Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

[Turno 1] - Hyuga Neji vs Miaka'

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.Wolf
view post Posted on 27/7/2008, 01:21




»] Turno 1 [«

Hyuga Neji vs Miaka'


»]Arena: Un’arena per il gladiatori, è questo lo spettacolo che offre il Circo? Però, qui non ci sono clown né elefanti ammaestrati; in questo lido dimora soltanto sangue e morte, per la gioia dei più potenti. Dei capi. Dei padroni.
Si tratta di uno spazio circolare dal raggio di dieci metri, contornato da immani spalti, dove il pubblico guarda e osserva. Applaude, se gli va, oppure fischia se l’esibizione non è di suo gradimento. I contendenti entreranno da due cancellate di ferro, una opposta all’altra, e si guarderanno negli occhi. Il terreno è ricoperto da un sottile strato di sabbia.
Non c’è vento. Non c’è il sole, non v’è neppure una nuvola. Gli spalti sono rialzati da terra, almeno tre metri separano il pubblico dagli attori. Un cielo azzurro abbraccia l’intera arena. Nessun arbitro sancisce l’inizio dei giochi. Perché è alquanto palese, appena metti piede in pista…devi iniziare a ballare. [ img ]

»]N° di post: 1 di presentazione + 5 di combattimento.
»]Limite di tempo: Avete fino alle 24:00 del 20 Settembre 2008.
»]Player Killing: No.

»]Primo post: Hyuga Neji

»]Schede giocatori: Link.

* Miaka' può usufruire di tutto il suo equipaggiamento.

* Hyuga Neji può usufruire di tutto il suo equipaggiamento.



 
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Hyuga Neji
view post Posted on 10/8/2008, 12:12




Shadows and Dust ~ Ombre e Polvere


Pensieri, dubbi, preoccupazioni. Una serie di emozioni contrastanti come la luce e l'ombra. Il buio corridoio che inesorabile portava all'arena era troppo corto, gli concedeva solo qualche minuto per poter riflettere a fondo su quell'incredibile situazione.
Combattere era il suo mestiere, lo sapeva e lo accettava senza problemi perché il clan perseguiva un obiettivo di pace ed ordine per cui era necessario battersi per non sprofondare nel caos. Con ogni probabilità non sarebbero mai riusciti a debellare la corruzione e il male, ma la certezza di poter rendere il mondo un posto migliore era uno sprone sufficiente per spingerlo a lottare fino alla fine.
Ma così era sbagliato: affrontare un altro prigioniero, morire o uccidere, per il divertimento di un ricco e potente signore. Non doveva finire così, non poteva accettare l'ironia con cui il destino si prendeva gioco di lui.
Avrebbe potuto combattere ugualmente, a discapito dei propri principi e per la gioia del pubblico, ma che giustificazione poteva dare alle proprie disperate gesta?
Con che coraggio avrebbe potuto buttare al vento tutto ciò per cui aveva combattutto?
Con che coraggio avrebbe potuto camminare al fianco dei propri compagni?
Con che coraggio avrebbe potuto guardare negli occhi i propri compagni sentendosi ancora un loro pari?
Già, i suoi compagni. Aveva riconosciuto alcuni Sorya fra i prigionieri. Come poteva combattere contro un altro Sorya, con la consapevolezza che alla fine del duello uno dei due con ogni probabilità sarebbe morto?
Ma ugualmente camminava verso la fine del corridoio, verso la luce e la sabbia dell'arena. L'angoscia cresceva ad ogni passo. Chi sarebbe stato il suo avversario? Un suo compagno? Qualcuno che gli sarebbe stato comunque nemico? Non poteva saperlo, non voleva saperlo.

Ultimately, we're all dead men. Sadly, we cannot choose how, but...
...we can decide how we meet that end, so that we are remembered... as men.


In fin dei conti dobbiamo tutti morire, purtroppo non possiamo scegliere in che modo, ma possiamo decidere come andare in contro alla fine, per poter essere ricordati... da uomini.
Come andare incontro alla fine?
Combattere fino allo stremo delle forze, uccidendo per non essere uccisi, dando spettacolo per avere, forse, salva la vita?
Oppure sacrificarsi, lasciando che il proprio avversario si salvi sicuramente, senza sapere se sia un uomo meritevole del proprio sacrificio? Ma d'altronde chi era lui per giudicare gli altri?
Nessuno, Neji non era proprio nessuno. Eppure quell'insignificante essere vivente che era, ora aveva la possibilità di salvare una vita.
Forse un peso troppo grande perché potesse sopportarlo, chissà.
Ancora assorto nei suoi pensieri, il mezz'elfo varca il cancello ed entra nell'arena.
Un assordante boato lo accompagna mentre si avvia verso il centro del ring. Si muove con passi di una lentezza esasperante, assaporando il contatto con la sabbia, gustando ogni istante come se fosse l'ultimo. Perché effettivamente ogni secondo lo portava sempre più vicino alla fine.
Ora doveva solo aspettare l'arrivo del proprio avversario.
La tensione per l'imminente duello gli provocava scariche d'eccitazione lungo la schiena, ma una crescente morsa allo stomaco gli opprimeva lo spirito.
L'ansia di uccidere, la paura di morire e la rabbia per trovarsi in quell'assurda situazione lo preoccupavano visibilmente perché non riusciva a stare calmo e a rimanere perfettamente lucido. Non voleva agire impulsivamente, ma era ormai certo che avrebbe assecondato l'istinto.
Si schiaffeggiò il viso, portando poi le mani a raccogliere i capelli scostandoli dietro la schiena. Qualunque fosse la scelta, doveva essere determinato.
Sbuffò nervoso e attese.

