissime luci, tenebre assolute, non illusorie, e fumi o nebbie di qualsiasi tipo - indossato
Bomba accecante: la bomba accecante ha la forma di una biglia bianca del diametro di un paio di centimetri. Se gettata a terra si fracasserà come se composta di vetro, generando un immenso flash in grado di accecare più avversari. Il flash svanirà nell'arco di un secondo, ma sarà abbastanza potente da riportare i demoni in forma umana - inutilizzato
Occhio della pantera: uno strano medaglione che, se indossato, aumenta il controllo delle armi e la mira del portatore, anche se non esageratamente. +50 "CaeM" - indossato
Due Occhi della tigre: uno strano medaglione che, se indossato, aumenta la forza e la resistenza fisica del portatore, anche se non esageratamente. +50 "PeRf" l'uno - indossati
Caratteristiche fisiche:
Razza-Elfo Classe-Ninja Bonus iniziale-+100 Energia-Rossa ---Dominio-Forza del ToroAbilità  OggettiTotali
Riflessi e Concentrazione (ReC)175//////+75//////250
Agilità e Velocità (AeV)175+25+25+75//////300
Potenza e resistenza fisica (PeRf)75-25+75+75+100+100400
Potenza e resistenza magica(PeRm)150//////+75-25///200
Controllo delle armi e Mira (CaeM)150+25///+75///+50300
 
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Andre_03
view post Posted on 12/7/2008, 22:34




Nella sua testa, la musica regnava sovrana.
Era partita così, senza preavviso, nel momento in cui si era preso cura di Aron. Aveva cominciato a cantare, e si era ritrovato vittima di una delle sue solite emicranie melodiche. Il suono che gli tamburellava nella testa era quello di un tamburo, rullante, e di un cantore, furioso e potente. Gli piacque, e la lasciò emergere dai ricordi con la frenesia e la furia di un'onda impetuosa. Le parole della gente là attorno non avevano importanza. Nessuno emetteva rumore, nessuno era abbastanza importante da meritare l'attenzione del Giullare.
Lui, agli occhi di tutti un pagliaccio, ma vestito alla solita maniera, ovvero con soltanto dei pantaloni larghissimi rossi a coprire la parte inferiore del corpo. Le cicatrici e le piaghe del torace erano esposte. Tanto per chiarire quanto fosse abituato a combattere, soffrire e sopravvivere quel pagliaccio.
All'improvviso accadde qualcosa di tanto importante da mettere a tacere persino la musica nella mente di Shagwell. Ancora intento a schiaffeggiare Aron, si voltò verso il focolare posto al centro della sala.
Una voce si levò sui lamenti degli altri carcerati, ora tutti miracolosamente liberi. Il Guitto si fece serio.

CITAZIONE

« Oh, scusate, non volevo ridere di voi.
È che siete così carini, tutti agitati. »


Ritrovò all'istante il sorriso, mentre nei suoi occhi cremisi si rifletteva il danzare delle fiamme, sempre più alte, più calde, più potenti.
Laggiù divenne come all'inferno.
E il Giullare Sanguinario apprezzò notevolmente, sudando e leccandosi le labbra. Sentiva che qualcosa di interessante stava per accadere, ma era curioso di scoprire di che si trattasse. Le fiamme continuarono a contorcersi, in modo man mano più sensuale, dando forma ad una creatura. Fra le lingue di fuoco venne a mostrarsi una donna. Splendida e lucente, calda e inarrestabile. Il Guitto la osservò con desiderio. Non sapeva chi o cosa fosse, né gli interessava. Vide con distratto interesse un coglione gettarsi contro di lei, e morire nel tentativo di sconfiggerla. Rise, divertito.

CITAZIONE

« Bene. C’è qualcun altro che desidera fare una fine stupida e inutile, o posso parlare? Non ho interesse ad ammazzarvi, tanto dovrete farlo tra di voi. »


Tutto perse ed assunse significato.
La gente attorno a lui, Aron stesso, la prigionia, il fuoco. Non importavano più.
La gente attorno a lui, Aron stesso, l'arena, il fuoco. Erano il suo nuovo teatro ed i suoi attori.


«...ammazzarci....fra di noi...»

Ripetè a mezza voce. Ghignava con divertimento.
Lasciò che fossero gli altri insulsi prigionieri, la sua carne a parlare. Si era accorto solo allora che Aron aveva ripreso conoscenza.