What we do in life, echoes in eternity. ~ Ciò che facciamo in vita, rieccheggia nell'eternità.


CITAZIONE
Citazioni prese dal film: "Il Gladiatore" di Ridley Scott.

CITAZIONE

[ReC: 200][AeV: 400][PeRf: 175][PeRm: 175][CaeM: 225]


Energia: 150%

Status Fisico: Illeso ma stanco per la prigionia in cella.

Status Psicologico: Nervoso, ma determinato ad andare fino in fondo. Ha paura di fare la scelta sbagliata.

Equipaggiamento: Completo.

Abilità Passive:

Scurovisione: Esclusi e denigrati, i mezz'elfi hanno dovuto arrangiarsi per vivere, pur non possedendo un corpo forte in grado di affrontare qualsiasi tipo di situazione. Questa vita di stenti li ha costretti, per la maggior parte, a divenire ladri, assassini, ninja o simili.
Evolvendosi in questa direzione, quindi, la loro razza ha sviluppato un'utilissima abilità per portare a termine questi "Lavori sporchi".
La loro vista si è sviluppata infatti come quella dei felini, e qualsiasi mezz'elfo è in grado di vedere nella notte come se fosse giorno, non importa quanto sia fitta l'oscurità che gli sta di fronte, purché la suddetta non sia illusoria. (Abilità razziale)

Libertà ~ Lv. 2: Il peso del portatore sarà ridotto del 30% circa, cosi’ da agevolare i suoi i movimenti, aumentare la rapidità dei suoi scatti o l’elevazione dei suoi salti.
Al secondo livello qualsiasi arma impugnata dal portatore risulterà, esclusivamente in mano sua, essere leggera quanto un esile stocco o un pugnale; permettendogli cosi’ di avere un’elevata maneggevolezza e rapidità d’esecuzione.

Gear Second: Neji ha acquisito un notevole controllo del proprio spirito, riuscendo così a temprare il suo fisico. Grazie a questo miglioramento riuscirà a sopportare l'uso di un maggior numero di tecniche in un minor intervallo di tempo: potrà infatti utilizzare fino a tre tecniche nello stesso turno.

Sigillo degli Hyuga: La "Perfezione di Sarutobi" ha danneggiato irrimediabilmente la mente di Neji, rendendola labile e indifesa contro attacchi psichici, illusioni e influenze psicologiche, che avranno un effetto devastante sul portatore.
Dopo lunghi ed estenuanti allenamenti, Neji è riuscito ad esternarsi e a isolare il proprio spirito, creando un'invalicabile barriera psichica, e sfruttando a suo vantaggio gli effetti negativi di "Oltre il Simbolo".
In sostanza, attacchi ed illusioni che prima di questo cambiamento sarebbero stati deleteri per lui, ora non sortiranno alcun devastante effetto.
Neji sarà anzi più resistente alle illusioni che prima di essere stato "marchiato".

Oltre il senso: Come ogni Ninja che si rispetti, il portatore della Perfezione di Sarutobi dev'essere in grado di prevenire qualsiasi tipo d'attacco a sorpresa o scovare anche i nemici più subdoli e salvarsi dalle tecniche più infide.
Sostanzialmente, il medaglione fornisce al possessore il potere di percepire le auree delle persone, così da poter tracciare la posizione d'avversari nascosti o, ancor peggio, invisibili. Definire questo potere come "Percezione delle auree" è però un grave eufemismo. Il portatore potrà infatti, grazie ad esso, non solo definire con esattezza la forza del nemico, ma anche tracciarne la posizione, seguirne il battito cardiaco, studiarne i movimenti, esaminarne la struttura interna e, se estremamente forti, percepirne le sensazioni. Una sorta di potere complessivo che permette di esaminare totalmente il comportamento dell'avversario, anche quando questi non si trova all'interno del proprio campo visivo.
Naturalmente questo potere si sviluppa automaticamente all'aumentare del livello energetico del personaggio, divenendo sempre più accurato e preciso col passare del tempo, e permettendo al possessore della Perfezione di Sarutobi di divenire sempre più giusto e fidato nelle sue analisi.