CITAZIONE
« C’è un Guitto qui vicino.. lui ti spezza le catene.. »

Si stava svegliando lentamente.

CITAZIONE
« Shagwell..Pare che più di uno sia riuscito a liberarsi da solo da quelle catene. Sono troppo debole, per loro.. e per Te. Grazie Shagwell.. »

Fece un mezzo inchino. Scherzoso e canzonatorio, ma sentito allo stesso tempo.

«Debole? E' una parola divertente, detta da un Boia del tuo calibro....»

Stava per aggiungere qualcosa, ma venne interrotto.

CITAZIONE
« A dopo le teste mozzate, temo. »

Sorrise al compare, sempre consapevole di non poter essere visto. Si voltò lentamente verso lo spirito nel fuoco, accovacciato e in attesa di cosa lei avesse da dire.

«...hai ragione. Non c'è fretta»

Apri gli occhi. Cosa vedi?
La donna più calda che esista.
Come ti senti?
Strano.
Cosa è strano?
Non voglio scoparla, ma sentirla parlare.





SPOILER (click to view)
CITAZIONE

» [LeGeNdA] «
Shagwell, il Giullare



» [ReC: 275][AeV: 225][PeRf: 350][PeRm: 175][CaeM: 275] «


StAtO « Dolorante in corrispondenza di polsi e collo; afflitto da emicrania scemante; piaghe sanguinanti sulle mani a causa delle troppe catene spezzate.
eNeRgIa « 100%
EqUiPaGGiaMenTo « Le mani del Giullare;
Il Guercio Guardone ° » [In TaScA]
PaSSiVe «
CITAZIONE
SoNo Il pIù FoRtE « Citata in precedenza

CITAZIONE
SoNo Il pIù FoLLe « Citata in precedenza

CITAZIONE
SoNo Il pIù SpEttAcOlArE « Citata in precedenza

tEcNiChE « Nessuna
 
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Mirkito15
view post Posted on 14/7/2008, 15:29




SPOILER (click to view)
Narrato
"Parlato"
"Parlato altrui"
-Pensato-


image

Fiamma che brucia dentro!

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Niente, il guitto non si accorse nemmeno della mia presenza. Eppure aveva sentito sicuramente le mie parole. Semplicemente non voleva ascoltarmi. Non ero io quel qualcuno che cercava.
Poco male, poiché pochi istanti dopo le mie braccia e con esse il resto del corpo furono liberi dalla morsa metallica. Precipitai al suolo dalla piccola altezza alla quale mi trovavo. Praticamente mi accasciai, rimanendo steso sulla fredda e umida pietra, sfinito, stanco...

Sentivo le voci intorno delle persone che si ridestavano e rimanevano piacevolmente sorprese di essere libere. Io avevo ancora i sensi intorpiditi e i muscoli atrofizzati; anche il più piccolo movimento così mi risultava difficile, al limite dell’impossibile.
Fu solo il mio senso di sopravvivenza a ridarmi un fremito di vita. Un calore intenso infatti pervase il mio corpo, eccitando i muscoli e risvegliando i miei istinti. Inizialmente fui piacevolmente sorpreso da quel morbido caldo, associando quella sensazione ad una qualche reazione chimica nel mio corpo. Solo in seguito però, alzando il mio sguardo, notai che il tutto era generato da una tenue fiaccola al centro della mini-prigione.

-Strano...-

Pensai. Non ero solito vedere una fiaccola tanto piccola sprigionare un simile caldo, ne tanto meno una fiamma ravvivarsi da sola, senza combustibili intorno ed in un ambiente tanto umido come quello.
Tuttavia quella non era la cosa più strana in assoluto. Vi era una risatina sadica di sottofondo, sottile all’udito, melodiosa nel suo piacevole tono di scherno. Era sicuro che durasse già da qualche minuto quel suono, solamente fino a quel momento non gli avevo dato importanza, attribuendolo ad una prigioniera impazzita tutto ad un tratto.

Poi la fiamma crebbe.
Cresceva. Sempre più. E il calore aumentava.
Divampava. Sempre più. E il calore aumentava.
Bruciava. Sempre più. E il calore aumentava.

"AHHHHHHHHHH!!!”