Oltre il simbolo
: La vita però non è solo rosa e fiori, e la Perfezione di Sarutobi non è solita passare inosservata, tanto da lasciare un tanto appariscente quanto pericoloso segno sul corpo dei suoi possessori, generalmente posizionato sulla fronte.
Questo, che si manifesterà come un complesso arabesco dalle origini shintoiste, e dall'aspetto tanto elaborato quanto inquietante, non è un semplice simbolo quanto più una pesante maledizione che affliggerà il possessore dell'artefatto, donando lui il permesso anche di poterlo utilizzare.
L'artefatto non potrà infatti essere rubato o usato da persone prive di questo segno che, tuttavia, si rivelerà uno scomodo fardello per il Ninja.
Le illusioni che lo colpiranno infatti, e le influenze psicologiche agenti su di lui, saranno molto più potenti e reali che su altre persone, in quanto il suo cervello e le sue membra saranno rese labili dal simbolo, e immensamente più vulnerabili.
Questo concerne un'immensa difficoltà per il Ninja nel liberarsi da illusioni avversarie, e l'inevitabile sottomissione innanzi a potenti psionici o subdoli avversari che tenteranno di colpire lui la mente, piuttosto che il corpo.

Oltre l'addestramento: Dopo essere stato ulteriormente incantato, la Perfezione di Sarutobi ha donato a Neji un altro di quei poteri che dovrebbero essere comuni a tutti i ninja, persino a quelli più agli inizi, e altresì a quelli più esperti. Questa forza apparentemente magnificente non consiste in altro se non nella notevole capacità di poter controllare le proprie armi con ogni parte del corpo, come se bocca, piedi, fianchi o chissà cos'altro fossero tutti nati per impugnare un'arma proprio come si riesce normalmente con le mani, senza alcun tipo di malus nel maneggiarla in questo modo.
Grazie a quest'abilità, quindi, il ninja diviene in grado, ad esempio, di utilizzare tre spade contemporaneamente, e nel frattempo, virtualmente, di lanciare una grande somma di pugnali... coi piedi.

 
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Miaka'
view post Posted on 13/8/2008, 01:36




<center>Una sala sontuosa, illuminata soltanto dalla luce artificiale proveniente da un camino, ad emulare quella calda e piacevole delle fiamme. La luce illuminava a giorno le forme esotiche dei raffinati tappeti, i cui disegni sembravano danzare sulla superficie ricamata, ma lasciava in ombra i quadri raffiguranti paesaggi lontani ed abitazioni sconosciute appesi alle pareti, mandando però una lunga scia arancio, simile ad una lancia, per permettere anche agli occhi stanchi di un vecchio di vedere dove poggiare la punta della penna. I divani su cui normalmente amava passare serate estive come quella erano stati rimossi una settimana prima, facendo spazio ad un'ampia e morbida branda, vuota. Il vecchio uomo la fissava con occhi spenti, soffermandosi più volte sulle macchie scure chiaramente visibili sul bianco dei lenzuoli, cercando le parole con cui imbrattare il foglio bianco che aveva davanti. Era in quella posizione ormai da più di tre ore, quando si era seduto c'era ancora il sole.

Qualcuno bussò alla porta dello studio, ma era aperto. Una donna di mezza età dal viso scavato entrò in silenzio, sussurrando un saluto formale per attirare l'attenzione del vecchio. Questi non distolse lo sguardo dalla branda vuota, rimanendo in silenzio.

« Signor Joffensen... è certo di non volere la cena...? »
Domandò allora la donna con un filo di voce.
« Ti ringrazio... »
Fu però tutto ciò che ebbe da dire l'uomo in risposta. La donna sospirò piano, quasi temesse che lui potesse sentire quel suono e rimproverarla per esso. Poi, strofinando piano le mani davanti al grembiule, azzardò di nuovo.
« Signor Joffensen... la stanza è calda. E... » ebbe un attimo di esitazione prima di pronunciare la frase successiva « ... l'odore non è dei migliori. Se potessi... »