Non riuscivo a sopportarlo, era diventato troppo intenso. Fui addirittura costretto a distogliere lo sguardo, troppa era l'intensità di quella fiamma. Il mio urlò però non fece altro che riecheggiare nel vuoto, inutile.
Finalmente sentii che io caldo scemava, lasciando nuovamente la prigione nel suo stato pietoso e umido. Decisi allora di riaprire gli occhi, ritrovandomi ad osservare una bellissima donna.
Misteriosa nella sua figura, con uno sguardo magnetico, iddilliaca nelle forme, seducente nei movimenti.
Era un essere paradisiaco e, con tutta probabilità, pensava la stessa cosa il prigioniero che le si gettò in grembo.
La sua fine fu una delle più orribili che vidi in vita mia.

Venne letteralmente vaporizzato, come se si fosse gettato in braccio al sole stesso, ebbi un fremito di disgusto e di orrore alla vista di quello spettacolo.

"Oh, mio...Dio!"

Non riuscii a dir altro. Caddi in ginocchio, tremante e affascinato al tempo stesso. Forse la mia fine era giunta e proprio come avevo sempre immaginato: per mano del fuoco di un sole. Un sole che quel giorno era vestito a festa.


CITAZIONE
[ReC:225] [AeV:350] [PeRf:275] [PeRm:125] [CaeM:250]
Energia utilizzata:0%(0% nei turni precedenti).
Energia rimanente:100%.
Status fisico: Indolenzito, piccoli crampi alle braccia e fastidio al collo.
Status psicologico: Terrorizzato e al contempo affascinato dall'apparizaione.
Equip: Talismano al collo; Oppio(X2) in tasca.

 
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»†Gryhu†«
view post Posted on 14/7/2008, 23:47




Risveglio.
Non come quello di ogni mattina, in cui ti alzi dal letto, pronto per un abbondante colazione e per l’inizio di una divertentissima giornata all’insegna del buon gioco; affatto. Stavolta parliamo di un risveglio ‘leggermente particolare’, di quelli in cui apri gli occhi e non sai dove ti trovi, né tantomeno perché sei in un posto al chiuso, al caldo ed al buio, circondato da decine e decine di guerrieri l’uno più singolare dell’altro. Dai semplici combattenti ai maghi esperti di magia, e non mancano di certo visi familiari.
Sì, dopo vari minuti di rintontimento, in cui una ragazzina chiassosa ci ordina di svegliarci – però… è proprio carina! -, finalmente acconsentiamo tutti a porre qualche domanda inerente, mentre alcuni cominciano a socializzare tra di loro. Però, meglio di essere al bar o al café di piazza!
Dal canto mio cerco di riprendere i sensi; mi rendo conto di essere interamente legato da lacci e catene al muro, provo a fare un po’ di forza con le braccia ma niente di niente. Queste non vogliono saperne nulla di staccarsi e lasciarmi andare via, in totale libertà.
Rudi è ancora con me, sento il suo squittire provenire dalla tasca dei jeans; la visiera è alzata e tiene alti i capelli; il martello invece è…
... è ...
… cazzo, dov’è il Martello?!
Qualcuno lo deve aver portato via, dannati!
Ridatemelo, è mio e mi appartiene brutti fratelloni cattivi!!!


Apparizione.
Arde come il fuoco, è altissima e sembra essere composta solo da fiamme elementali. Ci vuole ben poco ad intuire che non sia umana, ma la cosa più importante è che dopo la sua apparizione scompaiono i lacci fastidiosi; rimaniamo legati per il collo e le braccia.


« Oh, scusate, non volevo ridere di voi.
È che siete così carini, tutti agitati. »


Agitati a chi, vecchia? Qui l’unica ad aver voglia di squagliare le persone e fonderle con la sua alta temperatura corporea è proprio lei.
Ad ogni modo qui la situazione comincia a diventare intollerabile: il caldo torrido va via via ad aumentare, raggiungendo soglie impressionabili. Con forza, mi costringo a rimanere lucido, mentre ruoto lo sguardo in ogni direzione, alla disperata ricerca di qualcuno che potesse aiutarci.
Nel vano tentativo di rassegna, scorgo un volto amico che non rivedevo da tempo. No, non parlo né di quel pazzo che ho incontrato nella piazza del Clan né di quel cieco che mi ha aiutato – diciamo pure salvato! – nella lotta contro la Strega, bensì del combattente col quale ho tenuto la mia primissima missione.
Com’è che si chiamava? Ah, sì… Neji. Il cognome non lo rammento più.
Voglio chiamarlo, ma la voce è roca, quasi non parlassi più da anni. Rischiaro il tutto con un colpo di tosse, già apro la bocca, ma non si emette alcun suono.
Qualcun altro parla.