« No » La interruppe lui in tono strozzato « la branda resta. Grazie, Beth. Ti ringrazio... non ho bisogno di niente. »
La donna abbassò lo sguardo e si congedò lasciando però socchiusa la porta dello studio, perché entrasse un po' d'aria. Il barone Viktor Joseph Joffersen non avrebbe mai acconsentito nemmeno a spalancare una delle porte-finestre che davano sul terrazzo. Sembrava voler trascorrere quella notte in compagnia dell'odore sgradevole della morte che aleggiava nella stanza. Lui, dal canto suo, non intendeva sfuggire a quell'odore. In quell'ultima settimana, dal giorno in cui aveva dato ordine di portare quella branda nel suo studio, era invecchiato più di quanto avesse fatto negli ultimi quarant'anni.
Sospirò, prese infine fra le mani la penna e si accinse a scrivere. Un istante prima di poggiare la punta sul foglio, però, gettò uno sguardo ad una foto in bella vista sullo scrittoio, che raffigurava una bella bambina di circa otto anni con un ampio sorriso gioioso, guanciotte calde e gradevoli, capelli di un ramato delicato tagliati corti, un cappello di paglia che aveva appena ricevuto in regalo, ed un vestitino bianco ampio ed un po' infantile. Nel cappello, figuravano due fori ai lati della testa che permettevano ad altrettante graziose orecchiucce rosse da gattina di stare all'aria, come due nuvolette color rame in un cielo dorato di paglia.

Con un sospiro, il vecchio cacciatore iniziò a scrivere la sua lettera.

Alla cortese attenzione del consiglio.

Iniziò, e dovette trattenere l'impulso di accartocciare il foglio. Quella frase suonava falsa.

Porgo ai signori consiglieri ed a tutta la comunità scientifica tutte le mie più umili scuse per quanto accaduto sedici anni fa, giorno del mio ritiro a vita privata, e per la mia reazione di allora, che riconosco essere stata eccessiva e quanto mai fuori luogo in un simile momento e di fronte ad un simile fatto di cui, ora come allora, ribadisco essere il solo responsabile.

Riposò le mani, poggiò la penna e si passò una mano sulla fronte. Stava sudando.
Portò una mano alla cornice e l'avvicinò al viso per guardarla meglio. La mano tremava molto, ma quando trovò il legno raffinato dell'oggetto smise di rimase ferma. La sua Erda quella volta intendeva soltanto proteggerlo; nel suo campo visivo era comparsa l'immagine del suo padrone e, contemporaneamente, le posate strette da un cameriere, le quali erano sicuramente apparsi come oggetti affilati e pericolosi all'incolumità del suo "esemplare alfa". La sua reazione non è stata quella di un animale aggressivo fuori controllo, bensì il razionale impulso protettivo di un essere umano verso qualcuno che ama. All'epoca lei era poco più di un neonato, incapace di riconoscere un pericolo reale da uno presunto, ed incapace di moderare di conseguenza le sue azioni. Un simile comportamento violento nel bel mezzo di una cena della comunità scientifica degli Hunters non è certo ammissibile, tuttavia lui non poteva accettare che la definissero un'animale.
Fissò di nuovo la foto, poi la branda sporca di sangue ed altri fluidi corporali, poi di nuovo la foto, prima di riporla.

Non poteva accettare che definissero istintivo e animalesco un gesto derivato da un sentimento umano come l'affetto puro e spontaneo che quella creaturina provava verso colui che l'aveva scelto di volerle bene come un padre verso la figlia.

Poggiò di nuovo la penna sul foglio.
Adesso però... doveva chinare il capo.

Lo scopo di questa lettera è richiedere tutta la vostra attenzione sulla spregevole tratta di cui annualmente sono soggette oltre cinquecento delle creature che portano il nome: le chimere bianche. Vi chiedo di non essere sordi alle lamentele degli Hunters che si adoperano per sgominare questi ignobili commerci, e che anzi vi muoviate per evitare che gli sforzi fatti per fermare questo traffico deprecabile di organi siano vani, e che gli assassini che io definisco schiavisti e negrieri rimangano ogni volta impuniti.

Impuniti. Ricordò la lettera che ricevette da quella cacciatrice diversi mesi prima. Ricordò quella calligrafia elegante e le sue parole. Una multa. Solo questa la pena per chi commercia con le vite di esseri viventi allo scopo di macellarne i corpi e ricavarne organi da rivendere sul mercato nero.

Io vi prego
Continuò
di riconsiderare i miei appunti di allora e di riconoscere l'obiettività scientifica delle mie ricerche portate sull'esemplare che io stesso ho adottato e tenuto con me per tutti questi anni. Poiché per quanto valide, le teorie mosse dal mio stimato collega, il compianto Johan Ruterfeld, queste non si avvalgono dei riscontri possibili solo grazie ad uno studio di animali che hanno subito il processo di imprinting con un essere umano, e che quindi acquisiscono parti del DNA di un membro della razza umana, ottenendo così una coscienza umana.
Io stesso, per primo, posso mostrarvi documenti che attestano il comportamento inequivocabilmente umano di una chimera bianca se sottoposta a determinati stimoli quali la paura, la rabbia, la tristezza, la solitudine. Io posso dimostrarvi che questi non seguono i parametri animali, ma bensì le ben diverse, e molto più complesse, reazioni umane...



~


La prima reazione di Miaka fu la paura. Aveva vissuto nella semi-incoscienza le prime fasi di quello che sapeva benissimo essere niente più di un sogno, costantemente in bilico fra il sonno e la ragione. Perfino quando finì in arena, in mezzo a tutte quelle persone, non seppe dire con certezza il come ci fosse finita, né il chi ce l'avesse gettata. Per lei, fu come svegliarsi in un incubo mentre era già nel colosseo, circondata da creature grottesche che si agitavano protendendosi verso di lei, agitando arti come tentacoli mostruosi di carne e spalancando ritmicamente le bocche grottescamente larghe senza proferire un solo suono.

Si girò ancora squittendo agitata, e ancora. Fece un passo indietro, voltandosi di scatto e poi allontanandosi ancora di due passi, tenendo le mani premute al petto e stringendosi per farsi più piccola, impaurita come un gattino in gabbia senza sapere come uscirne. Le orecchie bianche erano premute sui capelli color cenere mentre la codina fremeva dritta come un fuso, gli occhi grandi e azzurri saettavano a destra ed a sinistra in cerca di una via di fuga, fino soffermarsi su quello che -lo sapeva bene- doveva uccidere. Uccidere...
Non era una situazione nuova. Sebbene non sapesse (non cercasse) di spiegarsi il motivo, in realtà lei conosceva quel luogo, c'era già stata tanto, tanto, tanto tempo prima. Non era lo stesso stadio, non era la stessa situazione, e sopratutto quella volta era sveglia, del tutto padrona dei suoi sensi ed in grado di pensare. Lo era all'ora, ma stavolta...

... era solo un sogno. Non doveva aver paura.
Era solo, soltanto...

... un sogno.

Fissò il suo avversario odiandolo con ogni fibra del suo essere nel ritenerlo colpevole per quel sogno così orribile, e soffiando forte urlò la sua sfida.


¬ Note tecniche

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CITAZIONE

[ReC 200] [AeV 575] [PeRF 125] [PeRM 200] [CaeM 225]


¬ Dati di gioco
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CITAZIONE
Status fisico: Illesa
Status energetico: 100%
Consumi impiegati: Bassox0 Mediox0 Altox0 Criticox0
Katana: riposta nel campanellino
Wakizashi: riposta nel campanellino
Eagle dx: riposta nel campanellino, caricatore al completo
Eagle sx: riposta nel campanellino, caricatore al completo
Proiettili di riserva: 3 caricatori da 5 proiettili ognuno
Tecniche in gioco: -
Passive in uso: -

¬ Tecniche&abilità impiegate
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CITAZIONE


Fra realtà e sogno: Miaka ha una concezione del reale quasi inesistente, per lei "realtà" è il mondo onirico in cui può incontrare e vedere liberamente la sua adorata padroncina. Poichè la "realtà" è per lei un sogno, le persone che vi incontra sono anch'esse parte dei sogni, ed in quanto tale l'importanza che la chimera attribuisce ad esse è, salvo eccezioni, quasi nulla.
Mia è quindi parzialmente immune alle influenze psicologiche che avvengono nella "realtà". Questo non significa che sia priva di emozioni, l'interesse che nutre per quelli che per lei non sono altro che "sogni" è notevole, semplicemente tentativi di alterare la sua psicologia come quelli derivanti dal dominio forza del toro avranno notevolmente meno effetto.

Chimere: Sono caratterizzate da una memoria animale di breve termine, la piccola tende a dimenticare tutto, compresi nomi, volti, situazioni, nel volgere di una sola notte e spesso semplicemente dopo essere rimasta per un po' imbambolata come molto spesso le capita.
Tutti i sensi di Miaka sono superiori rispetto alla media umana, in particolare l'olfatto che è pari a quello di un canide. Fa eccezione l'udito (assente per ferite riportate in battaglia) e la vista (inferiore ai sette decimi rispetto a quella di un umano, non vede i colori). La struttura fisica agile e leggera della chimera unita al suo peso straordinariamente basso (trentaquattro Kg!) le permettono doti atletiche notevoli, conferendo un bonus di 100 punti in AeV nonchè la capacità di effettuare salti di altezza superiore ai due metri anche da ferma, nonchè la straordinaria grazia e coordinazione nei movimenti tipica dei felini, che le permettono di passare su qualsiasi superficie senza provocare il benché minimo suono, o anche il minimo tremore o vibrazione, evitando inoltre di creare anche nella fuga disperata, anche il più flebile indizio del proprio passaggio, il tutto bilanciato da un malus alle sue caratteristiche fisiche che ne risultano depotenziate (-25 in PeRf).
I tratti peculiari di un animale (orecchie da gattina, coda diafana) sono normalmente tenuti nascosti, ma la coda fa solitamente eccezione, poiché è appurato che l'equilibrio della bambina è compromesso senza di essa. Un'altro segno distintivo della bambina è l'odore totalmente assente se non acquisito da elementi esterni, e quindi in condizioni normali di fatto impossibile da individuare perfino per chi possiede un olfatto sviluppatissimo.