« Bene. C’è qualcun altro che desidera fare una fine stupida e inutile, o posso parlare? Non ho interesse ad ammazzarvi, tanto dovrete farlo tra di voi. »

Forse è meglio non disturbare mentre parla, non ci tengo ad essere fuso. Certo, ho dei seri dubbi sulla sua vittoria nei miei confronti, ma meglio non cercare risse inutili.
Tanto, stando a quanto dice, tra poco ci sarà gioco per tutti.
Ma proprio tutti tutti; solo i morti sono esclusi.



SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Energia 100%
Status Illeso
Stat. [ReC]225 [AeV]175 [PeRf]375 [PeRm]150 [CaeM]250

CITAZIONE
Passive ≈Equilibrio Energetico: Gli uomini sono famosi per non essere particolarmente dotati né in forza fisica né in velocità. Solitamente ad essi si accomuna la generale idea di debolezza fisica se paragonati ad altre razze innatamente portate per il corpo a corpo, quali Nani ed Orchi. Nonostante ciò –però- non vuol dire che anche gli uomini non abbiano sviluppato particolarmente alcuni loro campi. Molti di loro sono diventati abili stregoni e maghi, poiché innatamente legati e bendisposti con la magia. Raggiunte soglie quali il dieci per cento energetico l’umano –a differenza di chiunque altro- non perderà i sensi ma potrà continuare a combattere, sebbene notevolmente infiacchito. Raramente morirà per eccessivo spreco energetico.
Questa è solo un’universale quadro della razza degli uomini, che in Gryhu trova leggere differenzi sul campo della forza fisica cui –al contrario di quanto si pensa- è particolarmente fornito. Inoltre Gryhu, eccezion fatta per l’elemento delle Folgori, non sembra essere particolarmente legato alla Magia, sebbene sia portato per ottimali risparmi energetici come vige l’abilità corrente. [Passiva. Modifica effettuata all’Abilità razziale Controllo Energetico]

≈Runa della Forza: Strani ed ironici –alle volte- gli scherzi degli Dei. Proprio nell’uomo –sostanzialmente meno dotato di forza fisica e velocità rispetto ad altre razze inumane- il Dio ha infuso grande forza bruta, estrema… disumana. Per altro non in un semplice umano, bensì in un moccioso di quindici anni che per costituzione dovrebbe essere debole di ossa e muscoli.
Per cui si deduce che nonostante le fattezze fisiche di un ragazzino quindicenne, e nonostante la razza umana, Gryhu è dotato di una mostruosa forza fisica ai limiti dell’immaginabile. È in grado di sollevare pesi mostruosamente elevati con uno sforzo minimo, rompere pareti rocciose con paio di colpi fisici ben assestati e fratturare ossa con il solo ausilio degli arti. Da qui deriva la maestria assoluta con il Martello di Thor che usa da ben cinque anni, il peso decisamente elevato dell’arma nelle mani del ragazzo si riduce a poco più di una normale spada.
Inoltre detiene anche una spiccata resistenza fisica, sia a livello osseo che intesa come robustezza del piccolo corpo. Difatti le proprie ossa non si piegano sotto il peso dell'Arma di Morte, la pelle molto più coriacea del normale non è comunque immune a colpi ben assestati mentri le perdite di sangue saranno minori, dato che è difficile procurare ad un fisico così resistente delle emorragie.
Quando desiderato –inoltre- il portatore della Runa della Forza –ovvero Gryhu- potrà aumentare cospicuamente la forza e resistenza fisica, con un riscontro visivo muscolare anche a livello estetico. Tale utilizzo prettamente attivo richiede solo un consumo energetico pari a Medio o per miglior risultati Alto. Tale potenziamento avrà fine al termine dello stesso turno in cui viene attivato.
La potenza della Runa della Forza proviene per l’appunto dalla runa tracciata nel suo petto fin dalla nascita. [Passiva ed Attiva. Personalizzazione del dominio Forza del Toro. +100 in PeRf o +125 in PeRf]