 
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Hyuga Neji
view post Posted on 3/9/2008, 22:43




~ Fear Of The Coward


Un terribile, gelido, fremito percorse la schiena del mezz'elfo quando i suoi occhi focalizzarono la minuta figura che avanzava nell'arena, un po' intimorita dalla folla tumultuante.
Neji sudava freddo, indeciso sul da farsi. Sentiva la tensione vibrare dentro di lui sempre più forte, con la stessa veemenza di un basso suonato con ardore, accompagnato dal palpito frenetico del cuore che pompava sangue ad una velocità pazzesca: doppia cassa per un'incontenibile ritmica tormentata.
Improvviso il contrarsi dei pori cutanei, mentre i peli s'irrigidiscono, come scossi dall'inaspettata comparsa di una chitarra elettrica ad accompagnare con la sua melodia graffiante la sinfonia dei sensi.
Ed è solo allora che il ninja si rende conto di tutto quello che sta accadendo intorno a lui.
Solo allora sente il peso delle urla della folla, che sconvolgono l'animo ma che si accompagnano così bene all'armonia musicale che nasce intorno a lui.
Ma la voce solista, che ha taciuto fino a quel momento, si fece sentire da dove meno Neji se lo aspettava.
Un grido rabbioso nato dalla minuta bambina contro cui doveva lottare, che sfondò con irruenza ogni briciolo della determinazione su cui il mezz'elfo faceva tanto affidamento.

Rimase paralizzato dallo sgomento a fissare il vuoto, ossessionato dalla propria coscienza che stava ormai diventando un incubo più che un conforto.
Non poteva uccidere un compagno, mai poteva macchiarsi di un atto così empio e sleale nel confronti del clan. Non sarebbe mai diventato un traditore, di questo era certo.
Urlò al cielo per la frustrazione, mentre lacrime di paura e rassegnazione scorrevano copiose sul suo volto ormai scosso da singhiozzi rabbiosi.

Nell'indecisione e nel terrore aveva raggiunto un livello per nulla dissimile dalla codardia. Un nuovo, bruciante, sfregio per il proprio orgoglio che chissà se sarebbe mai scomparso o se sarebbe rimasto a marchiarlo indelebilmente fino alla fine della sua vita e forse oltre.

Fu così che, con infamante viltà, Neji il mezz'elfo lasciò la responsabilità della decisione sulle spalle di una giovane creatura, la cui unica colpa era di aver un vigliacco macchiato dall'onta del disonore come avversario.
Compì un unico, fluido, movimento ad arco nell'estrarre un kunai e lanciarlo con forza e precisione verso Miaka, mirando un punto del terreno 20 cm più avanti dai piedi dell'elementalist.
Un gesto più di rassegnazione che di effettiva ostilità, che però chissà come avrebbe interpretato la combattiva chimera.

Quasi inconsciamente, l'istinto del ninja lo spinse a prevenire un'eventuale contromossa. Creò quindi due copie di sè stesso in modo che fossero esattamente davanti e dietro di lui, ma posizionate in modo tale che dal suo punto di vista, Miaka potesse vedere soltanto un'unica figura. Neji sperava così di poter confondere l'eventuale attacco della sua nuova avversaria rivelando l'esistenza di tre mezz'elfi anziché uno solo.
Ennesima conferma alla vigliaccheria che si era impadronita del ninja.

CITAZIONE
Scusa il ritardo T.T

CITAZIONE

[ReC: 200][AeV: 400][PeRf: 175][PeRm: 175][CaeM: 225]


Energia Iniziale: 150%
Energia Spesa: 5%
Energia Finale: 145%

Status Fisico: Illeso ma stanco per la prigionia in cella.

Status Psicologico: Il terrore e la rabbia l'hanno fatto andare in confusione totale, portandolo ad agire da codardo.

Equipaggiamento: Completo.

Note: La melodia raccontata nelle prime righe è ispirata alla canzone dei Metallica "Some Kind Of Monster".
P.S. Mald, non farmi troppo male >.<

Abilità Passive:

Scurovisione: Citata in precedenza. (Abilità razziale)

Libertà ~ Lv. 2: Citata in precedenza.

Gear Second: Citata in precedenza.

Sigillo degli Hyuga: Citata in precedenza.

Oltre il senso: Citata in precedenza.

Oltre il simbolo: Citata in precedenza.