≈Runa della Padronanza: Assoluta è la padronanza di Gryhu sulle folgori. Tale runa, tracciata appositamente con le folgori dallo stesso guerriero, gli consente l’immunità e completa padronanza di questo splendido elemento. Grazie alla runa, infatti, il giovincello non riporterà ustioni né alterazioni al ritmo cardiaco né null’altro in seguito ad un fulmine o a tutto ciò che a che fare con la forza elettrica. Ma non finisce qui, infatti Tuonomartello sarà in grado di padroneggiare l’elettricità come fosse parte di sé, sarà in grado di muoverla a sua discrezione in qualsivoglia direzione. Le folgori gli saranno serve, e pertanto le applicazioni in battaglia grazie alla Runa del Tuono saranno amplificate, gli effetti più devastanti e molteplici. In termini di GdR si sarà totalmente immuni alle folgori emanate direttamente da Gryhu, mentre qualunque attacco nemico che sfrutti un simile elemento sarà abbassato d'un grado di intensità, da basso a bassissimo, da medio a basso e così via. [Passiva, può potenziare la Runa del Tuono in battaglia]

≈Runa della Vita:
Unitamente al Martello di Thor, vi è una lunga catena metallica attaccata con un gancio e avvolta lungo il manico dell’arma principale. Ebbene la catena non è uno strumento inutile, anzi! Dopo duri allenamenti Gryhu è riuscito a saperla maneggiare così bene da non aver nulla da invidiare al miglior guerriero con catena ferrata, la famosissima Gogo Yubari. Spettacolari tecniche d’avvitamento con la catena, capacità di farle prendere direzioni e compiere movimenti anomali, questo e molto altro gli consente la Runa della Vita, come se la catena avesse una vita propria.

≈Runa dell' Unione:
Gryhu, grazie anche alla Runa della Forza, riesce a controllare così bene il Martello di Thor da essere tutt’uno con esso. E la capacità di controllarlo a menadito sta anche nella rapidità dei colpi che può portare avanti, rapidità che – grazie a quest’abilità – viene notevolmente amplificata. Non si tratta di un power-up in AeV, ma semplicemente gli attacchi con il martello saranno molto più veloci del normale, senza influire la platonica lentezza del piccolo bimbetto armato, la quale si rifarà sempre al parametro originale.
In termini di GdR, la passiva gli consente di muovere il Martello in maniera molto veloce e rapida, con un controllo praticamente perfetto.

 
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Sephrine
view post Posted on 16/7/2008, 20:36




Finché non si decise a rivolgerle la parola, Kirara non si accorse neppure del ragazzo che le era capitato accanto; com’è ovvio, era troppo presa dalla visione della creatura magica per prestare attenzione a qualcosa che non fosse il calcolo catastrofico delle loro probabilità di sopravvivenza qualora avessero dovuto combattere con essa.
La voce di Lee ebbe dunque il potere di richiamarla per un istante alla realtà; assorta nelle sue elucubrazioni, la giovane sobbalzò leggermente quando quel suono inaspettato giunse alle proprie orecchie feline.

CITAZIONE (__White__ @ 10/7/2008, 12:07)

Tu.. Tutto... O... O... Ok??
S... S... S... Serve...
U.. Una... M... M... Mano??


« Nooo. Adoro stare appesa per ore e poi crollare a terra senza sentirmi più le gambe. Cosa ti fa credere il contrario? »

Si girò verso di lui, sbottando subito con questo discorso traboccante di sarcasmo, per pentirsene altrettanto immediatamente. Si morse la lingua, cercando di realizzare che era inutile sfogarsi su di un innocente in quel modo: non era certo colpa sua se si trovavano là.
Si sforzò quindi di sorridere al suo indirizzo, anche se lui continuava a fissarla con un’aria inebetita che le fece sospettare di avere qualcosa di strano in faccia.

« Senti, scusa. Sono un po’ nervosa. Diciamo che aiutarmi ad alzarmi sarebbe un buon inizio. »