Oltre l'addestramento: Citata in precedenza.

Abilità Attive:

Oltre l'uno: Come ogni Ninja che si rispetti, Neji deve saper eludere i propri avversari alla perfezione e confonderli sufficientemente ad apportare attacchi che possano sconfiggere il nemico in un unico colpo, o almeno ferirlo profondamente.
Per questo, la Perfezione di Sarutobi gli dona anche questa possibilità. Attingendo ai poteri del medaglione infatti, e spendendo un consumo d'energie pari a Basso, il possessore diverrà in grado di creare due copie di se stesso composte di pura energia magica che lo accompagneranno durante l'attacco muovendosi come Neji desidera, e compiendo qualsiasi azione che non comprenda l'utilizzo di tecniche o abilità che potrebbe compiere anche l'"originale".
Le copie potranno però solo fingere di attaccare, in quanto colpendo l'avversario o venendo colpite da esso svaniranno in una nube di fumo che si diraderà in un attimo, come fossero mai esistite.
Allo stesso modo, Neji può creare delle illusioni delle proprie armi, facendo così credere di aver lanciato più Shuriken di quanti ne abbia lanciati in realtà, e simili.
Le copie non possono comunque allontanarsi più di cinque metri dall'originale o svanirebbero nel nulla.
Consumo energetico
: Basso.

 
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Miaka'
view post Posted on 4/9/2008, 05:11




Fissò l'oggetto tagliente ed appuntito conficcato nel terreno a poca distanza dai suoi piedini, deviando su di lui i suoi ringhii di minaccia e ricevendo in risposta soltanto il silenzio dell'acciaio. Sollevò di scatto il viso e soffiò verso i suoi avversari, che nel frattempo si erano fatti tre, tenendo gli occhi azzurro cielo fissi sul vero mezz'elfo, guardandone l'aura turbinare e l'ombra fremere nella luce di quello stadio. In un canto d'acciaio, la piccola chimera sfoderò una coppia di lame orientali squisitamente decorate, impugnandole entrambe con la lama rivolta verso il basso, e che quindi una volta poste le manine sui fianchi mentre avanzava in avanti avevano la punta all'indietro, al pari della codina bianca della gatta che adesso si muoveva lentamente a destra ed a sinistra, come un piccolo pendolo diafano.
Il nemico aveva lanciato la sua sfida, e Miaka l'aveva accolta, accettata e odiata, né più né meno di come aveva già fatto più e più volte... uccidendo, nella maggior parte dei casi. Arricciando le labbra per il disprezzo, nell'avvicinarsi mollò un ceffone con il piatto della spada al kunai, quasi temesse che esplodesse a quel contatto. Con quel gesto lo gettò verso una delle pareti, fissandolo di sottecchi durante il suo rimbalzare irregolare.

Lo scatto avvenne un istante dopo, e fu rapido e veloce, come solo quello di una gatta può essere. La piccola chimera percorse i metri che la separavano dall'avversario a testa bassa, ignorando bellamente le copie illusorie e tenendo il busto piegato fino ad essere quasi parallelo al terreno, e le due spade sui lati, pronte a colpire. Roteò un attimo prima dell'impatto, puntando sulla sua rapidità per non dare modo all'altro di sfruttare il prezioso istante dato da quel movimento e permettersi al contempo di nascondere per un decimo di istante entrambe le lame nel corso della rotazione, tenendo nascosta quindi quale delle due avrebbe saettato per prima. A sorpresa, allo scoccare del trecentesimo grado circa l'affondo non fu portato con alcuna spada, ma bensì fu la canna di una piccola Deagle modificata a puntare sul nemico. "Click", un colpo dritto al petto, poi giù gli ultimi sessanta gradi abbassandosi e il primo fendente alle ginocchia, subito dietro al proiettile, prima di rotolare all'indietro frapponendo due metri fra se e lui e poi scattare in avanti scartando a destra e sparando un altro colpo verso la cassa toracica, cercando di forzare sulla propria velocità per arrivare sul fianco destro del recchie-a-punta prima che questi riesca a voltarsi, e così rifilare lui una stoccata con la katana dritta al fianco e poi scappare all'indietro con un piccolo balzo per frapporre tre metri fra se e il nemico.