Gli porse la mano, impaziente, scuotendo i lunghi capelli neri per gettarli dietro le spalle. Un lieve miagolio vicino la distrasse da quel semplice gesto, interrompendolo a metà: un esserino sbucato dal nulla – o almeno così le era parso – la squadrava con espressione perplessa, facendola trasalire per la seconda volta in pochi secondi. Sorpresa, sentì rizzarsi istintivamente i peli sulla nuca e sulle orecchie animalesche. Serrò i denti, indecisa se emettere un basso ringhio di avvertimento, ma ci rinunciò non appena decretò che la sua simile non sembrava per niente essere mossa da intenzioni di tipo minaccioso. Forse glielo suggeriva soprattutto l’odore di lei: quando sono agitate, le bestie secernono sostanze più acide, quindi dal sentore più acuto e penetrante. Ma annusando in giro non percepì provenire da Miaka che un vago odore di buono. Nulla che potesse metterla in allarme; le ricordava anzi la sua stessa specie.
Infine si risolse per sospirare e rivolgere anche a lei un sorriso esitante, ricambiando il suo sguardo con gli occhi scarlatti e dalle pupille sottili che le erano propri.
Nel frattempo, a pochi passi di distanza, il teatrino in corso fra l’elementale di fiamma ed i detenuti volgeva ormai al secondo atto.
L’ultima frase pronunciata dal mostro aveva suscitato un vespaio di domande, tale che la cacofonia assordante di diverse voci la assalì per un attimo, impedendole di far udire la propria. Subito un individuo di sembianza umanoide, presumibilmente non molto attaccato alla propria esistenza, le si impose alla vista con arroganza, profondendosi in un’orazione interminabile.

CITAZIONE (Rufus Okiba @ 10/7/2008, 13:17)

Oh no! Non si preoccupi, ci basta, ci basta! Ma prima che lei ci illustri la maniera in cui dovremo scannarci, può darci un valido motivo per cui farlo, un valido motivo oltre la nostra sopravivenza, si intende. Sa, perché una gara sia avvincente i partecipanti devono essere ben motivati! Ma la vita per me non è poi un premio tanto ambito…
Non si arrabbi! Se mi arrostisce subito che divertimento c’è?... Quel che voglio dire, mia bella signora… È… Avrò un premio adeguato per le teste che farò saltare?


Esibendosi in tutta la sua altezza, l’elementale si avvicinò con lento procedere all’impudente, per poi rispondergli ghignando.

« Fammi pensare: c’è il divertimento di vederti bruciare come una foglia secca. »

Gli sorrise beffarda, chinandosi su di lui con un’unica, fluida movenza. Gli sfiorò languidamente la guancia sinistra con la punta delle dita, indugiandovi per un istante: un tempo più che sufficiente per segnare la sua pelle nuda con una terribile ustione, che rimase impressa sul volto del prigioniero come un marchio. Il bacio mortale della creatura di fuoco.

« La tua vita non ti sembra un bene abbastanza prezioso, piccoletto?
Ti prometto fama, sì, e anche assai più ricchezze di quante ne possa vantare un Mida: ma a che ti serviranno mai da morto?
Intanto pensa a come farle saltare, queste teste, se davvero ne sei capace. »


Divertita, si ritrasse e gli voltò le spalle per dedicarsi al chiarimento di un altro quesito che le era stato posto in quell’attimo.

CITAZIONE (dark espeon @ 11/7/2008, 02:16)

« Fiamma, cosa diavolo ci facciamo qui? »


Sospirò, stranamente affranta, prima di replicare.

« Siete stati scelti.
Il mio… padrone…
– l’elementale contorse il viso in una smorfia nel trovarsi costretta ad usare questo termine – è un uomo potente, che ha sconfitto molti nemici, ma non può salvarsi dall’ultimo avversario, il più temibile: la morte.
Egli è ormai vecchio; un brutto morbo rischia di trascinarlo nella fossa da un momento all’altro, e prima di allora vuole aver designato il proprio erede.
In assenza di parenti, chi di voi sopravvivrà alle prove che gli saranno sottoposte avrà diritto ai tesori ed ai segreti in suo possesso.
Gli altri… soccomberanno. »


Dava l’impressione di recitare le battute di copione che l’annoiava. Sembrava stanca di recitare la propria parte in quel gioco perverso; e in effetti neppure per lei doveva essere il massimo trovarsi in quella specie di tana per topi, a trattare con loro riguardo alle regole della partita.

CITAZIONE (Yelle @ 12/7/2008, 16:57)

"S-sei Eitinel?"