¬ Note tecniche

SPOILER (click to view)
CITAZIONE

[ReC 200] [AeV 575] [PeRF 125] [PeRM 150] [CaeM 225]

Come avrete notato mancano 50 punti alla PeRM di Miaka rispetto al turno precedente.
Non è un errore. Mi ero dimenticato che rispetto a quando ho sendato la scheda di Miaka per il torneo ora come ora c'è un oggetto da +50 PeRM in più. Chiedo scusa per l'errore, fortunatamente ho rimediato prima che diventasse effettivo.
Neji, tranqui, Miaka in realtà non è cattiva, se non viene provocata non fa male a nessuno ^_^

~Scatta in avanti ed effettua la piroetta
~A 3/4 della rotazione, sostituisce la wakizashi con una pistola e spara un colpo al petto
~Sferra il fendente con la katana
~Rotola all'indietro e scatta di nuovo in avanti, scartando a destra nel tentativo di guadagnare il fianco dell'avversario
~Nel muoversi, spara un altro colpo di pistola
~Sferra una stoccata diretta al fianco con la katana
~Arretra di nuovo e termina il movimento a tre metri da Neji, in posizione di guardia.


¬ Dati di gioco
SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Status fisico: Illesa
Status energetico: 100%

KatanaConsumi impiegati: Bassox0 Mediox0 Altox0 Criticox0: Impugnata
Wakizashi: riposta nel campanellino
Eagle dx: Impugnata, due proiettili residui
Eagle sx: riposta nel campanellino, caricatore al completo
Proiettili di riserva: 3 caricatori da 5 proiettili ognuno
Tecniche in gioco: -
Passive in uso: Chimere (odori azzerati, nessun suono, olfatto potenziato, tratti somatici felini) I sette veli d'ombra (percezione dell'aura, funzioni vitali, ombre in un raggio di sessanta metri) La danza del gatto (Miaka ha sempre un terreno solido su cui muoversi) Il campanellino (possibilità di sfoderare armi e riporle nel campanellino legato al collo di Miaka in modo istantaneo)

¬ Tecniche&abilità impiegate
SPOILER (click to view)
CITAZIONE

Il campanellino: Tutte le armi sono tenute all'interno del piccolo collare che la bambina porta la collo. Si tratta di un oggetto assai comune, che Mia tiene al collo senza mai toglierlo, quasi fosse diventato una seconda pelle. Si tratta di un semplice campanellino dorato legato ad una fascietta morbida e nera. E' muto, non suona se non quando Mia è in presenza di una singola persona: la sua padroncina. In passato, quando si perdeva, Mia riusciva spesso a ritrovare la sua padroncina grazie a questo piccolo oggettoo, oggi questa abilità è inutile, sai perchè Miaka ha perso la facoltò dell'udito, sia perchè la sua padroncina giace addormentata, pertanto questo campanellino è come rotto, semplicemente muto ed incapace di emettere alcun suono.
L'interno del campanellino è coperto di arcani segni, non visibili all'esterno, che fungono da catalizzatori per il nen, lo mantengono nel tempo com'era nel momento in cui il campanellino è stato incantato. Sono stati incisi a mano da Kora Lewis, la padroncina di Miaka, la quale le ha donato questo piccolo oggetto non solo come grazioso ornamento ma anche perchè la chimera possa usarlo come contenitore per le proprie armi, assolutamente necessarie per una bambina così piccola con l'abitudine di perdersi.
Il campanellino può contenere fino a 150Kg di materiali, le quali sono richiamabili con un comando mentale a piacimento, direttamente nelle mani di Miaka.

La danza del gatto: L'ombra dell'elementalist segue costantemente la chimera, e non vi si distacca mai completamente contro il volere della piccola, né scompare del tutto se sottoposta a fortissime fonti di luce. Ogniqualvolta un elementalist si muove, l'ombra si muove con esso, sostenendolo e facendo da cuscinetto solido fra lei ed il terreno. Miaka non tocca mai, quindi, il terreno, rimane costantemente poggiata sulla propria ombra. Durante balzi e movimenti rapidi, l'ombra segue costantemente la bambina poggiandosi sempre sotto i suoi piedi, palesando la natura di elementalist di Miaka ad ogni sua mossa. Essendo solida, l'ombra di Miaka le permette di muoversi in aria come in terra con eguale facilità, avendo sempre un punto di appoggio su cui poggiare.

I sette veli d'ombra
: Miaka dispone di una raffinata percezione delle energie spirituali nell'aria, con il notevole raggio d'azione di cinquanta metri. Questa abilità è una diretta conseguenza delle abilità di elementalist dell'ombra di cui la bambina è in possesso, e consente di rilevare qualsiasi attività magica o energetica nel raggio d'azione, potendo anche stabilire la direzione precisa, nonchè la potenza. Anche il calore (compreso quello corporeo) la presenza di ombre e l'attività psionica sono ugualmente riconosciute dalla bimba, pertanto perfino il calore corporeo come anche l'attivazione di una qualsiasi tecnica mentale saranno immediatamente riconosciute grazie all'azione di questo auspex potenziato.

 
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.Wolf
view post Posted on 24/10/2008, 22:17




CITAZIONE


Vincitore ~ Miaka'



 
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5 replies since 27/7/2008, 01:21   267 views
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