« Eitiniel? No, non è questo il mio nome. E se pure lo fosse, non potrei dirvelo: conoscere il mio vero nome significa potermi evocare. Tale è il motivo per cui sono sotto il comando di colui che ha stabilito il vostro sequestro: finché mi trovo in suo potere, purtroppo sono prigioniera quanto voi.
Una cosa del genere non sarebbe mai potuta succedere, finché il nobile Camael occupava il Trono di Fiamma. Ma adesso che è stato esiliato, tutto è cambiato. »


Le ultime due frasi furono appena sussurrate, come se la creatura parlasse rivolta a se stessa e non a loro. Improvvisamente, le sue parole si erano fatte gravi… quasi tristi, con un accenno di mesta rassegnazione che difficilmente delle persone nella loro condizione avrebbero potuto intuire, viste le problematiche di maggiore rilevanza che si presentavano allo stato attuale.
Il suo sguardo divenne distante, mentre la sua voce intonava – in risposta alle parole di un Requiem che le era parso di aver udito venire da qualche angolo della sala – alcuni versi del Lacrimosa; era un brano che aveva potuto imparare diversi anni – Secoli? Millenni? Aveva importanza? – addietro, quando si trovava al seguito dell’angelo di cui aveva fatto precedentemente il nome.

Dies irae, dies illa solvet saeclum in favilla, teste David cum Sybilla.
Quantus tremor est futurus, quando judex est venturus, cuncta stricte discussurus.
Confutatis maledictis, flammis acribus addictis, voca me cum benedictis.
Oro supplex et acclinis, cor contritum quasi cinis, gere curam mei finis.

Lacrimosa dies illa, qua resurget ex favilla judicandus homo reus.


Backstage

Giorno d'ira, quel giorno distruggerà il mondo nel fuoco, come affermano Davide e la Sibilla.
Quanto terrore ci sarà, quando verrà il giudice, per giudicare ogni cosa.
Confusi i maledetti, gettati nelle vive fiamme, chiama me tra i benedetti.
Prego supplice e prostrato, il cuore contrito come cenere, abbi cura della mia sorte.
Giorno di lacrime, quel giorno, quando risorgerà dal fuoco l'uomo reo per essere giudicato.


Dato che l’elementale è caduto in uno stato passeggero di malinconia, potreste riuscire a strappargli qualche altra informazione: dipende tutto dal vostro comportamento. Ora come ora, è possibile sia che scelga di distruggervi sia che faccia un piccolo tentativo di aiutarvi, quindi giocatevi bene questa opzione. Per quanto riguarda Rufus: subisci un’ustione di tipo permanente (a meno che tu non possa rimuoverla in seguito con dei mezzi a tua discrezione) all’angolo sinistro della faccia, grande come circa metà guancia, che ti provoca un dolore orribile fino alla fine della giocata. E ringrazia di essertela cavata con così poco, considerato il caratterino pepato dell’evocazione.

 
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Melkon
view post Posted on 16/7/2008, 21:56




- Pie Jesu Domine, dona eis requiem. Amen.

Ed ancora una volta, le parole vengono suggerite a Charlie come se non fosse lui a pronunciarle per primo, come anzi se la cosa più naturale fosse semplicemente accodarsi, cogliere il suggerimento e nulla di più.
Alza il capo quando sente la donna di fuoco parlare, anche se gli occhi bruciano a guardarla per più di qualche secondo di seguito. Ciò che sente lo fa pensare, per diversi motivi. In primo luogo, lui scelto per combattere? E combattere fino alla morte, il che significa forse vincere ed uccidere o perdere e farsi uccidere? In tal caso non sarebbe un problema da poco, e già la preoccupazione è di avere la forza di scegliere la strada più difficile, ma giusta, piuttosto che la via facile e larga che porta alla disperazione.
Ancora, un uomo forte, potente e ricco, e pure teme la morte. Ne è dispiaciuto, profondamente: né la ricchezza, né la gloria, né la potenza forniscono un motivo per vivere. Che Dio abbia misericordia di lui, quando lo chiamerà da questa vita.
Ancora, una storia, od almeno un suo abbozzo. Una creatura di fuoco prigioniera per colpa del suo stesso nome. Le parole non sono solo sciocchezze, non è solo convenzione. Ogni parola ha un senso, e il senso è la sua essenza. Forse è vero che non sono solo un flebile fiato della voce..?

E d'altra parte, che domande può mai fare, lui che già in cuor suo ha già scelto di non combattere? Può solo tacere, e pregare di restare convinto di ciò in cui crede, e per almeno altri dieci secondi non cambiare idea, continuare a credere.
CITAZIONE
Sephrine, ogni tuo post è per me un invito a nozze..! Anche a questo giro, link nella prima frase.

 
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51 replies since 7/7/2008, 17:36   1877 views
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